4° Esame federale di professione di specialista in codifica medica

No
Caso 1
(pagine 2 - 4)
1
Rapporto di dimissione:
28 punti
Con la presente si informa che la pazientesummenzionata, nata il 30/06/1980, è stata
ricoverata presso la ns. struttura dal 17/01/2014 al 20/01/2014.
Diagnosi:
1. Chetoacidosi diabetica con diabete mellito di tipo 1, diagnosticato nel 1999, gap
anionico 25 mmol/l, pH 7.0, bicarbonato 5 mmol/l, presenza di corpi chetonici nelle
urine
dovuti a cattiva compliance e uso di cocaina.
HbA1c del 20/01/2014: 11,7%
Stato post chetoacidosi del 12/2012.
2. Uso di cocaina
3. Possibile reflusso grastroesofageo
4. Candidosi vaginale, somministrazione di Diflucan dose unica
5. Ipotiroidismo attuale: mal sostituito, non trattato (diagnosi differenziale: nel quadro
della cattiva compliance)
6. Allergia al mezzo di contrasto (congiuntivite, stomatite)
7 - Ipokaliemia
Valutazione
1)
La paziente si presenta al pronto soccorso la notte del 17/01/2014 soffrendo di emesi
ripetuta e avvertendo una sensazione di debolezza generale e dolori a livello della
parete addominale e della parete toracica. La paziente è quindi ricoverata nel reparto
di terapia intensiva, presso il quale le viene somministrato un trattamento medico
intensivo per contrastare la chetoacidosi dovuta al diabete mellito di tipo 1. La
chetoacidosi è causata da una cattiva o mancata compliance della paziente. La
paziente ha dimenticato di assumere insulina perché aveva fatto uso di cocaina.
L'attuale scarsa compliance della paziente al trattamento prescritto per il diabete
mellito lascia ipotizzare che la paziente adotterà il medesimo comportamento anche in
futuro. Il valore di HbA1c rilevato è dell'11,7%. A causa della mancanza di motivazione
la paziente adotta uno schema semplice e fisso e non controlla la glicemia (20U di
NovoRapid prima dei pasti e 32U di Insulatard la sera). La paziente precisa inoltre che
è in grado di seguire essenzialmente uno schema intensivo basal-bolus poiché non le
interessa conoscere i valori di glicemia. La paziente non è in grado di fornire
spiegazioni in merito al suo atteggiamento. A causa dell'evidente mancanza di
motivazione si rinuncia a proporre alla paziente una formazione supplementare sul
diabete durante il ricovero. Alla dimissione, il 20/01/2014, la glicemia si attesta a un
livello di 4,9-9,2 mmol/l. Per trattare l'ipokaliemia alla paziente vengono prescritte delle
compresse effervescenti di potassio.
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2) Per far fronte ai sintomi di astinenza vengono inoltre prescritte delle benzodiazepine.
3)
Per trattare il reflusso viene intrapreso un trattamento a base di inibitori della pompa
protonica ad alto dosaggio.
4)
Per trattare la candidosi vaginale viene somministrata una dose unicadi Diflucan.
All'analisi iniziale le urine risultano contaminate. Anche all'esame per il controllo
dell'evoluzione della candidosi le urine risultano contaminate. Nessun sintomo di
infezione urinaria.
Procedura
1. Si provvede a prendere appuntamento con il diabetologo curante per il 26/01/2014 in
modo da poter controllare l'evoluzione dello stato della paziente. La paziente
continuerà con lo schema abituale. Il dosaggio di Insulatard viene leggermente
aumentato.
3. In caso di non miglioramento in seguito al trattamento a elevato dosaggio di IPP si
consiglia di eseguire una gastroduodeonoscopia.
4. Controllo dei valori delle urine.
5. Controllo dei valori dell'ormone tiroideo.
Estratto della cartella clinica
Affezione attuale
Consumo di cocaina nella serata del 15/01/2014 seguito da forte stato di agitazione,
nausea e emesi persistenti. Poco dopo, comparsa di mialgie dolorose al torace e
peggioramento dello stato di salute generale.
Anamnesi sistematica
Allergie: Mezzo di contrasto
Nessun'altra droga
A livello cardiopolmonare, gastrointestinale e neurologico: nessuna evidenza clinica.
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Rapporto di trasferimento dal reparto di terapia intensiva
SAPS/NEMS: 75 punti
Rapporto riguardante la paziente summenzionata, ricoverata presso il ns. reparto di
terapia intensiva dal 17/01/2014 al 18/01/2014.
Diagnosi:
Affezione attuale
La paziente si presenta la notte del 17/01/2014 soffrendo di un'emesi persistente e
avvertendo una sensazione di debolezza generale e dolori a livello dell'addome e del
torace.
La paziente, che è affetta da diabete mellito di tipo 1, ma segue male il trattamento
prescritto, afferma di aver assunto cocaina nella sera del 15/01/2014 (6 strisce). In
seguito a tale evento ha dimenticato di assumere l'insulina. La mattina del 16/01/2014,
in seguito a emesi ripetuta, nota la comparsa di dolori a livello della parete toracica e
della parete addominale.
Precedentemente, in data 11/01/2014, in seguito a disuria e a dolori minzionali, era
stata diagnosticata una cistite poi trattata mediante 2 x 400 mg di Norfloxacina per 3
giorni. In seguito al trattamento i disturbi sono completamente regrediti.
Rapporto conclusivo
La paziente è trasferita dal pronto soccorso a causa di una chetoacidosi e di una
cattiva compliance al trattamento per la cura del diabete dovute al consumo di cocaina.
Presso l'unità di pronto soccorso alla paziente erano stati somministrati 1000 ml NaCl
allo 0,9% e 4 U di Actrapid s.c. Una volta giunta presso l'unità di terapia intensiva
l'iperglicemia iniziale di 30 mmol/l era scesa a 17 mmol/l e il potassio aveva un valore
normale. Alla somministrazione di NaCl allo 0,9%, che è stata protratta, si è aggiunta la
somministrazione di potassio e di glucosio al 5% mediante infusione continua di
insulina. In virtù del trattamento i valori glicemici e metabolici e il gap anionico tornano
ad attestarsi su livelli normali. Parallelamente si osserva inoltre una riduzione della
presenza di corpi chetonici nelle urine. A partire da tali dati si conferma lo schema
terapico preesistente che prevedeva il trattamento con Novorapid, ma a un dosaggio
inferiore a causa della ridotta alimentazione della paziente. Un trattamento sostitutivo
per via endovenosa consente di trattare l'ipofosfatemia.
Poiché la leucocitosi è regredita si può concludere che la stessa era dovuta alla
chetoacidosi. Non si osserva nessun segno di infezione. Il tasso di enzimi muscolari
inizialmente elevato e i parametri riguardanti la funzione renale si sono normalizzati.
Per trattare la candidosi vaginale viene somministrata un’ unica dose di Diflucan per
os. I dolori epigastrici dovuti all'emesi ripetuta sono trattati mediante inibitore della
pompa protonica.
Al termine di un periodo di osservazione durante il quale non si riscontrano
complicanze la paziente è trasferita nel reparto di degenza ordinaria in data 18/01/2014
in uno stato clinico buono e con parametri vitali stabili.
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No. Caso 2
(pagine 5 - 7)
64 punti
2
Rapporto di dimissione
Degenza dall'11/07 al 17/07/ 2014
Diagnosi:
1.
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4.
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7.
Trattamenti:
1.
2.
3.
