4 Un esercizio emozionante e formativo

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4 Un esercizio emozionante e formativo
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In visita all’istruzione della SWISSCOY
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La guida sicura della Sicurezza militare
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Conosciamo da vicino il nuovo comandante del CFS
Editoriale
Stimati militari,
permettetemi di iniziare con una rapida retrospettiva: il 18 maggio
l’elettorato svizzero ha respinto la legge federale sul fondo per l’acquisto dell’aereo da combattimento Gripen. A tempo debito la politica prescriverà all’esercito nuove direttive d’azione; a breve termine
non vi saranno cambiamenti per l’esercito.
Ho già avuto occasione di sottolineare quale sia l’importanza dell’imminente ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs). Al momento tuttavia dobbiamo ancora illustrare in maniera più chiara e comprensibile la via che intendiamo percorrere con l’USEs. È un dato di fatto che
­l’USEs comporterà un ridimensionamento, ma anche notevoli miglioramenti. Sta ora a noi dare una risposta chiara e comprensibile a
eventuali interrogativi delle cittadine e dei cittadini.
Per questo motivo gli organi competenti in seno al Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport
nonché l’esercito stanno attualmente lavorando intensamente al messaggio sull’ulteriore sviluppo dell’esercito, che sarà presumibilmente
approvato nel terzo trimestre del 2014.
Tengo a ribadire i principali miglioramenti previsti con l’USEs:
migliore istruzione dei quadri. Di nuovo, ogni militare assolverà
una scuola reclute completa, anche coloro che opteranno per un
­avanzamento.
Migliore prontezza. Questa dovrà essere incrementata. In caso di
eventi imprevisti dobbiamo essere in grado di mobilitare immediatamente le truppe necessarie. In tal modo potremo fornire tutte le
prestazioni di cui necessita la popolazione.
Equipaggiamento completo. Le nostre formazioni dovranno nuovamente essere provviste di un equipaggiamento completo. Qualsiasi altra soluzione non è verosimile ed è doveroso sia nei confronti
della truppa che della popolazione perseguire una simile soluzione.
Il 1° gennaio 2017 intendiamo dare avvio ai progetti principali
­dell’USEs. Desidero già sin d’ora ringraziarvi cordialmente dato
che con il vostro impegno provvedete a fornire OGGI buone prestazioni, creando in tal modo presupposti ideali per l’USEs.
Cdt C André Blattmann
Capo dell’esercito
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Foto: DDPS
Consentiteci dunque di guardare avanti. Il focus del Comando
­dell’esercito per il 2014 rimane invariato: la nostra intenzione resta
quella di migliorarci continuamente, di assumerci le nostre responsabilità e di dimostrare di essere degni della fiducia in noi riposta.
Contenuto
4 Il «D-CH ABC FTX 14» si prospetta emozionante e formativo
Truppe NBC e specialisti EOD prima dell’esercizio internazionale
6«Un’istruzione a un elevato livello di escalation è decisiva per
un impiego riuscito»
In visita all’istruzione della SWISSCOY
8 Tutto sotto controllo, anche in piena corsa
Visita al corso tecnico-tattico di guida sicura della Sicurezza militare
10 Il caso «Fill-gun»
Impiego nell’attività quotidiana dei professionisti della Sicurezza militare
12 «Proseguirò il cammino intrapreso»
Conosciamo da vicino il nuovo comandante del CFS
4 Un esercizio emozionante e formativo
8La guida sicura della Sicurezza militare
Impressum
«esercito.ch», la rivista per i militari dell’Esercito svizzero, edizione del capo dell’esercito,
viene pubblicata due volte all’anno in italiano, francese e tedesco
Prossima edizione:
2/2014
Chiusura redazionale: 15.09.2014
Esce il: inverno 2014
Editore: Comunicazione Difesa (D)
Direzione di redazione: Comunicazione interna e nell’ambito della truppa, Stauffacherstr. 65/31b, 3003 Berna
Traduzioni: Servizi di traduzione DDPS
Veste grafica: Centro dei media elettronici (CME), BLEs
Stampa: Ziegler Druck- und Verlags-AG, 8400 Winterthur
Cambiamenti d’indirizzo: per scritto al caposezione militare del luogo di domicilio
Copyright: DDPS, settore Difesa
Internet: www.esercito.ch
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Per gestire uno scenario da
«bomba sporca» intervengono
anche gli specialisti EOD.
Truppe NBC e specialisti EOD prima dell’esercizio internazionale
Il «D-CH ABC FTX 14» si prospetta
emozionante e formativo
A novembre 2014 gli specialisti NBC e gli specialisti nell’eliminazione di munizioni inesplose tedeschi e svizzeri faranno un
esercizio congiunto per allenarsi alle situazioni di emergenza. Per l’esercizio internazionale si aspettano circa 1400 soldati.
I retroscena nell’intervista al colonnello SMG Walter Schweizer, comandante del Centro di competenza NBC-KAMIR e direttore d’esercizio.
Peter Hostettler, CC NBC-KAMIR
Signor colonnello, dal 10 al 18 novembre si terrà l’esercizio «D-CH ABC
Perché le forze D-CH ABC si esercitano nella regione di Ginevra?
FTX 14» nella Svizzera occidentale, cosa si nasconde dietro questo
Inizialmente avremmo voluto affrontare questa tematica nella zona
di Basilea. Sarebbe stata la cosa più ovvia vista l’industria presente
sul territorio, ma per il 2014 la regione era già sovraccarica, per
esempio per la Conferenza del Consiglio dei ministri dell’OSCE,
che avrà luogo poco dopo il nostro esercizio. Siccome la regione
di Ginevra dispone di molte strutture per l’alloggiamento delle
truppe e inoltre il terreno per gli esercizi delle truppe di salvataggio
a Epeisse (GE) e la piazza d’armi di Bière (VD) sono infrastrutture
perfette per le nostre esigenze, abbiamo deciso di spostare l’area
dell’esercizio più a ovest. Ora lei si chiederà perché ci esercitiamo
con unità tedesche se Ginevra confina con la Francia. Lo scenario
dell’esercizio si basa su una situazione di ingenti danni in seguito
a un terremoto e le forze d’impiego francesi sono molto legate al
proprio Paese. Il Consiglio federale ha quindi chiesto sostegno attraverso forze di difesa militari NBC e team EOD ai nostri vicini a nord
e a ovest. Purtroppo l’Austria ha dovuto rinunciare all’esercizio.
nome in codice?
Si tratta del più importante esercizio di truppa delle forze di difesa NBC
e delle squadre di intervento in Svizzera dalla creazione di quest’Arma
relativamente nuova. Verranno impiegate tutte le formazioni delle
truppe di difesa NBC, ovvero il battaglione di difesa NBC 10, il laboratorio di difesa NBC 1 e la compagnia d’intervento di difesa NBC, che
comprende anche lo stato maggiore specializzato NBC e parte della
squadra d’intervento del DDPS. Parteciperà inoltre un’unità della
Bundeswehr della dimensione di una compagnia. Collaboreranno
anche la Centrale nazionale d’allarme e il Labor Spiez. Dal momento
che l’aiuto dell’esercito in caso di catastrofi transfrontaliere è di per
sé sussidiario, ovvero sottostà alla responsabilità operativa delle
autorità civili, speriamo in una pronta collaborazione con le forze di
intervento civili (polizia, pompieri, protezione civile, servizi sanitari
e doganali, guardie di confine, sicurezza aeroportuale, ecc.) della
regione di Ginevra.
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Su quali scenari si basa l’esercizio?
Gli scenari di base e il periodo per il nostro
esercizio di novembre sono stati stabiliti
due anni fa, ovvero all’inizio della nostra
pianificazione nell’ambito dell’esercizio della Rete integrata Svizzera per la
sicurezza (ERSS 14). Da allora l’ERSS 14
si è trasformato in un esercizio di stato
maggiore a livello strategico, mentre noi
intendiamo procedere con un esercizio
con truppe al completo a livello tattico. Si
tratta di mettere a disposizione delle nostre truppe di difesa NBC un’interessante
contesto di esercizio dove le truppe possano
testare le proprie capacità insieme alle forze
civili e militari di altri Paesi. Gli esercizi
comprenderanno l’esplorazione NBC, il
prelievo di campioni NBC, la rivelazione
mobile delle sostanze pericolose NBC e la
decontaminazione NBC. A Spiez verrà attivato un punto per l’accettazione dei campioni e nel laboratorio di Spiez è possibile
effettuare prove forensi. Ci confronteremo
anche con la gestione di scenari da «bomba
sporca», che vedranno la collaborazione
degli specialisti NBC ed EOD. Non mancherà neppure la terza dimensione: verrà
infatti misurata radioattività dell’aria (aeroradiometria) e verrà inoltre verificata la
presenza di particelle radioattive nell’aria
(come dopo Fukushima) con aviogetti da
combattimento svizzeri tramite l’utilizzo
di filtri speciali. Ci aspettiamo di raccogliere esperienze interessanti per quanto
riguarda la nostra istruzione e il materiale, come in occasione dell’esercizio delle
forze di difesa D-A-CH NBC in occasione
dell’EURAD 2010 in Austria: le forze di
difesa NBC dei nostri tre Paesi sono tuttora
in fase costitutiva.
Decontaminazione di veicoli…
…e decontaminazione di persone.
Che cosa si aspetta da questo esercizio per
l’ulteriore sviluppo del Centro di competenza
NBC-KAMIR?
La cooperazione con i nostri vicini nel quadro
dell’Alpendreieck (triangolo alpino) si è rivelato molto efficace per la creazione delle nostre
forze NBC ed EOD. Consentiamo inoltre la
frequenza reciproca dei corsi di formazione,
addirittura programmiamo insieme dei corsi
di formazione per quadri delle truppe di difesa NBC adattati alle esigenze di ogni Paese,
grazie ai quali è stato possibile velocizzare la
creazione della difesa ABC moderna ma anche
delle competenze nell’ambito dell’eliminazione di munizioni inesplose. E infine anche
gli esercizi congiunti sono molto importanti
per fare il punto della situazione: acquisiamo
informazioni per migliorare le nostre scuole e
i nostri corsi. Allo stesso tempo le prestazioni
dei nostri elementi svizzeri vengono valutate
dal personale professionista del Centro di
competenza NBC-KAMIR.
