Trasformata di Laplace Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como TRASFORMAZIONI Le trasformazioni in matematica sono spesso utilizzate per aggirare le rilevanti difficoltà che si presentano nello svolgere direttamente i calcoli richiesti. Per esempio: nella esecuzione di calcoli come prodotti e divisioni nella risoluzione di equazioni come quelle biquadratiche e differenziali. Un prodotto è convertito in somma mediante la trasformazione Logaritmo. Il percorso della trasformazione è più lungo, ma meno difficoltoso. Una equazione biquadratica è risolvibile con una semplice sostituzione: 1 Trasformata di Laplace Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como Una equazione differenziale lineare si può risolvere più facilmente con delle opportune trasformazioni. Se le variabili di ingresso sono sinusoidali e interessa la soluzione a regime si può ricorrere alla trasformazione di Steinmetz: (proposta per risolvere i circuiti elettrici in corrente alternata) Osservazioni: questa trasformazione non fornisce informazioni sul funzionamento durante il transitorio in quanto presuppone che l’ingresso sinusoidale sia applicato da talmente tanto tempo da essersi esauriti tutti i transitori ha permesso, se non la comparsa, certamente una migliore gestione del concetto di impedenza (che non esiste nel dominio del tempo). Per le variabili di ingresso che hanno andamenti generici e sono nulle per t <= 0 è stato elaborato un procedimento noto col nome di Trasformata di Laplace Osservazione: La soluzione descrive il funzionamento del circuito a partire da t = 0, comprendendo quindi oltre al regime, anche il transitorio (in quanto si segue l’ingresso sin dalla sua prima applicazione al sistema: cioè per t >= 0). 2 Trasformata di Laplace Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como TRASFORMAZIONE DI LAPLACE Alcune trasformate: L k t e a t k s a 2 Trasformata della derivata: L df ( t ) = s F(s) f (0) dt 3 Trasformata di Laplace Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como ANTITRASFORMAZIONE DI LAPLACE Data una funzione di Laplace F(s), si definiscono: zeri di F(s) i valori di s che annullano il numeratore poli di F(s) i valori di s che annullano il denominatore. Antitrasformazioni immediate: F(s) F(s) F(s) 6 s f (t) 6 5 s f (t) 3 6 s2 5 2 t 2 f ( t ) 6 e 2t Antitrasformazioni per fratti semplici: Esempio: F(s) s4 2 s s2 calcolare: f(t) Una funzione razionale (rapporto tra polinomi) può essere scomposta in somma di fratti semplici: Da cui è immediata la antitrasformazione: f ( t ) R 1 e s1 t R 2 e s 2 t 4 Trasformata di Laplace Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como Quindi: calcolo dei poli di F(s): risulta: s1 = 2, calcolo dei residui relativi ai poli: s2 = - 1. conviene scrivere il denominatore di F(s) come prodotto di binomi: F(s) s4 s4 s s1 s s 2 s 2 s 1 s4 s4 24 R 1 s s1 2 s s1 s s 2 ss1 s 1 s2 2 1 s4 1 4 s 4 R 2 s s 2 1 s s1 s s 2 s s 2 s 2 s 1 1 2 Infine: Esercizio: F(s) 2 1 s 2 s 1 F(s) 5 (s 2) (s 3) da cui: f ( t ) 2 e 2t e 1t f ( t ) 5 e 2t 5 e 3t 5 Trasformata di Laplace Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como Esercizio: F(s) Esercizio: F(s) Esercizio: F(s) 1 s2 f (t) 2 s2 s 1 1 11 f ( t ) e t e 4t 3 e 2t 3 3 s2 2 s 2 3 2 s 7 s 14 s 8 s 1 s2 5 s 5 2 t 1 1t e e 6 3 f (t) 1 4 5t e 5 5 6 Trasformata di Laplace Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como F(s) Esercizio: 4s 2 s(s 3) 2 R3 R1 R 2 s s 3 (s 3) 2 NB: il calcolo dei residui R2 e R3 non è più possibile con le formule viste in precedenza, occorre