Prematura nata a 27 6/7 settimane di gestazione
- punteggio APGAR 6/7/9, pH venoso da cordone ombelicale 7.44,
peso alla nascita 930 g
- taglio cesareo primario a causa della progressione della
preeclampsia della madre.
Malattia delle membrane ialine
- grado I-II iniziale, evoluzione verso grado III
- Sindrome di distress respiratorioneonatale
Leucopenia
- min. leucociti 3,8 k/ul all'11/07/2014
- probabilmente nel quadro della preeclampsia della madre
Circolazione fetale persistente
- Ecocardiografia del 12/07/2014
- 1. Fine del ciclo di indometacina in data 16/07/2014.
- controllo eco in corso
Infezione neonatale
- Attualmente trattata mediante Amoxicillina e Gentamicina
Sindrome da apnea e brachicardia
- dovuta al parto pretermine
- attualmente trattata mediante caffeina
Iperbilirubinemia indiretta del neonato –
Il gruppo sanguigno della madre è 0 positivo
Osservazione presso il reparto di neonatologia dall'11/07 al
17/07/2014
Applicazioni
- Catetere venoso ombelicale dall'11/07 al 16/07/2014
- Catetere arterioso ombelicale dall'11/07 al 14/07/2014
- PICC, catetere centrale ad inserzione periferica (applicazione vena
grande safena sn) in data 16/07/2014
- sonda gastrica dall'11/07/2014
Assistenza respiratoria
- CPAP (continuos positive airway pressure) dall'11/07 al
13/07/2014
- ossigeno complementare per via subnasale dall'11/07/2014
- ventilazione artificiale meccanica dal 13/07 al 14/07/2014 (16 ore)
- Curosurf (surfattante) 200 mg per via endotracheale in data
13/07/2014
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5.
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7.
8.
9.
10.
Infusioni
- Glucosio al 10% dall'11 al 12/07/2014
- Mix per lattanti (Gl al 10% / NaCl allo 0,9%) dal 12/07/2014
- NaCl 0,9% 10 ml in bolo e.v. l'11/07/2014
- Bicarbonato Ringer in bolo e.v. il 14/07/2014
- TPN (total parenteral nutrition) dal 12/07 al 15/07/ 2014
Infusione e boli di morfina dal 13/07 al 14/07/2014
Alimentazione
- latte materno via sonda gastrica
Varie
- Konakion (vitamina K) 0,5 mg e.v. l'11/07/2014
- Ephynal (vitamina E) 25 mg i.m. l'11/07 e il 13/07/2014
- Caffeina e.v. 10 mg/kg l'11/07, 5 mg/kg dal 12/07/2014
Indometacina 0,1 mg/kg/d e.v. dal 12/07 al 16/07/2014
Farmaci per intubazione in data 13/07/2014
- Morfina 0,1 mg e.v.
- Norcuron (Vecuronio) 0,05 mg e.v.
Fototerapia dal 13/07 al 15/07/2014
Antibiotici
Amoxicillina 100 mg/kg/die da 2 x 1 dose dal 13/07/2014
Gentamicina 5 mg/kg ogni 48 ore in dose unica dal 13/07/2014
Nascita: Età gestazionale: 27 6/7 settimane di gestazione, peso alla nascita: 930 g,
lunghezza: 35 cm, circonferenza cranica: 24,2 cm, altezza alla nascita: 35 cm, pH
venoso da cordone ombelicale: 7,44. Punteggio APGAR 6/7/9.
Gruppo sanguigno della madre: 0, RH+, taglio cesareo primario a causa della
progressione della preeclampsia della madre. Bambina inizialmente cianotica, ma
comparsa rapida di respirazione spontanea e buona frequenza cardiaca. L'apporto
complementare di ossigeno necessario a causa del ritardo nella saturazione
dell'ossigeno è in seguito ridotto in virtù del miglioramento di tale parametro.
Applicazione di un catetere ombelicale venoso, di un catetere ombelicale arterioso e di
una sonda gastrica. A causa di valori di pressione sanguigna leggermente ipotonici,
somministrazione in bolo di 10 ml di NaCl. Il trasferimento in incubatrice dalla sala
parto al reparto di neonatologia è eseguito senza particolari complicazioni.
Stato all'ammissione:
Età: 0 giorni. Peso: 0,93 kg, (P10-25), altezza: 35 cm, (P10-50), circonferenza cranica:
24,2 cm, (P5-10), colore rosa, riempimento capillare rapido. Battito cardiaco chiaro,
ritmico, polso inguinale / brachiale nettamente palpabile. Schema respiratorio calmo in
CPAP, polmoni ventilati in modo simmetrico.
Ecocardiografia del 12/07/2014: Dotto arterioso di Bottali ampiamentepervio, cuore
strutturalmente normale.
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Ventilazione: Soggetto inizialmente stabile in CPAP/ventilazione artificiale e valori di
saturazione buoni. La radiologia mostra una malattia delle membrane ialine di grado II.
Inizio della somministrazione di caffeina sin dal giorno della nascita a causa della
sindrome da apnea e della brachicardia. A causa di un fabbisogno di ossigeno
crescente e di una malattia delle membrane ialine di grado III rilevata durante l'esame
radiologico il neonato viene intubato a partire dal 3° giorno di vita per poter
somministrare del surfattante per via endotracheale. Rapida stabilizzazione e
estubazione sin dal giorno successivo, quindi nuovamente CPAP/ventilazione
artificiale. La neonata necessita tuttavia di un ulteriore apporto di ossigeno, fino al 35%
max.
Circolazione sanguigna: A causa dell'ipotonia arteriosa riscontrata in sala parto si
somministra apposito farmaco in bolo. Successivamente la circolazione si stabilizza in
maniera definitiva. Nelle 24 ore successive l'estubazione si osservano fenomeni
bradicardici significativamente più frequenti. Tali bradicardie sono tuttavia isolate, non
sono accompagnate da rilevanti abbassamenti della saturazione e vengono seguite da
un miglioramento spontaneo. Si prosegue il trattamento a base di caffeina (5 mg/kg)
intrapreso sin dal ricovero.
L'ecocardiografia eseguita nel 2° giorno di vita mostra un dotto arterioso di Botalli
ampiamente pervio. Somministrazione di Indometacina per chiudere il dotto fino al
16/07/2014.
Infezione: L'aumento del tempo di riempimento capillare e delle variazioni di
saturazione vengono interpretate come segni clinici di infezione. Le analisi biologiche
mostrano un aumento del livello di procalcitonina, il che conduce a intraprendere un
trattamento antibiotico a base di Gentamicina e Amoxicillina.
Alimentazione/evacuazione: L'alimentazione mediante sonda gastrica intrapresa sin
dal 1° giorno di vita viene ben tollerata dalla paziente. A partire dal 12/07/2014
l'alimentazione viene fornita per via parenterale. Il primo meconio appare
spontaneamente nel 2° giorno di vita. Successivamente, in due occasioni, viene
praticata una lavanda. In entrambe le occasioni la lavanda è seguita da meconio duro.
.
Metabolismo: Nel 3° giorno di vita, a causa di un'iperbilirubinemia, si predispone una
fototerapia indiretta dal 13 al 15/07/2014. In seguito alla fototerapia il tasso di bilirubina
al 17/07/2014 è stabile e si attesta a 107 umol/l.
Ematologia: Al ricovero si riscontra una leucopenia la cui causa viene attribuita alla
preeclampsia della madre. Successivamente il numero di leucociti si normalizza
spontaneamente. Somministrazione di vitamina K per via endovenosa il 1° giorno di
vita. Sostituzione dell'eritropoietina per supportare l'ematopoiesi.
