PROGRAMMA MODULO B “Didattica delle discipline

PROGRAMMA MODULO B “Didattica delle discipline”
CLASSI A245 –A246
AREA COMUNE
Data lezione
Venerdì 14/11
Docente
Numero
modulo
Titolo
Programma
1. Presentazione del Quadro Europeo Comune di Riferimento
a)Che cos’è il C.E.C.R. ?
b) Perché è necessario ?
c) A cosa serve?
d) Che cos’è il P.E.L. ?
2. Livell Comuni di Riferimento
a) I sei livelli
b) I contenuti
3. Il ruolo dell’Insegnante
4 Le quattro abilità linguistiche :
a) Attività di comprensione e strategie
b) Attività di produzione e strategie.
Atelier
Dopo un confronto iniziale delle varie esperienze pedagogiche nell’ambito delle attività di
comprensione/produzione mirato a stabilire inizialmente un clima collaborativo e cooperativo, il
nostro percorso affronterà le seguenti tematiche :
_ individuare le varie tipologie di discorsi orali proposti in classe con le loro caratteristiche partendo
dall’analisi delle competenze richieste in tale ambito dal CECR e dalle Indicazioni Nazionali per il
Curricolo ,dal livello A1 al livello B1.
_ individuare gli aspetti di criticità nell’organizzazione dell’attività in aula.
_ presentare i vari tipi di documenti e supporti utilizzati, tecnologici e non : dal documenti autentico
all’uso del materiale propostone i manuali, per progettare attività su specifici obiettivi di
apprendimento.
_ presentare esempi concreti di « exploitation » del documento audio/audiovisivo come supporto
alla produzione orale, con le sue varie fasi : dalla fase di « pré-écoute » alla valutazione + atelier
- L’ampliamento del lessico nei vari livelli di apprendimento della lingua straniera
- I tanti aspetti della comunicazione dai registri linguistici ai linguaggi settoriali
- Quando e perché imparare o non imparare a memoria
- Esperienze di scrittura creativa come arricchimento del lessico
- Il dizionario come strumento di esplorazione del mondo delle parole
- L’esercizio della traduzione per impadronirsi delle sfumature di una lingua in evoluzione
Martinelli
1
Le quattro abilità linguistiche di base. I livelli
di competenza e la loro descrizione nel
Quadro Comune Europeo di Riferimento
Sabato 22/11
Berger
2
Le abilità orali e le attività in aula: utilizzo
dell'audio, del video, delle canzoni, del
videoclip, film,ecc.; dall’utilizzo passivo alla
produzione attiva come supporto alla
didattica della pronuncia e dell’intonazione -
Venerdì 30/01
Corneri
3
Esplorare il mondo lessicale per arricchire la
conversazione
e
le
competenze.
Dall’apprendimento par coeur alla scrittura
creativa, passando per il dizionario
Venerdì 19/12
Sanino
4
Insegnare il FLE: dal metodo grammaticaletraduttivo al nozionale-funzionale. L'analisi
della lingua e la sua didattica: metodi, criteri,
strumenti per le riflessioni sulla norma e sulle
strutture-
Prima Parte
cenni storici – inizio XIX sec. grammatica normativa di Port-Royal (saper leggere e tradurre); fine XIX
secolo metodi naturali Berlitz e Saveur (simulare condizioni naturali che caratterizzarono
apprendimento L1 come associazioni, sussidi visivi, ecc); inizio XX sec. metodo diretto: psicologia
evolutiva, procedimento induttivo, priorità abilità orali; anni ’20 metodo lettura testi letterari
(traduzioni, cura della pronuncia, procedimento deduttivo); anni ’30 metodo orale o situazionale (uso
esclusivo L2, esercitazione situazionale, procedimento induttivo); anni ’40 metodo audiolinguale
(esercitazione induttiva intensiva mediante imitazione e ripetizione, formazione automatismi
mentali, metodo Wall Street); anni ’60 CCL Cognitive Code Learning Chomsky e procedimento
Venerdì 05/12
Clemente
5
La classe, problemi e potenzialità : dinamiche
di gruppo, disciplina, motivazione degli
alunni. Le difficoltà di apprendimento. Le
attività di sostegno. Metodi e strumenti per la
risoluzione delle difficoltà di apprendimento:
DSA; BES; HC
Venerdì 16/01
Sanino
6
Progettare
e
proporre
attività
extrascolastiche, viaggi e gemellaggi. Metodi
e strumenti.
