Il mensile del vivere naturale distribuzione gratuita Il latte dei disonesti Una naturalista a passeggio In difesa di CO2 Museo dell’acqua diffuso sul Carso Siamo quello che mangiamo N.198 LUGLIO-AGOSTO 2014 !"#$%&$'()#$'*+,-)'./'+0#1$#)'+'-.&-)$*+2"*$)#+ In corso Saba 16 la salute e il benessere attraverso le antiche arti e tradizioni erboristiche si fondono con le arti figurative, con la poesia e con la musica. Oltre ai consigli personalizzati per ogni esigenza, nella nuova sede di Antichi segreti potete trovare un vasto assortimento di piante medicinali e di tisane personalizzate, composte secondo principi di una tradizione consolidata. Da sempre impegnata nella trasmissione della conoscenza erboristica attraverso corsi e conferenze, nella nuova sede di corso Saba, Raffaela realizza il suo sogno: la fusione tra un mondo affascinante, suggestivo e misterioso, ricco di segreti qual è il mondo dell'erboristeria e la diffusione di un patrimonio artistico culturale. Negli aperitivi in musica il profumo del tè si compone in note musicali; il profumo delle spezie accompagna lo sguardo che può posarsi sui quadri degli artisti che espongono gratuitamente le loro opere. Il profumo dell'arte si posa sulle nostre anime. La condivisione della poesia abbraccia la mente donando benessere all'anima e al corpo. Il dono dell'accoglienza e della gentilezza vi accompagnerà passo dopo passo in questo viaggio meraviglioso che l'erboristeria Antichi Segreti è in grado di offrire. La collaborazione con gli artisti è totale. 3 4 Il latte dei disonesti 4 Il mais OGM non è una soluzione! 5 Up patriots to arms 6 In ricordo di Andrey Mironov 7 La controproposta del fare bene 8 In difesa Di Co2 9 Una naturalista a passeggio 10 Arte: Rosignano, lo sguardo su Trieste 10 A Gorizia una mostra sugli animali protagonisti della Grande Guerra 11 Museo dell’acqua diffuso sul Carso 12 Libri: Il silenzio 12 50 mm: La sposa 13 Musica dell’avvenire 14 Amori, morte e miniere nella valle dei Mòcheni 15-19 Il Konrad dei piccoli 20 L’Italia che piange se stessa 21 Tradizione orale carsolina (1) 22 Alimentazione: siamo quello che mangiamo? 22 Pillole di cucina naturale 23 Il filo di paglia: Io mangio come voi 24 Cinema: Viaggi su treni pericolosi: dalla Siberia alla fine del mondo 25 Teatri di confine: Il Festival Europeo di teatro giovane a Trieste 26 Fisioterapia Ortopedica 27 Senza guinzaglio: I meccanismi di apprendimento 29 Gli appuntamenti di luglio e agosto www.konradnews.org è on line il nuovo sito di Konrad! ambiente, società, cultura, diritti, arte, cinema, benessere, cibi e vini critici, ricette veggie/golose e l’amatissimo konrad dei piccoli naviga su www.konradnews.org, commenta gli articoli, inviaci i tuoi contributi scritti o disegnati e le tue ricette www.konradnews.org sei anche tu! Ti aspettiamo in rete! luglio-agosto 2014 Konrad Mensile di informazione di Naturalcubo s.n.c. Redatto dall’Associazione Konrad via Corti 2a - 34123 Trieste [email protected] www.konradnews.org Aut. Trib. di Udine n. 485 del 5/9/80 Aut. fil. di Trieste Direttore editoriale: Roberto Valerio Direttore responsabile: Dario Predonzan Pubblicità: cell. 340 8227690 [email protected] Hanno collaborato: Beatrice Achille, Sonia Sudic Bauzon, Maria Grazia Beinat, Nadia e Giacomo Bo, Michele Colucci, Vanna Coslovich, Stefano Crisafulli, Stefano De Franceschi, Giorgio Dendi, Giovanna de’ Marzano, Sergio Franco, Francesco Gizdic, Simonetta Lorigliola, Simonetta Marenzi, Annalisa Metus, Eleonora Molea, Luisella Pacco, Laura Paris, Lisa Peratoner, Claudio Pettirosso, Claudio Petracco, Valentina Pieri, Giuliano Prandini, Riccardo Ravalli, Riccardo Redivo, Fabiana Salvador, Lino Santoro, Marco Segina, Gianni Ursini, Francesca Versienti, Barbara Žetko Progetto grafico e impaginazione: Erratacorrige, Trieste-Bologna [email protected] In copertina: Illustrazione di Giuliano Comelli Stampa: La Tipografica srl – Campoformido (UD) Konrad non è responsabile della mancata pubblicazione degli annunci o di eventuali inesattezze. Konrad inoltre non si assume la responsabilità dei contenuti degli annunci e degli spazi pubblicitari. Il rinvenimento del giornale in luoghi non autorizzati non è di responsabilità dell’editore. È vietata la riproduzione e l’utilizzazione esterna del materiale qui pubblicato, salvo espressa autorizzazione scritta dell’Editore. Informativa sulla legge che tutela la privacy. In conformità della legge 675/96 sarà nostra cura inserire nell’archivio informatico della redazione i dati personali forniti, garantendone la massima riservatezza e utilizzandoli unicamente per l’invio del giornale. Ai sensi dell’art. 13 della legge 675/96 i dati potranno essere cancellati dietro semplice richiesta da inviare alla redazione. MAGGIO 2014 Sommario KONRAD 198 KONRAD Da venticinque anni questo giornale è realizzato da un gruppo di esseri umani non infallibili, che cercano di scoprire cosa è successo nel mondo, spesso interrogando altre persone che a volte sono riluttanti a parlare, a volte oppongono un deciso ostruzionismo e in altre occasioni parlano troppo. I costi di KONRAD sono interamente ricoperti dagli annunci e dalle inserzioni esplicitamente pubblicitarie. Ma la sua uscita sarebbe impossibile se tutta la redazione, direttore compreso, non collaborasse gratuitamente. 4 ‘ KONRAD di aflatossine fuori norma e in un caso anche di antibiotici, e inviato il latte contraffatto a caseifici compiacenti. Un nuovo scandalo aflatossine in Friuli «Sembra quasi si abbia a che fare con un Il sistema è tipicamente all’italiana, una delle tante sfumasistema difficile da disarticolare – ha osservato il comandante dei ture di quell’ingegno del riciclaggio che da sempre consente, ovunque Nas che ha condotto l’operazione Latterie Friulane – pensavamo che nel Belpaese e non solo nel sud Italia, ai più furbi e ai più disonesti di l’attività dell’anno scorso riguardante un altro noto consorzio avesse piazzare sul mercato prodotti contraffatti, lanciato un segnale importante. E invece si è nocivi alla salute e all’ambiente o frutto di continuato ad agire con pervicacia e incuranza”. attività illecite, semplicemente mescolandoli Nella loro inquietante somiglianza, le due o confondendoli con altri perfettamente a inchieste d’altronde fanno emergere che, al di norma di legge. là dell’atteggiamento criminale di alcuni che Questa volta ad essere “ripulite”, evidenterischia di danneggiare i tanti produttori onesti, mente non abbastanza, sono state ingenti il comparto zootecnico presenta alcune falle partite di latte contaminato da aflatossine evidenti a cui è necessario porre rimedio. InnanM1 fino a cinque volte superiori ai limiti zitutto il sistema dei controlli e l’affidabilità di chi consentiti che, invece di essere distrutte è ad essi deputato (i laboratori esterni pagati come prevede la normativa, sono state dalle aziende). In secondo luogo, ed anche più miscelate insieme ad altro latte e poi comimportante, il problema dell’origine e della premercializzate. senza, evidentemente diffusa, delle aflatossine Questa almeno è l’ipotesi degli inquirenti che indagano sul caso Latte- nel latte vaccino le quali, com’è noto, sono micro funghi che attaccano rie Friulane, il consorzio di Campoformido che produce latte per diversi le piante di mais e vengono poi metabolizzati dalle vacche alimentate marchi tra cui Carnia, Coop Ca, Bianca bontà, Cadoro, Crai, Carso, con il cereale contaminato. Lessinia e Soligo, al centro della seconda inchiesta che ha investito la All’origine di tutto, insomma, c’è quella politica di agricoltura intenzootecnia friulana nel giro di un anno dopo quello della Cospalat, finito siva basata sulla monocoltura del mais, che ormai da decenni imalla ribalta delle cronache nel giugno 2013. perversa nelle nostre campagne. Un problema evidenziato, proprio in occasione del caso Cospalat, da Aiab e WWF che hanno puntato A finire agli arresti domiciliari – un anno fa il presidente di Cospalat Renato Zampa andò invece in carcere – è stato il responsabile dell’ap- il dito contro “l’agricoltura di rapina che risponde a logiche commerciali di corto periodo per le quali si coltiva la stessa specie per provvigionamento del latte di Latterie Friulane, Rino Della Bianca, decenni sulla stessa superficie, favorendo l’insediamento di specie mentre altre 13 persone, sempre con l’accusa di adulterazione o confungine, e si utilizzano concimi e varietà idonee ad accrescere la traffazione di sostanze alimentari, sono state iscritte nel registro degli indagati della Procura di Udine: i vertici del consorzio di Campoformido quantità ma a scapito della qualità, con conseguenze gravissime come quelle a cui stiamo assistendo”. e i vari responsabili della gestione del latte, alcuni addetti al laboratoLe soluzioni, secondo le associazioni, ci sono: rotazione delle colturio, allevatori e un autotrasportatore. Secondo la ricostruzione dei carabinieri del Nas, ognuno degli indagati re, diversificazione delle specie coltivate, riduzione della concimaavrebbe avuto un ruolo nell’elusione dei risultati delle analisi di labora- zione azotata, scelta varietale, aumento delle produzioni foraggere a scapito dei cereali e modernizzazione dei sistemi di raccolta e torio che, in decine di casi, avevano evidenziato la contaminazione da aflatossine e che non sono state comunicate, come prevede la legge, stoccaggio dei cereali. Di qui la richiesta alle istituzioni affinché introducano norme più strinall’Azienda sanitaria, e ancor peggio, nell’immissione del latte tossico genti per favorire le rotazioni e soprattutto non cedano alle richieste, sul mercato dopo averlo miscelato, nei silos o direttamente nelle autoda parte dei grandi proprietari terrieri, di innalzare i limiti di cisterne, con partite di latte sano. contaminazione, che andrebbero contro l’interesse della Quasi identico il caso Cospalat di un anno fa: anche qui il vertice del collettività. consorzio avrebbe, anche grazie alla complicità dei laboratori di analiLisa Peratoner si, sistematicamente insabbiato i risultati scomodi indicanti percentuali ‘ ‘ LUGLIO-AGOSTO 2014 IL LATTE DEI DISONESTI neppure salverebbero il mais dalla piralide e dalle micotossine, poiché queste possono insediarsi nelle piante e nei semi in ogni momento del ciclo produttivo; infatti, ogni minima ferita dei tessuti vegetali è un punto di ingresso di questi micro funghi, e fratture, ferite o lacerazioni si possono produrre per grandine, durante il raccolto, il trasporto, lo stoccaggio (…) La soluzione al problema c’è ed è vecchia quanto il mondo – insistono gli ambientalisti – semplice quanto ben nota agli agricoltori e si chiama “rotazione delle colture”: alternare la coltura di mais con IL MAIS OGM NON È UNA SOLUZIONE! Chi afferma che gli Ogm risolverebbero il problema della aflatossine nel latte è ignorante o in malafede: è questo il senso dell’intervento congiunto di Legambiente, WWF, Aiab e Isde in risposta alle affermazioni di chi ha approfittato del caso Latterie Friulane per rilanciare la bontà del mais geneticamente modificato. “Gli OGM – ribattono le associazioni – non solo non sono una garanzia per la salute e per l’ambiente, ma 5 El Dievel altri cereali e, possibilmente, con qualche foraggera, in modo che le larve di piralide e diabrotica muoiano semplicemente per fame!”. “Altro che festa degli Ogm – concludono le associazioni – la festa, quella vera, bisogna farla a chi sceglie di fare agricoltura secondo natura e a chi è in grado di ripensare a fondo i rischi e i limiti dell’agricoltura industriale, asservita alle multinazionali, per servire un’Italia che vuol fare del suo cibo e dei suoi prodotti la bandiera di un mercato sano e di qualità”. ‘ Konrad ha dedicato al problema del mais la copertina del numero 191 (novembre 2013) in cui si può leggere Povero mais, povera terra di Simonetta Lorigliola, consultabile anche su www.konradnews.org LA VIGNETTA DI COLUCCI KONRAD mico. Questo implica che l’Italia dovrebbe avere stabilmente un avanzo primario, cioè entrate che La politica economica contemporanea mi butta giù superino le uscite, prima di prendere in considerazione la spesa per gli interessi sul debito pubblico. All’inizio del mese di giugno la Commissione Europea ha In considerazione dell’elevato stock di debito pubblico italiano e pubblicato le periodiche raccomandazioni in termini di politica ecodella proporzionale elevata spesa per interessi, lo sforzo richiesto è nomica per i 28 stati membri. La Commissione nel suo linguaggio significativo. Meno elevata che nel pieno della crisi, considerando il “aderenziale” (suggerimento: andare a rivedere In Nome del Popolo notevole abbattimento dello spread e la discesa del costo complesItaliano di Dino Risi) usa il bastone e la carota con i vari paesi, sivo del debito grazie all’efficace potere dissuasivo esercitato da nessuno escluso. L’Italia, che è uscita dalla procedura di infrazione Mario Draghi che, con il suo ormai celeberrimo discorso dell’estate per deficit eccessivo nel 2013, si trova in una sorta di limbo come 2012, ha messo un enorme cerotto al problema dei debiti sovrani. paese con elevati squilibri macroeconomici, in compagnia di CroaLo “scarto” dalla strada maestra del pareggio strutturale, come lo zia e Slovenia. Come dire che non siamo in zona retrocessione, ma chiama la UE, è quindi nell’ordine di 0.6 punti di Pil pari a circa 9.3 miliardi di euro. Le raccomandazioni per ridurlo fanno perlomeno rimanere perplessi: spostamento del carico fiscale dai fattori produttivi (riduzione della tassazione per lavoratori ed imprese) verso i consumi (aumento dell’Iva) e i beni immobili (aumento delle tasse sulla casa). La UE caldeggia anche l’abbattimento del debito pubblico, a cui consiglia di destinare le risorse derivanti dalle dismissioni del patrimonio pubblico (0.7 punti di Pil all’anno nel quadriennio 2014-2017). Inoltre raccomandazioni più generiche arrivano circa la lotta all’evasione, la riforma della pubblica amministrazione, lo snellimento del mercato del lavoro, l’ammodernamento del sistema scolastico. Si può guardare il bicchiere mezzo pieno osservando che non si tratta di bocciatura e che molte delle riforme auspicate sono già in cantiere. Oppure il bicchiere mezzo vuoto, rilevando come 9.3 miliardi di euro, da recuperare entro il 2015, sono tanti e che le soluzioni prospettate ricordano in pieno le classiche ricette di austerity già sperimentate con scarso successo. Di certo questo è un documento interlocutorio, dato che è stato redatto da una Commissione in scadenza. pericolosamente vicini. Il documento si snoda in otto punti, di cui il E difatti la bocciatura a ben guardare c’è, ma è rimasta confinata più importante è quello che riguarda il raggiungimento del pareggio nell’allegato tecnico che non ha rilevanza, frutto probabilmente di bilancio. La UE sottolinea infatti come ci sia una differenza tra del maggior peso politico dell’Italia post-risultati elettorali ed alla quanto messo in campo dall’Italia rispetto ai requisiti del patto di soglia del semestre di presidenza. La seconda metà dell’anno sarà stabilità e crescita. Si rileva come sarebbe necessario un intervento dunque cruciale per capire cosa ci aspetta. La sensazione è che, pari allo 0.7% del Pil, mentre le misure adottate dall’Italia arrivano senza un cambio di passo dettato dagli equilibri che partoriranno la allo 0.1%. L’obiettivo è il raggiungimento del pareggio strutturale di nuova Europa, si prospetti un futuro incerto per l’Italia. Quello che bilancio: ma che significa? Il pareggio strutturale si consegue con servirebbe come la manna dal cielo sarebbe un po’ di crel’equivalenza tra entrate ed uscite nel bilancio dello Stato, senza scita economica, che almeno non disattenda le stime del considerare le spese classificate come non ricorrenti. Dunque non Governo. Ma per ora di sorprese positive dalla crescita, si tratta di azzerare il deficit pubblico in ogni singolo anno, ma di nemmeno l’ombra. far sì che questo oscilli attorno allo zero, nell’arco del ciclo econo- LUGLIO-AGOSTO 2014 UP PATRIOTS TO ARMS KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014 6 ‘ IN RICORDO DI ANDREY MIRONOV affermato che la più grande tragedia del XX secolo fu il crollo dell’Unione Sovietica. Il noto difensore dei diritti umani, già condannato in È uno che deve andare per forza con l’Occidente, per sopravviveregime sovietico e ad oggi perseguitato dai servizi russi, re economicamente. La Russia ha bisogno di modernizzazione, accompagnava il reporter italiano Andrea Rocchelli. tecnologia che costa e che Putin deve importare dall’Occidente con Entrambi sono stati uccisi nei pressi di Sloviansk. Non ci sono l’esportazione di quello che ha: idrocarburi. Sono passati trent’anni e ancora notizie ufficiali sulle dinamiche dell’accaduto (NdR). nulla è cambiato. Gian Paolo Caselli ha riassunto la tragedia ucraina: Avrei voluto raccontartelo Andrey, le classi dirigenti, a qualsiasi partito appartenessero, durante una delle nostre lunghe si sono dimostrate inadeguate, corrotte e hanno telefonate in cui parlavamo di storia, impedito la costruzione di uno Stato e di un’ecoletteratura, di Futurismo, dell’esodo nomia efficienti, in grado di migliorare il tenore di di Istriani e Dalmati, di Valentin Ravita dei cittadini. Il fallimento più rilevante è stato la sputin e degli “scrittori di villaggio” mancata costruzione di uno Stato unitario con una russi. Telefonate con i tuoi aggiorsua identità definita. Il deficit dello Stato è quasi del namenti sulle violazioni in Russia (il 9%, la bilancia commerciale è in passivo, la grivna caso Bolotnaya), sulle Pussy Riot, è stata pesantemente svalutata, il reddito medio è sugli arresti degli ecologisti durante sceso a meno del 40% di quello polacco, dal 1991 i giochi di Soci. Avrei voluto dirti che hanno lasciato il paese otto milioni di cittadini, e Andrey Mironov (1954 – 2014) ex prigioniero politico a Udine, alle conferenze sull’Ucrairesta il pesantissimo debito sugli idrocarburi con la sovietico, difensore dei diritti umani na presentate da “vicino/lontano”, Russia. mi aveva colpito il resoconto e la Di tutto questo avrei voluto parlare con te, Andrey. pacatezza dell’ucraino Oleg Rumjantsev: fattori interni hanno portato Quando alla fine dello scorso anno eri venuto a