Peso al momento del trasferimento: 1025 g
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No. Caso 3
3
(pagine 8 – 12)
30 punti
Rapporto di dimissione
Ricovero dal 17/01/2014 al 25/01/2014
Diagnosi
Paziente di 28 anni, I Gravida/ I Para, settimane di gestazione: 40+4 - data di parto
presunta: 13/01/2014
- Parto d'urgenza con taglio cesareo secondario in data 17/01/2014 alle ore 5:11 in seguito
a CTG patologico
e sanguinamento vaginale a livello della placenta fundica.
- Aspirazione in anestesia generale, possibile polmonite ab ingestis.
- Anemia post-parto, somministrazione di 4 concentrati eritrocitari a partire dal 17/01.
- Inserzione marginale del cordone ombelicale aderente alla parete posteriore (a 37 mm
dall'utero).
- Stato post Placenta previa marginale fino alla 30a settimana di gestazione.
- Stato post dermatosi da gravidanza durante la 38a settimana di gestazione, corticoterapia
locale (acido biliare 9,4).
- Gruppo sanguigno: 0, Rh positivo
- Sierologie: Rosolia: immune, HBsAG: negativo
- Pap test: Streptococchi B non noti
Nascita
Data:
17/01/2014 alle 5:11
Rottura delle membrane:
prematura, presenza di sangue nel liquido amniotico
Modalità del parto: taglio cesareo secondario in anestesia generale
Presentazione:
Presentazione cefalica
CTG:
inizialmente tracciato di 150 bpm con buona oscillazione, quindi
crescente perdita di oscillazione
perdita di oscillazione e tachicardia fetale
Placenta:
cesareo, lacerazione di un vaso velamentoso ombelicale
Perdita di sangue:
1800 ml
Particolarità:
Inizio del travaglio all'1:00 con elevato malessere fisico e rottura delle
membrane alle 3:25. Stato di salute generale ridotto all'ammissione, temperatura 37,6°C,
collo dell'utero 2 cm, spesso, a tratti sanguinamento vaginale importante.
Indicazioni per procedere rapidamente a parto con taglio cesareo.
L'aumento della tachicardia durante il trasferimento in sala operatoria fa optare per un parto
cesareo d'urgenza.
Bambino
Femmina: XY
Peso alla nascita: 4040 g, lunghezza: 50 cm, circonferenza cranica: 34,5 cm
Punteggio Apgar 1/6/8, pH arterioso da cordone ombelicale 7,17, pH venoso da cordone
ombelicale 7,21
Disturbo del’adattamento primario neonatale (ritardato, differito)
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Post-parto
La paziente è trasferita presso il reparto di terapia intensiva dopo aver perso 1800 ml di
sangue ed è trattata con Nalador, Syntocinon, Cyklokapron e 4 concentrati eritrocitari.
Dopo la stabilizzazione emodinamica la paziente può essere trasferita dal reparto di terapia
intensiva a quello di maternità. Somministrazione di Co-amoxicillina a causa di una
possibile polmonite ab ingestis in occasione dell'anestesia generale.
Radiografia del torace in posizione distesa del 18/01/2014: Possibile infiltrato
polmonare in sede paracardiaca destra. Assenza di versamenti pleurici e congestioni.
Il post-parto ulteriore prosegue senza complicanze.
Involuzione uterina in tempi normali. Avvio dell'allattamento senza complicanze.
In seguito al trasferimento del neonato dal reparto di neonatologia alla nursery la madre e
la bambina presentano uno stato di salute generale buono e possono essere dimesse.
Conclusioni alla dimissione
Seno molle, capezzoli integri, la paziente allatta e tira il latte.
Addome trattabile, utero contratto correttamente, 3 dita sopra all'ombelico, lochia rubra.
Sutura taglio cesareo in via di cicatrizzazione.
Analisi: Hb 117 g/dl, Lc 10’480, CRP 12,6 g/dl.
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Rapporto operatorio del 17/01/2014
Diagnosi
Paziente di 28 anni, I Gravida/ I Para, settimane di gestazione: 40+4
- Inizio del travaglio e rottura della membrane con liquido amniotico verde, sanguinamento
vaginale quasi simultaneo
- Placenta previa posteriore aderente alla parete posteriore destra dell'utero con inserzione
marginale del cordone ombelicale
- A causa di una tachicardia fetale crescente, possibile rottura di un vaso sanguigno
velamentoso o
marginale scollamento della placenta.
Operazione
Parto d'urgenza con taglio cesareo secondario con aumento dell’urgenza a causa della
crescente tachicardia fetale.
In sala operatoria ulteriore aumento d’urgenza, si procede al taglio cesareo d'urgenza in
anestesia generale.
Intervento
Emesi di succhi gastrici limpidi in occasione dell'intubazione (in sala parto è stato
somministrato citrato di sodio). Possibile polmonite ab ingestis, saturazione dell'ossigeno
buona.
Apertura della parete addominale a strati mediante incisione Pfannenstiel e dissezione
smussa.
Durante l'isterotomia/amniotomia, versamento di liquido amniotico verde. Estrazione senza
complicanze di un solido neonato completamente fiacco alle ore 5:11. Dalla bocca
fuoriesce del sangue brunastro (simile a un'ematemesi). Aspirazione sul tavolo operatorio.
Taglio del cordone ombelicale. L'ostetrica trasferisce il neonato presso l'unità di
rianimazione. Rapida estrazione manuale della placenta. Esplorazione digitale dell'utero,
ben contratto. Collocazione di pinze a livello dell'isterotomia. L'assistente mantiene l'utero e
la compressa di garza applicata sull'addome a livello dell'isterotomia. Il medico capoclinica
esce per occuparsi del neonato. Neonato pallido, flaccido, bradicardico. L'ostetrica esegue
una nuova aspirazione. Ventilazione con pallone. Punteggio APGAR dopo 1 minuto: 1,
quindi frequenza cardiaca normale. Il neonato mostra avere dei riflessi, ma rimane flaccido
e la sua respirazione è insufficiente. Si prosegue la respirazione tramite pallone e
l'anestesista si prende carico della bambina nell'attesa dell'arrivo del pediatra. Nel
frattempo somministrazione di Pabal e Zinacef. Nuova esplorazione digitale dell'utero, che
risulta ben tonico. Sutura dell'isterotomia a partire dall'angolo sn, quindi sutura con punti
continui dalla dx verso il centro e infine sutura con punti continui dal centro verso sn.
Controllo emostasi. L'utero rimane ben tonico. Toilette addominale. Risultato esame
bilaterale tube di Falloppio: nella norma. Sutura peritoneale con punti continui mediante
Vicryl. Emostasi subfasciale. Sutura della fascia con punti continui a partire dal lato dx.
Emostasi subcutanea. Graffettatura della cute. Medicazione sterile.
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Applicazione di un catetereurinario che provoca una perdita a getto di circa 500 ml di
sangue. Utero molle per la prima volta e al di sopra dell'ombelico. L'utero si contrae
immediatamente e rimane contratto quando lo si preme. La paziente resta intubata. Periodo
di osservazione. Preparazione di un'infusione di Nalador. 5 UI di Syntocinon in bolo e.v.