deduttivo, uso della L1 nell’insegnamento grammaticale, esercizi contestualizzati, analisi errori e
interferenze); anni ’70 metodi affettivi (interazione strategica, teoria degli atti linguistici); community
counseling (insegnante come psicanalista, spiegazioni prima in L1 poi comunicazione in L2); risposta
fisica totale (abilità ricettive precedono quelle produttive, partecipazione fisica nell’apprendimento,
input linguistico costituito da comandi e risposta non verbale - suggestopedia con giochi,
conversazione e canzoni); approccio naturale (uso iniziale L1 da parte del discente, ogni sussidio è
utile per indurre conoscenza formale, spiegazioni grammaticali per guidare apprendimento cognitivo,
filtro affettivo).
Seconda Parte
Il raggiungimento di un obiettivo didattico: analisi delle variabili (i tempi di lavoro, il target di
destinazione, gli strumenti a disposizione, il contesto culturale e sociale); l’applicazione del metodo
(comprensione del messaggio scritto, comprensione del messaggio orale; i limiti della lettura, i limiti
della fonte orale; la produzione scritta, la produzione orale; i limiti della grafia, l’orecchio musicale, il
senso ritmico, il suono come flusso e la suddivisione in parole; la risorsa temporale come esposizione
alla L2 e l’intervento della memoria; il processo di acquisizione e quello di elaborazione (nella
variabile dell’età del ricevente sia dal punto di vista naturale-strutturale che culturale e cenni sulla
motivazione).
-Relazione docente-studente all’interno del gruppo classe.
-Strategie per ottenere e mantenere la disciplina.
-Tipologia di domande formulate dagli studenti.
-Motivare gli alunni attraverso la condivisione.
-Strategie per superare le difficoltà di apprendimento in alunni svantaggiati.
-Alunni BES, DSA, HC, come intervenire per sfruttare al massimo le loro potenzialità.
-Formulazione PDP: analisi degli strumenti compensativi e dispensativi.
-Valutazione finale.
Prima Parte
Normativa Ministeriale – 1991 (motivazioni culturali didattiche e professionali a fronte di una precisa
e adeguata programmazione didattica e culturale predisposta fin dall’inizio dell’anno scolastico);
tipologia dei viaggi (di integrazione culturale – gemellaggio con realtà sociali, economiche,
tecnologiche, artistiche particolari); visite guidate (complessi aziendali, mostre, monumenti, musei,
gallerie, parchi, locali di interesse storico-artistico); destinatari (documenti, fascia di età, consenso
della potestà familiare, quota percentuale 2/3 partecipanti rispetto al numero dei componenti
classe); destinazione (contenimento spesa, contributo enti, fondi scolastici, alunni meno abbienti);
paesi Cee (confinanti con l’Italia senza pernottamento); autorizzazione organi collegiali (consiglio di
Istituto su promozione collegio dei docenti); alunni con cittadinanza estera; docenti accompagnatori
(art. 2047 codice civile integrato dalla norma di cui all’art. 61 legge 11 luglio 1980 n 312;
avvicendamento, conoscenza della lingua, rapporto numerico, casi di alunni HC); mezzo di trasporto
(percorrenza, affidabilità agenzie e/o autotrasporti, comparazione prezzi come da art. 34 del D.I.
28/05/1975 almeno 3 ditte, copertura assicurativa; programma analitico del viaggio (obiettivi
culturali e didattici dichiarati, quote a carico degli alunni, riferimenti telefonici per le famiglie); 1992
materiale didattico articolato e rielaborazione a scuola, nessuno studente partecipante esonerato
dalle attività; tempi del viaggio (non in coincidenza con particolari attività istituzionali della scuola
come scrutini, elezioni scolastiche, ecc. né notturni salvo che in treno come da Circ Minist.