Colonnello SMG
Walter Schweizer,
comandante del
Centro di competenza NBC-KAMIR e direttore
d’esercizio
Non dimentichiamo che gli scenari con i quali ci esercitiamo sono realistici. Dobbiamo
essere pronti ad adempiere i nostri compiti
nel minor tempo possibile. Sono orgoglioso
di accogliere questa sfida con le nostre forze
di milizia e professioniste, come dice il nostro
motto «Competenza al servizio della nostra
sicurezza».
Le capacità delle truppe NBC sono al centro
dell’esercizio: campionature…
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In visita all’ istruzione della SWISSCOY
«Un’istruzione a un elevato livello di escalation è
decisiva per un impiego riuscito»
Foto dell’istruzione al tiro durante un
corso d’istruzione nel 29° contingente
della SWISSCOY.
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Foto: Joel Seeberger
La SWISSCOY continuerà ad assolvere i suoi compiti: il mandato in Kosovo sarà prorogato fino al 2017. Nei prossimi tre anni
al Centro di formazione SWISSINT di Stans saranno istruiti 1000 soldati in vista del loro imminente impiego in Kosovo. Alla
luce di queste considerazioni si presenta la possibilità di esaminare più da vicino il corso di preparazione all’impiego.
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Sgt Violeta Zairi, 2nd PIO SWISSCOY 30
Il soldato Fässler si guarda intorno con attenzione, l’arma in posizione d’impiego. È
freddo e gli indumenti sono bagnati fradici
per la pioggia insistente. La parte avversa è
identificata, un movimento di carica e ed esce
dalla copertura. Il polso è accelerato e il respiro affannoso. Mentre libera due colpi singoli
mirati, il soldato Fässler avanza a piccoli passi
fino alla prossima copertura. Sulla spalla sinistra la mano del suo camerata che cammina
subito dietro di lui. Esplode un altro colpo,
poi l’arma torna nella posizione di contatto
e quindi in quella di impiego. L’attacco nello
scenario dell’esercizio è respinto, il bersaglio
T centrato. Il responsabile dell’istruzione
termina l’esercizio.
Ogni anno circa 1000 candidature
Questo è uno scenario nel quale ci si allena
intensamente due volte all’anno durante
l’istruzione specifica all’impiego (ISI)
della SWISSCOY
a Stans. Ogni sei
mesi al
Centro
d’istruzione SWISSINT
entrano in servizio
circa 150 volontari
per seguire l’istruzione in vista di un impiego di promovimento
della pace in Kosovo. Nella zona d’impiego
il contingente è completato da militari che
hanno già svolto un impiego in Kosovo. In tal
modo è possibile garantire le conoscenze nei
singoli settori trasversalmente al contingente. La richiesta di svolgere un impiego nella
SWISSCOY continua a essere forte. Ogni anno al Centro di competenza SWISSINT giungono circa 1000 candidature. In una prima
procedura di selezione una parte dei candidati
viene scartata per svariati motivi: perché non
soddisfano i criteri relativi ai requisiti, la loro
funzione è già occupata oppure perché l’impiego non entra più in considerazione per
ragioni professionali o private. Dei circa 600
militari interessati che si presenteranno al
secondo giorno di reclutamento, soltanto 340
saranno istruiti a Stans come «Peace Supporter». Potranno svolgere l’impiego soltanto coloro che avranno assolto con successo l’istruzione specifica all’impiego nonché superato
gli esami d’idoneità. La direzione del corso
deve confrontarsi con sfide specifiche indotte
dal sistema di milizia dell’Esercito svizzero.
Prima del corso d’istruzione il contingente in
quanto tale ancora non esiste. Ogni sei mesi
entrano in servizio i 150 partecipanti al corso
che non hanno mai prestato servizio insieme
in questa formazione. Nel giro di due mesi il
nuovo contingente «fit for the mission» viene
creato. Oltre alle capacità specifiche, durante
l’istruzione viene tra l’altro posto l’accento
sullo spirito di gruppo del contingente. Grazie
agli esercizi di team building come l’affrontare insieme la pista ad ostacoli oppure la
marcia di 15 chilometri si rafforza anche lo
spirito di corpo.
conseguenza alle circostanze del momento,
l’istruzione si svolge a un elevato livello di
escalation. Nei singoli corsi ci si allena per la
peggiore minaccia possibile. In particolare
Una buona base in vista dell’impiego
La responsabilità principale per il contenuto
dell’istruzione spetta al centro d’istruzione
diretto dal colonnello SMG Trojani. Il centro
d’istruzione è subordinato al Centro di competenza SWISSINT. Il comando nazionale di
condotta dell’impiego SWISSINT, in seno allo
Stato maggiore di condotta dell’esercito, sotto
la direzione del colonnello SMG Fredy Keller,
garantisce la pianificazione e la condotta a
livello nazionale degli impieghi, il reclutamento, l’istruzione e l’equipaggiamento dei
contingenti e del personale impiegato individualmente per il promovimento della pace
nonché il loro invio, la loro assistenza, la loro
retribuzione e la comunicazione del compito
di promovimento della pace svolto dall’esercito. In ambito internazionale il corso d’istruzione della SWISSCOY si fonda sulle direttive
della NATO/del PpP Training Group TEPSO
(Training and Education in Peace Support
Operations). Queste contemplano gli standard
a cui il centro d’istruzione deve fare riferimento. «L’intensità dei corsi è però stabilita
dal centro d’istruzione stesso», sottolinea il
colonnello SMG Trojani. Il corso d’istruzione
può essere adeguato alle esigenze dei militari
dell’Esercito svizzero in particolare con una
pianificazione accorta e una valutazione sul
posto. Temi quali la sensibilizzazione alle mine, la lettura delle carte, le regole del traffico
radio, il comportamento da adottare nelle
culture straniere e le misure di primo soccorso
sono parte integrante dei blocchi d’istruzione.
A questo vanno ad aggiungersi le istruzioni specialistiche a seconda della funzione e
dell’incorporazione nonché gli intensi esercizi
di stato maggiore e di gruppo nei rispettivi
settori di compiti. I corsi sono strutturati in
modo tale da poter creare per tutti i membri
del contingente una base per l’impiego seria.
«Ciononostante ogni istruzione è dinamica
tanto quanto il futuro impiego. I cambiamenti
nella situazione in materia di sicurezza nella
zona d’impiego confluiscono immediatamente nell’istruzione dei contingenti», afferma il
colonnello SMG Trojani.
Nei singoli corsi ci si allena per
l’evento reale
Oltre al fatto che i corsi sono ulteriormente
sviluppati in maniera continua e adeguati di
durante gli esercizi di gruppo con diversi
scenari i membri del contingente si confrontano in alternanza con situazioni difficili, ma
anche con situazioni quotidiane. Si tratta in
primo luogo di appianarle o di metterle sotto
controllo. «Un’istruzione al massimo livello
è decisiva per il successo dell’impiego», sottolinea il colonnello SMG Trojani. Si tratta
di memorizzare le procedure e impossessarsi
delle strategie a cui i soldati devono poter
ricorrere in caso di situazioni impreviste. Di
conseguenza, la maggior parte dei membri
del contingente è ben preparata all’impiego
dopo aver assolto il corso d’istruzione. Ogni
contingente ha solo una minima quota di
perdite, da quattro a cinque uomini. Questo
numero soddisfa anche il comandante del
Centro di competenza SWISSINT, colonnello SMG Fredy Keller: «Questo è anche il
risultato di una seria selezione dei candidati.
La motivazione e la prontezza all’impiego
dei volontari per un impiego nell’ambito del
promovimento della pace è superiore alla
media. Inoltre, al centro d’istruzione i quadri
di professione dispongono delle capacità e
delle esperienze d’impiego necessarie per
istruire i partecipanti al corso su un livello
elevato e in modo specifico all’impiego, in un
periodo relativamente breve».
Con la loro decisione di prorogare fino al 2017 il mandato per l’impiego della
SWISSCOY, anche il Consiglio nazionale e
il Consiglio degli Stati hanno confermato la
loro fiducia nei confronti dell’adempimento
del compito di promovimento della pace
svolto dall’esercito e quindi anche nei confronti del lavoro del Centro di competenza
SWISSINT.
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Visita al corso tecnico-tattico di guida sicura della Sicurezza militare
Tutto sotto controllo,
anche in piena corsa
Quando la Svizzera riceve visite importanti, solitamente l’ospite di Stato viaggia a
bordo di un veicolo di rappresentanza blindato della Confederazione, accompagnato
da un conducente della Sicurezza militare. Nell’ambito dei corsi tecnico-tattici di
guida, i conducenti di veicoli di protezione speciale imparano a gestire i mezzi e le
situazioni delicate.
Urs Müller, Comunicazione SMCOEs
«Slow down. Take it easy». Il noto slogan utilizzato nella prevenzione degli incidenti stradali fa bella mostra di sé sul retro di una T
­ oyota
Avensis danneggiata. Sembra quasi ironico. Qui, quando i partecipanti del corso di guida sicura per conducenti della Sicurezza militare si esercitano simulando situazioni di pericolo, l’adrenalina sale
inevitabilmente alle stelle. Ma anche sotto stress bisogna saper reagire istintivamente in modo corretto. È quello che insegnano questi
corsi, che vengono offerti da più di vent’anni. Oltre ad aspetti tecnici,
ovvero la padronanza del veicolo, il modo corretto di frenare, scansare ostacoli e procedere in retromarcia ad alta velocità, vengono passati in rassegna anche aspetti tattici. Come bisogna reagire a eventuali attacchi? Come si svolge l’evacuazione di una zona di pericolo?
