Eric Tobler Comunicazione visiva Lavoro di diploma Supsi Dacd 2006 Illustrazione di Le Horla Guy de Maupassant indice INDICE 3 introduzione 4 biografia 4 BIBLIOGRAFIA 5 il contesto 9 illustrazione 11 L’ILLUSTRAZIONE SU MAUPASSANT 13 IL PERIODO STORICO 13 arte 5 I ROMANZI D’APPENDICE 13 FRANCISCO GOYA 5 L’ATMOSFERA CULTURALE 14 WILLIAM TURNER 14 JAMES ENSOR 6 le horla 15 ODILON REDON 15 VINCENT VAN GOG 6 IL FANTASTICO MAUPASSANT 16 EDWARD MUNCH 16 FRANCIS BACON 6 ANALISI 17 cinema 19 fumetti 20 ITALIA 21 GIAPPONE 4 5 6 GUY DE MAUPASSANT RIASSUNTO 6 VERSIONE 1 E 2 6 LA STRUTTURA 7 IL COLORE 7 GLI OGGETTI 7 I PERSONAGGI 8 il protagonista 9 17 19 STORIA DELL’ ILLUSTRAZIONE IL FANTASTICO NEL L’ARTE IL CINEMA DI FANTASCIENZA AMERICA 22 PROGETTAZIONE 23 26 esercizi di stile montaggio 33 REALIZZAZIONE DELLE TAVOLE 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 1, 2. prologo 3. la casa 4. foresta 5. l’invisibile 6. oggetti uno 7. parigi 8. ipnosi 9. mostro sotto il letto 10. oggetti due 11. fine dell’uomo 12. specchio 13. lampada 14. incendio tavole finali 49 50 51 conclusione ringraziamenti bibliografia introduzione La ricerca si suddivide in due parti. Nella prima parte del lavoro ho fatto fatto delle ricerche sul racconto. Dalla biografia dello scrittore all’analisi del testo. Inoltre, visto che si tratta di un racconto di fine ‘800 mi sono anche interessato al contesto storico. Per lo stesso motivo ho ritenuto utile ripercorrere velocemente la storia dell’illustrazione per capire come veniva svolta una volta e come viene svolta oggi. In seguito ho fatto una ricerca iconografica sulle tematiche presenti nel racconto. Oltre alla pittura mi sono interessato anche a media che allora ancora non esistevano. Ognuno di essi è stato utile per ragioni diverse. Nell’arte la raffigurazione del fantastico e della pazzia. Nel cinema di fantascienza ho trovato diverse similitudini con il racconto. Tanti dei temi presenti in “Le Horla” sono diventati, più di mezzo secolo dopo, dei film di genere. Visto l’influsso che il cinema ha sul nostro immaginario visivo ho cercato di ricostruire certi cliché grazie ai manifesti dei film. Infine, il fumetto perché spesso tratta atmosfere cupe e fantastiche. La seconda parte della ricerca riquarda il percorso del mio lavoro di illustrazione. Parto con molte strade aperte, cercando diversi approcci al testo. Poi restringo sempre più fino a determinare uno storyboard. L’ultima parte è soprattutto costituita da disegni e costituisce lo sviluppo stilistico e il metodo di lavoro che mi hanno portato alla realizzazione delle tavole. biografia biografia GUY DE MAUPASSANT Guy de Maupassant nasce il 5 agosto 1850, probabilmente a Fécamp, primogenito di Gustave de Maupassant e Laure Le Poitterin. Nel 1854 la famiglia si installa nel castello Grainville, Ymauville, vicino ad Havre. L’infanzia di Maupassant è turbata dalle liti tra il padre e la madre. Quando ha sei anni nasce il fratello Hervé. Dal 1863 al 1867 Guy frequenta il seminario d’Yvetot. Il piccolo Maupassant soffre la vita disciplinata e l’atmosfera religiosa della scuola. Dopo cinque anni viene cacciato per la sua natura ribelle, il ragazzo termina gli studi al liceo del Rouen. Frequenta assiduamente Luis Bouilhet, poeta e direttore della biblioteca municipale di Rouen. Bouilhet diventa la sua prima guida letteraria. Nel 1869 Maupassant si trasferisce a Parigi per studiare giurisprudenza, inoltre muore Luis Bouilhet. Quando iniziò la guerra franco-prussiana il giovanotto viene mobilitato come soldato di seconda classe. Patriota, soffre le disfatte dei francesi. L’esperienza della guerra lo marca profondamente tanto da diventare il soggetto di diversi racconti. Congedato, Maupassant è ammesso al ministero della marina. Il lavoro d’ufficio lo annoia. Nel tempo libero sviluppa la passione per il canottaggio sulla Senna. Frequenta Flubert oltre agli altri scrittori del suo tempo: Zola, Les Goncourt, Daudet, Huysmans e pittori come Cezanne. Flaubert era un grande amico del fratello di Laure e si affeziona a Guy che gli ricorda l’amico morto troppo giovane. Sotto richiesta di Laure iniziò a seguire Maupassant. Diventò suo mentore e amico e oltre ad aiutarlo nella sua formazione letteraria utilizzò spesso la sua influenza per aiutarlo a farsi strada nel mondo letterario oltre che a trarlo d’impiccio quando si metteva nei guai. In una lettera a Laure definisce Maupassant “affascinante, intelligente, un bravo ragazzo, pieno di buon gusto e spirito”, ma “un poco perdigiorno e scarsamente determinato a lavorare”. Maupassant iniziò ad affermarsi come scrittore cimentandosi in più campi: teatro, poesia e racconti. Nel 1875 sotto pseudonimo riesce a pubblicare “La main d’écorché”. Nel 1877 raggiunge la scuo- la letteraria del naturalismo di cui Zola è il capo. Il movimento pretende studiare la specie umane. Iniziano i primi sintomi della sifilide, malattia allora incurabile che perseguiterà l’autore per tutta la sua vita. Nel 1880 il gruppo pubblica una raccolta di novelle, dove il racconto di Maupassant, “Boule de suif” viene accolto come un capolavoro. L’8 maggio muore Flaubert di apoplexia (data dell’inizio del racconto “Le Horla”). Intanto il successo di “Boule de suif” porta notorietà a Maupassant e un certo agio economico. Ora può dedicarsi esclusivamente alla sua carriera letteraria. Dal 1880 al 1890 scrive sei romanzi e più di trecento novelle. Il successo gli apre le porte ai salotti aristocratici e ai vari piaceri della vita. La malattia progredisce, soffre di violente emicranie e di disturbi oculari con diversi episodi di cecità. Maupassant cerca spesso rifugio in località dal clima mite. Tra il 1890 e il ‘91 si susseguono le visite mediche, la sua salute fisica e mentale sta arrivando al declino definitivo. Maupassant non riesce più a scrivere, la sua salute mentale si deteriora velocemente. Intenta cause legali contro giornali e editori per motivi futili. La veglia di capodanno tenta il suicidio. L’8 gennaio del 1892 entra nella clinica parigina del dottor Blanche completamente impazzito. Rimane il clinica fino alla sua morte nel 6 luglio 1893. BIBLIOGRAFIA 1880 1881 1882 1883 1884 1884 1884 1885 1885 1885 1886 1887 1887 1888 1889 1889 1890 Boule de suif La maison Tellier Mademoiselle Fifi Une vie Miss Harriet Les soeurs Rondoli Clair de lune Tonie Bel-Ami Contes du jour et de la nuit Monsieur Parent Mont-Oriol Le Horla Pierre et Jean Fort comme la mort La main gauche Notre coeur IL CONTESTO Periodo storico Nel 1870 inizia la seconda rivoluzione industriale. In Francia, dopo la sconfitta a Sedan di Napoleone III, si proclama la Terza Repubblica. Essa favorisce l’ascesa al potere della borghesia moderata e conservatrice che istaura una rigida politica per difendere i propri privilegi . Il progresso tecnologico iniziò a cambiare la vita delle persone. Parigi era già percorsa dalla metropolitana e le strade erano illuminate anche di notte grazie ad un impianto di lampioni a gas tecnologicamente all’avanguardia. Alla fine dell’ottocento cominciano a definirsi in Europa come in America i caratteri della società di massa moderna. La vita è concentrata nelle città, la legge del mercato si sta affermando e i rapporti tra le persone sono sempre più indefiniti. Sebbene si inizia a produrre merce in serie è troppo presto per parlare di consumismo, troppi erano ancora gli esclusi dai beni offerti dal mercato. Il mondo contadino sopravvive a fianco delle città. I RACCONTI DI APPENDICE La