Si avverte che gli incaricati alla diffusione non possono essere appartenenti alla Polizia di Stato né a Forze dellʼOrdine. In ragione di ciò vi invitiamo a segnalare anomalie rispetto a quanto sopra. Periodico Ufficiale Nazionale della CONSAP - C.N.P.S. anno XVI numero 07/09 Settembre 2014 - Registrazione Tribunale Civile Roma n. 542/99 CONSULTA NAZIONALE POLIZIA STRADALE Il comparto sicurezza unito nella protesta SINDACATO MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVO DELLA POLIZIA DI STATO Convenzioni Convenzione 3 Sommario Sommario Consap Magazine 2012 COPERTINA DIRETTORE RESPONSABILE Massimo DʼAnastasio [email protected] POLIZIOTTI CONTRO IL GOVERNO, SBLOCCO IMMEDIATO DEL TETTO SALARIALE PER RICONOSCERE IMPEGNO E RESPONSABILITÀ COORDINATRICE DI REDAZIONE: Elisabetta Ricchio CAPOREDATTORE INSERTO POLIZIA STRADALE: Marco Di Ceglie EDITORIALE Perchè abbiamo deciso di scioperare? DIREZIONE EDITORIALE www.consapnazionale.com Consap Segreteria Generale Nazionale Via Nazionale, 214 - 00184 Roma Tel. 06 47825541 Fax 06 47825538 [email protected] SEGRETERIA DI REDAZIONE: Cinzia Ravaglia PHOTO EDITOR Cristiano Pedrocco CONCESSIONARIA ABBONAMENTI Diffusione & Comunicazione Srl Via Palladio, 5 - 20135 Milano Tel. 02 58431268 Fax 02 58449956 INFORMAZIONE PER ABBONAMENTI Tel. 02 58431268 Per le quote abbonamenti: Abbonamento ordinario 62.00 euro Abbonamento sostenitore da 82.00 euro &nb sp: Abbonamento per appartenenti Forze di Polizia 42.00 euro Prezzo della rivista 8.00 euro Numero arretrato 10.00 euro Registrazione Tribunale Civile di Roma n. 542 del 01/11/1999 Stampa: Macofin srl - Roma [email protected] Immigrazione e Tbc: Consap lancia una class-action contro il Ministero dell'Interno Tbc, poliziotti contro Alfano. Lega: «Solidali» Tbc no grazie, il sindacato di polizia Consap rilancia Ora tutti ad inseguire la Consap Adnkornos, Innocenzi (Consap): "Non vogliamo trattamenti di favore" Il prologo della protesta era stato la manifestazione di luglio a Milano Sicurezza: al Segretario Generale Consap Giorgio Innocenzi il premio Cartagine 2014 Sicurezza integrata: ricetta possibile in tempi di spending review? Iniziativa per preservare la memoria delle vittime delle Forze dell'Ordine La rivista Libera voce di polizia italiana intervista Giorgio Innocenzi L'INTERVISTA Centro Polifunzionale dove nasce la professionalità della Polizia di Stato Autunno caldo, l’ordine Pubblico si adegua, telecamere e spray antiaggressione Roberto Sgalla Nuovo Direttore Centrale delle Specialità di Polizia Piano nazionale della sicurezza stradale Orizzonte 2020 Codice della strada, la Commissione Trasporti approva la legge delega Rischio di collasso per la sicurezza e per la tenuta democratica Si avverte che gli incaricati alla diffusione non possono essere appartenenti alla Polizia di Stato né a Forze dellʼOrdine. In ragione di ciò vi invitiamo a segnalare anomalie rispetto a quanto sopra. Spending review e tagli dei presidi, nessun risparmio dalla chiusura Simulatori di guida, le nuove tecnologie al servizio della sicurezza stradale Unificazione delle Forze di Polizia, la proposta della Consap giudicata Commissariati solo ore ufficio, il Questore di Roma chiude notte e festivi La gente in piazza per il ritorno a casa dei nostri marò 5 8 12 14 17 18 19 20 23 25 26 28 34 41 42 50 52 55 56 58 60 62 Editoriale Consap Magazine 2014 5 Protesta del comparto sicurezza difesa e soccorso pubblico. Perchè abbiamo deciso di scioperare Giorgio Innocenzi Segretario Generale Nazionale Consap L’annuncio dello sciopero delle forze di polizia, contro il blocco degli stipendi era l’unico modo per richiamare l’attenzione del governo sul tema della sicurezza che per anni è stati disatteso dai governi di destra, centro e sinistra che si sono alternati alla guida del Paese. La Consap da tempo rivendica per i poliziotti (purtroppo per troppo tempo restando inascoltata) l’esercizio regolamentato del diritto di sciopero. La scomposta reazione del presidente del Consiglio, Matteo Renzi che si è detto disponibile ad un incontro, ma “non ai ricatti” dimostra chiaramente la scarsa conoscenza della grave situazione cha attraversa l’universo in divisa. Sono anni che le forze di polizia e i poliziotti subiscono tagli e mortificazioni. La nostra iniziativa non è finalizzata a chiedere un aumento dello stipendio, ma solamente ad ottenere lo sblocco del tetto salariale, ossia il trattamento economico connesso all’anzianità maturata e alla qualifica ricoperta, che da quattro anni ci viene negato, senza recupero. Dovrebbe essere chiaro a tutti che al mutare della qualifica corrispondono funzioni, oneri e responsabilità progressivamente maggiori e più ampie, particolarmente pregnanti dato il lavoro che svolgiamo. Il Presidente del Consiglio invece di tentare di intimorirci garantisca il rispetto dell’impegno assunto dal suo governo nel Def (il Documento di economia e finanza) laddove è previsto che si sarebbero attuati i contratti. Il tempo delle chiacchiere è finito. Adesso basta è ora di scendere in piazza! Abbiamo atteso invano che l’ultimo Consiglio dei Ministri, prima della pausa estiva e poi il primo, dopo la pausa estiva, si pronunciasse sul blocco. Anche solo un accenno, una parola, vera, sincera, sulle sorti delle donne e degli uomini della Polizia di Stato. Ma nulla. Sblocca Italia? Il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’Interno a chi vogliono darla a bere? Vogliono far ripartire l’economia annientando i consumi, bella ricetta, complimenti! Noi crediamo che il tanto atteso autunno caldo, tanto sbeffeggiato e dichiaratamente non temuto dal premier Matteo Renzi, sia arrivato! Il Salento una terra affascinante e ricca di tradizioni, miti e leggende, costruzioni antiche, il gusto unico della cucina di mare e di terra e meta di decine di migliaia di turisti che ogni anno scelgono il Salento per trascorrere le vacanze estive cullati dal vento e baciati dal sole. Grazie alla sua splendida posizione geografica ha molti chilometri di costa, partendo da Santa Maria di Leuca l'estrema punta del Tacco d'Italia, e spostandosi lungo il versante Ionico la costa è prevalentemente bassa, lunghe e belle distese di sabbia fine e dorata che scivolano dolcemente in un mare dalle sfumature incredibilmente turchesi; il clima è tipico mediterraneo, mite, caldo e umido, l'estate è molto lunga, solitamente va da maggio a ottobre. e n o i z n e v Con Tra le tante spiagge ce n'è una in particolare che si è meritata l'appellativo di Maldive del Salento. Si trova sul litorale ionico, a Marina di Pescoluse e prende il nome di uno degli stabilimenti balneari della spiaggia. E' caratterizzata da spiaggia bianca finissima, bassi fondali e isolotti che emergono dal mare, acque cristalline circondata da vegetazione e ginepri; una volta giunti la sensazione è quella di trovarsi su una lontana spiaggia esotica, si può godere di una straordinaria pace e relax, e di svariate attività...E' senz'altro un luogo in cui è obbligo potersi immergere e farci un bel bagno almeno una volta nella vita… 8 Primo piano Consap Magazine 2014 Immigrazione e Tbc: Consap lancia una class-action contro il Ministero dell'Interno La Consap in piena estate, nelle ore più calde della protesta contro l’operazione Mare Nostrum, ha monitorato la situazione dal punto di vista delle tutele sanitarie per il personale impegnato nell’operazione umanitaria, raccogliendo tutta una serie di problematiche legate alla scarsità di presidi di prevenzione, che vedevano finanche i poliziotti messi in subordine e quindi maggiormente a rischio rispetto ai militari. La cosa più eclatante era legata alla fornitura di mascherine per prevenire possibili contagi, con i militari dotati di maschere a filtri ed i poliziotti in possesso di semplici mascherine chirurgiche, definite ironicamente dai colleghi “le mascherine di Zorro”. Questa attività di monitoraggio ha anche fatto emergere una serie di positività fra il personale ai controlli anti tbc, ma soprattutto l’insufficienza dei test di controllo da parte del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Forti dei dati in nostro possesso in ordine alle problematiche riscontrate, come sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato, abbiamo lanciato una class action contro il Ministero dell’Interno, che cosa era successo? Che migliaia di colleghi della Polizia di Stato, ma anche dei Carabinieri, delle altre forze dell’ordine, sono stati impegnati in servizi di accoglienza o gestione a vario titolo dei migranti. Inevitabilmente questi migranti vengono da luoghi dove esistono e resistono determinate malattie che qui in Italia erano completamente scomparse. E tra queste c’è la tubercolosi. Le statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), riferiscono che in Italia ci sarebbe un morto al giorno per la tubercolosi: ebbene ad oggi abbiamo circa 40 poliziotti che sono risultati positivi al test di Mantoux, che è quella macchinetta, che quando eravamo più piccoli facevamo a scuola, fa 4 buchini, e quella fa la spia, perché se sei stato a contatto con la tubercolosi si gonfia e si continua a pag. 11 irrita tutta la parte accanto. Più di 40 colleghi sono risultati positivi. Ora la cosa che ci sembrava strana, in televisione, ma anche dal vivo, quando vedevamo gli uomini della marina che erano sulle navi ad accogliere i migranti con gli occhialetti, la tuta bianca, la maschera con il filtro e i guanti, e poi vedevamo i colcontinua a pag. 11 leghi inizialmente, con i guantini e con la mascherina quella del dentista. Le testimonianze raccolte poi fra nostri iscritti che avevano fatto ritorno dall’operazione hanno confermato queste perplessità, infatti l’eccezionalità e la complessità dell’operazione che costa ai cittadini circa 10 milioni di euro, determinava frequenti momenti di contatto fra le popolazioni in fuga da guerra e malattie ed il personale in divisa. A questo punto si rendeva necessaria un’azione sindacale per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e degli organi preposti. La Class Action dei poliziotti abbandonati dallo Stato. L’amministrazione, dopo avere protestato perché la Consap si stava impegnando fortemente in questa battaglia, per un’operacontinua a pag. 10 03-SET-2014 da pag. 7 Quotidiano Roma Direttore: Gian Marco Chiocci Lettori Audipress 228000 art EVIDENZA 33 10 Consap Magazine 2014 zione che senza mezzi termini abbiamo definito inutile e farraginosa, ha iniziato a far spuntare le mascherine con il filtro, che sono le uniche che ti possono dare un minimo di difesa. Attenzione, parliamo di tubercolosi, ma ci sono malattie ancora peggiori! C’è il meningococco, c’è l’Ebola, che non sappiamo in realtà come poter gestire. E va anche detto che un poliziotto infettato, spesso rientra in servizio prima di aver saputo l’esito dell’esame e ancor prima rientra in contatto con la propria famiglia e diventa a sua volta un involontario vettore di infezione! Allora che cosa abbiamo fatto? Ci siamo messi d’accordo con l’associazione per la difesa del cittadino Assotutela, che difende appunto i diritti dei consumatori esponendo le nostre preoccupazioni e cosi è nata questa idea Primo piano volta a tutelare realmente i colleghi e le colleghe. Intendiamo chiamare in causa il Ministero per sapere con certezza quali sono le difese che l’amministrazione dice che i poliziotti dovrebbero avere. Quali quelle realmente a disposizione di chi è impegnato a vario titolo, comprendendo in essi anche il personale a bordo dei pullmann per il trasporto verso i Cie e per la vigilanza degli stessi in Mare Nostrum e nella attività coi migranti. E leggiamo che nelle disposizioni c’erano le mascherine, la tutina bianca e tutto il resto, diciamo, degli apparati dispositivi in dotazione personale. La polizia non li aveva quasi mai. Per questo motivo abbiamo messo su questa class action che purtroppo ha avuto poco risalto, perché è scomoda. Allora abbiamo organizzato una conferenza stampa Migranti: Agenti allo sbaraglio, contagio Tbc. Consap e Assotutela promuovono una class action contro il Viminale Una class action contro il ministero dell’Interno per la mancata tutela ai poliziotti impegnati nell’operazione Mare Nostrum, molti dei quali avrebbero contratto la Tbc. L’hanno presentata questa mattina il sindacato Consap e l’associazione Assotutela, sottolineando che vi potranno aderire tutti i poliziotti impegnati in Mare Nostrum o in attività correlate con i migranti che hanno patito danni sanitari a vario titolo. «Sembra che l’attenzione data alle forze dell’ordine impegnate nell’operazione Mare Nostrum sia inversamente proporzionale all’attenzione data ai migranti: sempre più attenzione a chi arriva in Italia e sempre meno a chi l’Italia la difende e ne garantisce la sicurezza – ha affermato il segretario del Consap Giorgio Innocenti – Ed è questo è il motivo per cui il numero dei poliziotti impegnati nelle operazioni di accoglienza profughi, contagiati dalla Tbc o risultati positivi al test di Mantoux, sta aumentando in maniera preoccupante». Secondo il sindacato, la «profilassi per la salvaguardia e la tutela dei poliziotti non solo è insufficiente ma anche ben al di sotto degli standard di altri paesi». Vi sarebbe stata infatti, ha detto l’avvocato Luisa Cicchetti di Assotutela, «da parte degli organi preposti una reiterata violazione della normativa in materia di protezione del personale, con un danno alla salute, morale e biologico del soggetto colpito e della propria famiglia, ma anche erariale ed economico in un paese dove la Sanità ha già ritardi cronici». Di qui la decisione di promuovere la class action. «A maggior ragione adesso, con l’avanzata del virus Ebola, ben più preoccupante di Tbc e Scabbia, la tutela di tutti i poliziotti, e quindi dell’intera cittadinanza, non può più attendere – ha sottolineato ancora Innocenzi – Spiace constatare come tutto ciò si poteva evitare qualora il ministero si fosse ‘disturbatò a ‘leggere se stessò, e cioè le diverse circolari e raccomandazioni da attuarsi in favore degli operatori delle forze di polizia i quali per la molteplicità ed eterogeneità dei servizi che sono chiamati a svolgere possono essere esposti a potenziali rischi biologici». Presente alla presentazione della class action anche Alberto Mancini, poliziotto risultato positivo alla Tbc in servizio al Servizio centrale per l’immigrazione. «Spero che la mia disavventura – ha detto – possa servire da monito affinchè non si ripresentino più problemi di questo tipo nelle case dei poliziotti Italiani”. Domani mattina il presidente di Assotutela Maritato presenterà una denuncia-querela nei confronti del direttore Centrale Dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere Giovanni Pinto. Primo piano Consap Magazine 2014 11 Tbc, sempre più agenti polizia contagiati Il sindacato annuncia una class action Una class action contro il ministero