Ansa Foto 19 dicembre, 13:55 PRIMOPIANO Un secolo di cinema in immagini In mostra a Modena le opere di 40 maestri dello scatto Pino Settanni, Mario Monicelli, Lo sguardo del cinema © ANSA Un secolo di cinema in immagini. La Galleria civica di Modena inaugura il prossimo 7 febbraio a Palazzo Santa Margherita la mostra The Cinema Show: dal cortometraggio sperimentale "Thaïs" di Anton Giulio Bragaglia, del 1917, lungo tutto il Novecento fino ai film italiani e internazionali degli ultimi anni e ai suoi protagonisti, da Woody Allen a Bill Murray, da Nanni Moretti a Paolo Sorrentino. In mostra fotografie di scena, ritratti in studio, scatti eseguiti durante le pause sul set oppure in strada di sorpresa. Tra i divi e le dive messi in posa ci sono Marlene Dietrich e Carroll Baker, John Huston e Tony Curtis, Totò e Roberto Benigni, Claudia Gerini e Cristiana Capotondi. Klaus Kinsy è ritratto con in braccio il figlio Nanhoï, mentre Marilyn Monroe, Anna Magnani, Audrey Hepburn compaiono “paparazzate”. Celebri registi sono rappresentati sui set dei loro film, in momenti di concentrazione (Visconti, Antonioni), impegnati in intense conversazioni con gli attori (Bertolucci con Depardieu in Novecento, Pasolini con la Callas in Medea) o intenti a illustrare l'esecuzione della scena (Fellini in 8 e ½, i Taviani in Kaos). Anche gli attori compaiono spesso colti sul set, durante la recitazione o in momenti di distrazione, come Eduardo De Filippo che scherza con Mastroianni. Un'ampia sezione della mostra è poi dedicata alla fotografia di scena, con immagini scattate da alcuni dei più grandi interpreti di questo particolare genere fotografico sui set di film come La terra trema e Quarto potere, e a star quali Robert De Niro, Alberto Sordi, Jane Fonda, Charlotte Rampling, Ingrid Bergman. La rassegna presenta l'opera di una quarantina di fotografi, alcuni che hanno dedicato un'intera vita professionale al cinema, altri che nel corso della loro carriera ne hanno ritratto i protagonisti in modo occasionale. Tra i nomi degli autori, Philippe Antonello, Franco Bellomo, Anton Giulio Bragaglia, JeanFrançois Bauret, Giovanni Cozzi, Chico De Luigi, Franco Fontana, David Gamble, Marcello Geppetti, Pino Guidolotti, Horst P. Horst, Emilio Lari, Erich Lessing, Gina Lollobrigida, Umberto Montiroli, Luciana Mulas, Ugo Mulas, Claude Nori, Gabriele Pagnini, Federico Patellani, John Phillips, Roger Pic, Pierluigi Praturlon, Paul Ronald, Gianfranco Salis, Tazio Secchiaroli, Pino Settanni, Angelo Turetta, Mario Tursi. L'esposizione è un allestimento di opere dalla Raccolta della Fotografia del museo modenese a cura di Daniele De Luigi e Marco Pierini. Un nucleo consistente di immagini attinge al fondo Franco Fontana, mentre numerose fotografie provengono da nuove acquisizioni che andranno ad arricchire il patrimonio della Galleria. TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE: RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA Sponsor (4WNet) Oscar: Attesa per notte delle Scola nomina 3 vescovi stelle, Sorrentino sogna ausiliari Milano Cronaca Speciali Follia! iPhone da 17€. Stanno offrendo all'asta iPhone a 17 €. L'abbiamo testato... P.I. IT00876481003 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati Termini e Condizioni per utenti 3 Italia HOME STORIE CONTENUTI PORTFOLIO AGENDA MAGAZINE CONTATTI Club Milano > Eventi > Cinema, fotografia, mostra > The cinema show << All Events THE CINEMA SHOW 07/02/2015 Sabato 7 febbraio la Galleria Civica di Modena inaugura presso Palazzo Santa Margherita la mostra “The Cinema Show”. L’allestimento, a cura di Daniele De Luigi e Marco Pierini, presenta una selezione di immagini provenienti dalla Raccolta della Fotografia del museo modenese (foto di scena, ritratti in studio e scatti “rubati” sul set). Un lungo percorso espositivo che, raccogliendo l’opera di una quarantina di fotografi, abbraccia un secolo di cinema proponendo una lunga carrellata di immagini di divi e dive, registi e star internazionali che hanno fatto la storia della settimana arte, dal cortometraggio sperimentale “Thaïs” di Anton Giulio Bragaglia fino ad arrivare a Paolo Sorrentino. La mostra resterà allestita