BRESCIA ESPOSIZIONI GENNAIO 2014 Infopoint Turismo Bresciatourism MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE MOSTRE NEI MUSEI CIVICI & NEGLI SPAZI ESPOSITIVI DI BRESCIA MUSEO SANTA GIULIA L’ospite eccellente, le opere della Pinacoteca Tosio Martinengo in Santa Giulia L’esposizione “L’ospite eccellente” presenta una ricca selezione di dipinti appartenenti alle raccolte della Pinacoteca, temporaneamente ospitati presso il Museo della Città al fine di garantirne la visione ai bresciani e ai visitatori provenienti da altre città attraverso un criterio espositivo che valorizza le opere, ponendo in luce gli autori più significativi – tra i quali Raffaello, Moretto, Romanino, Savoldo e Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto – e importanti artisti di interconnessione sulla via maestra dell’intenso realismo che ha caratterizzato la pittura bresciana ed il collezionismo locale. La mostra allestita a Santa Giulia consente di compiere un percorso virtuale attraverso la storia della pittura bresciana – o eseguita a Brescia e per Brescia da importanti artisti italiani – a cominciare dal Tardogotico e fino al pieno Settecento. Non mancano, naturalmente, i più noti capolavori ai quali è legata la fama della raccolta cittadina: dal Cristo Redentore e dall’Angelo di Raffaello allo Stendardo di Orzinuovi di Vincenzo Foppa, dal Cristo e l’Angelo di Moretto all’Adorazione dei Pastori di Lorenzo Lotto, dal Flautista del Savoldo allo straordinario nucleo dei dipinti di Giacomo Ceruti, tra i quali spiccano tre tele appartenenti al cosiddetto Ciclo di Padernello. Parallelamente, trovano posto nell’esposizione anche i Profeti del Moretto, il ciclo dipinto da Giulio e Antonio Campi per palazzo della Loggia, e notevoli opere di genere del Seicento e del Settecento (paesaggi, marine e nature morte). Accanto al taglio cronologico, particolare attenzione viene prestata all’approfondimento di alcuni temi specifici, quali il ritratto (sia di grande che di piccolo formato, con belle miniature di scuola nord-europea e italiana provenienti in gran parte dalla collezione di Paolo Tosio), la pittura devozionale e quella destinata a ornare gli edifici ecclesiastici, con le grandi pale d’altare provenienti dalle chiese di San Barnaba (il polittico di Vincenzo Civerchio e Francesco Napoletano) e di Sant’Eufemia (l’imponente Sacra conversazione dipinta da Moretto) e con le due Natività di Moretto e Romanino. Le cento opere esposte a Santa Giulia trovano posto accanto ad alcuni ambienti del complesso monastico che – sempre in connessione ai lavori di palazzo Martinengo – sono stati destinati a deposito. “D’importanza grande e d’eccezionale rarità…” Collezioni d’arte applicata dei Civici Musei di Brescia Il percorso espositivo consente di ammirare esemplari di rara bellezza provenienti dalla civiche raccolte di arti applicate, la cui formazione si deve ai generosi lasciti di illuminati collezionisti e mecenati come Gabriele Scovolo, Paolo Tosio, Camillo Brozzoni e Leopardo Martinengo da Barco. Avori medievali, oreficerie sacre del Quattrocento, bronzetti rinascimentali, cammei di età neoclassica, il prezioso medagliere sono espressione di creatività artistica e di sapienza tecnica, oltre che testimonianze di storia del gusto. Per rarità, qualità e quantità degli esemplari, meritano particolare attenzione la serie delle maioliche “istoriate”, in grado di documentare l’attività dei maggiori centri ceramici italiani del Cinquecento, e il gruppo dei vetri di produzione muranese, straordinaria esemplificazione delle tecniche e delle tipologie dal XV al XVIII secolo. Gli “oggetti d’arte” selezionati per questa occasione, insieme ai molti altri conservati da alcuni anni nei depositi, costituiscono un patrimonio di straordinaria importanza che trova pochi confronti nei musei italiani. Dal 20 novembre 2014 al 18 gennaio 2015. “Fra Bartolomeo. Sacra famiglia a modello.” Protagonista della seconda esposizione è Fra Bartolomeo, maestro del Rinascimento fiorentino, con La Vergine che adora il Bambino con San Giuseppe, capolavoro che per la prima volta lascia la National Gallery di Londra. Il confronto con opere dello stesso periodo provenienti da Pinacoteca Tosio Martinengo e Galleria Borghese di Roma sottolinea il ruolo che il frate domenicano esercitò nel rinascimento. 2 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE Dal 29 gennaio al 6 aprile 2015 “Raffaello. Opera prima.” Chiude il ciclo Raffaello. Per indagare la sua celebre opera prima, la Pala Baronci, l’Angelo della Pinacoteca verrà affiancato ad altre tre opere del maestro: il Padre Eterno e la Madonna dal Museo Nazionale di Capodimonte e un magnifico disegno: lo Studio per la pala di San Nicola da Tolentino dal Palais des Beaux Arts di Lille. Dal 12 settembre all’11 gennaio 2014 “Svelare l’arte. Scoperte e restauri per la nuova Pinacoteca Tosio Martinengo” In mostra 29 dipinti della Pinacoteca Tosio Martinengo, alcuni mai esposti al pubblico, recentemente oggetto di un’importante campagna di studio e restauro. Il percorso espositivo si avvale di pannelli interattivi che permettono di indagare a fondo le opere, confrontando le immagini pre e post restauro, analizzando le nuove proposte attributive e ricostruendo le vicende storiche dei lavori provenienti dalla città e dal territorio. Dal 10 ottobre 2014 al 6 gennaio 2015 “Capo/Lavoro. Arte e impegno sociale nella cultura italiana del Novecento” Il Museo di Santa Giulia, nell’anno in cui ricorre il quarantesimo della strage di Piazza Loggia, ospita la mostra Capo/Lavoro. Arte e impegno sociale nella cultura italiana del Novecento, che presenta un’attenta selezione di opere appartenenti alla collezione della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, a cui si aggiunge un significativo apporto dalla Galleria del Premio Suzzara. La raccolta, formatasi lungo il corso del Novecento, è costituita da opere donate dagli stessi artisti, accomunate, pur nella diversità di linguaggi e stili, dalla rappresentazione del medesimo tema: il lavoro, descritto nelle sue molteplici forme. Nel clima di grave difficoltà che l’Italia e il mondo stanno attraversando, il tema del lavoro è certamente centrale e la mostra Capo/Lavoro rappresenta quindi un'interessante occasione per riflettere sul suo ruolo e sulla posizione che sta assumendo la cultura nel sistema economico e produttivo italiano di oggi. Orari: da martedì a domenica: 9.30-17.30 (chiusura biglietteria ore 16.30). Chiuso tutti i lunedì non festivi. Ingresso: Intero € 10,00 - Ridotto € 7,50 (gruppi da 10 a 30 persone e convenzioni) - Ridotto € 5,50 (da 14 a 18 anni e sopra i 65 anni) - Scuole € 3,00 - Scuole con didattica € 4,50 MUSEO SANTA GIULIA, Via Musei 81/B, tel. 030 2977833/834, [email protected], www.bresciamusei.com, www.rinascimento.bresciamusei.com CAPITOLIUM Il Capitolium riapre le porte del tempo Impossibile perdere una emozione assolutamente unica: assistere al ritorno degli antichi Dei all’interno del loro Capitolium, duemila anni dopo il loro primo ingresso. Accadrà a Brescia dove riapre il Capitolium, uno degli edifici di età imperiale meglio conservati in Italia settentrionale. A rendere eccezionale questa riapertura è non solo la bellezza, l’imponenza e l’importanza intrinseca del monumento simbolo di Brescia ma il nuovo percorso museale che Francesca Morandini, curatore per l’archeologia dei Civici Musei e Paola Faroni responsabile per l’edilizia monumentale del Comune di Brescia, in team con Filli Rossi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, hanno ideato. Ad accompagnare il visitatore all’interno dell’antico Tempio, al cospetto di Giove, Giunone e Minerva saranno luci, suoni e atmosfere ricreate da Studio Azzurro. Varcati i nuovi portali in bronzo, il visitatore sarà accolto nella Cella Orientale del Tempio, da una installazione di profonda suggestione evocativa, un vero e proprio racconto, fatto di voci, suoni e immagini. 