3602/197/BN del 31/10/1990; un accompagnatore ogni 15 alunni e fino ad un massimo di tre unità
per classe vagliando i casi HC; documenti validi per l’espatrio;
1995 partecipazione studenti senza visto di ingresso fra stati membri dell’UE;
2002 fattura da presentare alla Scuola; servizi idonei per i casi HC; camere singole gratuite per i
Sabato 10/01
Berger
7
Utilizzo delle nuove tecnologie in classe e
integrazione nella didattica (Tice, risorse online, blog, ecc.). I libri di testo elettronici.
docenti e camere a più letti per gli studenti salvo supplemento al singolo; revisione prezzi non
superiore al 10% e non nei venti giorni precedenti partenza;
2003 sicurezza sui paesi di destinazione (sito ministero affari esteri www. Viaggiare sicuri.mae.aci.it);
sicurezza allievi ascrivibile al personale docente ma con risarcimento da parte del Ministero e non
dell’Istituto;
2010 le scuole devono avvalersi delle agenzie di viaggio e turismo autorizzate (art. 81, comma 1,
lettera b) per viaggi della durata superiore a un giorno;
La responsabilità giuridica dell’insegnante art. 61 della l. 11 luglio 1980 n° 312: limite esterno
(periodo di affidamento dell’alunno alla scuola); limite interno (impossibilità di impedire il fatto (cass.
Civ, sez. III sent. 6331/98. Culpa in vigilando e culpa in educando).
Seconda Parte
La programmazione didattica del viaggio di istruzione (luoghi da visitare, musei, gallerie, siti
archeologici e artistici, percorsi tecnologici); programmazione acquisti e interazioni sociali (mercati,
negozi, ristoranti, souvenir e gestione visite turistiche); letteratura, storia e geografia legate al sito di
interesse; linguaggio del quotidiano necessario per la comunicazione funzionale.
_ Le TICE (Technologies de l'Information et de la Communication pour l'Education)
nell’insegnamento del FLE: quali proposte? Confronto tra le varie esperienze e applicazioni didattiche
“vissute”.
_ Le risorse on-line proposte ai docenti per l’uso in classe e per un insegnamento condiviso.
_ L’uso della LIM e l’integrazione di libri di testo elettronici.
_ Exploitation: la creazione di un progetto multimediale.
A 245
Venerdì 20/02
Martinelli
1
Comprensione e produzione scritta: livelli A1
e A2
- Presentazioni delle certificazioni con riferimento al QuadroEuropeo Comune di Riferimento
- Le quattro competenze: Comprensione scritta-Comprensione Orale
Produzione scritta-Produzione Orale
- Delf A1: livello introduttivo e di scoperta
Atelier su produzione e comprensione scritta
- Delf A 2: livello intermedio
Atelier su produzione e comprensione scritta
Venerdì 13/02
Clemente
2
Pianificare l’unità didattica di lingua: obiettivi;
presentazione; svolgimento; valutazione
Venerdì 06/03
Berger
3
Insegnare Civiltà alla Scuola Media; atelier
Indicazioni nazionali
Programmazione
Unità didattica e unità di apprendimento
Pianificazione di un’unità di apprendimento:
- fase di progettazione: obiettivi formativi, OSA e OG
- fase di realizzazione: attività
- fase di controllo, verifica e valutazione finale
Atelier
- Cosa intendiamo con « civiltà » nell’ambito della Scuola Media e delle Indicazioni Nazionali ? Come
viene inserita nei programmi e nello svolgimento dell’apprendimento triennale ? Confronto e « mise
en commun » delle esperienze d’insegnamento.
- La cultura e la civiltà francese e dei paesi di lingua francofona attraverso l’uso dei vari supporti : dal
Sabato 14/03
Sanino
4
Motivare all’apprendimento del francese
Sabato 28/02
Berger
5
Orientamento
e
laboratori
ponte.
Preparazione degli studenti alla prova di
esame.
manuale ai materiali multimediali e audiovisivi : quali risorse ? Esempi di « exploitation ».
Realizzazione di un « projet pédagogique » : atelier.
- La seconda lingua comunitaria nella prova scritta e orale d’esame : tipologie di prove, obiettivi,
valutazione, prove differenziate DSA/BES confronto ed esempi concreti
-atelier.
Prima Parte
Perché imparare?
La motivazione negli apprendimenti linguistici – Il ruolo della motivazione nell’apprendimento; la
motivazione come costrutto multidimensionale; il ruolo della lingua nell’identità culturale;
apprendimento e percezione di sé; il valore dato all’apprendimento; le strategie motivazionali.
Seconda Parte
Perché imparare il francese?
