L’AGENDA DI SVILUPPO POST 2015 e LA VOCE DELLE AUTORITÀ LOCALI CICU Comitato Italiano Città Unite Introduzione sull’Agenda di Sviluppo Post 2015 Dopo la conferenza delle Nazioni Unite Rio +20 del giugno 2012, la comunità internazionale ha iniziato ad interrogarsi sulla definizione della nuova Agenda globale di Sviluppo Post-2015 ed a condurre, conformemente alle decisioni emerse in tale occasione, i primi sforzi in vista della sua definizione. I nuovi obiettivi dell’Agenda dovranno infatti integrare la dimensione economica, ecologica e sociale dello sviluppo sostenibile ed essere applicabili a tutti i Paesi del mondo, anziché soltanto ai gruppi di popolazioni povere del Sud del mondo, come sette su otto degli obiettivi precedenti. Dal 2012, il Gruppo delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDG) ha promosso e guidato un tentativo di coinvolgimento multi-attore senza precedenti, atto a facilitare il dibattito globale sulla futura Agenda di Sviluppo da assumere dopo il 2015. Il processo è stato interessato dalla partecipazione di un vasto numero di attori: decisori politici, accademici, esperti, uomini d’affari e cittadini interessati. La prima fase del dibattito, avvenuta nel corso del biennio 2012-2013, si è focalizzata sui temi e sulle aree da includere nell’agenda, mentre la seconda fase verte sui mezzi di attuazione, incentrandosi sui seguenti sei punti: • “Localizzazione” dell’Agenda di Sviluppo Post-2015 • Contributo al rafforzamento delle capacità e delle istituzioni • Monitoraggio partecipativo e nuove forme di responsabilità • Partenership con la società civile e gli altri attori • Partenership con il settore privato • Cultura e sviluppo La questione della “localizzazione” dell’Agenda è apparsa centrale all’interno del dialogo globale. La “localizzazione” prova a superare l’attuazione nazionale o regionale per soffermarsi e analizzare come l’agenda di sviluppo sarà attuata localmente e quali saranno le sue implicazioni a livello locale. Tale sforzo mira a considerare la questione dell’implementazione locale della definizione e negoziazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Il termine “localizzazione” fa riferimento al processo di definizione, implementazione e monitoraggio delle strategie a livello locale per conseguire gli obiettivi e traguardi di sviluppo sostenibile nazionali e subnazionali. Il Dialogo Globale di Alto Livello sulla Localizzazione dell’Agenda Post-2015 Il 14 e il 15 ottobre la Città di Torino ha ospitato il Dialogo Globale di Alto Livello sulla Localizzazione dell’Agenda Post-2015, momento culminante del dibattito sul tema della “localizzazione”. All’iniziativa hanno partecipato ottanta rappresentanti dei governi nazionali, regionali e locali, agenzie delle Nazioni Unite, istituzioni internazionali, organizzazioni della società civile (comprese le donne, i giovani, e gli abitanti delle baraccopoli), del settore privato, dell’università, fondazioni e partner per lo sviluppo provenienti da oltre 30 paesi. Il Dialogo Globale di Alto Livello sulla Localizzazione dell’Agenda Post-2015 è stato aperto da un intervento di Piero Fassino, Sindaco di Torino, città che nell’ottobre 2015 ospiterà un altro importante evento internazionale inerente al ruolo delle Autorità Locali e allo sviluppo, il III Forum Mondiale dello Sviluppo Economico Locale (approfondimento a lato). All’intervento di Fassino sono seguiti i messaggi del Ministero degli Affari Esteri e dell'Integrazione Regionale del Ghana, del Segretario Generale del Ministero della Pianificazione e Sviluppo dell'Ecuador e del Vice Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo dell’Italia, i rappresentanti delle tre co-conduttori della consultazione globale, vale a dire UNDP, ONU Habitat e la Task Force Globale dei Governi Locali e Regionali per l’Agenda Post-2015 Circolare n. 30 III FORUM MONDIALE DELLO SVILUPPO ECONOMICO LOCALE Il III Forum Mondiale dello Sviluppo Economico Locale avrà luogo a Torino dal 15 al 18 ottobre 2015, in concomitanza al Primo Congresso Mondiale delle Città BIO Il Forum è organizzato da Comune e Provincia di Torino, Città e Governi Locali Uniti-CGLU, l’Organizzazione delle Regioni Unite -ORU FOGAR, il Servizio Brasiliano di Supporto per la Micro e Piccola ImpresaSEBRAE ed il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo-UNDP. Obiettivi del Forum Il Forum sarà un’importante occasione per riflettere e dialogare sulla rilevanza dello sviluppo economico locale, in un contesto in mutamento, caratterizzato dal lancio dei nuovi Obiettivi si Sviluppo Sostenibile 201530 (SDGs) (gennaio 2015) e da EXPO 2015 (maggio-ottobre 2015). Il Terzo Forum presenterà pratiche e strategie relative al