3 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE L’installazione multimediale permetterà ai visitatori di conoscere ed esplorare il sito così come doveva presentarsi in origine, valorizzando l’ambiente e consentendo di comprendere meglio il significato del tempio e rendendo la visita indimenticabile. Ma a stupire ancora di più saranno gli ambienti restaurati e soprattutto ciò che durante i restauri qui è emerso. Le novità sono infatti numerose e rilevanti; dai pavimenti originali in marmi colorati del I secolo d. C., agli arredi dell’antico tempio, alla dettagliata sequenza stratigrafica, alla cronologia del tempio stesso. Il Capitolium era il tempio principale di ogni città romana ed era il simbolo stesso della cultura di Roma; in esso era attribuito il culto alla “triade capitolina” e cioè le principali divinità del pantheon latino: i già citati Giove, Giunone e Minerva. Nello spazio antistante il tempio si radunavano i fedeli per le principali cerimonie e venivano compiuti i sacrifici. I pavimenti originali in pregiati marmi policromi, le statue e gli arredi di culto – che rientrano dopo un lungo periodo nella loro antica sede - godranno di nuove visuali e nello stesso tempo saranno protetti e conservati. Nuovi portali in bronzo infatti, altamente tecnologici, permetteranno di rivivere l’atmosfera sacrale e solenne delle antiche aule di culto, garantendo anche un’ottimale situazione microclimatica per la conservazione delle parti originarie del tempio. I resti archeologici di questo straordinario complesso vennero portati in luce tra il 1823 e il 1826 quando i membri dell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti, grazie a una sottoscrizione pubblica, poterono affrontare scavi estensivi nell’area, partendo da un capitello che affiorava in un giardino privato. La campagna di indagini fu di tale successo da indurre l’amministrazione ad aprire all’interno del tempio, parzialmente ricostruito, il primo museo civico di Brescia, il Museo Patrio. Aveva, in particolare, creato un’immensa emozione la scopertura di un tesoro occultato da una parete del tempio. Un deposito di opere bronzee magnifiche qui nascoste forse per salvarle da scempi o per sottrarle alla fusione per battere moneta. Erano i cosiddetti “grandi bronzi” di Brescia, esposti oggi in Santa Giulia: un insieme unico di statue ed elementi di arredo in bronzo dell’edificio. Tra essi, oltre a ritratti di imperatori, cornici decorate, frammenti di statue, emerge per bellezza e rarità la statua della Vittoria alata, capolavoro della bronzistica del primo secolo dopo Cristo. Questa apertura costituisce la prima tappa di un intervento complessivo di recupero dell’area, che includerà anche con successive aperture i recenti scavi archeologici e il santuario di età repubblicana. L’intervento si pone in continuità con il recupero delle domus dell’Ortaglia e l’inserimento di questo contesto nei percorsi di visita del Museo della città del marzo 2003, nel solco della tradizione archeologica bresciana che, a partire dai provvedimenti del 1480 - per i quali vennero murate negli edifici rinascimentali in piazza della Loggia le “lapidi iscritte” di età romana trovate in città-, dimostra la precoce sensibilità della città nei confronti del suo antico passato. Orari: tutti i giorni, escluso martedì, ore 10.00-17.00 (ultimo ingresso 16.30). Chiuso tutti i martedì non festivi. Ingresso: Intero € 4,00 - Ridotto € 3,00 (dai 14 ai 18 anni e sopra i 65 anni; gruppi da 10 a 25 persone) Area archeologica del Capitolium, Via Musei 57, tel. 030 2977833/834, [email protected], www.bresciamusei.com PALAZZO MARTINENGO Dal 24 gennaio al 14 giugno 2015 “Il cibo nell’arte: capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol” Questa sorprendente mostra, strettamente legata al tema dell’Expo 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, è la più importante esposizione dedicata al cibo nell’arte mai organizzata finora in Italia. Per la prima volta Palazzo Martinengo ospiterà una prestigiosa selezione di oltre 100 dipinti di altissima qualità, che coprono un arco temporale di oltre quattro secoli, per offrire al pubblico l’occasione unica ed irripetibile di compiere un emozionante viaggio alla scoperta della rappresentazione del cibo e degli alimenti nelle varie epoche storiche. L’accurata scelta delle opere, effettuata dal curatore Davide Dotti coadiuvato da un comitato scientifico internazionale, dimostrerà quanto le ricerche specialistiche più recenti hanno confermato, vale a dire l’esistenza di un secolare e forte legame fra il cibo e le arti figurative, fra la straordinaria tradizione eno-gastronomica e la cultura artistica italiana, caratteri distintivi della nostra identità nazionale. Sala dopo sala il visitatore scoprirà così che i pittori attivi tra XVII e XIX secolo amavano dipingere i cibi e i piatti tipici delle loro terre d’origine, ed incontrerà in talune opere pietanze ed alimenti oggi completamente scomparsi di cui è difficile immaginare il sapore. Inoltre, grazie alla collaborazione con alcuni dei più rinomati dipartimenti di Scienze dell’Alimentazione delle Università italiane, che analizzeranno in maniera scientifica le 4 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE tavole imbandite e le dispense immortalate nelle tele del ‘600 e ‘700, lo spettatore avrà preziose informazioni sull’alimentazione e i gusti dell’epoca. L’esposizione, che si articolerà secondo un suggestivo percorso iconografico e cronologico, sarà suddivisa in dieci sezioni tematiche rispettivamente dedicate a: L’allegoria dei cinque sensi Mercati dispense e cucine La frutta La verdura Pesci e crostacei Selvaggina da pelo e da penna Carne salumi e formaggi Dolci vino e liquori Tavole imbandite Il cibo nell’arte del XX secolo In Palazzo Martinengo i capolavori dell’arte antica di Campi, Recco, Baschenis, Brueghel, Guercino, Salini, Todeschini ed altri ancora, dialogheranno in maniera avvincente con quelli dell’arte moderna e contemporanea di Magritte e De Chirico, Manzoni e Fontana, Lichtenstein e LaChapelle fino a Andy Warhol, solo per citare i nomi dei più famosi. A conclusione del percorso espositivo, quale ultima sorpresa della mostra, il visitatore sarà meravigliato dalla visione della “piramide alimentare”, una stupefacente istallazione che è stata commissionata per l’occasione ad un noto artista contemporaneo italiano. Un’affascinante racconto attraverso quattro secoli di storia dell’arte per esplorare le differenti correnti pittoriche succedutesi nel corso del tempo – dal barocco al rococò, dal romanticismo ottocentesco alle avanguardie del novecento – ed apprezzare, mai come prima d’ora, le varie iconografie correlate alla rappresentazione del cibo che gli artisti hanno affrontato esprimendo al massimo grado estro ed originalità. La mostra di Palazzo Martinengo, sorprendente ed innovativa, lascerà il pubblico letteralmente “a bocca aperta” facendogli vivere un’indimenticabile esperienza plurisensoriale che delizierà non solo l’occhio ma anche il più fine palato. Orari: da mercoledì a venerdì: dalle 9:00 alle 18:00; sabato, domenica e festivi: dalle 10:00 alle 20:00; lunedì e martedì chiuso Ingresso: Intero € 10,00 - Ridotto € 8,00 (*visitatori dai 6 ai 26 anni, visitatori oltre i 65 anni, portatori di handicap, soci Touring Club con tessera, soci FAI con tessera, insegnanti, militari, forze dell’ordine non in servizio, possessori di tessera Village Card dell’Outlet Franciacorta) Palazzo Martinengo, Via Trieste 17, tel. 030 5785122, [email protected]. MUSEO NAZIONALE DELLA FOTOGRAFIA Dal 6 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 Ramona Zordini," Changing time" La sua ricerca nasce utilizzando il mezzo fotografico, imponendo però fin da subito la necessità di eliminare le delimitazioni spaziali e mentali di opera fotografica quadrata e bidimensionale; Lavora principalmente sul 5 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE concetto di mutamento, di trasformazione psico-fisica, attratta più da un divenire scandito e modificato dal tempo che dal processo compiuto. Spesso attrice del suo lavoro, esplora le sue scatole chiuse e tenta di scoperchiarle. Ha iniziato Changing Time quasi per caso. Cercava di cambiare qualcosa nella sua vita e ha iniziato a parlare di questo soggetto con un amico. Decise di iniziare scattando delle fotografie di corpi umani usando l’acqua come teatro. Ha cercato di creare qualcosa di nuovo, dando alle immagini una terza dimensione. Ha provato differenti materiali e ha scelto il tessuto elastico perché era la strada migliore per mettere in pratica il progetto. Quindi ha iniziato a cucire sul tessuto elastico con le sue immagini stampate le parti del corpo fuori dall’acqua facendole uscire materialmente. L’evoluzione fisica proviene da uno stato mentale, il cambiamento della memoria e dello stato emotivo sono fondamentali nella determinazione del sé. Ma, anche quando l’essenza dell’istante nel fluire del tempo sembra essere colta con certezza, ecco che diviene passato e ogni pezzo del puzzle va riposizionato;quest’operazione si conforma in un ciclo interminabile, una ruota decorata da illusioni di cui abbiamo bisogno per non vedere che ogni verità è anche una menzogna a seconda del suo divenire nel tempo, perché siamo sul ciglio del maelstrom e non vogliamo guardare giù. L’acqua è l’elemento mutevole, il liquido amniotico del mondo, il corpo prende vita in essa e muta per un istante eterno e muto io che mi lascio trasportare in nuove incognite, perché prendano forma. Nessuno dei suoi corpi così è uguale all’altro o al suo prossimo, uno giace sul fondo di una piscina, un altro si adagia su un cuscino per stare più comodo, un altro ancora vive del sangue del suo compagno, ognuno di essi è la conseguenza del mutamento del proprio microcosmo