Comando Regionale Campania della Guardia di Finanza

Comando Regionale Campania della Guardia di Finanza
I risultati conseguiti nei primi 5 mesi del 2014
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Comando Regionale Campania della Guardia di Finanza
Ufficio Operazioni - Sezione Stampa e Relazioni Esterne
80133 Napoli, Via Alcide De Gasperi, 4
Telefono +39 081.9702223
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(I)
Indice
1. Premessa
pag. 1
2. Il consolidamento ed il rafforzamento della lotta all’evasione
e all’elusione fiscale
pag. 1
3. L’intensificazione del contrasto agli illeciti in materia
di spesa pubblica
pag. 2
4. Il rafforzamento dell’attività di prevenzione e repressione
della criminalità economico-finanziaria e dei traffici illeciti
pag. 3
5. La tutela del mercato dei beni e dei servizi
pag. 5
6. L’attività della componente aeronavale e di
vigilanza sul patrimonio dello stato
pag. 5
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(II)
1. Premessa.
La Guardia di Finanza della Campania, tra gennaio e maggio 2014, ha accertato 13.699 violazioni
penali ed amministrative, dalle quali sono scaturite, tra l’altro, 4.657 denunce a piede libero
alle varie Autorità Giudiziarie e 335 arresti, proseguendo nell'azione a tutela dell'economia legale e
del corretto funzionamento delle regole di mercato, puntando a recuperare le risorse sottratte al
bilancio dello Stato, dell'Unione Europea, delle Regioni e degli Enti Locali, allo scopo di garantirne il
corretto impiego per il benessere della collettività ed il sostentamento delle politiche di rilancio e
sviluppo economico e sociale.
Attesa la natura prioritariamente investigativa che contraddistingue l'azione del Corpo, le proiezioni
operative della Guardia di Finanza hanno lo scopo di puntare a colpire nella loro globalità tutti i
fenomeni che si connotano per la capacità di mettere a rischio contemporaneamente più interessi
economici e finanziari, adottando le tecniche d'indagine proprie di una forza di polizia.
Di seguito alcuni dettagli dei principali settori di competenza
.
2. Il consolidamento ed il rafforzamento della lotta all’evasione e all’elusione fiscale.
L'evasione fiscale sottrae risorse alle casse erariali e genera gravi distorsioni di mercato ed
iniquità sociale, costituendo un freno allo sviluppo del Paese e all'adozione delle misure
redistributive. L'obiettivo prioritario della Guardia di Finanza per il 2014 è, dunque, quello di
proseguire nel percorso di miglioramento qualitativo della lotta all'evasione, intensificando gli sforzi
operativi nella prospettiva di assicurare maggiore concretezza all'azione ispettiva.
Il percorso di miglioramento della qualità degli interventi passa anche attraverso un'analisi
approfondita ed una scomposizione del fenomeno "evasione", in modo da poter calibrare la
pianificazione degli interventi ispettivi alla fenomenologia illecita da contrastare.
312 evasori totali o paratotali, circa 1,4 miliardi di euro di materia imponibile ai fini delle imposte
sui redditi, oltre 184 milioni di euro di I.V.A. dovuta, constatati nel corso di 2.741 verifiche e
controlli fiscali, sono il consuntivo di questo primo obiettivo strategico.
La repressione delle violazioni tributarie penalmente rilevanti, sovente attuate da vere e proprie
organizzazioni criminali dedite alle frodi fiscali, ha consentito la denuncia di 558 persone, delle quali
7 tratte in arresto.
In tale ambito, particolare impegno è stato posto nella lotta ai “grandi fenomeni evasivi”. Il
contrasto alle c.d. “frodi carosello”, basate su enormi “giri” di fatture false, coinvolgenti decine di
soggetti economici, solitamente residenti oltre che in Italia, in diversi Paesi esteri, tra cui quelli
dell’Unione Europea e San Marino, realizzati al solo scopo di frodare il fisco, ha permesso di
individuare 16,4 milioni di euro di tributi evasi.
Si colloca in tale ambito l’operazione, denominata “SIDE”, condotta dalla Compagnia di Agropoli,
che ha individuato un sodalizio criminale che, attraverso le società di un noto gruppo imprenditoriale
campano, operante nel settore della distribuzione di prodotti metallici e con società controllate in
numerosi paesi europei, aveva perpetrato una ingente frode I.V.A., basata sull’abuso del regime dei
c.d. “depositi Iva”, con l’ausilio di numerose società off-shore. Le attività si sono concluse con
l’arresto di una persona, ed il sequestro di 54 immobili (tra cui 7 opifici industriali, una
prestigiosa villa sulla costiera sorrentina e 5 appartamenti di lusso a Napoli e Roma),
disponibilità finanziarie e partecipazioni, per un valore complessivo di oltre 59 milioni di euro.