principale fonte di guadagni per Maupassant sono i racconti pubblicati dai giornali. Scrive principalmente per i quotidiani Gil Blas, le Gaulois e le Figaro. I racconti sono pubblicati sotto forma di articolo, in prima pagina. Era abitudine a quei tempi che un quotidiano oltre a divulgare le notizie del giorno e le varie rubriche, proponeva uno o due inediti di uno scrittore. I testi devono essere corti (2500 a 3000 parole) scritti in un francese semplice e sapere sorprendere in un istante il lettore. Maupassant scrive racconti di guerra, ritratti sociali che vanno dalla borghesia parigina ai contadini, racconti del crimine, affronta il genere comico, il tragico e il fantastico. Per interessare il lettore riprendeva fatti di cronache, i temi dibattuti nelle rubriche. Il fantastico era per Maupassant un genere come un altro. Lo scrittore non nascondeva l’aspetto commerciale dei suoi racconti. Aveva a suo carico la madre e quando suo fratello impazzì anche la sua famiglia, oltre ad uno stile di vita costosolo costringevano a una grossa produzione. Con l’affermarsi del suo ruolo di scrittore, Maupassant cerca di dedicare sempre più tempo alla scrittura di romanzi. il contesto Nonostante oggi si riconosca maggiormente il valore dei suoi racconti, egli stesso e la critica di allora considerava maggiormente i romanzi. I racconti di appendice erano considerati di basso livello letterario. L’ atmosfera culturale Maupassant è un uomo del suo tempo e nei suoi racconti riprende l’atmosfera culturale dell’epoca. La sua opera fantastica attinge sia dalla cultura che dalle sue esperienze personali. Per un’analisi dei suoi scritti è utile quindi scoprire quali sono i temi che ha ripreso dalla cultura. Il dopoguerra del 1870 è la fine del positivismo. I valori si sono sgretolati, la religione viene vissuta con indifferenza, soprattutto tra la popolazione parigina. L’uomo medio vive un’esistenza meccanica dovuta a lavori di poco conto, lo scopo della vita sembra allontanarsi dalla natura, alla necessità di fondare una famiglia. Personaggio importante dell’epoca è Shopenahuer, i suoi libri erano già tradotti in francese. La sua dottrina mette al centro dell’esistenza la sofferenza umana e l’impossibilità di riconoscere la realtà. L’uomo è prigioniero di un mondo che possiede leggi proprie, destinato a ripetere continuamente le stesse azioni che portano alla sofferenza. Questi temi vengono riproposti in diversi racconti sotto forma di discorsi o di pensieri. Altri temi di interesse pubblico sono lo studio dell’ipnosi, l’isteria, la follia. La scienza invece di portare risposte inizia ad aprire le porte all’inconscio. Maupassant conosceva le ricerche di Charcot sull’ipnosi, poco dopo se ne interesserà anche Freud, da lì partirà la sua ricerca che lo porterà a definire una nuova scienza: la psicoanalisi. Camimlle Flammarion pubblica “La pluralitè des Monde habitées” (1862) e Les Terres du Ciel (1877) dove teorizza abitanti trasparenti su Saturno e marziani alati. Spunti che Maupassant utilizzerà scrivendo “Le Horla” e “L’Homme de Mars”. Les attitudes passionales, 1878. Utilizzate nel N. 11 della “Révolution surreéaliste” (1929), per i 50 anni dell’isteria(1878-1928) 2. Victorien Sardou, Scène imaginaire chez Victorien Sardou, Scène imaginaire chez les habitants de Jupiter, riprodotta in “Les Terres du Ciel”, di Camille Flammarion, Parigi, 1884nts de Jupiter, riprodotta in “Les Terres le horla Riassunto Il racconto ha la forma di un diario tenuto dal narratore che comincia l’8 maggio e finisce il 10 settembre. Il diario comincia con il narratore che ammira sulla Senna due barche inglesi e una brasiliana. In seguito senza una ragione apparente si sente male. Consulta un medico, ma dalla diagnosi non risulta niente di allarmante. Durante una passegiata nella foresta di Roumare si sente seguito e ad un tratto, come posseduto, chiude gli occhi e si mette a girare su se stesso. Quando li riapre vuole tornare a casa non sa più quale direzione prendere. Il malessere peggiora tanto da convincerlo di fare una gita al monte Saint-Michel. L’escursione gli restituisce la salute, inoltre incontra un prete con cui discorre sull’invisibile. Rientrato a casa il malessere ritorna. Nota che anche il suo cocchiere è malato. Inizia a sentire una presenza nella casa. Un giorno si risveglia e nota che la caraffa d’acqua che si prepara sempre prima di andare a dormire è vuota. Attua quindi una serie di esperimenti per giungere alla conclusione che c’è qualcuno che vive accanto a lui e che beve la sua acqua. Fa un viaggio a Parigi e si sente subito meglio. Durante una cena assiste ad una seduta d’ipnosi che lo sconvolge. Rientrato a casa si sente bene, ma sono i domestici ad essere inquieti. Vede una rosa spezzarsi e volteggiare in aria, ora è convinto che ci sia un essere invisibile che vive con lui. Inizia a sentirsi posseduto. Cerca di fuggire, ma viene raggiunto e obbligato a tornare nella casa. Finisce per vedere l’essere una sera quando girandosi bruscamente, lo specchio di fronte a lui non riflette la sua immagine. Leggendo un articolo su una epidemia a Rio de Janeiro, formula l’ipotesi che una nuova razza si sta impossessando della terra. Mentre sta scrivendo sente un grido, il nome dell’essere: le Horla. Escogita una trappola per rinchiudere le Horla nella sua camera e mette fuoco alla sua casa. Tra le fiamme sente le grida dei domestici di qui si era dimenticato appiccando il fuoco. Nello sconforto si rende conto che probabilmente le Horla non teme le fiamme. Quindi non gli resta altro da fare che suicidarsi. le horla ANALISI IL FANTASTICO IN MAUPASSANT Versione 1 e 2 Esistono due versioni di “le Horla”. La prima è apparsa su Gil Blas il 26 ottobre del 1886, l’anno sucessivo Maupassant lo riscrive per riproporlo nella raccolta di racconti che prende il titolo proprio da questo racconto. La seconda versione è più lunga della prima e gli permette una costruzione narrativa più elaborata. La principale trasformazione subita dal racconto è il punto di vista della narrazione. Nella prima versione un dottore presenta un suo paziente agli amici per esporre il suo caso. La sua presenza serve solamente a dare credibilità alla storia che verrà esposta in seguito. Inoltre, nella prima versione, il narratore ha un nome, un’età e una professione mentre nella seconda versione rimane solo un io generico. Nella seconda versione Maupassant utilizza lo stratagemma del diario. Questo sistema permette al lettore di condivide gli stati d’animo del narratore. La narrazione si situa tra un’azione e l’altra: il narratore non conosce ancora come finirà la storia e quindi confida i suoi dubbi, i suoi timori. La narrazione è al passato, ma si tratta di un passato molto vicino. Descrive azioni appena svolte. Il presente compare per rievocare un episodio passato: “Ah! Ah!mi ricordo... il bel tre alberi brasiliano”, e quando sente il nome dell’Horla che il narratore scrive come se l’essere glielo stesse dettando. Struttura Il racconto parte da una situazione di benessere allo sconforto più totale. Per riuscire a descrivere questa cambiamento nello stato d’animo del protagonista, Maupassant utilizza diversi climax. I luoghi dove l’Horla si manifesta partono prima dall’ambiente del protagonista: la senna e il bosco; per poi restringersi sempre più sulla persona: il giardino, la camera, la sua anima. Inoltre, il racconto propone piccoli racconti secondari di quando il protagonista esce dal suo ambiente per liberarsi dall’opprimente