Bilancio sociale 2013

al lavoro per creare lavoro
www.cooplat.it
“Se manca il lavoro viene ferita la dignità
delle persone... Il lavoro riguarda
direttamente la persona, la sua vita, la sua
libertà e la sua felicità... Il valore primario del
lavoro è il bene della persona umana,
perché la realizza come tale, con le sue
attitudini e le sue capacità intellettive,
creative e manuali”
Papa Francesco
a cura della Presidenza di Cooplat
con la Collaborazione di Enrica Stellatelli
fotografie realizzate da soci addetti Cooplat
e tratte dall'archivio aziendale (Simone Burchi)
Design studio Noè
Impaginazione: Patrizia Di Cataldo
Stampa: Tipografia Mecocci
indice
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una sfida che si rinnova - il significato del Bilancio sociale
buona impresa, buona cooperazione - presentazione
reinvestiamo in valori - i portatori di interesse
un impegno di trasparenza - premessa metodologica
nota metodologia
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LA COOPLAT OGGI
al lavoro per creare lavoro - visione
qualificare il lavoro - missione
partner e non fornitori - le attività imprenditoriali
una ricchezza condivisa - il valore aggiunto
per migliorare noi stessi - i sistemi di gestione integrati
curiamo il nostro patrimonio - la sicurezza sul lavoro
un cambiamento di passo - obiettivi e strategie
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LA RELAZIONE SOCIALE
donne straniere di Cooplat - storie di vita e lavoro
Cagliari: la forza del gruppo - storie di vita e lavoro
Cooplat e i soci - valore alle persone
Cooplat e il lavoro - buona occupazione, buona cooperazione
Cooplat e la collettività - solidali di natura
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IDENTITÀ DI COOPLAT
i riferimenti internazionali e nazionali
un po’ di storia
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il significato del bilancio sociale
una sfida che si
rinnova
La redazione di un bilancio sociale rappresenta, per ogni edizione,
una sfida. Perché redigerlo, cosa raccontare e soprattutto come, rappresentano un insieme di decisioni e conseguenti attività che riassumono
l’essenza stessa di una realtà imprenditoriale. Quando poi, come per
Cooplat, ci troviamo di fronte a una impresa cooperativa, questa sfida
appare ancor più importante.
Cooplat ben accoglie questa sfida, attraverso la realizzazione di un bilancio sociale che è al contempo strumento di:
• comunicazione, informando gli stakeholder su identità e risultati raggiunti
• verifica istituzionale, poiché rende possibile appurare la coerenza tra azione
e finalità statutarie e quindi permette di monitorare il perseguimento degli
obiettivi nel rispetto di valori e principi che ne hanno determinato la nascita
• programmazione, in quanto forma di dialogo con gli stakeholder e conseguente meccanismo di concertazione «politica» delle attività aziendali
da intraprende rappresentando un documento che permette al lettore di
valutare la performance sociale rispetto alla comunità.
Perché redigerlo
Se il compito di
un’impresa - e di
un’impresa
cooperativa in
particolare - è
quello di produrre
miglioramenti nella
condizione sociale
dei suoi membri e
nel benessere della
società, allora tali
miglioramenti
dovranno essere
misurati e
adeguatamente
rendicontati
In primis, assume rilievo la capacità di dimostrare il perseguimento dello
specifico scopo mutualistico anche oltre il profilo strettamente economico
ben rappresentato nel bilancio d’esercizio.
Inoltre, la scelta della formula cooperativa implica (necessariamente,
a parere di chi scrive) l’adozione di un modello di azione sostenibile,
contribuendo a rendere opportuno un rendiconto di tale «cittadinanza
responsabile» (economica, sociale, ambientale). Dunque, l’impresa cooperativa si trova a rispondere ad aspettative informative interne ed esterne attraverso forme di rendicontazione socio-ambientali che possono abbracciare un orizzonte più o meno ampio, oscillando tra vantaggio del
socio, rispetto dei principi cooperativi e utilità sociale per la collettività.
Se il compito di un’impresa - e di un’impresa cooperativa in particolare è quello di produrre miglioramenti nella condizione sociale dei suoi membri e nel benessere della società, allora tali miglioramenti dovranno essere misurati e adeguatamente rendicontati.
Cosa raccontare
Cosa racconta Cooplat in questo bilancio sociale? La propria identità e i
risultati raggiunti, evidenziando alcuni aspetti fondamentali: la volontà di
interpretare in modo innovativo la propria missione storica di cooperativa,
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ovvero produrre lavoro di qualità, nel rispetto delle regole democratiche e
della grande questione della sicurezza sul lavoro e sottolineando l’importanza della dimensione imprenditoriale. Si percepisce un rilevante sforzo di
ridefinizione identitaria, ben illustrato all’interno delle varie sezioni del documento, seppur rimanga presente un importante riferimento alle radici storiche. Notevole attenzione è dedicata anche ai risultati raggiunti, attraverso
l’indicazione di quanto realizzato in termini economici e sociali.
Come raccontare
Il bilancio sociale di Cooplat si ispira, per forma e metodologia, ai principi
e alle linee guida nazionali redatte dal Gruppo di Studio per il Bilancio
Sociale (GBS).
Si tratta di un importante insieme di «norme» di riferimento che contribuiscono, insieme al coinvolgimento degli stakeholder, a rendere il documento oggettivo e trasparente.
Cosa racconta
Cooplat in questo
bilancio sociale?
La volontà di
interpretare in modo
innovativo la propria
missione storica di
cooperativa, ovvero
produrre lavoro di
qualità, nel rispetto
delle regole
democratiche e
della grande
questione della
sicurezza sul lavoro
Interessante appare altresì l’impegno, espresso dal Presidente, di ampliare
il novero dei modelli di riferimento. Il rispetto di ben definite e dichiarate
forme di rendicontazione – dal citato GBS di matrice nazionale al G4 recentemente emanato dalla Global reporting initiative – se da una parte limita la
fantasia dei redattori di un bilancio sociale, dall’altra accresce l’attendibilità
della documentazione realizzata. Inoltre, introdurre parametri di riferimento
internazionali e confrontarsi con altre e diverse esperienze rendicontative
non potrà che arricchire il già ottimo lavoro svolto, nell’ottica del miglioramento continuo di tale forma di espressione identitaria di Cooplat.
Infine, un plauso alla volontà di unire l’approvazione del bilancio d’esercizio alla presentazione del bilancio sociale. Si tratta di un deciso passo
verso il reporting integrato, il quale costituisce, a parere di chi scrive, l’unico modo per rappresentare in modo compiuto una realtà complessa e
articolata come quella di Cooplat
La cooperazione moderna nasce quale forma sociale di gestione di un’attività imprenditoriale. Oggi, questa funzione sociale – peraltro costituzionalmente sancita – è ancora attuale? E, soprattutto, trova corrispondenza
nella concretezza quotidiana a livello giuridico, economico, sociologico
e economico-aziendale?
In seguito alla lettura di questo documento, la risposta, con riferimento
a Cooplat, non può che essere positiva.
Oggi, questa
funzione sociale è
ancora attuale?
In seguito alla
lettura di questo
documento, la
risposta, con
riferimento a
Cooplat, non può
che essere
positiva
Un buon proseguimento lungo la strada intrapresa.
Luca Bagnoli
Università di Firenze
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presentazione
buona impresa,
buona cooperazione
Il risultato positivo dell'esercizio 2013 è il frutto del lavoro svolto in questi
anni, non è un fatto estemporaneo.
Cooplat è alle prese
con un passaggio
imprenditoriale e al
contempo culturale:
superare
definitivamente la
logica della
redditività e passare
ad una cultura della
produttività
La scelta di
presentare il
bilancio sociale
contestualmente
all'approvazione
del bilancio
economico vuole
essere un piccolo
ma significativo
esempio
dell'impegno che
Cooplat sta
profondendo suo
continuo rinnovarsi
e qualificarsi
Cooplat, quindi, si presenta solida e in salute, alle prese con un passaggio imprenditoriale e al contempo culturale che per la cooperativa è
ormai una questione fondamentale: superare definitivamente la logica
della redditività e passare ad una cultura della produttività, ovvero procedere sempre più speditamente verso un cambio di impostazione e di
passo che rappresenta una grande innovazione nell'impostazione generale e nel modo di operare e di organizzarsi della nostra società. Fare
buona impresa per fare buona cooperazione, appunto.
La scelta di presentare il Bilancio Sociale contestualmente all'approvazione del Bilancio Economico, cioè di non separare il risultato d'esercizio dalla riflessione sulle ricadute sociali della dinamica imprenditoriale, vuole
essere un piccolo ma significativo esempio dell'impegno che Cooplat sta
profondendo nel suo continuo rinnovarsi e qualificarsi. L'intenzione della
cooperativa per l'anno prossimo è di migliorare ancora la rendicontazione
sociale, confrontando i modelli di riferimento e cercando di delineare un
processo che renda ancora più oggettiva e intelligibile la nostra comunicazione. Per questo abbiamo chiesto al Prof. Luca Bagnoli, che ringraziamo
per la disponibilità accordataci, di scrivere un giudizio sul significato di
questa edizione del Bilancio Sociale di Cooplat; e per questo abbiamo
chiesto alla Società di certificazione Grant Thornton Advisory, non tanto
di esprimere un giudizio su questo lavoro rispetto a parametri di riferimento oggettivi, quanto di intervenire per monitorarci in questa fase di passaggio e di fornirci qualche spunto di riferimento per impostare un lavoro di ulteriore miglioramento e di qualificazione di questo importante documento,
anche rispetto a standard europei più ambiziosi. In definitiva, abbiamo
ritenuto che un giudizio esterno, un contributo qualificato, mentre con l'anticipo dei tempi di realizzazione si andava a modificare la struttura del
Bilancio stesso, potesse risultare un attestato di garanzia e il riferimento
di un impegno che vogliamo prenderci per l'immediato futuro: migliorarci
anche nella rendicontazione del nostro operare più generale.
Per migliorarci sulla rendicontazione, bisogna continuare l'opera di miglioramento della nostra organizzazione e del nostro agire.
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Viviamo in una fase storica complessa, ancora caratterizzata dalla crisi e
dalle difficoltà del sistema a delineare una via d'uscita da questo tunnel
in cui è entrata l'economia nazionale ed europea. Siamo tuttavia convinti
che ciò renda ancora più necessario il processo di modernizzazione
della nostra operatività e del nostro approccio al mercato. I risultati d'esercizio, in lieve ma costante crescita da qualche anno, che risultano più
soddisfacenti ad ogni cambiamento che introduciamo, sono perciò da
considerarsi ancora più soddisfacenti, in quanto conseguiti nelle condizioni di un mercato condizionato dal persistere della crisi.
Rimaniamo con i piedi per terra, ma mi sento di poter affermare che il
cambiamento di passo e di mentalità che abbiamo intrapreso sta consentendo a Cooplat di scommettere sul futuro, di essere un soggetto che
vive quella speranza che le recenti elezioni europee hanno rivelato essere lo spirito della maggioranza degli italiani: la speranza di potercela
fare a superare la crisi e a migliorare l'Italia.
Cooplat si sente in sintonia con questa speranza e vuole mettersi a
disposizione, svolgere la propria parte, dare una mano giocando da protagonista sul terreno dell'innovazione, svolgendo cioè in modo nuovo
la propria missione storica: lavorare per produrre lavoro di qualità, nel
rispetto delle regole democratiche, avendo al centro della propria attenzione la grande questione della sicurezza sul lavoro. Si tratta, per Cooplat, di una grande sfida che riguarda la ridefinizione della propria identità, che oggi passa dalla qualità della dimensione imprenditoriale, dalla
capacità di rispondere alle esigenze della committenza con immediatezza ed efficacia, dall'essere sempre più un'impresa competitiva: solo
facendo buona e nuova impresa si rilancia e si rafforza la buona cooperazione, giova ripeterlo.
L'auspicio di chi scrive la presentazione di un volume è che il prodotto che
segue risulti poi di interesse per il lettore. Per facilitare la consultazione abbiamo cercato di modificare l'impaginazione, lavorando con lo strumento
dell'infografica per riassumere tabelle spesso lunghe e dense in immagini
più chiare ed immediate. Diamo conto di tante attività importanti, di cui
siamo orgogliosi. È bello leggere nella relazione sociale l'esperienza dei
nostri soci di Cagliari, che in silenzio si sono occupati di migliorare la loro
sede e ne hanno fatto un riferimento per la comunità; è bello leggere la
passione nelle parole della ricercatrice Alessia Belli che rendiconta lo stato
di avanzamento della ricerca che abbiamo sostenuto e che per quanto ci riguarda si concentra sulle donne straniere che lavorano con noi. Ma c'è
una cosa che mi è balzata agli occhi rileggendo l'elaborato grezzo prima
di andare in stampa e sono i titoli dei capitoli e dei paragrafi. Li elenco, perché in questi slogan c'è la Cooplat di oggi e ci deve essere la Cooplat di domani, quella per cui siamo al lavoro:
il cambiamento di
passo e di mentalità
che abbiamo
intrapreso sta
consentendo a
Cooplat di
scommettere sul
futuro
solo facendo buona
e nuova impresa si
rilancia e si rafforza
la buona
cooperazione
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buona impresa, buona cooperazione; reinvestiamo in valori; al lavoro
per creare lavoro, dare valore al lavoro; partner e non fornitori; il valore aggiunto è una ricchezza condivisa; i sistemi di gestione li utilizziamo per migliorare noi stessi; la sicurezza sul lavoro è cura del nostro patrimonio;
democrazia e partecipazione, dare valore alle persone; trasparenza e
regole certe; il cambiamento di passo...
c'è una nuova
frontiera per la
cosiddetta
economia sociale,
per il nostro mondo
cooperativo: essere
attori protagonisti
del nuovo sviluppo
per essere
protagonisti della
costruzione di una
nuova coesione
sociale
Sono linee guida di chi vuole contribuire a vincere la sfida del futuro, a
coltivare la speranza. In questo senso, c'è una nuova frontiera per la cosiddetta economia sociale, per il nostro mondo cooperativo: essere attori protagonisti del nuovo sviluppo per essere protagonisti della costruzione di
una nuova coesione sociale, adeguata a rispondere ai bisogni del mondo
contemporaneo e non più recintata in schemi ideologici che non consentono di interpretare e far fronte alle sfide dell'oggi, al processo storico che
viviamo. Un processo storico che richiede a tutto il mondo dell'impresa, anche a quella organizzata in forma cooperativa, di lavorare per aumentare
la produttività, per introdurre maggiore efficienza, per costruire organizzazioni trasparenti, per la qualità, per la sicurezza, per affermare responsabilità sociale. Un momento storico che per la durezza delle condizioni economiche e finanziarie ha fatto e continua a fare selezione naturale anche
nel mondo cooperativo, dove chi non promuove azioni per l'innovazione
non riesce ad andare avanti e chiude le attività; dove tuttavia si aprono
nuove porte alla speranza, come nel caso di quelle aziende in default,
ma non in crisi per quanto riguarda la possibilità di rilanciare il prodotto,
che rilevate dalle maestranze organizzate in forma cooperativa, grazie
anche al fondo di Legacoop a cui tutti gli anni anche noi destiniamo una
parte dell'utile e grazie ai sacrifici e alla volontà dei lavoratori, hanno visto
la capacità di rilanciare e in alcuni casi perfino di migliorare le condizioni
e la qualità e quantità delle produzioni stesse (cfr. indagine Repubblica-Espresso).