Sono stati, inoltre, individuati circa 130 milioni di euro di redditi, riconducibili a fenomeni di
evasione fiscale internazionale. Trattasi, nella maggior parte dei casi, di trasferimenti di comodo
della residenza di società, ma anche di persone fisiche, in paradisi fiscali, o di imprese estere che,
pur producendo reddito in Italia, avevano omesso di rendere nota la presenza delle loro stabili
organizzazioni. Tutti casi scoperti grazie all’attività investigativa ed alla collaborazione fornita da parte
delle Autorità fiscali di altri Paesi.
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(1)
La capacità del Corpo di aggredire i patrimoni illecitamente accumulati con tali frodi e garantire la
pretesa erariale è testimoniata dal valore dei sequestri già eseguiti o proposti per l’esecuzione
all’Autorità Giudiziaria pari a 307,7 milioni di euro. La qualità degli interventi è, poi, ulteriormente
comprovata dall’elevato numero di adesioni spontanee, da parte dei contribuenti controllati, alle
contestazioni di natura fiscale della Guardia di Finanza, il cui imponibile supera i 12 milioni di euro.
Accanto all'azione di contrasto alle frodi o ai comportamenti illeciti più complessi, la Guardia di
Finanza ha ulteriormente affinato le strategie operative per arginare anche i fenomeni evasivi di
massa, costituiti non solo dall’omesso rilascio di ricevute e scontrini fiscali, ma anche dall’abusivismo
commerciale e dall’impiego di lavoratori “in nero”, fenomeni che ledono gravemente le regole della
concorrenza e l’attività degli operatori rispettosi delle regole.
In tale contesto, in materia di scontrini/ricevute fiscali, sono stati effettuati 8.904 controlli, 5.012 dei
quali conclusisi con la constatazione di irregolarità (percentuale pari al 65%).
Nel corso dei controlli in materia di lavoro sommerso sono stati individuati 393 lavoratori in nero od
irregolari e sanzionati 128 imprenditori che li impiegavano.
Numerosi, poi, sono stati gli interventi nei settori delle accise e delle imposte di consumo. In tale
comparto, sono state denunciate 162 persone per violazioni penali e sequestrate circa 24.000
tonnellate di idrocarburi. In tale ambito si rammenta che, nel mese di febbraio, il Nucleo di Polizia
Tributaria di Napoli, in un’unica operazione condotta tra la Campania ed il Lazio, ha sequestrato
723 tonnellate di gasolio per autotrazione di contrabbando, 1 raffineria e 4 depositi, accertando il
consumo in frode di ulteriori 490 tonnellate di prodotti petroliferi e denunciando 13 persone per
associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di prodotti petroliferi.
3. L’intensificazione del contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica.
La Guardia di Finanza, nel 2014, ha ulteriormente intensificato gli sforzi operativi nel settore della
spesa pubblica. Infatti, in un periodo di perdurante crisi per la finanza pubblica, nell’ottica di garantire
che i fondi disponibili siano realmente e proficuamente impiegati per finalità di rilancio dell’economia e
vadano a beneficio delle situazioni di effettivo disagio socio-economico, il Corpo ha continuato ad
indirizzare l’attività investigativa verso i responsabili di truffe ed indebite percezioni di agevolazioni ed
incentivi, aggredendo i patrimoni da loro illecitamente accumulati.
Le azioni, mirate tanto alla repressione dei più gravi episodi di frode, quanto al contrasto di diffusi
fenomeni illeciti concernenti l’irregolare accesso a prestazioni sociali agevolate ed
all’esenzione dal ticket sanitario, in Campania, si sono tradotte:
- nell’esecuzione di indagini contro le frodi al bilancio nazionale, locale e dell’Unione europea,
che hanno riguardato erogazioni pari ad oltre 60,8 milioni di euro, rilevando irregolarità
concernenti il 64% di tali importi, corrispondenti ad indebite percezioni e richieste di fondi
pubblici per circa 39 milioni di euro;
- nella denuncia all’Autorità Giudiziaria dei 1.136 autori di queste truffe;
- nella richiesta di sequestro di beni e disponibilità finanziarie nei confronti dei responsabili per 4,3
milioni di euro, mentre sono stati già eseguiti provvedimenti per 7,4 milioni di euro.