in relazione con gli altri e con il suo. Ramona Zordini, classe 1983, vive e lavora a Brescia. Studia alla Libera Accademia di Belle Arti di Brescia conseguendo un Diploma Quadriennale in pittura ind.fotografia con voto 110/110 lode e un Diploma Specialistico in Fotografia con voto 110/110lode. Attualmente insegna Fotografia, è stata pubblicata su riviste Internazionali ( tra le più importanti Zoom di Marzo 2009 e Zoom di settembre 2009), ha vinto il Premio Telethon edizione 2009, nel Premio Tau Visual è stata indicata come “Autore Segnalato”e nel 2011 viene selezionata per partecipare alla Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo.La sua ricerca artistica nasce dal mezzo fotografico imponendo fin da subito la necessità di eliminare le delimitazioni spaziali e mentali di opera fotografica quadrata e bidimensionale;Lavora principalmente sul concetto di mutamento, di trasformazione psico-fisica, attratta più dal divenire scandito e modificato dal tempo che dal processo compiuto, spesso attrice del suo stesso lavoro, si serve dell’arte per esplorare le proprie scatole chiuse e scoperchiarle.Negli ultimi anni, cercando di sovverchiare le delimitazioni spaziali ha unito la fotografia del corpo al cucito e alla tridimensionalità degli altorilievi lavorando prevalentemente con l’acqua, elemento ricco del concetto di trasformazione e delimitazione tra l’ora e il suo tempo dissonante. Dal 6 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 Inaugurazione sabato 6 dicembre, ore 17.00 Luca La via, "(In)Esistenze” E’ un viaggio per immagini dentro e fuori se stessi. E’un viaggio tra i colori da una parte e le sfumature del grigio dall’altra; è un viaggio per trovare e cancellare se stessi. Un viaggio per perdersi e per poi ritrovarsi. Si inizia con un ritratto in bianco e nero, ma il volto è coperto dai capelli come mossi dal vento, gli occhi, punto focale della personalità non sono visibili, sono celati, nascosti. Come se solo quel sorriso bastasse a dare il senso della propria presenza. E questa presenza, a mano a mano che si susseguono le fotografie, diventa impalpabile,come se tentassimo di afferrarla e ogni volta ci sfuggisse dalle mani. Ma si dissolve lentamente, in un tempo sospeso di una stazione, tra il caos e brusio di mille voci e mille volti, lo fa come una silhouette nera stagliata sul marmo bianco di una chiesa, lo fa in una prospettiva audace dall’alto, schiacciandosi e nascondendo il volto. La vita sembra venirci incontro nella corsa di un bambino, si riflette in una pozzanghera o cammina veloce lasciando solo il segno del suo passaggio. La vita scorre in queste immagini ma si blocca in un tempo sospeso, immobile. Ed è allora che scompare sempre di più, lasciando il posto ai luoghi, alla poesia della solitudine, dove lo scheletro di una fabbrica dismessa ci riporta al rumore e al lavoro di tutte quelle persone che qui ci hanno trascorso parte della loro esistenza; diventa una sfumatura nera davanti ad un susseguirsi di colori, fino a diventare frammento, ricordo. La protagonista delle ultime immagini è l’assenza, ma l’assenza con il suo peso, la sua carica emotiva, la forza della meditazione e della riflessione. La poesia del quotidiano, del tempo immobile metallico, dove non sembra accadere nulla ma in cui tutto accade. Quel silenzio carico di vita che porta a riflettere noi spettatori di fronte al grande teatro dell’esistenza. (L.Bondoni) 6 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE Luca La Via nasce a Brescia nel 1976, dove vive e lavora. Da alcuni anni ha intrapreso un percorso personale nel mondo della fotografia. Utilizza come strumenti di lavoro una fotocamera Canon EOD 5D MarkII e una Contax 139 Quartz del 1985 per i suoi lavori in bianco e nero, della cui stampa si occupa personalmente. Ha realizzato diverse mostre personali e le sue opere sono disponibili presso la Galleria Piniarte Moderna Contemporanea di Pontevico (Bs). Mostra nel cassetto: “I Bruzafer” Dal 10 gennaio al 1 febbraio 2015 Inaugurazione sabato 10 gennaio, ore 17.00 Franco Solina, “Montagna bresciana. Paesaggi e materia” Franco Solina, alpinista fotografo, giornalista pubblicista, è nato a Brescia nel 1932. Come alpinista ha svolto la sua principale attività nei più importanti gruppi dolomitici dove, con il rovereto Armando Aste, ha tracciato nuovi itinerari di assoluto valore alpinisti come la “Via della Madonna Assunta” 1959 alla parete Piz Serauta, la “Via dell’Ideale” 1964, la “Via della Canna d’Organo 1965 sulla parete sud della Marmolada, realizzate in sei giorni di arrampicata con cinque bivacchi in parete. Nell’agosto del 1962 fu tra i componenti ella cordata che effettuò la prima scalata italiana della parete nord dell’Eiger (sei giorni e cinque bivacchi), ha il suo ruolo attivo nelle spedizioni delle Ande paranoiche, alle Torri del Paine e al Fitz Roy, in Himalaya, in Groenlandia e nelle Ande peruviane. Dal 1961 fa parte del Club alpino accademico italiano, nel 1977 gli è stato conferito l’ordine del Cardo per meriti umanitari in montagna e nel 2003 a Falcade (Belluno) il Premio De Dolomieu, nel 2013 il pelo d’oro a Longarone. Dal 1972 collabora con il Giornale di Brescia per la cui collana ha pubblicato: Settanta escursioni nelle valli bresciane e 100 itinerari edite dal Giornale di Brescia, e Itinerari sci-alpinistici dell'Adamello, 110 itinerari (1986), l’album fotografico “Le montagne di Franco Solina” (1988) , 100 itinerari per tutte le stagioni nel 2004, e i seguenti libri fotografici: Adamello gran teatro, Adamello montagna viva, Guglielmo, il monte sul tetto, Montagna, paesaggio e materia.Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive con fotografie sia a colori che in bianco e nero. Franco Solina è Socio Onorario del Museo Nazionale della Fotografia. Al lavoro di giornalista ha affiancato quello di sensibile, originale fotografo e brillante conferenziere. Una sua frase famosa: «Arrampica solo se sei in pace con te stesso ». Durante l’inaugurazione verrà proiettato il video montato da Remo Ziglia dal titolo “Adamello”. Dal 10 gennaio al 1 febbraio 2015 Inaugurazione sabato 10 gennaio, ore 17.00 “Turisti per caso nella bella Brescia”, mostra collettiva degli allievi del corso di base di fotografia 2014. La mostra raccoglie una trentina di scatti realizzati dagli allievi del corso base di fotografia, che si è svolto tra ottobre e novembre 2014, a cura della fotografa Paola Novelli. Il corso, strutturato in nove incontri, prevedeva due uscite pratiche all’interno della nostra città, durante le quali gli alunni hanno messo alla prova le nozioni apprese durante le lezioni teoriche e hanno potuto chiedere consigli alla docente e confrontarsi tra di loro. La mostra che ne risulta è un omaggio alla nostra città, ai suoi angoli nascosti e alle sue bellezze artistiche; un regalo al nostro centro storico. Autori: Ardissone Elena - Mariagrazia Baruffi - Roberta Bosio - Silvana Cassiano - Mariafiore Colombo - Alice Deruti - Ciro Giordano - Anita Guerini - Lucrezia Leocata - Mariya Kravets - Svetlana Kufly - Alessandro Macca - Simone Matti - Franca Menta - Marta Ora - Elena Saiani - Daniele Saleri - Cristina Vischi - Giovanna Zanetto. Mostra nel cassetto: Giuseppe Pellegrini Orari: martedì-mercoledì-giovedì dalle 9.00 alle 12.00 / sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00 Ingresso: gratuito Sala Mostre e Conferenze del Museo Nazionale della Fotografia, Via S. Faustino 11D, tel. 03049137, [email protected] - www.museobrescia.net. 7 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE MUSEO DIOCESANO La maniera grande – Dipinti del XVI secolo dalla Pinacoteca Tosio Martinengo In occasione della chiusura per restauri della Pinacoteca Tosio Martinengo sono stati depositati presso il Museo Diocesano diciassette dipinti di grandi dimensioni, per lo più destinati alle chiese della città e rappresentanti della grande stagione della pittura bresciana del Cinquecento. Un percorso che dall’ultima maniera di Vincenzo Foppa conduce alle prime prove di Moretto e Romanino, fino ai risultati della maturità dei due artisti, segnati dall’incontro con i grandi del Rinascimento italiano, da Raffaello a Tiziano. Dal 25 ottobre 2014 al 26 aprile 2015. “Brescia nella cartografia” La mostra raccoglie un nutrito gruppo di planimetrie e incisioni di vedute di Brescia dal XV al XX secolo. Il percorso espositivo, organizzato in ordine cronologico, guida il visitatore attraverso i secoli, mostrando l’evoluzione e l’espansione della città, delle mura e degli edifici con i mutamenti che sono intervenuti e che ne hanno determinato il riutilizzo o la distruzione. I pannelli didattici sono stati pensati come approfondimento delle diverse sezioni, facilitando la lettura del materiale esposto, talvolta non facile da interpretare, anche a causa dei molti interventi sul tessuto urbano che hanno caratterizzato la vita