Indagine per la riduzione dei consumi energetici della pubblica illuminazione illuminazi dei comuni aderenti al progetto “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA” del GAL OLTRE PO PAVESE Associazione Borghi Autentici d’Italia Viale Matteotti 4943039 Salsomaggiore Terme (PR) Tel. +39 0524 587185Fax +39 0524 580034 E-Mail: Mail: [email protected] [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Sommario PREMESSA ............................................................................................................................................. 3 FINALITA’ DEL DOCUMENTO ................................................................................................................. 4 LO SCENARIO NORMATIVO ................................................................................................................... 6 LA NORMATIVA NAZIONALE ............................................................................................................. 6 LA NORMATIVA REGIONALE.............................................................................................................. 7 DEFINIZIONI E AMBITI APPLICATIVI............................................................................................. 11 DEFINIZIONE INQUINAMENTO LUMINOSO................................................................................. 11 AMBITO DI APPLICAZIONE .......................................................................................................... 11 AUTORIZZAZIONE NUOVI IMPIANTI , PROGETTISTI E PROGETTO ILLUMINOTECNICO ............... 11 CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO DIRETTO .......................................................................... 12 CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO INDIRETTO....................................................................... 16 APPLICAZIONI STRADALI ................................................................................................................. 16 IL PIANO DELL’ILLUMINAZIONE COMUNALE: OBIETTIVI E LINEE GUIDA REGIONALI ......................... 18 I TERRITORI DELL’OLTRE PO PAVESE: STATO DI FATTO DELLA CONSISTENZA DEGLI IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE ................................................................................................................. 20 LO STATO DI FATTO: LE TIPOLOGIE DI LAMPADE UTILIZZATE......................................................... 23 LA FORNITURA DI E. ELETTRICA E LE MANUTENZIONI .................................................................... 33 INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO: VALUTAZIONE PRELIMINARE ................................................. 36 VALUTAZIONE ENERGETICA ........................................................................................................ 36 LE PROPOSTE DI EFFICIENTAMENTO : ENEL SOLE....................................................................... 50 STIMA PER LA RIQUALIFICAZIONE DEI CENTRI LUMINOSI COMUNI GAL 22................................... 53 IL RISCATTO DEGLI IMPIANTI .............................................................................................................. 55 LA PUBBLICA ILLUMINAZIONE COME “SERVIZIO PUBBLICO” ......................................................... 55 LE MODALITA’ DI FINANZIAMENTO DEGLI INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO ................................. 58 IL FINANZIAMENTO TRAMITE TERZI ................................................................................................ 58 IL FONDO EEEF – European Energy Efficency Fund......................................................................... 60 IL CONTRATTO DI DISPONIBILITA’ ................................................................................................... 61 BIBLIOGRAFIA ...................................................................................................................................... 62 Documento elaborato a cura dell’assistenza tecnica nazionale di Borghi Autentici d’Italia con il coordinamento tecnico e la supervisione metodologica dell’Ing. Luca Di Domenico [email protected] +39.333.1553576 In collaborazione e con il fondamentale supporto del G.A.L. Fondazione per lo svluppo dell'Oltrepò Pavese Dott.ssa Elena Buscaglia Dott.ssa Raffaella Piazzardi Pagina 2 di 62 [INDAGINE PER LA A RIDUZIONE DEI CONSUMI CONS ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI “TERRITO CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] PREMESSA Il progetto “ Territori che fanno la cosa giusta “ è un progetto di cooperazione interterritoriale finanziato nell’ambito del FEASR - PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 2007 - Regolamento (CE) 1698/2005 ASSE IV – MISURA 421. Il progetto nasce e si inserisce nell’ambito della più ampia strategia della comunità europea per il conseguimento degli obiettivi ivi di riduzione delle emissioni dovuti ai gas clima alteranti entro il 2020 con il cosiddetto piano 20-20 20-20. 20. La strategia europea non può prescindere da un coinvolgimento dal basso dai territori il cui ruolo è fondamentale per conseguire gli obiettivi di d crescita solidale, sostenibile e intelligente, che l’Unione Europea ha prefissato ed assegnato ad ogni singolo paese membro. membro Per questo motivo le politiche di sviluppo territoriale dovrebbero guardare al futuro e all’Europa, programmando azioni che vadano vada nella direzione di uno sviluppo rispettoso dell’ambiente. Sulla base di questi presupposti il Gal Oltrepò ha aderito con convinzione ad progetto di cooperazione la cui essenza sta tutta nel nome: “Territori che fanno la cosa giusta”. Il Progetto vede coinvolti co altri quattro Gruppi di Azione Locale: Gal Molise Verso il 2000 (soggetto capofila), Gal Innova Plus, Gal Ogliastra e Gal Sila Greca. Sono partner di progetto FUTURIDEA, un’associazione, un laboratorio dell’ingegno che unisce esperti, cittadini ed ed aziende che si interessano dell'innovazione utile e sostenibile e l’associazione BORGHI AUTENTICI d’ITALIA , una rete italiana di territori i cui protagonisti sono le comunità, gli amministratori e gli operatori economici, sociali e culturali dei luoghi che riunisce oltre 200 amministrazioni comunali dell’intera penisola. Pagina 3 di 62 [INDAGINE PER LA A RIDUZIONE DEI CONSUMI CONS ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI “TERRITO CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] FINALITA’ DEL DOCUMENTO Il progetto Territori che Fanno la Cosa Giusta prevede, tra i temi principali, l’ambiente l’a e lo sviluppo sostenibile, l’Informazione e le nuove tecnologie a supporto supporto del risparmio energetico e dell’energia da fonte rinnovabile. Durante lo sviluppo del progetto si sono tenuti degli incontri di partecipazione e di divulgazione destinati agli amministratori dei centri dell’oltre po pavese e alle imprese e ai professioniti profess che operano nel settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. L’occasione di dialogo e il confronto tra tutti i soggetti portatori di interesse hanno evidenziato come una comunità che si voglia definire sostenibile non possa prescindere prescindere dal porre nell’agenda programmatica e politica del territorio due punti fondanti: la raccolta differenziata e il miglioramento delle performance energetiche degli edifici pubblici e della pubblica illuminazione. L’illuminazione pubblica e privata rappresenta rappresenta un importante strumento a supporto della fruibilità al paesaggio urbano notturno. L’estensione delle reti della illuminazione pubblica, oltre che aver rappresentato una svolta sul piano del benessere per le comunità locali, è stato vissuto, fino alla alla metà degli anni 60, come un traguardo per piccoli borghi, contrade, frazioni, un segno dell’integrazione del territorio nel tessuto urbano propriamente detto. Negli ultimi dieci anni il tema della pubblica illuminazione [p.i.] ha assunto però una connotazione connot diversa per due spinte differenti. La maggiore sensibilità circa la tematica dell’inquinamento luminoso da un lato e la volontà di molti Amministratori di promuovere azioni finalizzate al risparmio energetico dall’altra, hanno spostato il punto di messa a fuoco verso la ricerca di un sistema di illuminazione efficace ed efficiente. In ultimo la necessità di contenere i costi di gestione delle Amministrazioni tra i quali il costo di acquisto di energia elettrica per la p.i. è di fatto significativo e sempre crescente a causa dell’aumento del costo dell’energia elettrica, ha ulteriormente reso necessaria una riflessione su come migliorare gli impianti esistenti e programmare in maniera ottimale i nuovi interventi. In questo scenario anche l’adozione di specifiche direttive da parte della comunità europea [Direttiva 2006/32/CE “concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici”] ha stimolato il dibattito sull’efficientamento della pubblica illuminazione; in molte regioni italiane italiane tali aspetti sono stati anche sottoposti a specifica normativa (tutte ad eccezione della Sicilia e della Calabria) che di fatto ha regolamentato ed a volte anche programmato risorse per efficientare gli impianti pubblici esistenti. Pagina 4 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Le normative vigenti si pongono i seguenti obiettivi: - ridurre dell’inquinamento luminoso ed ottico sul territorio regionale mediante il miglioramento delle caratteristiche costruttive e dell’efficienza degli apparecchi di illuminazione, l’impiego di lampade a ridotto consumo ed elevate prestazioni illuminotecniche e l’introduzione di accorgimenti antiabbagliamento; - razionalizzare i consumi energetici negli apparecchi di illuminazione e ottimizzare i costi di esercizio e di manutenzione degli stessi; - ridurre l’affaticamento visivo e migliorare la sicurezza per la circolazione stradale; Nel documento di analisi dei fabbisogni energetici elaborata per il territorio dell’oltre po pavese redatto nell’ambito dello stesso progetto “Territori che Fanno la Cosa Giusta” è stato evidenziato come il potenziale di risparmio di energia elettrica per usi pubblici ed in particolare per la pubblica amministrazione rappresenta una grande sfida per i sindaci e gli uffici tecnici competenti. Se si considera che con i piani di efficientamento degli impianti di pubblica illuminazione è possibile ottenere risparmi energetici dell’ordine del 40% e fino al 60% è facilmente intuibile come un’azione integrata su scala provinciale e/o regionale per la pubblica illuminazione consentirebbe di abbassare notevolmente la bolletta energetica delle PA anche attraverso modalità di intervento come il Finanziamento Tramite Terzi e la cessione dei Titoli di Efficienza Energetica Figura 1 andamento dei consumi elettrici nel settore pubblico in milioni in kWh Provincia Pavia 1999-2011 – fonte dati Terna La finalità del presente documento è definire lo scenario dei sistemi di illuminazione presenti nei territori del Gal OltrePo Pavese che hanno aderito al progetto specifico, analizzarne i dati di consumo ed i costi di gestione, le modalità di gestione e le criticità che emergono al fine di Pagina 5 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] indirizzare, attraverso delle schede di azione facilmente consultabili, le amministrazioni verso soluzioni tecniche e gestionali innovative per promuovere il risparmio energetico e l’adeguamento degli impianti alla normativa regionale vigente. LO SCENARIO NORMATIVO LA NORMATIVA NAZIONALE Dal punto di vista del contenimento dei consumi energetici , la riqualificazione e l’adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione risulta incentivabile da parte delle Regioni incentiva in relazione alle leggi 9 gennaio 1991, n. 9 (Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale: aspetti istituzionali, centrali idroelettriche ed elettrodotti, idrocarburi e geotermia,autoproduzione e disposizioni fiscali) e 9 gennaio 1991, n. 10 (Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia) per l’attuazione del Piano energetico nazionale. Per quanto riguarda gli aspetti prestazionali degli impianti occorre sia verificata ed attuata la rispondenza alle seguenti leggi vigenti: • • • • • • Decreto legislativo n. 285 del 30-4-1992 : "Nuovo Codice della Strada" DPR 495/92 : "Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada" Decreto legislativo 360/93 : "Disposizioni correttive ed integrative del Codice della Strada" approvato con Decreto legislativo n. 285 del 30-4-1992 D.M. 12/04/95 Supp. ordinario n.77 alla G.U. n.146 del 24/06/95 "Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei piani Urbani del traffico". DPR 503/96 : "Norme sulla eliminazione delle barriere architettoniche" Allegato II Direttiva 83/189/CEE legge del 21 Giugno 1986 n.317 sulla realizzazione di impianti a regola d’arte e analogo DPR 447/91 (regolamento della legge 46/90). La normativa tecnica di settore è la seguente: • • • • • • • • UNI 10439:2001 Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato; UNI 10819:1999 Impianti di illuminazione esterna - Requisiti per la limitazione della dispersione verso l'alto del flusso luminoso (solo per quanto riguarda le definizioni); Norma CEI 34 – 33 : "Apparecchi di Illuminazione. Parte II : Prescrizioni particolari. Apparecchi per l’illuminazione stradale" Norme CEI del comitato 34 "Lampade e relative apparecchiature" Norma CEI 11 – 4 : "Esecuzione delle linee elettriche esterne" Norma CEI 11 – 17 "Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo" Norma CEI 64 – 7 : "Impianti elettrici di illuminazione pubblica e similari" Norma CEI 64 – 8 relativa alla "esecuzione degli impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1000 V" Pagina 6 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] LA NORMATIVA REGIONALE La regione Lombardia al fine di promuovere l’efficientamento degli impianti di p.i. e la riduzione dell’inquinamento luminoso ha adottato i seguenti provvedimenti: • Legge Regionale Lombarda n. 17 del 