Dirigenti Scolastici NOTIZIARIO NAZIONALE N. 005/ 2014 – 02 Febbraio 2014 REDAZIONE : R. Ciuffreda - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO NAZIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI FLC IN PRIMO PIANO DIRIGENTI SCOLASTICI 01. Sit-in dei dirigenti scolastici FLC ed incontro al MIUR. Una delegazione incontra rappresentanti della maggioranza davanti a Montecitorio 02. 14 febbraio 2014: sciopero dei dirigenti scolastici 03. Dirigenti scolastici: convegno nazionale a Bologna il 25-26 febbraio 2014 NORME : MANOVRA – SPENDING – STABILITA’ 04. Trasparenza amministrativa e anti corruzione: rinviati al 31 agosto gli adempimenti delle scuole 05. Trasparenza amministrativa e anticorruzione: il MIUR pubblica la nota di rinvio. 06. Trasparenza amministrativa e anticorruzione: confermato rinvio anche per adempimenti AVCP PROGRAMMA ANNUALE - FINANZIAMENTI - CONTRATTAZIONE DI SCUOLA 07. Finanziamenti alle scuole: il MIUR rende noti gli importi del MOF 2013/2014 PERSONALE : CONTRATTUALI 08. Posizioni economiche ATA: i sindacati scuola chiedono unitariamente di non procedere al recupero il Governo non risolve la questione della restituzione e del blocco 09. Posizioni economiche ATA: incontro al Miur PERSONALE : PENSIONI 10. Quota 96: un’altalena di speranze NORME : SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA strumenti utili a dirigenti, docenti, personale ATA, RSU e genitori per difendere e garantire la qualità della scuola pubblica. 11. Docente senza titolo ha diritto a retribuzioni e maternità: tribunale Milano 0ttobre 2013 SCUOLA : NAVIGANDO IN RETE 12. Dentro la questione docente. Il tema delle responsabilità - Un discorso tabù – A. Valentino ALLEGATI proclamazione sciopero nazionale di tutto il personale dirigente scolastico del comparto scuola 14 febbraio 2014 convegno nazionale dirigenti scolastici bologna 25 26 febbraio 2014 programma convegno nazionale dirigenti informazioni logistiche 2014 01 29 NOTA MIUR 276 Prevenzione repressione corruzione 2014 01 27 AOODGPFB Prot. n. 917 A.S. 20132014-MOF lordo Stato e lordo dipendente Avviso nota 263 del 28 gennaio 2014 prima e seconda posizione economica ata blocco erogazione beneficio economico recupero somme 2013 10 21 sentenza Sezione Lavoro Tribunale Milano DOCENTE SENZA TITOLO ha diritto a retribuzione ed altri effetti scolastici bologna 25 26 febbraio 2014 ********** Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica di aeronautica, il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare. SIKORSKY ********** IN PRIMO PIANO DIRIGENTI SCOLASTICI 01. Sit-in dei dirigenti scolastici FLC ed incontro al MIUR. Una delegazione incontra rappresentanti della maggioranza davanti a Montecitorio Partecipata manifestazione dei dirigenti scolastici in difesa dei propri diritti retributivi. Insufficienti le risposte del MIUR. La mattina del 28 gennaio 2014, i dirigenti scolastici hanno manifestato davanti al MIUR per rivendicare il rispetto del contratto nazionale e dei contratti integrativi regionali. Alla protesta per l’inaccettabile decurtazione della retribuzione si sono aggiunte le tantissime altre ragioni per dire “basta” alla condizione in cui si trova la dirigenza scolastica. In risposta alla rilevazione on line della FLC moltissimi dirigenti scolastici hanno infatti inviato i loro contributi che evidenziano un disagio diffuso e profondo per le enormi difficoltà che vivono nel loro lavoro dovendosi confrontare quotidianamente con le istanze delle famiglie, con i problemi degli alunni, con la frustrazione del personale, colpito dal taglio degli organici e dalla riduzione delle retribuzioni, con la scarsità delle risorse finanziarie e, come se non bastasse, con la crescita continua delle responsabilità, degli adempimenti e delle “molestie burocratiche”. La situazione è diventata insopportabile e la manifestazione dei dirigenti davanti al MIUR ne ha dato completa rappresentazione. Contemporaneamente alla manifestazione si è svolto l’incontro fra la Ministra Carrozza e le Organizzazioni Sindacali. In quella sede la FLC CGIL ha ribadito le ragioni della protesta dei dirigenti scolastici e il Segretario Generale Domenico Pantaleo ha dichiarato che ai dirigenti, che stanno portando avanti le scuole in un momento difficilissimo, non si può chiedere addirittura di “dare indietro dei soldi” perché sarebbe un segnale devastante per quei lavoratori e per la scuola. L’impegno assunto dalla Ministra, al termine dell’incontro, di continuare a cercare una soluzione, di concerto con il MEF, non è sufficiente: il tempo è ormai scaduto e devono essere date risposte rapide. In assenza di soluzione positiva ai problemi, sarà inevitabile la proclamazione dello sciopero dei dirigenti scolastici. Il sit-in si è spostato alle 14,00 davanti a Montecitorio dove una delegazione di dirigenti scolastici ha incontrato alcune deputate della maggioranza di Governo che si sono impegnate alla presentazione di ordini del giorno e di emendamenti al decreto legge in corso di conversione, finalizzati a difendere la retribuzione dei dirigenti scolastici. ********** 02. 14 febbraio 2014: sciopero dei dirigenti scolastici Continua la mobilitazione dei dirigenti scolastici a difesa della loro retribuzione, delle condizioni del lavoro e della qualità della scuola pubblica. La FLC CGIL proclama lo sciopero dei dirigenti scolastici per il giorno 14 febbraio 2014 dopo gli esiti negativi della conciliazione del 20 gennaio e l’incontro insoddisfacente con il Ministro Carrozza del 28 gennaio. La proclamazione dello sciopero riepiloga le ragioni della protesta dei dirigenti scolastici che hanno avuto in questi ultimi anni un inaccettabile ed insostenibile aumento di lavoro dovuto anche ai processi di dimensionamento delle scuole, sono continuamente gravati di nuovi adempimenti, sono responsabili perfino sotto il profilo penale dei diritti degli alunni, delle famiglie e dei lavoratori, dell’uso di risorse finanziarie insufficienti, dell’applicazione di norme estranee alla scuola e alla sua funzione e non riescono