Il francese nella storia d’Europa; il francese come paesi francofoni e rapporti col Maghreb; la storia
della Savoia; il ruolo del Piemonte nel commercio con la Francia; la rappresentanza italiana nell’area
torinese da parte delle multinazionali francesi; la possibilità di lavoro stabile grazie alla seconda
lingua straniera; il francese come seconda lingua parlata richiesta dai club vacanze; il francese come
lingua universitaria 1 o 2; i programmi Erasmus; i programmi CLIL dal 2012; la storia della musica e il
connubio con la realtà francese dei cantautori nella seconda metà del ‘900; l’opportunità economica
più facile per conoscere un paese estero; programmi radiotelevisivi e captabili dal satellite;
l’informazione globale e di rete; la facilità del turismo e dei trasporti per le regioni frontaliere come il
Piemonte.
L’apprendimento nel curricolo verticale delle lingue straniere : i laboratori ponte e le attività di
« collegamento » tra i vari ordini di scuola.
- La programmazione per competenze nell’ambito del curricolo verticale delle lingue straniere.
Esempio di continuità e verticalità nell’Istituto Comprensivo.
- La continuità tra scuola primaria e scuola secondaria di primo grado : la motivazione attraverso i
laboratori ponte : obiettivi, proposte e atelier.
- La continuità tra scuola secondaria di primo e secondo grado e attività di orientamento.
- La seconda lingua comunitaria nella prova scritta e orale d’esame : tipologie di prove, obiettivi,
valutazione, prove differenziate DSA/BES confronto ed esempi concreti
A 246
Venerdì 13/02
Martinelli
1
Comprensione e produzione scritta: livelli B1 e
B2
Presentazioni delle certificazioni con riferimento al Quadro Europeo Comune di Riferimento
Le quattro competenze:
- Comprensione scritta-Comprensione Orale
- Produzione scritta-Produzione Orale
Delf B1: livello soglia
Atelier su produzione e comprensione scritta
Delf B2: livello avanzato, utilizzatore indipendente
Atelier su produzione e comprensione scritta
Sabato 14/03
Clemente
2
Pianificare l’unità didattica di lingua: obiettivi;
presentazione; svolgimento; valutazione
Indicazioni nazionali
Programmazione
Unità didattica e unità di apprendimento
Pianificazione di un’unità di apprendimento nel biennio:
Venerdì 06/03
Corneri
3
L’insegnamento della letteratura: percorsi e
strategie
Sabato 28/02
Sanino
4
Pianificare l’unità didattica di linguaggi settoriali
Sabato 28/02
Corneri
5
ESABAC, aspetti tecnici e attività pratiche
-fase di progettazione: obiettivi formativi, OSA e OG
-fase di realizzazione: attività
-fase di controllo, verifica e valutazione finale
Atelier
- La letteratura francese nelle programmazioni delle superiori
- Il percorso cronologico e l’approfondimento per temi
- Punti di contatto interdisciplinari
- Analisi testuale e contestualizzazione letteraria
- Esperienze di mise en scène
- A partire da Mme Bovary….
Prima Parte
Cos’è il linguaggio settoriale?
Utilizzazione settoriale per bisogni specifici e funzioni determinate; esattezza, definitezza,
monoreferenzialità, sistematicità, inequivocità e concisione del lessico; la peculiarità delle strutture
argomentative e dei sistemi logico-discorsivi; la dinamica della pratica sociale; la spersonalizzazione o
impersonalizzazione; il concetto di varietà linguistica e la dimensione culturale; la nozione di
competenza.
Seconda Parte
- Il linguaggio settoriale nella didattica FLE: l’approccio pragmatico dell’unità didattica
- Le possibilità del linguaggio settoriale: i casi della scuola secondaria - Il linguaggio tecnico-scientifico
(gli esempi dell’industria dell’alluminio e dell’acciaio, gli impianti idroelettrici, l’ingegneria
aeronautica); il linguaggio burocratico (nei formulari turistici, le autorizzazioni commerciali, le leggi e i
regolamenti per il turismo, le disposizioni di importazione ed esportazione, la normativa alimentare e
merceologica, la componentistica dei prodotti estetici e alimentari); il linguaggio pubblicitario
(neologismi, doppi sensi, il caso degli omofoni, pluralità semantiche, gerghi professionali).
- Normativa e applicazione: come cambiano il piano di studi e l’Esame di Stato
- ESABAC vs Certificazioni ? Diplomi e spendibilità
- I differenti approcci all’insegnamento della storia e della letteratura in Francia e in Italia
- Criteri di valutazione
- Prove di esame: analisi pratica