Delibera 643/2013/R/IDR Approvazione del metodo tariffario idrico e delle disposizioni di completamento Milano, 18 febbraio 2014 Delibera 643/2013/R/IDR Introduzione al Metodo Tariffario Idrico Istruttorie Chiarimenti applicativi Modello di calcolo tariffario Disclaimer Architettura e funzionalità Dati di input / Raccolta dati Prossimi passi: PdI/PEF 2 Procedura schema tariffario Ai fini della regolazione tariffaria, l’Ente d’ambito/soggetto adotta uno specifico schema regolatorio 2014-2015 e lo propone all’Autorità per l’approvazione entro il 31 marzo 2014 entro i successivi 90 giorni Lo schema regolatorio è composto da: Programma degli Interventi (PdI): indicazione puntuale per il periodo 2014-2017, e per il periodo residuo degli affidamenti, Piano Economico Finanziario (PEF), che prevede l’andamento dei costi di gestione e di investimento, nonché la previsione annuale del Teta e VRG Convenzione di Gestione, aggiornata per recepire la disciplina della delibera Atti approvativi Relazione metodologica illustrativa Decorso inutilmente il termine del 31 marzo 2014, il gestore trasmette istanza di aggiornamento tariffario recante lo schema regolatorio, che provvede a diffidare il soggetto competente ad adempiere entro 30 giorni, a pena di silenzio-assenso 3 Novità principali Il focus della regolazione economica incentrato su programmazione e coerenza tra: qualità servizio – piano interventi – schemi tariffari sostenibilità tariffaria, finanziaria e bancabilità efficacia del processo di approvazione tariffaria Le nuove misure introdotte riguardano: adozione schemi regolatori in sostituzione della gradualità e per la sistematizzazione dei provvedimenti ex delibera 459/2013: strumenti di generazione di cassa: ammortamenti finanziari, FNI strumenti di pianificazione: riconoscimento opex per variazioni sistemiche (nuovo perimetro, nuove attività) revisione delle modalità di esposizione dei Capex e del meccanismo del FoNI (riconoscimento fiscale) disciplina dei conguagli riconoscimento della morosità e disciplina del deposito cauzionale disciplina del valore terminale Facoltà (obbligo) di modificare l’articolazione tariffaria Quadro concettuale e formale per costi ambientali e della risorsa 4 Vincolo Riconosciuto ai Ricavi – art. 11 oneri finanziari (standard) Costi delle immobilizzazioni oneri fiscali (IRES) (standard) ponderazione con finanziamento a fondo perduto ammortamenti Fondo Nuovi Investimenti costi endogeni, comprensivi di IRAP Costi operativi costi aggiornabili: Costi ambientali e della risorsa energia elettrica forniture ingrosso copertura morosità mutui e canoni degli enti locali costi di funzionamento Autorità TOSAP,TARSU,COSAP, IMU, altri contributi locali Conguagli relativi al vincolo ai ricavi del gestore dell’anno (a-2) a VRG a = CAPEX a + FoNI a + OPEX a + ERC a + Rc TOT Vincolo Riconosciuto ai Ricavi – art. 11 Immobilizzazioni di terzi no Foni Immobilizzazioni del gestore Capex a = AMM a + OF a + OFisc a + ∆CUIT a Costi delle immobilizzazioni a a a FoNIa = FNIFoNI + AMMFoNI + ∆CUITFoNI Fondo Nuovi Investimenti Opex Costi operativi a = Opex a end Costi endogeni Opex a al ( + Opex a al Costi aggiornabili = CO aEE + CO aws + ∑ MT pa + AC a p ) + CO a altri p a a ERCa = EnvCend + EnvCeso + ResCa Costi ambientali e della risorsa Costi ambientali endogeni Costi ambientali esogeni Conguagli relativi al vincolo ai ricavi del gestore dell’anno (a-2) a +2 TOT Rc ( = Rc a VOL + Rc + Rc + Rimb + Rc a EE a ws a 335 a Altro Costi della risorsa )* ∏(1+ I ) a t t =a −1 Schemi regolatori – art. 12 Il meccanismo di gradualità previsto dal MTT, per gli anni 2014 e 2015 viene sostituito dal meccanismo di schemi regolatori dell’art.12 nessuna variazione di obiettivi o attività del gestore variazioni obiettivi o attività del gestore ∑ !"