più ad occuparsi del diritto fondamentale per il quale esiste la loro funzione: il diritto all’istruzione delle alunne e degli alunni. Della drammaticità della situazione della dirigenza scolastica danno ampia testimonianza le “100 ragioni per dire basta!” pubblicate sul nostro sito. L’ingiusta decurtazione della retribuzione dei dirigenti scolastici e la violazione dei contratti integrativi regionali sottoscritti per il 2012/2013, insieme alle sperequazioni retributive interne (fra ex presidi e direttori didattici, ex incaricati di presidenza e vincitori dei due ultimi concorsi) e alla forte differenza retributiva con le altre dirigenze pubbliche, costituiscono un’insopportabile offesa nei confronti della categoria. Pochi dati oggettivi e di fonte non sindacale descrivono la situazione retributiva dei dirigenti scolastici: i dirigenti scolastici sono diminuiti del 24,8% fra il 2008 e il 2011 (Relazione Corte dei Conti giugno 2013) e oggi sono il 31% in meno rispetto al 2008 (elaborazione dati MIUR); i dirigenti scolastici in servizio nel corrente anno scolastico sono circa 7.500 e dirigono 8.640 istituzioni autonome con circa 44.000 sedi (elaborazione dati MIUR); la retribuzione individuale media dei dirigenti scolastici è in costante diminuzione dal 2010 (Relazione Corte dei Conti giugno 2013). Lo sciopero del 14 febbraio 2014 è un passaggio indispensabile del percorso che ha come obiettivo il cambiamento della condizione dei dirigenti scolastici. ALLEGATI Alleg ati proclamazione sciopero nazionale di tutto il personale dirigente scolastico del comparto scuola 14 febbraio 2014 ********** 03. Dirigenti scolastici: convegno nazionale a Bologna il 25-26 febbraio 2014 Il tema della gestione partecipata delle scuole e di una leadership diffusa sarà al centro dell’appuntamento di quest’anno. Leadership partecipata: la dirigenza scolastica tra didattica ed organizzazione è il titolo dell’annuale appuntamento dei dirigenti scolastici organizzato dalla FLC CGIL e dall’associazione Proteo Fare Sapere. Il convegno si terrà a Bologna il 25 e 26 febbraio 2014 presso Zan Hotel Europa, Via Cesare Boldrini, 11. In allegato il programma con la scheda di partecipazione e una scheda con informazioni logistiche. La leadership partecipata, distribuita, si espande su tutta l’organizzazione scuola se è condivisa dai suoi attori, sta al passo con le esigenze della complessità ed assume come priorità l’idea di apprendimento organizzativo che coinvolge gli alunni, ma anche i docenti, i genitori e la comunità con cui la scuola interagisce. Nessun dirigente scolastico può pensare di garantire oggi da solo una gestione unitaria delle scuole e assicurare una leadership incisiva soprattutto sul fronte educativo. L’iniziativa essendo organizzata da soggetto qualificato per l’aggiornamento (DM 08.06.2005) è automaticamente autorizzata ai sensi degli artt. 64 e 67CCNL 2006/2009 del comparto scuola), con esonero dal servizio e con sostituzione ai sensi della normativa sulle supplenze brevi e come formazione e aggiornamento dei dirigenti scolastici ai sensi dell'art. 21 CCNL 11/4/2006 Area V e dispone dell’autorizzazione alla partecipazione in orario di servizio. ALLEGATI convegno nazionale dirigenti scolastici bologna 25 26 febbraio 2014 programma convegno nazionale dirigenti informazioni logistiche scolastici bologna 25 26 febbraio 2014 ----------------------- Il Convegno prosegue con una Sessione Straordinaria il 26 febbraio 213 Ore 15,00 – 17,30 Rivolta ai neo Dirigenti e ai prossimi Dirigenti Incontro con gli autori, curatori dei libri: “Tutto contratto dirigenti” “I miei primi cento giorni di scuola” ********** NORME : MANOVRA – SPENDING – STABILITA’ 04. Trasparenza amministrativa e anti corruzione: rinviati al 31 agosto gli adempimenti delle scuole Pubblicazione di una nota con la quale il MIUR con indicazioni alle scuole sulle modalità di applicazione della norma. Un primo positivo risultato grazie al nostro tempestivo intervento. Si è svolto il 29 gennaio al MIUR l’incontro di informativa da noi sollecitato sulle modalità di applicazione alle scuole della normativa sulla trasparenza e sull’Anti corruzione. Erano presenti per l’Amministrazione i Capi Dipartimento del Personale e delle Politiche Finanziarie e altri dirigenti del MIUR che hanno informato i sindacati presenti delle decisioni assunte d’intesa con l’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC) circa le responsabilità in capo alle scuole e ai dirigenti scolastici. Il MIUR ha informato le organizzazioni sindacali che a breve sarà pubblicato dall’ANAC un Addendum alla Legge 190/2012 che chiarirà, tra l’altro, quali sono gli adempimenti delle scuole e con quali modalità dovranno essere applicati. Nel frattempo la pubblicazione della nota con la quale il MIUR comunica il rinvio all’inizio del prossimo anno scolastico della attuazione da parte delle scuole di tutti gli atti obbligatori. A tal fine il MIUR ha precisato che l’ambito di intervento del Responsabile dell’Attuazione delle norme anti corruzione del MIUR sarà limitato agli uffici centrali dell’amministrazione e agli uffici scolastici regionali, mentre a livello territoriale saranno i dirigenti degli Ambiti Provinciali a essere individuati Responsabili e quindi incaricati della redazione di Piano triennale per la prevenzione della corruzione con funzioni di coordinamento dell’applicazione delle norme anti corruzione da parte delle istituzioni scolastiche della provincia. Secondo l’interpretazione dell’ANAC le responsabilità connesse all’applicazione della normativa sulla trasparenza nelle scuole resterebbero invece a carico dei dirigenti scolastici. Come FLC abbiamo criticato il grave ritardo con il quale è stato affrontato il problema dell’applicazione delle norme nelle scuole e il mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori della scuola fra gli stakeholder del MIUR. Relativamente all’interpretazione data alla normativa sulla trasparenza da parte dell’ANAC e del MIUR, abbiamo ribadito ciò che avevamo più volte dichiarato