della città di Brescia. Sono in mostra anche alcuni dipinti inediti con le ipotesi ricostruttive delle principali piazze della città tra il XV e il XVII secolo. Orario: tutti i giorni, escluso mercoledì, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Ingresso: intero € 5, ridotto € 3, rid. over 60 € 2. Ingresso gratuito per scolaresche. Laboratori didattici € 3.50 Museo Diocesano, Via Gasparo da Salò 13, tel. 03040233 www.diocesi.brescia.it/museodiocesano - [email protected] BIBLIOTECA QUERINIANA Dal 2 dicembre 2014 al 7 gennaio 2015. “Gli artisti bresciani e la grande guerra” Mostra a cura di Luigi Capretti e Francesco de Leonardis. L’esposizione rientra nelle iniziative promosse dal Comitato provinciale di coordinamento per il centenario della Grande Guerra. Dal 2 dicembre 2014 al 7 gennaio 2015. “La mé Brèssa”, Pietro Manenti. Dal 10 gennaio al 7 febbraio 2015. “Opere su carta e libri d’artista”, Paolo Gubinelli. Accompagnata da testi poetici di Tonino Guerra, Davide Rondoni e Roberto Roversi, presentazione critica di Fabrizio D’Amico. Orari: da martedì a venerdì dalle 8.45 alle 18.00; sabato dalle 8.30 alle 12.30 Biblioteca Civica Queriniana, Via Mazzini 1, tel. 0302978200/1 8 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE AMBIENTE PARCO Mate.Land. - La palestra della matematica Sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.00 Studiato per ogni ordine e grado scolastico, Mate.land offre uno stimolo divertente alla matematica, un percorso accompagnato dai nostri operatori scientifici dove ognuno ci mette la testa e... le mani, vietato NON toccare! Un laboratorio scientifico che rapisce alunni e famiglie da cui è difficile andare via. Dopo avere ospitato MateFitness, uno dei progetti del CNR-PSC di Genova, ecco per l'anno 2014-15 questo nuovo e stimolante percorso matematico Natur.acqua Sabato e domenica dalle 16.30 alle 17.30 Percorso guidato: l'acqua in tutte le sue forme, l'uso consapevole dell'acqua, uso l'acqua risparmiando, il trasporto dell'acqua... e al interno c’è anche la sala gioco.lab "gioca con l'acqua e il sapone" per i più piccoli! Casa Eco.logica – Abitare Smart Sabato e domenica dalle 15.15 alle 16.15 Abitare Smart/la casa Eco.logica è un progetto educativo che vuole sensibilizzare i cittadini sul tema dell’abitare sostenibile, in edifici a misura d’uomo e d’ambiente, intelligenti nella struttura, negli impianti e nei comportamenti d’uso, progettati e realizzati per ridurre il nostro impatto sull’ambiente e aumentare il comfort di chi li abita. Il percorso si apre con il Villaggio degli Eco.cubi, un luogo dove scoprire come la corretta costruzione dell’involucro di un edificio possa contribuire sensibilmente non solo al risparmio energetico, ma anche ad aumentare il benessere abitativo. Cinque casette colorate, prototipi di abitazioni poste in sequenza tra la meno e la più attenta ai consumi e tra la meno e la più confortevole per l’uomo. TARIFFE DI INGRESSO VALIDE PER TUTTE LE ESPOSIZIONI: Intera: € 7 Ridotta: € 5 per convenzioni, minori di 25 anni e maggiori di 65 anni e convenzioni Famiglia con due genitori con bambini: €14 due genitori con figli (max. 14 anni) Famiglia con un genitore con bambini: € 7 un genitore con figli (max 14 anni) Ambiente Parco, Largo Torrelunga, 7, Tel. 030 361347, www.ambienteparco.it MOSTRE NELLE GALLERIE DI BRESCIA MOSTRE IN AUGURATE A OTTOBRE 2014 GALLERIA DELL’INCISIONE Dal 29 novembre 2014 al 10 gennaio 2015 Gao Xingjian, “Sull’orlo della vita” Sabato 29 novembre 2014 alle ore 18.00 la Galleria dell’Incisione presenta l'edizione italiana di “Sull’orlo della vita”, opera teatrale scritta nel 1993 da Gao Xingjian, scrittore e artista di origini cinesi insignito nel 2000 del 9 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE Nobel per la Letteratura. Il libro sarà introdotto dallo storico dell'arte Sandro Parmiggiani e sarà esposto in galleria per tutto il mese di dicembre insieme ad alcuni inchiostri dell'artista. “Sull'orlo della vita” è il monologo di una donna che confessa in terza persona lo sfacelo della sua vita, ed include nell'edizione italiana suggestive immagini dell'autore in un connubio tra letteratura e pittura che rappresenta una costante nel suo lavoro. Edito in Italia nel novembre 2014 dai Cento amici del libro e realizzato dalla stamperia veronese di Anna Ziliotto, il libro è tradotto da Simona Polvani. La pittura di Gao, esclusivamente monocroma, coniuga l'eco della tradizione orientale con le esperienze europee, in un risultato evocativo di grande raffinatezza. BIOGRAFIA Nato il 4 gennaio 1940 a Ganzhou, nella provincia cinese orientale del Jiangxi, Gao Xingjian è il primo cittadino di origini cinesi ad essere stato insignito del premio Nobel per la letteratura, assegnatogli nel 2000 per “La montagna dell’anima”, racconto in gran parte autobiografico di uno scrittore perseguitato dal regime. Esiliato politico dal 1987 in Francia e dichiarato persona non grata in territorio cinese dopo la pubblicazione del testo teatrale “La fuga”, ispirato agli avvenimenti drammatici di piazza Tienanmen, Gao Xingjian è oggi cittadino naturalizzato francese ed è considerato figura fondamentale di riferimento all’interno dei processi culturali che negli ultimi decenni hanno traghettato la Cina verso la modernità. Scrittore, drammaturgo, critico, traduttore e regista, Gao Xingjian ha svolto, parallelamente al lavoro letterario, quello di artista visivo e ha avuto anche in questo campo importanti conferme e riconoscimenti internazionali. Dal 10 dicembre 2014 al 30 gennaio 2015 Alessandro Gottardo, “OnShout” Alessandro Gottardo, illustratore italiano tra i più affermati e apprezzati in Italia e all’estero, sarà ospite della galleria il giorno dell’inaugurazione per raccontare il suo lavoro. Saranno esposte alcune stampe inedite dal suo ultimo libro, OnShout, realizzato nel 2014 da 279 Editions, accompagnate da alcuni schizzi preparatori, oltre a una selezione di tavole dal volume Mono Shout (ora esaurito e ricercato dai collezionisti, specialmente americani) e dalla serie di ritratti espressionisti Jetlag, già premiata dalla critica USA. Attraverso un’operazione di sottrazione, di sintesi dell’immagine, Gottardo rende le sue illustrazioni piccole opere concettuali. I suoi lavori evocano più che raccontare, alludono, giocano con lo spettatore, lo invitano a osservare e a leggere tra le righe, senza svelare mai troppo. Nato a Pordenone nel 1977, ma milanese di adozione, Alessandro Gottardo (in arte Shout) lavora con importanti quotidiani e magazine internazionali tra cui The New York Times, The New Yorker, The Washington Post, Le Monde, The Economist e Time, mentre in Italia collabora in modo regolare con la rivista Internazionale e con la casa editrice minimum fax. Ha realizzato tutte le nuove copertine dei romanzi di Raymond Carver per Einaudi. Il suo lavoro ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali tra cui tre Gold e tre Silver medals dalla Society of Illustrators NY e la Gold medal dalla Society of Publication Designers. Orari: da martedì a domenica, dalle ore 17.00 alle 20.00. Galleria dell’Incisione, Via Bezzecca 4, tel. 03030469, www.incisione.com, [email protected] VIAGGI MOLESKINE Dal 17 ottobre 2014 al 31 gennaio 2015 Roberto Cavalli, “A journey is waiting for you” Visione artistico / fotografica da una delle città più straordinarie del pianeta, New York City. Orari: dal lunedi al giovedì dalle 9.00 alle 12.45 e dalle 15.00 alle 18.45 e venerdì dalle 9.00 alle 17.00. Viaggi Moleskine, Via Fratelli Lechi, 22/24, Tel. 030 294 2231, [email protected] 10 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE PACI CONTEMPORARY Dal 13 dicembre 2014 al 21 febbraio 2015 Group show: 2 mostre in 1. “Small size” Collection + Ralph Gibson “L’anticlassico” Paci contemporary è lieta di presentare il Group show “Small Size” Collection, un’occasione per ammirare capolavori in piccolo formato di grandi maestri del Novecento, artisti della galleria e non solo, allestiti per l’occasione accanto alle opere già in esposizione del Solo show di Ralph Gibson. Le sale della galleria diventano il luogo di sorprendenti percorsi creativi, vedendo così un intreccio continuo tra l’eleganza e la grazia delle immagini di Ralph Gibson, e i capolavori in piccolo formato di grandi nomi quali Leslie Krims, Maggie Taylor, Jerry Uelsmann, Arthur Tress, Mario Cravo Neto, Phil Borges, Nicola Civiero, Clark & Pougnaud, Paolo Conti, Nicola Evangelisti, Teun Hocks, Michal Macku, Lori Nix, Eric Rondepierre, Sandy Skoglund… Una curata raccolta di immagini attentamente selezionate che, riunendo e facendo dialogare tra loro diversi grandi maestri della fotografia, suggerisce un percorso creativo stimolante e coinvolgente all’interno dello stesso spazio espositivo. Orari: da martedì a sabato, ore 10.00-13.00 e 15.30-19.30. Paci Contemporary, Via Trieste 48, tel. 