in sala grande a Palazzo Santa Margherita fino al 7 giugno 2015. Ingresso gratuito. Info su www.comune.modena.it. Pino Settanni, Mario Monicelli, Lo sguardo del cinema, 2003, Galleria civica di Modena Mi piace Iscriviti per vedere cosa piace ai tuoi amici. + GOOGLE CALENDAR + ESPORTA ICAL 16/12/2014 Artemagazine HOME ARCHEOLOGIA MOSTRE MUSEI ARTE CLASSICA E MODERNA ANTICIPAZIONI PERSONE ARTE CONTEMPORANEA Mi piace 4 Condividi LIBRI SCULTURA 4 DOVE ARCHITETTURA Tweet 4 OPINIONI VIDEO BIBLIOTECHE & ARCHIVI FOTOGALLERY RESTAURI STUDIO&LAVORO 0 Modena, la storia del cinema in fotografia Nel 2015 Palazzo Santa Margherita ospita "The Cinema Show", con i lavori di 40 maestri dello scatto Fumetti: a Latina le illustrazioni di Magdalena Tomala È nell'ambito di Lillabox, la rassegna di arte contemporanea a cura di Fabio D'Achille per il Museo d'arte diffusa A Bologna, “Senday City”, l’ultimo progetto di Marco Bolognesei Una mostra interattiva, fra reale e virtuale, alla scoperta della cittàmondo cyberpunk ideata dall'artista emiliano L’alienazione della follia nei dipinti di Roberto Sambonet Tra ritratti e studi d'artista, l'esperienza dell'internamento in un manicomio del Brasile Galleria Borbonica: moda e arte nei sotterranei di Napoli Tableaux vivants con modelle dal vivo e arte contemporanea ispirata al Vesuvio Bagheria, chiude il Museo di Guttuso Il figlio del maestro: «La Collezione Guttuso a Villa Cattolica non ha più senso. Pronto a ritirare opere» Douglas Kirkland, Dustin Hoffman, MODENA – The Cinema Show. Fotografie dalla Collezione della Galleria civica di Modena è il titolo della rassegna che, dal 7 febbraio al 7 giugno 2015, verrà allestita nelle sale di Palazzo Santa Margherita e organizzata, per l’appunto, dalla Galleria civica di Modena. Il percorso coinvolgerà lo spettatore nelle immagini più interessanti del cinema internazionale: dal cortometraggio sperimentale Thaïs di Anton Giulio Bragaglia, del 1917, fino ai film degli ultimi anni e ai suoi protagonisti, da Woody Allen a Bill Murray, da Nanni Moretti a Paolo Sorrentino. Esposte le fotografie e ritratti di scena, scatti eseguiti durante le pause sul set oppure in strada di sorpresa: un affresco vivace del mondo del cinema e la sua dimensione sospesa fra realtà e immaginario. Immortalate, le dive del grande schermo: Marlene Dietrich e Carroll Baker, John Huston e Tony Curtis, Totò e Roberto Benigni, Claudia Gerini e Cristiana Capotondi. E ancora Klaus Kinsy, ritratto con in braccio il figlio Nanhoï, e Marilyn Monroe, Anna Magnani, Audrey Hepburn “paparazzate”. Un’attenzione speciale sarà data anche ai registi, ritratti in momenti di concentrazione (Visconti, Antonioni), impegnati in intense conversazioni con gli http://www.artemagazine.it/artecontemporanea/71491/modenalastoriadelcinemainfotografia/ Fumetti: a Latina le illustrazioni di Magdalena Tomala È nell'ambito di Lillabox, la rassegna di arte contemporanea a cura di Fabio D'Achille per il Museo d'arte diffusa “Linea senza fine”: quattro artisti, la pagina bianca e la grafite A Torino, alla Galleria Opere Scelte, in mostra le opere di quattro virtuosi del sogno grafico In Polonia, cioè dove? L’ultimo appuntamento a Roma L'Istituto Polacco e il Pastificio Cerere propongono, alla Fondazione, le opere degli allievi di Miroslaw Balka in collaborazione con gli enti locali 1/2 16/12/2014 Artemagazine attori (Bertolucci con Depardieu in Novecento, Pasolini con la Callas in Medea) o intenti a illustrare l’esecuzione della scena (Fellini in 8 e ½, i Taviani in Kaos). In particolare, la mostra ospita i lavori di circa 40 fotografi, fra cui Philippe Antonello, Franco Bellomo, Anton Giulio Bragaglia, JeanFrançois Bauret, Giovanni Cozzi, Chico De Luigi, Franco Fontana, David Gamble, Marcello Geppetti, Pino Guidolotti, Horst P. Horst, Emilio Lari, Erich Lessing, Gina Lollobrigida, Umberto Montiroli, Luciana Mulas, Ugo Mulas, Claude Nori, Gabriele Pagnini, Federico Patellani, John Phillips, Roger Pic, Pierluigi Praturlon, Paul Ronald, Gianfranco Salis, Tazio Secchiaroli, Pino Settanni, Angelo Turetta, Mario Tursi. A cura di Daniele De Luigi e Marco Pierini, l’evento è completamente dedicato