nei nostri comunicati: l’individuazione del Responsabile della Prevenzione della Corruzione compete all’organo di indirizzo politico, cioè al Ministro e ricade su una figura singola; il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità costituisce una sezione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione che è predisposto dal Responsabile; l’applicazione della normativa sull’anti corruzione e sulla trasparenza deve essere affrontata dal MIUR con soluzioni compatibili con la specificità delle scuole, come recentemente raccomandato nel Rapporto sul primo anno di attuazione della Legge 190; il MIUR deve in sostanza farsi carico di predisporre quegli atti interni - previsti dalle Linee guida della CIVIT del 4 luglio 2013 - attraverso i quali definire quali sono le attività degli uffici centrali e quelle degli uffici periferici, quali le forme di coordinamento tra di esse, quali le responsabilità in capo ai dirigenti tra cui i dirigenti scolastici; il MIUR deve chiarire che l’unico sito istituzionale dell’amministrazione scolastica è il sito del MIUR e indicare alle scuole quali sono i dati che devono trasmettere ai fini della pubblicazione sul sito istituzionale e quali quelli che possono pubblicare direttamente; Il MIUR deve assicurare un confronto continuo e trasparente con le organizzazioni sindacali sull’applicazione della legge 190/2012 e del Dlgs 33/2013. L’amministrazione si è impegnata a riconvocare il tavolo al momento della pubblicazione dell’Addendum da parte dell’ANAC. Continua il nostro impegno per liberare le scuole dalle “molestie burocratiche” e per contrastare il proliferare di impegni e responsabilità che non tengono conto della specificità delle scuole - a fatica riconosciuta dagli stessi centri ministeriali - e distolgono dirigenti scolastici, direttori dei servizi e personale delle segreterie dai loro compiti principali. ********** 05. Trasparenza amministrativa e anticorruzione: il MIUR pubblica la nota di rinvio. Importante risultato delle iniziative e delle pressioni della FLC: riconosciuta la specificità delle scuole autonome. Come avevamo preannunciato con la nota n. 276/2014 (IN ALLEGATO) il MIUR ha comunicato agli Uffici Scolastici Regionali che, considerata la specificità del settore della scuola, l’applicazione degli obblighi e degli adempimenti volti a prevenire la corruzione nella Pubblica Amministrazione e a favorire la trasparenza è subordinata alla definizione di opportune misure di adattamento alla complessa realtà delle istituzioni scolastiche e che pertanto gli Uffici dovranno astenersi dall’adottare qualsiasi indicazione alle scuole e sospendere quelle eventualmente già avviate. La nota precisa che il MIUR ha condiviso con il Dipartimento della Funzione Pubblica e con l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) la necessità di inserire nel Piano Nazionale Anticorruzione un apposito atto aggiuntivo, in corso di definizione, contenente tutte le indicazioni per l’applicazione delle norme alle scuole. Ciò significa che le scuole non debbono adottare nessuno degli adempimenti previsti dalla Legge 190/2012 e dal D.Lvo 33/2013 e non debbono tener conto di nessuna delle scadenze, (compresa quella prevista dall’art. 1, comma 32, della L. 190 – pubblicazione e trasmissione AVCP dati relativi alle gare) fino all’emanazione del citato atto aggiuntivo e delle indicazioni che saranno fornite dal MIUR. Si tratta di un risultato importante al quale hanno contribuito le motivate proteste delle scuole e le nostre iniziative e pressioni. Continueremo a seguire con grande attenzione il problema, verificando puntualmente che tutti gli atti che seguiranno agli impegni oggi assunti dal MIUR vadano effettivamente nella direzione di sollevare le scuole da adempimenti ed obblighi non dovuti, perché non previsti dalla legge, e a liberarle da inutili “molestie burocratiche” ALLEGATI 2014 01 29 NOTA MIUR 276 Prevenzione repressione corruzione ********** 06. Trasparenza amministrativa e anticorruzione: confermato rinvio anche per adempimenti AVCP La notizia dal sito intranet del MIUR in data 31 gennaio 2014 conferma quanto scritto dalla FLC anche su AVCP e mette tranquilli anche gli ultimi dubbiosi "In merito agli adempimenti previsti dalla Deliberazione AVCP n. 26 del 22 maggio 2013, si comunica che per le istituzioni scolastiche è in corso di rinvio a data successiva il termine già fissato al 31 gennaio 2014. Con successiva nota sarà indicato il termine ultimo per l'adempimento". ********** PROGRAMMA ANNUALE - FINANZIAMENTI - CONTRATTAZIONE DI SCUOLA 07. Finanziamenti alle scuole: il MIUR rende noti gli importi del MOF 2013/2014 Il Ministero comunica i fondi contrattuali determinati con l’Intesa del 26 novembre 2013. Ancora nessuna certezza su tempi e ammontare del saldo. Con un avviso del 27 gennaio 2014 il Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali del MIUR ha pubblicato le quote del MOF 2013/2014 assegnate a ciascuna istituzione scolastica. Gli importi, determinati sulla base dei parametri dell’Intesa del 26 novembre 2013, sono suddivisi in 4/12 e 8/12 e, nel dettaglio, indicano le somme spettanti per Fondo di Istituto, Funzioni Strumentali, Incarichi Specifici e Ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti. Manca invece la quantificazione delle somme spettanti per i progetti di avviamento alla pratica sportiva, che saranno comunicati solo al termine della rilevazione predisposta dalla Direzione Generale dello Studente. Si tratta solo della parte dei fondi spettanti per l’anno scolastico in corso, già comunicata alle scuole con le due note del 4 dicembre (con cui è stata assegnata una quota parte) e del 12 dicembre (nota sul Programma annuale 2014). Per il secondo anno consecutivo le scuole si trovano, ad anno scolastico ormai avanzato, a dover fare i conti con l’impossibilità di programmare tutte le attività afferenti al Piano dell’Offerta Formativa perché non sono stati indicati tempi certi per la comunicazione del saldo spettante. Da tempo la FLC sta sollecitando il MIUR ad