# !"$ %&'()) *+ Quadrante I Quadrante II ∑ !"# !"$ %&'()) ,+ Quadrante III Quadrante IV ∑ è il fabbisogno di investimenti per i prossimi 4 anni, al netto dei contributi a fondo perduto già stanziati ed effettivamente disponibili è il valore dei cespiti gestiti, posto pari al valore ex art. 16.9 è il parametro che denota la potenziale insufficienza del gettito tariffario derivante dall’applicazione del MTT a sostenere gli investimenti 7 Regole di determinazione Capex – art. 12 ∑ !"# !"$ %&'()) ∑ !"# !"$ %&'()) *+ ,+ Capex definito secondo le regole generali facoltà di applicare l’ammortamento finanziario secondo criteri della Delibera 459/2013 Capex definito secondo le regole generali facoltà di applicare l’ammortamento finanziario ex art. 18.5 1 - . /,1 8 947 0; 2 ∗ > 34567 1 - . /,1 = valore massimo della componente di costo per il finanziamento anticipato dei nuovi investimenti che, in ogni anno a, può concorrere alla determinazione del VRG 2 = fabbisogno di ulteriori fonti di finanziamento = investimenti programmati necessari nell’anno t 34567 1 = costi delle immobilizzazioni calcolati con il metodo tariffario per l’anno a di cui si stanno calcolando le tariffe l’Autorità, con specifiche modalità da definire, verifica l’effettiva realizzazione degli investimenti, per assicurare la corretta attribuzione nei quadranti degli schemi regolatori parametri 0,5 2 0,4-0,6 parametro 2 a discrezione degli Enti d’Ambito/ soggetti competenti Quadranti III e IV: oltre all’ammortamento finanziario si può richiedere una ulteriore componente di sostegno agli obiettivi specifici e agli interventi che ne conseguono 8 Opex endogeni – art. 12 e 25 nessuna variazione di obiettivi o attività del gestore variazione di obiettivi o attività del gestore Opex Opex a end a end (Op = 2013 = Op new , a + COeff 2 2013 ) ∏ (1 + I ) a t t = 2013 esempio per stima di Opnew: proiezione del costo medio per popolazione servita o per abitante equivalente ?567 1 = costi operativi per l’anno 2014 e 2015 ?5 = costi operativi di piano, rivisti e approvati dall’Ente d’Ambito/soggetto competente per determinare tariffa 2013 (ex art. 5, Allegato Del. 585/2012) 3?6@@ = costi efficientabili MTT per le tariffe 2013 Opnew Costi operativi di piano rivisti dall’Ente d’Ambito a seguito di cambiamento sistematico attività (territorio servito, servizi forniti, richiesta di livelli qualitativi sensibilmente più elevati, altro) richiesta sia motivata sulla base di dati oggettivi adottati criteri di contenimento dell’incremento dei costi operativi per effetto scala 9 Costi Operativi altre componenti – art. 28 a a a a a COaltri = CO ATO + CO AEEG + COmor + COres La componente di costo a copertura della morosità (COmor), definita all’articolo 30, è calcolata in forma parametrica come una percentuale del fatturato del gestore, differenziata su base geografica La componente di costo a copertura degli oneri locali (COres) è pari alla somma delle seguenti voci: Componente positiva desunta da bilancio pari alla somma degli oneri locali (canoni di derivazione/sottensione idrica, contributi per Consorzi di Bonifica, a Comunità Montane, canoni per restituzione acque, oneri per la gestione delle aree di salvaguardia, altri oneri tributari locali quali TOSAP, COSAP, TARSU, IMU) Componente negativa pari ai contributi in conto esercizio percepiti nell’anno a-2, come risultante dal bilancio 10 Trattamento dei costi di morosità – art. 30 1 Per ogni anno a={2014;2015} i costi della morosità (3?ABC ): Vengono riconosciuti in forma parametrica, come percentuale sul fatturato annuo dell’anno (a-2) Sono differenziati per macro-aree geografiche Il costo massimo riconosciuto entro il limite del ϑ, si ottiene