Massimo Orlandi, giornalista e scrittore è, fin dagli

Massimo Orlandi, giornalista e scrittore è, fin dagli, inizi collaboratore della Fraternità di Romena in
Casentino (Arezzo). Tra i suoi libri: Giovanni Vannucci custode della luce, La forza della leggerezza (con
Arturo Paoli), In molti giorni lo ritroverai, incontro con Erri De Luca, Invisibile agli occhi (con Wolfgang
Fasser), Lettere da Romena. È direttore della rivista della Fraternità e responsabile delle Edizioni Romena.
Le ragioni della mia candidatura
Dove siamo
L’Italia e l’Europa sono, nell’ordine, un Paese sotto ipnosi e un continente impazzito.
L’Italia è sotto il sortilegio delle larghe intese.
L’Europa è divenuta un’agenzia di funzionari a disposizione dei Mercati.
A farne le spese sono i territori e le comunità concrete, costrette a difendersi strenuamente dalla
progressiva sottrazione di diritti, beni comuni, paesaggi, possibilità di far fiorire relazioni
autentiche.
La menzogna dice che bisogna sacrificare i servizi, i diritti, le persone, il lavoro e la democrazia
perché costano troppo, mentre occorre favorire la libertà della finanza e delle banche perché ci
porteranno fuori dalla crisi e ci daranno la crescita.
E’ vero il contrario. In un contesto come questo i pericoli maggiori vengono dalla credulità e dalla
rassegnazione di massa.
Una candidatura che nasce dall’impegno di molti
Mi chiamo Roberto Mancini, insegno filosofia all’Università di Macerata, provengo dal mondo del
volontariato sociale, non sono iscritto a nessun partito, svolgo la mia ricerca nell’ambito
dell’individuazione delle condizioni di un’economia alternativa.
La mia candidatura nella lista L’altra Europa per Tsipras nasce non da me, ma in primo luogo dal
legame con quanti da anni agiscono perché l’Europa sia una comunità democratica, ospitale, capace
di cambiare in meglio l’economia.
Per me vale anzitutto il legame con soggetti quali il movimento dell’altreconomia, le esperienze che
promuovono l’equità e la solidarietà, quella parte del sindacato che è fedele alla difesa dei diritti di
chi lavora e di chi dal lavoro è escluso, le associazioni impegnate nella giustizia che restituisce la
dignità agli esclusi e ai senza dimora, i gruppi di insegnanti che lottano per la rinascita della scuola
e per una svolta interculturale, le scuole di pace, gli studenti che si organizzano per capire e per
cambiare la società, i gruppi che cercano un modo fraterno e sororale di vivere le fedi, nel rispetto
della laicità che tutti ci accomuna, le reti che sui territori cercano ogni giorno di difendersi dagli
attacchi contro il paesaggio e i beni comuni riconfigurando gli spazi con pratiche che resistono alla
colonizzazione neoliberista.
Ho pensato a tutte queste persone tenaci, creative giorno per giorno. Ho pensato non tanto che avrei
potuto “rappresentarle”, quanto che dovevo osare più del solito per continuare la strada insieme a
loro e rafforzare anche nel Parlamento Europeo il loro metodo di azione politica. Perché per loro la
politica è la cura del bene condiviso, non una gara a chi conquista più potere. Credo nel metodo di
questi movimenti e nella visione di un’Europa fatta di persone, di popoli, di incontri con chi
europeo non è e viene qui a cercare un’altra vita. Un’Europa dove la natura non è solo “ambiente”,
ma è la sorella che ci ospita e richiede un’opera di armonizzazione.
Una scelta di sinistra aperta, europea e aperta al mondo
Tutto questo non si riassume solo nella categoria della “sinistra”, ma senza una coscienza collettiva
orientata a sinistra - che per me vuol dire alternativa al liberismo e protesa a una democratizzazione
delle istituzioni e della società - tutto questo è impossibile.
Il respiro di una scelta simile porta a guardare sia al valore irrinunciabile dell’Europa unita e
solidale, sia alla responsabilità per promuovere la nascita di un vero e pacifico ordine del mondo,
che finora l’umanità non ha mai conosciuto. La crisi e i problemi sociali non vengono dall’Europa,
ma sia dall’ubriacatura neoliberista che disgrega il tessuto umano della società, sia dalle reazioni
nazionaliste, populiste, razziste e neofasciste.