Guardiamo avanti, miglioriamo noi stessi avendo ben presente che noi
siamo nati per produrre lavoro e che possiamo crescere ancora e contribuire alla crescita del Paese facendo quello che facciamo da sempre: lavorare per creare lavoro.
Fabrizio Frizzi
Presidente Cooplat
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i portatori di interesse
reinvestiamo in valori
Fornitori
Clienti
Dipendenti
Sistema
finanziario
Soci
lavoratori
Sindacati
Sistema
cooperativo
Comunità
territoriale
di riferimento
Associazionismo
e volontariato
Sistema
stato
Enti e
istituzioni
La ricerca del rapporto con gli stakeholders rappresenta per Cooplat una
strategia precisa, fondata su importanti valori. Cooplat ha infatti da sempre
nel suo Dna la responsabilità sociale, la solidarietà, la democrazia. Valori
che coltiviamo al nostro interno, ma che reinvestiamo anche sui territori
in cui operiamo.
Soci: sono portatori di interesse primari. Cooplat è prima di tutto una
Cooperativa di lavoro, la cui finalità è garantire lavoro ai soci, alle migliori condizioni possibili sul mercato. Questo significa puntare non solo
sull’occupazione, ma sulla “buona occupazione”, con contratti a tempo
indeterminato (che coinvolgono il 97% dei lavoratori), sulla tutela della
salute e della sicurezza e il rispetto dell’ambiente.
Clienti e fornitori: con questi stakeholders ci poniamo come partner
competenti, disponibili a individuare insieme sempre nuove soluzioni
per migliorare la qualità del servizio finale offerto a cittadini e utenti.
Istituzioni/territorio: in qualsiasi realtà locale ci troviamo ad operare,
ricerchiamo sempre un rapporto significativo e trasparente con le Istituzioni, le organizzazioni sindacali, dell’associazionismo e del volontariato.
Ci proponiamo come un partner radicato sul territorio, impegnato a migliorare il tessuto democratico.
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premessa metodologica
un impegno di trasparenza
Il Bilancio sociale 2013 è il nono che Cooplat sceglie di
presentare in maniera pubblica, testimonianza concreta
di un impegno per la trasparenza delle attività.
Dal punto di vista metodologico confermiamo anche per quest’anno,
nell’impostazione del Bilancio, l’ispirazione ai principi e alle linee guida
nazionali redatte dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS).
Scopo del Bilancio sociale è fornire informazioni utili sulla missione, gli
orientamenti della cooperativa e la qualità dell’attività aziendale per ampliare e migliorare, anche sotto il profilo etico-sociale, le conoscenze e le possibilità di valutazione e di scelta da parte dei nostri portatori d’interesse.
I contenuti del documento risultano organizzati in tre sezioni:
1. “Cooplat oggi”, dove la cooperativa si presenta, in termini valoriali,
politici, strategici e con le sue attività.
2. “Relazione sociale”, in cui sono analizzati i rapporti tra la cooperativa e i suoi interlocutori.
3. Identità della Cooperativa, in cui si presentano i riferimenti nazionali ed internazionali e alcuni elementi salienti della storia della cooperativa.
approfondimenti
Come già fatto negli ultimi anni, anche per questa edizione del Bilancio
sociale abbiamo scelto, fra i numerosi aspetti trattati, di dare particolare
risalto ad alcuni argomenti che hanno caratterizzato il 2013.
In particolare il primo e più sostanzioso approfondimento è dedicato
alla ricerca sulle donne immigrate “Una lente di genere su integrazione
e cittadinanza”. Il secondo focus riguarda invece l’esperienza fatta dai
soci di Cagliari, protogonisti della completa ristrutturazione della sede
locale della cooperativa, che mette in luce la “forza del gruppo”.
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nota metodologica
Il Bilancio Sociale 2013 redatto da Cooplat come indicato nella “Premessa
Metodologica” è stato predisposto ispirandosi, nei contenuti, ai principi e
alle linee guida nazionali redatte dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS).
Dal Bilancio emerge chiaramente quali sono i Portatori di interesse di
riferimento per Cooplat, gli obiettivi strategici e le attività sviluppate nel
2013 nei loro confronti.
In particolare il Bilancio Sociale evidenzia un’impresa cooperativa che
opera su estensione nazionale in modo dinamico e molto attenta alla
qualità del lavoro e alla sicurezza del suo patrimonio aziendale più importante ossia le Risorse Umane.
Tale Bilancio in particolare focalizza molto l’attenzione sul dialogo al
proprio Personale e quindi anche ai Soci, date le caratteristiche cooperative dell’impresa, e mette in risalto le storie di vita e di lavoro e la solidarietà sviluppata attraverso iniziative rivolte sia verso i propri Lavoratori
e sia a favore della Collettività.
Tale impostazione permette di evidenziare la coerenza tra le attività
sviluppate e i valori e le finalità dell’impresa e rafforzare il senso di appartenenza e il relativo orgoglio del Personale dell’impresa stessa.
La meta sfida per il futuro relativa alla redazione del Bilancio Sociale da
parte di Cooplat, come espresso dal Presidente nella “Presentazione”,
è lo sviluppo graduale del dialogo con tutti i Portatori di Interesse indicati
che potenzi gli aspetti partecipativi delle relazioni in essere con gli Stessi
e l’individuazione di un set sempre più completo dei relativi indicatori di performance sociali/ambientali che permettano di rafforzare il collegamento
tra strategia, obiettivi e consuntivi della gestione, basandosi su esperienze
nazionali e internazionali (Gruppo di Studio del Bilancio Sociale “GBS”
e Global Reporting Initiative “GRI”) al fine di aumentare sempre più la completezza, la trasparenza, la proattività del Bilancio stesso ed il suo utilizzo
nei processi di programmazione e controllo strategico dell’impresa.
Grant Thornton Advisory
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cooplat oggi
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Cooplat, nel corso della propria storia, ha intercettato mutamenti sociali ed economici, portando la propria azione
imprenditoriale dal livello di assistenza e mutualità tipico
del primo movimento cooperativo, alla competizione del
libero mercato del terzo millennio, condivisa negli stessi
campi di attività con sempre più numerosi e agguerriti concorrenti.
Cooplat è oggi attrezzata per accettare le nuove sfide. È pronta, come
ha dimostrato in tutta la sua storia, ad affrontarle con decisione e con continua capacità di innovazione, senza rinunciare all'idea di lavorare alla costruzione di un mercato nel quale si confrontino valori quali legalità, dignità del lavoro, rispetto dell'ambiente, sicurezza e corretta informazione.
al lavoro per creare lavoro
visione
Cooplat è da sempre al lavoro per creare lavoro. Lavoro di qualità, a cui diamo valore, generando lavoro stabile, nel rispetto dei contratti collettivi, della legge e di tutti i principi cooperativi.
Cooplat garantisce piena dignità alle persone e opera affinché il lavoro
prodotto sia una risorsa per i propri soci e per la comunità.
Queste finalità si alimentano lavorando su due linee:
• Razionalizzazione dell’organizzazione, in una prospettiva strategica legata all’innovazione e alla maggiore produttività, mantenendo sempre alto
il posizionamento sul mercato di riferimento
• Perseguimento costante e determinato della crescita di una moderna
identità cooperativa
qualificare il lavoro
missione
I cambiamenti dell’economia di mercato pongono oggi alcune questioni
di fondo, che riguardano i temi del dimensionamento d’impresa, della
patrimonializzazione e della capacità finanziaria, la qualificazione dei management aziendali e la loro propensione ad affrontare i processi di innovazione e di rilancio competitivo.
I cambiamenti nella dinamica sociale comportano riflessioni e azioni per
affermare un nuovo senso di appartenenza alla cooperativa, che non si
cementa più, da tanti anni, per approcci ideologici, ma con la qualità del
lavoro, il rapporto virtuoso tra l'affermazione dei diritti e l'esercizio dei doveri che ciascun socio-lavoratore ha nei confronti dell'impresa collettiva a
cui ha aderito.
Per condividere l’esigenza di maggiore produttività e qualificare il lavoro,
ovvero per dare attuazione alla propria missione, la cooperativa intende:
• Proseguire nell’innovazione continua dei processi di gestione dei servizi
integrati complessi
• Estendere la cultura della sicurezza sul lavoro
• Consolidare i sistemi di certificazione
• Consolidare i livelli di democrazia interna
• Migliorare la comunicazione e le occasioni di confronto con il corpo sociale per garantire informazione e coinvolgimento
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partner e non fornitori
le attività imprenditoriali
COOPLAT è attiva sul mercato con le sue Divisioni storiche FACILITY
MANAGEMENT ed ECOLOGIA, alle quali nel 2013 si è aggiunta la nuova
Divisione ENERGIA e MANUTENZIONI. Ecco ciò che siamo: un partner
efficiente a fianco di aziende che competono sul mercato, una realtà solida e affidabile a supporto delle Pubbliche Amministrazioni impegnate
in un processo di razionalizzazione e di innovazione.
Le numerose e variegate attività svolte da Cooplat sono espletate principalmente presso Enti Pubblici, strutture sanitarie e grandi aziende private.
Qualità ed ottimizzazione delle prestazioni sono gli obiettivi primari di una
proposta che si contraddistingue per alta flessibilità ed attenzione alla soddisfazione del cliente.
I due settori di attività della cooperativa, il Facility Management e l’Ecologia, seguono logiche di mercato diverse tra loro. Cooplat ha proseguito
nella diversificazione e specializzazione dei settori, individuando strumenti e tecniche tesi a migliorare la produttività e la qualità
dei servizi da erogare. Questa qualificazione consente
a Cooplat di integrarsi maggiormente con i clienti e
UN'ESPERIENZA PARTICOLARE
diventare un vero e proprio “Partner”, offrendo un’efficace risposta a tutti i loro bisogni “no core”.
Nel Bilancio Sociale si trovano le ricadute
sociali della dinamica imprenditoriale, i
Dal 2013 Cooplat ha inoltre attivato una nuova Divisionumeri della forza lavoro, della sicurezza, le
ne operativa, denominata Energia e Manutenzioni, decertificazioni, le azioni sul territorio svolte
dicata alla gestione degli impianti di riscaldamento e
dai comitati soci o dalla cooperativa nei
di raffreddamento degli immobili ed alla manutenzione
confronti dei territori di riferimento. Tante
informazioni che raccontano lo stato di
degli stessi. Si tratta di una innovazione importante
salute e di forza della nostra azienda.
delle attività e di una opportunità di crescita e qualificaC'è tuttavia un'esperienza che Cooplat ha
zione per la cooperativa.
svolto nell'estate 2013 e che ci fa piacere
raccontare qui, perché ha un valore
importante per la cooperativa e per il
territorio dell'area metropolitana fiorentina
e di tutta la regione Toscana. Si tratta della
rinascita della fabbrica “Ginori”, rilevata dal
Gruppo Gucci e rilanciata sul mercato.
La nostra partnership con Gucci ci ha visto
impegnati, nell'estate 2013, in un'importante
operazione di bonifica e ripristino delle aree
produttive della Ginori. Questo lavoro
straordinario, insieme ad un partner che ha
avuto la forza imprenditoriale e la
lungimiranza di rilanciare quel marchio
storico, è stato un momento di grande
orgoglio. Non solo per la capacità che il
nostro personale ha dimostrato sul campo,
ma per il significato profondo che la fine
della crisi della Ginori ha avuto in primis
per il comune di Sesto Fiorentino e per tutta
la piana fiorentina.
Grazie a Gucci la Ginori è rinata! Anche noi
con il nostro lavoro siamo stati protagonisti
di questa rinascita e ne siamo orgogliosi.
Divisione Facility management
La Divisione ha proseguito nel lavoro di ridefinizione delle
proprie procedure operative volte ad allargare la varietà e
la qualità dei servizi erogati (nei settori del facility management, delle pulizie industriali e nella logistica integrata),
perfezionando gli standard operativi e gestionali su un
livello sempre più avanzato, competente e competitivo . In
tema di ricerca ed innovazione, Cooplat sta consolidando
un rapporto di partnership con alcuni fornitori qualificati,
impegnando i propri tecnici a collaborare allo sviluppo
di prodotti eco-sostenibili e di elevatissimo standard da
utilizzare nelle prestazioni ai clienti.
Cooplat ha introdotto in modo strutturale - tale da divenire un nuovo patrimonio aziendale - la costante analisi dei servizi erogati, in modo da evidenziare in tempo reale gli scostamenti e gli andamenti della produttività. Un
sistema cioè in grado di misurare le performance partendo non dai valori
economici ma dai valori di produzione; la produttività diviene la colonna
portante del risultato economico.
In tema di Sicurezza la formazione e precise procedure sono ormai divenute il riferimento nell'impostazione del lavoro, ma soprattutto il segnale
del fortissimo cambiamento di mentalità che Cooplat sta affermando per
affrontare la sfida del mercato. Nel 2013 si è inoltre lavorato per caratterizzare Cooplat come un’azienda sempre più specializzata e qualificata nel
campo dei servizi integrati complessi e, quindi, come punto di riferimento
per i Clienti Privati.
L’acquisizione di importanti commesse con grandi aziende private, nella
GDO e nel settore Moda, testimonia l’importanza di tale lavoro e la necessità di continue iniezioni di dinamismo e innovazione, per adeguare ancora
di più la qualità dell’offerta e consolidare la forza e la credibilità della cooperativa verso questi fondamentali partner. Cooplat si pone strategicamente
come un’azienda in grado di competere con accresciuta forza non più solo
prioritariamente nel settore pubblico, ma anche in quello privato. Il 2014
svilupperà e confermerà questa significativa tendenza.