applicando al fatturato annuo dell’anno (a-2) le seguenti percentuali: Macro-area Gestori del Nord Gestori del Centro Gestori del Sud % 1,6% 3% 6,5% Se il costo effettivo della morosità fosse superiore a quello riconosciuto, con il conseguente rischio di compromettere l’equilibrio economico finanziario del gestore, l’AEEG valuterà, previa istanza, la possibilità di riconoscere costi aggiuntivi in sede di conguaglio. L’istanza dovrà essere accompagnata da un piano di azioni per il ripianamento dei costi di morosità e garantire la sostenibilità tariffaria agli utenti finali. 11 Componenti a conguaglio VRG – art. 29 Per ogni anno a={2014;2015} il conguaglio relativo all’anno (a-2) consente il recupero totale dello scostamento tra il VRG e quanto effettivamente dovuto ad ogni gestore nell’anno (a-2) ed è pari a: energia elettrica a TOT Rc ( = Rc a VOL costi all’ingrosso a ws a 335 )* ∏(1+ I ) a + Rc + Rc + Rimb + Rc a EE a Altro t t =a −1 Contributo AEEG Oneri locali (non previsto in MTT) Forniture ingrosso transfrontaliere Variazioni sistemiche ed eventi eccezionali (previsto in MTT con limitazioni) eventuale residuo della componente di rimborso ex d.m. 30 settembre 2009 (sentenza 335), per l’anno a-2 conguaglio volumi/prezzi ( prevista la rivalutazione monetaria e non l’onere finanziario ) ( a RCVOL = ∑ϑ a−2 * tarifu2012 * vscalu2011 − ∑tarifua−2 * vscalua−2 T u ) T u Eventuali modifiche nell’approvazione del teta Variazioni dei volumi fatturati 12 Conguagli pregressi - artt. 29, 31 I conguagli relativi a periodi precedenti l’entrata in vigore del MTT, e non inseriti nel calcolo del VRG per gli anni 2012 e 2013, devono essere espressi in unità di consumo ed evidenziati in bolletta separatamente dalle tariffe in approvate per l’anno in corso Entro il 30 giugno 2014, gli Enti d’Ambito/soggetti competenti quantificano ed approvano i conguagli relativi a periodi precedenti al trasferimento all’Autorità delle funzioni di regolazione e controllo del settore e li comunicano all’AEEG. Riscossione: I conguagli devono essere espressi in unità di consumo, cioè il conguaglio totale deve essere diviso per i metri cubi erogati nell’anno (a-2) e quindi applicato in funzione del consumo degli utenti nel medesimo anno Deve essere data separata indicazione in bolletta rispetto alle tariffe dell’anno in corso E’ obbligatorio esplicitare il periodo di riferimento dei conguagli 13 Costi ambientali e della risorsa – artt. 35 e 36 Per ciascun anno a=(2014;2015) la componente tariffaria a copertura dei costi ambientali e della risorsa è definita come: ERCa = EnvCa + Re sCa Costi ambientali: costi generati dall’uso dell’acqua agli altri utilizzatori degli ecosistemi acquatici ed al buon funzionamento degli stessi. I costi sono relativi alla riduzione e/o alterazione delle funzionalità degli ecosistemi tali da danneggiare alcuni usi dei corpi idrici o il benessere derivante dal valore assegnato al non uso di una risorsa. • • D 3 =0 D 3 E definita da Autorità con successivo provvedimento Costi della risorsa: costi sociali delle mancate opportunità, attuali e future, imposte ad altri potenziali utenti della risorsa idrica in conseguenza della allocazione della risorsa per un determinato uso, stante una condizione di scarsità. Con successivo provvedimento AEEG individuerà la quota parte di costi riconducibili all’uso industriale e attribuibili agli utenti corrispondenti. La componente a copertura dei costi ambientali comprende sia i costi endogeni che quelli esogeni a a EnvCa = EnvCend + EnvCeso 14 Modifica struttura corrispettivi – artt. 38, 39 e 40 Struttura dei corrispettivi Facoltativa la modifica della struttura dei Obbligatoria la modifica della struttura dei corrispettivi a partire dal 2014 e previa