In che modo un conducente può contribuire alla protezione ravvicinata? I partecipanti sono perlopiù conducenti di veicoli di rappresentanza della Confederazione, ma anche autisti dei Consiglieri federali, collaboratori della Polizia giudiziaria federale e della polizia
militare territoriale e mobile, militari di milizia della Sicurezza militare, elementi delle forze speciali dell’esercito, agenti di polizia cantonali e autisti di ambasciate svizzere all’estero.
Ogni anno 550 partecipanti
Per 25 settimane l’anno, il Centro d’istruzione Chablais della Sicurezza militare offre corsi di guida sicura, durante i quali 550 persone seguono formazioni e perfezionamenti. L’aerodromo militare di
Turtmann, ormai fuori servizio, costituisce il quadro ideale per questo tipo di allenamento alla guida. A trasmettere le loro conoscenze
Il responsabile del corso, aiut suff Patrick Flück.
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vi sono 13 istruttori. Oggi (siamo in febbraio) sono in visita 11 membri di un’unità speciale di una polizia della Svizzera romanda. Grazie
a una lezione teorica imparano come sono costruiti i veicoli blindati.
Il video del costruttore mostra attacchi contro un veicolo di protezione speciale: fuoco diretto, la detonazione di una mina sotto al veicolo
e un’esplosione nelle immediate vicinanze. I tre punti fondamentali
sono i seguenti: la mobilità su cui si deve poter contare (in modo tale che la meccanica sia adatta al peso di tutti i componenti di protezione), la mimetizzazione (i veicolo di protezione speciale non sono
distinguibili a prima vista da un normale veicolo in serie) e la protezione (l’abitacolo deve essere estremamente sicuro).
A tutto gas
È poi il momento di fare pratica in pista. Oltre a veicoli di protezione
speciale fuori servizio, i cui certificati d’ammissione alla circolazione sono scaduti, a disposizione ci sono automobili ordinarie. «Abbiamo bisogno di circa 35 automobili da rottamare all’anno», racconta
il responsabile tecnico del corso, aiutante sottufficiale Patrick Flück.
Sul posto è presente anche un meccanico di veicoli della Base logistica dell’esercito, che in caso di necessità può eseguire piccole riparazioni. I partecipanti vengono equipaggiati con apparecchi radio e
possono partire. Poi l’annuncio: «autista ferito!» I partecipanti imparano ad assumere il controllo del veicolo dal lato del passeggero,
o, quale misura d’emergenza, a spostare il conducente ferito sul sedile posteriore di un veicolo occupato da quattro persone. Apprendono inoltre come spingere un veicolo in panne lontano dalla zona
L’istruttore sgtm capo Luca Sulmoni spiega l’esercizio. In secondo
piano, il comandante del Centro d’istruzione Chablais, ten col
Philippe Brouchoud.
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«Guasto al motore» in piena corsa: il secondo veicolo spinge il primo,
in panne, fuori dalla zona di pericolo.
di pericolo. O ancora, come slacciare il più velocemente possibile la
cintura per procedere in retromarcia in tutta sicurezza. O, infine, in
caso di attacco inaspettato, come posizionare l’auto di scorta tra l’aggressore e il veicolo di protezione speciale.
Al limite, ma senza dimenticare la sicurezza
Lo spostamento di un veicolo richiede molta destrezza da parte del
conducente.
Foto: Urs Müller, Comca SMCOEs
Nella maggior parte dei casi, i partecipanti sono dei responsabili della protezione delle persone con una formazione in tal senso. «Questa polivalenza è importante per noi», afferma l’aiutante sottufficiale Flück. Durante i corsi, i partecipanti possono avere uno scambio
di conoscenze specialistiche, anche a livello civile-militare. Durante la giornata, i partecipanti familiarizzano con i veicoli e diventano
sempre più coraggiosi. Il ritmo aumenta e a tratti si sente puzza di
pneumatici bruciati. «Cerchiamo di portare le persone al limite dei
veicoli», spiega Patrick Flück. Il principio fondamentale rimane comunque la sicurezza. Inoltre, si tratta anche di non sollecitare eccessivamente i veicoli. Tuttavia, le ammaccature dimostrano che a volte
gli scontri non sono da niente. Automobili speciali provviste di una
sorta di paracarro servono a esercitare gli urti. Tra una sequenza e
l’altra, i partecipanti hanno tempo di scambiare opinioni. «Alla fine
del corso ricordiamo ai partecipanti che stanno per tornare nel normale traffico stradale», spiega il comandante del Centro d’istruzione Chablais, tenente colonnello Philippe Brouchoud. Da quel momento in poi vale di nuovo il principio «Slow down. Take it easy».
Durante il tragitto, improvvisamente arriva un messaggio radio del
responsabile del corso, aiut suff Patrick Flück: «Conducente ferito!»
Il responsabile del corso, aiut suff Patrick Flück, simula un attacco:
dai conducenti ci si aspetta una reazione istantanea.
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Impiego nell’attività quotidiana dei professionisti della Sicurezza militare
Il caso «Fill-gun»
Presso la truppa scompare una cassetta contenente chiavi radio classificate, le cosiddette fill-gun: un caso per la polizia
militare. Grazie a questo esempio verrà illustrato il lavoro dell’organizzazione di professionisti della Sicurezza militare.
Brigadiere Beat Eberle, comandante della
Sicurezza militare
La Sicurezza militare (Sic mil) è la polizia
dell’esercito e in questa funzione assicura
in primo luogo i servizi di base nell’ambito
della polizia della circolazione, della polizia
giudiziaria e della polizia di sicurezza a tutti
i militari dell’Esercito svizzero in servizio
nonché al Corpo delle guardie di confine.
Fornisce inoltre il servizio di sicurezza in
seno all’esercito ed è attiva, ad esempio nella
protezione perimetrale, originariamente a
favore dell’esercito oppure in via sussidiaria
a favore dei Cantoni o di altri dipartimenti («AMBA CENTRO», «TIGER» ecc.). La
brigata della Sic mil si suddivide in una
parte composta da militari di professione
e in un’altra costituita da militari di milizia. Quest’ultima garantisce in situazioni
normali, come tutte le altre formazioni in
corso di ripetizione, un’istruzione specifica
all’impiego. Vi forniremo informazioni a tale
riguardo in un contributo successivo.
Dare l’allarme via telefono o tramite
un’applicazione
Nella quasi totalità dei casi l’impiego inizia con lo squillo del telefono al Centro di
situazione e d’impiego (CSI) della Sic mil,
presidiato 24 ore su 24. Questo accade sempre più spesso mediante applicazioni per
smartphone della polizia militare scaricabili
gratuitamente.
La situazione iniziale era la seguente:
la truppa si trova per una normale istruzione sul terreno di una piazza d’armi. Il
programma settimanale prevede il perfezionamento nell’ambito del moderno sistema
radio ­SE-235 e delle relative apparecchiature
periferiche. Le fill-gun necessarie al trasferimento dei dati sono riposte in un contenitore
in alluminio chiuso che si trova su un veicolo
Duro, a sua volta chiuso a chiave, sul terreno
di un parco veicoli ben definito. Le fill-gun
sono classificate «SEGRETO», poiché vi sono
memorizzate le informazioni necessarie alla
formazione per trasferire i dati.
La mattina presto il sgt M., capo del
materiale della compagnia, constata con sgomento che il veicolo Duro è stato scassinato.
Il contenitore in alluminio con le fill-gun
è scomparso. Informa immediatamente il
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caposezione e quest’ultimo il comandante
di compagnia. Dopo aver compreso la situazione, viene dapprima allarmata la polizia militare. Azionando il pulsante per le
chiamate d’emergenza dell’applicazione della
polizia militare, la chiamata giunge a una
centrale d’intervento della polizia militare
che riceve la comunicazione e dispone le
misure necessarie.
La centrale d’intervento invia la
pattuglia
Dopo aver registrato la chiamata secondo lo
schema «Quando, che cosa, chi, come, dove,
quanti, altro e perché», la centrale d’intervento valuta la situazione e attiva i mezzi
necessari. Ovviamente più le informazioni
sono affidabili, più l’intervento della polizia
avviene in maniera mirata. È stato, tra l’altro,
impartito alla truppa l’ordine di assicurare
il luogo dell’accaduto e di non modificare la
situazione rinvenuta.
La pattuglia della polizia militare, che
per prima può giungere sul luogo dell’accaduto, viene attivata. Fino all’arrivo della
pattuglia la centrale d’intervento mantiene
il comando e il flusso di informazioni passa
dalla truppa alla pattuglia tramite la centrale d’intervento, che nel frattempo si trova
già in viaggio verso il luogo dell’accaduto.
La centrale d’intervento decide in merito
all’urgenza del viaggio di servizio. Nel presente caso ci si reca sul luogo dell’accaduto
«normalmente», quindi senza far uso di
lampeggianti blu e sirene.
La pattuglia arriva sul luogo del furto,
si fa un’idea della situazione, garantisce la
raggiungibilità e assume il comando dalla
centrale d’intervento. Il flusso di informazioni passa ora direttamente sul posto dalla
truppa alla polizia militare.
Con occhio vigile sul luogo del misfatto
Dopo aver assicurato il luogo dell’accaduto,
fotografato la situazione riscontrata e assicurate le tracce rinvenute, inizia il lavoro
sul posto. Vi sono tracce di effrazione nella
recinzione oppure si sono potute rilevare
le tracce dei pneumatici? Gli autori hanno
utilizzato degli strumenti, sono rimasti degli
oggetti oppure qualcuno ha notato qualcosa?
In ogni caso le persone interessate vengono
interrogate, l’interrogatorio è verbalizzato,
firmato dagli interessati e costituisce una
base importante per le ulteriori indagini di
polizia.
Dopo aver stabilito che le fill-gun mancano e aver escluso che il materiale sia andato
perso, entra in considerazione il reato di
furto. Trattandosi di materiale classificato
«segreto», viene coinvolto nelle indagini
un giudice istruttore militare. La centrale
d’intervento informa il giudice istruttore
di picchetto.
