al lavoro per creare lavoro www.cooplat.it “Se manca il lavoro viene ferita la dignità delle persone... Il lavoro riguarda direttamente la persona, la sua vita, la sua libertà e la sua felicità... Il valore primario del lavoro è il bene della persona umana, perché la realizza come tale, con le sue attitudini e le sue capacità intellettive, creative e manuali” Papa Francesco a cura della Presidenza di Cooplat con la Collaborazione di Enrica Stellatelli fotografie realizzate da soci addetti Cooplat e tratte dall'archivio aziendale (Simone Burchi) Design studio Noè Impaginazione: Patrizia Di Cataldo Stampa: Tipografia Mecocci indice 4 6 7 8 9 una sfida che si rinnova - il significato del Bilancio sociale buona impresa, buona cooperazione - presentazione reinvestiamo in valori - i portatori di interesse un impegno di trasparenza - premessa metodologica nota metodologia 12 13 13 14 18 20 22 24 LA COOPLAT OGGI al lavoro per creare lavoro - visione qualificare il lavoro - missione partner e non fornitori - le attività imprenditoriali una ricchezza condivisa - il valore aggiunto per migliorare noi stessi - i sistemi di gestione integrati curiamo il nostro patrimonio - la sicurezza sul lavoro un cambiamento di passo - obiettivi e strategie 26 27 32 34 46 50 LA RELAZIONE SOCIALE donne straniere di Cooplat - storie di vita e lavoro Cagliari: la forza del gruppo - storie di vita e lavoro Cooplat e i soci - valore alle persone Cooplat e il lavoro - buona occupazione, buona cooperazione Cooplat e la collettività - solidali di natura 52 52 53 IDENTITÀ DI COOPLAT i riferimenti internazionali e nazionali un po’ di storia 3 il significato del bilancio sociale una sfida che si rinnova La redazione di un bilancio sociale rappresenta, per ogni edizione, una sfida. Perché redigerlo, cosa raccontare e soprattutto come, rappresentano un insieme di decisioni e conseguenti attività che riassumono l’essenza stessa di una realtà imprenditoriale. Quando poi, come per Cooplat, ci troviamo di fronte a una impresa cooperativa, questa sfida appare ancor più importante. Cooplat ben accoglie questa sfida, attraverso la realizzazione di un bilancio sociale che è al contempo strumento di: • comunicazione, informando gli stakeholder su identità e risultati raggiunti • verifica istituzionale, poiché rende possibile appurare la coerenza tra azione e finalità statutarie e quindi permette di monitorare il perseguimento degli obiettivi nel rispetto di valori e principi che ne hanno determinato la nascita • programmazione, in quanto forma di dialogo con gli stakeholder e conseguente meccanismo di concertazione «politica» delle attività aziendali da intraprende rappresentando un documento che permette al lettore di valutare la performance sociale rispetto alla comunità. Perché redigerlo Se il compito di un’impresa - e di un’impresa cooperativa in particolare - è quello di produrre miglioramenti nella condizione sociale dei suoi membri e nel benessere della società, allora tali miglioramenti dovranno essere misurati e adeguatamente rendicontati In primis, assume rilievo la capacità di dimostrare il perseguimento dello specifico scopo mutualistico anche oltre il profilo strettamente economico ben rappresentato nel bilancio d’esercizio. Inoltre, la scelta della formula cooperativa implica (necessariamente, a parere di chi scrive) l’adozione di un modello di azione sostenibile, contribuendo a rendere opportuno un rendiconto di tale «cittadinanza responsabile» (economica, sociale, ambientale). Dunque, l’impresa cooperativa si trova a rispondere ad aspettative informative interne ed esterne attraverso forme di rendicontazione socio-ambientali che possono abbracciare un orizzonte più o meno ampio, oscillando tra vantaggio del socio, rispetto dei principi cooperativi e utilità sociale per la collettività. Se il compito di un’impresa - e di un’impresa cooperativa in particolare è quello di produrre miglioramenti nella condizione sociale dei suoi membri e nel benessere della società, allora tali miglioramenti dovranno essere misurati e adeguatamente rendicontati. Cosa raccontare Cosa racconta Cooplat in questo bilancio sociale? La propria identità e i risultati raggiunti, evidenziando alcuni aspetti fondamentali: la volontà di interpretare in modo innovativo la propria missione storica di cooperativa, 4 ovvero produrre lavoro di qualità, nel rispetto delle regole democratiche e della grande questione della sicurezza sul lavoro e sottolineando l’importanza della dimensione imprenditoriale. Si percepisce un rilevante sforzo di ridefinizione identitaria, ben illustrato all’interno delle varie sezioni del documento, seppur rimanga presente un importante riferimento alle radici storiche. Notevole attenzione è dedicata anche ai risultati raggiunti, attraverso l’indicazione di quanto realizzato in termini economici e sociali. Come raccontare Il bilancio sociale di Cooplat si ispira, per forma e metodologia, ai principi e alle linee guida nazionali redatte dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS). Si tratta di un importante insieme di «norme» di riferimento che contribuiscono, insieme al coinvolgimento degli stakeholder, a rendere il documento oggettivo e trasparente. Cosa racconta Cooplat in questo bilancio sociale? La volontà di interpretare in modo innovativo la propria missione storica di cooperativa, ovvero produrre lavoro di qualità, nel rispetto delle regole democratiche e della grande questione della sicurezza sul lavoro Interessante appare altresì l’impegno, espresso dal Presidente, di ampliare il novero dei modelli di riferimento. Il rispetto di ben definite e dichiarate forme di rendicontazione – dal citato GBS di matrice nazionale al G4 recentemente emanato dalla Global reporting initiative – se da una parte limita la fantasia dei redattori di un bilancio sociale, dall’altra accresce l’attendibilità della documentazione realizzata. Inoltre, introdurre parametri di riferimento internazionali e confrontarsi con altre e diverse esperienze rendicontative non potrà che arricchire il già ottimo lavoro svolto, nell’ottica del miglioramento continuo di tale forma di espressione identitaria di Cooplat. Infine, un plauso alla volontà di unire l’approvazione del bilancio d’esercizio alla presentazione del bilancio sociale. Si tratta di un deciso passo verso il reporting integrato, il quale costituisce, a parere di chi scrive, l’unico modo per rappresentare in modo compiuto una realtà complessa e articolata come quella di Cooplat La cooperazione moderna nasce quale forma sociale di gestione di un’attività imprenditoriale. Oggi, questa funzione sociale – peraltro costituzionalmente sancita – è ancora attuale? E, soprattutto, trova corrispondenza nella concretezza quotidiana a livello giuridico, economico, sociologico e economico-aziendale? In seguito alla lettura di questo documento, la risposta, con riferimento a Cooplat, non può che essere positiva. Oggi, questa funzione sociale è ancora attuale? In seguito alla lettura di questo documento, la risposta, con riferimento a Cooplat, non può che essere positiva Un buon proseguimento lungo la strada intrapresa. Luca Bagnoli Università di Firenze 5 presentazione buona impresa, buona cooperazione Il risultato positivo dell'esercizio 2013 è il frutto del lavoro svolto in questi anni, non è un fatto estemporaneo. Cooplat è alle prese con un passaggio imprenditoriale e al contempo culturale: superare definitivamente la logica della redditività e passare ad una cultura della produttività La scelta di presentare il bilancio sociale contestualmente all'approvazione del bilancio economico vuole essere un piccolo ma significativo esempio dell'impegno che Cooplat sta profondendo suo continuo rinnovarsi e qualificarsi Cooplat, quindi, si presenta solida e in salute, alle prese con un passaggio imprenditoriale e al contempo culturale che per la cooperativa è ormai una questione fondamentale: superare definitivamente la logica della redditività e passare ad una cultura della produttività, ovvero procedere sempre più speditamente verso un cambio di impostazione e di passo che rappresenta una grande innovazione nell'impostazione generale e nel modo di operare e di organizzarsi della nostra società. Fare buona impresa per fare buona cooperazione, appunto. La scelta di presentare il Bilancio Sociale contestualmente all'approvazione del Bilancio Economico, cioè di non separare il risultato d'esercizio dalla riflessione sulle ricadute sociali della dinamica imprenditoriale, vuole essere un piccolo ma significativo esempio dell'impegno che Cooplat sta profondendo nel suo continuo rinnovarsi e qualificarsi. L'intenzione della cooperativa per l'anno prossimo è di migliorare ancora la rendicontazione sociale, confrontando i modelli di riferimento e cercando di delineare un processo che renda ancora più oggettiva e intelligibile la nostra comunicazione. Per questo abbiamo chiesto al Prof. Luca Bagnoli, che ringraziamo per la disponibilità accordataci, di scrivere un giudizio sul significato di questa edizione del Bilancio Sociale di Cooplat; e per questo abbiamo chiesto alla Società di certificazione Grant Thornton Advisory, non tanto di esprimere un giudizio su questo lavoro rispetto a parametri di riferimento oggettivi, quanto di intervenire per monitorarci in questa fase di passaggio e di fornirci qualche spunto di riferimento per impostare un lavoro di ulteriore miglioramento e di qualificazione di questo importante documento, anche rispetto a standard europei più ambiziosi. In definitiva, abbiamo ritenuto che un giudizio esterno, un contributo qualificato, mentre con l'anticipo dei tempi di realizzazione si andava a modificare la struttura del Bilancio stesso, potesse risultare un attestato di garanzia e il riferimento di un impegno che vogliamo prenderci per l'immediato futuro: migliorarci anche nella rendicontazione del nostro operare più generale. Per migliorarci sulla rendicontazione, bisogna continuare l'opera di miglioramento della nostra organizzazione e del nostro agire. 6 Viviamo in una fase storica complessa, ancora caratterizzata dalla crisi e dalle difficoltà del sistema a delineare una via d'uscita da questo tunnel in cui è entrata l'economia nazionale ed europea. Siamo tuttavia convinti che ciò renda ancora più necessario il processo di modernizzazione della nostra operatività e del nostro approccio al mercato. I risultati d'esercizio, in lieve ma costante crescita da qualche anno, che risultano più soddisfacenti ad ogni cambiamento che introduciamo, sono perciò da considerarsi ancora più soddisfacenti, in quanto conseguiti nelle condizioni di un mercato condizionato dal persistere della crisi. Rimaniamo con i piedi per terra, ma mi sento di poter affermare che il cambiamento di passo e di mentalità che abbiamo intrapreso sta consentendo a Cooplat di scommettere sul futuro, di essere un soggetto che vive quella speranza che le recenti elezioni europee hanno rivelato essere lo spirito della maggioranza degli italiani: la speranza di potercela fare a superare la crisi e a migliorare l'Italia. Cooplat si sente in sintonia con questa speranza e vuole mettersi a disposizione, svolgere la propria parte, dare una mano giocando da protagonista sul terreno dell'innovazione, svolgendo cioè in modo nuovo la propria missione storica: lavorare per produrre lavoro di qualità, nel rispetto delle regole democratiche, avendo al centro della propria attenzione la grande questione della sicurezza sul lavoro. Si tratta, per Cooplat, di una grande sfida che riguarda la ridefinizione della propria identità, che oggi passa dalla qualità della dimensione imprenditoriale, dalla capacità di rispondere alle esigenze della committenza con immediatezza ed efficacia, dall'essere sempre più un'impresa competitiva: solo facendo buona e nuova impresa si rilancia e si rafforza la buona cooperazione, giova ripeterlo. L'auspicio di chi scrive la presentazione di un volume è che il prodotto che segue risulti poi di interesse per il lettore. Per facilitare la consultazione abbiamo cercato di modificare l'impaginazione, lavorando con lo strumento dell'infografica per riassumere tabelle spesso lunghe e dense in immagini più chiare ed immediate. Diamo conto di tante attività importanti, di cui siamo orgogliosi. È bello leggere nella relazione sociale l'esperienza dei nostri soci di Cagliari, che in silenzio si sono occupati di migliorare la loro sede e ne hanno fatto un riferimento per la comunità; è bello leggere la passione nelle parole della ricercatrice Alessia Belli che rendiconta lo stato di avanzamento della ricerca che abbiamo sostenuto e che per quanto ci riguarda si concentra sulle donne straniere che lavorano con noi. Ma c'è una cosa che mi è balzata agli occhi rileggendo l'elaborato grezzo prima di andare in stampa e sono i titoli dei capitoli e dei paragrafi. Li elenco, perché in questi slogan c'è la Cooplat di oggi e ci deve essere la Cooplat di domani, quella per cui siamo al lavoro: il cambiamento di passo e di mentalità che abbiamo intrapreso sta consentendo a Cooplat di scommettere sul futuro solo facendo buona e nuova impresa si rilancia e si rafforza la buona cooperazione 7 buona impresa, buona cooperazione; reinvestiamo in valori; al lavoro per creare lavoro, dare valore al lavoro; partner e non fornitori; il valore aggiunto è una ricchezza condivisa; i sistemi di gestione li utilizziamo per migliorare noi stessi; la sicurezza sul lavoro è cura del nostro patrimonio; democrazia e partecipazione, dare valore alle persone; trasparenza e regole certe; il cambiamento di passo... c'è una nuova frontiera per la cosiddetta economia sociale, per il nostro mondo cooperativo: essere attori protagonisti del nuovo sviluppo per essere protagonisti della costruzione di una nuova coesione sociale Sono linee guida di chi vuole contribuire a vincere la sfida del futuro, a coltivare la speranza. In questo senso, c'è