dell'Interno: la annuncia il sindacato di Polizia Consap, insieme ad Assotutela, "in difesa dei diritti dei poliziotti impegnati nell'operazione Mare Nostrum e contagiati dalla Tbc". La Consap (Confederazione sindacale autonoma di Polizia) "non ci sta - si legge in una nota firmata dal segretario generale Giorgio Innocenzi - a vedere costantemente in aumento il numero dei poliziotti impegnati nelle operazioni di 'accoglienzà profughi contagiati dalla Tbc. Sono ormai decine i poliziotti infettati, mentre la tutela che il Ministero garantisce presso la nostra sede all’interno della Questura di Roma e stiamo raccogliendo centinaia di adesioni dei colleghi, anche grazie a quegli organi di stampa che hanno dato risalto all’iniziativa. Il numero di colleghi entrati in contatto con il virus sono diventati tanti e molti ci stanno contattando e vogliono i danni, perché la paura, la preoccupazione di tornare a casa con la tua bambina piccola e sapere di essere stato in contatto con la tubercolosi perché l’organismo per cui lavori non ti ha protetto per come doveva, sicuramente dà fastidio, da molto fastidio. Dopo questa class action che abbiamo fatto il 7 agosto, il ministero nel giro di due giorni ha diffuso un vademecum con delle belle slide per informare i colleghi e dire che: "No! Attenzione! Quello che ci vuole sono guantini, mascherina, occhialini e tutina" e ha emanato una circolare in cui demanda la responsabilità della fornitura di questi dispositivi di protezione ai questori, cosa di per se giusta, se non fosse che il questore ha già difficoltà a reperire questi strumenti, perché dovrebbero essere dati al sanitario provinciale della polizia, ma in tanti casi ancora non sono stati distribuiti. L’incontro con Alfano c’è sta- agli uomini impegnati nelle operazioni è praticamente nulla. Per questa ragione, in collaborazione con Assotutela, che da sempre difende i diritti dei cittadini, la Consap ha deciso di promuovere una class action contro il ministero dell'Interno, dopo averlo diffidato, per non aver garantito e quindi anzi aver posto a serio pericolo epidemiologico, la salute dei poliziotti e quella dei loro familiari". L'iniziativa verrà illustrata in una conferenza stampa che si terrà giovedì prossimo, 7 agosto, a Roma. Sarà presente anche, "in qualità di dirigente sindacale della Consap, uno dei poliziotti risultato positivo, ma adesso non più infettivo, al test della Tbc". to precedentemente, abbiamo interpellato più volte il ministero e nello specifico il direttore dell’immigrazione, il dottor Pinto, che è quello che noi stiamo cercando di stimolare. Noi non siamo polli da batteria. Noi abbiamo oltre la nostra dignità personale anche la dignità professionale e le nostre famiglie che ci aspettano. Se lo Stato ci chiama noi andiamo, ma lo Stato che ci chiama ci deve dare anche gli strumenti per poter fare bene e in sicurezza il nostro lavoro. Degne di una revisione appaiono anche le procedure di controllo sanitario sui migranti, queste poste in essere dall’Esercito, infatti sulla nave dove spesso ci sono oltre mille migranti, è previsto solo un controllo velocissimo, e potremmo dire anche un po’ sommario, da parte di un medico, che vede se ci sono evidenze tali da fare isolare questa persona, successivamente poi vengono presi in carico nei centri dove vengono svolte delle visite, ma si parla di virus, batteri, vibrioni, tutte cose che hanno fatto penare la scienza per circa 1800 anni prima di essere isolate, perché si vedono soltanto con determinati strumenti. Per cui abbiamo centinaia di casi di scabbia. Di scabbia non si muore, però beccarla è brutcontinua a pag. 13 12 Consap Magazine 2014 Primo piano Tbc, poliziotti contro Alfano. Lega: «Solidali» Consap annuncia una class action, in difesa dei diritti degli agenti impegnati nell'operazione Mare Nostrum: il governo non dà alcuna tutela e sono sempre più numerosi i poliziotti contagiati. Una class action contro il ministero dell'Interno: l'ha annunciata il sindacato di Polizia Consap, insieme ad Assotutela, «in difesa dei diritti dei poliziotti impegnati nell'operazione Mare Nostrum e contagiati dalla Tbc». In una nota firmata dal segretario generale Giorgio Innocenzi, si precisa che la Consap, Confederazione sindacale autonoma di Polizia, «non ci sta a vedere costantemente in aumento il numero dei poliziotti, impegnati nelle operazioni di "accoglienza" profughi, contagiati dalla Tbc. Sono ormai decine i poliziotti infettati, mentre la tutela che il Ministero garantisce agli uomini impegnati nelle operazioni è praticamente nulla. Per questa ragione, in collaborazione con Assotutela, che da sempre difende i diritti dei cittadini, la Consap ha deciso di promuovere una class action contro il ministero dell'Interno, dopo averlo diffidato, per non aver garantito e quindi anzi aver posto a serio pericolo epidemiologico, la salute dei poliziotti e quella dei loro familiari». L'iniziativa verrà illustrata in una conferenza stampa giovedì a Roma, conferenza alla quale sarà presente anche, in qualità di dirigente sindacale della Consap, uno dei poliziotti risultato positivo al test della Tbc, ma ora non più infettivo» La protesta dei poliziotti ha immediatamente avuto il sostegno della Lega Nord: «Solidarietà totale e pieno appoggio» sono stati espressi dai deputati Nicola Molteni e Davide Caparini che sostengono l'azione collettiva «in difesa dei diritti dei poliziotti impegnati nell'operazione Mare Nostrum e contagiati dalla Tbc». Ieri ci sono stati altri 1.300 sbarchi in Puglia. «E il rischio sanitario continua e aumenta - hanno dichiarato i due rappresentanti del Carroccio- : il governo se ne fotte dei pericoli a cui sta esponendo le nostre forze dell'ordine. Oggi l'accoglienza a una clandestino costa il doppio di quanto è riconosciuto a un poliziotto. Non è un paese civile». I due parlamentari hanno ribadito che non è ammissibile che, mentre si regalano 20milioni di euro di risarcimenti ai carcerati e 1.200 euro a ogni clandestino in arrivo, il governo tagli risorse alle forze di polizia e le esponga ai rischi di Tbc e altre malattie. «E' odio- so pensare che Renzi e Alfano abbiano ridotto e mortificato i nostri corpi militari e di polizia alla stregua di "camerieri" dei clandestini. I ministri dell'Interno e della salute stanno pericolosamente sottovalutando i rischi sanitari, che sono già realtà». Piena approvazione quindi alla contromossa di sindacati e associazioni. «Siamo dalla parte degli onesti, rinnegati e traditi dal governo Renzi». Primo piano to: un insetto che ti scava i tunnel sotto la pelle prima di cacciarlo via ce ne vuole! In un sistema sanitario come il nostro, che già ha delle difficoltà, questo sovraccarico è diventato qualche cosa di difficile da gestire e lo sarà sempre di più. L’incidenza sui migranti di malattie infettive è di circa 15 volte in più rispetto a una persona che vive in Italia: si tratta di percentuali molto alte. Sono involontari vettori, su questo non c’è dubbio, ma lo sono. Ci hanno spiegato che l’Ebola ha un tempo di incubazione di circa tre settimane. Poniamo che salga sul barcone una persona che l’ha appena preso, il viaggio dura uno o due giorni, ha tutto il tempo di poter infettare le altre persone, questi arrivano in Italia, apparentemente non sembrano avere nulla, perché diciamo ancora il tempo non è passato e dopo un paio di settimane iniziano a manifestare questi sintomi. L’allarme lanciato dalla Consap, che insieme ad Assotutela, ha lanciato una class action contro il Ministero dell’Interno per omessi controlli sanitari ed il mancato rispetto dei protocolli sanitari e delle stesse direttive ministeriali ha spinto, in tutta fretta, il Dipartimento della Pubblica Si- Consap Magazine 2014 13 curezza a diffondere un vademecum illustrato contenente le “misure igienico-preventive nei servizi di assistenza, soccorso e scorta a migranti”. La tardiva diffusione del vademecum riconosce la bontà della nostra iniziativa e la legittima e sacrosanta preoccupazione dei poliziotti impegnati nella delicata e defaticante opera di accoglienza degli immigrati di contrarre qualche elemento patogeno di malattie infettive. Il vademecum prevede una serie di dispositivi di protezione individuale che sinora, nella stragrande maggioranza delle Questure d’Italia, non sono state fornite al personale. Parimenti, sinora, al personale non erano state mai fornite informazioni dettagliate sui rischi e le modalità operative da porre in essere in situazioni di rischio. Si tratta di un primo, significativo risultato ascrivibile esclusivamente alla caparbia determinazione della Consap. Avanti dunque con la raccolta della adesioni alla class action per far ottenere i giusti indennizzi al personale sinora impiegato senza i previsti dispositivi di protezione e per garantire nei futuri impieghi operativi il rispetto delle procedure. continua a pag. 14 Immigrati: Consap, a Palermo protocolli di sicurezza non applicati ai poliziotti Roma, 8 ago. "A Palermo non vengono applicati i protocolli di sicurezza per gli operatori di Polizia impegnati negli sbarchi. Il questore ci spieghi il perché". Lo afferma in una nota Domenico Milazzo, segretario provinciale del sindacato di Polizia Consap di Palermo che ha proposto una class action contro il ministero dell'Interno per i danni subiti dai colleghi contagiati. "I protocolli per l'accoglienza dei migranti prevedrebbero altre dotazione per i poliziotti - spiega Milazzo - oltre a guanti e mascherine, anche le tute bianche e gli occhiali per accogliere i migranti. Altro che tranquilli, i poliziotti sono sempre più preoccupati della situazione. Proprio oggi, del resto, l'Oms ha dichiarato l'emergenza internazionale per Ebola. Milazzo sottolinea che "non vi è stato alcun procurato allarme da parte della Consap in merito alle assenze dei poliziotti di Palermo", che "il nostro comunica- to si riferiva chiaramente agli operatori della Questura e non a quelli di altri reparti di Palermo. E - spiega - come ha confermato una stessa nota della Questura di Palermo, i poliziotti che fanno servizio in Questura presenti al porto erano assenti al 70%, che non è un dato per nulla fisiologico". "I colleghi del reparto mobile - continua il sindacalista - più frequentemente impegnati in queste attività, erano presenti al molo. Ma quelli della Questura, normalmente impegnati in servizi di altro tipo invece no. In questi ultimi, probabilmente, la paura deve essere stata più forte, paura di essere contagiati e di contagiare le loro famiglie". La Consap, intanto, "con riguardo alla class action contro il ministero nei prossimi giorni si recherà ufficio per ufficio a raccogliere le adesioni dei colleghi contagiati che intendono essere risarciti per i danni fisici e psicologici che hanno subito o che potranno subire perché non hanno goduto delle necessarie protezioni durante le attività con i migranti", conclude. 14 Consap Magazine 2014 Intanto l’Amministrazione è corsa ai ripari anche se non come ci saremmo aspettati, infatti ha diramato una serie di comunicati informando che i test hanno fatto registrare l’insorgenza di un rischio fisiologico, snocciolando percentuali, mentre il Direttore Centrale dell’Immigrazione e della Polizia della Frontiere ha finanche messo in dubbio la buona fede di Assotutela che a suo dire lo avrebbe nel mirino per altre questioni: fumo agli occhi. Però forse qualcosa di poco efficace in questa operazione c’era se è vero che lo stesso Ministro Angelino Alfano, parlando alla Commis- Primo piano sione Europea ha ottenuto la sospensione entro novembre dell’operazione Mare Nostrum a totale carico dell’Italia, con un subentro da parte dell’Europa dell’iniziativa Frontex plus, che però al contrario di Mare Nostrum si sta configurando come una frontiera in mare del sud Europa, evidentemente anche i nostri partners europei pensano che l’Italia si sia esposta ad un rischio eccessivo andando ben oltre le sue competenze. Noi ci auguriamo solo che nessun operatore in divisa ne abbia a patire troppo. Igor Gelarda Tbc no grazie, il sindacato di polizia Consap rilancia: “40 su mille positivi è un dato ufficiale,. La nostra Amministrazione smentisce se stessa” “Possiamo solo registrare il fatto che l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza continua a smentire se stessa” questo il commento della Segreteria Generale del sindacato di polizia Consap al tentativo della Direzione Centrale di Sanità di gettare acqua sul fuoco in ordine al rischio tbc in Italia rilanciato dal blog di Grillo. “Il leader del Movimento 5 stelle – spiega Igor Gelarda dirigente della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia – ha dato risalto ad una nostra denuncia pubblica che ha portato al lancio di una class action contro il Ministero dell’Interno che stiamo promuovendo in collaborazione con Assotutela, dopo che siamo stati messi a conoscenza che 40 poliziotti erano risultati positivi al test tbc-mantoux, su mille controlli effettuati. Quindi non di allarme ingiustificato si tratta, ma di una comunicazione ufficiale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ai sindacati di polizia”. “Giocare con le parole tra positività ed infettività – prosegue Gelarda – non può certo rassicurare quei circa 50 mila colleghi e colleghe che in tutta Italia sono entrati in contatto con i migranti, dopo che sugli stessi era stato effettuato un sommario controllo sanitario, quindi il rischio per quanto ci riguarda è tutt’altro che sotto controllo, ma anzi ormai è esteso dalle poche migliaia dell’operazione Mare Nostrum a tutto quel personale che in queste ore sta scortando i migranti in tutta Italia”. “Allora chiediamo ai nostri medici; se su mille controlli abbiamo avuto 40 positività, quante ne avremo dopo che tutti i 50 mila colleghi avranno potuto fare il test? Sappiamo che chi è positivo non è infetto e che la malattia può rimanere latente – conclude il segretario generale del sindacato Igor Gelarda - ma un dato è certo chi è positivo al test Mantoux lo rimane per tutta la vita, non esistono terapie in grado di debellarlo ed è potenzialmente un portatore di infezione”. Primo piano Consap Magazine 2014 15 Poliziotto contagiato dalla Tbc: il caso finisce in Procura. Pronto l'esposto del sindacato Il caso del poliziotto romano che, dopo essere stato in contatto con i profughi sbarcati lungo le coste del Sud è risultato positivo al batterio della Tbc, finisce in Procura. È Assotutela, l'associazione per la tutela del cittadino, a denunciare la vicenda, attraverso l'avvocato Luisa Cicchetti, mentre la Consap, Confederazione sindacale autonoma di Polizia, in una nota firmata dal segretario generale Giorgio Innocenzi, ha annunciato una class action contro il ministero dell'Interno, dopo averlo diffidato «per non aver garantito la salute dei poliziotti e quella dei loro familiari, ponendoli a serio rischio epidemiologico». L'esposto, dettagliatissimo, verrà