Rassegna Stampa di Sab. 2, Dom. 3, Lun. 4 Agosto 2014 SNALS / CONFSAL il Resto del Carlino – Cr. Bologna La Stampa - Ed. Cuneo Il Secolo XIX - Ed. Savona Liberta' Gazzetta del Sud - Ed. RC Cronache di Napoli Il Piccolo Il Giorno - Ed. Lodi-Crema-Pavia Il Giorno - Ed. Lodi-Crema-Pavia 04/08/2014 Il Giorno - Ed. Lodi-Crema-Pavia La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Basilicata La Nuova del Sud 03/08/2014 Il Giorno - Ed. Lodi-Crema-Pavia Il Piccolo La Nuova del Sud Messaggero Veneto Roma 02/08/2014 03/08/2014 02/08/2014 02/08/2014 01/08/2014 04/08/2014 04/08/2014 03/08/2014 03/08/2014 03/08/2014 03/08/2014 02/08/2014 02/08/2014 02/08/2014 02/08/2014 SCUOLA, OLTRE DUECENTO PROF IN PIU' SALVE TUTTE LE CLASSI A TEMPO PIENO ARRIVANO NUOVI PRESIDI MA 10 SCUOLE RISCHIANO DI RESTARE SENZA GUIDA SCUOLA, I PRESIDI "ROTTAMATI" SCUOLA, 49 POSTI IN PIU' PER PIACENZA SULLA GOVERNANCE SNALS E CISL "FUORI DAL CORO" TERME I SINDACATI: RIGETTIAMO IL PIANO DI CONCORDATO MUSEO DI CAPORETTO E TOLMINO CONFSAL LANCIA UNA ASP UNIFICATA PER IL LODIGIANO I SINDACATI NON S'INCHINANO ALLA REGIONE: "NELLE FONDAZIONI LAVORATORI PENALIZZATI" L'ENTE RESTA PUBBLICO E GARANTIRA' CHI VI OPERA LETTERA-DENUNCIA FIALS "I1118 VA RIMODULATO" DALLE BOMBOLE AL LAVAGGIO DELL'AMBULANZA AL TRASPORTO DI BIANCHERIA: SI FA DI TUTTO DI PIU' REGIONE: SI' A SANTA CHIARA PRIVATA (L.De benedetti) LO SCONTRO SULLA SANITA' ESCE DAL PALAZZO LA FIALS SOLLECITA IL PAGAMENTO PER I DIPENDENTI DI VILLA D'AGRI NODO PERSONALE SULLA RIFORMA SANITARIA TERME, I LAVORATORI: "NO AL CONCORDATO" (R.Cava) Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera la Repubblica 03/08/2014 la Repubblica la Stampa la Stampa la Stampa la Stampa Italia Oggi Italia Oggi il Messaggero Libero Quotidiano Libero Quotidiano il Mattino 02/08/2014 Corriere della Sera - ed. Milano Cronache del Garantista Il Fatto Quotidiano Cronache del Garantista Secolo d'Italia 03/08/2014 il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera 04/08/2014 04/08/2014 02/08/2014 02/08/2014 03/08/2014 03/08/2014 03/08/2014 03/08/2014 02/08/2014 02/08/2014 02/08/2014 03/08/2014 03/08/2014 03/08/2014 04/08/2014 03/08/2014 03/08/2014 02/08/2014 02/08/2014 04/08/2014 04/08/2014 PENSIONI, BRACCIO DI FERRO SUGLI STATALI (C.Tucci) ALLIEVI MOLESTATI, DENUNCIATO IL PROF DELLE MOSTRE "PARITA' IMPOSSIBILE PER GLI ASILI NIDO" NIENTE SOLDI ALLE CITTA' CHE NON LI HANNO PENSIONI E RIFORMA FORNERO - INTERVENTI & REPLICHE PARTE LA CACCIA A 20 MILIARDI AIUTI DA SPREAD E PIL RIVALUTATO SI LASCERA' SALIRE IL DEFICIT (R.Petrini) DOVE L'ILLEGALITA' E' LA REGOLA (C.Augias) GRADUATORIE UNA SELEZIONE DA AZZERARE (A.Gavosto) CAOS GRADUATORIE, INTERVIENE IL GOVERNO (F.Amabile) "NESSUNO SCANDALO SUI PUNTEGGI DAL SUD E' TUTTO REGOLARE" "HO RICEVUTO MINACCE MA NON AVEVO ALTRA SCELTA IN SICILIA NON C'E' FUTURO" PER LE SCUOLE PREMI INAIL SCONTATI (C.De lellis) SCUOLE MEDICHE PER 5.000 (B.Pacelli) USCITE ANTICIPATE DEI PROFESSORI LA RAGIONERIA BOCCIA LA DEROGA Int. a V.Aprea: "TUTTA COLPA DEL TAR E DELLA LEGGE CARROZZA" SALTATI I DECRETI DELLA GELMINI VIA ALL'INVASIONE DI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE RESTA IL NODO DELLE COPERTURE SUI PROF E SULLA "QUOTA 96" "SEI UN BIMBO DISOBBEDIENTE" E IL PADRE LO PRENDE A CINGHIATE ALLUNGARE L'ORARIO AGLI INSEGNANTI? IDIOZIA, DICEVA EINAUDI QUEL "TENGO FAMIGLIA" CHE AIUTA TUTTI (C.Di foggia) POVERA SCUOLA ITALIANA CENERENTOLA D'EUROPA! (G.Candido) UNA MATERIA INSEGNATA IN INGLESE AL LICEO. AL VIA A SETTEMBRE L'ULTIMA PARTE DELLA RIFORMA GELMINI (V.Gelsi) ATENEI DA APRIRE A GIOVANI TALENTI (S.Paleari) NON E' ANCORA UN PAESE PER RICERCATORI (D.Braga) I RETTORI DI MEDICINA CONTRO L'ABOLIZIONE DEL TEST "NON ABBIAMO LE AULE" (O.Riva) Corriere del Mezzogiorno il Mattino 02/08/2014 02/08/2014 SPECIALIZZAZIONE, SALERNO AVRA' SEI BORSE CITTA' DELLA SCIENZA RIPARTE DALLA FABBRICA 2.0 (P.Treccagnoli) Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera la Repubblica la Repubblica 04/08/2014 la Repubblica 02/08/2014 la Stampa 04/08/2014 la Stampa il Messaggero il Messaggero il Messaggero il Messaggero il Messaggero il Messaggero il Giornale il Tempo il Mattino il Mattino Il Secolo XIX il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera 02/08/2014 la Stampa il Messaggero il Messaggero il Messaggero 04/08/2014 03/08/2014 03/08/2014 03/08/2014 02/08/2014 02/08/2014 03/08/2014 03/08/2014 02/08/2014 04/08/2014 03/08/2014 04/08/2014 04/08/2014 03/08/2014 03/08/2014 02/08/2014 02/08/2014 02/08/2014 02/08/2014 04/08/2014 04/08/2014 04/08/2014 03/08/2014 02/08/2014 04/08/2014 04/08/2014 04/08/2014 03/08/2014 04/08/2014 04/08/2014 04/08/2014 PADRE LAVORATORE E MADRE CASALINGA LEGGE FORNERO O LEGGE CONCORDIA? (D.Colombo) OPZIONE-ANTICIPO, SI STUDIA LA FATTIBILITA' (N.Barone) UFFICIALE L'ESCLUSIONE PER I PROFESSIONISTI (F.Micardi) DECRETO PA, SI TRATTA SULLE COPERTURE PER LA PREVIDENZA LA CIG IN DEROGA SARA' ESCLUSA PER CESSATA ATTIVITA' Int. a M.Lupi: LUPI: NESSUNA MARCIA INDIETRO SUL BONUS, VA ESTESO CAMUSSO ATTACCA: UNA SOLA CAMERA NON PUO' ELEGGERE CSM E QUIRINALE STATALI E LAVORO, QUELLE LENTEZZE POCO CHIARE (L.sal.) NODO PENSIONI CERCASI COPERTURA RISCHIANO LE PIU' ALTE AMBIENTALISTI E SINDACATI CONTRO IL GOVERNO "NO ALLO SMEMBRAMENTO DELLA POLIZIA FORESTALE" LAVORO, PIU' OPPORTUNITA' PER OPERAI E INGEGNERI ASSUNZIONI DIFFICILI PER IMPIEGATI E TECNICI ALLO STUDIO UN PARACADUTE PER MANDARE IN PENSIONE I DISOCCUPATI CON PIU' DI 55 ANNI (R.Giovannini) NUOVI LIMITI PER LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA (R.e.) IN 5 ANNI E' CROLLATO IL LAVORO STABILE DECRETO PA, BRACCIO DI FERRO SULLE COPERTURE PENSIONI, CONTI SALVI MA REDDITI A RISCHIO (L.Cifoni) SUL TAVOLO DEI TECNICI TORNA IL PRELIEVO SUGLI ASSEGNI PIU' ALTI PENSIONE A 62 ANNI CON PENALITA' GOVERNO AL LAVORO SU TRE OPZIONI SCATTA LA MOBILITA' PER 2.171 DIPENDENTI: IL 95% E' A ROMA IL GOVERNO MANDA IN PENSIONE LA RIFORMA VOLUTA DALLA FORNERO Int. a S.Mazzonis: "ECCO LA RICETTA PER LA LIRICA IN ITALIA" LAVORO, SI AMPLIA LA FASCIA DEI PRECARI GIU' I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO Int. a A.Rea: RIFORMA AUTORITA', I DUBBI DI REA "PERCHE' TUTTE LE FUSIONI AL SUD?" A TEMPO INDETERMINATO MENO DI UN LAVORATORE SU 5 LE TRE APERTURE DI CREDITO DA NON SPRECARE (A.Quadrio IL RUMORE CHE L'ITALIA NON SI PUO' PERMETTERE (I.Bufacchi) GLI INTERESSI RECORD DEL DEBITO SPESI FINORA 1.650 MILIARDI CONTI PUBBLICI, IL MURO DEL GOVERNO (M.Sensini) DOPPIA MEDIAZIONE SUL SENATO IMMUNITA', TRATTATIVA COMPLICATA (E.men.) FALSE RESIDENZE E PARADISI FISCALI, LA MAPPA DELL'EVASIONE LA FINANZA SCOPRE 3,8 MILIARDI (F.Sarzanini) SETTE ANNI FA LA MOSSA CHE SCOPRI' IL BLUFF GLOBALE DELLA FINANZA IMU E TASI, GOVERNO PRONTO A UNIFICARE LE DUE IMPOSTE Int. a P.Buzzetti: "LA SEMPLIFICAZIONE AIUTA IL MERCATO" (M.d.b.) Int. a P.Baretta: "MANOVRA CORRETTIVA DA EVITARE RIDURRE LE TASSE AI PENSIONATI" Quotidiano Data Pagina Foglio 04-08-2014 6 1 ARRIVERANNO ANCHE I DOCENTI PER LE ALDINl-VALERIANI Scuola, oltre duecento prof in più Salve tutte le classi a tempo pieno super esiguo organico di diritto, seguito ne))' spiegano le categorie di Cgil, Cisl, da un trnballante organico di fatto (396 Uìl, !lll'llll e Gilda regionali. ApJJellì, documenti, incontri ìn prefouura: mtto si è A CONSEGNARE il pacco regalo, pri- su tutta la via Emilia), avevano aperto. provato. «E' stmo premiato il lavoro colma delle vacanze, è lo stesso vice direttore dell'Ufikìo scolastico regionale ( Usr), COME l'anno scorso, ci sia avvia al sold lenìvo)), cantano ora vinoria i sindacati. S1.efano Versar!. A Bologna arriveranno out delle richieste dei presidi: in pratìca Non si sorride, invece, dopo l'uscita ben più dei 100 docenti chiesti dai sinda- tutte le richieste saranno esaudite. Sono dell'elenco delle scuole affidati a reggencati: in carniere via Castagnoli ne avnì 1e Due Torri, la falla riguardava 26 sez.ìo- za o a un preside con incarico annuale ben 221 ai quali van no aggiunti i 41 (160 nì di materne ridotte a pan time da full (salvo richieste di 1.rnsferimemi da fuoa livello regionale) destinati esclusiva- time;, 44 classi di tempo pieno nuovo alle ri). mente alle scuole terremotate della pro- elementari e 13 di t.empo prolungato alle Oltre al tecnico Rosa Luxemburg (la previncia. L'organico bolognese passa così medie non autorizzare e almeno una ven- side Laura Villani va in pensione) e tina di prof mancanti per li se~mle alle su- all'istituto comprensivo 18, rimangono da da 8.595 a 8.85 7 prof. Un bel colpo (cui Versari ha lavorato a periori. Senza parlare deì 37 docenti ne- scoperti due istituti di frontiera il comprensivo 11 (scuole dd Pilastro) e il comlungo lontano dai riflettori) che pennet- cessari per la statalizzazione della Aldini prensivo l O (più formnato perché frJrse te cosi prima all'Usr e poi al Provvedito- Valeriani. avrà come reggente Emilio Porcaro, l'orrato di chiudere tutte le voragini che un «E' il risultato della nostra mobilitazio- mai ex stesso 11reside passato titolare al dì FEDERICA GIERI Cpia). Sezioni primavera: ecco i 'finanziamenti Codice abbonamento: 068391 VIA LIBERA ai finanziamenti per le sezioni primavera. Ovvero sezioni di bimbett.i m1 i 24 e i 36 mesi che invece di frequentare l'ultimo anno al nido, anticipano l'ingresso nella scuola dell'infanzia. Undici le sezioni primavera che, nel 2013-2014, hanno accolto 171 bimbetti (85 lungo la via Emìlia). Un numero stabile (tanto in città quamo in regione) in virtù del fatto che le risorse sono inchiodati a 818.554 euro dì cui 52.650 in quota al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e 765.9<l4,00 al J.\fau. f.g, Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 4 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina CUNEO Foglio E PROVINCIA 03-08-2014 40 1 ISTRUZIONE. TRASFERIMENTI E NUOVI INCARICHI NELLA GRAN DA Arrivano nuovi presidi ma 10 scuole rischiano di restare senza guida Le sedi non assegnate saranno "reggenze" affidate a dirigenti che lavoreranno a scavalco ALBERTO PRIERI CUNEO Ritaglio SNALS stampa ad Studenti in classe in una foto di repertorio Timori dei sindacati <<Avere un responsabile a metà tempo può creare disagi» so, saranno loro a scegliere le sedi» fanno sapere dall'Ufficio scolastico regionale. Le scuole non richieste saranno «reggenze», affidate a presidi che lavoreranno «a scavalco» su due istituti. «Bossolasco l'anno scorso fu affidata a un preside di Asti e, uso esclusivo del con le tante pratiche burocratiche, pesa non avere la presenza costante del dirigente» dice Graziella Dogliani dello mml «L'Ufficio scolastico regionale valuterà le disponibilità alla reggenza date dai presidi» spiega Guido Gossa, vicedirigente del Provveditorato a Cuneo. Per Attilio Varcngo, Cisl, «avere un dirigente a "metà tempo" può creare disagi specie per le scuole con diverse sedi». Daniela Bedino, Cgil: «Non c'è programmazione per il turnover tra presidi. Quelli che restano e hanno le reggenze, delegano sempre più funzioni agli insegnanti, senza che questi abbiano adeguata remunerazione dopo i tagli ai fondi a disposizione degli istituti». destinatario, non 068391 nero e Morozzo e, probabilmente, quelli di Bossolasco, Cervasca, Carrù, Demonte, Cortemilia, Saliceto, Revello e Santo Stefano Belbo. «Dobbiamo nominare 21 dirigenti scolastici dall'ultimo concor- Codice abbonamento: Da settembre, dieci scuole avranno un nuovo preside, ma altrettante potrebbero restarne senza perché, al momento, non ci sono abbastanza dirigenti scolastici per tutte le sedi. Per ora, l'Ufficio scolastico regionale ha ufficializzato trasferimenti e nuovi incarichi: Daniela Calandri (prima a Pinerolo) alla Direzione didattica 1° circolo di Fossano; Luciano Marengo all'istituto superiore «Govone» di Alba (dal comprensivo di Villafranca d'Asti); Alessandra Massucco al comprensivo «Santarosa» di Savigliano (dalle Medie «Frank» di Mondovì); Graziano Isaia al Professionale di via Barbaroux a Cuneo (dalla Direzione didattica di Dronero); dal comprensivo di Cervasca, Luciana Ortu andrà a quello di Borgo San Dalmazzo; Giacomo Melino alle superiori «Cigna-Baruffi-Garelli» di Mondovì (dal comprensivo di Morozzo); Riccardo Serra guiderà l'istituto magistrale «De Amicis» di Cuneo, in arrivo dal «Bonelli», sempre di Cuneo, dove andrà Paolo Romeo (dal Comprensivo di Dronero); per guidare lo scientifico «Giolitti-Gandino» di Bra, Francesca Scarfì lascerà il « Grandis» di Cuneo. Quest'ultimo è uno degli istituti che rischiano di non avere il preside, come il «Guala» di Bra, le Medie «Frank» di Mondovì, i comprensivi (riuniscono almeno due ordini di scuola tra Medie, Elementari e Materne) di Dro- riproducibile. Pag. 5 Quotidiano Data Pagina ILSECOLDXIX SAVONA Foglio 02-08-2014 13 1 Il DECRETO MADIA LASCIA A CASA NOMI NOTISSIMI COME LA ROSSO, BONIFACINO, FERRO, PELOSI. MOLTE SEDI SCOPERTE Scuola, i presidi "rottamati" Avevano chiesto di restare in servizio un altro anno, ieri la doccia fredda dal Ministero «Per non parlare dei docenti che, nale nelle scuole del Savonese, dove anch'essi in piena estate, si ritrovano irrompe il decreto Madia che aboli- davanti a una situazione inaspettata sce l'istituto del trattenimento in ser- e che non è semplice da gestire: abbiavizio e spedisce a casa cinque dirigen- mo infatti dovuto tenere aperti gli ufti scolastici con alle spalle più di 40 fici del sindacato perché sono arrivaanni di servizio sul territorio, e pen- te alcune insegnanti a chiedere inforsiona una decina tra professori (i co- mazioni perché non sapevano come siddetti "quota 96") e personale Ata. agire - continua Sabatini -Anche per Il tutto in piena estate e dopo che noi ci vorrebbe più chiarezza per pomolti "infaticabili" della scuola si ter sbrigare pratiche burocratiche erano illusi di poter conservare il pro- che ora esigono velocità». prio posto di lavoro grazie alla proroUn fulmine a ciel sereno che scomga di un anno. E' il caso di Giovanni pone e ricompone ex novo gli uffici Bonifacino, preside dell'istituto scolastici del territorio. Ecco il gioco comprensivo di Cairo Montenotte; di incastri che, in alcuni casi, lascia Pier Luigi Ferro, dirigente vuoti da colmare: al comdell'istituto comprensivo prensivo di Cairo arriverà di Pietra Ligure; Salvatore Andrea Piccardi dell'I.C. 4 Manca dell'Alberghiero di di Savona (che resta vacanAlassio; Giuseppe Pelosi, a te); vacante anche il posto capo del secondo circolo che era del preside Ferro a Pietra; all'Alberghiero di didattico di Albenga; Gabriella Rosso, preside del Alassio arriva Tommaso Berruti che, finora, dirigeliceo Della Rovere di Savona. Salvatore Manca va le scuole di Ceriale che La rottamazione scolasaranno a loro volta prese in mano dal preside Renata stica voluta dal governo Renzi comporta così un Lubatti, in arrivo da Loano (ora sede vacante); Riccargioco di pedine non facile nella nostra provincia, dodo Badino diventa titolare del secondo circolo didattive molte sedi restano vaco di Albenga amministracanti e andranno ad essere to fino a questo momento coperte da reggenti che sada Pelosi (e, con tutta proranno indicati nei prossimi babilità, sarà anche il reggiorni. Il tutto, secondo i sindacati di categoria, con Giuseppe Pelosi gente del primo circolo); dall'I.C. di Vado, il preside un danno a livello di servizi resi. Daniela Ferraro sostituirà Rosso alla «Sono favorevole a prowedimenti guida del liceo Della Rovere di Savoche favoriscano l'inserimento di gio- na. In tutto ciò restano altre due sedi vani docenti, ma per ciò che concerne vacanti: l'Issel e l'Alberghiero di Fii dirigenti scolastici è tutt'altra storia, nale Ligure, dove i rispettivi dirigendal momento che nella nostra regio- ti, Francesca Palmonella e Luca Berne, non essendoci più una graduato- beris, emigreranno a Genova. «In questo modo si lasciano sguarria, si finisce per dare vita a numerose reggenze - è il parere di Enzo Sabati- nite un po' di scuole - commenta Peni, segretario provinciale~ (Sin- losi - ma il decreto era lì da un po' e sadacato Nazionale Autonomo Lavora- pevamo che sarebbe potuto accadetori Scuola) - Il ringiovanimento di re». Concorda Ferro: «Resta l'amaro cui tanto si parla crea in questo caso in bocca, dal momento che non absolo situazioni 'monche' e dannose biamo avuto nemmeno il tempo di sasia per i presidi sia per gli studenti: si lutare insegnanti e studenti. Le regpoteva avere più buon senso in que- genze non sono comunque un vantaggio per nessuno». sto caso». Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, Codice abbonamento: 068391 SAVONA. Al via il cambio generazio- non riproducibile. Pag. 6 Quotidiano Data LI BE RT ]{ diPIACENZA Pagina Foglio 02-08-2014 16 1 Scuola,49 posti in più per Piacenza Da settembre salirà a2.870 unità il contingente dei docenti in tutti gli ordini e gradi Organici di fatto in cattedra a Piacenza da settembre, la nostra provincia avrà 49 posti in più, portando a2.870 il contingente di posti (organici di fatto) nelle aule. A livello regionale i posti in più, assegnati ieri dall'Ufficio scolastico regionale di Bologna, sono stati 982 posti (di cui 160 finalizzati alle scuole delle aree terremotate). «La nostra battaglia ha dato frutti - ha commentato, a caldo, la piacentina Raffaella Morsia, segretario Flc Cgil regionale - i posti assegnati si avvicinano alle nostre richieste. Resta la problematica che i posti vanno assegnati in sede di organici di diritto, per dare il giusto tempo alle famiglie. Sulle assegnazioni di ieri a Bologna è intervenuto un colii municato a firma delle segreterie regionali di Fl~~l, Cisl Scuola, Uil Scuola, • e Gilda: "Questo - vi si legge - è il risultato della mobilitazione con la quale abbiamo fatto vivere la nostra richiesta in questi mesi per rivendicare i posti necessari per far funzionare le scuole di ogni ordine di tutta la Regione. E' stato premiato il lavoro collettivo delle istituzioni e delle parti sociali del nostro territorio e riconosciamo al dottor Versari, vice direttore Usr, e all'assessore Bianchi, di aver ascoltato e condiviso le nostre richieste, di averle rappresentate al Miur con determinazione ed efficacia, di aver contribuito a difendere la quantità e la qualità del sistema scolastico pubblico di questa Regione, a parti- re dalla scuola dell'infanzia e dal tempo pieno. Ora ci aspettiamo una integrazione di posti finalizzati a specifiche esigenze ma soprattutto una risposta importante sugli organici del sostegno didattico in sede di autorizzazione dei posti in deroga e sugli organici del personale Ata. Infine - prosegue la nota da Bologna delle organizzazioni sindacali - è urgente e necessario passare alla fase successiva: la stabilizzazione dei posti dell'organico di fatto e l'eliminazione del doppio organico (di diritto e di fatto), per dare certezza al diritto costi tu zionale degli studenti, unarisposta strutturale alle famiglie già al momento delle iscrizioni e non nel mese di agosto, stabilità e sicurezza ai lavoratori, ma anche qualità e continuità al sistema scolastico. Gli interventi degli ultimi governi che hanno devastato la scuola pubblica e i modelli di qualità che la caratterizzavano richiedono un urgente inversione di tendenza. L'aumento della dispersione scolastica e degli abbandoni anche in questa regione, ci consegnano un quadro allarmante che richiede la definizione di un progetto complessivo che guardi alla qualità e all'innalzamento dei livelli di istruzione. Noi non abbasseremo la guardia». In totale, i posti assegnati ieri in sede di organici di fatto sono stati 822, più i 160 per "esigenze di terremoto", 982 complessivamente. Il contingente regionale di docenti è ora di 41. 71 Ounità. Simona Segalini Codice abbonamento: 068391 scolastica del governo. • Ci sono sette scuole di Piacenza - una della città e Grazie ai 400 milioni della sei della provincia - tra i delibera Cipe dello scorso Sicurezza nelle aule: primi destinatari dei fondi 30 giugno saranno coperti assegnati dal progetto 347mila euro dal ministero 1.639 interventi che erano "Scuole Sicure". A Piacenza rimasti esclusi dal cosidtoccano 347mila euro, così per sette scuole di Piacenza detto "decreto del Fare". Le ripartiti: Alseno (primaria, 35mila euro), A- aggiudicazioni awerranno con iter agevogazzano (primaria, 54.604 euro), S. Pietro lato per consentire una rapida partenza in Cerro (infanzia, 30mila curo), Castelvetro delle opere che hanno un valore medio di (secondaria, 39.350 curo), Carpaneto (se- lGOmila euro. Sindaci e presidenti di Procondaria, 43mila curo), Dante (Piacenza, vincia saranno infatti, per queste procedu54.720 euro), Castellarquato (90.684 euro, re, commissari straordinari. Il Miur sta scridi cui27.423 all'infanzia, 31.140 euro all'e- vendo loro per comunicare che sono autolementare, e 32.121 euro alla Boselli Bonini rizzati ad awiare subito le gare, con pubdi Vigolo Marchese). Si tratta, in tutta Italia, blicazione del relativo bando, o ad affidare delle prime 1.639 #scuolesicure che saran- i lavori in caso di gare già espletate. Ci sarà no interessate dagli interventi di messa in tempo fino al prossimo 31 dicembre per sicurezza ed agibilità del piano per l'edilizia l'assegnazione degli interventi. Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 7 Il Sole?]{! Quotidiano mmrn La lunga c1isi LA RIFORMA DELLA PREVIDENZA sono HRO 1 Ieri vertici con Madia Il ministro preme per una rapido ok al decreto Pa: «Provvedimento importante, troveremo la soluzione» Data 03-08-2014 Pagina 2 Foglio 1/ 2 L'Economia Il sottosegretario Morando: «Le eccezioni poste dalla Ragioneria sono serie e vanno affrontate» Pensioni, braccio di ferro sugli statali Verso l'intesa sugli insegnanti ma dovrebbero saltare le deroghe su università e penalizzazioni Claudio lucci ROMA Si tratta sul ripristino di «Quota 96» per gli insegnanti (ci sarebbe uno scostamento sulle coperture individuate dalla Camera e riviste dalla Ragioneria dello Stato di 10 milioni di euro, che vanno quindi reperiti). Più in salita è la strada per" salvare" l'estensione del pensionamento d'ufficio a 68 anni per i professori universitari (una misura che costa 34,2 milioni nel 2015 e ben n 3 milioni fino al 2021, e secondo il Mef non sarebbero coperti). E non pochi problemi presentano anche le norme sulla cancellazione delle penalizzazioni introdotte dalla legge Fornero per le uscite anticipate e sul riconoscimento di benefici alle vittime di terrorismo. Anche ieri è proseguito il confronto tra Governo e tecnici del ministero dell'Economia e della commissione Bilancio del Senato per cercare di trovare una soluzione alle norme "non bollinate" dallaRagioneriagenerale dello Stato al dl Madia. Il provvedimento è stato incardinato in commissione Affari costituzionali di palazzo Madama e ieri si è esaurita la discussione generale. Oggi entro le ore 15 scade il termine per la presentazione degli emendamenti. Lunedì riprendono i lavori in sede referente, e si dovrebbe anche riunire la commissione Bilancio, presieduta da Antonio Azzollini (potrebbe partecipare anche il vice ministro dell'Economia, Enrico Morando) chiamata a verificare (e risolvere) il rebus coperture sulle quattro norme contestate dai tecnici del Mef. Dopo le scintille dei giorni scorsi la partita su «Quota96» potrebbe trovare una soluzione, con qualche aggiustamento. Quiilnodoèprimadi tutto tecnico: mancherebbero 10 milioni (da reperire), e sono da rivedere anche le coperture già individuate che consistono in un aumento degli obiettivi di spending review e tagli lineari alle spese rimodulabili dei ministeri. Ma la partita è anche squisitamente politica. L'emendamento che punta a mandare in pen-. sione con i requisiti pre-Fornero circa 4mila insegnanti è stato firmato (e votato) da tutti i gruppi parlamentari alla Camera, e una eventuale marcia indietro del Senato, rischierebbe di mettere in discussione l'intero dl Pa al ritorno a Montecitorio. La titolare della Funzione pubblica, Marianna Madia, preme per una rapida approvazione del decreto-legge «che è un provvedimento importante -- dice al Sole240re - . Troveremo una soluzione con Mef e commissione Bilancio». Per il collega, vice ministro dell'Economia, Enrico Morando, le eccezioni poste dai tecnici della Ragioneria «sono serie» e le «affronteremo con la commissione Bilancio». Stando ai rilievi del Mefla misura maggiormente onerosa è l'estensione del pens.ione d'ufficio ai professori universitari al raggiungimento dei 68 anni. Interesserebbe una platea potenziale di i.546 docenti. La misura sarebbe completamente scoperta e appare difficile in poche ore riuscire a trovare una soluzione. Se dovesse essere cassata, da quanto si apprende, rischierebbe di essere espunta dal dl anche l'estensione del pensionamento ---------··-------- d'ufficio per i primari. Di difficile soluzione è anche la cancellazione delle penalizzazioni introdotte dalla Fornero per le uscite anticipate dal lavoro. Qui la quantificazione degli oneri fatta dalla Camera, sempre secondo la Ragioneria dello Stato, sarebbe sottostimata: per il 2014 servirebbero 5 milioni (anziché uno), per il201515 milioni (anziché tre), e dal 2018 ben 60 milioni (anziché i 16 milioni indicati nella relazione tecnica). Unproblemadinonpoco conto, e che potrebbe portare alla soppressione della norma, anche perché la misura, nei fatti, introduce un'eccezione alla legge Fornero sulle pensioni e potrebbe aprire la strada a una analoga misura valevole per i lavoratori privati (e con costi decisamente maggiori). Si dovrebbe invece trovare una soluzione per la misura che introduce benefici per le vittime del terrorismo. Anche qui il rilievo del Mef è la sottostima dei costi (ma si tratterebbe di una decina di mil-0ni di euro di differenza). Che alla fine potrebbero uscire fuori, e salvare così la disposizione. In cifre Il buco di copertura per Quota 96 Il costo 2015 per i docenti Rilevato dalla Ragioneria per pensionare circa 4mila insegnanti La spesa per il pensionamento a 68 anni dei professori universitari ICOSTl Ritaglio Scuola: testate nazionali Codice abbonamento: 068391 Cancellare le riduzioni per i trattamenti anticipati (prima dei 62 anni di età) costerebbe l'anno prossimo 15 milioni, 60 dal 2018 stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 21 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 03-08-2014 2 2/2 I costi nel medio-lungo periodo Spesa pubblica per pensioni in % del Pii sotto differenti ipotesi normative 2005 2010 2015 2020 2025 2030 2035 2040. 2045 2050 2055 2060 19% .. 18% lllO!IMATIVA ANTECEDENTE U DL98/2011 15% NORMATIVA ANTECEDENTE LA LEGGE FORNERO (DL201/2011) 14% La partita delle deroghe alla Fornero Esclusi difesa e sicureua ma scatta la partita esodati Sempre lo stesso anno il decreto di armonizzazione delle nuove regole al pubblico impiego lascia fuori i comparti difesa e sicurezza. Il 15% del totale degli statali a cui furono gara otiti i vecchi requisiti. Poi la partita esodati che ha richiesto sei prowedimenti per salvaguardare la posizione di oltre 170mila lavoratori penalizzati dalla riforma Professori, «quota 96» e i disinéentivi Un nuovo colpo alla legge Fornero arriva con la riforma del[a Pa che, con l'obiettivo della staffetta generazionale, abolisce l'istituto del trattenimento in servizi e cancella i «disincentivi» per chi lascia pl<ima il lavoro. Introducendo "quota 96" (somma di età anagrafica e anzianità contributiva) che fa scattare il pensionamento per 4mila insegnanti Codice abbonamento: 068391 Nel 2012 il primo dribbling del Parlamento · La prima eccezione alle nuove regole stabilite dalla legge arriva con il Dl 95/2012 con le prime norme di spending review. Per tagliare gli esuberi della Pasi stabm che i dipendenti pubblici potessero andarein pensione con i vecchi requisiti. In sede di conversione il Parlamento aggrega alla platea anche 3.SOO insegnanti per fare posto ai precari Trattativa. Marianna Madia, ministro per la Pa e la Semplificazione Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 22 Quotidiano Data COBBIEBE DELLA SEBA Pagina Foglio 04-08-2014 21 1 Cuneo Molto noto, aveva incarichi da Regione, Provincia e altre istituzioni per eventi culturali. L'ipotesi di una vendetta contro di lui Allievi molestati, denunciato il prof delle mostre Nuovo caso a Saluzzo, dove un anno fa era stato arrestato un altro docente TORINO - Marcovaldo. L'associazione che ha fondato nel 1990, il professor Fabrizio Pellegrino l'ha battezzata prendendo in prestito il titolo del romanzo di Italo Calvino, qualcosa più di un vezzo. Nel libro Marcovaldo trascorre le sue giornate dominato dal desiderio di in dagare e interpretare la realtà contemporanea, invece il docente di lettere della scuola media don Belliardo di Costigliole Saluzzo (Cuneo), negli anni ha ottenuto inca richi e lavori da decine di amministrazioni, dalla Provincia e dalla Regione. Progetti culturali, allestimento di mostre, percorsi enoga stronomici che il professore organizzava a ritmo serrato. Un'attività di alto profilo culturale che gli ha consen tito di diventare <<Una personalità in vista e molto nota>>, come lo definiscono i cara binieri di Cuneo, senza però mai fare il suo nome. Perché il professore è finito in un grosso guaio. Infatti contro di lui è stata presentata una denuncia nella quale lo si accusa di abusi sessuali su minori, pedopornografia, violenza sessuale. Il documento riporterebbe una serie di episodi «circostanziati» che lo vedrebbero protagonista di avances a sfondo erotico verso alcuni ex allievi di sesso maschile. <<Il suo comportamento a scuola è sempre stato ineccepibile - spiega Mauro Lovera, insegnante di ginnastica e decano nella stessa scuola-. Una persona professionalmente molto preparata, puntuale e precisa. A scuola però prestava servizio part time, proprio per i suoi numerosi impegni. Dubito che ci si riferisca a comportamenti tenuti all'interno dell'istituto». Infatti si tratta di altro: le vittime sarebbero tre ragazzini (ex allievi di Pellegrino) ora studenti alle superiori. Giovani che sarebbero stati assoldati dal docente e presidente di Marcovaldo per piccoli lavori durante le mostre. Sul sito web dell'associazione e di Artea, la società che supporta le iniziative di Pellegrino, fa bella mostra un'inserzione: «L'Associazione Marcovaldo intende creare un nuovo gruppo giovanile per organizzare atti vità destinate alla fascia di età compresa tra i 14 e i 20 anni». Tra costoro il professore avrebbe scelto le sue vittime, almeno secondo lesposto che dalla procura di Saluzzo (in fase di chiusu ra per i tagli agli uffici giudi ziari) è stato trasferito a quella di Torino. Le indagini, invece, restano saldamente nelle mani dei carabinieri di Cuneo che dovranno accertare se la denuncia sia attendibile o il professore possa essere la vittima di vendette o ritorsioni: «Qualcuno che non è stato pagato per i lavori svolti» o qualche altro che abbia voluto colpire Pellegrino per i troppi successi mietuti con la sua associazione. C'è chi ricorda una polemica tra lui e l'ex sindaco di Saluzzo Paolo Alemanno, oggi consigliere regionale, ma a solo scopo d'esempio per sottolineare come Pellegrino si fosse fatto anche qualche nemi CO. Il professore non parla, chiuso nella sua abitazione di Dronero. Lascia all'anziana madre il compito di respingere i giornalisti: «Non è in casa e non so quando tornerà». La vicenda del professore riporta Saluzzo indietro di un anno, quando un altro docente, Valter Giordano, finì in manette per aver obbligato alcune allieve ad avere rapporti sessuali in cambio della promozione. E non si possono neppure negare analogie con il caso Soria, il patron del premio letterario Grinzane Cavour arrestato per mazzette e corruzione, ma anche in quel caso tutto partì dalla denuncia del suo giovane