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Davide Viganò
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Comunicato stampa – 6^ Assemblea provinciale Avis Monza e Brianza a Varedo: è
in atto una grande rivoluzione, ma nessun problema per chi dona agli ospedali di
Monza e di Vimercate
Varedo, sabato 29 marzo 2014 – Questo pomeriggio il Teatro Ideal di Varedo ha ospitato la 6^ Assemblea
provinciale di Avis Monza e Brianza. In piazza Volta gli stati generali dei donatori di sangue brianzola ha
richiamato un centinaio di delegati avisini provenienti dai 50 comuni in cui Avis è presente nella nostra
provincia. Padroni di casa, il presidente di Avis Varedo Ettore Novati, il presidente di Avis provinciale
Roberto Saini, insieme all’assessore ai Servizi alla persona Matteo Figini e al presidente della Provincia di
Monza e Brianza Dario Allevi.
Dopo i saluti del presidente di Avis Varedo e dell’assessore Figini (“Sono contento che Varedo si sia messa
in luce tanto da meritare di organizzare l’assemblea provinciale”), il presidente Saini ha presentato la
relazione morale per l’anno 2013, con anche uno sguardo all’attività del 2014. Il presidente ha incentrato il
suo intervento sui due temi caldi del momento, ovvero il calo di donazioni e la nuova normativa che da qui
a fine ano porterà a una profonda revisione delle Unità di Raccolta della Brianza. Il calo di donazioni e di
donatori in Brianza è un fatto piuttosto nuovo, non era mai capitato.
“Si tratta di una situazione purtroppo piuttosto comune e diffusa anche in tutta la Lombardia – ha detto
Saini - : Avis Regionale ha registrato un calo di 10.692 sacche, quasi tutto concentrato negli ospedali. Il calo
è generalizzato. La prima causa è legata è collegata alla crisi che coinvolge il mondo del lavoro:
tendenzialmente non si chiede più il permesso previsto dalla legge per andare a donare in settimana. I
donatori preferiscono donare il sabato e la domenica, quando è attiva la raccolta associativa. Altri motivi
sono dovuti alla maggiore rigidità nelle sospensioni dei donatori, dovuti al pericolo di contagio portato dalla
zanzara tigre (West Nile Virus), dai viaggi in paesi esotici o dalla moda dei tatuaggi.
Si registra però anche una riduzione delle richieste di sangue da parte degli ospedali, ora si tende a
richiedere le donazioni in base al gruppo sanguigno. Al San Gerardo c’è stata una diminuzione dell’11%
delle trasfusioni. Sorge però un dubbio: maggiore appropriatezza o riduzione dell’attività?”
Il secondo punto caldo è stato il cambiamento epocale che sta coinvolgendo le unità di raccolta del
territorio, che dal 31.12.2014 dovranno rispondere alla normativa vigente in termini di qualità e sicurezza.
I nuovi requisiti non riguardano solo gli spazi di raccolta ma anche di chi in essi opera. C’è oggi la necessità
di avere professionalità amministrative e personale formato nelle competenze sanitarie. I centri di raccolta
sono equiparati agli ospedali: non c’è più spazio per i volontari che oggi ci sono e domani no. I volontari si
dedicheranno alla chiamata del donatore, alla programmazione, alla promozione della cultura della
solidarietà, all’educazione alla salute e stile di vita, alla testimonianza dei valori dell’Avis (solidarietà,
gratuità, anonimato, mondialità). “Noi siamo partner del sistema nazionale della raccolta di sangue e ci
adegueremo sempre alle sue richieste”.
Al momento sono stati chiuse le unità di raccolta di Seveso, Giussano e Bernareggio, ma ne è anche stata
aperta una nuova a Busnago, che sarà inaugurata probabilmente a giugno.
Il 2014 vedrà anche la riorganizzazione del sistema trasfusionale lombardo, che sarà organizzato in 8
macroaree. Questo cambiamento non riguarderà minimante e in alcun modo né i donatori né i centri di
raccolta degli ospedali di Monza e Vimercate. Molto semplicemente, il sangue raccolto a Monza e a
Vimercate sarà portato a Lecco dove verrà validato e lavorato, per poi tornare indietro agli ospedali.
Sono stati illustrati anche i principali eventi che vedrà protagonista Avis Monza e Brianza, in particolare la
BiciclettAVIS (domenica 1 giugno) da Varedo (Vila Bagatti Valsecchi) a Monza (Cascina del Sole), e la
partnership con i Campionati italiani Uisp di Ginnastica in programma a Seveso e Lentate (28-5/8-6)
Parole di stima e ringraziamento sono arrivate anche dal presidente Dario Allevi, sempre sensibile al
grande impegno dell’Avis: “Grazie per il serbatoio di solidarietà che siete. La Brianza è terra che nel silenzio
si conferma campione di generosità e solidarietà. È una nostra caratteristica e una colonna del nostro
territorio. La crisi tocca anche il volontariato e il sociale. Dobbiamo approfondire quell’aspetto più odioso, il
non chiedere il permesso per andare a donare: bisogna intervenire a livello centrale. Ci vuole certezza che
lavoro e solidarietà sono un binomio inscindibile, se garantiamo il primo avremo anche il secondo. Per
mantenere vivo questo nostro sistema di valori dobbiamo remare tutti nella stessa direzione, non possiamo
disperdere un serbatoio così ricco. Donare significa curare sé stessi per curare gli altri. E’ necessario
educare i giovani a condividere questi valori. Come provincia abbiamo fatto rete e sistema: questa è
l’eredità che lasceremo”.
Aldo Cardani era presente in qualità di membro del consiglio di Avis Lombardia e ha dato una lettura
alternativa all’andamento della raccolta di sangue in Brianza. “Siete una provincia giovane – ha detto - non
avevo ancora visto un’assemblea con un così basso livello di età. Questi cambiamenti, sembra che tutto
congiuri contro di noi ma non è così. È l’evoluzione dei tempi, un adeguamento doveroso. Sono condizioni
con cui dobbiamo convivere normalmente: la zanzara tigre non diminuirà. Non è solo colpa della crisi. Sono
felice che portate avanti la chiamata del donatore, in base all’esigenza che c’è del consumo. E’ diminuito
l’uso del sangue: c’è un segno meno ma non abbiamo avuto crisi, c’è un miglior uso del sangue. Dobbiamo
cambiare la mentalità e qui, con tanti giovani, forse sarà più facile. Facciamo in modo che la nostra
donazione sia perfetta e che possa servire: la gara da vincere non è quantitativa ma che non ci sia nessuno
in Italia, nel mondo, che ha bisogno di sangue e questo non c’è”.