27.03.2000 in tema di "Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso" • Deliberazione Giunta Regionale 20 Settembre 2001, n° 6162 : "Criteri di applicazione della l.r. del 27 marzo 2000, n°17 “Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso"” Con la pubblicazione dei due testi è stato definito il quadro normativo regionale atto a disciplinare l’importante problematica legata sia alla limitazione dell’inquinamento luminoso sia al risparmio energetico degli impianti di illuminazione. Sinteticamente le citate normative prevedono: • • • la riduzione dell’inquinamento luminoso ed ottico sul territorio regionale mediante il miglioramento delle caratteristiche costruttive e dell’efficienza degli apparecchi di illuminazione, l’impiego di lampade a ridotto consumo ed elevate prestazioni illuminotecniche e l’introduzione di accorgimenti antiabbagliamento; la razionalizzazione dei consumi energetici negli apparecchi di illuminazione, in particolare da esterno, l’ottimizzazione dei costi di esercizio e di manutenzione degli stessi; la riduzione dell’affaticamento visivo e il miglioramento della sicurezza per la circolazione stradale. Il piano dell’illuminazione è lo strumento che, con l’obiettivo di concretizzare i punti sopra riportati, si propone di “fotografare” il territorio comunale in merito al sistema di illuminazione,al fine di permettere: • • • il censimento delle diverse sorgenti luminose presenti sul territorio comunale, anche al fine di una corretta pianificazione delle attività future di manutenzione, di ripristino o ampliamento degli impianti; definizione di una disciplina per le nuove installazioni sia in termini estetico-architettonici che di qualità ed ottimizzazione energetica; la pianificazione dei tempi e modi per un corretto adeguamento, manutenzione o sostituzione degli impianti di illuminazione non a norma. Con la definizione del piano regolatore di illuminazione ci si propone oltre che di ottemperare a quanto richiesto dalla vigente normativa, anche di evidenziare le diverse caratteristiche urbanistiche ed ambientali del territorio comunale al fine di esaltarne le peculiarità e la fruibilità anche nel periodo serale - notturno, in complementarietà al periodo diurno. In ambito pubblico, per chiunque viva in un contesto urbano, è facile riscontrare che l'illuminazione pubblica urbana viene pianificata e realizzata principalmente in funzione del traffico veicolare, della Pagina 7 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] sicurezza dei cittadini e della valorizzazione delle maggiori presenze monumentali. Bisogna anche dire che spesso gli impianti sono stati costruiti sotto la spinta di necessità contingenti o di occasionali disponibilità economiche, e in rari casi la luce è stata progettata pensando al territorio urbanizzato nella sua complessità e articolazione, tenendo conto di tutti i suoi aspetti e coordinando gli interventi nel tempo. Solo in questi ultimi anni un'accresciuta sensibilità per la qualità della vita urbana ha portato al riesame radicale della problematica, preludio a un lavoro di pianificazione di cui oggi, in alcune città italiane, si vedono i primi frutti. Per capire in che cosa consista la diversità dell'approccio progettuale, conviene innanzitutto segnalare che è stato superato il criterio di distribuire luce nel tessuto urbano per punti focali e per zone circoscritte (il monumento, le piazze, l'area verde). L'orientamento attuale prevede, viceversa, di fornire luce secondo diverse tipologie illuminotecniche e impiantistiche, assumendo come oggetto dell'illuminazione i sistemi di cui si compone ogni aggregato urbano, per esempio, il sistema dei percorsi, delle aree di sosta per i pedoni, dei beni ambientali e monumentali, il complesso delle aree commerciali e residenziali. L'immagine della città di notte non è più concepita come mera sommatoria di architetture rischiarate, non di rado con sovrabbondanti quantità di luce, ma immerse nella semioscurità del proprio contesto ambientale; in altri termini non una selezione di facciate importanti - quelle più significative per l'identità urbana e la memoria collettiva - ma un'altra città, la città notturna, complementare, nella sua pura apparenza, a quella ben nota offerta dalla luce del sole e del cielo, interpretata anche in chiave scenografica, privilegiando scorci, prospettive, vedute. Si vuole favorire in tal modo una lettura complessiva, non frammentaria dell'ambiente urbano. È evidente che il pensare di dare luce al territorio urbano nella sua globalità presuppone e implica uno specifico lavoro di pianificazione. Si è profilata dunque l'esigenza di un nuovo strumento di pianificazione urbana, il cosiddetto Piano dell'Illuminazione Comunale (PIC), un piano predisposto dall'Amministrazione Comunale che deve integrarsi con altri strumenti come il Piano Regolatore Generale, i Piani Particolareggiati, i Piani di Recupero, il Piano del Traffico (previsto dal Codice della Strada per tutti i Comuni con popolazione superiore a 30000 abitanti), il Piano del Colore, il Piano del Rumore, il Piano Energetico. Il PIC ha il compito di prevedere e disciplinare le modalità di intervento nell'elaborazione dei progetti e nell'esecuzione degli impianti di illuminazione pubblica. Ha lo scopo di disciplinare anche tutti quegli interventi privati per attività commerciali, sportive, ornamentali ecc., che esercitano una loro influenza sull'area pubblica. Il piano, infine, viene redatto nell'osservanza delle disposizioni del codice della strada, delle normative tecniche vigenti dell'UNI e del CEI, e dell'immagine urbana sia diurna che notturna in relazione all'inserimento degli apparecchi di illuminazione, dei loro sostegni e delle linee di alimentazione elettrica. I vantaggi in termini economici derivanti dall'adozione del PIC sono così sintetizzabili: • • economie di scala, dovute alla riduzione delle tipologie delle apparecchiature e all'ottimizzazione delle stesse; economie di costruzione, dovute alla razionalizzazione e alla contestualità degli interventi nel sottosuolo per l'insediamento dei vari servizi; Pagina 8 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] • economie congruenti dall'adozione di sistemi a tecnologia avanzata, a bassi oneri di gestione in termini energetici e manutentivi. In termini generali gli obiettivi che il PIC intende perseguire sono i seguenti: • • • • • • • • • sicurezza per il traffico stradale veicolare, al fine di evitare incidenti, perdita di informazioni sul tragitto e sulla segnaletica in genere; perseguire le condizioni di sicurezza per il traffico stradale veicolare significa rispettare innanzitutto le norme del Codice della Strada e le norme UNI; sicurezza fisica e psicologica delle persone, riducendo il numero di atti criminosi e soprattutto la paura che essi possano accadere frequentemente; integrazione formale diurna e notturna degli impianti nel territorio comunale; qualità della vita sociale, incentivando le attività serali; migliore fruibilità degli spazi urbani secondo i criteri di destinazione urbanistica; illuminazione adeguata delle emergenze architettoniche e ambientali aumentando l'interesse verso le stesse con scelta opportuna del colore, della direzione e dell'intensità della luce, in rapporto alle costruzioni circostanti; ottimizzazione dei costi di esercizio e di manutenzione in relazione alle tipologie di impianto; risparmio energetico attraverso il miglioramento dell'efficienza globale di impianto mediante l'uso di sorgenti luminose, apparecchi di illuminazione e dispositivi del controllo del flusso luminoso finalizzati a un migliore rendimento, in relazione alle scelte adottate. contenimento dell'inquinamento luminoso della volta celeste e dell'invasività della luce con il controllo dei fattori di discomfort visivo per i cittadini residenti e fruitori dovuto all'illuminazione pubblica. Il PIC ha lo scopo di armonizzare l'illuminazione con la crescita e le trasformazioni dell'organismo urbano in un'ottica generale di ottimizzazione degli interventi presenti e futuri, evitando le contraddizioni e i conseguenti sprechi connessi alle realizzazioni frazionate ed episodiche. In termini concreti il PIC si compone di una parte analitica, una parte propositiva e una gestionale. L'approccio analitico ha la finalità di analizzare lo stato di fatto evidenziando incongruenze, inadeguatezze, carenze, con dati descrittivi e tecnici sull'esistente (identificazione dei singoli punti luce, delle sorgenti luminose, degli apparecchi e delle relative strutture di supporto, l'impiantistica elettrica) e con dati sui consumi energetici correnti e sugli oneri richiesti dalla manutenzione ordinaria (sovente i vecchi impianti richiedono cospicue spese per il mantenimento di modesti gradi di efficienza degli impianti). Nella parte propositiva si individuano nel tessuto urbano le aree che si ritengono omogenee sotto il profilo illuminotecnico, tenendo conto della tipologia degli spazi urbani e delle loro destinazioni d'uso (strade con differenti volumi di traffico, verde a differente utilizzo, aree pedonalizzate e piste ciclabili, aree residenziali, commerciali, artigianali, complessi monumentali), nonché delle normative, dei vincoli ambientali e della necessità di tutelare l'ambiente naturale. Per la disamina di questa vasta articolazione delle aree con particolare riguardo al sistema della viabilità il PIC assume i parametri della nuova Norma Europea Road lighting (EN 13201) che contiene, nella sua prima parte, la classificazione di riferimento. Per quanto riguarda gli obiettivi di progetto da porre alla base degli interventi pianificati è utile individuare delle priorità per ogni area o zona seguendo lo schema riprodotto nella Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.. Pagina 9 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Il PIC ha tra le sue finalità quella della limitazione dell'inquinamento luminoso della volta celeste. Per ogni area il PIC deve definire struttura, estetica, funzionalità, requisiti tecnici degli impianti (illuminamenti sui piani di interesse, luminanze, distribuzione e direzionalità della luce, tonalità e resa dei colori delle sorgenti luminose, mezzi e dispositivi per il controllo degli abbagliamenti). Nella parte gestionale, infine, il PIC traccia una valutazione economico-finanziaria in ordine agli adeguamenti degli impianti esistenti o alla costruzione di nuovi, laddove sia necessario, con l'enucleazione dei costi di installazione, gestione e manutenzione. Naturalmente è prioritaria in questa fase del lavoro la ricerca di soluzioni progettuali e tecnologiche idonee a ridurre al minimo l'incidenza dei consumi energetici pur perseguendo la qualità illuminotecnica garantita dal rispetto dei requisiti definiti nella parte propositiva. Secondo l’articolo 4 della LR 17/00 i comuni a) si dotano entro il 31 dicembre 2007 dei Piani di illuminazione di cui alla lettera c) del comma 1 dell’articolo 1 bis; b) provvedono a integrare lo strumento urbanistico generale con il piano dell’illuminazione; c) promuovono forme di aggregazione per la migliore applicazione dei dettati normativi; d) rilasciano, con decreto del Sindaco, l’autorizzazione per tutti gli impianti di illuminazione esterna, anche a scopo pubblicitario, per i quali non ricorrano gli estremi della deroga di cui all’articolo 6, comma 3 A tal fine il progetto illuminotecnico dell’opera da realizzare deve essere redatto da figue professionali specialistiche che ne attestino inequivocabilmente la rispondenza ai requisiti della presente legge, anche mediante la produzione della documentazione sulle caratteristiche costruttive e prestazionali degli apparecchi e delle lampade, rilasciata da riconosciuto Istituto di certificazione. A fine lavori l’impresa installatrice deve produrre al committente, unitamente alla certificazione di collaudo, la dichiarazione di conformità alle disposizioni della presente legge dell’impianto realizzato inrelazione al progetto approvato; e) emettono comunicati per la corretta progettazione e realizzazione degli impianti di illuminazione, ai fini dell’autorizzazione sindacale; f) provvedono direttamene, ovvero su richiesta degli Osservatori astronomici o delle Associazioni rappresentative degli interessi per il contenimento dell’inquinamento luminoso, a verificare il rispetto e l’applicazione dei dettati legislativi sul territorio amministrativo di competenza; g) adottano, nei casi di accertate inadempienze sia da parte di soggetti privati che pubblici, ordinanze sindacali per uniformare gli impianti ai criteri legislativi stabiliti, entro il termine di dodici mesi dalla data di accertamento; nello stesso periodo gli impianti devono essere uilizzati in modo da limitare al massimo il flusso luminoso, ovvero spenti nei casi in cui non si pregiudichino le condizioni di sicurezza privata e pubblica; h) applicano le sanzioni amministrative di cui all’articolo 8, comma 1, impiegandone i relativi proventi per i fini di cui al medesimo articolo. Pagina 10 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] DEFINIZIONI E AMBITI APPLICATIVI Si analizzerà la L.R. Lombardia 27 marzo 2000, n. 17 (così come modificata dalle L.L.R.R. 5/05/2004, n.12; 21/12/2004, n. 38, 20/12/2005, n.19, e 27/02/2007 n. 5) ai fini di semplificarne la lettura e l’interpretazione per la definizione delle linee guida per l’illuminazione futura per il territorio comunale. Verranno di seguito definiti i requisiti burocratici amministrativi, autorizzativi, ed i criteri tecnici per agevolare l’amministrazione comunale e gli operatori del settore (progettisti, illuminotecnici e produttori) che si troveranno ad operare sul territorio comunale. DEFINIZIONE INQUINAMENTO LUMINOSO L.R. 17/00, Articolo 1, comma 1: “Ai fini della presente legge è inquinamento luminoso ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori delle aree alle quali è funzionalmente dedicata, segnatamente se orientata al di sopra della linea dell'orizzonte.” Commenti ed Osservazioni: La definizione di inquinamento luminoso