presentato entro la fine della settimana ai magistrati di piazzale Clodio. Uno dei punti cardine riguarda la condizione di pericolo in cui gli agenti dell'Uri, l'Unità Rapida d'Intervento specializzata nelle operazioni d'urgenza a sostegno degli Uffici Immigrazione delle diverse questure d'Italia, esplicano le loro funzioni: sarebbero costantemente a rischio contagio, prestando servizio privi delle dotazioni minime di sicurezza nonostante si trovino a contatto ravvicinato con i profughi al momento dello sbarco. IPROTOCOLLI Assotutela punta il dito contro Giovanni Pinto, direttore centrale della sezione Immigrazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. «Abbiamo ricordato al dottor Pinto i protocolli sanitari imposti dal ministero degli Interni, gli abbiamo ricordato anche le circolari del 2002 e del 2009. Ma non è successo nulla», dichiara l'avvocato Cicchetti. Perché, nonostante le misure sanitarie sarebbero dovute essere applicate in via preventiva, gli agenti dell'Uri sono stati costretti, lo scorso 2 luglio, ad avanzare di proprio pugno una richiesta formale alla direzione centrale per essere sottoposti ai controlli di rito. Il 21 luglio hanno effettuato il test di Mantoux, una prova di screening finalizzata a saggiare la presenza un’infezione da micobatterio della tubercolosi. Uno dei poliziotti è risultato positivo al contatto con il bacillo infettivo. «Dal punto di vista sanitario le forze dell'ordine sono lasciate allo sbando - spiega la penalista - ci sono casi di Tbc accertati nelle questure siciliane. Inoltre, il capo della polizia, solo dopo la richiesta degli agenti ha consigliato una serie di controlli a tappeto. Il protocollo di profilassi, invece, era obbligatorio». E Assotutela passa al contrattacco: «Denunceremo Pinto - dicono per aver omesso ai propri doveri d'ufficio non compiendo gli atti necessari alla salvaguardia della salute pubblica, esponendo i propri sottoposti a rischi epidemiologici». Ma non è tutto. Potrebbe essere ravvisabile anche una seconda ipotesi di reato: danno erariale nei confronti dello Stato, dovuto al fatto che ora gli agenti starebbero chiedendo in massa di essere sottoposti agli esami di rito. «Non tutelare i poliziotti secondo le norme di diritto alla salute dettate dai protocolli ministeriali è un errore imperdonabile - ha commentato il presidente di Assotutela, Michel Emi Maritato - gli agenti infetti sono un potenziale pericolo per la popolazione». Mare Nostrum: Poliziotti con le mascherine di carta e militari con le mascherine con il filtro. 16 Primo piano Consap Magazine 2014 Comunicato Stampa La Consap e Assotutela in difesa dei diritti dei poliziotti impegnati in Mare Nostrum contagiati dalla TBC o positivi al test di Mantoux: promossa una Class Action contro il Ministero dell’Interno Sembra che l’attenzione data alle Forze dell’ordine impegnate nell’operazione Mare Nostrum sia inversamente proporzionale all’attenzione data ai migranti. Sempre più attenzione a chi arriva in Italia e sempre meno a chi l’Italia la difende e ne garantisce la sicurezza. Questo è il motivo per cui il numero dei poliziotti impegnati nelle operazioni di “accoglienza” profughi, contagiati dalla TBC, o risultati positivi al test di Mantoux, sta aumentando in maniera preoccupante. La profilassi per la salvaguardia e la tutela dei Poliziotti- afferma Giorgio Innocenzi- Segretario Nazionale della Consap - non solo è insufficiente ma anche ben al di sotto degli standard di altri paesi. Assotutela, nella persona dell’Avvocato Luisa Cicchetti, ha sottolineato come vi sia stata, da parte degli organi preposti, una reiterata violazione della normativa in materia di protezione del personale impegnato nelle attività di Mare Nostrum o comunque per ragioni di servizio costantemente a contatto con fonti epidemiologiche, con un danno alla salute, morale e biologico del soggetto colpito e della propria famiglia, ma anche erariale ed economico in un Paese dove la Sanità ha già ritardi cronici irreversibili. E’ facilmente intuibile, infatti, che i costi per il ricorso massivo all’effettuazione del test di Mantoux, “consigliato” dal Capo della Polizia Panza solo in data 04 Luglio u.s., verranno sopportati direttamente da noi contribuenti e non certo da chi ha provocato la “corsa al test”, con l’inevitabile ulteriore ingolfamento delle strutture delegate al “controllo” dei Poliziotti. Ed è per questo, sostiene il segretario Nazionale del sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato che, insieme ad Assotutela da sempre a difesa dei cittadini, abbiamo deciso di intraprendere una class action contro il Ministero dell’Interno, per la mancata tutela della categoria dei lavoratori della Polizia. A maggior ragione adesso, con l’avanzata del terribile virus Ebola, ben più preoccupante di Tbc e Scabbia, la tutela di tutti i poliziotti, e quindi dell’intera cittadinanza, non può più attendere. Spiace constatare come tutto ciò si poteva evitare qualora il Dicastero imputato si fosse “disturbato” a “leggere se stesso”, e cioè le diverse circolari e raccomandazioni da attuarsi in favore degli operatori delle Forze di Polizia i quali per la molteplicità ed eterogeneità dei servizi che sono chiamati a svolgere possono essere esposti a potenziali rischi biologici. Alla conferenza stampa di stamattina, nella quale Consap e Assotutela hanno ufficialmente indetto la Class Action, alla quale possono aderire tutti poliziotti impegnati in Mare Nostrum o in attività correlate con i migranti che hanno patito danni sanitari a vario titolo, parteciperà, in qualità di dirigente sindacale della Consap, uno dei poliziotti risultati positivi al test di Mantoux. Tutto questo- conclude Giorgio Innocenzi- si inserisce in un momento di grande scontento da parte del comparto sicurezza in Italia per i continui tagli e la mancanza del rinnovo dei contratti: per la prima volta nella storia d’Italia tutte i sindacati di Polizia di Stato, Penitenziaria e Vigili del Fuoco, più i Cocer di Carabinieri, Esercito e Guardia di Finanza hanno rivolto un appello al premier per sbloccare gli stipendi, indicando che altrimenti potrebbe aprirsi una stagione conflittuale. Roma 7 Agosto 2014 Il Segretario Nazionale Generale della Consap Giorgio Innocenzi NB: Per informazioni contattare il Segretario nazionale della Consap, Dott. Giorgio Innocenzi al 3924990616 o il Dirigente Nazionale Dott. Igor Gelarda al 3313761792 Primo piano Consap Magazine 2014 17 Ora tutti ad inseguire la Consap, il comparto sicurezza decide per lo sciopero generale Da oltre 10 anni la Consap si è mobilitata per il diritto di sciopero regolamentato per gli agenti di polizia, visto che i prefetti possono scioperare, una battaglia che spesso ci ha esposto a critiche da parte da altre sigle, ma noi siamo andati avanti ed adesso finalmente possiamo dire che siamo stati raggiunti ed a fine settembre tutti Sindacati di Polizia e Cocer Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico: minacciano lo sciopero. Quando abbiamo scelto di servire il Paese, per garantire Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico eravamo consci di aver intrapreso una missione votata alla totale dedizione alla Patria e ai suoi cittadini con condizioni difficili per mancanza di mezzi e di risorse. Quello che certamente non credevamo e` che chi e` stato onorato dal popolo italiano a rappresentare le Istituzioni democratiche ai massimi livelli, non avesse nemmeno la riconoscenza per coloro che, per poco piu` di 1300 euro al mese, sono pronti a sacrificare la propria vita per il Paese. Nonostante i sacrifici e i maltrattamenti sinora ricevuti, le donne e gli uomini in uniforme hanno continuato a servire i Cittadini italiani e le Istituzioni democratiche convinti che il Governo, anche in relazione ai continui impegni assunti formalmente con documenti ufficiali e con dichiarazioni sia dei Ministri che dei Capi dei singoli Corpi e Dipartimenti, avrebbe loro riconosciuto quanto negato negli ultimi quattro anni con il blocco del tetto salariale che, invece era dovuto. E` quanto affermano in una nota congiunta i Sindacati e il Cocer Interforze dopo una riunione tenutasi per fare il punto della situazione dopo le dichiarazione del Ministro Madia. "Non accetto ricatti..." 18 Consap Magazine 2014 Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica, sottolineano i Sindacati e il Cocer siamo costretti, verificata la totale chiusura del Governo ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme per garantire il funzionamento del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese, atteso le numerose richieste di incontro rivolte al Presidente del Consiglio, ad oggi inascoltate, a dichiarare lo sciopero generale di questi comparti atteso che anche i Capi dei singoli Corpi e Dipartimenti e i relativi Ministri hanno girato le spalle al proprio personale. Per questo motivo, e nello spirito di servizio e di totale abnegazione per continuare a garantire la difesa, la sicurezza e il soccorso pubblico al nostro Paese, qualora nella legge di stabilita` sia previsto il rinnovo del blocco del tetto salariale, chiederemo le dimissioni di tutti i Capi dei vari Corpi e Dipartimenti, civili e militari, e dei relativi Ministri poiché non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificita` , la professionalita` e l’abnegazione del proprio personale. La frattura che si creerebbe in tale scenario sarebbe insanabile; per questo diciamo che in tale ipotesi, o Primo piano restano loro oppure tutti quelli chi si sacrificano, ogni giorno e in ogni angolo del Paese e dell’intero mondo per garantire sicurezza e difesa. Per sostenere la difesa, il soccorso pubblico e la sicurezza del nostro Paese, concludono Sindacati e Cocer, in vista dello sciopero generale, che si terra` entro la fine di settembre, qualora dovesse essere rinnovato il blocco del tetto delle retribuzioni, attueremo, sin da subito, oltre ad una capillare informazione e sensibilizzazione della societa` civile sui rischi che corre, azioni di protesta su tutti i territori con la denuncia di tutte le disfunzioni, le esposizioni al rischio, sinora accettate nell’interesse supremo del servizio, nonché le scorte e i privilegi che la casta continua a preservare e che, nonostante i roboanti annunci sinora fatti dal Governo, ad oggi non sono stati né eliminati né ridotti preferendo, per far quadrare i conti, di penalizzare gli unici soliti noti contribuenti del nostro Paese, i dipendenti pubblici e i pensionati. Insieme alla protesta informeremo i cittadini dell’importanza vitale del nostro servizio e della specificita` che contiene portandoci, quotidianamente ad esporci sino al rischio della vita. Innocenzi (Consap) "Non vogliamo trattamenti di favore" Roma, 9 set. (Adnkronos) - I sindacati di polizia e il Cocer (Consiglio centrale di rappresentanza) Interforze, si sono riuniti oggi per discutere del blocco degli stipendi e decidere le linee di intervento dopo l'annuncio dei giorni scorsi di un possibile sciopero nel comparto sicurezza. L'incontro non si è ancora concluso, ma il documento contenente le richieste del comparto comincia ad avere contorni definiti. "L'assemblea è ancora in corso e siamo compatti nel chiedere lo sblocco del tetto salariale entro il 1 gennaio 2015", dice all'Adnkronos il segretario generale della Consap, Confederazione sindacale autonoma di polizia, Giorgio Innocenzi, che accoglie l'invito del ministro dell'Interno Angelino Alfano ad abbassare i toni: "prendiamo le distanze dalle iniziative di protesta autonome dal sindacato, non intendiamo frazionare il fronte che abbiamo costituito oggi in assemblea. Il presidente del consiglio a questo punto deve sbloccare questa situazione, attendiamo l'incontro con lui", e prosegue Innocenzi; "Le dirigenze delle forze militari e di polizia civile avevano chiesto di includere la perequazione, un adeguamento stipendiale, nelle richieste del documento ma, noi abbiamo detto di no. Non vogliamo - conclude il segretario - un trattamento migliore del resto della Pa, ma uguale agli altri". Primo piano Consap Magazine 2014 19 Il prologo della protesta del comparto era stato la manifestazione di luglio a Milano Nel luglio scorso a Milano, in concomitanza con il vertice europeo di tutti i Ministri dell’Interno e della Giustizia, si è tenuta una manifestazione pubblica che ha fatto sentire il grido di dolore degli oltre 94.000 poliziotti che quotidianamente, senza alcun riconoscimento ma con grande responsabilità, servono questo Paese pur subendo continue ed ingiustificate umiliazioni da parte di un Governo che non sembra perdere occasione per delegittimarne la dignità professionale ed umana, riuscendo ad incentivare una sola cosa: la demotivazione totale e la rinuncia a combattere il crimine. La protesta è stata preceduta da un messaggio indirizzato all’Esecutivo da tutti i sindacati di polizia in un incontro con il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, al quale hanno detto a chiare lettere che “il tempo delle vane promesse e delle desolanti pacche sulle spalle è ormai finito. Ciò, anche in funzione del fondato timore di ulteriori tagli lineari alla sicurezza, senza alcuna considerazione delle attuali precarie condizioni di lavoro e di vita del personale. Per non parlare – proseguono i sindacati – del perdurare del blocco del tetto stipendiale e la preannunciata chiusura di 80 questure delle 103 attuali e degli oltre 300 presidi di Polizia che minano alle fondamenta il diritto alla sicurezza dei cittadini”. “Gli interventi di contenimento della spesa pubblica hanno inciso profondamente sul funzionamento del sistema e sulla credibilità dell’istituzione; il personale vive una profonda condizione di disagio che non è più mascherabile, neanche con il notorio senso di responsabilità e di totale abnegazione che da sempre lo contraddistingue. Contro questo stato di cose – concludono – e per sensibilizzare anche il Presidente del Consiglio, che sembra particolarmente distratto verso la comunità del personale in divisa, siamo pronti a mettere in atto tutte le iniziative di protesta che si renderanno necessarie, qualora non sarà emesso un provvedimento per lo sblocco del tetto salariale, considerato che le risorse necessarie, ancora una volta, ci sono perché messe a disposizione dallo stesso personale in uniforme e dalle relative Amministrazioni”. Poi la manifestazione, della durata di due giorni, che ha visto la partecipazione di migliaia di poliziotti da tutta Italia, la Consap ha partecipato con delegazione delle segreterie provinciali dell’Italia Settentrionale guidata dal Coordinatore Nazionale Gian Mario Morello. Cristiano Pedrocco Direttore: Gian Galeazzo Biazzi Vergani ani Lettori ettori Audi 20 Consap Magazine 2014 Primo piano Sicurezza: al Segretario Generale Consap Giorgio Innocenzi il premio Cartagine 2014 Il riconoscimento Internazionale, giunto