Marcia della Pace Perugia

Marcia della Pace Perugia – Assisi 2014
Riflessioni e commenti sull’esperienza vissuta dagli alunni
dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Marie Curie” di Napoli
Moltissime persone nel corso dei secoli si sono cimentate nel dare una definizione alla parola PACE ma, come dice Lord
Harry, “Definire significa limitare e per la pace ci sono state fin troppe limitazioni”. Ecco che allora, piuttosto che tentare
di dare una definizione di Pace, vorremmo tentare di descrivere cosa si sente quando si vive la Pace perché noi, in
questa esperienza della marcia, l’abbiamo concretamente vissuta. Ora siamo certi che la pace viene a mancare non
soltanto quando scoppiano le guerre con le armi; ora sappiamo che le guerre più pericolose sono quelle che accadono
nel cuore dell’uomo, nella sua anima e queste coinvolgono ogni singolo uomo. In questa giornata abbiamo capito che
quando il nostro cuore è felice allora tutto è possibile, anche sostenere 24 km a piedi.
La marcia della pace è stata un’esperienza pesante dal punto di vista fisico, ma gratificante per l’ animo e per lo spirito.
La tentazione di fermarsi era tanta ma quest’ ultima era annullata dallo scopo della marcia e, soprattutto, non mi sono
fermato perché portavo sulle spalle la speranza anche della gente non presente. Per la prima volta ho avuto la possibilità
di vedere tanta gente unita per un solo obbiettivo: la PACE. Io spero che la gente non si ricordi della pace solo in
occasione della marcia, ma in ogni giorno della propria vita e contribuisca, anche nelle piccole cose, alla costruzione di
un mondo migliore. La marcia mi è piaciuta moltissimo anche perché ha rafforzato l’amicizia con i miei amici e ne ha
creato di nuove. Ora il mio cuore è più felice e tutto mi sembra possibile. (Raffaele Cozzolino IVB)
Il giorno 18 ottobre 2014 alle ore 23:30 ci siamo riuniti tutti davanti ai cancelli del nostro istituto: l’ITT “Marie Curie” di
Ponticelli (Napoli). C’erano cinque insegnati e 47 alunni ed io ero tra questi. Prima di partire mi sono posto alcune
domande e per prima mi sono chiesto se potevo farcela, se resistevo in pullman tutto il tempo, se potevo sostenere un
cammino così lungo visto che non sono molto abituato a camminare a piedi… insomma ero incerto. Ma una volta in
pullman ho capito di aver fatto la scelta giusta. Siamo arrivati lì alle 6 e siamo stati i primi; verso le 9 è iniziata la marcia.
Eravamo tra quelli che aprivano la marcia e l’emozione è stata grande. Nonostante qualche piccolo problema è stata
un’esperienza indimenticabile, prima di tutto perché ho acquistato maggiore fiducia in me ma, soprattutto, perché ho
stretto un bel rapporto con i miei amici con i quali prima scambiavo appena un saluto. Bellissimo esserci, anche perché
ho visto che chi non ce la faceva ha dato il massimo di sé per arrivare ad Assisi e, nonostante qualche ritardo, alla fine è
stata come una bella festa, tutti sul bordo della strada seduti a cantare le nostre canzoni e la gente che passava cantava
con noi.
È un’esperienza da rifare e ringrazio personalmente la scuola per avermi invitato ad esserci. (Antonio Lucci IV B)
Questa giornata è stata molto importante per me. Inizialmente ero prevenuto perché la mia attenzione era focalizzata
solo sul cammino e sulle sue difficoltà e non mi fermavo a riflettere sul suo significato. Poi, una volta arrivati, le cose
sono cambiate. Sono stato colpito dai discorsi di alcune persone che ribadivano quanto la pace e la fratellanza fosse
importante al di là di ogni differenza sociale, culturale e religiosa. Altre volte ho sentito parole sulla pace ma non vi ho
mai prestato molta attenzione: era come se non avessero nessun significato per me, erano parole vuote, inflazionate
troppo usate… ma ieri, durante la marcia, mentre portavo lo striscione insieme ai miei compagni, sentivo che anche io,
nel mio piccolo, facevo parte di un’umanità grande e mi piaceva starci dentro. Era bello vedere tutta quella gente che
cominciava a camminare prima singolarmente e poi sempre più insieme, fino ad essere un unico enorme gruppo di cui io
ero parte. Ero fiero di poter portare il mio contributo per sostenere e sottolineare l'importanza della pace con questa
marcia. Non nego di aver provato anche stanchezza fisica, ma alla fine sono stato ripagato perché un’esperienza del
genere mi ha arricchito molto a livello umano e sociale. Sono rimasto anche stupido nel vedere molte persone anche
anziane con una luce particolare nei loro occhi, sempre con il sorriso stampato sulle labbra, che avevano una forza
particolare nonostante la strada da percorrere fosse tanta, e che non si arrendevano mai. Grazie a questa marcia ho
capito che non è importante quanta strada si debba percorrere per arrivare alla meta e che non è tanto importante
raggiungerla (noi ci siamo fermati a Santa Maria degli Angeli) quanto il provarci: l’importante è il singolo passo da fare e
condividere nella gioia come nella stanchezza con tutti gli altri; l’importante è celebrare la pace sempre e comunque in
ogni momento, qualsiasi sacrificio essa richieda.
