Illustrazione di Le Horla Guy de Maupassant

Eric Tobler
Comunicazione visiva
Lavoro di diploma
Supsi Dacd 2006
Illustrazione di
Le Horla
Guy de Maupassant
indice
INDICE
3
introduzione
4
biografia
4
BIBLIOGRAFIA
5
il contesto
9
illustrazione
11
L’ILLUSTRAZIONE SU
MAUPASSANT
13
IL PERIODO STORICO
13
arte
5
I ROMANZI D’APPENDICE
13
FRANCISCO GOYA
5
L’ATMOSFERA
CULTURALE
14
WILLIAM TURNER
14
JAMES ENSOR
6
le horla
15
ODILON REDON
15 VINCENT VAN GOG
6
IL FANTASTICO
MAUPASSANT
16
EDWARD MUNCH
16
FRANCIS BACON
6
ANALISI
17
cinema
19
fumetti
20
ITALIA
21
GIAPPONE
4
5
6
GUY DE MAUPASSANT
RIASSUNTO
6
VERSIONE 1 E 2
6
LA STRUTTURA
7
IL COLORE
7
GLI OGGETTI
7
I PERSONAGGI
8
il protagonista
9
17
19
STORIA DELL’
ILLUSTRAZIONE
IL FANTASTICO NEL
L’ARTE
IL CINEMA DI
FANTASCIENZA
AMERICA
22
PROGETTAZIONE
23
26
esercizi di stile
montaggio
33
REALIZZAZIONE
DELLE TAVOLE
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
1, 2. prologo
3. la casa
4. foresta
5. l’invisibile
6. oggetti uno
7. parigi
8. ipnosi
9. mostro sotto il letto
10. oggetti due
11. fine dell’uomo
12. specchio
13. lampada
14. incendio
tavole finali
49
50
51
conclusione
ringraziamenti
bibliografia
introduzione
La ricerca si suddivide in due parti.
Nella prima parte del lavoro ho fatto fatto delle ricerche sul racconto. Dalla biografia dello scrittore all’analisi del testo.
Inoltre, visto che si tratta di un racconto
di fine ‘800 mi sono anche interessato al
contesto storico. Per lo stesso motivo ho
ritenuto utile ripercorrere velocemente la
storia dell’illustrazione per capire come
veniva svolta una volta e come viene
svolta oggi. In seguito ho fatto una ricerca iconografica sulle tematiche presenti
nel racconto. Oltre alla pittura mi sono
interessato anche a media che allora ancora non esistevano. Ognuno di essi è
stato utile per ragioni diverse. Nell’arte
la raffigurazione del fantastico e della
pazzia. Nel cinema di fantascienza ho
trovato diverse similitudini con il racconto. Tanti dei temi presenti in “Le Horla”
sono diventati, più di mezzo secolo dopo,
dei film di genere. Visto l’influsso che il
cinema ha sul nostro immaginario visivo
ho cercato di ricostruire certi cliché grazie ai manifesti dei film. Infine, il fumetto perché spesso tratta atmosfere cupe e
fantastiche.
La seconda parte della ricerca riquarda il
percorso del mio lavoro di illustrazione.
Parto con molte strade aperte, cercando
diversi approcci al testo. Poi restringo sempre più fino a determinare uno
storyboard. L’ultima parte è soprattutto
costituita da disegni e costituisce lo sviluppo stilistico e il metodo di lavoro che
mi hanno portato alla realizzazione delle
tavole.
biografia
biografia
GUY DE MAUPASSANT
Guy de Maupassant nasce il 5 agosto
1850, probabilmente a Fécamp, primogenito di Gustave de Maupassant e Laure
Le Poitterin.
Nel 1854 la famiglia si installa nel castello Grainville, Ymauville, vicino ad Havre. L’infanzia di Maupassant è turbata
dalle liti tra il padre e la madre. Quando
ha sei anni nasce il fratello Hervé. Dal
1863 al 1867 Guy frequenta il seminario
d’Yvetot. Il piccolo Maupassant soffre la
vita disciplinata e l’atmosfera religiosa
della scuola. Dopo cinque anni viene cacciato per la sua natura ribelle, il ragazzo
termina gli studi al liceo del Rouen. Frequenta assiduamente Luis Bouilhet, poeta e direttore della biblioteca municipale
di Rouen. Bouilhet diventa la sua prima
guida letteraria. Nel 1869 Maupassant si
trasferisce a Parigi per studiare giurisprudenza, inoltre muore Luis Bouilhet.
Quando iniziò la guerra franco-prussiana
il giovanotto viene mobilitato come soldato di seconda classe. Patriota, soffre le
disfatte dei francesi. L’esperienza della
guerra lo marca profondamente tanto da
diventare il soggetto di diversi racconti.
Congedato, Maupassant è ammesso al
ministero della marina. Il lavoro d’ufficio lo annoia. Nel tempo libero sviluppa la passione per il canottaggio sulla
Senna. Frequenta Flubert oltre agli altri
scrittori del suo tempo: Zola, Les Goncourt, Daudet, Huysmans e pittori come
Cezanne. Flaubert era un grande amico
del fratello di Laure e si affeziona a Guy
che gli ricorda l’amico morto troppo
giovane. Sotto richiesta di Laure iniziò a
seguire Maupassant. Diventò suo mentore e amico e oltre ad aiutarlo nella sua
formazione letteraria utilizzò spesso la
sua influenza per aiutarlo a farsi strada
nel mondo letterario oltre che a trarlo
d’impiccio quando si metteva nei guai.
In una lettera a Laure definisce Maupassant “affascinante, intelligente, un bravo
ragazzo, pieno di buon gusto e spirito”,
ma “un poco perdigiorno e scarsamente
determinato a lavorare”.
Maupassant iniziò ad affermarsi come
scrittore cimentandosi in più campi:
teatro, poesia e racconti. Nel 1875 sotto
pseudonimo riesce a pubblicare “La main
d’écorché”. Nel 1877 raggiunge la scuo-
la letteraria del naturalismo di cui Zola è
il capo. Il movimento pretende studiare
la specie umane. Iniziano i primi sintomi
della sifilide, malattia allora incurabile
che perseguiterà l’autore per tutta la sua
vita.
Nel 1880 il gruppo pubblica una raccolta
di novelle, dove il racconto di Maupassant, “Boule de suif” viene accolto come
un capolavoro. L’8 maggio muore Flaubert di apoplexia (data dell’inizio del racconto “Le Horla”).
Intanto il successo di “Boule de suif”
porta notorietà a Maupassant e un certo agio economico. Ora può dedicarsi
esclusivamente alla sua carriera letteraria. Dal 1880 al 1890 scrive sei romanzi
e più di trecento novelle. Il successo gli
apre le porte ai salotti aristocratici e ai
vari piaceri della vita. La malattia progredisce, soffre di violente emicranie e
di disturbi oculari con diversi episodi di
cecità. Maupassant cerca spesso rifugio
in località dal clima mite.
Tra il 1890 e il ‘91 si susseguono le visite mediche, la sua salute fisica e mentale
sta arrivando al declino definitivo. Maupassant non riesce più a scrivere, la sua
salute mentale si deteriora velocemente.
Intenta cause legali contro giornali e editori per motivi futili. La veglia di capodanno tenta il suicidio. L’8 gennaio del
1892 entra nella clinica parigina del dottor Blanche completamente impazzito.
Rimane il clinica fino alla sua morte nel
6 luglio 1893.
BIBLIOGRAFIA
1880
1881
1882
1883
1884
1884
1884
1885
1885
1885
1886
1887
1887
1888
1889
1889
1890
Boule de suif
La maison Tellier
Mademoiselle Fifi
Une vie
Miss Harriet
Les soeurs Rondoli
Clair de lune
Tonie
Bel-Ami
Contes du jour et de la nuit
Monsieur Parent
Mont-Oriol
Le Horla
Pierre et Jean
Fort comme la mort
La main gauche
Notre coeur
IL CONTESTO
Periodo storico
Nel 1870 inizia la seconda rivoluzione
industriale. In Francia, dopo la sconfitta
a Sedan di Napoleone III, si proclama la
Terza Repubblica. Essa favorisce l’ascesa al potere della borghesia moderata e
conservatrice che istaura una rigida politica per difendere i propri privilegi .
