Francesca Leonardi - Liceo B. Russell

'La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte' (Omar Kayyam) Arizona 2014 La mattina dell’1 febbraio 2014, diciannove ragazzi della Val di Sole e Val di Non, frequentanti il liceo “B. Russell” di Cles, accompagnati da lettrice d’inglese e professore di scienze, si sono imbarcati su di un aereo che li ha portati fino in Arizona, a Tucson, nel sud-­‐ovest degli Stati Uniti, al confine con il Messico. In questo scambio scolastico -­‐ culturale i ragazzi si sono recati nel deserto di Sonora seguendo le tracce di un convalligiano che li precedette di 327 anni. Come molti potranno sapere, stiamo parlando di Eusebio Francesco Chini, nominato poi dai Nativi Kino. Egli fu un Padre gesuita e missionario che realizzò un’enorme opera di formazione, aiuto e difesa dall’oppressione spagnola degli Indiani d’America. Solo per darvi un esempio, in 24 anni, essendo un missionario, realizzò 24 missioni, fra queste troviamo quella di San Xavier del Bac che si trova proprio a Tucson e che il gruppo ha avuto l’onore di visitare. Inoltre, si sono spinti oltre il confine delle colonne d’Ercole anche alla ricerca di una famiglia dalla storia un po’ speciale: la famiglia DeConcini. Alla fine del ‘800 la vita era dura in Val di Missione di San Xavier del Bac, Tucson az
Non, come in molte altre località, i raccolti erano magri e i padri di famiglia non riuscivano a sfamare la numerosa prole. Molte persone guardavano con curiosità, ammirazione e speranza al Nuovo Continente, fra questi c’era anche Giuseppe DeConcini, un diciassettenne di Casez che nel 1893 lasciò la sua valle e la sua famiglia per andare in America in cerca di fortuna. Appena arrivato a New York incominciò a lavorare come minatore, poi come lustra scarpe e per fare un po’ di soldi extra si esibiva nei locali suonando l’armonica. Nel corso di dieci anni riuscì a racimolare un bel gruzzolo di denaro e così comprò un albergo che gestiva con la moglie, e i due figli. In seguito la famiglia si trasferì in Arizona, a Tucson, a causa delle condizioni di salute di Giuseppe. Passarono gli anni, Giuseppe morì, Evo A. DeConcini, il figlio, diventò un bravissimo avvocato e poi giudice, al quale è dedicato il tribunale federale di Tucson tutt’oggi. Inoltre, troviamo un altro esponente di spicco della famiglia quale Dennis DeConcini, nipote di Giuseppe, avvocato e politico che è stato senatore dello stato dell’Arizona dal 1977 al 1995. È stato, infatti, grazie al libro A TRUE STORY, the DeConcini family story di Vittorio Cavini, tradotto in inglese da Loretta Reich, lettrice d’inglese e accompagnatrice della rappresentanza trentina, che i ragazzi hanno avuto la possibilità, o meglio la fortuna, di incontrare questa famiglia, di parlare e trascorrere una bellissima serata ricca di emozioni, che si sono impresse in maniera indelebile nel loro cuore, con persone, soprattutto le più anziane, che hanno le montagne e la Val di Non nel cuore proprio come i giovani trentini. In questo viaggio non è mancata la scienza. Da studenti del Liceo Scientifico Scienze Applicate, non si poteva non sfruttare il fatto di trovarsi in un territorio geologicamente rilevante. Infatti, non poteva di certo mancare nella lista delle cose da fare la visita al Grand Canyon, una delle sette meraviglie del mondo. Il Grand Canyon è un'immensa gola creata dal fiume Colorado nell'Arizona settentrionale, in essa si possono ammirare quasi due miliardi di anni della storia della Terra che sono emersi alla luce proprio grazie all'azione del Colorado e dei suoi affluenti, che in milioni di anni hanno eroso strato dopo strato i sedimenti. Inoltre, durante il viaggio di ritorno è stata colta al volo la possibilità di ammirare la meravigliosa cittadina di Sedona, dai rossastri colori e dalle incantevoli e affascinanti strutture rocciose. In questo modo gli studenti hanno preso coscienza della grande forza e immensità della natura, in confronto alla quale l’uomo si sente minuscolo e insignificante, ma allo stesso tempo importante, perché parte dell’immensità stessa. Possiamo, avviandoci verso la fine di questo viaggio sulla carta, affermare che dopo quest’esperienza i piccoli uomini South Rim, Grand Canyon
e donne, siano cresciuti, maturati. Hanno esplorato un nuovo mondo, nuove realtà e abitudini, hanno aperto gli occhi e si sono accorti che non tutto è come l’accogliente Val di Non, il mondo è fatto anche di difficoltà e imprevisti. Infatti, hanno potuto riflettere sulla fortuna che hanno, assistendo ad un processo giudiziario sull’immigrazione. La vista di quei poveri immigrati e il suono delle catene che portavano su mani, piedi e cinta, ha fatto scattare nelle loro menti un campanello d’allarme, che li ha portati a riflettere sulla loro condizione privilegiata e che ha sottolineato, per l’ennesima volta, che nel mondo c’è tanta povertà e disperazione. Questi sono gli incontri prescelti fra tanti che hanno arricchito la nostra esperienza di viaggio. Questa fantastica avventura è stata quindi, crescita, scoperta, meraviglia, amicizia, emozione, divertimento e molto altro ancora, perché avere la possibilità di viaggiare, fare nuove conoscenze, incontrare diverse culture e realtà, è un’opportunità straordinaria, un dono da sfruttare appieno, per questo bisogna anche lodare, oltre a lettrice-­‐organizzatrice e insegnanti accompagnatori, i genitori dei ragazzi che hanno permesso loro di prender parte a questa esperienza indescrivibile! White Stallion Ranch, Tucson az
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Francesca Leonardi