assegnare alle scuole le somme spettanti per l’a.s. 2013/2014, ribadendo la sua assoluta indisponibilità ad avallare ogni ulteriore decurtazione del MOF per finanziare il ripristino degli scatti 2012. Oggi 28 gennaio, nell’incontro con il Ministro Carrozza, chiederemo risposte concrete e un radicale ripensamento delle scelte che hanno già prodotto un insostenibile impoverimento per i lavoratori e per i Pof di istituto. L'impegno a difesa dei finanziamenti pubblici all'offerta formativa continua e prosegue con la mobilitazione di tutte le categorie professionali della scuola (Docenti, Ata e Dirigenti). ALLEGATI 2014 01 27 AOODGPFB Prot. n. 917 A.S. 20132014-MOF lordo Stato e lordo dipendente Avviso ********** PERSONALE : CONTRATTUALI 08. Posizioni economiche ATA: i sindacati scuola chiedono unitariamente di non procedere al recupero il Governo non risolve la questione della restituzione e del blocco Nessuna soluzione prospettata durante l’incontro con il Ministro. La FLC CGIL e gli altri sindacati scuola dicono no al recupero delle somme già percepite. Rimangono in piedi tutti i motivi della nostra mobilitazione. Pubblichiamo la richiesta unitaria inviata alla Ministra Carrozza con la quale le organizzazioni sindacali chiedono unitariamente di non procedere al recupero delle somme già corrisposte al personale che ha svolto incarichi aggiuntivi a beneficio del funzionamento della scuola. Pertanto tali posizioni debbono essere mantenute anche per il futuro se non si vogliono creare disordine e disservizi nelle scuole. Si tratta di un punto cruciale alla base degli oggetti più generali dell'iniziativa di mobilitazione indetta dalla FLC CGIL che è rimasta aperta dopo l’incontro del 28 gennaio con la Ministra Carrozza. _____________________ Roma, 28 gennaio 2014 Dott. Giuseppe Fiorentino Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca e, p.c. dott. Luciano Chiappetta Capo Dipartimento Istruzione del MIUR Oggetto: recupero compensi per posizioni economiche personale ATA Si fa seguito all’incontro svoltosi nella giornata di oggi, nel quale è stata fra l’altro affrontata con l’on.le Ministro anche la questione delle posizioni economiche del personale ATA, per ribadire in modo fermo la richiesta di non dare avvio, nelle more dei chiarimenti in corso tra Ministro dell’Istruzione e Ministro dell’Economia, all’annunciato recupero delle somme corrisposte nel biennio 2011/12 e 2012/13 al personale interessato. Ciò costituirebbe motivo di inevitabile risposta sul piano sindacale oltre che di immediato contenzioso in sede legale. FLC CGIL D. Pantaleo CISL Scuola F. Scrima UIL Scuola M. Di Menna SNALS Confsal M. P. Nigi GILDA Fgu R. Di Meglio ********** 09. Posizioni economiche ATA: incontro al Miur Il Miur conferma il recupero delle somme già percepite a partire dal 1 settembre 2013, in attesa che arrivi una soluzione legislativa. Netto dissenso della FLC che minaccia il blocco delle prestazioni aggiuntive. Pubblicata la nota che blocca le posizioni economiche dal 1° settembre 2013. La sospensione della restituzione delle somme già percepite è solo momentanea e non riguarda tutti. Dopo le nostre proteste, convocati i sindacati scuola. Abbiamo avuto la conferma, attraverso la nota MIUR 263 del 28 gennaio, che: le posizioni ATA vengono bloccate da settembre 2013 la restituzione da parte dei lavoratori delle somme percepite dal 1^ settembre 2011 al 31 agosto 2013 è momentaneamente sospesa il recupero delle somme percepite verrà senz'altro fatto dal 1^ settembre 2013 ad oggi non si dà corso al pagamento delle posizioni economiche maturate negli anni scolastici 2011/2012 e 2012/2013. La nota citata “prega” il MEF di non operare “momentaneamente” le ritenute delle somme percepite dal 2011 e “invita” sempre il MEF a bloccare le posizioni dal settembre 2013. In pratica si dà subito il via al recupero delle somme già percepite da settembre fino ad ora e non si procede al pagamento di chi, pur avendo superato la formazione e svolto gli incarichi aggiuntivi, non ha ancora ricevuto il beneficio economico per gli storici ritardi dell'amministrazione ad adeguare le retribuzioni dei lavoratori. L’incontro di oggi 30 gennaio 2014 al MIUR non ha dato riscontri positivi riguardo alle posizioni economiche del personale ATA. Il Ministero ha confermato che procederà immediatamente al recupero delle somme già percepite da settembre 2013 mentre terrà sospese quelle percepite negli anni scolastici 2011/2012 e 2012/2013 per aderire alle pressanti richieste del MEF. Secondo l’interpretazione del Ministero dell’Economia le posizioni economiche, contrariamente alle previsioni della finanziaria Tremonti (D.L.78/2010), farebbero lievitare le retribuzioni individuali. Una tesi da burocrati specie se si considera l’entità delle cifre percepite a fronte della gravosità del lavoro svolto (es. i collaboratori scolastici percepiscono l’irrisoria cifra di 600 euro lordi l’anno, quindi, poco più di 1 euro lordo al giorno). La posizione della FLC Abbiamo duramente messo in discussione questa nota e fatto rilevare che, nonostante il sollecito da parte del MEF, è la Ministra dell’Istruzione responsabile del regolare funzionamento di tutte le scuole, a tutela dei diritti dei suoi alunni. Abbiamo ribadito al MIUR che ci sono situazioni molto diversificate e che non tutti hanno riscosso l’emolumento legato a questo beneficio, ancorché ottenuto fin da settembre 2011. Queste persone hanno comunque svolto i loro incarichi e devono essere ancora retribuite, così come è legittimo che coloro che hanno già percepito le somme ed effettuato le prestazioni, ora non debbano restituire nulla di quanto riscosso. E’ insostenibile pensare che le persone possano lavorare gratuitamente e che si debba restituire i soldi per il lavoro svolto. Non si può far fare il volontariato ai lavoratori della scuola! Dovrebbe essere una priorità per l’Amministrazione mantenere queste funzioni per consentire la qualità dell'offerta formativa nelle scuole e garantire il mantenimento dei livelli nelle prestazioni essenziali agli