alla settima arte e ai suoi protagonisti: un nucleo consistente attinge al fondo Franco Fontana, mentre numerose fotografie provengono da nuove acquisizioni che andranno ad arricchire il patrimonio della Galleria. Pubblicato il 11 dicembre 2014 alle 18:05 | Ultima modifica 11 dicembre 2014 alle 18:05 TAG: CINEMA, MODENA, PALAZZO SANTA MARGHERITA, THE CINEMA SHOW PELLICOLA APPUNTAMENTI RESTYLING "LA CAPANNA DI CÉZANNE" Milano: il cinema di Amos Gitai Bologna, rassegna del documentario archeologico Restauri finiti per le absidi del Duomo di Modena Andrea Saltini alla DarkRoom SilmarArtGallery di Carpi © ARTEMAGAZINE via dei Pastini 114, 00186 Roma tel 06.98358445 mail [email protected] Società editrice ARTNEWS srl, via dei Pastini 114, 00186 Roma P.IVA e C.F. 12082801007 Chi siamo Note legali http://www.artemagazine.it/artecontemporanea/71491/modenalastoriadelcinemainfotografia/ 2/2 16/12/2014 THE CINEMA SHOW — Galleria Civica THE CINEMA SHOW Galleria civica di Modena, Palazzo Santa Margherita, 7 febbraio7 giugno 2015 Cosa Quando Aggiungi l'evento al calendario 07/02/2015 18:00 al 07/06/2015 18:00 vCal iCal Sabato 7 febbraio alle 18.00 la Galleria civica di Modena inaugura a Palazzo Santa Margherita The Cinema Show, un allestimento di opere dalla Raccolta della Fotografia del museo modenese a cura di Daniele De Luigi e Marco Pierini. La selezione delle immagini è consacrata alla settima arte e ai suoi protagonisti: un nucleo consistente attinge al fondo Franco Fontana, mentre numerose fotografie provengono da nuove acquisizioni che andranno ad arricchire il patrimonio della Galleria. Il percorso espositivo abbraccia un secolo di cinema: dal cortometraggio sperimentale "Thaïs" di Anton Giulio Bragaglia, del 1917, lungo tutto il Novecento fino ai film italiani e internazionali degli ultimi anni e ai suoi protagonisti, da Woody Allen a Bill Murray, da Nanni Moretti a Paolo Sorrentino. Fotografie di scena, ritratti in studio, scatti eseguiti durante le pause sul set oppure in strada di sorpresa, restituiscono un affresco variopinto del mondo del cinema e la sua dimensione sospesa tra realtà e immaginario. Tra i divi e le dive messi in posa ci sono Marlene Dietrich e Carroll Baker, John Huston e Tony Curtis, Totò e Roberto Benigni, Claudia Gerini e Cristiana Capotondi. Klaus Kinsy è ritratto con in braccio il figlio Nanhoï, mentre Marilyn Monroe, Anna Magnani, Audrey Hepburn compaiono “paparazzate”. Celebri registi sono rappresentati sui set dei loro film, in momenti di concentrazione (Visconti, Antonioni), impegnati in intense conversazioni con gli attori (Bertolucci con Depardieu in Novecento, Pasolini con la Callas in Medea) o intenti a illustrare l'esecuzione della scena (Fellini in 8 e ½, i Taviani in Kaos). Anche gli attori compaiono spesso colti sul set, durante la recitazione o in momenti di distrazione, come Eduardo De Filippo che scherza con Mastroianni. Un'ampia sezione della mostra è poi dedicata alla fotografia di scena, con immagini scattate da alcuni dei più grandi interpreti di questo particolare genere fotografico sui set di film come La terra trema e Quarto potere, e a star quali Robert De Niro, Alberto Sordi, Jane Fonda, Charlotte Rampling, Ingrid Bergman. La rassegna presenta l'opera di una quarantina di fotografi, alcuni che hanno dedicato un'intera vita professionale al cinema, altri che nel corso della loro carriera ne hanno ritratto i protagonisti in modo occasionale. Tra i nomi degli autori, Philippe Antonello, Franco Bellomo, Anton Giulio Bragaglia, JeanFrançois Bauret, Giovanni Cozzi, Chico De Luigi, Franco Fontana, David Gamble, Marcello Geppetti, Pino Guidolotti, Horst P. Horst, Emilio Lari, Erich Lessing, Gina Lollobrigida, Umberto Montiroli, Luciana Mulas, Ugo Mulas, Claude Nori, Gabriele Pagnini, Federico Patellani, John Phillips, Roger Pic, Pierluigi Praturlon, Paul Ronald, Gianfranco Salis, Tazio Secchiaroli, Pino Settanni, Angelo Turetta, Mario Tursi. La mostra è parte di un progetto avviato nel 2011 volto a mostrare con regolarità il patrimonio della Galleria civica di Modena, e resterà allestita in sala grande a Palazzo Santa Margherita fino al 7 giugno 2015. mostra