una nuova frontiera per la cosiddetta economia sociale, per il nostro mondo cooperativo: essere attori protagonisti del nuovo sviluppo per essere protagonisti della costruzione di una nuova coesione sociale, adeguata a rispondere ai bisogni del mondo contemporaneo e non più recintata in schemi ideologici che non consentono di interpretare e far fronte alle sfide dell'oggi, al processo storico che viviamo. Un processo storico che richiede a tutto il mondo dell'impresa, anche a quella organizzata in forma cooperativa, di lavorare per aumentare la produttività, per introdurre maggiore efficienza, per costruire organizzazioni trasparenti, per la qualità, per la sicurezza, per affermare responsabilità sociale. Un momento storico che per la durezza delle condizioni economiche e finanziarie ha fatto e continua a fare selezione naturale anche nel mondo cooperativo, dove chi non promuove azioni per l'innovazione non riesce ad andare avanti e chiude le attività; dove tuttavia si aprono nuove porte alla speranza, come nel caso di quelle aziende in default, ma non in crisi per quanto riguarda la possibilità di rilanciare il prodotto, che rilevate dalle maestranze organizzate in forma cooperativa, grazie anche al fondo di Legacoop a cui tutti gli anni anche noi destiniamo una parte dell'utile e grazie ai sacrifici e alla volontà dei lavoratori, hanno visto la capacità di rilanciare e in alcuni casi perfino di migliorare le condizioni e la qualità e quantità delle produzioni stesse (cfr. indagine Repubblica-Espresso). Guardiamo avanti, miglioriamo noi stessi avendo ben presente che noi siamo nati per produrre lavoro e che possiamo crescere ancora e contribuire alla crescita del Paese facendo quello che facciamo da sempre: lavorare per creare lavoro. Fabrizio Frizzi Presidente Cooplat 8 i portatori di interesse reinvestiamo in valori Fornitori Clienti Dipendenti Sistema finanziario Soci lavoratori Sindacati Sistema cooperativo Comunità territoriale di riferimento Associazionismo e volontariato Sistema stato Enti e istituzioni La ricerca del rapporto con gli stakeholders rappresenta per Cooplat una strategia precisa, fondata su importanti valori. Cooplat ha infatti da sempre nel suo Dna la responsabilità sociale, la solidarietà, la democrazia. Valori che coltiviamo al nostro interno, ma che reinvestiamo anche sui territori in cui operiamo. Soci: sono portatori di interesse primari. Cooplat è prima di tutto una Cooperativa di lavoro, la cui finalità è garantire lavoro ai soci, alle migliori condizioni possibili sul mercato. Questo significa puntare non solo sull’occupazione, ma sulla “buona occupazione”, con contratti a tempo indeterminato (che coinvolgono il 97% dei lavoratori), sulla tutela della salute e della sicurezza e il rispetto dell’ambiente. Clienti e fornitori: con questi stakeholders ci poniamo come partner competenti, disponibili a individuare insieme sempre nuove soluzioni per migliorare la qualità del servizio finale offerto a cittadini e utenti. Istituzioni/territorio: in qualsiasi realtà locale ci troviamo ad operare, ricerchiamo sempre un rapporto significativo e trasparente con le Istituzioni, le organizzazioni sindacali, dell’associazionismo e del volontariato. Ci proponiamo come un partner radicato sul territorio, impegnato a migliorare il tessuto democratico. 9 premessa metodologica un impegno di trasparenza Il Bilancio sociale 2013 è il nono che Cooplat sceglie di presentare in maniera pubblica, testimonianza concreta di un impegno per la trasparenza delle attività. Dal punto di vista metodologico confermiamo anche per quest’anno, nell’impostazione del Bilancio, l’ispirazione ai principi e alle linee guida nazionali redatte dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS). Scopo del Bilancio sociale è fornire informazioni utili sulla missione, gli orientamenti della cooperativa e la qualità dell’attività aziendale per ampliare e migliorare, anche sotto il profilo etico-sociale, le conoscenze e le possibilità di valutazione e di scelta da parte dei nostri portatori d’interesse. I contenuti del documento risultano organizzati in tre sezioni: 1. “Cooplat oggi”, dove la cooperativa si presenta, in termini valoriali, politici, strategici e con le sue attività. 2. “Relazione sociale”, in cui sono analizzati i rapporti tra la cooperativa e i suoi interlocutori. 3. Identità della Cooperativa, in cui si presentano i riferimenti nazionali ed internazionali e alcuni elementi salienti della storia della cooperativa. approfondimenti Come già fatto negli ultimi anni, anche per questa edizione del Bilancio sociale abbiamo scelto, fra i numerosi aspetti trattati, di dare particolare risalto ad alcuni argomenti che hanno caratterizzato il 2013. In particolare il primo e più sostanzioso approfondimento è dedicato alla ricerca sulle donne immigrate “Una lente di genere su integrazione e cittadinanza”. Il secondo focus riguarda invece l’esperienza fatta dai soci di Cagliari, protogonisti della completa ristrutturazione della sede locale della cooperativa, che mette in luce la “forza del gruppo”. 10 nota metodologica Il Bilancio Sociale 2013 redatto da Cooplat come indicato nella “Premessa Metodologica” è stato predisposto ispirandosi, nei contenuti, ai principi e alle linee guida nazionali redatte dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS). Dal Bilancio emerge chiaramente quali sono i Portatori di interesse di riferimento per Cooplat, gli obiettivi strategici e le attività sviluppate nel 2013 nei loro confronti. In particolare il Bilancio Sociale evidenzia un’impresa cooperativa che opera su estensione nazionale in modo dinamico e molto attenta alla qualità del lavoro e alla sicurezza del suo patrimonio aziendale più importante ossia le Risorse Umane. Tale Bilancio in particolare focalizza molto l’attenzione sul dialogo al proprio Personale e quindi anche ai Soci, date le caratteristiche cooperative dell’impresa, e mette in risalto le storie di vita e di lavoro e la solidarietà sviluppata attraverso iniziative rivolte sia verso i propri Lavoratori e sia a favore della Collettività. Tale impostazione permette di evidenziare la coerenza tra le attività sviluppate e i valori e le finalità dell’impresa e rafforzare il senso di appartenenza e il relativo orgoglio del Personale dell’impresa stessa. La meta sfida per il futuro relativa alla redazione del Bilancio Sociale da parte di Cooplat, come espresso dal Presidente nella “Presentazione”, è lo sviluppo graduale del dialogo con tutti i Portatori di Interesse indicati che potenzi gli aspetti partecipativi delle relazioni in essere con gli Stessi e l’individuazione di un set sempre più completo dei relativi indicatori di performance sociali/ambientali che permettano di rafforzare il collegamento tra strategia, obiettivi e consuntivi della gestione, basandosi su esperienze nazionali e internazionali (Gruppo di Studio del Bilancio Sociale “GBS” e Global Reporting Initiative “GRI”) al fine di aumentare sempre più la completezza, la trasparenza, la proattività del Bilancio stesso ed il suo utilizzo nei processi di programmazione e controllo strategico dell’impresa. Grant Thornton Advisory 11 cooplat oggi 6 Cooplat, nel corso della propria storia, ha intercettato mutamenti sociali ed economici, portando la propria azione imprenditoriale dal livello di assistenza e mutualità tipico del primo movimento cooperativo, alla competizione del libero mercato del terzo millennio, condivisa negli stessi campi di attività con sempre più numerosi e agguerriti concorrenti. Cooplat è oggi attrezzata per accettare le nuove sfide. È pronta, come ha dimostrato in tutta la sua storia, ad affrontarle con decisione e con continua capacità di innovazione, senza rinunciare all'idea di lavorare alla costruzione di un mercato nel quale si confrontino valori quali legalità, dignità del lavoro, rispetto dell'ambiente, sicurezza e corretta informazione. al lavoro per creare lavoro visione Cooplat è da sempre al lavoro per creare lavoro. Lavoro di qualità, a cui diamo valore, generando lavoro stabile, nel rispetto dei contratti collettivi, della legge e di tutti i principi cooperativi. Cooplat garantisce piena dignità alle persone e opera affinché il lavoro prodotto sia una risorsa per i propri soci e per la comunità. Queste finalità si alimentano lavorando su due linee: • Razionalizzazione dell’organizzazione, in una prospettiva strategica legata all’innovazione e alla maggiore produttività, mantenendo sempre alto il posizionamento sul mercato di riferimento • Perseguimento costante e determinato della crescita di una moderna identità cooperativa qualificare il lavoro missione I cambiamenti dell’economia di mercato pongono oggi alcune questioni di fondo, che riguardano i temi del dimensionamento d’impresa, della patrimonializzazione e della capacità finanziaria, la qualificazione dei management aziendali e la loro propensione ad affrontare i processi di innovazione e di rilancio competitivo. I cambiamenti nella dinamica sociale comportano riflessioni e azioni per affermare un nuovo senso di appartenenza alla cooperativa, che non si cementa più, da tanti anni, per approcci ideologici, ma con la qualità del lavoro, il rapporto virtuoso tra l'affermazione dei diritti e l'esercizio dei doveri che ciascun socio-lavoratore ha nei confronti dell'impresa collettiva a cui ha aderito. Per condividere l’esigenza di maggiore produttività e qualificare il lavoro, ovvero per dare attuazione alla propria missione, la cooperativa intende: • Proseguire nell’innovazione continua dei processi di gestione dei servizi integrati complessi • Estendere la cultura della sicurezza sul lavoro • Consolidare i sistemi di certificazione • Consolidare i livelli di democrazia interna • Migliorare la comunicazione e le occasioni di confronto con il corpo sociale per garantire informazione e coinvolgimento 13 partner e non fornitori le attività imprenditoriali COOPLAT è attiva sul mercato con le sue Divisioni storiche FACILITY MANAGEMENT ed ECOLOGIA, alle quali nel 2013 si è aggiunta la nuova Divisione ENERGIA e MANUTENZIONI. Ecco ciò che siamo: un partner efficiente a fianco di aziende che competono sul mercato, una realtà solida e affidabile a supporto delle Pubbliche Amministrazioni impegnate in un processo di razionalizzazione e di innovazione. Le numerose e variegate attività svolte da Cooplat sono espletate principalmente presso Enti Pubblici, strutture sanitarie e grandi aziende private. Qualità ed ottimizzazione delle prestazioni sono gli obiettivi primari di una proposta che si contraddistingue per alta flessibilità ed attenzione alla soddisfazione del cliente. I due settori di attività della cooperativa, il Facility Management e l’Ecologia, seguono logiche di mercato diverse tra loro. Cooplat ha proseguito nella diversificazione e specializzazione dei settori, individuando strumenti e tecniche tesi a migliorare la produttività e la qualità dei servizi da erogare. Questa qualificazione consente a Cooplat di integrarsi maggiormente con i clienti e UN'ESPERIENZA PARTICOLARE diventare un vero e proprio “Partner”, offrendo un’efficace risposta a tutti i loro bisogni “no core”. Nel Bilancio Sociale si trovano le ricadute sociali della dinamica imprenditoriale, i Dal 2013 Cooplat ha inoltre attivato una nuova Divisionumeri della forza lavoro, della sicurezza, le ne operativa, denominata Energia e Manutenzioni, decertificazioni, le azioni sul territorio svolte dicata alla gestione degli impianti di riscaldamento e dai comitati soci o dalla cooperativa nei di raffreddamento degli immobili ed alla manutenzione confronti dei territori di riferimento. Tante informazioni che raccontano lo stato di degli stessi. Si tratta di una innovazione importante salute e di forza della nostra azienda. delle attività e di una opportunità di crescita e qualificaC'è tuttavia un'esperienza che Cooplat ha zione per la cooperativa. svolto nell'estate 2013 e che ci fa piacere raccontare qui, perché ha un valore importante per la cooperativa e per il territorio dell'area metropolitana fiorentina e di tutta la regione Toscana. Si tratta della rinascita della fabbrica “Ginori”, rilevata dal Gruppo Gucci e rilanciata sul mercato. La nostra partnership con Gucci ci ha visto impegnati, nell'estate 2013, in un'importante operazione di bonifica e ripristino delle aree produttive della Ginori. Questo lavoro straordinario, insieme ad un partner che ha avuto la forza imprenditoriale e la lungimiranza di rilanciare quel marchio storico, è stato un momento di grande orgoglio. Non solo per la capacità che il nostro personale ha dimostrato sul campo, ma per il significato profondo che la fine della crisi della Ginori ha avuto in primis per il comune di Sesto Fiorentino e per tutta la piana fiorentina. Grazie a Gucci la Ginori è rinata! Anche noi con il nostro lavoro siamo stati protagonisti di questa rinascita e ne siamo orgogliosi. Divisione Facility management La Divisione ha proseguito nel lavoro di ridefinizione delle proprie procedure operative volte ad allargare la varietà e la qualità dei servizi erogati (nei settori del facility management, delle pulizie industriali e nella logistica integrata), perfezionando gli standard operativi e gestionali su un livello sempre più avanzato, competente e competitivo . In tema di ricerca ed innovazione, Cooplat sta consolidando un rapporto di partnership con alcuni fornitori qualificati, impegnando i propri tecnici a collaborare allo sviluppo di prodotti eco-sostenibili e di elevatissimo standard da utilizzare nelle prestazioni ai clienti. Cooplat ha introdotto in modo strutturale - tale da divenire un nuovo patrimonio aziendale - la costante analisi dei servizi erogati, in modo da evidenziare in tempo reale gli scostamenti e gli andamenti della produttività. Un sistema cioè in grado di misurare le performance partendo non dai valori economici ma dai valori di produzione; la