alunni e nei servizi scolastici (soprattutto assistenza all’handicap e sostituzione del DSGA). I lavoratori non possono farsi carico delle disfunzioni dell’amministrazione e della debolezza della politica. Per questa ragione nelle prossime ore metteremo a punto e renderemo pubblico un programma di lotte. Durante l’incontro abbiamo richiesto un’informativa anche riguardo a: Immissioni in ruolo: l’autorizzazione è all’Ufficio Legislativo del MEF, dopo il sollecito del Dipartimento della Funzione Pubblica. Ripresa tavoli tecnici: abbiamo chiesto una ridefinizione veloce delle date al Ministero per far ripartire i lavori avviati dai tre tavoli tecnici, che ci sarà data a breve. Regolamento supplenze ATA: per una modifica del Regolamento delle supplenze, oramai obsoleto, il Ministero ha espresso che non è una priorità al momento avviare una riunione di modifica di tale regolamento. Emissione bando per graduatorie di terza fascia: abbiamo, infine, sollecitato l’informativa per far uscire il bando relativo alla terza fascia d’istituto, poiché non è accettabile il ritardo col quale l’Amministrazione ogni volta arrivi con tali adempimenti, soprattutto nei periodi estivi, in cui le scuole sono alle prese con gli esami e hanno il personale ridotto a causa delle ferie. Gli impegni del Miur a fine riunione Posizioni economiche. Il MIUR sta lavorando ad una soluzione legislativa per “salvare le posizioni economiche” che a suo dire sarebbe l’unico modo per mettere fine alle diatribe con il MEF sulla corretta interpretazione dell’art. 9 del D.L. 78/2010. Incontri successivi su altri argomenti ATA e immissioni in ruolo. A breve sarà fissato un calendario di incontri sui punti richiesti dalla FLC. In quanto alle immissioni in ruolo del personale ATA, il MIUR solleciterà MEF e Dipartimento della Funzione Pubblica a completare l’iter di autorizzazione che ha già avuto l’ok della Ragioneria Generale dello Stato. ALLEGATI nota 263 del 28 gennaio 2014 prima e seconda posizione economica ata blocco erogazione beneficio economico recupero somme ********** PERSONALE : PENSIONI 10. Quota 96: un’altalena di speranze La FLC CGIL segue l’iter parlamentare degli emendamenti. La FLC CGIL sin dall’emanazione della riforma Fornero del sistema pensionistico ha sottolineato in tutte le istanze pubbliche che tra le ingiustizie causate dalla riforma c’era quella relativa al personale del comparto scuola, per il quale ai fini del computo del servizio prestato vale l’anno scolastico e non quello solare, come recita l’art. 1 del DPR 351/98. Proprio in questi giorni è in discussione per l’ennesima volta nelle commissioni della Camera il testo con gli emendamenti proposti per sanare anche la quota 96. La VII Commissione della Camera dei deputati (Cultura, scienza e istruzione) ha approvato all'unanimità dal il testo di legge unificato sui c. d. "Quota 96", ovvero di quanti hanno maturato - nell’a.s. 2011/2012 - i requisiti vigenti ante-Fornero. Il testo che cerca di trovare una soluzione attraverso la correzione della tempistica tenendo conto dell'anno scolastico e non dell'anno solare passa ora all’esame della Commissione Bilancio e del Governo. La FLC CGIL ha da subito evidenziato che un provvedimento legislativo non avrebbe avuto costi elevati, considerato che la platea interessata al riconoscimento dei requisiti pensionistici è di numeri ristretti (circa 4000). Come sottolineato più volte nelle notizie sul nostro sito (4 giugno 2013, 5 giugno 2013, 6 settembre 2013, 22 novembre 2013) non soltanto la FLC CGIL ha intrapreso ricorsi legali al Tar, al Consiglio di Stato per conto di coloro che avrebbero avuto i requisiti pensionistici ante riforma Fornero al 31 agosto 2012, ma ha fatto più volte appello al Parlamento perché sanasse una palese ingiustizia. Nel mese di giugno abbiamo scritto alla Ministra Carrozza per chiedere un suo intervento risolutore. Un duro giudizio politico è stato espresso dalla FLC CGIL anche verso il governo Letta per non aver raccolto ancora in nessun provvedimento legislativo gli emendamenti presentati più volte in difesa della quota 96, nella convinzione che nessuna risoluzione di natura giudiziaria, facente seguito a ricorsi legali degli interessati, ha dato torto ai ricorrenti e che l’alto numero di precari nel comparto esigono dalla politica un atto di coraggio. La FLC CGIL considera per tutti i lavoratori e le lavoratrici la Riforma Fornero una gabbia dalla quale è difficile uscire. E’ necessario reintrodurre criteri di flessibilità in uscita, senza penalizzazioni ulteriori rispetto a quelle che già il sistema contributivo comporta. ********** NORME : SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA 11. Docente senza titolo ha diritto a retribuzioni e maternità: tribunale Milano 0ttobre 2013 Il giudice , pur considerando nullo il contratto con conseguente impedimento alla prosecuzione, faceva salvi gli effetti del rapporto di lavoro per il periodo in cui esso ha avuto esecuzione. La supplente, legittimamente depennata dalla graduatoria per mancanza di titoli di studio valido, ha avuto però riconosciuto il diritto alla retribuzione ed agli effetti connessi estesi a tutti i ratei di maternità compresi i tre mesi post-partum. La sentenza è recente ed è stata depositata nella cancelleria della Sezione Lavoro del Tribunale di Milano il 21 ottobre del 2013. La causa veniva promossa dalla Flcgil di Milano a tutela di una maestra supplente alla quale la Ragioneria Territoriale dello Stato , dietro comunicazione della scuola dove prestava servizio, richiedeva la restituzione di 14.962,79 euro per assegni non dovuti nel periodo dal 16.9.2011 al 30.6.2012. La ricorrente chiedeva un provvedimento d’urgenza di sospensione sia del provvedimento d’addebito sia del decreto di licenziamento operato dalla scuola per difetto del titolo d’accesso alle graduatorie d’istituto. La supplente veniva inserita nelle graduatorie d’istituto con una maturità conseguita dopo il 2001 nell’ex istituto magistrale e quindi con titolo d’accesso non valido sia nel biennio 2009/11 