maggiordomo che lo aveva accusato di abusi sessuali. Marco Bardesono Codice abbonamento: 068391 O RIPROOUZ!ONE RISERVATA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 23 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina I Foglio 02-08-2014 19 1/ 2 «Parità impossibile per gli asili nido» Niente soldi alle città che non li hanno Il nuovo meccani~mo di distribuzione dei fondi e le proteste del Sud ROMA - Più che un gap, sembra una voragine: i bambini tra zero e due anni che frequentano asili nido comunali o finanziati da Comuni sono il 17,53 nelle regioni del Centro Italia, il 17,33 al Nordest, ma solo il 3,63 al Sud. E non è semplicisticamente una questione di nonni, rileva 11stat che ha appena pubblicato il report sull'offerta comunale di asili nido e altri servizi socio educativi per la prima in fanzia: la percentuale dei Comu ni che garantiscono il servizio è del 76,33 al Nordest, con picchi virtuosi come l'Emilia Romagna, dove 1'84,53 delle città ha un asilo nido e il 27,33 dei bambini lo frequenta. All'estremo opposto, il Sud, lontanissimo, con il 22,$% dei Comuni serviti da nidi, e regioni, come la Calabria, dove solo 8 centri su 100 vantano unnido e due bambini su 100 lo frequentano. Pure i costi sono su due direttrici diverse: i Comuni del Nordest spendono 1704 euro a bambino l'anno, al Sud la spesa si attesta sui 203 euro, valore quasi quattro volte inferiore alla media. <<li divario è tanto noto quanto inaccettabile - rileva l'ex sottosegretario all'Istruzione Marco Rossi Doria, maestro di strada a Napoli-. Va subito ripreso l'impegno per costruire asili nido di qualità nel Mezzogiorno e diminuire il divario col Nord. Le regioni del Sud devono scegliere questa priorità, e i Comuni pure. I servizi per la prima infanzia vanno posti fuori dal patto di stabilità: servono più risorse». Ma all'orizzonte non se ne vedono, anzi: anche l'applicazione dei fabbisogni standard, che sono stati appena definiti ma dovrebbero entrare in vigore dal 2015, lascia il Mezzogiorno a bocca asciutta. Sose, la società del ministero dell'Economia e della Banca d'Italia che ha elaborato i conteggi per i 6702 Comuni delle Regioni a statuto ordinario, ha pubblicato i coefficienti di ripartizione della spesa complessiva dei Comuni per gli asili nido (che nell'ultimo anno ammonta a 1,4 miliardi), simulando cosa succederebbe se si volessero dividere i costi in maniera equa, tenendo conto di tutte le variabili. Ebbene, ci sono moltissimi Comuni del Sud, come Pozzuoli e Giugliano, a cui viene destinato «zero», perché attualmente non hanno asili. E Comuni, come Modena e Reggio Calabria, che pur avendo lo stesso numero di abitanti, hanno una differenza di risorse di 20 volte in favore del Comune emiliano. Ci sono posti, come Lomagna nel Lecchese, che con solo 4 mila abitanti riceverebbero una fetta di risorse, e altri, come Cerignola in provincia di Foggia, 57 mila abitanti, a cui non sarebbe destinato neanche un euro. Perché la ripartizione, con questo metodo, avviene sulla base dei costi sostenuti da chi già eroga il servizio: chi già ha gli asili continuerebbe a ricevere una fetta di risorse, chi invece non li ha non avrebbe diritto a niente, e farebbe fatica a mettersi in pari. <<li problema è che l'asilo nido è un servizio a domanda individuale, non obbligatorio, e quindi non deve essere garantito spiegano dal Sose -. Se ci fosse l'obbligo di garantire una quota fissa di copertura, i fabbisogni standard potrebbero sanare queste storture». Per garantire un asilo nido al 12% dei piccoli <<Under 3» (l'attuale media italiana), secondo la simulazione Sose, ci sarebbero voluti 350 milioni. Ma il governo non li stanzia: perché la revisione della spesa pubblica deve avvenire «a saldi invariati», senza costi aggiuntivi. Dura la nota del Forum del Terzo settore: <<La scelta del ministero dell'Eco- nomia di adottare il criterio della "spesa storica" ripropone tutte quelle criticità e inefficienze nella distribuzione delle risorse e nell'attuazione di servizi segnalate da tempo, in particolare per il Sud. Non è pensabile compensare il divario sociale e regionale senza investimenti». Una via d'uscita potrebbe essere una nuova legge, che obblighi lo Stato a garantire il nido almeno al 33% dei bambini, come prevede l'obiettivo fissato dal Consiglio della Comunità europea. La proposta c'è già, è quella della senatrice Francesca Puglisi, arenata dopo l'approvazione in commissione al Senato nonostante una massiccia raccolta di firme. «Considerando anche gli asili statali, oggi solo il 183 dei bambini sotto i tre anni riesce ad avere un posto in un nido pubblico - rileva Puglisi -. E il risultato è che in Emilia Romagna, Toscana e Lombardia, che hanno raggiunto già gli obiettivi europei, l'occupazione femminile ha raggiunto il 6o3. In Calabria, dove i servizi per l'infanzia sono scarsi e malfunzionanti, le donne lavorano poco più che in Pakistan, il 303». Valentina Santarpia ~ @ValentinaSant18 Vl RIPRODUZIONE RISFRVATA Scuola Con il Codice abbonamento: 068391 sistema approvato, a Reggio Calabria risorse venti volte inferiori rispetto a Modena Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 24 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA I numeri 198.705 Nelle regioni I bambini iscritti negli asili nido italiani ~ I piccoli negli asili nido .--------Lombardia 42.966 !li;i)~',--Trentino Alto Adige Valle d'Aosta~ 4.911 786 ., 14,523 miliardi di euro Friuli Venezia Giulia 13.991 4.917 6.653 Abruzzo 30.253 Toscana · · - - - - 2.930 19,087 r 1,26 Da Comuni singoli o associati miliardi di euro Marche Emilia Romagna Nord-Ovest 14,6 Nord- Est 17,3 Centro ---··-· ·-----17,5 Sud .3,6 1illli1f6,8------·-··----Isole Laspesa complessiva per la gestione degli asili ~ - Liguria_! Nelle strutture comunali o finanziate dai Comuni (dati in percentuale) Molise 729 Lazio_J flt-Puglia 25.906 Campania 3.385 Sardegna Da compartecipazione degli utenti 4.491 Basilicata 940 300 milioni di euro 4.504 Calabria Quanto a ano li utenti (in ewo) I 2/ 2 1, 56 5.930 I piuoli che usufruiscono degli asili nido I 19 Foglio Piemonte-9 Nord-Ovest 63.192 Nord-Est 55.085 Centro 54.811 Sud .13.536 Isole - lii 12.0si- - 2.343 2.303 02-08-2014 Data Pagina 1.061 , Media Italia 1.796 1.789 I 1.642 1.511 579 516 ~C-?1~~:~ft:, ~~~)ììt{:1 I Trentino· Valle Ì Emilia Piemonte Lombardia Umbria A. A. ! d'Aosta :Romagna Puglia Campania Molise Calabria Codice abbonamento: 068391 Fonte:lstat Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 25 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Pensioni e riforma Fornero Foglio Ferrera: «Con gli esodati non c'entrano nulla». Per quanto riguarda la possibilità, anch'essa prevista dal Decreto sulla P. a., di poter mettere a riposo «d'ufficio» i dipendenti pubblici a partire dai 62 anni, non si tratta di alcun prepensionamento, ma di una applicazione della riforma Fornero. t.:unica differenza è che le amministrazioni «possono» pensionare il lavoratore con riferimento alle esigenze organizzative, cosa in precedenza non prevista. Infatti il pensionamento avverrà secondo le attuali normative «a decorrere dalla maturazione del requisito di anzianità contributiva» (che, è bene ricordare, ammonta a 41 anni di contributi per le donne e a 42 anni per gli uomini: altro che prepensionamento!) e non prima dei 62 anni perché è da quell'età che l'attuale legislazione non prevede penalizzazioni 02-08-2014 41 1 all'assegno pensionistico. Queste norme non creano nessuna disparità nell'età di pensionamento con il lavoro privato che per noi non sarebbe stata tollerabile. Non è in questo caso che si rischia, come sostiene l'autore «di minare nel profondo l'architettura della riforma Fornero ... ». Anzi, è uno dei pochi in cui viene applicata. On. Cesare Damiano, Pd Gli elementi sottolineati da Cesare Damiano mi erano noti, ma confermo te mie perplessità. Sono lieto di apprendere che l'ex ministro è ora impegnato nell'applicare atta lettera la riforma Fornero. Mi auguro che in questo modo abbandoni i suoi più volte annunciati propositi di rimetterla in discussione. Maurizio Ferrera Codice abbonamento: 068391 Ho letto l'editoriale di Maurizio Ferrera «Il gambero delle pensioni» (Corriere, 31 luglio) e vorrei precisare alcuni punti. Quando l'autore parla di «quota 96» (somma di età e contributi) che, se ripristinata, consentirebbe a 4.000 insegnanti di andare in pensione, tengo a chiarire che non si tratta della settima salvaguardia degli «esodati», ma della correzione di un errore del governo Monti che ha confuso l'anno solare con quello scolastico che, come tutti dovrebbero sapere, non comincia dal primo gennaio ma dal primo settembre di ogni anno. In questo modo questi lavoratori della scuola, che avrebbero maturato il loro diritto alla pensione, sono rimasti ingiustamente intrappolati. Ha ragione Data Pagina Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 26 Quotidiano la Repubblica Data Pagina I Foglio 03-08-2014 12/13 1/ 2 Parte la caccia a20 miliardi aiuti daspread ePii rivalutato si lasceràsalire il deficit COperture da rifare perle pensioni dei prof~ri eper quota 96 La prima misura potrebbe saltare. Madia eMorando al lavoro ROBERTOPmlNI ROMA. Prima la presa d'atto della frenata dell'economia, poi larinuncia all'allargamento del bonus di 80 euro a pensionati e partiteiva ( chesarebbecostato 5 miliarì), quindi l'impegno a lavorared' agosto alla legge di Stabilità. La task force renziana ha già in mentelacontromossaautunnale allacadutadelPileallarinnovata tensione sui conti pubblici. Un piano d'emergenza per trovare 20miliardiperil2015ecostruire un cordone di sicurezza intorno ai conti pubblici, cercando di evitare cure drastiche a colpi di austerità. A far scaldare i motori, dopo le polemiche delle ultime ore e il «caso» Cottarelli, è intervenuta nel frattempo la mancata bollinatura da parte della Ragioneria generale di due norme del decreto Madia, approvato nei giorni scorsi alla Camera: il pensionamento di 4.000 insegnanti con le norme, pre-Fornero, di «quota 96» (costo nel 2014 circa 50 milioni) e l'anticipo del pensionamentodei professori universitari da 70 a 68 anni (costo un centinaio di milioni). La Ragioneria pone rilievi per la qualità e l'entità delle coperture, soprattutto per la seconda misura, e il governo, al Senato, è intenzionato a correre ai ripari: Madia e Morando sono al lavoro nel week end. Ilnuovoquadrochesièvenuto a delineare ha convinto Renzi ad accelerare la preparazione della legge di Stabilità, che sarà comunque varata, regolarmente, a settembre. La valutazione di fondo è che servono circa 20 miliardi di manovra lorda: non lo dice solo l'ex viceministro del Tesoro, Stefano Fassina, che parla di 23 miliardi da giorni, ma che sta in una posizione critica nel Pd. Anche all'interno del governo i primi calcoli portano a questa cifra. Da trovare ci sono infattii 7-10 miliardi per il rinnovo del bonus lrpefda80europeril2015,i4miliardi di spese indifferibili (Cig in deroga, 5 per mille, missioni militari ed altro), i 4 miliardi di tagli alle spese postati sul 2015 dal governo Letta che dovranno essere trovati, pena l'entrata in funzione della clausola di salvaguardia con relativo taglio lineare delle agevolazioni fiscali. Infine 2-3 miliardi dovranno servire per proseguire nella correzione del deficit. In tutto una ventina di miliar- 01. Dove trovarli? L'idea che sta circolando è quella di far conto intanto su una riduzione dello spread e la conseguente minor spesa per interessi di circa 3 miliardi, dato che gli stanziamenti sono stati per prudenza sovrastimati nel Def. La seconda mossa, che darebbe un paio di miliardi, riguarda la contabilizzazione del buon gettito dell'Iva che arriva dalle ristrutturazioni ecologiche delle abitazioni per le quali si stima un giro d'affari di 20 miliardi per il 2015. Il resto verrebbe dalla spending review: la cifra annunciata da Renzi è di 16 miliardi, ma a fronte di queste nuove risorse individuate dal governo, potrebbe essere limata con l'obiettivo politico di non intaccare più di tanto sanità, pensioni e servizi essenziali. Molto dipenderà dal rapporto con l'Europa e dall'obiettivo di deficit-Pii che ci si porrà per il prossimoanno.IlDeffissaval'l,8 per cento per il 2015, ma già nei giorni scorsi Renzi, durante la direzione del Pd, ha annunciato di voler portare il livello al 2,3 per cento: dunque manovra più leggera. Non è escluso che si salga ancora, restando sotto il 3 per cento e riuscendo a racimolare qualche miliardo di margine, 5 oppure 6. Naturalmente questa opzione deve fare in conti con Bruxelles. Salire ulteriormente verso il 3 per cento (dopo aver già fatto slittare il pareggio strutturale di bilancio al 2016) aprirebbe un fronte con l'Unione che potrebbe trovare una soluzione solo una volta consolidati gli assetti della nuova Commissione e stabilite le modalità del meccanismo diflessibilitàafronte diriforme. Da considerare anche che preme la raccolta delle firme per il referendum per l'abolizione del Fiscal Compact: l'ulteriore ricorso al rigore non farebbe che dare maggiore fiato all'iniziativa. Infine c'è la rivalutazione del Pil:il20settembrescatterannole nuove serie di Eurostat che, cambiando metodo di calcolo e allargando il campo delle attività illecite contabilizzate, aumenterà il prodotto interno lordo di circa il 4 per cento. Una stima elaborata dalla Confcommercio valuta nello O, 1 la diminuzione del rapporto deficit-Pii dovuta alla crescita del denominatore: dunque 1,7 miliardi in più che comlinque contribuiranno alla composizione della manovra allarga.ndo i margini. O RIPRODUZIONE RISERVATA --------------- Codice abbonamento: 068391 Un contributo potrà venire anche dalla maggiore Iva sulle ristrutturazioni edilizie ---------------- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 27 la Repubblica SPESE OBBl.IGATE Per il 2015 bisogna rifinanziare per 4 mld Cig, 5 per mille e missioni militari all'estero SPENDING REVIEW Data Pagina 03-08-2014 1 2/1 3 2/2 EFFETTO SPREAD Lo spread è in discesa e la spesa per interessi sarà 2-3 mld inferiore al previsto L'OPZIONE DEFICIT La revisione della spesa zoppica e alcune coperture sono state bocciate • dalla Ragioneria Già elevato dall'l ,8 al 2,3% potrebbe salire ancora. Deciderà la nuova Commissione Ue MENO CRESCITA EXTRA· IVA La caduta del Pii allo 0,3 stimata dall'Fmi nel 2014 aprirebbe un buco di circa 4 miliardi Il bonus ristrutturazioni energetiche potrebbe dare Iva per 2 miliardi EREDITA' LETTA RIVALUTAZIONE PIL Circa 4 miliardi vanno trovati nel 2015 per evitare il taglio lineare delle agevolazioni fiscali Quotidiano 1120 settembre Eurostat rivaluta il Pii europeo: il nostro deficit-Pii scende dello O, 1o/o Parte la cacciaa20m1hard1 aiuti da spread e Pii nvalutato s1 lasceràsahre Ii deficit Codice abbonamento: 068391 t'J:ipen rerlanlò><'l""'l~pe>< le I'" le;wner-""~" >td% bptl!llilll1JSlmpotrr:bOCsal1"110\!admc\!omndoollmuro Scuola: testate nazionali Pag. 28 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 02-08-2014 24 1 Dove l'illegalità è la regola entile Dott. Augias, leggo su Repubblica quanto siano vistosamen. te differenti le valutazioni alla maturità tra nord e sud. Niente di nuovo sotto il sole! Le leggiamo ogni anno. Anzi, a queste rilevazioni dovremmo aggiungere le alterazioni alle prove Invalsi, le inverosimili valutazioni di fine d'anno, il numero delle assenze allegramente ignorato, le irregolarità di ogni genere regolarmente occultate. Da anni sostengo e scrivo su ogni giornalino d'istituto che le lezioni di legalità si svolgono ogni mattina a scuola (oltre che a casa propria): che la meritocrazia è legalità; che il rispetto delle regole (da parte di noi docenti e degli alunni) è legalità. E invece giù uprogetti sulla legalità n. clamorose manifestazioni di "legalità". incontri noiosissimi con i ·rappresentanti della legalità•! Come si fa a non capire che "Gomorra" è in questi nostri comportamenti quotidiani, dal banale e reiterato ingresso a scuola in ritardo al doppio telefonino alla maturità, alle domande dei test passate agli alunni la sera prima, eccetera? Nelle nostre scuole meridionali, o almeno in molte di esse, l'illegalità è la regola: sottile, subdola, impercettibile, su cui tutti tacciono perché tutti assolve. Maria Palmieri-Salerno [email protected] G Lettere: Via Cristoforo Colombo,90 00147 Roma 06/49822923 ~ Internet: on so quale diffusione abbia il malcostume descritto dalla professoressa Palmieri che, in ogni caso, non parla certo per sentito dire ma per diretta esperienza. So che i risultati della maturità hanno suscitato commenti anche molto polemici per la differenza vistosa tra i voti, per esempio, della Lombardia e quelli delle regioni meridionali. Ho anche letto i commenti risentit\ di alcuni dirigenti di scuole pugliesi, la regione dove si è concentrata la percentuale più alta di voti alti e altissimi. Quei voti, riassumo, i ragazzi se li sono sudati lavorando duro nel corso degli anni. Per completare il quadro bisogna però anche tenere presente ladifferenzachec'è, soprattutto nel Mezzogiorno, tra i voti della maturità e quella delle prove Invalsi che, essendo uguali N per tutti, dovrebbero offrire un riscontro più obiettivo della preparazione. A questo spettro di elementi aggiungo che quando mi capita di parlare nei licei del Mezzogiorno, ultimamente Napoli e Bari, prendono la parola ragazzi/e di indiscutibile prontezza. Quale conclusione? I professori, pochi o molti, che si comportano nel modo descritto da Maria Palmieri preparano la rovina dei loro allievi, in particolare di quelli che vorranno poi studiare ali' estero. Parlo anch'io per direttaesperienza di giovaniamevicini. Un buon voto di diploma è condizione per essere candidati. La vera selezione però arriva dopo, nei colloqui d' ammissioneenelleprove, dovelasolacosacheconta è la preparazione. Lì i voti rubati contano zero. Cl RIPAOOUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 rubrica.lettere @repubblica.it Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 29 Quotidiano Data LA STAMPA GRADUAIDRIE UNA SELEZIONE DA AZZERARE Pagina Foglio 03-08-2014 1 1 a polemica sui docenti precari del Sud che hanno occupato le prime posizioni nelle graduatorie per l'insegnamento in Piemonte, a scapito dei candidati locali, è solo L CONTINUA A PAGINA 9 ANDREA GAVOSTO ORA SI PRMLEGINO MERITO E COMPETENZA A;>;DllEA GAVOSTO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA l'ennesimo episodio delle tante «guerre fra poveri» che si combattono ogni anno fra le mura scolastiche, per assicurarsi un impiego definitivo o anche solo temporaneo. Proviamo a riassumere i tratti essenziali di una storia assai complessa, che ha dato vita a quest'ultimo disastro. Per legge, quando nella scuola sono previsti ingressi in ruolo, questi vengono attribuiti per il 50% ai vincitori di un concorso nazionale, per l'altro 50% attingendo a graduatorie provinciali, cosiddette ad esaurimento, in cui il punteggio è determinato da anzianità di servizio, titoli di studio e carichi famigliari. Coloro che risultano in testa nelle graduatorie della loro materia diventano insegnanti a tempo indeterminato; quelli nelle posizioni di immediato rincalzo ottengono supplenze annuali, potendo spesso scegliere gli istituti di loro gradimento; quelli più in basso devono accontentarsi di ciò che rimane. Nelle graduatorie di una provincia possono trasferirsi anche persone provenienti da un'altra provincia e, dopo una sentenza della Corte Costituzionale (siamo anco- ra un unico Stato, in fondo!), vanno a occupare la posizione che spetta loro sulla base del punteggio acquisito. Quest'anno, dopo un triennio, sono state aggiornate le graduatorie e in quasi tutte le province del Nord si è assistito a un numero molto elevato di trasferimenti dal Mezzogiorno. La ragione è evidente: le cattedre al Sud si sono rarefatte per il calo demografico e oggi, grazie alla Rete, è molto più facile monitorare il fabbisogno di posti nel resto d'Italia e muoversi di conseguenza. Poiché i precari del Sud hanno tipicamente un'anzianità maggiore e più titoli di studio (anche se ciò non significa necessariamente una migliore preparazione), ovviamente tendono a classificarsi nei primissimi posti. Sulla carta, non ci sarebbe niente di male, se la posizione in graduatoria riflettesse la competenza dei candidati. Il primo problema è, però, che questa garanzia di qualità non c'è: alle graduatorie si è potuto, infatti, accedere per tante strade (idoneità ai vecchi concorsi, corsiconcorsi, scuole di specializzazione, ecc.), senza che vi sia un controllo omogeneo sul rapporto fra punteggio ed effettive competenze né la certezza di criteri uniformi da regione a regione. Ualtro grande problema è la continuità didattica. Una recente nor- Il ma ha, infatti, abolito la «ferma» di cinque anni nella provincia di iscrizione: pertanto, il rischio è che le insegnanti meridionali passate in ruolo al Nord facciano presto domanda per rientrare al luogo d'origine, avviando la girandola delle sostituzioni, con effetti deleteri sulla preparazione degli allievi. Di qui la reazione negativa ·dell'opinione pubblica e, ovviamente, dei docenti precari del Nord che hanno perso il primato in graduatoria (la guerra fra poveri, appunto). Non c'è via d'uscita. Il sistema di reclutamento nella nostra scuola è ormai così confuso, inefficiente, iniquo, umiliante per gli insegnanti e dannoso per gli studenti che l'unica soluzione possibile è azzerarlo del tutto e ripartire da capo. Finché, infatti, sarà basato sulle graduatorie per anzianità e titoli, questi conflitti di interessi - fra Nord e Sud, fra chi ha insegnato più o meno di un certo numero di mesi, fra chi ha frequentato un corso di perfezionamento o un altro - si riproporranno ogni anno con maggiore veemenza man mano che i posti a disposizione diminuiranno. È davvero arrivato il momento di ripensare tutto il sistema, privilegiando merito e competenze (verificati per mezzo di un concorso nazionale) all'anzianità e ai «pezzi di carta». *Direttore Fondazione Giovanni Agnelli LA STAMPA Il iil1~~:~;;iDffli~~~t ·11:7~~~- --- - - Codice abbonamento: 068391 - - Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 30 Quotidiano Data LA STAMPA Pagina Foglio 03-08-2014 9 1/ 2 LA CORSA ALLA CATTEDRA Caos graduatorie, interviene il governo Il ministero: concorsi solo sulla base dei posti disponibili per evitare una guerra tra Nord e Sud FLAVIA AMABILE ROMA «Il governo SI Impegna a mettere fine alla guerra tra meridionali e settentrionali per un posto di ruolo nelle scuole del Nord, le uniche dove i professori da anni vedono aumentare le possibilità di insegnare. Al Sud dove non ci sono i figli degli immigrati a far crescere il numero degli studenti, le iscrizioni sono diminuite del 4,7 per cento solo nell'ultimo anno e, dì conseguenza, per i professori ci sono oltre mille cattedre in meno. «Abbiamo innanzitutto in mente un reclutamento dì dimensioni notevoli», assicura il sottosegretario all'Istruzione Roberto Reggi. «Già nel 2014 assumeremo il doppio del turn-over, altrettanto faremo negli anni successiyi in modo da assumere centomila nuovi insegnanti nei prossimi tre anni», aggiunge. Ma non è tutto. «Abbiamo un'ambìzìo- Il sottosegretario all'Istruzione: «Nei prossimi tre anni trecentomila assunti» ne ulteriore. Vogliamo risolvere alla radice il problema del precariato con un sistema dì reclutamento omogeneo per tutti», promette Reggi. Si tratta innanzitutto dì eliminare le differenze tra organico di fatto e organico dì diritto, cioè della differenza tra numero dì docenti assegnati dal Miur e quello effettivamente richiesto dalle scuole, sempre più alto. In totale sono circa 20 mila insegnanti in più. «Questa differenza crea confusione e non permette dì programmare bene come vorremmo il fabbisogno. Stiamo calcolando le risorse necessarie per eliminare il problema». Il secondo punto su cui il governo sta lavorando è la riforma del reclutamento che dovrà permettere l'accesso all'insegnamento solo dopo un concorso bandito sulla base dei posti effettivi e disponibili e aperto a chi ha una laurea magistrale, un anno dì tirocinio e un'abilitazione. Un piano ambizioso ma che rischia dì non arginare il fenomeno dell'emigrazione. «I posti si creano dove ci sono nuove iscrizioni», conferma Reggi. E al Sud le curve demografiche delpro:::;simì anni non lasciano molte speranze. La questione, naturalmente, sta a cuore al governo e al Partito democratico che tenterà ogni possibile strada per arrivare ad una soluzione che risolva il nodo della graduatorie e garantisca una maggiore continuità didattica. «Fatti salvi i diritti acquisiti, le Gae e le graduatorie d'istituto vanno rottamate. Questo orrore fatto dì cavilli e norme contraddittorie, dì professionalità appese a una sentenza del Tar, è indifendibile», conferma Davide Faraone, responsabile welfare del partito. «Per limitare i danni spiega - va fatto subito un concorso per selezionare gli insegnanti, non è la panacea, ma almeno non è un terno al lotto. Per il futuro, nella consultazione sulla scuola, annunciata dal presidente del consiglio, la ri- Così su La Stampa Scuola, la rivoluzione delle graduatorie al Nord in eccesso È la differenza tra i docenti assegnati dal Miur e quelli richiesti dalle scuole l<ABIO ALBAI'>ììSE MARIA TERESA MARTI'.'ìENGO La corsa a bomba in tutto il CentroNord è scoppiata alla vigilia del weekend che dà il via alle grandi vacanze. Nelle graduatorie provinciali fresche di pubblicazione, da Clti saranno attinti a breve i docenti da immettere in ruo•lo.J~"""'*""""'_,,,.,,,. la gara tra docenti precari del Sud e del 068391 L È scattata forma della selezione degli insegnanti, sarà una priorità». «Finché il numero degli alunni sarà il criterio fondamentale per definire gli organici l'emigrazione sarà inevitabile», commenta Mimmo Pantaleo, segretario nazionale della Flc-Cgil. «Ma è un controsenso: tutti dicono che bisogna potenziare l'offerta formativa nel Mezzogiorno e che bisogna lottare contro la dispersione scolastica e la disoccupazione, e si tagliano le cattedre solo al Sud?». Secondo Pantaleo, invece, il governo deve prevedere nuovi posti per risolvere il problema della scuola dell'infanzia che al Sud è «inesistente» e del tempo pieno alla primaria che è minimo rispetto al Nord. La colpa è della spending review commenta Marcello Pacifico, presidente dell~ief - Negli ultimi sei anni sono stati cancellati 200 mila posti, se non ci fosse stato questo taglio sì sarebbe arrivati all'esaurimènto delle graduatorie cancellando il problema dei precari». Nord per diventare di ruolo Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, Codice abbonamento: - L'articolo de La Stampa che ieri ha raccontato il caos nelle graduatorie per l'insegnamento. non riproducibile. Pag. 31 Quotidiano Data LA STAMPA Pagina Foglio 03-08-2014 38 1 Il vicedirettore ''Nessuno scandalo ~uìpunteggi dal Sud E tutto regolare" MARIA 'TERESA MAlrrINENGo ' <<E bligo di stabilità in una provincia per cinque anni, che scoraggiava i trasferimenti, si è tornati a tre anni». Aspiegare il fenomeno dellegraduatorie provinciali affollate di precari che hanno scelto Torino e tante altre province del Centro-Nord è Antonio Catania, vicedirettore dell'Ufficio scolastico regionale. Anche certamente la disoccupazione ad aver creato questo fenomeno. Le persone vanno dove hanno più speranza di trovare un lavoro. E al Nord i posti ci sono• Anche perché chi ha fatto quello stesso percorso anni fa, in molti casi i nell'amministrazione c'è stupore posti li libera appena può e torna al Sud. Soprattutto ora per questo esodo di massa, ma che, dopo la parentesi dell'ob- fino ad un certo punto. Ci si ricorda del grande caos di tre quant~aglialti pun~ anni fa quando, al momento della gi conl!Bdòcentidél Sud pubblicazjone delle nuove graduatorie, i ricorsi contro l'inserim1:1nto «in coda» (in tre province diverse da quella di residenza) ebbero come risultato che ai precari fu concesso difarvalere il proprio punteggio eil Miur fu costretto a rivedere le immissioni in ruolo. Per gli uffici fu un lavoraccio. E cos\ si arriva alle graduatorie proviÌlciali triennali 2014 con libertà di scelta.della provirìcia.incui concorrere.. Per arri~ a «soffiàte» i posti dei precarllocali- o magari arrivati.a loro volta dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Campania e dalla Puglia ma «cresciuti» nelle scuole torinesi- Catania spieg-a che «si tratta di person1:1 non più giovani, che hanno accumulato anni di suppfonze brevi. Sei mesi di supplenze in un anno fruttano dodici punti, poial Sud come ovunque i docenti fanno corsi, master, e aggiungono altri punti». Anb)nio· Catania È il vicecfirettore. dèll'Vffldo Codice abbonamento: 068391 scolastico regionale Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 33 Quotidiano LA STAMPA Data 02-08-2014 Pagina 1O Foglio 1 Tra 11.tbbia e speranza La precaria "Ho ricevuto minacce ma non avevo altra scelta In Sicilia non c'è futuro" CATANIA Hsalto Codice abbonamento: 068391 Maria (che sceglie l'anonimato), ha deciso di andare a Torino: «Mi spiace lasciare la miaterra Tornerò» «Stamattina ho ricevuto una telefonata di una collega da Torino, mi ha fatto i complimenti ma poi ha aggiunto: "Lo sai che qui ti hanno maledetto?". Mi dispiace ma non avevo scelta, restare in Sicilia significava restare precaria almeno ancora per sei o sette anni». Maria è una delle insegnanti precarie che ha fatto la scelta di attraversare la Penisola. Con il suo punteggio, che in Sicilia vale poco, a Torino avrà quasi certamente il «ruolo». Non vuole che si pubblichi il suo nome, è un po' preoccupata per quanto sta accadendo, «ho anche ricevuto minacce per questa guerra tra poveri che fa male a tutti». Perchè ha deciso di fare questo salto? «Quando si decide di andare, non lo si fa mai a cuor leggero. Ci sono insegnanti che hanno 50 anni e una famiglia sulle spalle ma hanno deciso ugualmente di trasferirsi. Questo deve dare il senso di quanto difficile sia ormai, per noi precari della scuola, lavorare al Sud. Qui le prospettive erano nere, prima i tagli agli organici poi la riduzione delle classi, ogni anno sempre peggio. Alle convocazioni sono sempre riuscita ad avere una cattedra ma ogni anno sempre più lontano da Catania, perchè i posti diminuiscono sempre. Partire per partire, meglio farlo con qualche possibilità in più». I:approdo di Torino è stato casuale? «I sindacalisti mi avevano consigliato di non andare nelle grandi città come Roma e Milano, anche se in Lombardia quest'anno saranno disponibili 5 mila cattedre, nè nei centri troppo piccoli. Torino era una delle opzioni migliori, è una città che mi piace, viva, e dove penso di poter fare _bene il mio lavoro». Pensa che avrà il tanto sospirato "ruolo", a questo punto? «Non lo do per scontato, e poi queste sono ancora graduatorie provvisorie. Inoltre, bisogna sempre considerare i "riservisti" che hanno la precedenza, per me è stato comunque un salto nel buio». Lasciare la Sicilia, per restare o per tornare? «Mi dispiace tantissimo lasciare la mia terra e ci tornerò sempre ma ora il mio lavoro, la mia vita, sarà lì». Si aspettava le minacce e gli improperi? «Questa è una guerra tra poveri, una cosa tristissima. Ma è il "sistema scuola" che lo provoca. E il governo non è mai vicino nè alla scuola nè agli IF.ALB.J insegnanti». Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 34 Quotidiano Data Pagina Foglio 02-08-2014 29 1 Bando Miur in arrivo per l'8 agosto. Spazio anche a biologi e veterinari Scuole mediche per 5.000 Aumentano i posti per gli aspiranti specialisti DI BENEDETTA PACELLI inque mila posti per la formazione specialistica dei camici bianchi. E altri mille per quella dei «non medici» (biologi, farmacisti, odontoiatri, psicologi, veterinari, biotecnologi, chimicì). Dopo un braccio di ferro durato mesi tra governo e rappresentanze sindacali, alla fine le scuole di specializzazione fanno il pieno di aspiranti alla professione, con numeri ben più elevati rispetto alle aspettative iniziali: 5 mila contratti statali da mettere a concorso per i medici che vorranno accedere alle scuole di specializzazione nell'anno 2013-14. A stabilirlo sarà un bando del ministero dell'istruzione e università atteso per il pr?ssin_io ~ ago~to. A questi leghi medici: l'assenza di una retribuzione. «La sentenza», come ha spiegato Francesco Corrente presidente del Coordinamento italiano specializzandi di area sanitaria, «Segna il passo, e ora la speranza è che si dia seguito a quanto disposto dal Consiglio di stato e che almeno i prossimi aspiranti (circa un migliaio, ndr) possano rientrare in questa copertura economica». Non è finita qui, perché a questo contingente complessivo andrà poi aggiunto il numero dei contratti che metteranno a disposizione le regioni (lo scorso anno erano 593) e che saranno formalizzati entro il 6 agosto. Questo scongiurerà il pericolo di perdere questi contratti visto che il decreto ministeriale che adotta il regolamento sul- le modalità di selezione per l'accesso alle scuole prevede, che tutti i contratti siano comunicati al Miur prima della pubblicazione del bando. Cosa che quest'anno, invece, con la centralizzazione del bando di concorso (non più locale) le regioni avevano atteso a fare. Soddisfatto il Segretariato giovani medici specializzandi che «ringrazia i ministeri della salute e dell'istruzione per aver fatto fede agli impegni presi, a fronte delle complicanze sopraggiunte a seguito della sentenza del Consiglio di stato che avrebbe presupposto l'utilizzo dei fondi esistenti, ponendo in essere una lotta tra giovani medici e non medici». Il concorso nazionale si svolgerà a fine ottobre, con la presa di servizio a fine novembre. ~Riproduzione riseroata---11 Codice abbonamento: 068391 C posti, poi, s1 aggmngeranno quelli destinati ai «non medici» che secondo alcune indiscrezioni dovrebbero essere coperti da un finanziamento ad hoc da parte del ministero dell'economia. Si tratta in questo caso di ottemperare a una sentenza del Q"onsiglio di stato che ha dii(posto per i contratti dei nop. medici lo stesso trattamentb economico previsto per i camici bianchi. Questo perché nel 2005, anno di pubblicazione del decreto ministeriale che ha riorganizzato le scuole di specializzazione, sono state stabilite per tutte le discipline dell'area non medica gli obiettivi che devono essere raggiunti e le ore che devono essere svolte in ospedale dagli specializzandi. Con una differenza rispetto ai col- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 36 Quotidiano Data Pagina Foglio 03-08-2014 5 1 Uscite anticipate dei professori la Ragioneria boccia la deroga ~La relazione inviata a Palazzo Chigi ~Per come è scritta la norma, rischia par la di «Coperture insufficienti» di allargarsi la platea di 4.000 insegnanti LA RELAZIONE ROMA Non è solo il commissario Cottarelli a dire no alla deroga per il pensionamento anticipato dei 4.000 prof approvata la settimana scorsa dalla Camera all'interno del decreto di riforma della pubblica amministrazione. C'è una bocciatura ancora più rilevante, che porta il timbro della Ragioneria generale dello Stato: coperture insufficienti, perché così come è formulata la norma non è in grado di «assicurare il rispetto dei 4.000 soggetti». Stop della Ragioneria anche per l'altra deroga alla riforma Fornero: l'eliminazione delle penalizzazioni per l'accesso alla pensione anticipata per chi matura i requisiti entro il 31dicembre2017. La relazione, datata primo agosto e indirizzata alla presidenza del Consiglio dei ministri e alla Commissione Bilancio del Senato (dove il provvedimento è approdato), non fornisce scampo alle due norme (mentre promuove tutto il resto). E rischia di innescare un nuovo caso politico, visto che alla Camera il decreto è passato con la fiducia. «Bisogna assolutamente attivare tutti i colleghi e spiegare loro la situazione» allertano i deputati Pd della commissione Lavoro della Camera (sostanzialmente i firmatari dell'emendamento incriminato). In una nota circolata al- l'interno del gruppo, polemica- per i quali non è individuata ademente osservano: «Quando le rela- guata copertura finanziaria». zioni tecniche dell'Inps prevedono LE PENSIONI ANTICIPATE quantificazioni enormi e irragio- L'altra norma bocciata riguarda l'eliminazione delle penalizzazionevoli, alla Ragioneria vanno beni per chi sceglie di andare in penne; questa volta si mettono in disione prima dei 62 anni di età. La scussione i numeri dei possibili legge Fornero lo consente agli uopensionamenti, dati dall'lnps, e si mini che hanno 42 anni e 6 mesi di modifica la previsione degli oneri contributi, e alle donne che ne hansecondo calcoli autonomi». Se al no 41annie6 mesi. I contributi peSenato la norma dovesse essere rò devono essere da effettiva premodificata, servirà una terza lettu- stazione lavorativa, sono esclusi ra della Camera, cosa che potrebbe quindi quelli figurativi (ad ecceziomettere a rischio i tempi di conver- ne della maternità obbligatoria, la sione. leva militare, cig ordinaria, malatLA QUOTA 96 tia infortunio, donazioni di sanNon è una deroga alla legge Fornegue, congedi parentali, permessi ro, insistono i sostenitÒri della norma: «È una correzione di un errore per assistenza disabili). Di fatto socontenuto in quella legge». Si trat- no fuori il riscatto della laurea e i ta degli insegnanti che, in base alle contributi volontari. Prevista anregole pre-Fornero della vecchia che una decurtazione economica «quota 96», avrebbero maturato il tra l'l eil 4% dell'assegno. La nuova diritto alla pensione tra il 1 genna- norma votata alla Camera elimina io e il 31.agosto del 2012, nel corso entrambe le penalizzazioni (condell'anno scolastico 2011/2012. Una tributi e assegno) per chi matura i ricognizione del Miur basata su un requisiti entro dicembre 2017. Ma questionario inviato al corpo do- la Ragioneria contesta: la copertucente quantifica i soggetti coinvol- ra indicata «è sottostimata», anziti in 4.000 unità. Ed è su questo nu- ché 1 milione nel 2014 ne servono 5, al posto dei 3 individuati per il mero che si basa la norma appro2015 ne occorrono 15 milioni, e vata alla Camera. Ma la Ragioneria non basteranno di certo i due misostiene che «di fatto la disposiziolioni indicati per ciascuno degli anne prefigura per il settore della scuola una salvaguardia aperta, ni a venire, ma le cifre sono molto più alte, ovvero 35 milioni nel non in grado di assicurare il rispet2016, 50 nel 2017 e 60 a decorrere to del limite dei 4.000 soggetti, con dal2018. effetti in termini di maggiori oneri Giusy Franzese ©RIPRODUZIONE RISERVATA CONTESTATA ANCHE Codice abbonamento: 068391 L'ELIMINAZIONE DELLE PENALIZZAZIONI PER CHI LASCIA Il LAVORO PRIMA DEI 62 ANNI Il ministro Pier Carlo Padoan Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 37 Quotidiano Data Pagina Foglio 03-08-2014 5 1 L'ex sottosegretario Aprea «Tutta colpa del Tare della legge Carrozza» 1111111111111 Se i precari in lista da anni in Piemonte si disperano per essere finiti in coda alle graduatorie, superati dai colleghi meridionali, non va meglio ai «senza cattedra» lom bardi. Nella settimana appena trascorsa quasi tutti gli uffici scolastici territoriali della Lomdardia hanno pubblicato le graduatorie provvisorie dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado, dalle quali attingere sia per gli incarichi in ruolo sia per quelli annuali. Le supplenze La sorpresa è stata che numerose province del Centro Nord sono state invase dai docenti del Sud. E la Lombardia è una delle regioni più prese di mira. Sono emblematici i casi di alcune province. Mantova, ad esempio, in cui è stata letteralmente presa d'assalto la graduatoria della scuola dell'infanzia: le prime 60 posizioni sono state occupate tutte da docenti in arrivo da altre province. Anche a Milano il fenomeno ha assunto proporzioni impressionanti: la graduatoria della scuola primaria conta nelle prime 250 posizioni docenti provenienti da fuori ed entrati in calssifica quest'estate. L'effetto macroscopico delle sentenze del Tar che hanno tolto il vincolo introdotto dal ministro Gelmini ad iscriversi nella provincia dove si è esercitata fino a quel momento la professione di insegnante. «Viste le premesse», spiega a Libero l'assessore regionale all'lstriuzione della Lombardia, Valentina Aprea, «è normale che gli insegnanti precari cerchino di spostarsi dove ci sono maggiori possibilità». Ma secondo lei è giusto? «Decisamente no. Da un lato infrange le aspettative dei tanti precari che si vedono irrimediabilmente scavalcati in graduatoria e poi genera un caos insopportabile nella gestione del sistema scolastico». Ma come spiega la disponibilità di tanti aspiranti insegnanti aspostarsi dal Sud al Nord, quando in Italia nessuno è disposto a trasferirsi nemmeno da una provincia all'altra? «In parte lo si deve alla legge Carrozza cha ha ridotto il vincolo di permanenza nella provincia di immissione in ruolo da cinque a tre anni. Agevolando così il ritorno in minor tem po nelle regioni di appartenenza. Dunque c'è il rischio, entro pochi anni, di ritrovarsi con una carenza di insegnanti di ruolo al Nord? «È venuto il momento di pensare a un nuovo modello di reclutamento che veda protagoniste le scuole o le reti di scuole, nell'attribuzione degli incarichi ai docenti». Con quale obiettivo? «Innanzitutto quello di superare la competizione impropria tra soggetti esclusi da troppo tempo dall'accesso all'insegnamento nella scuola. È giunto il momento di privileguiare le capacità e il merito nella scelta degli isegnanti e non più l'anzianità d'iscrizione a una graduatoria». A.BAR. L'assessore lombardo all'Istruzione Valentina Aprea [lpa] /'Iialiu che mm va I prof del Sud tolgono il posto a quelli del Nord Codice abbonamento: 068391 ::~~;:~::"~:\~,'~~' :;'.,',;':~:'.~'~~~~:~. ,''.'"~h~~~u'~:'~',~'d~:'Jh~'. ~~·::;,~~;:;;~;~:;, ~:~,"~ ~~3 ~ "- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 38 Quotidiano Data Pagina Foglio 03-08-2014 5 1 Saltati i decreti della Gelmini via all'invasione Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, Codice abbonamento: 068391 Fra le numerose novità introdotte dall'ex ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, due decreti arginarono l'assalto dei precari del Sud alle graduatorie provin ciali nel Settentrione. Un primo decreto introduceva il vincolo a iscriversi nelle liste della provincia in cui si era insegnato fino a quel momento, in base al principio della «continuità didattica». Un secondo decreto apriva alla possibilità di fare domanda contestualmente anche per altre due province, nelle cui graduatore, però, si en trava dal fondo. I punteggi maturati nelle scuole della provincia d'origine non erano spendibili altrove. Alcune sentenze del Tar cancellarono questi ultimi vincoli, spalancando le porte ai precari del Sud. La legge Carrozza che ne prendeva inevitabilmente atto, ha ridottopoi da cinque a tre anni il vincolo per gli insegnanti neoassunti a rimanere nella provincia dove sono entrati in ruolo. Facile immaginare cosa possa accadere: appena preso possesso della cattedra presenteranno in massa domanda di trasferimento e dopo appena tre anni il ministero sarà obbligato ad accon tentarli. non riproducibile. Pag. 39 Quotidiano IL~MA.TTINO Data 04-08-2014 Pagina 6 Foglio 1 - L e incognite DI pubblica amministrazione resta il nodo delle coperture sui prof e sulla «quota 96» Codice abbonamento: 068391 Sono arrivati oltre 600 emendamenti al di Pa all'esame della commissione Affari costituzionali del Senato, dove il conteggio è ancora in corso. Il numero preciso si saprà quindi solo stamattina, quando inizieranno anche le votazioni. Oggi è convocata sul decreto anche la commissione Bilancio di Palazzo Madama, che deve dare il suo parere. Un giudizio atteso visto che il nodo delle coperture ancora non è stato chiuso. La questione riguarda sia la cosiddetta «quota 96», i 4mila pensionamenti nella scuola, sia le uscite d'ufficio a 62 anni, ed a 68 anni per professori e primari. Eventuali modifiche implicano un ritorno alla Camera per una terza lettura. Tutto quando il di deve essere convertito entro il 23 agosto. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 40 Quotidiano GiraDttsta Pagina 03-08-2014 22 Foglio 1/ 2 Data I Allungare l'orario agli insegnanti? Idiozia, diceva Einaudi Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del "La crisi scolastica e la superstiorari lunghi", Luigi Ernaud1 smontava la teoria di "Renzi e Giannini" che all'epoca pure si andava diffondendo. "Da vent'anni a questa parte le ore di fiato messe sul mercato dai professori secondari è andata spav~ntosamente aumentando. Specie nelle grandi città, dalle 1 o a 12 ore settimanali, che erano i massimi di un tempo, si è giunti, a/uri? di or?ri normali prolungati e d1 classi aggiunte, alle 15, alle 20, alle 25 e anche alle 30 e più ore per settimana. Tutto ciò può sembrare ragionevole solo ai burocrati che passano 7 od 8 ore del giorno all'ufficio, seduti ad emarginare pratiche. A costoro" - scriveva Einaudi - "può sembrare che i professori con le loro 20-30 ore di lezione per settimana e colle vacanze, lunghe e brevi, siano dei perditempo. Chi guarda invece alla realtà dei risultati intellettuali e morali della scuola, deve riconoscere che nessuna !attura può essere più grande d1 questa. La merce «fiato» perde in qualità tutto ciò che guadagna in quantità. Chi ha vissuto nella scuola sa che non si può vendere impunemente fiato per 20 ore alla settimana, tanto meno per 30 ore. La scuola, avolerla fare sul serio, con intenti educativi, logora. Appena si supera un certo segno è inevitabile che l'insegnante cer~ chi di perdere il tempo, pur di far passare le ore. Buona parte dell'orario viene perduto in minuti ~i attesa e .di ~scita, in appelli, in rnterrogazwm stracce, in compiti da farsi in scuola, ecc., ecc. Nasce una complicità dolorosa ma fatale tra insegnanti e scolari a f~r p~ssare il .tempo, pur di far I arano prescntto dai regolamenti e di esaurire quelle cose senza senso che sono i programmi. La scuola diventa un locale, dove sta seduto un uomo incaricato di tenere a bada per tante ore al giorno i ragazzi dai 10 ai 18 anni di età ed un ufficio il quale rilaz~one ~egli destinatario, non 068391 el 2010 il Partito Democratico lanciava l'allarme sulla scuola e sviluppava "dieci proposte per la scuola di domani" ufficialmente approvate dali'assemblea di Varese quasi a mo' di comandamenti. Si leggeva in premess.a, "dobbiamo raggiungere un risultato molto concreto: din;iezzare il nostro tasso di dispers10ne scolastica e triplicare il numero dei laureati". Non aveva spiegato, però, che avrebbero voluto fare il tutto senza metterci un euro. Si potrà obbiettare che c'è stata la crisi. Ma allora bisognerebbe andare a rileggersi ciò che disse sulla scuola, Matteo Renzi per farsi dare la fiducia al Senato, forse in un eccesso d'ottimismo: "Al 1° luglio" - aveva solennemente dichiarato Renzi - "avendo affrontato i temi costituzionali istituzionali, elettorali, di lavoro' d~ fis.c~, di pubblico impiego, dl gmst1zw e impostato un diverso atteggiamento verso la scuola . ... Noi pensiamo che non ci sia politica alcuna che non parta dalla centralità della scuola. ( ... ) Qual è I? priorità che questo paese ha ne1 confronti degli insegnanti? Sicuramente lo sa il Ministro dell'istruzione pubblica e dell'università: coinvolgere dal basso in ogni processo di riforma gli operatori della scuola. Ma c'è una priorità a monte: recuperare quella fiducia, quella credibilità, recuperare quella dimensione per cui se qui si fanno le cose, allora nelle scuole si può tornare a credere che l'educazione sia davvero il motore dello sviluppo. Chi di noi tutti i giorni ha incontrato cittadini, insegnanti, educatori e mamme sa perfettamente che c'è una bellissima e straordinaria richiesta che è duplice. Da un lato si chiede di restituire valore sociale all'insegnante, e questo non h? bisogno di alcuna riforma, ma d1 un cambio di forma mentis. N ( ... )Ci sono fior di ~tudi di economisti che dimostrano come un territorio che investe in capitale umano, in educazione, in istruzione pubblica è un territorio più forte rispetto agli altri . ... Mi recherò nelle scuole per dare un segnale simbolico, per dimostrare che da lì riparte un Paese . ... È chiaro che il tema della scuola è parziale rispetto al grande tema de!l'.ed.ucazione. Si inizia con gli as1h mdo. Gli Obiettivi di Lisbona vedono oggi un Paese drammaticamente diviso in due, tra una parte dell'Italia che ha già raggiunto quegli obiettivi {con alcune città che stanno sopra il 40 per cento} e una parte dell'Italia ... Metto a verbale che la scuola è il punto di partenza, e intervengo sulle quattro riforme che vi proponiamo, che vi proporremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. "Questo è quello che era stato detto in Senato. Belle parole. Oggi, però, come nota Lorenzo Misuraca dalle pagine del Garantista, si parla di accorciare gli studi a 4 anni di superiori e di portare l'orario di lavoro dei docenti dalle attuali 18 ore settimanali a 36 ore. Neanche a 24 ore settimanali come inizialmente ipotizzato dal ministro Profumo col governo Monti dovendo fare marcia indietro a causa delle proteste dei sindacati, ma addirittura a 36 ore, di cui sei ore (oltre le attuali 18) da dedicare in classe per .le supplenze dei colleghi e, ovviamente, senza il benché minimo aumento dello stipendio. La fabbrica del fiato. Col caldo estivo, quasi nel silenzio dei gran_di media televisivi troppo attenti a tenere d'occhio la riforma del Senato per notare ciò che avviene nella scuola, il ministro dell'Istruzione Giannini e il suo sottosegretario Reggi, con lo slogan populista "più ore di lavoro, più qualità e più soldi per gli insegnanti", preparano l'ennesima mortificazione dei docenti. Il 21 aprile del 1913, sul Corriere della Sera, in un articolo titolato Codice abbonamento: di Giuseppe Candido {seconda puntata.) riproducibile. Pag. 42 Quotidiano I Giiraiitfsta I il quadro della scuola secondaria d'oggi in Italia. Non dico che la colpa di tutto ciò siano gli orari lunghi; ma certo gli orari co Foglio 03-08-2014 22 2/2 lunghi sono l'esponente e nello stesso tempo un'aggravante di tutta una falsa concezione della missione della scuola media". (fine I la prima puntata è stata pubblicata ieri) Codice abbonamento: 068391 scia alla fine del corso dei diplomi stampati. Scolari svogliati, genitori irritati di dover pagare le tasse, insegnanti malcontenti; ec- Data Pagina Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 43 Quotidiano Data Pagina Foglio 03-08-2014 3 1 Quel "tengo famiglia" che aiuta tutti UN DECRETO SALVA 70 INSEGNANTI DELLA SCUOLA, TRA QUESTE ANCHE LA MOGLIE DEL DEPUTATO CERA (UDC) di Carlo Di Foggia pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina. Il deputato Angelo Cera è un Cesiano di ferro, nel senso di Lorenzo Cesa, segretario Ude. Due nomi di peso in tempi di riforme istituzionali: controllano pochi voti, ma preziosi per il nuovo Senato renziano. Vanno coccolati. Da giorni il secondo nome gira tra i banchi di Montecitorio, lato Pd, dove diversi colleghi non fanno altro che "pensare male". E indicano uno delle decine di commi che compongono il decreto sulla Pa, licenziato giovedì dalla Camera e ora al vaglio del Senato: quello che consente alle insegnanti della scuola che nel 2011 si prepensionarono con il contributivo (meno generoso del retributivo, e oggi esteso a tutti dalla legge Fornero) di ottenere un ricalco più generoso. TRA QUESTE c'è anche la moglie di Cera, che non nega la circostanza ma al Fatto parla di un "atto di giustizia sociale": "Per incassare subito la buonuscita accettò di prendere il 40 l per cento in meno del netto: una pensione da 1100 euro invece che 170~. Secondo voi era pazza a farlo? E un vero dramma comune, che riguarda tante persone in tutta Italia". Quante? "Circa settanta". Non sufficenti a catalizzare l'attenzione per i quattromila inse- A 1 gnanti di "quota 96": pensionabili già nel 2012, ma costretti a rimanere in servizio per un errore marchiano della legge Fornero. Per loro si è mossa la maggioranza. Per le altre, il deputato Cera. Ma il suo emendamento non è stato preso in considerazione perchè "scritto male". L'intuizione, però, era buona. Tanto buona che è stata colta da altri colleghi, provenienti dai ranghi di quella compagine trasversale che tira le fila del Patto che ridisegna il Senato: Rocco Palese (Fi) e barbara Saltamartini (Ncd). Così Cera vince la sua battaglia e gongola: "Non si può dire che ci sia il mio nome sopra", spiega. E ribadisce il concetto ripetendo i due nomi in loop, anche se riconosce un punto d'accordo: "Si, favorisce anche mia moglie, ma è una battaglia condivisa, altrimenti perché l' emendamento dei due colleghi è stato fatto proprio dal relatore?". Vero. Anche se uno dei due, Emanuele Piano (Pd), spiega al Fatto di non saperne nulla. La modifica è passata con voto, manco a dirlo, trasversale. Ma dal Pd, molti hanno storto il naso e ora parlano di "regalo vergognoso", non per la norma in sé ("sono vittime della Fornero", spiega Cera, e così è) ma per i dettagli sopra elencati. Nessuno, però, esce allo scoperto. In fondo la modifica costa solo 600 mila euro, spiccioli rispetto ai circa 500 milioni dei "quota 96" che hanno fatto star- cere il naso alla ragioneria e provocato lo sfogo pubblico del commissario alla spending review Carlo Cottarelli. Perché innervosire i tecnici con un ulteriore - per quanto giusto - ampliamento della platea? Qui le ipotesi si sussurrano, si rimanda a quanto sta succedendo al Senato, e il fatto che il boccone indigesto alla fine sia stato digerito, a malicuore, dal Pd lascia intendere il potenziale di scambio di un comma che conta poche righe ma assicura stabilità. IL NOME DI CERA emerge spesso dalle cronache parlamentari, soprattutto per demeriti: è deputato, e insieme sindaco di San Marco in Lamis (Puglia). Un doppio incarico impossibileperlegge, tanto che il Consiglio comunale lo ha fatto decadere. Ma nel decreto del Fare è entrato un emendamento che ha cambiato la legge per lui, l'unico rimasto fregato dalla norma sull'incompatibilità volutanel201 l da Tremanti. "Ho vinto in tutti i gradi di giudizio", spiega Cera, che ricorda anche la sua battaglia contro chi "ha scritto cose inventate". Il riferimento è al "triplete", come lo chiamano i cronisti parlamentari: stipendio da deputato, stipendio da sindaco e vitalizio da consigliere (in Puglia dal 2005 al 2008). "Bugia spiega - per quegli incarichi non percepisco nulla. Ho solo lo stipendio da deputato". Lui si giustifica: "Non l'ho firmato io". I colleghi irritati per il "regalo" Ma è un fedelissimo di Cesa, fondamentale per gli equilibri in Aula Codice abbonamento: 068391 Angelo Cera Ansa Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 44 Quotidiano GiraDttsta Pagina 02-08-2014 23 Foglio 1/ 2 Data I . Povera scuola italiana Cenerentola d'Europa! regioni, la scuola è stata mortificata svilita. Si è assistito ad una serie ' continua di tagli. Tagli ai fondi d'istituto, tagli al miglioramento cuola: orario dei lavoro dei dell'offerta formativa assieme al docenti a 36 ore? Può sembrare blocco degli scatti contrattuali. ragionevole solo ai burocrati che Gli insegnanti delle scuole passano 7 od 8 ore del giorno in secondarie inferiori raggiungono, in ufficio. Pure Einaudi l'aveva capito: media nei Paesi Ocse, il livello piu «La m~~ce "fiato" perde in qualità alto della loro fascia retributiva dopo tutto c10 che guadagna in quantità» appena 24 anni di servizio, mentre «Il minimo di vita civile, come noi in Italia, sono necessari ben 35 anni lo intendiamo», scriveva poi nel '42 di s_ervizio. E mentre nei paesi Ocse, Ernesto Rossi in Abolire la Miseria tra il 2000 e il 2009, gli stipendi «implica anche un minimo di degli insegnanti sono aumentati ~ultura e di preparazione per mettere mediamente di un 7%, in termini di rn grado tutti i cittadini di potere d'acquisto, nel nostro bel partecipare consapevolmente alla Paese, sono invece diminuiti di oltre vita pubblica e di apprezzare i valori 1'1 % ; a ciò si aggiunga il successivo della nostra civiltà. L'insegnamento blo_cc? degli _sca_tt_i d'anzianità. Negli elementare gratuito non basta. ultimi 4 anni gh insegnanti hanno Occorrerebbe che la scuola perso, in media, oltre 8mila euro del accompagnasse tutti i giovani fino ai loro potere d'acquisto. diciassette o ai diciotto anni"». La scuola pubblica statale sembra «L'apparato della Scuola pubblica essere diventata la fonte d'ogni dello Stato,se fosse paragonato agli spreco, per cui passibile di tagli. apparati del corpo umano, dovrebbe Tagli che si sono fatti, negli anni, essere considerato - scriveva Piero badando solo al risparmio, alla Calamandrei - come l'organo che nel diminuzione della spesa, ma senza nostro corpo produce il sangue: un minimo di visione riformatrice l'organo che dona alla nostra società unitaria in grado di dare alla scuola le cellule di cui esso stesso si una nuova forma. costituisce e che, ovviamente, sono I dati rilevati nel 2011 dall'Ocse da considerarsi i cittadini». l'osservatorio per la cooperazion'e e Aggiungendo che, «la scuola, organo lo sviluppo economico, ci dicono centrale della democrazia, perché che nel solo anno 2008, l'Italia ha serve a risolvere quello che secondo speso il 4,8% del Pil per l'istruzione noi è il problema centrale della (posizionandosi al 29 posto su 34 democrazia: la formazione della Paesi), quasi un punto e mezzo classe dirigente, non solo nel senso percentuale in meno rispetto alla di classe politica, ma anche classe media dei paesi Ocse che è invece dirigente nel senso culturale e del 6,1 %. tec_n~co: coloro che sono a capo delle A tutto ciò si devono aggiungere gli officine e delle aziende, che effetti deleteri della nuova riforma insegnano, che scrivono, artisti, col sistema della "formazione professionisti, poeti. Questo è il professionale" affidato alle Regioni problema della democrazia, la e, da queste, a soggetti esterni privati creazione di questa classe, la quale che, spesso, hanno il solo fine del non deve essere una casta ereditaria lucro e in una Regione come la chiusa, una oligarchia, una chiesa, ' Calabria sono tutte attenzionate dalla un clero, un ordine. No. Nel nostro magistratura. Tanto per fare esempi pensiero di democrazia, la classe concreti basti solo ricordare le 106 dirigente deve essere aperta e persone denunciate dalla Guardia di sempre rinnovata dall'afflusso verso Fin_anza _perché i fondi europei l'alto degli elementi migliori di tutte reg10nah della formazione le classi, di tutte le categorie». professionale venivano "utilizzati In~ec~, im~emori di tutto ciò, negli per finanziare corsi fantasma". E la ultinn anni, a partire dal maestro scuola pubblica cade a pezzi, le unico, passando poi dalla riforma strutture sono spesso inadeguate dal delle secondarie superiori fatta con punto di vista antisismico e molto tagli di ore e l'introduzione del spesso manca persino la carta per "nuovo modo" per assolvere fare le fotocopie. l'obbligo scolastico, ossia la «Nessuna riforma potrebbe condurre formazione professionale delle Giuseppe Candido Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non Codice abbonamento: 068391 S riproducibile. Pag. 45 Quotidiano GiraDttsta Data Pagina Foglio di comandamenti. «Per il futuro dell'Italia, per tornare ad avere alti tassi di occupazione, produttività e coesione sociale - si leggeva in premessa - dobbiamo raggiungere un risultato molto concreto: dimezzare il nostro tasso di dispersione scolastica e triplicare il numero dei laureati». Aggiungendo a chiare lettere che, «solo se sapremo investire sui saperi, scommettendo sulla qualità del capitale umano del nostro Paese e su una società della conoscenza diffusa, potremo tornare a crescere». E scrivevano che, per raggiungere tali obiettivi sarebbe stato necessario «arricchire l'offerta formativa», «attribuire alla scuola autonoma e all'autonomia di insegnamento quelle risorse necessarie per innovare la didattica della scuola superiore di primo e secondo grado». Ecco, non avevano spiegato, però, che avrebbero voluto fare il tutto sensa metterci un euro. (Fine prima puntata. Continua domani) Codice abbonamento: 068391 ad un aumento più rapido della ricchezza nazionale quanto un miglioramento delle nostre scuole, specialmente quelle medie, purché sottolineava già nel 1895 Alfred Marshall nei suoi Princìpi di Economia - fosse accompagnato da un generoso sistema di borse di studio, che permettesse al figlio intelligente di un operaio di salire gradualmente da una scuola a quella superiore, finché non avesse ricevuta la migliore istruzione teorica e pratica che i tempi gli possano dare». Quando era il centrodestra ad approvava le riforme coi tagli sulla scuola, il centrosinistra tuonava ricordando Piero Calamandrei. Nel 2010, addirittura, il partito Democratico lanciava l'allarme sulla scuola e, partendo dagli obiettivi di Europa 2020, sviluppava «dieci proposte per la scuola di domani», ufficialmente approvate dall'assemblea di Varese quasi a mo' 02-08-2014 23 2/2 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 46 Quotidiano 02-08-2014 2 1 Una materia insegnata in inglese al liceo. Al via asettembre l'ultima parte della riforma Gelmini 2012 e in altri istituti è stata affrontata in via sperimentale, riguarderà l'ultimo anno delle scuole superiori e l'esame di maturità. Allo scritto potrà essere richiesto di affrontare in lingua la terza prova (e solo quella), mentre per l'orale potrà essere richiesto dì dimostrare le competenze acquisite. Potrà, ma non necessariamente avverrà per- tata in lingua «preferibilmente» al 50% e si chiarisce che le scuole, attingendo ai fondi di istituto, potranno avvalersi anche dì tirocinanti e consulenti esterni per aiutare gli insegnanti. Nessun fondo statale dedicato, invece, è attualmente stanziato per supportare il progetto, visto che i ministeri dell'Istruzione e dell'Economia non hanno ancora emanato il decreto attuativo che era previsto dalla riforma. Anche da qui, quindi, la necessità di procedere con calma rispetto alla previsione dell'allora ministro Gelmini che stabilisce che «nel quinto anno è impartito l'insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica compresa nell'area delle attività obbligatorie per tutti gli studenti», pur precisando che «tale insegnamento è attivato in ogni caso nei limiti degli organici a legislazione vigente». Codice abbonamento: 068391 Valeria Gelsi Parte con calma e, allo stato attuale, ha le caratteristiche del suggerimento più che della direttiva. Ma parte. È l'ultima fase della riforma Gelm1m, che da settembre prevede l'insegnamento in lingua straniera di una materia non linguistica. La novità, che nei licei linguistici è stata introdotta nel ché sarà necessario che il membro interno della commissione sia il titolare della materia insegnata in lingua. Anche questo è uno degli accorgimenti introdotti per evitare un impatto traumatico o, peggio, il rischio caos in una situazione che ancora non è a regime. A ricordare la prossima scadenza è stato il Corriere della Sera, che ha ripercorso anche le tappe intermedie che hanno avvicinato la scuola italiana all'appuntamento con quella che è stata chiamata !'