Trieste per una serie a Majdan: la stagnazione economica, la corruzione, l’autoritarismo di di incontri sui diritti umani in Russia, avevamo anche sorriso: Mi hanno stato. E tu, che hai lottato da pacifista tutta la vita contro le ingiustizie in arrestato nel 1985, ma per più di un anno mi hanno seguito giorno Russia, Nagorno Karabakh, Tagikistan, Cecenia, Afghanistan, avresti e notte, c’erano sempre tre automobili con quattro persone a bordo. condiviso l’aspirazione a uno stato di diritto europeo. Per l’Ucraina l’Eu- Quanti soldi hanno speso per me! Avrebbero potuto costruirci un ropa più che una forza cui unirsi rappresenta un simbolo di democrazia asilo... L’ufficiale del Kgb era impassibile, hanno tutti gli occhi uguali, cui tendere. E ti avrebbe fatto piacere sentire che gli ucraini hanno dato senza espressione, proprio come Putin, senso dell’umorismo zero... a questa protesta il nome di rivoluzione della dignità. Sugli ultranazioTornato in libertà dopo quasi due anni, dichiaravi: Sono un turista che nalisti di Pravyj Sector e Svoboda, Rumjantsev diceva che è solo una ha visitato il gulag. piccola parte della protesta, e il voto del 25 maggio lo ha confermato, Da alcune settimane Andrey era in Ucraina, accompagnava giornalisti ma le inquietudini restano. in zone difficili, facilitava i loro contatti. Era un costruttore di pace, la Del tuo connazionale Sergej Startsev l’analisi sui rapporti internazionali missione della sua vita era far emergere la verità, la sua ossessione far è stata conclusiva: Obama ha costretto la Russia a occuparsi del suo sì che i criminali di guerra venissero assicurati alla giustizia. giardino di casa. Ha creato vicino ai confini della Russia un focolaio di Nella zona di Sloviansk, Andrey Mironov ha trovato la morte con il instabilità che rischia di diventare un Medio Oriente europeo per tanti fotoreporter italiano Andrea Rocchelli. anni... Lo scopo di Obama è stato realizzato in maniera brillante. Ma Ricorderò la sua integrità, la profonda cultura, l’attivismo instancabile, la soluzione federale appoggiata dai russi lascia dubbiosi: tra qualche lo stile di vita frugale, l’umiltà, la discrezione ma anche il suo senso anno un referendum, come in Crimea, potrebbe portare le regioni suddell’umorismo. orientali a staccarsi da Kiev. Per tutti noi è una perdita incolmabile. Quando ascoltavo Sergio Canciani pensavo a te e alla tua condan“Konrad” aveva pubblicato un articolo (Gorbaciov Inedito) su na al gulag quando eri stato arrestato anche con l’accusa di aver Andrey Mironov nel numero di Maggio 2013. rivelato una notevole diminuzione dell’estrazione di petrolio, da cui l’economia sovietica dipendeva totalmente. Putin è preso da un Giuliano Prandini fuoco nazionalista, vuole ricostruire la grande Russia che fu. Ha Donatella Acconciature u omo d onna Via Dell’Istria 74/b tel. 040 2418883 Trieste Tagli di s le, moda, colori e… soluzioni naturali per i tuoi capelli! Qui trovi prodo a base di oli essenziali e detergen deriva dagli zuccheri (quanto di più naturale esistente oggi in commercio) SENZA deriva dal petrolio, coloran , sls, sles, profumi chimici. Tra amen mira di salute e bellezza, semplici da usare anche a casa. Pashe essenziale è distribuita ai professionis da Lu.AL – Tel. 347 7370255 LA CONTROPROPOSTA DEL FARE BENE non ha le risorse, oppure chi ha meno soldi ma ha le risorse?” ci fa riflettere Pallante. Che diventa profetico: “Noi viviamo la fine dell’epoca industriale”. Non resta che crollare, oppure superarla con un’evoluzione in positivo, che sia culturale più che politica. E sfatiamo una buona volta il mito secondo cui la crescita crea occupazione: è soltanto uno stratagemma per produrre di più con meno persone. Mettiamo sullo stesso piatto TAV e le energie rinnovabili: è meglio dare più posti di lavoro, oppure sistemare 15 mila scuole dal punto di vista energetico (con un risparmio e un guadagno dell’intera comunità)? Ma poi, si deve davvero comprare tutto? Una società che mercifica ogni cosa, rischia di perdere le relazioni sociali, che danno davvero la felicità. È un salto culturale importante: la gente pensa che lo scopo della vita sia avere più soldi possibile. Per questo è bene riappropriarsi di antichi valori, come quelli di un monastero: oltre all’autosufficienza e alla mutua solidarietà, l’ora et labora nel senso di “fare” come mezzo e “contemplazione” come fine. È “fare bene”, non “fare sempre di più”. Il Movimento ha tante idee e proposte, che sta già applicando. Esiste infatti un agrivillaggio, a Vigo Fertile, in cui 200 persone vivono in perfetta armonia con la natura, attuando buone pratiche, riducendo gli sprechi in autosufficienza (e autofinanziamento) energetica e alimentare nel rispetto della biodiversità. Sia chiaro, non è un contesto chiuso: è a disposizione anche una Scuola della Decrescita, per espandere la conoscenza e la responsabilità sociale. Il giorno seguente, il 22 maggio, si è tenuto a Muggia un incontro pubblico sul tema “Strategia Rifiuti Zero”. Gli interventi hanno aperto un confronto su un’importante questione ambientale, economica, sanitaria e civile, partendo dalla considerazione che quella delle discariche e degli inceneritori è una strada senza uscita e occorre dunque progettare un’altra strategia. Pallante sul tema degli inceneritori propone di ridurre il consumo e di sostenere la raccolta differenziata che, se fatta in modo accurato, potrebbe limitare gli sprechi delle risorse e rivendere, creando così occupazione. Sulla stessa linea Paolo Contò, direttore Consorzio Priula (TV) che ha riportato la sua diretta esperienza di successo in 14 anni di gestione dei rifiuti, una gestione che si basa sulla responsabilità che è principalmente informazione, educazione e azione tramite regole precise ed efficienti. È davvero utopico il “Rifiuto zero”? O è più utopico pensare che le risorse siano infinite? Riflettiamo, dati alla mano: il Consorzio Priula realizza l’85% di raccolta differenziata. E nella nostra realtà, cosa possiamo fare per raggiungere questi stessi risultati? Il presidente di Querciambiente, Dario Parisini, e Jacopo Rothenaisler auspicano si prosegua sulla strada della mutualità e della cooperazione, ma anche della riduzione e della responsabilità dei cittadini e delle amministrazioni. E si lancia la proposta di una soluzione alternativa: la costruzione di un impianto per raccogliere l’umido, accanto al nuovo Ecocentro di Muggia. Concludendo, con le parole di Rothenaisler: “È ancora possibile trasformare i ritardi in ricchezza, utilizziamo le migliori esperienze dei vicini per migliorare la nostra provincia” Eleonora Molea KONRAD Il 21 maggio la libreria Lovat di Trieste ha ospitato il coordinatore nazionale del Movimento della Decrescita Felice, Maurizio Pallante, per presentare il suo ultimo libro Monasteri del Terzo Millennio(Lindau, 2013) alla presenza di Jacopo Rothenaisler, presidente del Circolo della Decrescita Felice di Muggia e della giornalista Tiziana Belloni. Il Movimento di Pallante conta sul territorio nazionale circa un migliaio di soci, o meglio “belle intelligenze a servizio di un’idea etica”, suddivisi in 18 circoli, di cui ben l’80% sono sotto i trent’anni. L’idea etica, come spiega nel libro, si basa sul fatto che sviluppo sostenibile, bioeconomia, green o blue economy non sono modelli nuovi, sono semplicemente dei correttivi per spostare l’attenzione ad altri settori merceologici che prevedono in ogni caso la crescita economica e produttiva. Non è una soluzione, Maurizio Pallante che invece risiede nel pensare a un modello diverso, che risponda alle esigenze della popolazione. Ormai è risaputo: lo “sviluppo” non è compatibile con la biosfera. E nemmeno con la pace, date le continue guerre per il controllo delle risorse. L’unica “crescita” su cui è opportuno investire è quella qualitativa ed è necessario, ha ribadito Pallante, “costruire una nuova narrazione del mondo che sia una spinta interiore da attuare con scelte quotidiane”. Se il nostro problema è la dismisura, fa notare Jacopo Rothenaisler, bisognerebbe riappropriarsi del senso del limite. La storia ci insegna: volgiamo lo sguardo alla memoria geografica, a come vengono raccontati i contesti. Tomasi di Lampedusa descriveva (La Sirena, 1958) Priolo, tra Siracusa e Catania, come il paesaggio più bello della Sicilia. Questo luogo ora è irriconoscibile. Vi si sono insediate delle industrie tra le più nocive: 20 chilometri di mare non balneabile e alte percentuali di tumori. Dopo che queste fabbriche verranno dismesse, cosa rimarrà a quel territorio? Si proporrà di rilanciare nel turismo, come per Termini Imerese? Suona bizzarro. Bizzarro come il fatto che l’industria abbia modellato il nostro immaginario collettivo, tanto da propinarci l’idea di progresso per il quale era meglio distruggere la campagna per consentire alle persone di lavorare in fabbrica. “È più ricco uno che ha soldi ma LUGLIO-AGOSTO 2014 Maurizio Pallante, fondatore del Movimento della Decrescita Felice, a Trieste ‘ ‘ 7 8 ‘ KONRAD esaurimento (EOR: enhanced oil recovery), mentre il potenziale dei processi di CCS (carbon capture and storage) è stimato dall’IPCC (Intergovernmental PaPer la vita e contro l’economia nel on Climate Change) in 3,6 Gt/anno. di mercato che genera una CO2.0 Secondo IPCC è determinante, nel caso del CCR, valutare il tempo di vita dei prodotti ricavati dalla CO2 La CO2 (anidride carbonica) non è solo il principale gas cioè il lasso di tempo fra la produzione e la loro degradazione, che serra ma è anche, e soprattutto, il mattone principale della vita sul può variare da mesi ad anni. La LCA (analisi del ciclo di vita) è nostro pianeta. Con la fotosintesi clorofilliana diventa sostanza necessaria per esaminare le conseguenze dello stoccaggio (CCS) organica (autotrofia): dai microrganismi e dagli organismi autotrofi negli strati geologici o negli oceani e la durata di prodotti ottenuti ai microrganismi e agli da processi industriali di converorganismi eterotrofi a sione in altri prodotti. costituire l’intero ecoNei cementifici viene prodotta sistema naturale. Le CO2 pari a 3 Gt/anno. La cattura emissioni annue dal ciclo di questa enorme quantità è un globale naturale ammonobiettivo raggiungibile attraverso tano a 440 Gt (miliardi di il trattamento con idrossidi che ton), che però vengono trasformano la CO2 in idrogeriassorbite attraverso i nocarbonati (soda Solvay). La processi di fotosintesi, CO2 reagisce con i silicati ricchi così come gli oceani di olivina e serpentina, per cui rilasciano 330 Gt ma in il CCS in depositi sotterranei compenso ne assorbono che contengono tali minerali 340. potrebbe costituire una trappola È l’economia di mercato, permanente, se sono note le non la CO2 il nemico delcaratteristiche geologiche degli la vita: con la sua logica strati. Esistono prodotti della di rapina delle risorse dichimica organica (acrilati, lattoni, sponibili sul pianeta, l’ha acidi organici, isocianati) che si condotta sul banco degli possono ottenere con tecnologie imputati del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. innovative di trattamento di CO2. Dalla copolimerizzazione con altri Il conflitto in corso è fra la natura che utilizza la CO2 per costruire composti organici è possibile produrre importanti polimeri, come il la vita e i processi industriali non controllati che ne accelerano la policarbonato, usato in numerosi prodotti tecnologici (ad esempio produzione e l’accumulo nella troposfera. Le emissioni antropole lenti ottiche). Si stanno ottimizzando tecnologie già note per la geniche di CO2 contabilizzate dalla IEA (Agenzia Internazionale conversione in metano e altre olefine, sia per riduzione chimica, dell’Energia) ammontano attualmente a circa 35 Gt/anno, di cui 27 sia elettrochimica. L’uso di CO2, in fase fluida supercritica (fase Gt derivate dall’uso dei combustibili fossili; le proiezioni stimano con caratteristiche intermedie fra liquido e gas), in sostituzione 40 Gt nel 2030, e 50 GT nel 2050 in assenza di efficaci politiche di dei classici solventi (in diversa misura pericolosi o tossici), risulta contenimento. estremamente interessante in molte reazioni di sintesi e in molti In qualsiasi scenario che si voglia rappresentare per contenere e processi di polimerizzazione, proprio per le caratteristiche di sicuridurre le emissioni di gas serra, è possibile individuare un portfolio rezza e di stabilità. Uno dei più promettenti percorsi di cattura di di tecnologie disponibili. La prima è il ricorso a fonti energetiche CO2 è la trasformazione in biomassa con la coltivazione di alghe e alternative a quelle fossili, la seconda è il risparmio e l’efficientamicroalghe. mento tecnologico nell’utilizzo delle fonti convenzionali. Esistono E’ implicito che in tutte le ipotesi formulate tecnologia e costi vainoltre una serie di tecnologie CCR (carbon capture and recycling), dano misurati con attenzione, perché la conversione di CO2 deve che portano a chiudere il ciclo del carbonio con la trasformazione caratterizzarsi per processi efficienti, soprattutto dal punto di vista della CO2 in nuovi materiali con medio o lungo ciclo di vita. energetico. Le tecnologie passate in rassegna hanno il potenziale di ridurre le emissioni almeno di 3,7 Gt/anno, pari a circa il 10% La tecnologia come complemento alle politiche di riduzione delle attuali emissioni antropogeniche, ma rappresendelle emissioni tano solo un interessante complemento alle politiche di Attualmente circa 150 Mt (milioni di ton) di CO2 vengono trasforefficienza energetica e di sostituzione dei combustibili mate industrialmente in urea, metanolo ed acido salicilico. Sono fossili al fine di tamponare il riscaldamento globale. in fase di ricerca e sviluppo tecnologie per un utilizzo efficiente nella refrigerazione e nello sfruttamento di pozzi petroliferi in via di Lino Santoro ‘ LUGLIO-AGOSTO 2014 IN DIFESA DI CO2 dott. Majaron Leonarda Bilanciamento craniosacrale - Cromopuntura Test intolleranze alimentari - Fiori di Bach Dieta Psicosomatica Via San Lazzaro, 7 - Trieste Associazione Regionale 347 6910549 www.bcstrieste.it Biodinamica Cranio Sacrale [email protected] Centro Trattamento e Formazione La Bottega delle Spezie erboristeria dott. Manuela Zippo spezie e tè dal mondo - cioccolate selezionate integratori alimentari - fitocosmesi VIA COMBI 12 - TRIESTE - tel. 040 303555 ‘ 9 Chiara Veranić, naturalista e giornalista, è un’appassionata divulgatrice della bellezza e dell’unicità dei luoghi che sceglie come meta delle esplorazioni tra litorale, isole ed entroterra nelle vicine Croazia e Slovenia. Di queste esplorazioni scrive su “La Voce del popolo” di Fiume nella seguitissima rubrica Una naturalista a passeggio. È un titolo azzeccato per i suoi reportage dal taglio personalissimo, dai quali erompe il gran desiderio di comunicare tutto ciò che i suoi occhi curiosi e attenti hanno potuto osservare. I suoi articoli non mancano d’indagare anche i disequilibri, che, purtroppo, le attività antropiche arrecano all’ambiente. L’inverno scorso, il gelicidio ha arrecato danni catastrofici al patrimonio boschivo sia in Slovenia, sia in Croazia. Con la bella stagione gli alberi compromessi dal gelicidio diventano il terreno ideale per una proliferazione incontrollabile di parassiti. Com’è attualmente la situazione? Ho attraversato parte del Gorski kotar due giorni fa. La situazione è tremenda. Le foglie sono spuntate sui monconi, ma non so se le piante colpite riusciranno a sopravvivere. È uno spettacolo terrificante vedere i rami delle betulle piegati a terra, spezzati eppure in parte verdi. Come dicono gli studiosi competenti, ci vorranno decine di anni affinché il bosco riviva. Si sono salvate solo le conifere. Tutte le latifoglie sono invece danneggiate o sono morte. La ricchezza di particolari e la delicatezza con cui descrive gli ambienti naturali testimoniano, oltre alla passione per la sua terra e per la natura in genere, una lunga frequentazione dei luoghi e una solida formazione naturalistica. Per conoscere e apprezzare la natura, quanto è importante l’osservazione diretta e quanto invece uno studio sistematico? Va da sé che chi ama la natura e tutti i fenomeni legati a essa desidera in qualche modo approfondire le proprie conoscenze. Osservazione e studio vanno quindi di pari passo, indipendentemente da ciò che si preferisce. La maggior parte degli amanti della montagna conosce infatti almeno un po’ di flora e sa quali sono le specie protette;; lo stesso dicasi degli amanti del mare. La Croazia sembra aver scoperto delle grosse quantità di gas e di petrolio nell’Adriatico e intende sfruttarle. Ricerche e sfruttamento di petrolio e metano in Adriatico da un lato e sviluppo turistico delle coste dall’altro, possono conciliarsi con la salvaguardia dell’ambiente marino? Come vede il futuro dell’Alto Adriatico? Le riserve di gas nell’Adriatico settentrionale probabilmente ci sono (i bromboli della costa istriana sono stati descritti già negli anni Quaranta del secolo scorso). Conciliare estrazione e turismo e mantenere l’equilibrio naturale sarà impossibile. Si è già visto con la baia di Buccari e l’ex cokeria (smantellata) e la parte settentrionale di Veglia con gli impianti dell’ex Dina (per ora in quiescenza). In generale, l’Alto Adriatico è molto minacciato, soprattutto da un’infinita quantità di rifiuti che vanno dai cottonfioc a cose che nemmeno ci s’immagina d’incontrare sott’acqua o sulla costa. ‘ Buongiorno Chiara. Da dove nasce questa grande voglia di esplorare e comunicare la bellezza dei luoghi? Dal desiderio infinito di conoscenza, dalla mia indole curiosa, dall’amore per tutto quello che esiste in natura e forse anche dal fatto che sin da piccola sono stata educata ad amare sia il mare (in riva al quale sono praticamente nata) e la montagna, che è sempre stata la passione dei miei genitori, soprattutto di mio padre. Ho imparato a nuotare prestissimo e a cinque anni mi sono state regalate maschera e pinne dalle quali non mi sono più separata, neanche oggi che di anni ne ho quasi sessanta. Comunicare agli altri la bellezza è stata un’idea che ho potuto realizzare da quando sono andata in pensione. Scrivere è un impegno che occupa una grossa fetta del mio tempo libero. Per la conferenza che terrà il 4 luglio a Trieste (Museo