Il progresso tecnologico iniziò a cambiare la vita delle persone. Parigi era già
percorsa dalla metropolitana e le strade
erano illuminate anche di notte grazie ad
un impianto di lampioni a gas tecnologicamente all’avanguardia.
Alla fine dell’ottocento cominciano a
definirsi in Europa come in America i
caratteri della società di massa moderna.
La vita è concentrata nelle città, la legge
del mercato si sta affermando e i rapporti
tra le persone sono sempre più indefiniti.
Sebbene si inizia a produrre merce in serie è troppo presto per parlare di consumismo, troppi erano ancora gli esclusi dai
beni offerti dal mercato. Il mondo contadino sopravvive a fianco delle città.
I RACCONTI DI APPENDICE
La principale fonte di guadagni per Maupassant sono i racconti pubblicati dai
giornali. Scrive principalmente per i quotidiani Gil Blas, le Gaulois e le Figaro.
I racconti sono pubblicati sotto forma di
articolo, in prima pagina. Era abitudine
a quei tempi che un quotidiano oltre a
divulgare le notizie del giorno e le varie
rubriche, proponeva uno o due inediti di
uno scrittore.
I testi devono essere corti (2500 a 3000
parole) scritti in un francese semplice e
sapere sorprendere in un istante il lettore. Maupassant scrive racconti di guerra,
ritratti sociali che vanno dalla borghesia
parigina ai contadini, racconti del crimine, affronta il genere comico, il tragico
e il fantastico. Per interessare il lettore
riprendeva fatti di cronache, i temi dibattuti nelle rubriche. Il fantastico era per
Maupassant un genere come un altro.
Lo scrittore non nascondeva l’aspetto
commerciale dei suoi racconti. Aveva a
suo carico la madre e quando suo fratello
impazzì anche la sua famiglia, oltre ad
uno stile di vita costosolo costringevano
a una grossa produzione. Con l’affermarsi del suo ruolo di scrittore, Maupassant
cerca di dedicare sempre più tempo alla
scrittura di romanzi.
il contesto
Nonostante oggi si riconosca maggiormente il valore dei suoi racconti, egli
stesso e la critica di allora considerava
maggiormente i romanzi. I racconti di appendice erano considerati di basso livello
letterario.
L’ atmosfera
culturale
Maupassant è un uomo del suo tempo
e nei suoi racconti riprende l’atmosfera
culturale dell’epoca. La sua opera fantastica attinge sia dalla cultura che dalle sue
esperienze personali. Per un’analisi dei
suoi scritti è utile quindi scoprire quali
sono i temi che ha ripreso dalla cultura.
Il dopoguerra del 1870 è la fine del positivismo. I valori si sono sgretolati, la
religione viene vissuta con indifferenza,
soprattutto tra la popolazione parigina.
L’uomo medio vive un’esistenza meccanica dovuta a lavori di poco conto, lo
scopo della vita sembra allontanarsi dalla
natura, alla necessità di fondare una famiglia.
Personaggio importante dell’epoca è
Shopenahuer, i suoi libri erano già tradotti in francese. La sua dottrina mette al
centro dell’esistenza la sofferenza umana
e l’impossibilità di riconoscere la realtà.
L’uomo è prigioniero di un mondo che
possiede leggi proprie, destinato a ripetere continuamente le stesse azioni che
portano alla sofferenza. Questi temi vengono riproposti in diversi racconti sotto forma di discorsi o di pensieri. Altri
temi di interesse pubblico sono lo studio
dell’ipnosi, l’isteria, la follia. La scienza
invece di portare risposte inizia ad aprire
le porte all’inconscio. Maupassant conosceva le ricerche di Charcot sull’ipnosi,
poco dopo se ne interesserà anche Freud,
da lì partirà la sua ricerca che lo porterà
a definire una nuova scienza: la psicoanalisi.
Camimlle Flammarion pubblica “La
pluralitè des Monde habitées” (1862) e
Les Terres du Ciel (1877) dove teorizza
abitanti trasparenti su Saturno e marziani
alati. Spunti che Maupassant utilizzerà
scrivendo “Le Horla” e “L’Homme de
Mars”.
Les attitudes passionales, 1878. Utilizzate nel
N. 11 della “Révolution surreéaliste” (1929),
per i 50 anni dell’isteria(1878-1928)
2. Victorien Sardou, Scène imaginaire chez
Victorien Sardou, Scène imaginaire chez les
habitants de Jupiter, riprodotta in “Les Terres
du Ciel”, di Camille Flammarion, Parigi,
1884nts de Jupiter, riprodotta in “Les Terres
le horla
Riassunto
Il racconto ha la forma di un diario tenuto
dal narratore che comincia l’8 maggio e
finisce il 10 settembre.
Il diario comincia con il narratore che
ammira sulla Senna due barche inglesi e
una brasiliana. In seguito senza una ragione apparente si sente male. Consulta
un medico, ma dalla diagnosi non risulta
niente di allarmante.
Durante una passegiata nella foresta di
Roumare si sente seguito e ad un tratto,
come posseduto, chiude gli occhi e si
mette a girare su se stesso. Quando li riapre vuole tornare a casa non sa più quale
direzione prendere.
Il malessere peggiora tanto da convincerlo di fare una gita al monte Saint-Michel.
L’escursione gli restituisce la salute, inoltre incontra un prete con cui discorre sull’invisibile. Rientrato a casa il malessere
ritorna. Nota che anche il suo cocchiere
è malato. Inizia a sentire una presenza
nella casa.
Un giorno si risveglia e nota che la caraffa d’acqua che si prepara sempre prima
di andare a dormire è vuota. Attua quindi
una serie di esperimenti per giungere alla
conclusione che c’è qualcuno che vive
accanto a lui e che beve la sua acqua.
Fa un viaggio a Parigi e si sente subito
meglio. Durante una cena assiste ad una
seduta d’ipnosi che lo sconvolge.
Rientrato a casa si sente bene, ma sono i
domestici ad essere inquieti.
Vede una rosa spezzarsi e volteggiare in
aria, ora è convinto che ci sia un essere
invisibile che vive con lui.
Inizia a sentirsi posseduto. Cerca di
fuggire, ma viene raggiunto e obbligato
a tornare nella casa. Finisce per vedere
l’essere una sera quando girandosi bruscamente, lo specchio di fronte a lui non
riflette la sua immagine. Leggendo un articolo su una epidemia a Rio de Janeiro,
formula l’ipotesi che una nuova razza si
sta impossessando della terra. Mentre sta
scrivendo sente un grido, il nome dell’essere: le Horla.
Escogita una trappola per rinchiudere le
Horla nella sua camera e mette fuoco alla
sua casa. Tra le fiamme sente le grida dei
domestici di qui si era dimenticato appiccando il fuoco.
Nello sconforto si rende conto che probabilmente le Horla non teme le fiamme.
Quindi non gli resta altro da fare che suicidarsi.
le horla
ANALISI
IL FANTASTICO
IN MAUPASSANT
Versione 1 e 2
Esistono due versioni di “le Horla”. La
prima è apparsa su Gil Blas il 26 ottobre
del 1886, l’anno sucessivo Maupassant
lo riscrive per riproporlo nella raccolta
di racconti che prende il titolo proprio da
questo racconto. La seconda versione è
più lunga della prima e gli permette una
costruzione narrativa più elaborata. La
principale trasformazione subita dal racconto è il punto di vista della narrazione.
Nella prima versione un dottore presenta
un suo paziente agli amici per esporre il
suo caso. La sua presenza serve solamente a dare credibilità alla storia che verrà
esposta in seguito. Inoltre, nella prima
versione, il narratore ha un nome, un’età
e una professione mentre nella seconda
versione rimane solo un io generico.
Nella seconda versione Maupassant utilizza lo stratagemma del diario. Questo
sistema permette al lettore di condivide
gli stati d’animo del narratore. La narrazione si situa tra un’azione e l’altra: il
narratore non conosce ancora come finirà
la storia e quindi confida i suoi dubbi, i
suoi timori. La narrazione è al passato,
ma si tratta di un passato molto vicino.
Descrive azioni appena svolte. Il presente compare per rievocare un episodio
passato: “Ah! Ah!mi ricordo... il bel tre
alberi brasiliano”, e quando sente il nome
dell’Horla che il narratore scrive come se
l’essere glielo stesse dettando.