«immersione» nella lingua straniera. Da quando la novità è stata programmata, sono stati disposti corsi e abilitazioni per preparare gli insegnanti, ma lo stesso non tutte le scuole sono ora in grado di affrontare l'insegnamento di una disciplina in lingua. Per questo nella circolare partita dal ministero dell'Istruzione nei giorni scorsi «Sì suggerisce» che la materia sia affron- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 47 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn 04-08-2014 12 1 Data Pagina Foglio UN Atenei da aprire a giovani talenti Come intervenire su processi di reclutamento e requisiti di quiescenza . I di Stefano Paleari La situazione in cattedra Personale docente e ricercatore Università italiana 18.218 17.174. ----- Ricercatori a tempo indeterminato 14.532 13.841: +--- 13.219 17.5471 16.8581 16.229' 15.884 ---t-15.435 i 15.106 24.489 24.275 23.801: 23.485 23.180 22.683 55.199 53.901 52.4$6 51.008 Totale docenti e ricercatori di ruolo 52,3 44.3 -----··-·~- 51,1 52,7 r-- 44.8 r __ 52~6 ì 52,6 44,9 44.8 51,4- - - - 5o,9-I- t------- 50:91 53,0 ---+-····- 53,5 ~- 46,1 51,2 51,8 ' Fonte: elaborazioni Unibg HE Team su dati Miur trodotti dalla legge Madia che con essa dovrà misurarsi, speriamo senza equilibrismi giuridici. Ora, il presidente del Consiglio ha recentemente detto che l'Italia ha bisogno di più ingegneri. Voglio, da ingegnere, interpretare questo richiamo come dovere di misurarsi con i numeri e con le leggi della natura, per trovare nella discussione alcuni elementi da tutti condivisi perché oggettivi. Ebbene, con riferimento all'Università e al bisogno della "staffetta generazionale" richiamata dal ministro Madia, i dati sul numero e sull'età media dei docenti e dei ricercatori parlano molto chiaro: gli ultimi 5 anni ci consegnano un'università dimagrita e invecchiata. La tabella pubblicata sopra riporta il numero di docenti e di ricercatori a partire dalzoo8 e fmo alla fine delz013. Ebbene il numero di docenti e di ricercatori è diminuito del 12 per cento. Se si tolgono i ricercatori a tempo determinato, figura con un contratto a termine, il calo è addirittura del 15 per cento. Certo, i più anziani sono andati in pensione; si pensi che il numero di professori ordinari (i cosiddetti "baroni") si è ridotto del 27% così come è calato il numero di professori associati e di ricercatori a tempo indeterminato. Ma dei giovani non si è vista traccia. E infatti l'età media è continuata acrescere fino agli attuali 52 anni.Un invee- L'assimilazione del sistema alle regole indirizzate alla pubblica amministrazione è in totale controtendenza con quanto avviene in Europa Dal 2008 è diminuito del 12% il numero dei docenti e dei ricercatori, ma l'età media è salita a 52 anni per il blocco del turn over !JIMAGIUll EHIV!'.((M!All chiamento per tutte le categorie, come la tabella evidenzia. I numeri quindi, e non le opinioni, ci dicono che l'università è il comparto pubblico che è dimagrito di più (d'altro canto lo Stato ha sottratto un miliardo di euro su sette di finanziamenti all'anno e un altro taglio di 170 milioni è previsto per il 2015!) ed è pure invecchiato. E quest'anno assisteremo a un nuovo record in negativo essendo il turnover fermo al 50 per cento. I provvedimenti recenti hanno riaperto la discussione sull'università. Questo è un bene se si parte dalla realtà dei numeri e non dalle posizioni per partito preso. Se si vuole un'università più forte perché più giovane si aprano le porte ai migliori ricercatori; si offra un'opportunità alzo% migliore dei dottori di ricerca annullando il taglio delz015 e destinandolo a chi merita. Nell'attuale situazione ognuno si prenda le sue responsabilità per il bene dell'Italia.Noi non ci sottrarremo. Presidente Crui 1r RIPRODUllUNF ~.:~ERVATA 068391 1 15.169: '-------- Codice abbonamento: e attività di questi giorni dcl Parlamento hanno riguardato oltre al tema delle riforme isti_J tuzionali, anche la conversione del decreto Madia sulla pubblica amministrazione. I provvedimenti in esso introdotti hanno portato elementi di novità anche per l'università italiana. In particolare in materia di "abilitazione scientifica nazionale" e, quindi, di processi di reclutamento, e di requisiti di quiescenza con un'ulteriore riduzione della soglia di pensionamento per i docenti universitari da 70 a 68 anni. Di quest'ultin10 aspetto i giornali hanno dato ampio risalto non senza richiami alle cosiddette "resistenze corporative". In generale, lelemento che va sottolineato è quello della progressiva assimilazione del sistema universitario alle regole che normano la pubblica amministrazione. Nulla di drammatico, s'intende, ma in totale controtendenza con la situazione internazionale che differenzia molto bene i diritti e i doveri di chi lavorà all'università rispetto a chi è impegnato negli enti locali e, pii1 in generale, nell'amministrazione statale. Infatti, l'università in Europa è misurata da un'Autorità indipendente che in Italia è l'Anvur e la carriera di un ricercatore prevede più concorsi di valutazione basati su standard internazionali, Non solo, ma la mobilità studentesca è altissima anche in Italia, in relazione alle condizioni di contesto e alle performance dei singoli atenei. Questi quindi competono l'un con l'altro. Quella odierna è una situazione molto diversa da quella di decenni addietro e stupisce che molti "esperti" non vogliano registrarlo. N aturalmentc rimangono ampi margini di innovazione e miglioramento ma molto è avvenuto. Per questo, come peraltro sottolineato correttamente e a più ripre- · se dal ministro Giannini, si è chiesto un provvedimento specifico per l'Università. Ricordiamoci, infatti, che nel 2010 la Riforma Gclmini ha modificato profondamente gli assetti anche organizzativi e questo è oggi il punto di riferimento anche dopo i cambiamenti in- Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 48 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 04-08-2014 12 1 do immediatamente una differenza, forie- --- .. radi ~onte~2:i~s~ tra RtdA finanziati dagli atenei e tutti gli altri assunti con altri finanziamenti competitivi anche internazionali o da contratti di ricerca con imprese ecc.. In alcuni casi, poi, Rtd sono anche stati utilizzati come docenti di riferimento per attivare corsi di studio, creando un'ulteriore discriminazione potenziale. Anche per gli RtdA della prima ora si sta presentando il problema della proroga oppure dell'uscita inevitabile dal sistema universitario, con età spesso vicina ai 40; solo - - per pochi sarà possibile proseguire come di Dario Braga RtdB entrando in tenure track. ·· -La teoria del temporary job alla base hi è avvezzo alle scienze speri- della legge ~40 ha fallito pe~ due motivi: mentali sa che ogni teoria deve .'°'.Per.che non. h~ c?,ns1derato miessere sottoposta al vaglio della g~iaia ?1 ass~gmst1 gia operanti nei sperimentazione per verificar- dIJ?art~mentI al momento dell'entrane esattezza e robustezza. Questo vale tam vigor~; . . anche per la teoria del temporaryjobuni- & perc~e non ~a previsto misure paversitario che sorregge le scelte dellaleg- rallele p~r mcentivare l'~ssunzione dirige 240/2010 (Gelmini). A quasi quattro cercatondapartedelle1mpreseedelsiarmi di distanza dall'entrata in vigore, è ste,mapu~bh~ononacc~demico. quindi possibile valutare in modo ogget- E sbaghat? impo~tare 1~ reclutamento tivo i risultati del modello basato sul re- su un par~d1gma d1 "filtn successivi" in clutamento universitario su tre passaggi a.ssenza di.un mercato del lavoro alternaa tempo determinato, l'ultimo dei quali t~vo che dia valore alle competenze che in tenure track per poter accedere stabil- suendono disponibili per chi non prosemente alla carriera universitaria gue. Per questo servono manovre conMateria complessa, persino dar~cconta- cr:te che ince~tivino la mobilità tra ater~: dopo il dottorato si inizia con assegni di n~I e tra atenei e imprese. La liber~izza ncerca per un massimo 4 anni, si prosegue z10ne ~el JobsAct potrebbe servire ancome ricercatore a tempo determinato di che al sistema pubblico. tipoA(«RtdA»)concontrattodi 3 annirin- P.er la legpe 240, qualche utile cornovabile fino a un massimo di e si conti- rez1.one puo essere apportata anche 5 nuaperaltri3annicomericercatoreditipo subito. S~rve .sempl.ificazi~ne. Alla B. («~~dB>~) con la previsione, in presenza prova dei fatti due figure diverse di di abil1taz1one nazionale, del passaggio fi- R~d (A~ B) sono davvero troppe. Tenaleaprofessoreassociato. mamo 11 Rtd come canale di accesso Per buona sostanza, un modello di sele- ( tenure track), semmai portandolo a 5 anzione progressiva, basato su reiterati con- ni'. e rinunciamo al Rtda (che, de minicor~i, ~on "uscite laterali" incorrisponden- m1s, ~ndreb~e comunque. svincolato dai za di ciascun pa<>saggio. Il percorso dura al punti orgarnco ). Allarghiamo per conmassimo12annidalmomentodellaconclu- verso la possibilità di utilizzare gli assesionedeldottoratodiricerca.Etànominale gni di ricerca in modo più efficiente e a fineyercorso: circa 38 anni. Ragionevole flessibi~e rin:uovendo il limite dei quatper div:ntare professori associati. In paesi tro anm _ma, mtro.ducendo, al contempo, normali,noninltalia. un gradmo salariale che garantisca do. l'.n primo serio scollamento prassi-teo- po il. quar~o anno incrementi salariali nanguardagliassegnisti edè stato determi- consistenti e compensativi. natodallanecessità-nonprevistadallalegSe poi proprio volessimo "cambiare ge 240, ma inevitabile nel mondo reale_ di verso" dovremmo superare la logica di azzerare !"'orologio del precariato" al mo- gestire il personale mediante "punti ormento dell'entrata in vigore della legge per ganico" las~iando agli atenei la libertà di non "~u~are.fuori" di colpo assegnisti pre- lav~rare sm lo~o bilanci in funzione delGelmini. Qµmdi oggi tanti assegnisti di ri- le nsorse reali e non sulla base di proc:rca a fine quadriennio non harmo 30 an- grammazioni virtuali. t_; R.IPRUOUZIONE RJStRVfl.TA m,maneharmospesso35opiù,espessosono ricercatori consolida reputazione internazionale e talvolta harmo già conseguito l'abilitazione scientifica nazionale. Per i contratti triennale di ricercatore a tempo determinato RtdA, altri imprevisti. Forse per limitarne il numero e spingere a una progr~azione degli accessi, agli RtdA assunti sui bilanci degli atenei è stata at~ibuita .una quota di "punti organico" Miur usati per la programmazione creanRitaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, Codice abbonamento: 068391 Non èancora un Paese per riçercatori non riproducibile. Pag. 49 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina I Foglio 04-08-2014 23 1/ 3 Università Da Milano a Palermo, bocciato il piano della ministra Giannini Medicina, addio ai test? No dai rettori di ORSOLA RIVA abolire i test d'ingres' ipotesi so alle facoltà di Medicina, L espressa dalla ministra Stefania di Giannini, suscita dubbi fra i rettori delle università. Che, in vista della presentazione (rinviata a settembre) del nuovo sistema di ammissione, sostengono l'imprescindibilità di una selezione preliminare, magari preparata a livello nazionale, e aprono all'idea di un anno comune a corsi di laurea affini. Tenendo fermo un principio: il numero chiuso. APAGINA23 Università L'ipotesi del sistema misto: questionari e sbarramento I rettori di Medicina contro rabolizione del test «Non abbiamo le aule» Ritaglio Universita' sbarramento alla fine del primo anno) è stata rinviata da luglio a settembre. L'ipotesi di rottamazione dei quiz ha sollevato fin da subito forti perplessità fra i rettori preoccupati dall'onda d'urto potenzialmente devastante di un'iscrizione di massa a Medicina. Gli aspiranti camici bianchi che hanno tentato la sorte nell'ultimo test di aprile erano 65 mila per poco più di 10 mila posti. Che cosa succederebbe se a settembre 2015 le università dovessero accoglierne altrettanti come matricole? Dove si terrebbero le lezioni? E con quali professori? In Francia esistono aule da 500 posti, ma da noi le strutture sono assolutamente inadeguate. L'aula più grande dell'università Bicocca di Milano può contenere al massimo 150 studenti mentre quest'anno ai test se ne sono presentati i.400. «Che il stampa ad uso esclusivo sistema dei quiz vada migliora to lo pensiamo un po' tutti dice Cristina Messa, rettrice della Bicocca -. Ma la soluzione non è eliminarli. Semmai bisognerebbe puntare molto di più sull'elemento attitudinale, che è fondamentale nella nostra professione». Dello stesso parere è Roberto Lagalla, rettore dell'università di Palermo e vice presidente della Conferenza dei rettori con delega alla Medicina. «La selezione preliminare tramite i test va mantenuta - dice Lagalla -.11 punto è che dovrebbero essere molto più coerenti con i saperi liceali». Secondo Giuseppe Novelli, rettore dell'università di Tor Vergata a Roma, potrebbero essere anticipati al quarto anno per evitare sgradevoli sovrapposizioni con la maturità. Una volta effettuata una prima scrematura tramite i del destinatario, non test, si potrebbe sì pensare a un modello simile al sistema francese come ipotizzato dal ministro Giannini. «Un primo anno comune a corsi di laurea affini come Medicina, Odontoiatria, Farmacia e Biotecnologie - spiega Novelli - con 5 insegnamenti di base (chimica, fisica, biologia, informatica e statistica medica) ed esami finali per accedere al secondo anno». Perché, e su questo il ministro Giannini è stata chiara fin dal principio, test o non test, Medicina resta a numero chiuso con un contingente di posti stabilito in base al fabbisogno delle singole regioni. L'ipotesi di una pre-scuola «biomed» piace anche a Sergio Pecorelli, rettore dell'università di Brescia: «Nei Paesi anglosassoni dura due anni, da noi potrebbe durarne uno solo». Ma come si svolgerebbe la selezione riproducibile. Pag. 50 Codice abbonamento: E se il rimedio fosse peggiore del male? Quando, due mesi fa, il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini annunciò la sua ferma intenzione di mandare in soffitta i contestatissimi test di ingresso a Medicina, a brindare non furono solo le associazioni degli studenti. Anche tante famiglie di ragazzi respinti ai quiz tirarono un sospiro di sollievo: finalmente le porte di Medicina potevano aprirsi anche a chi non era riuscito arispondere a domande spesso del tutto incongrue con la valutazione di un aspirante medico (dalla filosofia del Tao a Noam Chomsky). Con il passare dei mesi, però, l'addio ai test si sta rivelando un rompicapo molto più difficile del previsto. Tant'è che la presentazione ufficiale del nuovo sistema di selezione ispirato al modello francese (ingresso libero con 068391 Giannini vuole cancellarlo, nonl'haformalizzato Quotidiano Data COBBIEBE DELLA SEBA per accedere alla vera e propria scuola di Medicina? Il sistema dei test, per quanto imperfetto, dà infatti maggiori garanzie di obiettività di un esame orale che è molto più esposto a favoritismi e raccomandazioni. «Se si vuole veramente garantire a tutti la Pagina Foglio tappe (dal liceo alla pre-school e da qui al corso di Medicina vero e proprio) è uno solo: formare dei bravi medici. «Oggi il chirurgo è diventato un grande tecnocrate - osserva Pecorelli -: oltre alle galla. L'obiettivo di questo comples- capacità manuali, deve possedere so sistema di selezione in due una serie di conoscenze tecniche. stessa opportunità, ci vuole una prova preparata a livello nazionale, una specie di Invalsi che faccia riferimento alle materie studiate nel primo anno», suggerisce La- 04-08-2014 23 2/3 Ma soprattutto deve avere un grande giudizio clinico, sapere se tagliare da una parte o dall'altra, avere una rapida capacità di sintesi». Ecco perché individuare il giusto sistema di valutazione dei ragazzi è così importante. Orsola Riva f0 RIPRODUZIONE RISERVATA Bicocca ~--------- L'aula più grande è da 150 posti, ai test erano in 1.400 11 rapporto Napgli Cosenza La gara tra stilisti Giovaniideeperil Sud Si conclude ad Amantea (Cosenza) la decima edizione della <<Grotta dei desideri», il talent per giovani stilisti delle scuole di moda italiane. La giuria sarà presieduta da Nino Masso della maison Fendi. Dieci giovani cervelli, selezionati con un bando, formeranno un comitato di idee e progetti per attrarre i fin~iamenti europei di Horizon 2020. E un'iniziativa di Fondazione Sdn, Cnr, Campania Bioscience e <<Il Sabato delle idee» . 5.798 I candidati e i posti disponibili in alcuni atenei nell'ultimo test di Medicina 1111 Candidati r Posti disponibili 63.043 Partecipanti Padova 71,9% Catanzaro 36,8% Codice abbonamento: 068391 D'ARCO Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 51 Quotidiano Data Pagina Foglio 02-08-2014 9 1 Facoltà di Medicina Specializzazione, Salerno avrà sei borse alcune di queste borse saranno riconosciute all'ateneo salernitano. L'anno scorso le borse in mero regime di aggregazione con l'Università Federico II di Napoli erano appena due: una borsa in Me,dicina Interna ed una in Chirurgia Generale. «E un passo in avanti fondamentale e strategico - commenta il deputato del Pd Tino Iannuzzi - che segna il definitivo inserimento della facoltà' di Salerno nel panorama delle università titolari di scuole e borse di specializzazione, in un percorso graduale che di anno in anno potrà' e dovrà' essere incrementato ed arricchito». Codice abbonamento: 068391 !SALERNO - Il pressing sul ministro Giannini non è stato invano: la facoltà di Medicina dell'Università di Salerno , in sede di riparto delle scuole e delle borse di specializzazione per l'anno accademico 2013-2014, si è vista riconoscere in piena autonomia 2 borse in Medicina Interna, 2 borse in Chirurgia Generale e 2 borse in Malattie dell'Apparato Cardiovascolare. Inoltre ed in aggiunta 8 borse in Igiene e Medicina Preventiva sono state attribuite alla Sun -Seconda Università' di Napoli, in aggregazione con l'Università' di Salerno e con l'Università' del Molise. Quindi Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 53 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio 02-08-2014 31 1 il !nli"6'!1N!!:l>'llTn Città della scienza riparte dalla fabbrica 2.0 Ok del Cipe al ministero dell'Istruzione per gli «artigiani» delle stampanti tridimensionali Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non Incendio Dal Cipe arrivano ifondi per un fab/lab: contenuti per Città della Scienza in attesa della ricostruzione dopo le fiamme 068391 LaricostruzionediCittàdellaScienza è ancora un nodo aggrovigliato da sciogliere. Quando sarà sarà, tempi napoletani e tempi italiani permettendo. Ma per la Fondazione Idis, che gestisce la struttura di Bagnoli, è arrivata una boccata d' ossigeno, con il sostegno economica a un progetto che potrà essere valorizzato al massimo proprio quando la Città rinascerà completamente d~lle ~eneri ~el 4 _marzo _d~l 2013. Il C1pe (il Comitato mterm1msteriale per la programmazione economica) ~a approva~o la pr~posta del m1mstero dell Istruzione per asse~are 3 milioni_ e 116U:ila euro~ presi dal_Fondo mtegrativo spec1ale d~lla ncerca,. alla_ Fm::1dazi~n~ J?r.es1edut~ da V1tto~o S~v~s~1. E il fina~1amento _d1,un m1z1~tiva denom~ata «CI~a de~l~ Sc1e,nza 2.0: ~uoVI prodotti e seIVIZI d~ll econo_m1a della con~scen~a». S1 tratta, m sostanza, d1 aVVIare un'«officina» fab/lab. Nello stesso provvedimento il Cipe ha assegna. VIa · d efin.ti. to, m I va, 2 m il"1on1· d"I euro all'Istituto italiano per gli Studi filosofici di Gerardo Marotta: uno per lanno in corso, laltro per il 2015-2016. Per chi non è addentro alle nuove tecnologie il fab/lab (dall'inglese fabbrication -Zaboratory) non I è altro che una Due milioni forma di produzione di oggetti arriveranno attraverso stamanche panti tridimen sionali. Construnelle casse menti digitali si dell'Istituto produce una vadegli Studi stagammadiogfilosofici getti non solo artistici, ma anche destinati al consumo di massa. Insomma, una nuova frontiera e un modo per proiettarsi davvero nel Futuro Remoto, mettendo insieme ricerca e produzione industriale. Il progetto è nato un anno fa, sulla scia dell'appoggio che l'allora ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, espresse a Città della Scienza durante la sua prima visita alle macerie. I ministri che si sono succeduti (Maria Chiara Carrozza e Stefania Giannini) hanno sostenuto liniziativa che do- vrebbe muovere i primi passi già a settembre. All'interno degli spazi del parco scientifico di Bagnoli già esiste da tempo un'officina fab/lab, guidata da Paolo Cascione. Questo nuovo spazio, curato direttamente dalla Fondazione Idis, andrà a rafforzare una linea di produttività che punta a importanti partnership intemazionali. «In particolare con il Mit di P.. Boston con cui già è in atto un progetto di cooperazione su questi temi» spiega il direttore generale Lui- La tecnica gi Amadio. «Inoltre verrà avviata una collaborazione conl'Explorato- Il Fab Lab rium di San Francisco (la struttura per creare che ha poi originato nel mondo in tera il modello dei Science Centre) il futuro che è oggi una delle realtà mondiali piùevolutenelcampodellaprogettazione e prototipazione di exhibit Unfablabèuna e apparati piccola officina che divulgativo/sperimentali». offre servizi L'azionediricercaesperimenta- personalizzati di zione porterà alla realizzazione di fabbricazione di un nucleo espositivo che sarà visibi- oggetti in modalità 1 ando sarà disponibile digitale. Un fab lab L . d' · ' è generalmente e,ll' qu ne ~rea musea1e.. e 1mee az10- dotato di una serie ne, nassume . Amod10, . . punteranno b di strumenti sulla reahzzaz1011:e d1 un la ora~o computerizzati in rio per pro~e~taz1on~ para~etrtca grado di realizzare, e peryro~o~p1, sul co_m~olgi_ment? inmaniera d1 scienz1a?, progettisti e gio".a,m, flessibile e sullo scouting delle opportun1ta e semi-automatica, delle potenzialità di applicazio~e un'ampia gamma d~lle m~ove_ ed ev?l~te tecnologi~ di prodotti. Tra d1 fabbncaz1one digitale a contesti questi vi sono industriali e produttivi. prodotti «Procederemoilpiùrapidamen- tecnologici te possibile» assicura il direttore ge- generalmente nerale della Fondazione «e al più considerati di presto sarà possibile mostrare lepri- appannaggio me realizzazioni». I fondi del Cipe esclusivo della coprono lo start-up del progetto e i produzione di primiannidilaboratorio. «Masare- massa. Mentre non mo immediatamente produttivi» possono aggiunge Amo dio «e in grado di ren- competere con la dere il fab/lab un punto di riferi- produzione di mento stabile con persone giovani massa, e le relative e specializzate che saranno chiama- economie di scala, te a lavorare». nella produzione di beni di consumo, i fab lab hanno dimostrato grandi potenzialità nel fornire ai loro utenti gli strumenti per realizzare in proprio dispositivi tecnologici. Codice abbonamento: Pietro Treccagnoli riproducibile. Pag. 54 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 03-08-2014 1 1/ 2 n. Legge Fornero o legge Concordia? di Davide Colombo ci sono solo le varie operazioni di salvaguardia di lavoratori "esodati" nel carniere del partito della deroga alla riforma delle pensioni. I nuovi requisiti entrati in vigore due anni e mezzo fa sono stati esposti a un assalto politico costante, ora attivato dal governo ora dalle forze trasversalii che puntano allo smantellamento della riforma Fornero, che rischia di diventare una sorta di "legge Concordia". Davide Colombo DA QIJ.I Al 2021 Le~eFomero i rischi dello «smonta~o» • Continua da pagimi asta un po' di memoria per ricordare gli episodi più significativi. Due anni fa, tra luglio e agosto, mentre il Parlamento era impegnato nella conversione in legge del dl 95 Oa spending review firmata Giarda-Monti) si decise di aprire una finestra per il pensionamento a settembre di 3.500 insegnanti. In ballo c'era la riorganizzazione delle dotazioni organiche e s'era già stabilito che il personale in esubero della Pa centrale poteva essere pensionato con i vecchi requisiti; i 3.500 si aggiunsero con facilità, con la giustificazione, allora come oggi, che avrebbero liberato altrettanti posti a giovani precari della scuola. In quelle stesse settimane di due anni fa la professoressa torinese diventata ministro perdeva un'altra battaglia sul campo delle pensioni. Si trattava di varare un decreto di armonizzazione delle nuove Ritaglio Lavoro e previdenza regole ai settori pubblici ma i comparti sicurezza e difesa, contando su vaste sponde parlamentari, riuscirono a salvarsi. Una fetta non piccola di statali (circa il 15% del totale) ebbero così garantiti i vecchi requisiti: pensionamento di vecchiaia con tre o cinque anni di anticipo, pensionamento di anzianità tutelato con 35 anni di contributi e collocamento in ausiliaria per i graduati dopo il pensionamento (la stessa norma sopravvissuta nel dl Madia, laddove si fa slittare a fine 2015 la cancellazione dei trattenimenti in servizio per i militari). Costo della sconfitta? Tra i 300 e i 450 milioni nei primi dieci anni in termini di maggiore spesa previdenziale. Poi naturalmente ci sono state le sei salvaguardie di cui si diceva, inanellate negli ultimi 24 mesi, l'ultima a giugno, che tutelano circa 4ornila "esodati" con una garanzia della pensione in deroga che stampa ad uso esclusivo costerà complessivamente u,6 miliardi entro il 2022. E ora arrivano gli altri 4JI1ila casi della scuola, gli "intrappolati" al lavoro dalla riforma varata ad anno scolastico 2011-2012 già in corso: persone con un lavoro sicuro, non a rischio reddito, che ora andranno in pensione a settembre per lasciare il posto ai più giovani. Per non parlare, se la norma resterà, della cancellazione delle penalizzazioni per i pensionamenti d'ufficio di chi nella Pa ha i requisiti pieni a prescindere dall'età. Il dramma di questi interventi a pioggia è che, nel loro succedersi continuo, non lascian n~ppure spazio per un monitoraggio ex post, giusto per capire se le stime di costo aggiuntivo e le platee ogni volta disegnate sono stati poi confermati. Il risultato è un'incertezza crescente sulla tenuta della riforma nel suo complesso, con le ovvie conseguenze sui saldi di finanza pubblica. La riforma del destinatario, non Fornero garantirebbe sulla carta risparmi per 81 miliardi da qui al 2021, ma a furia di colpi di lima riuscirà davvero a centrare l'obiettivo? I rischi sono alti con un mercato del lavoro che non riparte e tante crisi che aziendali che prevedono anche il prepensionamento come soluzione di default. Ed è singolare che, proprio in questo contesto, non si rinunci alla ciambella di salvataggio delle deroghe pensionistiche anche per i dipendenti pubblici. La spesa pensionistica, dicono tutti gli analisti, è stata messa in sicurezza: entro il 2050 in termini cumulati le riforme fatte tra il 2004 e il 2011 valgono 60 punti di Pil di risparmio (per due terzi dovuti alla riforma Maroni e interventi successivi e per un terzo alla riforma Fomero). Ma attenzione: centrare quell'obiettivo vuol dire congelare una spesa che resterà attorno al 15% per ancora trenta o quarant'anni; uno dei livelli più alti nell'area Ocse. riproducibile. Pag. 56 Codice abbonamento: o Concordia: 068391 La riforma prevede risparmi per 81 miliardi: obiettivi in pericolo fra «assalti» e crisi economica Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 03-08-2014 1 2/2 Trattenimento servizio •È l'istituto che consente alla Codice abbonamento: 068391 Pa di far restare un dipendente o dirigente al lavoro, con il consenso dell'interessato, oltre i limiti del pensionamento. Il trattenimento può essere di due o di cinque anni (per i magistrati). Seconda dati Aran ogni anno sono circa 2mila i dipendenti o dirigenti che prorogano il loro contratto oltre i termini previdenziali Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 57 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 03-08-2014 2 1 Le ipotesi al vaglio di Lavoro ed Economia Opzione-anticipo, si studia la fattibilità !azioni in attesa di una scelta compatibile con lo stato dei conti pubblici. Da quanto si capisce l'ispirazione fornita ai tecnici ha un doppio indirizzo: riempire da un lato (e strutturalmente) i buchi creati dalla riforma Fornero, tamponati via via attraverso misure spot; dall'altro, congegnare una soluzione appannaggio di quanti, sotto i colpi della dell'economia stagnante, finiscono in mezzo al guado anzitempo e hanno poche, obiettive, chance di essere rioccupati. Bisogna rendere più flessibile la possibilità di pensionamento, trovando gli strumenti adatti e coerenti alle diverse situazioni, ha spiegato il ministro Giuliano Poletti. Come coniugare entrambe queste Nicola Barone ROMA Gli occhi sono ora tutti puntati sulla ripresa, perché per poter prender formagli interventi di manutenzione sulle pensioni cui il governo sta pensando dovranno aspettare necessariamente il cantiere della legge di stabilità. Q].lestione di volume dei costi legati al perimetro dell'operazione, soprattutto. Ma ciò non toglie che l'idea sia quella di costruire un'impalcatura «di sistema» in grado di superare la stagione dei continui e progressivi aggiustamenti. Due giorni fa è arrivata dallo stesso ministro del W elfare la traccia degli «strumenti differenziati» intorno a cui negli uffici si affastellano calcoli e simu- necessità, tenute ferme le esigenze di bilancio, sarà il rompicapo delle prossime settimane. Molti dei ragionamenti riguardano la praticabilità dell'ipotesi accennata di recente dal sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta. In sostanza il nucleo sta nel consentire la "facoltà" di ritirarsi dal lavoro a 62 o 63 anni, ovvero prima dei 66 previsti dalla Fornero, prevedendo una penalità, così come è già permesso dalle norme di rimanere oltre, fino a 70 arini, con una rivalutazione. Le penalizzazioni contemplate in alcuni studi adesso al vaglio si muovono in un arco che va dal 3 a11'8%, da applicare in modo inversamente proporzionale all'età di uscita. Una spinta ulteriore ai correttivi deriva secondo Baretta dal fatto che le riforme strutturali in vista presuppongono un ricambio generazionale sia nel pubblico sia nel privato. E se un versante da considerare è l'impatto nell'immediato sui conti pubblici vero anche è che i cambiamenti, su di un periodo più lungo, comporterebbero risparmi non trascurabili per lo Stato. Senza contare che i maggiori oneri potrebbero (almeno parzialmente) essere recuperati: di fatto mediante la flessibilità si offre una soluzione la' terale al contempo alla platea degli esodati e a chi ad esempio a fruisce della cassa integrazione in deroga ed è a un'incollatura dalla pensione. CONTI DA VUi~!.lfi~ll: Codice abbonamento: 068391 La chance di chiedere l'assegno prima dei 66 anni per la vecchiaia va bilanciato con un taglio stimato fino all'8 per cento Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 58 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 03-08-2014 3 1 Tra gennaio e ottobre 2013 il numero dei beneficiari era salito del 77% Ufficiale l'esclusione per i professionisti Federica Micardi Studi professionali esclusi dalla Cassa integrazione in deroga. «La notizia non arriva del tutto inaspettata - commenta Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni _ma speravamo in un ripensamento». L'esclusione è contenuta nell'articolo 2, comma del de3 creto ministeriale di Lavoro ed Economia in via di pubblicazione, che sancisce: «possono chiedere il t_ratt_am~nt?