Tra le predette condotte, possiamo distinguere:
- le truffe in danno del bilancio comunitario, per 3,3 milioni di euro, che hanno riguardato,
soprattutto, i fondi strutturali, con specifico riferimento al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
(principalmente aiuti alle piccole e medie imprese ed a quelle artigiane), al Fondo Sociale
Europeo (soprattutto nel settore della formazione professionale) ed al F.E.P. (Fondo Europeo per
la Pesca), nonché quelle al bilancio nazionale e locale (anche per finanziamenti al settore
turistico), per 19,1 milioni di euro, per percepire i quali venivano adottati artifici contabili volti a
far figurare, anche attraverso false fatturazioni, l’esistenza di investimenti mai realizzati;
- le frodi previdenziali ed assistenziali, con 16,5 milioni di euro indebitamente percepiti da falsi
invalidi (tra i quali numerosi falsi ciechi), falsi braccianti agricoli e soggetti che riscuotevano la
pensione di persone decedute;
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(2)
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quelle in danno del Servizio Sanitario Nazionale che hanno portato alla denuncia di 23
soggetti, alla scoperta di indebite esenzioni e rimborsi per quasi 800 mila euro ed a
bloccare pagamenti non dovuti per oltre 10,5 milioni di euro;
la scoperta di 121 finti poveri che hanno indebitamente beneficiato di prestazioni sociali
agevolate come, per citarne alcune, l’accesso ad asili nido ed altri servizi per l’infanzia, la
riduzione delle tasse universitarie, i buoni libro per studenti e le borse di studio, che hanno
sottratto alle famiglie realmente bisognose ingenti risorse.
In particolare, sul fronte del controllo della spesa nazionale sono state ulteriormente sviluppate le
sinergie con Enti locali, Associazioni di categoria, Aziende sanitarie ed Università, nel comune
impegno contro la cultura dell'illegalità, tra cui ricordiamo quelle con gli Atenei e le Aziende per il
diritto allo studio, volte a scoprire eventuali falsità nelle autocertificazioni presentate dagli studenti per
ottenere agevolazioni. Proprio in quest’ultimo ambito, nel corso dell’anno appena concluso, sono
state verificate 46 posizioni, delle quali il 56% sono risultate irregolari.
Specifica attenzione, inoltre, è stata rivolta alla lotta alle condotte illecite di amministratori, funzionari
ed impiegati pubblici infedeli, responsabili sia dello sviamento, dalla loro naturale destinazione, di
preziose risorse finanziarie che della distorsione del regolare andamento dell’azione amministrativa.
Per corruzione, concussione, peculato, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, frodi nelle
pubbliche forniture ed altri reati contro la Pubblica Amministrazione, sono stati denunciati 268
responsabili, dei quali 21 arrestati. Il Corpo agisce in questo comparto sia d’iniziativa che su delega
dell’Autorità Giudiziaria ed è referente privilegiato dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e per la
valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche (A.N.AC.).
Inoltre, in virtù delle specifiche funzioni di tutela dei bilanci pubblici affidate dal legislatore, nonché
delle consolidate esperienze tecnico-professionali maturate nel settore contabile e amministrativo, da
tempo la Guardia di Finanza fornisce una regolare collaborazione alla Corte dei Conti, sviluppando
vertenze su ipotesi di sperperi e malversazioni nella gestione del denaro pubblico.
Tale attività, sia d’iniziativa che su delega, si è tradotta nell’individuazione di circa 72,4 milioni di
euro di danni erariali, cagionati da 312 soggetti, nei confronti dei quali sono stati eseguiti ulteriori
sequestri di beni immobili e disponibilità finanziarie per oltre 17 milioni di euro.
4. Il rafforzamento dell’attività di prevenzione e repressione della criminalità economico –
finanziaria e dei traffici illeciti.
Atteso che la Guardia di Finanza è l'unico Organo di polizia economico-finanziaria a competenza
generale, viene mantenuto alto il livello di attenzione per garantire una capillare azione di:
a. prevenzione e contrasto alla "ripulitura" dei capitali illeciti nei tessuti economici e finanziari,
attraverso l'approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette e l'esecuzione di ispezioni
e controlli antiriciclaggio;
b. aggressione di ogni forma di ricchezza riconducibile, direttamente o indirettamente, a contesti
delinquenziali, facendo tempestivo e "sistematico" ricorso all'esecuzione di accertamenti
patrimoniali ed avvalendosi, anche, delle di sinergie operative con la componente aeronavale e
speciale, in particolare lo S.C.I.C.O. (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata)
ed il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria.