Sulle tracce degli autori
Sulla base dei risultati si adottano delle misure immediate. Tra le altre cose le tracce
devono essere rilevate in maniera dettagliata
e devono essere chiamati in causa i relativi
periti, che possono provenire dalla polizia
criminale della polizia militare oppure, se
si tratta di rilevamenti specializzati delle
tracce, anche da un’altra organizzazione di
polizia. La refurtiva è registrata nel sistema
di ricerca della polizia RIPOL (ricerche informatizzate di polizia) e, se la piazza d’armi si
trova in prossimità del confine, viene informato anche il Corpo delle guardie di confine.
Gli agenti della polizia militare si fanno rapidamente un’idea della situazione
delle tracce e anche le circostanze del fatto
forniscono importanti indizi sugli autori.
Nel parco veicoli erano parcheggiati diversi
veicoli del tipo Duro, ma solo quello in cui
si trovavano le fill-gun è stato scassinato.
Questo consente di presuppore che gli autori
non hanno preso di mira per caso questo
veicolo, ma disponevano delle informazioni
necessarie. Altri spunti per l’indagine sono
quindi da ricercare nell’ambito della truppa
interessata.
La guardia era attenta
Dopo l’arrivo del giudice istruttore militare,
quest’ultimo assume la direzione del caso e
ordina le mosse successive. Tra l’altro, dopo
aver valutato gli interrogatori di polizia che
hanno coinvolto gli interessati, procede agli
interrogatori e cerca di chiarire contraddizioni e anomalie.
È ben presto chiaro che non tutte le deposizioni coincidono. Alcuni interrogati si
innervosiscono e cadono in contraddizione.
Inoltre, nel mezzo della notte, la guardia ha
notato un’auto sospetta che procedeva a passo
Rubriktitel
Al Centro di situazione e d’impiego
(CSI) della Sicurezza militare arrivano le chiamate.
d’uomo e i suoi passeggeri erano palesemente
interessati al terreno militare. Coscienziosamente il militare di guardia ha perso nota del
numero di targa che viene esaminato.
Si stabilisce che il veicolo sospetto appartiene a un militare della truppa che si trova
nel parcheggio in cui si trovano i veicoli civili
dei militari.
Basi per la giustizia militare
Il proprietario dell’auto, palesemente nervoso, viene prontamente interrogato dal giudice
istruttore. Il sospetto che abbia a che fare
con il furto si avvalora e spinge il giudice
istruttore a far perquisire l’auto dalla polizia
militare.
È stato così possibile rinvenire la refurtiva e metterla al sicuro. Il militare in
questione deve rispondere della sua azione
davanti al tribunale militare. Prima di arrivare al dibattimento, il caso deve ancora
essere trattato in maniera approfondita dalla
polizia militare. Viene elaborato un intero
dossier con tutti gli interrogatori, i protocolli,
il dossier fotografico, svariati formulari e con
la documentazione sull’andamento del caso
che è trasmesso al giudice istruttore.
Una volta conclusi i lavori, la pattuglia
della polizia militare si allontana dal luogo
dell’accaduto e prosegue verso il prossimo
evento (incidente, delitto ecc.) o un altro problema che deve essere risolto con l’aiuto della
polizia oppure un controllo, ordinato dal
capo dell’esercito, per mantenere o imporre
l’ordine e la sicurezza in seno all’esercito.
Nel contempo i militari della polizia militare mobile hanno fornito in tutto il Paese
diverse prestazioni di sicurezza, fornendo
quindi analogamente un importante contributo.
→→ www.poliziamilitare.ch
esercito.ch Capo dell’esercito 1 / 14
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Conosciamo da vicino il nuovo comandante del CFS
«Proseguirò il cammino intrapreso»
Dal 1° gennaio 2014 il comando forze speciali (CFS) dell’Esercito svizzero ha un nuovo comandante: il colonnello SMG Hans
Schori. Come ha detto ai suoi comandanti in occasione della data d’ordine per i servizi 2014 il suo credo è «Convincere con il
lavoro e i risultati».
Maggiore Daniel Slongo, capo Comunicazione
CFS (Milizia)
Il colonnello SMG Hans Schori entra nella
sala per i rapporti con estrema puntualità.
I suoi comandanti e i collaboratori di stato
maggiore aspettano con impazienza il nuovo
capo. Dopo i convenevoli arriva subito al
punto: «Continuerò sulla stessa linea adottata dai miei predecessori» spiega «che ha
portato ottimi risultati». Il codice di comportamento del CFS e il valori, ovvero Honor,
Modestia e Unitas (onore, modestia e unità)
sono consolidati e continuano a essere validi.
Si capisce subito che il comandante del CFS
sarà molto esigente con il suo team di condotta. «Mi aspetto molto da voi, ma niente
di più di quello che voi potete aspettarvi da
me» continua Schori.
Si vede che Schori sa il fatto suo. Descrive
la funzione di comandante presso il CFS da
un lato come l’apice della sua carriera militare
e dall’altro come un ritorno alle origini: ha
infatti cominciato la carriera militare nel
1981 con la SR nei granatieri di fanteria.
Rimane però modesto. «Non dipende dalle
singole persone o dalle singole funzioni.
L’importante è che ogni ingranaggio combaci, come nel meccanismo di un orologio
svizzero. Solo così è possibile ottenere la
precisione auspicata.» Schori vede così anche
il suo comando, come un preciso lavoro di
squadra nel quale ogni singolo contribuisce
al successo collettivo. «Solo in questo modo
potremo convincere attraverso il nostro lavoro», spiega il comandante.
Quel che il colonnello SMG ha visto finora dei
suoi soldati lo ha convinto: «Sono colpito dalla
qualità dei soldati, dal loro entusiasmo e dalla
loro motivazione. E alla serietà e al rigore si
affianca sempre la giusta dose di umorismo».
Turno triennale per i corpi di truppa
Sia i battaglioni di granatieri che la compagnia di esploratori paracadutisti sotto il
comando di Schori potranno verificare le
loro prime impressioni già nel CR 2014. Il
piano dei servizi pluriennale prevede infatti
che nel primo anno del turno triennale i
soldati acquisiscano le competenze tecniche
e specialistiche, che vengano introdotti al
materiale e all’equipaggiamento e che allo
stesso tempo gli stati maggiori acquisiscano
dimestichezza nei processi di pianificazione e
condotta dell’azione in un esercizio quadro di
stato maggiore. Il secondo anno le compagnie
vengono esaminate negli esercizi di impiego, in modo che al terzo anno i battaglioni
siano pronti per un esercizio con truppe al
completo di due settimane. Questo percorso
triennale viene anche strutturato e valutato
secondo un processo di apprendimento e di
valutazione. In questo modo si assicura che
tutti i membri del CFS conoscano la loro funzione all’interno del meccanismo e possano
contribuire al successo comune.
«Contadino e soldato»
Hans Schori è sposato e ha due figli di 16 anni. Diplomato in agroingegneria, fino all’età di 32 anni si
è occupato di ricerca, formazione e gestione d’impresa. Oggi è contadino bio a tempo perso, orgoglioso della sua piccola fattoria, del suo terreno e del suo bosco nel Seeland bernese. La fattoria è
per lui una palestra, un laboratorio di training per la mente, un istituto di assistenza spirituale, un’oasi del benessere, una stazione di ricarica delle batterie e un integratore vita-lavoro. Ha iniziato la carriera militare come granatiere di fanteria, comandante di truppa e ufficiale di stato maggiore generale nella divisione di campagna 3 e nel corpo d’armata di campagna 1 nonché come sottocapo di stato
maggiore Operazioni nello Stato maggiore delle Forze terrestri. Vent’anni fa è passato al corpo degli
istruttori, dove era impiegato inizialmente come istruttore d’unità nelle scuole SINF, trm ed espl della Fanteria, in seguito come capogruppo nell’Istruzione superiore dei quadri dell’esercito e poi un anno nelle Forze terrestri come capoprogetto AFUCO (condotta dell’istruzione e controlling). Negli ultimi
dodici anni è stato comandante di scuola nella scuola trm per truppe da combattimento di Friburgo, nella scuola reclute dei blindati di Thun e nel Centro di competenza servizio veterinario e animali dell’esercito a Sand.
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Colonnello SMG Hans Schori,
­Comandante del comando forze speciali
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AIR14 a Payerne
L’esercito in festa
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4 125 anni di posta da campo – Oggi non più con la diligenza, ma ancora molto in voga
6 Rinaturalizzazione annuale a Thun – Il carro armato crea nuovi spazi vitali
8 L’esercito si prepara per la Conferenza dei ministri dell’OSCE a Basilea – Un partner importante per la sicurezza
AIR14 a Payerne
L’esercito in festa
Nei fine settimana del 30 e 31 agosto e del 6 e 7 settembre prossimi l’esercito festeggia all’aerodromo militare di Payerne
il centenario della nascita delle Forze aeree, il 50° anniversario della Patrouille Suisse e il 25° anniversario del PC-7 TEAM.
L’evento, al quale sono attesi circa 500 000 visitatori, rappresenta una vetrina importante per l’intero esercito.
David Marquis, Comunicazione Forze aeree
Christine Hartmann, Comunicazione Forze terrestri
Il primo impiego su vasta scala di aerei per scopi militari risale a un
secolo fa, durante la Prima guerra mondiale. La loro tecnologia, all’epoca ancora agli esordi, compie in brevissimo tempo enormi progressi. Fabbricati inizialmente in legno e tessuto, gli aerei vengono
utilizzati dapprima per ricognizioni visive sui campi di battaglia e,
successivamente, per lanciare granate a mano e bombe con tecniche rudimentali. Ciononostante diventano un pericolo concreto per
le truppe di terra. La risposta, infatti, non si fa attendere: per contrastarli nascono i caccia e, con essi, l’era dei combattimenti aerei.