··· solo le imprese d1 cm all articolo 2082 del Codice civile (l'articolo che definisce l'imprenditore, ndr )». L'accesso alla Cig in deroga da parte degli studi professiona- li è possibile dal 2008, ma il ricorso a questo strumento è avvenuto nel 2012 e soprattutto nelz013, per un monte ore complessivo pari a 2omilioni, che rappresenta solo 1'1% della Cig erogata nell'anno passato. «L'esclusione degli studi professionali - commenta Stella dipende ufficialmente dalla mancanza di fondi. Anche se . . .. ' dati alla mano, le risorse ut1hzzate dai professionisti sono state s~lo 1'1%; è inoltre :c:.andalos~ che~ Governo drem_nsor:e dai fondi p~r la forma~icme mter~ prof~ss10nale. e po~ escluda gh studi pr_ofess10nah da questo ammortizzatore». Stella sottolinea anche il fat- to che si crea una disparità di trattamento tra chi svolge la professione sotto forma di impresa, che potrà continuare a beneficiare della Cig, e c:hi invece la svolge come libero professio. , . msta, c_he_ ne_ e mvece escluso. u d h na istmz1one c e per ora non si P~Ò qu'.111~ificare; «?aJ?piamo pero che 1dipendenti di studi professionali_ afferma Stella -sono circa8oomila unità». Entrando più nel dettaglio: il totale di dipendenti di studi professionali che tra gennaio e ottobre 2013 ha fruito della Cig è stato di 7.944, il 77% in più rispetto all'anno precedente. Tralecatego rie professionali che mag- giormente hanno beneficiato di questo ammortizzatore segnaliamo, al primo posto, gli studi di consulenza amministrativo gestionale (i.361unità,il159°10 in più rispetto al 2012 ) seguiti dai notai con i.277 unità (+i97%); un numero giustificato dal fatto che questa categoria, che registra la media più alta di dipendenti, negli ultimi anni ha avuto un calo tra il 40 e il 50 per cento. «Con l'esclusione dei professionisti-conclude Stella - salteranno gli accordi che Confprofessioni sta sottoscrivendo per coprire quella parte di stipendio non coperta dalla Cig, non abbiamo le risorse necessarie per coprirla integralmente». ©RIPRODUZIONE RISERVATA I llo-~;~~io di Confprofessioni____ . Codice abbonamento: 068391 / ~' Attraverso l'elaborazione dei , dati Inps, Confprofessioni ha ' stilato una classifica delle28 tipologie di studi professionali che hanno fatto ricorso alla Cigin deroga nel 2012 e 2013 nel periodo gennaio/ottobre In un anno, i dipendenti di studi professionali beneficiari della Cig sono passati da 4.489 a 7. 944. I maggiori beneficiari sono stati: studi di consulenza amministrativa gestionale (1.361); studi notarili (1.277), studi commerciali tributari (825) Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 59 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 02-08-2014 6 1 Pubblico impiego. Il di Madia al Senato Decreto Pa, si tratta sulle coperture per la previdenza ca delle coperture "considerate più a rischio" che in uno stralcio vero e proprio delle norme troppo onerose. In entrambi i casi sarà comunque necessario un nuovo esame da parte della Camera (il dl va convertito in legge entro il24 agosto, pena la decadenza). Per questo si lavora per fare presto (è anche una esigenza politica) e portare il testo in Aula a palazzo Madama già lunedì. «Cercheremo di conciliare la necessaria celerità con le esigenze di un consente l'uscita obbligatoria serio confronto parlamentaa 70 anni - avendo abolito il co- re», ha detto il relatore, Giorsiddetto "biennio Amato"). gio Pagliari. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Questa anticipazione di due anni, sottolinea la Ragioneria, I rilievi della Ragioneria «determina oneri non quantificati né coperti in termini dianticipazione della corresponsione dei trattamenti di pensione e di fine servizio». Sulla base Nel 2014 costa 45 milioni Secondo la Ragioneria la norma dei dati forniti dal Miur il costo su «Quota96» risulta scoperta in dell'intervento è di 34,2 milioni termini di fabbisogno e solo nel 2015 (dal 2015 al 2021 è indebitamento netto ai sensi delle di circa n3 milioni). Nel mirino norme di contabilità. Pertanto, anche i conti per la cancellazioper assicurare la neutralità degli ne dei disincentivi introdotti effetti per l'anno2014 la da Elsa Fornero per chi lascia riduzione da apportare si deve attestare a 45 milioni di euro. prima il lavoro. La relazione Inoltre, per come è scritta la tecnica al dl Madia ha stimato disposizione, non è escluso un un esborso di un milione per il superamento del limite di 4mila 2014, 3 milioni per il 2015, 7 miunità, visto che l'Inps aveva già lioni per il 2016. I conti rivisti conteggiato questi "esodati" della dalla Ragioneria sono però scuola in almeno 9mila unità. maggiori: 5 milioni per il 2014, 15 milioni per il 2015, 35 milioni per il 2016, 50 milioni per il 2017 e 60 milioni dal 2018. E sottostimata è anche la quantificazione delle spese (un milione per quest'anno) della norma che prevede dei benefici per le vittime degli atti di terrorismo. Oggi in commissione Affari costituzionali si riprende con la discussione generale. Il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per domenica alle ore 15. L'obiettivo dell'Esecutivo è trovare una soluzione ai rilievi del Mef che, da quanto si apprende, potrebbe consistere sia in una modifi- Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo Copertura sottostimata Nel mirino della Ragioneria generale dello Stato anche i conti per la cancellazione dei disincentivi introdotti da Elsa Fornero per chi lascia prima il lavoro. La relazione tecnica al dl Madia ha stimato un esborso di un milione per il 2014, tre milioni per il 2015, sette milioni per il 2016.1 conti rivisti dalla Ragioneria sono però maggiori: 5 milioni peril2014, 15 milioni per il 2015, 35 milioni per il 2016, SO milioni peril2017 e 60 milioni dal2018 del destinatario, Da trovare 34 milioni nel 2015 I tecnici del Mef hanno avanzato rilievi anche per il pensionamento d'ufficio a 68 anni dei professori universitari (oggi la legge Gelmini consente l'uscita obbligatoria a 70 anni). Questa anticipazione di due anni «determina oneri non quantificati né coperti in termini di anticipazione della corresponsione dei trattamenti di pensione e difine servizio». Sulla base dei dati forniti dal Miuril costo dell'intervento è di 34,2 milioni solo nel 2015 (dal201Sal 2021 è di circa 113 milioni) Attenzione ai limiti di spesa Secondo i tecnici del ministero dell'Economia la quantificazione di un milione di eurodal2014 peri benefici da accordare alle vittime del terrorismo è «sottostimata» in quanto la relazione Inps parla di un onere di circa 13 milioni peril2014edi 6 milioni annui dal 2015 crescenti fino a 12 milioni a regime. Perciò trattandosi di norma che dispone di ritti soggettivi a favore di beneficiari non risulta idonea la previsione di un limite massimo di spesa non 068391 Il dl Madia di riorganizzazione della pubblica amministrazione è arrivato ieri in commissione Affari costituzionali del Senato; e tra Governo e tecnici del ministero dell'Economia e della commissione Bilancio è iniziata subito la trattativa per trovare una soluzione ai rilievi sulle coperture avanzati dalla Ragioneria generale dello Stato. Gli" appunti" degli esperti di Via XX Settembre si sono focalizzati essenzialmente su quattro norme contenute nel decreto legge. Oltre al ripristino di «Quota96» per gli insegnanti, sono finite nel mirino del Mef anche le disposizioni sul pensionamento d'ufficio a 68 anni dei professori universitari, la cancellazione delle penalizzazioni introdotte dalla legge Fornero per le uscite anticipate dal lavoro e i benefici alle vittime di atti di terrorismo. Nel dettaglio, in tre paginette di parere, secondo la Ragioneria, la norma su «Quota96» risulta «scoperta in termini di fabbisogno e indebitamento netto ai sensi delle norme di contabilità». E quindi per assicurare «la neutralità degli effetti per il 2014 la riduzione da apportare si deve attestare a 45 milioni di euro» (e non 34 milioni come indica la relazione tecnica del provvedimento). Non solo. Le coperture ipotizzate, approvate dalla Camera, e che consistono in un aumen-. to degli obiettivi di spendingreview e tagli lineari, comportano «criticità», sempre secondo i tecnici del Mef, perché «connesse all'entità del ricorso a forme di copertura operate già con precedenti interventi attraverso l'accantonamento o la riduzione degli stanziamenti relativi alle spese rimodulabili». Solo per il2014 tali riduzioni ammontano già a circa un miliardo di euro (che vengo- no presi con tagli agli oneri rimodulabili dei ministeri). E perciò l'ulteriore riduzione di queste spese porta con sè «l'elevato rischio di determinare la formazione di debiti fuori bilancio in relazione a spese difficilmente comprimibili, soprattutto in una fase già particolarmente avanzata della gestione». Analoghi rilievi sono stati avanzati per quanto riguarda il pensionamento d'uffìcio a 68 anni dei professori universitari (oggi la legge Gelmini Codice abbonamento: Claudio lucci ROMA lO STOP SUGLI INSEGNANTI Secondo la Ragioneria la norma su «Quota96» risulta «scoperta in termini di fabbisogno e indebitamento netto» riproducibile. Pag. 60 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 02-08-2014 14 1 Il decreto. Dote dì 55 milioni La Cig in deroga sarà esclusa . .' per cessata attivita I trattamenti di cassa integrazione in deroga non potranno superare gli 11 mesi nel 2014, ei5mesinel2015.Ilsussidiopotrà essere concesso solo ai lavoratori (compresi apprendisti e somministrati) con almeno u mesi di anzianità aziendale (solo per il 2014 il requisito viene ridotto a 8 mesi). Oggi sono sufficienti 90 giorni. E si conferma l'esclusione dell'ammortizzatore in deroga «in caso di cessazione dell'attività di impresa o di parte della stessa». I ministri Giuliano Poletti e Pier Carlo Padoanhanno firmato il decreto che riordina i criteri di concessione di cassa e mobilità in deroga. I nuovi paletti varranno da subito, e si conferma l'esclusione dal sussidio per gli studi professionali. La cassa integrazione in deroga potrà essere concessa per crisi aziendali temporanee, o determinate da eventi transitori, e in caso di ristrutturazione o riorganizzazione. Solo per il 2014 è possibile "derogare" ai nuovi tetti di durata. A livello nazionale, solo in presenza di programmi di reindustrializzazione o riconversione di specifiche aree territoriali, ed entro un limite di spesa di 55 milioni. A livello regionale, entro 70 milioni e comunque in lllÌsura non superiore al 5% delle risorse attribuite. Si modifica anche la procedura di autorizzazione della cig in deroga. L'azienda dovrà presentare, in via telematica, a Inps e Regione, la domanda di concessione (o proroga). Per poter accedere al sussidio l'impresa deve avere prima utilizzato gli strumenti ordinari di flessibilità (compre~a la fruizione delle ferie residue). Per monitorare costante- Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo mente i flussi di spesa le Regioni dovranno comunicare all'Inps gli accordi di concessione degli ammortizzatori stipulati presso le proprie sedi. La stretta più forte arriva per la mobilità in deroga (che è anche il sussidio maggiormente abusato negli anni, specie al Sud). Per il 2014, e per il lavoratori che hanno già beneficiato del trattamento per almeno tre anni, anche non continuativi, il sussidio potrà essere concesso lABUSSOlA Quest'anno trattamento al massimo per 11 mesi Nel 2015 si scende a cinque Gli studi professionali restano senza copertura per ulteriori cinque mesi (non ulteriormente prorogabili), più ulteriori tre mesi per i lavoratori residenti nelle aree svantaggiate del Sud. Per ilavoratori invece già beneficiari di mobilità in deroga fino a tre anni, il trattamento potrà essere concesso per ulteriori sette mesi, non prorogabili, più altre tre per chi vive nel Mezzogiorno. Per il 2015 e 2016 la mobilità in deroga non potrà essere più concessa a chi ha superato i tre anni di fruizione. Per i restanti lavoratori si può concedere per non più di sei mesi, più altri due per i lavoratori meridionali. Dal i ' gennaio 2017 la mobilità in deroga scomparirà per tutti. Per Guglielmo Loy (Uil) le nuove regole «sono un piccolo passo avanti che non risolve i problelllÌ. Mali rinvia solo al 2015. E il giro di vite sulla mobilità creerà forte disagio al Sud». 068391 ROMA Codice abbonamento: Claudio lucci ©RIPRODUZIONE RISERVATA del destinatario, non riproducibile. Pag. 61 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA I Data 03-08-2014 Pagina 2 Foglio 1/ 2 Lupi sul bonus: «Va esteso» --···-- lntenristallresponsabile delle Infrastrutture e dei Trasporti: «L'articolo 18 non è un totem~bbatterlo -produrrà cambiamento e più sviluppo» Lupi: nessuna marcia indietro sul bonus, va esteso Il ministro: riordinare le agevolazioni, più tutele a famiglie e partite Iva I tagli? I tecnici valutano, la politica decide lioni di cittadini. Mi sembra un buon segnale di cambiamento». Lei ha presentato lo sblocca Italia. Che cambiamento apporterà? «Per cominciare eviteremo che le risorse che già ci sono, 30 miliardi impegnati in grandi opere, restino impigliate nelle maglie della burocrazia». In concreto come lo eviterete? «Ci saranno dei commissari alle grandi opere, a partire dall'Alta velocità Napoli-Bari: avranno tempi precisi per fare partire i cantieri>>. Cosa potrà fare un commissario? <<Esercitare un potere sostitutivo in caso di inerzia di soggetti chiamati a dare oareri entro certi tennini». Sulla Tav cosa state facendo? <<Mercoledì convocherò la taskforce per incontrare il nuovo governatore piemontese e i nuovi sindaci. Quel cantiere per noi è un simbolo, un presidio di legalità Vogliamo accelerare sull'Alta velocità: abbiamo appena sbloccato il nodo di Vicenza tra Brescia e Verona. Non ci fenniamo». Alitalia. Siamo davvero ai titoli di cooa? <<Penso di sì. Mi auguro che prima della formalizzazione dell'accordo la Uil firmi. Altrimenti è incomprensibile la sua adesione al piano Etihad. Sarà possibile spalmare i tagli del costo del lavoro su più mesi? «Se spalmatura ci sarà, non sarà la vittoria di chi non ha firmato ma una possibilità che l'azienda avrebbe avuto cura di verificare comunque. Ci sarà un decreto per Linate? «Ci sarà prima un confronto con Sea sullo sviluppo aeroportuale in funzione anche di Expo 2015». Sarà un decreto temporaneo? «Vedremo. In ogni caso dovrà essere per tutte le compagnie per i soli voli Ue e non penalizzare Malpensa, che vogliamo sviluppi sempre più i voli extra Ue e intercontinentali>>. Cambierà il management? <<Non è compito del governo deciderlo. Ma certo a novembre quando questa avventura è iniziata chiedemmo discontinuità>>. L'ingresso in Alitalia aiuterà o sfavorirà la quotazione di Poste? <<lo penso che sia un punto a favore. L'accordo con Etihad viene visto con preoccupazione dalle compagnie con correnti. Mi sembra un buon segno». Antonella Baccaro ©RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: ragionieristica sono nell'immediato una minore entrata fiscale, ma noi abbiamo mosso un volume d'affari di 35 miliardi e fatto emergere il "nero"». Sta dicendo che i tecnici devono fare i tecnici? «Dico che va bene il rigore nella spesa ma non basta. La prima volta che incontrammo Cottarelli fu evidente che il problema non erano i tagli ma la riorganizzazione complessiva della macchina dello Stato: è da lì che si deve partire. E queste sono scelte della politica». Intanto però nel 2015 si devono tagliare 17 miliardi. «E si taglieranno: il premier l'ha confermato». Non è che alla fine ci ritroviamo con una patrimoniale? <<Nessuna manovra. Niente nuove tasse, tantomeno una patrimoniale. Se torniamo al rigore di Monti l1talia è morta. Il nostro obiettivo è smuovere la crescita con le riforme». Anche abbattendo l'articolo 18? «Anche. Non è un totem. Per noi superarlo significa rendere possibile alle imprese di investire e al Paese di crescere. Sarà come la riforma del Senato: produrrà cambiamento». Sulla legge elettorale Renzi ha aperto a preferenze e soglia unica di sbarramento. <<Si va verso la direzione di garantire una rappresentanza a partiti che in questo Paese rappresentano due mi- 068391 ROMA - La trattativa di Alitalia al rush finale e il piano sblocca Italia in consultazione pubblica. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, può dirsi soddisfatto. Unica ombra, i dubbi avanzati dal premier sull'estensione del bonus da 8o euro a seguito del peggioramento del quadro economico. Condivide i dubbi di Renzi? <<Ne discuteremo in sede di legge di Stabilità. Quella dell'equità fiscale è una delle priorità di Ncd. Il viceministro Casero sta già lavorando al riordino delle agevolazioni fiscali a favore delle famiglie. Ma abbiamo bisogno che nella legge di Stabilità la revisione del bonus tenga conto delle stesse e delle partite Iva Si tratta di un impegno preso in Parlamento: noi non indietreggeremo di un passo. Il realismo è realismo ma che ci possa essere un segnale in questo senso è una fatto di scelte politiche». È un momentaccio. La decisione di modificare nel decreto della Pubblica amministrazione alcune norme, generando spese coperte contagli lineari, ha fatto già scoppiare una polemica con la Ragioneria e con il commissario Cottarelli. «Ci possono essere riforme che non hanno effetto nell'immediato ma che producono grossi vantaggi sulla lunga distanza Guardi gli ecobonus, che noi andremo a confermare: in una logica Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 62 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA " Data Pagina Foglio 03-08-2014 2 2/2 " Gli incentl\i Il rigore Se torniamo al rigore di Monti l'Italia è morta, robiettivo è smuovere la crescita Gli ecobonus in una logica ragionieristica danno meno gettito, ma hanno mosso 35 miliardi " Chi è IJeriforme Ci possono essere :riforme che producono grossi vantaggi sulla lunga distanza Maurizio Lupi, 55 anni, è ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ha iniziato la sua carriera politica a Milano negli Anni 90 rivestendo il ruolo di vicepresidente del consiglio e assessore. Dopo diversi anni nelle file di Forza Italia, da fine 2013 fa parte del Nuovo centrodestra italiano. Da ministro ha seguito tutta la vicenda Alitalia: «Etihad ha ribadito gli oltre 560 milioni di investimento nel capitale di Alitalia e la possi_bilìtà di fa ria diventare una tra le pnme compagnie aeree del mondo» CDIÌBIEBE DELLA SEJ1A. Codice abbonamento: 068391 -~'~"7,:f;,:1m~~;·.jj1 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 63 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 02-08-2014 5 1 Promesse e prowedimenti Statali e lavoro, quelle lentezze poco chiare Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non Codice abbonamento: 068391 ROMA - <<Anche stavolta siamo arrivati all'ultimo giorno utile», dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi entrando nella sala stampa di Palazzo Chigi per presentare il pacchetto «sblocca Italia>>. Ma in realtà, rispetto all'ambiziosa scaletta annunciata nei primissimi giorni di governo e poi aggiustata in corso d'opera, gli sforamenti sono stati diversi. Legge elettorale a febbraio - diceva il primo cronoprogramma - riforma del lavoro a marzo, pacchetto sulla Pubblica amministrazione ad aprile e Fisco a maggio. La legge elettorale è finita nel grande calderone delle riforme costitu zionali e la storia sarà ancora lunga. Il lavoro arriva sì a marzo ma nel decreto legge entrano solo i nuovi contratti a termine più flessibili. Il vero e proprio Jobs Act, con il contratto unico a tutele crescenti e i nuovi ammortizzatori sociali, viene affidato a un disegno di legge delega che avanza a fatica in un Parlamento pieno di decreti. Ancora più complicaIl disegno di legge to il percorso della riforma della Pubblica amdelega avanza ministrazione. Invece a fatica che ad aprile, il decreto in Parlamento legge viene approvato il • • • • • • • • • • 1 3 giugno, e passano altri dodici giorni primi che venga firmato dal capo dello Stato. Il disegno di legge delega, dopo un lungo lavoro di riscrittura, è arrivato in Parlamento solo una settimana fa. Sul Fisco, previsto per maggio, si è dovuto aspettare il 20 giugno per i primi due decreti della delega fiscale, compreso quello che mette le basi per la dichiarazioni dei redditi precompilata. Una scadenza precisa non era stata indicata per i due decreti presi in carico dal ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, il pacchetto sulla Crescita e quello sulla Competitività, con il taglio delle bollette per le piccole imprese. Non giudicabili, quindi. Mentre la riforma della giustizia era prevista per luglio e tutto sommato ci siamo, anche se per ora c'è solo la consultazione pubblica e se ne riparlerà dopo l'estate. Sul bonus da 80 euro, la madre di tutte le riforme, è stato tira e molla fino all'ultimo. Il decreto legge era stata annunciato in Consiglio dei ministri per il 12 marzo ma poi quel giorno si parlò solo di linee guida. Per la decisione formale si è dovuto attendere più di un mese, il 18 aprile. Uno slittamento che non ha consentito di inserire il bonus nelle buste paga di aprile, prima del voto europeo. Quel ritardo non ha impedito a Renzi di far incassare al Pd una percentuale di voti mai raggiunta da nessun partito negli ultimi 50 anni. Ma forse adesso se ne capisce meglio il motivo. L. Sai. riproducibile. Pag. 65 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio I.A MANOVRA Nodo pensioni cercasi copertura rischiano le più alte Tutte le opzioni, al momento, sono sul tavolo, mentre i sindacati hanno già chiesto che si apra un tavoloperrisolverelecriticitàdellalegge F ornero e che si proceda sulla falsariga dellesceltefatteper lapubblicaamministrazione. Maretta, infine, sempre a proposito del decreto sulla Pa, sull'emendamento introdotto dal governo per il prepensionamento dei giornalisti: criticato da Scelta Civica e M5S. 04-08-2014 7 1 Braccio di ferro sulle norme previdenziali bloccate dalla Ragioneria, tra cui quota 96 per 4 mila insegnanti (r.p.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA., ROMA. Torna in ballo il capitolo pensioni ed è braccio di ferro tra chi vorrebbe mantenere gli emendamenti rimasti senza il via libera della Ragioneria (a cominciare dal Pd) e chi vorrebbe rinunciarvi se non verranno trovate coperture convincenti (il Tesoro). Si tratta delle norme del decreto Madia sulla pubblica amministrazione non "bollinate" dalla Ragioneria per difetto di copertura: quota 96 per i 4.000 insegnanti, il pensionamento anticipato a 68 anni per i professori universitari e l'eliminazione delle penalizzazioni per il pensionamento anticipato previste dalla legge Fornero. Con la riforma all'esame del Parlamento siè introdotta infatti una «deroga» alla Fornero che consente il pensionamento d'ufficio motivando la scelta, a 62 anni, purché abbiano l'anzianità massima (per professori universitari e primari salgono a 68 anni, per i medici a 65). Il decretoègiàal Senato, mac' èmarettaecirca200 emendamenti sono stati presentati da M5S e alcunidaSceltacivica.Nelmirinoanchelanorma che prevede le misure per consentire le ristruttmazioni nel campo dell'editoria in stato di crisi. Per risolvere la diatriba e trovare la copertura finanziaria, c'è chi sta pensando di ritirare fuori una vecchia proposta: quelladi un contributo di solidarietà sugli assegni più alti, si parla di assegni maggiori di 62 mila euro. L'intervento - per ora una ipotesi di studio a Via Venti Settembre-riguarderebbe la parte maturataconilsistemaretrib~tivoeinvestirebbe Ritaglio Lavoro e previdenza stampa Codice abbonamento: 068391 circa 186 mila pensionati. La motivazione, già avanzata in passato, quando la norma fu presa in considerazione, è che coloro che al momento della riforma Dini nel 1994 si decise digarantireil diritto pro quota a coloro che avevano già cumulato 18 anni di lavoro. Il progetto prevederebbe aliquote differenziate che salirebbero gradatamente dall'8 al 37 per cento. Il risparmio sarebbe di circa 2 miliardi. · Un'altra ipotesi, cui ha fatto cenno il ministro del lavoro Poletti, è quella delle penalizzazioni. Il piano è stato suggerito dal sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta. Si tratterebbe di consentire la "facoltà" diritirarsi dal lavoro a 62/63 anni, prima dei 66 anni previsti dalla Fornero con "una giusta penalizzazione", così come è gìà consentito di rimanere oltre, fino a 70 anni, con una rivalutazione. Le penalizzazioni, secondo alcuni studi, potrebberoavereunaforchettadal3 all'8 percento (applicate irl. modo inversamente proporzionale all'età di uscita). Le verifiche sono ancora in corso e si stanno facendo tutte le simulazioni, anche perché va quantificato il costo iniziale delle varie ipotesi, che nel medio periodo tuttavia consentirebbero risparmi. ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 66 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 02-08-2014 18 1 lavoro, più opportunità per operai eingegneri assunzioni difficili per impiegati etecnici ROMA. Quasi centomila assunzioni in più rispetto allo scorso anno. Operai specializzati. agenti di vendita, addetti alla ristorazione, ingegneri: ecco le figure professionali che più facilmente troveranno lavoro nelle aziende private nel corso del 2014. Maggiori difficoltà invece per impiegati e tecnici. Lo prevede il Sistema Excelsior, di Unioncamere e Ministero del Lavoro che monitora le necessità delle imprese. Excelsior stima 96mila posti in più rispetto al 2013, programmate nei settori dell'industria, agricoltura, servizi, per un totale di quasi 1,4"milioni assunzioni. Resiste la consueta quota di «introvabili», anche se mai a livelli così bassi. Sono 61 mila gli addetti che le imprese faticheranno a trovare per coprire altrettanti posti: mancano progettisti di software, addetti alla vendita, programmatori, ma anche commessi, camerieri, meccanici e montatori industriali. Il 2014 sarà comunque un anno difficile per i giovani: per le assunzioni under 30 le imprese mettono a disposizione il 27 ,2 per cento dei posti di lavoro, quota chenel2013al 30,4. Codice abbonamento: 068391 © AIPROIJUZIONE RISERVATA Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 68 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina Foglio 04-08-2014 11 1 Pensioni, piano del governo per gli over 55 di~occ:upa~ Si studia un sistema per garantire a chi perde ti post~ di ricevere l'assegno prima di aver compiuto 66 anni Roberto Giovannini A PAGINA 11 Allo studio un paracadute per mandare in pensione i disoccupati con più di 55 anni Il ministro del lavoro Giuliano Poletti ,Anche chi ha 60 anni en1olii contribuii potrebbe uscire re nero su bianco le opzioni per realizzare questo «ponte». L'obiettivo del governo - che Si riapre il cantiere delle pen- però è difficilmente praticabile sioni. L'annuncio lo aveva dato - in realtà è molto più ambizioqualche giorno fa il ministro so. Anche sotto la pressione di del Lavoro Giuliano Poletti in larga parte del Pd, dei sindacati un'intervista a «La Stampa»: ma anche di tante medie e gran«Una flessibilizzazione delle di aziende, se fosse possibile uscite - aveva detto - sarebbe l'Esecutivo vorrebbe trovare utile, specie per chi è stato un modo per accelerare la coespulso dal mondo del lavoro siddetta «staffetta generazioin età più avanzata, non trova nale» tra lavoratori più anziani impiego e non può maturare il e giovani nel settore privato. diritto alla pensione. Nella Ovvero, consentire ai tanti laLegge di Stabilità in autunno voratori attivi che hanno accucercheremo di costruire un mulato molti contributi ma "ponte" per queste persone». hanno solo 60-62 anni di età di Un "ponte": ovvero un mecca- andare in pensione. E liberare nismo per consentire a chi ha posti per le assunzioni di giovaperso il posto di lavoro di «sal- ni, che costerebbero meno e tare» le regole della legge For- renderebbero di più anche ai lonero, e andare in pensione pri- ro datori di lavoro. ma dei 66 anni stabiliti dalla Il problema - come al solito riforma del governo Monti. E è quello dei costi. Un ostacolo in vista della Legge di Stabili- difficilmente superabile. Un tà al ministero di Via Veneto e modo per aggirarlo potrebbe a quello dell'Economia si è co- essere quello di stabilire delle minciato a lavorare per metteROBERTO GIOVANNINI ROMA La strategia sarebbe ----favorire un'ondata di possibili assunzioni di giovani - ma delle «quote». Chi raggiungesse «quota 100» (60 anni di età e 40 di contributi) potrebbe andare in pensione, e senza penalizzazioni. Ma anche qui, i conti non tornano. Per cui è probabile che nella Legge di Stabilità il ministro Poletti opterà per la semplice costruzione del «ponte alla pensione» per chi si ritrova vicino ai fatidici 66 anni, ma ha perso il lavoro e difficilmente lo ritroverà. Una platea più ristretta, ma a forte disagio. In questo caso non solo si porrebbe fine alla questione degli «esodati», ma anche l'onere per le casse dello Stato potrebbe essere decisamente più sopportabile. È vero, spiegano i tecnici e i politici che seguono il dossier, che ci sarebbe un costo supplementare per il sistema previdenziale. Ma mandando in pensione chi è a metà del guado si risparmierebbero i costi degli ammortizzatori sociali, cassa integrazione e mobilità «normale» o «in deroga». - ---·-- Ritaglio Lavoro e previdenza Previsti dalla legge Fornero per la pensione. 1..'