ruolo dei territori nei processi mondiali di sviluppo, focalizzando il dibattito sul loro potenziale determinante non solo per raggiungere gli obiettivi di sviluppo locale ma anche per quelli nazionali e globali come gli SDGs. Tale approccio sarà declinato quindi con tematiche prioritarie che rappresentano il “comune interesse” dei cittadini del nord e del sud del mondo, quali cibo, energia, acqua, lavoro, ambiente, post conflitti, relazione tra dimensione urbana e rurale, così come la necessaria integrazione operativa delle tre componenti dello sviluppo sostenibile, sociale, economico, ambientale. Un’attenzione particolare sarà prestata ai Circolare N 30 – 3 novembre 2014 Comitato Italiano Città Unite – C.I.C.U. - via la Salle n.17 -10152 Torino Sezione Italiana di Città e Governi Locali Uniti – C.G.L.U. [email protected] www.cittaunite.it 1 verso Habitat III. I rappresentanti di tutti i governi nazionali coinvolti hanno convenuto che, al fine di ridurre la povertà e le disuguaglianze e garantire un approccio territoriale integrato alle sfide sociali, economiche e ambientali, l’Agenda di Sviluppo Post-2015 avrà bisogno di una forte appropriazione a livello locale e di un’efficace collaborazione tra i diversi livelli di governo e gli stakeholders locali. Durante la sessione di chiusura, è stata presentata la bozza del rapporto finale sui dialoghi nazionali, regionali e globali condotti negli ultimi cinque mesi, visionabile al link: http://www.uclg.org/sites/default/files/final_draft_report_localizing_october_12_2014_1.pdf Il rapporto sulla “Consultazione Globale sulla Localizzazione dell’Agenda di Sviluppo Post2015” è stato inviato al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, per contribuire al report che sarà poi presentato all’Assemblea Generale dell’ONU a novembre 2014. giovani e alle donne, come attori strategici chiave per lo sviluppo economico locale. In sintesi il Terzo Forum di Torino sarà un processo ampio e partecipato, che vuole contribuire a generare saperi, conoscenze e competenze sullo Sviluppo Economico Locale, coerentemente con la tradizione di Torino. Si prevedono quindi panels di discussione, working groups, networking events, incontri b2b, ma anche training sessions e attivazione di borse di studio per tesi di laurea e per la ricerca. Forum Precedenti Al termine del Dialogo di Alto Livello tenutosi a Torino, è stato prodotto un comunicato conclusivo, il cui testo è disponibile di seguito. COMUNICATO DI TORINO SULLA “LOCALIZZAZIONE” DELL’AGENDA DI SVILUPPO POST 2015 15 Ottobre 2014 L'attuazione dell’Agenda Post-2015 dipenderà in gran parte dall'azione e leadership locali, di concerto con tutti gli altri livelli di governo. La nuova agenda di sviluppo avrà un impatto sulla vita delle persone solamente se sarà implementata con successo a livello locale. Il 14 e 15 ottobre 2014, il Comune di Torino e il governo italiano hanno ospitato i rappresentanti dei governi nazionali, regionali e locali, delle agenzie delle Nazioni Unite, delle istituzioni internazionali, delle organizzazioni della società civile (comprese le donne, i giovani e gli abitanti dei quartieri più poveri), del settore privato, di università, fondazioni e partner per lo sviluppo provenienti da oltre 30 paesi per un "Dialogo Globale sulla Localizzazione dell’Agenda Post-2015" tenutosi nel capoluogo piemontese. L’Agenda di Sviluppo Post-2015 è il primo grande processo politico delle Nazioni Unite a realizzarsi attraverso un dialogo globale completo. Mentre la prima fase del dialogo, svoltasi nel corso del 2013, era focalizzata sulle questioni e le potenziali aree da includere nell’Agenda di Sviluppo Post-2015 (il "cosa" dell'Agenda), la seconda fase, avviata nel mese di aprile 2014, è dedicata ai mezzi di attuazione (il "come" e "chi" dell'Agenda). I dialoghi in merito all’implementazione vertono su sei principali argomenti, e uno dei questi è relativo alla "Localizzazione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015". Il Dialogo Globale di Alto Livello di Torino è stato il momento culmine dei dialoghi sulla localizzazione dell’Agenda Post-2015. Il I Forum Mondiale dello Sviluppo Economico Locale, dal titolo "Progettazione, Economia e Governance locale: nuovi sguardi per i tempi che cambiano", celebrato a Siviglia (Spagna) nell'ottobre del 2011, costituì un’occasione per presentare le esperienze di sviluppo umano sostenibile concretamente realizzate da 47 paesi. Il II Forum Mondiale dello Sviluppo Economico Locale “Dialogo tra i territori: nuove conoscenze sullo sviluppo economico locale”, organizzato da entità brasiliane quali Itaipu Binacional, il Servizio Brasiliano di Supporto per la micro e piccola impresa (SEBRAE), in collaborazione con Città e dei Governi Locali Uniti (UCLG), l’Organizzazione delle Regioni Unite (ORU FOGAR) ed il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), si è tenuto nell’ottobre 2013 a Foz do Iguaçu (Brasile). Le sue conclusioni hanno messe in evidenza, in un contesto di crisi economica diffusa, le modalità di partenariato pubblico-privato a livello territoriale e, in particolare, l’interazione tra il settore pubblico, la società civile ed il settore privato. Negli ultimi mesi, i dialoghi nazionali sulla Localizzazione dell’Agenda Post-2015 si sono svolti in 13 paesi dei 5 continenti, e ugualmente in occasione di quattro eventi globali e cinque regionali. I dialoghi hanno registrato la partecipazione di oltre 5000 partecipanti provenienti da oltre 80 paesi, in rappresentanza di istituzioni nazionali e locali, di autorità locali e regionali, delle organizzazioni della società civile, del mondo accademico e del settore privato. Questi dialoghi si sono conclusi con una serie di raccomandazioni concrete atte a facilitare un’efficace attuazione dell'Agenda di Sviluppo Post-2015 a livello locale. Un Comitato Consultivo, composto da esponenti dei governi nazionali e locali e dei partner bilaterali, così come da rappresentanti della società civile, del settore privato, di fondazioni e accademie, ha guidato il processo per assicurarne trasparenza e inclusione. Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) e il Programma delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani (UN - Habitat), a nome del Gruppo delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, insieme con la Task force Globale dei Governi Locali e Regionali per l’Agenda di Sviluppo Post-2015 verso HABITAT III (Global Task Force - GTF), hanno collaborato per co-dirigere la consultazione sulla Localizzazione. Messaggi Chiave Preliminari dal Dialogo sulla Localizzazione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015: Sulla base dei dialoghi nazionali, regionali e globali e dei diversi messaggi e principi emersi nel corso dei sei dialoghi focalizzati sui mezzi di attuazione (in particolare in merito a partecipazione, inclusione e necessità del rafforzamento delle capacità e dei partenariati), i partecipanti e conduttori del Dialogo sulla Localizzazione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015 approvano i seguenti messaggi: Circolare N 30 – 3 novembre 2014 Comitato Italiano Città Unite – C.I.C.U. - via la Salle n.17 -10152 Torino Sezione Italiana di Città e Governi Locali Uniti – C.G.L.U. [email protected] www.cittaunite.it 2 Ruolo di CGLU all’interno del dibattito - I Governi Locali e Regionali (LRGS) sono essenziali nella promozione di uno sviluppo inclusivo e sostenibile nei loro territori e, al contempo, sono partner ineludibili nella gestione della nuova Agenda di sviluppo Post-2015. - Un’efficace governance locale può assicurare l'inclusione di una pluralità di attori locali, determinando così appartenenza, impegno e responsabilità su ampia scala. - È necessario un approccio multi-livello e multi-attore integrato al fine di promuovere agende trasformative a livello locale. - Si richiede un forte impegno nazionale atto a fornire ai governi locali e regionali quadri giuridici e capacità istituzionali e finanziarie adeguati. Alla luce di quanto sopramenzionato, i partecipanti e co-conduttori del Dialogo sulla Localizzazione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015 avanzano una serie di raccomandazioni. I partecipanti e i coconduttori, in particolare: - Invitano i governi nazionali e le Nazioni Unite a sostenere con decisione la declinazione territoriale (localizzazione) della nuova Agenda nel negoziato intergovernativo e ad appoggiare la partecipazione dei governi locali e regionali, così come degli altri attori locali, nella negoziazione intergovernativa attraverso le proprie reti di rappresentanza, compresa la Terza Conferenza Internazionale sul Finanziamento dello Sviluppo; - Incoraggiano a sottolineare all’interno dell’Agenda Post-2015 l'importanza della creazione di ambienti che avviino il potenziale di sviluppo dei governi locali e regionali e degli altri attori locali, definendo un quadro istituzionale abilitante a tutti i livelli e la localizzazione delle risorse e, altresì, garantendo un approccio territoriale favorevole allo sviluppo sostenibile. - Chiedono di raddoppiare ulteriormente i tentativi di includere obiettivi e indicatori adeguati per gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile (SDGs), consoni ai contesti locali, ed alle loro necessità e priorità, al fine di promuovere la trasparenza e la responsabilità. I partecipanti e co-conduttori del Dialogo