E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Sabato 20 dicembre 2014 [email protected] Reggio 35 “ERINNI” Davanti alla Corte d’assise del Tribunale di Palmi al via il rito ordinario Parte il processo per dieci imputati I fatti di sangue partono dall’omicidio di Bonarrigo e la vendetta dei Mazzagatti di DOMENICO GALATÀ PALMI – Ha preso il via ieri mattina davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Palmi, presieduta dal giudice Silvia Capone, il processo con rito ordinario scaturito dall’operazione denominata “Erinni”, l’indagine condotta dalla Dda di Reggio Calabria chiamata a far luce su una serie di omicidi e sulle dinamiche che hanno contraddistinto la contrapposizione e gli equilibri tra le cosche Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo da una parte e FerraroRaccosta dall’altra, tutte originarie del territorio di Oppido Mamertina. Sono in tutto dieci gli imputati ad aver optato per il rito ordinario (mentre i restanti undici rinviati a giudizio hanno optato per l’abbreviato in corso di svolgimento a Reggio Calabria). Si tratta di Rocco Mazzagatti, Simone Pepe, Leone e Pasquale Rustico, Rocco Alessandro Ruffa, Domenico Scarfone, Domenico Polimeni, Giuseppe Ferraro, Valerio Pepe e Silvana Attenni (quest’ultima imputata a piede libero). Gli imputati sono accusati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidi, intestazioni fittizie di beni, riciclaggio e investimento di denaro di provenienza illecita. Il processo è stato “incardinato” con le richieste di ammissione delle prove e delle liste dei testi da parte del Pm Giulia Pantano e dei numerosi avvocati che compongono il collegio difensivo. La prossima udienza è stata fissata per il 26 gennaio prossimo. Tra gli imputati figura quel Simone Pepe, figliastro di Domenico Bonarrigo, ucciso nel 2012 nelle campagne di Oppido Mamertina, considerato dall’accusa elemento di spicco del clan Mazzagatti-Polimeni-Bonarrigo, autore di omicidi e attivo nel traffico di droga nel territorio di Roma. È stato POLISTENA “La Festa” sul palco di Scimone e Sframeli Pasquale Rustico Domenico Polimeni Leone Rustico Simone Pepe proprio a fornire numerosi elementi agli investigatori che lo hanno intercettato per mesi e mesi raccogliendo numerosi elementi convogliati nelle carte dell’inchiesta. Il processo dovrà fare luce sull’omicidio di Bonarrigo e sulla successiva vendetta voluta dai Mazzagatti che avrebbe portato all’eliminazione di Vincen- zo Ferraro, Francesco Raccosta, Carmine Putrino, e Vincenzo Raccosta. Morti racchiuse nello spazio di pochi mesi, segno di della fibrillazione che avrebbe pervaso le cosche tra marzo e maggio del 2012. Fatti di sangue che sarebbero stati commessi con modalità atroci, come nel caso dell’omicidio di Carmine Putrino e Francesco Raccosta, quest’ultimo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, prima pestato a sangue e poi dato in pasto ai maiali mentre si trovava ancora in vita. L’efferatezza di alcuni soggetti farebbe il paio con una certa anima “imprenditoriale” che avrebbe permesso l’investimento sul mercato immobiliare della Capitale di cospicue somme di denaro ottenute in maniera illecita. Un “ramo” di cui si sarebbe occupato Rocco Mazzagatti, che attraverso una serie di prestanome, avrebbe gestito un vasto giro di attività imprenditoriali a Roma ed in Calabria, tra cui attività di commercio di automobili e distributori di carburante. “ECLISSI” Considerati vicini alla cosca Bellocco scarcerati dal Tdl Liberi Di Bella e Georgeva Trifonova SAN FERDINANDO – Due scarcerazioni nell’ambito dell’operazione Eclissi, eseguita l’8 novembre dai carabinieri che ha portato al fermo di 24 indiziati di delitto (ed a successiva ordinanza di custodia cautelare) tra Rosarno e San Ferdinando, ed ha visto coinvolti tra gli altri il sindaco Domenico Madafferi ed il vicesindaco Santo Celi. Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha disposto la scarcerazione di Di Bella Francesco, e di Georgeva Viktoriya Trifonova indagati tra l’altro di associazione a delinquere di stampo mafioso. Di Bella in particolare è accusato di essere partecipe alla cosca “Bellocco-Cimato” con il compito di assicurare le comunicazioni tra gli associati, eseguire le direttive dei vertici dell’associazione nell’interesse dell’intera organizzazione criminale, occuparsi della custodia di armi, nella disponibilità della cosca, e dell’acquisto di inneschi per confezionare il munizionamento. La Georgeva secondo gli inquirenti è invece partecipe della cosca “Bellocco-Cimato”, con il compito di “postina” per veicolare informazioni tra sodali, recapitare armi da Cimato Ferdinando a Malvaso Gregorio nonché di gestione delle attività commerciali riconducibili a Malvaso. I giudici del riesame accogliendo le istanze dei difensori avvocato Michele