Le priorità
Le aree di impegno a me più vicine sono:
a) la politica per un’economia democratica, dove la crescita vera sia la giustizia che dà modo a
tutti di vivere con dignità nel rispetto del mondo naturale, contro le oligarchie e l’illegalità
delle mafie;
b) la lotta all’esclusione sociale ed etnica e lo sviluppo del modello sociale europeo a tutela dei
diritti fondamentali di chiunque;
c) la politica di disarmo e di cooperazione internazionale a partire dall’area del Mediterraneo e
dai confini orientali dell’Unione Europea, nell’impegno per una rinascita dell’ONU su basi
di autentica democrazia internazionale;
d) la politica per la liberazione delle nuove generazioni, per il rilancio della scuola e
dell’università viste non come aziende privatizzate ma come soggetti di conoscenza,
educazione e rinnovamento della società intera.
La giustizia risanatrice come metodo della politica
Queste motivazioni e queste aree di impegno prioritario richiedono nel contempo l’adozione di un
metodo che renda la politica non una tecnica per conquistare il potere, bensì un’opera di cura del
bene condiviso e dei beni comuni, forte di pratiche e relazioni del tutto rinnovate. Tale metodo
implica la scelta dell’energia della nonviolenza, l’impegno a favorire la più ampia partecipazione
possibile dei cittadini, l’impiego delle conoscenze più avanzate, l’ascolto dei bisogni e delle
proposte che vengono dalla società, il controllo sull’operato degli eletti e la limitazione temporale
del loro ruolo in cariche pubbliche, impedendo che tali incarichi diventino una professione.
Questo metodo comporta l’adozione di quella giustizia restitutiva che ridà i diritti a chi ne è stato
privato, riattribuisce i propri doveri a chi li ha elusi, risana le situazioni anziché aggravare le
iniquità.
Dare il voto a “L’altra Europa per Tsipras”
Al di là della mia persona, votare per la lista “L’altra Europa per Tsipras” significa scegliere di
costruire con pazienza, senza settarismi né narcisismi, un futuro abitabile per tutti, invece di
rassegnarsi o, peggio ancora, di continuare a votare per personaggi e partiti che ci fanno del male e
che in questo trovano le loro larghe intese.
La mia candidatura, nata dal legame con i movimenti che ho ricordato, nasce nel contempo dalla
fiducia che il cambiamento sta maturando e dal piacere di poter dare una mano a coloro che lottano
per la liberazione. La liberazione da un’oppressione che, attraverso l’economia impazzita e la
politica servile verso le oligarchie, grava sull’Europa intera e toglie il respiro al mondo.
Roberto Mancini
[email protected]
Curriculum del prof. Roberto Mancini
Roberto Mancini, nato a Macerata il 28 dicembre 1958, si è laureato in Filosofia nel 1981
all’Università di Macerata con 110 e lode; si è poi specializzato in Filosofia nel 1983 all’Università
di Urbino; ha conseguito il dottorato di ricerca nel 1986 presso l’Università di Perugia svolgendo le
sue ricerche, nello stesso periodo (1983-1986), anche presso la Goethe-Universität di Frankfurt am
Main sotto la guida del prof. Karl-Otto Apel.
E’ professore ordinario di Filosofia Teoretica presso l’Università di Macerata. Insegna inoltre
Economia Umana presso l'Accademia di Architettura dell'Università della Svizzera Italiana a
Mendrisio. All’Università di Macerata ha ricoperto gli incarichi di presidente del Corso di Laurea in
Filosofia, dal 2004 al 2010, e di Vice Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, dal 2006 al 2012.
E’ membro del Direttivo dell’Università per la Pace delle Marche. Collabora stabilmente con le
riviste “Servitium”, “Ermeneutica Letteraria” e “Altreconomia”. Dirige la collana “Orizzonte
Filosofico” e la collana “Tessiture di laicità” presso la Cittadella editrice di Assisi. Dal settembre
2008, per un anno, ha tenuto sul quotidiano “Avvenire” la rubrica settimanale “Sentire la speranza”.