Somministrazione di 2 g di Cyclokapron e.v. L'utero rimane molto tonico, non si notano
perdite di sangue. Estubazione. Durante il trasferimento della paziente, nuovo breve
cedimento dell'utero con conseguente perdita a getto di 400 ml di sangue. Ottimo tono alla
palpazione. Tenuta dell'utero. Nalador. Trasferimento in sala parto. Prescrizione di 4
concentrati eritrocitari. Trattamento sostitutivo a base di fibrinogeno già intrapreso.
Durata dell'intervento: 00:31
Perdita di sangue stimata fino al trasferimento in sala parto: 1800 ml
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Resoconto dell'unità di terapia intensiva
Ricovero presso il reparto di terapia intensiva dal 17/01/2014 al 18/01/2014.
Motivo dell'ammissione
Osservazione postoperatoria
Sviluppo, valutazione e trattamento presso l'unità di terapia intensiva
La paziente viene ammessa subito dopo l'uscita dalla sala operatoria di ostetricia presso la
quale aveva partorito il suo primo figlio mediante taglio cesareo. Il taglio cesareo è stato
effettuato d'urgenza in anestesia generale a 40 + 4 settimane di gestazione a causa di
sanguinamento vaginale e CTG con risultati non incoraggianti. In precedenza la paziente
aveva affermato di aver sofferto di un'influenza di natura infettiva. Durante l'intubazione,
probabile la paziente ha aspirato. (polmonite ab ingestis). Per tale motivo e a causa delle
condizioni non sterili del parto cesareo d'urgenza, in periodo preoperatorio si inizia a
somministrare Co-amoxicillina. In seguito all'operazione la paziente fa registrare
un'emorragia da atonia uterina che si riesce a bloccare dopo qualche ora mediante
compressione. Successivamente le vengono somministrati 4 concentrati eritrocitari. Il
valore dell'emoglobina è stabile, con una media di 9 g/dl. Per sopportare la contrazione del
utero alla paziente viene somministrata un'infusione di Nalador.
Durante il periodo di osservazione in terapia intensiva si osservano buoni risultati. Il giorno
seguente la paziente, che mostra un'emodinamica stabile, può essere trasferita presso il
reparto di degenza ordinaria.
Applicazioni:
catetere urinario: 17/01/2014
Venflon avambraccio sn: 17/01/2014
Venflon avambraccio dx: dal 17/01/2014 al 18/01/2014
Procedura
Sostituzione con un'infusione di Syntocinon. Analgesia mediante Tramal e Menefacid per
alleviare il dolore. Radiografia toracica in attesa presso il reparto, si prega di consultarla.
Mantenimento del trattamento antibiotico fino a un totale di 10 giorni. Controllo dello
sviluppo dei parametri infiammatori.
SAPS/NEMS 80
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No. Caso 4
4
(pagine 13 - 15)
52 punti
Rapporto di dimissione
Ricovero
dal
22/03/2014 al
08/04/2014
Diagnosi
1. Adenocarcinoma della prostata con metastasi ossee e peritoneale. T4 Nx M1 Stadio
IIIb punteggio di Gleason 10 (5 +5), stadio IV secondo UICC, prima diagnosi il 12/10
- Istologia del 07/04/2014: Adenocarcinoma della prostata mediante biopsia in 7/8
prove
- 09/03/2014: scintigrafia ossea: metastasi multipla, diffusa, in particolare di colonna
vertebrale, bacino e spalle
- 30/03/2014: Cistoscopia: nessuna prova di neoplasia.
- 23/03/2014: Paracentesi: 900 ml di ascite emorragica maligna: Citologia: Cellule
carcinomatose scarsamente differenziate.
- 31/03/2014: TC dell'addome: Formazione tumorale (7x6x13 cm) nella regione
periuretrale sn non delimitabile rispetto a vescica e prostata. Possibile infiltrazione in
uretere dx e uretere sn dovuta a uropatia ostruttiva bilaterale di grado II.
- 07/04/2014: PSA: 13,7 ug/l
2. Anemia normocromica normocitica
- probabilmente a causa delle metastasi ossee nel quadro della Dg 1
3. a) Cardiopathia ischemica su malattia coronarica trivasale e ipertensiva
- 06/07 NSTEMI subacuto non localizzabile
- 09/08/2007 angiografia coronarica: Stenosi IVA apicale dal 50 al 75%, occlusione
collaterale cronica ACD prossimale, tentativo di ricanalizzazione ACD fallito, stenosi di
livello elevato arteria circonflessa con applicazione di PTCA/stent riuscita
- Fattori di rischio: Ipertensione arteriosa, in trattamento farmacologico
Dislipidemia, in trattamento farmacologico
Stato post uso di nicotina
b) Arteriopatia obliterante periferica di entrambi gli arti inferiori stadio I
- 06/10/2013 ecoDoppler: leggera stenosi dell'arteria poplitea sn
c) Malattia vascolare cerebrale
- 09/08/2007 Ictus cerebrale perioperatorio durante PTCA
- 06/10/2011 ecoDoppler carotidea: Stenosi al 60-70% di ambo i lati dell'arteria
carotide interna
d) Nefropatia vascolare
- Insufficienza renale cronica di grado IV
- Ecografia addominale del 29/03/2014: Atrofia renale bilaterale
- clearance attuale: 27 ml/min secondo MDRD (07/04/2014)
4. - Costipazione cronica
- probabilmente a causa del trattamento oppiaceo nel quadro della
diagnosi differenziale nel ambito del infiltrazione del colon, Dg 1 o meglio ostruzione
meccanica.
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5. Vescica di capacità normale, normotonica, ipersensibile, diagnosi differenziale nel
ambito Dg. 1
- Incontinenza di grado 1, eziologia incerta
- attualmente trattata tramite anticolinergici
6. Sindrome di Parkinson multifattoriale (valutazione neurologica del 14/03/2014)
- vascolare con leucoencefalopatia microangiopatica
- possibile inizio di malattia di Parkinson
- attualmente: Interruzione del trattamento mediante Madopar senza peggioramento
clinico (04/04/2014)
7. Gonartrosi bilaterale
- Stato post protesi totale ginocchio bilaterale
Anamnesi
Caso urgente segnalato dai colleghi del reparto di urologia a causa dell'aggravarsi
della
dispnea da sforzo e degli edemi degli arti inferiori. Il paziente è seguito in urologia e nel
mese di gennaio aveva un tasso di PSA pari a 4,5 Ug/l. Presso l'ospedale Y, in data
09/03/2014, a causa di dolori dorsali persistenti e di lesioni sospette a livello del bacino
viene eseguita una scintigrafia ossea. In tale occasione si evidenziano metastasi ossee
diffuse, in particolare a livello della colonna vertebrale.
Situazione all'ammissione
All'ingresso si presenta un paziente di 77 anni, lucido, in un buono stato di salute
generale e con status nutritivo normale. T 36,8, PA 110/52 mmHg, P 74/min, FR
12/min, SO2 97%. Edema di gambe e cosce ambo i lati, ma stato cardiopolmonare
buono. Buon risultato neurologico. Percussione della colonna vertebrale: nessun
dolore. Le analisi biologiche mostrano un'anemia normocromica normocitica (HB 97
g/l), un'insufficienza renale da moderata a severa gravità (creatinina 209 Umol/L), CRP
leggermente elevata. Marker tumorale: CEA, AFP, CA 19-9 entro i limiti della norma,
PSA 16 ug/l.