Nel 2013 si è inoltre
lavorato per
caratterizzare
Cooplat come
un’azienda sempre
più specializzata e
qualificata nel
campo dei servizi
integrati complessi
e, quindi, come
punto di riferimento
per i Clienti Privati
Concentrati sulla produttività per migliorare la qualità del lavoro
Nelle edizioni del Bilancio Sociale del 2011 e del 2012 la Relazione
Sociale, nell'ambito di una riflessione sul lavoro durante la crisi economica, era stata incentrata sull'indagine svolta in alcuni cantieri della cooperativa con l'intento di valutare l'incidenza sociale di alcune azioni mirate
all’aumento della produttività, ovvero di dare la parola ai lavoratori affinché esprimessero le proprie valutazioni rispetto ai cambiamenti nelle
modalità operative che erano state indicate. Dall’analisi delle interviste
è emerso che le prescrizioni basate su criteri volti ad accrescere la a produttività - quello che si potrebbe tradurre in maggiore efficienza - con
criteri precisi e nel rispetto delle norme di sicurezza, avevano portato
gli operatori a lavorare meglio, con maggiore consapevolezza di sé e
del proprio ruolo, con maggiore soddisfazione. L'impegno preso l'anno
scorso di strutturare su questa esperienza un piano di incontri che coinvolga tutta la filiera della produzione per confrontarsi sulla questione
della produttività e della qualità del lavoro, verrà completato nel corso
della seconda metà del 2014.
Già nella prima parte dell'anno, infatti, si sono svolti incontri aziendali che
hanno mirato a dare nuove indicazioni per il miglioramento dei processi
interni e delle competenze tra i principali protagonisti della creazione del
valore per la Divisione Facility Management.
Questo esempio, preme sottolinearlo, dimostra come lo stimolo reciproco
tra Direzione Aziendale ed Organizzazione Sociale possa produrre risultati importanti e contribuire a delineare un profilo nuovo della cooperativa
e dell'identità dei cooperatori.
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La Divisione Ecologia
Nel 2013 il settore Ecologia ha conseguito importanti risultati; non solo in termini di consolidamento di fatturato, in linea con il Piano Industriale della cooperativa del 2012, ma anche di aumento dei margini operativi. Una significativa crescita dei ricavi generata da contratti già in
portafoglio attivo consentirà di programmare e razionalizzare il lavoro per il futuro, stimando
anche un incremento delle marginalità. Tutto ciò si è registrato al netto dell'avvio dell'operatività dei servizi nella provincia di Grosseto, che Cooplat acquisirà come partner industriale e socio di SEI TOSCANA, società aggiudicataria dei servizi ambientali dell’ATO Toscana Sud, e
che porterà al settore ecologia una stabilità ventennale. Ciò consentirà anche di ottimizzare
e stabilizzare i presidi presenti in quell’area, su tutti l’impianto di valorizzazione delle frazioni
secche derivanti dalle raccolte differenziate di Grosseto, gestito dalla società controllata Ecolat, che nel 2013 ha consolidato il fatturato e migliorato le performance produttive.
Il 2014 ha visto inoltre il rafforzamento della presenza - ed il raddoppio del fatturato - di Cooplat
nel Piemonte, con l’acquisizione dei servizi ambientali nella provincia di Cuneo (Coabser) e
Torino (Covar14). Il cantiere di Fiumicino sta divenendo la base di espansione naturale per il consolidamento e lo sviluppo delle attività nel Lazio. Quello che, in definitiva, l’Azienda ha confermato nel 2013, sono qualità, affidabilità e presenza strategica nel settore dell’ecologia. Requisiti
che hanno permesso a Cooplat di posizionarsi come uno dei principali player nel panorama
nazionale.
FACILITY MANAGEMENT
Cleaning - Igiene Ambientale; Auxiliary Services Servizi Ausiliari; Logistic - Servizi integrati; Technical
services - Servizi manutentivi; Green Service - Cura del
verde; Property Management; Servizi cimiteriali
ECOLOGIA
Igiene Urbana; Raccolta differenziata; Raccolta
rifiuti speciali; Impianti di valorizzazione;
Spazzamento stradale e pulizie arenili;
Logistica; Manutenzioni;
ENERGIA E MANUTENZIONI
Progettazione, esecuzione, ottimizzazione, pronto intervento,
gestione e manutenzione di impianti termoidraulici,
termici ed elettrici; acquedotti e di gasdotti;.
Installazione, manutenzione, gestione, riparazione,
trasformazione e reingenierizzazione per il
risparmio energetico.
UN NUOVO SETTORE
IMPRENDITORIALE: LA DIVISIONE
ENERGIA E MANUTENZIONI
Nel 2013 è nato un nuovo settore di attività imprenditoriale: la Divisione Energia e
Manutenzioni. Si tratta di un ulteriore sviluppo della cooperativa nell’ottica di un allargamento
delle attività per proporsi al mercato con una offerta più ampia di servizi. È infatti nella
capacità di offrire servizi complessi, integrati, nella flessibilità e prontezza a rispondere alle
richieste dei clienti, per metterli in condizione di concentrarsi esclusivamente sulle proprie
attività core ed esternalizzare i servizi no core, che si gioca la partita del futuro. In Toscana e
nel Centro Italia, Cooplat è per questo settore il riferimento del CNS (Consorzio Nazionale
Servizi), aggiudicatario delle gare Consip nel settore sanitario, in quello della pubblica
amministrazione e della scuola pubblica.
16
LEGENDA
% ricavi
% divisione facility
% divisione ecologia
1,95%
0,75%
1,11%
RICAVI
2,88%
0,01%
Regioni
2013
Toscana
48.613.794
Campania
6.646.144
Sardegna
11.001.490
Veneto
1.657.588
Piemonte
8.359.823
Lazio
5.493.259
Sicilia
2.082.852
Lombardia
640.204
Umbria
152.394
Abruzzo
71.769
Marche
147.210
Altre minori
15.478
TOTALE
84.882.005
9,85%
0,25%
29,99%
57,29%
72,85%
24,58%
0,17%
0,26%
0,18%
0,27%
0,08%
0,12%
6,47%
4,38%
10,86%
7,83%
11,56%
12,96%
2,67%
34,56%
regione
divisione
ecologia
6.733.697
2.530
9.467.878
2.973.838
Toscana
Veneto
Sardegna
Lazio
Liguria
Umbria
Marche
Abruzzo
Lombardia
Piemonte
8.215.421
Campania
Sicilia
Calabria
Totale
27.393.365
divisione
facility
41.880.096
1.655.058
1.533.612
2.519.421
7.274
152.394
147.210
71.769
640.204
144.402
6.646.144
2.082.852
8.204
57.488.640
totale
48.613.793
1.657.588
11.001.490
5.493.259
7.274
152.394
147.210
71.769
640.204
8.359.823
6.646.144
2.082.852
8.204
84.882.005
2,45%
3,62%
17
una ricchezza condivisa
il valore aggiunto
Le cooperative sono al tempo stesso imprese, libere associazioni e luogo
attivo di partecipazione democratica. Per questo esse sono portatrici di
uno specifico Valore aggiunto: un’energia positiva, nel rispetto delle regole e della legalità, per un benessere diffuso e solidale. La ricchezza prodotta non va a vantaggio di pochi azionisti, ma viene redistribuita tra i vari portatori di interesse, primi tra tutti i soci lavoratori e il territorio.
DETERMINAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Capitalizzazione costi
Altri ricavi caratteristici
Valore produzione caratteristica
Contributi in c/esercizio per personale
Valore della produzione sociale
Acquisto m.p sussidiarie e di consumo
Servizi
Godimento beni di terzi
Variazione rimanenze m.p
Oneri diversi di gestione
Valore aggiunto lordo
Ammortamenti e altri acc.ti
Valore aggiunto netto
Proventi finanziari
+/- gestione extra caratteristica
Ricchezza distribuibile
Esercizio 2011
87.282.880
82.781
276.276
87.641.937
87.641.937
-4.257.772
-10.426.016
-4.475.491
-10.733
-511.649
67.960.276
-1.157.149
66.803.127
398.024
-114.172
67.086.979
esercizio 2012
86.909.253
44.810
363.399
87.317.462
87.317.462
-4.619.861
-10.401.405
-4.561.929
-31.550
-720.179
66.982.538
-1.234.703
65.747.835
494.951
-23.333
66.219.453
esercizio 2013
84.882.005
320.559
85.202.564
85.202.564
-4.587.408
-8.784.434
-4.871.370
-24.091
-635.589
66.299.672
-1.822.502
64.477.170
505.909
6.741
64.989.820
Il parametro del Valore aggiunto rappresenta la ricchezza creata dall’azienda nell’esercizio
contabile, con riferimento a tutti gli interlocutori che partecipano alla sua distribuzione.
Il processo di calcolo del valore aggiunto è
rappresentato in due distinti prospetti:
• il prospetto di determinazione del Valore Aggiunto, individuato dalla contrapposizione
dei ricavi e dei costi intermedi, che rappresenta la ricchezza distribuibile; si ottiene
mediante la riclassificazione delle voci del
conto economico di esercizio
• il prospetto di ripartizione del Valore Aggiunto,
che evidenzia come tale ricchezza sia stata
distribuita a tutti gli interlocutori aziendali
18
DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO
Lavoro
Finanziatori
Comunità
TOTALE 2013
60.864.068
1.612.423
2.513.329
64.989.820
%
79
Dall’analisi della distribuzione del Valore aggiunto si evidenzia che la quota maggiore
(93,79%) è stata destinata al lavoro
(soci e addetti), il rimanente è andato
nell’ordine allo Stato, sotto forma
di imposte (2,74%), cui seguono
il Sistema Finanziario (2,48%), il
Patrimonio aziendale, ovvero la
costituzione della riserva indivisibile (0,80%), il sistema cooperativo
(0,16%) e le liberalità (0,03%), cioè i
contributi rivolti al territorio (Associazioni, ecc…). Da notare che rispetto
al 2012 sono cresciute le percentuali
dello Stato e del Patrimonio aziendale,
sono diminuite invece le liberalità e la remunerazione del Sistema Finanziario.
o
a
tiv
ra end
rio
i
zia
az
ali
an
tat
fin
es
st
oro
po
lav
Distribuzione del Valore aggiunto ai portatori
di interesse
0,03%
libe
ral
0,16
ità
%s
i
s
te
0,80
% p ma
c
atr
im oop
2,4
8%
on
e
sis
io
t
em
2,7
a
4%
im
93
,
per migliorare noi stessi
sistemi di gestione integrati
A
20
14
Le certificazioni sono norme internazionali, alle quali le aziende scelgono di conformarsi al di là del rispetto della legislazione vigente. Per Cooplat aderire a un sistema di certificazioni vuol dire soprattutto fare una
scommessa: migliorare costantemente la cooperativa. Perché qualità,
responsabilità e solidarietà sono nel nostro Dna.
FI
N
ES
TR
Il lavoro di Cooplat sul versante
delle certificazioni è in procinto di
conseguire un altro risultato, utile a
rendere sempre più chiare e
condivise le procedure di
prevenzione. Nel luglio 2014 avrà il
via la certificazione della OHSAS
18001 (certificazione sul Sistema
Gestionale della Sicurezza).
L’acquisizione di questa
certificazione consentirà alla
cooperativa di definire ulteriormente i
binari su cui opererà il sistema di
gestione della Sicurezza a garanzia
della Cooperativa stessa e di tutti gli
operanti in essa.
Questa nuova certificazione OHSAS
18001 (qualità gestione della
Sicurezza), si integrerà con le altre
tre già acquisite da Cooplat nel corso
di questi anni: ISO 9001 (qualità sui
processi produttivi), ISO 14001
(qualità sulla gestione ambientale),
SA 8001(qualità sui rapporti di
lavoro).
20
La cultura della Certificazione è approdata in Cooplat nel 2000, quando la cooperativa ottenne
per la prima volta la Iso 9001. Da allora questa
cultura è andata crescendo, acquisendo significati sempre più ampi.
Oggi i cosiddetti Sistemi di gestione integrati
toccano vari aspetti della vita di Cooplat.
Dire quello che si fa
Sempre più le certificazioni, pur non avendo carattere obbligatorio, costituiscono tuttavia un requisito
per la partecipazione a molti appalti. Esse dunque
rappresentano un indubbio vantaggio competitivo
nei nostri mercati di riferimento e dicono con precisione quello che facciamo e come lo facciamo.
Fare quello che si dice
Le certificazioni sono però anche strumenti di
conduzione e verifica della cooperativa. Attraverso questi sistemi è possibile monitorare e determinare i vari processi aziendali, avvalendosi sia
di una struttura interna dedicata che di un Ente
“terzo”.
Migliorare noi stessi
Le certificazioni non sono quindi un “bollino” da
apporre sulla carta intestata per fare bella figura
o partecipare a un appalto, ma un sistema per
far funzionare meglio la cooperativa. Modalità definite, procedure date, flussi strutturati fra le varie
funzioni aziendali, non devono diventare una nuova forma di “burocratizzazione aziendale”, ma un
vero e proprio stimolo, strumenti operativi capaci
di garantire al tempo stesso migliori performance
aziendali, soddisfazione dei clienti e sostenibilità
etica e ambientale.
sistemi di gestione per la qualità
ISO
9001
la certificazione di Qualità, la prima e la più nota. Emessa
nel 1987, ha avuto varie revisioni, l’ultima nel 2008.
Definisce i requisiti di un sistema di gestione per la qualità
responsabilità sociale d'impresa
SA
8000
la certificazione etica (Sa sta per Social Accountability),
volta a certificare aspetti della gestione aziendale attinenti
alla Responsabilità sociale d'impresa, quali rispetto dei
diritti umani e dei lavoratori, tutela contro lo sfruttamento
dei minori, garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di
lavoro. Coinvolge anche fornitori e clienti
sistema di gestione ambientale
ISO
14001
la certificazione ambientale sta a dimostrare un impegno
a tenere sotto controllo gli impatti ambientali delle
proprie attività e alla ricerca di miglioramenti con sistemi
efficaci e sostenibili
sicurezza negli scali aeroportuali
ENAC
APT02
riguarda la sicurezza nelle attività aeroportuali, in
particolare certifica i prestatori di servizi aeroportuali di
assistenza a terra
21
curiamo il nostro patrimonio
la sicurezza sul lavoro
Cooplat è fatta di tanti soci, lavoratori, uomini e donne che tutti i giorni prestano la loro opera in luoghi di lavoro anche molto diversi tra loro. Sono
la vera forza, il vero patrimonio della cooperativa. Avere cura della loro salute, della loro sicurezza non è solo un obbligo di legge ma un impegno imprescindibile del nostro essere cooperativa. E i risultati, anno dopo anno ci
dicono che è un impegno mantenuto.