presenza dell’Horla. Anche in questo caso c’è un crescendo nella tensione visto che la prima escursione (discorso con il monaco) fa riflettere il narratore, la seconda (l’ipnosi) lo scombussola e nella terza (tentativo di fuga) viene letteralmente Nel XIX secolo il fantastico va di moda. La Francia, dal 1820, in pieno periodo romantico, subisce il fascino d’Hoffmann e d’Edgar Allan Poe grazie alle traduzioni di Baudelaire. Molti scrittori adottano il genere (Nodier, Neval, Gautier, Mérimée). Il fantastico si evolve coi gusti dei lettori, prima ci si interessava a castelli incantati e patti col diavolo, poi al magnetismo, a l’ipnosi e alla scoperta di vita su altri pianeti. Per Maupassant il fantastico deve basarsi sulla realtà, alla quale si aggiunge un elemento di mistero. Analizza Tourgueniev che racconta storie semplici nelle quali si mescola qualche cosa di un po’ vago e un poco destabilizzante per istaurare il dubbio nella mente del lettore. Il secondo punto e che il fantastico è strettamente legato alla paura. La paura non è un manco di coraggio dinanzi ad a un pericolo, ma un sentimento che nasce di fronte ai fenomeni incomprensibili. L’invisibile, l’impossibilità di conoscere la verità coi nostri sensi, troppo limitati, è la principale ossessione dei racconti fantastici di Maupassant. Infine l’elemento più moderno dei suoi racconti è che i il fantastico mette in mostra la vita intima dell’autore. È innegabile che abbia usato l’esperienza personale della malattia. Maupassant parte dal malessere della sua società per esprimere il suo male. In tutta la sua opera non c’è via di scampo, nei racconti realistici i suoi personaggi sono vittime dei loro istinti, delle passioni, delle proprie ambizioni, che nei racconti fantastici diventa l’invisibile. L’ispirazione di “La nuit” è probabilmente dovuta agli episodi di cecità, mentre in “Reves” è descrive l’effetto dell’ether, sostanza che Maupassant utilizzava per combattere le forti emicranie. Inoltre il costante ritorno sul tema della follia testimoniano le preoccupazioni dello scrittore. Maupassant utilizza i suoi fantasmi, le sue paure per meglio riuscire ad esorcizzarle. Il ruolo della follia nei racconti fantastici di Maupassan è stato un tema spesso dibattuto da critici e psichiatri. Ciò nonostante, l’analisi della struttura dei racconti che testimoniano un autore perfettamente lucido e cosciente dei suoi scritti. le horla letteratura posseduto. Il risultato è che l’inizio e la fine sono l’uno l’opposto all’altra. La scena iniziale si caratterizza dalla Senna e quindi dall’acqua e dall’orrizontalità, mentre la scena finale dal fuoco e quindi dalla verticalità. Inoltre Maupassant utilizza due simboli spesso utilizzati nella letteratura: la foresta e lo specchio. La foresta, tipico luogo dello smarrimento e della perdita dell’identità e lo specchio utilizzato per mostrare l’altro. Lo specchio illustra anche bene la struttura del racconto. Maupassant utilizza diversi rimandi in maniera che la seconda parte può essere vista come un riflesso distorto della prima. Certe note sembrano essere un eco di note già scritte. La nota iniziale: “Che stupenda giornata! ....” è simile alla nota del 2 agosto: “Niente di nuovo: fa un tempo stupendo”. Il narratore inizia a sentirsi male, fa una passeggiata lungo il fiume, e ci espone i suoi dubbi; nota del 12 maggio e del 7 agosto. Anche altri elementi come le escursioni fuori casa, la presenza del rosso, sono disposti a intervalli regolari in maniera da rafforzare questa duplice struttura. Il colore Il racconto è composto da tre colori: il bianco, il nero e il rosso. Il racconto inizia di giorno, per passare progressivamente alla notte. Per Maupassant il chiaroscuro e un mezzo espressivo: l’inquietudine trasmessa dalla notte la rende quasi materica. Le Horla è il bianco, questo colore descrive la barca brasiliana, la casa e l’assenza di riflesso nello specchio. Le Horla sembra seguire il rosso: il suo arrivo viene preceduto da due barche inglesi con delle bandiere rosse, in seguito coglie una rosa, poi costringe il narratore a mangiare una fragola e a incendiare la casa. Il fuoco, elemento rosso per definizione, simboleggia il successo dell’essere sul narratore. che cade. Infine, è lo specchio nel quale il narratore è così abituato a guardarsi che gli permette di vedere l’Horla. I personaggi Il protagonista è anche il narratore. L’unica caratteristica fisica che viene data è che ha la barba. A parte questo non ci viene detto nulla sul suo conto, le uniche considerazioni che si possono fare sono delle deduzioni a partire da quello che ci scrive. Sebbene non ci venga detto il suo mestiere, possiamo situarlo nella società come una persona borghese. In effetti posside una casa e diversi domestici. Un altra deduzione è che è una persona solitaria. Non ha una famiglia e gran parte del racconto lo passa in solitudine. Infine, a livello intelettuale si può affermare che è una persona del suo tempo. Ad ogni manifestazione sovranaturale, cerca di razionalizzare con le teorie scientifiche del tempo: sonnambulismo, allucinazioni, ... Gli altri personaggi hanno poco spessore. Il loro ruolo è puramente funzionale a spiegare l’Horla. Il prete spiega il mistero dell’invisibile, mentre il medico lo introduce all’ipnosi. Questi due elementi costituiscono l’Horla: invisibile e capace di possedere le persone. Disegni che riprendono i temi analizzati Pagina seguente: studi sul personaggio Per disegnare il personaggio principale ho voluto rispettare il racconto e quindi illustrarlo come un uomo comune (della fine del 1800). Gli oggetti Il paradosso di un racconto fantastico è che deve essere simile al nostro mondo. Gli oggetti acquistano quindi un ruolo importante. L’angoscia nasce quando la caraffa d’acqua è vuota invece che piena. In seguito gli oggetti si animano: le pagine del libro si girano da sole, la poltrona il protagonista illustrazione STORIA DELL’ ILLUSTRAZIONE L’illustrazione è l’elaborazione figurale (disegno, incisione, fotografia, ...) di un testo. La pubblicazione può essere su carta ( libro, giornale), ma oggi anche sui nuovi media: video e internet. L’associazione tra immagine e testo si può già riscontrarla tra i papiri egizi e le pergamene greco-romane, ma è con la nascita della stampa che l’illustrazione acquista importanza. Si può quindi affermare che essa nasce in Germania con la stampa. Il primo libro illustrato è un libro di favole d’ésope stampate da Johan Zainer a Ulm nel 1476. Alla fine del XV secolo in Germania, Albrecht Dürer illustrò l’ Apocalisse con 15 xilografie. L’illustrazione occupa una pagina intera e funge da introduzione alle varie parti del libro. La pubblicazione ebbe successo, così come anche altri libri con illustrazioni a temi religiosi. In Francia la stampa si sviluppa prima a Lyon, poi a Parigi. I libri illustrati vengono all’inizio copiate da quelle germaniche. Uno stile proprio si afferma con la Danse Macabre di Matthieu Husz (1499) pubblicata da Guy Machand. La Danse Macabre era l’elemento più evoluto dell’arte macabra del Medio Evo, dal XIV al XVI secolo. Essa rappresenta il destino comune a tutti gli uomini. Ogni scheletro rappresenta una persona diversa (monaci, imperatori, soldati, ...) uniti nella danza. La fine del secolo dominarono il mercato le pubblicazioni di Vérard. Dal 1485 Cento favole di Giovanni Verdizotti (1570) Anonimo, L’Art de bien vivre et de bien mourir, Parigi, Antoine Vérard, 1492 commissionò a diversi tipografi