Il Mattino - Architettura | Territorio | Economia

Cronaca Salerno 31
Sabato 15 novem bre 2014
Il M a ttin o
L’inchiesta II gup rinvia a giudizio imprenditori, tecnici e funzionari municipali, prima udienza a maggio. Comune e animalisti parti civili
Rifiuti sotto piazza libertà, in 17 a processo
I detriti della demolizione
del pastifìcio Amato
interrati nel cantiere
Tutti i nomi
Angela Trocini
Rinviati a giudizio per smaltimento il­
lecito di rifiuti. Il 7 maggio, davanti al
giudice monocratico Zunica del Tribu­
nale di Salerno, dovranno comparire
in diciassette tra imprenditori e tecni­
ci accusati - a vario titolo - di reati am­
bientali sia per l'interramento, nel
cantiere di piazza della Libertà, di de­
triti provenienti dalla demolizione del
pastificio Amato siaperlo smaltimen­
to in discariche abusive dei materiali
di scavo della stessa piazza. Nello spe­
cifico, il giudice dell'udienza prelimi­
nare Donatella Mancini ha rinviato a
giudizio Gilberto Belcore, Paolo Baia,
Mario Califano, Giuseppe Celentano,
Giulio Celentano, Salvatore Costanti­
no, Sergio Delle Femine, Armando
Esposito, Enrico Esposito, Nicola Giu­
seppe Grimaldi, Antonella Iannone,
Pietro Marchesano, Franco Marrazzo, Alberto Picentino, Bruno Picentino, Antonio Ragusa e Candida Sanso­
ne. Il processo è anche a carico delle
persone giuridiche rappresentate dal­
la Esa Costruzioni Generali (societàin
liquidazione) che ha eseguito i lavori
della piazzae dalla Me.Ca. srl, accusa­
ta di gestire discariche illegali. Il tutto,
per la Esa, con un risparmio di spesa
perii mancato versamento degli oneri
di conferimento in discarica e il guada____
gno connesso alla
liquidazione dita-
Le accuse
^ ° ne ri da Parte
S econdo
della stazione appaitante.
I pm
Secondo le aci materiali
cuse, formulate
d is c a v o
dai sostituti procuSmaltiti
ratori Maria Car,.
. i
mela Polito, Rocin discariche co Alfano e Guabusive
glielmo Valenti,
____
sotto la pavimen­
tazione di piazza
della Libertà ci sarebbero circa tremi­
la metri quadri di rifiuti speciali non
pericolosi, cioè materiali di risulta pro­
venienti dalla demolizione dell'expa­
stifìcio Amato e usati come materiale
di riempimento nel cantiere di Santa
Teresa. Inoltre pietre e rocce del can­
tiere della piazza, per i quali il Comu­
ne pagava i costi di smaltimento, sa­
rebbero finite in discariche illegali.
Proprio per questo l'ente comunale
(rappresentato dagli avvocati Paolo
Carbone e Lucio Basco) si è costituito
parte civile. Ha richiesto e ottenuto la
costituzione diparte civile anche l'as­
sociazione Anpana con l'ammissione
al gratuito patrocinio. I reati (punibili
con contravvenzione) vanno dal no­
vembre 2009 a giugno 2012 tanto che
alcuni capi di imputazione (quelli fi­
no al 2010) allafine del prossimo anno
saranno prescritti.
Secondo le accuse gli imprenditori
Giuseppe e Giulio Celentano, Gilber­
to Belcore e Armando ed Enrico Espo­
sito avrebbero agito in concorso con
Baia, direttore deilavori, e Delle Femi-
Dalla prima
dì cronaca
■ Gilberto Belcore
(Esa costruzioni)
Paolo Baia
(direttore lavori piazza
della Libertà)
........Mario Califano
(imprenditore)
■ Giuseppe Celentano
(imprenditore)
Il caso
Racket sui lavori
restano incarcere
i fratelli Palatucci
Laura Del Verm e
Importanti centri economici, sfrut­
tavano approdi naturali, piccole
baie o laghi, per dotarsi di moli per
essere facilmente in contatto con
gli importanti snodi mercantili e
commerciali del Mediterraneo. In
questa pusilla Roma era possibile,
quando gli impegni nella capitale
si diradavano, intrecciare utili rela­
zioni, continuare a perseguire, in
un'atmosfera più distesa, i propri
interessi politici ed economici sen­
za tralasciare il gusto squisitamen­
te romano per l'otium. L'ozio pro­
duttivo di chi si occupa degli affari
allietando le sue giornate circonda­
to dal lusso, dalla bellezza e dalla
poesia. Ovidio è tra i tanti poeti ro-
Armando Esposito
(Esa costruzioni)
....... Antonio Ragusa
(funzionario Comune
Salerno)
.... " Salvatore Costantino
(operaio Euro Beton)
....
