Teatro alla Scala, 10 febbraio 2014 Filarmonica della Scala Daniel Harding direttore Jan Lisiecki pianoforte Concerto straordinario a favore di Giovanni Hanninen Children in Crisis Italy Onlus Children in Crisis Italy: diritto all’istruzione per i bambini più indifesi al mondo. Da 15 anni. Tutti i bambini hanno il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo: hanno il diritto di non morire prematuramente per cause facilmente prevenibili, di vivere una vita senza violenza e soprusi, hanno diritto a non subire discriminazioni per il loro sesso, la loro etnia o la loro religione. Come fare per garantire tutto ciò? Attraverso l’istruzione, l’unico strumento che assicura ai bambini la possibilità di crescere e realizzare le proprie potenzialità. Ma nel mondo ancora 61 milioni di bambini vengono esclusi da questa possibilità. Da questa consapevolezza nasce la missione di Children in Crisis nata in Inghilterra nel 1993 e presente in Italia dal 1999: migliorare le condizioni di vita dei bambini vittime di conflitti, povertà o altre situazioni di grave disagio attraverso l’istruzione, lo strumento più efficace e duraturo per vincere la povertà e dare la speranza di un futuro migliore alle famiglie, alle comunità e, col tempo, alle intere società. Children in Crisis Italy è attiva con progetti di sviluppo in Africa, America Latina e Italia. In Tanzania è presente con un progetto di accesso alla scuola a favore delle bambine tramite borse di studio e interventi di ristrutturazione nelle scuole, in Equador con il sostegno a distanza per i bambini di strada di Guayaquil, in Liberia con la costruzione di scuole, la formazione di insegnanti, l’alfabetizzazione degli adulti in aree devastate da conflitti e calamità naturali. Siamo presenti anche a Milano con tre importanti progetti: l’Orchestra Giovanile PEPITA che ha l’obiettivo di combattere il disagio giovanile e la dispersione scolastica attraverso la musica, il Progetto Sorriso che ha l’obiettivo di offrire ai minori che vivono in comunità, attività aggiuntive rispetto al percorso terapeutico di base, che possano regalare a questi bambini dei momenti di svago, di serenità e di divertimento e il Progetto Milano che offre sostegno e aiuto allo studio ai bambini delle periferie milanesi a rischio di abbandono scolastico ed emarginazione sociale. L’istruzione è lo strumento principale per lo sviluppo di un Paese: non è un caso che guerre, genocidi e crimini contro l’umanità vengano perpetrati in quei Paesi con la più alta percentuale di analfabetismo. Insegnare a leggere, scrivere e a conoscere i propri diritti è quindi al pari di ogni altro intervento umanitario, essenziale per la pace e lo sviluppo delle comunità. La maggior parte dei programmi di Children in Crisis Italy, in collaborazione con Children in Crisis UK, sono realizzati in contesti estremi, luoghi spesso devastati da decenni di conflitti, dove l’infrastruttura scolastica è distrutta. Qui operiamo a fianco delle organizzazioni e delle comunità locali perché solo così è possibile apportare effettivi miglioramenti nell’istruzione, nell’assistenza e nella protezione dei più deboli, come donne e bambini: è essenziale sostenere le popolazioni locali nello sviluppo delle loro capacità, mobilitando risorse locali, per pianificare ed attuare dei cambiamenti che siano davvero duraturi nel tempo e sostenibili. Il diritto all’accesso all’istruzione per tutti i bambini del mondo è un traguardo difficile da raggiungere, ma possibile: in questi 15 anni di attività sono stati migliaia i bambini e le donne che hanno potuto