sia nel triennio 11/14, prestando tuttavia supplenze temporanee più o meno lunghe. Solo nel maggio del 2012 la scuola cui era stata indirizzata la domanda per le graduatorie 2011/14 riconosce la non validità del titolo d’accesso e procede al depennamento dalla relativa graduatoria, dandone avviso alle restanti scuole, compresa quella in cui la supplente aveva prestato servizio dal mese di settembre 2011 sulla base della graduatoria del biennio precedente 09/11, in attesa dell’avente diritto, il che è avvenuto nel mese di dicembre dello stesso anno. Nel frattempo la supplente era entrata in maternità morbosa con decorrenza 6.12.2011 con diritto a percepire l’indennità di maternità, a supplenza cessata, fino alla fine del mese di agosto 2012. Alla notifica del depennamento, avvenuto a fine maggio 2012, la direzione didattica comunicava alla Ragioneria la nullità del contratto, disponendo la risoluzione unilaterale, con carattere retroattivo, sin dal mese di settembre 2011. La Ragioneria chiedeva la restituzione non solo delle indennità di maternità percepite fino a giugno del 2012 ma anche delle retribuzioni dei mesi lavorati di settembre, ottobre, novembre e dicembre 2011. La Direzione didattica, respingendo ogni tentativo bonario di conciliazione chiesto dal sindacato, veniva chiamata in giudizio a rispondere delle decisioni prese. Il giudice , richiamando un precedente giudizio in ipotesi analoga della Cassazione (sent.n.11559 del 26.5.11) , pur considerando nullo il contratto con conseguente impedimento alla prosecuzione, faceva salvi gli effetti del rapporto di lavoro per il periodo in cui esso ha avuto esecuzione. Di conseguenza venivano annullati tutti i provvedimenti adottati dall’amministrazione, sentenziando il giudice “il diritto della ricorrente agli emolumenti stipendiali e all’indennità di maternità per l’intero periodo dal 6.12.11 fino al 27.8.12” e inoltre “che la ricorrente non deve restituire alcuna somma a tale titolo”, condannando il Miur al pagamento dei ratei di maternità, a suo tempo sospesi, dei mesi di luglio ed agosto, oltre agli interessi. Condanna il Miur alla rifusione delle spese di lite nella misura di 2mila euro, oltre gli accessori. La supplente, legittimamente depennata dalla graduatoria per mancanza di titoli di studio valido, ha avuto però riconosciuta dal giudice l’applicazione dell’art.2126 del cod.civile, laddove “la nullità o annullamento del contratto non produce effetto per il periodo in cui il rapporto ha avuto esecuzione …e …..il lavoratore in ogni caso ha diritto alla retribuzione “. Nel caso in esame, il giudice non si è limitato solo a riconoscere la retribuzione per i mesi lavorati ma anche gli effetti connessi, al contratto dichiarato nullo,e qui sta la vera novità ,estendendoli a tutti i ratei di maternità compresi i tre mesi post-partum. Una sentenza d’alto valore civile, in difesa della dignità della donna e di tutela della maternità . ALLEGATI: 2013 10 21 sentenza Sezione Lavoro Tribunale Milano DOCENTE SENZA TITOLO ha diritto a retribuzione ed altri effetti ********** SCUOLA : NAVIGANDO IN RETE 12. Dentro la questione docente. Il tema delle responsabilità - Un discorso tabù – A. Valentino Parlare oggi della questione docente – indubbiamente cruciale se si vuole invertire l’attuale tendenza al declino - penso significhi necessariamente e, per alcuni versi, soprattutto, misurarsi col tema della responsabilità sociale degli insegnanti (e delle scuole in genere). Responsabilità sociale legata al “render conto” delle cose che si fanno e di come si fanno e dei risultati che si ottengono o non si ottengono. Quella delle responsabilità dei docenti (e dei DS e delle scuole in genere) rispetto agli esiti scolastici degli studenti è - come è risaputo - questione delicata e complessa, perché il successo e l’insuccesso a scuola non dipendono solo dalla qualità dei percorsi di insegnamento; dietro i risultati infatti ci sono anche questioni che hanno a che fare con le caratteristiche degli ambienti familiari e del contesto sociale degli allievi, con le storie individuali (esperienze, occasioni …), oltre che con il DNA di ciascuno. Tutto questo indubbiamente porta a relativizzare – più o meno, a seconda delle diverse visioni che si hanno delle questioni che entrano in gioco - il livello di responsabilità rispetto alla “riuscita” degli studenti, ma certamente non l’annulla. La complessità e la delicatezza del tema non possono comunque oscurare alcuni aspetti e comportamenti ricorrenti nella vita delle nostre scuole. Chi ha esperienza di gestione o di sola partecipazione ai Consigli di classe, non necessariamente finalizzati agli scrutini finali, sa per esempio che l’insuccesso scolastico, soprattutto da parte di quei docenti che hanno un numero elevato di insufficienze nella propria materia, viene messo generalmente in carico ai soli studenti. Responsabilità soggettive, per molti insegnanti, zero. Di altri - compresa madre natura - praticamente tutte. L’idea ancora prevalente L'idea prevalente di sė – tra i docenti - ė ancora quella di chi pensa di assolvere ai propri compiti professionali mettendo al centro del proprio impegno, l'attività di insegnamento fermo al trinomio spiegazione - interrogazione - valutazione. Il cambiamento di ottica (l'insegnante che si preoccupa che lo studente apprenda, che tutti gli studenti apprendano secondo le proprie possibilità e attitudini), non c'è stato ancora. Certamente si sono fatti passi in avanti importanti rispetto ad alcuni decenni fa, quando l'insegnante non doveva preoccuparsi d'altro che di fare delle belle lezioni (quando era in grado di farle), dare voti, promuovere o bocciare. Ora c'è senz'altro una maggiore sensibilità, ma l'idea che il successo e l'insuccesso dipenda molto da lui - e dal tipo di intesa che riesce a stringere con i colleghi del suo Consiglio - non ė ancora diffusa. O, almeno, non è prevalente. Che la crisi del nostro sistema formativo sia anche la conseguenza di questa mancata riforma nei comportamenti e più in generale nel modo di percepire