corrispettivi in caso di ambiti che approvazione del soggetto competente applicavano il consumo minimo impegnato Vincoli alla modifica della struttura dei corrispettivi: La modifica dei corrispettivi può prevedere solo il mantenimento o la diminuzione del numero di usi (non il loro aumento) rispetto a quello vigente all’inizio del 2012 e mantenuto nel 2013. Il gettito tariffario new ≤ valori tariffari approvati dall’AEEG a-2 T a a -2 T ϑa ∑tarif2012 • ( vscal ) = tarif • ( vscal ∑ u u u u ) u u Le variazioni del gettito tariffario di ciascuna categoria di utenza max ±10% 15 Struttura dei corrispettivi – artt. 38, 39 e 40 In caso di modifica della struttura rispetto a quella precedentemente adottata, i corrispettivi devono essere così articolati: Quota Variabile Quota fissa €/anno Acquedotto Fognatura Depurazione H-IJK H-LMN H-OPQ Dimensionamento: gettito derivante da ciascun servizio max 20% del gettito corrispondente a consumi anno (a-2) NB: la quota fissa non è unica (DCO 550) ma articolata per servizio Acquedotto €/mc da Tariffa agevolata R1S Tariffa base Applicata alle utenze domestiche per i consumi essenziali: ottenuta sottraendo alla 30 base mc/anno tariffa l’agevolazione Classe di consumo a 0 U1 RV1W U1 +1 UV I eccedenza R XX UV +1 U II eccedenza R XX U +1 U III eccedenza R XX U T Y1 >(U Y 1) Pari al costo unitario medio, detratto il gettito delle quote fisse. Fino a tre scaglioni di eccedenza crescenti stabilite aggiungendo alla tariffa base gli ulteriori costi 6 [ , 6 [ ,6 [ . Fognatura €/mc Depurazione €/mc Tariffa fognatura R@ Tariffa depurazione RZ 16 Delibera 643/2013/R/IDR Introduzione al Metodo Tariffario Idrico Istruttorie Chiarimenti applicativi Modello di calcolo tariffario Disclaimer Architettura e funzionalità Dati di input / Raccolta dati Prossimi passi: PdI/PEF 17 Istruttorie Per le gestioni non ancora interessate dall’approvazione, da parte dell’Autorità, delle tariffe 2012 e 2013, nei casi in cui gli Enti d’Ambito/soggetti competenti abbiano approvato incrementi di costi superiori a quelli consentiti, l’Autorità completa le istruttorie in atto, anche attraverso verifiche ispettive Esercitando i poteri assegnati dalla legge 481/95, l’AEEGSI ha approvato una campagna di tre ispezioni per valutare (Delibera 29/2014/E/IDR): Rispetto dei criteri e delle procedure stabilite con le deliberazioni 347/2012; 585/2012; 6/2013; 73/2013; 88/2013;271/2013; 273/2013; 643/2013 La correttezza e la coerenza dei dati utilizzati per le tariffe del biennio 2012-2013 La puntuale restituzione ai clienti della quota di remunerazione del capitale investito per il periodo 21 luglio 2011 -31 dicembre 2011 La sussistenza dei requisiti per il diritto all’aggiornamento tariffario L’efficienza del servizio di misura Le ispezioni verranno effettuate in collaborazione con la Guardia di Finanza e potranno estendere la richiesta di informazioni e documentazione anche all’Ente d’Ambito o al soggetto competente. 18 Istruttorie Esempi di controlli in corso di verifiche ispettive (non esaustivo) Bilanci aziendali e connessa documentazione di supporto Documenti, anche ad uso interno, relativi al rapporto con l’Ente d’Ambito Documenti di fatturazione Contratti di fornitura e relativa documentazione Prerequisiti per il diritto all’aggiornamento tariffario Il controllo procedurale avviene attraverso una check list da compilare in sede di ispezione (in contraddittorio con il gestore interessato) Il Gestore dovrà comunque rendere disponibile: Documentazione tenuta ai sensi civilistici, fiscali e contributivi Fatture emesse e ricevute Documentazione extracontabile (lettere commerciali, fax, email, contratti) ritenuta utile dagli ispettori 19 Delibera 643/2013/R/IDR Introduzione al Metodo Tariffario Idrico