Gastroenterologia, reparto e servizi dimezzati

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Sabato 20 dicembre 2014
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Reggio
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“ERINNI” Davanti alla Corte d’assise del Tribunale di Palmi al via il rito ordinario
Parte il processo per dieci imputati
I fatti di sangue partono dall’omicidio di Bonarrigo e la vendetta dei Mazzagatti
di DOMENICO GALATÀ
PALMI – Ha preso il via ieri
mattina davanti alla Corte
d’Assise del Tribunale di
Palmi, presieduta dal giudice Silvia Capone, il processo con rito ordinario
scaturito dall’operazione
denominata “Erinni”, l’indagine condotta dalla Dda
di Reggio Calabria chiamata a far luce su una serie di
omicidi e sulle dinamiche
che hanno contraddistinto
la contrapposizione e gli
equilibri tra le cosche Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo da una parte e FerraroRaccosta dall’altra, tutte
originarie del territorio di
Oppido Mamertina. Sono
in tutto dieci gli imputati
ad aver optato per il rito ordinario (mentre i restanti
undici rinviati a giudizio
hanno optato per l’abbreviato in corso di svolgimento a Reggio Calabria).
Si tratta di Rocco Mazzagatti, Simone Pepe, Leone e
Pasquale Rustico, Rocco
Alessandro Ruffa, Domenico Scarfone, Domenico Polimeni, Giuseppe Ferraro,
Valerio Pepe e Silvana Attenni (quest’ultima imputata a piede libero). Gli imputati sono accusati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di
stampo mafioso, omicidi,
intestazioni fittizie di beni,
riciclaggio e investimento
di denaro di provenienza illecita. Il processo è stato
“incardinato” con le richieste di ammissione delle prove e delle liste dei testi da
parte del Pm Giulia Pantano e dei numerosi avvocati
che compongono il collegio
difensivo. La prossima
udienza è stata fissata per il
26 gennaio prossimo. Tra
gli imputati figura quel Simone Pepe, figliastro di Domenico Bonarrigo, ucciso
nel 2012 nelle campagne di
Oppido Mamertina, considerato dall’accusa elemento di spicco del clan Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo,
autore di omicidi e attivo
nel traffico di droga nel territorio di Roma. È stato
POLISTENA
“La Festa”
sul palco
di Scimone
e Sframeli
Pasquale Rustico
Domenico Polimeni
Leone Rustico
Simone Pepe
proprio a fornire numerosi
elementi agli investigatori
che lo hanno intercettato
per mesi e mesi raccogliendo numerosi elementi convogliati nelle carte dell’inchiesta. Il processo dovrà
fare luce sull’omicidio di
Bonarrigo e sulla successiva vendetta voluta dai Mazzagatti che avrebbe portato
all’eliminazione di Vincen-
zo Ferraro, Francesco Raccosta, Carmine Putrino, e
Vincenzo Raccosta. Morti
racchiuse nello spazio di
pochi mesi, segno di della
fibrillazione che avrebbe
pervaso le cosche tra marzo
e maggio del 2012. Fatti di
sangue che sarebbero stati
commessi con modalità
atroci, come nel caso dell’omicidio di Carmine Putrino
e Francesco Raccosta, quest’ultimo, secondo quanto
ricostruito dagli inquirenti, prima pestato a sangue e
poi dato in pasto ai maiali
mentre si trovava ancora in
vita. L’efferatezza di alcuni
soggetti farebbe il paio con
una certa anima “imprenditoriale” che avrebbe permesso l’investimento sul
mercato immobiliare della
Capitale di cospicue somme
di denaro ottenute in maniera illecita. Un “ramo” di
cui si sarebbe occupato
Rocco Mazzagatti, che attraverso una serie di prestanome, avrebbe gestito
un vasto giro di attività imprenditoriali a Roma ed in
Calabria, tra cui attività di
commercio di automobili e
distributori di carburante.
“ECLISSI” Considerati vicini alla cosca Bellocco scarcerati dal Tdl
Liberi Di Bella e Georgeva Trifonova
SAN FERDINANDO – Due scarcerazioni nell’ambito dell’operazione
Eclissi, eseguita l’8 novembre dai
carabinieri che ha portato al fermo
di 24 indiziati di delitto (ed a successiva ordinanza di custodia cautelare) tra Rosarno e San Ferdinando,
ed ha visto coinvolti tra gli altri il
sindaco Domenico Madafferi ed il
vicesindaco Santo Celi. Il Tribunale
del Riesame di Reggio Calabria ha
disposto la scarcerazione di Di Bella
Francesco, e di Georgeva Viktoriya
Trifonova indagati tra l’altro di associazione a delinquere di stampo
mafioso. Di Bella in particolare è accusato di essere partecipe alla cosca
“Bellocco-Cimato” con il compito di
assicurare le comunicazioni tra gli
associati, eseguire le direttive dei
vertici dell’associazione nell’interesse dell’intera organizzazione
criminale, occuparsi della custodia
di armi, nella disponibilità della cosca, e dell’acquisto di inneschi per
confezionare il munizionamento.