produttività diviene la colonna portante del risultato economico. In tema di Sicurezza la formazione e precise procedure sono ormai divenute il riferimento nell'impostazione del lavoro, ma soprattutto il segnale del fortissimo cambiamento di mentalità che Cooplat sta affermando per affrontare la sfida del mercato. Nel 2013 si è inoltre lavorato per caratterizzare Cooplat come un’azienda sempre più specializzata e qualificata nel campo dei servizi integrati complessi e, quindi, come punto di riferimento per i Clienti Privati. L’acquisizione di importanti commesse con grandi aziende private, nella GDO e nel settore Moda, testimonia l’importanza di tale lavoro e la necessità di continue iniezioni di dinamismo e innovazione, per adeguare ancora di più la qualità dell’offerta e consolidare la forza e la credibilità della cooperativa verso questi fondamentali partner. Cooplat si pone strategicamente come un’azienda in grado di competere con accresciuta forza non più solo prioritariamente nel settore pubblico, ma anche in quello privato. Il 2014 svilupperà e confermerà questa significativa tendenza. Nel 2013 si è inoltre lavorato per caratterizzare Cooplat come un’azienda sempre più specializzata e qualificata nel campo dei servizi integrati complessi e, quindi, come punto di riferimento per i Clienti Privati Concentrati sulla produttività per migliorare la qualità del lavoro Nelle edizioni del Bilancio Sociale del 2011 e del 2012 la Relazione Sociale, nell'ambito di una riflessione sul lavoro durante la crisi economica, era stata incentrata sull'indagine svolta in alcuni cantieri della cooperativa con l'intento di valutare l'incidenza sociale di alcune azioni mirate all’aumento della produttività, ovvero di dare la parola ai lavoratori affinché esprimessero le proprie valutazioni rispetto ai cambiamenti nelle modalità operative che erano state indicate. Dall’analisi delle interviste è emerso che le prescrizioni basate su criteri volti ad accrescere la a produttività - quello che si potrebbe tradurre in maggiore efficienza - con criteri precisi e nel rispetto delle norme di sicurezza, avevano portato gli operatori a lavorare meglio, con maggiore consapevolezza di sé e del proprio ruolo, con maggiore soddisfazione. L'impegno preso l'anno scorso di strutturare su questa esperienza un piano di incontri che coinvolga tutta la filiera della produzione per confrontarsi sulla questione della produttività e della qualità del lavoro, verrà completato nel corso della seconda metà del 2014. Già nella prima parte dell'anno, infatti, si sono svolti incontri aziendali che hanno mirato a dare nuove indicazioni per il miglioramento dei processi interni e delle competenze tra i principali protagonisti della creazione del valore per la Divisione Facility Management. Questo esempio, preme sottolinearlo, dimostra come lo stimolo reciproco tra Direzione Aziendale ed Organizzazione Sociale possa produrre risultati importanti e contribuire a delineare un profilo nuovo della cooperativa e dell'identità dei cooperatori. 15 La Divisione Ecologia Nel 2013 il settore Ecologia ha conseguito importanti risultati; non solo in termini di consolidamento di fatturato, in linea con il Piano Industriale della cooperativa del 2012, ma anche di aumento dei margini operativi. Una significativa crescita dei ricavi generata da contratti già in portafoglio attivo consentirà di programmare e razionalizzare il lavoro per il futuro, stimando anche un incremento delle marginalità. Tutto ciò si è registrato al netto dell'avvio dell'operatività dei servizi nella provincia di Grosseto, che Cooplat acquisirà come partner industriale e socio di SEI TOSCANA, società aggiudicataria dei servizi ambientali dell’ATO Toscana Sud, e che porterà al settore ecologia una stabilità ventennale. Ciò consentirà anche di ottimizzare e stabilizzare i presidi presenti in quell’area, su tutti l’impianto di valorizzazione delle frazioni secche derivanti dalle raccolte differenziate di Grosseto, gestito dalla società controllata Ecolat, che nel 2013 ha consolidato il fatturato e migliorato le performance produttive. Il 2014 ha visto inoltre il rafforzamento della presenza - ed il raddoppio del fatturato - di Cooplat nel Piemonte, con l’acquisizione dei servizi ambientali nella provincia di Cuneo (Coabser) e Torino (Covar14). Il cantiere di Fiumicino sta divenendo la base di espansione naturale per il consolidamento e lo sviluppo delle attività nel Lazio. Quello che, in definitiva, l’Azienda ha confermato nel 2013, sono qualità, affidabilità e presenza strategica nel settore dell’ecologia. Requisiti che hanno permesso a Cooplat di posizionarsi come uno dei principali player nel panorama nazionale. FACILITY MANAGEMENT Cleaning - Igiene Ambientale; Auxiliary Services Servizi Ausiliari; Logistic - Servizi integrati; Technical services - Servizi manutentivi; Green Service - Cura del verde; Property Management; Servizi cimiteriali ECOLOGIA Igiene Urbana; Raccolta differenziata; Raccolta rifiuti speciali; Impianti di valorizzazione; Spazzamento stradale e pulizie arenili; Logistica; Manutenzioni; ENERGIA E MANUTENZIONI Progettazione, esecuzione, ottimizzazione, pronto intervento, gestione e manutenzione di impianti termoidraulici, termici ed elettrici; acquedotti e di gasdotti;. Installazione, manutenzione, gestione, riparazione, trasformazione e reingenierizzazione per il risparmio energetico. UN NUOVO SETTORE IMPRENDITORIALE: LA DIVISIONE ENERGIA E MANUTENZIONI Nel 2013 è nato un nuovo settore di attività imprenditoriale: la Divisione Energia e Manutenzioni. Si tratta di un ulteriore sviluppo della cooperativa nell’ottica di un allargamento delle attività per proporsi al mercato con una offerta più ampia di servizi. È infatti nella capacità di offrire servizi complessi, integrati, nella flessibilità e prontezza a rispondere alle richieste dei clienti, per metterli in condizione di concentrarsi esclusivamente sulle proprie attività core ed esternalizzare i servizi no core, che si gioca la partita del futuro. In Toscana e nel Centro Italia, Cooplat è per questo settore il riferimento del CNS (Consorzio Nazionale Servizi), aggiudicatario delle gare Consip nel settore sanitario, in quello della pubblica amministrazione e della scuola pubblica. 16 LEGENDA % ricavi % divisione facility % divisione ecologia 1,95% 0,75% 1,11% RICAVI 2,88% 0,01% Regioni 2013 Toscana 48.613.794 Campania 6.646.144 Sardegna 11.001.490 Veneto 1.657.588 Piemonte 8.359.823 Lazio 5.493.259 Sicilia 2.082.852 Lombardia 640.204 Umbria 152.394 Abruzzo 71.769 Marche 147.210 Altre minori 15.478 TOTALE 84.882.005 9,85% 0,25% 29,99% 57,29% 72,85% 24,58% 0,17% 0,26% 0,18% 0,27% 0,08% 0,12% 6,47% 4,38% 10,86% 7,83% 11,56% 12,96% 2,67% 34,56% regione divisione ecologia 6.733.697 2.530 9.467.878 2.973.838 Toscana Veneto Sardegna Lazio Liguria Umbria Marche Abruzzo Lombardia Piemonte 8.215.421 Campania Sicilia Calabria Totale 27.393.365 divisione facility 41.880.096 1.655.058 1.533.612 2.519.421 7.274 152.394 147.210 71.769 640.204 144.402 6.646.144 2.082.852 8.204 57.488.640 totale 48.613.793 1.657.588 11.001.490 5.493.259 7.274 152.394 147.210 71.769 640.204 8.359.823 6.646.144 2.082.852 8.204 84.882.005 2,45% 3,62% 17 una ricchezza condivisa il valore aggiunto Le cooperative sono al tempo stesso imprese, libere associazioni e luogo attivo di partecipazione democratica. Per questo esse sono portatrici di uno specifico Valore aggiunto: un’energia positiva, nel rispetto delle regole e della legalità, per un benessere diffuso e solidale. La ricchezza prodotta non va a vantaggio di pochi azionisti, ma viene redistribuita tra i vari portatori di interesse, primi tra tutti i soci lavoratori e il territorio. DETERMINAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO Ricavi delle vendite e delle prestazioni Capitalizzazione costi Altri ricavi caratteristici Valore produzione caratteristica Contributi in c/esercizio per personale Valore della produzione sociale Acquisto m.p sussidiarie e di consumo Servizi Godimento beni di terzi Variazione rimanenze m.p Oneri diversi di gestione Valore aggiunto lordo Ammortamenti e altri acc.ti Valore aggiunto netto Proventi finanziari +/- gestione extra caratteristica Ricchezza distribuibile Esercizio 2011 87.282.880 82.781 276.276 87.641.937 87.641.937 -4.257.772 -10.426.016 -4.475.491 -10.733 -511.649 67.960.276 -1.157.149 66.803.127 398.024 -114.172 67.086.979 esercizio 2012 86.909.253 44.810 363.399 87.317.462 87.317.462 -4.619.861 -10.401.405 -4.561.929 -31.550 -720.179 66.982.538 -1.234.703 65.747.835 494.951 -23.333 66.219.453 esercizio 2013 84.882.005 320.559 85.202.564 85.202.564 -4.587.408 -8.784.434 -4.871.370 -24.091 -635.589 66.299.672 -1.822.502 64.477.170 505.909 6.741 64.989.820 Il parametro del Valore aggiunto rappresenta la ricchezza creata dall’azienda nell’esercizio contabile, con riferimento a tutti gli interlocutori che partecipano alla sua distribuzione. Il processo di calcolo del valore aggiunto è rappresentato in due distinti prospetti: • il prospetto di determinazione del Valore Aggiunto, individuato dalla contrapposizione dei ricavi e dei costi intermedi, che rappresenta la ricchezza distribuibile; si ottiene mediante la riclassificazione delle voci del conto economico di esercizio • il prospetto di ripartizione del Valore Aggiunto, che evidenzia come tale ricchezza sia stata distribuita a tutti gli interlocutori aziendali 18 DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO Lavoro Finanziatori Comunità TOTALE 2013 60.864.068 1.612.423 2.513.329 64.989.820 % 79 Dall’analisi della distribuzione del Valore aggiunto si evidenzia che la quota maggiore (93,79%) è stata destinata al lavoro (soci e addetti), il rimanente è andato nell’ordine allo Stato, sotto forma di imposte (2,74%), cui seguono il Sistema Finanziario (2,48%), il Patrimonio aziendale, ovvero la costituzione della riserva indivisibile (0,80%), il sistema cooperativo (0,16%) e le liberalità (0,03%), cioè i contributi rivolti al territorio (Associazioni, ecc…). Da notare che rispetto al 2012 sono cresciute le percentuali dello Stato e del Patrimonio aziendale, sono diminuite invece le liberalità e la remunerazione del Sistema Finanziario. o a tiv ra end rio i zia az ali an tat fin es st oro po lav Distribuzione del Valore aggiunto ai portatori di interesse 0,03% libe ral 0,16 ità %s i s te 0,80 % p ma c atr im oop 2,4 8% on e sis io t em 2,7 a 4% im 93 , per migliorare noi stessi sistemi di gestione integrati A 20 14 Le certificazioni sono norme internazionali, alle quali le aziende scelgono di conformarsi al di là del rispetto della legislazione vigente. Per Cooplat aderire a un sistema di certificazioni vuol dire soprattutto fare una scommessa: migliorare costantemente la cooperativa. Perché qualità, responsabilità e solidarietà sono nel nostro Dna. FI N ES TR Il lavoro di Cooplat sul versante delle certificazioni è in procinto di conseguire un altro risultato, utile a rendere sempre più chiare e condivise le procedure di prevenzione. Nel luglio 2014 avrà il via la certificazione della OHSAS 18001 (certificazione sul Sistema Gestionale della Sicurezza). L’acquisizione di questa certificazione consentirà alla cooperativa di definire ulteriormente i binari su cui opererà il sistema di gestione della Sicurezza a garanzia della Cooperativa stessa e di tutti gli operanti in essa. Questa nuova certificazione OHSAS 18001 (qualità gestione della Sicurezza), si integrerà con le altre tre già acquisite da Cooplat nel corso di questi anni: ISO 9001 (qualità sui processi produttivi), ISO 14001 (qualità sulla gestione ambientale), SA 8001(qualità sui rapporti di lavoro). 20 La cultura della Certificazione è approdata in Cooplat nel 2000, quando la cooperativa ottenne per la prima volta la Iso 9001. Da allora questa cultura è andata crescendo, acquisendo significati sempre più ampi. Oggi i cosiddetti Sistemi di gestione integrati toccano vari aspetti della vita di Cooplat. Dire quello che si fa Sempre più le certificazioni, pur non avendo carattere obbligatorio, costituiscono tuttavia un requisito per la partecipazione a molti appalti. Esse dunque rappresentano un indubbio vantaggio competitivo nei nostri mercati di riferimento e dicono con precisione quello che facciamo e come lo facciamo. Fare quello che si dice Le certificazioni sono però anche strumenti di conduzione e verifica della cooperativa. Attraverso questi sistemi è possibile monitorare e determinare i vari processi aziendali, avvalendosi sia di una struttura interna dedicata che di un Ente “terzo”. Migliorare noi stessi Le certificazioni non sono quindi un “bollino” da apporre sulla carta intestata per fare bella figura o partecipare a un appalto, ma un sistema per far funzionare meglio la cooperativa. Modalità definite, procedure date, flussi strutturati fra le varie funzioni aziendali, non devono diventare una nuova forma di “burocratizzazione aziendale”, ma un vero e proprio stimolo, strumenti operativi capaci di garantire al tempo stesso migliori performance aziendali, soddisfazione dei clienti e sostenibilità etica e ambientale. sistemi di gestione per la qualità ISO 9001 la certificazione di Qualità, la prima e la più nota. Emessa nel 1987, ha avuto varie revisioni, l’ultima nel 2008. Definisce i requisiti di un sistema di gestione per la qualità responsabilità sociale d'impresa SA 8000 la certificazione etica (Sa sta per Social Accountability), volta a certificare aspetti della gestione aziendale attinenti alla Responsabilità sociale d'impresa, quali rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, tutela contro lo sfruttamento dei minori, garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro. Coinvolge anche fornitori e clienti sistema di gestione ambientale ISO 14001 la certificazione ambientale sta a dimostrare un impegno a tenere sotto controllo gli impatti ambientali delle proprie attività e alla ricerca di