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Redazione a cura della Commissione Comunicazione del CPO di Napoli
158/2014
Dicembre/1/2014 (*)
Napoli 3 Dicembre 2014
La Guardia di Finanza, con la circolare del 19 novembre
scorso, ha reso note le nuove strategie di contrasto
all'evasione che saranno differenziate in base alle
dimensioni delle aziende ispezionate.
Con la pubblicazione della circolare del 19 novembre 2014, la Guardia di
Finanza fa il punto sulle nuove strategie di controllo per combattere
l'evasione fiscale. Nello specifico, viene effettuata un'importante distinzione
tra i contribuenti di piccole e medie dimensioni e le imprese più grandi
e organizzate per le quali si può configurare la costituzione di stabili
organizzazioni in Italia o la simulazione di residenze fittizie all'estero.
In dettaglio:
→ Per le PMI (ergo: imprese di minori dimensioni) che hanno omesso gli
obblighi dichiarativi, la GdF dovrà tenere conto della movimentazione delle
merci e degli altri fattori legati alla produzione. A tal fine, gli accessi per
rinvenire documenti, appunti, agende e contabilità parallele potranno essere
eseguiti anche e soprattutto presso le residenze private dove più facilmente
possono essere custoditi tali documenti.
Per tali tipologie di soggetti dovranno essere applicate più frequentemente le
metodologie
per
PMI
e
Professionisti
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dell'Agenzia
delle
Entrate
ricavabili all’indirizzo «http://bit.ly/1taNERy» per la ricostruzione del
volume d'affari;
→ Per i soggetti che, invece, hanno una struttura aziendale avanzata,
e, quindi, in genere con impianti contabili ben organizzati, coerenti e attendibili
nel loro complesso, spesso obbligati a rendiconto da parte degli organi di
controllo interno o da parte di altre società controllanti, controllate o collegate,
i verificatori dovranno procedere alla ricostruzione del volume d'affari
e
della
base
imponibile
reddituale,
tenendo
comunque
in
considerazione anche le rilevazioni contabili mediante un confronto
continuo con il contribuente.
In ogni caso, la circolare de qua, sulla falsariga del documento di economia e
finanza 2014 deliberato dal Consiglio dei Ministri l'8 aprile 2014, precisa gli
obiettivi e le finalità dei controlli:
maggiore equità, certezza, trasparenza e semplificazione del sistema
fiscale;
collaborazione con i contribuenti per agevolare adempimenti fiscali
spontanei;
migliore sfruttamento banche dati e cooperazione internazionale.
Inoltre, visti i discreti risultati ottenuti in passato, i verificatori dovranno
prediligere:
le indagini di polizia giudiziaria;
le segnalazioni di operazioni sospette, anche a seguito del confronto tra
flussi finanziari e situazioni reddituali;
gli interventi extra-programma rispetto a quelli nominativi verso i
contribuenti di minori dimensioni che scenderanno dal 70% al 50%;
la rilevazione dei costi, le spese, gli oneri e gli altri componenti negativi
risultanti da elementi certi e precisi, ancorché non contabilizzati (da
trattare ai sensi dell'articolo 109 del Dpr 917/86).
Di ausilio alla GdF per l’identificazione dei possibili evasori è la “Banca dati
Siva” per
rilevare
la
presenza
di segnalazioni
di
operazioni sospette
antiriciclaggio e gli applicativi “Amico” e “Scopro” che consentono di
verificare la presenza fino a un massimo di 500 soggetti ad alta capacità
contributiva, ivi compresi quelli derivanti da consistenti movimenti di capitali.
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Ad maiora
IL PRESIDENTE
Edmondo Duraccio
(*) Rubrica riservata agli iscritti nell’Albo dei Consulenti del Lavoro
della Provincia di Napoli. E’ fatto, pertanto, divieto di riproduzione
anche parziale. Diritti legalmente riservati agli Autori
ED/FC/FT
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