030.290635, www.pacicontemporary.com, [email protected] GALLERIA AGNELLINI ARTE MODERNA Dal 27 ottobre 2014 al 21 febbraio 2015 Dominique Stella e Floriano De Santi, “La bella Italia” L’esposizione offre un percorso attraverso la pittura italiana del Novecento, presentando 34 opere dai primi anni del secolo fino al 1970. Il titolo sottolinea l'importanza degli artisti italiani del secolo scorso, che seppero imporre il proprio stile e le proprie idee in un panorama internazionale, conservando quella sensibilità che lega la pittura italiana al mondo della poesia e dell'immaginario e privilegiando l'arte piuttosto che decretando teorie. Seppero, infatti, mantenere un legame profondo e radicato con la tradizione, pur integrando nella loro poetica le proteste e le rabbie di generazioni in cerca di rinnovamento. È in questo spirito che operano gli artisti legati al Futurismo, come quelli della Metafisica o ancora Giorgio Morandi e più tardi Fontana e Burri. Tutti appartengono a quest'epoca che scopre la modernità, caratterizzando lo spirito di un tempo. Dei primi anni del 1900 i futuristi Balla e Depero illustrano un movimento che fu determinante in una storia che si affermò a livello europeo al pari delle tendenze dadaiste o cubiste dominanti in Francia. Balla, Depero come Severini e Sironi, essi stessi membri effimeri del Futurismo, sono gli esempi di artisti che seppero creare ponti con le correnti storiche europee. La mostra propone alcune opere di Balla degli anni 1917-1920 e di Depero dal 1914 al 1930, segnate dallo spirito del dinamismo e dall'idea di progresso. Il quadro Dinamismo di una figura (1915) di Sironi resta fedele a questa tendenza mentre i successivi, di un periodo posteriore, adottano uno spirito neoclassico con echi metafisici che lo avvicinano a de Chirico. Questa vena che riprende i fondamenti della pittura è ricorrente nell'arte italiana a partire dagli anni '20 ed è illustrata da una tendenza maggiore, il Novecento, di cui Sironi (Gigante rosso con scure, 1920/21, Auto in periferia, 1930) è uno dei primi rappresentanti. Severini stesso, abbandonando il Futurismo in questi anni, dopo un periodo cubista rinnova con il classicismo per tornare a un'astrazione dinamica negli anni '50. La sua opera Zeus (1954) testimonia questa vivacità e questo slancio nuovo. La Metafisica, altra fonte maggiore di irraggiamento dell'arte italiana della prima metà del secolo, è rappresentata nell'esposizione dalle due figure principali del movimento, Giorgio de Chirico e Alberto Savinio. Morandi, vicino a de Chirico in un primo momento della sua produzione pittorica, se ne allontana e si concentra sulle variazioni del colore e sulle forme dando vita a quella che De Chirico denominava “metafisica degli oggetti comuni”. Nature morte (1942), testimonia questa produzione così particolare, simbolo di una forza creativa individuale che ricevette un riconoscimento internazionale. Non meno determinante è la forza al tempo stesso iconoclasta e quasi mistica dell'arte di Fontana, Burri o Manzoni. Fontana serve da immagine emblematica di questa esposizione. Artista di transizione, già affermato 11 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE in una pratica artistica notata a partire dagli anni '30, il suo lavoro trova uno slancio nuovo negli anni successivi alla guerra dopo la pubblicazione dei suoi Manifesti sullo Spazialismo. Quattro delle sue opere sono in mostra, di cui tre Tagli (uno verde, uno bianco, uno rosso) che servono da bandiera a questo omaggio all'arte italiana. La sua immaginazione creativa e la forza delle sue teorie segnano gli artisti della generazione degli anni '60 come Manzoni, di cui due opere (Fiato d’artista, 1960 e Achrome, 1961-62) illustrano la genialità. Burri, come Fontana, è uno dei punti di riferimento dell'arte italiana del dopoguerra. La sua opera si definisce per la durezza della sua materia e delle sue composizioni; le tre opere in mostra esprimono il suo rifiuto dell'estetismo e la sua ricerca di una verità delle coscienze attraverso l'utilizzo di materiali grezzi ed evocatori di un'impronta umana. In contrappunto alle ricerche di questi artisti iconoclasti si è sviluppata in Italia, nell'immediato dopoguerra, un'arte legata all'astrazione, spesso gestuale, retaggio del futurismo come in Dorazio, tinta di un'influenza dell'espressionismo informale americano legato a Rothko o Pollock che si può percepire nel lavoro di Vedova (Visione contemporanea, 1954) o Tancredi (Senza titolo, 1955). Altri due artisti concludono questo percorso ricco di eterogeneità, Sanfilippo riconoscibile per il suo segno astratto quasi puntinista (Estensione arancio, 1962) e infine Umberto Mastroianni che rappresenta una via indipendente. Le sue sculture, inizialmente di ispirazione post-cubista evolvono verso un vocabolario di forme dalle allusioni figurative (Maternità, 1949), per riaccostarsi a un'astrazione costruttivista di cui testimonia l'opera Enigma 1971-72. Orari: da martedì a sabato, 10.00-12.30 e 15.30-19.30. Galleria Agnellini Arte Moderna, Via Soldini 6/A, tel. 0302944181, [email protected] www.agnelliniartemoderna.it GALLERIA AplusB Dal 13 dicembre 2014 al 10 febbraio 2015. Marco Gobbi, Nicola Melinelli, Sebastiano Sofia, “One Minute of Truth”. “One Minute of Truth” è una mostra collettiva con lavori pittorici, installativi e scultorei di Marco Gobbi, Nicola Melinelli, Sebastiano Sofia. La mostra, che presenta opere inedite, indaga quella relazione che una parte della cultura visiva contemporanea intrattiene con il concetto di reale. La patina di flussi digitali che inquadra l’esperienza quotidiana scardina il presente, e quindi il futuro e il passato, e ci colloca in una passeggiata il cui paesaggio non ha confini. Gli artisti coinvolti in One Minute of Truth, anche essi sottoposti a tale sguardo prospettico, agiscono per la ricerca di un equilibrio all’interno di questa complessità temporale e percettiva al fine di trarre delle soluzioni, delle risposte temporanee, ossessive, delle verità presenti. Orari: da giovedì a sabato, dalle ore 15.00 alle 19.00. AplusB Contemporary Art, Via Gabriele Rosa, 22, tel. 3381324177 / 030 5031203, [email protected] aplusbcontemporaryart.wordpress.com MOSTRE IN AUGURATE A NOVEMBRE 2014 CHIESA SAN CRISTO Dall’8 novembre 2014 al 1 marzo 2015 “Warega, i Signori della Foresta congolese” In questa nuova edizione della mostra dei Missionari Saveriani verrà presa in considerazione la Repubblica Democratica del Congo, grande nazione africana composta da circa 400 etnie, dotata di immense risorse naturali e minerarie. 12 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE L’arte africana, e in particolare quella del Congo, misteriosa e affascinante, è rappresentata soprattutto da maschere, feticci, amuleti, insegne del potere, etc, oggetti che non sono da ammirare solo per i loro valore estetico ma costituiscono parte integrante del fatto religioso e sono mezzi o luoghi di passaggio e di contatto degli uomini verso la Trascendenza. Nel percorso sono esposti preziosi ed autentici manufatti di avorio antico, osso e legno pregiato. Le statue e le maschere sono strumenti usati nei riti di associazione per insegnare e trasmettere le leggi e i valori della tradizione tribale che reggono le relazioni sociali. Attualmente, a contatto col mondo moderno e attraverso la presenza dei missionari, la cultura Warega si sta evolvendo, liberandosi dalla paura della magia atavica. Orari: feriali 9-12.30 e 14.30-17.00, domenica e festivi 14.30-18.30. Ingresso libero Chiesa San Cristo, Via Piamarta, 9, Cell. 349 3624217, [email protected], www.saverianibrescia.it LAC LAGORIO ARTE CONTEMPORANEA Dal 15 novembre 2014 al 15 febbraio 2015. “Sergio Bertelli. Percorsi” “Autodidatta cultore dell’arte, sospinto dalle esperienze maturate tra progettazione architettonica e funzionalità industriale, Bertelli si muove tra pittura e scultura sviluppando un dialogo persistente tra il perimetro canonico della superficie e l’allusione ambientale dei nuclei plastici, con equilibrata misura nel distribuire il divenire delle forme e dei colori. A quest’importante appuntamento espositivo l’artista giunge con tutto il carico di percorsi operativi e mentali che hanno caratterizzato la sua attività nel passato, accrescendo la consapevolezza che l’arte astratta è viva e vitale, linguaggio interminabile che comunica una visione profonda che si espande all’infinito. Visione utopica dell’illimitato, dunque, processo di conoscenza basato su valori primari, alfabeti elementari, segni essenziali capaci di suscitare una complessità di percorsi visivi animati dalla sensazione tattile dei materiali.” Orari: da martedì a sabato: 9.30-12.30 e 14.00-17.30. Lagorio Arte Contemporanea, Via Soldini 9/11, tel. 030 3759408, [email protected] GALLERIA MININI Dal 22 novembre 2014 al 17 gennaio 2015 Stanley Brouwn Stanley Brouwn, uno degli artisti più radicali dell'arte concettuale, persegue dai primissimi anni Sessanta una forma d'arte legata alle sue (e altrui) misure corporali. Celebri i suoi This way Brouwn disegni dove domandava ai passanti informazioni su percorsi in Amsterdam. I suoi libri recenti hanno tutti lo stesso formato e identica impostazione. Di formato quadrato, caratteri in Helvetica, anche il libro che pubblichiamo in occasione della nostra prima mostra con Stanley, elenca i passi che Brouwn ha fatto a cavallo tra 2005 e 2006, esattamente dal 12.12.2005 ed il 1.1.2006. Ogni giorno di questi, Brouwn ha contato i passi. Curioso capire quanti ogni giorno. Una nota che non poteva sfuggire: il giorno di Natale (25.12.2005) Stanley ha camminato poco, meno del solito. Anche la scelta delle date è sintomatica: due cifre tonde 12.12 come inizio e 1.1 come data finale. Piccoli indizi, per un lavoro non privo di una sottile ironia, per chi la sa cogliere... 