L’ultimo loro settore d’impiego in ordine cronologico nell’aviazione
militare è quello del trasporto, che inizia a vederli all’opera quando,
ormai più solidi e di dimensioni più grandi, sono in grado di movimentare merci e truppe.
Quattro giorni per quattro temi
Il progresso tecnologico rappresenta anche il motivo conduttore del
programma di AIR14. Le quattro giornate previste sono suddivise
per temi (vedi finestra). Ognuna è consacrata alla presentazione dei
quattro settori dell’aviazione. Il pubblico potrà ammirare aerei risalenti all’intero secolo scorso: dai primi, costruiti con telai in legno,
ai più moderni jet da combattimento. Obiettivo degli organizzatori è distribuire il più equamente possibile le attrazioni sulle quattro
giornate. Il programma quotidiano sarà completato da esibizioni di
note formazioni di volo acrobatico come i Red Arrows inglesi e le
Frecce Tricolori Italiane.
Le Forze aeree svizzere non festeggiano unicamente il proprio
anniversario, ma anche i giubilei di due formazioni emblematiche: la
Patrouille Suisse, fondata 50 anni fa sul leggendario Hawker
Hunter, che dal 1995 vola con Tiger biancorossi sfoggiando i colori nazionali nei cieli della Svizzera
e di tutta Europa, e il PC-7 TEAM, di
25 anni più giovane, ma già famoso grazie all’eleganza e alla precisione delle sue esibizioni sui nove Pilatus PC-7, di produzione svizzera,
che gli sono valse numerosi riconoscimenti internazionali. Ad AIR14
sia la Patrouille Suisse sia il PC-7 TEAM voleranno ogni giorno.
In aria e a terra
Nonostante a Payerne si festeggino le Forze aeree, AIR14 è una manifestazione dedicata all’intero esercito. A testimoniarlo è la stessa
composizione del comitato organizzativo, di cui fanno parte specialisti di vari settori dell’esercito e rappresentanti di partner civili. Anche le truppe che vi parteciperanno non appartengono tutte alle Forze
aeree. Sarebbe infatti impensabile organizzare un simile evento senza
la presenza delle truppe del genio, della polizia militare e dei sanitari. AIR14 è quindi l’occasione per dimostrare la capacità dell’esercito di fornire le proprie prestazioni grazie all’interazione ben orchestrata di tutte le componenti, come avviene annualmente al WEF di
Davos e in altri appuntamenti.
AIR14 sarà pertanto molto di più di uno show dell’aviazione.
Mentre in cielo si esibiranno aerei ed elicotteri
svizzeri e stranieri, sul terreno dell’aerodromo l’esercito accoglierà i
Le Forze terrestri presenteranno il carro armato 87 Leopard in
un’esposizione dedicata all’attacco meccanizzato.
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visitatori a una grande esposizione. Le Forze aeree presenteranno tra
l’altro la contraerea e gli strumenti destinati all’aiuto alla condotta.
Le Forze terrestri arriveranno a Payerne con i mezzi pesanti, illustrando l’attacco meccanizzato in un’esposizione statica e offrendo
al pubblico l’opportunità di ammirare da vicino il carro armato 87
Leopard, il carro armato granatieri 2000 e il carro armato di sminamento. Lo Stato maggiore di condotta dell’esercito vedrà all’opera i
settori più diversi: il Distaccamento speciale della polizia militare,
il Centro di competenza per l’eliminazione di munizioni inesplose
e il Centro di competenza SWISSINT, responsabile per gli impieghi
all’estero dell’Esercito svizzero.
Ufficio postale temporaneo
La Base logistica dell’esercito (BLEs) è strettamente legata alle Forze
aeree sin dalla sua fondazione, in quanto garantisce in prima linea
il supporto necessario alle operazioni di volo. A Payerne presenterà
pertanto anche veicoli adibiti alla preparazione delle piste o al rifornimento dei velivoli. La posta da campo gestirà presso l’aerodromo
militare un ufficio postale dove saranno in vendita tra l’altro francobolli speciali emessi per il centenario delle Forze aeree e il cinquantenario della Patrouille Suisse. La Base di aiuto alla condotta (BAC)
mostrerà le operazioni di ripristino, da parte dell’esercito, dei collegamenti interrotti dopo un guasto alle infrastrutture delle comunicazioni dovuto a forti intemperie. Il settore Personale Difesa organizzerà invece un’esposizione dal titolo «Le
professioni dell’esercito svizzero». Le Forze
aeree cercheranno infine di continuare a garantirsi un futuro nei cieli illustrando ai giovani presenti il
percorso per diventare piloti militari. n
Ad AIR 14 la Patrouille Suisse
festeggia il suo 50° compleanno.
AIR14 avrà luogo nei fine settimana di sabato 30 agosto (tema: le ricognizioni aeree) e domenica 31 agosto (tema: i combattimenti terrestri) e di
­sabato 6 settembre (tema: i combattimenti aerei) e domenica 7 settembre (tema: il trasporto aereo) presso l’aerodromo militare di Payerne. Al
­momento della chiusura di redazione il programma dettagliato non
era ancora stato definito. Può essere consultato su Internet al sito
www.air14.ch. insieme con altre informazioni per i visitatori e una rubrica con le risposte alle domande frequenti (FAQ). Chi vuole aggiornarsi
può farlo su facebook.com/air14payerne. In caso di domande si prega di
­rivolgersi alla hotline al numero 058 464 33 66.
Foto: DDPS
Altre informazioni
Dieci anni fa, a Payerne, AIR04 ha accolto oltre 100 000 visitatori
al giorno.
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Rubriktitel
125 anni di posta da campo
Oggi non più con la diligenza, ma
ancora molto in voga
La piattaforma di comunicazione Facebook ha compiuto dieci anni, il servizio della posta militare 125. È ormai passata
l’epoca delle diligenze e dei corni postali. Ciononostante, la generazione dei telefoni cellulari apprezza il postino militare
quanto il cuoco di truppa. Un’intervista con il capo della Posta da campo, Fritz Affolter.
Gaby Zimmer, capo Comunicazione BLEs
Com’era il servizio postale nel 1889?
Fritz Affolter: analogo a quello civile di allora che veniva svolto in
uniforme: con la diligenza, il vagone postale e tanto lavoro manuale.
A causa delle conoscenze lacunose in ambito militare e, soprattutto,
delle ubicazioni della truppa che cambiavano spesso, venivano a crearsi numerosi problemi. Per tale motivo, il direttore generale delle poste e il capo dello Stato maggiore generale si accordarono per creare
una posta da campo. Così, nel 1889 fu elaborata la prima ordinanza
in tal senso. Oggi, in veste di responsabile della Direzione della posta
da campo, sono un impiegato civile della posta e militarmente sono
subordinato alla Base logistica dell’esercito con il grado di colonnello.
Metà militare e metà civile, questo vale anche sulle piazze d’armi?
Esattamente. Gli attuali 31 sottufficiali della posta da campo attribuiti alle piazze d’armi negli uffici postali delle caserme sono postini che lavorano per l’esercito indossando l’uniforme militare. A loro disposizione vi sono circa 250 soldati d’esercizio della posta da
campo durante i rispettivi CR. In seno ai corpi di truppa, 150 suff
P campo sono competenti per il servizio postale, mentre nelle unità il compito spetta alle ordinanze postali. Svolgono il loro compito
perlopiù nell’ambito di funzioni secondarie, in relazione per esempio con servizi d’ufficio.
Dove termina la logistica della posta civile e dove inizia
quella militare?
Lo smistamento logistico si basa su sei centri pacchi e lettere de La
Posta Svizzera. Da lì gli invii vengono trasmessi agli uffici postali di
base conformemente ai numeri militari d’avviamento. I responsabili degli uffici postali delle piazze d’armi ritirano la posta giornalmente in tali sedi.
Come è evoluto l’ufficio della posta da campo nell’era di
Whats app, di Facebook e degli SMS?
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Fondamentalmente i compiti sono gli stessi da 125 anni a questa
parte. Trasportiamo lettere e pacchi. Soltanto i telegrammi sono
scomparsi. Oggi una prestazione importante è costituita dai quotidiani che le case editrici mettono gratuitamente a disposizione
dei militari. Inoltre, presso gli uffici postali delle piazze d’armi si
possono effettuare versamenti e prelievi e vi è integrato anche un
piccolo negozio postale. Le specialità sono: vignette, biglietti della lotteria e oggetti utili nel servizio militare come cartelle da combattimento, foulard militari, coltelli militari, ecc. Ci orientiamo alle esigenze dei clienti.
Ciò vale anche per gli orari d’apertura? L’esercito è in
impiego 24 ore su 24; è il caso anche per la posta da campo?
In impiego certamente, ma non con orari d’apertura continui. Il sottufficiale della posta da campo della piazza d’armi deve adempiere
una vasta gamma di compiti. Dopo il ritiro della posta, viene effettuato lo smistamento e la consegna ai comandi e si preparano gli invii per la consegna alla truppa. Vi sono poi regolarmente ore di sportello, perlopiù nella pausa di mezzogiorno, a seconda delle esigenze
sul posto. Da quest’anno, gli affari Postfinance sono limitati a causa
delle prescrizioni FINMA. L’apertura di conti è stata tolta dall’offerta e il traffico dei pagamenti è permesso solo a quei militari della posta da campo istruiti adeguatamente nell’ambito della legge sul riciclaggio di denaro. Ciò è il caso presso i 31 uffici postali delle piazze
d’armi, dove sono attivi dei professionisti, ma non sul terreno, presso
la milizia. I nostri postini militari elaborano annualmente da 50 000
a 60 000 tra versamenti e prelievi.
Sono ancora molto in voga i pacchi contenenti cibarie? Oggi
la sussistenza dell’esercito ha pressoché raggiunto standard
analoghi a quelli presenti nell’industria alberghiera.