del Mare) ha scelto come tema il Parco Naturale del Velebit. Può darci qualche piccola anticipazione? Ho scelto il Velebit perché è splendido, oserei dire mistico. È un’area di contrasti, bellezze naturali, endemismi, che lascia senza fiato. Chi lo visita non lo dimentica. Io ci vado almeno un paio di volte all’anno e ne ho visto solo una parte. Non si finisce mai di scoprirlo, incanta, affascina e incute un gran senso di rispetto verso fenomeni naturali che nemmeno ci si può immaginare. Sonia Sudic Bauzon KONRAD Intervista a Chiara Veranić La diffusione delle specie aliene è una delle grandi minacce alla biodiversità. Lei ne parla in alcuni dei suoi reportage e il problema riguarda anche il Carso Triestino. Quali e quanti danni provocano le specie alloctone? Le specie aliene sono il frutto della globalizzazione, anche se molte si sono insediate in ambienti che non sono i loro già da parecchio tempo, soprattutto a causa dell’uomo. Si tratta di specie animali e vegetali che, una volta varcato un un territorio nuovo, entrano in competizione con i vecchi residenti, sottraendo spazio vitale, nutrimento o provocando danni enormi in quanto non esiste un nemico naturale che ne freni l’invasione. Si assiste così alla scomparsa o alla rarefazione di specie autoctone o a gravi squilibri negli ecosistemi, spesso irreparabili. LUGLIO-AGOSTO 2014 UNA NATURALISTA A PASSEGGIO LUGLIO-AGOSTO 2014 KONRAD ‘ Arte ROSIGNANO, LO SGUARDO SU TRIESTE Come si può “interiorizzare” una realtà, se non vi ci accostiamo cercando di capirla, amarla, soffrirla? E quale migliore mezzo che il disegno? Il fatto di trovarsi davanti al foglio bianco, nella concentrazione più completa, e tentare di cogliere una sagoma, di rubare un atteggiamento più “vero e totale”, è già un atto d’amore, di partecipazione;; del quale oggi, davvero se ne avverte il bisogno. Livio Rosignano (agosto 1973) Inaugurata lo scorso 10 giugno e visitabile sino al 9 luglio presso la Sala Veruda di Palazzo Costanzi, la mostra monografica di Livio Rosignano (Pinguente, 1924) dal titolo “70 anni di pittura, negli umori, nei caratteri, nelle sfumature di Trieste” è un’occasione da cogliere per assaporare attraverso lo sguardo dell’artista, un lato malinconico, ma molto umano della nostra città. Seppur costretti in uno spazio insufficiente, che non permette loro di esprimersi appieno, i 33 dipinti della rassegna, che include opere degli anni Cinquanta in poi, delineano con chiarezza l’ideale pittorico di questo artista. Un ideale che respinge qualsiasi tipo di retorica e si rivolge con partecipazione ed empatia ad osservare, fissare e raccontare scene quotidiane, scorci familiari, persone comuni, emarginate, figure in cui ciascuno spettatore può riconoscersi intento nei gesti di ogni giorno. La pennellata è rapida, a tratti nervosa e la stesura pittorica a volte materica, molto più spesso velata, resa con inconsistenti sfumature stratificate che con delicatezza delineano sagome definite seppur evanescenti. Diverse, ma sempre mediate attraverso un’interpretazione molto personale, le suggestioni che si affacciano nella produzione di Rosignano. Ampia anche la gamma tonale che dall’irruenza espressionista e post-impressionista delle prime opere, sembra nelle tele più recenti ‘ volgersi ad una sfumata, fredda e bassa gamma tonale che ricorda certi esiti del realismo magico. La malinconia e la solitudine pervadono sottilmente gran parte dei dipinti, specie degli interni, tra cui si segnalano Nudo nella stanza (che molto deve alle nature morte cubiste e alle atmosfere di Casorati), Interno con figura ed Esattoria. Intensi, sinceri e sentiti, come può concepirli solo chi ha vissuto in prima persona l’esperienza della deportazione, Memorie di Dachau e Inverno a Dachau (sembra di udire in sottofondo la voce di Guccini che canta la neve e il freddo degli inverni nei campi di concentramento). Di notevole impatto visivo è Bora in Piazza, in cui il gesto dell’anziana protagonista che sorregge con abile inclinazione l’ombrello per opporsi alle raffiche del vento, rivela una caratteristica tutta autoctona che non può non strapparci un sorriso. Introspezione e discreta curiosità, infine, scaturiscono dallo sguardo dell’Autoritratto giovanile (del 1952) che accoglie al suo ingresso il visitatore e da lui si congeda auspicando che abbia potuto trovare, più che un appagamento estetico fine a se stesso, un momento di riflessione e di emozione. Dove: Sala Veruda, Palazzo Costanzi (Piazza Piccola 2) Quando: Tutti i giorni, 10-13 e 17-20 Ingresso libero ‘ 10 N.B. In concomitanza della mostra alcuni disegni di Rosignano saranno esposti presso il Caffè San Marco (Via Battisti 18 - da martedì a domenica, dalle 9 alle 20). Laura Paris A GORIZIA UNA MOSTRA SUGLI ANIMALI PROTAGONISTI DELLA GRANDE GUERRA In occasione delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra a Gorizia è possibile visitare – fino al prossimo 30 settembre – una mostra davvero interessante e soprattutto originale: si tratta di un’esposizione fotografica dedicata interamente agli animali che svolsero, insieme ai soldati, un ruolo altrettanto importante per le sorti del conflitto. Una nutrita serie di straordinarie fotografie – tutte originali – testimoniano e raccontano, a tratti in modo commovente, l’utilizzo degli animali nelle tattiche belliche ma anche lo stretto rapporto di interdipendenza e spesso anche di affezione che si instaurò nel binomio soldato/animale. Curata da Serenella Ferrari e Mario Muto, la mostra “1914/18: la guerra e gli animali. Truppe silenziose al servizio degli eserciti” è organizzata dal Comitato “Amici dell’Arte Felice” in collaborazione con l’Associazione “Centro per le Ricerche Archeologiche e Storiche del Goriziano”, con l’Associazione “Gruppo Isonzo Ricerca Storica” e può essere visitata presso l’Hic Caffè di via don Bosco 165, un locale che da qualche anno organizza nei propri spazi concerti, mostre ed eventi culturali. MUSEO DELL’ACQUA DIFFUSO SUL CARSO Nel corso della prima guerra mondiale, nonostante l’impiego di armi sempre più sofisticate e trasporti motorizzati, l’uomo non poté fare a meno degli animali mobilitandone oltre 16 milioni, un vero e proprio “esercito” impiegato per sostenere le truppe di tutti gli eserciti: cavalli, buoi, cani, gatti, muli e piccioni, animali da lavoro, da cibo e da affezione in guerra CON e PER l’uomo, trasportando armi, munizioni, equipaggiamenti ma anche liberando le trincee dai ratti, ritrovando e soccorrendo i feriti o facendo giungere ordini e comunicazioni da e per il fronte. Nelle trincee furono ospitati anche migliaia di animali domestici, abbandonati dai contadini e civili in fuga, ma anche molti animali selvatici che Cisterna di Gropada dere in due categorie principali: quelle private e quelle pubbliche o “comunali” (komunska štierna), in numero variabile a seconda della grandezza del paese. Tre erano le sottocategorie delle cisterne: quelle che raccoglievano le acque meteoriche dai tetti, quelle che raccoglievano le acque provenienti dalle strade e quelle ibride. La loro costruzione ebbe inizio agli inizi del XIX secolo e si intensificò tra il 1850 e il 1870 a causa del notevole incremento demografico. Gropada contava quattro cisterne comunali, di cui se ne sono conservate tre, una per tipologia. Di particolare interesse risulta la “Štjerna Ciganka”, restaurata di recente nell’ambito del progetto Carso-Kras;; fu costruita nel 1862 (la data è scolpita sulla struttura) ai margini del paese e relativamente lontana dalle case del tempo. Di dimensioni notevoli, ha un diametro di 7,25 m e una profondità di quasi 8 m. Un terzo circa è in rilevato. Il muro è in blocchi di pietra ben squadrati e intonacati, mentre il cono di chiusura è del tipo a “tholos” a vista. La vera è composta da cinque conci. Raccoglieva unicamente le acque provenienti dalla strada. Fu utilizzata per l’abbeveraggio degli animali fino all’ultimo conflitto mondiale, quando un ragazzo del paese vi gettò una bomba a mano danneggiando le pareti interne e il cono di copertura. Da allora la cisterna venne abbandonata e rimase nel degrado più totale, usata come discarica e parzialmente riempita di materiali da demolizioni e rifiuti di vario genere. Nel febbraio 2014 è stata vuotata dai rifiuti, ripulita e valorizzata. Il museo dell’acqua diffuso si configura come un interessante approccio al Carso. Alla sua natura, alla sua cultura, alla sua storia. Da conoscere. Da conservare. Da beneficiare con rispetto e non solo in chiave escursionistica e ricreativa. Fabiana Salvador rimanevano bloccati in mezzo al fronte: spesso aiutarono i soldati a sopravvivere nell’inferno bellico diventando amici da proteggere ma anche custodi e fedeli servitori grazie a quel rapporto ancestrale che li ha sempre legati all’uomo, trasformandosi in veri e propri soldati. Il rapporto che spesso si instaurò tra animali e soldati investiva anche la sfera dei sentimenti, una sorta di moderna “Pet Therapy” che consentiva di creare momenti di affetto che raramente potevano emergere in una società militare e maschile fortemente gerarchizzata. Info: [email protected]; R. V. ‘ Trebiciano, Gropada e Basovizza in Italia; l’equile di Lipica e l’abitato di Orlek in Slovenia. Una zona rimasta a dir poco immutata dalla fine della seconda guerra mondiale. Il confine fra i due Stati e la mancanza di valichi di una certa importanza hanno contribuito all’isolamento di questo territorio, ma anche alla sua conservazione dal punto di vista naturalistico e ambientale. La strada lunga circa sette chilometri che collega Basovizza a Sežana, costruita nella prima metà dell’Ottocento, ha mantenuto i suoi muri di sostegno in pietra, i paracarri, i muretti di contenimento e i canali di scolo, come erano stati progettati e realizzati originariamente. L’assenza di costruzioni di notevoli dimensioni, se si escludono alcuni ruderi della polveriera vicino ad Orlek in Slovenia e le batterie antiaeree del Monte Franco vicino a Trebiciano e del Monte Gaja nei pressi di Gropada, rende l’area ancora inalterata, immersa nel verde e nel suo passato silenzioso. Un progetto transfrontaliero, nell’ambito dell’Interreg Italia-Slovenia 2007-2013, l’ha riqualificata in ottica slow tourism. Realizzati l’itinerario cicloturistico Opicina-Trebiciano, il sentiero naturalistico “Josef Ressel” a Basovizza attrezzato anche per gli ipovedenti, il ripristino di alcuni sentieri. Di fondamentale importanza, sempre a Basovizza, il rinomato Centro didattico naturalistico gestito dal Corpo Forestale Regionale, con la sua esposizione multimediale sul Carso e sulle sue caratteristiche, inaugurato nel 2008 e purtroppo spesso a rischio di chiusura per mancanza di fondi. A Trebiciano, è stata restaurata una tipica casetta carsica (“casa di Ljenčka”) , utilizzata anche per l’allestimento di mostre. Posizionati numerosi pannelli informativi con descrizioni puntuali, fotografie, cenni storici, disegni ed immagini poco note. Nei dintorni di Gropada è stato messo a disposizione un percorso fisso di orienteering, il cosiddetto “sport dei boschi”. Di recente attuazione, il Museo dell’Acqua diffuso sul Carso propone un itinerario a tema che in pochi chilometri riesce a riassumere l’essenza del territorio carsico triestino, in un avvicinamento all’ambiente naturale e al patrimonio storico-culturale. Coinvolge Basovizza, Gropada, Padriciano, Trebiciano, Banne. Si focalizza sull’approvvigionamento dell’acqua, questione cruciale per lo sviluppo di una comunità. In Carso la permeabilità del suolo e la conseguente quasi totale assenza di acque superficiali, resero fondamentale la raccolta delle acque meteoriche. Per l’abbeveraggio degli animali, venivano usati sia contenitori naturali quali vasche nelle rocce o laghetti naturali, sia contenitori artificiali quali stagni e cisterne. Per il consumo umano l’acqua migliore era quella proveniente dalle cisterne, meglio conservata per le temperature più basse e l’assenza di luce. Sul Carso le cisterne si contavano a centinaia e si possono suddivi- KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014 La cisterna di Gropada ‘ ‘ 11 LUGLIO-AGOSTO 2014 KONRAD ‘ Libri IL SILENZIO Materialmente, ciò che rimane in quelle ventinove cartelle è un brevissimo e ambiguo racconto In una lettera del 1964 ad una giornalista, Italo Calvino scri- d’amore. veva: “Dati biografici: io sono ancora di quelli che credono, Edoardo, marinaio (Sono troppo abituato a star solo), incontra con Croce, che di un autore contano solo le opere. (Quando conLisa che si trova nel piccolo patano, naturalmente). Perciò dati biografici non ne do, o li do falsi, o comunque cerco sempre di cambiarli da una volta all’altra. Mi chieda ese con l’amica Hélène. Perché pure quel che vuol sapere, e Glielo dirò. Ma non Le dirò mai la verità, sono giunte qui? Tra i due nasce qualcosa di di questo può star sicura”. muto, fatale e improvviso. Ricordo sempre con piacere queste parole, in un mondo di boriosi che ci tengono molto a descrivere se stessi ad un pubblico inesisten- Entrambi chiusi, misteriosi a sé e all’altro. Edoardo è malato te che nulla vuol sapere. Le quarte di copertina dei libri più miseredi mare. Partivo sempre, per voli, la pagina “Chi sono io” dei blog più autoreferenziali, pullulano necessità, partivo come voi di informazioni che servono solo dare peso e pancia alla vanità. cambiate amore. E avrei voluto Chi sono, dove sono nato, dove vivo, cosa ho studiato, di cosa mi una vita senza partenze: calpeoccupo... stare sempre lo stesso suolo. Gli Recentemente sono rimasta ancor più impressionata dalle parole di Francesco Biamonti sarebbe piaciuto fare il capraio o Francesco Biamonti (1928-2001), lette casualmente nel risvolto di Il silenzio coltivare gli ulivi. Ma non a tutti è copertina de Il silenzio. Einaudi (collana L’Arcipelago), 2013 consentito di stare lieti e sicuri su pp. 43, € 7,00 Io sono da cancellare. La mia vita non conta nulla;; i miei natali non un fazzoletto di terra. hanno importanza;; il mio paese è insignificante. Si fa della letteraLisa, vedova di un terrorista, è tura perché non si è contenti della propria vita. […] Non credo nelle una donna dalle passioni controverse che prima cavalca oscene emoziobiografie. A convincermi alla lettura del libretto sono state proprio queste righe, ni e poi chiede: “Perché non mi hai fermata?”. È con questa domanda che si chiude il racconto che non sapremo mai nobili e chiare, ferme quanto un testamento. Per poi scoprire che come sarebbe proseguito. leggerlo avrebbe fatto molto male, come tutto ciò che è – parola Presente fino all’eccesso (ma chissà quante cancellazioni, correzioni, crudele, crudele destino – postumo. variazioni sarebbero intervenute) è il riferimento al paesaggio. Mare, cielo, Francesco Biamonti (1928-2001), schivo e solitario autore di L’angelo di Avrigue, Vento largo, Attesa sul mare, Le parole la notte nuvole, terra, azzurro, sono parole che si ripetono quasi incessantemente. (tutti editi da Einaudi), scriveva questo racconto quando era già molto È un luogo dell’anima, questo paesino ligure aspro e verticale, un luogo dove terra e cielo cozzavano l’uno contro l’altro, di luce forte che non malato e sapeva di esserlo. Dopo la sua morte, furono ritrovate ventinove cartelle, senza un tito- serviva a niente. lo, con i segni criptici tipici di Biamonti che, ad esempio, se cambiava È un confine. “Un confine fisico che si fa spirituale, metafora di una continua ricerca di idea su una parola, non la sostituiva mai del tutto. Ne scriveva una sopra l’altra, senza cancellare niente. E così, noi che ne sappiamo di senso, sul limite dell’abisso...” spiegava Biamonti in una delle quale parola infine avrebbe scelto per la versione definitiva? Non lo ultime interviste. Quale fosse l’abisso, lui già lo sapeva. sapremo mai, appunto. Questo è un libro di poche pagine che doveva averne tante più di più. Luisella Pacco È un libro di pochi concetti che invece voleva trattarne di molti e gravi. luisellapacco.wordpress.com È un racconto smilzo che doveva essere romanzo. È un libro di dialoghi tra ombre, di personaggi non ben definiti. È un libro di errori non cancellati, perché ad essere cancellato anzitempo è stato l’autore. La sensazione è struggente e cattiva. Tre, quattro, cinque volte, per poterlo capire, o per capire che non c’è nulla da capire. Tre, quattro, cinque volte, a rileggerlo. Certo non racconti brevissimi ci vuol niente, è così breve. L’unica cosa che ci vuole è un po’ di abitudine alla sofferenza, un po’ di pelo sullo stomaco, per accettare LA SPOSA l’inaccettabile della letteratura come della vita: che si crepa come galline, e che certe cose restano a metà;; che un pensiero raffinato, Il corpo non dimentica, il corpo si difende, il corpo parla. un gesto artistico sono stati strappati via e non ci sarà mai dato di coHa cominciato a sentire dolore all’alba, e poi mentre si truccava noscerli per intero. Leggere qualcosa di incompiuto, che l’autore non e si pettinava. Il male è aumentato sensibilmente quando è enha avuto tempo e modo di finire e sistemare come avrebbe sognato, trata in chiesa appesa al braccio del padre. E per tutto il tempo ha in sé qualcosa di profondamente doloroso. È un’ingannevole è andato peggiorando. illusione, una battaglia senza speranza. È fare a botte con la morte. Quando infine è arrivato il momento, ha sentito quella fitta farsi Biamonti negli ultimi mesi aveva parlato di questo lavoro, e soltanto ancora più lancinante. Ha reclinato la testa di lato, come per grazie alle sue parole sappiamo che (forse) la sua idea di titolo ascoltare meglio il messaggio. sarebbe stata Il silenzio (“ma spesso lo modifico... me ne viene in Allora ha capito di avere una sola scelta, una sola sillaba. mente uno al giorno, sono titoli labili che vanno via...”) e tale è stata Il tono di voce è rimasto sereno, il viso talmente quieto e normala scelta dell’editore. Così come solo grazie alle interviste conosciale nella mimica che per un istante sia il prete che gli altri hanno mo i temi che Biamonti voleva trattare, e l’ampiezza del progetto che creduto che fosse un sì. La più rapida a capire è stata una aveva in mente: doveva essere un romanzo sulle ideologie morenti, damigella, il viso tondo e contento, a cui è sfuggito un gridolino sui conflitti