la stampa di libri, per lo più illustrati (il primo fu un Décaméron stampato da Jean Du Pré), tra qui “L’art de bien vivre er bien mourir”. Nel XIV secolo l’illustrazione si sviluppa con le tecniche di stampa. Lo stile viene influenzato dal rinascimento. La valenza del testo viene messo un po’ in disparte per la ricercatezza un po’ troppo esube- Apocalypse, The Opening of the Sixth Seal, A. Dürer, 1496-98 rante delle illustrazioni. Le opere più importanti sono l’edizione di Petrarca di Gabriele Giolito (1544) e le Conto favole di Giovanni Verdizotti (1570). In Italia il tipografo e scrittore Geoffroy Tory realizza opere come “Heures del la Vierges” (1525) che per l’equilibrio sobrio e elegante tra testo e immagine influenza anche la produzione francese. Illustrations de Danse macabre, Anonimo, Parigi, editore Guy Marchand, 1486 illustrazione Libri Contes de Perrault, illustrazioni di G. Doré, Parigi, J.Hetzel Libraire-éditeur, 1867 Daumier, Des dames d’un demi-monde In Francia nella seconda metà del secolo l’illustrazione si sviluppa con successo e i grandi artisti dell’epoca (Jean Goujone, Bernard Salomon) sperimentano questo mezzo d’espressione. Il libro illustrato invece risente dello sviluppo della tipografia nel XVI secolo. In Francia l’illustrazione si riduce spesso a il ritratto dell’autore. Nel XVIII nascono le gazzette, e vede sorgere in Francia il genere della vignetta. L’illustrazione francese influenza le altre nazioni per il suo stile delicato. Inoltre alla fine del secolo si sviluppa la tecnica della litografia. Con il giornale si sviluppa il disegno fatto appositamente per la stampa. In questo periodo si sviluppano anche i diari di viaggio. Il grande successo del la stam- pa illustrata in questo secolo costringe i giornali ad avere numerosi disegnatori impegnati anche di notte per soddisfare la richiesta. Nel quotidiano viene lasciato uno spazio al disegnatore avendo in questo modo, in un certo senso, la sua rubrica. Un grande successo hanno le vignette di Daumier. Le litografie ritraggono spesso momenti tratti dalla vita parigina. In Inghilterra nasce “The Illustrated London News” che influenza la Francia e la Germania (l’Illustration e l’Illustrirte Zeitung). Il libro illustrato passa dallo statuto di libro artigianale a quello di oggetto industriale. L’ atmosfera culturale era quella del romanticismo. Nel 1828 Delacroix illustra Faus di Goethe. L’illustratore, forse più celebre, è Gustave Dorè che Illustrazione di Manet per “Il corvo” di E. A. Poe The Illustrated London News, 18 giugno 1859 Aubrey Beardsley, illustrazioni per Salome, 10 illustrazione L’illustrazione su MAUPASSANT La fine del ‘800 è un periodo molto fecondo per i libri illustrati, tante opere letterarie, come anche gli scritti di Maupassant, hanno avuto diverse pubblicazioni illustrate. Si poteva riscontrare due tipi d’illustrazione. Nel primo (Le rosier de madame Husson), l’illustrazione e il testo rimangono su due livelli ben distinti. Le illustrazioni in aquaforte rimangosno sullo sfondo sul quale viene posto un riquadro con il testo. Il vantaggio di questa impaginazione è che il testo rimane ben leggibile. Il limite è che la rigidità dell’impaginazione appiattisce l’illustrazione che, nonostante sia molto curata, è puramente decorativa o d’atmosfera. Non c’è ritmo perchè le pagine si assomigliano troppo le une dalle altre. Il secondo metodo (Boule de suif e Yvette), l’illustrazione sopporta il testo, riprendendo le scene o gli ambienti. L’impaginazione è più libera. L’immagine è assimilata nel percorso di lettura. C’è una grossa liberta nell’impaginazione, che varia continuamente a seconda della grandezza dell’illustrazione. Inoltre il testo può sovrapporsi all’immagine grazie a un riquadro o seguirne i contorni. si specializzò nel mostrare il mistero e il fantastico, illustrando delle fiabe (Les Contes de Perrault 1867), l’Inferno di Dante nel 1861 e Don Quichotte di Cervantes nel 1869. Nela seconda metà del secolo l’illustrazione si sviluppa in quasi tutta l’europa ed anche negli Stati Uniti. Sono molti gli artisti che si dedicano ad essa: Eugène Delacroix, Edouard Manet, Pierre Bonnard, Henry Toulouse-Lautrec, William Blake, Max Klinger, Gustave Klimt, ... L’illustratione segue quindi sempre più gli stili pittorici del momento. La moda del japonisme che esplode con l’impressionismo, influenza anche l’illustrazione. Si pubblicano libri dal sapore orientale: composizioni che danno grande importanza ai spazi bianchi. Nell XX secolo i pittori continuano a dedicarsi all illustrazione di libri, si possono citare: Pablo Picasso, Marc Chagal, Henri Matisse, Oscar Kokoschka, Paul In generale lo stile dell’illustrazione segue i gusti dell’epoca: realistici e dettagliati. 1. Boule de suif, Guy de Maupassant, illustrato da A. Romagnol, Armand Magnier Editeut, Parigi, 1897 2. Le rosier de madame Husson, Guy de Maupassant, illustraato da E, Abot, Maison Quantin, Parigi 1888 3. Yvette, Guy de Maupassant, illustrato da Cortazzo, Sociète d’étitions littéraires et rtistiques, Parigi, 1902 Pablo Picasso Le picador II Litografia, 200 x 260 mm Tratto da Sebartes, A los Toros avec Picasso, Montecarlo, 1961 11 illustrazione Klee, Bruno Munari, Max Ernst e altri. L’illustratione utilizza il linguaggio delle avanguardie pittoriche e prende una maggiore importanza avvicinadosi così al concetto di libri d’arte. Progressivamente però il libro illustrato si avvicina all’ambito del design e si inizia anche a differenziare maggiormante i generi: per l’infanzia, scientifica, satirica, ecc.. I pittori non abbandonano completamente l’illustrazione, ma si esprimono solamente con libri d’arte, dove sia il testo che l’immagine sono opera dell’autore. Ho scelto tre esempi deversi tra loro per mostrare la varietà di possibilità che il mercato offre oggi nelle librerie. “The Gashlycrumb Tinies” di Edward Gorey è un libro piccolo ma cartonato che per ogni lettera dell’alfabeto fa corrispondere la morte di un bambino. Il tema cupo viene trattato con ironia cosi da diventare divertente. L’approccio al testo è interessante, perché sebbene il testo è minimo, trasforma il contenuto dell’immagine. Il caso del “Petit Nicolas” invece è un racconto destinato ai bambini. La forma è quello di qualsiasi libro di narrativa. I disegni sono integrati al testo in molteplici combinazioni che danno un ritmo interessante alla lettura. Infine per quanto riguarda il libro illustrato classico (di grande formato, cartonato) ho trovato interessante l’illustratrice Rebecca Dautreme per la qualità della composizione e del disegno. Jean-Jacques Sempé, René Goscinny, éditions Denoel, 1962 Edward Gorey, The Gashlycrumb Tinies Odile Weulersse illustrato da Rebecca Dautremer, Nasreddine, éditions flammarion, 2005 12 arte IL FANTASTICO NELL’ ARTE Spesso l’arte individua temi che la scienza riuscirà a teorizzare solo molto tempo dopo. Un esempio è la psicoanalisi. In effetti, diversiarti anticipano la scoperta dell’incoscio Alla fine dell’800 la pittura aveva un gran peso nella cultura. Questo periodo si associa principalmente al movimento dell’impressionismo. Eppure già da un po’ di tempo altri artisti già si muovevano su un’altra strada, aprendo una nuova dimensione psicolgica nella pittura. FRANCISCO GOya (Fuendetodos, 1746 - Bordeaux, 1828) Goya fu un artista molto prolifico e variegato. Il mio interesse si sofferma naturalmente nel Goya fantastico. È probabile che l’esperienza della malattia che lo rende quasi sordo influenza