miglioramenti con sistemi efficaci e sostenibili sicurezza negli scali aeroportuali ENAC APT02 riguarda la sicurezza nelle attività aeroportuali, in particolare certifica i prestatori di servizi aeroportuali di assistenza a terra 21 curiamo il nostro patrimonio la sicurezza sul lavoro Cooplat è fatta di tanti soci, lavoratori, uomini e donne che tutti i giorni prestano la loro opera in luoghi di lavoro anche molto diversi tra loro. Sono la vera forza, il vero patrimonio della cooperativa. Avere cura della loro salute, della loro sicurezza non è solo un obbligo di legge ma un impegno imprescindibile del nostro essere cooperativa. E i risultati, anno dopo anno ci dicono che è un impegno mantenuto. L’analisi dell’andamento degli infortuni in Cooplat nel corso del 2013 ha confermato l’ottima tenuta del sistema di gestione della cooperativa: gli indici di frequenza e di gravità, in netta discesa dal 2006, risultano sostanzialmente stabilizzati dal 2010 ai livelli più bassi degli ultimi dieci anni, grazie ad una politica aziendale che ha posto con determinazione la sicurezza sul lavoro al centro delle attività. Nel 2013 i dati sono significati- Andamento infortuni 2011/2013 2011 3594524,6 16 192 208 24 5607 5631 57,87 156,65 Ore lavorate N° infortuni brevi N° infortuni lunghi totali N° giornate inf.brevi N° giornate inf.lunghi totali Indice di frequenza Indice di gravità 2012 3465310,9 15 206 221 19 5829 5848 63,77 168,76 2013 3355247,82 10 150 160 15 4379 4394 47,69 130,96 Andamento indice di Frequenza e di Gravità 2011/2013 156,7 168,8 131,0 57,87 63,77 2011 2012 indice di frequenza 22 47,69 2013 indice di gravità vamente migliorati, scendendo a livelli mai raggiunti (cfr il grafico relativo agli Indici di Gravità e di Frequenza , dove è indicizzato il rapporto tra il numero di infortuni delle varie attività professionali svolte in Cooplat e le ore lavorate in ciascun anno solare di riferimento della serie riportata in tabella). La riduzione del numero di infortuni, come noto, comporta una diminuzione del tasso applicato dall’Inail all’azienda sulla base dell’andamento degli anni precedenti a quello in esame e quindi un abbassamento della percentuale di maggior spesa, derivante dal rapporto tra il tasso medio nazionale e quello aziendale. Si tratta di un valore sociale che non è immediatamente quantificabile, ma che rappresenta, a parere della cooperativa, una crescita civile a cui il sistema dell’economia e delle istituzioni deve mirare con decisione. Cooplat prosegue il suo impegno sul versante della sicurezza, sia sul piano di un’organizzazione più capillare degli Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP), sia agendo sulla formazione degli operatori in ingresso. L'azienda svolge un monitoraggio costante sulle casistiche di infortuni per valutare le azioni da mettere in atto affinché determinati incidenti non si ripetano. In questo senso, buone performance sono derivate dalla relazione con l’operatore al momento del rientro dall’infortunio: l’approfondimento col diretto interessato sulle cause che avevano condotto all’incidente consente, infatti, eventualmente, di intervenire sulle procedure operative al fine di evitare condizioni favorevoli al ripetersi dell’infortunio stesso. La filosofia con cui abbiamo conseguito questi risultati che ci inorgogliscono la vogliamo esprimere con due semplici concetti : • In Cooplat si lavora stando attenti a non farsi male • Cooplat risparmia senza che i propri addetti si facciano male Andamento indice di Frequenza e di Gravità 2003/2013 300 268,34 251,23 250 200 195,75 269,26 207,53 208,73 188,35 144,97 150 100 91,01 91,68 102,49 97,69 68,38 156,65 168,76 130,96 87,08 70,97 58,69 57,87 63,77 50 0 2003 2004 2005 indice di frequenza 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 47,69 2013 indice di gravità 23 un cambiamento di passo obiettivi e strategie Chi ama la sana competizione sa che per arrivare al traguardo occorre essere pronti a cambiare passo: adattarci al terreno su cui si svolge la corsa - che può essere più impervio o più dolce - ma anche al ritmo degli altri concon la collaborazione delle correnti. direzioni delle Divisioni e della Direzione Generale. È questo che intendia-mo quando parliamo di cambio di passo: confrontarci con i nuovi scenari, riformulare obiettivi e strategie in linea con la odierna situazione economica e sociale e competitor ormai globali, senza mai dimenticare chi siamo e dove vogliamo andare, qual è il nostro traguardo finale e soprattutto nel rispetto delle regole. • monitorare e consolidare il livello di adesione a socio fra i dipendenti. • proseguire, nell’approfondimento dello studio per individuare azioni volte alla migliore integrazione dei lavoratori stranieri; • dare completa attuazione al piano definito per la formazione come previsto dall’accordo Stato/regioni in materia di sicurezza e formazione. 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 24 CONSOLIDARE IL FATTURATO (facility management, pulizie industriali e civili, project financing, logistica integrata). INCREMENTARE LA REDDITIVITÀ lavorando sull’aumento di produttività e implementando l’applicazione dei parametri individuati dall’Ufficio Tecnico e Progettazione CONSOLIDARE I PROCESSI DI INNOVAZIONE progettuale e di crescita delle capacità gestionali nel comparto dei Servizi integrati complessi dell’organizzazione del lavoro, degli straordinari, delle ferie; limitare al minimo il ricorso al lavoro interinale; attenzione alle dinamiche sul cantiere; cura della relazione col cliente e della sua soddisfazione; attenzione alle tempistiche degli andamenti degli incassi MIGLIORAMENTO DEL 1° MARGINE AZIENDALE e della competitività attraverso azioni di: perfezionamento della gestione delle ore tramite parametri di produttività definiti, CONSEGUIRE LA OHSAS 18001 certificazione sul sistema gestionale della sicurezza CONSOLIDARE I SISTEMI di certificazione (Qualità, Ambiente e Sociale) CONSOLIDARE IL LIVELLO DI DEMOCRAZIA interna: •mantenere elevato il livello di comunicazione interna e consolidare le occasioni di confronto fra soci e gruppo dirigente RENDERE COSTANTE IL PROGRAMMA DI FORMAZIONE differenziare la fase formativa in relazione all’emergere dei nuovi mercati; monitorare la formazione nella fase di avvio al lavoro di nuovi soci e dipendenti CONSOLIDARE LE AZIONI LEGATE • alle dinamiche interne (corpo sociale) • alle comunità di riferimento operativo • al contrasto alla violenza di genere e sui minori CONSOLIDARE LA PRESENZA sui territori operativi, sviluppando le azioni di presidio commerciale e potenziando l’azione di marketing strategico SUPPORTARE INIZIATIVE SOCIALI solidali, culturali sui medesimi territori CONSOLIDARE L’AZIONE OCCUPAZIONALE producendo, laddove è possibile, opportunità di lavoro a tempo indeterminato 21 (fiera di farsi immortalare con gli strumenti del lavoro in un luogo dove si sente accolta) DONNE STRANIERE DI COOPLAT: STORIE DI VITA E LAVORO Nel 2012 Cooplat ha deciso di partecipare alla ricerca «Una lente di genere su integrazione lavorativa e cittadinanza: la positiva sinergia tra imprese e territorio attraverso voci e volti di donne straniere in Toscana». Condotta da Alessia Belli, assegnista della Scuola Sant’Anna di Pisa, con la supervisione scientifica della Professoressa Anna Loretoni (Istituto DIRPOLIS - Scuola Sant'Anna), si tratta di un progetto del Fondo sociale europeo che ha visto anche il coinvolgimento della Regione Toscana. Cooplat è stata al tempo stesso cofinanziatrice della ricerca e ambito specifico di indagine. La ricerca è ora entrata nella fase finale. È stato 14infatti già discusso (9 maggio) il Report Intermedio, alla presenza di Anna Loretoni e Marcella Chiesi (esperta di Diversity Management- Studio Duo), di assegnisti e ricercatori dell'area di Filosofia politica dell'Istituto Dirpolis, e dei rappresentanti di Cooplat Claudio Maestrini e Elena Fantechi. la relazione sociale Hila Merita: orgoglio donne straniere di Cooplat Io che parlo e io che guardo: voce e immagini per narrare il mio lavoro “Dalla ricerca emerge il bisogno più o meno consapevole delle donne di potersi narrare, di poter dare voce a storie dolorose ma coraggiose al tempo stesso, alla dignità di essere qui e fare ciò che si fa, fiere di sé. Persona e relazione sono le due parole chiave”. Sono trascorsi alcuni mesi da quando raccontavo, nelle pagine del Bilancio Sociale 2012, le prime esperienze di vita e di lavoro delle donne straniere in Cooplat. Mesi nei quali più volti e più voci si sono sommati, componendo un quadro umanamente composito, policromatico. Sia la fase delle interviste dirette sia quella del laboratorio fotografico possono dirsi, adesso, ufficialmente concluse. Non resta, quindi, che raccogliersi in uno spazio protetto, tappezzarne virtualmente le pareti e il pavimento delle voci e degli sguardi delle donne e dialogare, ancora una volta, con tutti quei vissuti così densi, ricchissimi. Si apre, in altre parole, una fase di analisi e di riorganizzazione il cui obiettivo è dar forma compiuta alle molteplici ed eterogenee esperienze, tentando di forgiare modalità di elaborazione che comprendano e interpretino quanto più fedelmente possibile le varie sensibilità. Prima di chiudermi la porta dietro alle spalle, però, vorrei condividere alcuni spunti di riflessione emersi in questo periodo di incontri e di scambi; spunti che vogliono offrirsi come un accattivante assaggio di ciò che sarà presentato al termine della ricerca. Complessivamente, i territori coinvolti dal progetto sono stati rispettivamente Firenze (Soprintendenza, Gucci, Ospedale Palagi), Siena (MPS, Università degli Studi) e Pisa (Scuola Superiore Sant'Anna di Studi e di Perfezionamento; Scuola Normale Superiore); hanno partecipato 34 donne, diverse per età, etnia, classe sociale, stato civile, religione, lingua, in modo da riflettere i caratteri della presenza femminile straniera all'interno della cooperativa. Le lunghe ore di conversazione, come un libro articolato e complesso, potrebbero essere lette e interpretate attraverso due parole chiave: persona e relazione. Nella maggior parte dei casi le interviste sono state delle occasioni di apertura, delle vere e proprie finestre su mondi diversi eppure comunicanti, il mio e quello della mia interlocutrice. Cercando di muovermi con quanta più sensibilità possibile, camminando in punta di piedi sulle trame delicate tessute da quelle labbra, mi sono aperta alla loro umanità, con semplicità e umiltà; e lo stesso hanno fatto loro. Pur essendo diverse, e occupando posizioni altrettanto differenti, si è creato molto spesso un flusso narrativo empatico, aperto. Ho ascoltato tante storie, storie di vita e di lavoro appunto, e spesso ci siamo scambiate prospettive o abbiamo riflettuto insieme attorno a certi nodi tematici che ci sembravano particolarmente rilevanti. Se queste donne hanno deciso di affidarmi i loro pensieri e le loro esperienze, io adesso mi prenderò cura, come meglio posso, di quelle testimonianze preziose: è il patto che vige tra di noi. ...più volti e più voci si sono sommati, componendo un quadro umanamente composito, policromatico Hanno partecipato 34 donne diverse per età, etnia, classe sociale, stato civile, religione, lingua Cercando di muovermi con quanta più sensibilità possibile, camminando in punta di piedi sulle trame delicate tessute da quelle labbra, mi sono aperta alla loro umanità, con semplicità e umiltà; e lo stesso hanno fatto loro 27 SCATTI NEL SILENZIO “Per guardare bene, bisognerebbe imparare a diventare sordomuti” Henri Cartier Bresson Una fase molto importante della ricerca è stata quella del Laboratorio fotografico, che ha interessato i territori di Firenze e Pisa. Invitate a prendere in mano una macchina fotografica e a esprimersi al di là delle parole, le donne straniere hanno risposto con entusiasmo, facendo emergere tutta la loro creatività e la loro voglia di comunicare la propria esperienza lavorativa. Lo hanno fatto con grande libertà, fantasia e anche ironia: dall’apprezzamento della bellezza immerse nella quale lavorano, come agli Uffizi, al ringraziamento per una nuova lavatrice comprata dall’azienda che rende più facile la loro attività, fino alla giungla di chiavi e telefoni con cui hanno a che fare tutti i giorni; ma ci sono anche le amicizie e l’orgoglio di un lavoro ben fatto e al servizio della comunità. Le foto proposte in queste pagine sono una piccola selezione 16 dell’intenso lavoro creativo che ha animato il Laboratorio. Olga Fedirko: chiavi di ogni misura (Olga di fronte alla miriade di chiavi che aprono le varie aule della Scuola Sant'Anna di Pisa) Al di là dei contenuti specifici, che saranno elaborati nel Report finale, c'è un aspetto che mi preme evidenziare e che ruota attorno al concetto di riconoscimento: la ricerca esprime il bisogno più o meno consapevole delle donne di potersi narrare, di poter dare voce a storie dolorose ma coraggiose al tempo stesso, alla dignità di essere qui e fare ciò che si fa, fiere di sé. Poter parlare ed essere ascoltate scioglie i timori, la disillusione, il senso di frustrazione, anche solo per un momento, ma un momento importante prima che la vita, fuori dall'intimità della nostra conversazione, torni all'attacco. Ecco che allentando i grovigli interiori, le parole iniziano a fluire più liberamente, e parlano di bisogni, di problemi, sì, ma anche di aspirazioni. E' qui che, nutrite da una nuova forza, le donne che ho incontrato prendono il coraggio di esprimere le loro idee. Se ci si sente accolte, dopo tutto, si ha più fiducia in se stesse e la mente sperimenta, osa, segue il flusso non solo della ragione ma anche delle emozioni. In questa atmosfera sono stata testimone dello svilupparsi di una grande creatività e saggezza pratica: Cooplat come è e come potrebbe essere; nuovi e più accoglienti scenari a partire da sé, dalla propria storia e sensibilità uniche e, soprattutto, a