alla XIII edizione e consegnato a Roma, è destinato a coloro che hanno contribuito, in Italia ed all’Estero, allo sviluppo e alla diffusione della cultura e del sapere, e che hanno promosso i valori di libertà, giustizia, sicurezza, pace e fratellanza universale La tredicesima edizione del Premio Cartagine svoltasi in Campidoglio presso la Sala della Protomoteca, che come sempre indica numerose personalità in vari ambiti della società civile, quest’anno ha deciso di consegnare il premio al dottor Giorgio Innocenzi, Segretario Generale della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (CONSAP). Il riconoscimento è andato ad Innocenzi in virtù dei meriti acquisiti nel mondo dei temi e delle relazioni internazionali, profondendo un grandissimo e preziosissimo impegno Primo piano nel processo di rafforzamento della democrazia, della diffusione della cultura della libertà, della sicurezza e della pace tra i popoli – come si legge nella la motivazione. Il Premio Internazionale Cartagine, nato nel 2001, costituisce un riconoscimento destinato a coloro che hanno contribuito, in Italia ed all’Estero, allo sviluppo e alla diffusione della cultura e del sapere, e che hanno promosso i valori di libertà, giustizia, pace e fratellanza universale. “Idealmente” rappresenta un Ponte di Cultura tra i popoli che si affacciano sul Mediterraneo - ha spiegato la Vicepresidente dell’Accademia Moira Boccia - e che rappresentava, all’epoca della civiltà Cartaginese, il solo mondo noto e conosciuto. Nel corso della cerimonia sono stati inoltre conferiti i riconoscimenti a Davis Matas della Bnei Berth del Canada, la piu' antica organizzazione per i diritti del popolo ebraico; ad Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro, Cesare Patrone, Capo del Corpo Forestale dello Stato, Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente, lo scultore Luciano Bichi, Roberto Diacetti, già Amministratore Delegato di Atac, l'imprenditrice Barbara Mezzaroma, il luogotenente dell’Arma Mauro Pietrucci ed al giornalista Rai, Roberto Amen. Il Premio alla memoria è andato Franco Califano, scomparso lo scorso anno, mentre il prestigioso riconoscimento alla carriera è stato assegnato all’ex Sottosegretario di Stato Gianni Letta. G.D.C. Consap Magazine 2014 21 Speciale Convegno Consap Magazine 2014 23 Sicurezza integrata: ricetta possibile in tempi di spending review? Agatino Napoleone Presidente FEDERPOL Spending review. Un'espressione che, nostro malgrado, ci è divenuta familiare e che torna di allarmante attualità in tempi di mobilitazione generale del comparto sicurezza. Il perdurante blocco contrattuale e i tagli indiscriminati che si sono succeduti di governo in governo, lungi dal razionalizzare i costi e ridurre gli sprechi, hanno messo il comparto in ginocchio senza risolvere i veri nodi di fondo: la criminalità e la devianza. Fenomeni che i tanti operatori che producono sicurezza privata nel paese, e che in Federpol mi onoro di rappresentare in questo mandato, conoscono assai da vicino. In particolare li conoscono gli investigatori privati, che costituiscono la maggior area di rappresentanza della nostra Associazione. Complice anche una riforma che ha elevato quello che prima era solo un mestiere al rango di vera professione intellettuale, gli investigatori privati stanno finalmente uscendo dal cliché – amplificato ad arte dai media - del “ficcanaso tuttofare” per assumere una dignità professionale molto più articolata, con possibili riflessi anche in termini di sicurezza primaria. Dopo anni di (mal)tollerato dilettantismo, la riforma ha infatti dato una regola alla professione investigati- va, imponendo nuovi sacrifici alle nostre imprese ma aprendo anche nuovi scenari per chi opera con rigore e coscienza. Una regola, quella italiana, che peraltro si distingue nello scenario europeo per una capacità di penetrazione e di intervento nell'operatività quotidiana particolarmente ampi e pervasivi. E se ora è la stessa legge a qualificare l'investigatore privato come operatore di sicurezza complementare, allora i tempi sono maturi anche per abbattere le diffidenze che hanno finora impedito un lavoro sinergico ed integrato tra forze dell'ordine e addetti alla sicurezza privata. E' ora di dare evidenza al valore sociale dell’investigatore privato quale parte attiva nei procedimenti giudiziari per l’accertamento dei fatti e quale possibile alleato per garantire la sicurezza dei cittadini. Gli investigatori privati affrontano sul campo bullismo, droga, graffiti, vandalismo, aree da bonificare, come pure commerci illeciti, truffe assicurative, abusivismo, contraffazione dei marchi. Gli investigatori privati stanno sulla strada: hanno occhi aperti sulla città da mettere a disposizione della collettività e possono fornire informazioni preziose a costo zero, 24 Speciale Convegno Consap Magazine 2014 che potrebbero contribuire a disegnare un quadro più ampio ed efficace di prevenzione e deterrenza. Ecco perché, a nome dei 1250 soci di un'Associazione di categoria che vanta 57 anni di storia, ci rendiamo sin d'ora disponibili ad un coinvolgimento ancor più profondo negli interventi di politiche di sicurezza integrata sul territorio: cominciamo da subito a gettare le basi per costruire la vera sicurezza partecipata. Ebbene, mi piace pensare che l'or- ganizzazione congiunta FederpolConsap (unico caso, a memoria) del convegno “Sicurezza integrata: ricetta possibile in tempi di spending review?” rappresenti un primo e decisivo passo in quella direzione. Ringrazio quindi il Segretario Generale Nazionale Giorgio Innocenzi, con il quale si è instaurato un dialogo tecnico particolarmente stimolante, e do appuntamento all'Hotel Quirinale di Roma il prossimo 25 Settembre. CONVEGNO NAZIONALE CONSAP – FEDERPOL “SICUREZZA INTEGRATA: RICETTA POSSIBILE IN TEMPO DI SPENDING REVIEW” Introduzione: Giorgio INNOCENZI - Segretario Generale CONSAP Agatino NAPOLEONE - Presidente FEDERPOL Indirizzo di saluto Alessandro MARANGONI - Vice Capo della Polizia Vicario Intervengono Castrese DE ROSA - Direttore Ufficio per gli Affari della Polizia Amministrativa e Sociale Mario GAGLIARDI - V. Questore - Dirigente Nazionale Consap Vincenzo ACUNZO - Coordinatore U.O. Vigilanza Privata Dipartimento P.S. Roberto GOBBI - Avvocato Maurizio GASPARRI - Vice Presidente Senato della Repubblica Emanuele FIANO - Deputato Conclusioni Filippo BUBBICO - Vice Ministro dell’Interno Moderatrice Ilaria GARAFFONI - Giornalista Primo piano Consap Magazine 2014 25 Iniziativa della Consap per preservare la memoria delle vittime delle Forze dell'Ordine "Siete al servizio dei cittadini", scrive il Presidente dell'Anci Piero Fassino accogliamo la proposta e sensibilizzeremo i sindaci Il Presidente Nazionale dell'ANCI accoglie favorevolmente la proposta della Consap di sensibilizzare i comuni italiani a dedicare, nelle città italiane, strade ai Martiri della Polizia di Stato e delle Forze dell'Ordine. All'indomani della finale di Coppa Italia, che aveva visto scontri tra tifosi e poliziotti e il patetico teatrino dentro lo stadio Olimpico, di cui Genny detto la Carogna era stato protagonista, la Segreteria della Consap della Sicilia ha scritto una lettera, pienamente condivisa dalla Segreteria Nazionale al Presidente dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani. Nella lettera, nella quale si chiedeva che vi fosse, da parte dell'ANCI, un opera di sensibilizzazione verso i comuni Italiani affinché venissero intitolati ai caduti della Polizia di Stato e delle Forze dell'Ordine in genere, dei luoghi fisici delle città, come piazze o strade. In questa pagina pubblichiamo la risposta di Piero Fassino, Presidente dell’Anc e attuale sindaco di Torino. Igor Gelarda, fra gli ideatori di questa iniziativa, tiene a sottolineare che: “non è certo questa la soluzione del problema, ma sicuramente farà piacere a tutti gli operatori di Polizia, siano essi appartenenti alle polizie locali che nazionali, sapere che grazie alla Consap ci sarà da oggi una maggiore attenzione, dei sindaci italiani, verso tutti gli appartenenti alle forze dell’Ordine che hanno pagato con la loro vita il servizio alla Patria”. A.G. 26 Consap Magazine 2014 Primo piano Primo piano Consap Magazine 2014 27 28 Consap Magazine 2014 Intervista Centro Polifunzionale, lì dove nasce la professionalità della nostra Polizia Intervista esclusiva al Dirigente Superiore Domenico Scali Direttore della Scuola Tecnica di Polizia di Roma Spinaceto La rubrica della nostra rivista dedicata alle interviste con i dirigenti della Polizia di Stato stavolta ha fatto tappa alla periferia di Roma, in via del Risaro 192 dove ha sede il Centro Polifunzionale della Polizia di Stato – Scuola Tecnica di Polizia. Una vasta area in cui è concentrata la “scienza” delle attività di polizia, un centro che ospita a poca distanza uno dall’altro: il reparto speciale della polizia di prevenzione meglio noto come Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza (NOCS) e un Centro Nazionale delle Fiamme Oro, oltre che essere sede delle selezioni di candidati ai concorsi per l’accesso ai ruoli della Polizia di Stato . Come si mantiene efficiente e sempre altamente fun- zionale un’area addestrativa unica nel suo genere, presa a modello anche a livello europeo e mondiale? Lo abbiamo chiesto al Dirigente Superiore della Polizia di Stato Domenico Antonio Scali che dirige questa sede di polizia: con il suo stile gentile e determinato ci accompagna in un viaggio nel luogo dove nasce, cresce e si affina l’altissima professionalità di donne ed uomini della Polizia di Stato. Dottor Scali ci dia una mano per presentare ai lettori il Centro Polifunzionale - Scuola Tecnica di Polizia, il più prestigioso centro di addestramento della Polizia di Stato. Noi siamo l’eccellenza per quanto riguarda la for- Intervista mazione nelle tecniche operative, della difesa personale e della guida. Noi formiamo i formatori. Specializziamo gli operatori con corsi delle durata media di tre mesi per far loro acquisire la qualifica di istruttori, conoscenze che metteranno al servizio dei loro uffici di appartenenza una volta rientrati nella sede di servizio. Siamo unici per questo a livello nazionale. Ospitiamo uno dei Centri Nazionali delle Fiamme Oro ed il Nocs. Inoltre mettiamo a disposizione la struttura per l’aggiornamento professionale dei dipendenti di altri uffici di Polizia previsto dall’Accordo Nazionale Quadro. Questo fa si che questa sede di polizia sia una struttura sempre operativa, con un’area di addestramento molto sofisticata, con un poligono di tiro di 250 metri che ospita i tiratori scelti, unico a livello europeo dal quale è possibile accedere lateralmente con i mezzi di servizio per fare fuoco in movimento sui bersagli, abbiamo una struttura modulare denominata “shooting house” per simulare situazioni operative e testare le tecniche d’intervento. Per non parlare della “città fantasma” un’altra struttura di simulazione di tecniche operative ad altissimo livello in cui ospitiamo l’elite dei servizi di protezione e tutela: l’Ispettorato Vaticano per la sicurezza del Pontefice, piuttosto che l’Ispettorato Quirinale che sovrintendente alla sicurezza della massima carica dello Stato, ma anche la Presidenza del Consiglio, il Viminale ed altri uffici di massima sicurezza. A questi colleghi forniamo supporto logistico e gli istruttori competenti per le diverse attività di sicurezza. In questa sede operano circa 120 operatori, ai quali si uniscono circa 200 atleti delle Fiamme Oro e poco più di 120 specialisti della Polizia di Prevenzione, circa 400 operatori, alcuni dei quali Consap Magazine 2014 29 sempre in sede, come i Nocs che alloggiano qui. Gestiamo 80 posti di foresteria sportiva al servizio delle Fiamme Oro e una sessantina di alloggi per ospitare i concorsisti e all’occorrenza su richiesta della Questura anche il personale per brevi periodi di aggregazione ed in questo avvertiamo l’esigenza di un potenziamento dei posti per poter soddisfare le richieste. Ospiti stagionali sono anche gli specialisti che in occasione della Festa della Polizia e degli altri appuntamenti del cerimoniale, provano qui da noi quelle esibizioni che esaltano l’immagine di efficienza della Polizia di Stato agli occhi dei cittadini. A proposito di concorsi e nuove assunzioni, non possiamo esimerci dal farle una domanda sulla situazione dei concorsi in atto ed in svolgimento, ci riferiamo ai concorsi per Commissari ed allievi agenti in ferma prefissata ed i vfp1? Diciamo intanto che anche quest’anno il Centro Polifunzionale – Scuola Tecnica della Polizia di Stato è stato individuato come sede provvisoria per ospitare le commissioni per i concorsi, offriamo quindi la collaborazione all’Ufficio Centrale Risorse Umane per l’espletamento delle prove fisiche. Per questa estate abbiamo ospitato i candidati per il concorso per commissari esterni, 80 posti e quelli per gli agenti che provengono all’esercito, 650 posti. Da giugno scorso fino a settembre siamo stati interessati da queste attività da un punto di vista logistico. Ho presieduto, in qualità di padrone di casa, la commissione per l’efficienza fisica composta da un medico dello sport, il dottor Gianluca Magliani del Nocs, e da un 30 Consap Magazine 2014 tecnico delle Fiamme Oro. Un’attività che gestiamo in collaborazione con i Responsabili dei Lavoratori per la Sicurezza, dell’amministrazione e dei sindacati di Ps, per garantire la sicurezza di tutti. In questo senso abbiamo ormai adeguato un sistema consolidato e migliorato nel tempo. I sindacati di polizia lamentano la mancanza di un turn-over adeguato e l’innalzamento dell’età del personale, cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi anni in questo senso? Devo constatare che le prospettive future non appaiono certo rosee anche qui da noi la media dell’età dei dipendenti è intorno ai 43/45 anni. La speranza è che a livello normativo si possa prevedere un innalzamento delle quote di giovani da immettere nei ruoli e a quanto mi risulta la Direzione Centrale delle Risorse Umane da tempo sollecita gli organi competenti in questo senso. In effetti dal punto vista operativo si sente l’esigenza di personale giovane. L’efficienza di una scuola, non può prescindere dalla qualità dei docenti, come si garantisce il costante aggiornamento del corpo docente? Anche questo è un compito d’eccellenza che noi assolviamo con le nostre strutture, periodicamente si svolgono presso la Scuola Tecnica incontri, convegni, tavole rotonde e conferenze alle quali partecipano gli istruttori di Polizia di tutta Italia, con gli interventi di professori universitari, di esponenti del mondo della magistratura, di colleghi specializzati che io stesso ho modo di invitare, in quanto sono insegnante in un master di criminologia presso l’Università La Sapienza di Roma. Poi si svolgono periodicamente, con durata di 15 