sulla Localizzazione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015, inoltre: - Sottolineano l'importanza di stabilire meccanismi di finanziamento sostenibili atti a localizzare l’Agenda di Sviluppo globale e costruire istituzioni locali reattive e responsabili. Ciò include la piena ed effettiva partecipazione degli enti locali all'assegnazione della spesa pubblica attraverso il decentramento fiscale, nonché attraverso nuove forme di finanziamento destinate allo sviluppo locale. - Sottolineano l'importanza di rafforzare i programmi miranti al potenziamento delle capacità e del ruolo degli approcci di sviluppo territoriale, al fine di facilitare la pianificazione integrata per i programmi di trasformazione efficaci a livello locale. - Riconoscono la necessità di approcci multilivello e multi-attore che permettano a tutti i soggetti interessati di contribuire alla realizzazione dell'Agenda di sviluppo nei rispettivi territori e, quindi, rafforzare l’appartenenza locale del processo di localizzazione. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata ai processi inclusivi e partecipativi che consentono ai governi locali e regionali di impegnarsi con il settore privato e la società civile, includendo in modo significativo ed efficace le peculiari culture locali, in particolare di popoli indigeni, migranti, minoranze, gruppi tradizionalmente esclusi, così come le istituzioni e autorità tradizionali. - Promuovono iniziative pilota che dimostrino il valore aggiunto delle istituzioni locali e regionali nel monitoraggio e nell'attuazione degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile nei paesi a basso, medio e alto reddito, compresi i piccoli Stati insulari in via di sviluppo, e nella diffusione di buone pratiche esistenti e di innovazioni per la localizzazione. - Chiedono il riconoscimento della cooperazione decentrata, in particolare attraverso gli scambi diretti tra i governi locali e regionali e le iniziative di cooperazione sud-sud, al fine di sostenere la localizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Affinché questo processo si realizzi, l'UNDP, ONU-Habitat e la Global Taskforce dei Governi Locali e Regionali si impegnano a continuare a collaborare con i partner nazionali e locali per rafforzare il partenariato globale per la Localizzazione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015; esprimiamo la nostra volontà di sostenere e lavorare per l'attuazione dell’Agenda Post-2015 a livello locale. Questo modo di procedere per la Localizzazione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015 dovrà essere strettamente collegato alle fasi successive di tutto il processo Post-2015, tenendo in considerazione altre agende globali e i forti legami trasversali esistenti tra di loro, quali ad esempio, il Partenariato Globale per un’Efficace Cooperazione allo Sviluppo e la Terza Conferenza delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Urbani e lo Sviluppo Urbano Sostenibile (Habitat III). Torino, 15 Ottobre 2014 Di seguito i Messaggi chiave e le Raccomandazioni contenute nel documento “Consultazione Globale sulla Localizzazione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015”, il cui testo integrale in lingua inglese è reperibile al link sopraindicato. La CGLU s’impegna a promuovere un ruolo centrale per i governi locali, a centrare la nuova Agenda per lo sviluppo sulla dimensione umana e a porre maggiore attenzione agli attori e alle istituzioni responsabili per migliorare la sostenibilità e la prosperità. La nuova agenda di sviluppo dovrà essere unica (integrando tutti i processi e le diverse competenze) e universale e la sfida per le autorità locali e regionali è molto importante. Le problematiche dell’urbanizzazione e il ruolo svolto dai governi locali, in particolare nella fornitura di servizi essenziali per tutti e nella gestione dei beni comuni, saranno tra le discussioni chiavi che porteranno alla nuova agenda della sostenibilità urbana nel 2016. La Terza conferenza sugli Insediamenti Umani e lo Sviluppo Urbano Sostenibile (2016 Habitat III-Nuova agenda urbana) sarà quindi il primo importante appuntamento per le reti dei Governi Locali. La conferenza dovrà valutare i progressi compiuti sulla base degli impegni assunti da Habitat II (Istanbul 1996) che ha segnato una pietra miliare per il movimento degli enti locali e regionali. Habitat III, inoltre, sarà l'occasione per vedere le autorità locali pienamente riconosciute come partner delle Nazioni Unite nella definizione dell'agenda globale per un mondo sempre più urbanizzato. L’obiettivo è quello modificare la governance delle agenzie che si occupano direttamente di questioni che riguardano il governo