Struttura
Il racconto parte da una situazione di
benessere allo sconforto più totale. Per
riuscire a descrivere questa cambiamento nello stato d’animo del protagonista,
Maupassant utilizza diversi climax. I
luoghi dove l’Horla si manifesta partono prima dall’ambiente del protagonista:
la senna e il bosco; per poi restringersi
sempre più sulla persona: il giardino, la
camera, la sua anima. Inoltre, il racconto propone piccoli racconti secondari di
quando il protagonista esce dal suo ambiente per liberarsi dall’opprimente presenza dell’Horla. Anche in questo caso
c’è un crescendo nella tensione visto che
la prima escursione (discorso con il monaco) fa riflettere il narratore, la seconda
(l’ipnosi) lo scombussola e nella terza
(tentativo di fuga) viene letteralmente
Nel XIX secolo il fantastico va di moda.
La Francia, dal 1820, in pieno periodo
romantico, subisce il fascino d’Hoffmann e d’Edgar Allan Poe grazie alle
traduzioni di Baudelaire. Molti scrittori
adottano il genere (Nodier, Neval, Gautier, Mérimée). Il fantastico si evolve coi
gusti dei lettori, prima ci si interessava a
castelli incantati e patti col diavolo, poi
al magnetismo, a l’ipnosi e alla scoperta
di vita su altri pianeti.
Per Maupassant il fantastico deve basarsi
sulla realtà, alla quale si aggiunge un elemento di mistero. Analizza Tourgueniev
che racconta storie semplici nelle quali
si mescola qualche cosa di un po’ vago
e un poco destabilizzante per istaurare il
dubbio nella mente del lettore.
Il secondo punto e che il fantastico è
strettamente legato alla paura. La paura
non è un manco di coraggio dinanzi ad a
un pericolo, ma un sentimento che nasce
di fronte ai fenomeni incomprensibili.
L’invisibile, l’impossibilità di conoscere
la verità coi nostri sensi, troppo limitati, è
la principale ossessione dei racconti fantastici di Maupassant.
Infine l’elemento più moderno dei suoi
racconti è che i il fantastico mette in mostra la vita intima dell’autore. È innegabile che abbia usato l’esperienza personale della malattia. Maupassant parte dal
malessere della sua società per esprimere il suo male. In tutta la sua opera non
c’è via di scampo, nei racconti realistici
i suoi personaggi sono vittime dei loro
istinti, delle passioni, delle proprie ambizioni, che nei racconti fantastici diventa
l’invisibile. L’ispirazione di “La nuit”
è probabilmente dovuta agli episodi di
cecità, mentre in “Reves” è descrive l’effetto dell’ether, sostanza che Maupassant
utilizzava per combattere le forti emicranie. Inoltre il costante ritorno sul tema
della follia testimoniano le preoccupazioni dello scrittore. Maupassant utilizza
i suoi fantasmi, le sue paure per meglio
riuscire ad esorcizzarle. Il ruolo della follia nei racconti fantastici di Maupassan è
stato un tema spesso dibattuto da critici e
psichiatri. Ciò nonostante, l’analisi della
struttura dei racconti che testimoniano un
autore perfettamente lucido e cosciente
dei suoi scritti.
le horla
letteratura
posseduto. Il risultato è che l’inizio e la
fine sono l’uno l’opposto all’altra. La
scena iniziale si caratterizza dalla Senna
e quindi dall’acqua e dall’orrizontalità,
mentre la scena finale dal fuoco e quindi
dalla verticalità.
Inoltre Maupassant utilizza due simboli spesso utilizzati nella letteratura: la
foresta e lo specchio. La foresta, tipico
luogo dello smarrimento e della perdita
dell’identità e lo specchio utilizzato per
mostrare l’altro.
Lo specchio illustra anche bene la struttura del racconto. Maupassant utilizza diversi rimandi in maniera che la seconda
parte può essere vista come un riflesso
distorto della prima.
Certe note sembrano essere un eco di
note già scritte. La nota iniziale: “Che
stupenda giornata! ....” è simile alla nota
del 2 agosto: “Niente di nuovo: fa un
tempo stupendo”. Il narratore inizia a
sentirsi male, fa una passeggiata lungo
il fiume, e ci espone i suoi dubbi; nota
del 12 maggio e del 7 agosto. Anche altri
elementi come le escursioni fuori casa,
la presenza del rosso, sono disposti a intervalli regolari in maniera da rafforzare
questa duplice struttura.
Il colore
Il racconto è composto da tre colori: il
bianco, il nero e il rosso. Il racconto inizia
di giorno, per passare progressivamente
alla notte. Per Maupassant il chiaroscuro e un mezzo espressivo: l’inquietudine
trasmessa dalla notte la rende quasi materica. Le Horla è il bianco, questo colore descrive la barca brasiliana, la casa e
l’assenza di riflesso nello specchio.
Le Horla sembra seguire il rosso: il suo
arrivo viene preceduto da due barche inglesi con delle bandiere rosse, in seguito
coglie una rosa, poi costringe il narratore
a mangiare una fragola e a incendiare la
casa. Il fuoco, elemento rosso per definizione, simboleggia il successo dell’essere sul narratore.
che cade. Infine, è lo specchio nel quale il
narratore è così abituato a guardarsi che
gli permette di vedere l’Horla.
I personaggi
Il protagonista è anche il narratore. L’unica caratteristica fisica che viene data è
che ha la barba. A parte questo non ci
viene detto nulla sul suo conto, le uniche
considerazioni che si possono fare sono
delle deduzioni a partire da quello che ci
scrive. Sebbene non ci venga detto il suo
mestiere, possiamo situarlo nella società
come una persona borghese. In effetti
posside una casa e diversi domestici. Un
altra deduzione è che è una persona solitaria. Non ha una famiglia e gran parte
del racconto lo passa in solitudine. Infine, a livello intelettuale si può affermare
che è una persona del suo tempo. Ad ogni
manifestazione sovranaturale, cerca di
razionalizzare con le teorie scientifiche
del tempo: sonnambulismo, allucinazioni, ...
Gli altri personaggi hanno poco spessore. Il loro ruolo è puramente funzionale
a spiegare l’Horla. Il prete spiega il mistero dell’invisibile, mentre il medico lo
introduce all’ipnosi. Questi due elementi
costituiscono l’Horla: invisibile e capace
di possedere le persone.
Disegni che riprendono i temi analizzati
Pagina seguente: studi sul personaggio
Per disegnare il personaggio principale ho voluto
rispettare il racconto e quindi illustrarlo come un
uomo comune (della fine del 1800).
Gli oggetti
Il paradosso di un racconto fantastico è
che deve essere simile al nostro mondo.
Gli oggetti acquistano quindi un ruolo
importante. L’angoscia nasce quando la
caraffa d’acqua è vuota invece che piena.
In seguito gli oggetti si animano: le pagine del libro si girano da sole, la poltrona
il protagonista
illustrazione
STORIA
DELL’ ILLUSTRAZIONE
L’illustrazione è l’elaborazione figurale
(disegno, incisione, fotografia, ...) di un
testo. La pubblicazione può essere su
carta ( libro, giornale), ma oggi anche sui
nuovi media: video e internet.
L’associazione tra immagine e testo si
può già riscontrarla tra i papiri egizi e le
pergamene greco-romane, ma è con la
nascita della stampa che l’illustrazione
acquista importanza. Si può quindi affermare che essa nasce in Germania con la
stampa.
Il primo libro illustrato è un libro di favole d’ésope stampate da Johan Zainer
a Ulm nel 1476. Alla fine del XV secolo
in Germania, Albrecht Dürer illustrò l’
Apocalisse con 15 xilografie. L’illustrazione occupa una pagina intera e funge
da introduzione alle varie parti del libro.
La pubblicazione ebbe successo, così
come anche altri libri con illustrazioni a
temi religiosi.
In Francia la stampa si sviluppa prima a
Lyon, poi a Parigi. I libri illustrati vengono all’inizio copiate da quelle germaniche. Uno stile proprio si afferma con la
Danse Macabre di Matthieu Husz (1499)
pubblicata da Guy Machand. La Danse
Macabre era l’elemento più evoluto dell’arte macabra del Medio Evo, dal XIV al
XVI secolo. Essa rappresenta il destino
comune a tutti gli uomini. Ogni scheletro
rappresenta una persona diversa (monaci,
imperatori, soldati, ...) uniti nella danza.