giorni, incontri fra gli istruttori delle diverse scuole specialistiche di polizia, dai quali scaturiscono dinamiche di aggiornamento professionale di prestigio assoluto. In questo senso io fungo da motivatore per sollecitare suggerimenti utili a potenziare questa formazione e metto a disposizione le nostre strutture. Intervista Un mondo globale anche in tema di contrasto al crimine richiede sempre più il coordinamento fra le Forze di Polizia di molti paesi anche sul piano dell’adeguamento della didattica, come sono i rapporti fra la nostra Scuola Tecnica e le polizia degli altri paesi d’Europa e del mondo? Noi ospitiamo colleghi di altri paesi su input della Direzione Centrale degli Istituti d’Istruzione sollecitata dagli organismi internazionali della Polizia di Stato. Per molti anni abbiamo avuto presso la nostra sede la polizia libica per l’aggiornamento nell’ambito delle tecniche operative per il contrasto all’immigrazione clandestina dai paesi di partenza; di recente è venuto in visita il Capo della Polizia dell’Albania, e rappresentanti di vari altri paesi. Questo perché la nostra scuola viene considerata a livello internazionale un punto di riferimento per l’alta formazione. Tra l’altro anche il Nocs si confronta con altri corpi speciali di prevenzione degli altri paesi. Poi ogni volta che la polizia statunitense viene in Italia, come accaduto anche nella primavera scorsa, i responsabili dei dispositivi di sicurezza, ossia la scorta del presidente Barack Obama, trova sempre il tempo per fare, diciamo così, una “puntata” da noi e si allena presso il nostro poligono di tiro, a dimostrazione di quanto siamo noti e stimati in tutto il mondo. Mefisto nero e mimetica cosi si presentano i Nocs, ci parli di questo corpo ad altissima specializzazione che ha la sua sede presso la Scuola Tecnica? Non entro nel merito dell’impiego, che non mi compete, ma vedo che si allenano continuamente in tutte le situazioni di cielo di terra e di mare, e qui da noi trovano tutto quanto gli occorre per raggiungere una preparazione massima, l’impiego operativo in questi ultimi periodi è limitato ma quando questo accade vengono prelevati e portati sul luogo d’intervento, con mezzi ingenti e con compiti top-secret, per eventi di portata globale come recentemente in occasione della santificazione dei Papi. Poi con il loro comandante, il dottor Mainardi, ho un’intesa perfetta. Intervista Consap Magazine 2014 31 32 Consap Magazine 2014 “Le rivendicazioni sindacali, della Consap e degli altri, mi danno la forza per poter chiedere di realizzare quel che serve” Uno dei sentimenti più forti di chi indossa una divisa e il senso di appartenenza che per la Polizia di Stato è rappresentato dal tricolore ospitato presso la sua struttura; un onere ed un onore. Cosa significa per la scuola tecnica detenere la gloriosa bandiera della Polizia di Stato? E’ un orgoglio aver avuto l’opportunità di ospitare questo vessillo che ha una tradizione storica incredibile che risale al 1930 ed è poi passato in molti uffici di polizia, fino a che non ha raggiunto la Scuola Tecnica, dapprima nelle sede di Castro Pretorio e adesso in questa di Spinaceto. Riserviamo alla bandiera una cura speciale: è custodita in una teca presso il mio ufficio dove è vigilata da una telecamera fissa, poi quando deve essere esposta, come in occasione della Festa della Repubblica, della Festa della Polizia e nelle cerimonie di giuramento delle varie scuole, si assiste ad una procedura consolidata: viene prelevata da una scorta cospicua con un funzionario che la prende in custodia; un rito che si ripete è che devo dire è commovente ogni volta. Ospitare questo simbolo è motivo che ci riempie di orgoglio e anche il personale tutto sente questo onere ed onore, infatti ogni volta che viene tolta dalla teca e la bandiera viene composta nell’apposita custodia, gli usano una delicatezza estrema si sistemano le medaglie che aumentano ogni anno. Questa è davvero una grande cosa. Parlando di bandiera e quindi di orgoglio nazionale si ricordano soprattutto i successi sportivi, presso la Scuola Tecnica si trova il fiore all’occhiello della Polizia di Stato in questo campo, le Fiamme Oro, cosa possono dare in termini di prestigio i successi dei nostri atleti? La squadra sportiva della Polizia di Stato le Fiamme Oro, rappresentano quello che come cittadini assi- Intervista stiamo nei mass media con i successi che questi atleti conseguono a livello olimpionico ed in giro per il mondo e per i quali sono ricevuti dalla più alte cariche dello Stato, questo perché rappresentano la nazione, qualcosa di più della sola Polizia di Stato. Come la bandiera anche le Fiamme Oro sono per noi un motivo di orgoglio, in questo centro nazionale ci si può allenare in 14 discipline sportive con atleti del livello di Valentina Vezzali e Elisa Di Francisca per la Scherma, Cammarelle per il pugilato ma tanti altri atleti che non cito, ma che noi ringraziamo sempre per quello che fanno per mantenere alta l’immagine della Polizia di Stato e vedo che loro stessi sono ricompensati anche in termini di promozioni per merito straordinario, a riprova che l’Amministrazione è sensibile per quello che fanno. Noi proponiamo questi atleti per una giusta ricompensa e molti di loro sono stati promossi. Poi devo dire che riescono a vivere fino in fondo la realtà del Centro, compatibilmente con gli impegni di allenamento, si sforzano di partecipare all’aggiornamento professionale e alle attività del centro, con una doppia veste di atleti e poliziotti. Sentono di essere poliziotti e questo è molto significativo. Il compianto Prefetto Manganelli che ci ha lasciato nel marzo del 2013, aveva caro il concetto di prossimità riassunto nello slogan “Polizia fra la gente”, eppure qui siamo in una sede isolata e sorvegliata a livello definito “forte” o di massima sicurezza. Le ragioni di questa esigenza operativa? Per i compiti d’istituto che assolviamo, necessita che i nostri uomini e le nostre donne possano operare in un clima di assoluta serenità, di equilibrio in un ambiente che sia il più possibile scevro da condizionamenti esterni. Siamo al confine con la tenuta presi- Intervista Consap Magazine 2014 33 tratto di manutenzione negli anni sia stato ridotto dell’80%. I vertici sono molto attenti a questa struttura sia il compianto prefetto Manganelli, che l’attuale Capo della Polizia di recente ci ha fatto visita ed ha avuto modo di constatare di persona l’attività che viene svolta presso questo Centro e rendersi anche conto che la struttura ha bisogno di continua manutenzione. In questo senso spero che il Dipartimento voglia investire su strutture ministeriali come la nostra. denziale e godiamo di questo ambiente in aperta campagna in questa struttura che era stata ideata inizialmente per il Nocs. La storia narra che il presidente della Repubblica dell’epoca, donò questo terreno, alla Polizia di Stato e l’altro, oltre la strada, all’Arma dei Carabinieri, proprio per costruire un centro che ospitasse i reparti speciali. Noi abbiamo esaudito i “desiderata” del presidente Cossiga e abbiamo costruito, mentre i Carabinieri credo abbiano avuti problemi per rinvenimenti archeologici. Dopo il Nocs è arrivato il Centro Nazionale delle Fiamme Oro e poi la Scuola Tecnica. Potremmo dire una sintesi dei fiori all’occhiello della Polizia di Stato, ai quali si aggiunge la bandiera. Le diverse peculiarità di questa scuola, hanno determinato inevitabilmente differenti contenziosi con i sindacati, come è il suo rapporto con le rappresentanze del personale? Il mio sforzo da sempre è quello di migliorare le condizioni logistiche e di vivibilità del centro, questo mi è stato possibile anche grazie all’input delle organizzazioni sindacali con cui ho un ottimo rapporto fatto di confronto continuo sui tavoli dell’Accordo Nazionale Quadro, degli Rls ed è spesso grazie a loro che ho la forza per poter chiedere quanto può servire per migliorare la struttura. I sindacati in questo senso dimostrano una sensibilità notevole volta a trovare soluzioni. Un esempio è la palestra che è stata oggetto di danneggiamento grave dai recenti temporali e per la quale siamo riusciti ad ottenere un finanziamento dagli organi competenti e la realizzeremo entro la fine dell’anno. Poi abbiamo ristrutturato la pista di atletica come segnalatoci dai sindacati e vari interventi sugli alloggi e questo nonostante il con- Direttore i poliziotti che hanno avuto la fortuna di frequentare questa scuola ne sono rimasti entusiasti, ci sono in prospettiva iniziative dipartimentali che intendano a svilupparne ulteriormente le altissime potenzialità? La volontà già espressami è quella, come dicevo, di potenziare queste grandi strutture demaniali, la nostra, come la caserma Gelsomini che ospita il I Reparto Mobile della Polizia di Stato. In linea con la strategia del Governo per ingrandire e potenziare queste strutture eliminando per quanto possibile sprechi derivanti da affitto di strutture esterne, e quindi sono molto ottimista in questo senso. Sono certo che abbiamo un grande presente ed avremo un bel futuro. A microfoni spenti il Direttore Scali ha parlato di altre novità dal punto di vista logistico che potrebbero riguardare la piscina, per la quale la Consap ha da tempo richiesto un locale interno che non esponga il personale operante alla forte umidità dei luoghi, un successo del nostro sindacato, ma anche la conferma delle capacità gestionali della Direzione della Scuola Tecnica e dell’attenzione alle esigenze del personale. Massimo D’Anastasio (in collaborazione con Gianluca Guerrisi) 34 Primo Piano Consap Magazine 2014 Insieme ai sindacati si rischia di sopprimere anche la democrazia Giancarlo Vitelli Dirigente Sindacale Consap Il Presidente del Consiglio dice: “distinguere le persone in divisa dai sindacalisti che li rappresentano o credono di rappresentarle”. Ecco, questo concetto è un vero e proprio condensato di “spirito e atteggiamento democratico”, un magma incandescente di tracotanza! Ma si rende conto di quello che ha detto? Della gravità inaudita di certe affermazioni ?. In un sol colpo ha cancellato: le lotte operaie e contadine del 900, le nascenti organizzazioni sindacali volte a un miglioramento delle condizioni lavorative; lo sfruttamento, il dolore, la sofferenza; ha operato un vero e proprio disconoscimento storico e culturale delle condizioni subumane di chi per sopravvivere, era costretto a vendere le proprie braccia. Sia chiara una cosa: non è che il comparto sicurezza/difesa, è disposto a subire all’infinito, senza colpo ferire, le umiliazioni. Le nostre organizzazioni, rappresentano tutte insieme, migliaia di uomini e donne, che la loro vita hanno deciso di “passarla “ a cercar di far rispettare la legalità e la democrazia; non l’hanno certo buttata fuori al bar a giocare a briscola e tressette col morto. Perché il morto, anzi i morti, i tanti feriti; hanno rappresentato purtroppo, in particolar modo per i colleghi che hanno prestato servizio in anni bui della nostra repubblica, una visione drammatica e quotidiana,un ricordo indelebile nella memoria. E’ fin troppo chiaro, che sotto c’è l’esigenza da parte di “qualcuno”di costruire un sistema di potere autoritario che prepari il terreno alla cancellazione di ogni contratto, ogni garanzia, con l’unico scopo di fare dei diritti dei: poliziotti, carabinieri, militari, infermieri, insegnanti, impiegati ;carta straccia !!! La vecchia locuzione latina “dividi et impera”,é datata,spuntata ! Spuntata dalle false promesse reiterate nel tempo; da un regno crescente di miseria, povertà e disoccupazione! Avete tagliato a chi già aveva poco o nulla ,e “l’ormai prossimo cono di luce, in fondo al tunnel buio dell’economia”, intravisto dagli ultimi governi e dai nostri “più grandi economisti”, si è rivelato per quello che era ,soltanto un bluff ! Ovviamente, questo riformismo “cesaristico”,che nella sua opera di conquista e di spappolamento dei diritti di ogni lavoratore, nessuno escluso, prevede (guarda caso) una riforma istituzionale,che consentirebbe a chi ha solo il 20% dei voti di controllare tutte le istituzioni di questo Paese,compresa la Presidenza della Repubblica, non poteva certo “far a meno di escludere il dissenso sindacale dal Paese”. Detto e fatto!!! Ma... attenzione... perché insieme ai sindacati, si sopprime anche la democrazia. Primo Piano Consap Magazine 2014 35 Autunno caldo, l’ordine Pubblico si adegua, telecamere sul gilet tattico e spray antiaggressione alla cintola Per l’ordine pubblico in Italia sarà una sorta di anno zero. Si sa che l’autunno delle proteste e degli scioperi è per antonomasia “caldo” ancor lo si prevede bollente quest’anno con la crisi economica che continua a mordere e con le tante riforme non sempre migliorative che l’Esecutivo si appresta a fare, senza dimenticare le scorribande dei no-tav. Quest’anno sulla piazze in tenuta anti – sommossa i poliziotti potranno contare su due nuovi dispositivi che nelle intenzioni dovrebbe evitare il contatto con i manifestanti che spesso ha fatto piovere critiche sull’azione dei poliziotti. L’autunno 2014 non sarà ancora quello degli idranti, che peraltro sono in uso presso tutte le polizie internazionali, ma più modestamente quello degli spray antiaggressione e quello delle micro telecamere sul giubbotto tattico. Infatti con due circolari il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha autorizzato l’impiego da parte dei reparti mobili della Polizia di Stato delle bombolette al peperoncino e delle telecamere per documentare senza versioni di parte eventuali scontri. Lo spray al peperoncino dopo un periodo di sperimentazione di circa sei mesi presso le sezioni delle volanti delle maggiori città, da luglio come auspicato dalla Consap, sarà in uso anche ai reparti mobili che potranno così fronteggiare a relativa distanza i manifestanti più facinorosi evitando il corpo a corpo. La Consap, come sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato si era schierato sena se e senza ma a favore dei colleghi impegnati in ordine pubblico chiedendosi con una lettera aperta in- viata ai vertici del Dipartimento delle Pubblica Sicurezza e fatte girare in tutti i Reparti Mobili: “Perché a chi subisce da sempre ogni genere di insulti, sputi, ed è oggetto di lanci di qualsiasi oggetto ed ordigno, ed è mal equipaggiato, si chiede poi di intervenire e riportare all’ordine teppisti patentati senza alcun “effetto collaterale” a mo’ di “robocop”, che punisce solo il cattivo e salva e protegge l’innocente, anche quando sono uno accanto all’altro e spesso si confondono?”