è “estesa” ponendo l’accento su una progettazione illuminotecnica accurata che eviti non solo emissione di luce oltre l’orizzonte (condizione necessaria ma non sufficiente per il reale conseguimento degli intenti della legge), ma anche fenomeni di fastidioso quanto pericoloso abbagliamento degli utenti della strada e di luce intrusiva ed invasiva nelle case e nei fondi altrui. AMBITO DI APPLICAZIONE L.R. 17/00, Articolo 6, comma 1: “Per l'attuazione di quanto previsto all'articolo 1, dalla data di entrata in vigore della presente legge, gli impianti di illuminazione esterna, pubblica e privata, anche in fase di progettazione o di affidamento in appalto, sono eseguiti a norma antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico, secondo i criteri di cui al presente articolo e fatte salve le esenzioni previste all'articolo.” Commenti: Su tutto il territorio regionale i nuovi impianti dovranno essere realizzati in modo conforme alla legge. Tale principio vale sia per i soggetti pubblici che per quelli privati che devono assoggettare i loro nuovi impianti in conformità alla LR all’autorizzazione del comune. AUTORIZZAZIONE NUOVI IMPIANTI , PROGETTISTI E PROGETTO ILLUMINOTECNICO L.R. 17/00, Articolo 4, comma 1, lettera d) “il progetto illuminotecnico dell'opera da realizzare, redatto da figure professionali specialistiche che ne attestino inequivocabilmente la rispondenza ai requisiti della presente legge, anche Pagina 11 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] mediante la produzione della documentazione sulle caratteristiche costruttive eprestazionali degli apparecchi e delle lampade, rilasciata da riconosciuto istituto di certificazione. A fine lavori l’impresa installatrice deve produrre al committente, unitamente alla certificazione di collaudo, la dichiarazione di conformità alle disposizioni della presente legge dell’impianto realizzato in relazione al progetto approvato;.” Commenti sull’autorizzazione: Su tutto il territorio regionale tutti i nuovi impianti d’illuminazione pubblici e privati devono essere autorizzati dal comune. L’atto di approvazione si compie con l’approvazione del progetto illuminotecnico. CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO DIRETTO Intensità luminosa massima Intensità luminosa: Esprime la quantità di luce che è emessa da una sorgente in una determinata direzione. Si indica con la lettera I e si misura in candele [cd]. Per poter permettere un confronto fra sorgenti diverse essa è normalizzata per 1000 lumen. L.R. 17/00 Articolo 6, comma 2: “Sono considerati antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico esclusivamente gli impianti aventi un'intensità luminosa massima di 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre; gli stessi devono essere equipaggiati di lampade con la più alta efficienza possibile in relazione allo stato della tecnologia; gli stessi inoltre devono essere realizzati in modo che le superfici illuminate non superino il livello minimo di luminanza media mantenuta previsto dalle norme di sicurezza, qualora esistenti, e devono essere provvisti di appositi dispositivi in grado di ridurre, entro le ore ventiquattro, l’emissione di luce degli impianti in misura non inferiore al trenta per cento rispetto al pieno regime di operatività. La riduzione va applicata qualora le condizioni d’uso della superficie illuminata siano tali che la sicurezza non ne venga compromessa; le disposizioni relative ai dispositivi per la sola riduzione dei consumi sono facoltative per le strutture in cui vengano esercitate attività relative all'ordine pubblico,all’amministrazione della giustizia e della difesa.”. Commenti: Per i nuovi impianti d’illuminazione pubblici e privati è prevista l’installazione della tipologia definita dalla legge “ad antinquinamento luminoso”A titolo esemplificativo si riportano di seguito alcune immagini per meglio chiarire le tipologie di corpi illuminanti adottabili. Figura 2 - Tipologie apparecchi non ammessi Pagina 12 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Figura 3 - Tipologie apparecchi conformi alla L.R. n. 17/2000 Per verificare il valore dell’intensità luminosa per angoli gamma di 90° ed oltre e quindi la conformità di un apparecchio alla LR 17/00, non è sufficiente una sommaria visione della curva fotometrica in cui spesso è difficile intuire i valori di intensità luminosa emessi per angoli vicini e maggiori di 90°, ma è indispensabile possedere e verificare i dati fotometrici in formato tabulare numerico. Intensità luminosa tracciata in ciascun piano che taglia il corpo illuminante. La somma di tutte le intensità luminose a 360° su tutti i piani rappresenta il “solido” fotometrico dell’apparecchio. Schematizzazione di come viene rappresentata l’intensità luminosa. Esiste una intensità luminosa per ogni angolo Gamma su ogni piano C. Figura 4 – Intensità luminosa Metodi di lettura di una tabella fotometrica: 1. Tramite l’ausilio di software illuminotecnici. 2. Facendosi rilasciare direttamente la tabella dei dati fotometrici in formato cartaceo dal costruttore. Si riporta di seguito una tabella fotometrica Gamma/C. Pagina 13 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Tabella 1 – Tabella dell’intensità luminosa (cd/klm) di apparecchio di illuminazione tratto dai certificati di performance dell’IMQ. Verificando in corrispondenza della linea evidenziata in rosso della tabella sopra che corrisponde all’intensità luminosa emessa dall’apparecchio in direzione dell’orizzonte (gamma = 90°) su ogni piano C si capisce la conformità dell’apparecchio alla LR 17/00. Se uno solo dei valori della linea con gamma uguale a 90° è maggiore di 0, allora l’apparecchio NON è conforme alla LR 17/00. Anche le tabelle non danno la certezza assoluta della veridicità dei dati. Una sicurezza maggiore delle misure fotometriche si può avere richiedendo dati fotometrici certificati da enti terzi come ad esempio certificati da laboratori che possono apporre sugli apparecchi il marchio “Performance” dell’Istituto Marchio di Qualità Italiano. Effetto dell’inclinazione Un aspetto interessante e da verificare è la posizione di misura dell’apparecchio e l’effettiva posizione di installazione. In linea di principio quasi tutti gli apparecchi vengono “fotometrati” con vetro piano orizzontale e si consiglia di installarli in tale posizione. E’ quindi fondamentale la verifica sul certificato di conformità alla legge la posizione di misura dell’apparecchio e l’effettiva posizione di installazione. Tipologia degli apparecchi La legge regionale 2/10, lascia libertà di scelta sulla tipologia degli apparecchi Per quanto riguarda gli apparecchi illuminanti, a parità di conformità sono da preferire apparecchi a vetro piano orizzontale, rispetto agli altri in quanto: • Non inquinano e non abbagliano, Pagina 14 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] • • • • • • Si sporcano meno, e sono più facilmente pulibili, Hanno una minore perdita di efficienza, Non ingialliscono. Sono più resistenti anche ad eventi accidentali, Costano meno, Non hanno elementi mobili nell’armatura a rischio di cadute. Tipologia degli impianti d’illuminazione I criteri di scelta delle tipologie di illuminazione e dei sostegni è fortemente condizionato dalla realtà del territorio e deve comunque necessariamente essere commisurata alla destinazione d’uso ed all’ambito territoriale in cui vengono inseriti. Per quanto riguarda i nuovi impianti come considerazione generale si ritiene opportuna l’adozione di altezze di installazioni degli apparecchi non superiori all’altezza degli edifici circostanti e comunque con altezze entro i 6-8metri nei centri cittadini in ambito stradale e 8-10 metri in ambito stradale negli altri ambiti. Di seguito è riportata una selezione visiva delle tipologie di impianti d’illuminazione idonei e non idonee ad essere installati o realizzati su un territorio comunale. E’ importante sottolineare che se l’apparecchio appare conforme alla LR 17/00, non è detto che lo sia l’impianto o semplicemente l’installazione a causa di ulteriori fattori, per esempio aver adottato inclinazioni non consone con la tipologia di apparecchio utilizzato. Figura 5 - Apparecchi NON conformi alla LR. Le tipologie 6 e 8 sono ammesse esclusivamente per l’illuminazione di edifici storici a di alto valore architettonico ove non possa essere fatto altrimenti. Pagina 15 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO INDIRETTO Il controllo del flusso luminoso indiretto viene prescritto dalla legge in termini di limitazione dei parametri illuminotecnici specifici (luminanza media ed illuminamenti medi ) ai valori minimi specificati dalle norme. NORME DI RIFERIMENTO: norma italiana UNI 11248, e norma europea EN UNI 13201. APPLICAZIONI STRADALI Tutti i progetti illuminotecnici in ambito stradale dovranno essere realizzati conformemente alla norma UNI 11248, utilizzando come riferimento la classificazione stradale individuata nell’omonimo capitolo. Si riportano in particolare le specifiche di progetto ai fini della norma UNI 11248 che fa riferimento alla EN UNI 13201. • • • • • Luminanza media mantenuta (Lm) Uniformità Generale (Uo) Uniformità Longitudinale (Ul) Abbagliamento debilitante (Ti) Illuminazione di contiguità (SR) Le tabelle estrapolate dalla EN UNI 13201 che fanno riferimento alle succitate grandezze fotometriche da rispettare: Tabella 2 - Categorie illuminotecniche serie ME: strade a traffico motorizzato dove e' applicabile il calcolo della luminanza, per condizioni atmosferiche prevalentemente asciutte Pagina 16 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Tabella 3 - Categorie illuminotecniche serie MEW: strade a traffico motorizzato dove e' applicabile il calcolo della luminanza, per condizioni atmosferiche prevalentemente bagnate. Tabella 4 - Categorie illuminotecniche serie CE: aree a traffico motorizzato in cui non e' possibile ricorrere al calcolo della luminanza.(es. zone di conflitto, incroci, strade commerciali e rotonde, ciclopedonale quando le categorie S o A non sono ritenute adeguate) Tabella 5 - Serie categorie illuminotecniche serie S: ambienti a carattere ciclopedonale.(marciapiedi, piste ciclabili, corsie di emergenza ed altre separate o lungo la carreggiata, strade urbane, strade pedonali, aree di parcheggio, strade interne a complessi scolastici, ...) Pagina 17 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] IL PIANO DELL’ILLUMINAZIONE COMUNALE: OBIETTIVI E LINEE GUIDA REGIONALI Il piano dell’illuminazione è definito come lo strumento “redatto dalle amministrazioni comunali per il censimento della consistenza e dello stato di manutenzione degli impianti insistenti sul territorio amministrativo di competenza e per la disciplina delle nuove installazioni nonché dei tempi e delle modalità di adeguamento, manutenzione o sostituzione di quelle esistenti”. [art. 1-bis LR 17/2000]. La Regione Lombardia ha emanato una specifica linea guida per la redazione dei piani di illuminazione. L’obiettivo di un PIC (in alcuni casi detto anche PRIC, Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale) è di avere uno studio che consenta di - - censire le sorgenti luminose presenti non solo per la loro eventuale sostituzione, ma anche per la gestione e manutenzione inquadrare il territorio ed in particolare il sistema viario e le aree omogenee ed eventuali zone di protezione dall’inquinamento luminoso (ad esempio in caso di presenza di un osservatorio astronomico) verificare la conformità normativa delle tipologie degli apparecchi installati e dei quadri elettrici classificare la viabilità dal punto di vista illuminotecnico individuando le performance richieste dagli apparati e valutando le criticità presenti pianificare gli adeguamenti. In questo modo il PRIC consente di indicare una strategia urbana della luce capace sia di dare al contesto urbano una illuminazione coerente con quanto previsto dalla normativa vigente, sia di essere rispettosa dell’ambiente e virtuosa nell’ambito del risparmio energetico. Il tessuto dei comuni oggetto della presente relazione è fatto di borghi, piccoli comuni, connotati da una dotazione impiantistica progettata e realizzata spesso negli anni 70-80 con soluzioni poco efficienti sia dal punto illuminotecnico che energetico. La presenza ancora di lampade a vapore di mercurio è molto diffusa e rappresenta anche un problema di tipo ambientale (le lampade sono considerate un rifiuto speciale per la presenza di mercurio). Affrontare l’efficientamento energetico di un impianto di p.i. senza dotarsi di uno strumento come il P.I.C. significa con certezza fallire l’obiettivo o , come spesso accade, affidarsi ciecamente ai competitor presenti sul territorio con interventi guidati da sistemi tecnico-finanziari che troppo spesso si traducono in contratti poco convenienti e trasparenti per le pubbliche Amministrazioni. Come ricordato nelle linee guida regionali assumere ed approvare un P.I.C. ha una doppia valenza: - sul piano tecnico, tutti gli interventi che vengono eseguiti, anche se frazionati nel tempo e modesti sul piano economico, dovranno seguire una logica e risultare armonizzati con le scelte urbanistiche; Pagina 18 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] - sul piano economico, la previsione globale del sistema consentirà di valutare i costi di intervento e di gestione con anticipo, e di programmare le risorse evitando così sprechi negli interventi frazionati. Al fine di garantire che questi obiettivi siano individuati e perseguiti il P.I.C. deve avere i seguenti contenuti minimi: • • • • • • • • • Relazione sulle specifiche del Comune e della sua collocazione; Relazione sulle caratteristiche storico - ambientali; Planimetria con relazione sulle tipologie di impianti esistenti (proprietà, apparecchi di illuminazione, sorgenti luminose, installazione, situazione illuminotecnica); Relazione scritto – grafica su edifici o zone di particolare destinazione o interesse diverse da quelle della zona in cui sono inserite; Planimetria dell’area comunale (scale coerenti