Istruttorie Chiarimenti applicativi Modello di calcolo tariffario Architettura e funzionalità Dati di input / Raccolta dati Disclaimer Prossimi passi: PdI/PEF 20 Delibera 643/2013/R/IDR Chiarimenti Metodo Tariffario Idrico ANEA FederUtility Ai fini dell’applicazione del nuovo metodo tariffario per i servizi idrici (MTI), sono stati predisposti una serie di chiarimenti elaborati dalle due Associazioni, anche a seguito di specifici contatti con l’Autorità, che sono forniti agli Associati per una migliore comprensione della delibera 643/2013/R/IDR. 21 Delibera 643/2013/R/IDR ART. 3.3 Applicazione del Theta Il theta 2014 e 2015 non si applica: a corrispettivi delle altre attività idriche ai contributi per allacci idrici e fognari Pertanto (all’art. 9.1 dell’Allegato A): \ ]4^_@` ` ∗ abc4d`1e si riferisce solo al fatturato agli utenti finali e ai grossisti, mentre non entrano nella sommatoria: i contributi di allaccio in quanto considerati come contributi pubblici a fondo perduto i corrispettivi delle acque meteoriche ove non già incluse nel SII alla data di pubblicazione della Delibera 643/2013. In questo ultimo caso infatti tali attività sono da considerarsi incluse tra le “attività non idriche che utilizzano anche infrastrutture del servizio idrico integrato” 22 Delibera 643/2013/R/IDR ART. 9.3 Recupero conguagli 2012 e 2013 All’art. 9.3 il riferimento al confronto con la tariffa media di settore per il calcolo del teta si esplica attraverso l’applicazione della tabella ivi riportata. Attesa la straordinarietà dei conguagli 2012 e 2013 (in quanto non è stato possibile fatturare i corrispondenti teta ai clienti finali), al fine di mantenere lo sviluppo tariffario per quanto possibile all’interno del limite di crescita tariffaria, i soggetti competenti e i gestori possono concordare un piano di recupero dei conguagli 2012 e 2013 su più anni. Ai fini della verifica del limite k di cui all’art. 9.3, si fa riferimento all’ultima tariffa applicata nel 2013. Il limite K si applica solo alle tariffe 2014 e 2015 e non è vincolante ai fini del PEF, fermo restando che l’Autorità potrà fissare eventuali limiti anche nei prossimi periodi regolatori 23 Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART. 3.3 Mutui proprietari In relazione ai Mutui dei proprietari, i soggetti competenti aggiornano il valore MTp annualmente, ai fini dell’inclusione in tariffa, recuperando anche eventuali partite di conguaglio, connesse ad esempio alle eventuali caratteristiche variabili del contratti di mutuo già assentiti, rispetto agli importi riconosciuti nelle tariffe negli anni 2012 e 2013. . 24 Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART. 11, ARTT. 17.10-11 e 18.1, ART. 22 ∆CUIT Nel VRG le componenti del FoNI sono espresse in modo esplicito e quindi non sono più parte del Capex Ai fini applicativi, pertanto: Il ∆CUIT compreso nella formula del Capex, rappresenta le componenti che non generano FoNI ai sensi della Delibera 585/2012: CUITaltri, CUITaff, (∆CUITEELL - ∆CUITnet) Il ∆CUITFONI da destinare a FONI rappresenta le componenti che non generano FoNI ai sensi della Delibera 585/2012: ∆CUITnet L’AMM compreso nella formula del Capex (formula 18.1) è calcolato al netto dell’AMMFONI. 