andare a scuola, studiare, prendere coscienza dei propri diritti. Ma molto rimane ancora da fare. Per questo continueremo a lavorare perché sempre più bambini possano avere un futuro migliore. In questi 15 anni Children in Crisis Italy ha operato in: Cina (altopiano tibetano) per la formazione di levatrici; Timor Est con la formazione degli insegnanti; Haiti con la costruzione di una scuola materna; Afghanistan a sostegno dell’istruzione dei bambini; Sierra Leone con la costruzione di 2 scuole e la riabilitazione di altre 5 strutture; Polonia a sostegno dei bambini malati cronici; Russia per l’accoglienza dei bambini di strada; Repubblica Democratica del Congo con la costruzione e ristrutturazione di scuole e la formazione di insegnanti; Italia con programmi di educazione preventiva per la scuola primaria e altre importanti iniziative a sostegno dei minori in difficoltà. Con il ricavato di questa serata, Children in Crisis Italy potrà sostenere i programmi di alfabetizzazione, formazione ed educazione in Italia e nel mondo. Children in Crisis Italy Onlus Tel. 02 72094645 www.childrenincrisis.it Children in Crisis UK Tel. +4420 76271040 www.childrenincrisis.org A nome di Children in Crisis Italy desidero ringraziarvi per aver scelto di condividere con noi questa serata straordinaria. Ma soprattutto vorrei ringraziarvi per aver colto il senso di questo evento, un momento di grande valore artistico e musicale, ma anche un’occasione per riflettere sul potenziale che ogni bambino ha di crearsi un futuro dignitoso e sul dovere che noi adulti abbiamo di permettergli di svilupparlo. Children in Crisis Italy ha scelto questo concerto per celebrare con voi i 15 anni di attività La Musica unisce La Musica arricchisce per la vita La Musica migliora l’essere umano Il progetto Orchestra Giovanile PEPITA prevede la creazione di un’orchestra giovanile permanente nella Città di Milano, per offrire l’opportunità ai ragazzi di fare musica d’assieme come valore aggregativo utile alla prevenzione e al superamento di molte forme di disagio, data l’universalità del linguaggio musicale. Il progetto è un’iniziativa rivolta a studenti fra gli 8 e i 19 anni. Non richiediamo alcuna esperienza musicale pregressa, ma solo passione e dedizione. L’iniziativa è totalmente sostenuta da Children in Crisis Italy che, per la parziale copertura dei costi, chiede un contributo minimo alle famiglie degli allievi, mentre garantisce la totale gratuità per coloro che godono dell’esenzione ISEE. Durante l’anno scolastico i ragazzi seguono ognuno il proprio corso di strumento e quello di teoria musicale, oltre alle prove d’assieme per tutti coloro che hanno raggiunto una sufficiente preparazione di base. Il progetto coinvolge, per l’anno 2013/2014, 50 ragazzi delle zone 6, 7 e 8 di Milano. e per ribadire, ancora una volta, il valore dell’educazione e della formazione nell’attivare cambiamenti positivi, che siano in grado di fornire strumenti concreti per vincere la povertà e dare speranza di un futuro migliore a tanti bambini nel mondo. Siamo ospiti di uno dei teatri più importanti al mondo per assistere all’esibizione della più prestigiosa orchestra italiana diretta per l’occasione dal Maestro Daniel Harding, con la presenza del giovanissimo pianista Jan Lisiecki, uno dei più brillanti fenomeni della musica classica di oggi. Non ci poteva essere occasione migliore per Children in Crisis Italy per testimoniare come l’educazione, musicale in questo caso, e lo studio possano formare e far emergere grandi talenti. Sono profondamente grata a tutti coloro che hanno