Nicola Giuseppe Grimaldi
(responsabile cantiere)
Enrico Esposito
(Esa costruzioni)
Antonella Iannone
(Mecasrl)
Pietro Marchesano
(Alpi srl)
■*ie.nTimetri
f j
ne (direttore dei lavori del cantiere ex
pastificio Amato nonché direttore
operativo dell'ufficio direzione lavori
di piazza della Libertà) che autorizza­
vano il trasporto dei rifiuti e il recupe­
ro degli stessi. Rifiuti che i due Celenta­
no, sempre in assenza di autorizzazio­
ne, avrebbero utilizzato anche come
materiale di sottofondo di una strada
interpoderale in località Santa Maria
del Pungolo. Per quanto riguardai' ab­
bandono in modo incontrollato di
28.500 metri cubi di terre e rocce da
scavo nella cava a Montecorvino Pugliano sono imputati gli Esposito, i Pi­
centino, Belcore, Sansone e Marche­
sano. Per quanto riguarda lo sversa­
mento nella cava di Pellezzano gestita
da Antonella Iannone (legale rappre­
sentante della Me.Ca.) di terre e rocce
provenienti dal sottostante parcheg­
gio di piazza della Libertà, insieme al­
la stessa Iannone, agli Esposito e Cali­
fano (titolare della ditta di movimento
terra) sono imputati anche il direttore
dei lavori Baia, il direttore operativo
Delle Femine e il Rup Ragusa in quan­
to autorizzarono il conferimento dei
rifiuti nell' area ubicata a Pellezzano at­
traverso l'approvazione di un piano di
gestione delle terre e rocce di scavo.
Materiali sversati nell' area di Pellezza­
no provenienti anche dai lavori di de­
molizione dell'ex pastificio Amato.
Ad alcuni imputati, come Grimaldi e
Costantino, le indagini del Noe hanno
contestato anche la pulitura di beto­
niere coni'abbandono sul terreno del­
le acque di lavaggio.
) RIPRODUZIONE RISERVATA
M axi o p e ra
In diciassette tra im prenditori efunzionari com unali
rinviati a giudizio per gli scavi di piazza della Libertà
«La rivoluzione in vent’anni
decisivo l’arrivo di Bohigas»
L ’urbanistica
L'assessore De Maio chiude
il festival di architettura Gate
«Così rovesciammo le priorità):
Lucia D’Agostino
«Quasi il 50% di tutti i comparti ogget­
to di Pua sono in adozione o approva­
zione, giungendo a una piena fase di
gestione del programma iniziale.
Una variazione culturale, unrovesciamento di priorità che ha trasferito i
progetti di riqualificazione e urbaniz­
zazione dalla carta alla pratica antici­
pando quello che nell'urbanistica si è
andato evolvendo in seguito e che l'in­
tervento di Oriol Bohigas con la tra­
sformazione urbana di Salerno aveva
anticipato all'inizio degli anni Novan­
ta». Ha chiuso così il suo intervento
Mimmo De Maio, assessore comuna­
le all'urbanistica, nella giornata con­
clusiva del Festival internazionale di
architettura Gate.
Accompagnato daFilomenaDaraio, responsabile comunale ufficio di
piano, De Maio ha tracciato il percor­
sue stanze all'ascolto di nuovi, en­
tusiasmanti racconti. Positano og­
gi come allora è circondata da un
paesaggio vivente di rara bellezza
circondata com 'è da stretti passi
collinari che si inerpicano lungo le
terrazze della costiera. E così, pas­
seggiando per il centro si ci imbat­
te nella Chiesa di Santa Maria As­
sunta, riscoprendo che il pavimen­
to della Cripta Superiore custodi­
sce, ancora intatte, le strutture m u­
rarie e i tetti crollati di una villa m a­
rittima romana costruita nel I sec.