con PRG) riportanti la zonizzazione delle aree con caratteristiche omogenee di illuminazione in relazione alle tipologie urbanistiche; Planimetria con l’individuazione e la classificazione delle strade e tipologia dell’illuminazione e degli impianti previsti (colore della luce, guida ottica del traffico, ecc.); Localizzazione dei nuovi impianti, dei punti di consegna dell’energia, dei quadri elettrici, sistemi di controllo centralizzati, con indicazione delle caratteristiche progettuali con riferimento alla geometria e tipologia dell’impianto e del tipo di posa dei circuiti; Norme di attuazione; Stima economica di massima dei costi di capitale e di gestione con articolazione in stralci, in rapporto alle disponibilità finanziarie ed alle oggettive priorità di intervento. E’ utile sottolineare come il PIC debba essere preferibilmente redatto da tecnici qualificati su incarico del Comune e/o appartenenti alla struttura tecnica comunale: solo in questo modo l’amministrazione sarà in grado di valutare la qualità di eventuali proposte progettuali da parte di terzi per la riqualificazione degli impianti e dei corpi luminosi con soluzioni tecnico-finanziarie basate però su uno stato di fatto fornito dal Comune e non proposto dalla società sulla base di stime e/o altre valutazioni non oggettive. Pagina 19 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] I TERRITORI DELL’OLTRE PO PAVESE: STATO DI FATTO DELLA CONSISTENZA DEGLI IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE Il Gal Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepo Pavese durante gli incontri di divulgazione dei contenuti del progetto Territori che Fanno la Cosa Giusta, ed in particolare di quelli relativi alla tematica della pianificazione energetica territoriale, ha sollecitato le amministrazioni del territorio ad inviare alcuni dati utili alla definizione di un quadro più chiaro circa le modalità contrattuali, i costi e i consumi derivanti dalla gestione degli impianti di pubblica illuminazione. E’ stata quindi predisposta una scheda di acquisizione dati utilizzando in parte quanto e divulgato con il progetto Lumiere 1dall’Enea in collaborazione con l’AGESI (Associazione Imprese di Facility Management ed Energia). La scheda inviata a tutti i comuni del GAL è stata restituita da 22 comuni di seguito elencati: Comune Residenti (2010) Borgoratto Mormorolo 442 Brallo di Pregola 725 Canevino 119 Canneto Pavese 1459 Castana 743 Godiasco Salice Terme 3218 Montescano 395 Montesegale 321 Pietra de Giorgi 939 Ponte Nizza 822 Retorbido 1474 Rivanazzano 5144 Rocca Susella 237 Romagnese 704 Rovescala 951 Ruino 755 S.Maria della Versa 2519 Stradella 11674 Torazza Coste 1681 Val di Nizza 682 Valverde 314 Varzi 3420 Nel prosieguo per brevità i ventidue comuni che hanno fornito i dati saranno indicati anche come GAL22. 1 http://www.progettolumiere.enea.it/it/hp_it.html Pagina 20 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Oltre lo stato di consistenza degli impianti, l’attuale proprietà, il soggetto che opera per la manutenzione degli stessi , i consumi e i costi, è stato richiesto di inviare anche eventuali proposte di riqualificazione degli impianti elaborate da soggetti terzi. Prima di procedere all’analisi dei dati raccolti è utile riportare un primo studio realizzato dalla Regione Lombardia sulla consistenza degli impianti di p.i.. La stima, è basata su dati estrapolati da un’analoga ricerca effettuata sulla situazione impiantistica del Piemonte, in quanto recentemente la stessa aveva promosso una campagna di diagnosi energetiche sui sistemi di illuminazione pubblica nei comuni piemontesi con popolazione inferiore ai 50.000 abitanti 2. Figura 6: stima ripartizione impianti p.i. Regione Lombardia – fonte Servizi di Pubblica Utilità Regione Lombardia In particolare lo studio fornisce anche il dettaglio per la provincia di Pavia. 2 “Nell’indagine sono stati coinvolti dodici comuni ritenuti rappresentativi delle varie realtà urbanistico territoriali piemontesi che con un numero di abitanti variabile da 5.000 a 32.000 e densità di abitanti compresa tra 86 – 615 abitanti / km2. In questi comuni tipo il numero dei punti luce/abitante variava da un minimo di 5 ad un massimo di 22 abitanti per punto luce. Pertanto l’analisi per la stima degli impianti di illuminazione della Regione Lombardia è stata condotta utilizzando questi parametri. Per ogni provincia lombarda, utilizzando i dati ISTAT, si sono raggruppati i comuni omogenei per classe di ampiezza demografica e zona altimetrica. La suddivisione per classe di ampiezza demografica è stata la seguente: • Fino a 999 abitanti • 1000– 4.999 abitanti • 5.000 – 19.999 abitanti • 20.000 – 49.999 abitanti • 50.000 – 99.999 abitanti • oltre 100.000 abitanti” fonte: portale servizi di pubblica utilità della Regione Lombardia -http://www.ors.regione.lombardia.it/ Pagina 21 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Figura 7 stima ripartizione impianti p.i. provincia Pavia – fonte Servizi di Pubblica Utilità Regione Lombardia Secondo lo studio richiamato per le classi dei comuni oggetto della presente relazione (14 su 22 non superano i 1000 abitanti e dei restanti 8 solo Rivanazzano e Stradella superano i 5000 abitanti), si ha una ripartizione delle proprietà degli impianti che vede le amministrazioni come detentrici di un numero di corpi illuminanti di molto inferiori a quelli di proprietà della società Enel Sole. % di proprietà di Enel Sole dei punti luce e numero residenti 100% 14000 95% 12000 90% Tale divario è tanto più ampio quanto più basso è il numero degli abitanti. 10000 85% 80% 8000 75% 6000 70% 65% 4000 60% 2000 55% 50% 0 % Residenti (2010) Figura 8: relazione tra numero di abitanti e % di proprietà dei punti luce di Enel Sole – fonte dati comuni – elaborazione BAI Enel Sole detiene una media di oltre l’93% dei punti luce. Pagina 22 di 62 Dai dati trasmessi dai comuni questa correlazione appare ancora più marcata per i territori GAL22 rispetto all’indagine della Regione Lombardia: ad eccezione di Stradella, per il quale il numero di punti luce di proprietà pubblica supera il 25%, nel resto dei comuni [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] La media dei punti luce / abitante è pari a 4,09. # abitanti per punto luce GAL22 7,00 6,00 # abitanti/punto luce 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 - Figura 9: numero di abitanti per punto luce – comuni GAL 22 – fonte dati comuni – elaborazione BAI LO STATO DI FATTO: LE TIPOLOGIE DI LAMPADE UTILIZZATE Il parco lampade dei comuni GAL 22 è costituito da 9353 corpi illuminanti. Di seguito se ne riporta la distribuzione per tipologia e per comune. Le lampade sono state suddivise in funzione della tecnologia e della potenza nominale. Le tecnologie presenti sono molteplici e la loro distribuzione varia in funzione del livello di manutenzione e aggiornamento degli impianti realizzati dalle ditte incaricate della gestione. Di seguito se ne riporta una breve descrizione tecnica per agevolare la lettura delle analisi Lampade ai vapori di sodio ad alta pressione (SAP) - Tipo 1: Costituite da un tubo di scarica in alluminio policristallino racchiuso all’interno di un bulbo di vetro. Bulbo tubolare esterno in vetro trasparente, posizione di funzionamento universale. Temperatura colore T = 2000°K Attacco: E27 - E40 Resa Cromatica Ra=25 Efficienza 88-133 lm/W Potenze: comprese fra 50 a 250W privilegiando le potenze inferiori in relazione alla tipologia di strada. Pagina 23 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Applicazione: Illuminazione di aree urbane e pubbliche o private. Figura 10 - Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade al sodio alta pressione Lampade ai vapori di sodio ad alta pressione (SAP) - Tipo 2: Costituite da un tubo di scarica in alluminio policristallino racchiuso all’interno di un bulbo di vetro. Bulbo tubolare esterno in vetro trasparente, posizione di funzionamento universale. Temperatura colore T = 2150°K Attacco: E27 - E40 Resa Cromatica Ra=65 Efficienza max 100 lm/W Potenze: Da 150W a 400W Applicazione: Illuminazione in cui sia richiesto equilibrio fra colore della luce ed efficienza. Figura 11- Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade al sodio alta pressione a Ra maggiorato Lampade ai vapori di sodio a bassa pressione (SBP): Costituite da un tubo di scarica ad U all’interno di un bulbo in vetro trasparente alla radiazione visibile, ma riflettente la radiazione infrarossa al fine di aumentare l’efficienza luminosa che risulta la massima attualmente raggiunta. Temperatura colore T=1800 °K Pagina 24 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Attacco: BY22 Efficienza 130-178 lm/W Potenze: Da 36W a 180W Applicazione: Illuminazione di strade dove la resa cromatica non sia essenziale (zone artigianali o industriali), incroci stradali (il colore arancione permette di allertare l’utente della strada). Illuminazione dove si desideri la lampada con la massima efficienza possibile. Figura 12 - Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade al sodio bassa pressione Lampade fluorescenti compatte a risparmio energetico (FL) Durata: 15.000 ore Temperatura colore T = 3000°K-4000°K Resa Cromatica Ra sino a 82 Potenze: 14-17 W Applicazione: Illuminazione di aree in cui vi sia presenza di verde. Il loro utilizzo è anche utile in quanto avendo accensione immediata possono essere utilizzati per illuminazione di ciclabili o passaggi pedonali regolati da sensori di movimento. Figura 13 - Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade fluorescenti compatte Pagina 25 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Lampade ad ioduri metallici (IM)– Tipo 2: Durata: oltre 7.000 ore Temperatura colore T = 4500°K Resa Cromatica Ra=65 Efficienza: 80 lm/W Potenze: da 250 a 400 W Applicazione: Illuminazione di aree limitate per cui è richiesta un elevata resa cromatica (tipicamente impianti sportivi). Data la loro bassa efficienza, durata limitata, l’alto potere inquinamento dello spettro elettromagnetico ed infine le alte potenze impiegate limitarne l’uso ove strettamente necessario. Figura 14 - Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade agli ioduri metallici Lampade a LED: Il colore della luce è bianco, simile all’emissione dei tubi fluorescenti, l’efficienza luminosa sta raggiungendo i valori di 100 lm/W ed in prospettiva anche molto oltre. La vita utile è prevista fino a 100000 ore. I costi, che dopo una fase di assestamento tecnologico dovrebbero scendere al livello dei tubi fluorescenti, non presentano un problema, in quanto con tali valori della vita utile probabilmente saranno installate in apparecchi di illuminazione a perdere. La scelta di questi tipi di sorgenti luminose si fonda su precise considerazioni. 1. Le caratteristiche cromatiche delle lampade si adattano particolarmente alle superfici cui sono destinate (la temperatura correlata di colore è infatti compatibile con la curva di riflessione delle superfici di interesse). 2. La temperatura correlata di colore è stata scelta in relazione ai materiali di costruzione ed al tipo di fruizione delle aree. Le sorgenti impiegate risultano facilmente focalizzabili e con una buona stabilità di colore. 3. L'efficienza luminosa elevata consente di limitare la potenza elettrica installata ed assorbita, contenendo quindi i costi di esercizio dell'impianto. 4. Le sorgenti luminose selezionate hanno tutte una vita media-elevata. 5. Si evita l’utilizzo di lampade con un elevato impatto ambientale e contenenti in particolare mercurio. Per quanto riguarda le caratteristiche cromatiche delle lampade ricordare che: • esse devono adattarsi alle superfici cui sono destinate (la temperatura di colore è infatti compatibile con la curva di riflessione delle superfici di interesse). Pagina 26 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] • La temperatura di colore va scelta in relazione ai materiali di costruzione ed al tipo di fruizione delle aree. • In questi ultimi anni sono in rapidissimo sviluppo le lampade allo stato solido basate su tecnologia LED. Lo sviluppo di dispositivi LED capaci di coprire un ampio spettro di emissione dal verde fino all’ultravioletto, sta portando ad una rivoluzione nell’industria dedicata all’illuminazione, infatti l’introduzione di strutture ad elevata efficienza luminosa mira a rimpiazzare le sorgenti bianche comunemente usate per scopi generali d’illuminazione. Allo stato attuale sono già utilizzati per realizzare sorgenti luminose complesse LED che hanno un’efficienza luminosa superiore a 100 lm/W, mentre sviluppi di ricerca hanno già raggiunto efficienze pari a 130 lm/W e indicano un continuo e rapido aumento. I vantaggi nell’adottare la tecnologia LED per l’illuminazione generale è legato sia alla riduzione delle emissioni prodotte nella generazione di energia elettrica che alla eliminazione del pericolo di inquinamento da mercurio, contenuto nelle attuali lampade a scarica. La realizzazione di LED di potenza con emissione nelle lunghezze d’onda nel blu o ultravioletto ha permesso di realizzare in modo efficiente LED a luce bianca, ottimale per l’illuminazione pubblica. Le migliori efficienze dei LED bianchi sono attualmente ottenute per temperature di colore molto elevate (dell’ordine di 5700 K) che possono presentarsi vantaggiosi per l’illuminazione esterna, in particolare lavorando a bassi livelli di luminanza, per i quali l’occhio umano ha una maggiore sensibilità nel verde-blu. La loro applicazione potrebbe permettere di adottare livelli di luminanza minori, pur mantenendo gli stessi standard di sicurezza, rispetto all’impiego delle convenzionali lampade al sodio (per considerare le sorgenti attualmente impiegate a maggiore efficienza luminosa) con emissione centrata sul giallo. Si fa notare che l’attuale normativa per l’illuminazione esterna considera la possibilità di ridurre i livelli di luminanza (declassamento) in presenza di sorgenti con buona resa cromatica. E’ essenziale comunque una adeguata sperimentazione prima che le sorgenti e i livelli