La fine del secolo dominarono il mercato le pubblicazioni di Vérard. Dal 1485
Cento favole di Giovanni Verdizotti (1570)
Anonimo, L’Art de bien vivre et de bien mourir, Parigi, Antoine Vérard, 1492
commissionò a diversi tipografi la stampa di libri, per lo più illustrati (il primo
fu un Décaméron stampato da Jean Du
Pré), tra qui “L’art de bien vivre er bien
mourir”.
Nel XIV secolo l’illustrazione si sviluppa
con le tecniche di stampa. Lo stile viene
influenzato dal rinascimento. La valenza
del testo viene messo un po’ in disparte
per la ricercatezza un po’ troppo esube-
Apocalypse, The Opening of the Sixth Seal, A.
Dürer, 1496-98
rante delle illustrazioni.
Le opere più importanti sono l’edizione
di Petrarca di Gabriele Giolito (1544) e
le Conto favole di Giovanni Verdizotti
(1570).
In Italia il tipografo e scrittore Geoffroy
Tory realizza opere come “Heures del
la Vierges” (1525) che per l’equilibrio
sobrio e elegante tra testo e immagine
influenza anche la produzione francese.
Illustrations de Danse macabre, Anonimo,
Parigi, editore Guy Marchand, 1486
illustrazione
Libri
Contes de Perrault, illustrazioni di G. Doré,
Parigi, J.Hetzel Libraire-éditeur, 1867
Daumier, Des dames d’un demi-monde
In Francia nella seconda metà del secolo
l’illustrazione si sviluppa con successo e
i grandi artisti dell’epoca (Jean Goujone,
Bernard Salomon) sperimentano questo
mezzo d’espressione.
Il libro illustrato invece risente dello sviluppo della tipografia nel XVI secolo. In
Francia l’illustrazione si riduce spesso a
il ritratto dell’autore.
Nel XVIII nascono le gazzette, e vede
sorgere in Francia il genere della vignetta. L’illustrazione francese influenza
le altre nazioni per il suo stile delicato.
Inoltre alla fine del secolo si sviluppa la
tecnica della litografia.
Con il giornale si sviluppa il disegno fatto appositamente per la stampa. In questo periodo si sviluppano anche i diari di
viaggio. Il grande successo del la stam-
pa illustrata in questo secolo costringe i
giornali ad avere numerosi disegnatori
impegnati anche di notte per soddisfare
la richiesta. Nel quotidiano viene lasciato
uno spazio al disegnatore avendo in questo modo, in un certo senso, la sua rubrica. Un grande successo hanno le vignette
di Daumier. Le litografie ritraggono spesso momenti tratti dalla vita parigina.
In Inghilterra nasce “The Illustrated London News” che influenza la Francia e
la Germania (l’Illustration e l’Illustrirte
Zeitung).
Il libro illustrato passa dallo statuto di
libro artigianale a quello di oggetto industriale. L’ atmosfera culturale era quella
del romanticismo. Nel 1828 Delacroix
illustra Faus di Goethe. L’illustratore,
forse più celebre, è Gustave Dorè che
Illustrazione di Manet per “Il corvo” di E. A. Poe
The Illustrated London News, 18 giugno 1859
Aubrey Beardsley, illustrazioni per Salome,
10
illustrazione
L’illustrazione
su MAUPASSANT
La fine del ‘800 è un periodo molto fecondo per i libri illustrati, tante opere letterarie, come anche gli scritti di Maupassant, hanno avuto diverse pubblicazioni
illustrate.
Si poteva riscontrare due tipi d’illustrazione. Nel primo (Le rosier de madame
Husson), l’illustrazione e il testo rimangono su due livelli ben distinti. Le illustrazioni in aquaforte rimangosno sullo
sfondo sul quale viene posto un riquadro
con il testo. Il vantaggio di questa impaginazione è che il testo rimane ben leggibile. Il limite è che la rigidità dell’impaginazione appiattisce l’illustrazione che,
nonostante sia molto curata, è puramente
decorativa o d’atmosfera. Non c’è ritmo
perchè le pagine si assomigliano troppo
le une dalle altre.
Il secondo metodo (Boule de suif e Yvette), l’illustrazione sopporta il testo, riprendendo le scene o gli ambienti.
L’impaginazione è più libera. L’immagine è assimilata nel percorso di lettura. C’è
una grossa liberta nell’impaginazione,
che varia continuamente a seconda della
grandezza dell’illustrazione. Inoltre il testo può sovrapporsi all’immagine grazie
a un riquadro o seguirne i contorni.
si specializzò nel mostrare il mistero e
il fantastico, illustrando delle fiabe (Les
Contes de Perrault 1867), l’Inferno di
Dante nel 1861 e Don Quichotte di Cervantes nel 1869.
Nela seconda metà del secolo l’illustrazione si sviluppa in quasi tutta l’europa
ed anche negli Stati Uniti. Sono molti gli
artisti che si dedicano ad essa: Eugène
Delacroix, Edouard Manet, Pierre Bonnard, Henry Toulouse-Lautrec, William
Blake, Max Klinger, Gustave Klimt, ...
L’illustratione segue quindi sempre più
gli stili pittorici del momento.
La moda del japonisme che esplode con
l’impressionismo, influenza anche l’illustrazione. Si pubblicano libri dal sapore
orientale: composizioni che danno grande importanza ai spazi bianchi.
Nell XX secolo i pittori continuano a
dedicarsi all illustrazione di libri, si possono citare: Pablo Picasso, Marc Chagal,
Henri Matisse, Oscar Kokoschka, Paul
In generale lo stile dell’illustrazione segue i gusti dell’epoca: realistici e dettagliati.
1. Boule de suif, Guy de Maupassant, illustrato da A. Romagnol,
Armand Magnier Editeut, Parigi, 1897
2. Le rosier de madame Husson, Guy de Maupassant, illustraato da E, Abot,
Maison Quantin, Parigi 1888
3. Yvette, Guy de Maupassant, illustrato da Cortazzo,
Sociète d’étitions littéraires et rtistiques, Parigi, 1902
Pablo Picasso Le picador II Litografia, 200 x 260 mm Tratto da Sebartes, A los Toros avec Picasso,
Montecarlo, 1961
11
illustrazione
Klee, Bruno Munari, Max Ernst e altri.
L’illustratione utilizza il linguaggio delle avanguardie pittoriche e prende una
maggiore importanza avvicinadosi così
al concetto di libri d’arte.
Progressivamente però il libro illustrato
si avvicina all’ambito del design e si inizia anche a differenziare maggiormante
i generi: per l’infanzia, scientifica, satirica, ecc..
I pittori non abbandonano completamente l’illustrazione, ma si esprimono solamente con libri d’arte, dove sia il testo
che l’immagine sono opera dell’autore.
Ho scelto tre esempi deversi tra loro per
mostrare la varietà di possibilità che il
mercato offre oggi nelle librerie.
“The Gashlycrumb Tinies” di Edward
Gorey è un libro piccolo ma cartonato
che per ogni lettera dell’alfabeto fa corrispondere la morte di un bambino. Il tema
cupo viene trattato con ironia cosi da diventare divertente. L’approccio al testo
è interessante, perché sebbene il testo è
minimo, trasforma il contenuto dell’immagine.
Il caso del “Petit Nicolas” invece è un
racconto destinato ai bambini. La forma
è quello di qualsiasi libro di narrativa. I
disegni sono integrati al testo in molteplici combinazioni che danno un ritmo
interessante alla lettura.
Infine per quanto riguarda il libro illustrato classico (di grande formato, cartonato) ho trovato interessante l’illustratrice Rebecca Dautreme per la qualità della
composizione e del disegno.
Jean-Jacques Sempé, René Goscinny, éditions Denoel, 1962
Edward Gorey, The Gashlycrumb Tinies
Odile Weulersse illustrato da Rebecca Dautremer, Nasreddine, éditions flammarion, 2005
12
arte
IL FANTASTICO
NELL’ ARTE
Spesso l’arte individua temi che la scienza riuscirà a teorizzare solo molto tempo
dopo. Un esempio è la psicoanalisi. In
effetti, diversiarti anticipano la scoperta
dell’incoscio Alla fine dell’800 la pittura
aveva un gran peso nella cultura. Questo periodo si associa principalmente al
movimento dell’impressionismo. Eppure
già da un po’ di tempo altri artisti già si
muovevano su un’altra strada, aprendo
una nuova dimensione psicolgica nella
pittura.