locale e di superare l’attuale fase di semplice consultazione dei Governi Locali nei processi di programmazione. Quale contributo potranno fornire le reti e le associazioni dei Governi Locali europei e tra questi quelle italiane per partecipare alla definizione della nuova agenda ed alla realizzazione dei suoi obiettivi? Prima di tutto partecipando alle fasi preparatorie della conferenza Habitat III e rendendo più trasparente il contributo che proviene dalle loro esperienze in materia di governance locale. In secondo luogo, innovando il dialogo e la cooperazione non solo all’interno delle reti delle AL europee ma in particolare con quelle che, sia pure faticosamente, si costruiscono nei paesi beneficiari delle azioni, così come in quelle dei paesi “emergenti”, nuovi partner strategici per la costruzione delle strategie future. La nuova agenda si concentrerà sulla dimensione umana e sul pieno riconoscimento della cultura come quarto pilastro dello sviluppo sostenibile. Si dovranno prendere in considerazione la pianificazione urbana, la gestione del territorio e dei servizi essenziali, che sono alla base dello sviluppo delle nostre società. La futura Agenda Habitat dovrà superare la dicotomia tra rurale e urbano. La coesione territoriale dovrà essere inclusa tra le priorità, riconoscendo l'importanza del processo di urbanizzazione e dei suoi effetti sullo sviluppo, e sul ruolo sempre più importante delle città intermedie nei paesi in sviluppo. La CGLU partecipa a pieno titolo (attraverso un gruppo di rappresentanti guidato dal suo presidente Mr. Kadir Topbaş, sindaco di Istanbul) alla Taskforce mondiale, convocata dal Segretario Generale delle Nazioni Unite. La Taskforce mondiale ha lo scopo di sviluppare una strategia comune per partecipare agli incontri internazionali che si svolgono nel contesto dell'Agenda Post-2015, del monitoraggio di Rio + 20 e in prospettiva ad Habitat III. La Global Taskforce lavora alla definizione della nuova Agenda Habitat incentrata appunto sul superamento della dicotomia tra urbano e rurale e collocare la coesione territoriale in cima alle priorità, riconoscendo l'importanza dei processi di metropolizzazione in corso. La Global Taskforce dovrà contribuire alla definizione di obiettivi di sviluppo sostenibile che includeranno le responsabilità dei governi locali e regionali, compresi gli indicatori locali di sostenibilità urbana e la definizione di un obiettivo specifico sulle città sostenibili, a partire dai risultati di Rio +20. La CGLU sottolinea la necessità di prestare particolare attenzione ai temi trasversali, valori fondamentali di ogni programma di sviluppo: -governance locale democratica, inclusiva e partecipativa; -costruzione di società fondate sulla pace e sul dialogo; -affermazione dei diritti; promozione della parità di genere; -difesa della diversità culturale e lotta a tutte le forme di discriminazione; -sviluppo sostenibile consapevole del pianeta e dei suoi popoli I governi locali e regionali, saranno quindi impegnati a mobilitare le persone e a favorire la solidarietà e la comprensione dell'agenda globale presso le proprie comunità. Maggiori informazioni http://www.gtf2016.org/ Circolare N 30 – 3 novembre 2014 Comitato Italiano Città Unite – C.I.C.U. - via la Salle n.17 -10152 Torino Sezione Italiana di Città e Governi Locali Uniti – C.G.L.U. sono disponibili al seguente indirizzo: [email protected] www.cittaunite.it 3 4. Messaggi chiave e Raccomandazioni Dialoghi nazionali, regionali e globali e online sulla localizzazione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015 hanno evidenziato una serie di questioni che dovrebbero essere considerate in caso di attuazione dell’Agenda a livello locale. Questi messaggi chiave sono stati delineati nel Rapporto UNDP "Mantenere l'agenda di sviluppo post 2015: le opportunità a livello nazionale e locale" che è stato presentato al Segretario Generale delle Nazioni Unite. Appartenenza e impegno 1. La revisione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio ha dimostrato la necessità di comunicare più efficientemente l'obiettivo di un’Agenda globale a tutti gli attori, e la necessità di un maggior coinvolgimento degli attori locali nella definizione, attuazione e monitoraggio nell’Agenda di Sviluppo Post2015. Il sostegno dovrebbe essere garantito attraverso azioni di comunicazione, campagne di sensibilizzazione e di educazione allo sviluppo a livello locale, con particolare attenzione ai giovani. 2. Dovrebbe essere concepita un’agenda universale adattabile a tutti i paesi e regioni del mondo, e la cui rilevanza per tutti i livelli di governo dovrebbe essere comunicata in maniera appropriata. L'agenda dovrebbe anche rispondere alle sfide affrontate dai piccoli Stati insulari in via di sviluppo. 