La lotta al riciclaggio di capitali “sporchi” è stata sviluppata su due linee convergenti, dirette ad
intercettare i flussi finanziari di provenienza illecita: attraverso l’esecuzione di numerose indagini di
polizia giudiziaria e l’approfondimento investigativo di 1.366 segnalazioni di operazioni
sospette. E’ stato così accertato il riciclaggio di proventi illeciti per un valore di oltre 81 milioni di
euro, con conseguente denuncia di 186 responsabili, di cui 4 tratti in arresto ed il sequestro di
beni e valori per oltre 5,4 milioni di euro.
51, inoltre, le persone denunciate per usura e 182 per reati bancari, finanziari, societari e
fallimentari, di cui 17 tratte in arresto, nei confronti delle quali sono stati eseguiti sequestri per oltre
4,8 milioni di euro.
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(3)
Si ricorda in proposito, l’indagine condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria Caserta sul fallimento di
una nota azienda di primario livello nazionale, operante nel settore della progettazione e
realizzazione di veicoli ferroviari. In questo caso i finanzieri oltre a denunciare 19 soggetti per
bancarotta, hanno anche rintracciato i beni fraudolentemente sottratti ai creditori, operando un
sequestro da 2,6 milioni di euro.
Forte anche l’impegno nel contrasto alla falsificazione di banconote e monete, che ha permesso
di denunciare 23 responsabili, 5 dei quali tratti in arresto, nonché di individuare 2 zecche
clandestine, nonché cartamoneta falsa, pronta per essere immessa sul mercato, per un
controvalore facciale di oltre 7,6 milioni di euro. Si annovera, in tale contesto, l’operazione
condotta dal Comando Provinciale di Napoli, Gruppo di Torre Annunziata, con la collaborazione del
Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma, in esito alla quale è stata individuata, nel Comune di
Torre Annunziata, una stamperia, nascosta nel retrobottega di un negozio di generi alimentari,
dedita alla realizzazione di banconote e monete false, già stampate per un valore facciale di oltre 4,8
milioni di euro.
L’azione di contrasto alla criminalità organizzata è proseguita, anche nei primi mesi di quest’anno,
con un’ampia strategia di aggressione dei patrimoni e delle infiltrazioni mafiose nell’economia. Il
ruolo della Guardia di Finanza continua, dunque, ad essere “trainante” nelle investigazioni
patrimoniali antimafia, in ragione delle sue funzioni di polizia economico-finanziaria e della specifica,
consolidata professionalità acquisita. Il nostro obiettivo resta, pertanto, la disarticolazione degli
assetti patrimoniali, economici e finanziari dei sodalizi criminali. In Campania, nei primi cinque mesi
dell’anno, il valore dei beni già sequestrati o proposti per il sequestro all’Autorità Giudiziaria è di
oltre 1,5 miliardi di euro.
In questo settore sono state denunciate 82 persone, delle quali 15 tratte in arresto, mentre 742
sono le posizioni patrimoniali approfondite, in quanto ritenute contigue alle organizzazioni criminali.
Si ricorderà, in tale ambito l’operazione condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli, dell’aprile
scorso, nei confronti del clan “Aquino-Annunziata”, operante nella zona di Boscoreale (NA) e comuni
limitrofi, che ha portato al sequestro di 63 immobili, frutto di attività illecite, soprattutto nel settore del
traffico internazionale di stupefacenti, per un valore complessivo di 6,8 milioni di euro.
Il contrasto al traffico di droga, settore che permane di primario interesse per la camorra, ha avuto
quale esito il sequestro di oltre 111 kg. di stupefacenti e la denuncia di 156 persone, delle quali 87
arrestate.
Spesso contigua all’attività della criminalità organizzata è anche la gestione dei giochi e delle
scommesse illegali, settore nel cui ambito è stata condotta una decisa azione di contrasto – tesa,
oltre che a tutelare le casse erariali, a proteggere i consumatori e le loro famiglie da proposte di gioco
pericolose, che provocano gravi danni alle economie domestiche – che ha portato al deferimento di
388 persone all’Autorità Giudiziaria ed al sequestro di 1.222 tra slot-machines, videopoker e
personal computers, utilizzati per il gioco d’azzardo e le scommesse clandestine.