FRANCISCO GOya
(Fuendetodos, 1746 - Bordeaux, 1828)
Goya fu un artista molto prolifico e variegato. Il mio interesse si sofferma naturalmente nel Goya fantastico. È probabile che l’esperienza della malattia che
lo rende quasi sordo influenza l’artista.
Progressivamente i quadri diventano
più cupi, si popolano di creature sovranaturali. Nel 1810 inizia a dipingire le
“pitture nere” sulle pareti della sua casa
di campagna. Sono delle raffigurazioni
angoscianti, delle atmosfere da incubo.
L’incisione “Il sonno della ragione genera mostri” può essere vista come una
spiegazione delle sue “pitture nere”, di
come al di là della ragione ( o forse meglio della coscienza) ci sia mondo popolato da mostri.
Il sonno della ragione genera mostri, acquaforte e acquatinta, 1797-1799
13
Saturno che divora i suoi figli, 1819.
Museo del Prado, Madrid
William Turner
(Londra, 1775-1851)
Personaggio di spicco del romanticismo
Turner dopo una educazione artistica accademica, cerca uno stile più personale
ed innovativo. Il suo soggetto preferito è
la raffigurazione delle forze della natura
(tempeste, alluvioni o piogge torrenziali).
I suoi paesaggi sono molto evocativi. Le
sue opere tendono spesso all’astratto. Alcune opere sembrano già anticipare con
più di un secolo di anticipo l’informale.
“
arte
...Ecco qua il vento, che è la più grande
forza della natura, che fa cadere gli uomini, abbatte gli edifici, sradica gli alberi, solleva il mare in montagne d’acqua, distrugge le rocce e scaglia contro
gli scogli i grandi bastimenti, il vento
che uccide, che sibila, che geme, che
muggisce, - l’avete mai visto, e potete
vederlo? Tuttavia, esiste”.
Le Horla, Guy de Maupassant
”
Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi, 1812, olio su tela, 146 × 237 cm
James Ensor
(Ostenda, 1860 – 1949)
Pittore belga che si avvicina al simbolismo e al decadentismo. La sua opera precede il fauves e l’espressionismo.
Anche lui contemporaneo a Maupassant,
dipinge la crisi del rapporto tra l’uomo
e la natura. Il suo linguaggio è fatto di
colori puri e aspri, e da pennellate molto
esressive. Le sue immagini sono spesso
grottesche, popolate da maschere.
Bravo anche nell’incisione, si può vedere
nell’immagine qui sotto l’illustrazione di
una epidemia.
“
<<Una notizia piuttosto curiosa arriva da
Rio de Janeiro. Una follia, un’epidemia
di follia, paragonabile alle pazzie contagiose che colpirono i popoli d’Europa nel
Medioevo,...>>
Le Horla, Guy de Maupassant
14
”
The Descent of Christ into Hell, 1895
Odilon Redon
( Bordeaux, 1840 – Parigi, 1916
Redon è un percursore dell’arte simbolista. Per lui la vera dimensione dell’arte è
il sogno, che permette all’artista l’esplorazione di un fantastico mondo interiore.
È interessantte notare che Redon è un’artista francese e contemporaneo a Maupassant. Ambedue respirano la stesa aria
culturale e ambedue utlizzano il fantastico per mostrare una realtà inconscia.
L’affinità prosegue nello stratagemma
di far scaturire l’irrazionale da semplici
oggetti.
arte
“
<<Poi il fiore si sollevò, seguendo una
curva che avrebbe descritto un braccio
nel portarla verso una bocca, e rimase
sospeso nell’aria trasparente, sola, immobile, terrificante macchia rossa a tre
passi dai miei occhi.>>
Le Horla, Guy de Maupassant
”
Notte stellata, 1889
VINCENT VAN GOGH
(Groot-Zundert, 1853 - Auvers-sur-Oise,
1890)
Illustrazione per “Les Fleurs du mal” by
Charles Baudelaire
Il ciclope, 1895-1900
Van Gogh è spesso considerato come
l’artista che è riuscito a innovare il mondo dell’arte con una dimensione psicologica che per sua sfortuna verrà capito
solo molto tempo dopo.
Nei suoi quadri, che si trattino di ritratti
o paesaggi, Van Gogh ci mostra qualcosa
che va al di là della realta obbiettiva per
diventare la raffigurazione di un mondo
interiore.
In quest’ottica, sebbene i suoi dipinti non
contengono soggetti fantastici, essi sono
efficaci nel trasmettere le sue angosce.
Autoritratto, 1983
15
arte
Munch, Niepokój, 1894
Edward Munch
(Løten, 1863 - Ekely, 1944)
L’espressionismo ha aperto le porte all’arte al mondo soggettivo Edward Minch si avvicina in maniera particolare “le
Horla” perchè la sua opera è contradistinta da un sentimento di persecuzione. Con
colori violenti e pennellate espressive,
l’artista trasforma l’ambiente circostante
in qualcosa di inquietante. Anche lui non
si interessa all’uomo razionale, ma scava
nella profondità della psiche per mostrare le sue paure.
FRANCIS BACON
(Dublino, 1909 - Madrid, 1992)
Pittore irlandese espressionista. Nei suoi
dipinti si riscontra spesso il tema dell’identità.
Durante l’infanzia l’artista ha avuto problemi d’asma e la sua sempre più manifesta omosessualità ha creato diversi attriti
in famiglia.
I quadri si distinguono con figure distorte, in pose innaturali, che ci portano in
una dimensione primitiva, quasi animalesca dell’uomo.
Le sue opere hanno avuto un forte impatto anche sul l’aspetto visivo di diversi
film dell’orrrore
Le ricerche di pittori come Munch e Bacon ispireranno diversi registi nella realizzione di film horror.
film visivamente ispirati a Bacon
Hellraiser
UK - 1987 - 94 miuti
Realizzato da: Clive Barker
Con: Andrew Ribinson, Claire Higgins,
Ashley Laurence
Jacob Ladder
USA - 1990 - 112 miuti
Realizzato da: Adrian Lyne
Con: Tim Robbins, Elizabeth Pena, Danny
Aiello
Silent Hill
USA - 1990 - 112 miuti
Realizzato da: Adrian Lyne
Con: Tim Robbins, Elizabeth Pena, Danny
Aiello
16
cinema
IL CINEMA DI
FANTASCIENZA
Come già anticipato con Bacon mi sono
interessato anche ai media visivi che sono
comparsi dopo la morte di Maupassant. Il
nostro bagaglio visivo è molto cambiato
da quello di un uomo di fine ‘800. Il cinema ha creato un immaginario visivo che
ci accomuna tutti. In particolare pensando a un racconto horror, vengono subito
in mente una serie di cliché che associamo subito al genere.
Il cinema di fantascienza viene spesso
associato alle pellicole hollywoodiane
girate a partire dagli anni cinquanta. Ma,
il fantastico interessa il cinema si dagli
inizi.
Il primo film di fantascienza è considerato Viaggio nella Luna (Le voyage dans
la Lune) del 1902 di Georges Méliès. Lo
stesso Méliès è anche l’inventore dei primi effetti speciali. Per circa mezzo secolo
le pellicole sono più che altro appartenen-
Il cinema ha tentato diverse trasposizioni
delle opere di Maupassant.
Per quanto riguarda “le Horla”:
- 1914, Zlatcha Notch, URSS, Evgueni
Bauer
- 1915, Para Gnedych, URSS. Yakov
Protazanov
- 1917, Le Yogi, Germania, Paul Wegener
- 1962, Diary of a Mad Man, USA, Reginald Le Borg (96 min)
- 1966, Le Horla, Francia. Jean-Daniel
Pollet (38 min)
- 1987, Le Horla, Francia, Pierre Carpentier (16 min)
- 1996, Hantises, Francia, Michel Ferry
(80 min)
INVASIONE ALIENA
ti al genere avventuroso di ambientazione
esotica. Alcuni film come “Metropolis”
(1927) di Fritz Lang, e “Il gabinetto del
dottor Galigari”(1920) di Robert Wiene.
Diventano opere di riferimento per molte produzioni future. Queste due opere si
sitinguono per un efficace uso di scenografie molto espressive.