Valutazione, trattamento e sviluppo:
Per individuare la causa degli edemi agli arti inferiori (motivo della consultazione) viene
eseguita un'ecoDoppler (Duplex). L'esame potrebbe escludere una trombosi, ma la
capacità di valutazione rimane limitata. Viene riscontrata un'ascite a livello del piccolo
bacino e a livello periepatico e perisplenico. Risulta difficile valutare lo stato degli
organi epigastrici parenchimatosi in occasione dell'esame radiologico senza mezzo di
contrasto (a causa dell'insufficienza renale) . Si evidenzia inoltre una carcinosi
peritoneale con ascite moderata. L'esame citopatologico (paracentesi ascite) consente
di evidenziare diverse cellule maligne (di medie dimensioni) di un carcinoma
indifferenziato. L'immunoistochimica mostra che tali cellule originano da un
adenocarcinoma del tratto gastrointestinale inferiore più probabilmente.
Tuttavia la colonscopia non evidenzia segni di patologie. A causa dello schema di
ripartizione delle metastasi e dei valori di PSA alti, è probabilmente un cancro della
prostata. Soprattutto in seguito ai risultati della TC e della cistoscopia del 30/03/2014
che evidenzia delle mucose pallide, la diagnosi differenziale ipotizza la presenza di un
carcinoma uroteliale.
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Si constata un prolasso posteriore della prostata. La prostata è molto elastica e di
consistenza maggiorata, ma l'esame dell’ispezione non consente di confermare il
possibile carcinoma. Per tale motivo in data dello 07/04/2014 vengono eseguite 8
biopsie della prostata. L'esame istologico evidenzia un carcinoma della prostata stadio
GIIIb, punteggio di Gleason 10.
Durante la degenza due nuove paracentesi dell'ascite (ognuna di 3 l) eseguite il 6 e
l'8/04/2014 permettono di ridurre i sintomi (difficoltà respiratoria, perdita di appetito). In
data 01/04/2014 al paziente vengono somministrati 2 concentrati eritrocitari tramite
infusione. L'attività intestinale viene supportata con regolari lavande.
Il paziente viene informato dei risultati e della prognosi sfavorevole. Dopo aver preso
atto del proprio stato di salute, il paziente esprime il desiderio di interrompere la
somministrazione di tutti i farmaci non assolutamente indispensabili, cosa che, in virtù
di risultati clinici soddisfacenti, porta a interrompere il trattamento a base di Madopar a
partire dal 04/04. In merito alla Dg 3: Grazie al basso livello di dislipidemia il
trattamento a base di Sortis viene interrotto a partire dal 01/04/2014; mentre la
cardioaspirina e gli antipertensivi continuano a essere somministrati a posologie
adeguate.
Quando il paziente viene dimesso in data 08/04/2014 il suo stato di salute generale è
buono. Si è già provveduto a prendere appuntamento presso il reparto di oncologia del
policlinico per il 12/04/2014.
Colonscopia del 28/03/2014
Indicazione: Carcinoma peritoneale con cellule carcinomatose scarsamente
differenziate, tumore primario sconosciuto.
Risultato: Buon risultato dell'esame perianale, prostata ampiamente ipertrofica e
consistenza adenomatosa alla palpazione. Avanzamento rapido del colonscopio
attraverso il colon sigmoideo fino al colon ascendente prossimale. Buon risultato a
livello della base dell'appendice, del cieco e della valvola ileocecale. Lungo tutto il
tratto del colon e del retto la mucosa è pallida e presenta una pseudomelanosi di livello
medio. Assenza di polipi o formazioni sospette, diverticolosi sigmoidea di livello medio.
Valutazione: Diverticolosi sigmoidea di livello medio. Pseudomelanosi di livello basso.
Marcata ipertrofia della prostata. Esclusione di cancro del colon.
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No. Caso 5
5
(pagine 16 - 20)
32 punti
Ricovero: dal 29/08/2014 al 15/09/ 2014
Diagnosi:
1. Angiosarcoma epitelioide a livello del mediastino anteriore, prima diagnosi: 06/2014 Presenza di marcate metastasi linfonodali di piccole dimensioni a livello dell'arteria
toracica interna sn e di una lesione ventrale subpleurica sn.
Diagnosi durante il decorso
- Comparsa di una nuova tachicardia di tipo fibrillazione atriale postoperatoria, prima
volta il 02/09/2014 - Stato post cardioversione del 07/09/2014
- Attualmente: Trattamento a base di betabloccanti
Trattamento: Resezione a manicotto del lobo superiore sn con dissezione delle strutture
toraciche, anastomosi arteriosa intrapericardica e resezione "en bloc" della parete
toracica (resezione parziale delle costole 2 e 3 parasternali), resezione parziale del
pericardio e linfoadenectomia mediastinica radicale, resezione del nervo frenico e del
nervo vago, ricostruzione della parete toracica mediante rete con rivestimento in titanio e
ricostruzione pericardica mediante xeno-pericardio e applicazione di un catetere
subpleurico.
Radiografia torace anteriore e laterale in piedi del 29/08/2014
Nessun dato preesistente relativo a radiografie tradizionali.
Dimensioni del cuore e circolazione polmonare non patologiche. Assenza di versamenti
pleurici e infiltrazioni. Obliterazione della finestra aorto-polmonare con massa
mediastinica nota (s.v. domo in TC del 15/08/2014). Lieve osteocondrosi e spondilosi del
rachide toracico.
Decorso: Dopo un giorno trascorso in osservazione presso il ns. reparto di terapia
intensiva chirurgica il paziente viene trasferito presso il reparto di degenza ordinaria in
seguito a un decorso perioperatorio normale.
Durante i primi 3 giorni il dolore viene trattato con la somministrazione di analgesici
periferici di cui in seguito è possibile ridurre il dosaggio mediante catetere subpleurico..
L'ultimo drenaggio toracico viene rimosso senza complicanze in data 04/09/2014; la
radiografia di controllo del torace mostra un polmone ampio senza versamenti pertinenti.
Trattamento antibiotico perioperatorio a base di Augmentin somministrato per 48 ore.
Trattamento profilattico della trombosi mediante Eparina e.v. o Fragmin s.c.
Dal 02/09/2014 comparsa di tachicardia recidivante di tipo fibrillazione atriale,
emodinamicamente inefficace. Inizialmente gli episodi sono autolimitati grazie alla
sostituzione degli elettroliti. A causa della persistenza della fibrillazione atriale, a partire
dal 06/09/2014 viene intrapreso un trattamento farmacologico a base di Amiodarone. In
seguito a un nuovo episodio avvenuto nonostante il trattamento farmacologico, in data
07/09/2014 viene eseguita una cardioversione elettrica. La comparsa di un ritmo
sinusale immediato e persistente sino all'uscita suggerisce di proseguire la saturazione
mediante Amiodarone conformemente a quanto consigliato dal team di cardiologia, per
poi iniziare un trattamento a base di betabloccanti.
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In virtù del suo buon stato di salute e delle buone condizioni postoperatorie il paziente
viene trasferito nel reparto di riabilitazione senza presentare segni di infiammazioni a
livello della ferita operatoria.
In seguito all'operazione, nonostante la rimozione della parte distale del nervo vago
infiltrato dal tumore, non si osserva raucedine. Il paziente presenta un chiaro
affaticamento solo dopo aver parlato a lungo.