25 Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART. 16 Fondo Ammortamento • FAIP,c,t è il fondo ammortamento per singola categoria di cespite e anno di formazione come risultante dalle scritture contabili fino al 2011 e secondo la contabilità regolatoria dal 2012. • Pertanto, la formula delle immobilizzazioni nette complessive si esprime ai fini applicativi a −1 a −2 a a 2011 a IMN = ∑ ∑ IPc ,t * dflt − FAIP,c ,t * dflt − ∑ AMMic,t * dflta come segue: c t =1961 i = 2012 • Con: FA 2011 IP c, t = fondo ammortamento del cespite di categoria c costruito nell’anno “t” al 31 dicembre 2011 (è pari a 0 per i cespiti del 2012 e 2013 26 Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART. 17.7 / ART. 23 FONI Dal combinato disposto della formulazione all’art. 17.7 e 23.3 i CFP degradano a partire dal 2014 in discontinuità con l’MTT. Pertanto, ai fini di quanto previsto nell’art.17, il FoNIspesa che va ad incrementare i CFP: è nettato della quota a copertura degli oneri fiscali (vedi definizione FoNIspesa all’art. 23.1). Tale quota infatti, pur essendo spesa, non contribuisce alla realizzazione di investimenti e quindi non è un contributo in conto capitale (bensì in conto); riguarda la “quota parte di FoNIspesa” di cui all’art. 23.3 ovvero la sola quota parte destinata a investimenti, esclusa dunque la quota parte legata alla destinazione ad agevolazioni tariffarie e ad altri usi. 27 Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART. 17.1/23.1 FONI spesa La verifica a consuntivo delle agevolazioni tariffarie previste nel FONIspesa non concorre alla determinazione del FONInon_inv. La quota parte del FONIa stanziato per agevolazioni tariffarie ma non erogato per ragioni non imputabili al gestore, indipendentemente dalle modalità di contabilizzazione del gestore, sarà trattato come un fondo fra i FAcc da portare in detrazione del CIN (art. 17.1, lett. f) all’anno a+2. Rimane all’Ente di Ambito il compito di verificare periodicamente l’utilizzo del FONI destinato ad agevolazioni tariffarie e non utilizzato. 28 Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART. 18 Ammortamenti In analogia a quanto riportato nell’articolo 23.1 dell’Allegato A alla Delibera 585/2012, al fine del calcolo degli ammortamenti, il confronto per l’individuazione del minore tra la quota di ammortamento regolatoria (IPc,t/VU*dflat) e le immobilizzazioni nette (IMNac,t) viene effettuata per “categoria di cespite e anno di formazione”. Pertanto la formula dell’articolo 18 si esprime ai fini applicativi come segue: in cui sono esplicitati i seguenti termini per singolo cespite: fondo ammortamento del cespite c costruito nell’anno “t” al 31 dicembre 2011 per a > 2011 29 Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART. 18 Ammortamento finanziario L’applicazione dell’ammortamento finanziario ex art 18.4 è ammissibile anche alle immobilizzazioni nette realizzate dal 1961 e sino al 31 dicembre 2013 se ricorrono le condizioni ex art 18.5 Le condizioni di ammissibilità degli ammortamenti finanziari di cui all’art. 18.5 a) si riferiscono ai comma 3.2 a) b) c) d) della Delibera 459/2013 In relazione alla determinazione dell’ammissibilità degli ammortamenti finanziari (cfr. art. 18.6 “in presenza di ricorso all’ammortamento finanziario sono poste pari a 0 le componenti tariffarie derivanti dalla valorizzazione della stratificazione dei beni di terzi”), si intende che, ove applicabile, tale azzeramento riguarda il solo ∆CUITFONI (ovvero il ∆CUITNET) 30 Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART. 21 All’art. 21.7 la sommatoria si estende fino al 2011, ovvero su motivata istanza , fino all’anno «a-2», al fine di aggiornare i cespiti realizzati dai proprietari anche negli anni successivi 31 Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART. 26 Conguaglio energia Il conguaglio dei costi di energia elettrica, per l’anno 2012, in coerenza con quanto stabilito nella Delibera 585/2012, è calcolato come differenza tra i costi effettivamente sostenuti ed i costi riconosciuti nel VRG2012 non essendo possibile applicare il concetto della tariffa media di settore quando la delibera tariffaria è stata emessa solo a fine 2013. Dal 2013 il conguaglio dei costi di energia elettrica è valutato con la formula