condiviso con noi l’organizzazione di questa serata e in particolare desidero ringraziare il Comitato Eventi e Fundraising di Children in Crisis Italy per la dedizione, l’impegno e l’entusiasmo che hanno condiviso con noi nella realizzazione di questo splendido evento. Credo con passione che l’educazione sia il modo migliore per uscire dalla povertà. Stiamo facendo tanto e ancora tanto dobbiamo fare. A tutti i nostri sostenitori che rendono possibile il nostro lavoro va il mio più sentito ringraziamento. Uno speciale ringraziamento a: Fondazione Pasquinelli, primo partner del “Sistema” in Lombardia Consiglio di Zona 6, Consiglio di Zona 7, Consiglio di Zona 8 I. C. S. Ilaria Alpi, I. C. S. Cardarelli-Massaua CAM La Spezia Oratorio Don Orione (Parrocchia San Benedetto) L’Orchestra Giovanile PEPITA è un nucleo aderente al Per informazioni: tel.02.72094645 - [email protected] - www.childrenincrisis.it Barbara Bianchi Bonomi Presidente Children in Crisis Italy Onlus con il patrocinio di sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Concerto straordinario Teatro alla Scala Lunedì 10 febbraio 2014, ore 20 Concerto straordinario a favore di Children in Crisis Italy Onlus grazie a direttore Daniel Harding pianoforte Jan Lisiecki con il contributo di programma media partner milano un particolare ringraziamento al Comitato Eventi e Fundraising Annalisa Baruffi, Chiara Bedotto, Alessandra Brugnoli, Arianna Cermelli Falciola, Nicoletta Fontana, Giovanna Forlanelli Rovati, Daniela Hassan, Rosi Massari, Laura Moretti, Monica Parmegiani, Erinna Rossi, Virginia Rossi, Federica Salvaderi coordinamento generale www.aragorn.it Robert Schumann Concerto in la min. op. 54 per pianoforte e orchestra Allegro affettuoso – Andante espressivo – Allegro Intermezzo. Andantino grazioso Allegro vivace AntonÍn Dvořák Sinfonia n. 9 in mi min. op. 95 ‘Dal nuovo mondo’ Adagio – Allegro molto Largo Molto vivace – Poco sostenuto Allegro con fuoco Due Romantici al di là degli schemi di Gian Mario Benzing Lo chiamiamo Concerto. La chiamiamo Sinfonia. Ma i due capolavori, di Schumann e di Dvořák, che questa serata accosta, nascondono volontà e suggestioni che vanno molto oltre i riferimenti storici ed estetici annunciati dalle loro “etichette” formali. Molto, in essi, sfugge al rigore o alla tensione della Forma, così come la conosciamo e come gli autori stessi la concepivano, ereditata dai Classici o dalla loro canonizzazione. Nel Concerto op. 54 le linee divergenti dagli impianti tradizionali sono così numerose da coprire l’intero quadro dell’analisi. Lo Schumann sinfonista-concertista è una proiezione non sempre a fuoco del più consentaneo Schumann intimo e raccolto. Sospinto dalla moglie Clara Wieck al grande volo nei cieli “alti” della Sinfonia e del Concerto, pochi mesi dopo il tanto sospirato matrimonio, nel 1841, Schumann si dedica con il tipico slancio a una gran copia di composizioni orchestrali. In gennaio, in quattro giorni, scrive la Sinfonia Primavera; in maggio, ultimata in quattro giorni, ecco la Fantasia per pianoforte e orchestra in la minore, cui seguiranno in pochi mesi, tra le altre creazioni, la Sinfonia in re minore, un’altra in do minore, la Suite op. 52 poi ribattezzata Symphonietta... La Fantasia, in particolare (la eseguirà al Gewandhaus di Lipsia la stessa Clara, incinta, già quello stesso agosto, a soli diciassette giorni dalla nascita della prima figlia, Marie...), si trasforma di lì a poco, nel 1845, in Concerto: non per originario, potremmo dire endocrino sviluppo, ma per la semplice giustapposizione di un Intermezzo e