L’analisi dell’andamento degli infortuni in Cooplat nel corso del 2013 ha
confermato l’ottima tenuta del sistema di gestione della cooperativa: gli
indici di frequenza e di gravità, in netta discesa dal 2006, risultano sostanzialmente stabilizzati dal 2010 ai livelli più bassi degli ultimi dieci anni,
grazie ad una politica aziendale che ha posto con determinazione la
sicurezza sul lavoro al centro delle attività. Nel 2013 i dati sono significati-
Andamento infortuni 2011/2013
2011
3594524,6
16
192
208
24
5607
5631
57,87
156,65
Ore lavorate
N° infortuni brevi
N° infortuni lunghi
totali
N° giornate inf.brevi
N° giornate inf.lunghi
totali
Indice di frequenza
Indice di gravità
2012
3465310,9
15
206
221
19
5829
5848
63,77
168,76
2013
3355247,82
10
150
160
15
4379
4394
47,69
130,96
Andamento indice di Frequenza e di Gravità 2011/2013
156,7
168,8
131,0
57,87
63,77
2011
2012
indice di frequenza
22
47,69
2013
indice di gravità
vamente migliorati, scendendo a livelli mai
raggiunti (cfr il grafico relativo agli Indici di
Gravità e di Frequenza , dove è indicizzato il
rapporto tra il numero di infortuni delle varie
attività professionali svolte in Cooplat e le ore
lavorate in ciascun anno solare di riferimento
della serie riportata in tabella).
La riduzione del numero di infortuni, come noto,
comporta una diminuzione del tasso applicato
dall’Inail all’azienda sulla base dell’andamento
degli anni precedenti a quello in esame e quindi
un abbassamento della percentuale di maggior
spesa, derivante dal rapporto tra il tasso medio nazionale e quello aziendale. Si tratta di un valore sociale che non è immediatamente quantificabile,
ma che rappresenta, a parere della cooperativa, una crescita civile a cui il
sistema dell’economia e delle istituzioni deve mirare con decisione.
Cooplat prosegue il suo impegno sul versante della sicurezza, sia sul
piano di un’organizzazione più capillare degli Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP), sia agendo sulla formazione degli operatori
in ingresso.
L'azienda svolge un monitoraggio costante sulle casistiche di infortuni per
valutare le azioni da mettere in atto affinché determinati incidenti non si ripetano. In questo senso, buone performance sono derivate dalla relazione
con l’operatore al momento del rientro dall’infortunio: l’approfondimento
col diretto interessato sulle cause che avevano condotto all’incidente
consente, infatti, eventualmente, di intervenire sulle procedure operative
al fine di evitare condizioni favorevoli al ripetersi dell’infortunio stesso.
La filosofia con cui abbiamo conseguito questi risultati che ci inorgogliscono la vogliamo esprimere con due semplici concetti :
• In Cooplat si lavora stando attenti a non farsi male
• Cooplat risparmia senza che i propri addetti si facciano male
Andamento indice di Frequenza e di Gravità 2003/2013
300
268,34
251,23
250
200
195,75
269,26
207,53
208,73
188,35
144,97
150
100
91,01 91,68
102,49 97,69
68,38
156,65
168,76
130,96
87,08
70,97
58,69 57,87
63,77
50
0
2003
2004
2005
indice di frequenza
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
47,69
2013
indice di gravità
23
un cambiamento di passo
obiettivi e strategie
Chi ama la sana competizione sa che per arrivare al traguardo occorre essere pronti a cambiare passo: adattarci al terreno su cui si svolge la corsa
- che può essere più impervio o più dolce - ma anche al ritmo degli altri concon la collaborazione delle
correnti.
direzioni delle Divisioni e della
Direzione Generale.
È questo che intendia-mo quando parliamo
di cambio di passo:
confrontarci con i nuovi
scenari, riformulare
obiettivi e strategie in
linea con la odierna
situazione economica
e sociale e competitor
ormai globali, senza
mai dimenticare chi
siamo e dove vogliamo
andare, qual è il nostro
traguardo finale e
soprattutto nel rispetto
delle regole.
• monitorare e consolidare il livello di
adesione a socio fra i dipendenti.
• proseguire, nell’approfondimento dello studio
per individuare azioni volte alla migliore
integrazione dei lavoratori stranieri;
• dare completa attuazione al piano definito per
la formazione come previsto dall’accordo
Stato/regioni in materia di sicurezza e
formazione.
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
24
CONSOLIDARE IL FATTURATO
(facility management, pulizie
industriali e civili, project financing,
logistica integrata).
INCREMENTARE LA REDDITIVITÀ
lavorando sull’aumento di produttività e implementando l’applicazione dei parametri individuati dall’Ufficio Tecnico e Progettazione
CONSOLIDARE I PROCESSI DI INNOVAZIONE
progettuale e di crescita delle capacità gestionali nel comparto dei Servizi
integrati complessi
dell’organizzazione del lavoro,
degli straordinari, delle ferie;
limitare al minimo il ricorso al
lavoro interinale; attenzione alle
dinamiche sul cantiere; cura
della relazione col cliente e
della sua soddisfazione;
attenzione alle tempistiche degli
andamenti degli incassi
MIGLIORAMENTO DEL 1° MARGINE AZIENDALE
e della competitività attraverso azioni di: perfezionamento della
gestione delle ore tramite parametri di produttività definiti,
CONSEGUIRE LA OHSAS 18001
certificazione sul sistema gestionale della sicurezza
CONSOLIDARE I SISTEMI
di certificazione (Qualità, Ambiente e Sociale)
CONSOLIDARE IL LIVELLO DI DEMOCRAZIA
interna: •mantenere elevato il livello di comunicazione interna e
consolidare le occasioni di confronto fra soci e gruppo dirigente
RENDERE COSTANTE IL PROGRAMMA DI FORMAZIONE
differenziare la fase formativa in relazione all’emergere dei nuovi mercati; monitorare la
formazione nella fase di avvio al lavoro di nuovi soci e dipendenti
CONSOLIDARE LE AZIONI LEGATE
• alle dinamiche interne (corpo sociale)
• alle comunità di riferimento operativo
• al contrasto alla violenza di genere e sui minori
CONSOLIDARE LA PRESENZA
sui territori operativi, sviluppando le azioni di presidio commerciale e
potenziando l’azione di marketing strategico
SUPPORTARE INIZIATIVE SOCIALI
solidali, culturali sui medesimi territori
CONSOLIDARE L’AZIONE OCCUPAZIONALE
producendo, laddove è possibile, opportunità di lavoro a tempo indeterminato
21
(fiera di farsi immortalare
con gli strumenti del
lavoro in un luogo dove
si sente accolta)
DONNE STRANIERE DI COOPLAT: STORIE DI VITA E LAVORO
Nel 2012 Cooplat ha deciso di partecipare alla ricerca «Una lente
di genere su integrazione lavorativa e cittadinanza: la positiva sinergia tra
imprese e territorio attraverso voci e volti di donne straniere in Toscana».
Condotta da Alessia Belli, assegnista della Scuola Sant’Anna di Pisa, con
la supervisione scientifica della Professoressa Anna Loretoni (Istituto
DIRPOLIS - Scuola Sant'Anna), si tratta di un progetto del Fondo sociale
europeo che ha visto anche il coinvolgimento della Regione Toscana.
Cooplat è stata al tempo stesso cofinanziatrice della ricerca e ambito
specifico di indagine. La ricerca è ora entrata nella fase finale. È stato
14infatti già discusso (9 maggio) il Report Intermedio, alla presenza di Anna
Loretoni e Marcella Chiesi (esperta di Diversity Management- Studio Duo),
di assegnisti e ricercatori dell'area di Filosofia politica dell'Istituto Dirpolis,
e dei rappresentanti di Cooplat Claudio Maestrini e Elena Fantechi.
la relazione sociale
Hila Merita: orgoglio
donne straniere di Cooplat
Io che parlo e io che guardo:
voce e immagini per narrare il mio lavoro
“Dalla ricerca emerge il bisogno più o meno consapevole delle donne di potersi narrare, di poter dare voce a storie dolorose ma coraggiose al tempo
stesso, alla dignità di essere qui e fare ciò che si fa, fiere di sé. Persona e relazione sono le due parole chiave”.
Sono trascorsi alcuni mesi da quando raccontavo, nelle pagine del Bilancio Sociale 2012, le prime esperienze di vita e di lavoro delle donne
straniere in Cooplat. Mesi nei quali più volti e più voci si sono sommati,
componendo un quadro umanamente composito, policromatico. Sia la
fase delle interviste dirette sia quella del laboratorio fotografico possono
dirsi, adesso, ufficialmente concluse. Non resta, quindi, che raccogliersi
in uno spazio protetto, tappezzarne virtualmente le pareti e il pavimento
delle voci e degli sguardi delle donne e dialogare, ancora una volta, con
tutti quei vissuti così densi, ricchissimi.
Si apre, in altre parole, una fase di analisi e di riorganizzazione il cui obiettivo
è dar forma compiuta alle molteplici ed eterogenee esperienze, tentando di
forgiare modalità di elaborazione che comprendano e interpretino quanto più
fedelmente possibile le varie sensibilità. Prima di chiudermi la porta dietro
alle spalle, però, vorrei condividere alcuni spunti di riflessione emersi in questo periodo di incontri e di scambi; spunti che vogliono offrirsi come un accattivante assaggio di ciò che sarà presentato al termine della ricerca. Complessivamente, i territori coinvolti dal progetto sono stati rispettivamente Firenze
(Soprintendenza, Gucci, Ospedale Palagi), Siena (MPS, Università degli Studi) e Pisa (Scuola Superiore Sant'Anna di Studi e di Perfezionamento; Scuola Normale Superiore); hanno partecipato 34 donne, diverse per età, etnia,
classe sociale, stato civile, religione, lingua, in modo da riflettere i caratteri
della presenza femminile straniera all'interno della cooperativa. Le lunghe
ore di conversazione, come un libro articolato e complesso, potrebbero essere lette e interpretate attraverso due parole chiave: persona e relazione.
Nella maggior parte dei casi le interviste sono state delle occasioni di apertura, delle vere e proprie finestre su mondi diversi eppure comunicanti, il mio
e quello della mia interlocutrice. Cercando di muovermi con quanta più sensibilità possibile, camminando in punta di piedi sulle trame delicate tessute
da quelle labbra, mi sono aperta alla loro umanità, con semplicità e umiltà;
e lo stesso hanno fatto loro. Pur essendo diverse, e occupando posizioni
altrettanto differenti, si è creato molto spesso un flusso narrativo empatico,
aperto. Ho ascoltato tante storie, storie di vita e di lavoro appunto, e spesso
ci siamo scambiate prospettive o abbiamo riflettuto insieme attorno a certi
nodi tematici che ci sembravano particolarmente rilevanti. Se queste donne
hanno deciso di affidarmi i loro pensieri e le loro esperienze, io adesso mi
prenderò cura, come meglio posso, di quelle testimonianze preziose: è il
patto che vige tra di noi.
...più volti e più voci
si sono sommati,
componendo
un quadro
umanamente
composito,
policromatico
Hanno partecipato
34 donne diverse per
età, etnia, classe
sociale, stato civile,
religione, lingua
Cercando di
muovermi con
quanta più
sensibilità possibile,
camminando in
punta di piedi sulle
trame delicate
tessute da quelle
labbra, mi sono
aperta alla loro
umanità, con
semplicità e umiltà;
e lo stesso hanno
fatto loro
27
SCATTI NEL SILENZIO
“Per guardare bene,
bisognerebbe imparare a
diventare sordomuti”
Henri Cartier Bresson
Una fase molto importante
della ricerca è stata quella del
Laboratorio fotografico, che ha
interessato i territori di Firenze
e Pisa. Invitate a prendere in
mano una macchina
fotografica e a esprimersi al di
là delle parole, le donne
straniere hanno risposto con
entusiasmo, facendo emergere
tutta la loro creatività e la loro
voglia di comunicare la propria
esperienza lavorativa. Lo
hanno fatto con grande libertà,
fantasia e anche ironia:
dall’apprezzamento della
bellezza immerse nella quale
lavorano, come agli Uffizi, al
ringraziamento per una nuova
lavatrice comprata dall’azienda
che rende più facile la loro
attività, fino alla giungla di
chiavi e telefoni con cui hanno
a che fare tutti i giorni; ma ci
sono anche le amicizie e
l’orgoglio di un lavoro ben fatto
e al servizio della comunità. Le
foto proposte in queste pagine
sono una piccola selezione
16
dell’intenso
lavoro creativo che
ha animato il Laboratorio.
Olga Fedirko: chiavi di ogni misura
(Olga di fronte alla miriade di chiavi
che aprono le varie aule della Scuola
Sant'Anna di Pisa)
Al di là dei contenuti specifici, che saranno elaborati nel Report finale, c'è
un aspetto che mi preme evidenziare e che ruota attorno al concetto di riconoscimento: la ricerca esprime il bisogno più o meno consapevole delle donne di potersi narrare, di poter dare voce a storie dolorose ma coraggiose
al tempo stesso, alla dignità di essere qui e fare ciò che si fa, fiere di sé.
Poter parlare ed essere ascoltate scioglie i timori, la disillusione, il senso
di frustrazione, anche solo per un momento, ma un momento importante
prima che la vita, fuori dall'intimità della nostra conversazione, torni all'attacco. Ecco che allentando i grovigli interiori, le parole iniziano a fluire più liberamente, e parlano di bisogni, di problemi, sì, ma anche di aspirazioni. E'
qui che, nutrite da una nuova forza, le donne che ho incontrato prendono
il coraggio di esprimere le loro idee. Se ci si sente accolte, dopo tutto, si
ha più fiducia in se stesse e la mente sperimenta, osa, segue il flusso non
solo della ragione ma anche delle emozioni.
In questa atmosfera sono stata testimone dello svilupparsi di una grande
creatività e saggezza pratica: Cooplat come è e come potrebbe essere; nuovi e più accoglienti scenari a partire da sé, dalla propria storia e sensibilità
uniche e, soprattutto, a partire da un'identità professionale ben definita e vestita di senso di dignità e orgoglio: quale valore posso dare io all'azienda?
Quali caratteristiche, legate al mio carattere, potrebbero migliorare la nostra
situazione, consolidando l'essere parte del contesto organizzativo? Al di là
dei punti di forza e di debolezza rilevati nell'azienda, infatti, ciò che più sembra interessante è l'aspetto progettuale e propositivo che è emerso dalle narrative. Ciascuna di loro, forte di una conoscenza ed esperienza profonde
del luogo di lavoro, è stata capace di delineare traiettorie di sviluppo, quasi
tutte incentrate sull'importanza del riconoscimento, della comunicazione e
della valorizzazione delle capacità di ciascuna.