The Cinema Show sede sala grande di Palazzo Santa Margherita, corso Canalgrande 103, Modena periodo 7 febbraio7 giugno 2015 http://www.comune.modena.it/galleria/appuntamenti/thecinemashow 1/2 16/12/2014 THE CINEMA SHOW — Galleria Civica organizzazione e produzione Galleria Civica di Modena Fondazione Cassa di Risparmio di Modena inaugurazione sabato 7 febbraio 18.00 preview per la stampa giovedì 5 febbraio, ore 11.30 ingresso gratuito ufficio stampa Clp Relazioni Pubbliche, Milano, Anna Defrancesco, tel. + 39 02 36755700, [email protected] immagini e comunicati scaricabili www.clponline.it ufficio stampa Galleria civica di Modena, Cristiana Minelli, tel + 39 059 203 2883, [email protected] immagini e comunicati scaricabili nell'area giornalisti del sito della galleria informazioni Galleria civica di Modena, corso Canalgrande 103, 41121 Modena, tel. +39 059 2032911/2940 Museo Associato AMACI http://www.comune.modena.it/galleria/appuntamenti/thecinemashow 2/2 dicembre 2014 Settimanale, Supplemento al numero odierno - Da vendersi esclusivamente con il quotidiano “la Repubblica” – Sped. Abbon. Post. - articolo 1 Legge 46/04 del 27/02/2004 - Roma 1367 30 maggio 2014 ELOGIO DELLA BICI, MA OCCHIO ALL’ECO-ARROGANZA di Fiorillo e Papi Massimo Troisi: 1994-2014 Dietro la maschera y(7HB1C8*QKTKKK( +&!#!@!]!/ di Erri De Luca con un articolo di Antonio Tricomi e un commento di Antonio Skármeta VENT’ANNI FA MORIVA L’ARTISTA PIÙ Ù ORIGINALE DELLA NUOVA NAPOLI. LO RACCONTANO UN GRANDE SCRITTORE ITALIANO, L’AUTORE CILENO DEL POSTINO. E L’AMICO AUTISTA DI SAN GIORGIO A CREMANO Israele: l’invasione degli ultraortodossi (e l’antidoto) I figli rubati ai desaparecidos: spunta la pista italiana DISORDINATI PATOLOGICI? REGALATEVI UN ORGANIZER Jorge Luis Borges e Roberto Arlt nemici nei bar di Buenos Aires di Vanna Vannuccini di Matías Marini di Raffaele Niri di Matteo Nucci 30 MAGGIO 2014 mille367 PAGINA 22 PAGINA 112 PAGINA 62 PAGINA 121 Massimo Troisi, un genio timido PAGINA 94 PAGINA SILVIO COIANTE 65 LA FOTO IN COPERTINA È DI: PINO SETTANNI/IPA PAGINA 34 CONTROMANO DI CURZIO MALTESE BARWEB DI MARCO FILONI 11 13 DI ERRI DE LUCA, ANTONIO TRICOMI, ANTONIO SKÁRMETA A PAGINA 22 PAGINA 56 9 25 anni fa scomparve uno dei più geniali uomini di spettacolo italiani. Ecco come lo ricordano due grandi scrittori e un amico INDIZI NEUROVISIVI DI FILIPPO CECCARELLI IL SOGNO DI ZORO DI DIEGO BIANCHI APRIMI CIELO DI ALESSANDRO BERGONZONI 15 16 18 SOTTOVUOTO DI MASSIMO BUCCHI 29 31 32 34 COREA DEL NORD, LA GUERRA DELLE KIM DI VALERIA FRASCHETTI QUESTIONI DI CUORE DI NATALIA ASPESI PER POSTA DI MICHELE SERRA FOLLOW THE MONEY DI LORETTA NAPOLEONI FOLLOW THE PEOPLE DI PIETRO VERONESE Israele, ultraortodossi crescono. E si moltiplicano DI VANNA VANNUCCINI 40 Parla il frate francescano, custode in Terrasanta DAL CORRISPONDENTE FABIO SCUTO 42 In Scozia il secessionismo è un domino DAL CORRISPONDENTE ENRICO FRANCESCHINI 3 0 M A G G I O 2 0 14 45 46 47 50 52 55 56 SCHETTINO DIVENTA UN MUSICAL DI GIANNI VALENTINO 59 61 62 IL MARKETING DELLE ASTE 65 66 67 A TORINO IL CINEMA È VERDE DI ALEX SARAGOSA SIGNORI MIEI DI SERGIO STAINO CRONACHE CELESTI DI FILIPPO DI GIACOMO I figli dei desaparecidos DI MATÍAS MARINI La giustizia (in)civile DI ALBERTO CUSTODERO Un manager in tribunale DI MATTEO TONELLI Le gang di Milano DI MATTEO PUCCIARELLI SOLIDARIETÀ DI ANTONELLA BARINA Arriva l’organizzatore DI RAFFAELE NIRI BEAUTIFUL MIND DI GIULIANO ALUFFI MITI D’OGGI DI MARINO NIOLA 3 09/05/14 ore 21:22:53 Condividi | Chi siamo Redazione Contatti Nuova Associazione Amici di QR cerca nel sito EDITORIALI E COMMENTI POLITICA DIRITTI E LIBERTA' ESTERI CRONACA ECONOMIA CULTURA E SPETTACOLI RUBRICHE BLOG ULTIME NOTIZIE Castel Sant’Angelo e la Grande Guerra Pino Settanni, Kabul 2002-2005 Pubblicato Martedì, 29 Aprile 2014 22:32 Giovanni Lauricella Pino Settanni ripropone un tema a cui è da tempo legato, la sfera culturale del Vicino Oriente liberamente interpretata. Da sensibile artista quale è non sfugge al confronto-scontro che si è aperto nei confronti di questo popolo, che esprime contraddizioni spesso esplosive che ci coinvolgono sempre di più. In questo