Novella per entrambi gli indagati, avvocato Carlo Morace per Di Bella ed avvocato Claudio Novella per la Georgeva, hanno dispo- Francesco Di Bella sto l’immediata scarcerazione dei due per carenza di gravità indiziaria nei loro confronti. Si tratta delle prime due scarcerazioni tra le persone arrestate nell’operazione Eclissi. ASP Appello della Uil ai vertici: «A Polistena aperto solo di mattina, a Locri un medico solo» Gastroenterologia, reparto e servizi dimezzati di PIERO CATALANO POLISTENA - «Malgrado i diversi atti di riorganizzazione della rete ospedaliera adottati recentemente, che trasferiscono e riorganizzano unità operative e servizi, ancora oggi malgrado le nostre reiterate proteste e lamentele, la gastroenterologia degli ospedali spoke di Polistena e Locri, arrancano ed annaspano: il servizio di gastroenterologia del p.o. di Polistena è aperto solo nelle ore mattutine mentre a Locri è presente un solo medico». Lo scrive la segreteria provinciale della Uil-Fnp in una lettera indirizzata al direttore generale f.f. dell’Asp di Reggio Ermete Tripodi e al commissario PdR Luciano Pezzi, nella quale viene messo in risalto l’annoso problema che riguarda il L’ospedale di Polistena servizio di gastroenterologia, in due ospedali della provincia reggina con un bacino di utenza rilevante. Nella missiva viene evidenziato tra l’altro, che il ministero della Sa- lute nel definire le caratteristiche degli ospedali sede Dea di I° livello, individua i servizi da erogare, e nell’individuare le funzioni spoke, tra l’altro, afferma, che l’ospedale deve essere, di norma, dotato di struttura d endoscopia in urgenza con servizio di G.A. o di reperibilità. «Negli ospedali spoke di Polistena e Locri ciò non succede – si legge nella missiva della Uil-Fnp reggina - nell’ospedale di Locri è presente un solo medico per la gastroenterologia, mentre in quello di Polistena, pur essendo presenti 5 medici, il servizio è aperto nelle sole ore antimeridiane senza servizio di p.d.. Inoltre – scrive ancora la segreteria provinciale Uil-Fnp - periodicamente, i medici della stessa u.o. sono comandati (?) a prestare la loro attività in altri posti. Allora la domanda che ci poniamo e poniamo a lor signori è, come è possibile che un ospedale spoke, sede di Dea I° Livello possa lavorare solo nelle ore antimeridiane? Come è possibile che un ospedale di tale classificazione e malgrado i dettami di direttive nazionali e regionali siano esplicite, non eroghi, almeno, un servizio h 12 con la G.A. o la p.d. per garantire le urgenze? E tra gli innumerevoli atti di “fine legislatura” non un atto che riorganizzi tali servizi. Sino a quando – conclude la lettera del sindacato - si potranno sopportare tali storture e sovraccaricare l’attività dell’altro ospedale esistente in provincia e cioè l’A.O., con gli evidenti disagi per utenti ed operatori?». Domande che attendono una risposta, urgente, da parte dei destinatari della lettera. POLISTENA - Il cartellone della Residenza teatrale della Piana propone stasera una delle compagnie italiane più importanti e premiate a livello internazionale. Spiro Scimone e Francesco Sframeli saranno in scena, all’Auditorium comunale di Polistena, alle 21.30, con “La Festa”, uno dei loro lavori più noti, scritto da Spiro Scimone, premio Candoni Arta Terme per la nuova drammaturgia. Scimone e Sframeli, messinesi di origine, rappresentano la nuova drammaturgia italiana all’estero, i loro spettacoli hanno girato i principali festival europei, ricevendo prestigiosi riconoscimenti, e il loro repertorio continua ad essere presente nei principali teatri italiani. Caratterizzati da una rielaborazione in chiave originale dei temi classici del teatro novecentesco, i due artisti utilizzano il loro dialetto, il siciliano, che si trasforma, come nel caso de “La festa”, in un italiano che diventa una particolare “lingua teatrale”. I loro temi, la solitudine, l’emarginazione, la disumanità del nostro tempo danno vita a personaggi assurdi, grotteschi, al contempo amari e malinconici. La festa del titolo celebra un anniversario, i trent’anni di matrimonio della coppia. In scena un padre, una madre e un figlio, rinchiusi nello spazio geometrico di un’astratta cucina. Ciascuno dei tre personaggi recita la propria parte. L’appuntamento chiude la rassegna di prosa per l’anno 2014, “la Bella stagione” della Residenza teatrale della Piana, gestita dalla Compagnia Dracma, invece continua con due appuntamenti, della rassegna “Teatro di Tradizione”, sempre all’Auditorium, inizio ore 21,30: sabato 27 con la commedia brillante “Tentu e provu, ma no u trovu” e domenica 28 con la commedia brillante “Tutto fumu e … nenti arrostu”, a cura del Teatro Stabile “Città di Polistena”, per poi riprendere a gennaio. p.c.
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