Puntare sul fattore umano, in altre parole, sulla cura, ma anche sull'inclusione e sull'attivazione dei soggetti, sono aspetti centrali che declinati secondo
le specificità delle varie situazioni, offrono l'opportunità di una crescita sostenibile. Quello della relazione umana, in altre parole, sembra essere il trait d'union delle varie narrative, delineando una modalità tutta femminile di vivere
l'ambito professionale. Tale specificità emerge anche nel laboratorio fotografico (che ha interessato i territori di Firenze e Pisa) il quale fa emergere un'altra specificità dell'universo femminile, ovvero la sua spiccata sensibilità alla
bellezza. Che sia rivolta alle opere d'arte (Uffizi) o ai luoghi di lavoro più in generale (Palagi, Sant'Anna, Scuola Normale), la bellezza nutre e offre un'occasione di nobilitazione. Circondate dal bello, ci si sente meglio, si lavora più volentieri, con maggiore motivazione e in modo più proficuo. La foto, ancora
più dell'intervista, tenta di mettere al centro la persona con la sua creatività:
scelgo uno scatto per dire ciò che per me è rilevante, per offrirlo ad un potenziale pubblico, consegnandogli un vissuto carico di emozioni e sentimenti. In
quanto tale esso si delinea come un atto di individuazione ma anche di generosità. Il laboratorio fotografico, in questo senso, ha voluto contribuire con ancora maggiore incisività, all'intento di valorizzare l'agency delle donne straniere, sollecitandone la riflessione e l'immaginazione, invitandole a esplicitare
aspetti che rimangono spesso latenti o non riconosciuti del lavoro, ma altresì
Poter parlare ed
essere ascoltate
scioglie i timori, la
disillusione, il senso
di frustrazione, anche
solo per un momento, ma un momento
importante prima che
la vita, fuori dall'intimità della nostra
conversazione, torni
all'attacco
Ciascuna di loro, forte
di una conoscenza ed
esperienza profonde
del luogo di lavoro, è
stata capace di
delineare traiettorie di
sviluppo, quasi tutte
incentrate
sull'importanza del
riconoscimento, della
comunicazione e della
valorizzazione delle
capacità di ciascuna
Quello della relazione
umana, in altre
parole, sembra
essere il trait d'union
delle varie narrative,
delineando una
modalità tutta femminile di vivere l'ambito
professionale
29
fortemente legati ad esso. È proprio quando si chiede loro di parlare in prima
persona, di riflettere su cosa significhi lavorare all'interno della cooperativa in
quanto donne straniere, e quando le si invita ad impugnare una macchina fotografica e comunicare con le immagini la propria esperienza professionale,
che accade il cambiamento: lo sguardo si anima, la voce va ad esplorare
parti recondite del sé, e ciò che appare banale a prima vista, si carica di significati complessi: nell'immagine di una lavatrice nuova c'è l'apprezzamento
verso una cooperativa che si impegna a migliorare le condizioni lavorative
delle sue dipendenti; in quella del Perseo del Cellini è celebrato il trionfo nella vita come forza interiore, quella che molte di loro fieramente rivendicano.
Bellezza è la missione etica di un ospedale, il rispetto e la fiducia che si instaurano con i colleghi e gli altri lavoratori e lavoratrici perché è proprio questo
a rendere bello ciò che si fa e dove lo si fa. Cosa significa, dunque, sentirsi
parte di un'azienda? Essere tutelate, certo, godere dei diritti, naturalmente,
ma anche trovare spazi di incontro, di espressione, riconoscersi in ciò che
si fa, poter infondere nei gesti e nelle relazioni onestà, allegria, dedizione e
serietà, ovvero quelle caratteristiche che si sentono orgogliosamente come
proprie, come nostri tratti distintivi e vincenti.
La crisi rischia di offuscare proprio queste potenzialità, rischia cioè di alimentare reazioni difensive, ostili, di chiusura piuttosto che propositive. La grande
sfida, dunque, che si pone al lavoro in tempo di crisi, nonostante le dure
scelte imposte dal sistema economico-finanziario, è appunto questa: ascoltare, recuperare e valorizzare la saggezza e le capacità che ciascuna delle
donne intervistate ha dimostrato di possedere. A volte 'piccole' accortezze
possono innescare spirali virtuose di cambiamento capaci di intaccare
meccanismi che sembrano immodificabili, far breccia nel sistema e aprire
spazi di riconfigurazione organizzativa in grado di coniugare e addirittura
nutrire benessere della persona e produttività. Sarà proprio attraverso
le parole e gli sguardi delle protagoniste della ricerca, con un'azione dal
'basso', dagli spazi operativi che si cercheranno di fornire nuove chiavi di
interpretazione e di indicare traiettorie di sviluppo possibili. E sarà questo
il compito che il Report si propone di
assolvere: comporre, in una trama
WORK IN PROGRESS
quanto più organica, i bisogni e i fili di
La ricerca dal titolo «Una lente di genere su integrazione
progettualità per offrire non soltanto
lavorativa e cittadinanza: la positiva sinergia tra imprese e
un'istantanea sulla realtà di Cooplat
territorio attraverso voci e volti di donne straniere in
oggi, ma anche alcuni strumenti
Toscana», sostenuta da Cooplat, è iniziata a settembre 2012 e
teorico-pratici di interpretazione e di
si concluderà a settembre 2014. Essa si è articolata in due
momenti. Per prima cosa una fase di Interviste, che ha coinvolto
possibile implementazione di quello
i territori di Firenze (Cantieri Palagi, Soprintendenza, Gucci),
stesso quadro nell'ottica di una più
Siena (MPS, Università degli Studi) e Pisa (Scuola Superiore
effettiva cittadinanza organizzativa.
Sant'Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento, Scuola
La disponibilità delle donne che hanNormale Superiore) e alla quale hanno partecipato
no partecipato alla ricerca è secondo
complessivamente 34 donne straniere. Il Laboratorio fotografico
ha costituito la seconda tappa del percorso: sono stati condotti
me 'Il Segno', primo e cruciale, del bidue focus group, uno a Firenze e uno a Pisa, in cui
sogno, della speranza e della volontà
rispettivamente 8 e 5 donne hanno presentato e discusso alcuni
di essere parte attiva di un contesto
scatti volti a raccontare il loro rapporto con il lavoro in Cooplat.
nel quale potersi pienamente riconoIl 9 maggio 2014 alla Scuola Sant'Anna di Pisa si è svolto il
scere.
Workshop di presentazione del Report Intermedio del progetto,
La crisi rischia di
offuscare proprio queste
potenzialità, rischia cioè
di alimentare reazioni
difensive, ostili, di
chiusura piuttosto che
propositive. La grande
sfida, è appunto questa:
ascoltare, recuperare e
valorizzare la saggezza
e le capacità che
ciascuna delle donne
intervistate ha
dimostrato di possedere
alla presenza di rappresentanti di Cooplat ed esperti nel settore.
I prossimi mesi saranno dedicati alla rielaborazione finale del
materiale raccolto, che sarà presentato in forma definitiva
nell’autunno 2014.
Alessia Belli
Gica Bartic: il nostro spogliatoio
(Uffizi: lo spogliatoio dove le donne
si cambiano, parlano e si rilassano:
una grande conquista)
Hila Merita, 'Il Trionfo'
(l'idea del trionfo nella vita come
forza interiore)
Dalia Zaghek: io con il computer
(seduta sorridente nella portineria
del Castelletto-Scuola Normale
Superiore di Pisa)
Gica Bartic: lavatrice miracolosa
(l’apprezzamento verso la coperativa che si impegna a migliorare le
condizioni di lavoro)
Olga Fedirko: siamo sempre
a vostra disposizione
Isabel Marin: l'amicizia nel lavoro
31
storie di vita e di lavoro
Cagliari, la forza del gruppo
La storia che si racconta di seguito non può considerarsi un esempio di semplice
ricaduta sociale della dinamica imprenditoriale, bensì qualcosa di ancora più forte,
praticamente l'inverso: la socialità risulta in questo caso forza imprenditoriale, valore
aggiunto, identità che produce reddito, lavoro, civismo.
Abbiamo convinto Ignazio Schirru, responsabile di Area della Sardegna, a vincere
quella riservatezza che caratterizza le nostre strutture, abituate a lavorare in silenzio e
orgogliose della propria umiltà, e a raccontarci l'esperienza dei soci cagliaritani, che
nel giro di qualche anno hanno ristrutturato la sede locale della cooperativa mettendo
a disposizione il proprio saper fare.
Su terreni così fertili la produttività nasce spontanea.
Prima di passare la parola a Schirru, vogliamo ricordare che lo scorso novembre
2013, di fronte alla tragica alluvione che si era verificata in alcune parti della
Sardegna, otto lavoratori del territorio cagliaritano hanno offerto il loro
contributo volontario per affrontare la gravissima emergenza. Utilizzando due
camion scarrabili della cooperativa hanno prestato il loro sostegno presso il comune
di Uras, uno dei più colpiti dall’alluvione in provincia di Oristano. Si sono infatti
messi a disposizione della Municipalità e delle autorità competenti per i lavori di
ripulitura delle cantine e delle strade, provvedendo successivamente allo
smaltimento a discarica dei materiali alluvionati.
“La nostra sede è stata realizzata con materiali e arredi, per lo più riciclati, provenienti dalla nostra principale attività, la raccolta dei rifiuti. Per
un po’ siamo tornati ai vecchi mestieri di geometri, muratori, fabbri, carpentieri, imbianchini, idraulici, piastrellisti ed elettricisti, per rendere
la sede della nostra azienda una struttura di cui andare orgogliosi”.
sarebbe bastata un
po' di motivazione
per far esplodere il
senso di
appartenenza e quei
sentimenti che oggi
fanno la vera forza di
questo gruppo
Ho iniziato la mia esperienza di socio/lavoratore di
Cooplat nel 1995 e ricordo che fui accolto dal Responsabile della Sezione Soci con un'affermazione che mi fece immenso piacere: Cooplat
era una grande famiglia, dove si poteva
star bene, se si lavorava bene e con impegno; il profitto era certamente elemento
fondamentale per la sussistenza della Cooperativa ma non era il solo scopo che veniva perseguito. Per me, che fino ad allora
avevo avuto esperienze professionali solo
nell’ambito dell’imprenditoria privata, dove
la ricerca del profitto viene estremizzata
alla massima potenza, quelle parole furono
importanti, un marchio di fabbrica.
Verificai subito che il contesto in cui mi trovavo esprimeva valori di solidarietà e una bella coesione che si
cementava nella dinamica lavorativa.
Mi dicevo che sarebbe bastata un po' di motivazione per far esplodere
32
il senso di appartenenza e quei sentimenti che oggi fanno la vera forza
di questo gruppo, capace di distinguersi nelle situazioni più complicate
per determinazione e volontà di risolvere i problemi.
Con questa convinzione abbiamo indotto la Presidenza e la Direzione
Aziendale a investire nel 2001 nell’acquisto di un capannone industriale
dismesso, dove poter impiantare, al pari dei nostri partners operativi,
che magnificavano le loro proprietà, la nostra sede territoriale “Amministrativa e Operativa”. Fino ad allora, infatti, i due contesti erano separati e in locazione.
Da qualche anno, quel vecchio capannone industriale con annesso piazzale è divenuto la “Nostra Sede Territoriale” non meno bella e funzionale
delle sedi degli altri partners operativi. Ma la nostra è stata realizzata
prevalentemente con materiali e arredi, perlopiù riciclati, provenienti dalla
nostra principale attività, la raccolta dei rifiuti, e sopratutto grazie al lavoro
capace e professionalmente elevato, dei nostri lavoratori. Ordinariamente
impegnati nei servizi di Igiene Ambientale e nel Facility, sono per un po’ tornati ai vecchi mestieri di geometri, muratori, fabbri, carpentieri,
imbianchini, idraulici, piastrellisti ed elettricisti, per rendere
la propria sede, la sede della propria azienda, una
struttura di cui andare orgogliosi.
La struttura è divenuta oggi una sede di lavoro in
grado di offrire i migliori comfort, oltre che degna
di essere visitata e raccontata.
Quel capannone non è solo una voce che compone il nostro bilancio patrimoniale, racconta la
storia di un gruppo di lavoratori, vero e proprio
patrimonio della cooperativa. Per il solo piacere
di fare, per il bene aziendale e per sentirsi professionalmente appagato nella propria dignità, questo gruppo non solo è stato capace in questi anni di costruire la
propria sede, senza troppo gravare sulle casse aziendali, ma
a sua difesa e con enorme senso di appartenenza alla Cooperativa, ha
saputo interpretare con tempestività le difficoltà generali del momento
e ha recepito tutte le sollecitazioni che gli venivano rivolte. La miglior
risposta a questi stimoli è stata una performance di produttività che ha
contribuito in maniera significativa al miglioramento degli obiettivi di redditività previsti in Budget anche per l’appena trascorso 2013.
da qualche anno,
quel vecchio
capannone
industriale con
annesso piazzale è
divenuto la “Nostra
Sede Territoriale”
quel capannone
non è solo una
voce che compone
il nostro bilancio
patrimoniale,
racconta la storia di
un gruppo di
lavoratori, vero e
proprio patrimonio
della cooperativa
Ho voluto raccontare un’avventura semplice e allo stesso tempo entusiasmante, fatta di persone poco inclini alla propaganda che hanno saputo,
sanno e sapranno raccontarsi con i fatti; persone con cui ho la fortuna
di lavorare da tempo e che spero di poter frequentare ancora a lungo,
con la consapevolezza che con il contributo di tutti potremo raggiungere
altri traguardi, perché sapremo essere sempre competitivi ed al passo
con le sfide che il mercato ci imporrà.
Ignazio Schirru
Responsabile Area Sardegna
33
Cooplat e i soci
Cooplat e i soci
valore alle persone
Non c’è Cooperativa senza soci. I soci, in una cooperativa di lavoro quale Cooplat, sono al tempo stesso lavoratori e imprenditori
di sé stessi.
La finalità di Cooplat non è la ricerca del profitto ma delle migliori condizioni di lavoro per i propri addetti, nel rispetto delle leggi, dell’ambiente,
della salute e della sicurezza. Al tempo stesso, attraverso la libera adesione a socio, il lavoratore può diventare partecipe in prima persona delle
scelte della Cooperativa.
porte aperte ai soci - mutualità prevalente
Da sempre Cooplat è una cooperativa che apre le sue porte ai
soci. Chiunque, senza discriminazione alcuna, dopo un anno di
lavoro in Cooplat ha il diritto di diventare socio, attraverso il pagamento della quota sociale.
Essere soci è una libera scelta: diventare soci dà il diritto a discutere le decisioni della Cooperativa in assemblea e a eleggere il Cda. Una scelta
condivisa da una maggioranza degli addetti: i soci in Cooperativa sono
1475 , su un totale di 2843 addetti.
Anche per il 2013 dunque Cooplat (ai sensi dell’art 2512 e dei successivi
art. 2513 - 2514 c.c) si conferma una Cooperativa a Mutualità prevalente,
ovvero una cooperativa in cui il valore della produzione dei soci supera
quello dei soli addetti.
I dati relativi alla mutualità sono i seguenti
Anno 2013:
A Costo totale del lavoro:
B Dipendenti esclusi:
C Costo del lavoro per mutualità (A-B)
D Costo del lavoro dei soci:
Rapporto (D/C):
58.381.828 euro
16.333.614 euro
42.048.214 euro
33.040.650 euro
78,58%
L'importo complessivo di tutti i costi diretti o indiretti, inerenti l'apporto dell'opera personale prestata con carattere di continuità dai Soci, ivi compresi i contributi previdenziali e assistenziali, è superiore al 50% dell'ammontare complessivo di tutti gli altri costi tranne quelli relativi alle materie prime e sussidiarie.