partire da un'identità professionale ben definita e vestita di senso di dignità e orgoglio: quale valore posso dare io all'azienda? Quali caratteristiche, legate al mio carattere, potrebbero migliorare la nostra situazione, consolidando l'essere parte del contesto organizzativo? Al di là dei punti di forza e di debolezza rilevati nell'azienda, infatti, ciò che più sembra interessante è l'aspetto progettuale e propositivo che è emerso dalle narrative. Ciascuna di loro, forte di una conoscenza ed esperienza profonde del luogo di lavoro, è stata capace di delineare traiettorie di sviluppo, quasi tutte incentrate sull'importanza del riconoscimento, della comunicazione e della valorizzazione delle capacità di ciascuna. Puntare sul fattore umano, in altre parole, sulla cura, ma anche sull'inclusione e sull'attivazione dei soggetti, sono aspetti centrali che declinati secondo le specificità delle varie situazioni, offrono l'opportunità di una crescita sostenibile. Quello della relazione umana, in altre parole, sembra essere il trait d'union delle varie narrative, delineando una modalità tutta femminile di vivere l'ambito professionale. Tale specificità emerge anche nel laboratorio fotografico (che ha interessato i territori di Firenze e Pisa) il quale fa emergere un'altra specificità dell'universo femminile, ovvero la sua spiccata sensibilità alla bellezza. Che sia rivolta alle opere d'arte (Uffizi) o ai luoghi di lavoro più in generale (Palagi, Sant'Anna, Scuola Normale), la bellezza nutre e offre un'occasione di nobilitazione. Circondate dal bello, ci si sente meglio, si lavora più volentieri, con maggiore motivazione e in modo più proficuo. La foto, ancora più dell'intervista, tenta di mettere al centro la persona con la sua creatività: scelgo uno scatto per dire ciò che per me è rilevante, per offrirlo ad un potenziale pubblico, consegnandogli un vissuto carico di emozioni e sentimenti. In quanto tale esso si delinea come un atto di individuazione ma anche di generosità. Il laboratorio fotografico, in questo senso, ha voluto contribuire con ancora maggiore incisività, all'intento di valorizzare l'agency delle donne straniere, sollecitandone la riflessione e l'immaginazione, invitandole a esplicitare aspetti che rimangono spesso latenti o non riconosciuti del lavoro, ma altresì Poter parlare ed essere ascoltate scioglie i timori, la disillusione, il senso di frustrazione, anche solo per un momento, ma un momento importante prima che la vita, fuori dall'intimità della nostra conversazione, torni all'attacco Ciascuna di loro, forte di una conoscenza ed esperienza profonde del luogo di lavoro, è stata capace di delineare traiettorie di sviluppo, quasi tutte incentrate sull'importanza del riconoscimento, della comunicazione e della valorizzazione delle capacità di ciascuna Quello della relazione umana, in altre parole, sembra essere il trait d'union delle varie narrative, delineando una modalità tutta femminile di vivere l'ambito professionale 29 fortemente legati ad esso. È proprio quando si chiede loro di parlare in prima persona, di riflettere su cosa significhi lavorare all'interno della cooperativa in quanto donne straniere, e quando le si invita ad impugnare una macchina fotografica e comunicare con le immagini la propria esperienza professionale, che accade il cambiamento: lo sguardo si anima, la voce va ad esplorare parti recondite del sé, e ciò che appare banale a prima vista, si carica di significati complessi: nell'immagine di una lavatrice nuova c'è l'apprezzamento verso una cooperativa che si impegna a migliorare le condizioni lavorative delle sue dipendenti; in quella del Perseo del Cellini è celebrato il trionfo nella vita come forza interiore, quella che molte di loro fieramente rivendicano. Bellezza è la missione etica di un ospedale, il rispetto e la fiducia che si instaurano con i colleghi e gli altri lavoratori e lavoratrici perché è proprio questo a rendere bello ciò che si fa e dove lo si fa. Cosa significa, dunque, sentirsi parte di un'azienda? Essere tutelate, certo, godere dei diritti, naturalmente, ma anche trovare spazi di incontro, di espressione, riconoscersi in ciò che si fa, poter infondere nei gesti e nelle relazioni onestà, allegria, dedizione e serietà, ovvero quelle caratteristiche che si sentono orgogliosamente come proprie, come nostri tratti distintivi e vincenti. La crisi rischia di offuscare proprio queste potenzialità, rischia cioè di alimentare reazioni difensive, ostili, di chiusura piuttosto che propositive. La grande sfida, dunque, che si pone al lavoro in tempo di crisi, nonostante le dure scelte imposte dal sistema economico-finanziario, è appunto questa: ascoltare, recuperare e valorizzare la saggezza e le capacità che ciascuna delle donne intervistate ha dimostrato di possedere. A volte 'piccole' accortezze possono innescare spirali virtuose di cambiamento capaci di intaccare meccanismi che sembrano immodificabili, far breccia nel sistema e aprire spazi di riconfigurazione organizzativa in grado di coniugare e addirittura nutrire benessere della persona e produttività. Sarà proprio attraverso le parole e gli sguardi delle protagoniste della ricerca, con un'azione dal 'basso', dagli spazi operativi che si cercheranno di fornire nuove chiavi di interpretazione e di indicare traiettorie di sviluppo possibili. E sarà questo il compito che il Report si propone di assolvere: comporre, in una trama WORK IN PROGRESS quanto più organica, i bisogni e i fili di La ricerca dal titolo «Una lente di genere su integrazione progettualità per offrire non soltanto lavorativa e cittadinanza: la positiva sinergia tra imprese e un'istantanea sulla realtà di Cooplat territorio attraverso voci e volti di donne straniere in oggi, ma anche alcuni strumenti Toscana», sostenuta da Cooplat, è iniziata a settembre 2012 e teorico-pratici di interpretazione e di si concluderà a settembre 2014. Essa si è articolata in due momenti. Per prima cosa una fase di Interviste, che ha coinvolto possibile implementazione di quello i territori di Firenze (Cantieri Palagi, Soprintendenza, Gucci), stesso quadro nell'ottica di una più Siena (MPS, Università degli Studi) e Pisa (Scuola Superiore effettiva cittadinanza organizzativa. Sant'Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento, Scuola La disponibilità delle donne che hanNormale Superiore) e alla quale hanno partecipato no partecipato alla ricerca è secondo complessivamente 34 donne straniere. Il Laboratorio fotografico ha costituito la seconda tappa del percorso: sono stati condotti me 'Il Segno', primo e cruciale, del bidue focus group, uno a Firenze e uno a Pisa, in cui sogno, della speranza e della volontà rispettivamente 8 e 5 donne hanno presentato e discusso alcuni di essere parte attiva di un contesto scatti volti a raccontare il loro rapporto con il lavoro in Cooplat. nel quale potersi pienamente riconoIl 9 maggio 2014 alla Scuola Sant'Anna di Pisa si è svolto il scere. Workshop di presentazione del Report Intermedio del progetto, La crisi rischia di offuscare proprio queste potenzialità, rischia cioè di alimentare reazioni difensive, ostili, di chiusura piuttosto che propositive. La grande sfida, è appunto questa: ascoltare, recuperare e valorizzare la saggezza e le capacità che ciascuna delle donne intervistate ha dimostrato di possedere alla presenza di rappresentanti di Cooplat ed esperti nel settore. I prossimi mesi saranno dedicati alla rielaborazione finale del materiale raccolto, che sarà presentato in forma definitiva nell’autunno 2014. Alessia Belli Gica Bartic: il nostro spogliatoio (Uffizi: lo spogliatoio dove le donne si cambiano, parlano e si rilassano: una grande conquista) Hila Merita, 'Il Trionfo' (l'idea del trionfo nella vita come forza interiore) Dalia Zaghek: io con il computer (seduta sorridente nella portineria del Castelletto-Scuola Normale Superiore di Pisa) Gica Bartic: lavatrice miracolosa (l’apprezzamento verso la coperativa che si impegna a migliorare le condizioni di lavoro) Olga Fedirko: siamo sempre a vostra disposizione Isabel Marin: l'amicizia nel lavoro 31 storie di vita e di lavoro Cagliari, la forza del gruppo La storia che si racconta di seguito non può considerarsi un esempio di semplice ricaduta sociale della dinamica imprenditoriale, bensì qualcosa di ancora più forte, praticamente l'inverso: la socialità risulta in questo caso forza imprenditoriale, valore aggiunto, identità che produce reddito, lavoro, civismo. Abbiamo convinto Ignazio Schirru, responsabile di Area della Sardegna, a vincere quella riservatezza che caratterizza le nostre strutture, abituate a lavorare in silenzio e orgogliose della propria umiltà, e a raccontarci l'esperienza dei soci cagliaritani, che nel giro di qualche anno hanno ristrutturato la sede locale della cooperativa mettendo a disposizione il proprio saper fare. Su terreni così fertili la produttività nasce spontanea. Prima di passare la parola a Schirru, vogliamo ricordare che lo scorso novembre 2013, di fronte alla tragica alluvione che si era verificata in alcune parti della Sardegna, otto lavoratori del territorio cagliaritano hanno offerto il loro contributo volontario per affrontare la gravissima emergenza. Utilizzando due camion scarrabili della cooperativa hanno prestato il loro sostegno presso il comune di Uras, uno dei più colpiti dall’alluvione in provincia di Oristano. Si sono infatti messi a disposizione della Municipalità e delle autorità competenti per i lavori di ripulitura delle cantine e delle strade, provvedendo successivamente allo smaltimento a discarica dei materiali alluvionati. “La nostra sede è stata realizzata con materiali e arredi, per lo più riciclati, provenienti dalla nostra principale attività, la raccolta dei rifiuti. Per un po’ siamo tornati ai vecchi mestieri di geometri, muratori, fabbri, carpentieri, imbianchini, idraulici, piastrellisti ed elettricisti, per rendere la sede della nostra azienda una struttura di cui andare orgogliosi”. sarebbe bastata un po' di motivazione per far esplodere il senso di appartenenza e quei sentimenti che oggi fanno la vera forza di questo gruppo Ho iniziato la mia esperienza di socio/lavoratore di Cooplat nel 1995 e ricordo che fui accolto dal Responsabile della Sezione Soci con un'affermazione che mi fece immenso piacere: Cooplat era una grande famiglia, dove si poteva star bene, se si lavorava bene e con impegno; il profitto era certamente elemento fondamentale per la sussistenza della Cooperativa ma non era il solo scopo che veniva perseguito. Per me, che fino ad allora avevo avuto esperienze professionali solo nell’ambito dell’imprenditoria privata, dove la ricerca del profitto viene estremizzata alla massima potenza, quelle parole furono importanti, un marchio di fabbrica. Verificai subito che il contesto in cui mi trovavo esprimeva valori di solidarietà e una bella coesione che si cementava nella dinamica lavorativa. Mi dicevo che sarebbe bastata un po' di motivazione per far esplodere 32 il senso di appartenenza e quei sentimenti che oggi fanno la vera forza di questo gruppo, capace di distinguersi nelle situazioni più complicate per determinazione e volontà di risolvere i problemi. Con questa convinzione abbiamo indotto la Presidenza e la Direzione Aziendale a investire nel 2001 nell’acquisto di un capannone industriale dismesso, dove poter impiantare, al pari dei nostri partners operativi, che magnificavano le loro proprietà, la nostra sede territoriale “Amministrativa e Operativa”. Fino ad allora, infatti, i due contesti erano separati e in locazione. Da qualche anno, quel vecchio capannone industriale con annesso piazzale è divenuto la “Nostra Sede Territoriale” non meno bella e funzionale delle sedi degli altri partners operativi. Ma la nostra è stata realizzata prevalentemente con materiali e arredi, perlopiù riciclati, provenienti dalla nostra principale attività, la raccolta dei rifiuti, e sopratutto grazie al lavoro capace e professionalmente elevato, dei nostri lavoratori. Ordinariamente impegnati nei servizi di Igiene Ambientale e nel Facility, sono per un po’ tornati ai vecchi mestieri di geometri, muratori, fabbri, carpentieri, imbianchini, idraulici, piastrellisti ed elettricisti, per rendere la propria sede, la sede della propria azienda, una struttura di cui andare orgogliosi. La struttura è divenuta oggi una sede di lavoro in grado di offrire i migliori comfort, oltre che degna di essere visitata e raccontata. Quel capannone non è solo una voce che compone il nostro bilancio patrimoniale, racconta la storia di un gruppo di lavoratori, vero e proprio patrimonio della cooperativa. Per il solo piacere di fare, per il bene aziendale e per sentirsi professionalmente appagato nella propria dignità, questo gruppo non solo è stato capace in questi anni di costruire la propria sede, senza troppo gravare sulle casse aziendali, ma a sua difesa e con enorme senso di appartenenza alla Cooperativa, ha saputo interpretare con tempestività le difficoltà generali del momento e ha recepito tutte le sollecitazioni che gli venivano rivolte. La miglior risposta a questi stimoli è stata una performance di produttività che ha contribuito in maniera significativa al miglioramento degli obiettivi di redditività previsti in Budget anche per l’appena trascorso 2013. da qualche anno, quel vecchio capannone industriale con annesso piazzale è divenuto la “Nostra Sede Territoriale” quel capannone non è solo una voce che compone il nostro bilancio patrimoniale, racconta la storia di un gruppo di lavoratori, vero e proprio patrimonio della cooperativa Ho voluto raccontare un’avventura semplice e allo stesso tempo entusiasmante, fatta di persone poco inclini alla propaganda che hanno saputo, sanno e sapranno raccontarsi con i fatti; persone con cui ho la fortuna di lavorare da tempo e che spero di poter frequentare ancora a lungo, con la consapevolezza che con il contributo di