l’artista. Progressivamente i quadri diventano più cupi, si popolano di creature sovranaturali. Nel 1810 inizia a dipingire le “pitture nere” sulle pareti della sua casa di campagna. Sono delle raffigurazioni angoscianti, delle atmosfere da incubo. L’incisione “Il sonno della ragione genera mostri” può essere vista come una spiegazione delle sue “pitture nere”, di come al di là della ragione ( o forse meglio della coscienza) ci sia mondo popolato da mostri. Il sonno della ragione genera mostri, acquaforte e acquatinta, 1797-1799 13 Saturno che divora i suoi figli, 1819. Museo del Prado, Madrid William Turner (Londra, 1775-1851) Personaggio di spicco del romanticismo Turner dopo una educazione artistica accademica, cerca uno stile più personale ed innovativo. Il suo soggetto preferito è la raffigurazione delle forze della natura (tempeste, alluvioni o piogge torrenziali). I suoi paesaggi sono molto evocativi. Le sue opere tendono spesso all’astratto. Alcune opere sembrano già anticipare con più di un secolo di anticipo l’informale. “ arte ...Ecco qua il vento, che è la più grande forza della natura, che fa cadere gli uomini, abbatte gli edifici, sradica gli alberi, solleva il mare in montagne d’acqua, distrugge le rocce e scaglia contro gli scogli i grandi bastimenti, il vento che uccide, che sibila, che geme, che muggisce, - l’avete mai visto, e potete vederlo? Tuttavia, esiste”. Le Horla, Guy de Maupassant ” Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi, 1812, olio su tela, 146 × 237 cm James Ensor (Ostenda, 1860 – 1949) Pittore belga che si avvicina al simbolismo e al decadentismo. La sua opera precede il fauves e l’espressionismo. Anche lui contemporaneo a Maupassant, dipinge la crisi del rapporto tra l’uomo e la natura. Il suo linguaggio è fatto di colori puri e aspri, e da pennellate molto esressive. Le sue immagini sono spesso grottesche, popolate da maschere. Bravo anche nell’incisione, si può vedere nell’immagine qui sotto l’illustrazione di una epidemia. “ <<Una notizia piuttosto curiosa arriva da Rio de Janeiro. Una follia, un’epidemia di follia, paragonabile alle pazzie contagiose che colpirono i popoli d’Europa nel Medioevo,...>> Le Horla, Guy de Maupassant 14 ” The Descent of Christ into Hell, 1895 Odilon Redon ( Bordeaux, 1840 – Parigi, 1916 Redon è un percursore dell’arte simbolista. Per lui la vera dimensione dell’arte è il sogno, che permette all’artista l’esplorazione di un fantastico mondo interiore. È interessantte notare che Redon è un’artista francese e contemporaneo a Maupassant. Ambedue respirano la stesa aria culturale e ambedue utlizzano il fantastico per mostrare una realtà inconscia. L’affinità prosegue nello stratagemma di far scaturire l’irrazionale da semplici oggetti. arte “ <<Poi il fiore si sollevò, seguendo una curva che avrebbe descritto un braccio nel portarla verso una bocca, e rimase sospeso nell’aria trasparente, sola, immobile, terrificante macchia rossa a tre passi dai miei occhi.>> Le Horla, Guy de Maupassant ” Notte stellata, 1889 VINCENT VAN GOGH (Groot-Zundert, 1853 - Auvers-sur-Oise, 1890) Illustrazione per “Les Fleurs du mal” by Charles Baudelaire Il ciclope, 1895-1900 Van Gogh è spesso considerato come l’artista che è riuscito a innovare il mondo dell’arte con una dimensione psicologica che per sua sfortuna verrà capito solo molto tempo dopo. Nei suoi quadri, che si trattino di ritratti o paesaggi, Van Gogh ci mostra qualcosa che va al di là della realta obbiettiva per diventare la raffigurazione di un mondo interiore. In quest’ottica, sebbene i suoi dipinti non contengono soggetti fantastici, essi sono efficaci nel trasmettere le sue angosce. Autoritratto, 1983 15 arte Munch, Niepokój, 1894 Edward Munch (Løten, 1863 - Ekely, 1944) L’espressionismo ha aperto le porte all’arte al mondo soggettivo Edward Minch si avvicina in maniera particolare “le Horla” perchè la sua opera è contradistinta da un sentimento di persecuzione. Con colori violenti e pennellate espressive, l’artista trasforma l’ambiente circostante in qualcosa di inquietante. Anche lui non si interessa all’uomo razionale, ma scava nella profondità della psiche per mostrare le sue paure. FRANCIS BACON (Dublino, 1909 - Madrid, 1992) Pittore irlandese espressionista. Nei suoi dipinti si riscontra spesso il tema dell’identità. Durante l’infanzia l’artista ha avuto problemi d’asma e la sua sempre più manifesta omosessualità ha creato diversi attriti in famiglia. I quadri si distinguono con figure distorte, in pose innaturali, che ci portano in una dimensione primitiva, quasi animalesca dell’uomo. Le sue opere hanno avuto un forte impatto anche sul l’aspetto visivo di diversi film dell’orrrore Le ricerche di pittori come Munch e Bacon ispireranno diversi registi nella realizzione di film horror. film visivamente ispirati a Bacon Hellraiser UK - 1987 - 94 miuti Realizzato da: Clive Barker Con: Andrew Ribinson, Claire Higgins, Ashley Laurence Jacob Ladder USA - 1990 - 112 miuti Realizzato da: Adrian Lyne Con: Tim Robbins, Elizabeth Pena, Danny Aiello Silent Hill USA - 1990 - 112 miuti Realizzato da: Adrian Lyne Con: Tim Robbins, Elizabeth Pena, Danny Aiello 16 cinema IL CINEMA DI FANTASCIENZA Come già anticipato con Bacon mi sono interessato anche ai media visivi che sono comparsi dopo la morte di Maupassant. Il nostro bagaglio visivo è molto cambiato da quello di un uomo di fine ‘800. Il cinema ha creato un immaginario visivo che ci accomuna tutti. In particolare pensando a un racconto horror, vengono subito in mente una serie di cliché che associamo subito al genere. Il cinema di fantascienza viene spesso associato alle pellicole hollywoodiane girate a partire dagli anni cinquanta. Ma, il fantastico interessa il cinema si dagli inizi. Il primo film di fantascienza è considerato Viaggio nella Luna (Le voyage dans la Lune) del 1902 di Georges Méliès. Lo stesso Méliès è anche l’inventore dei primi effetti speciali. Per circa mezzo secolo le pellicole sono più che altro appartenen- Il cinema ha tentato diverse trasposizioni delle opere di Maupassant. Per quanto riguarda “le Horla”: - 1914, Zlatcha Notch, URSS, Evgueni Bauer - 1915, Para Gnedych, URSS. Yakov Protazanov - 1917, Le Yogi, Germania, Paul Wegener - 1962, Diary of a Mad Man, USA, Reginald Le Borg (96 min) - 1966, Le Horla, Francia. Jean-Daniel Pollet (38 min) - 1987, Le Horla, Francia, Pierre Carpentier (16 min) - 1996, Hantises, Francia, Michel Ferry (80 min) INVASIONE ALIENA ti al genere avventuroso di ambientazione esotica. Alcuni film come “Metropolis” (1927) di Fritz Lang, e “Il gabinetto del dottor Galigari”(1920) di Robert Wiene. Diventano opere di riferimento per molte produzioni future. Queste due opere si sitinguono per un efficace uso di scenografie molto espressive. Negli anni ‘50 gli studios americani sfornano una quantità di film di fantascienza, spesso ambientati nello spazio. Essi sono prodotti su commissione per rispondere all’espolosione della diffusione della fantascienza (romanzi, fumetti, cartoni animati) avvenuta in quei anni. Da questi prodotti traspare l’ambiente culturale: da un lato vi è l’entusiasmo per la nascente industria aerospaziale, dall’altro la voglia di dimenticare la guerra da poco conclusa. Sebbene in questi film gli extraterrestri non sono usati come una metafora dell’incoscio come nell’Horla, Gustav Jung ipotizzò che gli UFO sono visioni, oggettivazioni fantastiche dell’incoscio collettivo. Analizzando il particolare clima storico di quei anni, Jung trovò una spiegazione psicanalitica all’avvistamento degli UFO: la credenza degli UFO testimonia un bisogno di ricostruire l’unita tra conscio e l’incoscio (il Sé in Jung). Anche se “le Horla” non è stato scritto durante la guerra fredda, l’idea di delirio collettivo spiega molto bene il racconto. I film per la loro natura commerciale e quindi la continua ripetizione delle stesse formule ha portato a codificare il genere fantascientifico. Ho quindi riposto i manifesti promozionali dei film associandoli per temi presenti anche nel racconto. Il successo del genere continua fino ad oggi. Le pellicole sono sopratutto cambiate in base ai miglioramenti degli effetti speciali. Eppure nessuna di queste trasposizioni pare riuscita, visto che sono praticamente introvabili. 