caso la rappresentazione dei soggetti consistente nell’individuazione dell’abito femminile islamico offre spunti formali che Pino gestisce con intelligente abilità tecnica rendendo molto accattivanti le sue foto. Sfruttando l’esposizione lunga egli ottiene delle scie che fanno dei burqa dei costumi colorati dall’effetto scenografico intrigante, al punto da presentarsi nell’insieme come delle composizioni che hanno una forza teatrale propria. Con un attento dinamismo cromatico Pino stupisce l’osservatore, che vede in quei gruppi di donne quasi una coreografia folkloristica di impronta occidentale, cioè appartenente al nostro immaginario artistico contemporaneo. In pratica, assistiamo a un paradosso estetico fatto di tradizione medioevale che diventa una riflessione odierna tendente all’ambito astratto informale. A colpo d’occhio, se entrando a vedere la mostra non si sapesse di essere di fronte a delle foto, si penserebbe che quei riquadri multicolori fossero quadri dipinti con effetti lucidi e brillanti, cosa che non è in quanto sono scatti di macchina fotografica. Una luminescenza che sembra voler ribadire la presentazione fatta dalla curatrice Paola Paleari, dove si ribalta il concetto oscuro che abbiamo della donna mediorientale in una dimensione opposta, piacevole ed esteticamente efficace. Non i soliti teatri di guerra o di violenza sessuale a cui l’immaginario collettivo è legato, ma sinuose pieghe di colore che affascinano la visione di un mondo surreale creato dalla maestria tecnica dell’artista Pino Settanni purtroppo recentemente scomparso. Pino Settanni. Kabul 2002-2005 Tricromia via della barchetta, 13 Roma a partire dal 10 aprile 11 3 1 Samsung Curved UHD TV Il primo TV UHD curvo al mondo. Devi credere ai tuoi occhi di SamsungItalia su YouTube Trovaci su Facebook Agenzia Radicale Mi piace Agenzia Radicale piace a 3.207 persone. Plug-in sociale di Facebook IN EVIDENZA Expo, a Milano procura nuovi conflitti La Politica estera come banco di prova per l'Unione Europea Segui @agenziaradicale Quaderni Radicali Consiglia Tweet Succ > Abbigliamento Carnevale lacasadicarnevale.it Assortimento Costumi e Maschere Carnevale, Halloween,Party, Sfilata Aggiungi commento Nome E-Mail (richiesta) Il Prossimo Numero sarà disponibile a partire dal 20 maggio 2014 home chi siamo progetti eventi asa nisi masa contatti partner Home / Kabul, 2002-2005: l’invito di Pino Settanni a guardare oltre il ‘velo’ ARTE CINEMA DANZA FOTOGRAFIA LETTERATURA MUSICA INTERVISTE RUBRICHE FACEBOOK ARTNOISE Mi piace ARTNOISE piace a 2.574 persone. KABUL, 2002-2005: L’INVITO DI PINO SETTANNI A GUARDARE OLTRE IL ‘VELO’ 24 aprile 2014 · b y Maila Buglioni · i n Arte Eleganti e sinuose linee colorate avvolgono incantevoli occulti visi orientali. Lunghi segmenti di tinte accese affiancate tra loro per rappresentare e ‘tras-figurare’ – dal latino transfigurare: verbo composto da trans«trans-» e figurare «foggiare, dare forma» ovvero far cambiare figura, d’aspetto, o anche solo di espressione (come effetto, per esempio, di una intensa emozione), [treccani.it] – filiformi corpi femminili. Soggetti a primo impatto irriconoscibili ma colmi di un’attrattiva tale da invitare lo spettatore ad avvicinarsi ed ammirare. Solo a breve distanza, infatti, l’osservatore potrà identificare le forme impressionate da Pino Settanni (Grottaglie, 1949 – 2010) nella serie Kabul 2002-2005, visibili presso la Galleria Tricromia fino al 4 maggio. La mostra, a cura di Paola Paleari, propone un corpus di opere che denotano l’attenzione del fotografo pugliese, recentemente scomparso, verso valori formali ed estetici che sottolineano la natura sperimentale della sua ricerca. Plug-in sociale di Facebook ARCHIVIO ARTICOLI Select Month Un amore, quello per la fotografia, che si manifesta in Settanni all’età di sedici anni, quando realizza il suo primo ritratto: una bellissima immagine di un collega con la figlia che vince premi e riconoscimenti vari e che si rivela essere la prima spinta ad abbandonare l’impiego presso l’Italfer di Taranto per trasferirsi a Roma. Nel 1975, a due anni dall’inizio della sua gavetta artistica, conosce Monique Gregory, sua futura