13 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE Dal 17 gennaio al 7 marzo 2015. Inaugurazione sabato 17 gennaio 2015 alle ore 18.00. Paolo Gioli e Joel-Peter Witkin Una mostra che mette in contatto due grandi della fotografia mondiale: Joel-Peter Witkin (Brooklyn, 1939) e Paolo Gioli (Rovigo, 1942). Due giganti della fotografia che da tempo attendevano di conoscersi, si incontrano finalmente grazie all’iniziativa di due gallerie (Baudoin Lebon, Parigi e Massimo Minini, Brescia) che si sono finora occupate separatamente del loro lavoro. Una decisione presa sull'onda del grande interesse che i due stanno riscuotendo nel mondo grazie alle loro opere forti, dense di riferimenti ad una nuova immagine dell'uomo: un essere ambiguo dove i confini tra maschile e femminile sovente si confondono, oppure sono esaltati, come nelle Naturae di Gioli, ed ingentiliti, non senza ironia, da fiori. I corpi -talvolta mutilati di Witkin, talora coperti dalla pittura di Gioli - e i volti truccati dalle velature ci porgono una immagine inattesa di esseri umani al limite del sovrumano. Il superomismo dei nostri due artisti nasce dalla fotografia affrontata in modi affatto inusuali: autori di pochissimi scatti ogni anno, non documentaristi, non fotografi di cronaca, ma inventori di composizioni corporee che rimandano a canoni classici di costruzione. Più complesse le opere di Joel-Peter Witkin, più semplici quelle di Paolo Gioli che, salvo rare eccezioni, presenta un solo soggetto per volta. E come Joel-Peter accumula, sovrappone, compone, accosta con una attitudine vicina a Bernini, Paolo, proseguendo l’accostamento a Bernini, ci rimanda a L’estasi di Santa Teresa, forse la scultura più intensa di tutta la storia dell'arte. In qualsiasi modo si vogliano leggere, le composizioni (fatichiamo a definirle foto) dei nostri due autori ci portano in un mondo sognato, costruito, manierista nel senso della decostruzione e ricostruzione di un mondo onirico, certamente voyeuristico, nel senso della curiosità del vedere, che qui si trasforma nello stupore di due invenzioni che si incontrano per la prima volta, pur essendosi sfiorate in tante occasioni. Orari: da lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle 19.30; sabato dalle ore 15.30 alle 19.30. Galleria Minini, Via Apollonio 68, tel. 030383034, www.galleriaminini.it - [email protected] WAVE PHOTOGALLERY Dal 22 novembre 2014 al 7 gennaio 2015. “Collezione italiana” Amore per la fotografia. Sostegno all'arte. Collezionismo. La wavegallery corsini per la prima volta apre il suo archivio e presenta il 22 novembre una mostra interamente dedicata alla sezione italiana della sua collezione, costruita nel corso degli anni grazie alla partecipazione e condivisione del progetto da parte degli autori esposti. Fotografia storica, fotografia giovane; fotografia tradizionale, sperimentale, in bianco e nero e a colori; fotografia di ricerca, di impegno, di denuncia e di documentazione. Comun denominatore: Fotografia, con l'obbligo di “f” maiuscola. Dai grandi nomi storici (Gianni Berengo Gardin, Franco Fontana, Uliano Lucas, Giorgio Lotti, Ugo Mulas, Tazio Secchiaroli, Gian Paolo Barbieri, Francesco Cito, Pepi Merisio, Federico Garolla, Joe Oppedisano, Gianni Pezzani) fino alla nuova generazione più o meno sperimentale (Yossi Loloi, Mario Noto, Antonella Monzoni, Giovanna Magri, Alberto Frigoli, Alessandro Sicco): una collezione di ampio respiro, in grado di offrire un panorama nazionale sull'evolversi della fotografia a partire dall'analogico per arrivare fino al digitale. Un esempio di mecenatismo e un'indicazione di come strutturare una collezione da vedere, su cui riflettere e fare considerazioni. Orari: da martedì a venerdì, 10.00-12.00 e 15.00-19.30; sabato 15.00-19.30 Wave Photogallery, Via Trieste 32, tel. 0302943711, www.wavephotogallery.it, [email protected] 14 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE SPAZIO AREF Dal 22 novembre 2014 all’ 11 gennaio 2015 “La figura femminile nella pittura di Cesare Monti” Uno dei temi prediletti nella pittura di Monti è quello delle figure: quelle familiari, di adolescenti raffigurati in costume carnevalesco, di giovani modelle in posa con strumenti musicali e fiori. I soggetti sono dipinti con la consueta immediatezza, rapidamente abbozzati con caldi tratti pittorici, in pose accattivanti che creano un legame intrigante con l'osservatore. L’esposizione rimarrà aperta a ingresso libero fino all’ 11 gennaio 2015, dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 19.30, chiusa il 25 e il 26 dicembre 2014 e dal 1° al 4 gennaio 2015. Bresciano di nascita, Cesare Monti si trasferisce ben presto a Milano godendo dei benefici derivanti dal contatto con una realtà ricca di opportunità e stimoli artistici. Partecipa costantemente alla esposizioni dell’Accademia di Brera e della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, oltre che a quelle organizzate dalle galleria più prestigiose che gravitano intorno all’Accademia stessa. Pur non presenziando ai primi momenti di costituzione di Novecento, Monti ne segue la nascita e vi aderisce senza esitazioni, esponendo infatti alla Permanente nel 1926, all’interno di quella che viene considerata la mostra ufficiale di presentazione del gruppo, e partecipando a quasi tutte le manifestazioni milanesi ed estere del movimento. Alla fine degli anni ’20 la sua pittura manifesta segni di cambiamento, che determinano la sua uscita dall’esperienza di Novecento. Ovunque accettato e amato come onesto e amato professionista, riesce a superare indenne anche la sperimentazione degli anni ’30 e ’40 e ad esser rispettato per la serietà, l’assiduità della ricerca e il coraggio manifestato negli anni precedenti. La pittura è un’arte silenziosa. L’artigiano che l’ama, coglie il suo ritmo misterioso, e fa della vita un tutto armonioso. (Cesare Monti, da un’intervista del 1949) Dal 17 gennaio al 15 febbraio 2015. Inaugurazione sabato 17 gennaio alle 18.00. Osvaldo Vezzoli, “Labirinti” Orari: da giovedì a domenica, dalle ore 16.00 alle 19.30. Chiuso 25 e 26 dicembre 2014 e dal 1 al 4 gennaio 2015. Aref – Associazione Artistica e Culturale Emilio Rizzi e Giobatta Ferrari, Galleria di Spazio Aref, Piazza Loggia, 11f, tel. 0303752369, www.aref-brescia.it - [email protected] ASSOCIAZIONE ARTISTI BRESCIANI AAB Dal 29 novembre 2014 al 7 gennaio 2015 “Gli artisti bresciani e la grande guerra” Progetto scientifico La mostra, che si inaugura presso l’AAB il 29 novembre e presso la Queriniana il 2 dicembre, si inserisce nella serie dedicata allo studio e alla presentazione di singole figure di artisti o di particolari aspetti dell’arte bresciana tra Ottocento e Novecento. La mostra viene organizzata nell’ambito delle iniziative programmate dal Comitato provinciale di coordinamento delle iniziative commemorative nel centenario della Grande Guerra. In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale l’AAB intende ricordare con una mostra gli artisti bresciani che, chiamati alle armi, hanno documentato dal fronte episodi e momenti di vita militare; ma vuole anche allargare il campo d’indagine a quanti hanno testimoniato con le loro opere una partecipazione ideale o si sono adoperati, soprattutto a partire dal 1917 dopo Caporetto, nell’attività di propaganda. Si vuole inoltre dar conto, in maniera sintetica, dell’impegno posto da molti, negli anni del dopoguerra, nel ricordo dei caduti. Punto di partenza del lavoro di ricerca sono state le mostre organizzate a Brescia dalla Società per l’Arte in Famiglia nel 1916 allo scopo di aiutare gli artisti nel difficile periodo della guerra, nel gennaio 1919 a beneficio 15 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE dell’Associazione Mutilati e Invalidi di guerra e nel giugno 1919 con le opere di artisti bresciani soldati e degli artisti defunti. Nel percorso espositivo avranno uno spazio particolare Angelo Landi (Salò, 1879-1944) e Mario