generazionali, sulla passione, sul legame con la terra. alto e perplesso, la mano a coprirsi la bocca per lo stupore. Persino su Dio. ‘ ‘ 12 50 MM 13 Il Corridoio Adriatico Flavio Boscacci e Giuseppe Passoni sono gli autori dello studio “Logistica fluvio-marittima in Europa. La rilevanza europea del corridoio Adriatico” (Franco Angeli Editore, 2008, Euro 32), dedicato al cosiddetto Corridoio Adriatico. Il primo autore è ordinario di Economia Applicata presso il Politecnico di Milano, il secondo dottore di ricerca e docente di Ingegneria Idraulica presso il medesimo Politecnico. L’idea progettuale appartiene però al professor Antonio Migliacci, presidente del Consorzio per l’ingegneria strutturale in Europa. Si tratta di un progetto ardito, avveniristico, che mira a creare un collegamento diretto fra i porti dell’Alto Adriatico ed il sistema idroviario europeo mediante la costruzione di un canale navigabile tra Trieste e Bratislava, sul Danubio nei pressi di Vienna. Una tale opera consentirebbe la completa integrazione dell’attuale sistema idroviario europeo con tutti i mari del continente, valorizzando in particolare le due sponde dell’Adriatico e le regioni centro-europee e balcaniche. L’idrovia avrebbe come capisaldi Trieste e Bratislava (Slovacchia). Il superamento delle asperità orografiche del sistema Carso-Alpi Giulie può avvenire solo a mezzo di una galleria navigabile mentre per la restante parte del percorso si potrà adottare una classica idrovia a cielo aperto. L’individuazione del tracciato ottimale è problema geopolitico e tecnologico assieme, poiché il possibile percorso prevede un’alternativa in territorio sloveno e una in territorio croato. Basti qui dire che il superamento delle montagne tra Trieste e Lubiana comporterebbe una galleria ad asse orizzontale posta a 250 metri sul livello del mare con uno sviluppo di circa 90 km ed una sezione di sbocco nella immediata periferia est della capitale slovena. Da qui si svilupperebbe lungo il corso della Sava sino all’abitato di Zidani Most, per poi deviare verso nord sino al confine con l’Ungheria. Qui l’idrovia discenderebbe verso la pianura ad ovest del lago Balaton, sino a connettersi con il Danubio, in corrispondenza del suo affluente Raba. A parte le difficoltà tecniche, la realizzazione sarebbe certamente molto costosa: il tratto tra l’Adriatico e il corso della Sava comporterebbe una spesa di circa un miliardo di euro per il solo impianto di sollevamento delle navi, mentre le altre opere idrauliche tra Trieste e Bratislava richiederebbero una spesa di circa 17 miliardi. Interessante notare che la movimentazione delle navi in galleria avverrebbe in modo totalmente automatico, a mezzo di opportuni trattori elettrici dotati di motori lineari teleguidati (!) senza impiego di personale. Questo è soltanto un particolare fra i tanti dati tecnici che lo studio di Boscacci e Passoni offre in abbondanza e per i quali non resta che rinviare il lettore al libro. I vantaggi futuri, una volta che l’avveniristica opera venisse realizzata, sarebbero cospicui: i costi del transito attraverso il corridoio Adriatico sarebbero ridotti del 50% rispetto alla rotta tradizionale Suez/Gibilterra/porti del Nord Europa. Infatti le navi che transitano dal canale di Suez dirette ai porti del Nord Europa impiegano circa 8,5 giorni per giungere a Rotterdam e altri 7 giorni di navigazione per Bratislava, mentre nella soluzione via Adriatico il tempo impiegato, si dimezzerebbe. Nella prefazione al libro il prof. Migliacci ricorda che ogni secolo del passato ha visto realizzata una grande opera idraulica finalizzata al potenziamento dei trasporti ed allo sviluppo della civiltà, come i canali di Suez e Panama. Attendiamo allora, dico io, gli uomini capaci in futuro di dare vita al sogno di unire tutta l’Europa attraverso il mare e i suoi fiumi, con un progetto certamente difficile e costoso, ma dotato di grande fascino agli occhi di chi crede nella possibilità di trasformare talvolta l’utopia in realtà. Per il momento voglio sperare che il discorso rimanga aperto al contributo di tecnici e politici dei Paesi interessati (Italia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Austria) per un’economia sempre più integrata. Sergio Franco pensati come scatti fotografici, ritratti di un momento rubato... Il prete ha allargato le braccia, lo sposo si è voltato a guardarla. Ma lei era così ferma risoluta e tranquilla da levare le parole ad entrambi. Senza imbarazzo, senza fretta, si è girata sistemandosi il vestito e ha camminato fiera lungo la navata. Nella piazzetta assolata del sabato, è salita in macchina e ha chiesto all’autista di portarla via. Rilassandosi sul sedile, con la mano a conchiglia si copre delicatamente l’orecchio che già non duole più e continua a carezzarlo con gratitudine. Dal finestrino spalancato entrano aria fresca, luce e la promessa di cose buone. elle.pi ‘ È stato forse questo a far trasalire il prete, che si è fermato un attimo, grattandosi la gola, e ha formulato di nuovo la domanda. No, non voglio. Improvvisamente, dopo mesi di pretesa felicità, di illusione e di preparativi, tutto tornava alla mente. Il primo e il secondo schiaffo. Le prime e le seconde scuse. La lesione al timpano sinistro. Poi più nulla, solo tenerezza. Credeva di aver perdonato. Invece ora sentiva l’orecchio, da mesi guarito, pulsarle di rinnovato tormento. Era la memoria del corpo che veniva ad avvisarla. LUGLIO-AGOSTO 2014 MUSICA DELL’AVVENIRE KONRAD ‘ Trasporti e ambiente LUGLIO-AGOSTO 2014 KONRAD ‘ AMORI, MORTE E MINIERE NELLA VALLE DEI MÒCHENI certa pace, pur con indubbi limiti. Nel racconto di Musil Homo, emblematico protagonista, viene coinvolto come geologo nel progetto di ricerca di una mitica miniera d’oro veneziana. L’esplorazione passa però presto in secondo Al tempo della Prima Guerra Mondiale, piano, rispetto alla descrizione di un mondo nelle pagine di Robert Musil arcano e alla sua storia d’amore con Grigia, una contadina del posto. Questo legame rappresenta il Grigia, racconto poco noto progressivo distacco di “Musil - Homo” dal mondo di Musil, pubblicato nel 1921, è da cui proviene e dai valori incarnati dai suoi ambientato nella Valle del Fersina, compagni di spedizione – forse i soldati, nella in uno scampolo di medioevo, realtà – portatori dei valori distruttivi della civiltà conservatosi tra l’Adige e il Brenta europea dell’epoca. Ulteriori connotati simbolici della Valsugana, nei pressi della sono legati al crollo di certezze plurisecolari, al bella zona del Lagorai. Laggiù rifiuto dell’istinto distruttivo e allo stesso tempo raccolse vari appunti, scritti a maralla ricerca di valori fondanti autentici, in luoghi gine della Prima guerra, relativi ancora intatti ed arcani, come in questa Valle anche ad eventi apparentemente incantata. Questo rapporto con un mondo arcaico insignificanti quali la morte di una si fa via via più intenso, con un finale tragico, mosca. Forse per lui non c’era poi come forse la realtà che viveva lo stesso Musil, questa grande differenza tra le come forse tutta la sua esistenza, in continuo sorti di insetti e di uomini, a vario bilico tra ragione e sentimento. La miniera non modo entrambi travolti da eventi viene riaperta, anzi il geologo vi si lascia morire, molto più grandi. evento interpretato come una liberazione. Scrittore per scelta, multiforme Questo territorio ha conservato la sua magia e testimone di quel periodo, coltivò consente escursioni estive o invernali, in un inmolteplici interessi che spaziavacredibile mondo minerale con gemme che quasi no dall’ingegneria alla psicologia spuntano dal terreno come fiori: un microcosmo della Gestalt. Si considerava andi peculiari abitudini e tradizioni. che poeta, pur se venne definito Per divulgare la conoscenza degli aspetti storici, troppo intelligente per esserlo. sono state realizzate alcune esposizioni, tra le Ha pure partecipato attivamente quali Der Gesang des Todes, Robert Musil und al conflitto con la qualifica di der Erste Weltkrieg (Il canto della morte, Robert tenente dell’esercito asburgiMusil e la Prima Guerra mondiale) alla Literaco, venendo anche decorato, turhaus di Monaco di Baviera, chiusasi lo scorso mutando progressivamente il suo 22 giugno. atteggiamento in ironica oppoTenuto conto del groviglio di etnie e confini, sizione. Nei suoi scritti offre un talvolta ancora subdolamente vivi dentro di noi, contributo relativo ad un terrimi è parso quasi automatico collegare quei torio appena sfiorato da questo lontani eventi al presente e alle recenti elezioni cataclisma. Qui, in un ambito europee, snobbate e considerate dai più come rimasto appartato per millenni, un’inutile perdita di tempo, spronato dalla testisono sopravvissute popolazioni monianza storica di Musil, a non essere solo un tedesche, i Mòcheni appunto, che Nelle immagini, dall’alto: osservatore passivo. Gli dei gli hanno rispar– La valle dei mòcheni negli anni ’60. ( F. Faganello) conservano tuttora usi e costumi miato il finale, il secondo tempo del conflitto – Carnevale e costumi mòcheni tardo medievali, a cominciare mondiale. Ma cosa avrebbe ancora scritto, a – Particolare archittetura rurale della Valle dalla lingua, tramandatasi quasi fronte dei tragici eventi successivi? solo oralmente. Erano minatori Noi tutti dovremo fare tesoro, assorbire e, in un bavaresi che la storia e le necessità quotidiane spinsero in queste certo senso, rivivere e rielaborare quelle lontane esperienze, grazie terre, come si riscontra anche in altre parti delle Alpi. al ricco patrimonio di veri e propri “libri parlanti”, che permangono, Dovremmo abituarci a ricordare ed approfondire i tanti aspetti storici, nonostante lo svanire dei protagonisti diretti. anche nascosti, legati in particolare a questi luoghi, al centenario Potremo quindi coerentemente valutare e scegliere il nostro futuro. ed alle celebrazioni della prima delle carneficine che il Novecento Superiamo l’istinto che alimenta l’egoismo delle Nazioni, sempre più ci ha regalato perché le loro conseguenze perdurano tuttora. Basti bulimico e forse principale causa di molti problemi attuali. Esploriapensare al ruolo attuale e futuro dell’Europa, che ha garantito una mo altre strade, con strumenti nuovi e pacifici, risolvendo i dissidi di un matrimonio, nato più per interesse che per amore. La posta in gioco è vitale: passare da una democrazia (ed un’economia) a scala comunale a quella del continente. È il momento di giovani con passioni, energie e strumenti, anche culturali, adeguati ad affrontare e realizzare quel che alcuni nostri predecessori hanno sognato e con fatica impostato. Riccardo Ravalli ‘ 14 ilKo nrad dei p icco li PIANGE? CHE PIANGA, SENNò SI VIZIA! , Capita spesso di sentire bambini urlanti chiusi dentro carrozzine o legati sui passeggini, mentre i loro genitori continuano a camminare, parlare al telefono, chiacchierare con gli amici. Succede anche in casa, dove i bambini piccolissimi vengono lasciati piangere nei loro lettini prima di addormentarsi, fino a che non chiudono gli occhietti per sfinimento. Metodo “Fate la nanna”, per chi lo conosce. Fate la nanna che è un po’ come Arbeit mach frei, per capirci. L’importante è non cedere. Non prenderli in braccio, se piangono senza un chiaro motivo. La ragione è incontrovertibile: meglio che piangano perché altrimenti si viziano. Qualcuno, con nozioni pedagogiche alla mano, mi dovrebbe spiegare in base a quale assunto un bambino di pochi mesi potrebbe diventare dedito al vizio. Il vizio è roba seria. La Treccani così lo descrive: “Incapacità del bene, e abitudine e pratica del male;; il concetto del vizio, sul piano morale, è strettamente correlativo a quello della virtù, di cui costituisce la negazione.” Non mi verrete a dire che un bambino piccolo possa assumere comportamenti derivanti da tali ragionamenti etico-filosofici! Non ci arrivano nemmeno la maggior parte dei papà e delle mamme. Che piuttosto semplicemente si conformano. Ai genitori accade di farlo spesso. Adattarsi a pratiche abitudinarie consente di risparmiare energie nel definirle, evitando di soppesare criticamente se stessi e la relazione con il figlio. C’è già tanto da fare: nutrirlo, lavarlo, cambiarlo. Non è abbastanza? Per il resto, i genitori fanno un po’ quel che fanno tutti. Ma la tradizione, vecchia o meno la fata carabina vecchia, non rappresenta sempre una garanzia di efficacia. Gli studi più autorevoli e più recenti hanno ampiamente dimostrato che il contatto fisico per un bambino piccolo è un’esigenza essenziale. Quasi biologica. Come nutrirsi e dormire, per capirci. Prendere in braccio il proprio bimbo, quando piange, è importante come dargli da mangiare quando ha fame o da bere quando ha sete. Le ragioni sono molteplici. La più importante riguarda la formazione nel bambino di una sicurezza che lo accompagnerà per tutta la vita, sostenendolo nei momenti difficili e gratificandolo nella vita quotidiana. Rendendolo felice, insomma. Vi pare poco? Il contatto infatti è la risposta ad un bisogno. Il bambino ci lancia un segnale con il pianto. Ci sta chiamando. Vuole comunicare. Non ha altro modo, se la cosa da comunicare è per lui urgente. D’altra parte un esserino di pochi mesi ha una nozione di importanza non corrispondente a quella di un adulto. Importante, per lui, è tutto perché sta scoprendo la vita ed il mondo. Se piange, chiama. Vuole dirci qualcosa. Ignorarlo “perchè altrimenti si vizia” equivale a inviargli un messaggio chiaro ed incontrovertibile: non ti ascoltiamo, non ti capiamo, non ci interessa quello che hai da dire. Il bimbo piangerà una volta, la seconda e fino alla trentesima. Poi, se nessuno lo baderà, smetterà e non lo farà più. Vittoria della virtù sul vizio? No. Semplice e triste rassegnazione. Se questa diventa la prassi dei genitori, crescerà con loro un bambino rassegnato al fatto che comunicare è una cosa difficile, che le proprie richieste sono destinate ad essere ignorate. Tutto questo si sedimenterà in lui, segnandolo per tutta la vita. Non si ricorderà nulla, ma i suoi comportamenti diventeranno automatici. Potrà essere, domani, un ragazzo ed un uomo che avrà grandi difficoltà ad esprimere con serenità i suoi bisogni e desideri. Si rassegnerà, ancora, a subire gli altri. Sarà predisposto a farlo. E i suoi desideri e le sue richieste in qualche maniera resteranno sopite oppure, chissà, provocheranno una qualche pericolosa esplosione non prevedibile. Non sarà un adulto felice. E allora? Mamme e papà, prendete in braccio i vostri bimbi e invece di pensare che si viziano, pensate che vi state reciprocamente godendo una felicità, presente e futura, insostituibile. un magico saluto dalla Fata Carabina , KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014 ————————————————————————————————— KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014 ilkonraddeipiccoli , 16 BIENNALE EDUCATIONAL: I PICCOLI CREATIVI CRESCONO “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco.” Entrando negli spazi del Settore Educational della Biennale di Venezia durante l’inaugurazione della XIV Mostra Internazionale di Architettura, curata da Rem Koolhaas, mi è venuto in mente il famoso proverbio cinese citato spesso da Bruno Munari: “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco.” Lo spazio, alle Tese dei Soppalchi in Arsenale, occupa più di 500 mq ed è dedicato esclusivamente alla didattica. Si tratta di una vera fucina-laboratorio nata nel 2011 per volontà del Presidente della Biennale Paolo Baratta, con lo scopo di favorire la conoscenza diretta del mondo delle arti da parte dei giovani. Oltre a promuovere la consuetudine della “visita alla Biennale”, fin dalla giovane età, Biennale Educational ha instaurato una collaborazione molto stretta con gli insegnanti per favorire nell’ambito della scuola il fare creativo come parte integrante del percorso educativo. Lo spazio è suddiviso in varie aree polifunzionali. Si passa dalle postazioni dedicate ai laboratori multimediali, alle aree per i laboratori creativi e di carattere interattivo/corporeo. E quando arriva il momento del pranzo o della merenda? Hanno pensato anche a quello. C’è una zona allestita con sedie e sgabelli che può ospitare fino a 100 studenti contemporaneamente. Il programma Educational di quest’anno prevede due percorsi dedicati, uno ai Giardini e uno all’Arsenale. Al Padiglione Centrale ai Giardini, per i più piccoli, il tema proposto da Koolhaas – Elements of Architecture, la storia degli elementi fondamentali dell’architettura, la porta, il pavimento, il soffitto – viene presentato come una sorta di viaggio nel tempo. I bambini vengono condotti attraverso le stanze del Padiglione, sperimentano gli spazi, e lavorano sulla corrispondenza materiali/temporalità: una ricerca di elementi che compongono ipotetiche case del passato, del presente o del futuro, per andare poi a costruire in laboratorio una sorta di “casa del tempo”. Anche in Arsenale si propone una riflessione sugli elementi basilari del territorio e sulla loro stratificazione, che è stata semplificata e resa leggibile dall’uomo attraverso le mappe. Essendo presente nella sezione Monditalia la riproduzione della Tabula Peutingeriana, la nostra penisola diventerà elemento simbolico di territorio – mondo inteso come piano – foglio su cui l’uomo si è insediato e ha costruito edifici, spianato territori, tracciato reticoli di strade. Un evento molto importante da segnare in agenda è l’open day del 3, 4 e 5 settembre. In questa occasione sarà possibile visitare la XIV Mostra Internazionale di Architettura con operatori specializzati, e assistere a una panoramica delle speciali attività educational e di laboratorio che verranno attivate per le scuole. L’iscrizione può avvenire su www.labiennale.org , Info: Settore Educational la Biennale di Venezia Responsabile Valentina Borsato [email protected] 041 5218 828 Vanna Coslovich ilkonraddeipiccoli 17 C RESCERE PARTECIPANDO Il Consiglio Comunale delle ragazze e dei ragazzi a Trieste , KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014 Presto anche Trieste potrà contare su un organo di rappresentanza dei suoi giovani cittadini. Grazie al progetto “Se io fossi il sindaco” e all’impegno del Comune (Area Educazione, Università, Ricerca, Cultura e Sport), Trieste avrà, come altri centri in Italia, il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi. Una notizia importante: la scelta dell’amministrazione vuole valorizzare la dimensione della democrazia. 