La Georgeva secondo gli inquirenti
è invece partecipe della cosca “Bellocco-Cimato”, con il compito di “postina” per veicolare informazioni
tra sodali, recapitare armi da Cimato Ferdinando a Malvaso Gregorio
nonché di gestione delle attività
commerciali riconducibili a Malvaso. I giudici del riesame accogliendo le istanze dei difensori avvocato
Michele Novella per entrambi gli
indagati, avvocato Carlo Morace
per Di Bella ed avvocato Claudio Novella per la Georgeva, hanno dispo-
Francesco Di Bella
sto l’immediata scarcerazione dei
due per carenza di gravità indiziaria nei loro confronti. Si tratta delle
prime due scarcerazioni tra le persone arrestate nell’operazione
Eclissi.
ASP Appello della Uil ai vertici: «A Polistena aperto solo di mattina, a Locri un medico solo»
Gastroenterologia, reparto e servizi dimezzati
di PIERO CATALANO
POLISTENA - «Malgrado i diversi
atti di riorganizzazione della rete
ospedaliera adottati recentemente,
che trasferiscono e riorganizzano
unità operative e servizi, ancora
oggi malgrado le nostre reiterate
proteste e lamentele, la gastroenterologia degli ospedali spoke di Polistena e Locri, arrancano ed annaspano: il servizio di gastroenterologia del p.o. di Polistena è aperto solo nelle ore mattutine mentre a Locri è presente un solo medico».
Lo scrive la segreteria provinciale della Uil-Fnp in una lettera indirizzata al direttore generale f.f. dell’Asp di Reggio Ermete Tripodi e al
commissario PdR Luciano Pezzi,
nella quale viene messo in risalto
l’annoso problema che riguarda il
L’ospedale di Polistena
servizio di gastroenterologia, in
due ospedali della provincia reggina con un bacino di utenza rilevante. Nella missiva viene evidenziato
tra l’altro, che il ministero della Sa-
lute nel definire le caratteristiche
degli ospedali sede Dea di I° livello,
individua i servizi da erogare, e nell’individuare le funzioni spoke, tra
l’altro, afferma, che l’ospedale deve
essere, di norma, dotato di struttura d endoscopia in urgenza con servizio di G.A. o di reperibilità. «Negli
ospedali spoke di Polistena e Locri
ciò non succede – si legge nella missiva della Uil-Fnp reggina - nell’ospedale di Locri è presente un solo
medico per la gastroenterologia,
mentre in quello di Polistena, pur
essendo presenti 5 medici, il servizio è aperto nelle sole ore antimeridiane senza servizio di p.d.. Inoltre
– scrive ancora la segreteria provinciale Uil-Fnp - periodicamente, i
medici della stessa u.o. sono comandati (?) a prestare la loro attività in altri posti. Allora la domanda
che ci poniamo e poniamo a lor signori è, come è possibile che un
ospedale spoke, sede di Dea I° Livello possa lavorare solo nelle ore antimeridiane? Come è possibile che un
ospedale di tale classificazione e
malgrado i dettami di direttive nazionali e regionali siano esplicite,
non eroghi, almeno, un servizio h
12 con la G.A. o la p.d. per garantire le urgenze? E tra gli innumerevoli atti di “fine legislatura” non un
atto che riorganizzi tali servizi. Sino a quando – conclude la lettera
del sindacato - si potranno sopportare tali storture e sovraccaricare
l’attività dell’altro ospedale esistente in provincia e cioè l’A.O., con gli
evidenti disagi per utenti ed operatori?». Domande che attendono
una risposta, urgente, da parte dei
destinatari della lettera.
POLISTENA - Il cartellone della Residenza
teatrale della Piana
propone stasera una
delle compagnie italiane più importanti e premiate a livello internazionale. Spiro Scimone
e Francesco Sframeli
saranno in scena, all’Auditorium comunale di Polistena, alle
21.30, con “La Festa”,
uno dei loro lavori più
noti, scritto da Spiro
Scimone, premio Candoni Arta Terme per la
nuova drammaturgia.
Scimone e Sframeli,
messinesi di origine,
rappresentano la nuova drammaturgia italiana all’estero, i loro
spettacoli hanno girato
i principali festival europei, ricevendo prestigiosi riconoscimenti, e
il loro repertorio continua ad essere presente
nei principali teatri italiani. Caratterizzati da
una rielaborazione in
chiave originale dei temi classici del teatro
novecentesco, i due artisti utilizzano il loro
dialetto, il siciliano, che
si trasforma, come nel
caso de “La festa”, in un
italiano che diventa
una particolare “lingua
teatrale”. I loro temi, la
solitudine, l’emarginazione, la disumanità del
nostro tempo danno vita a personaggi assurdi, grotteschi, al contempo amari e malinconici. La festa del titolo
celebra un anniversario, i trent’anni di matrimonio della coppia.
In scena un padre, una
madre e un figlio, rinchiusi nello spazio geometrico di un’astratta
cucina. Ciascuno dei
tre personaggi recita la
propria parte. L’appuntamento chiude la rassegna di prosa per l’anno 2014, “la Bella stagione” della Residenza
teatrale della Piana, gestita dalla Compagnia
Dracma, invece continua con due appuntamenti, della rassegna
“Teatro di Tradizione”,
sempre
all’Auditorium, inizio ore 21,30:
sabato 27 con la commedia brillante “Tentu
e provu, ma no u trovu”
e domenica 28 con la
commedia
brillante
“Tutto fumu e … nenti
arrostu”, a cura del
Teatro Stabile “Città di
Polistena”, per poi riprendere a gennaio.
p.c.