. Gli operatori dei Reparti Mobili hanno anche stigmatizzato il fatto che mentre alcuni di loro potrebbero rischiare sanzioni amministrative se non peggio, dagli accertamenti in atto, i delinquenti, che con il volto celato aspettano i poliziotti con bombe carta e spranghe, sono già stati tutti rilasciati, così che avranno il tempo per riorganizzare la loro personale “guerra al celerino” durante la prossima protesta. Al Capo della Polizia i “celerini” chiedono anche perché solo in Italia, manifestazioni peraltro meno imponenti che in altri paesi, si trasformano in guerriglia urbana. Perché non si riesce a mettere in campo tutte quelle attività d’indagine preventiva utili a disinnescare queste criminali scorribande?. Un appello che ha colpito nel segno visto che anche in fatto di prove inconfutabili si potrà fare un passo avanti con l’impiego delle micro telecamere, con le modalità delineata con chiarezza in una circolare che per informazione ai colleghi e servizio ai cittadini che vogliono manifestare pacificamente pubblichiamo integralmente. DISCIPLINARE DI UTILIZZO DELLE MICRO-TELECAMERE NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA – FASE SPERIMENTALE ASPETTI DI CARATTERE GENERALE I dispositivi tecnologici per la ripresa di immagini vengono assegnati, quale dotazione di reparto, al fine di tutelare, in via prioritaria, il personale operante nei momenti di criticità, nonché per ricostruire, in modo oggettivo con le immagini, fatti avvenuti nel corso dei servizi di ordine pubblico. CUSTODIA, CONSERVAZIONE E ASSEGNAZIONE Il materiale dopo essere stato preso in carico dagli Uffici VECA dei Reparti Mobili, dovrà essere custodito con la massima diligenza e cura nei locali deve avviene la distribuzione dell’ordinario equipaggiamento per i servizi istituzionali. Il consegnatario o un suo incaricato avrà cura di verificare lo stato di efficienza dei dispositivi sia prima dell’utilizzo e sia all’atto della riconsegna. Deve altresì provvedere al mantenimento della piena efficienza delle batterie, controllando la corrispondenza dell’orario e della data presentai sul display. Tutti i dispositivi dovranno essere sincronizzati sulla stessa data e orario. La scheda di memoria, all’atto della consegna ai singoli operatori, non dovrà contenere alcun dato archiviato. Le videocamere e le schede di memoria sono rispettivamente contraddistinte da un numero seriale che dovrà essere annotato in apposito registro recante il giorno, l’orario, i dati indicativi del servizio, qualifica e nominativo del dipendente che firmerà la presa in carico e la restituzione. INFORMAZIONE E FORMAZIONE I Dirigenti dei Reparti Mobili predisporranno una preventiva attività addestrativi teorico/pratica, finalizzata all’acquisizione delle necessarie conoscenze di base, per il corretto funzionamento del dispositivo di ripresa nelle varie condizioni di tempo e di luogo che si possono verificare durante i servizi istituzionali. Con circolare del 19 giugno 2014 vengono impartite specifiche direttive concernenti le modalità di impiego del personale dotato dei dispositivi tecnologici. MODALITA’ DI UTILIZZO L’operatore all’atto della consegna del dispositivo, dopo aver verificato il funzionamento, l’assenza di dati archiviati nella memoria e la corrispondenza di data ed orario, posizionerà la video camera sul gilet tattico a mezzo dell’apposita clip. Il dispositivo dovrà essere tenuto applicato, pronto per l’utilizzo, per tutta la durata del servizio. Nel contesto operativo è demandato esclusivamente al Funzionario che impiega direttamente le unità organiche equipaggiate con i dispositivi di ripresa, l’ordine di attivazione e disattivazione degli stessi, anche per più volte nel corso del servizio. Al termine del servizio, le schede di memoria contenenti la documentazione video realizzata, previa compilazione del foglio di consegna, saranno affidate al Funzionario che ha impiegato direttamente il reparto, il quale provvederà alla consegna presso il Gabinetto di Polizia Scientifica. FASE DI SPERIMENTAZIONE L’utilizzo dei dispositivi in argomento necessita di un periodo di sperimentazione della durata di sei mesi, allo scopo di evidenziare eventuali criticità di natura tecnico/operativa, onde poter adottare i correttivi migliorativi in previsione di ulteriori forniture. In tale fase preliminare, pertanto, la prima fornitura di videocamere sarà destinata ad essere utilizzata dal capo squadra e da un altro componente dell’unità organica, i quali forniranno utili contributi e suggerimenti per le predette finalità. CARATTERISTICHE DEL DISPOSITIVO Specifiche tecniche Camera: Angolo di visuale di 170 gradi Visione notturna Resistente all’acqua IPx5 Sensore di immagine da 8 mp (2592x1944) Temperatura di esercizio da – 10 a + 50 Led rosso per la verifica dell’attività Dimensioni cm 6.35x cm 5.08x cm 2.54 Peso 100,07 gr Resistenza all’umidità da 15% a 85% Batteria Capacità 100 MAH73.7 V Tempo di durata 4h in continua e 120h stand-by Tempo di ricarica 3h Ricaricabile tramite usb, rete e pc Riproduzione Video/Immagini Output Mini HDMI è presa AV Compatibilità Windows XP, Vista e 7; Mac OS Trasferimento tramite usb 2.0 Registrazione 5 tipi di risoluzione 1080p/30fps, 960p/30fps, 720p/60 fps, 720p/30fps, 480p/60fps Tempo di registrazione da 18 h a 3 h in rapporto alla risoluzione Video Standard NSTC e PAL (formato MOV) Scheda da 8gb contenuta massima sd compatibili 32gb Indicatore acustico e luminoso per allarme raggiungimento di massimo stoccaggio dati Led verde come indicatore di registrazione Sensore di movimento disattivabile dall’utente Monitor da 1,5 pollici 40 40 Polizia Stradale Polizia Stradale Consap Magazine 2014 CONSULTA NAZIONALE POLIZIA STRADALE Primo Consap pianoMagazine 2014 Responsabile Italia Settentrionale MORELLO GIANMARIO Consap Magazine 2014 Responsabile Italia Centrale VANNONI MASSIMO Responsabile Italia Meridionale ed Isole PEPPINO PICA Polizia Stradale AVELLINO Ovest DI LUISO PASQUALE Polizia Stradale PESCARA Nord TOMEI ROSSANO Polizia Stradale BENEVENTO MIRRA UGO Polizia Stradale PORDENONE FIORINI GIANLUCA Polizia Stradale BIELLA LAZZARINI DANIELE Polizia Stradale Brancaleone (RC) BRUZZESE GIUSEPPE Polizia Stradale BOLOGNA CORBISIERO LUIGI Polizia Stradale ROMA Nord BOVE ANDREA Polizia Stradale Soverato (CZ) PETROSILLO TOMMASO Polizia Stradale Scalea (CS) STABILITO ANTONIO Polizia Stradale FIRENZE GRAVANTE FRANCESCA Polizia Stradale ROMA QUAGLIERI MASSIMILIANO Polizia Stradale ROMA Nord LOTITO VINCENZO Polizia Stradale Albano Laziale (RM) DI CEGLIE MARCO Polizia Stradale Civitavecchia (RM) D’ORTENZIO LUCIANO Polizia Stradale Ceva (CN) SALTARIN GABRIELE Polizia Stradale SALERNO DE SANTIS ANTONIO Polizia Stradale MASSA CARRARA MORIGONI MASSIMO Polizia Stradale Angri (SA) AURICCHIO RAFFAELE Polizia Stradale FROSINONE OTTAVIANI DOMENICO Polizia Stradale Eboli (SA) APPIERDO ROBERTO Polizia Stradale GORIZIA BELTRAMINI WALTER Polizia Stradale SASSARI POLO CRISTIAN Polizia Stradale Jesi (AN) BELLI ANTONIO) Polizia Stradale Città di Castello (PG) STAZI LUCIO Polizia Stradale ISERNIA DE FALCO DOMENICO Polizia Stradale TERNI ZUMBO FRANCESCO Polizia Stradale LUCCA MARCHI INDRO Polizia Stradale VENEZIA ANGIOLINI SANDRO VITTORIO Polizia Stradale NAPOLI IZZO GIUSEPPE Polizia Stradale SIRACUSA BIANCA ANGELO Polizia Stradale UDINE PREDAN ETTORE Polizia Stradale VERCELLI LA MARCA MELCHIORRE Polizia Stradale Romagnano Sesia (NO) PANE BRUNO Polizia Stradale Schio (VI) DE VIRIGILIIS ANTONIO Polizia Stradale PERUGIA PETRONI MAURIZIO Polizia Stradale Riccione (RN) FLAGIELLO MASSIMO Polizia Stradale Lagonegro (PZ) LOSCHIAVO CIRIACO Polizia Stradale L’AQUILA COLIZZI EMANUELE Polizia Stradale Fano (PU) TENAGLIA IVAN Sezione Polizia Stradale LATINA TOMBOLILLO ADAMO Polizia Stradale Consap Magazine 2014 41 Roberto Sgalla Nuovo Direttore Centrale delle Specialità di Polizia Guiderà, Polizia Stradale, Polizia Ferroviaria, Polizia delle Comunicazioni e i Reparti Speciali, è stato Direttore del Servzio PolStrada I complimenti e gli auguri della Consap per il prestigioso incarico Cambio della guardia al vertice della Direzione Centrale della Specialità della Polizia di Stato, l’ufficio al quale fa capo anche la Direzione del Servizio Polizia Stradale. Il dottor Roberto Sgalla che aveva già ricoperto il ruolo di Direttore del Servizio Polizia Stradale, ha preso il posto del Prefetto Santi Giuffrè, lasciando l’incarico che ricopriva fino al primo agosto scorso di Direttore degli istituti d’Istruzione della Polizia di Stato. Roberto Sgalla vanta un curriculum professionale di tutto rispetto molto del quale speso nel servizio di Polizia Stradale, una specialità della quale oltre ad essere un profondo conoscitore e stato il vero pioniere di quella comunicazione esterna che consente oggi agli operatori della Polizia Stradale di essere parte integrante di quei percorsi educativi volti a plasmare e sensibilizzare gli utenti della strada fin dalla giovane età, verso il rispetto della legalità. Nel suo ruolo di Direttore del Servizio Polizia Stradale Roberto Sgalla ha sempre accolto con entusiasmo gli inviti della nostra organizzazione sindacale verso tutte le iniziative improntate alla Sicurezza Stradale ed è a lui che va ascritto il merito di aver realizzato il lungometraggio “Young Europe”, un film sulla sicurezza stradale che ancora oggi a distanza di quattro anni offre lo punto al dibattito in molti degli incontri che gli operatori della Polizia Stradale hanno con i ragazzi delle scuole su- periori, inoltre l’opera è stata presentata con successo in molti festival cinematografici. Una capacità di comunicazione che il dottor Sgalla ha affinato nel suo ruolo di responsabile delle relazione esterne della Polizia di Stato, durante il quale ha tessuto una rete di dialogo con la società civile. Viva ammirazione da sempre ha destato la sua capacità di intrattenere gli interlocutori con discorsi a braccio ma intrisi di contenuti e dati statistici, come ebbe a fare almeno in due convegni della Consap tenutisi a Milano ed Orvieto, in qualità di Direttore del Servizio Polizia Stradale, ed anche la versatilità con cui sapeva trovare le parole giuste sia dialogando con le autorità, che quando come in occasione della manifestazione “Il poliziotto un amico in più” la platea era composta da vivaci ed intraprendenti adolescenti delle scuole italiane. La Consap con la sua Consulta Nazionale della Polizia Stradale si unisce agli auguri per la nuova nomina e formula al dottor Roberto Sgalla i migliori auguri di buon lavoro, con l’auspicio che anche in questa nuova veste si possano riproporre iniziative interessanti sui temi della sicurezza stradale e dell’efficienza del Servizio di Polizia Stradale. M.D’A 50 Consap Magazine 2014 Polizia Stradale Codice della strada, la Commissione Trasporti approva la legge delega Novità per limitì di velocità, due ruote, anziani e neopatentati, si apre anche uno spiraglio per il reato di omicidio stradale, ma il nuovo codice non sara in vigore prima del 2016 L’annuncio viene dato dal viceministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini. “E’ una giornata importante, la aspettavo da tempo. Per la prima volta un passo in avanti per sancire la presenza del reato di omicidio stradale nel codice“, ha commentato Nencini. “Non c’è più tempo da perdere. Ci sono questioni urgenti che non possono essere rimandate. Questioni che stanno nel cuore degli italiani e di quelle famiglie che hanno perso un parente a causa di persone che si sono messe alla guida violando le norme del codice della strada. Abbiamo previsto l’ergastolo della patente. Non guidi più“, ha spiegato Nencini. Per la prima volta, c’è una forte attenzione per il mondo delle due ruote, le moto sono identificate utenti deboli, aprendo così la strada alla realizzazione di infrastrutture ad hoc. Il nuovo Codice della Strada dovrebbe diventare legge entro due anni Altre novità secondo l’orientamento espresso dalla Commissione Trasporti riguarderanno la modifica dei limiti sulle strade extraurbane: possibile che vengano introdotte due velocità distinte per i tratti a seconda delle corsie nel senso di marcia; la possibile apertura delle autostrade anche ai veicoli con cilindrata inferiore a 150 cc: anche le tangenziali così saranno percorribili dagli scooter 125, purché condotti da maggiorenni; il consenso all’accesso nelle corsie preferenziali riservate ai mezzi pubblici anche per biciclette e motocicli. Nuove norme anche per neopatentati e patentati over80: per i primi se trasporteranno come passeggero un cittadino con patente da almeno 10 anni, decadranno i limiti di cilindrata massima, inoltre il termine del periodo di “prova” sarà ridotto. Per i secondi invece si introdurrà il rinnovo annuale del titolo di guida. In materia di ricorso avverso le multe il massimo di tempo per presentare istanza al Prefetto, scende a 30 giorni contro i 60 attuali ed i proventi, saranno suddivisi tra tutti gli enti che hanno responsabilità di vigilanza sulle strade, con quote riservate il 15% all’aumento delle pattuglie e al 20% per finanziare il Piano nazionale sulla sicurezza. E’partito quindi un iter parlamentare che si concluderà non prima di gennaio 2016. Alessandro Gregori 52 In evidenza Consap Magazine 2014 Rischio di collasso per la sicurezza e per la tenuta democratica Stefano Spagnali Segretario Nazionale Consap “162 anni di Polizia di Stato e 200 anni dell’Arma dei carabinieri, questo è gloriosamente nella storia..del nostro paese”, i poliziotti replicano duramente alle dichiarazioni dell’ideologo delle Nuove Br Alfredo Davanzo che aveva definito le Brigate Rosse “gloriosamente nel passato di questa nazione”, e gravissimo reputa anche l’assordante silenzio con cui queste dichiarazioni sono state accolte dai vertici delle Forze di Polizia, la riprova dell’assoluta incapacità di preservare il futuro della sicurezza nazionale sia da parte del Ministero dell’Interno che del governo attuale. E’ sempre più vicino e concreto infatti il rischio di collasso della sicurezza nel nostro paese. Anche questo governo, in perfetta continuità e “sintonia” con i precedenti, ritiene che la sicurezza interna del paese sia una spesa da tagliare anziché un obbiettivo sul quale investire per favorire anche la ripresa economica dell’Italia. L’azzeramento della capacità di azione delle Forze di Polizia genera il conseguente pericolo della tenuta democratica della Repubblica e questa è la minaccia che incombe anche sul Bel Paese e che è fortemente sottovalutata dal Governo. In evidenza Consap Magazine 2014 Oramai la mancanza di benzina per le auto delle FF.OO non è più un problema, tanto non ci sono le macchine sulle quali metterla…! Infatti i due terzi delle autovetture delle Forze di Polizia non sono più marcianti perché con oltre 300.000 chilometri o in avaria senza possibilità di riparazione per mancanza di fondi. Una farsa si è rivelata anche la dismissione su e-bay delle cosiddette auto-blu, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ne ha dimesse appena 85 e per ora ne sono state vendute solo 25 a prezzi di assoluta svendita. Giubbetti antiproiettili scaduti, caschi per motociclisti scaduti, uniformi mancanti, munizionamento