25 ragazze e ragazzi dai 9 ai 14 anni, provenienti da 12 scuole cittadine (6 primarie e 6 secondarie di primo grado, pubbliche e private) guidati da una ventina di entusiasti insegnanti, che hanno coinvolto i ragazzi, hanno partecipato ad una formazione, organizzato le elezioni e individuato i consiglieri, facilitati nei percorsi di espressione partecipata dall’associazione Kallipolis. Partner del Comune, oltre alla Regione Fvg – Ufficio del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Direzione Centrale Cultura, Sport e Solidarietà, l’Ufficio Scolastico Regionale e Unicef – Comitato Provinciale di Trieste. Il percorso educativo (consultabile sul sito del Comune di Trieste), ha visto da gennaio l’avvio dei lavori del CCRR, con tre incontri nella sede ufficiale, la scuola Bergamas, e la presentazione al sindaco lo scorso 6 giugno delle proposte sugli spazi cittadini. Un progetto entusiasmante ma anche molto impegnativo, perchè richiede consapevolezza da parte dei ragazzi e a volte un vero cambiamento di mentalità da parte degli adulti che, come recita l’articolo 12 della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, devono imparare ad ascoltare quello che i ragazzi dicono e a prenderlo molto seriamente: “gli stati garantiscono al bambino (…) il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa, (…) tenendo conto della sua età (…) Si darà in particolare la possibilità di essere ascoltato in ogni procedura giudiziaria o amministrativa che lo riguarda” (CRC, art. 12) Infine va ribadito che esercitare fin da piccoli il diritto alla partecipazione rafforza l’autostima e la capacità di comunicazione, abilità che coincidono con le life skills indicate dall’OMS, che devono costituire il fulcro di tutte le iniziative sulla promozione della salute e del benessere di bambini e adolescenti. La vera scommessa del progetto quindi sarà per noi adulti riuscire a riporre nei ragazzi reale fiducia, attribuendo loro dignità di soggetti attivi e competenti, a volte scomodi perché sinceri. Donatella Rocco , 18 ilkonraddeipiccoli KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014 RICREATORI, NIDI E SCUOLE DELL’INFANZIA PUBBLICI DI TRIESTE A SERIO RISCHIO Con la protesta di lavoratori e cittadini è partita anche una raccolta d i firme con una proposta d i soluzione Il servizio educativo è il fondamento della società civile. La centralità del processo formativo è essenziale al mantenimento e al miglioramento dei valori sociali che dovrebbero essere capisaldi di una comunità civile, evoluta e preparata ad affrontare un mondo sempre più complesso. Chi può gestire i servizi educativi se non chi la comunità governa - e dovrebbe governare- per i i diritti di tutti? O vogliamo delegare il futuro della società a soggetti privati che perseguono i loro più o meno sacrosanti obiettivi privati e non certo il bene pubblico, poiché quello non è nel loro statuto ontologico? Il servizio educativo deve restare pubblico perché pubblica è la comunità che ne usufruisce. E pubblica deve restare la responsabilità di accompagnare i bambini ed i ragazzi all’interno della società, il che dovrebbe essere il fine ultimo del servizio educativo. Ma di questo ci si dimentica troppo facilmente. Sulla scuola e sull’educazione chi investe? Il Governo? La Regione? Il Comune? Eppure è facile il ragionamento secondo cui un paese che crede nella formazione del senso civico e nell’appartenenza alla comunità può con successo ricostruire un’etica comune e, ad esempio, prevenire la corruzione. Quella stessa che ammorba ogni livello dell’amministrazione pubblica. divisione tra lavoratori? La macchina burocratica cooperativistica deve sopravvivere e lo spirito iniziale si è dileguato quasi del tutto. Anche le cooperative, inoltre, sono giuridicamente un soggetto privato. La gestione diretta e pubblica del servizio educativo è irrinunciabile, per i motivi descritti. La situazione a Trieste Partiamo da una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittime le assunzioni effettuate nel Comparto Unico (nel pubblico) in deroga ai limiti di spesa posti dalla normativa nazionale. Il Comune di Trieste non può più assumere personale a tempo determinato a partire da settembre, causa mancanza di copertura economica. Si rivolge allora alla Regione che stila una proposta di legge regionale che va sottoposta al Governo. La proposta chiede semplicemente una deroga. Da Roma per ora nessuna risposta. C’è tempo fino a fine luglio. 250 lavoratori precari dei servizi educativi (Ricreatori, Nidi e Scuole dell’infanzia) dopo aver garantito per lunghi anni l’erogazione di servizi essenziali per la comunità, a settembre si ritroveranno in strada. Mettendo a rischio 1/3 dei servizi erogati, come spiegano, con estrema chiarezza, i rappresentanti sindacali USB dei lavoratori: “Il loro licenziamento comporterà un tracollo dei servizi educativi, che si ritroveranno ridimensionati, smantellati e, ben che vada, parzialmente privatizzati tramite un appalto alle cooperative”. Cooperative? Lo spirito cooperativistico ha nobili origini, ma di quelle non si sa quanto sopravvive oggi. I proventi f seguici su facebook vengono destinati ad una equa sud- La soluzione possibile Una soluzione c’è e sulla proposta formulata dai lavoratori è partita una raccolta di firme (circa 1800 ad oggi quelle raccolte): “Dichiariamo il servizio educativo essenziale ed infungibile (che poi vuol dire insostituibile NdR) nello Statuto comunale”. Questo ne garantirebbe la continuazione. Così, dicono ancora i rappresentanti USB, è successo al Comune di Napoli, sindaco De Magistris. Adottando questa prassi, nella città partenopea il servizio educativo continua ad essere pubblico e garantito. È una concreta e funzionale opportunità. Non una dichiarazione di principio. Lo sanno Sindaco, Governatore e Primo ministro? Governo, Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Trieste, ad oggi, in una triade storicamente unica, sono tutti capeggiati da esponenti del centro-sinistra. È l’occasione per chiarire concretamente che la sinistra istituzionale maggioritaria non predica bene e razzola male, ma mette in atto ciò che propaganda. Ci hanno detto, durante le ultime campagne elettorali, che formazione, scuola ed educazione andavano rimessi al centro. Ebbene, ora ci diano dimostrazione reale che non si trattava di parole al vento: il caso attuale dei servizi educativi a Trieste è un banco di prova concreto e facilmente verificabile dagli elettori. S. L. ilkonraddeipiccoli CARSIANA: LA FLORA E GLI AMBIENTI DEL CARSO BUON VIAGGIO , Ci avviciniamo all’estate, si va in ferie, e si fanno dei viaggi. Il viaggio funziona così: si parte da un posto e si arriva in un altro posto. Vogliamo andare ad esempio da Milano a Torino? Milano… Torino… stranamente le due parole hanno entrambe sei lettere, e allora proviamo a fare il nostro viaggio non fra una città e l’altra, ma fra una parola e l’altra. Mettiamo la regola seguente: si può cambiare una sola lettera alla volta e tutte le parole usate devono avere un senso compiuto. Ecco che il nostro viaggio diventa MILANO MIRANO TIRANO TIRINO TORINO. Esiste un viaggio più breve che collega le due città? Non lo so, ma non credo sia possibile. Informazioni www.provincia.trieste.it www.curiosidinatura.it Prenotazioni [email protected] tel. 340.5569370 M. B. le illustrazioni di questo numero di konraddeipiccoli sono di Maurizio Stagni Le parole di partenza e arrivo non devono essere necessariamente due nomi di città: andiamo da NUOTO a TUFFI? NUOTO RUOTO RUTTO RATTO TATTO TANTO TANFO TANFI BANFI BAFFI BUFFI TUFFI. Si può passare più facilmente da un animale ad un altro. Esempi. Da LEONE a TIGRE: LEONE LEONI LEGNI SEGNI SOGNI TOGNI TOGNA TIGNA PIGNA PIGRA PIGRE TIGRE. Da POLLO a GALLO: POLLO COLLO COLTO MOLTO MALTO MALLO GALLO, ma anche POLLO COLLO CALLO GALLO. Da CORVO a CERVO: CORVO CERVO. Con questo ultimo esempio abbiamo visto che esistono anche giochi adatti ai pigri come me. Però per i lunghi viaggi in auto è meglio usare coppie che non hanno lettere in comune, come CORVO-TIGRE. Ci sono poi TESTA-PIEDI, ARANCE-LIMONI, GATTOPESCE, o terne come ROSSO-VIOLA-VERDE e tutte quelle che vi verranno in mente. Buon viaggio! © Giorgio Dendi ‘ Siamo tutti intelligenti , si arriva con gli autobus da Piazza Oberdan con 42 e 44 fino a Prosecco, e poi da lì con la linea 46 fino alla fermata prima di Sgonico. KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014 A d isposizione interessanti visite guidate fino al 12 ottobre Prosegue la stagione di visite a Carsiana, il giardino botanico della flora e degli ambienti del Carso. Collocato lungo la strada provinciale tra Sgonico e Gabrovizza, in provincia di Trieste, raccoglie quasi 600 specie vegetali del Carso italiano e sloveno, collocate nei rispettivi ambienti naturali appositamente ricostruiti in una dolina. Centro naturalistico di proprietà della Provincia di Trieste, Carsiana è un luogo ricco di fascino e unico nel suo genere; le attività vengono curate dalla cooperativa Curiosi di natura. Le caratteristiche ecologiche della flora e degli ambienti vengono illustrate tramite visite guidate per adulti e bambini e materiali informativi in italiano, inglese, tedesco e sloveno. Per le famiglie con bambini ogni giorno, durante tutto l’orario di apertura, è anche disponibile la caccia al tesoro a sfondo ambientale “Talpa od occhio di lince”, concepita per stimolare le capacità di osservazione della natura. Nell’ambito del progetto Sigma 2, Rete transfrontaliera per la gestione sostenibile dell’ambiente e la biodiversità promosso dalla Provincia, a Carsiana è anche visitabile gratuitamente ogni giorno il Giardino mediterraneo. Realizzato di recente, vi sono ospitate delle specie che prediligono gli ambienti caldi dell’Istria meridionale, Quarnero e Dalmazia, fino al Mediterraneo. Carsiana è aperto dal martedì al venerdì, dalle ore 10 alle 13; sabato e i festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Lunedì chiuso. Fino al 12 ottobre visite guidate i giorni feriali alle ore 10.30, e il sabato e i festivi alle 10.30, 11.30 e 15.30. Ingressi interi 3 euro, ridotti 2. Il Giardino botanico si trova a Sgonico, ed è raggiungibile in macchina dall’uscita autostradale per Prosecco. Da Trieste ‘ 19 20 ‘ KONRAD L’ennesimo malaffare, tutto italiano, dietro a EXPO e MOSE MOSE è l’acronimo per Modulo Sperimentale Elettromeccanico, un progetto avviato nel 2003 il cui costo iniziale, approvato nel 2002 dal Magistrato delle acque, ammontava a 3.441 milioni di euro, con previsione di fine lavori per il 2010. Nel 2005 il costo complessivo viene aggiornato a 4.271 milioni e la previsione di fine lavori slitta a fine 2012. Nel 2010 il Magistrato delle acque certifica un ulteriore aumento di costo per 1,2 miliardi di euro e l’ulteriore slittamento della consegna dei lavori a fine 2016. L’intero progetto è finanziato con risorse pubbliche statali, cioè denaro dei contribuenti. Il MOSE è solo l’ultimo esempio, in ordine di tempo, di una gestione inappropriata del denaro pubblico. Lo scandalo dell’EXPO sembra un pallido ricordo, sebbene sia esploso soltanto un mese prima. Per l’EXPO, riuscire a trovare la previsione di spesa è un’impresa. Le cifre variano tra i 7 ed i 14 miliardi di euro. Più precisamente nel 2008 viene calcolato un costo di 7 miliardi, per passare agli 11,8 del 2011 e per concludere con le previsioni attuali di 14 miliardi. Già questa informazione fa capire quanto sia facile spendere i soldi pubblici senza preventivi certi, chiari e stabili. Quale privato accetterebbe un’approssimazione del 100% nella stima di preventivi di spesa e una data di consegna dell’opera così incerta? A cosa sono dovuti i rincari del 60 o del 100%? Previsioni di spesa sbagliate? Preventivi sommari? Nel settore privato se ci sono ritardi nella consegna dei lavori scattano delle penali, in modo da incentivare il rispetto dei termini contrattuali, ed il valore pattuito non subisce flessioni. Ma per la cosa pubblica non valgono gli stessi principi. Tanto che problema c’è. Se i soldi non bastano aumentiamo le tasse, inventiamo una Tarsu, Tares, Ici, Imu; basta un po’ di fantasia per spaventare i contribuenti indicando l’incidenza della nuova pressione fiscale e, dopo qualche giorno, ritoccare al ribasso la percentuale della nuova imposta, così sono tutti contenti. Sebbene MOSE ed EXPO abbiano finalità diverse, di salvaguardia e protezione il primo, di esposizione ed immagine il secondo, in comune hanno la provenienza delle risorse finanziarie, e la gestione delle risorse, affidate ad una classe politica che evidentemente non ha le capacità o l’interesse per farlo. É oramai evidente, dati i reiterati casi giudiziari scoppiati intorno alla realizzazione delle opere pubbliche, che il sistema non funziona. E non funziona per la tendenza tipicamente italiana a privilegiare non il merito, l’efficienza, le capacità, l’economicità – intesa come capacità di realizzare il massimo vantaggio con il minor dispendio di energie – ma l’interesse personale e la creazione di “reti” vantaggiose solo per pochi. Inoltre c’è la percezione che se il denaro è pubblico non appartenga a nessuno e pertanto dilapidare risorse finanziarie, anche semplicemente attraverso contratti troppo elastici, non sia così grave. Ma il debito pubblico parla chiaro, purtroppo. Poiché stiamo parlando di inclinazioni umane, sono sempre più convinta che sia il caso di incrementare le risorse a favore dell’educazione e formazione, intese nel senso più ampio del termine. Piuttosto che aumentare i controlli, creare nuove regole e procedure di aggiudicazione degli appalti, si potrebbe cominciare con il rendere partecipative tutte le informazioni, in ogni fase di proposta, realizzazione e avanzamento di un progetto, attraverso la possibilità di visionare on line i diversi progetti e relativi budget proposti dai fornitori interessati all’appalto, le motivazioni di aggiudicazione, i contratti, le scadenze, i disegni tecnici, i pareri degli esperti, etc. Ogni progetto diventerebbe trasparente con possibilità di diventare al contempo formativo, ad esempio per gli studenti. Questo significherebbe coinvolgere i cittadini sulle questioni attinenti la gestione della cosa pubblica. Significherebbe aumentare la trasparenza e ridurre così il potere di quei membri della classe politica, burocratica ed economica tentati ad ingrossare il portafoglio personale. Molte aziende lamentano l’assenza di liberismo, ma il vero liberismo comporterebbe una partecipazione ridotta dello Stato nella vita economica del Paese e una più incisiva capacità nello svolgimento delle sue funzioni: legislativa, esecutiva e giudiziaria. Per concludere vorrei ricordare, riferendomi in particolare all’EXPO, che il senso di un’opera di interesse comune sta nella sua capacità di favorire il benessere del numero più vasto possibile di persone e per il maggior tempo possibile. Ed il benessere non equivale al PIL;; questo è solo uno degli indicatori usati per quantificarlo. Il benessere include la capacità di spesa, la salute, la possibilità di conciliare vita e lavoro, sicurezza, paesaggio e patrimonio culturale, ricerca ed innovazione, qualità dei servizi istruzione e formazione. L’Italia non riparte perchè non investe sul benessere del Paese, ma spende cercando al contempo di mantenere in piedi un sistema che è la causa del suo male. Simonetta Marenzi ‘ LUGLIO-AGOSTO 2014 L’ITALIA CHE PIANGE SE STESSA Musica ‘ LA MUSICA, LINGUAGGIO UNIVERSALE OLTRE OGNI BARRIERA Due Festival internazionali in Regione (e oltre) La musica arriva al cuore delle persone in modo diretto, indistintamente, forse di più rispetto ad altre forme d’arte o di comunicazione ed espressione. E lo sa bene l’Associazione Progetto Musica, che da vent’anni promuove la musica come linguaggio universale che trascende i confini fisici, immateriali, linguistici e culturali. Nei Suoni e Nei Luoghi (12 luglio - 27 dicembre), giunto alla sua XVI edizione propone 28 concerti in diversi Comuni del Friuli Venezia Giulia ai quali si aggiungono una tappa in Slovenia e tre nel Veneto orientale. Il carattere internazionale e interregionale del festival è dato dalla collaborazione con il Kulturni Dom di Nova Gorica, alla sua capacità di portare in Italia le eccellenze delle Accademie dei Paesi Balcanici e alla collaborazione con la Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro. In calendario orchestre jazz, ampie e originali formazioni cameristiche, ensemble strumentali, che proporranno un repertorio prevalentemente classico con qualche incursione nel contemporaneo. Ad impreziosire il già ricco programma, è l’offerta enogastronomica di assaggi locali, affiancata da eventi a tema. Lunedì 14 luglio alle ore 21 al Giardino del Castello di Udine si espanderanno le sonorità di Stefan Milenkovich & Marko Hatlak Tango Compás: un progetto che vede Milenkovich, violista precocisssmo, e il versatile fisarmonicista Hatlak, collaborare con Marko Črnčec (piano) e Luka Herman Gaiser (contrabbasso). L’inaugurazione del Festival si terrà il 10 luglio alle ore 21 alla Casa della Comunità di Conoglano (Cassacco, UD) con il trio Bossa Nova. Promozione del territorio e attenzione ai giovani sono le radici di Echoes (1 luglio - 28 agosto) Festival Musicale Transfrontaliero che porterà 21 Èkiti mèkiti zùker kafè àbis bàbis dòminè ùls pùls pùlver stùz quìnkel quànkel kèzen fùz. Commento Le coordinate minime reperite del documento sono le seguenti: il primo ascolto è avvenuto attorno ai 4 o 5 anni, ovverosia nel ’42 o ‘43, a Sistiana, da una nonna di Komen/Comeno che a quell’epoca era sull’ottantina (e si definiva di Sistiana ma, essendo originaria di Komen il testo potrebbe risalire a quelle zone). Il contesto in cui l’ha sentita non se lo ricorda, ma usava questa filastrocca con i suoi amici per giocare: stando a lui era una specie di conta (tipo amabrabàcicìcocò): ecco che forse si giustifica il “kèzen fùz” finale, come valesse per “cacciato fuori” (a significare “vattene”, “stai fuori dal gioco”). Per il senso direi di non provare nemmeno a tradurre, anche se il primo