17 cinema cinema IL DOPPIO POSSESSIONE CASA INCANTATA 18 fumetti fumetti Mi sono ispirato ai fumetti perché trovo che ci siano autori che riescano a rendere molto bene le ambientazioni cupe. Siccome le mie illustrazioni saranno fatte in china e in b&n ho trovato utile vedere diversi stili nel fumetto. DC & Marvel Comics - Batman vs Hulk Mignolia, manscreaming AMERICA Nel 1961 Marvel inizia a pubblicare le avventure dei fantastici 4. Il successo ottenuto porterà alla creazione di una moltitudine di supereroi. Per questi fumetti vale lo stesso discorso del cinema di fantascienza. Essi nascono come risposa a al particolare clima culturale della guerra fredda. Uno degli elementi che caratterizzano il fumetto americano è l’utilizzo delle ombreggiature che sono sempre molto ben definite. Il tratteggio è quasi assente. Il disegnatore che porta questo discorso all’estremo è Frank Miller. Nelle sue vignette non esistono sfumature ma una cosa o è in luce o è in ombra. Frank Miller, SIn City 19 fumetti fumetti Dino Battaglia, Maupassant Sergio Toppi, Sharaz-de, ITALIA In Italia sono interesanti Dino Battalgia e Sergio Toppi. Tutti e due hanno affrontato la traduzione di opere letterarie a fumetti. Battalgia ha adattato i racconti di guerra di Maupassant. Per trasmettere il tono dei racconti, Battaglia utilizza molto il grigio. Le figura non sono bene definite, si mesolano con il paesaggio. Sergio Toppi adatta “Le mille e una notte”. Spesso rinuncia alla narrazione a vignette per occupare tutta la pagina. Giocando con le scale il disegno si trasforma riuscendo a raccontare più scene. La lettura: veloce occhiata all’immagine, lettura del testo e ritorno sull’immagine con le informazioni ricavate dal testo, si sofferma sul terzo punto. Inoltre utilizza un tratteggio decorativo, con motivi fantastici che gli permette di raccontare molto solo attraverso il disegno dei vestiti o dei paesaggi. Sergio Toppi, Sharaz-de, 20 fumetti fumetti GIAPPONE In Giappone si sviluppano i manga. Essi sono prodotti e letti velocemente. Uno dei temi principali sono i mondi apocalittici, popolato da adroidi, alieni e altre strane creature. Come con il cinema fantastico americano non hanno nessuna pretesa letteraria, ma rispondono ai timori più o meno consci della società: mondo inumano dominato dalle macchine, solitudine e una forte dose di violenza. Un esempio estremo è BLAME! di Nihei Tsutomu. Non c’è una trama, ma un insieme di episodi che hanno la funzione di creare l’atmosfera di un mondo postumano infinito, invaso da macchine e androidi. L’interessante è che i sia i paesaggi che i personaggi hanno qualcosa di umano e allo stesso tempo alieno. Nihei Tsutomu, BLAME! 21 PROGETTAZIONE esercizi di stile Per familiarizzare con il testo ho iniziato ha fare degli esercizi di stile. Ho affrontato il testo in maniera realistica, umoristica, cinematografica e adattandolo ai giorni nostri. Prima di definire cosa illustrare è stato utile avere più punti di vista rispetto al testo. Inoltre provando a impaginare il testo ho iniziato a capire il ritmo da dare tra testo e illustrazione. In questo tentativo ho cercato uno stile di disegno descrittivo che riuscisse anche a diventare espressivo. Ho inoltre provato diverse composizioni su una doppia pagina. Acrillico. Illustrazione più fantasiosa 23 esercizi di stile esercizi di stile Approccio ironico al testo. Riprendo lo stile dei libri illustrati e fumetti umoristici per creare un contrasto con il contenuto del testo. 24 esercizi di stile Stile cinematografico. 1 illustrazione agni 3 pagine. Il limite è la staticita dell’impaginazione. Inoltre simulare un’altro media, rischia di porre troppi limiti. Racconto adattato ai giorni nostri. Utilizzando anche linguaggi moderni come quello della TV. 25 montaggio Per capire la struttura del racconto e definire così quali scene illustrare, ho ripercorso la storia marcando i tutti i passaggi che mi sembra possibile illustrare. I punti sono segnalati per la data della nota e per il numero di pagina (numerato su: Guy de Maupassant, Le Horla, editions Folio). Inoltre ho aggiunto delle note che potrebbero aiutarmi a creare un percorso Data n. di pagina e descrizione Osservazioni 8 maggio 12 maggio 1. Sdraiato felice sull’erba davanti alla casa. 1. Finestra sulla Senna. 2. Arrivo delle barche. finestra + Senna casa e barca brasiliana bianca, stendardi inglesi rossi 2. Ha un po’ di febbre e si sente triste. 2,3. Riflessioni sull’invisibile e sui nostri organi sensoriali. 16 maggio3. Sempre malato, si sente minacciato da un pericolo. 18 maggio 3. Consulta un medico. 25 maggio4. Ha paura, guarda sotto il letto e dentro gli armadi. 4. Ha l’impressione di essere strangolato mentre dorme. oggetti immagine mentale 2 giugno 5. Passeggiata nella foresta. Gira su se stesso, ma non sa perchè. foresta, possessione 3 giugno 6. Notte orribile, Decide di partire. 2 luglio 6 - 8. Visita il Mont Saint Michel. Incontra un prete che gli racconta una storia del posto e discorre sull’invisibile. 3 luglio 8. Dorme male. Anche il cocchiere si sente male. 4 luglio 8. Nel sonno sente che qlc. gli beve la vita dalle sue labbra. prima escursione. mare, onde immagine mentale 5 luglio 9. Metafora: un uomo che si sveglia con un coltello piantato nel polmone. 9. Al risveglio la caraffa d’acqua è vuota. immagine mentale 6 luglio 10. Caraffa ancora vuota. oggetti 10 luglio (6, 7, , 9) 10. Diversi esperimenti con acqua, latte, vino, pane, fragole. oggetti 12 luglio 11. Serata al teatro (pièce d’Alexandre Dumas fils). È felice. 11. Pensa che era la solitudine a fargli brutti scherzi. tra la gente 14 luglio 11. Festa della repubblica. tra la gente 16 luglio 12 - 17. Cena dalla sua cugina. Tra gli invitati c’è un medico che fa una dimostrazione sull’ipnosis ulla cugina del narratore. Rimane sconvolto. Sseconda escursione, possessione 26 oggetti montaggio 19 luglio 17. Quando racconta la storia sull’ipnosi, viene preso in giro. 21 luglio 17. Cena a Bourgival, poi ballo dei canottieri. L’atmosfera festosa lo fa sentire bene. 30 luglio 18. Torna a casa, sta bene. 2 agosto 18. Tempo stupendo. Fa una passeggiata sulla Senna. 4 agosto 18. I domestici affermano che delle cose spariscono. 6 agosto 18. Vede una rosa volteggiare. Quando cerca di prenderla essa sparisce. 7 agosto 19, 20. Passeggiando lungo la Senna riflette sulla follia. 20. Si sente come posseduto. 8 agosto 9, 10 agosto 20. Nessuna manifastazione sovranaturale, ma sente che lo stà spiando. 21. Niente. 11 agosto 21. Niente, decide di partire. 12 agosto 13 agosto 14 agosto 21. (ore 2200) Vuole partire, ma non può. 21. Metafora: la sua psiche = ossa molli come carne e carne come acqua. 