Al 31/12/2013 i dati sono i seguenti:
Costo del lavoro dei soci:
Altri costi tranne MP
Rapporto:
34
33.040.650 euro
52.164.930 euro
63,34%
31
democrazia e partecipazione
SOCI
Formano le sezioni soci: nuclei di almeno 50 soci
per ambito territoriale.
Nel 2013 sono salite a 11: a Firenze, Livorno,
Piombino, Pistoia, Grosseto, Versilia/Massa,
Siena, Lazio e Piemonte si sono
aggiunte Campania e Sardegna.
Nel 2013 le Assemblee
separate di Bilancio si sono
svolte dal 10 al 17 giugno e
hanno visto la partecipazione
di 186 soci.
ASSEMBLEE SEPARATE
DI BILANCIO
sono aperte a tutti i Soci della
sezione Soci e sono
convocate per nominare i
Delegati all’Assemblea
generale e votare il
Bilancio
COMITATI SOCI
INCONTRI
DI NATALE
sono eletti ogni tre anni dall’Assemblea dei soci. Il numero dei membri
del Comitato è in relazione al
numero di soci della sezione.
I Comitati esprimono un loro
Responsabile.
ASSEMBLEA
DEI DEL
è formata dai delegati nominati
si riunisce per votare il Bilancio.
il Collegio dei Sindaci revisori e i
Un anno prima delle elezioni del
di Garanzia, che vigila sulle
Nel 2013 l’Assemblea
svolta il 28 giugno presso
di Firenze e ha visto la
di 19
INCONTRI DI
INFORMAZIONE CON I SOCI
nel corso dell’anno vi possono essere varie
occasioni di incontro con i soci sui territori.
Due sono gli appuntamenti abituali la
Presentazione del Bilancio di previsione e la
Presentazione della semestrale. Si tratta di
importanti occasioni di confronto con il
gruppo dirigente, per discutere
l’andamento generale dell’azienda e del singolo territorio.
36
Nel 2013 gli Incontri per la
presentazione del Bilancio
di previsione si sono svolti
dal 15 al 20 febbraio.
Nel 2013 il Bilancio sociale
è stato presentato il 26
ottobre a Siena, presso
l'Aula Magna del Rettorato
dell'Università.
La Società Cooperativa è
una forma di impresa basata,
tramite la libera adesione a
socio, sulla gestione collettiva dei cooperatori.
PRESENTAZIONE
BILANCIO SOCIALE
è un evento aperto ai soci e a tutti gli stakeholders.
Attraverso il Bilancio sociale la cooperativa si
presenta in tutti i suoi aspetti: aziendali, sociali e
valoriali. Ogni anno viene sviluppato un nuovo
tema. Negli ultimi anni in particolare è stato
affrontato il tema della produttività e della
partecipazione/coinvolgimento degli
addetti sui luoghi di lavoro.
La cooperativa è organizzata democraticamente, tramite la partecipazione dei soci, attraverso il voto in
assemblea e le norme interne, che
stabiliscono diritti e doveri dei soci.
Il principio fondante della società cooperativa è “Una testa un voto”: nel
voto in assemblea conta la singola
persona e non il valore delle quote
versate. In Cooplat le occasioni di
partecipazione per i soci sono numerose
GENERALE
EGATI
SOCIETÀ DI
CERTIFICAZIONE
dalle singole Assemblee separate;
Ogni tre anni elegge il Cda,
membri del Comitato soci.
Cda elegge la Commissione
elezioni del Cda stesso.
generale dei delegati si è
la Biblioteca Magliabechiana
partecipazione
delegati.
CONSIGLIO
DI AMMINISTRAZIONE
è eletto ogni tre anni
dall’Assemblea dei soci. Nel
2013 si è riunito 10 volte.
COLLEGIO
REVISORI DEI
CONTI
37
trasparenza e regole certe - la governance
La Governance di Cooplat si caratterizza per: trasparenza e regole certe
nella selezione dei dirigenti, rilancio dello spirito mutualistico e allargamento della partecipazione dei soci alla vita dell’impresa.
Il 28 giugno 2013 si è concluso il percorso elettorale per l’elezione del
nuovo Consiglio di Amministrazione, avviato nell’Assemblea Generale
dei delegati del 2012 con la nomina della Commissione di Garanzia. La
Commissione ha ricevuto una sola lista e dopo averne verificato la coerenza rispetto al regolamento elettorale di Cooplat ha consentito di avviare
l’elezione del nuovo CdA con l’approvazione della lista proposta, prima
nelle Assemblee Separate dei Soci, poi in quella Generale dei Delegati.
La stessa Assemblea ha rinnovato la fiducia al Collegio dei Revisori dei
Conti e ha provveduto all’elezione dei nuovi Comitati Soci di Cooplat.
gli organi sociali – eletti nel 2013
CDA
Il Cda eletto nel 2013 è formato da 11 membri e ancora una volta Cooplat
ha confermato la sua forte vocazione “rosa”, in quanto ben 7 sono le donne
presenti. Presidente: Fabrizio Frizzi; Vice Presidente: Domenico Zufacchi;
Consiglieri: Silvia Paoletti, Fabio Panci, Viviana Chemeri, Monica Chiavacci,
Andrea Ballerini, Anna Piazzini, Cristina Gelli, Lella Molendi, Lucia Sequi.
La remunerazione dei Consiglieri, stabilita dall’Assemblea, prevede un
gettone di presenza pari a €. 77,38 per i giorni di presenza. Il Consiglio di
amministrazione fissa il compenso del Presidente e del Vice presidente.
Compenso lordo totale presidenza €.66.377,64.
COLLEGIO
REVISORI DEI
CONTI
Il Collegio eletto nel 2013 è formato da: Presidente: Lorenzo Mochi; Sindaci effettivi: Fabio Bascherini, Lorenzo Navarrini; Sindaci Supplenti: Paolo
Formichi, Lucia Mazzina.
un’importante novità: il direttore generale
Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta
del 24 settembre 2013, ha deliberato l’introduzione, nell’organigramma per funzioni della
Cooperativa, della figura del Direttore Generale. Cooplat prosegue così nella strada di
una riorganizzazione aziendale funzionale
a conseguire gli obiettivi di una maggiore
38
efficienza operativa e di un migliore coordinamento tra le funzioni aziendali. Al Direttore
Generale è stata assegnata la responsabilità
diretta del conto economico della cooperativa
e del coordinamento delle aree e delle funzioni aziendali volte alla produzione. Il nuovo
Direttore Generale è Giuseppe Pinto.
35
l’organizzazione sociale – eletta nel 2013
COMITATI
SOCI
FIRENZE: Sara Amato, Carlo Mugnai
(Responsabile), Andrea Ballerini, Mirela
Ndoja, Giovanna Meniconi, Silvana Fusco,
Laura Zinanni.
GROSSETO: Antonella Vescovo
(Responsabile), Luisa Cecchetti, Giuliana
Rubechini.
LIVORNO: Marusca Massei, Michela
Ricciarelli, Enrica Bianchetti, Katiuscia Bertei
(Responsabile), Grazia Rosa Monforte,
Susanna Ciacci, Ilaria Scialabba.
PIOMBINO: Franco Lorenzi, Marzia Franci,
Roberta Coppola (Responsabile), Patrizia
Tinacci, Caudia Bardi.
PISTOIA: Tiziano Claudio Romoli.
SIENA: Ilaria Carletti (Responsabile), Enza
Maria Scaletta, Roberta Citernes, Alessandro
Pio Cozza, Riccardo Buini.
VERSILIA/MASSA: Manola Furco, Juliana
Rohan, Cinzia Lattanzi, Micaela Lorenzetti
(Responsabile), Giuseppina Ciffa.
CAMPANIA: Giovanni Formisano
(Responsabile), Felice Giuseppe Di Maio,
Carmine Rispoli, Luigi Ascione.
LAZIO: Rita Cicinelli, Antonella Mapponi
(Responsabile), Pamela Targa.
PIEMONTE: Mario Dispinzieri
(Responsabile), Lucia Lepore, Patrizia
Mariani.
SARDEGNA: Michele Podda (Responsabile),
Alessandro Picciau, Sergio Melis.
40
SEZIONI
SOCI
SEZIONI TERRITORIALI SOCI ADERENTI
Firenze..................................................379
Versilia/Massa.......................................174
Grosseto .................................................29
Piemonte.................................................48
Livorno ..................................................341
Piombino.................................................70
Siena ....................................................164
Pistoia .....................................................34
Lazio .......................................................34
Sardegna ................................................95
Campania ...............................................86
Totale ..................................................1454
comitati al lavoro - l’attività sociale
Nel 2013 è emersa la necessità di una rivisitazione degli istituti sociali,
per aggiornarli ai mutamenti economici, normativi, degli assetti familiari
e di costume.
Nel corso del 2013 (16 ottobre) si è svolto un incontro fra il Coordinamento dei comitati soci e il Presidente, dedicato espressamente alle tematiche sociali. Nutrita la presenza dei comitati soci. In particolare erano presenti: Carlo Mugnai e Silvana Fusco (Firenze), Grazia Rosa Monforte
e Katiuscia Bertei (Livorno), Pasqualina Spinelli (Pistoia), Alessandro
Cozza (Siena), Roberta Coppola, Franco Lorenzi e Marzia Franci (Piombino), Giuliana Rubechini, Antonella Vescovo e Luisa Cecchetti (Grosseto). L’incontro ha avuto vari punti all’ordine del giorno, tra cui la verifica
degli impegni assunti nel giugno 2012, le proposte di lavoro per il 2014,
il Bilancio sociale 2013 e la proposta della Presidenza legata agli eventi
natalizi.
Fra gli argomenti trattati vi è stato il problema, già affrontato l’anno precedente, che riguardava l’impossibilità di accedere al Piccolo prestito per
i soci che, dopo il 2007, avevano destinato il Tfr in un fondo complemen- la proposta di
tare. Veniva in questo caso a mancare un requisito importante, cioè la integrazione al
verificabilità del Tfr prevista dall’articolo 23 del Regolamento interno. Regolamento
La proposta di integrazione al Regolamento indicata dal responsabile
dell’ufficio soci Claudio Maestrini è stata condivisa nella riunione dai
presenti. Si è proposto quindi di modificare così l’art. 23:
“Nel caso in cui il socio richiedente avesse destinato il TFR a fondi complementari esterni all’azienda e non verificabili dalla stessa, salvo che risulti
comunque capienza di TFR maturato prima dell’iscrizione al fondo stesso,
il punto d è sostituito dal punto e, che recita nel seguente modo per tutte
e tre le casistiche di contributo previsto:
e) abbiano sottoscritto e versato al momento della richiesta una quota
sociale pari o superiore alla cifra richiesta, ovvero al momento della richiesta, risulti versato sul libretto del prestito da soci un importo pari o superiore alla cifra richiesta.”
La modifica è stata successivamente posta all'attenzione del CDA e per
trovare completamento passerà al vaglio dell'Assemblea dei soci 2013.
La discussione della modifica dell’articolo 23 del Regolamento interno ha
fatto emergere la necessità di una rivisitazione degli istituti sociali, con
lo scopo di aggiornare il quadro generale ai mutamenti nel frattempo intervenuti (economici, normativi, negli assetti familiari, di costume, ecc.).
Un esempio è legato alle Borse di studio dei figli dei soci, previste dal Re-
indicata dal
responsabile
dell’ufficio soci
Claudio Maestrini è
stata condivisa nella
riunione del 16
ottobre 2013
la discussione della
modifica dell’articolo
23 del Regolamento
interno ha fatto
emergere la
necessità di una
rivisitazione degli
istituti sociali, con lo
scopo di aggiornarne
il quadro generale
41
golamento. Nel tempo le commissioni incaricate della selezione dei candidati hanno segnalato modifiche, problematiche e aggiustamenti che si
rendono quanto mai urgenti rispetto alla composizione dei bandi.
la modalità di lavoro
concordata è stata
quella di
coinvolgere tutti i
comitati soci in
questa opera di
revisione
La modalità di lavoro concordata è stata quella di coinvolgere tutti i comitati soci in questa opera di revisione. Si è convenuto di programmare
nelle successive riunioni dei comitati soci territoriali una valutazione
della parte sociale del Regolamento interno, proprio con lo scopo di
formulare proposte di modifica e integrazioni, da portare all’attenzione
del Consiglio di Amministrazione nel 2014
L’altro argomento trattato ha riguardato le malattie gravi e la richiesta da
parte dell’organizzazione sociale di alzare il livello di tutela per lavoratori
che si trovano in così gravi difficoltà.
Dopo una approfondita discussione è risultato impossibile trovare la formulazione di una proposta omogenea, a causa della delicatezza che il tema
riveste anche sotto il profilo personale. L’ufficio del personale monitora la situazione dal punto di vista del numero dei giorni di assenza per malattia,
come è ovvio che accada, ma l’azienda, per motivi di privacy, non è al
corrente né del tipo né della gravità della malattia dichiarata. Solo una manifesta volontà dell’interessato può innescare un livello di attenzione sul
problema specifico; ma questo, a livello generale, non corrisponderebbe
ad un criterio di equità e omogeneità che deve caratterizzare tali delicate
iniziative.
si è convenuto di
programmare una
valutazione della
parte sociale del
Regolamento
interno, con lo
scopo di formulare
proposte di modifica
e integrazioni
A proposito del tema legato alla presentazione del Bilancio sociale, il Consiglio di Amministrazione ha espresso l’orientamento di abbinare già nel 2014
la rendicontazione sociale con lo svolgimento dell’Assemblea dei soci per
l’approvazione del Bilancio economico. Questo per creare un unico evento
pubblico, nel quale la cooperativa presenta a una platea ampia di portatori
di interesse, i propri risultati, sia in termini di performances gestionali, che sotto il profilo sociale. Nel corso dell’incontro è stato infine confermato anche
per il 2013 il contenimento delle spese per le iniziative natalizie e la strenna
aziendale.
L’Ufficio soci e il coordinamento dei Responsabili dei Comitati soci territoriali, di concerto con il Consiglio di amministrazione e la Direzione aziendale,
hanno confermato gli argomenti di lavoro già emersi nel 2012:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
42
Consolidamento delle iniziative di comunicazione e della partecipazione dei soci alla vita della cooperativa
Monitoraggio del passaggio dei lavoratori dalla condizione di dipendente a quella di socio
Contributo all’elaborazione del Bilancio sociale
Iniziative culturali nei territori
Organizzazione degli Incontri di fine anno
Iniziative di solidarietà
Sviluppo delle convenzioni per i soci
raccontarsi è bello - la comunicazione interna
Cooplat crede nella trasparenza e nel valore di una adeguata informazione ai propri soci e dipendenti. La conoscenza di quanto avviene in cooperativa è alla base di una partecipazione democratica.