verso potrebbe suonare: Eccoti a me zucchero (e) caffè… Seguirà la pubblicazione di altri documenti raccolti, nei numeri successivi di Konrad Riccardo Redivo Stefan Milenkovich & Marko Hatlak Tango Compás compositore N. Palej. Il Festival rientra tra le attività del progetto Echos– Echi transfrontalieri, finanziato nell’ambito del programma per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, che vede come partner oltre all’Associazione Progetto Musica, il Kulturni Dom di Nuova Gorica e il Kosovelov Dom di Sežana. La musica dunque fungerà da veicolo d’integrazione, cooperazione ma anche di sviluppo territoriale, promuovendo degli aspetti peculiari, quali la cultura, l’ambiente ed i prodotti locali, e valorizzando i giovani musicisti per dimostrare che superare confini e barriere è possibile. Info e programma www.associazioneprogettomusica.org; www.echosproject.eu; www.neisuonideiluoghi.it ‘ in scena 14 concerti tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia, ospitati in luoghi storici, con particolare attenzione ai castelli. Tutti gli incontri, a ingresso gratuito, sono accompagnati da una visita guidata e da un’offerta enogastronomica di prodotti locali. Allieteranno gli uditori alcuni ensemble di musicisti italiani e sloveni under 30, dei quali 8 creati per l’occasione durante un campus di alta formazione tenutosi a giugno a Sežana sotto la guida di Tomaž Lorenz, professore di musica da camera all’Accademia di Musica di Lubiana, e di Roberto Turrin, docente di pianoforte al Conservatorio Tartini di Trieste. Inaugurazione del Festival il 1 luglio al Castello Formentini di San Floriano del Collio (GO) con l’Ensemble Cortesia che si esibirà in musiche e balli rinascimentali. Da segnalare il concerto del 15 luglio a Villa Gallici Deciani a Montegnacco (Cassacco - UD) con protagonista l’ensemble di Antilena Nicolizas (Pianoforte), Alja Mandič (Violoncello), Valentina Danelon (Violino) che eseguirà per la prima volta in Italia il pezzo, da Three Caprices, “Matisse Jazz” n° 3 del Eleonora Molea LUGLIO-AGOSTO 2014 La tradizione orale, o meglio, i suoi contenuti hanno cambiato sede e si sono modificati. In città l’oralità antica o di una volta, ormai, è estinta e se esiste è per studio, come in antropologia culturale (come quando si studia la storia delle tribù rwandesi analizzando i loro poemi dinastici orali). Insomma una cosa per molti morta, o quasi. Per trovarne una traccia da noi, che magari porti a un filone, si può cercare nei paesi periferici o di campagna e negli anziani che lì hanno sempre vissuto. Senza dilungarmi a livello teorico (tralasciando quindi Ginzburg, Zumthor e cento altri studiosi e scritti) direi di aver trovato una cosiddetta fonte, che ha voluto rimanere anonima, dicendo: Sono una meteora. Siamo tutti di passaggio, rifiutando anche solo di comparire col soprannome con cui è conosciuto nel paese. L’unica cosa che ha concesso di dire è di essere un sistianese di Duino. Quattro sono le tracce orali che, a quanto so, non sono ancora state raccolte e codificate. Importante raccontarle in questo spazio editoriale libero e critico, per ribadire che la cultura non potrà mai essere slegata dal suo ambiente, sia esso urbano, contadino o naturalistico. Quanto è differente, per il circostante, un frassino, un pino nero da una filastrocca che circola “in aria”, solo cioè tramite la voce? Forse la voce qui presentata fa parte di una vegetazione orale che si sta estinguendo. I materiali che ho potuto visionare, confrontare e analizzare, mi hanno fatto concludere che fosse materiale inedito, ma il dubbio resta: sta anche a voi – miei, nostri lettori – confermare questo vuoto oppure colmarlo (chi mi dice che queste tracce che io ho reputato orali non facciano invece parte, che so?, della pubblicità di un prodotto in voga qualche tempo fa? Oppure che non circolassero a uso scolastico?): ogni aiuto, obiezione, adesione e suggerimento che vi verrà in mente, comunicatelo in redazione. Insomma, gli articoli vorrebbero testimoniare una comunicazione che in altri tempi era fondamentale e che, con i suoi più svariati contenuti, è arrivata, almeno a Duino, sino al 2014. È bizzarro e l’unico non in sloveno. È, o sembra fortemente, un non-sense ed è di difficile (e forse impossibile, e questo è il bello) traduzione: mescola a piacere, assonanza e sonorità. Latino, tedesco e italiano, o forse nessuna delle tre lingue (la trascrizione, ovviamente, è mia, e gli accenti servono per dare il ritmo). KONRAD Introduzione Primo documento ‘ ‘ TRADIZIONE ORALE CARSOLINA (1) 22 Alimentazione SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO? KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014 Cibo per il Corpo, per la Mente e per lo Spirito (1a parte) Un argomento oggi molto discusso è quello che riguarda fosse ci troveremmo di nuovo di fronte alla considerazione che l’alicome il cibo che assumiamo contribuisca alla crescita del nostro mentazione può influire sugli impulsi nervosi. In effetti, dall’osservacorpo ma soprattutto la possibilità che ciò che mangiamo abbia degli zione empirica si nota come gli animali carnivori siano in genere più influssi sul carattere, sulla persoaggressivi di quelli erbivori, così come, sempre a grandi nalità, e addirittura sulla parte più linee, quelle popolazioni umane grandi consumatrici di spirituale dell’essere umano – basti carni sono più aggressive di quelle vegetariane. pensare a quale importanza viene La scienza dispone ancora di poche informazioni certe data all’alimentazione da parte e la nostra speranza è che in futuro vengano promosse delle principali religioni del mondo. ricerche in questa direzione perché i risultati potrebbero Tale ipotesi non è ancora scientifiaiutarci molto a comprendere meglio il funzionamento del camente riconosciuta in parte per cervello e della mente umana in relazione al cibo. mancanza di prove, in parte per il Molto più semplice e utile in questo tentativo di collegare preconcetti generali legati alla genel’alimentazione con gli atteggiamenti mentali e la persotica e alla trasmissione ereditaria dei nalità è attingere alle filosofie-medicine orientali, come la caratteri fisici e psicologici. macrobiotica, la medicina cinese o l’ayurveda, che fanno Non ci sono dubbi che la maggior riferimenti molto precisi alla capacità che i cibi possono parte della nostra personalità sia avere nell’influenzare la nostra energia vitale di base. I stata costruita in base agli stimoli modelli interpretativi permettono di avanzare ipotesi sulla ricevuti dalla nascita fino intorno ai tre anni, e in misura minore con relazione tra cibo e stato d’animo che vengono poi confermate da il progredire dell’età. Secondo molti studi però anche l’alimentazione anni di osservazioni empiriche. può svolgere un ruolo fondamentale nel determinare gli stati interiori Secondo queste filosofie l’energia contenuta in ogni alimento ha due del carattere, o almeno nell’influenzarli in misura decisiva. qualità opposte: Yang (collegato con l’elemento terra-materia quindi Il primo dato da cui partire è che il cervello si nutre soprattutto di concretezza, forza, concentrazione, determinazione, volontà e prazucchero, sotto forma di glucosio ed è soggetto a forti sbalzi a seticità, ma se in eccesso la durezza e la rigidità) e Yin ( che richiama conda della disponibilità di questo. Esperimenti di laboratorio hanno gli aspetti più legati all’elemento “aria – spirito”, quindi la fantasia, dimostrato che persone che assumevano troppi zuccheri semplici l’idealizzazione, l’arte, la spiritualità, la sensibilità, l’introversione, provavano poi sonnolenza, apatia, pigrizia e indolenzimento mentale ma di nuovo se in eccesso la mollezza, l’intontimento e l’apatia). e intellettuale, mentre coloro che si nutrivano di amidi (zuccheri Ogni cibo ha una prevalenza di una di queste due energie, e l’ipotesi complessi) non avevano questo problema. sottostante è che assumendo un alimento andiamo ad influenzare il Possiamo quindi trarre una prima conclusione: il consumo di zucchenostro carattere secondo le sue caratteristiche yin/yang. È eviri concentrati determina una modificazione dello stato d’umore nella dente che per avere un carattere equilibrato occorre mantenere in direzione di un rallentamento delle funzioni mentali. equilibrio dinamico i due estremi ma ciò non è così semplice perché Un secondo dato è che il cervello è composto per il 60% di matedipende da molti fattori tra cui soprattutto il cibo che mangiamo. Nel ria grassa che ha il compito di far passare le sostanze nutritive. È prossimo numero approfondiremo questa analisi e vedremo come evidente che una modificazione della sua struttura determinerà un i vari cibi possono influenzare il nostro carattere in una differente apporto di tali sostanze. direzione piuttosto che nell’altra. Ancora una volta sotto esame sono i grassi saturi e quelli artificiali, ossia saturati artificialmente, come le margarine. Sembra che esse Nadia e Giacomo Bo modifichino le pareti celebrali ostacolando in tal modo il passaggio www.ricerchedivita.it dei nutrimenti. Le conseguenze sono nuovamente una diminuzione delle funzioni cognitive e della memoria. Viceversa, i Pillole di cucina naturale grassi polinsaturi esercitano un effetto opposto. TAGLIATA DI SEITAN MARINATO ALLO ZENZERO, Possiamo pertanto arrivare ad una seconLIME E SALSA DI SOIA CON VERDURE DI STAGIONE da conclusione: i grassi saturi modificano la consistenza delle pareti cellulari peggiorandone la capacità di assorbimento delle Ingredienti per 4 persone Come procedere sostanze nutritive provenienti dal sangue. Per quanto riguarda le proteine, sappia– 320 gr di seitan al naturale Tagliare il seitan a fette sottili, cercando di mo che queste vengono utilizzate come – 5 cucchiai di salsa di soia mantenerle più grandi possibile. mediatori degli impulsi nervosi. I più noti – 1 cm di radice di zenzero Grattugiare lo zenzero e l’aglio e schiacciarne sono la serotonina, che induce stati di – 1/2 spicchio di aglio il succo attraverso un colino. calma e di benessere, la norepinefrina e la – il succo di 1 lime Spremere il succo di lime ed emulsionare dopamina che stimolano l’attività celebrale – 4 cucchiai di olio EVO insieme l’aglio, lo zenzero, la soia, il Tabasco e motoria. – qualche goccia di salsa e l’olio di oliva. Ancora non sappiamo per certo se fonti Tabasco (facoltataivo) Marinare il seitan per alcune ore in metà di differenti o qualità diverse di proteine – verdure miste di stagione questa salsa. possono indurre un cambiamento nella – erbe aromatiche a piacere Nel frattempo tagliare le verdure preferite a produzione di tali mediatori, ma se così ‘ latte materno (o di formula)! Un bambino non si “svezza”, ma comincia a mangiare anche altro. Dice il libro: il piacere per il buon cibo si impara sin da piccolissimi Il primo cibo è... tutto il cibo! Le più innovative ricerche lo dicono a chiara voce: pappine e omogenizzati sono roba sorpassata, vecchia, “Non mangia niente!”. Questo ritornello spesso aleggia tra mamme sfinite dai tentativi di cacciare in bocca al proprio bambino un cucchiaino di pappa o, più tardi, un boccone di zucchina o una forchettata di riso. Perché tormentarsi? Un gruppo di ricercatori dell’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste, coordinati da Adriano Cattaneo, ci offre una bella ed originale pubblicazione di rigorose basi teoriche e sperimentali, di piacevole lettura e di grande utilità teorica e pratica. Si basa sulla più aggiornata letteratura scientifica sull’argomento e sui risultati di una ricerca, condotta da loro stessi, svolta insieme a 400 mamme (i loro nomi di battesimo compaiono in una delle prime pagine) che hanno descritto l’alimentazione del proprio bimbo dalla nascita fino ai tre anni di vita. Si chiama “Io mangio come voi” ed è un piccolo grande libro. Imperdibile. Per utilità e piacevolezza. Con un taglio che tutti i libri dedicati alle famiglie dovrebbero avere. Spiega, in modo semplice, e bene argomenta. Io mangio come voi reazionaria. Che i bambini assaggino tutto! Tutto. Avete capito bene (a parte il miele o il latte di mucca, fino ai 12 mesi), con una sola importante condizione: che in famiglia si mangi gustoso, sano ed equilibrato. Chi lo fa già, è a posto. Chi non lo fa, sappia che non è mai troppo tardi per cominciare ad apprezzare le gioie di un cibo non industriale ed autentico, e un bambino è l’occasione migliore per mettere in discussione e migliorare il futuro di tutta la famiglia. Anche nelle abitudini alimentari. E la tetta continua! Si parla di “alimentazione complementare” e non sostitutiva. La gran parte dei nutrienti per alcuni mesi (quanti lo dirà ogni bimbo, in modo diverso) continueranno a venire dal latte materno (o di formula). Bando alle pappe e agli omogeneizzati! Credete ancora che tutto debba essere mescolato e poi passato, filtrato e sminuzzato al micron in una pappa unica? Oppure siete fan dei vasetti pronti? Sono pratiche agèe. Che infliggono al bimbo la pena di pensare che il cibo sia una cosa informe e dal sapore indefinito. Il latte materno ha 63 ricette gustose per mangiare Lo svezzamento è un mito da sfatare decine di sfumature in sapori e consistenze, a seconda di bene da 6 mesi a 99 anni Svezzare deriva da “vezzo”: l’allattamento A cura dell’Unità per la Ricerca quello che la mamma ha mangiato. Il piccolo forma così la materno è un vizio che il bambino deve sui Servizi Sanitari dell’ospedale propria educazione al gusto, provando le differenze. Perché togliersi, infausta saggezza pseudopopolare materno infantile Burlo Garofolo privarlo poi di questo piacere? Per incrementare la produTerre di Mezzo Edizioni, 2014 L’OMS raccomanda invece l’allattamento al zione dei grandi gruppi che fanno del children food la fonte seno esclusivo fino ai sei mesi e suggerisce di 9,90 € dei loro profitti? Non esiste cibo per bambini. Esistono solo i proseguirlo anche dopo l’introduzione di altri bambini per il cibo. Ovvero bambini che, accompagnati con cibi. La salute fisica e gli aspetti psichici del bambino (e della mamma) gioia da genitori e da educatori, con la curiosità scoprono il variegato ne trarranno gran giovamento. Allattare è un atto biologico, e non un mondo degli alimenti. vezzo. Cibo e territorio Quando partire con l’alimentazione complementare? Gli autori ci raccomandano di fare la spesa scegliendo materie prime Sarà lui a farvi capire quando è pronto (...) ciascun bambino ha tempi provenienti dai territori vicini a noi, poiché questo favorisce il consumo e modi diversi e solo i genitori, che passano molte ore con lui, possono di alimenti nutrizionalmente e organoletticamente migliori, poiché frecapire. Ma per chi non si sente sicuro i ricercatori offrono spunti pratici: schi e di stagione. Se nella scelta si privilegia chi coltiva e trasforma i sta seduto da solo? Coordina occhi mani e bocca per guardare e porprodotti senza utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, diciamo noi, è tare alla bocca alimenti morbidi e facili da afferrare? Deglutisce il cibo? ancora meglio. Un cibo non è veramente buono se è mezzo avvelenaAllora probabilmente ci siamo. È il momento! to e ha avvelenato la terra. Attenzione: complementare significa che affianca, non che sostituisce il Quanto “deve” mangiare? “Deve”, mai. Che mangi, dicono gli autori, il giusto rispetto alla sua età e alla grandezza del suo stomaco, che a sei mesi è grande come il suo pugno. Traduciamo? Non si parla di porzioni, ma di assaggi. listerelle e con un filo di olio “saltarle” per pochi secondi in una Lasciate che il bambino stesso si autoregoli, ci ripetono i ricercatori. E una padella calda. noi aggiungiamo: proponete gioiosamente ciò di cui voi stessi godete, ma non forzate. Il cibo non è un’imposizione. È un piacere da scoprire. Appena prima di toglierle dal fuoco irrorare le verdure della salsa rimasta e tenerle da parte facendole insaporire con un Io mangio come voi rametto di timo e/o rosmarino o altre erbe a piacere. Esattamente come voi, cari genitori. Nella stessa padella, dopo averla lavata, saltare con un filo di Due spaghetti con finocchio e curry? Perché no? Vellutata di pisellini olio il seitan sgocciolato dalla salsa, solo per pochi secondi. al profumo di menta? Che raffinatezza! Baccalà alla vicentina? Un classico da non perdere. E per finire? Clafoutis di ciliegie! Vive la Servire su un piatto con le verdure alla base e il seitan dispoFrance! sto a ventaglio, bagnando il tutto con qualche goccia della Non conoscete queste preparazioni, mamme e papà? salsa rimasta nella padella e nel contenitore della marinatura. Questo è soprattutto un libro di ricette! Da provare e realizzare per e con i propri bambini. Claudio Petracco Piccoli (e grandi) gourmet di tutto il mondo unitevi! Cuoco professionista Insegnante di Cucina Naturale Simonetta Lorigliola www.cucinarebio.it LUGLIO-AGOSTO 2014 ‘ IO MANGIO COME VOI 23 KONRAD Il filo di paglia ‘ ‘ LUGLIO-AGOSTO 2014 KONRAD ‘ Cinema la pena di ricordare. “Quando c’era il comunismo gran parte della popolazione viveva nell’ombra, mentre oggi muore alla luce del sole” e “Con la menzogna si può andare molto avanti nella vita, ma dopo non si può più tornare indietro”. VIAGGI SU TRENI PERICOLOSI: DALLA SIBERIA ALLA FINE DEL MONDO Transsbierian (2008) di Brad Anderson Il treno, sin dalle origini del cinema è sempre stato un mezzo di trasporto del tutto congeniale alla costruzione di atmosfere di tensione. Basti ricordare La grande rapina al treno (Usa, 1903), il precursore di tutti i film western. Nel caso di Transsbierian il regista Brad Anderson è americano, ma il film è un prodotto totalmente europeo (Spagna, Germania, Regno Unito, Lituania). Europei sono pure quasi tutti gli attori, ed anche il cast tecnico. Realizzato nel 2008, inspiegabilmente il film non è mai approdato sugli schermi italiani, ed è uscito in dvd solo alla fine del 2013. Peccato, perché si tratta di un ottimo thriller realizzato da un regista relativamente giovane che nel 2004 si era già fatto apprezzare per l’intrigante “mystery movie” L’uomo senza sonno, prodotto dalla Spagna, che negli ultimi anni è salita all’avanguardia nel campo del cinema fantastico e dell’orrore, mentre l’Italia ne è diventata il fanalino di coda. Torniamo a Transsiberian. Una coppia di