Comunicato RSU reItalia internazionale 20

Comunicato sindacale RSU retItalia internazionale – 20 febbraio 2014
La RSU, le OO.SS e i lavoratori di retItalia internazionale ribadiscono nuovamente e
con forza quanto sia illegittima, illegale, condannabile e capziosa la procedura di
alienazione / vendita di retItalia internazionale.
Chiedono lavoro e di poter continuare a lavorare, non chiedono
assistenza sociale, chiedono una “vera opportunità di rilancio
societario”, non di essere s-venduti al “mercato”!
L’ICE-Agenzia non sospende la procedura di alienazione / vendita di retItalia internazionale e
continua a testa bassa verso il massacro sociale dei lavoratori di retItalia, ormai stremati da mesi
di massacrante e stressante agonia derivante dagli effetti della cassa integrazione (CIGO e CIGS)
avviata dal maggio 2012.
ICE-Agenzia non si ferma dinanzi alle modifiche giuridico / legislative che risolverebbero le sorti di
SOLI 65 lavoratori, bensì fa passare la S-vendita della propria Società per “una maggiore tutela dei
lavoratori, salvaguardandone le conoscenze maturate e i livelli occupazionali, attraverso l’apposita
clausola di preferenza prevista per la gara” (delibera n. 143/13 del 17/12/2013).
Nel Bando di Gara e nel Contratto di servizi
NON sono previste clausole di salvaguardia per i lavoratori!
Ice-Agenzia afferma che l’alienazione / vendita di retItalia internazionale prevede “una maggiore
opportunità di riqualificazione attraverso il mantenimento di un contratto quinquennale di servizi che
assicura la continuità operativa dando al contempo l’opportunità di operare nel libero mercato”
(delibera n. 143/13 del 17/12/2013).
Il Bando di gara e il Contratto di servizi consentono, nella migliore delle ipotesi, la
sopravvivenza lavorativa per meno della metà dei lavoratori e, qualsiasi imprenditore,
dovrebbe avere contezza di quanto il mercato sia in recessione!
E, il Contratto dei Servizi, previsto della durata di 5 anni, allo stato attuale, non è compatibile con i
dettami della Legge di Stabilità 2014: i commi dell’art. 4, relativamente al mantenimento e/o
alienazione delle società in house, sono stati sostanzialmente rienunciati nella forma, nella sostanza
e nel merito.
L’ICE-Agenzia incurante dei mutamenti legislativi apportati dal Parlamento della Repubblica Italiana ,
il 17 dicembre 2013, delibera di proseguire con l’alienazione / vendita di retItalia internazionale a
prescindere dalla Legge di Stabilità 2014, tralasciando che il Bando di Gara si basa sui commi
dell’art. 4 della Spending review 2012, ormai abrogati.
Per quale motivo una Pubblica amministrazione non si blocca neanche in un momento di transizione
della Politica mentre, attraverso le normative giuridiche a disposizione, alternative alla vendita,
avrebbe la possibilità, con un po’ di volontà, di salvaguardare la totalità dei posti di lavoro?
Per quale motivo una Pubblica amministrazione prosegue nel processo di vendita senza che il
Ministero dello Sviluppo Economico, organo d’Indirizzo e Vigilanza, abbia espresso un parere
giuridico/amministrativo vincolante di approvazione di quanto deliberato e reso operativo con
mandato affidato dal C.d.A. al Direttore Generale ICE-Agenzia mediante le delibere 36/13 e 143/13?
E’ evidente che la volontà dell’ICE-Agenzia sia di liberarsi della propria Società in house di cui è
proprietaria al 100%, per affidare ad altri i lavori e rifarsi una coscienza appaltando licenziamenti ed
obbligazioni (TFR,Contribuzioni, indennizzi, ecc..) ad un soggetto privato al quale garantisce di base
un Contratto dei Servizi della durata di 5 anni per 15 milioni di euro (IVA inclusa), in cambio della
liberatoria.