moglie, che possiede una galleria in via del Babbuino, che lo introduce nel mondo artistico capitolino. Proprio allora conosce il pittore Renato Guttuso, di cui diviene assistente e fotografo personale. Nel 1986 partecipa a Mois de la Photo a Parigi, città in cui decide di risiedere per un anno. Tornato a Roma, affitta e trasforma una portineria di Via Ripetta in sala di posa, luogo in cui ritrae numerosi personaggi importanti del mondo della cultura e dello spettacolo come Moravia, Fellini, Mastroianni, Baj, Wertmuller, Troisi, Benigni, Morricone, Leone, Manzù… Una grandiosa raccolta di settantasette ritratti che fu esposta presso la Galleria Rondanini e pubblicata nel 1989. Nel 1994, la sua voglia di sperimentare lo porta a produrre alcune serie fotografiche incentrate sui Tarocchi e s u l l o Zodiaco, quest’ultima è acquistata dalla Maisone Européenne de la Photographie che gli commissiona L’alfabeto dei francesi a Roma, interpretazione fotografica di professioni e protagonisti di nazionalità francese nella nostra capitale. Dal 1998 al 2005 il suo interesse slitta verso centri urbani colpiti dalla guerra – come Mostar, Sarajevo e Kabul – realizzando sia immagini istituzionali sia progetti personali che lo portando a riflettere sulla condizione di questi popoli senza patria e, soprattutto, sullo status sociale femminile, tematica su cui sono incentrate le sue ultime esposizioni. Tra i numerosi premi e riconoscimenti occorre menzionare il Pericle D’Oro per la Fotografia e il Premio Pisa per la Fotografia. Inoltre, è di prossima apertura il museo a lui dedicato presso il Palazzo Viceconte a Matera. Il progetto ospitato nella sede espositiva romana, celebre per la sua inclinazione grafica, sottolinea la nuova inclinazione della galleria ad aprirsi verso differenti linguaggi artistici come quello fotografico. La serie dedicata alle donne di Kabul di Pino Settanni si compone di elaborazioni digitali realizzate sulla base di fotografie analogiche scattate nella capitale afghana tra il 2002 e il 2005. Disinteressandosi delle questioni politiche intestine che hanno investito il paese mediorientale dal 2001 – ovvero l’invasione del territorio controllato dai talebani da parte dei gruppi afghani del Nord, loro ostili – l’occhio del fotografo s’incentra sulle caratteriste cromatiche e sui materiali del capo d’abbigliamento tradizionalmente indossato dal gentil sesso locale. Il burqa è così eletto a elemento formale, divenendo simbolo della bellezza e del fascino femminile autoctono. Ne derivano suggestivi ed eleganti scatti imperniati sulle pieghe del tessuto, amplificate in lunghe code e larghi vortici, arricchite da tinte vivaci e di forte impatto visivo. Qui, il colore fa da padrone fino a strutturare l’immagine stessa. Drappi resi evanescenti e immateriali contrastano fortemente con le masse corporee rese intangibili ma presenti al di sotto di essi. Sapienza tecnica e sensibilità artistica sono le qualità che conducono Settanni a scardinare la classica e negativa accezione dell’indumento tipico di quella regione – concepito come metafora della condizione femminile sotto il regime talebano – tramutandolo in energia vitale. Protagonista di queste opere è la donna raffigurata come una dea antica, fiera erede di arcaiche tradizioni, figlia della terra e del sole, nonché portatrice e generatrice di vita. Attraverso quest’operazione Settanni restituisce dignità al soggetto, oggetto di soprusi e di violenze, apportando al contempo un messaggio nascosto nelle pieghe della veste ovvero utilizzare l’arte come strumento per ‘ri-trovare’ la bellezza e la luce dove tutti vedono solamente il buio, la morte e l’orrore. Maila Buglioni Pino Settanni Kabul 2002-2005 a cura di Paola Paleari fino al 4 maggio 2014 Galleria Tricromia via della Barchetta, 13 – 00186 – Roma info: tel. +39 06.6896970 | +39 339 785 60 06 orario: martedì-venerdì 14-20; sabato10-19 ingresso libero www.tricromia.com www.pinosettanni.it Condividi: Mi piace Condividi 13 1 Tweet 2 Tags: burqa, Kabul, Paola Paleari, Pino Settanni, Roma, Tricromia Artgallery Lascia una risposta Nome * Email * Website Scrivi commento Avvertimi per email in caso di