La newslat
Dal punto di vista della comunicazione interna rivolta ai soci e dipendenti
della cooperativa è proseguita la pubblicazione della “Newslat”, mensile di informazione allegato alle buste paga, uscito nel 2013 in 12 numeri. Il tema principale della Newslat è sempre evidenziato con una illustrazione. Dal 2012
le vignette sono a "a tema" e ogni anno viene scelto un filo conduttore. Nel
2012 i Film, nel 2013 la Storia, con i personaggi Coppinella e Farfallat che
passano dall'età della pietra ai giorni nostri. Nel 2014 è stato invece scelto il
tema delle Fiabe. Questo per cercare di variare, rendere più accattivanti ed
efficaci con l’illustrazione temi che a volte nel corso degli anni si ripetono, quali le assemblee, il prestito da soci, il piccolo prestito, ecc…
novità del 2013 è
anche l’attenzione
alla Sicurezza, alla
quale in ogni
numero viene
dedicato uno
spazio specifico
20
A
TR
FI
Tutti i numeri della Newslat all’indirizzo
http://www.cooplat.it/it/archivio/newslat.html
N
ES
La Newslat informa tutti i mesi soci e addetti su appuntamenti sociali, promozioni e in generale su eventi di interesse
per la vita della Cooperativa. In ogni numero è dedicato
ampio spazio alle comunicazioni in materia di Sa 8000.
14
Novità del 2013 è anche l’attenzione alla Sicurezza, alla quale in ogni
numero viene dedicato uno spazio specifico. Anche in questo caso si
predilige la forma dell’illustrazione, spesso dai toni umoristici e perfino
ironici. E infatti lo Spazio sicurezza è apparso per la prima volta nel numero 90 (La Paura) del novembre 2013.
Web
Il web contiene una ampia parte dedicata all’organizzazione sociale, intesa come elemento fondante dell’essere cooperativa. La parte dedicata alle notizie riporta
in maniera aggiornata avvenimenti interni della vita di
Cooplat ma anche di generale interesse per il mondo
cooperativo.
100 Candeline per Newslat
Nel settembre del 2014 Newslat raggiungerà
il numero 100. E’ la conferma di un impegno
per la comunicazione con soci addetti
che va avanti senza interruzioni dal 2006.
Newlat nasce infatti in quell’anno quando un
gruppo di soci Cooplat, sotto la guida di un
grafico e di un illustratore, si cimenta con la
realizzazione di un foglio informativo interno.
La testata ha da allora come protagoniste due
figure femminili di riferimento: Coppinella e
Farfallat, create dal disegnatore di fumetti
39è
Giuseppe Di Bernardo. Dal 2010 Newslat
illustrata da Francesco Della Santa.
essere soci cooplat
Adesione a socio
Nel 2013 i soci sono passati da 1634 a 1475, con un calo di 159 unità dovuto alla perdita di alcuni appalti.
Patrimonio sociale
Capitale sociale
Riserve indivisibili
Utile d'esercizio
TOTALE
2011
2.826.673
9.433.658
301.145
12.561.476
2012
2.896.239
10.082.774
433.202
13.412.215
2013
2.787.879
10.468.208
555.229
13.811.316
La consistenza del patrimonio netto di Cooplat al 31 dicembre 2013 ammonta a 13.811.316, in aumento rispetto agli anni precedenti.
Prestito da soci
PRESTITO SOCIALE
2011
2.630.901
2012
2.070.276
2013
2.280.681
Il prestito sociale nel 2013 è aumentato di 210 mila euro, invertendo il calo
che si era registrato nel 2012
-
44
I vantaggi per i soci
I soci usufruiscono di alcuni vantaggi e benefici, previsti anche nel Regolamento interno, tra cui è importante ricordare:
• Il citato Prestito da soci, che tende a valorizzare in modo rilevante il risparmio dei soci della cooperativa
• Il Piccolo Prestito (art. 23 del Regolamento Interno)
Il prestito erogato dalla Cooperativa, su richiesta scritta dei soci, è differenziato nell’ammontare; può essere del valore di 500, di 1000, sino
al massimo di 1500 euro.
Per regolamento interno il socio, una volta ricevuto il prestito, deve
rimborsare la somma in 10 rate mensili, senza interessi.
Piccolo prestito
2009
2010
2011
2012
2013
•
•
•
•
57
74
74
60
85
Durante il 2013 il Piccolo Prestito è stato corrisposto a 85 soci (25 in
più rispetto al 2012) per un totale di 78.500 euro.
15 Borse di studio del valore di 1032 euro per i figli dei soci meritevoli
(art. 23 del Regolamento interno)
Contributi in caso di matrimonio e decesso (art. 23 del Regolamento interno)
Iniziative culturali mirate ai soci e ai loro familiari
Convenzioni
41
Cooplat e il lavoro
buona occupazione, buona cooperazione
Cooplat nel 2013 si conferma una cooperativa di dimensioni nazionali ma anche con una forte connotazione toscana. Una cooperativa caratterizzata da contratti a tempo indeterminati e con un’alta
percentuali di soci, donne e lavoratori stranieri.
Cooplat è una cooperativa di lavoro, orgogliosa di aver garantito nel
2013 l’occupazione di 2843 persone. Uomini e donne, soci e non soci,
italiani e stranieri, in 13 regioni d’Italia. Dietro a ognuno di loro ci sono
un nome un volto, una storia individuale. Realtà che abbiamo cercato
di raccontare in altri capitoli del nostro Bilancio sociale con parole e
immagini.
In queste pagine facciamo parlare i numeri, perché anche questi,
quando sono così significativi come nel nostro caso, ci dicono che in
Cooplat “buona occupazione fa rima con buona cooperazione”.
Soci/dipendenti al 31 dicembre 2013 (tab. 1)
REGIONE
Regione ABRUZZO
Regione CAMPANIA
Regione EMILIA ROMAGNA
Regione LAZIO
Regione LIGURIA
Regione LOMBARDIA
Regione MARCHE
Regione PIEMONTE
Regione SARDEGNA
Regione SICILIA
Regione TOSCANA
Regione UMBRIA
Regione VENETO
Totale complessivo
Soci Lavoratori
Uomini Donne Tot
0
0
0
49
37
86
0
0
0
2
32
34
0
1
1
8
9
17
1
0
1
39
10
49
80
15
95
2
0
2
278
906 1.184
0
0
0
3
3
6
462 1.013 1.475
Dipendenti
Uomini
0
132
0
29
1
4
0
42
105
56
182
0
2
553
Donne Tot
17
17
105 237
1
1
85 113
0
1
1
5
19
19
3
45
52 157
54 110
450 632
14
14
13
15
815 1.368
TOTALE
Uomini Donne Tot.
0
17
17
181
142
323
0
1
1
31
116
148
1
1
2
12
10
22
1
19
21
81
13
94
185
67
252
58
54
112
460 1.356 1.816
0
14
14
5
16
21
1.015 1.828 2.843
Cooplat è una cooperativa di dimensioni nazionali, attiva in 13 regioni d’Italia.
Sono presenti tutte le aree geografiche del paese: Nord (Piemonte, Lombardia,
Liguria, Veneto, Emilia-Romagna); Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio);
Sud (Abruzzo, Campania); Isole (Sardegna e Sicilia). Nel 2013 ha dato lavoro a
2843 persone, tra cui 1475 soci e 1368 dipendenti. Le donne sono ben 1828 sul
totale degli addetti.
46
In questo quadro nazionale Cooplat mantiene comunque una forte connotazione
toscana: la regione esprime infatti oltre la metà degli addetti (1816 su 2843) e
oltre tre quarti dei soci (1184 su 1475). In Toscana è dunque particolarmente forte
il legame sociale, con un maggior numero di soci (1184) rispetto agli addetti
(632). Un rapporto che, sebbene con altri numeri, si ripete anche in Piemonte
((49 soci e 45 addetti) e in Lombardia (17 soci 5 addetti). Elevato il numero di soci
anche in Sardegna, dove sono 95 su 252 addetti.
Confronto soci/dipendenti REGIONE TOSCANA
nel periodo 2009-2013 (Tab. 2)
Anno
2009
2010
2011
2012
2013
Soci
1.064
1.269
1.309
1.308
1.184
Dipendenti
669
517
608
580
632
TOTALE
1.733
1.786
1.917
1.888
1.816
Confronto soci/dipendenti TERRITORIO NAZIONALE
nel periodo 2009-2013 (Tab. 2)
Anno
2009
2010
2011
2012
2013
Soci
1.280
1.568
1.631
1.634
1.475
Dipendenti
1.509
1.313
1.381
1.373
1.368
TOTALE
2.789
2.881
3.012
3.007
2.843
Le tabelle mostrano come dopo anni di significativa crescita del numero di soci e
addetti, con il picco massimo nel 2011 (3012), il 2013 ha fatto registrare un calo degli
occupati, sia a livello nazionale che toscano. La perdita di occupati è dovuta alla
perdita di appalti e all' uscita da alcuni di essi. In entrambi i casi i lavoratori sono
comunque passati ad altri datori di lavoro.
Ripartizione lavoratori per tipologia contrattuale (Tab. 3)
Uomini
Donne
Totale
Tempo Determinato
27
58
85
Tempo Indeterminato
987
1770
2757
Co. Co. Progetto
1
0
1
I dati evidenziano con chiarezza che in Cooplat “buona occupazione fa rima con
buona cooperazione”. Non è uno slogan o una parola d’ordine, ma la sostanza del
nostro operare cooperativo. Come si nota, su 2845 addetti ben 2757 sono a tempo
indeterminato e anche quelli a tempo determinato sono dipendenti.
47
Cooplat e il lavoro
Lavoratori stranieri in Cooplat (Tab. 4)
EXTRA CEE
EXTRA CEE
166
106
ITA
ITA
898
1610
CEE
55
DONNE
UOMINI
1828
1015
LAVORATORI
2843
CEE
8
Cooplat si conferma una cooperativa multietnica, con lavoratori provenienti
da 42 paesi. Rispetto al 2012 si è verificato un calo dei lavoratori stranieri di
78 unità, una percentuale superiore a quella degli italiani. Questo dipende dal
fatto che in alcuni appalti non più attivi vi era una forte concentrazione proprio
di lavoratori stranieri. Da considerare anche il fenomeno del ritorno di alcuni
immigrati nei paesi d’origine e che la crisi spinge gli italiani a lavori prima
coperti solo da lavoratori stranieri. Da notare che anche tra i lavoratori stranieri le donne (218) sono più degli uomini (117).
I lavoratori stranieri presenti in Cooplat arrivano da tutti i continenti. La nazione più rappresentata è l'Albania (61), seguita da Romania (42), Perù (40),
Filippine (28) e Shri Lanka (25).
Ripartizione dei lavoratori per età (Tab. 5)
Fasce Età
Inferiore a 25 anni (non compiuti)
Fra 25 (compiuti) e 35 anni (non compiuti)
Fra 35 (compiuti) e 45 anni (non compiuti)
Fra 45 (compiuti) e 55 anni (non compiuti)
Oltre 56 (compiuti) anni
Totale
Uomini
31/12/13
14
104
232
399
266
1.015
Donne
31/12/13
30
147
479
780
392
1.828
Totale Percentuale
31/12/13 31/12/13
44
1,55%
251
8,83%
711
25,01%
1.179
41,47%
658
23,14%
2.843
100,00%
La maggioranza dei lavoratori si colloca nella fascia over 35. A conferma del
dato nazionale sugli occupati sotto i 25 anni, anche in Cooplat appartengono
a questa fascia di età solo l’1,55% degli addetti.
48
Lavoratori iscritti al sindacato suddivisi in soci e dipendenti (Tab. 6)
Organizzazione sindacale
Iscritti varie OO.SS.
Non iscritti
Totale
dipendenti
729
639
1.368
soci
833
642
1.475
totale
1.562
1.281
2.843
In Cooplat oltre la metà degli addetti, sia soci che dipendenti, è iscritta a una organizzazione sindacale: siamo una vera cooperativa, dove i diritti sono garantiti, inclusi
quelli della rappresentanza sindacale.
Ripartizione dei lavoratori per anzianità di servizio
e qualifica contrattuale (Tab. 7)
Anzianità
≤ 2 ANNI
> 2 anni ≤ 4 anni
> 4 anni ≤ 8 anni
> 8 anni ≤ 15 anni
> 15 anni
Totale
Operai
486
444
766
828
161
2.685
Impiegati
59
4
10
26
37
136
Quadri/dirig.
3
1
2
3
13
22
Totale
548
449
778
857
211
2.843
In Cooplat la maggior parte dei lavoratori, sia soci che dipendenti, si colloca nella
fascia tra i 4 e i 15 anni di servizio. Un dato che conferma come, pur lavorando con il
meccanismo degli appalti, la cooperativa riesca a garantire un’occupazione duratura
a un gran numero di addetti.
Riepilogo CIG in deroga anni 2009 - 2013 (Tab. 8)
Anno
2009
2010
2011
2012
2013
Tot. Ore CIG In Deroga
817,00
1.485,58
111.816,86
213.296,36
161.098,82
N.Ro Addetti
12
8
352
443
1736
La crisi si è fatta sentire anche nel 2013.
Quando non è possibile ricollocare in altre
attività gli addetti, Cooplat ha fatto ricorso
agli ammortizzatori sociali. Nel 2013 c’è
stata una diminuzione delle ore, che sono
state però ripartite fra un maggior numero
di addetti.
Nota: la Cig o Mobilità in deroga è forma di sostegno al reddito avviata nel 2009, per intervenire a
favore dei lavoratori delle aziende di servizi colpite
dalla crisi ed escluse fino ad allora dalle tradizionali forme di cassa integrazione.
45
la formazione
Nel 2013 sono stati progettati e avviati consistenti pacchetti formativi, su
materie quali adempimenti di leggi e adeguamenti normativi, ma soprattutto sulla sicurezza. Tre linee direttrici hanno caratterizzato tale intervento:
1. formare formatori interni qualificati secondo le linee guida ministeriali,
per permettere di formare sulla sicurezza con continuità e secondo
le esigenze interne.
2. qualificare un gruppo di aspp capace di intervenire sul territorio
3. riadeguare alla normativa Stato/Regioni la formazione di circa 1400
addetti.
Gli interventi al punto 1) si sono già svolti e per essere definitivi attendono
un ulteriore pacchetto di formazione già programmato. Il punto 2) si è già
svolto, il 3) è in pieno svolgimento e deve completarsi entro agosto 2014.