di un Finale. Ora: un Concerto che nasce come Fantasia e si sviluppa per non-sviluppo, anzi per agglutinazione, ha già dichiarato in gran parte la sua natura. Che è poi quella dello Schumann più vero: non costruttore di cattedrali, non ingegnere strutturale, ma poeta della dimensione soffusa e “domestica”, maestro del Lied che illumina l’attimo irripetibile, cantore di una forma spontanea e nuova, lontana dallo schematismo del contrasto tematico. Lo sentiamo, in questo anomalo Concerto, nell’indole leggera dell’Andantino grazioso in Fa maggiore, che sembra riprendere e far divagare “solo” la piccola cellula ascendente del tema del primo “movimento”; e nello scatto del Finale, Allegro vivace in La maggiore; entrambi allineati “a posteriori” alle condizioni esistenziali del primo Allegro affettuoso: la “base” che detta la linea all’intera composizione, operando, con significativa insistenza, su un unico spunto tematico, di cui né le schematiche riprese del clarinetto né le forzose trasformazioni ritmiche, spinte fino al galoppo di chiusura, possono nascondere la natura non-contrastiva e anzi lirica, quella più autentica che affiora nei passi solistici più raccolti. Anche dalla Nona Sinfonia (1893) di Dvořák si distaccano linee “divergenti” rispetto alla topografia formale della Sinfonia classica. Non in modo scontato. Per ispirarsi al Nuovo Mondo, il compositore boemo non fa dell’etno-musica. Studia alcune melodie dei pellerossa, si fa cantare degli Spiritual, assi- ste alle danze degli indiani Kickapoo; ma poi dichiara: “Non ho utilizzato concretamente alcuna di quelle melodie, ho semplicemente scritto dei temi originali incorporandovi le peculiarità della musica degli Indiani”. Così, i suoi temi “americani” profumano intensamente dei boschi e dei prati di Boemia (del resto, l’attacco dello Scherzo è la citazione quasi letterale del movimento omologo della Sinfonia n. 9 di Beethoven: ora, che cosa c’entra Beethoven con i Sioux?). Scherzo e Largo si ricollegano, poi, sempre a detta del compositore, al poema “The Song of Hiawatha” (1855) di Henry Wadsworth Longfellow. Dove si narra l’origine mitica dell’eroe Hiawatha, della tribù degli Ojibwe, figlio di Wenonah e del Vento dell’Ovest; e il suo amore per Minnehaha, Acqua Ridente, figlia di un capo rivale, dei Dakota Sioux. Per conquistare l’amata, il protagonista sfida la xenofobia dei suoi, affronta un lungo cammino, “Through interminable forests/Through uninterrupted silence”, affronta il capo nemico, ottiene la fanciulla in sposa (“I will follow you, my husband!”), con lei riparte insieme verso il paese degli Ojibwe in una radiosa cavalcata attraverso foreste e praterie e montagne e fiumi e colline. Seguono la festa di nozze; e, dopo molte vicissitudini, cacce, avventure, la morte prematura di Minnehaha, stremata dalle febbri e dalla carestia. Ecco il punto di svolta. La Sinfonia in Mi minore è una creatura anfibia. Ha una decisa connotazione sinfonica, nella sua tenuta formale, nell’icasticità dei temi e nel teso lavorio degli sviluppi; ma reca anche tratti “narrativi” di tutt’altro segno. Non sappiamo bene quali parti del poema di Longfellow il Largo e lo Scherzo esattamente “dipingano”, se la festa di Hiawatha, cioè la danza di Pau-PukKeewis (Capitolo XI), se un “funerale nella foresta”, se il “corteggiamento di Hiawatha”, se il viaggio verso casa. L’aura piangente del corno inglese e il mesto episodio in Do diesis minore sembrano adattarsi ben poco a un idillio amoroso; il festoso episodio in Do diesis maggiore, con le sestine staccate dell’oboe e i trilli del