di cui all’art. 26.2. All’art. 26.1 la produttoria che riguarda l’inflazione decorre ai fini applicativi dall’anno «a-1» 32 Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART. 27 Costi ingrosso Ai fini applicativi, la formula di cui all’art. 27 fa riferimento a: COws aggiornato con il theta 2012 / theta 2013 nei casi di approvazione da parte del soggetto competente (inteso nell’accezione di soggetto pubblico) o dell’Autorità; COws2013 da MTT negli altri casi. ART. 29 Rimborso 335 La componente tariffaria a copertura delle partite pregresse è al di fuori dal VRG. La componente di rimborso ex sentenza 335, in quanto importi che si riferiscono ad annualità precedenti l’anno 2011, può essere trattata in termini di partita pregressa. 33 Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART. 30 Morosità Il costo riconosciuto per la morosità sia il prodotto del fatturato dell’anno a-2 moltiplicato per il valore standard, identificato per area geografica, con un massimo, ai fini dell’applicazione del teta, nel limiti di quest'ultimo, ai sensi dell'art. 30.2. Nel caso di superamento del teta, tale componente di costo concorre al calcolo del VRG, fermo restando che, ai fini dell’applicazione del teta, si procederà all’istruttoria di cui all’art. 9.3. Il valore standard si applica al fatturato comprensivo di IVA derivante dalle componenti tariffarie 34 Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART. 31 Conguaglio partite pregresse La componente tariffaria a recupero delle partite pregresse, calcolata ai sensi dell’art.31.2, si applica sui volumi del periodo nel quale è stato pianificato la rateizzazione del conguaglio, fino a integrale recupero del conguaglio medesimo. ART. 34 Deposito cauzionale La nuova formulazione dell’articolo 4.2 della delibera 86/2013, come modificata dalla delibera 643/2013, è riferita alle utenze domestiche e che, per tali utenze, il nuovo articolo 4.2 definisce sia le modalità di calcolo del deposito cauzionale sia il suo tetto massimo. L’articolo 4.1 pertanto si applica alle sole utenze non domestiche. All’art. 34.2 il riferimento è all’art. 4.4 (e non all’art. 4.2) della delibera 86/2013. 35 Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART.39 Articolazione tariffaria Le quote fisse possono essere di valore differente per ogni categoria d'uso (uso domestico residente, uso domestico non residente, uso non domestico, uso industriale, ecc..) La tariffa agevolata deve essere applicata alle utenze domestiche residenti (consumi di tipo essenziale) mentre è facoltativa per le utenze domestiche non residenti (seconde case, case vacanza, ecc..) L'articolazione per usi non domestici può essere determinata in maniera differenziata rispetto agli usi domestici per contemperare il risparmio idrico e le esigenze produttive. Resta applicabile, per gli usi industriali, la struttura della tariffa di fognatura e depurazione basata sulle caratteristiche qualitative del refluo scaricato, in osservanza del principio "chi inquina paga” Le modifiche dell’articolazione tariffaria ai sensi dell’art. 3, allegato A, sono comunicate all’Autorità, nell’ambito della determinazione dello schema tariffario di cui all’art. 5.3 della 36 delibera Delibera 643/2013/R/IDR, Allegato ART.40 In ipotesi di convergenza tariffaria, il theta di ciascun bacino tariffario è definito dai soggetti competenti/Enti d’Ambito, con il consensodi tutti i gestoricoinvolti, e non è vincolato al limite del 6,5% o 9 % 37 Delibera 643/2013/R/IDR Introduzione al Metodo Tariffario Idrico Istruttorie Chiarimenti applicativi Modello di calcolo tariffario Disclaimer Architettura e funzionalità Dati di input / Raccolta dati Prossimi passi: PdI/PEF 38
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