21, 22. Posseduto viene costretto a mangiare delle fragole 15 agosto 22. Riflessione con l’ipnosi e l’invisibile. possessione, rosso 16 agosto 22,23. Riesce a fuggire. Ma davanti a una biblioteca viene ripreso. terza escursione.,possessione 17 agosto 23. Di notte pensa alla vita extraterrestre guardando fuori dalla finestra aperta 23. Vede le pagine di un libro girarsi da sole. Cerca di prendere l’essere, ma esso riesce a scappare, facendo cadere una sedia e rom pendo una lampada. finestra 18 agosto 24. Decide di assecondare l’essere per avere un occasione di ucciderlo. tra la gente: canottieri ripresa dell’8 maggio (inizio seconda parte), Senna oggetti oggetti ripresa del 12 maggio, Senna possessione. immagine mentale oggetti nero (lampada rotta) 19 agosto 25. Legge sulla “Revue du Monde scientifique” di una epidemia di follia a Rio de Janiero. 26. Mentre scrive l’ipotesi che un nuovo essere stà per conquistare la Terra, sente il suo nome: Horla. 27, 28. Riflessione sull’Horla. gente 19 agosto oggetti bianco 28, 29. Sentendosi spiato, fa finta di scrivere. Quando lo sente vicino, si gira bruscamente, e lo vede, o meglio vede l’assenza di riflesso nello specchio. 20 agosto30. Pensa a come ucciderlo 21 agosto 30. Fa mettere delle tapparelle di metallo alla camera. Finestra 10 settembre 30-32. Imprigiona l’Horla nella sua camera e da fuoco alla casa. Con la casa bruciano anche i domestici. Nello sconforto capisce che l’Horla non è morto, e decide quindi di suicidarsi. possessione? rosso finestra (esplodono per il fuoco) 27 montaggio Dopo gli esercizi di stile e costruita la struttura punto per punto del racconto, sono passato alla realizzazione dello storyboard. La parte sopra sono le scene che ho realizzato. In basso invece scene che ad un certo punto ho abbandonato. Prologo. Immagine d’apertura. Dettaglio di un occhio dove la pupilla riprende il mondo fantastico della scena n.5. Il disegno, da una parte semplice per catturare l’attenzione e inoltre offre la chiave di lettura al racconto, cioè che tutto quello che succede è dentro la testa del protagonista. Prologo. Presentazione del protagonista Scene scartate Arrivo degli alieni come prologo. L’idea mi piaceva perchè portava già all’inizio un’elemento nuovo (gli UFO) che nel racconto non c’erano, ma introducevano uno dei temi principali: l’invasione extraterrestre. Ho abbandonato l’idea perché non c’era modo di riutilizzarli nelle altre illustrazioni. Inoltre ho ritenuto più efficace dare come introduzione una illustrazione del personaggio visto la natura introspettiva della novella. 28 montaggio 8 Maggio La casa del protagonista. Il disegno è descrittivo tranne la parte degli alberi che viene sviuluppata in maniera più libera. Nel racconto la casa si trova sotto un grosso albero che la avvolge con la sua ombra. Nel disegno volevo una scena tranquilla, funzionale ad un inizio, ma in secondo piano (nel disegno delle foglie e dell’ombra) si iniziasse a presagire quello che succederà in seguito 2 giugno Il protagonista si perde nella foresta, Gli alberi sono leggermente fantastici e inquietanti formando diversi spazi bianchi in qui si perde il protagonista. Questa scena descrive la frammentazione dell’identità del narratore. Inoltre il fatto che il personaggio abbia gli occhi chiusi giustifica la forma bizzarra degli alberi. Essi si trovano a metà tra il mondo reale e quello soggettivo 2 luglio Il disegno non ha niente a che vedere con la realtà, ma vuole essere l’illustrazione dell’invisibile, di tutto ciò che i nostri sensi non riescono a cogliere, riprendendo il discorso del monaco al narratore. La prima intenzione era quella di utilizzare la metafora del vento utilizzata dal monaco. Ma poi ho preferito staccarmi dal testo per realizzare un’immagine più suggestiva e che meglio descrive il mistero dell’invisibile. 29 montaggio 10 luglio Disegno razionale. statico. L’acqua è sparita, ma il dubbio sussiste. Chi è stato? 12 luglio Illustrazione che si contrappone a tutte le altre. È l’unica volta dove tutto va bene. 5 luglio 30 16 luglio Il protagonista rimane fortemente sconvolto dalla seduta d’ipnosi. Metà realistico e metà fantastico ho voluto mostrare come qualcosa di esterno potesse inflenzare la nostra psiche e viceversa. Il formato verticale torna tre volte all’inizio, a metà e alla fine così da sottolineare la divisione in due del racconto montaggio 8 agosto L’essere non si manifesta più. Dorme tranquillo. Eppure sente la sua presenza. Lo trova ancora più tremendo. Questa illustrazione marca l’inizio della seconda parte. Sebbene lui dorma ormai lo spazio è completamente occupato dal mostro. 17 agosto Nello stile riprende la scena n.6, ma ora non c’è spazio al dubbio. Gli oggetti sono animati. 2 luglio Raffigurazione dell’apocalisse immaginata dal narratore. La città è in fuoco, anche se questo elemento non è presente nel testo, la scena viene capita alla fine. Anche lì la gente è impazzita e, come il protagonista, ha dato fuoco alla propria casa 6 agosto. 11 agosto 13 agosto Questi disegni hanno in comune l’idea che avevo all’inizio di utilizzare delle soggettive o addirittura di entrare fisicamente nella testa del personaggio. Alla fine ho preferito scartarli perchè ponevano troppi limiti sia nella composizione dell’immagine che nella scelta della scena. 14 agosto 31 montaggio 10 luglio Il punto di vista molto rialzato lascia presagire una presenza inquietante. La testa coincide con il punto di fuga. Dietro al personaggio si trova un armadio a specchio gigante e senza riflesso. L’Horla sta per prendere completamente il possesso della mente del personaggio. 12 luglio Primo piano del protagonista. Ora siamo passati dall’altra parte dello specchio. Non è più lui, ma l’altro. La faccia è stravolta e la lampada ad olio con qui brucerà la casa emana delle “onde” simili a quelle dell’ipnosi. L’Horla gli sta dicendo dar fuoco alla casa. 10 luglio Questa illustrazione doveva essere la continuazione dell’illustrazione sopra. Volevo mostrare l’assenza di riflesso. Trovo che il rettangolo bianco sia efficace per raffigurare la completa dissoluzione dell’identità del protagonista. Il difetto è che l’immagine è troppo statica rispetto a tutte alle altre della seconda parte. 32 10 settembre Immagine finale. La casa è in fuoco. Riprende la casa dell’illustrazione n.3, ma ora è nera. Le fiamme salendo in cielo prende le forme che ho utilizzato nelle altre illustrazioni per mostrare la presenza dell’Horla. Realizzazione delle tavole 1,2 prologo Una volta individuati i momenti da illustrare nella fase precedente ho realizzato molti schizzi. Ho realizzato diverse tavole per riuscire a rendere il più efficace possibile le illustrazioni. Sebbene ero convinto della tecnica, cioè china e pennarelli, c’è stato un lungo percorso che mi ha portato alla realizzazione delle tavole finali. Il metodo più efficace per mostrare lo sviluppo del mio lavoro è mostrare i disegni che ho realizzato. Le pagine seguenti mostrano, le tavole scartate, gli schizzi e dettagli delle tavole finali, così da mostrare i vari aspetti relativi alla realizzazione delle illustrazioni (lo stile, il soggetto, la composizione dell’immagine, ...). Le prime due illustrazioni non illustrano una parte del testo ma fungono da prologo. Spesso quando si inizia un racconto si parte da una panoramica. Ma visto che il racconto ha un carattere soggettivo ho fatto esattamente l’inverso. Si parte da un dettaglio per passare alla figura intera ed arrivare poi alla casa. 34 3. la casa Le prime tavole sono molto geometriche perché volevo estremizzare al massimo il contrasto tra la parte reale e quella fantastica. Ho abbandonato questa strada perchè i disegni erano troppo statici. 