flauto, potrebbe rinviare al canto degli uccelli, al risveglio della natura che gioiosa saluta i due innamorati; quello in Do diesis minore, alla sconsolata solitudine del padre di lei. Difficile e forse inutile trovare elementi decisivi. Però: nel poema di Longfellow (Capitolo XX), la disperazione di Hiawatha di fronte alla malattia di Minnehaha intreccia il dolore al ricordo dei giorni felici; il protagonista vaga nella foresta, nella desolazione dell’inverno e della carestia, là dove un giorno aveva condotto l’amata verso casa, “In the pleasant days of Summer,/Of that ne’er forgotten Summer”, quando gli uccelli cantavano tra le fronde, “e i ruscelletti ridevano scintillanti e l’aria era piena di fragranze”, e la voce di Acqua Ridente ripeteva “I will follow you, my husband!”... La cifra del Largo (o dell’intera Sinfonia?) sembra un po’ questa: non un “sogno americano”, ma una memoria, anche dolente; non le praterie che si stendono “davanti” agli occhi, ma la casa che attende, il tempo che è stato, la sua nostalgia… Daniel Harding Nato ad Oxford, Daniel Harding inizia la carriera come assistente di Sir Simon Rattle a Birmingham, dove debutta nel 1994. Continua come assistente di Claudio Abbado con i Berliner Philharmoniker, dove debutta al Festival di Berlino del 1996. È Direttore Ospite Principale della London Symphony Orchestra, Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese, Conductor Laureate della Mahler Chamber Orchestra e partner artistico della New Japan Philharmonic. È regolarmente invitato come Direttore Ospite della Staatskapelle Dresden, dei Wiener Philharmoniker, dei Berliner Philharmoniker, del Koninklijk Concertgebouworkest, del Gewandhausorchester di Lipsia e della Filarmonica della Scala. Negli Stati Uniti e in Canada ha diretto la Philadelphia Orchestra, la Los Angeles Philharmonic e le orchestre sinfoniche di Chicago, Atlanta, Baltimora, Houston e Toronto. Nel 2005 ha aperto la stagione della Scala con una nuova produzione di Idomeneo. È tornato nel 2007 per Salome e nel 2008 per Il prigioniero di Dallapiccola e Il castello del duca Barbablù di Bartók, mentre nel 2011 dirige Cavalleria Rusticana e Pagliacci per la regia di Mario Martone con cui vince il prestigioso premio della Critica Musicale “Franco Abbiati”; nel 2013 ha partecipato al calendario delle celebrazioni verdiane con Falstaff. Dal 12 gennaio 2014 è impegnato nel trittico Le spectre de la rose – La rose malade - Cavalleria rusticana. La sua esperienza come direttore d’opera comprende anche The Turn of the Screw e Wozzeck al Covent Garden e Don Giovanni, Le Nozze di Figaro e Ariadne auf Naxos al Festival di Salisburgo. A Aixen-Provence dirige tra l’altro Così fan tutte con la regia di Patrice Chéreau e Don Giovanni con la regia di Peter Brook. La sua registrazione della Sinfonia n. 10 di Mahler con i Wiener Philharmoniker per Deutsche Grammophon riceve entusiastici consensi dalla critica, come anche il successivo Carmina Burana di Orff con la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks. Nel 2002 Harding è insignito del titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres in Francia e nel 2012 è nominato membro dell’Accademia Reale Svedese di Musica. Silvia Lelli Jan Lisiecki Conosciuto a livello mondiale per la sua completezza e intensità interpretativa, a diciotto anni ha già vinto prestigiosi concorsi internazionali e ed è artista esclusivo Deutsche Grammophon dall’età di quindici. La rivista francese Diapason lo descrive come “un virtuoso dotato di un talento straordinario e irresistibilmente naturale”. Canadese