di luminanza necessari per la sicurezza stradale possano essere valutati direttamente sulla base delle condizioni di visione mesopiche. Per le sorgenti a LED, sia bianche che colorate, è normalmente dichiarata una vita media dell’ordine di 20.000-50.000 ore di operazione. Si tratta in realtà di un tempo stimato in condizioni operative molto diverse da quelle nelle quali possono trovarsi ad operare se usati per scopi illuminotecnici outdoor. Figura 15 – Armatura illuminante a LED Pagina 27 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Lampade ai Vapori di Mercurio (VM): In questo tipo di lampade la luce è prodotta da una scarica elettrica attraverso vapori di mercurio, con una piccola aggiunta di argon, ad alta pressione, che facilita l'innesco. I vapori di mercurio, la cui emissione luminosa avviene nella regione dell'ultravioletto, sono contenuti nel tubo di scarica ad una pressione, durante il funzionamento della lampada, che assume un valore compreso fra 0,1 e 2,5 Mpa. Alle estremità del tubo di scarica sono situati i due elettrodi. Valori medi delle lampade a vapori di mercurio: temperatura di colore: 2900-4200 K indice di resa cromatica Ra= 45 efficienza luminosa media = 45 - 57 lumen /watt durata di vita: 10.000 h. Numero e tipologia lampade Impianti p.i. GAL 22 2500 2000 1500 1000 500 0 ALO FL IM LED SAP SBP TF VM Figura 16 : analisi parco lampade comuni Gal22: fonte dati amministrazioni – elaborazione BAI Pagina 28 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Comune Borgoratto Mormorolo Brallo di Pregola Canevino Canneto Pavese Castana Godiasco Salice Terme Montescano Montesegale Pietra de Giorgi Ponte Nizza Retorbido Rivanazzano Rocca Susella Romagnese Rovescala Ruino S. Maria della Versa Stradella Torazza Coste Val di Nizza Valverde Varzi TOTALE ALO FL 18 IM 9 187 LED 2 1 2 6 39 4 58 68 1 1 5 139 47 7 27 242 31 357 15 66 SAP 7 18 43 39 293 61 116 41 84 98 82 19 93 10 48 759 73 75 137 67 2163 SBP TF 2 1 2 60 1 6 60 VM 150 335 20 252 124 637 87 159 181 212 781 106 227 88 165 514 1072 314 170 864 6458 TOTALE 157 335 38 297 174 1136 149 118 206 304 314 991 106 306 181 181 562 2032 394 245 137 990 9353 Tabella 6: sintesi tipologia lampade utilizzate comuni GAL22 : fonte dati Comuni – elaborazione BAI Aggregando i dati per tipologia si riscontra una forte incidenza delle lampade a vapori di mercurio presenti ancora nel 67% dei casi. Per ridurre l’impatto ambientale derivante dall’impiego di soluzioni energivore inefficienti utilizzate in applicazioni professionali, i Paesi membri dell’Unione Europea hanno adottato la messa al bando progressiva dei prodotti di illuminazione meno efficienti in ottemperanza alla Direttiva EuP 2005/32/EC recepita dal Regolamento (CE) N. 245/2009. In particolare le lampade a Vapori di Mercurio risultano interessate da tale direttiva secondo lo schema di seguito riportato. Figura 17 tempistiche di messa al bando delle soluzioni a bassa efficienza – fonte Philips Pagina 29 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Distribuzione tecnologia lampade - GAL 22 0,01% 0,06% 0,64% 0,71% 2,59% 3,82% ALO SBP 23,13% TF LED FL IM SAP 69,05% VM Figura 18: distribuzione lampade comuni GAL22 per tipologia: fonte dati Comuni – elaborazione BAI Il bando consiste nel divieto di messa in vendita delle lampade: pertanto è urgente individuare una soluzione tempestiva per la sostituzione dei corpi illuminanti a bassa efficienza ancora presenti sui territori oggetti della presente relazione. La priorità di azione è però da intendersi anche nell’ottica della riduzione dei consumi e quindi dei costi. E’ quindi necessario analizzare le potenze installate ed i consumi in funzione delle tecnologie presenti. Il consumo complessivo dei 22 comuni calcolati sulla base della consistenza degli impianti per un numero di ore di accensione pari a 4.200 è pari a 4.591.933,37 kWh di energia elettrica il cui 62% è attribuibile all’uso delle lampade a vapori di mercurio, seguito da un 32% dalle lampade SAP. La potenza installata nominale è pari, per i comuni GAL22, a 924,1 kW. Pagina 30 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Consumi in kWh in funzione della tecnologia delle lampade impiegate 1400000 1200000 1000000 800000 600000 400000 200000 0 ALO FL IM LED SAP SBP TF VM Figura 19 : consumi aggregati per comune in funzione della tecnologia delle lampade impiegate: fonte dati comuni – elaborazione BAI Distribuzione dei consumi per tecnologia lampada ALO FL IM LED SAP 0% 1% SBP TF VM 0% 5% 32% 62% 0% 0% Figura 20: distribuzione dei consumi GAL22 in funzione della tecnologia della lampada – fonte comuni – elaborazione BAI Pagina 31 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Potenza installata kW per tipologia lampada 700 600 500 400 300 200 100 0 pot kW ALO SBP LED TF FL IM SAP VM 0,07 0,38 3,319 3,462 11,039 42,68 287,97 575,18 Figura 21: potenza nominale complessiva installata GAL22 per tipologia di lampada Potenza Nominale Installata kW 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Potenza Installata kW Figura 22: potenza installata per comune – fonte dati comuni – elaborazione BAI Pagina 32 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] LA FORNITURA DI E. ELETTRICA E LE MANUTENZIONI L’accesso al mercato libero per l’acquisto di energia elettrica ha visto l’adesione di 14 comuni interpellati su 22. I restanti 8 operano ancora nel cosiddetto mercato di maggior tutela. Per la manutenzione degli impianti è invece ENEL SOLE ad avere in carico la maggior parte degli impianti esistenti e solo il comune di Stradella, forte della decisione di procedere al riscatto dell’impianto di p.i. di proprietà di ENEL SOLE ha sospeso anche il contratto di gestione dei punti luce. Comune Rif. Manutenzione Venditore Energia Borgoratto Mormorolo Brallo di Pregola Canevino Canneto Pavese Castana Godiasco Salice Terme Montescano Montesegale Pietra de Giorgi Ponte Nizza Retorbido Rivanazzano Rocca Susella Romagnese Rovescala Ruino S.Maria della Versa Stradella Torazza Coste Val di Nizza Valverde Varzi ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE Ditta Freddi ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE In definizione ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE ENEL SOLE Edison Energia Spa Enel Servizio Elettrico ENEL SPA CEV CEV Enel Servizio Elettrico CEV Enel Sole Srl Enel Servizio Elettrico Enel Servizio Elettrico CEV Enel Servizio Elettrico Enel Servizio Elettrico Duferco Enel Servizio Elettrico Duferco ALPIQ ENERGIA ALPIQ ENERGIA Enel Servizio Elettrico Duferco Voghera Energia Vendita Spa Duferco Alcune amministrazioni hanno trasmesso anche i documenti utili ad analizzare i costi di manutenzione degli impianti in carico alla società ENEL SOLE. Nella maggior parte dei casi la voce di costo annua sostenuta dall’amministrazione è pari a circa il 50% di quella relativa al consumo di energia elettrica. Considerato lo stato di fatto degli impianti e la forte necessità di aggiornamento dei corpi illuminanti, tali importi appaiono poco in linea con un reale costo di mercato. Gli importi calcolati da ENEL Sole tengono conto di alcune voci forfettarie applicate sia agli impianti di proprietà che a quelli in carico all’amministrazione. Pagina 33 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] A titolo di esempio, utilizzando i dati forniti dal comune di Torrazza Coste, per un singolo palo dotato di un armatura con lampada SAP 100W il comune versa i seguenti importi annui - - Nel caso di proprietà del comune: o 5,67333€/mese per la gestione + 0,10750€/mese per la manutenzione dei sostegni + iva Nel caso di proprietà di Enel Sole: o 5,67333€/mese per la gestione + 0, 10750€/mese per la manutenzione dei sostegni + iva Quindi un importo annuo di 84,632€ comprensivi di iva a carico del comune per ogni corpo specificato. Se consideriamo che una lampada SAP da 100W ha una durata media 13.000 ore possiamo supporre una sostituzione lampada ogni circa 3 anni. Considerato il costo di intervento per il ripristino di una lampada e il costo di fornitura della lampada stessa, l’intervento di controllo dell’armatura e sostituzione della lampada può essere computato come di seguito riportato: Descrizione Lampade a vapori di sodio, alta pressione a bulbo tubolare chiaro con accenditore separato, ad alta efficienza e maggiore durata, attacco E 40: 100 W, lumen 10.000 Piattaforma semovente con sbraccio 18 m con operatore Operaio Oneri per la sicurezza Spese Generali Margine di Impresa u.m. q.tà cad ora €/ora 1 0,75 costo € 25,17 € € 48,51 € 0,75 € 22,70 € 2% € 10% € 20% € Totale € tot 25,17 36,38 17,03 1,57 7,86 9,43 97,44 Il costo della lampada e del noleggio è stato desunto dal prezzario per i lavori e le opere pubbliche 2011 in vigore in Regione Lombardia. E’ evidente quindi la discrepanza tra quanto richiesto come onere di manutenzione nell’arco dell’esercizio triennale e a quanto, a condizioni di mercato, l’amministrazione potrebbe appaltare il servizio di manutenzione. Tale valutazione, seppure di prima definizione e non declinata in tutte le varianti di costo, offre lo spunto per sollecitare una verifica delle condizioni di affidamento dei servizi di manutenzione che sarà approfondita nei paragrafi successivi insieme al tema del riscatto degli impianti di proprietà di Enel Sole. Pagina 34 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Comune Borgoratto Mormorolo Canevino Canneto Pavese Castana Montescano Montesegale Pietra de Giorgi Ponte Nizza Rovescala Torazza Coste Importo per consumo Importo per canoni € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € 6.573,00 2.551,00 28.500,00 15.300,00 16.500,00 18.045,00 18.121,00 30.368,46 14.308,96 35.547,79 6.864,00 1.975,32 16.000,00 8.700,00 7.000,00 7.656,00 10.990,00 17.123,49 10.000,00 15.684,92 % Proprietà Sogg. Terzo 99,4% 90,0% 84,0% 95,0% 73% 72% 100% 100% 91,70% 97% # punti luce Enel sole 157 34 284 165 109 85 206 306 166 382 Figura 23: confronto costi di gestione e costi dovuti al consumo per gli impianti di p.i. – fonte dati Comuni GAL22 – elaborazione BAI I costi complessivi di gestione e consumo dichiarati dalle amministrazioni GAL22 sono pari a circa 1.241.000€ con un costo per punto luce molto variabile in funzione delle condizioni dell’impianto e della tipologia di contratto in essere per la manutenzione e per l’acquisto di energia elettrica. Comune Borgoratto Mormorolo Brallo di Pregola Canevino Canneto Pavese Castana Godiasco Salice Terme Montescano Montesegale Pietra de Giorgi Ponte Nizza Retorbido Rivanazzano Rocca Susella Romagnese Rovescala Ruino S.Maria della Versa Stradella Torazza Coste Val di Nizza Valverde Varzi Spesa comunale medio annuo (€) € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € 13.437,00 38.450,14 4.526,32 44.500,00 24.000,00 102.852,18 23.500,00 25.701,00 29.111,00 47.491,95 53.000,00 190.000,00 12.440,00 15.500,00 24.308,96 12.774,00 55.000,00 241.921,08 51.232,71 36.500,00 25.000,00 170.000,00 €/punto luce € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € 85,04 114,78 119,11 131,66 137,93 90,54 157,72 217,81 141,32 155,20 168,79 191,73 117,36 50,65 134,30 71,76 84,23 119,06 130,03 148,98 196,85 173,82 Figura 24: spesa complessiva per la p.i. come dichiarato dai comuni GAL22 – elaborazione BAI Pagina 35 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO: VALUTAZIONE PRELIMINARE La spesa delle amministrazioni per l’energia impiegata per l’illuminazione pubblica e per le manutenzioni degli impianti è di notevole entità. Le motivazioni sono da ricercare nell’età degli impianti, nel livello di sostituzione di corpi illuminanti con tecnologie obsolete, con il mancato inserimento di sistemi di attenuazione del flusso luminoso. Una incidenza media di circa 133,58 € per punto luce è certamente molto alta, se si mettono a confronto i costi a punto luce di impianti di ultima generazione. Lo scarsissimo utilizzo di punti luce di bassa potenza (70 e 100 W) ha portato questa situazione che costituisce un costo fisso notevole per ogni singola amministrazione e quindi per i cittadini che vedranno nei prossimi anni aumentare il costo dell’energia. A fronte di tali consumi c’è peraltro una qualità illuminotecnica piuttosto scarsa a causa dell’età dell’impianto. Il percorso da intraprendere è un intensivo lavoro di riduzione delle potenze installando prodotti di qualità altamente efficienti dal punto di vista energetico. La valenza strategica del P.I.C. descritta nei paragrafi precedenti, trova nella fase di definizione delle soluzioni di efficientamento la sua pratica applicazione. Solo i comuni dotati di un P.I.C. o P.R.I.C. elaborato sulla base di un rilievo puntuale dello stato di fatto dei centri di illuminazione, dei quadri di distribuzione e della classificazione delle strade dal punto di vista illuminotecnico, saranno in grado di predisporre un piano di adeguamento tecnicamente corretto dal quale sollecitare, mediante gare di affidamento, eventuali partner privati (attraverso la modalità del finanziamento tramite terzi e dell’uso delle ESCO) e/o semplici ditte esecutrici nel caso di disponibilità di fondi propri da parte del comune. Negli ultimi anni la società Enel Sole ha proposto ad alcuni comuni la redazione del PRIC ai sensi della vigente normativa regionale LR 17/2000, mentre in altri casi i comuni, con fondi propri, hanno affidato a consulenti esterni la redazione dello stesso piano in modo da avere un documento scevro da qualsiasi condizionamento soprattutto nella parte relativa al piano di miglioramento degli impianti. A giudizio degli estensori della presente relazione questo secondo approccio risulta, seppure più oneroso, quello più efficace e che tutela il comune dal punto di vista tecnico ed anche amministrativo nel momento in cui volesse affidare il servizio di conduzione degli impianti ad un soggetto terzo differente da quello attualmente in essere per la maggior parte dei comuni dell’OltrePo Pavese. VALUTAZIONE ENERGETICA La valutazione energetica dello stato attuale, è stata effettuata considerando esclusivamente i dati raccolti