tutti potremo raggiungere altri traguardi, perché sapremo essere sempre competitivi ed al passo con le sfide che il mercato ci imporrà. Ignazio Schirru Responsabile Area Sardegna 33 Cooplat e i soci Cooplat e i soci valore alle persone Non c’è Cooperativa senza soci. I soci, in una cooperativa di lavoro quale Cooplat, sono al tempo stesso lavoratori e imprenditori di sé stessi. La finalità di Cooplat non è la ricerca del profitto ma delle migliori condizioni di lavoro per i propri addetti, nel rispetto delle leggi, dell’ambiente, della salute e della sicurezza. Al tempo stesso, attraverso la libera adesione a socio, il lavoratore può diventare partecipe in prima persona delle scelte della Cooperativa. porte aperte ai soci - mutualità prevalente Da sempre Cooplat è una cooperativa che apre le sue porte ai soci. Chiunque, senza discriminazione alcuna, dopo un anno di lavoro in Cooplat ha il diritto di diventare socio, attraverso il pagamento della quota sociale. Essere soci è una libera scelta: diventare soci dà il diritto a discutere le decisioni della Cooperativa in assemblea e a eleggere il Cda. Una scelta condivisa da una maggioranza degli addetti: i soci in Cooperativa sono 1475 , su un totale di 2843 addetti. Anche per il 2013 dunque Cooplat (ai sensi dell’art 2512 e dei successivi art. 2513 - 2514 c.c) si conferma una Cooperativa a Mutualità prevalente, ovvero una cooperativa in cui il valore della produzione dei soci supera quello dei soli addetti. I dati relativi alla mutualità sono i seguenti Anno 2013: A Costo totale del lavoro: B Dipendenti esclusi: C Costo del lavoro per mutualità (A-B) D Costo del lavoro dei soci: Rapporto (D/C): 58.381.828 euro 16.333.614 euro 42.048.214 euro 33.040.650 euro 78,58% L'importo complessivo di tutti i costi diretti o indiretti, inerenti l'apporto dell'opera personale prestata con carattere di continuità dai Soci, ivi compresi i contributi previdenziali e assistenziali, è superiore al 50% dell'ammontare complessivo di tutti gli altri costi tranne quelli relativi alle materie prime e sussidiarie. Al 31/12/2013 i dati sono i seguenti: Costo del lavoro dei soci: Altri costi tranne MP Rapporto: 34 33.040.650 euro 52.164.930 euro 63,34% 31 democrazia e partecipazione SOCI Formano le sezioni soci: nuclei di almeno 50 soci per ambito territoriale. Nel 2013 sono salite a 11: a Firenze, Livorno, Piombino, Pistoia, Grosseto, Versilia/Massa, Siena, Lazio e Piemonte si sono aggiunte Campania e Sardegna. Nel 2013 le Assemblee separate di Bilancio si sono svolte dal 10 al 17 giugno e hanno visto la partecipazione di 186 soci. ASSEMBLEE SEPARATE DI BILANCIO sono aperte a tutti i Soci della sezione Soci e sono convocate per nominare i Delegati all’Assemblea generale e votare il Bilancio COMITATI SOCI INCONTRI DI NATALE sono eletti ogni tre anni dall’Assemblea dei soci. Il numero dei membri del Comitato è in relazione al numero di soci della sezione. I Comitati esprimono un loro Responsabile. ASSEMBLEA DEI DEL è formata dai delegati nominati si riunisce per votare il Bilancio. il Collegio dei Sindaci revisori e i Un anno prima delle elezioni del di Garanzia, che vigila sulle Nel 2013 l’Assemblea svolta il 28 giugno presso di Firenze e ha visto la di 19 INCONTRI DI INFORMAZIONE CON I SOCI nel corso dell’anno vi possono essere varie occasioni di incontro con i soci sui territori. Due sono gli appuntamenti abituali la Presentazione del Bilancio di previsione e la Presentazione della semestrale. Si tratta di importanti occasioni di confronto con il gruppo dirigente, per discutere l’andamento generale dell’azienda e del singolo territorio. 36 Nel 2013 gli Incontri per la presentazione del Bilancio di previsione si sono svolti dal 15 al 20 febbraio. Nel 2013 il Bilancio sociale è stato presentato il 26 ottobre a Siena, presso l'Aula Magna del Rettorato dell'Università. La Società Cooperativa è una forma di impresa basata, tramite la libera adesione a socio, sulla gestione collettiva dei cooperatori. PRESENTAZIONE BILANCIO SOCIALE è un evento aperto ai soci e a tutti gli stakeholders. Attraverso il Bilancio sociale la cooperativa si presenta in tutti i suoi aspetti: aziendali, sociali e valoriali. Ogni anno viene sviluppato un nuovo tema. Negli ultimi anni in particolare è stato affrontato il tema della produttività e della partecipazione/coinvolgimento degli addetti sui luoghi di lavoro. La cooperativa è organizzata democraticamente, tramite la partecipazione dei soci, attraverso il voto in assemblea e le norme interne, che stabiliscono diritti e doveri dei soci. Il principio fondante della società cooperativa è “Una testa un voto”: nel voto in assemblea conta la singola persona e non il valore delle quote versate. In Cooplat le occasioni di partecipazione per i soci sono numerose GENERALE EGATI SOCIETÀ DI CERTIFICAZIONE dalle singole Assemblee separate; Ogni tre anni elegge il Cda, membri del Comitato soci. Cda elegge la Commissione elezioni del Cda stesso. generale dei delegati si è la Biblioteca Magliabechiana partecipazione delegati. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE è eletto ogni tre anni dall’Assemblea dei soci. Nel 2013 si è riunito 10 volte. COLLEGIO REVISORI DEI CONTI 37 trasparenza e regole certe - la governance La Governance di Cooplat si caratterizza per: trasparenza e regole certe nella selezione dei dirigenti, rilancio dello spirito mutualistico e allargamento della partecipazione dei soci alla vita dell’impresa. Il 28 giugno 2013 si è concluso il percorso elettorale per l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione, avviato nell’Assemblea Generale dei delegati del 2012 con la nomina della Commissione di Garanzia. La Commissione ha ricevuto una sola lista e dopo averne verificato la coerenza rispetto al regolamento elettorale di Cooplat ha consentito di avviare l’elezione del nuovo CdA con l’approvazione della lista proposta, prima nelle Assemblee Separate dei Soci, poi in quella Generale dei Delegati. La stessa Assemblea ha rinnovato la fiducia al Collegio dei Revisori dei Conti e ha provveduto all’elezione dei nuovi Comitati Soci di Cooplat. gli organi sociali – eletti nel 2013 CDA Il Cda eletto nel 2013 è formato da 11 membri e ancora una volta Cooplat ha confermato la sua forte vocazione “rosa”, in quanto ben 7 sono le donne presenti. Presidente: Fabrizio Frizzi; Vice Presidente: Domenico Zufacchi; Consiglieri: Silvia Paoletti, Fabio Panci, Viviana Chemeri, Monica Chiavacci, Andrea Ballerini, Anna Piazzini, Cristina Gelli, Lella Molendi, Lucia Sequi. La remunerazione dei Consiglieri, stabilita dall’Assemblea, prevede un gettone di presenza pari a €. 77,38 per i giorni di presenza. Il Consiglio di amministrazione fissa il compenso del Presidente e del Vice presidente. Compenso lordo totale presidenza €.66.377,64. COLLEGIO REVISORI DEI CONTI Il Collegio eletto nel 2013 è formato da: Presidente: Lorenzo Mochi; Sindaci effettivi: Fabio Bascherini, Lorenzo Navarrini; Sindaci Supplenti: Paolo Formichi, Lucia Mazzina. un’importante novità: il direttore generale Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 24 settembre 2013, ha deliberato l’introduzione, nell’organigramma per funzioni della Cooperativa, della figura del Direttore Generale. Cooplat prosegue così nella strada di una riorganizzazione aziendale funzionale a conseguire gli obiettivi di una maggiore 38 efficienza operativa e di un migliore coordinamento tra le funzioni aziendali. Al Direttore Generale è stata assegnata la responsabilità diretta del conto economico della cooperativa e del coordinamento delle aree e delle funzioni aziendali volte alla produzione. Il nuovo Direttore Generale è Giuseppe Pinto. 35 l’organizzazione sociale – eletta nel 2013 COMITATI SOCI FIRENZE: Sara Amato, Carlo Mugnai (Responsabile), Andrea Ballerini, Mirela Ndoja, Giovanna Meniconi, Silvana Fusco, Laura Zinanni. GROSSETO: Antonella Vescovo (Responsabile), Luisa Cecchetti, Giuliana Rubechini. LIVORNO: Marusca Massei, Michela Ricciarelli, Enrica Bianchetti, Katiuscia Bertei (Responsabile), Grazia Rosa Monforte, Susanna Ciacci, Ilaria Scialabba. PIOMBINO: Franco Lorenzi, Marzia Franci, Roberta Coppola (Responsabile), Patrizia Tinacci, Caudia Bardi. PISTOIA: Tiziano Claudio Romoli. SIENA: Ilaria Carletti (Responsabile), Enza Maria Scaletta, Roberta Citernes, Alessandro Pio Cozza, Riccardo Buini. VERSILIA/MASSA: Manola Furco, Juliana Rohan, Cinzia Lattanzi, Micaela Lorenzetti (Responsabile), Giuseppina Ciffa. CAMPANIA: Giovanni Formisano (Responsabile), Felice Giuseppe Di Maio, Carmine Rispoli, Luigi Ascione. LAZIO: Rita Cicinelli, Antonella Mapponi (Responsabile), Pamela Targa. PIEMONTE: Mario Dispinzieri (Responsabile), Lucia Lepore, Patrizia Mariani. SARDEGNA: Michele Podda (Responsabile), Alessandro Picciau, Sergio Melis. 40 SEZIONI SOCI SEZIONI TERRITORIALI SOCI ADERENTI Firenze..................................................379 Versilia/Massa.......................................174 Grosseto .................................................29 Piemonte.................................................48 Livorno ..................................................341 Piombino.................................................70 Siena ....................................................164 Pistoia .....................................................34 Lazio .......................................................34 Sardegna ................................................95 Campania ...............................................86 Totale ..................................................1454 comitati al lavoro - l’attività sociale Nel 2013 è emersa la necessità di una rivisitazione degli istituti sociali, per aggiornarli ai mutamenti economici, normativi, degli assetti familiari e di costume. Nel corso del 2013 (16 ottobre) si è svolto un incontro fra il Coordinamento dei comitati soci e il Presidente, dedicato espressamente alle tematiche sociali. Nutrita la presenza dei comitati soci. In particolare erano presenti: Carlo Mugnai e Silvana Fusco (Firenze), Grazia Rosa Monforte e Katiuscia Bertei (Livorno), Pasqualina Spinelli (Pistoia), Alessandro Cozza (Siena), Roberta Coppola, Franco Lorenzi e Marzia Franci (Piombino), Giuliana Rubechini, Antonella Vescovo e Luisa Cecchetti (Grosseto). L’incontro ha avuto vari punti all’ordine del giorno, tra cui la verifica degli impegni assunti nel giugno 2012, le proposte di lavoro per il 2014, il Bilancio sociale 2013 e la proposta della Presidenza legata agli eventi natalizi. Fra gli argomenti trattati vi è stato il problema, già affrontato l’anno precedente, che riguardava l’impossibilità di accedere al Piccolo prestito per i soci che, dopo il 2007, avevano destinato il Tfr in un fondo complemen- la proposta di tare. Veniva in questo caso a mancare un requisito importante, cioè la integrazione al verificabilità del Tfr prevista dall’articolo 23 del Regolamento interno. Regolamento La proposta di integrazione al Regolamento indicata dal responsabile dell’ufficio soci Claudio Maestrini è stata condivisa nella riunione dai presenti. Si è proposto quindi di modificare così l’art. 23: “Nel caso in cui il socio richiedente avesse destinato il TFR a fondi complementari esterni all’azienda e non verificabili dalla stessa, salvo che risulti comunque capienza di TFR maturato prima dell’iscrizione al fondo stesso, il punto d è sostituito dal punto e, che recita nel seguente modo per tutte e tre le casistiche di contributo previsto: e) abbiano sottoscritto e versato al momento della richiesta una quota sociale pari o superiore alla cifra richiesta, ovvero al momento della richiesta, risulti versato sul libretto del prestito da soci un importo pari o superiore alla cifra richiesta.” La modifica è stata successivamente posta all'attenzione del CDA e per trovare completamento passerà al vaglio dell'Assemblea dei soci 2013. La discussione della modifica dell’articolo 23 del Regolamento interno ha fatto emergere la necessità di una rivisitazione degli istituti sociali, con lo scopo di aggiornare il quadro generale ai mutamenti nel frattempo intervenuti (economici, normativi, negli assetti familiari, di costume, ecc.). Un esempio è legato alle Borse di studio dei figli dei soci, previste dal Re- indicata dal responsabile dell’ufficio soci Claudio Maestrini è stata condivisa nella riunione del 16 ottobre 2013 la discussione della modifica dell’articolo 23 del Regolamento interno ha fatto emergere la necessità di una rivisitazione degli istituti sociali, con lo scopo di aggiornarne il quadro generale 41 golamento. Nel tempo le commissioni incaricate della selezione dei candidati hanno segnalato modifiche, problematiche e aggiustamenti che si rendono quanto mai urgenti rispetto alla composizione dei bandi. la modalità di lavoro concordata è stata quella di coinvolgere tutti i comitati soci in questa opera di revisione La modalità di lavoro concordata è stata quella di coinvolgere tutti i comitati soci in questa opera di revisione. Si è convenuto di programmare nelle successive riunioni dei comitati soci territoriali una valutazione della parte sociale del Regolamento interno, proprio con lo scopo di formulare proposte di modifica e integrazioni, da portare all’attenzione del Consiglio di Amministrazione nel 2014 L’altro argomento trattato ha riguardato le malattie gravi e la richiesta da parte dell’organizzazione sociale di alzare il livello di tutela per lavoratori che si trovano in così gravi difficoltà. Dopo una approfondita discussione è risultato impossibile trovare la formulazione di una proposta omogenea, a causa della delicatezza che il tema riveste anche sotto il profilo personale. L’ufficio del personale monitora la situazione dal punto di vista del numero dei giorni di assenza per malattia, come è ovvio che accada, ma l’azienda, per motivi di privacy, non è al corrente né del tipo né della gravità della malattia dichiarata. Solo una