E’ stato membro del Comitato scientifico della Scuola di Pace della Provincia di Lucca e del
Comitato Scientifico della Scuola di Pace del Comune di Senigallia. Collabora da anni con il
“Centro Volontari per il Mondo” di Ancona e con il Coordinamento Nazionale delle Comunità di
Accoglienza (CNCA). Nel novembre 2009 ha ricevuto il premio “Zamenhof - Voci della pace”
dall’Associazione Italiana per l’Esperanto e dalla Regione Marche.
Oltre a numerosi articoli di etica, antropologia filosofica, teoria della verità e filosofia della
religione, ha pubblicato i seguenti volumi:
L’uomo quotidiano, Genova, Marietti 1985
Linguaggio e etica. La semiotica trascendentale di Karl-Otto Apel, Genova, Marietti 1988
Comunicazione come ecumene, Brescia, Queriniana 1991
L’ascolto come radice: teoria dialogica della verità, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane 1995 (IIa
edizione 2009)
Esistenza e gratuità. Antropologia della condivisione, Assisi, Cittadella 1996 (IIa edizione 2009)
Il dono del senso, Assisi, Cittadella 1999
Il silenzio, via verso la vita, Magnano, Edizioni Qiqajon - Comunità di Bose, 2002
Senso e futuro della politica. Dalla globalizzazione a un mondo comune, Assisi, Cittadella, 2002
L’uomo e la comunità, Magnano, Edizioni Qiqajon - Comunità di Bose, 2004
Il senso del tempo e il suo mistero, Rimini, Pazzini 2005
L’amore politico: sulla via della nonviolenza con Gandhi, Capitini e Levinas, Assisi, Cittadella
2005
Esistere nascendo: la filosofia maieutica di Maria Zambrano, Troina, Edizioni Città Aperta 2007
(nuova edizione Assisi, Cittadella editrice, 2009).
La buona reciprocità. Famiglia, educazione, scuola, Assisi, Cittadella editrice, 2008
Desiderare il futuro. Fede cristiana e unità della speranza umana, Rimini, Pazzini, 2008.
L’umanità promessa. Essere cristiani nell’età della globalizzazione, Magnano, Edizioni Qiqajon Comunità di Bose, 2009.
La laicità come metodo. Ragioni e modi per vivere insieme, Assisi, Cittadella editrice, 2009.
L’interpretazione come servizio. Modelli di ermeneutica nel pensiero contemporaneo, Trapani,
Edizioni Il Pozzo di Giacobbe, 2010.
Idee eretiche. Per un’economia della cura, delle relazioni e del bene comune, Milano, Edizioni
Altreconomia, 2010.
Sperare con tutti, Magnano, Edizioni Qiqajon - Comunità di Bose, 2010.
Per un’altra politica. Scegliere il bene comune, Assisi, Cittadella editrice, 2010.
Il senso della fede. Una lettura del cristianesimo, Brescia, Queriniana, 2010.
Visione e verità. Un viaggio nella fenomenologia attraverso le “Ideen I” di Edmund Husserl, Assisi,
Cittadella editrice, 2011.
La logica del dono. Meditazioni sulla società che credeva d’essere un mercato, Padova, Edizioni
Messaggero, 2011.
Per un cristianesimo fedele. La gestazione del mondo nuovo, Assisi, Cittadella editrice, 2011.
Le logiche del male. Teoria critica della società e rinascita etica, Torino, Rosenberg & Sellier, 2012.
Teologia o violenza, Città di castello, Edizioni L’Altrapagina, 2012.
Dalla disperazione alla misericordia. Uscire insieme dalla crisi globale, Bologna, Edizioni
Dehoniane, 2012.
S come solidarietà, Assisi, Cittadella editrice, 2013.
Trasformare l’economia. Fonti culturali, modelli alternativi, prospettive politiche, in corso di
stampa.
In collaborazione con altri ha pubblicato: Etiche della mondialità, Assisi, Cittadella editrice, 1997.
Civitanova Marche, 1 ottobre 2013
Roberto Mancini