Negli anni ‘50 gli studios americani sfornano una quantità di film di fantascienza,
spesso ambientati nello spazio. Essi sono
prodotti su commissione per rispondere all’espolosione della diffusione della
fantascienza (romanzi, fumetti, cartoni
animati) avvenuta in quei anni. Da questi
prodotti traspare l’ambiente culturale: da
un lato vi è l’entusiasmo per la nascente industria aerospaziale, dall’altro la
voglia di dimenticare la guerra da poco
conclusa.
Sebbene in questi film gli extraterrestri non sono usati come una metafora
dell’incoscio come nell’Horla, Gustav
Jung ipotizzò che gli UFO sono visioni,
oggettivazioni fantastiche dell’incoscio
collettivo. Analizzando il particolare clima storico di quei anni, Jung trovò una
spiegazione psicanalitica all’avvistamento degli UFO: la credenza degli UFO testimonia un bisogno di ricostruire l’unita
tra conscio e l’incoscio (il Sé in Jung).
Anche se “le Horla” non è stato scritto
durante la guerra fredda, l’idea di delirio
collettivo spiega molto bene il racconto.
I film per la loro natura commerciale e
quindi la continua ripetizione delle stesse
formule ha portato a codificare il genere
fantascientifico. Ho quindi riposto i manifesti promozionali dei film associandoli per temi presenti anche nel racconto.
Il successo del genere continua fino ad
oggi. Le pellicole sono sopratutto cambiate in base ai miglioramenti degli effetti speciali.
Eppure nessuna di queste trasposizioni
pare riuscita, visto che sono praticamente introvabili.
17
cinema
cinema
IL DOPPIO
POSSESSIONE
CASA INCANTATA
18
fumetti
fumetti
Mi sono ispirato ai fumetti perché trovo
che ci siano autori che riescano a rendere
molto bene le ambientazioni cupe.
Siccome le mie illustrazioni saranno fatte in china e in b&n ho trovato utile vedere diversi stili nel fumetto.
DC & Marvel Comics - Batman vs Hulk
Mignolia, manscreaming
AMERICA
Nel 1961 Marvel inizia a pubblicare le
avventure dei fantastici 4. Il successo ottenuto porterà alla creazione di una moltitudine di supereroi. Per questi fumetti
vale lo stesso discorso del cinema di fantascienza. Essi nascono come risposa a al
particolare clima culturale della guerra
fredda.
Uno degli elementi che caratterizzano il
fumetto americano è l’utilizzo delle ombreggiature che sono sempre molto ben
definite. Il tratteggio è quasi assente. Il
disegnatore che porta questo discorso
all’estremo è Frank Miller. Nelle sue
vignette non esistono sfumature ma una
cosa o è in luce o è in ombra.
Frank Miller, SIn City
19
fumetti
fumetti
Dino Battaglia, Maupassant
Sergio Toppi, Sharaz-de,
ITALIA
In Italia sono interesanti Dino Battalgia
e Sergio Toppi. Tutti e due hanno affrontato la traduzione di opere letterarie a
fumetti. Battalgia ha adattato i racconti
di guerra di Maupassant. Per trasmettere il tono dei racconti, Battaglia utilizza
molto il grigio. Le figura non sono bene
definite, si mesolano con il paesaggio.
Sergio Toppi adatta “Le mille e una notte”. Spesso rinuncia alla narrazione a vignette per occupare tutta la pagina. Giocando con le scale il disegno si trasforma
riuscendo a raccontare più scene.
La lettura: veloce occhiata all’immagine,
lettura del testo e ritorno sull’immagine
con le informazioni ricavate dal testo, si
sofferma sul terzo punto. Inoltre utilizza un tratteggio decorativo, con motivi
fantastici che gli permette di raccontare
molto solo attraverso il disegno dei vestiti o dei paesaggi.
Sergio Toppi, Sharaz-de,
20
fumetti
fumetti
GIAPPONE
In Giappone si sviluppano i manga.
Essi sono prodotti e letti velocemente.
Uno dei temi principali sono i mondi
apocalittici, popolato da adroidi, alieni e
altre strane creature. Come con il cinema
fantastico americano non hanno nessuna
pretesa letteraria, ma rispondono ai timori più o meno consci della società: mondo
inumano dominato dalle macchine, solitudine e una forte dose di violenza.
Un esempio estremo è BLAME! di Nihei
Tsutomu. Non c’è una trama, ma un insieme di episodi che hanno la funzione
di creare l’atmosfera di un mondo postumano infinito, invaso da macchine e
androidi. L’interessante è che i sia i paesaggi che i personaggi hanno qualcosa di
umano e allo stesso tempo alieno.
Nihei Tsutomu, BLAME!
21
PROGETTAZIONE
esercizi di stile
Per familiarizzare con il testo ho iniziato
ha fare degli esercizi di stile. Ho affrontato il testo in maniera realistica, umoristica, cinematografica e adattandolo ai
giorni nostri. Prima di definire cosa illustrare è stato utile avere più punti di vista
rispetto al testo. Inoltre provando a impaginare il testo ho iniziato a capire il ritmo
da dare tra testo e illustrazione.
In questo tentativo ho cercato uno stile di
disegno descrittivo che riuscisse anche a
diventare espressivo. Ho inoltre provato
diverse composizioni su una doppia pagina.
Acrillico. Illustrazione più fantasiosa
23
esercizi di stile
esercizi di stile
Approccio ironico al testo.
Riprendo lo stile dei libri illustrati e fumetti umoristici per creare un contrasto con il
contenuto del testo.
24
esercizi di stile
Stile cinematografico.
1 illustrazione agni 3 pagine.
Il limite è la staticita dell’impaginazione. Inoltre simulare un’altro media,
rischia di porre troppi limiti.
Racconto adattato ai giorni nostri. Utilizzando anche linguaggi moderni come
quello della TV.
25
montaggio
Per capire la struttura del racconto e definire così quali scene illustrare, ho ripercorso la storia marcando i tutti i passaggi
che mi sembra possibile illustrare.
I punti sono segnalati per la data della
nota e per il numero di pagina (numerato su: Guy de Maupassant, Le Horla,
editions Folio). Inoltre ho aggiunto delle
note che potrebbero aiutarmi a creare un
percorso
Data
n. di pagina e descrizione
Osservazioni
8 maggio
12 maggio
1. Sdraiato felice sull’erba davanti alla casa.
1. Finestra sulla Senna.
2. Arrivo delle barche.
finestra + Senna
casa e barca brasiliana bianca, stendardi
inglesi rossi
2. Ha un po’ di febbre e si sente triste.
2,3. Riflessioni sull’invisibile e sui nostri organi sensoriali.
16 maggio3. Sempre malato, si sente minacciato da un pericolo.
18 maggio
3. Consulta un medico.
25 maggio4. Ha paura, guarda sotto il letto e dentro gli armadi.
4. Ha l’impressione di essere strangolato mentre dorme.
oggetti
immagine mentale
2 giugno
5. Passeggiata nella foresta. Gira su se stesso, ma non sa perchè.
foresta, possessione
3 giugno
6. Notte orribile, Decide di partire.
2 luglio
6 - 8. Visita il Mont Saint Michel. Incontra un prete che gli racconta una storia del posto e discorre sull’invisibile.
3 luglio
8. Dorme male. Anche il cocchiere si sente male.
4 luglio
8. Nel sonno sente che qlc. gli beve la vita dalle sue labbra.
prima escursione.
mare, onde
immagine mentale
5 luglio
9. Metafora: un uomo che si sveglia con un coltello piantato nel polmone.
9. Al risveglio la caraffa d’acqua è vuota.
immagine mentale
6 luglio
10. Caraffa ancora vuota.
oggetti
10 luglio
(6, 7, , 9) 10. Diversi esperimenti con acqua, latte, vino, pane, fragole.
oggetti
12 luglio
11. Serata al teatro (pièce d’Alexandre Dumas fils). È felice.
11. Pensa che era la solitudine a fargli brutti scherzi.
tra la gente
14 luglio 11. Festa della repubblica.
tra la gente
16 luglio
12 - 17. Cena dalla sua cugina. Tra gli invitati c’è un medico che fa una dimostrazione sull’ipnosis ulla cugina del narratore. Rimane sconvolto.