per le armi in dotazione insufficiente anche per l’addestramento del personale, etilometri inutilizzabili per mancanza di fondi per la revisione, chiusura di oltre 300 presidi della Polizia di stato, ventilata chiusura di almeno 80 Questure e molto altro, hanno determinato l’annullamento della capacita di intervento ed azione di quella che, in passato, era ritenuta la migliore Polizia d’Europa. Uno stillicidio di risorse che ricade sui cittadini: ormai sempre più spesso per presentare una denuncia bisogna portarsi le fotocopie perché molti commissariati non hanno carta né fotocopiatrici funzionanti, gli uffici denunce sono un ricettacolo di rifiuti per il taglio di circa il 70% sulle spese per le pulizie ordinarie straordinarie per non parlare poi dell’indecenza dei servizi igienici e degli spogliatoi, per concludere con le famigerate camere di sicurezza delle Questure che sono ormai dei veri e propri ripostigli senza alcuna utilità pratica. La questione, però, non finisce qui. Anzi, assume un rilievo an- 53 cora più drammatico se ragioniamo sui numeri dell’organico piuttosto che sui presidi. Per capire, prendiamo proprio la Polizia Postale. Secondo lo schema vigente, l’organico oggi dovrebbe contare 3.456 unità (in realtà, come sappiamo, si registra un calo fisiologico tra organico previsto e forza effettiva). Il piano, invece, farebbe scendere il numero a 1.850. E, ancora, la Polizia Ferroviaria: dai 7.765 dell’organico di oggi si arriverebbe addirittura a soli 4.500 o anche la Polizia Stradale dove la perdita di uomini attuale è di 4000 unità. Dai sindacati di settore dicono che la risposta arrivata dai vertici a tale problematica è stata molto semplice: coloro in sovrannumero saranno risistemati, in uffici o sottosezioni, creati ad hoc nelle questure. Difficile a dirsi, però, dato che i numeri dicono che anche il personale delle questure scenderà vertiginosamente, passando dai 59.494 previsti oggi a 55.035. Insomma, quello che emerge è un taglio indiscriminato. Lo si evince chiaramente dal computo complessivo delle unità in forza alla Polizia: si passerà dalle 116.662 unità oggi attive ad un nuovo organico di sole 103.266 persone. Il rischio, insomma, è che quasi 14 mila poliziotti restino a spasso. A ciò si aggiunge la mancanza del turn-over che determinerà, in brevissimo tempo, la totale dispersione dell’esperienza accumulata nei decenni dalle FF.OO. nella lotta alla micro e macro-criminalità, che non potrà essere trasmessa alle nuove generazioni di poliziotti per mancanza di quest’ultimi. A mero titolo esemplificativo, solo quest’anno, a fronte di 5000 uomini della sola Polizia di Stato che se ne andranno in pensione, sol- 54 In evidenza Consap Magazine 2014 tanto 2500 saranno reintegrati. E questo ragionamento lo si deve ripetere per tutte la altre forze di Polizia. Si aggiunga poi che l’età media degli appartenenti alle FF.OO si attesta intorno ai 46 anni e quindi la risposta al crimine, invece sempre più variegato e giovane, sarà sicuramente sempre meno efficace ed adeguata. Intanto cresce l’allarme per il prossimo autunno caldo dove le Forze di Polizia dovranno affrontare una piazza sempre più violenta e arrabbiata contro lo Stato, per queste attività si potranno sperimentare le nuove microcamere sul gilet tattico per filmare gli scontri, ma mancheranno caschi, u-boot e preparazione visto che ormai le Questure delle città sedi di manifestazioni utilizzano tutto il personale a disposizione, mandando allo sbaraglio colleghi che non sono mai stati addestrati per attività di ordine pubblico con caschi più grandi delle loro teste o peggio più piccoli, dando l’impressione che il concetto di “uniforme” sia ormai solo un luogo comune. Da ultimo, ma non per importanza, il blocco degli stipendi, or- mai fermi da quattro anni, e già si parla di un ulteriore blocco contrattuale e assegni di funzione fino al 2020, che ogni giorno che passa offende sempre più la dignità delle donne e degli uomini in divisa che rischiano la loro vita per gli altri poco più di 1000 euro al mese, demotivandoli e mettendolo a dura prova anche la loro abnegazione. (leggi vocazione) In conclusione, lo stato in cui versano la Polizia di Stato e tutte le altre FF.PP. rischia di compromettere in modo serio la tenuta democratica del paese per l’impossibilità delle FF.OO di garantire, adeguatamente, l’ordine e la sicurezza pubblica su tutto questo arrivano le “farneticazioni” di Alfredo Davanzo, condannato a 9 anni di reclusione per la sua appartenenza al Pc-Pm (Partito comunista politico militare), di cui fu accusato di essere l’ideologo, e scarcerato alcune settimane fa in regime di liberazione anticipata (dopo 7 anni e 3 mesi), il quale, tra l’altro, ha affermato: “... Le Brigate Rosse appartengono gloriosamente alla storia …” (Dal sito di Sardegna Reporter del 14/07/2014). In evidenza Consap Magazine 2014 55 Spending review e tagli dei presidi, nessun risparmio dalla chiusura della Squadra Nautica di Livorno La Consap sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato sta effettuando un tour in tutta Italia, raccogliendo dati per evidenziare come i tagli degli uffici di polizia, ipotizzati dal Ministero dell’Interno, non consentiranno risparmi importanti. “Molti degli oltre 360 uffici di polizia a rischio chiusura – accusa la Segreteria Nazionale della Consap sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato – non pesano infatti sulle case dello Stato come per esempio la Squadra Nautica di Polizia di Livorno. Quella sede di polizia infatti è ubicata in una palazzina demaniale quindi senza costi di locazione ed anche i posti barca sono gratuitamente concessi dalla Capitaneria di Porto “ubicati strategicamente a livello ottimale e hanno anche le pedane nuove per lo scivolamento”. Di contro il provvedimento rischia di indebolire il controllo delle coste tirreniche toscane, proprio a ridosso della stagione estiva nonché sull’arcipelago toscano, i canali livornesi ed il controllo sulle vie d’acqua dì accesso alla base Nato di Camp Darby, dove la sicurezza pubblica e di competenza della Squadra Nautica della Polizia di Stato. “Non risparmiamo ma anzi buttiamo via soldi pubblici” questo è il retroscena di un’incomprensibile dismissione: i mezzi in dotazione alla Squadra Nautica sono stati rimessi a nuovo di recente “sono stati spesi 130 mila euro per la cosiddetta manutenzione di metà vita sulla motovedetta d’altura “Squalo” (revisionati i motori, rinnovo dell’impiantistica di bordo, sostituzione integrale della parte elettronica e numerose altre migliorie); anche l’idrogetto è stato rimesso a nuovo e riverniciato, ci sono anche due nuovi gommoni blob 54 rimotorizzati con motore a 4 tempi ecologico e lo stesso è stato fatto anche per i due acquascooter in dotazione. Un presidio fondamentale quello garantito dalla Squadra Nautica se si pensa che le manifestazioni in mare negli ultimi anni si sono moltiplicate e che al largo staziona un obiettivo sensibile, la nave rigassificatore, sulla quale è richiesta l’attività di vigilanza. “E’ la prova che al Ministero dell’Interno non tengono in alcun conto le esigenze operative – accusa la Consap - i tagli sono fatti con l’accetta dalle burocrazie dipartimentali che stanno facendo tutto per non intaccare i privilegi della “casta del Viminale”. Questo scippo alla sicurezza dei cittadini non viene contrastato in alcun modo da un Ministro dell’Interno “debole” che anche nell’ultimo incontro avuto con i sindacati “ha deciso di non decidere”, confermando blocchi contrattuali e taglio dei presidi e così facendo ha alzato il livello dello scontro che porterà in piazza tutti i poliziotti. Alessio Pedrocco Paolo Pizzetti Segretario Consap Squadra Nautica Polizia di Stato di Livorno 56 Consap Magazine 2014 In evidenza Simulatori di guida, nuove tecnologie al servizio della sicurezza stradale Drivingitalia.net, portale leader nel simracing ludico: “sarebbe interessante collaborare con gli operatori della Polizia Stradale” Chi di noi non ha mai desiderato impugnare il volante della Ferrari di Alonso, piuttosto che emulare realisticamente le imprese di Jim Clark o Vettel, o di sfrecciare a 300 km/orari sui circuiti più prestigiosi della Formula 1... Solo un sogno impossibile? Un simulatore di guida professionale può trasformarlo in realtà. DrivingItalia.NET portale leader nel settore del sim- racing ludico, apre nel pieno centro di Lanciano (Chieti) il primo centro di simulazione di guida professionale, dotato di tutte le più elevate tecnologie, ma aperto a tutti: il Driving Simulation Center. Leggete cosa ha scritto il quotidiano La Repubblica, che ha pubblicato l'articolo dal titolo "Campioni virtuali, ma con un occhio alla sicurezza stradale". Simulatore di guida: divertimento, ma non solo In evidenza Al simulatore di guida è possibile riprodurre con eccezionale fedeltà le vetture, i tracciati e le emozioni della guida in pista, in modo gratificante e incredibilmente realistico: non è difficile acquisire esperienza, perfezionare il proprio stile di guida e, tramite setup avanzati, imparare progressivamente a sfruttare al meglio motore, telaio e pneumatici, persino per sfidare altri piloti “virtuali” in gran premi eccezionalmente realistici. Le simulazioni presentano un ulteriore valore aggiunto: consentono a chi guida su strada di migliorare la propria percezione di guida, la concentrazione, i riflessi, di familiarizzare con concetti quali distanza di sicurezza, percorrenza di curva, aderenza e comportamento dei pneumatici, imparare il comportamento della vettura in situazioni critiche, acquisendo cosi le capacità per affrontare il pericolo nel modo corretto ed efficace. Al simulatore si è in grado poi di mettere alla prova i propri limiti psico – fisici, allenarli costantemente, senza farsi del male, ma rendendosi conto dei propri limiti oggettivi, oltre che di quelli legati al mezzo ed alle condizioni esterne. Nelle competizioni in rete poi, si impara il rispetto per gli avversari e si affina la guida nel “traffico”. Il Driving Simulation Center è dotato di tre sistemi completi di simulazione di guida, tutti dinamici, che permettono la simulazione accurata di ogni tipologia di veicolo a 4 ruote: dal kart, alle auto stradali, le Gran Turismo, fino alle monoposto ed alle Formula 1. Simulatori di questo tipo possono essere usati naturalmente per scopi di intrattenimento e di divertimento, ma soprattutto ed in contemporanea per scopi educativi ed istruttivi, dai ragazzi di 12 anni, fino agli adulti che vogliono affinare e migliorare le proprie capacità di guida. Saranno realizzate periodicamente lezioni virtuali di guida sportiva in pista, oltre che dimostrazioni pratiche per i ragazzi; sul fronte ludico non mancheranno gare in rete e veri e propri Consap Magazine 2014 57 campionati, oltre alla possibilità di noleggiare i simulatori per eventi. Sin dall'apertura, noti piloti reali dell'automobilismo e del karting interverranno come ospiti, istruttori di guida sportiva e daranno dimostrazioni di guida in pista. Grazie poi alle collaborazioni con vari partners strategici, come circuiti reali, kartodromi, scuderie karting e automobilistiche, sarà possibile “premiare” i piloti virtuali più bravi con esperienze sulle piste reali. Il Driving Simulation Center può essere anche utilizzato come aula scuola o area di test per meccanici, tecnici ed ingegneri, per collaudare soluzioni tecniche o verificare sul campo virtuale i risultati pratici di scelte teoriche, in quanto i simulatori sono dotati di impianti di telemetria bidirezionale per l'acquisizione dati dalle vetture simulate a quelle reali e viceversa. Il Driving Simulation Center si presta inoltre perfettamente per la promozione e sponsorizzazione di prodotti o marchi in modo totalmente innovativo. L'automobilismo del resto, ancor più quello virtuale, è sinonimo di alta tecnologia, precisione ed ingegneria che riflettono la forza finanziaria, il prestigio e l'efficienza combinati con l'alta valenza di spettacolarità, colore e velocità. Partners tecnici dell'iniziativa Driving Simulation Center sono la software house italiana Kunos Simulazioni, con sede all'Autodromo di Vallelunga, che fornisce e sviluppa l'avanzato software di simulazione "Assetto Corsa", dedicato alle vetture a ruote coperte e monoposto, il team PiBoSo che fornisce e sviluppa "Kart Racing Pro", simulatore dedicato unicamente al mondo del karting, la parte hardware e componentistica è realizzata invece su misura dalla Manu Factory di Roma, mentre la Simulator Giantruck di Gavirate (Va) si occupa della componente dinamica dei simulatori. La Consulta nazionale Polizia Stradale ritiene utile divulgare iniziative che avendo anche un carattere ludico possano avvicinare i giovani alla “strada” bùnel rispetto della legalità e della sicurezza propria e degli altri, a tal proposito gli ideatori di questo progetto ci hanno scritto: “Sarebbe molto interessante in proposito attivare qualche iniziativa comune, come ad esempio organizzare la partecipazione di uno dei vostri operatori presso il nostro centro”, ci ha detto Nicola Trivilino, nickname “velocipede”, uno dei responsabili del portale “perchè dimostra che lo spirito della nostra iniziativa e la “strada” che ci interessa far seguire soprattutto ai giovani sono stati compresi in pieno”. 