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Operazione del: 30/08/2014
Diagnosi:
1. Angiosarcoma epitelioide a livello del mediastino anteriore, prima diagnosi: 06/2014
- Stato post minitoracotomia parasternale e escissione del tumore mediante biopsia
Linfonodi a livello dell'arteria toracica il 19/06/2014
- Istologia: Tumore ampiamente dedifferenziato, elevata probabilità di
carcinoma e possibile tumore proveniente dai
vasi sanguini
Linfoma, tumore a piccole cellule, melanoma e mesotelioma
esclusi dalla configurazione dei marker
Rapporto operatorio
Resezione a manicotto del lobo superiore sn con dissezione delle strutture del torace sn,
anastomosi arteriosa intrapericardica e resezione della parete toracica (resezione
parziale delle costole 2 e 3 parasternali), resezione parziale del pericardio e
linfoadenectomia mediastinica radicale, resezione del nervo frenico e del nervo vago,
ricostruzione della parete toracica mediante rete con rivestimento in titanio e
ricostruzione pericardica mediante xeno-pericardio e applicazione di un catetere
subpleurico sn, applicazione di vite. Trattamento profilattico mediante antibiotico,
Augmentin 2,2 g.
Toracotomia anterolaterale sotto 5° spazio intercostale senza sezionamento delle
costole. Il polmone presenta pochi punti di aderenza alla parete toracica. Tali punti di
aderenza saranno sezionati mediante diatermia. Sternotomia mediana fino alla 5a
costola collegata alla toracotomia anterolaterale (incisione Hemiclamshell sn). L'arteria
toracica interna è incisa. I linfonodi lungo l'arteria toracica interna non possono più
essere spostati verso la parete toracica. Per tale motivo la 2a e la 3a costola parasternale
sn vengono resecate "en bloc" assieme al tumore. In quest'area la parte anteriore del
polmone aderisce alla parete toracica. I punti di adesione non vengono incisi e la
resezione della parete toracica avviene solo a livello del lobo superiore. Controllo
emostatico. Chiusura delle parti ossee aperte con cera di Horsley. Apertura del
pericardio e taglio circolare dello stesso attorno al tumore. La vena polmonare inferiore è
esposta in modo circolare, quindi fissata. Il legamento polmonare viene inciso. Ablazione
dei linfonodi nella regione della vena polmonare inferiore (ATS 10). Il tumore non ha
attraversato il pericardio, a livello macroscopico. Il nervo frenico passa nel mezzo e si
procede all'incisione della parte caudale dello stesso. Apertura del pericardio verso i vasi
in uscita e esposizione della parte intrapericardica dell'arteria polmonare. La vena
polmonare superiore viene fissata a livello intrapolmonare e il pericardio posteriore è
aperto fino alla vena polmonare superiore. Ingresso nella fessura obliqua e esposizione
della sezione interlobare dell'arteria polmonare. Incisione del ponte parenchimatoso tra il
lobo posteroinferiore e quello superiore e incisione del ponte parenchimatoso anteriore
tra la lingula e il lobo inferiore.
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Ablazione dei linfonodi in tale regione (ATS 12). È possibile eseguire una resezione a
manicotto a partire dal lobo inferiore. Tuttavia occorre ancora controllare che sia
possibile eseguire una resezione a manicotto a partire dal centro dell'arteria polmonare.
Il prof. XY continua l'operazione. Esposizione centrale completa dell'arteria polmonare e
dell'uscita verso sinistra. Fissaggio della sezione. Incisione del ligamento Bottali.
Dissezione laterale eseguita per un buono strato. Distacco delle aderenze del lobo
superiore del mediastino. Tale evento mostra che il nervo vago penetra nel tumore. Il
nervo vago deve essere inciso tra le clips. La parte craniale del nervo frenico viene
anch'essa incisa. Il lobo superiore è ormai totalmente mobile. Incisione della vena
polmonare superiore mediante graffettatrice vascolare lineare Endo-GIA-30. Esposizione
circolare del bronco lobare superiore all'uscita del bronco principale e sutura centrale
mediante graffettatrice circolare per bronchi. Incisione periferica. Sutura periferica con
pinza. Ablazione dei linfonodi tracheobronchiali sn. Rimozione della pinza centrale
dell'arteria polmonare subito all'uscita del tronco principale. Rimozione della pinza
periferica dell'arteria lobare inferiore e incisione dell'arteria centrale e di quella periferica.
Dissezione non necessaria. Anastomosi arteriosa con sopraggitto continuo mediante
Prolene 5-0. Ripristino della circolazione. Punto di correzione. Quindi condizioni secche.
Sutura di patch xeno-pericardico in sostituzione del pericardio mediante Prolene 2-0.
Sutura di una rete con rivestimento in titanio in sostituzione della parete toracica. Sutura
della sternotomia mediante 4 fili; per garantire un migliore ancoraggio il laccio sn ingloba
la rete. Applicazione di un catetere subpleurico paravertebrale dalla 7a alla 2a costola.
Introduzione di due drenaggi toracici Charr. 24 dx ventrale apicale e Charr. 28 a gomito
dorso-basale. Sutura della toracotomia mediante 2 Maxon-Loop. Il tutto viene stretto
bene quando il lobo inferiore è nuovamente ventilato. Il lobo si estende molto bene e le
sue dimensioni sono buone. La cavità toracica è quasi completamente riempita. Sutura
muscolare mediante drenaggio Redon sottomuscolare, sutura sottocutanea e sutura
della cute intracutanea mediante Maxon 5-0, Steristrip e cerotto.
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5
Procedura: controllo postoperatorio presso il reparto di terapia intensiva.
Drenaggio toracico con aspirazione di 10 cm H2O
Degenza presso il reparto di terapia intensiva dal 30/08/2014 al 01/09/2014
Rapporto conclusivo
Presa in carico postoperatoria del paziente già estubato e con circolazione stabile in
seguito a resezione a manicotto del lobo superiore e dissezione delle strutture toraciche
presso l'unità di terapia intensiva chirurgica.
Nessun problema respiratorio riscontrato: il paziente è sempre stato correttamente
ossigenato. Al termine dell'intervento il fabbisogno di ossigeno introdotto mediante
cannula nasale è di 2 litri/min. I drenaggi toracici non presentano fistole e di
conseguenza è stata necessaria una bassa quantità di siero sanguigno.
L'iniziale assistenza circolatoria mediante Noradrenalina viene poi ridotta e viene
somministrato solo un basso quantitativo di ormone. Diuresi sempre sufficiente.
Il paziente presenta buoni risultati neurologici e gli viene somministrato un trattamento a
base di Novalgina e Paracetamolo. Applicazione perioperatoria di un catetere
subpleurico per somministrare Morfina a basso dosaggio in caso di necessità. Fino ad
ora il paziente è sottoposto a trattamento profilattico della trombosi mediante Eparina
3.000 U/ 24 h e.v.
SAPS/NEMS: 117 punti
Al momento del trasferimento presso il ns. reparto il paziente presenta un buono stato di
salute generale.
Diagnosi in corso:
- Fibrillazione atriale intermittente
Dopo la notte in cui si è verificata la fibrillazione, prima comparsa postoperatoria in data
02/09/2014, Cordarone dose unica, quindi conversione. Trattamento sostitutivo mediante
elettroliti. Il paziente è stabile, ma presenta sintomi di palpitazioni.
Rapporto della riunione
Riunione del: 06/09/2014
Tachicardia parossistica acuta (postoperatoria) di tipo fibrillazione atriale.
- Stato post Conversione con Cordarone il 02/09/2014
- Ritmo sinusale stabilizzato il 05/09/2014
- Somministrazione a scopo terapeutico di Fragmin dal 06/09/2014
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No. Caso 6
6
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24 punti
Rapporto di dimissione
Degenza dal 13/06/2014 al 18/06/2014
Diagnosi principale
Versamento pericardico acuto a eziologia ignota.