Sseconda escursione, possessione
26
oggetti
montaggio
19 luglio
17. Quando racconta la storia sull’ipnosi, viene preso in giro.
21 luglio
17. Cena a Bourgival, poi ballo dei canottieri. L’atmosfera festosa lo fa sentire bene.
30 luglio
18. Torna a casa, sta bene.
2 agosto
18. Tempo stupendo. Fa una passeggiata sulla Senna.
4 agosto
18. I domestici affermano che delle cose spariscono.
6 agosto
18. Vede una rosa volteggiare. Quando cerca di prenderla essa sparisce.
7 agosto
19, 20. Passeggiando lungo la Senna riflette sulla follia.
20. Si sente come posseduto.
8 agosto
9, 10 agosto
20. Nessuna manifastazione sovranaturale, ma sente che lo stà spiando.
21. Niente.
11 agosto
21. Niente, decide di partire.
12 agosto
13 agosto
14 agosto
21. (ore 2200) Vuole partire, ma non può.
21. Metafora: la sua psiche = ossa molli come carne e carne come acqua.
21, 22. Posseduto viene costretto a mangiare delle fragole
15 agosto 22. Riflessione con l’ipnosi e l’invisibile.
possessione, rosso
16 agosto
22,23. Riesce a fuggire. Ma davanti a una biblioteca viene ripreso.
terza escursione.,possessione
17 agosto
23. Di notte pensa alla vita extraterrestre guardando fuori dalla finestra aperta
23. Vede le pagine di un libro girarsi da sole. Cerca di prendere
l’essere, ma esso riesce a scappare, facendo cadere una sedia e rom
pendo una lampada.
finestra
18 agosto
24. Decide di assecondare l’essere per avere un occasione di ucciderlo.
tra la gente: canottieri
ripresa dell’8 maggio (inizio seconda
parte), Senna
oggetti
oggetti
ripresa del 12 maggio, Senna
possessione.
immagine mentale
oggetti
nero (lampada rotta)
19 agosto
25. Legge sulla “Revue du Monde scientifique” di una epidemia di follia a Rio de Janiero.
26. Mentre scrive l’ipotesi che un nuovo essere stà per conquistare la Terra, sente il suo nome: Horla.
27, 28. Riflessione sull’Horla.
gente
19 agosto
oggetti
bianco
28, 29. Sentendosi spiato, fa finta di scrivere. Quando lo sente vicino, si gira bruscamente, e lo vede, o meglio vede l’assenza di riflesso nello specchio.
20 agosto30. Pensa a come ucciderlo
21 agosto
30. Fa mettere delle tapparelle di metallo alla camera.
Finestra
10 settembre
30-32. Imprigiona l’Horla nella sua camera e da fuoco alla casa. Con la casa bruciano anche i domestici. Nello sconforto capisce che l’Horla non è morto, e decide quindi di suicidarsi.
possessione? rosso
finestra (esplodono per il fuoco)
27
montaggio
Dopo gli esercizi di stile e costruita la
struttura punto per punto del racconto,
sono passato alla realizzazione dello
storyboard. La parte sopra sono le scene
che ho realizzato. In basso invece scene
che ad un certo punto ho abbandonato.
Prologo. Immagine d’apertura. Dettaglio
di un occhio dove la pupilla riprende il
mondo fantastico della scena n.5.
Il disegno, da una parte semplice per catturare l’attenzione e inoltre offre la chiave di lettura al racconto, cioè che tutto
quello che succede è dentro la testa del
protagonista.
Prologo. Presentazione del protagonista
Scene scartate
Arrivo degli alieni come prologo.
L’idea mi piaceva perchè portava già
all’inizio un’elemento nuovo (gli UFO)
che nel racconto non c’erano, ma introducevano uno dei temi principali: l’invasione extraterrestre.
Ho abbandonato l’idea perché non c’era
modo di riutilizzarli nelle altre illustrazioni. Inoltre ho ritenuto più efficace dare
come introduzione una illustrazione del
personaggio visto la natura introspettiva
della novella.
28
montaggio
8 Maggio
La casa del protagonista. Il disegno è descrittivo tranne la parte degli alberi che
viene sviuluppata in maniera più libera.
Nel racconto la casa si trova sotto un
grosso albero che la avvolge con la sua
ombra. Nel disegno volevo una scena
tranquilla, funzionale ad un inizio, ma in
secondo piano (nel disegno delle foglie e
dell’ombra) si iniziasse a presagire quello che succederà in seguito
2 giugno
Il protagonista si perde nella foresta, Gli
alberi sono leggermente fantastici e inquietanti formando diversi spazi bianchi
in qui si perde il protagonista. Questa
scena descrive la frammentazione dell’identità del narratore. Inoltre il fatto
che il personaggio abbia gli occhi chiusi
giustifica la forma bizzarra degli alberi.
Essi si trovano a metà tra il mondo reale
e quello soggettivo
2 luglio
Il disegno non ha niente a che vedere con
la realtà, ma vuole essere l’illustrazione
dell’invisibile, di tutto ciò che i nostri
sensi non riescono a cogliere, riprendendo il discorso del monaco al narratore.
La prima intenzione era quella di utilizzare la metafora del vento utilizzata dal
monaco. Ma poi ho preferito staccarmi
dal testo per realizzare un’immagine più
suggestiva e che meglio descrive il mistero dell’invisibile.
29
montaggio
10 luglio
Disegno razionale. statico. L’acqua è sparita, ma il dubbio sussiste. Chi è stato?
12 luglio
Illustrazione che si contrappone a tutte le
altre. È l’unica volta dove tutto va bene.
5 luglio
30
16 luglio
Il protagonista rimane fortemente
sconvolto dalla seduta d’ipnosi. Metà
realistico e metà fantastico ho voluto
mostrare come qualcosa di esterno
potesse inflenzare la nostra psiche e
viceversa.
Il formato verticale torna tre volte
all’inizio, a metà e alla fine così da sottolineare la divisione in due del racconto
montaggio
8 agosto
L’essere non si manifesta più. Dorme
tranquillo. Eppure sente la sua presenza.
Lo trova ancora più tremendo.
Questa illustrazione marca l’inizio della
seconda parte. Sebbene lui dorma ormai
lo spazio è completamente occupato dal
mostro.
17 agosto
Nello stile riprende la scena n.6, ma ora
non c’è spazio al dubbio. Gli oggetti
sono animati.
2 luglio
Raffigurazione dell’apocalisse immaginata dal narratore.
La città è in fuoco, anche se questo elemento non è presente nel testo, la scena
viene capita alla fine. Anche lì la gente
è impazzita e, come il protagonista, ha
dato fuoco alla propria casa
6 agosto.
11 agosto
13 agosto
Questi disegni hanno in comune l’idea
che avevo all’inizio di utilizzare delle
soggettive o addirittura di entrare fisicamente nella testa del personaggio. Alla
fine ho preferito scartarli perchè ponevano troppi limiti sia nella composizione dell’immagine che nella scelta della
scena.
14 agosto
31
montaggio
10 luglio
Il punto di vista molto rialzato lascia presagire una presenza inquietante. La testa
coincide con il punto di fuga. Dietro al
personaggio si trova un armadio a specchio gigante e senza riflesso. L’Horla sta
per prendere completamente il possesso
della mente del personaggio.
12 luglio
Primo piano del protagonista. Ora siamo
passati dall’altra parte dello specchio.
Non è più lui, ma l’altro. La faccia è stravolta e la lampada ad olio con qui brucerà la casa emana delle “onde” simili a
quelle dell’ipnosi. L’Horla gli sta dicendo dar fuoco alla casa.
10 luglio
Questa illustrazione doveva essere la
continuazione dell’illustrazione sopra.
Volevo mostrare l’assenza di riflesso.
Trovo che il rettangolo bianco sia efficace per raffigurare la completa dissoluzione dell’identità del protagonista.
Il difetto è che l’immagine è troppo statica rispetto a tutte alle altre della seconda
parte.
32
10 settembre
Immagine finale. La casa è in fuoco. Riprende la casa dell’illustrazione n.3, ma
ora è nera. Le fiamme salendo in cielo
prende le forme che ho utilizzato nelle
altre illustrazioni per mostrare la presenza dell’Horla.
Realizzazione
delle tavole
1,2 prologo
Una volta individuati i momenti da illustrare nella fase precedente ho realizzato molti schizzi. Ho realizzato diverse
tavole per riuscire a rendere il più efficace possibile le illustrazioni. Sebbene
ero convinto della tecnica, cioè china e
pennarelli, c’è stato un lungo percorso
che mi ha portato alla realizzazione delle
tavole finali.