Questa decisione mascherata da “risparmi per la Pubblica Amministrazione” e celata dietro una
presunta mancanza di fondi di ICE-Agenzia, è risolvibile riassegnando lavoro, sviluppo e crescita alla
Società ed ai suoi lavoratori, invece di sottoporli ad una estenuante e disumana agonia dopo anni di
servizio fianco a fianco con i colleghi dell’ICE, perché cotanta ostinazione e cattiveria?
Sarà significativo a questo punto tornare con la memoria al C.d.A. di retItalia Internazionale del 7
febbraio 2012 nel corso del quale il Consigliere Dott. Pierpaolo Celeste dichiarava testualmente che
“…decisioni drastiche, seppur dolorose non possono più essere procrastinate…”.
Per aggiungere poi, in sede dell’Assemblea dei Soci del 24/4/2012 che, “…in futuro visti gli scenari
ultimamente presentati, saranno necessari ulteriori interventi per la riduzione dei costi che avranno
un impatto ancor più pesante sul personale…”.
Risulta agli atti che l’ex Ministro Corrado Passera, il 5 aprile del 2012, ha posto una pietra tombale su
retItalia affermando: “Retitalia internazionale SpA certamente, questa era un’azienda che viveva
solo di ICE, poi ci si deve chiedere se è giusto fare tutte queste società per ogni cosa, sopra ogni
cosa….per cui retItalia o comunque quella funzione continuerà a esserci per l’ICE; probabilmente
non sarà della stessa dimensione di quella che era in passato”.
La sentenza emessa dall’ex Ministro Corrado Passera, nonostante che i lavoratori, la RSU, le
Organizzazioni Sindacali ed alcuni politici di diversa appartenenza, ne abbiano a più riprese chiesto
ragione, significando e rappresentando le gravi ripercussioni occupazionali e di funzionamento della
costituita ICE-Agenzia, sta ahimé giungendo a conclusione:
ognuno si assumerà, per la propria parte di competenza, le ingenti responsabilità.
Il tutto finalizzato a rendere la società più appetibile al mercato, in altre parole, al fine di
liberarsi di retItalia internazionale e ben prima dell’entrata in vigore della Spending review.
Ma qual è la vera motivazione di questa vendita? Per essere liberi di andare a reperire i prodotti
altrove, come impropriamente si sta già effettuando: ricordiamo l’esempio del “motore di ricerca
semantico”, costato ad ICE-Agenzia circa 89.000 euro, con l’aggravante che alla gara per
l’acquisizione retItalia non è stata neanche invitata nonostante il personale si trovi in cassa
integrazione, un prodotto che sembra oltretutto non rispondere alle esigenze di ICE-Agenzia.
Sono solo DUE le Società che hanno presentato l’offerta per l’acquisizione di retItalia Internazionale,
GEPIN PA SpA e TechShare Srl:
questo dovrebbe far riflettere su quanto sia appetibile un siffatto contratto, al ribasso ed in perdita, e
su quanto siano fumose le garanzie decantate da ICE-Agenzia inerenti la piena tutela dei posti di
lavoro e la riqualificazione del personale.
La RSU, le OO.SS e i lavoratori di retItalia internazionale, alla luce di quanto summenzionato
e già sostenuto nei precedenti comunicati, in presenza di una Legge di Stabilita 2014 (147/13
del 27 dicembre 2013), ed a seguito del mutato scenario politico, ingiungono ICE-Agenzia di
recedere dalla procedura di alienazione / vendita di retItalia internazionale.
La RSU e le OO.SS chiedono inoltre, l'immediata convocazione di un tavolo di alto profilo alla
presenza delle parti sociali, per poter analizzare nel dettaglio il futuro e le giuste spettanze dopo una
vita di lavoro e di sacrifici, dei lavoratori di retItalia internazionale.
Roma, 20 febbraio 2014
RSU retItalia internazionale SpA
FLM-Uniti CUB Daniele Gentilini
UILM-UIL Roberta Benedittini, Angelo Meconi