Affezione di base: adenocarcinoma metastatico cerebrale e linfatico con tumore
primario non definito, probabilmente proveniente dai polmoni.
 Stato post diverse chemioterapie

Stato post diverse radioterapie

BPCO e stato post tubercolosi polmonare 30 anni fa

Stato post operazione di un'ernia discale diversi anni fa

Trattamento della poliartrosi mediante analgesici

Anemia macrocitica non trattata
Trattamento mediante fenestrazione pericardica in data 13/06/2014
Reparto di terapia intermedia (IMCU) dal 13 al 14/06/2014 SAPS/NEMS 76
Misure diagnostiche
TC collo-torace in data 13/06/2014: Progressione tumorale significativa rispetto al
29/03/2014 con aumento di metastasi profonde dei linfonodi cervicali e mediastici.
Nuovo tamponamento cardiaco con versamento pericardico fino a 5,3 cm di larghezza.
Vena cava superiore aperta. Versamento pleurico sn, consolidamento del lobo inferiore
sn.
Anamnesi
Il paziente X giunge al pronto soccorso il 13/06/2014 a causa di un'improvvisa dispnea
che gli impedisce di recarsi a una seduta di irraggiamento delle metastasi cerebrali. La
mattina stessa, mentre si rade, il paziente si accorge di avere la parte sinistra del collo
molto gonfia. Ricovero del paziente per fenestrazione pericardica a causa di
versamento pericardico stazionario di dimensioni max. 5,3 cm rilevato in occasione di
una TC del torace.
Decorso
Nessuna complicanza peri/postoperatoria. È possibile rimuovere il drenaggio
pericardico. È subito possibile mobilitare il paziente. Il paziente X presenta un buono
stato di salute generale e può essere dimesso.
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Rapporto operatorio
del 13/06/2014
Operazione
Fenestrazione pericardica
Indicazione
La TC del torace e l'ecocardiografia evidenziano un
importante versamento pericardico di larghezza max 5,5
cm. L'ecocardiografia eseguita presso il pronto soccorso
mostra una compressione nella regione dell'atrio sn che
complica la contrazione. Il rigonfiamento del lato sn del
collo è dovuto alla sindrome della vena cava superiore. Di
conseguenza, indicazione a fenestrazione pericardica
immediata.
Tecnica operatoria
Disinfezione mediante Betaseptic, copertura sterile.
Incisione di circa 6 cm di lunghezza sopra allo sterno,
quindi esposizione della fascia. Trattamento del tessuto
muscolare sottostante mediante elettrocoagulazione.
Esposizione del peritoneo nell'area sottostante e apertura
allo stesso modo per svuotare l'ascite chiara. In seguito
esposizione della parte ventrocaudale del pericardio tenuta
mediante pinza Kocher. Incisione di entrambi i lati della
pinza a livello caudale mediante elettrocoagulazione e
forbici in modo tale da ottenere un'apertura simile a una
porta.
Fuoriescono 1350 ml di liquido con sangue. Tale evento
ha come conseguenza quella di far scomparire di colpo la
tachicardia fino ad allora presente. La parte ventrocraniale
del peritoneo, aperta precedentemente, può essere
suturata con la parte ventrocaudale del pericardio aperto
con 3 punti discontinui mediante Vicryl 2-0. Introduzione di
un drenaggio toracico Charr. 24 all'interno del pericardio
con escreto transperitoneale nella parte sn dell'addome
sotto controllo digitale intraperitoneale. Sutura. Aspirazione
di 10 cm H2O. Chiusura della fascia con 4 suture pronte
all'uso con punti a Z mediante Vicryl 0. Pulizia, sutura della
cute mediante Ethilon 4-0 secondo la tecnica di Allgöwer.
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Resoconto dell'unità di terapia intermedia (IMCU)
1. Versamento pericardico acuto di eziologia ignota (1350 ml).
- 13/06/2014 Fenestrazione pericardica (tramite sternotomia)
2. - Adenocarcinoma, tumore primitivo con possibile origine dal tratto gastrointestinale.
.
- Fattori di rischio: Uso di nicotina per molti anni, pneumopatia ostruttiva cronica.
- Ampia e rapida progressione clinica del pacco gangliare sovraclavicolare dx.
- Dal 17/01 al 07/03/2014 chemioterapia a base di Cisplatin/Gemzar a scopo
palliativo: patologia stabile.
- Dal 09 al 25/05/2014 Radioterapia analgesica palliativa delle metastasi nei
linfonodi sovraclavicolari dx mediante 36 Gy.
- Dal 02/05/2014 chemioterapia a base di Vinorelbina.
- Attualmente: Peggioramento dello stato di salute generale, emesi a digiuno,
esacerbazione del dolore, oliguria.
- 25/05/2014 TC del cranio: Almeno tre metastasi di piccole dimensioni del
parenchima cerebrale infra- e sovratentoriale. Assenza di segni di compressione
cerebrale di grado elevato.
Diagnosi secondarie
3. Stato post operazione di un'ernia discale diversi anni fa
4. BPCO e stato post tubercolosi polmonare 30 anni fa
5. Trattamento della poliartrosi mediante analgesici
6. Anemia macrocitica non trattata (acido folico/vitamina B12 normale)
Valutazione, trattamento e sviluppo:
Nel periodo postoperatorio successivo alla fenestrazione pericardica il paziente è in
osservazione presso il reparto di IMCU. L'osservazione si svolge senza complicanze. Il
paziente è costantemente stabile a livello cardiopolmonare e al momento del
trasferimento presso il reparto presenta un buono stato di salute generale.
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No. Caso 7
(pagine 24 - 25)
20 punti
7
Avviso di dimissione
Nome, data di nascita:
Signora B, nata nel 1996
Ricovero dal 28/05/2014 al 31/05/2014.
Diagnosi:
-
Ustioni accidentali del 7% circa della superficie corporea:
mano sn
coscia dx (2° grado, superficiali)
coscia sn (2° grado, superficiali e profonde con probabile
3° grado a livello del ginocchio sn)
Precedenti
-
Sindrome di iperattività
Asma sin dall'infanzia
Stato post frattura del malleolo esterno dx (2002)
Stato post appendicectomia (2008)
Anamnesi attuale:
La paziente, una ragazza di giovane età, afferma di essersi svegliata stamane alle 8:00 in
una nuvola di fumo e di aver visto delle fiamme coprirle le gambe. La paziente afferma
inoltre di aver lasciato una candela accesa affianco al letto prima di addormentarsi e crede
che le lenzuola siano venute a contatto con la stessa.
La ragazza è stata condotta in ospedale in ambulanza perché presenta ustioni a livello
degli arti inferiori e della mano sinistra. Nessuna dispnea.
ESAME CLINICO:
Segni vitali:
Peso 40 kg, pressione arteriosa 123/60 mmHg, polso 86/min., saturazione ossigeno 100%
aria ambiente Sì
Stato di salute generale: Buono. Idratazione: Normale.
Sfera ORL: Faringe: Calma. Assenza si lesioni all'interno della bocca.
Cardiovascolare: Tempo di ricolorazione: 2. Ritmo cardiaco regolare: Sì. B1 B2 forti: Sì.
Soffi: No.
Polmonare: Auscultazione fisiologica. Murmure vescicolare simmetrico: Sì.
Digestivo: Addome trattabile, assenza di dolori: Sì. Fegato a 0 cm dal margine costale.