È proprio così. Oggi chi presta servizio non rischia di dover patire la
fame. Si tratta piuttosto di pensieri gentili da parte di mamme, sorelle e fidanzate rivolti ai loro cari in uniforme, lontani da casa. Il fatto che la posta da campo sia gratuita è naturalmente uno zuccherino
Foto : messe a dispo
Rubriktitel
offerto dall’esercito – dal e per il militare. A causa di singoli eccessi, nel 2006 abbiamo purtroppo dovuto introdurre delle limitazioni:
sono permessi per consegna e destinatario cinque pacchi di cinque
chili al massimo cadauno.
stazionamenti dell’esercito verranno adeguati anche gli uffici della
posta da campo. Osservo attentamente questa evoluzione e già oggi riunisco uffici laddove ciò è possibile e sensato. Due esempi in tal
senso sono Lyss con Berna e Mels con Coira.
36 professionisti e 400 militari di milizia svolgono la funzione
di postino militare; ogni anno vengono istruiti 50 nuovi
postini. Quali sono i momenti speciali in questa funzione e
quali gli svantaggi?
Come festeggerete il vostro anniversario?
Vi sono funzioni diverse tra di loro. I cinque ufficiali – tre lavorano presso la Direzione della posta da campo e due sono incorporati
quali ufficiali di stato maggiore di milizia nello Stato maggiore delle
Forze terrestri rispettivamente nello Stato maggiore delle Forze aeree – dirigono le questioni tecniche nella loro linea. Siamo impiegati postali civili analogamente ai capi dei 31 uffici postali delle piazze
d’armi. Originariamente, i più sono stati reclutati come soldati rifornimento / restituzione e hanno assolto le relative istruzioni specialistiche e perfezionamenti. Sbrigano i variati compiti in ambito
postale, formano le nuove leve e dirigono i soldati d’esercizio di milizia, che appoggiano il servizio postale nel quadro dei loro CR. Si
tratta sempre di un impiego reale e l’attività viene svolta in modo
autonomo. Per i sottufficiali della posta da campo nel bat ciò è nel
contempo uno svantaggio, visto che a volte non sono integrati nella
truppa. Il postino militare è comunque una persona assai apprezzata da tutti. A proposito: un sottufficiale della posta da campo assolve la SSU logistica ridotta e non presta 430 giorni di servizio, bensì
solo 260 come un soldato.
Il 3 maggio a Morat organizzeremo una grande festa con gare, esposizioni, una sfilata, una cerimonia ufficiale e una serata ricreativa.
Oltre a ospiti dell’esercito, della posta e della politica, in primo piano vi saranno gli ex postini militari e quelli ancora attivi. Il 3 maggio festeggeremo in modo adeguato e daremo spazio sufficiente alle
discussioni tra i vecchi camerati della posta da campo per evocare i
bei tempi. Inoltre emetteremo un francobollo speciale posta A (foto)
che sarà disponibile presso gli uffici postali dal 6 marzo. Illustrerà
il nostro compito principale ovvero quello di trasmettere emozioni.
Il francobollo sarà offerto anche presso il padiglione della posta da
campo in occasione di AIR 14 a Payerne.
Chi festeggia il compleanno, può esprimere un desiderio. Qual
è il suo desiderio più grande quale capo della posta da campo?
(Risata) Vorrei che i clienti presso la truppa continuassero ad essere contenti delle nostre prestazioni e che i soldati non andassero in
congedo per un paio di settimane e anche il loro cellulare non avesse campo. In tal caso la lettera festeggerebbe una rinascita e il valore della posta aumenterebbe di botto. Oggi i postini militari sono sì
presenti, ma in caso di problemi nella rete comunicativa potremmo
nuovamente dare prova delle nostre capacità.
Come cambierà la posta da campo nei prossimi anni?
Ci orientiamo ai cambiamenti in corso nel settore postale civile – meritano a mio avviso di essere menzionati gli sforzi profusi per l’introduzione di un codice datamatrix nella posta-lettere del comando,
per garantirne il rilevamento elettronico – ma per noi è piuttosto determinante l’ulteriore sviluppo dell’esercito. Vi sarà anche nel nostro
ambito una riduzione degli effettivi. E con il Concetto relativo agli
Facts & Figures sulla posta da campo 2013
Effettivi:
• 5 ufficiali della posta da campo
• 31 sottufficiali della posta da campo delle piazze d’armi
• 250 soldati d’esercizio della posta da campo
• 150 sottufficiali della posta da campo nei battaglioni e nei gruppi
Foto: Gaby Zimmer
Recentemente istruiti:
• 20 sottufficiali della posta da campo
• 30 soldati d’esercizio della posta da campo
Traffico posta da campo (rif / rest) in Svizzera all’anno:
• 1,9 mio. di lettere
• 1,3 mio. di quotidiani
• 260 000 pacchi
• 60 000 versamenti e prelievi
Traffico postale Swisscoy / Kosovo (rif / rest):
• 11 500 lettere
• 10 600 quotidiani
• 7600 pacchi
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Rinaturalizzazione annuale a Thun
Il carro armato crea nuovi spazi vitali
Il carro armato che all’inizio dell’anno attraversa nel bel mezzo il canneto
attentatori ambientali, ma della scuola dei blindati 22 sotto la direzione
della natura e dei monumenti di armasuisse. Uno sguardo dietro le quinte
sulla piazza d’armi di Thun mostra l’importanza di quest’azione.
Christine Hartmann, Comunicazione Forze
terrestri
Sulla piazza d’armi di Thun esiste una simbiosi tra esercito e natura che non è percettibile a prima vista. Ampie parti dell’Allmend
di Thun sono considerate zone di protezione
della natura d’importanza nazionale e certificate come «parco naturale». L’Allmend
è inoltre uno dei pochi posti in cui vivono
ancora rospi comuni, ululoni dal ventre giallo
e corrieri piccoli.
Carri armati che creano nuovi spazi vitali?
piazza d’armi di Thun sono stati
ispezionati sul posto, assieme
agli specialisti di armasuisse e
della Base logistica dell’esercito
(BLEs), i luoghi da attraversare
successivamente con il carro armato. I due istruttori specialisti
aiut suff Marcial Jenni e aiut suff
André Wullschleger della scuola
dei blindati 22 hanno guidato il carro
armato da combattimento Leopard nel
terreno. Dopo la prima corsa ancora un po’
esitante, i due hanno sfruttato la potenza
del blindato di 55 tonnellate con 1500 CV
attraversando con slancio il terreno con una
profondità fino a 1.50 metri. «È importante
che il carro armato circoli in questo settore e
attraversi il canneto per liberare lo specchio
d’acqua. Grazie a questa operazione è possibile prevenire l’interramento», spiega il dr.
David Külling, responsabile del Centro di
competenza per la protezione della natura e
dei monumenti di armasuisse.
Un tempo l’Allmend era il letto del
fiume Kander
La parte posteriore dell’Allmend di Thun, che
coincide con il vecchio letto del fiume, è un
prodotto della deviazione della Kander di cui
ricorre quest’anno il 300°. anniversario. La
deviazione del fiume nel lago ha comportato
un abbassamento della falda freatica a circa
10 metri sotto la superficie terrestre. Sono
rimasti solo alcuni piccoli rigagnoli residui
che portano un po’ d’acqua e mantengono
vivo il ricordo del fiume. Le pietre e il terreno macinati e
compattati
in
argilla dai cingolati hanno permesso di
evitare l’infiltrazione
dell’acqua nel terreno.
L’esercito utilizza il sedime a scopo d’istruzione già da oltre 150 anni.
Sotto questo influsso è
sorto un paradiso naturale unico nel suo genere
con una zona umida
ricca di specie in cui vivono rospi, libellule e
uccelli palustri rari.
Inoltre vi si trova il
Foto: Christine Hartmann
Il rospo comune trascorre tutto l’anno in
spazi vitali caratterizzati da una vegetazione
rada, zone esposte al sole e terreno smosso.
Prima di deporre le uova in acquitrini poco
profondi nel periodo compreso tra aprile e
giugno, trascorre l’inverno sotto un sasso
oppure nella terra. Si approfitta quindi della
stagione fredda anche per creare nuovi spazi
vitali attraversando in modo mirato il terreno
con il carro armato. Al tempo stesso si tratta
di una buona opportunità d’istruzione con
situazioni di guida impegnative.
Alla fine di gennaio 2014 è stata effettuata l’annuale rinaturalizzazione ambientale a Thun. Sotto la regia del comando della
della piazza d’armi di Thun, non è opera di
del Centro di competenza per la protezione
dell’annuale rinaturalizzazione ambientale
Prima …
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Foto: messe a dispo
Foto: messe a dispo
Foto: Christine Hartmann
Da maggio nei campi ghiaiosi smossi con
gli acquitrini poco profondi torneranno a
deporre le uova i rospi comuni.
Rospo comune
Libellula splendente
più grande prato arido protetto a livello
nazionale delle pianure del Canton Berna.
«Protezione delle natura e utilizzazione
per scopi militari sono come gemelli siamesi»,
afferma il dr. Külling. «Negli ultimi 10 anni il
Centro di competenza per la protezione della
natura e dei monumenti del DDPS in collaborazione con il comando della piazza d’armi e
il Centro logistico dell’esercito si è adoperato
per invertire la tendenza all’imboschimento
dell’Allmend. Se non lo si facesse si ripeterebbe ripetuta la stessa situazione di 12 anni
fa: gli specchi d’acqua si prosciugherebbero e
sarebbero invasi
dalla vegetazione. Di conseguenza gli anfibi,
e in particolare la specie minacciata del rospo
comune, perderebbero il loro spazio vitale.»
Non solo nei canneti, ma anche sulle
superfici ghiaiose sorgono nuovi spazi vitali.