.idea è consentire anticipi, prevedendo una penalità, stampa ad uso esclusivo 068391 ---······- Codice abbonamento: ---···· - penalizzazioni monetarie. Così come chi resiste sul posto di lavoro fino a 70 anni riceve in base alla legge una pensione maggiorata, si potrebbe imporre una <1multa a vita» sull'importo dell'assegno per chi volesse andare via prima, multa correlata all'età anagrafica a partire dai 62 armi in su. Già nella scorsa legislatura era stato presentato un disegno di legge dai democratici Cesare Damiano e Pier Paolo Baretta, che prevedeva penalizzazioni variabili dal 2 all'8% a seconda degii anni mancanti ai fatidici 66 (ovviamente, più anni mancano, maggiore sarebbe la sanzione). Ma al 'l'esoro chiariscono che non basta a far quadrare i conti. E probabilmente non basterebbe nemmeno innalzare la penalizzazione nella forchetta 3-10%. Altra idea su cui si lavora per «flessibilizzare» l'età di pensionamento è quella di reintrodurre il vecchio siste- del destinatario, non riproducibile. Pag. 69 Quotidiano Data Pagina Foglio 04-08-2014 3 1 Decreto Pa, braccio di ferro sulle coperture Il CASO ROMA Sul decreto che riforma la pubblica amministrazione si rischia un braccio di ferro tra governo e Parlamento e un ritorno alla Camera dopo l'approvazione (con modifiche) al Senato. Il nodo del contendere riguarda soprattuto la norma che consente a 4.000 professori di andare in pensione anticipatamente in deroga alle legge Fornero. Una norma che, già contestata dal commissario per la spending review, Cottarelli, è stata di fatto bocciata dalla Ragioneria generale dello Stato per mancanza di copertura. Ieri è sceso in campo il Pd: «Il governo ha posto la fiducia alla Camera al Decreto sulla Pubblica Amministrazione. Adesso - affermano Cesare Damiano e Luisa Gnecchi - il testo è al Senato e sarebbe inaccettabile che lo stesso governo pretendesse di cambiarlo, su alcuni punti, a causa delle pressioni della Ragioneria dello Stato. Su quota 96 degli insegnanti - spiegano - si tratta di correggere un errore del governo Monti che ha intrappolato 4.000 lavoratori che hanno diritto di andare in pensione. Questa correzione va fatta entro agosto, altrimenti si salta un altro anno ancora. Il secondo punto riguarda la cancellazione delle penalizzazioni per chi va in pensione di anzianità prima dei 62 anni, avendo maturato 41 anni di contributi (donne) o 42 anni (uomini): una norma vessatoria che colpisce l'assegno pensionistico dei lavoratori che hanno cominciato a lavorare a partire dai 15 anni di età. Quello che sconcerta - dicono ancora i due esponenti del Pd - è che le valutazioni sulla copertura finanziaria fatte dall' Inps sono state smentite dalla Ragioneria. Si tratta di due relazioni tecniche richieste all'Istituto di previdenza. Il Governo deve chiarire questa situazione che dura da troppo tempo e che mette il Parlamento sotto ricatto. Non si può tornare indietro dal Decreto approvato: se qualcuno intende farlò saltare deve dirlo con chiarezza», concludono. Al decreto che è all'esame della commissione Affari costituzio.nali del Senato, sono arrivati oltre 600 emendamenti. Il numero preciso si saprà solo oggi quando inizieranno le votazioni. Sempre oggi è convocata sul decreto anche la commissione Bilancio di Palazzo Madama, che deve dare il suo parere. Un giudizio atteso visto che il nodo delle coperture ancora non è stato chiuso. Sabato in commissione Affari costituzionali del Senato si è conclusa la discussione generale sul decreto. Per il governo ha partecipato il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, Angelo Rughetti, che, si legge nel resoconto, ha spiegato come sull'articolo dedicato al ricambio generazionale nel comparto della scuola, inserito dalla Camera, siano in corso approfondimenti sulle criticità circa la compatibilità finanziaria, rilevate dalla Ragioneria. IN BILICO LE USCITE ANTICIPATE DEI PROF DOPO r RILIEVI DELLA RAGIONERIA. Il PD Codice abbonamento: 068391 DIFENDE LA NORMA, CIRCA 600 EMENDAMENTI Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 72 Quotidiano Data Pagina I Foglio 03-08-2014 4/5 1/ 3 Si riapre il caso pensioni ~Uscite anticipate dei professori, la Ragioneria boccia la deroga: le coperture sono insufficienti ~Torna l'ipotesi di un prelievo sugli assegni più alti. Nel mirino i vantaggi del sistema retributivo ROMA Si riapre il caso pensioni: i conti sono al sicuro, i futuri assegni degli italiani un po' meno. La legge Fornero-Monti del 2011 è stata la sesta riforma della previdenza nell'arco di quindici anni e nelle intenzioni doveva essere quella definitiva. In realtà non è così: sulle uscite anticipate dei professori, ad esempio, la Ragioneria boccia la deroga perché le coperture sono insufficienti.Torna l'ipotesi di un prelievo sugli assegni più alti, nel mirino i vantaggi del sistema retributivo. Cifoni, Di Branco e Franzese alle pag. 4 e 5 Pensioni, conti salvi ma redditi a rischio _..Bilancio dopo due anni e mezzo della legge Fornero: è assicurata la stabilità finanziaria, non l'adeguatezza dei futuri trattamenti soprattutto dei giovani degli italiani un po: meno. ta legge Fornero-Mont1 approvata nel 2011 è stata la sesta riforma della previdenza in Italia nell'arco di quindici anni e nelle intenzioni di chi l'ha voluta doveva essere quella definitiva. Oggi quel complesso edificio normativo inizia ad essere scalfito da eccezioni e salvaguardie, ma i numeri dicono piuttosto chiaramente che il riassetto deciso dal governo Monti sull'onda dell'emergenza finanziaria avrà effetti duraturi nel tempo, assicurando la sostenibilità della spesa previdenziale e più in generale delle finanze pubbliche. GLI EFFETTI CUMULATI In base al modello previsionale Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad forme approvate dal 2004 in poi (quindi la cosiddetta Maroni-Tremonti, l'introduzione dell'uscita legata all'aspettativa di vita, e infine appuµto la le~g~. Fornero) hanno prodotto risparmi pari a sessanta punti di Pil cumulati, fino al 2050. Di questi, circa un terzo deriva dalle sole norme del uso esclusivo del destinatario, 2011. L'effetto è crescente nel tempo a partire dal 2012 e toccherà il livello massimo nel 2020, con una minore spesa pari all'l,4 per cento del Pil, ossia a oltre 25 miliardi. Anche in questo caso l'impatto è visto esaurirsi nel 2045: a partire da quell'anno la riduzione del numero di pensioni dovrebbe essere compensata dagli importi medi più elevati derivati dall'applicazione del sistema di calcolo contributivo. Tutto a posto quindi? Fino a un certo punto. E il nodo sta proprio nel sistema di calcolo contributivo. La logica con cui è stata concepita non solo la legge Fornero, che ha disposto l'applicazione di questo schema pro rata su tutte le 068391 ROMA I conti sono al sicuro, le fu"!};1[~,l?e,risjpni dell'lnps, anche tenendo conto delle tutele previste per i cosiddetti esodati, la spesa prevista per le quattro principali gestioni dell'istituto si ridurrà di oltre 80 miliardi nel solo decennio 2012-2021, grazie ai requisiti più stringenti previsti dalla riforma. E i risparmi proseguiranno negli anni fino ad azzerarsi intorno al 2045. Vanno nella stessa direzione le stime della Ragioneria generaie dello Stato, che prendono in <Zonsiderazione la spesa pensionistica complessiva. In totale le ri- Codice abbonamento: SCENARIO pensioni dal 2012 in poi, ma anche la stessa riforma Dini del 1995 che lo ha avviato seppur granon riproducibile. Pag. 73 Quotidiano Data Pagina Foglio dualmente, era quella di un'economia comunque in crescita pur se con alti e bassi legati al ciclo. E soprattutto di un'economia in grado di generare occupazione ragionevolmente stabile. GLI ANZIANI DI DOMANI In assenza di questi presupposti, e con un sistema previdenziale pubblico che resta a ripartizione (chi è al lavoro paga con i propri contributi le pensioni di chi è ariposo) si rischia uno squilibrio crescente tra le pensioni assicurate agli anziani di oggi e quelle a cui potranno puntare gli anziani di domani, ovvero gli attuali gio- vani. Le previsioni della stessa Rgs sui tassi di sostituzione (il rapporto percentuale tra la prima pensione e l'ultimo reddito da lavoro) evidenziano per i lavoratori dipendenti una discesa dall'attuale 70 per cento (ipotizzando 36 anni di coritribuzione) al 58 per cento nel 2035-2040. Per i lavoratori autonomi (che hanno versamenti contributivi più bassi) va anche peggio perché il tasso è previsto crollare al 54,4 per cento già nel 2015 per poi scendere fino al 43 per cento. Sono dati già di per sé non molto confortanti, ma suppongono appunto 03-08-2014 4/5 2/3 che si possa vantare una carriera lavorativa di almeno 36 anni, e sono basati inoltre su uno scenario economico che - pur se prudente - con le lenti dell'attualità potrebbe apparire addirittura ottimistico: una crescita del Pil reale pari a circa l'l,5 per cento medio annuo e tassi di occupazione superiori a quelli attuali. Al momento l'attenzione è soprattutto sulla possibilità di smontare almeno in parte l'edificio della riforma Fornero, ma prima o poi anche questi problemi andranno affrontati. LucaCifoni ©J RIPRODUZIONE RISERVATA •Dallo stipendio alla pensione --- --- I- 1Rapporto% tra il primo assegno previdenziale el'ultima retribuzione , Anzianità contributiva: 40 anni , Anzianità contributiva: 42 anni I 77,9 I 83,2 75, 7 I llllllli'JI •1,1~-- I, 68,5 -11•-··:11 · Anzianità contributiva: 36 anni Anzianità contributiva: 38 anni 72,8 : Anzianità contributiva: 40 anni Anzianità contributiva: 42 anni 76,7 '.; 11.J _ 80,6 _L' 1.~t -:54,4 ---- I +.:e.llfime.tri -- - Codice abbonamento: 068391 Nota: Il pensionamento awiene all'età di vecchiaia in vigore nell'anno - - - - ---- - - - ----- - - - - 1, - ; Ì Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 74 Quotidiano Data 03-08-2014 Pagina 4 Foglio 1 Sul tavolo dei tecnici torna il prelievo sugli assegni più alti L'IPOTESI ROMA Fare cassa riaprendo il dossier pensioni. La salute dei conti pubblici, minata da una crescita che non decolla e che non potrà certo essere lo 0,8% previsto dal governo nel Def, impone a Palazzo Chigi una riflessione sulla spesa previdenziale. Un capitolo che vale 236 miliardi di euro nel bilancio dello Stato e sul quale il commissario Cottarelli ha acceso i fari suggerendo un intervento energico. Con grande prudenza, il ministero del Tesoro si sta muovendo per cercare di capire in quale direzione agire e l'area individuata è quella delle pensioni più alte. Ma con un occhio puntato in particolare sui trattamenti frutto del calcolo retributivo, in soffitta con la riforma del '95 che ha determinato il passaggio del calcolo delle pensioni al metodo contributivo. Questa operazione è stata attuata assicurando comunque il diritto di vedersi liquidare la pensione per intero con il metodo retributivo nel caso in cui nell'anno di entrata in vigore della riforma fossero già stati accumulati 18 anni di anzianità contributiva. Per tutti gli altri è stato previsto un meccanismo misto per cui la pensione viene liquidata in parte con il metodo retributivo e in parte con quello contributivo, in proporzione al numero di anni di anzianità contributiva ante e post riforma. LA SIMULAZIONE Ebbene l'ipotesi di riforma che circola in Via XX Settembre, e che è stata testata con alcune simulazioni, è applicare un contributo di solidarietà solo sulla parte dell'assegno previdenziale maturato con il sistema contributivo. La materia è scivolosa e fonti vicine al dossier raccontano che l'attenzione si è concentrata su una opzione che riguarda le pensioni che superano i 62 mila euro. In quell'area ci sono 186 mila persone (pari all'l,1% di tutti i pensionati) il cui costo è di 15 miliardi: il 5,5% del totale. L'ipotesi è applicare 4 aliquote (8, 21,28 e 37%) sulla parte di pensione maturata con il retributivo. Ovviamente le aliquote salgono con il crescere della parte che eccede la pensione calcolata con il contributivo puro. Tanto che, in alcuni casi di pensioni superiori a 200 mila euro, sono spuntati fuori non pochi risultati impressionanti. Ad esempio, un certo numero di assegni decurtati di 50-60 mila euro. Un effetto chiaramente di- storsivo che avrebbe un impatto insostenibile dal tpunto sociale. Non indifferenti, invece, i risultati sul piano dei risparmi previdenziali: 800 milioni. Una versione applicata ad una platea più estesa è stata invece tentata prendendo in esame i pensionati sopra i 35 mila euro. Una soglia scelta non a caso in quanto si tratta di persone a riposo (600 mila individui) che stanno già pagando il blocco delle indicizzazioni all'inflazione previsto fino al 2016. In questo caso i risparmi di spesa, secondo una stima prudenziale, salgono fino a 2 miliardi di euro Tuttavia, precisa chi sta seguendo la vicenda, questa pista è stata messa da parte. Sull'intero dossier, comunque, pesano un paio di incognite. In primo luogo perchè i dati lnps, in particolare per quanto riguarda i dipendenti pubblici, rendono difficile la ricostruzione della carriera previdenziale di centinaia di migliaia di italiani. E in secondo luogo perchè un provvedimento che taglia una pensione già maturata in forza di regole successive, espone il fianco alla censura della Corte Costituzionale. Michele Di Branco ©RIPRODUZIONE RISERVAìA Codice abbonamento: 068391 ALLO STUDIO INTERVENTI SOPRA I 62 MILA EURO SI LAVORA PER RIDURRE I VANTAGGI DEL RETRIBUTIVO Giuliano Poletti Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 76 Quotidiano Data Pagina I Foglio 02-08-2014 3 1/ 2 Pensione a 62 anni con penalità governo al lavoro su tre opzioni ... sul tavolo dei tecnici anche la soluzione .,..Decurtazioni dell'assegno tra il 3e10% per chi è stato licenziato, tornano le quote L'alternativa del prestito previdenziale Il PIANO ROMA Piace l'intenzione del governo di introdurre nùove regole per consentire la flessibilità dei tempi di pensionamento. Cgil, Ci~ sl, Uil, Federmanager, esponenti politici: sono tutti positivi i commenti seguiti all'annuncio, fatto dal ministro del Welfare Giuliano Paletti con un'intervista al Messaggero, di voler affrontare l'argomento a ottobre con la legge di Stabilità. L'idea è guella di fornire un ventaglio di possibilità al lavoratore che intende lasciare il lavoro per andare in pensione prima dei tempi can~ nici fissati dalla riforma Mont1Fornero. Paletti ha parlato di «strumenti differenziati adatti e coerenti con le diverse situazioni». I sindacati chiedono l'apertura di un tavolo di confronto. In questo momento sono tre le opzioni sul tavolo del ministro: la possibilità di anticipare la pensione fino a 62 anni di età con penalità; quota 100; un "ponte" per chi ha perso il lavoro a pochi anni dal raggiungimento dei requisiti richiesti per l'accesso all'assegno pensionistico. Tutte e tre, come detto, potrebbero entrare nel menù della legge di Stabilità. Ovviamente l'aspirante pensio- nato ne potrà scegliere solo una, in base alle sue convenienze e alla situazione personale. Non è ancora escluso che a queste tre opzioni se ne possa affiancare anche un'altra: quélla della Cosiddetta "staffetta generazionale", con il lavoratore aver 60 che, per consentire all'azienda di assumere un giovane, dimezza l'impegno lavorativo con un part-time e intanto inizia a percepire metà pensione. IL DDL BARETT A-DAMIANO Il disegno di legge messo a punto già nella scorsa legislatura prevede con 35 anni di contributi, la po'ssibilità di anticipare l'età d~l pensionamento fino a 62 anm, con un sistema di penalizzazioni (dal 2 all'8% a seconda di quanti anni mancano ai 66). Nessuna penalizzazione per chi ha m_aturato 41 anni dì contributi. «E un meccanismo che garantirebbe enormi benefici sia di equità sociale, sia per i giovani, perché immobilizzare i lavoratori fino a 67 anni significa chiudere le porte del mercato del lavoro ai nostri figli e nipoti» spiega Cesare Damiano, firmatario del ddl e presidente della commissione Lavoro della Camera. Il problema di questa proposta è il costo molto alto, nonostante la penalizzazione resti "a vita". Si sta quindi lavoran- do a ipotesi con penalizzazioni un po' più forti, in un range compreso tra il 3 e il 10%. «La flessibilità in uscita dal lavoro è una misura urgente e necessaria. Trovare punti di mediazione è possi~i le» commenta il sottosegretano all'Economia, Pier Paolo Baretta (altro firmatario del ddl). IL MIX CONTRIBUTI-ETÀ Il sistema delle quote (mix contributi-età anagrafica) abolito dalla riforma Fornero torna tra le opzioni. Ma con un tetto più alto: quota 100 (prima delle Fornero nel 2013 ci si sarebbe dovuti assestare a quota 97). In pratica chi ad esempio ha 40 anni di contributi e 60 di età può andare in pensione senza penalizzazioni. IL PONTE Questa opzione varrebbe per chi, a pochi anni dalla pensione, si ritrova disoccupato e senza ammortizzatori sociali (gli esodati ad esempio): in questi casi si potrebbe chiedere un anticipo dell'assegno pensionistico fino ad un certo limite (equiparato all'Aspi) da restituire successivamente a rate. Resta in piedi anche l'ipotesi del "prestito" che possono chiedere tutti i futuri pensionandi dai 62 anni in su. Giusy Franzese ©RIPRODUZIONE RISERVATA ,-~~ P_(;!J:lSioni di vecchia!a nel 2014_ __ REQUISITI APPREZZAMENTO Un importo di pensione dì almeno 1,5 volte la soglia minima se si è cominciato a versare dopo il 1996 CORALE PER L'ANNUNCIO DEL MINISTRO POLETTI CGIL, CISL EUll: «BENE EORA PARTA Il TAVOLO DI CONFRONTO» SETTORE PRIVATO UOMINI 70 66 anni e 3 mesi di età - - - 068391 Almeno 20 anni dì contributi, se sì è cominciato a versare prima del 1996 Codice abbonamento: SETTORE PUBBLICO DONNE EUOMINI 70 66 anni e 3mesi dì età ANSA+.:.e.ntime.tri Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 77 Quotidiano Data Pagina Foglio 02-08-2014 4 1 Scatta la mobilità per 2.171 dipendenti: il 95% è a Roma sogna aggiungere 35 colleghi di AirOne. L'intesa raggiunta due settimane addietro prevede per 616 unità di personale il ricollocamento nel perimetro aziendale, per altre 681 la esternalizzazione entro la fine dell'anno, per le restanti 954 verrà sperimentato il contratto di ricollocamento. Una operazione che al momento sembra poter garantire soltanto il salvataggio di neppure un terzo dei posti di lavoro (i 616) oggi in ambito aziendale, mentre per gli altri le eventuali, nuove opportunità sarebbero tutte da individuare. Uno scenario che rischia di assumere prospettive inquietanti, soprattutto per l'economia romana, come rilevano i deputati Pd Fassina e Miccoli: la grande maggioranza dei lavoratori interessati - circa il 95% secondo stime sindacali - gravita nel polo costituito da Roma, Fiumicino e Ostia. Nel municipio di Ostia, in particolare, il tasso di disoccupazione è diventato tra i più Gli ESUBERI ROMA Il giorno della firma è fissato per l'otto agosto: final destination di un volo negoziale durato mesi. Ma l'ultima tratta potrebbe riservare nuove turbolenze, magari fisiologiche nella liturgia sindacale, certo legittime quando in gioco sono oltre duemila posti di lavoro. Alitalia ha fatto scattare ufficialmente le procedure di mobilità che adesso devono passare al vaglio delle organizzazioni dei lavoratori che compatte non sono. Anzi. INUMERI Il ventaglio della mobilità interessa 2.171 dipendenti dell'ex compagnia di bandiera e di AirOne. Erano 2.251, ma 80 di essi hanno preferito cessare il rapporto di lavoro. La procedura riguarda 1.590 addetti di terra, 126 piloti e 420 assistenti di volo di Alitalia ai quali bi- alti della Capitale, proprio in conseguenza della continua fuoriuscita di personale addetto al trasporto aereo. La tenuta sociale del territorio diventa una partita nella partita e rende più vischiosa la trattativa tra sindacati e azienda. In teoria ci sono 25 giorni per discutere anche se è probabile che alla fine si arriverà alla firma di un verbale di mancato accordo, cioè con il «no» della Filt/Cgil. A quel punto il tavolo negoziale verrà spostato al ministero del Lavoro dove il confronto dovrebbe essere chiuso in cinque giorni. Completato il passaggio ministeriale partirà l'esodo dei dipendenti che decidessero di lasciare l'azienda in cambio di un incentivo di 10.000 euro lordi. Il numero di chi esce dovrà essere individuato entro il 10 settembre. Una seconda fase negoziale interesserà poi il personale che avrà rifiutato la messa in mobilità. Chi riguarda la mobilità --·----- Addetti di terra I Piloti : 1 A.ssistenti dr volo 1 D.ipendenti d! t~rra dr Arrone 1 . Totale 2171 1 RISERVATA LA PROCEDURA RIGUARDA 1.590 ADDETTI DI TERRA 126 PILOTI, 420 ASSISTENTI DI VOLO, E35 EX AIRONE Codice abbonamento: 068391 1. 90 126 42O 135 J L.C. ~)RIPRODUZIONE Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 79 Quotidiano il Giornale Data 02-08-2014 Pagina 4 Foglio 1/ 2 Il governo manda in pensione la riforma voluta dalla Fomero Il ministro del Lavoro Po letti pensa astrumenti per tutelare idisoccupati più anziani ERenzi si riniangia il bonus da 80 euro anche per partite Iva echi ha lasciato il lavoro sta di una simile prospettiva, cheèstataaccoltaentusiasticamente da Cgil, Cisl e Uil. A meno che non si tratti dell' ennesimamossa «acchiappa-consenso». Eppure ieri, presentando a Palazzo Chigi il decreto Sblocca-Italia (che però vedrà la luce il28 agosto, dopo le vacanze), il presidente del Consiglio si è rivolto due domande: «Saremo in grado di garantire gli 80 euro? Sì, sì. Sara possibile estendere la platea? Non sono in grado di garantirlo, ci proveremo». Si capisce bene che IO miliardi sono un macigno nelle attuali condizioni ed è quantomeno dissennato pensare di spenderne altri 4-5 per la flessibilità di pensionamento. Soprattutto considerata la premessa dello stesso premier: «Non c'è nessuna stangata perché le cose si stanno rimettendo in carreggiata». L'ottimismo renziano, per quanto non suffragato da evidenze testimoniali, è un buon antidepressivo. «L'Italia è giàripartita», ha detto precisando che ci vogliono «le condizioni per ripartire in modo convin- Lavoreremo in agosto per una partenza col botto asettembre Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non cente» e «lavoreremo in agosto» perché ci sia «una ripartenza col botto a settembre». L'obiettivo è «fare di tutto perrimettere in moto l'economia», circostanzaimprobabile qualora arrivassero nuove tasse. Ecco perché ieri il premier ha tirato fuoridalcilindrolo Sblocca-Italia: le misure dedicate ai cantieri, ha evidenziato, muovono «circa 30 miliardi» e più del 57% delle risorse «sono private». Analogamente, è stata annunciata, per quanto riguardale ristrutturazioni edilizie, la stabilizzazione dell'eco-bonus e «una gigantesca operazione di efficientamento energetico». Finanziare queste norme comporterà necessariamente una spesa. Ieri il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha confermato la stretta sulle municipalizzate. Ma il resto? «Seil57%deicantierisifaconrisorse private, il restante 43% il premier dove lo prende?», ha chiesto il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta sollecitando il premier a rispondere e a smetterla con i «giochi di prestigio». Brunetta: «Dal premier giochi di prestigio anche sul decreto cantieri» 068391 Roma «Non tutti esodati, non tutti prepensionati». Il sobrio ministro del Lavoro, Giuliano Paletti, si è dato agli slogan in un'intervista al Messaggero. La materia sulla quale vuole intervenire richiede certezze che al momento non esistono. Il progetto è ambizioso: una controriforma della legge Fornero con un ritorno, più o meno velato, alle pensioni di anzianità. «Dobbiamo rendere più flessibile la possibilità di pensionamento, trovando gli strumenti adatti e coerenti alle diverse situazioni. Come quelle socialmente problematiche di chi ha perso il lavoro in età avanzata ma non tanto da poter accedere alla pensione», ha aggiunto Po letti. In teoria, ma solo in teoria, il ministro sembra aprire all'utilizzo di «strumenti differenziati» per consentire l'uscita definitiva dal mercato del lavoro dei disoccupati più anziani. In pratica, non si può non leggervi un tentativo di scardinare l'impianto dellariformaFornero ri- tornando allo statusquoanteattraverso un sistema, appunto, flessibile, fissando - ad esempio - i 62 anni di età come punto dicadutaeintroducendopenalizzazioni per chi si pensiona in anticipo (con un numero minimo di anni di contribuzione, almeno 35) e incentivi per chi rimane a lavorare fino a 70 anni. Il decreto sulla Pubblica amministrazione, che consente il pensionamento anticipato di 4mila docenti, potrebbe essere un «antipasto». Ma quanto costa questa bella idea tanto cara al presidente della commissione Lavoro della Camera, il piddino «vecchio stampo» Cesare Damiano? «Quasi tutte le proposte che tutti i partiti hanno presentatoinParlamento -spiegai' esperto di previdenza, Giuliano Cazzo la (N cd) - prevedono una spesa pari al 50% dei risparmi che si conseguono con la riforma Fornero fino al 2020, cioè 40 miliardi». Considerato che l'onere di una tale controriforma crescerebbe progressivamente, è difficile pensare che il premier Matteo Renzi possa essere entusia- Codice abbonamento: Gian Maria De Francesco riproducibile. Pag. 80 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio 04-08-2014 7 1/ 2 Lavoro, si amplia la fascia dei precari giù i contratti a tempo indetenninato La Uil: salito dal 72% all'80% ~ricorso ai rapporti a scadenza E l'effetto di cinque anni di crisi L'addio al posto fisso, la massiccia avanzata del lavoro con data di scadenza. In cinque anni, tra il 2008, inizio ufficiale della grande crisi, e il 2013, in Italia sono svaniti un milione di posti di lavoro, con un crollo dei contratti di lavoro a tempo indeterminato (-46,4%), che hanno lasciato il posto ai contratti a tempo determinato, aumentati del 19,7%.Èquantoemergedall'ultimostudio del Servizio Politiche del lavoro Uil, coordinato dal segretario confederale GuglielmoLoyetrova puntuale conferma anche dai sul primo trimestre 2014: 4 attivazioni su 5 sono temporanee e i contratti a termine, circa 1.583.808, sfiorano il 67% sul totale. Il 17% delle assunzioni sono a tempo indeterminato (418.396), 1'8% le collaborazioni (189.922) mentre l'apprendistato si ferma a quota 2,4% (56.195). Il prevalere del lavoro precario su quello stabile è un trend costante e apparentemente inarrestabile, effetto inequivocabile della recessione in atto, puntualmente registrato dai dati relativi ai rapporti di lavoro attivati dalle imprese e comunicate negli ultimi anni al ministero del Lavoro. I contratti a tem po sono passati dal 72, 7% del totale dei contratti sottoscritti nel 2008 all'80,9% del 2013, mentre il peso di quelli stabili, dal tempo indeterminato all'apprendistato, è calato dal27,3% al 19,1 per cento. Altro dato significativo riguardal' avvio allavoro da parte delle aziende: dalle 11 milioni di procedure attivate nel 2008 ai 9 milioni di casi del 2013. Le cattive notizie, in questo caso, arrivano dal dato sulle cessazioni dei rapporti di lavoro. Nel2013 si sono chiusi 9,8 milioni di rapporti, con un saldo negativo rispetto alle attivazioni di oltre 157mila. Lo studio Uil fa anche il punto sugli effetti della riforma Fomero del 2012 sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (che da norma sulla «Reintegrazione nel posto di lavoro» è passata a regolare la «Tutela del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo»). Nel 2012 anno della riforma, i licenziamenti sono stati 1 milione e 38mila, scesi del 10% nel 2013 (927milal 75), che è comunque il 15,6% in più di quanto registrato nel 2009. Discesa vertiginosa invece, per le dimissioni che nel biennio 2012-2013 sono calate di 400mila. Un effetto, scrive il Report Uil, dovuto principalmente al blocco sostanziale dei pensionamenti disposti dalla legge Fornero e da una stretta normativa sulle dimissioni in bianco. In generale comunque, oltre la metà delle cessazioni di contratto ha riguardato i lavoratori under 44 e la cessazione del "termine" è stato il 65% dei motivi alla base della chiusura dei rapporti di lavoro. Circa 1/3 dei contratti cessati è comunque durato non più di 1 mese. Intanto sull'apprendistato professionalizzante, che per legge deve scattare dal primo gennaio 2015, si registrano le prime mosse delle Regioni. E il Piemonte la prima regione italiana ad aggiornare la normativa che avvia la sperimentazione per il conseguimento del titolo di Tecnico Superiore (ITS) in Apprendistato di alta formazione e ricerca. Nei giorni scorsi, infatti, la giunta regionale ha dato il via libera all'intesa sottoscritta alcune settimane fa da Regione Piemonte, sindacati e rappresentanze datoriali. Il documento recepisce le innovazioni introdotte dal Jobs Act del governo e dalle Linee guida nazionali approvate lo scorso febbraio dalla Conferenza Stato-Regioni. L'Apprendistato professionalizzante o «contratto di mestiere» è un rapporto di lavoro finalizzato ad una qualificazione ai fini contrattuali mediante una formazione in alternanza su competenze di base, trasversali e una formazione su competenze tecnico professionali svolte in impresa. I destinatari sono giovani tra i 18 e i 29 anni e lavoratori in mobilità. La nuova disciplina interviene sull'efficienza dei servizi formativi affinché entro 180 giorni dall'assunzione sia avviata la formazione in alternanza. Si prevede inoltre la riduzione della formazione di tipo trasversale nel caso di assunzione di apprendisti che hanno già fatto formazione in precedenti contratti di apprendistato. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 L'articolo 18 I licenziamenti dopo l'avvio della riforma Fornero sono scesi del 13% nel 2013 ma sono il 15,6% in più del 2009 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 84 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio 04-08-2014 31 1 RifonnaAutorità, i dubbi di Rea <<Perché tutte le fusioni al Sud?>> Il segretario regionale Uil «Nella scelta del presidente non ci sia solo il ministro» Meno Autorità portuali e sistemi integrati. Ma la riforma dei porti ha già subito un primo stop. «Prima di dare un giudizio aspettiamo di leggere il testo definitivo. Tuttavia dico che sicuramente le autorità portuali meritano una razionalizzazione ed anche degli accorpamenti ma se questo avverrà, in assenza di un piano strategico di rilancio, si corre il rischio di farla diventare una mera operazione ragionieristica». Anna Rea, segretario della Uil Campania, guarda a un sistema che in Campania potrebbe essere un'eccellenza. «Abbiamo potenzialità enormi, dalla cantieristica alla meccanica alla logistica ai settori turistici e commerciali. Il problema aggiunge- non può essere solo l'accorpamento, ma lo sviluppo delle attività portuali del retroportuali. Questo significherebb ~reare migliaia di posti di lavoro nel qualificare la semplice attività di traffico dei containers, lo stesso sviluppo dell'intersettorialità è importante, ovvero, la capacità di offrire, come fanno tanti porti del Nord Europa, un se~zio integrato tra porto, ~errovia, autostrada, aeroporto ed mterporto. Questi ultimi in Campania invece sono delle Quali'? «La razionalizzazione e 1' accorpamento delle diverse autorità portuali italiane, che dovrebbero diventare 15 non è chiaro a quale disegno ' rispondano. Perché guardando la mappa dei porti, gli accorpamenti riguardano soprattutto i porti del Sud. Perché? Quali sono stati i criteri? Così come cancellare i comitati portuali senza salvaguardarne il ruolo anche diverso, mi lascia dei dubbi». Lupi vuole cambiare anche la designazione dei presidenti. basta proposte e controproposte. Non ci saranno più casi come quello del senatore Villari'? «Anche qui sembra si voglia seguire la logica della semplificazione e della sburocratizzazione e se da un lato potrebbe essere la soluzione per mettere fine ai veti incrociati delle lobbies, allo stesso tempo mi sembra un limite lasciare che sia il ministro a scegliere e chiedere solo un semplice parere al presidente della Regione, escludendo del tutto gli operatori e gli altri enti territoriali che conoscono più da vicino il territorio». AN a poli cinque commissari di fila dovuti alla litigiosità della politica'? «Sono record di cui faremmo a meno, ma a quanto pare qui in Campania abbiamo "il vizio" del commissariamento. Anche perché con questo primato Napoli ha perduto diverse occasioni di sviluppo e di crescita». Ritiene che con una governance stabile le opere del Grande progetto si sarebbero potute realizzare'? «Sicuramente non saremmo nel completo stallo nel quale ci ritroviamo. Avere una governance stabile e duratura significa mettere mano a scelte decisioni, portare avanti ' progetti». Gli imprenditori portuali aspettano gli escavi ed invece arrivano le fogne, forse. «Vede, chi come noi opera e vive nel Porto di Napoli, sa che manca tutto. Per quanto riguarda il dragaggio però, bisogna aggiungere, che ci sono problematiche tecniche. Il ministero dell'Ambiente deve mettere in atto delle verifiche e non si capisce perché ritarda». Torna in ballo anche il Piano regolatore portuale. I petrolieri non mollano. «Senza bloccare le attività, se c'è qualcosa da rivedere del piano regolatore lo si faccia. Si è stati a nostro avviso forse troppo semplicistici a trattare questo tema delicato sia per i fattori ambientali ma anche per le ricadute di questa attività che resta storica nel porto». a.p. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 0 cattedrali nel deserto nonostante l'uso di ingenti risorse pubbliche ' I come e successo per Marcianise». L'obiettivo quindi dovrà essere il rilancio vero del settore. Poi ci sono altre cose non chiare. Lavoro e previdenza Pag. 86 Quotidiano IL SECOLO XIX Data Pagina Foglio 04-08-2014 9 1 l A tempo indeterminato meno di un lavoratore su 5 ROMA. Secondo lo studio del Servizio politiche del Lavoro Uil, dal 2008 al 2013 i contratti a tempo indeterminato sono scesi di 1 milione: -46, 7% contro il+ 19,7% dei contratti a tempo determinato. Sul totale dei contratti sottoscritti, a tempo indeterminato sono il 19,1% (27,3% nel 2008). Le altre forme di contratto sono 1'80,9% (contro 72,7% del 2008). Tendenza invariata anche analizzando il primo trimestre 2014, con quattro contratti su cinque a termine. Nel dettaglio, il 67% dei contratti siglati è a tempo determinato (1,5milioni),1'8% (189 mila) sono contratti di collaborazione, il 2,4% (56 mila) sono rapporti di apprendistati. A tempo determinato sono il 17,6% dei contratti (418 mila). La precarietà dei contratti è sottolineata anche dal numero di contratti attivati per lavoratore passati da 1,64 nel 2008 a 1,78 nel 2013. Nell'analisi, anche un dato interessante sulla Liguria: dal 2012 al 2013, i rapporti di lavoro attivati sono scesi del 10,8% (196 mila contro i 224 mila del 2009). Secondo il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, il decreto legge Paletti non farà che espandere ulteriormente questa situazione. Codice abbonamento: 068391 A.QUA. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 87 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 03-08-2014 1 1/ 2 ITALIA E RIFORME Le tre aperture di credito da non sprecare di Alberto Quadrio Curzio 'Italia e le riforme è il titolo di un'opera - che va in scena da decenni e della quale si vedono tanti atti e attori senza mai concludere per passare a un'altra stagione, con altre opere. Quasi sempre i governi e le legislature partono da una fitta agenda di riforme che rimangono poi, in tutto o in parte, incompiute o inefficaci perché mancano i decreti attuativi. Ai quali troppi governi non badano, quasi non fosse una loro responsabilità. f.: la ragione per cui sul Sole 24 Ore «Rating 24» controlla regolarmente lo stato di attuazione delle norme: ed è la ragione per cui l'n luglio il direttore ha invocato il coraggio della verità (l'economia va male, non si riprende) e ha chiesto al presidente Renzi di sporcarsi le mani con la fatica dei decreti e facendo le poche cose urgenti per il lavoro e la crescita, a partire dalla riforma della macchina dello Stato. Da tempo noi sosteniamo che se l'Italia è diventata nel contesto europeo un caso problematico e preoccupante (che ha oscurato alcune riforme e indebolito i nostri punti di forza produttivi) trova una spiegazione anche negli annunci senza azioni, nelle nostre discontinuità e nelle sabbie mobili delle burocrazie e dei gruppi di interesse improduttivi. Governo, ltalia e italiani. Dunque il governo Renzi deve agire attuando le riforme messe in cantiere che arrivano al 2017. Si tratta del periodo di circa mille giorni sul quale il presidente Renzi s'è impegnato a cambiare l'Italia e a contribuire anche a un rinnovamento europeo per rilanciare la crescita e l'occupazione.Naturalmente si notano tra le riforme coincidenze e prolungamenti di quelle del governo Letta che, pur nella sua brevi- tà, ha ben operato. La vera differenza è che l'Italia ha adesso, per un concorso di fattori, una forte apertura di credito europeo (per l'esito delle elezioni in netta controtendenza rispetto al prevalente euroscetticismo), di credito renziano (per l'età e la determinazione del presidente del Consiglio) e di credito finanziario (per l'enorme liquidità internazionale in cerca di guadagni e per le promesse della Bee) come da tempo non accadeva. Tre aperture di credito che potrebbero esaurirsi presto se le riforme non vengono attuate e valorizzate nel contesto europeo e internazionale. Ciò richiederebbe anche un maggior senso di identità nazionale di cui gli italiani purtroppo difettano diversamente dai cittadini degli altri grandi Paesi europei. Anche noi dovremmo avere un senso di responsabilità nazionale sen:z;a il quale la nostra credibilità europea sarà sempre debole, ben al di là dei decimali di finanza pubblica. Probabilmente la stessa maggiore tolleranza di cui Francia e Spagna godono presso le istituzioni europee sui loro deficit di bilancio è dovuta anche all'innnagine di solidità nazionale data e ai loro sistemi costituzionali ed elettorali che assicurano governi di legislatura. L'agenda delle riforme. La sua più chiara formulazione si trova sul sito del Mef che in giugno ha pubblicato un cronoprogramma mensile per il 2014 e uno aggregato per il 2015 e il 2016 con qualche prolungamento al 2017. È una utile schematizzazione del Piano nazionale di riforme presentato dal governo alla Commissione europea in aprile. Contim.rn • pagina 5 1- - - -- --- -- --- --- ---- ------ di Albertò Quadrio Curzio • ContimJa pagin~ ' agenda riguarda 48 azioni che si collocano in tre categorie: concluse, avviate, programmate. La valutazione del governo sullo stato di avanzamento delle azioni è la seguente: 2 concluse (jobs act e piano casa); 4 avviate in maggio e in taluni casi a un buon stadio (taRitaglio Primo piano Italia glio cuneo fiscale e Irpef; attuazione del piano italiano della "garanzia giovani"; riforma della pubblica amministrazione; piano "open.data" per la pubblica amministrazione ); 2 istituzionali e costituzionali già avviate e che da settembre dovrebbero accelerare (riforma della legge elettorale; riforma costituzionale); 7 avviate tra settembre e dicembre, alcune delle quale dovrebbero raggiungere uno stastampa ad uso esclusivo diodiavanzamentosoddisfacente già entro fme anno, mentre altre andranno anche in anni successivi (rientro dei capitali; strategia destinazione Italia; strategia turismo e patrimonio culturale; rispetto della direttiva Ue per i pagamenti; accelerazione pagamento debiti Pa; programma di privatizzazioni e dismissioni; spendingreview).Intotalesu48 azioni di riforma dell'agenda, 15 sonogiàinattuazionementrealdel destinatario, non tre sono programmate. In realtà varie di queste ultime sono iniziate prima di questo governo che però intende accelerarle e potenziarle. Miglioramenti sono possibili e necessari ma non bisogna farli prevalere sulla esecuzione del cronoprogramma. Spese, risparmi, efficienza. Consideriamo tra le molte azioni dell'agenda per le riforme la revisione della spesa (spending review) che è prevista iniziare riproducibile. Pag. 88 068391 Le tre aperture Codice abbonamento: 1 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio lamento di darne attuazione si avrà con la Legge di stabilità 2015, la prima del governo Renzi e del ministro dell'Economia Padoan. Perciò è importante che Cottarelli stia al suo posto fino all'approvazionedellacitatalegge sia perché ha tuttora compiti in corso (tra cui molto atteso quello affidatogli dal dl 66 di aprile sul riordino della spesa di aziende, istituzioni e società controllatedallearnmirùstrazionilocali, notoriamente fonte di sprechi) sia perché non bisognasollevarc ansie nella Ue, nella Uem (e sui mercati) mentre chiediamo una certa flessibilità di bilancio. Bisogna inoltre ricordare che Renzi vuole imprimere una vera la revisione della spesa non è fi- svolta all'Italia e influenzare anche l'Europa, durante il suo semestre di presidenza della Ue, nalizzata solo a risparmi, pur es- determinando effetti durevoli. senziali, ma anche a un forte re- Allora deve dimostrare la detercupero di efficienza del sistema minazione che ha sulle riforme pubblico e possibilmente a mi- istituzionali anche per trovare sure di rilancio della competiti- in Parlamento la maggioranza vità tra cui la riduzione del cu- necessaria ad attuare la strategia neo fiscale e contributivo. Tut- di politica economica dichiarata to ciò sarebbe fattibile con ri- (che ricomprende anche la spensparmi lordi su base annua di 7 ding review) per evitare che rimiliardi nel 2014, 18 nel 2015, 34 sparmi di spesa vengano usati nel 2016 come preventivati nel per finanziare più o meno a caso programma Cottarelli e confer- o sotto pressioni particolaristimati nel Def di aprile. che altre spese. Una conclusione. Il governo ( P]<;fRVA-A stampa del RJPRODtJ/:C•J~ Codice abbonamento: 068391 nel 2014 per arrivare al 2016. Nei giorniscorsisen'èmoltoparlato in relazione a preoccupazioni espresse dal commissario straordinario. Al di là del singolo episodio,cheunapersonaseriaecompetente come Cottarelli non ha enfatizzato, riteniamo che il programma di revisione della spesa pubblicadaluimessoapuntosia un buon programma che deve comunque continuare anche perché una sua conferma politica è già stata data dal Defdi aprilc inviato alla Commissione europea. La principale verifica della volontà del governo e del Par- 03-08-2014 1 2/2 Ritaglio Primo piano Italia ad uso esclusivo destinatario, non riproducibile. Pag. 89 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio COTTARELLI E I MERCATI 02-08-2014 1 1 gallo e al default dell'Argentina, na portante dei mercati, il rap- · base di questa proiezione, dai BTp il risk-on non si schioda. inizia ad addensarsi qualche nu- i porto tra rischio e rendimento, Non ora, almeno. con un'inondazione da svariate volone italiano di troppo: le voci migliaia di miliardi di euro (un Se però Cottarelli dovesse ansull'uscita di scena di Carlo Cotdarsene sbattendo la porta, non extra da 9 trilioni di dollari stimatarelli si sommano all'ascesa no gli addetti ai lavori). Al punto una porta qualsiasi ma il portodell'ostruzionismo in Parlamenche il «risk premium è scompar- , nediViaXXSettembre,quelruto sulle riforme di Matteo Renzi so del tutto», si lamentava ieri mentre la ripresina economica more sui mercati si .sentir~bbe un influente gestore americano • eccome. Qualche mvestitore minaccia di sgonfiarsi con un Pil in viaggio d'affari, sorseggiando straniero alla fine si svegliereb2014 pericolosamente vicino alun cappuccino nel centro di Robe. Forse proprio quell'investilÒ o per cento. I mercati, e cioè la ma. Scuoteva la testa mentre aftore che incontrando Cottarelli comunità dei grandi investitori al ministero dell'Economia nei fermava che «i rendimenti dei istituzionali internazionali, conBTp decennali e lo spread mesi scorsi era stato rassicuratinuano a essere cullati dalle onBTp/Bund non riflettono affatto dalla competenza e dall'alto de soporifere dell'alta marea delto il rischio-Italia». E invece il grado di preparazione di un sula liquidità e ancora non ne vopertecnico che parla la lingua differenziale tra i titoli italiani e gliono sapere di svegliarsi e tortedeschi viene dato per stringerdei mercati e che capisce la linnare alla realtà. Le politiche mosi ancora, è questa l'attesa prevanetarie eccezionali delle più gua dei mercati, «con le idee I grandi banche centrali hanno lente sui mercati indipendentemolto chiare sul programma mente dal rischio-Paese, e sulla • sommerso quella che è la colondella spending review». Contimrn ~ pagina 6 1 ,llrumore I che l'Italia . ' 1nons1puo permettere 1 1 di Isabella Bufacchi 1 1 i rale nubi estive che oscurano i cieli dei mercati, dall'escalation dei conflitti Russia-Ucraina e Israele-Palestina al crack bancario in Porto- Ilrutnoresuitnercati di Isabella Bufacchi ©R!PRDDUZIONER!SERVATA Codice abbonamento: 068391 • Co11tin11a da pagina 1 i quell'incontro, l'unico dubbio irrisolto era stato quello legato al rischio di implementazione. Non a caso. Dalle incognite sulla spending review a firma di Cottarelli potrebbe scaturire un pericoloso effetto-domino che finirebbe per insidiare la credibilità stessa del sistema-Paese. I mercati sono stati già scottati dalle promesse non mantenute di Mario Monti e di Emico Letta -gli investitori istituzionali esteri non perdono occasione per ricordarlo - e il beneficio del dubbio che hanno accordato a Matteo Renzi non è incondizionato e non è per sempre. Il governi italiani con vita breve hanno abituato i mercati alle politiche di breve termine, al minimo indi5pensabile per tirare avanti: e questo ha minato nel tempo la fiducia sulla capacità dell'Italia di risolvere definitivamente i suoi problemi strutturali, una fiducia che deve essere riconquistata. L'implementazione,la "delivery", resta chiave: senza riforme l'Italia non cresce e senza cresci- tal'ltalia, i suoi partnersnell'Eurozona e la Bee dovranno tutti faticare molto di più per far funzionare a colpi di "whatever it takes" la formula sterile della sostenibilità del debito pubblico. Qµalche segnale di nervosismo sul rischioItalia inizia già a trapelare, ma se durante agosto i mercati continueranno a sonnecchiare, l'Italia avrà avuto tutto il tempo per rasserenare il clima e per iniziare a sgombrare i cieli dalle nubi nere dello stallo politico, che è l'anticameradellastagnazione economica. Se invece in settembre l'Italia dovesse continuare a rinviare, perdendo il tempo che non ha, allora anche per i BTp il clima potrebbe guastarsi bruscamente: anche perché i mercati metteranno, nuovamente in autunno, il gracile Pil italiano a confronto con quello robusto spagnolo, essendo Italia e Spagna i due principali Paesi periferici europei. I Bonos avrebbero la meglio senza grandi sforzi: nel 2015 il Tesoro italiano è atteso al varco, scadranno all'incirca200 miliardi di titoli di Stato a medio-lungo termine, un'annata tra le più pesanti in termini di debito pubblico da rimborsare. Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 90 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina I Foglio 04-08-2014 2/3 1/ 2 Il documento Le spese Gli interessi record del debito Spesi finora 1.650 miliardi La somma pagata dal '93 a oggi. Poli: subito un fondo Ritaglio Primo piano Italia I stampa ad uso esclusivo del destinatario, Ia». La necessità, sostiene Poli, è «di convertire una parte significativa dello stock di debito pubblico in quote di un fondodelpatrimoniopubblico immobiliare da valorizzare e rendere redditizio tramite una gestione professionale con degli obiettivi chiari. Conte1:11por_aneamen!e o~ corre ncons1der~e e nqualificare le spese remtroducendo l~ dist~nzion~ tra quelle obbhgatone, destmate a soddisfare le esigenze di base dei cittadini, e quelle facoltative. Le prime vanno riviste selettivamente, mentre le seconde sono da tagliare». Finora, ricordando la battuta ~i Andreotti~ si è tirat~ avanti cercando di quadrare 1 con!i•. magari non pagando_ i deb1t1 della pubbhca amm1nistrazione verso le imprese. «A<;Iess_o nor;i b~st~ J?iù perche sei anm d1 cr1s1 hanno prodotto effetti devastanti sul Paese», _conclude_ Poli. «Ecco perche occorre 1mparare da ~oosevelt: saper osare p~r ass.1curare ~n ~turo ~le gio".arn ~~ne~az1_orn. _Renz1 lo faccia, gh itali~ cap1rann<;>»: non Fabio Tamburini (0R!PRODu71oNrnsrnvATA 068391 scolo che non conosce né vit- gna. torie né sconfitte"». «Nei tre Paesi presi come Negli ultimi 20 anni confronto il debito pubblico l'avanzo primario italiano ha è aumentato in misura signirappresentato mediamente il ficativa anche dopo il 2008», 2,1% del Prodotto interno commenta Poli, «perché lordo (Pil) contro lo o,2% del- aprire il rubinetto della spesa la Germania. n problema è pubblica è servito a ridurre, che tanta abbondanza è finita almeno in parte, gli effetti nella voragine della spesa per negativi della grande crisi. interessi da pagare sul debito L'Italia n~n ha_ potuto farlo pubblico che, per l'Italia, ha nel tentat1yo d1 !enere so!io significato i.65o miliardi controllo Il debito pubbhco (pari al 6% del Pil), contro i e~ il deficit _anm~ale grazie i.058 miliardi d'interessi pa- all avanzo primario, ma il gati dalla Germania (anche in prezzo pagato dal Paese è questo caso dal 1995 pari al stato alto. L'avanzo prima2,4% del Pil), 87o ~iliardi rio significa una tassazione dalla Francia (2 6% del Pil) maggiore, minori spese 386 miliardi d~lla Spagn~ correnti e investimenti, ri(2,4% del Pil). «In sintesi» i duzione dei consumi. E ciò commer;itaPoli, «Un debitor~ hacomporta!o1;mt~a~fericon debito elevato paga inte- , mento mass1cc10 d1 nsorressi più che proporzionali. E se dall' e~ono11:1ia. reale a tuttoquestoèlaconfermadel quella fmanziana. Una peccato originale che l'Italia vera doccia fredda, e prosi trascina dal 1992, l'anno lungata, sulla c~escita>>. della firma del Trattato di Ecco perche, sempre Maastricht sottoscritto pur secondo Poli, «servono avendo un parametro del tut- prc;>vye~i1:11~nti straordito fuori controllo: il debito nan, mc1s1VI e contempubblico, che rappresentava po~ei. Serve una. rivo: il 104,73del Pil contro il 423 luz10ne c~e Renz1 puo della Germania, il 39,73 della far~. I punti fon~ame~ Francia e il 45,5% della Spa- tali ~ono tre. Primo: n~ gna>>. duz~one delle;> stock d1 L'intenzione era diminuir- debito pubblico per un lo progressivamente. Fino al ammo~t~e ~i ~meno 2007 l'Italia era l'unico Paese 400 ~mhard1 d1 e?ro che l'aveva ridotto in rappor- i destmando p~e 1mto al Pil. Poi a causa della\ p~rta~te del pspa~grande crisi, dal 2008 è cam- ' mIO _d mteress1 '.111a nbiato tutto. Infatti il saldo a duz1one delle 1mpofine 2013 è risalito al 132,3% ste alle imprese-e ai cittadini, del Pil contro 1'80,43 della con l'effetto di favorire la creGermania, il 93,5% della scita. Secondo: revisione Francia e il 93, 7 % della Spa- straordinaria e completa delgna. La beffa è che il debito la spesa pubblica per ridurre pubblico italiano resta fuori il deficit annuale puntando controllo nonostante i sacri- su un forte aumento della fici per contenerlo, che peral- produttività e meccanismi tro hanno dato risultati si- avanzati di controllo. Terzo: gnificativi. Tanto che negli approvazione di nuove regole ultimi 20 anni il debito pub- che, mantenendo la libertà di blico lordo è cresciuto in ter- spesa delle amministrazioni mini percentuali sul Pil di 28 l«;>c~ e degli enti centrali, aspunti in Italia 38 in Germa- s1cunno che essa avvenga senia, 53 in Fran'cia e 48 in Spa- ~?ndo criteri di produttivi- Codice abbonamento: Qual è il Paese tra i principali europei con il saldo migliore tra entrate e spese (al netto degli interessi) delle amministrazioni pubbliche negli ultimi 20 anni? L'Italia, e con molto distacco, considerando che ha cumulato 585 miliardi di euro del cosiddetto avanzo primario (con un 20. pe! cer~.to. riferibile ~lle P1?".'atiz~az1orn), contr~ gh 80 m1hard1 della Germarna (dal 1995~ e saldi i;i~ga!ivi per Francia (-479 mihardi) e Spagna (-270 miliardi). Peccato che ciò sia servito in gran parte a pagare gli interessi sulla fonte principale dei guai, il debito pubblico. I numeri sono tratti da un'analisi co_mparata sulla finanza pubbhca che ha messo a , P?nto un team coordmatodaRobertoPoli, uno dei più presti~osi cons~le_nti !taliarn, 75 anrn di cm nove alla presidenza dell'Eni, ben _cc;>nosciuto per lo spinto super p~es che, in pas_sato, ~h ha permesso di c_oltiyare relazioni privilegiate con Romano Prodi come con Silvio Berlu sconi. «Ritengo che sia necessaria una svolta», spiega Poli, «ma, prima l d'intervenire, occorre conoscere. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha dimostrato di saper osare. E' opportuno che lo faccia anche in economia>>. E aggiunge: «Giulio Andreotti disse una delle frasi rimaste nella storia della politica italiana "Meglio tirare a campare che tirare le cuoia", ma Franklin Delano Roosevelt, lo statista americano, aveva invece affermato nel 1932 che "è molto meglio osare cose straordinarie piuttosto che vivere nel grigio e indistinto crepu- riproducibile. Pag. 91 Quotidiano Data COBBIEBE DELLA SEBA Pagina Foglio 04-08-2014 2/3 2/2 Vent'anni di fìnanzapl.loblica I valori cumulati di saldo primario, spesa per interessi, e deficit nel periodo che va dal 1993 al 2013 (Valori in euro e in o/o sul PIL) Fiscal c:ompad Saldo Primario Avanzo (disavanzo) contiene anche un vincolo rispetto al rapporto tra debito ' ' (tutto lo stock accumulato fino a oggi) e Pil. Questo valore non deve superare il 60% •Italia "Francia •Spagna <0Germania - - n trattato firmato nel 2marzo 2012 Miliarrli€ -585 -479 -271! I 80* %PIL Z,1 lit ,c.·~"t.'{1'""''".. 0,2 . (l'Italia è al 134%). I Paesi che sforano la soglia devono ridurre il rapporto di almeno un ventesimo ogni anno. Per l'Italia i controlli su questo vincolo, particolarmente oneroso, inizieranno nel 2016. Debito/Pii Incremento del debito pubblico lordo ITALIA Il rapporto tra debito e Prodotto interno lordo è considerato un indicatore ' ' rappresentativo della possibilità di uno Stato di risanare le proprie finanze. Infatti più cresce la ricchezza prodotta, più diventa facile rendere i prestiti in essere. Da notare che esiste una Titoli di Stato, rendimenti in discesa correlazione negativa tra debito e crescita: più uno Stato è indebitato, più la crescita è debole Il rendimento medio dei titoli di Stato a luglio è stato dell'l,94% contro il 2,83% di gennaio. Negli ultimi sei mesi il rendimento medio dei Bot è sceso dallo 0,49 per cento di gennaio allo 0,236 di luglio. Nella foto, un buono poliennale del Tesoro del 1960 Francia dal 2002 al 2013 '1il Afine 1992 A fine 2013 "' Incremento dal 1993 al 2013 Spagna %PIL Miliardi di euro %PIL Miliardi di euro %PIL Miliardi di euro %PIL 104,70/o 132,30/o 848 2.063 39,70/o 93,50/o 440 1.930 420/o 80,40/o 693 2.179 45,50/o 93,70/o +28punti 1.215 +1430/o +53 punti 1.490 +3390/o +38punti +48punti 1.486 +2140/o DEBITO LORDO 111! u Germania I: Totale dei quattro Stati Miliardi di euro Miliardi di euro 171 958 2.152 7.130 787 +4600/o 4.978 +2310/o Anno 2013 il debito eia spesa Giappone (Valori in% del PIL) 111! DEBITO PUBBLICO LORDO 111! Spesa per interessi 224,6% JJ,!% !li Totale entrate Totale spese al netto interessi i1li Avanzo (disavanzo) primario <11> 2,2% -5,4% -6,S 0/~. .15,7% 20,5% SPESE !li Spese consumi finali 20,1% PA @Spese per prestazioni sociali 111iTotale 45% 30,1"h n.a. l!I> Spèse in conto capitale 2,2% $ Investimenti fissi lordi !,2% Codice abbonamento: 068391 !I!; Totale Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 92 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina I Foglio 04-08-2014 3 1/ 2 Il Tesoro Domani il ministro Padoan alla Camera sulla «spending review». li nodo delle coperture Conti pubblici, il muro del governo Ragioneria e esecutivo frenano sulle modifiche alle pensioni ROMA - Il governo si appresta a chiudere i «buchi» di bilancio aperti dalla Camera nell'esame del decreto legge sulla pubblica ammi.Ìlistrazione, oggi all'esame dell'Aula del Senato. Buchi piccoli, marginali, ma sui quali l'esecutivo, alle prese con la legge di Stabilità del 2015 ed un bilancio ridot.to all'osso, non sembra disposto a transigere. Così, le quattro nonne evidenziate dalla Ragioneria per difetto di copertura, compresa quella sulla finestra di pensionamento per 4 mila insegnanti, saranno quasi certamente modificate a Palazzo Madama, spingendo il decreto, in scadenza il 23 agosto, ad un nuovo passaggio alla Camera Dovrebbe essere la stessa commissione Bilancio del Senato, nel parere sul decreto che approverà oggi per l'Aula (dove dovranno essere esaminati oltre 6oo emendamenti), ad evidenziare la necessità di modificare il testo, o di trovare nuovi soldi per finanziare le nonne introdotte alla Camera Oltre alla finestra che consente il pensionamento nel 2014 a 4 mila insegnanti in deroga alla legge Fornero, dovrebbero saltare la cancellazione della penalizzazione per chi oggi va in pensione a prescindere dall'età, ma con oltre 42 anni di contributi, la possibilità del pensionamento d'ufficio a 68 anni per i docenti universitari e il rafforzament? dei benefici per le vittime del terro- nsmo. Tutte norme di carattere previdenziale o assistenziale, che al di là dei problemi finanziari pongono a governo e maggioranza anche una questione di merito. Un colpo di qua, una limatina di là, c'è chi teme che con tanti piccoli interventi, alla fine, venga scalfito il muro della riforma Fornero. La commissione Lavoro, nel suo parere sul decreto, elaborato da Pietro Ichino, invita l'Aula a rivedere la finestra per gli insegnanti, e accende il faro anche sulle nonne introdotte alla Camera sul prepensionamento dei giornalisti. S()no coperte (con una maggior spesa a carico dello Stato di 6o milioni per sei anni), ma come le altre (scoperte secondo la Ragioneria), pongono un problema di equità. Bisogna evitare «trattamenti differenziati - dice il parere della Lavoro - destinati a creare ingiustificate sperequazioni>>. Per il governo, in ogni caso, è prioritaria la tenuta dei conti pubblici, messa a rischio da una crescita del Prodotto interno lordo inferiore al previsto. Dopodomani arriveranno i dati lstat sul secondo trimestre ed è probabile che a metà settembre l'esecutivo sia costretto a rivedere la stima della crescita 2015 dallo o,8 a circa lo 0,3%. Il che comporterebbe automaticamente (secondo le stesse stime del governo) uno slittamento del deficit dall'obiet- tivo del 2,6 al 2,8% del prodotto, ed anche un ulteriore peggioramento del saldo strutturale (depurato cioè dalla componente del ciclo economico) dallo o,6 allo 0,7% rispetto al programma di convergenza consegnato alla Ue. Così si ridurrebbero ancor di più gli spazi per le misure di sostegno all'economia «Chi pensa ad un ampliamento del bonus di 80 euro deve indicare le coperture» ricorda a Maurizio Lupi (Ncd) il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei. Secondo il quale per rendere strutturale il bonus è necessario «Che la spending review prosegua», pur «Senza toccare scuola, sanità e assistenza». Dalla revisione della spesa sono attesi 3,5 miliardi quest'anno e altri 15 il prossimo, ma il commissario Carlo Cottarelli, che ancor prima della Ragioneria aveva censurato la nonna sul pensionamento degli insegnanti, sembra incontrare difficoltà che non si aspettava Ieri il sindaco di Firenze, Dario Nardella, fedelissimo di Renzi, ricordava che individuare le spese da tagliare «è compito dei politici>>. Stefano Fassina (nel suo intervento a pagina 31 del Corriere) considera irragiungibili gli obiettivi di risparmio previsti (16 miliardi nel 2015). Domani, alla Camera, sarà il ministro Pier Carlo Padoan a fare il punto sui tagli e l'azione del Commissario. Mario Sensini ©RIPRODUZIONE RISFRVATÀ La carica In Parlamento La carica dei 600 emendamenti al decreto pubblica amministrazione. L'aumento del deficit al 2,8% ---- ---------- Taddel Codice abbonamento: 068391 Taddei: chi pensa ad un ampliamento del bonus di 80 euro deve indicare le risorse necessarie Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 93 Quotidiano Data COBBIEBE DELLA SEBA Incremento del debito pubblico lordo dal 2002 al 2013 ITALIA Francia %PIL Miliardi di euro %PIL 104,7% 132,3°/o 848 2.063 39,7% 93,50/o +28 punti 1.215 +l430JD +53 punti DEBITO LORDO ®A fine 1992 *A fine 2013 ti> Incremento dal 1993 al 2013 Pagina Foglio u Miliardi di euro 440 Germania 04-08-2014 3 2/2 Spagna Totale dei quattro Stati 4t#'f' %PIL Miliardi di euro %PIL Miliardi di euro Miliardi di euro 1.930 42% 80,40/o 693 2.179 45,5% 93,70/o 171 958 2.152 7.130 1.490 +339% +38puntl +48punti 1.486 +2140/o 787 +4600/o 4.978 +2310/o Anno 2013 il debito eia spesa (Valori in % del PIL) !lii DEBITO PUBBLICO LORDO * Spesa per interessi ®Totale entrate Totale spese al netto interessi ;ii Avanzo (disavanzo) primario ;ii SPESE 19,5% ®Spese consumi finali P.A. 41 Spese per prestazioni socia li !lllTotll!e 35,6% n.a . .1,2% ®Spese in conto capitale 111 Investimenti fissi lordi *Totale La previdenza i\!ift::1.,~::1 :11:11 :Classe dii(tlporto mensile del reddito 913.456 : 1.291.691 500- 999,99 1.603.160 : 3.266.971 1.000,001.499,99 1.664.035 : 2.080.987 1.500,00 1.999,99 1.553.262 : 1.118.166 2.000,002.999,99 1.400.162 : 797.813 3.000,004.999,99 507.942 : 185.333 5.000,009.999,99 167.259: 31.972 10.517 : 1.166 10.000,00 e più : Ritaglio Primo piano Italia stampa Codice abbonamento: Fino a 499,99 068391 (anno 2012) ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 94 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina I Foglio 04-08-2014 5 1/ 2 Riforme Il confronto Doppia mediazione sul Senato Immunità, trattativa complicata Ripartono le votazioni, aperture su referendum e scelta del capo dello Stato ROMA-Apertura su referendum ed elezione del capo dello Stato (da vedere come, però). Chiusura su immunità dei senatori e _leggi di iniziativa popolare. E lo schema con cui, da questo pomeriggio, si rientra in Aula a Palazzo Madama sul ddl di riforma costituzionale: approvati gli articoli uno e due (l'impianto base: Senato a 100 e non elettivo), si affrontano gli altri, da 3 a 40, con circa 3 mila emendamenti (salvo «Canguri») in campo. Il weekend di pausa non ha ancora sciolto tutti i nodi ma - dopo il vertice tra i due relatori (Finocchiaro e Calderoli) e il governo (la Boschi più il sottosegretario Pizzetti) - c'è una <<traccia» sulla quale lavorare. L'idea di Palazzo Chigi è intanto di «aprire» sulla soglia per presentare i referen dum, fissata nel testo a 800 mila firme (o cinque consigli regionali). Le opposizioni (Sei, Lega, Cinque Stelle, Gal, dissidenti vari) vorrebbero abbassare quel limite, fino a 500 mila firme. E magari prevedere l'ammissibilità dei referendum anche per la ratifica dei trattati internazionali (adesso quella materia è esclusa). Sarebbè, questa, la prima «concessione» di Palazzo Chigi agli oppositori che avrebbe il senso di «riequilibrare», almeno parzialmente, una riforma che - superando il bicameralismo perfetto e attribuendo gran parte dei poteri alla Camera (eletta, tra l'altro, con l1talicum) - ha una vocazione fortemente maggioritaria. Il secondo terreno di confronto è sull'elezione del presidente della Repubblica. Per il momento, nel ddl Boschi si prevede che «dopo il quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza dei tre quinti dell'as- semblea. Dopo lottavo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta». Sul tavolo, però, ci sono almeno due proposte per «allargare» il campo degli elettori. Una, presentata da Miguel Gotor (Pd) è di far partecipare al voto anche i parlamentari europei. Idea che non piace ai «dissidenti» democratici: «L'Euro parla mento non è un organo costituzionale». Qualcuno, come Corradino Mineo, vedrebbe meglio la proposta di Pier Ferdinando Casini: elezione a due terzi, dopo il quarto scru tinio è il popolo, a suffragio universale, a scegliere tra i primi due «in lizza». Più difficile, a quanto pare, la partita sia sull'immunità che sulle leggi di iniziativa popolare. Sul primo punto, soprattutto, c'è la resistenza di Ncd ma anche di Forza Italia: «Serve un filtro - ragionano nel centrodestra - al- trimenti, specie sotto elezioni per il Quirinale, basta un'in chiesta a far arrestare 15-20 senatori e cambiare le maggioranze in campo». tntimo, le leggi di iniziativa popolare. La riforma prevede l'innalzamento delle firme necessarie per presentarle da 50 mila a 250 mila. Le opposizioni vorrebbero che anche quel limite venisse rivisto, ma ci sono delle resistenze: «Visto che la Camera deve poi, su richiesta del Senato, analizzarle, il rischio è che si blocchi l'attività legislativa>>. Da oggi si vedrà a cosa ha portato la mediazione governativa. Prima, però, potrebbe esserci il decreto sulla Pubblica amministrazione e, forse mercoledì, il ritorno al Senato di quello sulla Competitività. L'ingorgo istituzionale è dietro l'angolo. E.Men. li'l RIPRODUIIONf Rl~f.llVAfA l'altro scoglio Anche sulle leggi di iniziativa popolare l'accordo sembra ancora lontano Il rischio ingorgo Codice abbonamento: 068391 Nel calendario dell'Aula anche il decreto sulla Pa e quello Competitività Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 95 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 04-08-2014 5 Foglio 2/2 Data Il percorso della riforma Inizio dei lavori in Aula 31 Approvato l'articolo 1 Approvato l'articolo 2 4 lugli~ FUNZIONI 40 gli articoli Abolito il bicameralismo perfetto: solo la Camera vota la fiducia al governo. li Senato farà da raccordo tra Stato, Comuni e Regioni e avrà competenza sulle normative europee del disegno di legge costituzionale 7.850 COMPOSIZIONE Il nuovo Senato è composto da: 21 sindaci e 74 consiglieri regionali, scelti dalle assemblee delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano; 5 membri di nomina presidenziale sì 214 gli emendamenti presentati Oggi riprendono le votazioni in Aula Data prevista per la fine lavori 38 gli articoli ancora da approvare 2.700 gli emendamenti da votare I nodi Elezione del capo dello Stato Nel testo è previsto che per il Colle votino 630 deputati e 100 senatori. Una modifica potrebbe includere i 73 eurodeputati italiani Referendum e leggi di iniziativa popolare Il ddl aumenta il numero di firme necessarie per i referendum, da 500 mila a 800 mila, e per le leggi di