(Pasquale Scognamiglio IV G)
Anche io, come i miei amici, ero scettico rispetto ai tanti chilometri che avrei dovuto percorrere a piedi, ma una volta
iniziata la marcia tutti i pensieri negativi sono volati via ed arrivare alla fine è stata una cosa strepitosa. Non contava la
stanchezza, non contavano i chilometri, contava solo che migliaia di persone camminavano insieme per la pace. Io
posso solo essere orgoglioso di essere stato uno di loro! Niente è più bello della PACE NEL MONDO
(Luigi Damiano IV A)
La Marcia Perugia – Assisi è stata un’esperienza unica e indescrivibile. La bellezza di stare con gli altri e di fare amicizia
con persone che non avevi mai visto prima è stata unica. Mi sembrava che fossimo tutti fratelli e poi abbiamo cantato la
nostra NAPOLI che molte volte è discriminata e trattata male dagli stessi napoletani, persone che Napoli non la meritano
proprio, come quelle persone che hanno buttato la creolina dentro la nostra scuola. C'è una canzone che si intitola “’A
città e pulicinella”, ad un certo punto nel testo si dice "mi dispiace solamente che l'orgoglio di questa gente si mortifichi
ogni giorno per una manica di fetenti". Ebbene, grazie anche alla marcia, io so di non essere parte di questo gruppo di
persone; grazie alla forza ricevuta dalla marcia oggi posso essere contro chi fa del male alla mia città e alla mia scuola.
Grazie a questa marcia so che non può esserci pace se i più elementari diritti vengono violati ed io non faccio nulla
perché vengano rispettati.
La marcia della pace è sicuramente un’esperienza da rifare! (Giulio La Gatta IIIA)
Anche io ho partecipato a questa marcia, non per fare una gita ma per provare l'emozione di sentirmi libero di esprimere
in pieno le mie idee di solidarietà e fratellanza. Nella marcia ho potuto costatare come l'Italia è solidale, vedendo persone
che senza alcun ricavo economico offrivano acqua. Ho potuto vivere come la pace comincia da questi piccoli gesti di
solidarietà e che la sua forza sta nella semplicità di questi gesti pieni del calore che parte dal cuore umano. Purtroppo la
gioia di questa esperienza è stata subito interrotta al nostro rientro quando abbiamo avuto notizia che il nostro istituto era
inagibile per colpa di alcuni balordi che avevo versato nei locali della scuola la creolina.
Nonostante la nostra manifestazione, eravamo impotenti di fronte a questa situazione. La marcia, però, ci ha insegnato a
non arrenderci, ad andare avanti contro tutte le avversità e ripartiremo nuovamente e quanto prima proprio come faceva
San Francesco che nonostante tutti gli ostacoli incontrati sul suo cammino non è mai venuto meno ai suoi voti di povertà
e di fedeltà a Gesù e alla Chiesa. Con l’esperienza della marci ho imparato che anche noi alunni possiamo paragonarci a
lui e da lui imparare la fedeltà nei confronti della scuola e dello studio. Une delle cose che più mi ha colpito della marcia
è stato vedere la forza d'animo di alcune persone che, pur con incapacità motorie, percorrevano quel tragitto col sorriso
e non curanti della stanchezza sono arrivati ad Assisi. In quel loro sorriso c’era una forza particolare e che dava una
carica speciale come il sorriso dei nostri professori che non si sono dimostrati educatori ma Amici pronti a scherzare e a
sostenerti nel momento della fatica. La marcia della pace non è stata solo fatica, ma è stata un’esperienza di
aggregazione per noi studenti che, pur facendo parte dello stesso istituto, non ci conoscevamo. Ho fatto nuove amicizie
con ragazzi di altre regione che si complimentavano con noi per il nostro modo di comportarci e per la nostra simpatia
INSOMMA QUESTA MARCIA DELLA PACE È STATA DAVVERO IMPORTANTE! (Ciro Iorio IVB)
La marcia per la pace è stata una delle più belle esperienze della mia vita! Nel mondo ci sono guerre, violenze di
qualsiasi tipo, circostanze negative, razzismo, tutte esperienze che sembrano essere le cose più forti di questo mondo,
ma durante la marcia mi sono resa conto che non è così. Perché ho visto che la cosa più forte è la Pace. Eravamo tutti lì!
Di Qualsiasi razza, di qualsiasi sesso, di qualsiasi religione di qualsiasi etnia! Ognuno aveva idee differenti dall’altro ma
tutti erano uniti da un unico scopo: la pace! 24 km non sono pochi, quindi ammetto che un po’ stancante lo è stato! Ma
nello stesso tempo posso anche dire che è stato "piacevole stancarsi". Un momento bello è stato quando nel pullman,
durante il ritorno, ognuno ha raccontato le proprie emozioni: era bello sentire la gioia degli altri perché era anche la mia.
Nella marcia ho provato un sentimento speciale: la spensieratezza; per un momento mi sono sentita davvero speciale! in
quel momento, non so il perché, mi sentivo libera, speciale tra tutte quelle persone! Facevo parte di un "movimento
internazionale"! (Anna Paudice IV G)
La marcia è stata faticosa, sembrava che non finisse mai, però è anche stata un’esperienza bellissima,perché nessuno
mollava e tutti volevano arrivare in fondo, e così ho omparato che la pace si costruisce non mollando mai… Poi ho
conosciuto persone fantastiche, mi sono divertito, ho cantato, ballato ed ho capito che la Pace è felicità e gioia. Spero di
cuore che ci siano tante altre marce… (Luigi Ciriello III A)