americani, Jessie (Emily Mortimer) e Roy (Woody Harrelson), aderenti a una Chiesa protestante che si occupa di aiuto ai bambini in Cina, decide di utilizzare per il ritorno la linea ferroviaria transiberiana. I due hanno come compagni di viaggio in cabina lo spagnolo Carlos e la sua amica Abby i quali dichiarano di pagarsi i viaggi lavorando come insegnanti di lingue e poi di arrotondare con la vendita di oggetti di artigianato esportati illegalmente. In questo viaggio hanno con loro numerose matrioske russe. Durante una sosta del treno, Roy scompare misteriosamente e per Jessie inizia un incubo senza fine dove nulla è come sembra e la morte può essere in agguato ad ogni angolo. Traffico di droga, poliziotti corrotti, gelidi paesaggi innevati, vecchie chiese diroccate e sinistre fabbriche abbandonate trasformate in luoghi di tortura sono alcuni degli ingredienti di questo ottimo film di azione dove la suspense ed i colpi di scena si susseguono con ritmo incalzante. Il bello è che il regista è riuscito ad inserire in un’opera del genere anche notevoli spunti antropologici e filosofici. Se poi a questo si aggiunge la presenza di un luciferino Ben Kingsley nella parte di un enigmatico poliziotto russo, il gioco è fatto. Concludo con due frasi pronunciate nel film che vale rchio Snowpiercer (2013) di Bong Joon-Ho Il film è prodotto dalla Corea del Sud, Spagna e Stati Uniti. Regista sudcoreano e cast internazionale. Verso la fine del 2004, il noto film maker Bong Joon-Ho si recò nella sua abituale fumetteria a Seoul durante la pre-produzione del suo “monster movie” The Host. Scovò il fumetto francese “Le Transperceneige” di Jean-Marc Rochette e Benjamin Legrand, e lo lesse tutto d’un fiato stando in piedi di fronte allo scaffale dove l’aveva trovato. Rimasto affascinato dalle idee presenti nel fumetto, decise che doveva assolutamente trarne un film. Come sempre succede in questi casi, tra ricerche di finanziamenti e problemi tecnici vari, i tempi si dilatarono, ed il film fu completato appena nella primavera del 2013. Uscito in Italia nel febbraio 2014, Snowpiercer (Spazzaneve) è costato più di 38 milioni di dollari, e risulta essere il più costoso film mai prodotto dalla Corea del Sud. A causa di un esperimento fallito che aveva lo scopo di arrestare il riscaldamento globale, la temperatura mondiale si è abbassata drasticamente e l’intero pianeta è stato ricoperto da una coltre di ghiaccio. Gli ultimi sopravvissuti del genere umano vivono confinati in un treno rompighiaccio in grado di correre perpetuamente attraverso il globo. Il sistema sociale su cui si regge l’equilibrio della comunità che abita i vagoni è spietato. In coda stanno i miserabili sfruttati che salirono a bordo gratis, verso la testa del treno vivono invece nel lusso i passeggeri di prima classe. In testa al treno risiede Wilford, scienziato pazzo e schiavo della locomotiva che comanda su tutto e tutti. Ma la rivolta degli oppressi dalla coda del treno è ormai imminente e il loro leader, il misterioso Curtis, attende solo il momento giusto per tentare la rischiosa conquista della testa del convoglio. Film complesso e a volte enigmatico, Snowpiercer pur essendo marchiomolto spettacolare, non concede nulla al cinema commerciale di stampo hollywoodiano, e riproduce in un microcosmo claustrofobico tutti i peggiori difetti dell’Umanità. Gianni Ursini pasticceria caffetteria artigianale via C. Donadoni, 33 - Trieste tel. 040 7606043 [email protected] ‘ 24 Compagnie provenienti da tutta Europa, spettacoli, workshop e conferenze Si respira aria nuova, al Teatro Silvio Pellico di via Ananian. Per la prima volta a Trieste, infatti, si sono date appuntamento, dal 27 al 31 maggio, 10 compagnie teatrali provenienti da tutta Europa, nell’ambito del TATC, Festival Europeo di Teatro Giovane organizzato dal CUT (Centro Universitario Teatrale di Trieste). Accanto agli spettacoli (due ogni sera), si sono tenuti numerosi workshop teatrali a cura delle compagnie ospiti, nonché una doppia conferenza al Caffè San Marco. Insomma, un avvenimento intenso e nuovo per una città tradizionalista come Trieste, dovuto all’apporto artistico e propositivo che il regista Aldo Vivoda ha dato, da quattro anni a questa parte, al CUT. Dei tanti spettacoli proposti dalle compagnie provenienti da Grecia, Slovenia, Spagna, Macedonia, Polonia, Francia, Lituania e Italia, ne abbiamo selezionati due: quello proposto dal CUT nella serata d’apertura, il Marat/Sade di Peter Weiss, per la regia di Aldo Vivoda e Valentina Milan, e lo spettacolo di chiusura, Game, diretto da Igor Ivkovic e presentato dal gruppo macedone Theatre 007. Marat/Sade è un’opera teatrale scritta da Peter Weiss nel 1964 e andata in scena per la prima volta a Berlino, con un ambizioso obiettivo: quello di unire in un solo testo lo straniamento di Brecht e il Teatro della Crudeltà di Antonin Artaud. Obiettivo riuscito, tanto che verrà subito ripresa da quel grande onnivoro teatrale di nome Peter Brook e ben presto trasformata in un film. La storia è ambientata in Francia, nel 1808, all’ospedale psichiatrico di Charenton. Lì il marchese de Sade ha l’idea di far recitare i pazienti e il direttore dell’istituto, l’illuminato de Coulmier, lo appoggia. Lo spettacolo nello spettacolo si svolge qualche anno prima, il 13 luglio del 1793, giorno dell’assassinio di Marat da parte di Charlotte Corday, quando la Rivoluzione si sta trasformando in una feroce resa dei conti tra fazioni e il Terrore è solo all’inizio. La messa in scena di Vivoda e Milani può contare su un gruppo di giovani coeso ed energico, anche se tecnicamente eterogeneo, e su una babele di generi e di personaggi fornita dal testo di Weiss. Sul palco vi è una sarabanda rigorosa di sequenze di gruppo, alternata alla sfida intellettuale e idealistica tra Marat, da una parte, sistemato in una vasca come da iconografia davidiana, e de Sade, dall’altra, seduto accanto al direttore e a sua moglie. Marat rappresenta l’utopia e la rivoluzione, mentre de Sade è più incline al disincanto nichilistico e all’anarco-individualismo. Nel mezzo ci sono un banditore, Charlotte Corday, un coro di quattro sanculotti circensi e, naturalmente, i pazienti dell’ospedale, che spesso vengono ricondotti al loro ruolo con violenza da parte di sadiche suore munite di sferza. Ma la ribellione, alla fine, scoppierà anche nell’istituto e travolgerà tutto e tutti, sino agli applausi reiterati del pubblico. Lo spettacolo del Theatre 007, Game, affronta il tema delle differenze in un’ottica mimico-caricaturale. Tutti vestiti di nero, in stile cabaret, attori e attrici partono compressi dentro un cubo di legno che rappresenta una sorta di big bang puntiforme dell’umanità. Ne escono quasi subito, liberando una verve dissacratoria che colpisce un po’ tutto: dai rapporti tra persone (che certa psicologia chiama “giochi”) alla politica (i giochi di potere), sino al gioco del teatro. Stefano Crisafulli LA BELLEZZA INQUIETA DEL MITTELFEST Saranno “segnali di una bellezza inquieta” quelli che il pubblico del Mittelfest vedrà dal 19 al 27 luglio a Cividale. Il festival di teatro, danza, cinema, musica, marionette e burattini per la sua edizione numero XXIII comincia a calare i suoi assi, a partire dal nuovo direttore, Franco Calabretto. Uno dei nomi guida per questa ‘cartografia della bellezza’ è sicuramente Jan Fabre, con il suo assolo Attends, attends, attends... (pour mon père). Un altro nome importante è quello di Luca Ronconi, che porterà al Mittelfest la Danza macabra di Strindberg, con Adriana Asti. Non resta che aspettare la cartografia completa. S. C LUGLIO-AGOSTO 2014 IL FESTIVAL EUROPEO DI TEATRO GIOVANE A TRIESTE 25 KONRAD Teatri di confine 26 Fisioterapia ortopedica REDAZIONALE A CURA DELL’INSERZIONISTA KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014 LA FISIOTERAPIA NELLA PROTESI D’ANCA L’intervento di protesizzazione dell’anca è volto alla sostituzione di parte o tutta l’articolazione, per ridurre la sintomatologia e restituire la massima funzionalità possibile. L’intervento si effettua sia nel caso in cui il paziente soffra di una coxartrosi invalidante sia nel caso vi sia stata una lesione traumatica con interessamento del collo del femore. La sostituzione dell’anca può essere totale e si parla quindi di artroprotesi (con sostituzione sia della testa femorale che della cavità cotiloidea con cui si articola) oppure parziale e quindi è sostituita solo la parte femorale dell’articolazione, in questo caso si parla di endoprotesi. Il primo intervento è preferito sia in soggetti giovani che anziani in buona salute, il secondo è scelto per lo più in pazienti molto anziani con frattura del collo femorale e/o con malattie generali funzionali importanti e limitazioni funzionali. Gli accessi chirurgici per la sostituzione sono divisibili in tre gruppi: anteriori, antero-laterali e posterolaterali. Con il passare degli anni si è adottato sempre più tecniche miniinvasive , riducendo l’accesso chirurgico e risparmiando i tessuti molli e ricostruendo la capsula. Tutto ciò ha reso possibile una riduzione delle complicanze post operatorie come la lussazione e permette inoltre un inizio precoce della riabilitazione e della ripresa funzionale. La fisioterapia ha un ruolo importante per ottenere il massimo del recupero e poter riuscire a tornare a svolgere in autonomia tutte le attività della vita quotidiana, spesso però viene effettuata solo nella fase acuta e nell’immediato post-operatorio e in questi casi, come dimostrano alcuni studi può mancare il pieno ritorno alle performance fisiche e funzionali. Importante è effettuare un’educazione individuale con il Fisioterapista nel preoperatorio perché è stato dimostrato come sia efficacie nel ridurre la durata del ricovero ospedaliero, inoltre come indicano le linee guida di uno dei centri di eccellenza per l’ortopedia in Italia (l’Istituto Rizzoli di Bologna), per accelerare la successiva ripresa funzionale è utile il rinforzo della muscolatura stabilizzatrice di bacino e tronco. Nel pre-operatorio inoltre al paziente sono fornite tutte le indicazioni su come dovrà poi gestire la “nuova articolazione” nella fase iniziale, in particolare gli saranno spiegate posizioni, movimenti e abitudini da evitare. Successivamente nel post operatorio vi sarà una prima fase in cui il paziente è educato ad effettuare senza rischi gli spostamenti dal letto e dalla seduta, a camminare e a fare correttamente le scale con i bastoni. Oggi purtroppo, la fase pre operatoria spesso viene trascurata e quella post-operatoria è sempre più breve tanto che spesso il ricovero post operatorio, purché non vi siano complicanze, termina in soli cinque giorni. Il fatto che venga sempre più ridotta non significa che non sia necessaria.. anzi. È dopo la dimissione dall’ospedale che inizia la fase del recupero funzionale, in questa fase il paziente dev’essere “svezzato”” progressivamente dall’utilizzo dei bastoni, per poter tornare ad effettuare senza ausili sia il cammino su ogni tipo di terreno che le scale. Il programma riabilitativo qui si articola in più parti e solitamente comprende oltre alla rieducazione al cammino anche la rieducazione motoria con esercizi di potenziamento dei muscoli dell’anca e della coscia, esercizi di mobilizzazione per il recupero della massima mobilità articolare e specifici esercizi di allungamento per la flessibilità muscolare. Al paziente vengono dati inoltre esercizi da svolgere a casa per velocizzare la ripresa completa dell’equilibrio muscolare, potrà essere associato il lavoro aerobico e di resistenza con la cyclette e appena le condizioni lo permetteranno con il tapis roulant. Le cure riabilitative, per permettere il miglior risultato possibile, potranno comprendere anche terapie come il linfo-drenaggio (spesso presente nel post-chirurgico) che il massaggio cicatriziale, che serve a prevenire che si formino adesioni cicatriziali che possono inficiare il movimento. Spesso sono utili anche terapie decontratturanti (come La Tecar terapia o la terapia Fasciale), nel caso in cui vi siano delle contratture antalgiche che si potrebbero essere instaurate sia nel pre che nel post operatorio. Oggigiorno le protesi vengono applicate anche a soggetti meno anziani nel caso in cui vi sia una sintomatologia importante e un deficit funzionale tali da ridurre la qualità della vita del soggetto. In questi casi la fisioterapia si caratterizzerà di un ulteriore fase in cui il paziente sarà progressivamente riavviato a una moderata attività fisica, sia con esercizi di rinforzo mirati in palestra ortopedica, sia con attività specifiche a seconda della attività praticata dalla persona così da permettere una ripresa per quanto più possibile veloce e completa della attività ludica o sportiva. Dott. Ft. Livio Rizzo Dott. Ft. Marco Segina ‘ Senza guinzaglio 27 Massimo Visintin Istruttore cinofilo senzaguinzaglio riconosciuto SIAC e ENCI www.senzaguinzaglio.eu VETERINARY DIET, ALMO, TRAINER, FORZA 10, ROYAL, HILL’S, SHESIR, NOLOGO BIO, ACANA ORJEN, AMI, PET PROFESSIONAL, LIFE, ANIMONDA, NATURAL CODE, ENOVA PRODOTTI FITOTERAPICI Ogni sabato un’offerta speciale Tutto per l’agricoltura, il giardinaggio e i piccoli animali Trieste, via Battisti 8/b - tel. 040364484 VETERINARY DIET, ALMO, TRAINER, FORZA 10, ROYAL, HILL’S, SHESIR, NOLOGO BIO, ACANA ORJEN, AMI, PET PROFESSIONAL, LIFE, ANIMONDA, NATURAL CODE, ENOVA Perché per risparmiare, bisogna saper leggere… ...la bolletta! GAS-ENERGIA TRIES TE Telefono 3408227690 [email protected] KONRAD REDAZIONALE A CURA DELL’INSERZIONISTA Esaminiamo una situazione abbastanza comune, la paura innescata dall’aspirapolvere, oggetto che spesso spaventa un cucciolo: espongo l’animale a questo marchingegno misterioso dapprima spento, nei pressi del quale avrò lasciato dei prelibati bocconcini, avvicino il cane al guinzaglio incitandolo a trovare il cibo. Dopo qualche giorno, accenderò l’aspirapolvere offrendo il cibo al cane a debita distanza. Pian piano l’animale non temerà più questo “mostro” e si avvicinerà sempre più. In tempi brevi si otterrà la totale indifferenza al “nemico”. Attraverso l’assuefazione posso anche interrompere un comportamento sgradito del cane, come ad esempio l’abbaio eccessivo in casa o in giardino. Per eseguire questa correzione il cane deve riconoscere una nostra gestualità sonora (tipo lo schiocco delle dita o un tssss-tsss) che per lui significa “vieni da me, guardami, che si mangia un boccone”. Il gesto che intendo usare deve essere insegnato inizialmente al cane in un conteso abituale, ad esempio in casa, semplicemente come esercizio di associazione gesto-ricevimento cibo gradito Nei primi periodi di insegnamento il cane deve ricevere il premio ogni qualvolta identifica il gesto sonoro stabilito. Successivamente inizio a togliere qualche ricompensa-cibo, sostituita da molte lodi e carezze. Quando l’animale si dimostrerà molto ricettivo e attento alla mia gestualità, inizierò a “fare pratica” al momento dell’esibizione del comportamento errato del cane (abbaio eccessivo, ad esempio). Spesso si ottengono risultati veramente soddisfacenti usando il meccanismo di apprendimento dell’assuefazione, non una vera e propria correzione ma piuttosto una distrazione, che comporta una motivazione elevata del cane a ricevere una gratifica e un carisma comunicativo notevole da parte del padrone. ‘ Durante le fasi di vita del cane spesso ci si trova di fronte a dei soggetti di carattere forte, di carattere meno equilibrato o con problemi comportamentali: in ogni caso è compito del proprietario educare il cane e correggere eventuali atteggiamenti indesiderati. Un comportamento errato dell’animale è spesso dovuto alle esperienze di vita del soggetto (soprattutto in fase di vita della socializzazione e giovanile), al suo padrone (mancanza di una corretta comunicazione, inesperienza) e ad un rapporto cane-padrone scarso. La genetica è di fondamentale importanza: il carattere del cane è diverso tra i vari soggetti, anche della stessa cucciolata, e influisce sul comportamento dell’amico a quattro zampe. Eventuali carenze o eccessi caratteriali (indocilità, eccessiva aggressività, insicurezza, paure e fobia) possono essere controllati attraverso i meccanismi di apprendimento. Il primo che esaminiamo è il meccanismo dell’assuefazione. Il termine “assuefazione” significa “abituare a fare” ma anche “abituare a non fare” una cosa. Il concetto è semplice: faccio conoscere al cane un oggetto che incute timore, un luogo poco noto all’animale, una persona sconosciuta al nostro amico, abituandolo gradualmente, giorno dopo giorno, avvicinandolo con pazienza, aiutandoci con qualcosa di veramente gradito al cane (un bocconcino di cibo prelibato, il giochino gradito). LUGLIO-AGOSTO 2014 I MECCANISMI DI APPRENDIMENTO: L’ASSUEFAZIONE 1 martedì ingresso libero Scie chimiche: ci avvelenano? Conferenza con Walter Pansini, giornalista pubblicista e direttore responsabile della rivista trimestrale Salute e Diritti, erborista, fondatore dell’ALISTER, alle ore 21.30 nello Stabilimento balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info Ausonia Energia Vitale 335 5737321. 1-5 da martedì a sabato Informatica a vari livelli Incontri una volta a settimana diversificati per adulti e ragazzi, per chi usa già il computer oppure per chi fosse al primo approccio. Segreteria Scuola Popolare presso Associazione Multicultura, via XXX Ottobre 8/a dal lun. al ven. 10,30-13,30 e 15,30-19,30, sabato solo mattino. Info 040 774916. 