la professione (anche a seguito dei cambiamenti indotti dalla scolarizzazione di massa, ma non solo), ė cosa che non può essere negata. Come ė indubbio che questa mancata riforma ė soprattutto il frutto di politiche del personale non certo pensate per dare qualità al nostro sistema, di riforme parziali e generali pasticciate e incoerenti e di misure attuative e di accompagnamento che non andavano bene neanche sulla carta. Pertanto una considerazione diversa, da parte dei docenti, del proprio lavoro e il sentirsene responsabili rispetto ai risultati che ne conseguono, non ė un problema trascurabile, ma ė parte centrale dell'intera questione docente. E quindi di un ragionamento complessivo che punti a portare la nostra scuola fuori dall'attuale situazione di demotivazione e di diffusa irresponsabilità (per i risultati di apprendimento dei propri allievi). Portare al centro dell'attenzione la responsabilità della scuola - e quindi delle sue figure centrali - rispetto agli esti del lavoro scolastico non ė pertanto obiettivo da poco, sotto molti aspetti. Nelle scuole se ne parla poco, perché forse si pensa che, a parlarne, si voglia quasi offrire alibi e giustificazioni all’Amministrazione e alla politica, per le loro inadempienze, ma soprattutto per la mancanza – e non da oggi - di una visione coraggiosa e motivante (credibile) di cui il nostro sistema di istruzione ha sempre sofferto – salvo che per alcuni limitati periodi -. I ragionamenti che qui si fanno non sono dunque relativi alle responsabilità di vario tipo (civili, dirigenziali, disciplinari, penali), che le disposizioni normative opportunamente prevedono per i dipendenti dell’Amministrazione Pubblica, nei casi di inosservanza dei propri doveri professionali (omissioni o azioni carenti o comportamenti inadeguati o peggio). Sfera etico-professionale e profilo del buon insegnante Il senso di responsabilità rispetto ai risultati al centro di questa riflessione attiene piuttosto alla sfera etico-professionale di chi opera nella scuola e che è comunque cruciale per “vedere”, progettare e accompagnare i cambiamenti necessari. Potremmo definirlo “valore aggiunto” (se il termine non fosse abusato), in funzione dell’innovazione e del miglioramento. E include atteggiamenti e comportamenti riferibili soprattutto • al farsi carico delle difficoltà di apprendimento e di attenzione dei propri allievi • al sapere organizzare per proposte, ambienti, strumenti e modalità adeguati per coinvolgere, motivare, ottenere risultati al meglio delle possibilità di ciascuno, • alla capacità di ascolto attivo e all’analisi attenta degli esiti del proprio lavoro, positivi o negativi che siano Quindi al sentirsi responsabili del successo o insuccesso dei propri studenti. La responsabilità percepita in una ricerca sul campo L’interrogativo specifico qui al centro del ragionamento è quindi soprattutto il seguente: il senso di responsabilità soggettiva e di gruppo va considerato soltanto rispetto alla sfera etica oppure ha un valore sociale e come tale va considerato e promosso? Ricerche in proposito, dell’ultimo decennio, condotte in alcuni paesi statunitensi ed europei (v. nota bibliografica) confermano sostanzialmente l’idea che il sentirsi responsabili degli insuccessi (ma anche artefici dei successi dei propri allievi) aiuta a diventare dei buoni insegnanti e anche a vivere meglio (in termini meno stressati o “arrabbiati” o demotivati) la professione. In Italia non mi risulta siano stati condotti studi specifici al riguardo. Perciò ho letto con interesse i risultati di una ricerca condotta nella provincia di Parma su “Insegnanti e responsabilità percepita: uno studio empirico” della prof.ssa Alessandra Cremaschini1, condotto sulla base di stimoli e strumenti operativi degli studi realizzati nei paesi prima citati. Si tratta di una tesi svolta per un Corso di Laurea in Psicologia scolastica e di Comunità presso l’Università di Parma, che conferma, per quella provincia, quanto già emerso negli studi ricordati (ne danno conto le rielaborazioni dei Quadri seguenti); ma anche percezioni diffuse tra chi sa di cose scolastiche. E cioè che 1. sentirsi – ed essere – responsabile dei risultati scolastici è atteggiamento culturale e professionale che aiuta l’insegnante a rapportarsi meglio con i propri studenti e a migliorare le proprie competenze professionali, in vista di risultati positivi o più positivi del proprio insegnamento (V. Quadro 1); QUADRO 1 L’identikit del docente che si ritiene responsabile dei risultati (successi e insuccessi). Si tratta di un insegnante che • ritiene in primo luogo che sono importanti le relazioni positive con studenti, ma anche che a fare l’insegnante ci vogliono elevate competenze, • attribuisce peso alla possibilità di incrementare l’intelligenza dei propri studenti (la qualità del pensare , dei comportamenti intellettivi e quindi degli apprendimenti) – attraverso opportune pratiche didattiche, • utilizza pratiche che privilegiano lo sviluppo di competenze chiave, valorizza la didattica del compito (legato ad oggetti e a prestazioni come espressione di competenze) e ama l’innovazione. 2. il sentirsi - ed essere - responsabili degli esiti formativi dei propri allievi è fortemente favorito da fattori interni ed esterni alla scuola (un certo clima, politiche di coinvolgimento nelle scelte …), ma anche da attitudini personali e dalle motivazioni che sono state alla base della scelta di fare l’insegnante. Questo risultato della ricerca è particolarmente importante perché interpella le competenze del DS rispetto al clima di scuola e al convolgimento dei docenti per promuovere un più alto senso di responsabilità e favorire una qualità professionale più elevata. Ma , forse, ancor prima, interpella chi (in primis il MIUR) ha il compito di favorire una professionalità più alta di docenti e DS, a valorizzarne l’impegno e a convolgerli nelle scelte di politica scolastica che hanno ricadute nelle pratiche educative. E rimanda a questioni di politiche del personale, come quelle per la selezione, la