Ulteriore fenomeno criminale, in preoccupante ripresa, è il contrabbando di tabacchi lavorati
esteri. L’azione repressiva si è, pertanto, concentrata sull’individuazione dei canali di
approvvigionamento e di distribuzione, provenienti soprattutto dai Balcani, portando al sequestro di
circa 18 tonnellate di sigarette, con la conseguente denuncia di 887 soggetti, di cui 44 arrestati.
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5. La tutela del mercato dei beni e dei servizi.
L’impegno nella lotta alla contraffazione, al falso made in Italy ed alla commercializzazione di prodotti
non sicuri o dannosi per la salute, costituisce un ambito di particolare impegno per la Guardia di
Finanza.
Combattere la contraffazione significa agire su più fronti: proteggere i consumatori garantendo il
corretto funzionamento del mercato, arginare uno dei canali di alimentazione della criminalità
economica, debellare cospicue sacche di evasione fiscale e di lavoro irregolare, ma anche tutelare il
made in Italy.
Si tratta, infatti, di un contesto dove si crea “nero su nero”, perché sommersi sono la produzione, la
manodopera, le fonti finanziarie di approvvigionamento e i canali di distribuzione della merce, così
come celati al fisco i conseguenti guadagni. L’industria del falso viene, pertanto, contrastata sia
nelle fasi d’importazione dei prodotti illegali (soprattutto via mare, dal sud-est asiatico) che della
loro fabbricazione e commercializzazione.
A tutela dei marchi, brevetti e diritti d'autore, pertanto, sono stati eseguiti 218 interventi,
smantellando intere filiere di produzione illecita: denunciate 227 persone, delle quali 4 arrestate, e
sequestrati oltre 2,3 milioni di prodotti e semilavorati contraffatti e/o non sicuri, appartenenti alle
più svariate categorie merceologiche, tra cui numerosi giocattoli e cosmetici, nonché 64.998
supporti audiovisivi e software pirata illecitamente riprodotti.
In tale settore, i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, nel mese di febbraio hanno
disarticolato 3 sodalizi criminali, tra loro collegati, riconducibili a noti gruppi camorristici
operanti nel napoletano, e ramificati sul territorio nazionale ed estero, che operavano nel settore
dell’illecita introduzione sul territorio nazionale e comunitario di capi di abbigliamento contraffatti,
di noti marchi tutelati. Le investigazioni, particolarmente complesse, hanno pienamente
comprovato il legame inscindibile del fenomeno della contraffazione con la criminalità organizzata,
portando alla denuncia di 40 persone, 34 delle quali tratte in arresto, ed al sequestro di oltre
412.000 capi di abbigliamento, calzature, borse, occhiali ed accessori contraffatti, nonché 16 tra
opifici clandestini e depositi.
In maggio, poi, sempre a Napoli, in pieno centro cittadino, nella zona del Borgo Orefici, una vera e
propria centrale del falso dotata di ben 75 masterizzatori.
Si ricorda, inoltre, che dal gennaio 2014 è operativo il nuovo sistema Informativo Anti-Contraffazione
(S.I.A.C.), innovativa piattaforma informatica che consente ai reparti del Corpo di disporre di un utile
strumento di analisi dei dati provenienti dalle attività di contrasto svolte e al tempo stesso garantisce un
canale di dialogo aperto alle imprese detentrici dei marchi che, accreditandosi al sistema, possono
fornire informazioni sui propri prodotti, utili in chiave operativa.
6. L’attività della componente aeronavale e di vigilanza sul patrimonio dello Stato.
Le linee di indirizzo della componente aeronavale della Guardia di Finanza per il 2014 puntano sulla
massima valorizzazione dell'integrazione e della sinergia operativa tra tutte le componenti del Corpo
(territoriali e aeronavali) allo scopo di contrastare gli illeciti economico - finanziari realizzati via mare.
Il Corpo, in Campania, anche con l’ausilio della suddetta componente, che effettua, nel corso delle
quotidiane missioni, ricognizioni, rilevamenti video-fotografici, terrestri, marittimi e fluviali - ha continuato
nella propria azione a tutela del patrimonio indisponibile e dei beni demaniali. L’efficiente
dispositivo posto in essere e volto principalmente alla tutela dell’ambiente, ha consentito di individuare
le lucrose attività della criminalità, anche organizzata, legate allo smaltimento di rifiuti. Gli interventi
hanno fatto registrare la denuncia di 101 soggetti, di cui 13 tratti in arresto, per violazioni alla
normativa ambientale e paesaggistica, con il sequestro di 6 aree adibite a discariche abusive e di
altre superfici, demaniali e private, deturpate da svariate tipologie di illeciti, per complessivi 88.000
mq..
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