3. Come dimostra l'esperienza, il raggiungimento di molti degli obiettivi e dei traguardi degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio è dipeso dagli attori e governi locali. L’Agenda di Sviluppo Post-2015 avrà bisogno di disporre di un quadro giuridico, capacità istituzionali e finanziarie adeguate ai governi locali, al fine di promuovere partenariati locali e di consentire l’ottenimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile a livello locale. 4. I governi locali svolgono un ruolo cruciale nel mettere in relazione i principali attori locali in vista dello sviluppo territoriale. Questi attori appartengono allo stato e traggono la loro unica legittimità dalla loro responsabilità democratica locale e dal loro operare in prima linea, vicino ai cittadini e alle comunità. Le organizzazioni della società civile, il settore privato e il mondo accademico sono attori cruciali per l'attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e la loro partnership con i governi locali dovrebbe essere rafforzata. 5. La leadership politica e sociale delle donne è fondamentale per lo sviluppo di un territorio e la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Più donne elette a livello locale contribuiranno in modo sostanziale a garantire la totale ed efficace partecipazione delle donne nel processo decisionale negli ambiti politici, economici e sociali. 6. Le peculiari culture locali, in particolare dei popoli indigeni, dei migranti e delle minoranze, così come delle istituzioni e delle autorità tradizionali, dovrebbero essere considerati una ricca risorsa da cui le politiche di sviluppo possono attingere conoscenza, legittimità, partecipazione e una maggiore efficacia. La localizzazione contribuirà a garantire che la diversità sia accolta. 7. Il ruolo attivo dei governi locali nella cooperazione internazionale allo sviluppo è fondamentale per raggiungere i risultati dello sviluppo e della democratizzazione del programma sull'efficacia degli aiuti, e la promozione di un’appropriazione inclusiva. 8. I governi nazionali e le organizzazioni multilaterali devono promuovere condizioni favorevoli per massimizzare il contributo dei governi locali e regionali e il loro ruolo naturale di attori dello sviluppo locale. Ruoli e funzioni nei sistemi integrati di sviluppo locale 9. Il decentramento, la sussidiarietà e la buona governance a tutti i livelli dovrebbero essere riconosciuti come essenziali per l'attuazione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015. Il trasferimento di responsabilità dovrebbe essere accompagnato da risorse e finanziamenti adeguati; inoltre le capacità locali dovrebbero essere riconosciute e sfruttate per attuare l'agenda globale a livello locale. 10. Essendo il livello di governo più vicino ai cittadini, le autorità locali e regionali occupano una posizione politica unica per identificare e rispondere alle esigenze di sviluppo e alle lacune e per assumersi la responsabilità di una vasta gamma di aspetti che vanno oltre la fornitura del servizio. I governi locali devono affrontare le sfide di sviluppo attraverso politiche pubbliche programmate definite, eseguite e monitorate con la partecipazione dei cittadini e dei principali stakeholders locali. 11. Le responsabilità di attuazione devono essere chiaramente suddivise tra i diversi livelli di governo, tenendo conto del vantaggio comparativo di ogni livello, e accompagnate da meccanismi di coordinamento efficaci ne che armonizzino gli sforzi. 12. La pianificazione territoriale ed urbana e l'accesso ai servizi di base per tutti, inclusi alloggi, reti di sicurezza sociale e la promozione di opportunità economiche per uomini, donne e giovani, sono stati considerati aree prioritarie per i governi locali nel loro tentativo di costruire società più inclusive. 13. I governi locali e regionali, in stretta collaborazione con le organizzazioni della società civile e il settore privato, svolgono un ruolo cruciale per promuovere la pianificazione territoriale e lo sviluppo economico locale come mezzo per conseguire lo sviluppo olistico dei territori. 14. Gli attori locali svolgono un ruolo cruciale nella promozione dei valori chiave della cultura (patrimonio, diversità, creatività e trasmissione del sapere) in qualità di guida e attivatori dello sviluppo sostenibile ed inclusivo. 15. Di concerto con i governi nazionali e i principali stakeholders locali, i governi locali possono pianificare e gestire correttamente la risposta locale alle sfide dell'urbanizzazione, ed attivarsi per eliminare le baraccopoli e migliorare la resilienza a livello locale e territoriale. 