attraverso la richiamata modulistica inviata alle amministrazioni aderenti al presente progetto. Pagina 36 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Le informazioni raccolte non sono state sufficienti a definire un quadro chiaro anche delle tipologie di supporto (palo tradizionale, palo a muro, ballerina etc..) dei punti luce, né tantomeno del livello di prestazione in ottica antinquinamento luminoso. Pertanto si riporta di seguito il censimento globale per tipologia di lampada e potenza installata per ogni comune: • Borgoratto Mormorolo SAP 70 150 250 VM 50 80 125 Totale complessivo • 7 1 5 1 150 33 105 12 157 Brallo di Pregola VM 50 80 125 Totale complessivo • 335 71 254 10 335 Canevino SAP 70 100 150 250 VM 50 80 125 Totale complessivo • 18 10 4 1 3 20 7 9 4 38 Canneto Pavese SAP 70 100 43 25 12 Pagina 37 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] 150 SBP ND VM 50 125 250 Totale complessivo • 6 2 2 252 8 203 41 297 Castana IM 70 150 LED 39 84 SAP 70 100 150 VM 50 80 125 Totale complessivo • 9 5 4 2 1 1 39 21 16 2 124 2 110 12 174 Godiasco – Salice Terme FL 18 18 187 66 117 4 293 21 141 83 45 3 1 1 637 50 20 IM 70 150 250 SAP 70 100 150 250 400 SBP 90 VM 50 Pagina 38 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] 80 125 250 Totale complessivo • Montescano LED 59 SAP 70 100 150 250 400 VM 50 80 125 Totale complessivo • 1 1 61 5 16 26 10 4 87 2 70 15 149 Montesegale IM 100 SAP 70 100 150 250 Totale complessivo • 478 90 19 1136 2 2 116 79 31 5 1 118 Pietra de Giorgi IM 150 SAP 70 100 150 250 VM 50 80 125 Totale complessivo Pagina 39 di 62 6 6 41 12 24 3 2 159 2 148 9 206 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] • Ponte Nizza LED 59 84 SAP 70 100 150 250 VM 50 80 125 Totale complessivo • 39 38 1 84 52 11 16 5 181 24 123 34 304 Retorbido LED 59 SAP 70 100 150 250 VM 50 80 125 Totale complessivo • 4 4 98 32 40 15 11 212 8 146 58 314 Rivanazzano FL 58 58 68 20 8 35 5 82 46 29 7 18 IM 70 100 150 250 SAP 150 250 400 Pagina 40 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] SBP 100 VM 50 80 125 250 Totale complessivo • 2 2 781 9 553 216 3 991 Rocca Susella VM 50 65 80 125 Totale complessivo • 106 40 18 46 2 106 Romagnese SAP 70 100 150 TF 40 58 VM 50 80 125 Totale complessivo • 19 3 5 11 60 1 59 227 84 116 27 306 Rovescala SAP 70 100 150 250 VM 50 80 125 Totale complessivo Pagina 41 di 62 93 18 36 38 1 88 19 52 17 181 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] • Ruino ALO 70 LED 24 39 59 SAP 70 100 150 250 VM 50 80 125 Totale complessivo • 1 1 5 1 3 1 10 2 3 3 2 165 19 133 13 181 Santa Maria della Versa SAP 70 100 150 250 VM 50 80 125 Totale complessivo • 48 21 6 17 4 514 39 391 84 562 Stradella FL 139 139 47 23 19 5 15 14 1 759 103 65 IM 70 100 250 LED 24 39 SAP 70 Pagina 42 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] 100 150 250 VM 50 80 125 250 Totale complessivo • 105 473 78 1072 9 615 416 32 2032 Torazza Coste IM 70 150 SAP 70 100 150 250 VM 50 80 125 Totale complessivo • 7 4 3 73 9 18 29 17 314 47 220 47 394 Val di Nizza SAP 70 100 150 250 VM 50 80 125 Totale complessivo • 75 19 34 12 10 170 20 147 3 245 Valverde SAP 70 100 150 250 137 84 3 40 10 Pagina 43 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Totale complessivo • 137 Varzi FL 20 40 IM 70 100 150 SAP 70 100 150 250 400 SBP 90 VM 50 80 125 Totale complessivo 27 24 3 31 16 2 13 67 9 1 24 25 8 1 1 864 248 446 170 990 Nella tabella sono stati assunti i seguenti assorbimenti per centro luminoso, al fine di considerare l’autoconsumo degli ausiliari elettrici: Tipologia VM VM VM VM FL SAP SAP SAP SBP IM IM IM IM Pot. Nominale (W) 50 80 125 250 18 150 250 400 100 70 150 100 250 Pagina 44 di 62 Pot. Assorbita (W) 59,06 94,5 147 297,5 18 178,5 297,5 476 145 83,36 175,5 117 292,5 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] La potenza elettrica complessiva di tutti gli impianti di illuminazione pubblica risulta attualmente pari a circa 924,1 kW. Considerando una media di funzionamento annuale plausibile pari a 4200 ore/anno risulta che l’energia elettrica consumata per l’accensione dei punti luce è pari a 4.591.583,51 kWh Gli obiettivi del piano di energy saving sono: Ridurre ed eliminare per quanto possibile l’inquinamento luminoso diretto Minimizzare l’incidenza economica ed energetica dell’illuminazione pubblica Ottimizzare i costi di gestione degli impianti Rinnovare gli impianti presenti sul territorio rendendoli più moderni ed efficienti I mezzi con i quali il piano della luce si pone l’obiettivo di ottenere i risultati sono: Costo €/kWh dal 2008 al 2010 0,2000 0,1900 0,1800 0,1700 0,1600 0,1500 0,1400 Andamento costo €/kWh 2008-2010 Tabella 7 : Andamento del costo medio dell’energia elettrica per utenze fascia IC, da 500 a 2000 MWh/anno. Il costo dell’energia è onnicomprensivo di tasse ed imposte. Fonte AEEG Pagina 45 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Figura 25 - Andamento della Tariffa Elettrica e del Prezzo dell’energia della fornitura media di Pubblica Illuminazione Fonte Consorzio Energia Toscana Gli andamenti riportati dei prezzi di vendita per utenze di p.i. induce a riflettere sulla necessità di intervenire in maniera efficace sull’origine della spesa (i consumi) e non solo sul prezzo di acquisto che troppo spesso vede le amministrazioni pubbliche “rincorrere” periodicamente un affidamento del servizio di vendita della componente energia che risulti di pochi decimi percentuali inferiore alla concorrenza. In realtà la riduzione degli impegni di spesa delle PA in materia di pubblica illuminazione si realizzerà solo quando sarà attivo un piano reale di sostituzione ed aggiornamento dei corpi illuminanti e l’inserimento dei regolatori di flusso. Un modo quindi per ridurre i consumi energetici degli impianti di illuminazione consiste nella regolazione del flusso luminoso delle lampade adattandolo alle diverse esigenze, secondo quanto previsto dalla norma UNI 11248. L’applicazione di questa disposizione consente, infatti, di eliminare il flusso luminoso durante le ore notturne nelle aree con minore flusso di traffico (zone commerciali, centri storici ecc.), riducendo quindi i consumi energetici. La regolazione del flusso luminoso avviene attraverso l’inserimento a monte degli impianti di apparecchi che regolano la tensione di alimentazione, consentendo di ridurre il flusso luminoso a gruppi di lampade secondo cicli programmabili. Nelle recenti armature led immesse sul mercato il sistema di regolazione è stand-alone e regola la singola lampada. I regolatori di flusso permettono di variare la potenza delle lampade per adattare l’impianto a parametri locali (interdistanze tra pali, riflessioni della strada, ombre…) e di mantenere il flusso Pagina 46 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] luminoso costante nel tempo bilanciando il decadimento luminoso (funzionalità particolarmente utile per le lampade a ioduri metallici). L’inserimento di questi apparecchi richiede investimenti, ma assicura vantaggi sia nella riduzione dei consumi energetici che nei costi di gestione degli impianti. Il loro impiego, infatti, consente di risparmiare fino al 30% dell’energia consumata dalle lampade e di ridurre i costi di manutenzione grazie alla stabilizzazione della tensione di alimentazione, che migliora la sicurezza degli impianti e prolunga il tempo di vita delle lampade. In generale, l’intervento è conveniente sugli impianti che servono le strade urbane ed extraurbane, in cui il traffico nelle ore notturne si riduce notevolmente, le zone commerciali e i centri storici nelle fasce orarie di chiusura di esercizi e locali. La tecnologia più utilizzata per la costruzione dei regolatori di flusso è quella a trasformatore booster. Il principio su cui si basa consiste nell'impiego di un autotrasformatore variabile e di un trasformatore booster in serie alla linea di alimentazione. La stabilizzazione e la variazione della tensione di uscita sono ottenute variandoil rapporto del trasformatore in serie alla linea fornendo, attraverso un autotrasformatore variabile comandato da un servomotore, una tensione additiva o sottrattiva all’avvolgimento primario, necessaria per portare la tensione di uscita nei limiti prefissati. La stabilizzazione avviene sul vero valore efficace (RMS) della tensione e quindi il regolatore non è interessato da eventuali distorsioni armoniche presenti in rete. Questa tecnologia ha il vantaggio di non avere contatti mobili in serie al carico e di interporre un esiguo numero di spire del trasformatore tra lampada e linea di alimentazione. In caso di guasto della parte di regolazione e/o controllo, le lampade continueranno a rimanere in servizio. Il regolatore di flusso non provoca alterazioni nei livelli di impedenza propria dell'impianto, consentendone l'installazione senza dover rivedere la taratura delle protezioni. Figura 26: Schemi di funzionamento di un regolatore di flusso Solitamente le regolazioni in tensione effettuate dai regolatori di flusso si ripercuotono in variazioni di corrente, potenza assorbita e flusso emesso dalle lampade. Per determinare i valori percentuali della corrente potenza e flusso luminoso al variare della tensione le case costruttrici conducono test di laboratorio sui propri regolatori di flusso. Di seguito sono mostrate gli andamenti tipici di corrente, potenza e flusso luminoso al variare della tensione di alimentazione per le diverse tipologie di lampade in commercio. Pagina 47 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Figura 27: Andamenti tipici di corrente, potenza e flusso luminoso al variare della tensione di alimentazione per le diverse tipologie di lampade in commercio. I vantaggi nell’uso dei regolatori di flusso luminoso si possono sintetizzare nei seguenti due punti. 1. Minore consumo di energia: La stabilizzazione della tensione durante il funzionamento a regime normale e la riduzione nelle ore notturne, quando le condizioni lo consentano (flussi di traffico veicolare ridotti), determinano un risparmio di energia elettrica. La riduzione di potenza assorbita, in funzione del tipo di lampada e delle condizioni dell’impianto, può raggiungere il 30%. 2. Minori costi di manutenzione:L’eccesso della tensione di alimentazione è uno dei fattori che determinano l’invecchiamento precoce delle lampade. La stabilizzazione della tensione attuata dal regolatore evita alle lampade lo stress dovuto alle sovratensioni, prolungandone la durata. Inoltre la riduzione della tensione, quando il regolatore funziona a regime parzializzato, determina una sensibile diminuzione del calore, altro fattore negativo per la durata delle lampade. Pagina 48 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Esempio La regolazione del flusso è una delle strategie adottate dalla L.R. per abbracciare la politica del risparmio energetico. Un impianto tipo, dotato di regolatore, funziona a grandi linee in tal maniera: inizialmente è alimentato al 100% della sua tensione fino alle 22:00. Dopodiché riduce la tensione fino a valori che permettono un’emissione di luce pari al 70%, rispetto a quella di regime. Infine passate le 24:00 si porta il flusso emesso al 50% , fino al sorgere del sole. Queste variazioni programmate della tensione e quindi di flusso permettono consistenti margini di risparmio energetico, che verranno valutati nella parte 4 del PRIC. Figura 28: Schema di gestione di un regolatore di flusso. Pagina 49 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] LE PROPOSTE DI EFFICIENTAMENTO : ENEL SOLE Nel territorio dell’OltrePo Pavese la compagnia Enel Sole ha sottoposto a numerose amministrazioni una proposta di riqualificazione dell’impianto di pubblica illuminazione con la sostituzione dei corpi illuminanti esistenti con moderni apparecchi a LED (nella maggior parte dei casi con il prodotto Archilede). Le proposte si basano quindi sull’utilizzo di una innovativa tecnologia accompagnata anche dalla riduzione e il controllo del flusso luminoso negli orari notturni. Dal punto di vista finanziario le proposte vengono illustrate con piani di ammortamento a 9 anni con tassi pari al tasso Euribor + uno spread del 5,5%. Il meccanismo proposto consente, secondo i piani illustrati dalla società, una piena copertura della rata mensile degli oneri dovuti per l’aggiornamento degli impianti grazie al minore consumo e quindi ai minori costi relativi ai consumi. Enel Sole è aggiudicataria della Convenzione Consip “Servizio Luce 2” per i Lotti 1, 3 e 7, comprendenti le regioni: Basilicata, Calabria, Emilia Romagnia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta. La Convezione consente alle Pubbliche Amministrazioni la possibilità di affidare ad Enel Sole la gestione, la manutenzione e la fornitura di energia elettrica per gli impianti di illuminazione pubblica. La possibilità di adesione è consentita dal 1° Luglio 2011 al 1° Luglio 2013 con possibilità di proroga per ulteriori 12 mesi e prevede due tipologie di contratti di fornitura: • Contratto Standard della durata di 5 anni • Contratto Esteso della durata di 9 anni La Convenzione prevede un sistema di controllo tecnico ed economico delle prestazioni erogate. È inoltre possibile richiedere servizi Extra-Canone, quali lavori per la riqualificazione energetica, manutenzione straordinaria, adeguamenti tecnologici e normativi, per una quota massima del canone complessivo stimato per ciascun servizio (le due tipologie contrattuali, tuttavia, differiscono per il valore massimo di tale quota, oltre che per l’introduzione nel contratto Esteso di una quota obbligatoria di interventi impiantistici a carico di Enel Sole, nonché per la durata contrattuale) Inoltre viene proposta anche una riduzione dei canoni di manutenzione ove questi siano già in essere con l’amministrazione. Le proposte inviate ai comuni e sottoposte all’attenzione degli estensori della presente documentazione appaiono prive di alcune informazioni utili alle amministrazioni per operare una scelta basata su un confronto attivo e trasparente rispetto alle condizioni di mercato. In particolare