I due sottufficiali di professione a bordo del
carro armato attraversano più volte varie zone
ghiaiose procedendo a zig zag, per ripartire la
ghiaia e il pietrisco. Oltre a creare nuovi posti
in cui il rospo comune può deporre le uova,
viene così creato un ambiente gradito anche
al corriere piccolo. Grazie al suo piumaggio
marrone, questo uccellino delle dimensioni
di un passero si mimetizza bene
e depone le sue uova
punteggiate di color
sabbia in modo
quasi invisibile
all’occhio umano in una conca
piatta sulla nuda ghiaia.
zone affinché gli animali rimangano indisturbati», spiega l’incaricato per l’ambiente del
Centro logistico di Thun, Rolf Dänzer. Sincronizzando il normale utilizzo per scopi militari
con gli interessi della natura, nonché grazie
a impieghi mirati di carri armati, le colonie
di rospi comuni hanno avuto la possibilità
di riprendersi e i corrieri piccoli hanno ricominciato a covare le uova. Alla stessa stregua
si sta stabilizzando la varietà di libellule. Il dr.
Külling spiega che i luoghi particolarmente
ricchi di specie sono le zone di transizione tra i
percorsi principali e i cespugli. Per mantenerli
possibilmente ampi distruggendo il meno
possibile, questi settori sono accessibili per
l’istruzione militare con i carri armati solo
durante pochi giorni ogni paio d’anni.
Quando in primavera la vegetazione
tornerà a fiorire le tracce lasciate dal carro
armato non si vedranno più. Gli anfibi torneranno a deporre le uova negli acquitrini e
gli uccelli nidificheranno nei dintorni. Così il
territorio, unico nel suo genere, dell’Allmend
di Thun potrà svilupparsi ulteriormente e
potrà essere annoverato anche in futuro tra
le zone di protezione della natura più preziose
del Paese.
I punti esposti
vengono sbarrati
Foto: Christine Hartmann
«Effettuiamo regolarmente
dei controlli per verificare dove
ci sono animali impegnati a deporre
uova o a covare. Così possiamo sbarrare certe
… dopo
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L’esercito si prepara per la Conferenza dei ministri dell’OSCE a Basilea
Un partner importante per la sicurezza
L’Esercito svizzero fornisce appoggio al Cantone di Basilea Città nel quadro delle misure di sicurezza in vista della Confe­
renza dei ministri dell’OSCE del dicembre 2014. Un massimo di 5000 militari fornirà per otto giorni un servizio d’appoggio
per proteggere principalmente immobili e persone, sorvegliare lo spazio aereo e assicurare il supporto logistico.
Il 27 febbraio 2014 il capo dello Stato maggiore di condotta dell’esercito, il divisionario Jean-Marc Halter, ha discusso gli aspetti operativi con i
suoi diretti subordinati in qualità di comandante impiego sussidiario di sicurezza (CISS).
Urs Müller, Comunicazione SMCOEs
Dal 1975 la Svizzera è attiva in seno all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione
in Europa (OSCE). L’OSCE, cui aderiscono
57 Paesi di America del Nord, Europa e Asia,
è la principale organizzazione regionale per
la sicurezza a livello mondiale e si adopera
per garantire pace, democrazia e stabilità a
oltre un miliardo di persone. La Svizzera, che
quest’anno ne ha assunto la presidenza, è responsabile anche dell’organizzazione e dello
svolgimento del Consiglio dei ministri, che
dell’OSCE è organo direttivo e decisionale
centrale. Dal 3 al 5 dicembre a Basilea sono
attesi circa 1200 delegati di Paesi aderenti e
Paesi partner, di organizzazioni internazionali e di organizzazioni non governative e
circa 200 operatori dei media. L’incontro tra
le ministre e i ministri degli esteri è previsto
il 4 e il 5 dicembre.
Impiego sussidiario dell’esercito
La responsabilità dell’organizzazione delle
misure di sicurezza spetta al Cantone di
Basilea Città; conformemente alle sue competenze la Confederazione svolgerà attività
di sicurezza interna. Il Consiglio federale e
il Parlamento hanno incaricato l’esercito di
fornire un appoggio sussidiario alle misure di
sicurezza messe a punto per la Conferenza del
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Consiglio dei ministri. L’esercito garantirà il
proprio apporto sotto la responsabilità operativa delle forze di sicurezza civili laddove le
risorse della polizia intercantonale non fossero sufficienti. Conformemente al decreto
federale sull’impiego dell’esercito, quest’ultimo è limitato a un massimo di 5000 militari
in servizio d’appoggio per un periodo non
superiore a otto giorni. Il servizio d’appoggio
prevede l’istruzione specifica all’impiego e
attività di installazione e smantellamento.
Due anni di preparativi
I preparativi per l’impiego dell’esercito sono
iniziati nel dicembre 2012, tre mesi dopo la
decisione del Consiglio federale di scegliere Basilea come luogo della Conferenza. A
parteciparvi sono state chiamate formazioni
della fanteria, del genio e del salvataggio, l’aiuto alla condotta, la difesa NBC, la sicurezza
militare, la Sanità militare e i conducenti
di cani.
L’incarico dell’esercito comprende attività di protezione e appoggio analoghe a
quelle svolte in eventi come l’annuale World
Economic Forum (WEF) o – per Basilea – i
Campionati europei di calcio del 2008. La
formazione d’impiego a terra, per esempio,
garantirà la protezione di immobili e persone e fornirà supporto alle autorità civili
nei settori telecomunicazioni e logistica. Al
centro che ospita la Conferenza l’esercito sarà
presente unicamente con la polizia militare
e non presterà servizio d’ordine.
Collaborazione internazionale
Le operazioni a terra si svolgeranno sotto la
responsabilità della polizia cantonale di Basilea Città; la sorveglianza dello spazio aereo,
invece, che rientra tra i compiti originari
della Confederazione, sarà assunta dalle sole
Forze aeree svizzere. Queste ultime stanno
lavorando in stretta collaborazione con le
aviazioni militari di Francia e Germania
per attuare la limitazione dello spazio aereo
nel triangolo compreso fra i tre Paesi. La
formazione d’impiego aria effettuerà, oltre
al servizio di polizia aerea, anche voli di
sorveglianza e trasporti aerei.
Sicurezza, ma con discrezione
Il Consiglio dei ministri dell’OSCE è uno dei
principali appuntamenti politici sinora ospitati a Basilea e rappresenta una sfida sul piano
sia logistico sia della sicurezza. Nell’area della
fiera di Basilea sono pertanto previste limitazioni a orari e luoghi di accesso. L’obiettivo
degli organizzatori è comunque di attuare le
misure di sicurezza con la massima discrezione possibile e di mantenerle proporzionate e
circoscritte allo stretto necessario.
Il CEs a colloquio con i suoi interlocutori
Dialogare per capirsi meglio
Il capo dell’esercito cura regolarmente i contatti con i suoi interlocutori, tra cui figurano le organizzazioni di milizia, per sensibilizzarli alle problematiche dell’esercito e illustrare l’importanza della sicurezza per l’attuale e il futuro benessere della
Svizzera.
Christian Kurth, Comunicazione Difesa
L’ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs) ha importanti ripercussioni sulla milizia. Da qui l’interesse, per il CEs, di mantenere vivi gli
scambi di opinioni con le sue organizzazioni e di fornire loro in tempo utile, attraverso incontri periodici, informazioni di prima mano a
beneficio delle truppe. Questo approccio consente alle organizzazioni di potersi esprimere partecipativamente in modo libero e aperto.
Lo conferma Andreas Widmer, presidente dell’AWM (Comunità di
lavoro per un esercito di milizia efficiente e garante della pace): «Apprezzo la possibilità di scambi di opinioni critici e aperti, perché aiuta
a capire meglio comportamenti e decisioni e contribuisce a raggiungere l’obiettivo comune di una Svizzera sicura». I contatti con la milizia offrono inoltre al comandante di corpo Blattmann spunti importanti e riscontri diretti dalla base.
La partecipazione attiva della milizia
Un dare e avere tra mondo economico ed esercito
Le aziende beneficiano della sicurezza garantita dall’esercito, che rappresenta l’attore determinante del dispositivo di protezione della Svizzera, e apprezzano la formazione alla condotta, ampia e sistematica,
che esso impartisce ai loro quadri. Per garantire queste prestazioni, l’esercito attinge dal mondo economico i soldati che annualmente prestano il servizio militare, cercando naturalmente di reclutare le proprie giovani leve tra gli elementi migliori, cioè tra quelli che
già primeggiano a livello professionale nelle aziende. Per approfittare uno dell’apporto dell’altro, entrambi i partner devono tuttavia conoscere le reciproche esigenze. Oltre alle formazioni di milizia, l’economia rappresenta pertanto un interlocutore determinante, con i
quale il CEs intrattiene un dialogo intenso e costante.
«Per i nostri membri gli incontri con il CEs rappresentano un’importante piattaforma non solo d’informazione, ma anche di scambio aperto e spontaneo
tra le associazioni mantello» afferma Peter Lombriser, presidente centrale
dell’Associazione svizzera dei sottufficiali ASSU.
Foto: CME
Gli incontri del CEs con le associazioni, le organizzazioni e i formatori di opinioni hanno luogo da alcuni anni, sono dedicati al dialogo reciproco e possono includere dimostrazioni pratiche sul terreno.
Obiettivo prioritario del CEs è sensibilizzare i propri interlocutori
alle attuali e future problematiche dell’esercito. Nelle ultime riunioni a Bülach e Bure con direttori generali stranieri di aziende svizzere operanti a livello internazionale, il comandante di corpo André
Blattmann ha constatato che gli attuali temi dell’esercito suscitano
notevole interesse. Durante i recenti incontri con le organizzazioni
di milizia a Berna, il CEs ha inoltre ricevuto grande apprezzamento
per i progressi ottenuti nel quadro dell’ulteriore sviluppo dell’esercito.
Il capo dell’esercito è continuamente in contatto con partner importanti: eccolo mentre parla ai rappresentanti delle formazioni di milizia.