35 4. foresta Il vestito si fonde con i vari frammenti di bianco perchè la gita nella foresta è la prima volta che l’Horla cerca di possedere la psiche del narratore. Il fatto che sia lui che l’essere siano presenti allo stesso tempo significa che la sua mente inizia a dissociarsi. 36 5. l’invisibile Per illustare l’invisibile ho prima voluto mostrare il pianeta di origine dell’Horla. Questa immagine si abbina con le parole del prete che parla di tutte quelle cose che non si riescono a vedere. Ma visto che oltre a quello che sta lontano, anche quello che ci sta vicino, ma è troppo piccolo, sfugge ai nostri sensi. Così come non riusciamo a capire da dove venga il pensiero. Nella illustrazione finale ho fatto un disegno più ambiguo e difficile da interpretare. La composizione e il cielo stellato ricordano le foto dello spazio, ma tentacoli ricordano il microcosmo, le forme che attribuiamo ai neuroni nel nostro cervello. 37 6. oggetti uno Il protagonista procede ad una serie di esperimenti per cercare di capire quello che stà succendendo. Il disegno è quindi obiettivo per restituire il ragionamento razionale. 38 7. parigi 7. parigi 39 8.ipnosi 40 9. mostro sotto il letto 9. mostro sotto il letto Uno dei problemi che ho riscontrato nella realizzazione delle tavole finali è che paradossalmente curando troppo il disegno, essi diventavano meno efficaci degli schizzi. Concentrandomi sui dettagli perdevo la visione d’insieme. 41 10. oggetti 2 42 11. fine dell’uomo 11. fine dell’uomo Nello storyboard volevo la città in fuoco per creare un collegamento con l’illustrazione finale. Anticipando un elemento (il fuoco) pensavo di rafforzare la visone la visione del narratore, facendolo diventare profetico. Ho abbandonato l’idea perché significava diminuire l’impatto dell’illustrazione finale, rendendola una ripetizione. 43 12. specchio 44 13. lampada 13. lampada Benchè questa illustrazione sia composta da solo due elementi, ho dovuto realizzare la scena diverse volte prima di riuscire a trovare la composizione più efficace. 45 14. incendio Nel caso della casa che brucia è evidente come nella prima versione dell’illustrazione, a causa di una cura eccessiva dei dettagli, non sia più riuscito a mantenere l’impatto degli schizzi. 46 tavole tavole finali Le miniature delle 14 illustrazioni sono accompagnate dal testo che descrive la scena del racconto di Maupassant. tavole 3. La casa Che stupenda giornata! Ho trascorso l’intera mattina disteso sull’erba, davanti alla mia casa, sotto l’enorme platano che la protegge e la ricopre completamente con la sua ombra 1. Occhio (prologo) 2. Protagonista (prologo) 4. Foresta Chiusi gli occhi. Perché? E mi misi a girare su un tallone, velocissimo, come una trottola. Stavo quasi per cadere; riaprii gli occhi; gli alberi danzavano, la terra ondeggiava; dovetti sedermi. Poi, Ah! Non sapevo più da dove ero venuto! Bizzarra idea! Bizzarra! Bizzarra idea! Non sapevo più niente. 5. L’invisibile Rispose: “Non è forse vero che vediamo solo la centomillesima parte di quello che esiste? 47 8. Oggetti uno Il 6 luglio, prima di andare a letto, ho sistemato sul mio tavolo vino, latte, acqua, pane e fragole. Qualcuno ha bevuto - io ho bevuto - tutta l’acqua, e un po’ di latte. Non sono stati toccati né il vino, né il pane, né le fragole. 7. Parigi Sono rientrato in albergo molto allegro, attraverso i boulevard. Nel pieno della folla pensavo, non senza ironia, ai miei terrori, alle mie supposizioni della settimana passata, perché ho creduto, sì, ho creduto che un essere invisibile abitasse sotto il mio tetto. 8. Ipnosi Il medico le prese il polso, la guardò per un po’, con una mano levata verso i suoi occhi, che lei chiuse a poco a poco, sotto lo sforzo insostenibile di quella potenza magnetica. tavole finali 9. Mostro sotto il letto Ieri ho passato una serata spaventosa. Egli non si manifestava più, ma io lo sento vicino a me, che mi spia mi guarda mi penetra, mi domina, è più tremendo quando si nasconde così, di quando segnala con fenomeni soprannaturali la sua presenza invisibile e costante. Eppure ho dormito. 12. Specchio Mi sono seduto ieri sera al mio tavolo; e facevo finta di scrivere con molta attenzione. Sapevo bene che sarebbe venuto a girare attorno a me 10. Oggetti due Ma la mia sedia, prima che l’avessi raggiunto, si rovesciò come se qualcuno fosse fuggito davanti a me… il tavolo oscillò, la lampada cadde 13. Lampada Era nelle mie mani! Allora, scesi giù, correndo; presi nel salone, sotto la mia camera, le mie due lampade e rovesciai tutto l’olio sul tappeto, sui mobili, dappertutto; poi vi misi fuoco 11. Fine dell’uomo Ora lo so, lo immagino. Il regno dell’uomo è finito. 14. Incendio e una fiamma, una grande fiamma rossa e gialla, lunga, molle, carezzevole, salì lungo il muro bianco e lo baciò fino al tetto. Un lucore corse si diffuse negli alberi, nei rami, nelle foglie, e inoltre un brivido, un brivido di paura 48 conclusione Il lavoro ha subito diversi cambiamenti. All’inizio pensavo di realizzare un libro tradizionale. Ma, avendo come obiettivo principale quello di fare un lavoro di illustrazione, il prodotto finale è un oggetto più artigianale. Esso si presenta in una scatola costruita per contenere le illustrazioni originali. Il testo è presente: stampato su tre fogli di dimensioni uguali alle illustrazioni. Le parti riquardanti le illustrazioni sono stampate in rosso per orientare il lettore. Le tavole col testo sono poste all’inizio così che il lettore le disporrà accanto alla scatola per consultarle mentre si concentra sulle illustrazioni. 49 ringraziamenti a Antoine Déprez e Alberto Bianda per avermi seguito nel mio percorso 50 bibliografia Maria Giuglia Longhi, Introduzione a Maupassant, Editori Laterza, Roma - Bari, 1994 www.wikipedia.org Françoise Rachmühl, Profil d’une Oeuvre, Le Horla, Maupassant, Hatier, France, 1990 www.fantasfilm.com/themes.htm Guy de Maupassant, Racconti di vita parigina, Giulio Einaudi editore s. p. a., Torino, 1996 (a cura di Guid Davico Bonino) Guy de Maupassant, Racconti del crimine, Giulio Einaudi editore s. p. a., Torino, 1994 Guy de Maupassant, Le Horla, Flammarion, Parigi, 1984 Maupassant, Le Horla et autre Contes cruels et fantastique, Garnier, Parigi, 1989 http://maupassant.free.fr/ http://perso.orange.fr/maupassantiana/ http://www.exibart.com/print/notizia. asp?IDNotizia=11105&IDCategoria=57 http://www.delos.fantascienza.com/delos40/todorov.html http://membres.lycos.fr/clo7/expression/ illustration.htm http://www.silviazanella.it/comunicazione/tesina%20ferrari.htm http://gallica.bnf.fr/ http://www.vintageprints.ca/art_nouveau_7.htm http://camel2.conncoll.edu/visual/Durer-prints/durerindex.html Maupassant, Le Horla, Préface d’André Fermigier, Gallimard, Saint-Amand, 1991 Carl Gustav Jung, Un mito moderno, Le cose che si vedono in cielo, Universale Bollati Borighieri, Torino, 2004 Stefano Zuffi, Francesca Castria, La pittura moderna, Gli impressionisti e le avanguardie del novecento, Electa, Milano, 1998 Gabriele Crepaldi, XX secolo pittura, Electa, Martellago (Ve), 2001 Giorgio Cricco, Francesco Teodoro, Itinerario nell’arte, volume 3, Dall’Età dei Lumi ai giorni nostri. Siri 51 testo di “Le Horla” tratto da http://web.tiscali.it/culturetin/dire/dire. htm (Traduzione italiana di Guido Mura)
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