16. L'estrazione delle risorse naturali dovrebbe essere tale da preservare l'ambiente e le comunità locali. Una parte delle risorse generate da tali attività dovrebbe essere reinvestita localmente per migliorare la qualità di vita degli abitanti di tali aree. Attuazione e monitoraggio 17. L'agenda globale dovrebbe essere ispirata ed e attuata dalle istituzioni locali, che rispondono direttamente alle esigenze dei cittadini. Essa dovrebbe: essere trasformativa, includere la partecipazione multi-livello e multi-attore; rafforzare la leadership locale e l’appartenenza da parte dei cittadini; generare un approccio bottom-up; essere basata su un ampio processo di consultazione che individui le soluzioni e le idee in modo collaborativo; e dovrebbe altresì fornire un quadro di riferimento per il monitoraggio dei risultati. 18. I piani nazionali e gli investimenti pubblici dovrebbero contribuire alla localizzazione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015. E' indispensabile collegare ulteriormente le amministrazioni locali e regionali con le politiche e strategie nazionali per rispondere meglio alle richieste ed alle esigenze dei cittadini. 19. Una maggiore efficienza nella realizzazione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015 sarà possibile con un migliore coordinamento intergovernativo e multilivello, nonché con una maggiore partecipazione locale. Ciò garantirà una responsabilità più efficace e reattiva. Il rafforzamento dei governi locali Circolare N 30 – 3 novembre 2014 Comitato Italiano Città Unite – C.I.C.U. - via la Salle n.17 -10152 Torino Sezione Italiana di Città e Governi Locali Uniti – C.G.L.U. [email protected] www.cittaunite.it 4 è fondamentale per favorire i meccanismi di coordinamento a livello locale (coordinamento orizzontale) e con i livelli nazionale ed internazionale (coordinamento verticale). 20. Un approccio olistico per conseguire gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile può essere sviluppato attraverso la definizione chiara degli strumenti di impegno per favorire la trasparenza e la responsabilità (ad esempio, il bilancio partecipativo e la sua pianificazione), e promuovere la collaborazione tra enti locali, organizzazioni della società civile, il settore privato e gli altri soggetti interessati. A livello locale dovrebbero essere definite misure solide, al fine di evitare e prevenire frodi e corruzione. 21. La pianificazione strategica a livello locale promuove anche l'integrazione delle tre dimensioni dello sviluppo - sociale, economica ed ambientale. La pianificazione dello sviluppo locale integrata ed inclusiva che coinvolge tutte le parti interessate è uno strumento fondamentale per promuovere l’appropriazione e lo sviluppo sostenibile e migliorare l'erogazione dei servizi a livello locale. 22. La pianificazione territoriale dovrebbe considerare e rafforzare i legami economici, sociali ed ambientali tra aree urbane, semi-urbane e rurali, al fine di garantire uno sviluppo territoriale equilibrato. 23. Il finanziamento dello sviluppo territoriale e urbano è una sfida fondamentale per i governi locali. Per rafforzare l’autonomia locale devono essere fatti sforzi che assicurino che i governi locali abbiano accesso a fonti di reddito e il decentramento fiscale efficace dovrebbe aumentare la capacità dei governi locali di contare su risorse proprie. In parallelo, i governi nazionali dovrebbero garantire trasferimenti prevedibili, regolari e trasparenti commisurati alle funzioni e competenze trasferite ai governi locali. Meccanismi di finanziamento creativi, sostenibili ed equi devono essere individuati e applicati a livello locale. 24. Devono essere compiuti sforzi notevoli per migliorare la leadership locale, le risorse umane e le capacità tecniche e di gestione dei governi locali, così come la loro capacità di mobilitare le risorse locali, di fornire servizi, e di coinvolgere i cittadini nei processi di programmazione e attuazione delle decisioni, con particolare attenzione alle strategie destinate a coinvolgere i più esclusi. 25. Un dialogo costruttivo e una partnership tra le istituzioni locali e gli attori pubblici e privati sono fondamentali per la promozione della governance democratica e la responsabilizzazione-coinvolgimento degli attori locali in vista degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile. 26. I partenariati pubblico-privati possono supportare lo sviluppo a livello locale. Tuttavia, la legislazione attuativa e meccanismi locali responsabili sono essenziali per la loro effettiva attuazione. Si raccomanda di avviare iniziative a livello nazionale per la creazione di un quadro mirante a costruire politiche di Corporate Social Responsibility per meglio implicare realtà e processi locali. 