Lucini (Brescia, 1889-1919). Landi, richiamato tra il 1916 e il 1918 come caporale motociclista con il compito di addetto all’Ufficio Stampa e Propaganda del Comando Supremo Militare, ha realizzato infatti centinaia di opere (tra disegni, pastelli e olii) relative ai diversi fronti della guerra; Lucini, dopo una presenza come corrispondente del giornale «La Provincia» sul fronte francese tra il 1915 e il 1916, ha lavorato intensamente a Brescia alla propaganda producendo una serie di manifesti, vignette e disegni. Verranno inoltre esposte opere di Battista Barbieri, Paolo Cassa, Arturo Castelli Eliodoro Coccoli, Giuseppe Denti, Giovanni Fasser. Giuseppe e Tita Mozzoni, Giovan Battista Nodari, Emilio Rizzi, Teobaldo Roggero, Romolo Romani. Angelo Sala, Giacomo Sottini, Vittorio Trainini e Virgilio Vecchia, che saranno presentati in mostra con olii, disegni e acquerelli. Presso la Biblioteca Queriniana saranno esposti le opere a stampa e i giornali di trincea. Nel catalogo sarà inoltre raccolta documentazione fotografica anche di altri artisti che hanno prodotto opere nell’ambito tematico della mostra, suddivisa in quattro sezioni: dipinti e disegni, opere a stampa e giornali, opere di Mario Lucini e la decorazione della Casa del Combattente. Dal 10 al 28 gennaio 2015 “Antonella Giapponesi Tarenghi. Forma colore idea” A cura di Giovanna Galli. L’artista, che vive e opera a Rovato, per questa mostra “mette a punto un nuovo linguaggio astratto-geometrico di cui colore, linea, forma, ritmo compositivo, rappresentano l’ordito sul quale intreccia la trama del suo racconto. Un racconto di forte spinta emotiva che trae spunto dalle parole, intese come strutture primarie del pensiero e in quanto tali depositarie di quei concetti assoluti da cui prende forma la nostra personale visione del mondo. Parole estratte dal serbatoio di un immaginario condiviso, che indicano appunto sentimenti, valori, attitudini umane, vengono qui felicemente utilizzate nella loro stessa struttura grafica come argomento non soltanto narrativo, ma anche pittorico.” Orari: da martedì a domenica, dalle ore 16.00 alle 19.30 Associazione Artisti Bresciani AAB, Vicolo delle Stelle 4, tel. 03045222, www.aab.bs.it - [email protected] MOSTRE IN AUGURATE A DICEMBRE 2014 GALLERIA COLOSSI ARTE CONTEMPORANEA Dal 6 dicembre 2014 al 28 gennaio 2015 Leonardo Rota Gastaldi, “Rainbows” Quello che viene percepito è un effetto tridimensionale dato dalle infinite sfumature cromatiche della luce che vengono intrappolate nei variegati patterns d'onde luminose. Catturare le radiazioni luminose in una forma tangibile, esprimere artisticamente come essa viene filtrata dalle particelle dell'atmosfera e la sua capacità di diventare elemento di partecipazione emotiva di un contesto è, da sempre, una delle principali aspirazioni degli artisti: dalla luce diffusa di Piero della Francesca alla luce “divina” e atmosferica di Caravaggio, fino alle ricerche sulla luce dell'arte cinetica e programmata degli anni '60 che puntava a creare con essa effetti ottici illusori, destinati a sconvolgere la percezione. L'artista si pone come l'ideale prosecutore di queste ricerche, dell'intento di sperimentare e catturare le radiazioni luminose e i loro effetti. L'intento di Rota Gastaldi è quello di sondare il fenomeno di scomposizione della luce: l'artista vuole stimolare visivamente lo spettatore portandolo a sperimentare effetti inaspettati di luce, improvvise variazioni di colore che si creano spostandosi di fronte all'opera, veri e propri “arcobaleni” fatti di scie iridescenti. Con la padronanza della tecnologia delle onde interferenti di luce create con il laser per realizzare ologrammi dalle texture fantasiose oppure utilizzando il vetro-plexiglas fluorescente, l'artista studia il fenomeno della percezione della luce, in ideale continuità con le ricerche dell'arte programmata degli anni '60; il suo intento è quello di analizzare i fenomeni della realtà attraverso il progresso scientifico, ispirandosi alle ricerche di Bruno Munari sulla proiezione di diapositive a luce polarizzata. Proprio come Gastaldi, Munari utilizzava un ritrovato 16 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE della tecnologia come le lenti polarizzate per scomporre la luce in infinite vibrazioni cromatiche nei suoi Polariscopi (1954), ma sempre all'interno di una strutturazione di forme studiata e predefinita, come la griglia geometrica che scandisce le forme nelle opere dell'artista, per intraprendere un contatto analitico e disciplinato con l'arte, in grado di inglobarla nelle dinamiche sociali, in grado di unire artista e spettatore in una comune esperienza percettiva. Se l'industria è in grado di produrre ciò che fa vibrare le volumetrie dei pattern in scomposizioni cromatiche, che trasformano il materiale usato dall'artista in un mezzo per intrappolare la luce e studiarne le infinite variazioni, in un fenomeno che può ripetersi all'infinito – ogni volta che lo spettatore cambia la sua posizione di fronte all'opera – la creatività deve andare di pari passo col progresso scientifico che deve mettersi al servizio della creatività dell'uomo. Orari: Da martedì a sabato 10-12 e 15-19. Domenica su appuntamento. Galleria Colossi Arte Contemporanea, Corsia del Gambero, 13, tel. 030 3758583, cell. 338 9528261, [email protected], www.colossiarte.it SALONE VANVITELLIANO Dal 15 dicembre 2014 al 9 gennaio 2015 “L’arte della memoria” Qualunque istruzione si fonda sula memoria, sulla ricostruzione della storia che l’ha generata. L’identità dipende da questi avvenimenti, che poi si traducono in simboli. La memoria unisce il presente al passato e diventa auspicio per il futuro: perché si rinnovi la speranza o, al contrario, non si debbano ripetere gli stesi errori. Per questo non posiamo dimenticare ciò che accade quarant’ani fa, in piazza della Loggia. L’uomo ben sa quanto potrebbe costare dimenticare un passato di sangue, di violenza, di errori. Dimenticare costa. Ed è un costo che riguarda tutti: in particolare le nuove generazioni. E’ una ferita che ancora sanguina, priva com’è di colpevoli dal punto di vista giuridico, ma non storico, quella aperta quarant’ani fa in un piovigginoso mattino di maggio, coperto di ombrelli che nascondevano il cielo. Il nostro tempo e la nostra storia si divisero in maniera ineluttabile: di colpo, come un pugno nello stomaco, ci accorgemmo che il male non era un’astrazione, ma era vicino a noi con tuta la sua ferocia. E chi meglio dell’artista, senza turbare il silenzio doloroso e attrito, può strapare quel’evento definitivamente dal’archivio dei ricordi che ingialliscono, riproporlo nella sua brutalità e insieme sublimarlo per il sacrifico dell’innocenza inerme? L’estetica risarcisce la totale mancanza di etica che caratterizzò quel’incancellabile mattino e il tempo che lo precedete e seguì, di favoreggiamenti e depistaggi; il caos dei valori ritrova nella forma artistica un suo ordine. Scriveva Benjamin: “Nulla di ciò che si è verificato va dato perduto per la storia, ma solo al’umanità redenta tocca interamente il suo passato”. Redenta, dunque liberata. Pier Angelo Arbosti, Enzo Archeti, Dino Belini, Angelo Bordiga, Tiziana Cherubini, Roberto Formigoni, Laura Gasparini, Domenico Gabia, Mario Gilberti, Giancarla Lafranchi, Giusi Lazari, Eugenio Mombeli, Pinucia Nicolosi, Giani Quegia, Gianfranco Roveta, Luciano Salodini, Wiliam Vezoli, Laura Zani, Luigi Bertoli, Remo Bombardieri, Pierluigi Concheri, Angelo Faustini, Lino Sanzeni. Orari: da Lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 19.00. Sabato dalle 9.00 alle 12.30 Salone Vanvitteliano, Palazzo Loggia, agenda.comune.brescia.it 17 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE LICEO VERONICA GAMBARA Dal 16 dicembre 2014 al 16 febbraio 2015 “Scianchilla: il popolo dimenticato dei Gumuz d’Etiopia”, fotografie di Adelio Gregori. Mostra fotografica sui Gumuz, i più derelitti e marginali d’Europa. L’iniziativa, con le toccanti immagini, per la prima volta a Brescia, del fotografo bergamasco Adelio Gregori, vuole promuovere la conoscenza, sollecitare confronti e domande su cosa significhi essere considerati degli scianchilla, che in amarico significa “neri o schiavi”, sulle parti in ombra della globalizzazione, di cui i Gumuz sono il drammatico simbolo. Orari: Dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 18.00. Ingresso libero e gratuito. Aula Magna del Liceo Statale Veronica Gambara, Via Veronica Gambara, 3, tel. 030 3775005. ASSOCIAZIONE ARTE E CULTURA PICCOLA GALLERIA U.C.A.I ASSOCIAZIONE PER L’ARTE LE STELLE Dal 20 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 Alessandro Alghisi, “Dentro a la selva antica” La Chiesa di San Zenone all’Arco diventa un bosco. Per il suo intervento l’artista Alessandro Alghisi ha realizzato un’opera di 150 metri quadrati. Una sfida inedita per un disegno monumentale che trasforma l’antico ambiente della Chiesa, sede della galleria, in una selva maestosa e rigogliosa: simbolo della linfa vitale dell’universo e della capacità rigenerativa della natura. Alessandro Alghisi prosegue in questo modo la sua ricerca che, ricorrendo a una tecnica tradizionale, il disegno, lo esilia dai luoghi tradizionali riproponendolo in situazioni inaspettate e in ambienti e dimensioni non convenzionali. In occasione dell’inaugurazione realizzerà una parte del bosco dal vivo. Alessandro Alghisi disegna la figura umana dal vero, e coltiva il culto del segno. Queste due attitudini rappresentano il motore di una studio profondo della forma e del tratto, in un percorso di sintesi costante volto a raffinare gli elementi rappresentati, in un esercizio quotidiano che aumenti la potenza espressiva dell’opera. Esprimono efficacemente il significato di questa cifra stilistica le definizioni del dizionario della lingua italiana, alla voce SEGNO: 1. Elemento di qualsiasi natura, visibile o comunque percepibile, che sia indicazione o manifestazione di qualcos’altro; fig. lasciare il s., detto di ciò che provoca conseguenze durature, che perdura nel ricordo. 