Il metodo più efficace per mostrare lo
sviluppo del mio lavoro è mostrare i disegni che ho realizzato.
Le pagine seguenti mostrano, le tavole
scartate, gli schizzi e dettagli delle tavole
finali, così da mostrare i vari aspetti relativi alla realizzazione delle illustrazioni
(lo stile, il soggetto, la composizione dell’immagine, ...).
Le prime due illustrazioni non illustrano
una parte del testo ma fungono da prologo. Spesso quando si inizia un racconto
si parte da una panoramica. Ma visto che
il racconto ha un carattere soggettivo ho
fatto esattamente l’inverso. Si parte da un
dettaglio per passare alla figura intera ed
arrivare poi alla casa.
34
3. la casa
Le prime tavole sono molto geometriche
perché volevo estremizzare al massimo il
contrasto tra la parte reale e quella fantastica. Ho abbandonato questa strada perchè i disegni erano troppo statici.
35
4. foresta
Il vestito si fonde con i vari frammenti
di bianco perchè la gita nella foresta è la
prima volta che l’Horla cerca di possedere la psiche del narratore. Il fatto che sia
lui che l’essere siano presenti allo stesso
tempo significa che la sua mente inizia a
dissociarsi.
36
5. l’invisibile
Per illustare l’invisibile ho prima voluto
mostrare il pianeta di origine dell’Horla.
Questa immagine si abbina con le parole del prete che parla di tutte quelle cose
che non si riescono a vedere. Ma visto
che oltre a quello che sta lontano, anche
quello che ci sta vicino, ma è troppo piccolo, sfugge ai nostri sensi. Così come
non riusciamo a capire da dove venga
il pensiero. Nella illustrazione finale ho
fatto un disegno più ambiguo e difficile
da interpretare. La composizione e il cielo stellato ricordano le foto dello spazio,
ma tentacoli ricordano il microcosmo, le
forme che attribuiamo ai neuroni nel nostro cervello.
37
6. oggetti uno
Il protagonista procede ad una serie di
esperimenti per cercare di capire quello che stà succendendo. Il disegno è
quindi obiettivo per restituire il ragionamento razionale.
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7. parigi
7. parigi
39
8.ipnosi
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9. mostro sotto il letto
9. mostro sotto il letto
Uno dei problemi che ho riscontrato nella realizzazione delle tavole finali è che
paradossalmente curando troppo il disegno, essi diventavano meno efficaci degli schizzi. Concentrandomi sui dettagli
perdevo la visione d’insieme.
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10. oggetti 2
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11. fine dell’uomo
11. fine dell’uomo
Nello storyboard volevo la città in fuoco
per creare un collegamento con l’illustrazione finale.
Anticipando un elemento (il fuoco) pensavo di rafforzare la visone la visione del
narratore, facendolo diventare profetico.
Ho abbandonato l’idea perché significava diminuire l’impatto dell’illustrazione
finale, rendendola una ripetizione.
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12. specchio
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13. lampada
13. lampada
Benchè questa illustrazione sia composta
da solo due elementi, ho dovuto realizzare la scena diverse volte prima di riuscire
a trovare la composizione più efficace.
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14. incendio
Nel caso della casa che brucia è evidente
come nella prima versione dell’illustrazione, a causa di una cura eccessiva dei
dettagli, non sia più riuscito a mantenere
l’impatto degli schizzi.
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tavole
tavole finali
Le miniature delle 14 illustrazioni sono
accompagnate dal testo che descrive la
scena del racconto di Maupassant.
tavole
3. La casa
Che stupenda giornata! Ho trascorso
l’intera mattina disteso sull’erba, davanti
alla mia casa, sotto l’enorme platano che
la protegge e la ricopre completamente
con la sua ombra
1. Occhio
(prologo)
2. Protagonista
(prologo)
4. Foresta
Chiusi gli occhi. Perché? E mi misi a girare su un tallone, velocissimo, come una
trottola. Stavo quasi per cadere; riaprii
gli occhi; gli alberi danzavano, la terra
ondeggiava; dovetti sedermi. Poi, Ah!
Non sapevo più da dove ero venuto! Bizzarra idea! Bizzarra! Bizzarra idea! Non
sapevo più niente.
5. L’invisibile
Rispose: “Non è forse vero che vediamo
solo la centomillesima parte di quello
che esiste?
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8. Oggetti uno
Il 6 luglio, prima di andare a letto, ho sistemato sul mio tavolo vino, latte, acqua,
pane e fragole. Qualcuno ha bevuto - io
ho bevuto - tutta l’acqua, e un po’ di latte. Non sono stati toccati né il vino, né il
pane, né le fragole.
7. Parigi
Sono rientrato in albergo molto allegro,
attraverso i boulevard. Nel pieno della
folla pensavo, non senza ironia, ai miei
terrori, alle mie supposizioni della settimana passata, perché ho creduto, sì, ho
creduto che un essere invisibile abitasse
sotto il mio tetto.
8. Ipnosi
Il medico le prese il polso, la guardò per
un po’, con una mano levata verso i suoi
occhi, che lei chiuse a poco a poco, sotto
lo sforzo insostenibile di quella potenza
magnetica.
tavole finali
9. Mostro sotto il letto
Ieri ho passato una serata spaventosa.
Egli non si manifestava più, ma io lo
sento vicino a me, che mi spia mi guarda
mi penetra, mi domina, è più tremendo
quando si nasconde così, di quando segnala con fenomeni soprannaturali la sua
presenza invisibile e costante. Eppure ho
dormito.
12. Specchio
Mi sono seduto ieri sera al mio tavolo; e
facevo finta di scrivere con molta attenzione. Sapevo bene che sarebbe venuto a
girare attorno a me
10. Oggetti due
Ma la mia sedia, prima che l’avessi raggiunto, si rovesciò come se qualcuno fosse fuggito davanti a me… il tavolo oscillò, la lampada cadde
13. Lampada
Era nelle mie mani! Allora, scesi giù,
correndo; presi nel salone, sotto la mia
camera, le mie due lampade e rovesciai
tutto l’olio sul tappeto, sui mobili, dappertutto; poi vi misi fuoco
11. Fine dell’uomo
Ora lo so, lo immagino. Il regno dell’uomo è finito.
14. Incendio
e una fiamma, una grande fiamma rossa
e gialla, lunga, molle, carezzevole, salì
lungo il muro bianco e lo baciò fino al
tetto. Un lucore corse si diffuse negli alberi, nei rami, nelle foglie, e inoltre un
brivido, un brivido di paura
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conclusione
Il lavoro ha subito diversi cambiamenti.
All’inizio pensavo di realizzare un libro
tradizionale. Ma, avendo come obiettivo principale quello di fare un lavoro
di illustrazione, il prodotto finale è un
oggetto più artigianale. Esso si presenta
in una scatola costruita per contenere le
illustrazioni originali. Il testo è presente:
stampato su tre fogli di dimensioni uguali alle illustrazioni. Le parti riquardanti le
illustrazioni sono stampate in rosso per
orientare il lettore. Le tavole col testo
sono poste all’inizio così che il lettore le
disporrà accanto alla scatola per consultarle mentre si concentra sulle illustrazioni.
49
ringraziamenti
a
Antoine Déprez
e
Alberto Bianda
per avermi seguito nel mio percorso
50
bibliografia
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Introduzione a Maupassant,
Editori Laterza, Roma - Bari, 1994
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Racconti di vita parigina,
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(a cura di Guid Davico Bonino)
Guy de Maupassant,
Racconti del crimine,
Giulio Einaudi editore s. p. a.,
Torino, 1994
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Flammarion, Parigi, 1984
Maupassant,
Le Horla et autre Contes cruels et fantastique,
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Carl Gustav Jung,
Un mito moderno,
Le cose che si vedono in cielo,
Universale Bollati Borighieri, Torino,
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La pittura moderna,
Gli impressionisti e le avanguardie del
novecento,
Electa, Milano, 1998
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XX secolo pittura,
Electa, Martellago (Ve), 2001
Giorgio Cricco, Francesco Teodoro,
Itinerario nell’arte, volume 3,
Dall’Età dei Lumi ai giorni nostri.
Siri
51
testo di “Le Horla” tratto da
http://web.tiscali.it/culturetin/dire/dire.
htm
(Traduzione italiana di Guido Mura)