manifesta volontà dell’interessato può innescare un livello di attenzione sul problema specifico; ma questo, a livello generale, non corrisponderebbe ad un criterio di equità e omogeneità che deve caratterizzare tali delicate iniziative. si è convenuto di programmare una valutazione della parte sociale del Regolamento interno, con lo scopo di formulare proposte di modifica e integrazioni A proposito del tema legato alla presentazione del Bilancio sociale, il Consiglio di Amministrazione ha espresso l’orientamento di abbinare già nel 2014 la rendicontazione sociale con lo svolgimento dell’Assemblea dei soci per l’approvazione del Bilancio economico. Questo per creare un unico evento pubblico, nel quale la cooperativa presenta a una platea ampia di portatori di interesse, i propri risultati, sia in termini di performances gestionali, che sotto il profilo sociale. Nel corso dell’incontro è stato infine confermato anche per il 2013 il contenimento delle spese per le iniziative natalizie e la strenna aziendale. L’Ufficio soci e il coordinamento dei Responsabili dei Comitati soci territoriali, di concerto con il Consiglio di amministrazione e la Direzione aziendale, hanno confermato gli argomenti di lavoro già emersi nel 2012: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 42 Consolidamento delle iniziative di comunicazione e della partecipazione dei soci alla vita della cooperativa Monitoraggio del passaggio dei lavoratori dalla condizione di dipendente a quella di socio Contributo all’elaborazione del Bilancio sociale Iniziative culturali nei territori Organizzazione degli Incontri di fine anno Iniziative di solidarietà Sviluppo delle convenzioni per i soci raccontarsi è bello - la comunicazione interna Cooplat crede nella trasparenza e nel valore di una adeguata informazione ai propri soci e dipendenti. La conoscenza di quanto avviene in cooperativa è alla base di una partecipazione democratica. La newslat Dal punto di vista della comunicazione interna rivolta ai soci e dipendenti della cooperativa è proseguita la pubblicazione della “Newslat”, mensile di informazione allegato alle buste paga, uscito nel 2013 in 12 numeri. Il tema principale della Newslat è sempre evidenziato con una illustrazione. Dal 2012 le vignette sono a "a tema" e ogni anno viene scelto un filo conduttore. Nel 2012 i Film, nel 2013 la Storia, con i personaggi Coppinella e Farfallat che passano dall'età della pietra ai giorni nostri. Nel 2014 è stato invece scelto il tema delle Fiabe. Questo per cercare di variare, rendere più accattivanti ed efficaci con l’illustrazione temi che a volte nel corso degli anni si ripetono, quali le assemblee, il prestito da soci, il piccolo prestito, ecc… novità del 2013 è anche l’attenzione alla Sicurezza, alla quale in ogni numero viene dedicato uno spazio specifico 20 A TR FI Tutti i numeri della Newslat all’indirizzo http://www.cooplat.it/it/archivio/newslat.html N ES La Newslat informa tutti i mesi soci e addetti su appuntamenti sociali, promozioni e in generale su eventi di interesse per la vita della Cooperativa. In ogni numero è dedicato ampio spazio alle comunicazioni in materia di Sa 8000. 14 Novità del 2013 è anche l’attenzione alla Sicurezza, alla quale in ogni numero viene dedicato uno spazio specifico. Anche in questo caso si predilige la forma dell’illustrazione, spesso dai toni umoristici e perfino ironici. E infatti lo Spazio sicurezza è apparso per la prima volta nel numero 90 (La Paura) del novembre 2013. Web Il web contiene una ampia parte dedicata all’organizzazione sociale, intesa come elemento fondante dell’essere cooperativa. La parte dedicata alle notizie riporta in maniera aggiornata avvenimenti interni della vita di Cooplat ma anche di generale interesse per il mondo cooperativo. 100 Candeline per Newslat Nel settembre del 2014 Newslat raggiungerà il numero 100. E’ la conferma di un impegno per la comunicazione con soci addetti che va avanti senza interruzioni dal 2006. Newlat nasce infatti in quell’anno quando un gruppo di soci Cooplat, sotto la guida di un grafico e di un illustratore, si cimenta con la realizzazione di un foglio informativo interno. La testata ha da allora come protagoniste due figure femminili di riferimento: Coppinella e Farfallat, create dal disegnatore di fumetti 39è Giuseppe Di Bernardo. Dal 2010 Newslat illustrata da Francesco Della Santa. essere soci cooplat Adesione a socio Nel 2013 i soci sono passati da 1634 a 1475, con un calo di 159 unità dovuto alla perdita di alcuni appalti. Patrimonio sociale Capitale sociale Riserve indivisibili Utile d'esercizio TOTALE 2011 2.826.673 9.433.658 301.145 12.561.476 2012 2.896.239 10.082.774 433.202 13.412.215 2013 2.787.879 10.468.208 555.229 13.811.316 La consistenza del patrimonio netto di Cooplat al 31 dicembre 2013 ammonta a 13.811.316, in aumento rispetto agli anni precedenti. Prestito da soci PRESTITO SOCIALE 2011 2.630.901 2012 2.070.276 2013 2.280.681 Il prestito sociale nel 2013 è aumentato di 210 mila euro, invertendo il calo che si era registrato nel 2012 - 44 I vantaggi per i soci I soci usufruiscono di alcuni vantaggi e benefici, previsti anche nel Regolamento interno, tra cui è importante ricordare: • Il citato Prestito da soci, che tende a valorizzare in modo rilevante il risparmio dei soci della cooperativa • Il Piccolo Prestito (art. 23 del Regolamento Interno) Il prestito erogato dalla Cooperativa, su richiesta scritta dei soci, è differenziato nell’ammontare; può essere del valore di 500, di 1000, sino al massimo di 1500 euro. Per regolamento interno il socio, una volta ricevuto il prestito, deve rimborsare la somma in 10 rate mensili, senza interessi. Piccolo prestito 2009 2010 2011 2012 2013 • • • • 57 74 74 60 85 Durante il 2013 il Piccolo Prestito è stato corrisposto a 85 soci (25 in più rispetto al 2012) per un totale di 78.500 euro. 15 Borse di studio del valore di 1032 euro per i figli dei soci meritevoli (art. 23 del Regolamento interno) Contributi in caso di matrimonio e decesso (art. 23 del Regolamento interno) Iniziative culturali mirate ai soci e ai loro familiari Convenzioni 41 Cooplat e il lavoro buona occupazione, buona cooperazione Cooplat nel 2013 si conferma una cooperativa di dimensioni nazionali ma anche con una forte connotazione toscana. Una cooperativa caratterizzata da contratti a tempo indeterminati e con un’alta percentuali di soci, donne e lavoratori stranieri. Cooplat è una cooperativa di lavoro, orgogliosa di aver garantito nel 2013 l’occupazione di 2843 persone. Uomini e donne, soci e non soci, italiani e stranieri, in 13 regioni d’Italia. Dietro a ognuno di loro ci sono un nome un volto, una storia individuale. Realtà che abbiamo cercato di raccontare in altri capitoli del nostro Bilancio sociale con parole e immagini. In queste pagine facciamo parlare i numeri, perché anche questi, quando sono così significativi come nel nostro caso, ci dicono che in Cooplat “buona occupazione fa rima con buona cooperazione”. Soci/dipendenti al 31 dicembre 2013 (tab. 1) REGIONE Regione ABRUZZO Regione CAMPANIA Regione EMILIA ROMAGNA Regione LAZIO Regione LIGURIA Regione LOMBARDIA Regione MARCHE Regione PIEMONTE Regione SARDEGNA Regione SICILIA Regione TOSCANA Regione UMBRIA Regione VENETO Totale complessivo Soci Lavoratori Uomini Donne Tot 0 0 0 49 37 86 0 0 0 2 32 34 0 1 1 8 9 17 1 0 1 39 10 49 80 15 95 2 0 2 278 906 1.184 0 0 0 3 3 6 462 1.013 1.475 Dipendenti Uomini 0 132 0 29 1 4 0 42 105 56 182 0 2 553 Donne Tot 17 17 105 237 1 1 85 113 0 1 1 5 19 19 3 45 52 157 54 110 450 632 14 14 13 15 815 1.368 TOTALE Uomini Donne Tot. 0 17 17 181 142 323 0 1 1 31 116 148 1 1 2 12 10 22 1 19 21 81 13 94 185 67 252 58 54 112 460 1.356 1.816 0 14 14 5 16 21 1.015 1.828 2.843 Cooplat è una cooperativa di dimensioni nazionali, attiva in 13 regioni d’Italia. Sono presenti tutte le aree geografiche del paese: Nord (Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna); Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio); Sud (Abruzzo, Campania); Isole (Sardegna e Sicilia). Nel 2013 ha dato lavoro a 2843 persone, tra cui 1475 soci e 1368 dipendenti. Le donne sono ben 1828 sul totale degli addetti. 46 In questo quadro nazionale Cooplat mantiene comunque una forte connotazione toscana: la regione esprime infatti oltre la metà degli addetti (1816 su 2843) e oltre tre quarti dei soci (1184 su 1475). In Toscana è dunque particolarmente forte il legame sociale, con un maggior numero di soci (1184) rispetto agli addetti (632). Un rapporto che, sebbene con altri numeri, si ripete anche in Piemonte ((49 soci e 45 addetti) e in Lombardia (17 soci 5 addetti). Elevato il numero di soci anche in Sardegna, dove sono 95 su 252 addetti. Confronto soci/dipendenti REGIONE TOSCANA nel periodo 2009-2013 (Tab. 2) Anno 2009 2010 2011 2012 2013 Soci 1.064 1.269 1.309 1.308 1.184 Dipendenti 669 517 608 580 632 TOTALE 1.733 1.786 1.917 1.888 1.816 Confronto soci/dipendenti TERRITORIO NAZIONALE nel periodo 2009-2013 (Tab. 2) Anno 2009 2010 2011 2012 2013 Soci 1.280 1.568 1.631 1.634 1.475 Dipendenti 1.509 1.313 1.381 1.373 1.368 TOTALE 2.789 2.881 3.012 3.007 2.843 Le tabelle mostrano come dopo anni di significativa crescita del numero di soci e addetti, con il picco massimo nel 2011 (3012), il 2013 ha fatto registrare un calo degli occupati, sia a livello nazionale che toscano. La perdita di occupati è dovuta alla perdita di appalti e all' uscita da alcuni di essi. In entrambi i casi i lavoratori sono comunque passati ad altri datori di lavoro. Ripartizione lavoratori per tipologia contrattuale (Tab. 3) Uomini Donne Totale Tempo Determinato 27 58 85 Tempo Indeterminato 987 1770 2757 Co. Co. Progetto 1 0 1 I dati evidenziano con chiarezza che in Cooplat “buona occupazione fa rima con buona cooperazione”. Non è uno slogan o una parola d’ordine, ma la sostanza del nostro operare cooperativo. Come si nota, su 2845 addetti ben 2757 sono a tempo indeterminato e anche quelli a tempo determinato sono dipendenti. 47 Cooplat e il lavoro Lavoratori stranieri in Cooplat (Tab. 4) EXTRA CEE EXTRA CEE 166 106 ITA ITA 898 1610 CEE 55 DONNE UOMINI 1828 1015 LAVORATORI 2843 CEE 8 Cooplat si conferma una cooperativa multietnica, con lavoratori provenienti da 42 paesi. Rispetto al 2012 si è verificato un calo dei lavoratori stranieri di 78 unità, una percentuale superiore a quella degli italiani. Questo dipende dal fatto che in alcuni appalti non più attivi vi era una forte concentrazione proprio di lavoratori stranieri. Da considerare anche il fenomeno del ritorno di alcuni immigrati nei paesi d’origine e che la crisi spinge gli italiani a lavori prima coperti solo da lavoratori stranieri. Da notare che anche tra i lavoratori stranieri le donne (218) sono più degli uomini (117). I lavoratori stranieri presenti in Cooplat arrivano da tutti i continenti. La nazione più rappresentata è l'Albania (61), seguita da Romania (42), Perù (40), Filippine (28) e Shri Lanka (25). Ripartizione dei lavoratori per età (Tab. 5) Fasce Età Inferiore a 25 anni (non compiuti) Fra 25 (compiuti) e 35 anni (non compiuti) Fra 35 (compiuti) e 45 anni (non compiuti) Fra 45 (compiuti) e 55 anni (non compiuti) Oltre 56 (compiuti) anni Totale Uomini 31/12/13 14 104 232 399 266 1.015 Donne 31/12/13 30 147 479 780 392 1.828 Totale Percentuale 31/12/13 31/12/13 44 1,55% 251 8,83% 711 25,01% 1.179 41,47% 658 23,14% 2.843 100,00% La maggioranza dei lavoratori si colloca nella fascia over 35. A conferma del dato nazionale sugli occupati sotto i 25 anni, anche in Cooplat appartengono a questa fascia di età solo l’1,55% degli addetti. 48 Lavoratori iscritti al sindacato suddivisi in soci e dipendenti (Tab. 6) Organizzazione sindacale Iscritti varie OO.SS. Non iscritti Totale dipendenti 729 639 1.368 soci 833 642 1.475 totale 1.562 1.281 2.843 In Cooplat oltre la metà degli addetti, sia soci che dipendenti, è iscritta a una organizzazione sindacale: siamo una vera cooperativa, dove i diritti sono garantiti, inclusi quelli della rappresentanza sindacale. Ripartizione dei lavoratori per anzianità di servizio e qualifica contrattuale (Tab. 7) Anzianità ≤ 2 ANNI > 2 anni ≤ 4 anni > 4 anni ≤ 8 anni > 8 anni ≤ 15 anni > 15 anni Totale Operai 486 444 766 828 161 2.685 Impiegati 59 4 10 26 37 136 Quadri/dirig. 3 1 2 3 13 22 Totale 548 449 778 857 211 2.843 In Cooplat la maggior parte dei lavoratori, sia soci che dipendenti, si colloca nella fascia tra i 4 e i 15 anni di servizio. Un dato che conferma come, pur lavorando con il meccanismo degli appalti, la cooperativa riesca a garantire un’occupazione duratura a un gran numero di addetti. Riepilogo CIG in deroga anni 2009 - 2013 (Tab. 8) Anno 2009 2010 2011 2012 2013 Tot. Ore CIG In Deroga 817,00 1.485,58 111.816,86 213.296,36 161.098,82 N.Ro Addetti 12 8 352 443 1736 La crisi si è fatta sentire anche nel 2013. Quando non è possibile ricollocare in altre attività gli addetti, Cooplat ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali. Nel 2013 c’è stata una diminuzione delle ore, che sono state però ripartite fra un maggior numero di addetti. Nota: la Cig o Mobilità in deroga è forma di sostegno al reddito avviata nel 2009, per intervenire a favore dei lavoratori delle aziende di servizi colpite dalla crisi ed escluse fino ad allora dalle tradizionali forme di cassa integrazione. 45 la formazione Nel 2013 sono stati progettati e avviati consistenti pacchetti formativi, su materie quali adempimenti di leggi e adeguamenti normativi, ma soprattutto sulla sicurezza. Tre linee direttrici hanno caratterizzato tale intervento: 1. formare formatori interni qualificati secondo le linee guida ministeriali, per permettere di formare sulla sicurezza con continuità e secondo le esigenze interne. 