risposte al mio commento. Notify me of new posts by email. ← Fra le Austerlitz e le Waterloo di una vita Amazon. Gli algoritmi della cultura. → 11/4/2014 HOME Artemagazine MOSTRE ARCHEOLOG IA MUSEI ARTE CLASSICA E MODERNA ELABORAZIONI DIGITALI Mi piace PERSONE LIBRI ARTE CONTEMPORANEA 1 Condividi 1 LUOGHI SCULTURA Tw eet ANALISI ARCHITETTURA 1 VIDEO BIBLIOTECHE & ARCHIVI FOTOGALLERY RESTAURI TROVA LAVORO 0 A Roma, i burqa colorati di Pino Settanni Alla galleria Tricomania gli scatti del fotografo pugliese, realizzati a Kabul tra il 2002 e il 2005. Pino Settanni, dalla mostra “Kabul 2002-2005″. A Roma, la galleria Tricomania ospita una mostra di Pino Settanni (1949-2010) dal titolo Kabul 2002-2005. Dal 10 al 26 aprile 2014, lo sfaccettato artista pugliese, tanto poliedrico da esser stato definito «un pittore con la macchina fotografica», è protagonista della prima mostra di fotografia ospitata dalla galleria. E, dalla vasta produzione di Settanni, sono stati selezionati alcuni scatti parte della serie dedicata alle donne di Kabul: elaborazioni digitali realizzate dall’artista sulla base di fotografie analogiche scattate nella capitale afghana tra il 2002 e il 2005. Vitalità. In questo lavoro, Settanni si concentra sulle caratteristiche cromatiche e materiali del burqa, il capo d’abbigliamento tipico delle donne del luogo, amplificando le pieghe del tessuto in lunghe code e larghi vortici di colori: il tradizionale elemento, assunto come simbolo negativo della condizione femminile sotto il regime talebano, è trasformato in un’esplosione di energia vitale. È come se, negli stessi anni in cui i media restituivano soltanto immagini di soprusi e violenza, Settanni abbia deciso di non concentrarsi sulla guerra. Vicino ad Agrigento, due scheletri in anfore intatte Emersi i resti di ossa datati tra il I e il II secolo, forse di una donna e di un bambino. Pisogne, un affresco del Romanino dietro un armadio Il dipinto è in condizioni pessime: urgenti i restauri. Nella chiesa un ciclo di affreschi paragonato alla Sistina. Caravaggio, arrivo da superstar a Torino Il "Ragazzo morso da un ramarro" accolto alla mostra di Spalletti alla Gam da Eccher, Bandera e Folena. A Noto, itinerari tra i luoghi della bellezza barocca Ricami in pietra, balconi decorati da putti e mascheroni, ma anche progetto di ricerca e sperimentale, Accardi Hafif Turcato: Roma come nel ’67 Curiosità. A Matera, è di prossima apertura il museo a lui dedicato, a Palazzo Viceconte. Edieuropa Qui Arte contemporanea ricostruisce con 30 opere la storica mostra "Immagini del colore". Vademecum A Noto, itinerari tra i luoghi della bellezza barocca • A cura di Paola Paleari. • Dove: Roma, galleria Tricomania, via della barchetta, 13. • Quando: dal 10 al 26 aprile 2014. • Orari: dal martedì al venerdì 14,00 – 20,00; sabato 10,00 – 19,00. • Info: tel. +39 066896970; +39 3397856006. Ricami in pietra, balconi decorati da putti e mascheroni, ma anche progetto di ricerca e sperimentale, A Ferrara “Riciclart”: cento persone disabili e l’arte Parte del progetto "DiversArteMente", l'iniziativa è dal 29 aprile al 2 maggio 2014. Tanti soggetti coinvolti. Pino Settanni, “Due burqa blu”. http://www.artemagazine.it/arte-contemporanea/47655/a-roma-i-burqa-colorati-di-pino-settanni/ A Villa Manin di Passariano, le opere degli artisti sloveni Fino al 22 giugno 2014, la rassegna ripercorre gli esiti pittorici della nuova 1/2 COMUNICATO STAMPA Pino Settanni KABUL 2002-2005 a cura di Paola Paleari dal 10 aprile 2014 dalle h. 18.00 Sarà presente Monique Gregory, moglie dell’artista La mostra sarà aperta fino al 26 Aprile Galleria Tricromia ospita, per la prima volta presso i suoi spazi, una mostra di fotografia. La scelta di aprirsi a una diversa forma espressiva intende sposarsi alla vocazione tradizionalmente grafica della galleria; tale combinazione è magistralmente incarnata da Pino Settanni, artista sfaccettato e poliedrico che è stato definito “un pittore con la macchina fotografica”. Della vasta produzione del fotografo pugliese, Tricromia ha deciso di presentare il progetto dedicato alle donne di Kabul: una serie di elaborazioni digitali realizzate dall’artista