iniziativa popolare, da 50 mila a 250 mila. Diversi emendamenti chiedono che la quota di sottoscrizioni sia diminuita L'immunità La riforma non modifica l'attuale articolo 68 della Costituzione. C'è però chi chiede che, pur mantenendo l'insindacabilità, ai nuovi senatori non sia concessa l'immunità per perquisizioni e arresto Codice abbonamento: 068391 CORRIERE DELLA SERA Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 96 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 03-08-2014 2/3 Foglio 1/4 Data I I controlli Il bilancio dell'ultimo anno emezzo. Già contestati dall'Agenzia delle Entrate 3,8 miliardi Fuga dalle tasse, la rete estera La Finanza svela la mappa di conti, case e società degli italiani di FIORfu~ZA SARZANINI Vergini, Bermuda, ma anche !metesole Olanda e Delaware: sono queste le di imprenditori e società italiane che nell'ultimo anno e mezzo hanno evaso il fisco per 3 miliardi e Boo milioni. Una cifra record raggiunta grazie alle operazioni illecite effettuate attraverso aziende e prestanome esteri, ma anche non versando all'erario il giusto introito derivante da operazioni immobiliari e ristrutturazioni. -----ALLE PAGINE 2 E 3 False residenze eparadisi fiscali, la mappa dell'evasione La Finanza scopre 3,8 miliardi Ecco itrucchi utilizzati dai 1.900 evasori totali Le mete: Isole Vergini, Olanda eBermuda Finte ristrutturazioni per 700 milioni di euro Il dossier delle Fiamme Gialle sui controlli Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del eyaso~i .totali e altre migliaia di c1ttad1m che hanno versato sol- tanto una minima quota dei propri guadagni. Residenze all'estero e «treaty shopping» Sono 19 i progetti di interventi mirati effettuati nell'ultimo anno e mezzo dai finanzieri per combattere l'evasione fiscale, seguendo la direttiva del comandante generale Saverio Capolupo che impone «Un'analisi di rischio basata sull'incrocio delle informa zioni nelle banche dati all'attività di intelligence svolta sul territorio». Il risultato ha fatto concen trare le verifiche del Nucleo Speciale Entrate sulle operazioni effettuate all'estero. «Il progetto "Planet" - è scritto nel dossier - destinatario, non 068391 to versamento delle imposte pari a quasi 700 milioni di euro. Som mato alle altre verifiche <<ID.i.rate» compi.ute. d!lgli special~sti della Gll;ardia d1 Finanz~ dal pnmo gen: naio 2013 al 30 gmgno scorso s1 tocca la cifra record di 3 miliardi e 8oo milioni di euro già contestati dall'Agen~ia d~lle Entrate. U~ «buco» nei conti dello Stato che s1 sta cercando di sanare anch~ tenendo c<;>nto ~he l~ correz10ne compless1va dei conti sul 2015 dovrebbe ~ss~re di circa 16 miliard~ tra t.agh d1 spe~a e. recup.ero d~1 sold1 non versati dai contnbuenti. Ci sono già state 270 proposte di seques~o d~ b~ni per un totale di 700 m1hom d1 euro. Il rapporto de.Ile Fi~e Gialle. elenca. siste: nn e luoghi dove fimscono I fondi evidenziand~ i.me~<;>di apparentemente semphc1 utihzzati da i.900 Codice abbonamento: ROMA - Vanno alle Isole Vergini e alle Bermuda, ma passano anche per l'Olanda e il Delaware. Ovunque, pur di non pagare. È inarrestabile il flusso di capitali occultati all'estero che ha fatto scattare l'entità dell'evasione a livelli impre.ssionanti: un miliardo e 400 milioni di tasse non pagate in appena diciotto mesi. Soldi na scosti al Fisco attraverso opera zioni di «esterovestizione» grazie al trasferimento di residenze e sedi di società in quei «paradisi» eu ropei e sudamericani ormai diventati mete preferite di piccoli imp_renditori e liberi professionisti. E l'ultima frontiera di chi tenta di sottrarsi ai controlli, ma non è l'unica. Altro versante «Caldo» è quelle delle operazioni immobiliari e delle ristrutturazioni che ha consentito di accertare un manca- riproducibile. Pag. 97 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA I Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del Foglio 03-08-2014 2/3 2/4 alternative. In totale è stata accertata un'evasione da 615 milioni di euro in appena diciotto mesi e sono già scattati sequestri di beni per 181 milioni di euro. Il caso più eclatante citato nel dossier è quello di una società con sede in Lombardia «evasore totale» nonostante «abbia ceduto e locato vari immobili per un giro d'affari di svariati milioni di euro, è risultata amministrata di fatto da un prestanome peraltro già sottoposto a misura restrittiva per reati di criminalità organizzata, ed è emigrata successivamente nel Regno Unito». La contestazione riguarda 15 milioni di euro di ricavi e quasi 2 milioni di euro di evasione dell'Imposta sul valore aggiunto. Fiorenza Sarzanini f [email protected] ©RIPRODUZIONE RISERVATA le verifiche Il piano: «un'analisi di rischio basata sull'incrocio delle banche dati e l'attività di intelligence sul territorio» ---~- 068391 I sequestri Ci sono già state 270 proposte di sequestro. Il caso della società lombarda emigrata nel Regno Unito Codice abbonamento: esamina in particolare i principali interessi corrisposti, in regime di sistemi di evasione». Sono sei i esenzione, ad una consociata cometodi utilizzati: «L'"esterovesti - munitaria ma con un beneficiario . zione" della residenza fiscale di . , . persone fisiche oppure delle so- che m. real~a era localizzato m ~ cietà; la stabile organizzazione para~1so. ~1scale». Sono metod~ occulta di tipo personale e mate- apphc:iti m,pa~s.a!o da grandi riale; il cosiddetto treaty shop- march.1 m~ l_att1v1ta ~volta dalla ping con l'abuso delle agevolazio- Guardia d1 Fii:ianza di.mostra c~ ni previste dalle direttive comu _ ~e lo stesso s~ste~a .s!a stato u~, nitarie; gli acquisti effettuati pres- h~zato da centin~a d111;i1pres~ pm so operatori situati in Paesi o picc~le .coi:i effetti gravi per~ ecoterritori a fiscalità privilegiata; la no1!11a i~1an.a:. 103 ~~mo gh evadelocalizzazione dei redditi in Pa- son total1 md1~du~ti m '!n anno e esi a fiscalità privilegiata attraver- m_ezzo! pe~ '!n elusione fisc~e che so società collegate o controllate; sfior~ il miliardo e mezzo d1 e?Io: ~ol? h~o effettuato o~eraz1orn l'utilizzo dei "trust"». Vergini e Bermuda illecite all mtemo dell'Urnone Eupassando per l'Olanda ropea utilizzando due sistemi che Mete preferite per le operazioni portano a società reside~~ in uno di «esterovestizione» e la stabile Stato membro con fiscal1ta agevoorganizzazione sono il Lussem- lata. Il primo prevede «il versaburgo e Olanda; stesse destina- mento dei. dividendi a società zioni vengono scelte per chi effet- ~ontrollanti che _sono all'e~tero», tua il treaty shopping, anche se le il secondo pas~~ mvece per il ~<pa Isole Bermuda e le Isole Vergini gffiD:ento degl~ mteress1 e dei cabritanniche sono risultati gli Sta- norn a consociate sempre che abti dove è stato rintracciato il mag- biano la sede fuori dall'Italia». gior numero di «azionisti di riferimento e quindi destinatari ulti- Case comprate e mi dei flussi di passive income>>. ristrutturate «in nero» Un intero capitolo del rapporto Nell'elenco dei finanzieri un posto di rilievo lo occupano anche il è dedicato al «settore delle com Delaware e il Costa Rica dove so- pravendite immobiliari, delle no state scoperte numerose operazioni illegali. <<Numerosi citta- connesse intermediazioni nonché delle ristrutturazioni e riquadini italiani - sottolinea il rap- lificazioni energetiche del patriporto - fsi sono cancellati .dal- morno · ed'l" · L''m d agme · s1· e' l' i iz10». ai:iagra .e de~la popo_lazw~e concentrata sia sugli acquisti res1~ent~ m !t~a p~r ei:nigrare m compiuti dai titolari di partita Iva, Pa~s1 a f1scal1ta pnvilegiata !n re- sia sui bonifici bancari e postali ~t~ avevano ~antenuto la titola- effettuati dai committenti. I risulnta della p~ta Iv'.1> 1:1 rappr~sen- tati «confrontati con le risultanze !anza ~egale d1 soc1eta aventi sede delle dichiarazioni all'Anagrafe m .I~alia, la pre~enza ?~l !1?cl~~ fa- Tributaria, hanno fatto emergere m1h~r.e e la d1spon~?1lita d1 im- attività d'impresa totalmente ~obi~ e utenze» e c10 ha coi:isen- sconosciute al Fisco e altre che !tto di far scattare la denuncia per hanno dichiarato redditi inferiori il recupero delle ~as~e n~m pagate. al reale». Sono i. 304 gli evasori Accertamento s1m1le e scattato . . , nei confronti di quelle società che totali, c10e che non h~no versato risultavano <<non residenti» ma in neanche un euro d1 tasse pur realtà «controllavano oppure era- aven?o effettuato decine di inter~ no controllate da società italiane· venti. Tra loro anche numerosi erano amministrate da un Cd~ mediatori immobiliari che hanno composto in prevalenza da consi _ percepito «iD: nero» il coi;ipenso glieri residenti in Italia>> per la trattativa tra acqmrente e · venditore. E poi ci sono coloro Grandi marchi che hanno dichiarato cifre molto e piccole imprese più basse di quelle realmente Tra le imprese finite sotto os- spese per acquisire appartamenservazione e poi segnalate al- ti, ville, interi stabili o terreni. Ma l'Agenzia, c'è chi ha <<fittiziamente soprattutto hanno denunciato localizzato la residenza fiscale di soltanto una minima parte degli alcune società all'estero e poi rim- importi versati per i lavori di am patriate in Italia>>. Altri metodi so- modemamento. All'opposto c'è no quello del transfer pricing, il chi ha dichiarato costi superiori a trasferimento di beni e servizi tra quelli effettivamente sostenuti imprese di uno stesso Gruppo re- per ottenere gli sgravi fiscali presidenti in Stati diversi oppure «gli visti per utilizza materiali poco ' inquinanti o comunque energie Ritaglio Data Pagina destinatario, non riproducibile. Pag. 98 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 03-08-2014 2/3 3/ 4 gll evasori totali mlllonl di euro individuati tra le imprese dalla Finanza in un anno e mezzo. L'attività di accertamento ha evidenziato che il sistema usato da centinaia di aziende è l'elusione fiscale che sfiora il miliardo e mezzo di euro di ricavi contestati e quasi 2 milioni di evasione dell'Imposta sul valore aggiunto, uno dei casi più eclatanti per una società con sede in Lombardia considerata dalla Guardia di Finanza «evasore totale» La mappa dell'evasione EVASIONE ACCERTATA ATTRAVERSO 19 PROGETTI DI VERIFICHE MIRATE DAL 1 GENNAIO 2013 AL 30 GIUGNO 2014 I SETTORI MAGGIORMENTE RILEVANTI Compravendite immobiliari e ristrutturazioni I NUMERI DELL'EVASIONE (dati in euro) 7, 5 miliardi i crediti da riscuotere in carico a Equitalia (al 31dicembre2013) i crediti"riscossi annualmente Codice abbonamento: 068391 620 miliardi fonte: 6df, Fondo monetarlo Internazionale. Tax lnstltute network Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 99 Quotidiano Data COBBIEBE DELLA SEBA Pagina Foglio «ISOLE DEL TESORO» 03-08-2014 2/3 4/4 METE PIÙ FREQUENTI PER IL TRASFERIMENTO DELLA RESIDENZA DEI SOGGETTI EDELLE SOCIETÀ Ecco dove si nascondono i capitali frutto dell'evasione fiscale. Queste transazioni internazionali fanno «sparire» ogni anno 1.000-1.600 miliardi di dollari •Lussemburgo e Olanda ~t-:$ti!ipptng 4illN«!UXe Olanda 111!1! Isola di Man (Gran Bretagna) Irlanda ------- Lettonia • Lussemburgo e Olanda, quali Paesi conduit nel 75% dei casi constatati ! Isole Bermuda eIsole Vergini britanniche, quali Paesi nei quali sono ubicati gli azionisti di riferimento e quindi l destinatari ultimi del flussi di passlve income Bermuda.'·:.~ Turks&Caìcos Delaware Ci ro Malta Isole Vergini britanniche Qiyman Liechtenstein Belize Svizzera Costa Rica Monaco Anguilla Antigua Sin a ore Dominica Hong Kong Aruba -Antille ..- - · · - - · - - - - Grenada Fili St Lucia StVincent __ ____ _______ .. Gibilterra ... ine y_a_nu_a_tu_. _ _ _ __ ~ Barbados ---·---- Samoa Isole Cook 17Omiliardi 350 miliardi dei crediti è originato dalla Liquidazione delle dichiarazioni dei crediti è originato da Accertamento I REDDITI NASCOSTI AL FISCO On miliardi) 40 30 20 Si tratta di 40 milioni di partite creditorie (dal 2000 al 2013). il 60% di ammontare sotto i 1.000 euro, le partite sopra i 500 mila euro invece sono poche migliaia Si tratta di circa 5 milioni dipartite (dal 2000al 2013) 10 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 CORRIERE DELLA SERA "ef._iì_IiBIEBE p~LLK SEJ!A -~;~~,,=;· lill!"E;., lil!ll Codice abbonamento: 068391 J.\f\l!I'\\ DLlDL\\OW Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 100 Quotidiano LA STAMPA ,--··--LA 1 Data Pagina Foglio 04-08-2014 6/7 1/ 3 BOLLA DEL CREDITO Ftti\.'<CEIWO GLEltltEllA La banca francese i mutui subprime: svelò l'architettura tutto cominciò da lì ALLE PAGINE 6 E 7 folle che regolava )I I ,( Sette anni fa la mossa che scoprì il bluff globale della fmanza 9 agosto 2007, Bnp congela tre fondi: comincia lo tswmmi ichael non sa molto della crisi finanziaria del 2008. E' un ragazzo svelto, capace e simpatico, che vuole capire Wall Street e i mercati. Ma ha 22 anni e quando gli ho chiesto che cosa pensasse del dramma di sei anni fa, della bolla immobiliare che scoppiò in faccia alle banche americane ed europee facendo tremare l'economia mondiale, mi ha risposto con un sorriso un po' impacciato. «Solo quello che ho letto nei libri e sui giornali», mi ha detto, quasi scusandosi della sua giovane età. A più di mezzo decennio dalla crisi, c'è una generazione che non ha vissuto quegli eventi sulla propria pelle. Momenti che sono passati alla storia - il crollo di Lehman Brothers, il collasso di Aig, gli aiuti governativi a banche di mezzo mondo - già sbiadiscono nella memoria collettiva. Ma prima di dimenticare completamente, prima che un'industria finanziaria dalla nota memoria corta ricominci il ciclo inarrestabile di creazione e distruzione della ricchezza, vale la pena ritornare al peccato originale. Nove agosto 2007: Bnp Paribas congela tre fondi d'investimento esposti ai famigerati mutui americani. Il titolo Bnp, quotato sulla borsa di Parigi scende di più del 4% in un giorno. Banca francese, investimenti americani, investitori di tutto il mondo: sin dall'inizio la crisi è globale. Il resto lo si può passare al fast-forward. Nomi famosi diventano famigerati: Bear Stearns, Lehman Brothers, Aig e poi Cit~group, Goldman Sachs, Bank of Amer1ca e Ubs, senza dimenticarsi di Fannie Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non 068391 NEW'i'ORK situazione fino a quando non fu troppo tardi. A Michael e agli altri ragazzi che vivono nell'era Dc (dopo la crisi), possiamo dire che i politici e le autorità di settore si mossero, costruendo una torre di Babele di leggi e regole per imbrigliare banchieri e trader, mutui e agenti immobiliari. Gli effetti sono visibili. Le banche sono più piccole e più timide. Prestano di meno, operano nelle zone più sicure dei mercati e cercano di non fare business con loschi figuri o amici del brivido. I bonus sono più piccoli e meno ostentati, spesi in privato e non nei nightclub di New York e Londra. L'economia sopravvive perché parte del ruolo storico delle banche - trasferire denaro da risparmiatori a società, impren,ditori, mercati - è stato assunto da altre figure. Oggigiorno, molti hedge fund prestano denaro ai propri clienti mentre la tecnologia permette il contatto diretto tra chi i soldi ce li ha e chi ne ha bisogno, grazie a facilitatori quali Lending Club, Kickstarter. Forse siamo sull'orlo di una rivoluzione finanziaria che ridimensionerà Wall Street e altri classici agenti economici a favore di una nuova leva d'individui, piccole società e maghi della tecnologia che permetteranno a consumatori, aziende e investitori di svolgere i propri compiti senza passare per la banca. Figure come Jack Dorsey - il fondatore di Twitter e Square, un sistema di pagamenti «virtuali» - potrebbero essere i nuoVi Rockefeller e Jp Morgan. Quello che non pos- Codice abbonamento: FltA:\rnsco Gu:1mE1t\ Mae e Freddie Mac, gli architetti pazzi del sistema dei mutui made in Usa. Nomi quasi sconosciuti diventano anch'essi famigerati: Dexia, Royal Bank of Scotland, Northern Rock, Hypo Real Estate. Burocrati e banchieri centrali abituati a riunirsi a porte chiuse, da Ben Bernanke a Tim Geithner a Mario Draghi, diventano gli angeli custodi del capitalismo mondiale. Il commercio transatlantico è paralizzato. I ricchissimi signori dli!lla finanza incominciano a vendere le opere d'arte e vanno al Bancomat a prendere contanti perché non si sa mai. I contribuenti americani ed europei mettono mano al portafogli per salvare le banche e tirano la cinghia per sopravvivere nella recessione del dopo-crisi. Il prezzo è l'odio viscerale per finanza e banchieri, che trova sfogo nelle tendopoli dei ragazzi di Occupy. Zuccotti Park nome un po' grandioso per un paio di alberi piantati nel cemento a due passi da Wall Street - diventa il simbolo di chi dice basta ma non ha grandi idee di come proseguire. E il peccato? Il peccato c'è ma non è tanto originale. È la cupidigia. Ne parlava già Dante, che di banche e debiti qualcosina sapeva. La cupidigia di americani che pensavano che comprare casa fosse un diritto, di banche che gli hanno prestato soldi senza controllare se potessero pagare, e di trader che hanno creato investimenti-Frankenstein per prendersi bonus principeschi. Le banche centrali, prima di diventare angeli custodi, ci hanno messo del loro con l'incompetenza clamorosa di abbassare i tassi d'interesse senza preoccuparsi delle bolle che stavano gonfiando. I mass media, come spesso accade, non riuscirono a capire la gravità della riproducibile. Pag. 101 Quotidiano LA STAMPA siamo dire, a Michael e ai suoi amici, è che non sucéederà più. Che regole e leggi hanno messo fine alla cupidigia umana o alla pericolosa creatività di un'industria piena di cervelli eccezionali. C'è sicuramente qualcuno nelle tante stanze senza finestre di Wall Street che sta inventando qualche strumento che farà molti soldi ma potrà mettere a repentaglio la finanza mondiale. Non saranno fondi d'investimento francesi o mutui subprime ma qualcos'altro. La soluzione non è Occupy o l'orgia regolatrice del Congresso e dell'Unione· europea. E non è nemmeno un cambio di regime. Dai tempi della guerra fredda sappiamo che il capitalismo logora chi non ce l'ha. La soluzione, imperfetta ma unica, è non dimenticare la crisi. Ricordarsi degli eccessi, dei problemi e delle conseguenze per evitare che si ripetano in maniera così rovinosa. Spiegare a chi vuole ascoltare cosa successe veramente il nove agosto del 2007. La nostra speranza? La nostra speranza è Michael. Francesco Guerrera è il caporedattore finanziario del Wall Street Journal a New York [email protected] su Twitter: @guerreraf72 04-08-2014 6/7 Foglio 2/3 lA BOLI.A DEI.. CREDITO.. Così l'istituto francese svelò l'architettura folle dei mutui subprime ti':: BANCHE CENTRALI Hanno abbassato i tassi fornendo ulteriori mm1izioni agli speculatori OPERAZIONI A RISCHIO L'industria di vVall Street cerca sempre nuovi mezzi per aumentare i guadagni --~ndamento_d~I debit52_pubblico. Andamento del PIL % Pii Numeri indice del PIL a prezzi costanti, base 2007=100 180 170 •••Germania 160 1"'®"""''"""" .,. • ..,stati Uniti 150 li valore gestito dai tre fondi di Bnp il cui congelamento diede il via alla grande crisi Data Pagina 140 !TAUA 134,5 120 Stati Uniti 105,7 100 Germania 140 106,2 80 130 99,3 60 120 40 Cina 110 20 100 90 o'--~~~~~~~~~ 2007 2008 Fonte: Elaborazioni 2009 2010 2011 2012 2013 HUME La Stampa su dati Fondo Monetario Internazionale Andamento della disoccupazicrne 2014 (stime) 2007 2008 Fonte: Elaborazioni 2009 2010 2011 2012 2013 HUME La Stampa su daf1 Fondo Monetario Internazionale e Eurostat 2014 (stime} Andamento dei consumi - Valori percentuali 13 12,4 12 - -------- - - - - - - - Numeri indice base 2007=100 170 160 11,9 150 106,9 140 Germania 106,2 130 8 98,7 7 6 Il valore del crac di Lehman Brothers (in dollari): il più grande fallimento della stari Codice abbonamento: 110 100 4 2007 2008 2009 2010 2011 2012 4,1 2014 2013 (stime) Ritaglio Primo piano Italia stampa ad 90 2007 Fnnfp· r!:>Mr;ninni uso esclusivo 2008 2009 2010 2011 H. '~'F I" l;t::imn;i "" rl;,ti R:>nr;i Mnnrli:>IP"' F11m~t::it del destinatario, non 2012 -;::.e.rrtime._tri 2013 LA 068391 11 STAMPA riproducibile. Pag. 102 Quotidiano Data Pagina I Foglio 04-08-2014 2/3 1/ 3 Casa, imposte più semplici ~con la legge di stabilità il governo è pronto a unificare Tasi e Imu in una sola tassa ~n Tesoro: senza gli 80 euro, per i pensionati necessarie esenzioni fiscali più ampie ROMA Imposte più semplici sulla casa: con la legge di stabilità il governo punta a unificare Tasi e Imu per rendere meno difficile la vita ai contribuenti dal prossimo anno. Le ipotesi sono due: semplice accorpamento o creazione di una effet- tiva tassa di servizio. Intanto, mentre l'impegno di Renzi è quello di evitare una manovra correttiva, il sottosegretario Baretta annuncia che «senza gli 80 euro, ai pensionati dovranno essere garantite esenzioni fiscali più ampie rispetto a quelle attuali». Cifoni alle pag. 2 e 3 ImueTasi, governo pronto a unificare le due imposte ~Il riassetto con la legge di Stabilità. Doppia ipotesi: semplice accorpamento o creazione di una effettiva tassa di servizio Ritaglio Primo piano Italia stampa ad propri passi predisponendo per il prossimo anno un tributo che unifichi davvero Tasi e Imu (oggi distinte ancorché collegate edentrambe inserite insieme alla Tari sui rifiuti nel contenitore della Iuc, che sta per "imposta unica comunale"). LA RAZIONALIZZAZIONE Il riassetto farà parte con tutta uso esclusivo del destinatario, non 068391 ROMA Su Tasi e Imu si cambia ancora. Il governo punta a unificare le due imposte per rendere meno difficile la vita ai contribuenti. Per rendersi conto di come l'attuale assetto sfidi il buon senso prima ancora che la logica tributaria è sufficiente dare un'occhiata alla circolare che il Dipartimento delle Finanze ha dovuto emanare qualche giorno fa, per chiarire il meccanismo della tassa sui servizi e in particolare la maggiorazione dello 0,8 per mille da applicare in modo distribuito tra le varie aliquote previste. Dalle righe del documento traspaiono la difficoltà e forse l'imbarazzo degli stessi estensori, chiamati a spiegare ed esemplifi- probabilità della legge di stabilità che l'esecutivo deve approvare per il 15 ottobre ed entrerebbe quindi in vigore il prossimo anno. La materia è delicata perché il rischio di fare danni - anche politici - è elevato dopo i pasticci del 2013. Sono due le ipotesi in campo. La prima, minimale, prevede un mero riaccorpamento delle due imposte, che oggi vengono versate con codici tributo diversi, in chiave di semplificazione per i cittadirff e t'ler gli stessi Comufii · che devono deliberare. In questo caso l'attuale aliquota massima complessiva fissata per la generalità degli immobili al 10,6 per mille (o meglio quest'anno all'll,4 tenendo conto proprio della ~ag giorazione dello 0,8 per mille) diventerebbe il tetto del nuovo prelievo, ovviamente con libertà di manovra per le amministrazioni Codice abbonamento: Il PIANO care il da farsi, indicando i possibili rimedi ai Comuni che hanno messo a punto su questo particolare aspetto delibère sbagliate. Ed infatti la responsabilità di quanto è accaduto e ancora deve accadere non è stavolta della tanto vituperata burocrazia, ma al contrario squisitamente politica. E così la politica, concretamente il governo, intende tornare sui riproducibile. Pag. 104 Quotidiano Data Pagina Foglio ro la creazione di una vera e propria service tax, che non dovrebbe essere pagata dai proprietari in quanto tali ma da tutti coloro che concretamente utilizzano l'immobile e usufruiscono quindi anche di servizi da parte dei Comuni. Soluzione molto più Mnipiessa ma che 5'.vtebbe il merito di razionalizzare il sistema fiscale complessivo. Quanto agli spazi di riduzione del prelievo, appaiono ovviamente molto ristretti, connessi come sono al quadro generale di finanza pubblica. A parlare per primo di un percorso di unificazione tra Tasi e Imu era stato una decina di giorni fa il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti. Il nodo dovrebbe essere affrontato forse già la prossima settimana in una riunione con i sindaci, a cui oltre a Zanetti dovrebbe prendere parte il vice ministro Casero e l'altro sottosegretario Baretta. Nello stesso incontro sarà discusso anche il tema dell'applicazione dei fabbisogni standard. LucaCifoni ©RIPRODUZIONE RISERVATA i Le dlle imposte_ CON lA SERVICE TAX APAGARE NON ;~_z!ITL_~ -·-J.~mille _:M~· MA TUm COLORO CHE UTIUlZANO L'IMMOBILE lmu eTasi Studio UH 18,8 miliardi 7milioni In 5 anni è crollato illavoro stabile · Il potenziale gettito dell'lmu alla fine dell'anno Sono icittadini che hanno già effettuato iversamenti I della prima rata della Tasi 1 1 _ _14 milia~- -··-·-J t.~.~~-i-·--·"' I 1 upotenziale gettito della Tasi alla fine dell'anno Èil numero dei contribuenti in meno registrato nei pagamenti relativi alla prima casa -·_M,J_'!1ilio~!.__. Sono icontribuenti che hanno già pagato l'acconto dell'lmu sull'abitazione diversa · da quella principale I '.:.e.rrtime..tri 2,6% 0,8% È l'obiettivo del rapporto tra È la crescita del Pii stimata dal governo per quest'anno. L'obiettivo non sarà centrato: le stime di Bankitalia parlano di una crescita dello 0,2%. deficit e Pii fissato dal governo per il 2014. Il pareggio di bilancio struturale è per il prossimo anno. Ritaglio Primo piano Italia IPROPRIETARI DI CASE Èl'aliquota massima che può raggiungere il prelievo sommando stampa ad uso esclusivo del destinatario, In 5 anni di crisi dal 2008 al 2013, costati oltre 1 milione di posti di lavoro, i contratti di lavoro a tempo indeterminato sono crollati del 46,4% con un progressivo spostamento dell'offerta verso i contratti a tempo determinato, aumentati contestualmente del 19,7%. È la qualità del lavoro, oltre che la quantità, dunque, a restare al palo in termini di stabilità e di continuità: l'incidenza di assunzioni con forme contrattuali instabili, infatti, sale, sul totale dei contratti sottoscritti, dal 72, 7% del 2008 all'80,9% del 2013 mentre il peso di quello stabile, dal tempo indeterminato all'apprendistato, scende al 19,1% del 2013 rispetto al 27 ,3% del 2008. A scattare la fotografia di un mercato del lavoro schiacciato dalla recessione è uno studio del Servizio Politiche del Lavoro della Uil, che il segretario confederale Guglielmo Loy, coordinatore dello studio, sintetizza con l'Adnkronos. Una «fragilità» che non migliora nel primo trimestre 2014. non riproducibile. Pag. 105 068391 , Sono iComuni che aveindo deliberato 1per tempo l'aliquota della Tasi, non hanno usufruito dello slittamento I della scadenza al 16 ottobre SAREBBERO SOLO Codice abbonamento: comunali. Resterebbe da gestire lo scoglio politico della tassazione dell'abitazione principale, so:. lo aggirato lo scorso anno con l' escamotage di sottrarre questa tipologia di immobili al campo di applicazione dell'Imu, sottoponendola però ad una Tasi calcolata in buona sostanza con le stesse regole. La seconda possibilità è invece proseguire sulla strada sulla quale intendeva avviarsi l'esecutivo guidato da Enrico Letta, poi costretto di fatto a rinunciare: ovve- 04-08-2014 2/3 2/3 Quotidiano I Data 04-08-2014 Pagina 3 Foglio 1/ 2 «Manovra correttiva da evitare Ridurre le tasse ai pensionati» l Jl . Il sottosegretario all'Economia Baretta: llJll.«Per chi ha lasciato il lavoro possibile «Possiamo arrivare fino al 3% del deficit» un miglior regime di esenzione fiscale» questo punto di vista il contributo che ha dato il commissario Cottarelli sia utile così come quello che diede Giarda in passato». Alcuni giorni fa Renzi ha ammesso che sarà difficile estendere gli 80 euro di bonus alle categorie oggi escluse. Cosa ne pensa? «Renzi è stato onesto con elettori e cittadini per non creare false aspettative che si scontrano con la situazione economica. Io personalmente penso che, se anche non riusciremo ad estendere il bonus, qualcosa per i pensionati si possa fare perchè si tratta di una categoria che soffre di alcune storture del sistema. Ad esempio la no tax area per i dipendenti parte a 8 mila euro e per i pensionati a 7 mila e 500 ed è una incongruenza che con risorse contenute e graduate nel tempo si può sanare. Si possono dare risposte ai pensionati senza necessariamente estendere il bonus». Tornando alla legge di Stabilità, circola l'ipotesi di un intervento da20 miliardi. Può confermarlo? «Sarà una manovra impegnativa, questo è certo. C'è da coprire il bonus e sappiamo che ci sono alcuni miliardi per finanziare spese indifferibili come le missioni. Dovremo smantellare il patto di stabilità interno dei Comuni e c'è il tema della flessibilità in uscita sulle pensioni». In caso di difficoltà agirete sul deficit? «Ora siamo attestati al 2,4% e non vogliamo uscire dalle regole europee ma abbiamo margine fino al 3%». Michele Di Branco ©RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: ROMA «Il quadro economico è complicato ma dovremo fare di tutto per evitare la manovra correttiva». Pier Paolo Baretta sospira e indica «l'obiettivo principale che ha di fronte il governo». Il più immediato perchè, ribadisce il sottosegretario all'Economia, «non c'è alcuna intenzione dianticipare ad agosto la legge di Stabilità». Sottosegretario, dopodomani l'lstat renderà noti i dati sulla crescita italiana e le aspettative non sono buone. E' preoccupato? «Mai fasciarsi la testa prima che sia rotta. Aspettiamo i dati consapevoli che quello che ci aspettavamo fino a poco tempo fa con il Pil allo 0,8% nel 2014 è ormai fuori portata. Il quadro però è contradditorio e sarebbe sbagliato considerare solo la possibile recessione e questa deflazione che ci tiene fermi. Non vanno sottovalutati i numeri in altalena della produzione industriale, l'export che avanza, i dati sul fabbisogno in discesa e un avanzo primario che è tra i migliori d'Europa. Questi dati, non voglio essere frainteso, non attenuano le preoccupazioni, ma dovremmo evitare un dibattito nel quale un giorno siamo tutti ottimisti e quello dopo tutti pessimisti senza mai un punto di equilibrio perchè l'equilibrio è importante per poter fare le scelte che abbiamo di fronte». In questo quadro vi preparat~ a scrivere la legge di Stabilità. Quali saranno le linee guida? «Abbiamo tutto il tempo per seri- vere la legge e presentarla al Parlamento entro il 10 ottobre e ribadisco che non sarà anticipata perchè va costruita con tutta l'attenzione del caso. Innanzitutto dovremo registrare il quadro complessivo della situazione attuale ma io e il governo restiamo convinti che dovremo fare di tutto per evitare una manovra correttiva sui conti del 2014. Equesto perchè in una fase come quella che stiamo vivendo intervenire significa alzare le tasse e francamente l'obiettivo che ci siamo dati è vedere come ridurle. Insomma spazio per un incremento fiscale non c'è». Quali sono gli elementi per i quali si può guardare con ottimismo alle scelte del governo? «Ci sono diversi fattori positivi anche in presenza di una congiuntura segnata da una crescita modesta. Lo spread basso ha ridotto interessi sul debito in maniera importante e dà respiro e risparmi per alcµni miliardi, poi abbiamo maggiori entrate Iva grazie all'ecobonus che ha prodotto un volume d'affari di 27 miliardi e per effetto dei rimborsi dallo Stato alle imprese. E infine c'è stato un po' di recupero dalla lotta all'evasione fiscale. A questi elementi vanno aggiunti i risparmi della spending review». A proposito di Spending review, le tensioni tra Renzi e Cottarelll sembrano la spia che le cose stentano a funzionare, non crede? «Il premier è stato chiaro: non è in discussione nè l'obiettivo quantitativo nè lo strumento. Ora è la politica che deve muoversi e decidere e credo che da 068391 L'INTERVISTA Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 108
© Copyright 2024 ExpyDoc