2. qualificare un gruppo di aspp capace di intervenire sul territorio 3. riadeguare alla normativa Stato/Regioni la formazione di circa 1400 addetti. Gli interventi al punto 1) si sono già svolti e per essere definitivi attendono un ulteriore pacchetto di formazione già programmato. Il punto 2) si è già svolto, il 3) è in pieno svolgimento e deve completarsi entro agosto 2014. Cooplat e la collettività solidali di natura La solidarietà è nel Dna del movimento cooperativo e di Cooplat. Solidarietà a favore del territorio, delle popolazioni che vi abitano e naturalmente dei soci stessi. Sono state numerose anche nel 2013 le iniziative solidali, ma anche sociali e culturali promosse dai vari Comitati soci e dalla Cooperativa nel suo complesso. Iniziative sociali Firenze - Collaborazione con Artemisia onlus Il Comitato soci ha dato vita alla campagna di informazione “Proteggiamo donne, bambini e adolescenti dalla violenza” a sostegno dell’associazione Artemisia onlus. In accordo con la Cooperativa la campagna è iniziata alla fine del 2013 attraverso la Newslat e il sito internet aziendale. L’associazione Artemisia- Onlus opera contro la violenza sulle donne, i bambini e gli adolescenti. Livorno - Collaborazione con Avis Prosegue il positivo rapporto fra Cooplat e l’AVIS comunale di Livorno, finalizzato ad agevolare le attività di questa associazione già presente in altri 52 gruppi aziendali livornesi di donatori di sangue. 50 Iniziative culturali – Visite guidate Grande successo come sempre per le visite guidate rivolte ai soci e ai loro familiari. In particolare a Firenze si sono svolte alla Mostra “Nello splendore Mediceo-Papa Leone X e Firenze”, oltre che a Palazzo Davanzati, Corridoio Vasariano, Galleria dell’Accademia e Villa medicea di Castello. Solidarietà esterna Sardegna - Impegnati nell’emergenza alluvione del novembre 2013 Di fronte alla tragica alluvione verificatasi in Sardegna nel novembre 2013 otto lavoratori Coplat del territorio cagliaritano hanno dato il loro contributo volontario nella fase della gravissima emergenza. I lavoratori, utilizzando due camion scarrabili della cooperativa, si sono recati il 22 novembre presso il comune di Uras, uno dei più colpiti in provincia di Oristano. Qui si sono messi a disposizione della Municipalità e delle autorità competenti per i lavori di ripulitura delle cantine e delle strade, provvedendo successivamente allo smaltimento a discarica dei materiali alluvionati. Sardegna – Raccolta fondi emergenza alluvione Cooplat ha aderito alla raccolta a favore del "Fondo Legacoop di Solidarietà Sardegna Emergenza Alluvione". Dai lavoratori della cooperativa sono giunti 825 euro, che si sono aggiunti ai 1000 stanziati dal Consiglio di Amministrazione. Grosseto - Iniziative pro Saharawi Il comitato soci ha organizzato varie iniziative a favore del popolo Saharawi. Nel corso della cena del 27 gennaio sono stati raccolti quasi 400 euro. Grazie alle due lotterie organizzate a Pasqua e a Natale sono stati raccolti ulteriori fondi a favore dell’associazione di solidarietà “GDEIM IZIK” e consegnati 375 euro. Le somme raccolte sono state finalizzate all’adozione a distanza. Grosseto – Cure oncologiche Il 13 ottobre il Comitato soci ha organizzato una cena per raccogliere fondi a favore del Comitato per la vita di Grosseto, che si occupa di acquistare apparecchiature dedicate alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura dei tumori nella Provincia stessa. Sono stati raccolti 450 euro. Livorno - Cure Palliative Il 14 giugno il Comitato ha organizzato la “Caciuccata di solidarietà” a favore dell’Associazione Cure Palliative Livorno. Sono stati raccolti 190 euro. Piombino – Malattie genetiche e Saharawi Il 14 luglio il comitato ha organizzato una iniziativa di solidarietà per raccogliere fondi da donare, tramite l'associazione RioLab di Riotorto, a 51 Telethon, per dare un piccolo contributo alla ricerca sulle malattie genetiche. È stata raccolta la cifra di 500 euro. Il 26 agosto alle scuole del Perticale a Piombino si è svolta la cena di solidarietà per il popolo Saharawi. Erano presenti un gran numero di bambini, molti rappresentanti dell’associazione Gdeim Izik (ex Gaibila) e soci della cooperativa, fra i quali il presidente Fabrizio Frizzi. Sono stati raccolti circa 350 euro per tenere attiva un’adozione a distanza. Solidarietà interna I soci Cooplat conoscono bene il valore della parola solidarietà: lo dimostrano le tante iniziative di raccolta fondi a favore di colleghi o di loro familiari. In tutti i casi la Cooperativa ha favorito la raccolta autorizzando la pubblicazione della notizia sulla Newslat e la possibilità di devolvere il contributo tramite trattenuta in busta paga. Sardegna - A Cagliari un comitato spontaneo, formato dai colleghi di lavoro del socio Angelo Melis, ha dato vita a una raccolta fondi a favore della famiglia del socio – moglie e due figli – venutasi a trovare in grave difficoltà economica alla morte di Angelo, che lavorava in Cooplat dal 2002. Sono stati raccolti 3971 euro. Livorno - Un comitato spontaneo, formato dai colleghi di lavoro della socia Rossana Chirici, ha promosso una raccolta fondi per aiutare la famiglia, colpita dalla perdita del compagno di Rossana, vigile del fuoco. Sono stati raccolti 1990 euro. Lazio – Un comitato spontaneo formato dai colleghi di lavoro di Luciana Casalini ha promosso una raccolta fondi per aiutarla economicamente, visto l’aggravarsi del suo stato di salute e la necessità di un delicato e costoso intervento chirurgico. Sono stati raccolti 3085 euro. Firenze – Un comitato spontaneo ha promosso una raccolta fondi a favore di Luziane Serafim Mesquita e della sua famiglia, in grave difficoltà.. Al termine dell'iniziativa sono stati raccolti 952 euro. Dall’analisi del valore aggiunto: contributi ed erogazioni liberali per il 2013 I Contributi sono andati a favore di associazioni, organizzazioni e Onlus attive in diversi territori e in diversi settori – sport, ricerca, promozione sociale e volontariato - oltre che a favore di manifestazioni, pubblicazioni e riviste. Il contributo in liberalità ha mostrato una diminuzione rispetto al 2012, in linea con i principi di rigore applicati da Cooplat nella gestione. 52 49 identità i riferimenti internazionali e nazionali Il Movimento cooperativo è una forza mondiale. Nel mondo ci sono 1 miliardo di cooperatori, diffusi in tutti i continenti, e nelle cooperative lavorano oltre 100 milioni di persone. Questa forza mondiale aderisce ad alcuni semplici valori distintivi: democrazia, uguaglianza, solidarietà, responsabilità. Le cooperative di tutto il mondo sono riunite in organizzazioni di rappresentanza, attraverso le quali fanno arrivare la loro voce ai cittadini e alle istituzioni, dalle Nazioni Unite alle realtà locali. ICA Alleanza Cooperativa Internazionale: rappresenta e assiste le cooperative di tutto il mondo, alle quali aderiscono oltre 1 miliardo di soci e nelle quali lavoro 100 milioni di persone. È stata fondata a Londra nel 1895 e conta 272 organizzazioni cooperative nazionali e internazionali in 94 paesi. Ha sede a Ginevra in Svizzera. Il coordinamento europeo delle cooperative, formato da 83 organizzazioni di 33 paesi europei, 160.000 imprese cooperative, 5.4 milioni di lavoratori e 123 milioni di soci. In pratica in Europa 1 cittadino su 5 è socio di una cooperativa. http://www.coopseurope.coop/ ACI Alleanza delle Cooperative Italiane: il coordinamento, nato nel 2011, rappresenta oltre 43.000 cooperative, con 1.200.000 occupati, 127 miliardi di euro di fatturato e oltre 12 milioni di soci. http://www.alleanzacooperative.it/ Il 6 ottobre 2013 si è costituita l'Alleanza Cooperativa Toscana, che rappresenta 80.000 lavoratori toscani, pari a oltre il 10% degli occupati nella regione Nel gennaio 2013 ICA ha pubblicato il Blueprint “Piano per il decennio delle cooperative”, un programma incentrato sulle parole d’ordine sostenibilità, partecipazione, legalità. capitale e identità. È scaricabile dal sito Cooplat.it alla voce “Archivio”. LEGACOOP Cooplat aderisce da sempre a Legacoop (www.legacoop.coop), la più antica organizzazione del movimento cooperativo italiano, e ne condivide i valori di mutualità, di solidarietà e di pieno rispetto del lavoro senza discriminazioni di sesso, di razza o di religione. Nata nel 1886 a Milano. Legacoop conta 9 milioni di soci, quasi 500.000 occupati e un fatturato di 80.000 milioni di euro. Legacoop è organizzata in strutture territoriali (Cooplat è parte di Legacoop Toscana, www.legacooptoscana.coop) e settoriali. Cooplat aderisce a Legacoop Servizi Toscana (www.legacoopservizitoscana.it), la Associazione dei Servizi Toscana, e tramite essa all'organizzazione nazionale Legacoop Servizi (www.legacoopservizi.coop). Nel novembre 2013, nel corso dell’Assemblea generale dell’Ica di Cape Town (Sudafrica), è stato presentato il nuovo logo del Movimento cooperativo mondiale, abbinato al claim “Cooperative enterprises build a better world. Un’iniziativa finalizzata a rafforzare nella opinione pubblica la distintività dell’impresa cooperativa. storia e identità Chi vuole conoscere la lunga vicenda di Cooplat può leggere il libro curato da Elisabetta Vagaggini "Lungo i Binari del Tempo". Ulteriori immagini e notizie si trovano in “Percorso Cooplat: 1946-2011”, ricostruzione per parole e immagini della storia della Cooperativa, con particolare attenzione ai primi anni del XXI secolo. Tutti i materiali sono presenti nel sito cooplat.it alla voce Archivio. 1974-2014: da 40 anni in Maremma Gli anni ‘70 di Cooplat sono stati caratterizzati dalla diffusione della cooperativa fuori dalla città di Firenze, in cui era nata nel 1946. Una diffusione che avviene perlopiù attraverso rapporti intercooperativi. La prima città della Toscana in cui Cooplat approdò fu Siena, nel 1972, a seguito della fusione con la Cooperativa Pulicoop. Nel 1973 la allora Cooperativa di consumo La Proletaria (oggi Unicoop Tirreno) esternalizzò i servizi di pulizia nei suoi punti vendita, appaltandoli a Cooplat. Fu poi, nel 1974, la volta di Grosseto. Il centro di valorizzazione del multi materiale Il 20 aprile 2001 Cooplat inaugura a Grosseto un proprio Centro di valorizzazione del multimateriale. Un impianto di nuovissima concezione, dove il multimateriale proveniente dalle raccolte differenziate della Provincia viene ulteriormente selezionato prima di essere avviato ai vari Consorzi di recupero. Nel 2011 l’impianto, al termine di importanti lavori di ammodernamento, è diventato in grado di garantire migliore qualità del materiale in uscita ed è riferimento per la selezione e la valorizzazione del multimateriale per le Province di Grosseto, Arezzo e Prato. L’impianto è gestito da Ecolat, società nata nel luglio 2007 dalla volontà di Cooplat ed Ecotrasporti. La struttura, fin dalla sua costituzione, è stata aperta alla comunità per iniziative di educazione ambientale. 55 FI N ES TR A 20 14 L’esperienza grossetana ha molti punti in comune con quella di Siena. Anche in questo caso, infatti, fu la richiesta di collaborazione da parte di una piccola cooperativa di donne, alla ricerca di maggiore sicurezza e stabilità, ad offrire a Cooplat l’occasione di allargare i propri orizzonti in nuove città. La piccola cooperativa La Lucente, formata da una quindicina di socie, nel 1974 vinse l’appalto per le pulizie all’ospedale di Grosseto. Un significativo salto di qualità, rispetto a quanto fatto fina al allora. Le socie grossetane, al momento in cui si erano unite in cooperativa, avevano l’intenzione di svolgere un’attività che consentisse loro di far quadrare il bilancio familiare; non si sarebbero certo immaginate di dover gestire un appalto complesso e di così grandi dimensioni. Si fece così strada l’idea di affidarsi ad una cooperativa più grande e si giunse nel 1974 alla fusione con Cooplat. Renato Soldateschi, come rappresentante della Lega delle Cooperative di Grosseto, seguì fin dall’inizio le fasi dell’accorpamento della Lucente in Cooplat e ricorda, nel libro “Lungo i binari del tempo”, come le socie vissero quei momenti con grande gioia ed entusiasmo. Quando la fusione fra le due cooperative divenne operativa le socie grossetane furono veramente contente, visto che da allora in poi non avrebbero più avuto problemi di ordine amministrativo e organizzativo. La sezione soci di Grosseto si è poi accresciuta e a partire dagli anni ’90 ha indirizzato le sue attività soprattutto verso il settore dell’ecologia. Sei Toscana Cooplat protagonista al "Passione Maremma - Wine&Food shire 2014" È stata una tre giorni ricca d’emozioni quella andata in scena il 16, 17 e 18 maggio a Grosseto per il "Passione Maremma Wine&food shire 2014", che ha riunito in un’unica manifestazione tutte le eccellenze dell’enogastronomia maremmana. L’evento, organizzato dalla Camera di Commercio e sostenuto da Comune e Provincia di Grosseto, è stato un successo. Un’edizione da record, con decine di migliaia di presenze, 130 espositori e un’enormeattenzione mediatica. Cooplat ha scelto di essere presente a questo importante appuntamento, sponsorizzando la festa. E siccome una festa non è tale senza la presenza di palloncini da lasciare in dono a grandi e piccini, ecco che Cooplat ne ha regalati a migliaia. Palloncini che hanno letteralmente “invaso” una kermesse dal gusto speciale, dando appuntamento al prossimo anno. 56 Cooplat fa parte di Sei Toscana, il gestore unico scelto con gara per la gestione dei rifiuti dell’Ato Toscana Sud (Arezzo, Siena e Grosseto). Sei Toscana è - nel suo settore di attività - una delle più grandi aziende della regione; conterà a regime su più di 1.000 addetti, al servizio di un territorio che rappresenta oltre il 50% di quello dell’intera regione: 103 comuni, una popolazione di circa 850.000 abitanti e una produzione di rifiuti urbani di circa 530 mila tonnellate l’anno (il 22% della produzione regionale). Il nuovo gestore dell’Ato Toscana Sud è il sesto player a livello nazionale nella gestione dei rifiuti urbani per quantità di rifiuti gestiti e tra i primi a partecipazione pubblica.
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