58 In evidenza Consap Magazine 2014 Unificazione delle Forze di Polizia, la proposta della Consap giudicata dai colleghi europei Van de Kamp (Epu): Si tratta di scelte di portata nazionale, che sono già nelle agende di molti governi Le polemiche a seguito della minaccia di un inedito, per l’Italia, sciopero delle Forze di Polizia, ha scatenato tutta una serie di reazioni da parte dei massimi esponenti del Governo. Tralasciando l’accusa di “annuncite” di qualche ministro, quello che ha colpito è il riferimento del capo del governo Matteo Renzi ad un’unificazione dei cinque corpi di polizia nazionale per migliorarne l’efficienza e ridurne i costi per le casse dello Stato. La necessità di ridurre le duplicazione di compiti e funzioni era già stata analizzata dalla nostra organizzazione sindacale, che aveva fatto redigere all’Ufficio Studi Nazionale una bozza di unificazione, che avevamo poi sottoposto al giudizio dei colleghi dei sindacati di polizia euro- le Relazioni Internazionali Nicola Zichella. Questo contributo è un segnale di assoluta disponibilità da parte dei sindacati di polizia, e della Consap in particolare a contribuire in questa riforma a patto che essa non arrechi danno alla sicurezza dei cittadini e problemi all’efficienza della macchina dell’ordine e sicurezza pubblica, ma soprattutto che abbia la forza di andare a tagliare laddove esistono anacronistici privilegi e vere sacche di sprechi di denaro pubblico. Il nostro è anche un rispedire al mittente la minaccia “renziana” affinché sia chiaro, prima di tutto all’opinione pubblica, che eventuali resistenza a questa unificazione non sono da cercare fra i sindacati di polizia o fra i cosiddetti graduati di truppa. Gentili colleghi, tramite la presente, rispondo a nome dell’EPU (European Police Union), il sindacato europeo di polizia) alle vostre domande in merito all’integrazione delle varie forze di polizia in Italia. La risposta si compone di due parti: inizieremo infatti con il parlare della sovranità dell’Italia in questo ambito, per passare quindi alla cooperazione internazionale (e in particolare europea) tra le forze di polizia. La sovranità dell’Italia pei. In calce a questo articolo potrete leggere la risposta del presidente dell’’E.P.U. (European Police Union), che sottolinea come la tematica sia al centro di molte agende di Governo dei paesi dell’Unione Europea, interpellato in marito dal Responsabile del- In questo momento, l’organizzazione delle forze di polizia in tutti gli Stati membri dell’Unione europea (UE) rientra nella sfera della sovranità nazionale. In altre parole, l’Italia può decidere autonomamente in che modo devono essere organizzate e gestite le In evidenza Consap Magazine 2014 59 (ad esempio, quelli di Stoccolma e dell’Aia) ne sono un diretto risultato. Inoltre, il trattato di Lisbona sancisce che l’UE avrà un’influenza crescente sulla politica di sicurezza interna. In questo ambito rientra anche la cooperazione internazionale tra le forze di polizia. Per questo motivo, la collaborazione fra i sindacati di polizia europei acquisisce sempre più importanza. proprie forze di polizia. Attualmente, in molti Stati membri dell’UE sono in corso modifiche all’organizzazione delle forze di polizia. Stiamo parlando di riordinamenti nelle forze di polizia civile a livello locale, regionale, nazionale e federale, ma talvolta anche di ricollocazioni tra i diversi dipartimenti responsabili. Ad esempio, nel caso in cui la responsabilità della polizia militare passi dal ministero della Difesa a quello degli Interni. Di nuovo, si tratta di una scelta e di una responsabilità di portata nazionale. In molti casi, questi cambiamenti sono dettati dall’incremento dell’efficacia e dell’efficienza, dalla riduzione dei costi per immobili e materiali e via dicendo. Talvolta hanno a che fare con una situazione esistente di scarsa collaborazione a livello qualitativo tra le varie forze. A livello nazionale, i sindacati di polizia si interessano fattivamente a queste discussioni e ai risultati derivanti da una tale revisione per i loro membri. Vari membri dell’EPU hanno nel frattempo acquisito ampia esperienza e conoscenze in merito. Cooperazione internazionale tra le forze di polizia A parte la sovranità dell’Italia, esiste un problema di criminalità organizzata internazionale in aumento come conseguenza della libera circolazione di persone e merci. Anche i problemi derivanti dagli enormi flussi di profughi provenienti da paesi esterni all’UE hanno conseguenze rilevanti sulla situazione di sicurezza e sulla criminalità nei singoli Stati membri, ma anche nell’Unione europea nel suo insieme. Per questi motivi, si rende sempre più necessaria la cooperazione internazionale tra le forze di polizia all’interno dell’UE. La reazione politica a questa crescente problematica è chiara e i vari programmi dell’UE Se si applica quanto detto sopra ai cambiamenti dell’organizzazione delle forze di polizia, appare chiaro che anche gli Stati membri stanno considerando o considereranno la capacità delle attuali forme organizzative di contribuire al futuro della cooperazione tra le forze di polizia nell'UE. Questa situazione può pertanto essere prevista anche in Italia. È pertanto compito dei sindacati di polizia italiani decidere se desiderano svolgere un ruolo in questo processo di cambiamento e in che modo intendono svolgerlo. I membri dell’EPU si impegnano a condividere le proprie conoscenze ed esperienze in questo campo. Nella speranza che la presente possa dare una risposta esaustiva alle vostre domande, vi invito a contattarci nuovamente qualora abbiate bisogno di ulteriori informazioni. Gerrit Van de Kamp President European Police Union (EPU) 60 In evidenza Consap Magazine 2014 Commissariati solo ore ufficio, il Questore di Roma chiude notte e festivi, i due terzi dei presidi Era metà luglio quando la Consap è stata convocata in questura per comunicazioni urgenti: “Sette giorni è il nuovo piano di sicurezza per Roma sarà pronto“, cosi il Questore di Roma ha confermato ai sindacati di polizia l’intenzione di rimodulare i dispositivi di controllo del territorio. “Faremo di tutto per bloccare un’inesorabile conto alla rovescia che destrutturerà la sicurezza a Roma”. Il nostro sindacato preannunciava battaglia già al termine di quel primo incontro a San Vitale fra il Questore Massimo Maria Mazza e le organizzazioni sindacali. Il Questore di Roma ha ribadito che il piano, seppur non ancora definito nei dettagli, andrà avanti in tempi strettissimi “sarà pronto fra sette giorni!”, ha detto il Questore di Roma, rivendicando il diritto di mettere in piedi un sistema di controllo alternato di Polizia a Carabineri già operativo in città come Milano e Genova. “Inviare tutti i nuovi rinforzi, i primi 37 arriveranno a giorni, all’Ufficio Servizi della Questura e non ai commissariati, andando così a rimpinguare il personale degli uffici scorte e dei nuclei di ordine pubblico è una scelta che continuamo a ritenere sbagliata – ribadisce la Consap – rivelando l’intenzione di coinvolgere anche l’opinione pubblica oltre che le 6-SET-2014 da pag. 3 Quotidiano Roma art Direttore: Ferruccio de Bortoli Lettori Audipress n.d. In evidenza Consap Magazine 2014 T-2014 61 da pag. 1 Quotidiano Roma Direttore: Gian Marco Chiocci forze politiche locali e nazionali. Cosi come il dimezzamento dei commissariati aperti di notte e nei festivi, è un regalo alla criminalità e toglie ai cittadini un punto di riferimento certo per la sicurezza e l’incolumità”. “Nessuna ostracismo spiega il sindacato ma siamo dell’idea che la sovrapposizione fra Roma e le altre città non sia proponibile in tema di sicurezza – afferma il Coordinatore Provinciale della Consap di Roma Maria Carolina Cento – basta mettere a confronto le superfici da controllare: nel comune di Roma abbiamo oltre 1400 chilometri di territorio, contro i 250 di Genova e i poco meno di 200 di Milano, siamo certi che questo piano determinerà pericolosissimi vuoti di controllo, penalizzando le condizioni di lavoro di migliaia di colleghe e colleghi”. Lo scontro si è acuito dopo che agli inizi di settembre sono stati resi noti i dieci commissariati polo individuati dal Questore sulla scorta di non meglio definite e comunque non pubbliche risultanze statistiche, con la conseguenza che ben 26 distretti saranno relegati a orario d’ufficio senza possibilità di raccogliere denunce nè rispondere agli allarmi dei cittadini, inoltre si delinea una mobilità forzata per il personale preposto a raccogliere le denunce. La Consap quindi prosegue la sua battaglia per scongiurare un operazione che rischia di ricadere pesan- Lettori Audipress n.d. temente sulla percezione di sicurezza dei cittadini romani oltre a creare disagi al personale e preventivabili vuoti di controllo, anche i quotidiani romani più attenti alla cronaca nera intravedono un rischio reale per la sicurezza a causa delle scelte del questore. Massimo Maria Mazza Questore di Roma 62 Consap Magazine 2014 In evidenza La gente in piazza per il ritorno a casa dei nostri marò Massimiliano Latorre a casa quattro mesi, ma solo per motivi di salute. Salvatore Girone resta prigioniero in India. La mobilitazione continua... Si è tenuto a Roma il corteo popolare in favore della liberazione e del rapido ritorno a casa dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. “Tutti insieme, nessuno indietro” questo lo slogan scelto per una vera e propria mobilitazione civile del sentimento popolare, voluta, ideata e promossa da Paola Moschetti compagna di Massimiliano Latorre, uno dei due fucilieri del Battaglione San Marco, alla quale hanno aderito anche i quotidiani che fin dalla prima ora si sono impegnati per la causa della loro liberazione. All’epoca le condizioni di salute di Massimiliano Latorre non destavano ancora preoccupazioni ma è stato forte il sentimento che ha spinto in piazza migliaia di persone fra i quali la compagna di Latorre Paola Moschetti, della quale il Consap Magazine aveva pubblicato nei mesi scorsi una toccante intervista in cui già traspariva la preoccupazione per una vicenda gestita male dalle nostre autorità. La pioggia non ha fermato migliaia di italiani che, provenienti da tutta Italia, si sono dati appuntamento alla Bocca della Verità a Roma, sfilando per le vie del centro della città diretti in piazza Farnese, dove il corteo ha fatto la sua tappa conclusiva. La grande novità di questa iniziativa sono stati la mancanza di simbolo politici, in un corteo pacifico di soli italiani fieri di poter sventolare il tricolore. In linea con il desiderio espresso. Paola Moschetti la compagna di Massimiliano Latorre, ha detto di volere in piazza solo il tricolore allo scopo di sollecitare anche l'opi- nione pubblica e tenere alta l’attenzione sulla vicenda, che fino ad oggi ha visto l’Italia prona ai voleri dell’India, un servilismo che prosegue anche adesso che è stato rimosso il fattore Sonia Gandhi e la Finmeccanica è stata esclusa dai bandi per gli armamenti di un paese che è fa parte del Bric (Brasile, Russia, India e Cina) ossia i paesi che stanno facendo registrare le migliori performance economiche a livello mondiale. A titolo puramente personale alcuni politici locali e nazionale c’erano fra loro, abbiamo notato Fabio Rampelli e Giorgia Meloni, Simone Di Stefano, Gianni Alemanno, Mario Borghezio, Fabrizio Santori e Luca Gramazio. La Consap che non ha mai mancato il suo sostegno ad ogni iniziativa volta a tutelare gli operatori in divisa che all’interno e fuori dai nostri confini fanno onore a tutta l’Italia ha inviata una delegazione della Segreteria Generale guidata dal Segretario Nazionale Elisabetta Ricchio. Presenti anche i militari, tra cui gli alpini e gli stessi commilitoni di Latorre e Girone in forza al Battaglione San Marco. Diecimila persone hanno urlato a più riprese: "Marò Liberi!", "Liberate i nostri soldati!". Intonato più volte anche l'Inno d'Italia. Insomma, l'Italia e Roma hanno fatto sentire la loro presenza è ora che anche la politica faccia sentire la sua voce, come paese libero e democratico e come presidente di turno dell’Unione Europea. Insomma adesso o mai più. A.G. Un particolare ringraziamento dalla redazione del Consap Magazine ad Alberto Di Gennaro che con la consueta disponibilità e professionalita ha realizzato questo servizio fotografico In evidenza Consap Magazine 2014 63 In evidenza Consap Magazine 2014 65 Commozione e affetto al saluto per il pensionamento del Segretario Provinciale della Consap Dario Cona Dopo quasi 37 anni di servizio, il 30 giugno è andato in pensione il Segretario Provinciale della Consap di Trapani, Dario Cona. 13 anni di battaglie sin- dacali insieme alla Consap, con una correttezza che ha sempre contraddistinto Dario in tutti i suoi momenti della vita professionale ma anche sindacale. Il Questore di Trapani, il Dott. Carmine Esposito, insieme al Vicario e ad altri Funzionari, oltre a numerosi colleghi hanno salutato Dario in Questura, durante un momento conviviale che ha visto commozione ma anche molto affetto per il collega appena in quiescenza. In rappresentanza della Segreteria Nazionale è stato presente il Segretario Regionale siciliano Igor Gelarda, che ha portato l'augurio ed il saluto di Giorgio Innocenzi e di tutto il direttivo Nazionale. Segreteria Regionale e Nazionale sono già al lavoro per dare nuovo vigore alla Consap di Trapani. Moda di Paola Pietrucci I colori autunno inverno Dalle passerelle sono trapelati i colori che caratterizzeranno il nostro guardaroba di questo autunno/inverno. Uno dei colori che dominerà sarà il bordeaux in tutte le sue sfumature. Il blue, resta l'altro grande protagonista della stagione: acceso ed elettrico da abbinare a nero e bianco. Il blue deve il suo successo soprattutto al jeans che non può mancare in nessun guardaroba. Se il 2013 era stato l'anno del verde smeraldo, questo inverno il verde continua ad essere presente nei colori di tendenza, ma in nuove sfumature: verde scuro, verde militare. Da non sottovalutare anche il rosso. Il classico rosso infatti e' protagonista degli abiti più femminili di questo inverno, mentre il rosso mattone diventa un colore perfetto per caldi maglioni di lana. In questa stagione saranno di gran moda anche il rosa pallido, il grigio chiarissimo e il bianco panna. Gli stilisti hanno svelato durante le ultime sfilate per la stagione fredda modelli di cappotti con forme e taglie per tutti i gusti, corti, lunghi, slim, oversize. Il capo evergreen di ogni stagione invernale è e resterà sempre il cappotto. Per l'inverno i fashion designer ci propongono tanti stili diversi, quasi tutti ripescati nella moda retro'. Ritornano i cappotti lunghissimi fino alle caviglie o longuette in tonalità pastello, morbidi e avvolgenti. Un capo da non sottovalutare. Un buon cappotto non sarà solo il nostro fedele compagno nelle giornate più fredde, ma saprà anche farci apparire splendide e perche' no perfino tirarci su l'umore sotto il grigio del cielo. Nero, grigio, tartan, quadretti, animalier; ma la novità sarà, mai come quest'anno, la pelle e l'ecopelle che andrà per la maggiore anche nei cappotti. Gran ritorno per il montone, si porterà come modello corto, patchwork, modello vestaglia che gli stilisti hanno proposto in questa fredda stagione. Per quanto riguarda i capispalla risulta inequivocabile il ritorno dei piumini. La fuoriclasse di stagione? La zip, che da utile strumento per chiudere i pantaloni si trasforma in elemento decorativo per eccellenza. 66 Consap Magazine 2013 In evidenza La bella tradizione del matrimonio in alta uniforme Tantissimi auguri di una serena vita di coppia ai dirigenti sindacali della Consap Igor Gelarda (a sinistra) e Amedeo Cerqua (a destra) che nei giorni scorsi hanno coronato il loro sogno d’amore sposandosi. Anche nel grande giorno del matrimonio i due colleghi hanno voluto dare un segnale di attaccamento allla professione, che dimostrano ogni giorno tanto nei servizi dì istituto quanto nell’impegno sindacale a tu- tela di colleghe e colleghi della Polizia di Stato, chiedendo ed ottenendo dall’Amministrazione il permesso di sposarsi indossando l’alta uniforme della Polizia di Stato. Con queste immagini a ricordo del loro matrimonio la Segreteria Generale della Consap e la redazione del Consap Magazine si uniscono idealmente ai festeggiamenti augurandogli un futuro di felicità e soddisfazioni professionali e personali
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