a.C., danneggiata nel terremoto
del 62 d.C. e definitivamente rico­
perta dalle ceneri e dalle pomici
dell'eruzione del Vesuvio del 79
d.C. Le strutture della villa maritti­
ma e la sua decorazione scultorea
furono, in parte, portate alla luce
già nel corso del Seicento, m a è a
metà del Settecento che Carlo We­
ber, l'architetto svizzero che segui­
va - per volontà di Carlo di Borbo­
ne - gli scavi di Pompei, Ercolano e
Stabiae, che i resti vengono meglio
compresi. Più recentemente, negli
anni Venti del ‘900, la sistemazio­
ne di una bottega, nei pressi della
Chiesa, ha portato alla luce altre
so di innovazione, riqualificazione e
metamorfosi della città illustrandone
non solo i cambiamenti fisici ma an­
che tutto il rovesciamento di pensiero
che c'èdietro. Senza enfasi propagan­
distica ma sorvolando sulle vicende
giudiziarie che coinvolgono sindaco
e assessori imputati nel processo Crescent, l'assessore ha optato per una
narrazione essenziale di quelle che so­
no state le scelte politiche dell'ammi­
nistrazione che nel ' 93 chiamò l'archi­
tetto spagnolo Bohigas a occuparsi
del piano regolatore generale, lui che
negli anni Ottanta incarnava la rina­
scita e la trasformazione spagnola in
una fase felice di disponibilità di gran­
di risorse. Proprio con Bohigas, che
inizialmente aveva rifiutato l'incari­
co, si è avuto quel cambiamento a 360
porzioni della villa. Anche in que­
sto caso, come già a Pompei, Erco­
lano, Stabiae, i materiali eruttivi
che avevano portato devastazione
e abbandono, hanno consentito la
perfetta conservazione di portici.
Alla grande sinergia degli Enti che
sono stati capaci di veicolare fondi
europei su questo ambizioso pro­
getto si deve la possibilità di ricom­
porre i fili di questo racconto e una
riscoperta attesa da anni che resti­
tuirà alla costiera una delle sue sto­
rie più affascinanti.
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Quelle voci di fondo
dietro la vittoria
Davide Morganti
Però, poi, càpitano sere, come quel­
le di ieri a Reggio Calabria, in cui le
urla dello stadio sono spelacchiate,
si sentono qua e là, hanno poca
convinzione, ogni tanto si alzano
ma la partita le affievolisce di conti­
nuo, soprattutto dopo il vantaggio
99
il p erso n ag g io
Il responsabile
d e ll'u fficio di piano
Daraio
star a Santa Sofia
gradi del modo di intendere gli inter­
venti urbanistici che fino ad allora an­
davano dal generale al particolare. È
partendo dal Pua, invece, che si dove­
va risalire alla cornice generale del
piano, addirittura ponendo come
«condicio sine qua non» dell'incarico
l'approvazione in anticipo di sei pro­
getti puntuali, perimetrando in modo
chiaro le aree in cui fare le trasforma­
zioni, con un ribaltamento dei criteri
di pianificazione e un avvio immedia­
to dei lavori con tutti gli strumenti a
disposizione in quel momento.
Un'anticipazione, insomma, del di­
battito culturale che si sarebbe aperto
di lì a poco in Italia. A questa forma
mentis De Maio si è dichiarato grato,
perché senza di essa il processo di rinascimento e ricostruzione non sa­
rebbe mai iniziato con tutti ilimiti che
la nostra legislazione in materia urba­
nistica pone per sovrapposizione, ri­
dondanza e rimandi infiniti.
Tuttavia non sono mancate rifles­
sioni per adeguare il piano a dei limiti
sopraggiunti, spezzando, rompendo
senza indugi l'intoccabilità dello stes­
so in un lavoro complesso con altri
soggetti coinvolti, consorzi e privati, e
con la scelta di ricorrere al criterio del­
la fase pre-Pua in cui è stato possibile
avanzare proposte concrete. Al dise­
gno originario vanno in ogni caso
ascritti la Lungoimo con i parchi, il
centro storico, la cittadella giudiziaria
e la stazione marittima.
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della Salernitana. Quando certe
partite di calcio si denudano, le
panchine trovano la voce, i pochi
tifosi sugli spalti non hanno la forza
di zittirle; persino l'esultanza di
quelli campani è stata meno inten­
sa delle voci dalla panchina. Menichini e Cozza, come tutti gli allena­
tori, fino al pomeriggio erano, per
chi li guardava dall'alto, corpi che
si agitavano conle braccia, al massi­
mo si provava a leggere il labiale de­
formato per interpretare le loro in­
tenzioni; ma, dopo il gol di Calil, la
partita è diventata lenta, prevedibi­
le, la Salernitana ha rallentato fino
a tacere: a occhi aperti abbiamo as­
sistito a un incontro incolore, a oc­
chi chiusi a un match adrenalinico.