introdurre delle variazioni, oppure seguire un altro metodo; mentre R1 può essere calcolato senza problemi: 4s 2 2 R 1 s 2 9 s ( s 3 ) s 0 isolatamente: oppure insieme a R2 e R3. Calcolo dei residui R2 e R3: F(s) 4s 2 s(s 3) 2 R3 (R 1 R 2 ) s 2 (6R 1 3R 2 R 3 ) s 9R 1 R1 R 2 s s 3 (s 3) 2 s(s 3) 2 R1 R 2 0 6R 1 3R 2 R 3 4 9R 2 1 2 R 2 9 10 R3 3 R 2 1 9 Risultato: f ( t ) Esercizio: F(s) 2 2 3t 10 e t e3t 9 9 3 2 s(s 3) 2 R3 (R 1 R 2 ) s 2 (6R 1 3R 2 R 3 ) s 9R 1 R1 R 2 s s 3 (s 3) 2 s(s 3) 2 Calcolo dei residui: R1 R 2 0 6R 1 3R 2 R 3 0 9R 2 1 Risultato: f (t) 2 R 2 9 2 R 3 3 R 2 1 9 2 2 3 t 2 e t e 3 t 9 9 3 Osservazione: un numeratore di F(s) diverso si riflette solo in residui diversi. 7 Trasformata di Laplace Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como Antitrasformazione in presenza di poli complessi coniugati: Se i poli sono complessi coniugati, tali risultano anche i residui: Esercizio: F(s) s 1 Poli: 2 s 4 s 13 F(s) Quindi: s1 2 j 3 s 2 2 j 3 R1 R2 s 2 j3 s 2 j3 Residui: s 1 2 j3 1 1 j3 1 j3 j6 1 1 R 1 s s1 j s s1 s s 2 ss1 2 j3 2 j3 j6 36 2 6 s 1 2 j3 1 1 j3 1 j3 j6 1 1 R 2 s s 2 j s s1 s s 2 ss2 2 j3 2 j3 j6 36 2 6 Calcolo k: 2 2 5 1 1 k 0.527 18 2 6 Fase R1: arctg 1 6 0.322 rad 1 2 f ( t ) 2 0.527 e 2t cos3 t 0.322 8 Trasformata di Laplace Esercizio: Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como F(s) 2 s2 2 s 5 Poli: s1 1 j 2 Residui: R 1 j 0.5 s 2 1 j 2 R 2 j 0.5 k 0 .5 - 90 f ( t ) 2 0.5 e t cos 2 t 2 Esercizio: F(s) s2 2 s 2s 5 Poli: s1 1 j 2 Residui: R 1 0.5 j 0.25 k 0.56 s 2 1 j 2 R 2 0.5 j 0.25 - 0.464 rad f ( t ) 2 0.56 e t cos2 t 0.464 9 Trasformata di Laplace Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como SOLUZIONE EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esempio: Circuito RL Equazione differenziale del circuito: Trasformazione: Da cui: I ( s) L di (t ) e(t ) i (t ) R dt R L E (s) s I ( s ) i (0) I ( s ) R R 1 L i (0) E ( s) sL R sL R Per la antitrasformazione occorre definire la forma d’onda del segnale di ingresso e(t): Esempio: ipotesi: e(t) = k costante, Risulta: I(s) k L i ( 0) s sL R sL R Infine: i( t ) t t k 1 e i ( 0) e R quindi: E (s) k s E (s) k s Circuito RC Equazione differenziale: Trasformazione: Da cui: RC dvC (t ) vC (t ) e(t ) dt RC s VC (s) v C (0) VC (s) E (s) VC (s) RC v C (0) 1 E(s) 1 sRC 1 sRC ipotesi: e(t) = k costante, Infine: t t v C ( t ) k 1 e v C ( 0) e quindi: 10 Scomposizione della risposta del sistema Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como RISPOSTA FORZATA E RISPOSTA LIBERA La risposta di un sistema si può scomporre in: y ( t ) y FORZATA ( t ) y LIBERA ( t ) Componente FORZATA: componente della risposta che dipende direttamente dall’azione forzante, cioè dall’ingresso (corrisponde alla risposta del sistema quando quest’ultimo è, nell’istante iniziale, allo stato zero) Componente LIBERA: componente della risposta che non dipende direttamente dall’ingresso (è la risposta che il sistema produce nonostante l’ingresso sia nullo; è diversa da zero solo se il sistema ha accumulato energia in precedenza) Esempio: circuito RL, ingresso x(t) = e(t) = k Esempio: circuito RC, ingresso e(t) = k 11 Rappresentazione Ingresso - Uscita Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como FUNZIONE DI TRASFERIMENTO La scomposizione in componente forzata e componente libera della risposta di un sistema è possibile anche nel dominio di Laplace: Y (s ) YFORZATA (s ) YLIBERA (s ) E (s) Esempio: circuito RL, ingresso e(t) = k k s L Ipotesi: componente libera nulla, cioè i(0) = 0 Il rapporto