di origine polacca, Jan Lisiecki si esibisce in rinomate sale di tutto il mondo, collaborando con artisti di fama internazionale come Emanuel Ax, Yo-Yo Ma e Pinchas Zukerman. Ospite di molti festival, si esibisce con recital e concerti e realizza tournée in Canada, Europa, Asia e Sud America. I principali appuntamenti della stagione 2011-12 hanno incluso il concerto d’apertura presso la Salle Pleyel dell’Orchestre de Paris diretta da Paavo Järvi, i debutti con la Sinfonica della BBC al Barbican Centre di Londra, la Sinfonica della Radio di Lipsia e la Sinfonica di Goteborg e diversi altri concerti in Europa, Giappone, Stati Uniti e Canada. Nel 2012/13 Jan Lisiecki debutta con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma diretta da Antonio Pappano, la Filarmonica di New York diretta da Daniel Harding, l’Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado e la Philadelphia Orchestra diretta da Yannick Nézet-Séguin. Tra gli impegni del 2014 sono previsti i debutti alla Wigmore Hall di Londra e a San Francisco. Ha aperto il Seoul International Music Festival in Corea e si è esibito per Sua Maestà la Regina Elisabetta alla Parliament Hill di Ottawa davanti a un pubblico di 100.000 persone. Specialista anche di musica da camera, Jan Lisiecki ha collaborato con diversi quartetti d’archi per i Festival di Auverse-sur-Oise, Mentone, Merano, Seoul e molti altri in America. Diversi concerti di Jan Lisiecki sono stati trasmessi da CBC Canada, BBC Radio e da altre emittenti radio e TV europee. Jan Lisiecki si esibisce di frequente per organizzazioni di beneficenza e nel 2008 è stato nominato Ambasciatore nazionale dei giovani da UNICEF Canada. Silvia Lelli Da sempre l’attenzione per la salute e il benessere ha guidato Rottapharm|Madaus verso importanti scoperte scientifiche che hanno permesso di giungere a soluzioni terapeutiche innovative, efficaci e sicure, nell’ottica di un miglioramento nella qualità di vita di milioni di pazienti, in oltre 85 Paesi nel mondo. Un obiettivo perseguito con costanza, in un contesto di responsabilità sociale e di rispetto dei valori condivisi. Ogni attività di Rottapharm|Madaus aderisce a elevati standard etici e sociali: nel campo della ricerca, nel rispetto della comunità e del territorio in cui opera, nella salvaguardia ambientale, nella promozione della cultura, nel sostegno e nella solidarietà filantropica. www.rottapharm.it Filarmonica della Scala Claudio Abbado fonda la Filarmonica della Scala insieme ai musicisti scaligeri nel 1982 con l’obiettivo di sviluppare il repertorio sinfonico nel contesto della tradizione operistica del Teatro. L’anno seguente la Filarmonica si costituisce in associazione indipendente. Carlo Maria Giulini dirige oltre 90 concerti e guida l’orchestra nelle prime tournée internazionali; Riccardo Muti, Direttore Principale dal 1987 al 2005, ne promuove la crescita artistica e ne fa un’ospite costante nelle più prestigiose sale da concerto internazionali. L’orchestra instaura rapporti di collaborazione con i maggiori direttori: Georges Prêtre, Lorin Maazel e Wolfgang Sawallisch sono presenti dalle prime stagioni e vengono accolti dall’orchestra come Soci Onorari insieme a Valery Gergiev, ma restano nella memoria i contributi di Leonard Bernstein, Semyon Bychkov, Myung-Whun Chung, James Conlon, Dennis Russell Davies, Gustavo Dudamel, Tan Dun, Peter Eötvös, Christoph Eschenbach, John Eliot Gardiner, Philippe Jordan, Zubin Mehta, Gianandrea Noseda, Seiji Ozawa, Antonio Pappano, Gennadij Rozdestvenskij, EsaPekka Salonen, Giuseppe Sinopoli, Yuri Temirkanov, Robin