Cooplat e la collettività
solidali di natura
La solidarietà è nel Dna del movimento cooperativo e di Cooplat. Solidarietà a favore del territorio, delle popolazioni che vi abitano e naturalmente dei soci stessi.
Sono state numerose anche nel 2013 le iniziative solidali, ma anche sociali e culturali promosse dai vari Comitati soci e dalla Cooperativa nel suo
complesso.
Iniziative sociali
Firenze - Collaborazione con Artemisia onlus
Il Comitato soci ha dato vita alla campagna di informazione “Proteggiamo donne, bambini e adolescenti dalla violenza” a sostegno dell’associazione Artemisia onlus. In accordo con la Cooperativa la campagna è iniziata alla fine del 2013 attraverso la Newslat e il sito internet aziendale.
L’associazione Artemisia- Onlus opera contro la violenza sulle donne,
i bambini e gli adolescenti.
Livorno - Collaborazione con Avis
Prosegue il positivo rapporto fra Cooplat e l’AVIS comunale di Livorno, finalizzato ad agevolare le attività di questa associazione già presente in
altri 52 gruppi aziendali livornesi di donatori di sangue.
50
Iniziative culturali – Visite guidate
Grande successo come sempre per le visite guidate rivolte ai soci e ai loro
familiari. In particolare a Firenze si sono svolte alla Mostra “Nello splendore Mediceo-Papa Leone X e Firenze”, oltre che a Palazzo Davanzati, Corridoio Vasariano, Galleria dell’Accademia e Villa medicea di Castello.
Solidarietà esterna
Sardegna - Impegnati nell’emergenza alluvione del novembre 2013
Di fronte alla tragica alluvione verificatasi in Sardegna nel novembre 2013
otto lavoratori Coplat del territorio cagliaritano hanno dato il loro contributo
volontario nella fase della gravissima emergenza. I lavoratori, utilizzando
due camion scarrabili della cooperativa, si sono recati il 22 novembre
presso il comune di Uras, uno dei più colpiti in provincia di Oristano. Qui
si sono messi a disposizione della Municipalità e delle autorità competenti
per i lavori di ripulitura delle cantine e delle strade, provvedendo successivamente allo smaltimento a discarica dei materiali alluvionati.
Sardegna – Raccolta fondi emergenza alluvione
Cooplat ha aderito alla raccolta a favore del "Fondo Legacoop di Solidarietà Sardegna Emergenza Alluvione". Dai lavoratori della cooperativa
sono giunti 825 euro, che si sono aggiunti ai 1000 stanziati dal Consiglio di Amministrazione.
Grosseto - Iniziative pro Saharawi
Il comitato soci ha organizzato varie iniziative a favore del popolo Saharawi. Nel corso della cena del 27 gennaio sono stati raccolti quasi 400
euro. Grazie alle due lotterie organizzate a Pasqua e a Natale sono stati raccolti ulteriori fondi a favore dell’associazione di solidarietà “GDEIM
IZIK” e consegnati 375 euro. Le somme raccolte sono state finalizzate
all’adozione a distanza.
Grosseto – Cure oncologiche
Il 13 ottobre il Comitato soci ha organizzato una cena per raccogliere fondi a favore del Comitato per la vita di Grosseto, che si occupa di acquistare apparecchiature dedicate alla prevenzione, alla diagnosi e alla
cura dei tumori nella Provincia stessa. Sono stati raccolti 450 euro.
Livorno - Cure Palliative
Il 14 giugno il Comitato ha organizzato la “Caciuccata di solidarietà” a favore dell’Associazione Cure Palliative Livorno. Sono stati raccolti 190 euro.
Piombino – Malattie genetiche e Saharawi
Il 14 luglio il comitato ha organizzato una iniziativa di solidarietà per raccogliere fondi da donare, tramite l'associazione RioLab di Riotorto, a
51
Telethon, per dare un piccolo contributo alla ricerca sulle malattie genetiche. È stata raccolta la cifra di 500 euro.
Il 26 agosto alle scuole del Perticale a Piombino si è svolta la cena di solidarietà per il popolo Saharawi. Erano presenti un gran numero di bambini, molti rappresentanti dell’associazione Gdeim Izik (ex Gaibila) e
soci della cooperativa, fra i quali il presidente Fabrizio Frizzi. Sono stati raccolti circa 350 euro per tenere attiva un’adozione a distanza.
Solidarietà interna
I soci Cooplat conoscono bene il valore della parola solidarietà: lo dimostrano le tante iniziative di raccolta fondi a favore di colleghi o di loro
familiari.
In tutti i casi la Cooperativa ha favorito la raccolta autorizzando la pubblicazione della notizia sulla Newslat e la possibilità di devolvere il contributo
tramite trattenuta in busta paga.
Sardegna - A Cagliari un comitato spontaneo, formato dai colleghi di
lavoro del socio Angelo Melis, ha dato vita a una raccolta fondi a favore della famiglia del socio – moglie e due figli – venutasi a trovare in grave difficoltà economica alla morte di Angelo, che lavorava in Cooplat
dal 2002. Sono stati raccolti 3971 euro.
Livorno - Un comitato spontaneo, formato dai colleghi di lavoro della
socia Rossana Chirici, ha promosso una raccolta fondi per aiutare la famiglia, colpita dalla perdita del compagno di Rossana, vigile del fuoco.
Sono stati raccolti 1990 euro.
Lazio – Un comitato spontaneo formato dai colleghi di lavoro di Luciana
Casalini ha promosso una raccolta fondi per aiutarla economicamente,
visto l’aggravarsi del suo stato di salute e la necessità di un delicato e
costoso intervento chirurgico. Sono stati raccolti 3085 euro.
Firenze – Un comitato spontaneo ha promosso una raccolta fondi a favore di Luziane Serafim Mesquita e della sua famiglia, in grave difficoltà..
Al termine dell'iniziativa sono stati raccolti 952 euro.
Dall’analisi del valore aggiunto: contributi ed erogazioni
liberali per il 2013
I Contributi sono andati a favore di associazioni, organizzazioni e Onlus
attive in diversi territori e in diversi settori – sport, ricerca, promozione
sociale e volontariato - oltre che a favore di manifestazioni, pubblicazioni
e riviste. Il contributo in liberalità ha mostrato una diminuzione rispetto al
2012, in linea con i principi di rigore applicati da Cooplat nella gestione.
52
49
identità
i riferimenti internazionali e nazionali
Il Movimento cooperativo è una forza mondiale. Nel mondo ci
sono 1 miliardo di cooperatori, diffusi in tutti i continenti, e nelle
cooperative lavorano oltre 100 milioni di persone.
Questa forza mondiale aderisce ad alcuni semplici valori distintivi: democrazia, uguaglianza, solidarietà, responsabilità. Le cooperative di tutto
il mondo sono riunite in organizzazioni di rappresentanza, attraverso
le quali fanno arrivare la loro voce ai cittadini e alle istituzioni, dalle Nazioni Unite alle realtà locali.
ICA Alleanza Cooperativa Internazionale:
rappresenta e assiste le cooperative di tutto il mondo, alle quali aderiscono oltre
1 miliardo di soci e nelle quali lavoro 100 milioni di persone. È stata fondata a
Londra nel 1895 e conta 272 organizzazioni cooperative nazionali e internazionali
in 94 paesi. Ha sede a Ginevra in Svizzera.
Il coordinamento europeo delle cooperative, formato da 83 organizzazioni di 33 paesi europei,
160.000 imprese cooperative, 5.4 milioni di lavoratori e 123 milioni di soci. In pratica in Europa
1 cittadino su 5 è socio di una cooperativa. http://www.coopseurope.coop/
ACI Alleanza delle Cooperative Italiane:
il coordinamento, nato nel 2011, rappresenta
oltre 43.000 cooperative, con 1.200.000 occupati,
127 miliardi di euro di fatturato e oltre 12 milioni
di soci.
http://www.alleanzacooperative.it/
Il 6 ottobre 2013 si è costituita l'Alleanza
Cooperativa Toscana, che rappresenta 80.000
lavoratori toscani, pari a oltre il 10% degli
occupati nella regione
Nel gennaio 2013 ICA ha
pubblicato il Blueprint “Piano
per il decennio delle
cooperative”, un programma
incentrato sulle parole d’ordine
sostenibilità, partecipazione,
legalità. capitale e identità.
È scaricabile dal sito Cooplat.it
alla voce “Archivio”.
LEGACOOP
Cooplat aderisce da sempre a Legacoop (www.legacoop.coop),
la più antica organizzazione del movimento cooperativo
italiano, e ne condivide i valori di mutualità, di solidarietà e di
pieno rispetto del lavoro senza discriminazioni di sesso, di
razza o di religione. Nata nel 1886 a Milano. Legacoop conta 9
milioni di soci, quasi 500.000 occupati e un fatturato di 80.000
milioni di euro. Legacoop è organizzata in strutture territoriali
(Cooplat è parte di Legacoop Toscana,
www.legacooptoscana.coop) e settoriali.
Cooplat aderisce a Legacoop Servizi Toscana
(www.legacoopservizitoscana.it), la Associazione dei Servizi
Toscana, e tramite essa all'organizzazione nazionale Legacoop
Servizi (www.legacoopservizi.coop).
Nel novembre 2013, nel corso dell’Assemblea generale dell’Ica di Cape Town
(Sudafrica), è stato presentato il nuovo logo del Movimento cooperativo mondiale,
abbinato al claim “Cooperative enterprises build a better world. Un’iniziativa
finalizzata a rafforzare nella opinione pubblica la distintività dell’impresa cooperativa.
storia e identità
Chi vuole conoscere la lunga vicenda di Cooplat può leggere il libro curato
da Elisabetta Vagaggini "Lungo i Binari del Tempo". Ulteriori immagini e
notizie si trovano in “Percorso Cooplat: 1946-2011”, ricostruzione per parole e immagini della storia della Cooperativa, con particolare attenzione ai
primi anni del XXI secolo. Tutti i materiali sono presenti nel sito cooplat.it
alla voce Archivio.
1974-2014: da 40 anni in Maremma
Gli anni ‘70 di Cooplat sono stati caratterizzati dalla diffusione della cooperativa fuori dalla città di Firenze, in cui era nata nel 1946. Una diffusione
che avviene perlopiù attraverso rapporti intercooperativi. La prima città
della Toscana in cui Cooplat approdò fu Siena, nel 1972, a seguito della
fusione con la Cooperativa Pulicoop. Nel 1973 la allora Cooperativa di
consumo La Proletaria (oggi Unicoop Tirreno) esternalizzò i servizi di
pulizia nei suoi punti vendita, appaltandoli a Cooplat. Fu poi, nel 1974,
la volta di Grosseto.
Il centro di valorizzazione del multi materiale
Il 20 aprile 2001 Cooplat inaugura a Grosseto un proprio Centro di valorizzazione del
multimateriale. Un impianto di nuovissima concezione, dove il multimateriale
proveniente dalle raccolte differenziate della Provincia viene ulteriormente selezionato
prima di essere avviato ai vari Consorzi di recupero. Nel 2011 l’impianto, al termine di
importanti lavori di ammodernamento, è diventato in grado di garantire migliore qualità
del materiale in uscita ed è riferimento per la selezione e la valorizzazione del
multimateriale per le Province di Grosseto, Arezzo e Prato.
L’impianto è gestito da
Ecolat, società nata nel
luglio 2007 dalla volontà di
Cooplat ed Ecotrasporti.
La struttura, fin dalla sua
costituzione, è stata
aperta alla comunità per
iniziative di educazione
ambientale.
55
FI
N
ES
TR
A
20
14
L’esperienza grossetana ha molti punti in comune con quella di Siena.
Anche in questo caso, infatti, fu la richiesta di collaborazione da parte di
una piccola cooperativa di donne, alla ricerca di maggiore sicurezza e
stabilità, ad offrire a Cooplat l’occasione di allargare i propri orizzonti in
nuove città. La piccola cooperativa La Lucente, formata da una quindicina
di socie, nel 1974 vinse l’appalto per le pulizie all’ospedale di Grosseto.
Un significativo salto di qualità, rispetto a quanto fatto fina al allora. Le socie grossetane, al momento in cui si erano unite in cooperativa, avevano
l’intenzione di svolgere un’attività che consentisse loro di far quadrare il bilancio familiare; non si sarebbero certo immaginate di dover gestire un appalto complesso e di così grandi dimensioni. Si fece così strada l’idea di
affidarsi ad una cooperativa più grande e si giunse nel 1974 alla fusione
con Cooplat. Renato Soldateschi, come rappresentante della Lega delle
Cooperative di Grosseto, seguì fin dall’inizio le fasi dell’accorpamento
della Lucente in Cooplat e ricorda, nel libro “Lungo i binari del tempo”,
come le socie vissero quei momenti con grande gioia ed entusiasmo.
Quando la fusione fra le due cooperative
divenne operativa le socie grossetane furono veramente contente, visto che da
allora in poi non avrebbero più avuto
problemi di ordine amministrativo
e organizzativo. La sezione soci di
Grosseto si è poi accresciuta e a
partire dagli anni ’90 ha indirizzato
le sue attività soprattutto verso il
settore dell’ecologia.
Sei Toscana
Cooplat protagonista al "Passione
Maremma - Wine&Food shire 2014"
È stata una tre giorni ricca d’emozioni quella
andata in scena il 16, 17 e 18 maggio a Grosseto
per il "Passione Maremma Wine&food shire 2014",
che ha riunito in un’unica manifestazione tutte
le eccellenze dell’enogastronomia maremmana.
L’evento, organizzato dalla Camera di Commercio
e sostenuto da Comune e Provincia di Grosseto,
è stato un successo. Un’edizione da record, con
decine di migliaia di presenze, 130 espositori e
un’enormeattenzione mediatica.
Cooplat ha scelto di essere presente a questo
importante appuntamento, sponsorizzando la festa.
E siccome una festa non è tale senza la presenza di
palloncini da lasciare in dono a grandi e piccini, ecco
che Cooplat ne ha regalati a migliaia. Palloncini che
hanno letteralmente “invaso” una kermesse dal gusto
speciale, dando appuntamento al prossimo anno.
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Cooplat fa parte di Sei Toscana, il
gestore unico scelto con gara per la
gestione dei rifiuti dell’Ato Toscana
Sud (Arezzo, Siena e Grosseto).
Sei Toscana è - nel suo settore di
attività - una delle più grandi aziende
della regione; conterà a regime su più
di 1.000 addetti, al servizio di un
territorio che rappresenta oltre il 50%
di quello dell’intera regione: 103
comuni, una popolazione di circa
850.000 abitanti e una produzione di
rifiuti urbani di circa 530 mila
tonnellate l’anno (il 22% della
produzione regionale). Il nuovo
gestore dell’Ato Toscana Sud è il
sesto player a livello nazionale nella
gestione dei rifiuti urbani per quantità
di rifiuti gestiti e tra i primi a
partecipazione pubblica.