formazione, la valorizzazione,...). (V. Quadro 2); 1 Il campione era composto da 151 insegnanti di tre scuole Secondarie di II grado della provincia di Parma. È stato somministrato un questionario composto da scale di strumenti presenti in letteratura (Teacher Responsibility Scale; Factors Influencing Teaching Choise Scale; Patterns of Adaptive Learning Scale; School Climate; Theories of Intelligence Scale) QUADRO 2 Fattori che favoriscono il senso di responsabilità rispetto ai risultati. • La motivazione che ha portato alla scelta di diventare insegnante e l’idea di insegnante che si ha (cosa si pensa sulla propria professione e come la si intende). • Le caratteristiche del contesto politico-sociale: la considerazione per il lavoro dell’insegnante e per la sua figura istituzionale, che passa molto – in base alle risposte prevalenti - attraverso il suo coinvolgimento sui temi dell’Istruzione e dell’educazione nelle scelte di politica scolastica. • Il rapporto / i legami tra assunzione di responsabilità e le possibili ricadute sulla considerazione sociale del lavoro dei docente, ma anche sugli sviluppi della loro professione (anche in termini di carriera?). • Il clima scolastico: il coinvolgimento nelle decisioni relative all’organizzazione della didattica, alle politiche formative dell’istituto, alla collaborazione coi colleghi, alla presenza di spazi per l’innovazione, …. . 3. adottare comportamenti professionali in linea con un’etica che assuma la responsabilità rispetto agli esiti come scelta socialmente apprezzabile porta ad accrescere il prestigio e la considerazione sociale della categoria. Oltre che essere soggettivamente “autoefficace” e gratificante (V. Quadro 3). Tale esito non sarebbe poi senza ricadute positive per il funzionamento del sistema. Risultando - i comportamenti conseguenti – di fatto coerenti con strategie organizzative quali quella della rendicontazione sociale e con un principio cardine nella PA: quello della trasparenza. QUADRO 3 Aspetti identificativi del docente che si ritiene responsabile dei risultati del proprio lavoro: • è più soddisfatto della carriera di insegnante e più impegnato professionalmente; • si stressa di meno rispetto ai colleghi che la pensano diversamente e che si comportano di conseguenza. In altri termini: la centratura sull’impegno per conseguire il risultato stempera lo stress; • Ricava dal suo senso di responsabilità motivi e percorsi di miglioramento professionale (autoefficacia). Ma cos’è risultato? Resta sullo sfondo - nella ricertca - il grosso interrogativo su cosa è “risultato” del fare scuola e quindi la natura delle responsabilità connesse. Interrogativo di non facile risposta, se è vero come è vero che, volendo fare i conti con la situazione di casa nostra, anche le (relativamente) recenti Indicazioni Nazionali - per il Riordino del secondo ciclo e per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo – offrono certamente piste utili a questo proposito. Ma è difficile negare che non siano ancora troppo generiche e di non facile gestione, sia ai fini del lavoro di progettazione formativa delle scuole, sia delle responsabilità sociali dei singoli e delle scuole. Senso di responsabilità: non basta auspicarlo Comunque, quello che preme sottolineare, a conclusione di questi ragionamenti è che, l’auspicabile scelta di dare forme definite al senso di responsabilità riguardante il successo e l’insuccesso scolastico, va vista come un aspetto non marginale della valorizzazione dell’insegnante e del suo ruolo. E che quindi non può essere affrontata solo con eventuali sorrisi di apprezzamento. Ma va esplicitamente favorita (con percorsi formativi ad hoc – anche attraverso ricerca e sperimentazione - da promuovere in modo generalizzato) e opportunamente incentivata. Una amministrazione attenta alla qualità del sistema dovrebbe perciò saperne cogliere il valore strategico, senza per questo imbrigliarlo in un rapporto di lavoro formalmente vincolante al riguardo. Sappiamo infatti che queste cose con funzionano se diventano richieste di comportamenti regolamentati. Per dare concretezza A questo punto però, se si vuole dare concretezza al discorso delle responsabilità nei termini considerati, è necessario approfondire i contenuti degli aspetti professionali a cui rimanda, rendendone riconoscibili i tratti (per esempio, gli atteggiamenti e comportamenti sopra richiamati, propri del docente che si sente responsabile dei risultati del suo lavoro), precisandone gli indicatori (che vanno ricercati non tanto nel numero di promossi o bocciati - sarebbe una banalizzazione del ragionamento – quanto nei “progressi” e miglioramenti sul fronte degli apprendimenti correttamente rilevati, esplicitandone pratiche didattiche coerenti (individualizzazione, centralità del compito e del “laboratorio”….). Ma è necessario anche prevedere le modalità dei riconoscimenti e della valorizzazione. Come? E qui ritorna il tema ineludibile degli investimenti (risorse aggiuntive nel Fondo delle IS, in primo luogo) e dei crediti professionali (per quanti ritengono di investire su questi terreni e darne conto). Per queste scelte non creda ci sia bisogno di ricorrere a questionari nazionali. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI (tratti dalla Ricerca cit.) • Euridyce, (2008). Levels of Autonomy and Responsibilities of Teachers in Europe. Brussels: Eurydice. • Lauermann, F., & Karabenick, S.A. (2013). The meaning and measure of teachers’ sense of responsibility for educational outcomes. Teaching and Teacher Education, 30, 13-26. • Matteucci, M. C. (2007). Teachers facing school failure: The social valorization of effort in the school context. Social Psychology of Education, 10(1), 29-53. • Matteucci, M.C. (2008). Transferring Corporate Social Responsibility to the School context: teachers’ perceived responsibility for students’ failure. In: Adam R. Timpere (Ed.), Corporate Social Responsibility (pp. 207-220). New York: Nova Science Publisher. ***********
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