Ticciati e Franz Welser– Möst. Dal 2006 si intensifica la collaborazione con il Direttore Musicale del Teatro alla Scala Daniel Barenboim e con Riccardo Chailly, Daniel Harding, Daniele Gatti e Valery Gergiev. La Filarmonica realizza la sua autonoma stagione di concerti e la stagione sinfonica del Teatro in base ad accordi sanciti da una convenzione con il Teatro alla Scala. È inoltre impegnata in numerose tournée, che con oltre 500 concerti fuori sede dalla fondazione l’hanno resa l’istituzione musicale italiana più presente all’estero nello scorso decennio. L’orchestra ha instaurato fin dal 1984 un rapporto di collaborazione con il volontariato ambrosiano cui dedica regolarmente prove aperte e concerti straordinari. La Filarmonica ha realizzato una consistente produzione discografica per Decca, Sony e Emi e i suoi concerti sono regolarmente trasmessi dalla Rai, da Sky Classica, da Radio3 e in una selezione di cinema in Italia, Europa e Stati Uniti. Silvia Lelli VIOLINI PRIMI Francesco De Angelis (spalla) Francesco Manara (spalla) Daniele Pascoletti* Eriko Tsuchihashi* Duccio Beluffi Rodolfo Cibin Alessandro Ferrari Agnese Ferraro Alois Hubner Fulvio Liviabella Kaori Ogasawara Andrea Pecolo Gianluca Scandola Enkeleida Sheshaj Dino Sossai Gianluca Turconi Corinne Van Eikema Damiano Cottalasso Evgenia Staneva Elitza Demirova Claudio Mondini Francesca Monego Enrico Piccini Suela Piciri VIOLINI SECONDI Giorgio Di Crosta* Pierangelo Negri* Anna Salvatori Anna Longiave Emanuela Abriani Stefano Dallera Silvia Guarino Ludmilla Laftchieva Stefano Lo Re Paola Lutzemberger Antonio Mastalli Roberta Miseferi Roberto Nigro Gabriele Porfidio Estela Sheshi Francesco Tagliavini Alexia Tiberghien Elena Aiello Lorenzo Brufatto Rita Mascagna Susanna Nagy VIOLE Simonide Braconi* Danilo Rossi* Matteo Amadasi Giorgio Baiocco Carlo Barato Maddalena Calderoni Marco Giubileo Joel Imperial Francesco Lattuada Emanuele Rossi Giuseppe Russo Rossi Luciano Sangalli Olga Gonzalez Cardaba Adelheid Dalvai Zoran Vuckovic Federica Mazzanti Eugenio Silvestri Adriana Tataru VIOLONCELLI Sandro Laffranchini* Alfredo Persichilli* Massimo Polidori* Martina Lopez Jakob Ludwig Alice Cappagli Gabriele Garofano Simone Groppo Clare Ibbott Tatiana Patella Cosma Beatrice Pomarico Marcello Sirotti Massimiliano Tisserant Gianluca Muzzolon Andrea Favalessa Ilaria Sarchini CONTRABBASSI Giuseppe Ettorre* Francesco Siragusa* Roberto Benatti Attilio Corradini Omar Lonati Roberto Parretti Emanuele Pedrani Claudio Pinferetti Alessandro Serra Gaetano Siragusa Chiara Molent Vincenzo Venneri FLAUTI Marco Zoni* Andrea Manco* Serena Zanette OTTAVINO Giovanni Paciello OBOI Fabien Thouand* Alberto Negroni* Augusto Mianiti Gianni Viero CORNO INGLESE Renato Duca CLARINETTI Mauro Ferrando* Fabrizio Meloni* Christian Chiodi Latini Denis Zanchetta CLARINETTO BASSO Stefano Cardo FAGOTTI Gabriele Screpis* Valentino Zucchiatti* Maurizio Orsini Nicola Meneghetti CONTROFAGOTTO Marion Reinhard CORNI Danilo Stagni* Jorge Monte De Fez* Roberto Miele Stefano Alessandri Claudio Martini Stefano Curci Piero Mangano TROMBE Francesco Tamiati* Gianni Dallaturca Mauro Edantippe Nicola Martelli TROMBONI Daniele Morandini* Torsten Edvar* Riccardo Bernasconi Renato Filisetti Giuseppe Grandi TUBA Brian Earl TIMPANI Adrien Perruchon* PERCUSSIONI Gianni Arfacchia Giuseppe Cacciola Antonello Cancelli Francesco Muraca ARPE Luisa Prandina* Olga Mazzia* TASTIERE Lorenzo Bonoldi * prima parte STAGE MANAGER Gino Salvi Werther Martinelli Edmondo Valerio
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