quindi: I(s) I FORZATA (s) 1 E(s) sL R I(s) I FORZATA (s) 1 H (s) E (s) E (s) sL R rappresenta la funzione di trasferimento del sistema; essa: In generale: H (s) dipende solo dai parametri del sistema (R, L), ed esprime il rapporto tra la componente forzata dell’uscita e l’ingresso, nel dominio di Laplace. YF (s) X (s) Questa relazione è importante in quanto conoscendo H(s) è possibile ricavare la componente forzata dell’uscita: YF (s ) H (s ) X (s ) NB: La funzione di trasferimento nasce all’inizio degli anni ’40 del ‘900 nell’ambito di ricerche volte a rappresentare il funzionamento di sistemi lineari con blocchi interconnessi. 12 Rappresentazione Ingresso - Uscita Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como ALGEBRA DEGLI SCHEMI A BLOCCHI Serie (cascata): Parallelo: Retroazione: Positiva Negativa Sovrapposizione degli effetti: 13 Rappresentazione Ingresso - Uscita Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como Calcolo delle funzioni di trasferimento dei componenti elettrici elementari RESISTORE i( t ) e( t ) R I ( s) E ( s) 1 E ( s) R R H (s ) I (s ) 1 E (s ) R la funzione di trasferimento è una conduttanza. INDUTTORE L’uscita i(t) è espressa come incognita di una equazione differenziale. di( t ) dt e( t ) L E(s) sL I(s) I ( s) 1 E ( s) sL H(s) I(s) 1 E(s) sL sL rappresenta l’impedenza induttiva in regime generico, per cui la funzione di trasferimento è una ammettenza. CONDENSATORE i( t ) C de( t ) dt v C (t ) I(s) sC E(s) H(s) I(s) sC E(s) 1/sC rappresenta l’impedenza capacitiva in regime generico, per cui la funzione di trasferimento è una ammettenza. NB Le funzioni di trasferimento devono sempre presentare un denominatore di grado superiore al numeratore. In caso contrario esse non descrivono in modo completo il funzionamento del sistema in tutto l’intervallo di frequenza La risoluzione dei circuiti elettrici può essere svolta utilizzando le leggi dell’elettrotecnica. 14 Rappresentazione Ingresso - Uscita Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como Relazione Poli - Costanti di tempo Esempio: Le costanti di tempo e i poli della fdt sono in relazione reciproca. ingresso e(t), uscita i(t), calcolo della costante di tempo Si tratta di un sistema del 1° ordine, quindi con una sola costante di tempo. Occorre calcolare la funzione di trasferimento. H(s) La costante di tempo corrisponde a: I(s) 1 1 E (s) Z(s) sL R polo di H(s): s R L 1 L polo R ESERCIZI Esercizio: Calcolare l’espressione della costante di tempo (Ingresso: e(t)) H(s) I(s) 1 E (s) Z(s) Polo si H(s): Costante di tempo: Z(s) s sLR 1 R 2 R 1 R 2 sL R 2 R1 R 2 L R 1 R 2 LR 1 R 2 R1 R 2 Esercizio: Calcolare l’espressione della costante di tempo (Ingresso: e(t)) RC H(s) sR 1R 2 C R 1 R 2 sR 2 C 1 R 1R 2 C R1 R 2 15 Rappresentazione Ingresso - Uscita Prof. Capuzzimati Mario - ITIS "Magistri Cumacini" - Como Esercizio: Calcolare la corrente I(s) nel dominio di Laplace: I(s) E(s) sC E(s) 2 Z(s) s LC sRC 1 I(s) E(s) sC (sL R ) E(s) 2 Z(s) s RLC sL R I(s) E(s) sRC 1 E(s) 2 Z(s) s RLC s L R I(s) s 2 R 2 LC s (L R 1R 2 C) R 1 R 2 E(s) E(s) Z(s) s 2 R 1R 2 LC sR 1L R 1R 2 Esercizio: Calcolare la corrente I(s) e la tensione VC(s) nel dominio di Laplace: VC (s) E(s) I(s) E(s) s L2 R 2 s CL1L 2 s C(L1R 2 L 2 R1 ) s (R1R 2C L1 L 2 ) R1 R 2 3 2 s 2 L 2C s R 2C 1 s CL1L 2 s C(L1R 2 L 2 R1 ) s (R1R 2C L1 L 2 ) R1 R 2 3 2 Esercizio: Calcolare la tensione VC(s) nel dominio di Laplace: VC (s) E(s) s 2 L 2 R1C s R1R 2 C R1 s 3CL1L 2 s 2 C(L1R 2 L 2 R1 L1R1 ) s (R1R 2 C L1 ) R1 16
© Copyright 2025 ExpyDoc