27. Spesso i dati locali non sono prontamente disponibili per supportare la pianificazione e il monitoraggio dello sviluppo locale. Le riforme inerenti ai servizi di raccolta dei dati ufficiali saranno necessarie per supportare i governi sub-nazionali nelle operazioni di monitoraggio. La definizione di target locali richiederà lo sviluppo di indicatori localmente adeguati, consoni all’ambiente e contesto locale. La localizzazione garantirà una riflessione più accurata sul benessere delle popolazioni e fornirà una fotografia più dettagliata del progresso sub-nazionale. Raccomandazioni 28. I governi nazionali e i partner internazionali dovrebbero riconoscere e stabilire il ruolo dei governi e degli attori locali nella definizione, attuazione e monitoraggio dell’Agenda di Sviluppo Post-2015, al fine di garantire ulteriore responsabilità e la trasparenza. L'attuazione deve essere effettuata dalla sfera di governo più vicina ai cittadini, in linea con il principio di sussidiarietà. 29. I governi e i partner di sviluppo nazionali dovrebbero garantire che la localizzazione degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile sia accompagnata dalla localizzazione delle risorse, consentendo alle amministrazioni locali di incrementare le entrate locali e di assicurarsi trasferimenti dai bilanci nazionali ed internazionali. 30. Si dovrebbe promuovere un approccio bottom-up per garantire l’appropriazione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015 a livello locale. I governi nazionali dovrebbero intraprendere un'azione concertata e coordinata per rafforzare gli attori locali e porre lo sviluppo locale al centro dello sviluppo. Quadri giuridici e istituzionali più solidi in materia di decentramento sosterranno il buon governo a tutti i livelli. 31. Istituzioni di pianificazione nazionali dovrebbero allineare ed integrare l'agenda di sviluppo globale nei piani di sviluppo nazionali e locali, e promuovere collegamenti e partnership con altri attori dello sviluppo al fine di armonizzare le attività atte allo sviluppo locale, evitando duplicazioni e promuovendone l'efficacia. 32. I governi nazionali e la comunità internazionale dovrebbero riconoscere che i governi locali sono nella posizione migliore per riunire i diversi attori dello sviluppo a livello locale (la società civile, compresi i migranti, il settore privato, le università, organismi nazionali e attori internazionali) e svolgere un importante ruolo nello sviluppo e nell'attuazione di strategie integrate per lo sviluppo locale. 33. I governi a tutti i livelli devono essere ritenuti responsabili di rispondere alle sfide dell’inclusione sociale e della sicurezza umana, nei loro paesi e nelle città, in particolare nelle aree svantaggiate e post- conflitto. 34. I governi nazionali e i partner per lo sviluppo dovrebbero estendere e replicare sul piano nazionale ed internazionale. Dovrebbero essere un’adeguata fonte di finanziamento per i governi e stakeholders locali in maniera tale questi ultimi possano partecipare alla pari alle iniziative di apprendimento e rafforzare la pertinenza degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sul terreno. 35. La cooperazione decentrata dovrebbe essere riconosciuta e utilizzata come una modalità per sostenere l'attuazione dei futuri Obiettivi di Sviluppo Sostenibile a livello locale, lo scambio di opinioni ed esperienze tra istituzioni locali e regionali e promuovere iniziative sud-sud. Coinvolgere le comunità di immigrati nella cooperazione decentrata comporta benefici a vantaggio dei loro paesi di origine. 36. Rafforzare le capacità delle associazioni nazionali, regionali ed internazionali dei governi locali a partecipare ai dibattiti di portata mondiale, a diffondere le informazioni e a fornire appoggio politico. 37. Si dovrebbero promuovere la trasparenza ed un più ampio accesso ai dati ed alle informazioni per le autorità governative locali e le comunità attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, i social network e le comunità online. 38. L'inclusione dell’obiettivo di “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili" nell’Agenda di Sviluppo Post-2015 dovrebbe contribuire a mobilitare le autorità e gli stakeholders locali e a focalizzare l'attenzione dei governi nazionali e degli altri operatori internazionali sul potenziale dell’urbanizzazione come guida chiave per lo sviluppo sostenibile. Circolare N 30 – 3 novembre 2014 Comitato Italiano Città Unite – C.I.C.U. - via la Salle n.17 -10152 Torino Sezione Italiana di Città e Governi Locali Uniti – C.G.L.U. [email protected] www.cittaunite.it 5
© Copyright 2024 ExpyDoc