stesso sulla base di fotografie analogiche scattate nella capitale afghana tra il 2002 e il 2005. In questo lavoro, Settanni insiste sulle caratteristiche cromatiche e materiali del burqa, il capo d’abbigliamento tipico delle donne del luogo, amplificando le pieghe del tessuto in lunghe code e larghi vortici di colori. Grazie alla preziosa combinazione tra sensibilità artistica e sapienza tecnica, il fotografo riesce a scardinare la visione comune di questo elemento tradizionale - assunto a simbolo negativo della condizione femminile sotto il regime talebano - trasformandolo in un’esplosione di energia vitale. La condanna all’invisibilità imposta dall’uomo viene ribaltata e la donna diventa assoluta protagonista dell’immagine: fiera erede delle antiche tradizioni, figlia della terra, del sole e del vento e a sua volta portatrice di vita. Negli stessi anni in cui i media ci restituivano solo immagini di soprusi e violenza, Settanni decide di non concentrarsi sulla guerra, operando una vera rivoluzione dello sguardo – e dunque del messaggio. Assumendosi il compito e la responsabilità di utilizzare l’arte quale reale strumento di salvezza, il fotografo cerca e trova la luce dove tutti vedono il buio e ci comunica in modo inequivocabile che la bellezza risiede negli occhi di guarda. Biografia Pino Settanni nasce a Grottaglie il 21 marzo 1949. L’amore per la fotografia comincia da ragazzo: a 16 anni compone il suo primo ritratto, una bellissima immagine di un collega con la figlia che vince premi e riconoscimenti e che si rivela essere la spinta per lasciare l’impiego presso la Italfer di Taranto e trasferirsi a Roma. È il 1973 e per Pino Settanni inizia la gavetta, fatta di ricerca, di esplorazione e di prime collaborazioni con i giornali. Due anni dopo conosce Monique Gregory, sua futura moglie, che possiede una galleria d’arte in via del Babbuino e lo inserisce nel mondo artistico: incontra in questo modo Renato Guttuso a cui propone di reinterpretare fotograficamente in bianco e nero la Sicilia alla quale lui si era ispirato per i suoi quadri. Il pittore accetta e rilancia: invita Settanni a diventare suo assistente e fotografo personale. Nel 1986 partecipa al Mois de la Photo a Parigi, dove resta per un anno. Rientrando a Roma, affitta e trasforma una portineria di Via Ripetta in sala di posa, dove ritrae alcuni fra i più importanti personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo: Moravia, Fellini, Mastroianni, Baj, Wertmuller, Benigni, Troisi, Morricone, Leone, Manzù, Bolognini, Cucchi. Questa strepitosa raccolta di ritratti confluisce in un progetto di 77 immagini che venne esposto alla galleria Rondanini e pubblicato nel 1989. Incline di natura alla sperimentazione, nel 1994 decide di produrre delle serie fotografiche ispirate ai Tarocchi e allo Zodiaco; quest’ultima viene acquistata dalla Maisone Européenne de la Photographie che gli commissiona L’Alfabeto dei francesi a Roma, interpretazione fotografica di professioni e protagonisti di nazionalità francese nella nostra capitale. Dal 1998 al 2005, Pino Settanni fotografa città colpite dalla guerra come Mostar, Sarajevo, Kabul, realizzando sia immagini istituzionali che progetti personali. Da questa attività di reporter nasce una riflessione sulla condizione di questi popoli senza patria e soprattutto sulla condizione femminile che compone le sue ultime mostre. La lunga esperienza artistica è guidata dall’interesse instancabile per l’animo umano e per l’energia del colore e la sua inesauribile e sperimentale ricerca gli è valsa numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Pericle D’Oro per la Fotografia e il Premio Pisa per la Fotografia. Pino Settanni ci ha lasciato il 31 Agosto 2010. E’ di prossima apertura il museo a lui dedicato presso il Palazzo Viceconte a Matera. Vi aspettiamo giovedì 10 aprile alle h.18.00 TRICROMIA - via della barchetta, 13 (via Giulia) – 00186, Roma Info: +39 066896970, +39 3397856006 | [email protected] | www.tricromia.com Orari: dal martedì al venerdì 14.00 - 20.00 | sabato 10.00 - 19.00 & 1 =C 6 2 9 7 "D&( AB!B79%"7 # $$ !"# ! " %& $ ! 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