gli interventi prevedono la sola sostituzione dei corpi illuminanti senza dare alcuna indicazione circa la riqualificazione dei sistemi di alimentazione ed in particolare gli adeguamenti dei quadri elettrici alle vigenti normative: tali voci sono generalmente qualificate come Pagina 50 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] manutenzioni straordinarie il cui valore sarà definito durante il sopralluogo per la consegna dell’impianto oggetto dell’intervento. Inoltre la riduzione degli oneri di manutenzione non viene declinata nelle voci di calcolo impedendone di fatto una valutazione oggettiva: la completa sostituzione di un parco lampade e di armature vetuste con impianti moderni a LED dovrebbe garantire per i primi anni una significativa riduzione degli interventi di sostituzione e manutenzione dei corpi illuminanti stessi. Una declinazione dei costi di manutenzione sull’impianto esistente ed un piano di manutenzione sull’impianto aggiornato in funzione delle nuove tecnologie installate e delle durate maggiori dei corpi illuminanti con tecnologia LED gioverebbe ad una migliore comprensione delle offerte. Infine l’elemento del costo di acquisto dell’energia: aderendo alla convenzione CONSIP LUCE2 non è poi possibile acquistare mediante accesso alla convenzione CONSIP energia elettrica sul mercato libero in quanto nella convenzione sulla p.i. e i servizi semaforici risulta già contenuta la fornitura di energia elettrica. Andamento prezzi lotto 1 - Consip Luce2 185,00 180,00 175,00 170,00 165,00 160,00 155,00 150,00 €/MWh Figura 29: andamento del prezzo totale di vendita per MWh di consumo – fonte aquistinretepa.it – elaborazione BAI A titolo esemplificativo si sono riportati nella tabella seguente gli oneri per gli interventi di riqualificazione proposti dalla società ENEL SOLE rapportati al numero di punti luce sui quali intervenire e la percentuale di riduzione dei consumi e degli oneri di gestione (manutenzione) degli impianti. Pagina 51 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Importo proposta Comune (solo quota capitale per punti luce) Borgoratto Mormorolo € 108.900,00 Canneto Pavese € 173.804,40 Castana € 113.382,00 Godiasco Salice Terme € 415.000,00 Montescano € 81.384,60 Montesegale € 52.887,00 Ruino € 91.300,00 Varzi € 388.620,00 # punti luce oggetto di intervento 150 252 157 946 118 85 166 762 Pagina 52 di 62 €/punto % riduzione luce consumo € € € € € € € € 726,00 689,70 722,18 438,69 689,70 622,20 550,00 510,00 57,90% 60,21% 60,90% 62% 43% 39% 64% nd % riduzione oneri gestione 12% 3% 18% nd 16% 44% 10% 12% [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] STIMA PER LA RIQUALIFICAZIONE DEI CENTRI LUMINOSI COMUNI GAL 22 Gli interventi proposti di seguito, non devono essere interpretati come una forma di PROGETTO: l’insieme delle soluzioni ipotizzate devono essere considerate come delle LINEE GUIDA. Ovvero uno strumento utile per pianificare i possibili rinnovamenti futuri. Un piano completo di Piano di Energy Saving contiene 5 diversi tipologie d’intervento nei seguenti ambiti: Interventi di adeguamento illuminotecnico ed efficientamento energetico -Interventi di sostituzione delle sorgenti luminose (lampada ed ausiliari elettrici) -Interventi di sostituzione degli apparecchi illuminanti completi di lampade ed ausiliari. Interventi di adeguamento meccanico -Interventi di sostituzione dei sostegni meccanici (pali, filo metallico, ecc.) e variazione delle interdistanze ed altezze degli apparecchi. Interventi di adeguamento normativo elettrico -Interventi di adeguamento normativo e rifacimento delle linee elettriche e dei quadri elettrici Interventi opzionali integrativi di efficientamento energetico -Interventi di installazione dei regolatori di flusso Interventi opzionali per l'illuminazione architettonica di alcune aree del centro storico -Interventi opzionali di illuminazione architettonica Per operare in tal senso è indispensabile che le amministrazioni si dotino del P.I.C. in modo da suddividere le aree da illuminare per tipologie omogenee, ad esempio centro storico ed aree urbane, con differenti tipologie di sorgenti luminose da adottare individuando le migliori soluzioni di efficientamento per tipologia sorgente, e potenza. Si vuole però comunque definire una prima stima dei lavori di riqualificazione dei corpi illuminanti supponendo di sostituire le teste palo dotate di lampade a Vapori di Mercurio con nuove teste palo con piastra a led. Inoltre dove la potenze ed il numero di lampade SAP è significativo si è prevista la sostituzione anche in questo caso dei corpi illuminanti. Il costo di sostituzione della testa palo è stato calcolato secondo gli importi presenti nel listino delle opere pubbliche del 2011 in vigore per la Regione Lombardia ed il listino di vendita di una primaria marca di produzione di armature LED per l’illuminazione stradale. Le armature sono state conteggiate tutte con sistema di regolazione di flusso automatico e programmabile. Non sono stati valutati i costi di sostituzione delle seguenti lampade: - ALOGENE: tutte FLUORESCENZA: tutte SAP 400W IODURI METALLICI P<250W LED Pagina 53 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Le potenze delle lampade a led in sostituzioni di quelle SAP e VM è stata dedotta sulla base di precedenti esperienze progettuali e di assistenza tecnica: esse sono utili solo ai fini della definizione dei possibili risparmi e degli importi dei lavori desunti. I valori effettivi vanno calcolati e verificati in funzione dei dati rilevati durante le ore notturne attraverso un opportuno sopralluogo con gli strumenti di misura adeguati: solo in al modo è possibile l’aspetto più propriamente fisico dei livelli di illuminazione esistenti (in termini di illuminamenti e di luminanza). Il riferimento indispensabile all’effettuazione delle verifiche necessarie sono le Norme UNI11248 (“Illuminazione stradale – Selezione delle categorie illuminotecniche”) e UNI EN 13201-2 (“Illuminazione stradale – Requisiti prestazionali”): esse indicano i requisiti di quantità e qualità dell'illuminazione stradale per la progettazione, la verifica e la manutenzione di un impianto di illuminazione. Tali requisiti sono espressi in termini di livello e uniformità di luminanza del manto stradale,illuminazione dei bordi della carreggiata, limitazione dell'abbagliamento, guida ottica. Essisono dati in funzione della classe di appartenenza della strada, definita in relazione al tipo e dalla densità del traffico veicolare. Tutto ciò premesso il quadro complessivo degli investimenti e dei possibili risparmi è il seguente: Comune Borgoratto Mormorolo Brallo di Pregola Canevino Canneto Pavese Castana Godiasco Salice Terme Montescano Montesegale Pietra de Giorgi Ponte Nizza Retorbido Rivanazzano Rocca Susella Romagnese Rovescala Ruino S. Maria della Versa Stradella Torazza Coste Val di Nizza Valverde Varzi % media riduzione consumo 64% 56% 63% 66% 61% 61% 63% 69% 63% 63% 63% 68% 58% 61% 63% 63% 63% 66% 63% 63% 69% 66% TOTALE Capitale investito € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € Pagina 54 di 62 107.870,84 229.664,25 25.903,48 208.532,93 112.341,24 648.759,12 100.633,97 77.584,30 138.344,66 181.903,65 215.053,69 603.700,94 71.338,16 167.928,68 125.088,72 120.839,56 389.167,37 1.288.535,68 268.088,14 168.950,45 92.926,49 635.159,70 5.978.315,98 Risparmio atteso annuo € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € 7.026,66 13.380,17 2.419,70 26.705,84 7.913,63 60.371,14 10.079,82 7.209,25 9.727,24 14.743,90 18.787,91 51.891,18 3.946,79 11.062,30 11.485,53 8.054,11 27.844,38 142.212,61 22.140,03 13.343,29 11.191,70 47.160,65 528.697,82 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] IL RISCATTO DEGLI IMPIANTI Qualora una pubblica amministrazione voglia affidare, attraverso indizione di specifica gara pubblica, i servizi di gestione e manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione deve detenere la proprietà degli impianti stessi. In regione Lombardia si stima che il 56% degli impianti sia di proprietà della società ENEL SOLE: il tema del riscatto degli impianti dovrà quindi essere affrontato da quelle amministrazioni che intendano verificare sul mercato le condizioni di migliore affidamento anche in relazione alla possibilità di indire gare attraverso, ad esempio, l’uso della cosiddetta “finanza di progetto” ex art. 153 e ss. del Codice dei Contratti Pubblici (D. Lgs. 163/2006). LA PUBBLICA ILLUMINAZIONE COME “SERVIZIO PUBBLICO” In premessa è utile ricordare che secondo l’art. 1 del R.D. 2578/1925, l’impianto e l’esercizio dell’illuminazione pubblica rientrano tra i “pubblici servizi”, al pari dell’igiene urbana o del trasporto pubblico. La Giurisprudenza ha recentemente confermato che “il servizio di illuminazione delle strade ha carattere di servizio pubblico locale” (Cons. Stato 8231/2010), considerandolo “servizio pubblico a rilevanza economica” (Cons. Stato 7369/2006). La qualificazione del servizio di illuminazione pubblico quale “servizio pubblico locale” comporta – in assenza di una specifica normativa di settore – la diretta applicazione della disciplina che regola il settore dei servizi pubblici locali, di cui il settore della pubblica illuminazione costituisce una species del genus. In particolare: • la diretta applicazione dei principi desumibili dall’ordinamento comunitario relativamente alle procedure di affidamento del servizio; • l’applicazione degli artt. 1, 24 e 25 dell’R.D. 2578/1925, per quanto concerne la disciplina della facoltà di riscatto degli impianti affidati in concessione; • l’applicazione degli artt. 8 e seg. del D.P.R. 902/1986 , per il riscatto dei servizi affidati in concessione; • l’applicazione dell’art. 30, commi 20, 21 e 22 della L. 221/2012 sugli affidamenti dei servizi pubblici locali. Con deliberazione n. 110 Adunanza del 19 dicembre 2012 l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture, si è espressa proprio in materia di gestione e manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica in Comuni prevalentemente della Lombardia. La delibera 110 del 19 dicembre 2012 mette a fuoco alcuni punti fondamentali per la gestione degli impianti di pubblica illuminazione: Pagina 55 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] • il servizio di pubblica illuminazione è un servizio pubblico locale e in quanto tale soggiace alle regole previste per essi e la sua gestione deve essere affidata con procedure ad evidenza pubblica conformi al diritto comunitario e al Codice dei contratti pubblici; • sono da escludere tutte le forme di proroga o di tacito rinnovo degli affidamenti in corso, se non per lo stretto tempo necessario all’espletamento di procedure ad evidenza pubblica; • per le gestioni in essere, occorre, previa determinazione del valore degli impianti per l’acquisizione al patrimonio comunale e l’assunzione effettiva del titolo di proprietà in capo ai Comuni, procedere all’espletamento delle procedure di evidenza pubblica (ovvero agli affidamenti in conformità alla normativa europea), evitando il mantenimento di situazioni monopolistiche, sulla base della relazione di cui al comma 13 dell’art. 34 D.L. 179/2012, da pubblicarsi entro la data del 31/12/2013; • i concessionari e gli affidatari di servizi pubblici locali, a seguito di specifica richiesta, sono tenuti a fornire agli enti locali che decidono di bandire la gara per l'affidamento del relativo servizio, i dati concernenti le caratteristiche tecniche degli impianti e delle infrastrutture, il loro valore contabile di inizio esercizio, secondo parametri di mercato, le rivalutazioni e gli ammortamenti e ogni altra informazione necessaria per definire i bandi (ex art. 25, comma 6, D.L. 1/2012, convertito in l. 27/2012). Pertanto, deve essere fornita all’ente locale una dettagliata descrizione degli impianti esistenti, della relativa funzionalità o della necessità di interventi di messa a norma, al fine di mettere in condizione gli stessi di predisporre bandi atti a consentire un’offerta tecnico-economica consapevole ed affidabile da parte degli operatori; • l'ammissione della società Enel Sole s.r.l. alla gara indetta da CONSIP in data 8.10.2009 nonché l'aggiudicazione in favore della stessa di n. 3 lotti è avvenuta in aperta violazione dell'art. 23-bis, comma 9, decreto-legge 112/2008 (convertito in L. 133/2008) nel testo all'epoca vigente, ove sussisteva ed era pienamente vigente il divieto di partecipazione alle gare anche per le società partecipate da società quotate in mercati regolamentati; Inoltre il Consiglio di Stato, sez. V, con sentenza n. 3607 del 14.06.2011, ha confermato la legittimità dell'esercizio del riscatto affermando l'importante principio che la determinazione dell'indennità di riscatto non costituisce necessario presupposto per l'esercizio di tale diritto né per l'indizione di una gara per l'affidamento del servizio stesso e non è condizionata al preventivo accordo tra le parti. Le modalità di riscatto sono correttamente riportate nelle “LINEE GUIDA: I fondamentali per una gestione efficiente degli impianti di pubblica illuminazione”3 redatte da ENEA nell’ambito del progetto Lumiere nel settembre 2012 e riportate in sintesi anche nel portale dei servizi di pubblica utilità della Regione Lombardia. 