Capita così anche alla radio, quan­
do si ascoltano le cronache di gior­
nalisti eccessivamente tifosi: ogni
azione, fosse anche una rimessa la­
terale, sembra dover diventare un
trionfo. Mio padre, negli anni Cin­
quanta, assistè a una partita in cui
un uomo raccontava tutto quello
che stava avvenendo a un amico
cieco, che annuiva di continuo e
sorrideva. Noi, assopiti dal lento
procedere verso la vittoria, come
+
fossimo quel cieco, abbiamo a un
certo punto isolato le voci della pan­
china datutto il resto: «Non mollar­
lo!» «Raddoppia» «Vai sull'uomo»
«Torna! Torna!». Voci concitate, an­
siose, a tratti disperate, un'accele­
razione così forsennata che pareva
fosse di un'altra partita, una sorta
di asincrono che non faceva mai
coincidere le indicazioni con quan­
to stava avvenendo. «Non ti fermare!»«Guardal'uomo, stagli vicino»,
la foga a bordo campo è stata la co­
sa migliore, più che i vuoti intorno
pareva essere la penombra ad am ­
plificare le voci. Sapere, insomma,
cosa faceva un calciatore ancor pri­
ma che lo compiesse è stato s c a ­
rnante, abituati come siamo alla
sorpresa di quanto speriamo o te­
miamo; sentirei nomi di Negro, Bo­
vo o Calil, quasi fosse un appello,
ha reso la partita rassicurante, an­
che perché la Reggina ha avuto
una consistenza inferiore alle voci.
Alla fine sono state le uniche, dopo
il fischio dell'arbitro, a rientrare
per prima negli spogliatoi illuden­
dosi che nessuno si sia accorto del
trucco.
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C om posite IL_M ATTINO - SALERNO - 31 - 15/11/14
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■ . Bruno Picentino
(Sarno costruzioni)
Candida Sansone
(Sarno costruzioni)
.....Sergio Delle Femine
(direttore lavori Pastificio
Amato)
mani che, affascinato dal mito, ci
ha tramandato antiche storie di uo­
mini e di dei. Una di queste, rivela
che Eco, una bellissima ninfa, fos­
se particolarmente abile nell'arte
del raccontare. Talmente abile che
Zeus la ingaggiava per distrarre la
moglie Era, durante le sue frequen­
ti scappatelle. Ma la regina degli
dei era attenta e gelosa e scoprì pre­
sto l’inganno. La sua vendetta fu
come sempre crudele e privò la
ninfa della sua abilità condannan­
dola a ripetere soltanto le ultime
parole delle frasi che udiva. Eco è
così diventata la rappresentazione
simbolica del frammento di un rac­
conto. Voci che riverberano, rim­
balzano e si rincorrono riportando
brani di una storia che subisce, nel
continuo trascorerre del tempo, va­
riazioni di effetti, forme, contenuti
e interpretazioni. Anche noi oggi
vi proponiamo l’ascolto di un Eco
lontano: i frammenti di un patri­
monio immateriale, di una vita
quotidiana scomparsa, quella che
animava le giornate della villa ro­
mana di Positano e che, grazie
all'impegno di Comune, Regione
e Soprintedenza aprirà presto le
Caccia ai tesori
della villa romana
■ . Alberto Picentino
(Alpi srl)
Luigi Celentano
(imprenditore)
.....
Rimangono in
carcere Antonio e
Stefano Palatucci
accusati di tentata
estorsione,
aggravata
dairarticolo7,ai
danni della ditta Esa
impegnata nella
costruzione di piazza
della Libertà. A
deciderlo sono stati i
giudici del Tribunale
del Riesame che non
hanno accolto la
richiesta di
annullamento della
misura cautelare
avanzata dagli
avvocati Francesco
Saverio Dambrosio e
Antonietta
Cannam o.l fratelli
Palatucci sono stati
raggiunti dal
provvedimento
cautelare lo scorso
31 ottobre alla vigilia
dell’udienza
preliminare che li
vede imputati per
questi fatti e che è
stata rinviata al 18
novembre.
L’inchiesta partì
dalla denuncia degli
stessi imprenditori
(Esposito e Belcore)
dopo che, nel
maggio 2010,i
Palatucci si
sarebbero recati nel
cantiere in due o tre
occasioni facendo
intendere che chi
voleva continuare a
lavorare doveva dare
conto a loro.
Franco Marrazzo
(Gepa costruzioni)
Time: 14/11/14
23:57