2. Elemento distintivo. 3. L’unità minima della comunicazione; simbolo grafico che rappresenta un oggetto, un concetto, un fenomeno. 4. Atto, parola, atteggiamento che rivela un modo di essere o manifesta una certa disposizione d’animo. 5. Cenno o gesto atto a comunicare qualcosa. Nel 2014 ha realizzato, tra l’altro, NUBES, un fregio alto dieci metri con figure umane affisso al soffitto della ex Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo di Brescia; GENESIS 2.0, due disegni di corpi delle dimensioni di quattro metri per due ciascuno, affissi permanentemente all’aperto in Piazza Vittoria a Brescia; EDEN, opera per la Collettiva Atelier Bartolini, Grande Miglio Castello di Brescia; FIGURES, personale presso Palazzo Todeschini a Desenzano del Garda (luglio) e presso Palazzo Callas di Sirmione (agosto); FESTIVAL DEL PAESE DIPINTO, un murales per il Festival artistico di Belprato. Il 10 maggio 2015 è in programma una personale presso il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera. Orari: da mercoledì a domenica dalle ore 16.00 alle 19.00. Ingresso gratuito. Associazione per l’arte Le Stelle, Vicolo San Zenone 4, tel. 030 2752458 / 335 1370696 , [email protected], www.artelestelle.it, www.ucaibrescia.it 18 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE MOSTRE IN AUGURATE A GENNAIO 2015 SALA SS. FILIPPO E GIACOMO Dal 9 al 25 gennaio 2015. Inaugurazione venerdì 9 gennaio 2015 alle ore 20.45. Matteo Biatta, “Una luce per gli ultimi” Afagnan e Tanguiéta sono divise da 700 chilometri e si trovano in due stati diversi dell’Africa occidentale, Togo e Benin, ma c’è un filo che le unisce: gli Ospedali costruiti sul finire degli anni sessanta dal Fatebenefratelli. L’ospedale di Afagnan venne inaugurato nel 1968, quello di Tanguiéta solo due anni più tardi, e da allora nelle due strutture vengono curati centinaia di pazienti all’anno; costituiscono gli unici punti di riferimento per popolazioni che, in alternativa, non avrebbero altra soluzione che affidarsi a stregoni di villaggio. Vedremo il caso di Rashid, bambino idrocefalo, su cui è stato eseguito un intervento per l’impianto di una valvola all’età di quattro mesi, mentre in Europa quest’intervento viene eseguito in tempi molto più rapidi. Insieme a lui incontreremo pazienti che vengono operati e curati per patologie che in Europa sono state debellate da decenni o, addirittura, non sono mai esistite. Le apparecchiature ospedaliere sono spesso obsolete, scarti provenienti da strutture europee e già mantenere un’accettabile condizione igienica tra i pazienti è una sfida quotidiana. I grandi giardini che caratterizzano entrambe le strutture non sono un ornamento, ma una necessità: i pazienti accompagnano al pronto soccorso il loro familiare e gli vivono accanto per tutto il periodo della degenza. Arrivando, spesso, da villaggi distanti centinaia di chilometri con mezzi di fortuna e trovandosi in condizioni di povertà assoluta, questa è l’unica soluzione disponibile. Tra loro ci sono cristiani e musulmani che convivono senza nessun attrito, affratellati dalla situazione di estrema difficoltà in cui vivono, condizione spesso inimmaginabile nel nostro continente. Matteo Biatta ha trascorso tra queste persone ventisei giorni, fotografando interventi chirurgici, reparti di degenza, terapie intensive e trascorrendo del tempo con i parenti che vivevano sotto un folto gruppo di manghi, nel cortile dell’Ospedale di Tanguiéta. Attraverso le immagini faremo un viaggio per scoprire l’incredibile dignità con la quale affrontano la malattia, senza cedere alla rabbia ma cercando una sempre nuova speranza di un domani senza dolore. Orari: dal martedì al venerdì dalle 17 alle 20; sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 21. Sala SS. Filippo e Giacomo, Via delle Battaglie 61/A, tel. 339 7208234, [email protected] ab/arTE GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Dal 10 gennaio 2014 al 7 febbraio 2015 Francesco De Prezzo:, “La coscienza di sé” L’impatto con la pittura di Francesco De Prezzo è avvenuto attraverso una mail. Proprio per questo, forse, ne rimango impressionato giacché non avrei dovuto esserlo: l’arte va vissuta. A fronteggiarmi un vortice di sensazioni nella forza di gesti virtuali, nella sintesi del bianco nero in una linea, nel piacere di una fotografia che la distanza galattica tra una scatola di pixel e la luce riflessa negli occhi non riescono a distrarmene pur nell’azzeramento dislocante percepibile. In altre parole l’illusione sullo schermo di simultanee intuizioni come se quella pittura s’espandesse nell’area visiva. Le immagini, infatti, sembrano muoversi lungo una linea disegnata con pastello e cemento su tela ambientata in uno spazio architettonico bianco e minimalista della Ylium Gallery di Londra, e l’interpretazione si fa evento reale di un talento che ha ben saputo proporsi attraverso elementi rappresentativi differenziati e di particolare rilievo in questa contemporaneità artistica che ha appeso i pennelli in soffitta e pensa di poterne fare a meno. Non così per De Prezzo che si muove nell’informale riferibile a Vedova e all’espressionismo astratto riconducibile a Barnett Newman, e che nel connubio tra le diverse arti, dai video alle performance, dalle installazioni alla musica, dalla fotografia al digitale, tiene la pittura in debito conto e usa anche le stesse mani a dipingere, a suon di musica verrebbe da dire a guardare il video di pittura d’azione, dove opera su grandi tele con l’istinto liberatorio di energie interiori che affida a prospettive reversibili della pittura 19 MOSTRE NEI MUSEI E NELLE GALLERIE D’ARTE gestuale. Visitando il suo studio emerge la ricerca sul “confine” psichico che concepisce analizzando gli aspetti immateriali della pittura e la proposizione corporea all’estremo come nella performance “Act to suspace”, sospeso a una gru nel vuoto, o nei video dove lo spazio di una tela diventa mezzo di consapevolezza del “limite”, come luogo in cui trasporre la determinazione di raccontarsi, quando “il dolore non intende prestare ascolto alla ragione, perché il dolore ha una sua propria ragione che non è ragionevole”, scrive Milan Kundera. E’ l’ossessione di quanto più il nero è presente e più il bianco è leggero ad accogliere tracce di rosso vivificante, tra nuovi vincoli e nuove ombre che delineano la sua poetica come nella fisicità di un san Sebastiano o nell’urlo di Munch. E’ il confronto con la realtà che conquista in Francesco De Prezzo la dimensione della forza espressiva esistenziale comune a tanti giovani tra sogni e turbamenti, teatralizzando a volte i propri sentimenti nella teoria junghiana dell’inconscio collettivo, ma l’animo è quello buono e la creatività ne è il collante, per far emergere il pensiero affrancato dalla soggettività nella coscienza di sé, magari ascoltando “Here comes the rain again” degli Eurythmics nell’arrangiamento degli Hypnogaja. Orari: da giovedì a sabato: 9.30-12.30 e 15.30-19.30. Galleria d’arte moderna e contemporanea ab/arTE, Vicolo San Nicola 6, tel. 0303759779, cell. 338 4429564 [email protected], www.abarte.it L’Infopoint Turismo Comune di Brescia non si assume alcuna responsabilità per quanto riguarda eventuali variazioni di programma. Per segnalazioni di mostre da inserire nel Calendario, Vi preghiamo di contattarci entro il 12 e il 28 del mese. Infopoint Turismo Stazione Piazzale Stazione, 25122 Brescia Tel. +39 030 8378559 [email protected] Aperto tutti i giorni: 9.009.00-13.00 e 13.3013.30-17.30 Infopoint Turismo Piazza Duomo Via Trieste 1, 25121 Brescia Tel. +39 030 2400357 [email protected] Aperto tutti i giorni: 9.009.00-13.00 e 13.3013.30-17.30 20
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