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Domande dall’economia privata direttamente al capo dell’esercito
«Apprezziamo molto questo
dialogo con l’esercito»
Foto: CME
Anche quest’anno, in occasione della manifestazione dell’esercito per quadri di ditte con sede
in Svizzera e attive a livello globale, il dialogo tra l’economia privata e l’esercito ha aperto nuove
prospettive per entrambe le parti. Gli ospiti hanno sfruttato intensamente la possibilità di porre
le proprie domande anche direttamente al capo dell’esercito.
Ruth van der Zypen, Comunicazione D
Come già l’anno scorso, sulla piazza d’armi di Bülach la manifestazione è stata ospitata dalla brigata blindata 11. Il comandate del battaglione di zappatori carristi 11, tenente colonnello Thomas Ott, il
suo aiutante, capitano Lukas Schönenberger, e il comandante della brigata, Willy Brülisauer, hanno da subito instaurato un dialogo con gli ospiti.
«Trovo apprezzabile il fatto che con questo dialogo venga
gettato un ponte tra l’esercito e l’economia privata. Nel
mio Paese facevo parte dell’esercito; per questo motivo,
per me i punti di collegamento tra gli ambiti civili e quelli
militari in Svizzera sono un fattore molto positivo».
John-James Farquharson, Conzzeta AG
Vantaggi per la carriera civile
Le presentazioni del capo dell’esercito e del brigadiere Willy Brülisauer, destinate in particolare agli ospiti stranieri e a coloro che intrattengono pochi contatti con l’esercito, hanno illustrato gli incarichi e le strutture dell’Esercito svizzero.
Dal punto di vista dell’economia privata, le assenze prolungate dei collaboratori per il servizio militare sono comprensibilmente
un fattore negativo. Tuttavia, il fatto che nei corsi di formazione per
ufficiali i giovani possano già accumulare esperienza pratica di condotta rappresenta un notevole valore aggiunto per la carriera civile.
«Nella mia ditta, diverse persone con cui ho collaborato
sono ufficiali dell’esercito. Oggi ho capito che le loro
competenze sociali potrebbero in parte provenire dalla
formazione alla condotta militare. Posso quindi valutare
meglio l’istruzione militare e ho un’ottima impressione delle
svariate competenze che vengono insegnate in tale ambito.
Neda Vukmirovic, Institut Straumann AG
Diversi percorsi professionali – un team
Durante la dimostrazione sul terreno, il battaglione zappatori carristi 11 ha impressionato il pubblico civile sgomberando degli ostacoli
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grazie al proprio materiale e alle numerose competenze acquisite. La
presentazione personale di alcuni militari del battaglione ha dimostrato come il gruppo sia formato da svariati professionisti, dal meccatronico al matematico. Ciò può rappresentare un vantaggio sia sul
piano personale che su quello professionale.
«In Svizzera esiste già un forte legame tra l’esercito e la
popolazione. È particolarmente positivo il fatto che
l’esercito cerchi attivamente il contatto con l’economia,
in modo da promuovere il dialogo».
Hans Fluri, CEO Avecon AG
Tempo ben investito
Nella discussione finale il presidente di Swissmem ed ex colonnello
SMG Hans Hess ha tratto una chiara conclusione: la coesistenza e la
collaborazione tra il settore civile e quello militare rappresenta una
situazione «win-win». Il tempo in cui le ditte mettono a disposizione
un collaboratore per il servizio militare o addirittura per la carriera
di ufficiale è tempo ben investito.
«Mi impressiona vedere la disciplina che
contraddistingue i collaboratori svizzeri sul posto di
lavoro. Quando ho visto le prestazioni fornite durante il
servizio militare ho pensato: il servizio militare gioca
sicuramente un ruolo!»
Paul Nelson, Zimmer AGG
Flessibilità e dialogo
Durante la tavola rotonda è emersa l’importanza di concessioni reciproche. Il presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori, Valentin Vogt, si è detto soddisfatto della disponibilità al dialogo dell’esercito. Secondo Vogt, questo è un punto d’importanza fondamentale.
Il capo dell’esercito ha assicurato che tale dialogo è molto apprezzato anche da parte dell’esercito e che la flessibilità da entrambe le parti
rappresenterà un punto di riferimento per il futuro. Gli interlocutori
odierni sono infatti dipendenti tra loro per un’economia di successo e per la sicurezza.
Il ten Aurelio Börlin, giovane ricercatore svizzero 2013
I migliori fanno carriera
Foto: messe a dispo
«Das sind die cleversten Jugendlichen im Baselbiet», questi sono i giovani basilesi più brillanti, così titolava l’8 maggio 2013
il quotidiano di Basilea campagna, fiero dei suoi cinque giovani ricercatori premiati nell’ambito del concorso «Scienza e
­gioventù». Fra questi il neo-tenente Aurelio Börlin che, dopo un anno di servizio militare, a marzo ha terminato il pagamento
del grado di tenente presso la S San 42 di Airolo, e che abbiamo incontrato prima di tornare sui banchi di scuola.
Giorgio Krüsi, Comunicazione Forze terrestri
«A militare ho acquisito l’arte del condurre
nonché utili conoscenze tecniche. Un’ottima
esperienza anche culturale e linguistica», così
esordisce il ten Aurelio Börlin della cp san 6,
«questo dopo gli esami di maturità che, mi
fa piacere, hanno incuriosito anche la comunicazione dell’esercito. Mi sono occupato di
un tema poco noto ma ero determinato a
scoprire qualcosa di nuovo». Per il suo lavoro
di diploma presso il liceo di Oberwil Aurelio
Börlin ha voluto confrontarsi con il fenomeno delle illusioni ottiche, la «Motion induced
Blindness»: l’occhio umano tende a focalizzarsi sulle cose in movimento, scartando
invece quanto è statico. Ce l’ha fatta perché
la sua ricerca, condotta su un campionario di
età diverse, ha permesso di dimostrare che
questi effetti sono lampanti ma diversificati
a dipendenza dell’età dei soggetti. In particolare gli anziani hanno un’elasticità mentale,
oltre che fisica, inferiore rispetto al giovane.
La scoperta si presta per delle riflessioni per
esempio relative ai conducenti sulla strada,
o ai cacciatori in agguato se non al milite
reattivo all’incursione nemica …
In internet sono rappresentate varie illusioni ottiche, fra queste quelle del forse più noto
«cerchio rotante» di pallini lilla che cambiano
colore, conosciuto anche come «Pac-man illusion», creata da Jeremy Hinton nel 2005.
«La visualizzazione, l’illusione ottica
e gli stimoli dei video da sempre mi appassionano e, pur iscritto ad una maturità
economica, dopo qualche ricerca nel web
ho scovato qualcosa di stimolante per il mio
lavoro di diploma» prosegue il determinato
ten Aurelio Börlin. Il docente che lo seguiva
nel lavoro l’ha stimolato ad annunciarsi al
concorso «Scienza e gioventù». Bingo! Oltre
A. Börlin: «La foto è stata fatta in modo tale da poter riconoscere chiaramente quali parti si
muovono in uno stimolo animato».
ad un premio ordinario ad Aurelio è pure
stato assegnato un premio speciale per il suo
lavoro «eccezionale e innovativo»: la possibilità di partecipare a MOSTRATECH 2013 di
Novo Hamburgo in Brasile, la fiera-concorso
dove nell’ottobre scorso sono stati presentati
1500 progetti innovativi realizzati da giovani
ricercatori di 32 Paesi diversi.
In Brasile Aurelio Börlin ottiene una
speciale menzione, non invece un premio non
essendo iscritto ad alcuna scuola (in autunno
Aurelio era in servizio militare, al beneficio
di un congedo concesso per l’avventura in
Sud America). «Il networking, la conoscenza
delle lingue e delle altre culture mi appassionano parecchio. Anche per questo, prima di
affrontare la 3.a liceo, ho frequentato per un
anno una High school del Minnesota (USA),
ma l’inglese non basta. A Novo Hamburgo
tutto si discuteva in portoghese, per noi è
stata dura. Mi piacerebbe tornare in Brasile
anche per studiare anche questa lingua.»
Cos’altro si porta a casa ed a cosa si prepara ora il ten Aurelio Börlin? «Sono molto
riconoscente all’esercito perché mi ha pure
concesso di condurre una sezione di lingua
francese: in un’altra lingua devi impegnarti
assai ma se come me hai fortuna, sei ricambiato dalla grande motivazione che la truppa
sa dimostrarti. Ora mi preparo per gli esami
di ammissione alla facoltà di medicina a Basilea e mi congedo dal servizio militare dove,
mi chiedo, se un giorno non vorrò assumere
maggiori responsabilità …».
Il ten Aurelio Börlin
2012Maturità con indirizzo «Economia e diritto» al
liceo di Oberwil BL
2013 Gennaio–marzo: stage presso Hoffmann La Roche
Marzo–aprile 2013: SR presso la Scuola sanitaria 42-1
Maggio–giugno 2013: SSU Log 42-1
Giugno–luglio 2013: Corso tecnico per ufficiali
Agosto-ottobre 2013: SU Log 1-14 (d/f)
Ottobre-marzo 2014:pagamento grado quale caposez presso la S San 42-3
Hobby:
nuoto, cucina, viaggi, letture
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NOVITÀ sulla piattaforma e-learning dell’Esercito svizzero:
PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
NELL’ESERCITO
Contenuti
• Destinato a tutti i militari.
Questa lezione le servirà perché:
• potrà contribuire alla protezione della natura e quindi del
nostro ambiente;
• contribuirà a ridurre le spese personali e dell’esercito;
• avrà accesso a un glossario per la consultazione di termini
sconosciuti.
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Ausilio d’istruzione destinato agli incaricati dell’esercito per l’ambiente (IA)
• Si illustrano vari processi e caratteristiche della natura.
Documentazione 51.311 i
Documentazione 51.311 i
• Sensibilizzazione su vari aspetti della protezione dell’ambiente.
Ausilio d’istruzione destinato agli incaricati
dell’esercito per l’ambiente
(IA)
Per maggiori informazioni:
www.lmsvbs.admin.ch
Valevole dal 01. 09. 2005
Stato al
01. 01. 2012