3 http://www.progettolumiere.enea.it/filemanager/cms_enealumiere/img/CONTRIBUTI_ESTERNI/Il_Riscatto_d i_Rete_.pdf Pagina 56 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] “Il Comune che intende riscattare la proprietà dell'impianto, dovrà seguire la procedura indicata nel DPR 902/86 - articoli 8 ÷ 14 che prevede: • il Consiglio comunale, a maggioranza, delibera di procedere al riscatto dell'impianto, acquisendone la proprietà e corrispondendo il giusto indennizzo e dà mandato alla Giunta e all'Ufficio Tecnico per gli atti esecutivi; • Entro trenta giorni dalla data della deliberazione al proprietario deve essere notificato, a mezzo di ufficiale giudiziario l'atto, di preavviso; • Nei trenta giorni successivi all'avvenuta notifica del preavviso, il proprietario deve redigere lo stato di consistenza dell'impianto comunicandolo immediatamente al Comune che, nei trenta giorni successivi, dovrà comunicare il proprio accordo o le proprie osservazioni; • Se il proprietario non provvede, lo stato di consistenza è definito dal Comune entro 120 giorni, e immediatamente comunicato al proprietario che avrà 15 giorni per le proprie contro-deduzioni, in mancanza delle quali lo stato di consistenza si intende accettato; in caso di disaccordo decide un collegio di tre periti; • Lo stato di consistenza costituisce la base per determinare l'indennizzo dovuto, ai sensi dell'art. 24 del R.D. 15.10.25 n. 2578 (valore degli impianti tenuto conto del degrado e dedotti i contributi pubblici); • La Giunta prende atto di tale valutazione e stabilisce di farne formale offerta al proprietario dichiarando, contemporaneamente, l'acquisizione della proprietà dell'impianto per avvenuto riscatto e fissando una data per la presa di possesso in contraddittorio e con verbale; • Se il proprietario accetta l'indennizzo ed effettua la consegna, la questione è chiusa e il Comune può bandire la gara per l'affidamento del servizio (con o senza trasferimento di proprietà), ovvero può costituire una Società strumentale o utilizzare qualche altra forma prevista dall'art. 113 T.U. 267/2000 (nel frattempo la gestione può essere affidata temporaneamente a trattativa privata al precedente gestore o a qualche altro soggetto); • Se il proprietario non accetta l'indennizzo, questo viene accantonato a sua disposizione e viene avviata la procedura arbitrale prevista dallo stesso art. 24, comma 7° T.U. municipalizzate; contemporaneamente con ordinanza sindacale il Comune dichiara l'avvenuto riscatto e prende possesso dell'impianto. Nel calcolo per la valutazione degli impianti occorre tenere nel debito conto il degrado che gli impianti hanno subito nel tempo, lo stato di obsolescenza degli apparecchi di illuminazione e la loro rispondenza alla l.r. 17/00, il rispetto delle attuali normative di sicurezza elettrica (NORME CEI) e prestazionali – illuminotecniche. Allo stato attuale dei comuni GAL22 risulta che il solo comune di Stradella ha avviato il percorso di affidamento tramite gara di evidenza pubblica dei servizi di gestione degli impianti di p.illuminazione adottando la delibera di C.C. n. 11 del 17/02/2013 ed i successivi atti conseguenti per predisporre il riscatto degli impianti di proprietà della società ENEL SOLE. Pagina 57 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] LE MODALITA’ DI FINANZIAMENTO DEGLI INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO La realizzazione di iniziative virtuose quali la riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione per il contenimento dei consumi e dell’inquinamento luminoso, spesso viene rallentata o semplicemente non perseguita a causa degli elevati importi da sostenere e i conseguenti oneri che finanziari che questo genere di interventi comporta. Nel caso dei comuni di piccole dimensioni questa problematica si amplifica ulteriormente in quanto la capacità di redigere progetti e bandi di gara per l’affidamento di servizi di manutenzione e/o di gestione completa degli impianti di p.i. risulta molto bassa. Il presente paragrafo non vuole essere un richiamo agli strumenti di reperimento dei fondi per la riqualificazione degli impianti di p.i. ma piuttosto una disanima di quelli che maggiormente si possono adattare al contesto territoriale dell’OltrePo Pavese, ad una rete di comuni di piccole dimensioni con ridotta capacità finanziaria, ma spesso anche tecnico-amministrativa. IL FINANZIAMENTO TRAMITE TERZI Il Finanziamento Tramite Terzi (FTT) può essere definito come un accordo contrattuale che coinvolge un terzo - oltre al fornitore di energia e al beneficiario della misura di miglioramento dell’efficienza energetica - che fornisce i capitali per tale misura e addebita al beneficiario un canone pari a una parte del risparmio energetico conseguito avvalendosi della misura di miglioramento dell’efficienza energetica. Il soggetto terzo può essere la ESCO stessa oppure un soggetto esterno. Figura 30: schema grafico di funzionamento del FTT – Fonte Progetto Lumiere – Enea 2012 Pagina 58 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] La ESCo, [rif. articolo 2 del Decreto Legislativo 115/2008], viene definita come “persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici o altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell'utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell'efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti”. I limiti di applicazione del modello ESCO – FTT nel campo della pubblica illuminazione sono ascrivibili a due tematiche: - - secondo alcuni operatori del settore i disciplinari di gara per questo tipo di affidamenti non sono sostenibili dal punto di vista economico in quanto l’importo complessivo dei lavori è sottostimato rispetto alla reale necessità. Secondo una statistica elaborata da HERA oltre nel 49% delle gare alle quale la società ha partecipato, l’importo a base d’asta era inferiore alla prestazione richiesta e nel 17% dei casi le aste vanno deserte. le stesse ESCO non sempre hanno la capacità finanziaria propria per sostenere progetti per i quali la PA non ha disponibilità di contribuire a differenza di quanto accade per l’FTT con soggetti privati. In questo caso la ESCo deve farsi carico dell’intero finanziamento assumendo il rischio correlato alla prestazione energetica oltre che l’eventuale rischio nei confronti di un ente finanziatore. Un esempio di affidamento degli oneri di gestione, manutenzione e di fornitura di e.elettrica mediante lo strumento dell’FTT è il comune di Gabicce Mare (PS) che ha stipulato un contratto con la società HERA dopo regolare bando di gara di evidenza pubblica. I dati di sintesi dell’intervento di Gabicce Mare (5.808 abitanti) sono i seguenti: - 5500 punti luce Intervento sull’86% dei punti luce di cui 3040 nuovi Inserito telecontrollo per ogni palo mediante sistema con onde convogliate sul 95% della linea Durata contratto: 20 anni Investimento a carico della Esco: 5,062 M€ Rata a carico del comune: 350.000€/anno Risparmio sui consumi: 64% Pagina 59 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] IL FONDO EEEF – European Energy Efficency Fund Si tratta, in sintesi, di un'iniziativa partnership pubblico-privato indirizzata all'attenuazione dei cambiamenti climatici attraverso misure di efficienza energetica e mediante l'utilizzo di energia rinnovabile negli Stati membri dell'Unione Europea, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi fissati dal “Pacchetto Clima-Energia 20-20-20” dell’Unione Europea: entro il 2020 ridurre del 20% le emissioni di gas serra, incrementare del 20 % la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20 % il risparmio energetico. Il Fondo, che è gestito dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), ha un capitale iniziale di 265 milioni di euro, di cui: - 125 milioni di euro stanziati dalla Commissione Europea; - 75 milioni di euro stanziati dalla Banca Europea per gli Investimenti ; - 60 milioni di euro stanziati dalla Cassa depositi e prestiti; - 5 milioni di euro stanziati da Deutsche Bank. Le categorie di progetti in cui il Fondo può investire sono l'adozione di misure per il risparmio energetico negli edifici pubblici e privati; lo sviluppo di sistemi combinati calore-energia ad alta efficienza; lo sviluppo di sistemi puliti di trasporto urbano; l’ammodernamento delle infrastrutture, quali l’illuminazione stradale e semaforica, e le reti intelligenti. Il fondo è poco utilizzato dagli enti pubblici italiani in quanto l’investimento minimo ammissibile è pari a 5 milioni di euro e fino ad un massimo di 50. Inoltre le iniziative sono realizzate mediante strumenti finanziari di debito con tassi fissi o variabili in funzione della base del rischio dell’investimento. Il fondo riconosce contributi in conto capitale per l’assistenza tecnica con una leva 1:20 rispetto all’importo complessivo dell’iniziativa. L’uso di uno strumento come l’EEEF presuppone, per un territorio fatto di piccoli comuni, di individuare un soggetto capofila, ad esempio la provincia, attorno alla quale candidare il progetto complessivo di riqualificazione degli impianti di p.i. : dall’analisi dei dati illustrata nei paragrafi precedenti l’importo dei lavori per la riqualificazione di soli 22 comuni supera l’importo minimo ammissibile. E’ evidente che impostare un percorso di sintesi delle azioni programmatiche di 22 amministrazioni, verificarne la fattibilità sul territorio, analizzarne i profili di ammissibilità e proporre l’istanza all’EEFF non appare semplice : vi sono però in Italia esempi concreti di progetti di reti di comuni che hanno candidato iniziative sui temi della sostenibilità ambientale ed energetica : è il caso di citare il progetto CHIETI TOWARDS2020 che ha sostenuto questa linea operativa conseguendo il finanziamento con il fondo ELENA di tutta l’assistenza tecnica necessaria alla realizzazione di un piano di investimenti di oltre 80 milioni di euro [http://www.provincia.chieti.it/elena]. Pagina 60 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] IL CONTRATTO DI DISPONIBILITA’ Il contratto di disponibilità, disciplinato dall’art. 160-ter del Codice ed annoverato dall’art. 3, comma 15-ter tra i contratti di partenariato pubblico-privato, è il contratto mediante il quale sono affidate, a rischio ed a spese dell’affidatario, la costruzione e la messa a disposizione a favore dell’amministrazione aggiudicatrice di un’opera di proprietà privata destinata all’esercizio di un pubblico servizio, a fronte di un corrispettivo (cfr. art. 3, comma 15-bis.1). Per messa a disposizione, si intende l’onere assunto a proprio rischio dall’affidatario di assicurare all’amministrazione aggiudicatrice la costante fruibilità dell’opera, nel rispetto dei parametri di funzionalità previsti dal contratto, garantendo la perfetta manutenzione e la risoluzione di tutti gli eventuali vizi, anche sopravvenuti. Il contratto è assegnato con gara (articoli 66 e 122 del Dlgs 163/2006) utilizzando il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. L'opera rimane di regola di proprietà privata per tutta la durata del contratto, anche se posta nella piena disponibilità dell'ente, che deve corrispondere un canone di disponibilità, proporzionalmente ridotto o annullato nei periodi di ridotta o nulla disponibilità dell'opera. Al termine del contratto la Pa corrisponderà un prezzo per il trasferimento a suo favore della proprietà dell'opera, parametrato ai canoni già versati e al residuo valore di mercato. La Pa può rinunciare al riscatto, ma quest'ipotesi si verificherà raramente. Il contratto si caratterizza per il trasferimento dei rischi di costruzione e della successiva gestione delle opere pubbliche sulle controparti; l'operazione non costituisce indebitamento, a differenza del leasing finanziario e dal project financing. La circostanza è di rilevante importanza in considerazione delle drastiche limitazioni all'indebitamento, da ultimo dettate dall'articolo 8, comma 1, della legge 183/2011. Il contratto di disponibilità ha già trovato due applicazioni pratiche sul tema della pubblica illuminazione attraverso la cessione dei “pali”, quindi dei supporti, da parte delle PA alle società aggiudicatrici dei bandi di gara espletati. Il primo caso è stato quello del comune di Montechiarugolo (10.473 abitanti) che ha pubblicato nel luglio 2013 il bando di gara per procedura aperta relativo all'affidamento della realizzazione e messa in disponibilità di interventi di riqualificazione energetica ed efficientamento della rete di illuminazione pubblica comunale. (http://www.comune.montechiarugolo.pr.it/page.asp?IDCategoria=997&IDSezione=6148&ID=48 7739) L’amministrazione ha in primis riscattato i 261 punti luce di proprietà di Enel Sole con le modalità già indicate nella presente relazione, per poi individuare questa innovativa forma di affidamento della realizzazione di opere pubbliche. Il totale dei punti luce interessati dall’intervento è pari a 2269 per i quali l’amministrazione ha richiesto due livelli diversi di intervento: Pagina 61 di 62 [INDAGINE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DELLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE DEI COMUNI ADERENTI AL PROGETTO “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA”] Intervento principale: L’intervento prevede l’efficientamento e la razionalizzazione di tutto il sistema “illuminazione pubblica” del territorio comunale mediante la sostituzione dei corpi illuminanti con armature ad alta efficienza e ad elevata tecnologia per garantire il massimo risparmio ottenibile in termini di consumi e di abbattimento dell’inquinamento luminoso, secondo le prescrizioni riportate nel Capitolato prestazionale allegato al bando tramite messa in disponibilità sensi dell’art. 160-ter del D.Lgs 12/04/2006 n. 163 e s.m.i. E’ inoltre richiesto un sistema di telecontrollo per singolo punto luce con dotazione di smart card per la gestione diretta e remota del programma di accensione e spegnimento. Intervento accessorio: messa in efficienza o la sostituzione o l’adeguamento dei quadri elettrici esistenti, rifacimento dell’impianto di illuminazione pubblica di un quartiere sostituzione complessivi n. 9 pali. Nel febbraio 2014 anche il comune di Casina (RE) ha adottato la stessa modalità operativa per l’affidamento dei servizi di adeguamento dell’impianto di pubblica illuminazione. BIBLIOGRAFIA - Progetto di Ricerca 3.2. “ Innovazione nell’illuminazione pubblica: nuove tecnologie ed integrazione con altre reti di servizi energetici “ – Enea 2012 – Progetto Lumiere Linee guida operative per la gestione degli impianti di pubblica illuminazione – Ancitel maggio 2013 GLI IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE IN PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO MANUALE OPERATIVO: Camera di Commercio di Roma Pagina 62 di 62
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