1-5 da martedì a sabato Inglese pratico Incontri settimanali per adulti e ragazzi, orari da concordare. Quota associativa annuale € 20,00. Info Scuola Popolare presso Multicultura Center, via XXX Ottobre 8/a, dal lun. al ven. 10,30-13,30 e 15,30-19,30 sabato solo mattino. Info 338 2118453 [email protected] 2-30 ogni mercoledì ingresso libero Sloveno per genitori e bambini Imparare a conoscere singole parole anche semplici da usare in varie circostanze può essere un buon inizio per realizzare dei primi approcci e comunicare in sloveno con amici a Trieste e nella vicina Slovenia. Il breve e primo percorso prevede l’indispensabile copresenza agli incontri di entrambi i genitori o per lo meno di uno dei due insieme ai figli. Il laboratorio promosso dalla scuola di sloveno dell’ente italiano per la conoscenza della lingua e cultura slovena si svolgerà una volta alla settimana al mercoledì pomeriggio. Orari e luoghi da definire. Info 338 2118453, [email protected] 4 venerdì ingresso libero Parco naturare del Velebit Venerdì 4 luglio alle ore 21, al Museo del Mare di Trieste, conferenza con Chiara Veranić sul Parco Naturale del Velebit, la più vasta area protetta della Croazia. Con i suoi oltre 2000 km2, che si elevano dal livello del mare fino a superare i 1700 m delle cime più elevate, comprende una moltitudine di ambienti diversi, habitat per numerose specie endemiche. Per tutelare la sua biodiversità, nel 1978 l’UNESCO l’ha inserito nella rete delle Riserve della Biosfera del programma MaB “Man and Biosphere”. Info [email protected] 7 lunedì ingresso libero Cocreare la nuova terra-meditazione Meditazione di Luce per la Terra e l’Umanità, in connessione con i regni-Deva della natura, il cuore di Gaia, la Fratellanza di Luce interna e galattica; perchè ciò faciliti la Transizione in atto e il salto quantico, come si svolge e cosa si crea in questo spazio sacro e di guarigione; i Messaggi di luce che seguono, sono un prezioso aiuto alla situazione aggiornata del passaggio di frequenza e di coscienza della Terra; aiuti te stesso, gli altri e il mondo. alle 20.30 presso Assoc. Lam-Il Sentiero, in piazza Benco 4. Info 347 2154583, [email protected] 7-21 ogni lunedì ingresso libero Piano regolatore S. Giovanni Cologna Invito alle Associazioni del rione di San Giovanni Cologna, e ai singoli cittadini a incontrarsi per presentare le iniziative relative ai rilievi da farsi sul piano regolatore recentemente votato dal consiglio comunale e pubblicato sul B.U.R. Nelle prime tre settimane di luglio si possono ancora fare le osservazioni e le opposizioni a questo importante strumento urbanistico che determinerà la qualità della vita sul nostro territorio negli anni a venire. Sono gradite proposte e suggerimenti. Gli incontri nei primi tre lunedì di luglio 7-14-21 si svolgeranno al punto informativo della Proloco di via Giulia 39/b dalle 16,30 alle 18. Per ricevere istruzioni info 338 2118453, [email protected] 7-28 ogni lunedì ingresso libero Orti comuni a San Giovanni-Cologna Vuoi un orto? Hai un orto da condividere? Ti piace il verde? Ti interessa mangiare sano? Vuoi coltivare da te le verdure da portare a tavola? Rivolgiti al recapito della ProLoco rionale in via Giulia 39/b al lunedì dalle 16,30 alle 17,30. Info per altri giorni e orari 338 2118453, [email protected] 8 martedì ingresso libero Diventare genitori super-eroi Un decalogo per l’auto-educazione psichica genitoriale. Conferenza con Marco Bertali, psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, alle ore 21.30 nello Stabilimento Balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info Ausonia Energia Vitale 335 5737321. 8 martedì ingresso libero Poesia esoterica, poesia dell’anima Conferenza con Sergio Onnis, poeta messaggero di origine cagliaritana che esprime in liberi versi la comunicazione dell’anima per accendere il cuore di chi legge affinchè mai si spenga la fiamma che conduce ad ulteriore consapevolezza. Alle ore 21.30 nello Stabilimento Balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info Ausonia Energia Vitale 335 5737321. 8-22 ogni martedì Jing tao® - essenza in movimento Lezioni all’aria aperta di Jing Tao® e di Qi Gong nei giorni 8-10-17-22 luglio con orario 19.45-21. Trainer Sonia Rizzi. Info 338 7592945, [email protected], www.jingtao.it 11 venerdì ingresso libero Summertat: presentazioni di libri Presentazioni dei libri: Colla di Pesce di L. Fain e Liberami di A. Piazza, alle ore 19, in via Diaz 22. 12-15 sabato e martedì ingresso libero Jing tao®... incontri estivi Jing Tao® e Meditazione al chiaro di Luna sabato 12 luglio dalle ore 20 alle 22 circa (incontro aperto a tutti). Esibizione della Scuola di Jing Tao® allo Stabilimento balneare Ausonia mart.15 luglio alle ore 21.30. Trainer M° Sonia Rizzi. Info 338 7592945, [email protected],www.jingtao.it 16 mercoledì ingresso libero Nelle mani dell’ostetrica Riscopriremo questa figura professionale che accompagna la donna e la famiglia nel suo percorso di crescita. Aperto a tutti, alle ore 18.30 in via Venezian 2. Info [email protected], Facebook: Per-CORSO Donna. 18 venerdì ingresso libero Ascensione, alchimia e kundalini L’energia primordiale e creatrice, il Fuoco Sacro femminile, La discesa divina nell’uomo, separazione e origine dei sessi, il serpente e l’Albero della Vita. Le Nozze sacre e la trasmutazione alchemica dell’ energia sessuale, dal seme dell’uomo al fiore d’oro dello Spirito. Ascesa e risveglio della Kundalini, nei sintomi e messaggi del vivere oggi l’Ascensione planetaria. Conferenza e messaggi di luce con Arleen Sidhe, alle ore 20.30 all’assoc. LAM in piazza Benco 4. Info 347 2154583, [email protected] 19 sabato ingresso libero Summertat: presentazioni di libri Presentazione del libro: Solo per i miei occhi di C. Lacalamita e I. Damilano alle ore 19.30 in via Diaz 22. 21 lunedì ingresso libero Cerchio di luce e guarigione Meditazione in cerchio per la Terra, seguito da pratiche di guarigione-amoresostegno, e trasmutazione su forme pensiero disarmoniche, in accordo al piano evolutivo di luce e amore del Creatore e della Terra in Ascensione;espressamente dedicato, sia alle persone presenti, che a richieste a distanza di persone bisognose,animali, situazioni e luoghi della Terra, ecc. Appuntamento mensile, con Arleen Sidhe, alle 20.30, presso assoc. Lam in piazza Benco 4. Info 347 2154583, [email protected] 22 martedì ingresso libero Il linguaggio del corpo Conferenza con Massimo Bucher dell’Ass. Espande sull’approccio bioenergetico, alle ore 21.30 nello Stabilimento Balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info Ausonia Energia Vitale 335 5737321. 26 sabato ingresso libero Summertat: presentazioni di libri Presentazione del libro: Casa di cane di F. Bonafini, alle ore 19.30 in via Diaz 22. 29 martedì ingresso libero Esibizione di arti marziali Kung Fu tradizionale, Pencak Silat, Kung Fu To’a, Makotokai Karate. Spettacolo alle ore 21.30 nello Stabilimento Balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info Ausonia Energia Vitale 335 5737321. 29 martedì ingresso libero Benessere e alimentazione Conferenza di Silene Piscanez su: Disturbi gastrointestinali, benessere e alimentazione secondo la visione olistica. Una libera scelta consapevole, alle ore 21.30 nello Stabilimento balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info Ausonia Energia Vitale 335 5737321. Trieste agosto 4 lunedì ingresso libero Cocreare la nuova terra-meditazione Meditazione di Luce per la Terra e l’Umanità, in connessione con i regni-Deva della natura, il cuore di Gaia, la Fratellanza di Luce interna e galattica; perchè ciò faciliti la Transizione in atto e il salto quantico, come si svolge e cosa si crea in questo spazio sacro e di guarigione; i Messaggi di luce che seguono, sono un prezioso aiuto alla situazione aggiornata del passaggio di frequenza e di coscienza della Terra; aiuti te stesso, gli altri e il mondo. alle 20.30 presso Assoc. Lam-Il Sentiero, in piazza Benco 4. Info 347 2154583, [email protected] 5 martedì ingresso libero Incontro con lo sciamanesimo Saul Solorzano, sciamano colombiano presenta lo sciamanesimo come via di crescita personale e di sviluppo spirituale. Alle ore 21.30 nello Stabilimento Balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info Ausonia Energia Vitale 335 5737321. 6-27 ogni mercoledì ingresso libero Lingua slovena: approccio pratico Sloveno come lingua d’ambiente: lezioni gratuite afferenti a situazioni specifiche della vita quotidiana. Inizio ore 18,30 nei mercoledì 6-13-20-27 allo sportello della Scuola di Sloveno presso il Multicultura Center via XXX Ottobre 8/a, nelle date da concordare. Necessita prenotazione telefonica. Non è richiesta alcuna quota associativa. Sono anche aperte le iscrizioni ai corsi estivi gratuiti per adulti e ragazzi. Info 338 2118453, [email protected] 8-29 ogni venerdì ingresso libero Canti di luce tra terra e cielo Uno spazio sacro e di bellezza, canti dall’anima e dal cuore, dove tramite l’uso artistico-curativo della Voce canalizzata, si genera sui presenti e immerge i luoghi in un bagno armonizzante di pace ed elevazione per l’anima e l’intero Essere; sonorità profonde e cristalline, perle di luce e note d’incanto dal mondo elfico e i regni della natura, dalle Stelle, la tradizione celtica e del mondo. Con Arleen Sidhe, alle ore 20.30 all’aperto località Prosecco. Info 347 2154583, [email protected] 18 lunedì Cerchio di luce e guarigione Meditazione in cerchio per la Terra, seguito da pratiche di guarigione-amoresostegno, e trasmutazione su forme pensiero disarmoniche, in accordo al piano evolutivo di luce e amore del Creatore e della Terra in Ascensione;espressamente 29 LUGLIO–AGOSTO 2014 Trieste luglio Su www.konradnews.org gli annunci di settembre entro il 21 agosto KONRAD APPUNTAMENTI DI LUGLIO-AGOSTO 30 APPUNTAMENTI DI LUGLIO-AGOSTO KONRAD LUGLIO-AGOSTO 2014 Trieste dedicato, sia alle persone presenti, che a richieste a distanza di persone bisognose,animali, situazioni e luoghi della Terra, ecc. Appuntamento mensile, con Arleen Sidhe, alle 20.30, all’assoc. Lam in piazza Benco 4. Info 347 2154583, [email protected] 19 martedì ingresso libero Summertat: presentazioni di libri Presentazione: L’Altro, lettura scenica con Sabrina Gregori, alle ore 19.30 in via Diaz 22. 19 martedì ingresso libero Quella soave armonia Un metodo per l’auto-cura psichica, la salute e il benessere; una preziosa integrazione tra psicoterapia, meditazione e terapia energetica. Conferenza con Marco Bertali, psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, alle ore 21.30 nello Stabilimento Balneare Ausonia in Riva Traiana 1. Info Ausonia Energia Vitale 335 5737321. 22 venerdì ingresso libero Summertat: presentazioni di libri Presentazione del libro: L’Armata dei Sonnambuli di Wu Ming, alle ore 19 in via Diaz 22. Il Massaggio tradizionale tibetano Il Ku Nye ha avuto origine in Tibet più di 3900 anni fa ed è una pratica appartenente alla Medicina Tradizionale Tibetana. Ku significa applicare o ungere il corpo con oli terapeutici, Nye è il massaggio vero e proprio, dove vengono impiegate diverse tecniche di lavoro su muscoli, pelle, tendini, canali ed articolazioni. Durante il trattamento possono inoltre venire utilizzati altri “strumenti esterni” quali conchiglie, compresse, coppette, moxa, horme, yukcho (bastoncino), etc. Il Ku nye aiuta ad eliminare le tossine accumulate, allevia vari tipi di dolori e disordini nervosi come lo stress, l’insonnia, l’ansia e la depressione, ed ha un potente effetto di ringiovanimento. Info 346 4255050 Manuela (presso Associazione Shanti, via Carducci 12, Trieste) Greencamp: centro estivo in verde! attività a contatto con la natura: arrampicata, equitazione, orticoltura, piscina, tecniche di campeggio e grandi giochi nel verde! Per bambini dai 6 agli 11 anni, presso il Camping Carso (Aurisina). Info [email protected] Su www.konradnews.org gli annunci di settembre entro il 21 agosto Gravidanza e salute del perineo Continuano i corsi di Movimento in Gravidanza e di Salute e consapevolezza del perineo. Ostetriche Alice Bessarione, Miriam Ruzzier. Info 340 0804232, alibex@ hotmail.it, Facebook Per-CORSO Donna. Sloveno lingua d’ambiente Approccio graduale allo studio della lingua slovena da sempre parlata nella nostra regione. Le lezioni sono accompagnate da momenti di conoscenza della storia, cultura e tradizioni del popolo della vicina Repubblica di Slovenia. Scuola di Sloveno via Valdirivo 30 dalle 17 alle 19. Info 040 761470, in altri orari 338 2118453, [email protected] Sloveno per genitori e bambini Imparare a conoscere singole parole anche semplici da usare in varie circostanze può essere un buon inizio per realizzare dei primi approcci e comunicare in sloveno con amici a Trieste e nella vicina Slovenia. Il breve e primo percorso prevede l’indispensabile copresenza agli incontri di entrambi i genitori o per lo meno di uno dei due insieme ai figli emulando così anche una simpatica competizione. Il laboratorio promosso dalla scuola di sloveno dell’ente italiano per la conoscenza della lingua e cultura slovena si svolgerà una volta alla settimana al mercoledì pomeriggio nei mesi di luglio e agosto. Orari e luoghi da definire. Info 338 2118453, 040 761470, [email protected] Tecniche e guarigione quantistica Trattamenti e cure connessi al campo Matrix divino e l’enegia cristallina, dove ogni organo, cellule, forma fisica, pensieri, e tutto il nostro essere ha il suo modello originario nella divina legge d’ Amore del Creatore, dove tutto è luce ed informazione; codici di luce e Dna vengono così riportati in armonia, riequilibrando le dissonanze, in accordo alla propria onda di vita evolutiva ed identità dell’ Essere. Sedute e trattamenti con Arleen Sidhe, terapeuta certificata ed operatrice olistica per la nuova energia. Info 347 2154583, [email protected] Cure essene l’aura e forme pensiero Le terapie essene e la lettura dell’Aura sono una medicina di luce messe oggi al Servizio per la Transizione nella Nuova Energia, facilitando il passaggio quantico; Un incontro con sè stessi, di guarigione e armonia interiore, fisica e sottile, disturbi del corpo e anima; il legame e origine delle malattie e le Forme Pensiero, come trasmutarle in luce; le modifiche del Dna in corso;; il sistema dei chakra e relativi organi, la circolazione pranica e sottile dei nadi, il Suono, gli oli essenziali, i campi aurici. Trattamenti individuali,incontri e conferenze e con Arleen Sidhe, terapeuta essena certificata alla scuola di formazione di Anne Givaudan. Info 347 2154583, [email protected] corpo, ogni mercoledì di luglio ed agosto dalle ore 20.15 alle ore 22, a Gorizia presso la Palestra Spazio di via Marega 26 Lucinico, con inizio mercoledì 2 luglio 2014. Info Anna 0481 32990, Licia 339 4716758. Nadayoga, canto armonico, suoni di luce L’uso del suono e della voce quale mezzo terapeutico, artistico e del benessere psicofisico;; Nada e MantraYoga;; Rilevamento del proprio Suono fondamentale, note e sinfonia individuale; Effetti e uso consapevole delle scale e intervalli musicali; Risonanza corporea, cellulare e organi interni; Gestualità, voce e corpo, e Canto; Ri-accordartura del Sè,i suoni dei chakra e dei corpi sottili; Il Canto Armonico, toning e Overtones; canalizzazione suoni di luce, per l’ anima, la Terra e l’ambiente. Sedute terapeutiche, lezioni individuali; corsi, terapie di gruppo, laboratori e seminari collettivi anche a richiesta; con Arleen Sidhe. Info 347 2154583, [email protected] S. Giovanni-Cologna corsi in rione Nell’ambito delle attività per l’educazione permanente si svolgeranno delle lezioni di lingue, musica, danza e informatica in vari orari e giornate da concordare. Info al punto informativo pro loco rionale di via Giulia 39/b. Orario: 16-17, 338 2118453, [email protected] S. Giovanni-Cologna corsi in rione Nell’ambito delle attività per l’educazione permanente si svolgeranno delle lezioni di lingue, musica, danza e informatica in vari orari e giornate da concordare. Info al punto informativo pro loco rionale di via Giulia 39/b. Orario: 16-17, 338 2118453, [email protected] Scuola estiva all’aperto L’associazione multicultura propone delle lezioni gratuite di informatica, lingue, musica, danza, teatro, attività motoria, ginnastica soft e agricoltura biologica ogni martedì in varie localitè con orari da concordare. Info presso bacheca sportello informativo di via XXX ottobre 8/a [email protected] Gorizia luglio 15 martedì Il ruggito dell’attore arrugginito Esperimenti di cattura, ammaestramento e guarigione del nostro ego attraverso le discipline dell’attore, energetiche e astrologiche. Conferenza alle ore 21.30 nello Stabilimento balneare Ausonia, Riva Traiana 1. Info Ausonia Energia Vitale 335 5737321. Associazione Spazio organizza: Incontri di Yoga Hatha-Raja per condividere esperienze di yoga e meditazione e apprendere nuove modalità per favorire l’eliminazione di blocchi e tensioni, nonché instaurare un corretto equilibrio mente- Conosci i migliori prodotti bio? erboristeria Il Fiore dell’arte di sanare del dott. Dario Blasich Ronchi dei Legionari (GO) - Via Carducci 21 - Tel. 0481 475545 Udine luglio 15 martedì ingresso libero Costellazioni familiari. Prova! Vieni a provare in prima persona questo straordinario metodo che risolve i problemi interiori e le situazioni della vita bloccate. Ore 20.30, via S. Rocco 142 Giacomo Bo - www.ricerchedivita.it Fuori regione 3-16 agosto da domenica a sabato Ritiro intensivo di illuminazione Due settimane full-immersion di meditazione alla ricerca di se stessi nella splendida cornice del monastero francescano di Monte Illuminato (Urbino). Info Giacomo Bo - www.ricerchedivita.it Escursioni 6 luglio domenica Escursione a Rakov Škocjan Il Club Turisti Triestini assieme all’Associazione WWF Trieste organizzano un’escursione in Slovenia a Rakov Škocjan - la Valle del Rio dei Gamberi. Ritrovo alle ore 9.35 a Basovizza-Bazovica. (Il bus 39 parte da Piazza della Stazione alle ore 9.15). Info e adesioni: info@ club-touristi.triestini.eu, [email protected] www.facebook.com/konradnews ESSENZE, FIORI DI BACH, AURA-SOMA, INCENSI, CRISTALLI, FITOCOSMESI, MIELE, ALIMENTI BIOLOGICI, LIBRI... www.festivalvegetariano.it 5 a edizione CULTURA, INTRATTENIMENTO E GASTRONOMIA BIO-VEGETARIANA L’EVENTO DAL CUORE GREEN! e d , ell AMBIENTE GORIZIA - Borgo Castello 4-6 luglio 2014 TRA GLI OSPITI: MARCO BIANCHI Chef scienziato organizzato da promosso da ALBERTO BRIGANTI E BECCO DI RAME Veterinario con il patrocinio di MELANIE JOY Psicologa e ricercatrice LUCA MERCALLI Meteorologo e climatologo con il patrocinio di e in collaborazione con con il sostegno di SYUSY BLADY Autrice e attrice ROSSANO ERCOLINI ANTONIO LUBRANO Goldman Environmental Giornalista Prize 2013 e scrittore tappa ufficiale di in collaborazione con media partner ci spostiamo da agosto ci trovate nella sede di via corti 2 in via mazzini 5 sconti su tutta la merce esposta A B nat_design Trieste, via Corti 2 tel. 040 2418585 [email protected] www.natdesign.it
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