Milza non palpabile: Sì.
Urogenitale: Logge renali trattabili, assenza di dolori: Sì
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7
Cutaneo: - Arto inferiore sinistro: ustione di 3° grado / 2° grado profonda 10 x 3 cm lato
anterointerno del ginocchio, 3 ustioni di 2° grado da superficiali a profonde lato
anterointerno coscia sinistra e ginocchio --> ~4% arto inferiore dx: diverse piccole ustioni
di 2° grado superficiali --> ~3%
Mano sinistra: ustione di 3° grado profonda lato dorsale D5 ~1cm di diametro, 3 ustioni di
2° grado superficiali D1, D2, D3 --> ~1%.
Note:
Evoluzione favorevole in seguito a ablazione dei flitteni della gamba presso il pronto
soccorso, analgesia efficace, (fastidio moderato nella deambulazione (flessione del
ginocchio sn)). Trattamenti localizzati mediante Ialugen/Mepilex nelle 48 ore:
cicatrizzazione buona.
A causa della localizzazione delle lesioni, di comune accordo con i colleghi di chirurgia, si
propone un esame di controllo presso il reparto di chirurgia pediatrica dell'ospedale X.
La paziente viene esaminata anche dal Dott. X (pedopsichiatra): rischio suicidario
assente, reazione da lutto (in seguito al suicidio di un'amica qualche mese prima) nella
norma.
La spiegazione dell'incidente avanzata dall'adolescente può spiegare le lesioni, la ricerca
di sostanze tossicologiche nelle urine ha dato esito negativo. Come previsto, la paziente
può essere dimessa.
Stato alla dimissione:
Peso 40 kg (P3), temperatura 37°C, pressione arteriosa 104/54 mmHg, polso 64/min., FR
18/min, saturazione ossigeno 98%. Cicatrizzazione ustioni: buona.
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No. Caso 8
8
(pagine 26 - 28)
54 punti
Rapporto di dimissione:
Degenza dal 13/08/2014 al 03/09/2014
Problemi/Diagnosi
1. Episodio acuto in presenza di insufficienza renale cronica, riduzione delle funzioni renali
attestata allo stadio III, microalbuminuria
Da 3 giorni a questa parte accentuazione a causa di una gastroenterite, essiccosi.
All'ammissione: GFR di 12 ml/min/m2
- Cateterizzazione venosa per emodialisi in data 17/08/2014.
- Emodialisi intermittente, anticoagulazione tramite eparina, giornalmente dal 17/08 al
21/08/2014
2. Ipertrofia, in precedenza cardiomiopatia ostruttiva, cardiopatia ischemica, stato post
miectomia 1992
FE (frazione di eiezione) biplana 33%, ampiamente dilatata, asimmetrica, ventricolo sn
ipertrofico con aneurisma apicale,
Insufficienza mitricalica di media severità
Ipertensione polmonare
spiegazioni relative all'iscrizione nella lista d'attesa per trapianto cardiaco.
Attualmente: Scompenso cardiaco dx dopo aver sospeso il trattamento diuretico
Anticoagulante per os a causa ad una struttura sospetta trombotica nel ventricolo sn
(Marcoumar)
Fibrillazione atriale parossistica
Impianto di un ICD per tachicardia ventricolare 04/2009
Upgrade CRT 09/2011
3. Malattia coronarica monovasale, ricanalizzazione spontanea occlusione RIVA (NSTEMI)
29/07/2008
Fattori di rischio: Ipertensione arteriosa, in trattamento farmacologico,
Ipercolesterolemia, in trattamento farmacologico,
Stato post uso di nicotina
4. Dolori addominali cronici probabilmente dovuti a ingorgo legato allo scompenso cardiaco
dx.
5. Cisti renale complessa dx TC 07/14: Cisti renale dx con sangue (3,7 cm)
6. Anemia normocitica, normocromica iporigenerativa, Hb attuale: 95 g/l
7. Allergia a Flagyl e Ciproxin esantema
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Valutazione
Episodio acuto in presenza di insufficienza renale cronica.
In presenza di insufficienza renale cronica, attribuzione dell'episodio acuto alla
gastroenterite con feci liquide e emesi multiple giornalmente dal 10/08/2014. Le analisi
biologiche mostrano un abbassamento del livello di eGFR a 12 ml/min/m2, conformemente
all'estrazione del 10% di urea prerenale. L'ecografia permette di escludere del tutto
eventuali problemi di uropatia da ostruzione. In seguito all'interruzione del trattamento a
base di diuretici e a un'attenta idratazione si costata un miglioramento della funzione renale
che torna tuttavia a degradarsi in seguito al ripristino del trattamento a base di
antipertensivi. In data 17/08 si rende necessaria un'emodialisi temporanea mediante
catetere venoso. La funzione renale viene stabilizzata entro ai valori precedenti (alla
dimissione eGRF 44 ml/min, peso alla dimissione corrispondente al peso target di 65-66
kg).
La gastroenterite è passata durante la degenza. I campioni di feci danno risultati negativi.
Cardiopatia ischemica ipertrofica
In seguito all'interruzione del trattamento a base di diuretici e a causa di una cardiomiopatia
ostruttiva ipertrofica nota, si osserva un continuo aumento del peso corporeo
accompagnato da una turgescenza giugulare che corrisponde all'aumento dello scompenso
cardiaco dx associato ai dolori addominali; assenza di edemi alle gambe o edemi alle
gambe solo poco marcati.
Al controllo cardiaco mediante ecocardiografia durante il ricovero si evidenzia una
diminuzione della FE fino a un livello del 33% (01/14: 39%) con ipertrofia asimmetrica
ventricolare, aneurisma apicale e la struttura trombotica invariata di eziologia ignota. Dopo
un temporaneo impiego di Eparina e.v., prima della dimissione del paziente viene
proseguito o ripristinato il trattamento a base di anticoagulante per os.
Dolori addominali cronici
Il paziente lamenta da tempo dolori addominali recidivanti e indefiniti che risultano
esacerbati durante la degenza attuale. I molteplici esami eseguiti in precedenza rimangono
infruttuosi. Le analisi biologiche mostrano un crescente aumento dei valori epatici che
vanno di pari passo con l'aumento del peso corporeo, per tale motivo si ritiene che si tratti
di una compressione della capsula epatica legata a un'ingorgo con edema della parte
intestinale. L'ecografia mostra un'estensione intraepatica delle vene epatiche compatibile
con l'ingorgo epatico. Dopo aver ripreso il trattamento a base di diuretici i sintomi del
paziente sono nettamente ridotti.
Poiché la colonscopia eseguita nel gennaio del 2014 aveva evidenziato un'infiammazione
ulcerosa dell'ileo terminale, durante l'attuale ricovero viene eseguita una nuova
colonscopia. L'esame evidenzia una diverticolosi moderata. La gastroduodenoscopia
eseguita successivamente non fornisce risultati patologici né a livello macroscopico, né a
livello istologico.
Cisti renale dx complessa
Si consiglia di fare unIRM presso l'ambulatorio per stabilire il carattere maligno o meno del
tumore.
Si prega il medico curante di procedere a un'IRM di controllo della cisti renale con sangue.
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8
Estratto della cartella clinica
Esami
Ecografia dell'apparato urogenitale del 13/08/2014:
Le dimensioni di entrambi i reni sono normali. Cisti corticale renale semplice a livello di pars
intermedia/polo inferiore dx e seconda cisti corticale renale dorsocaudale di dimensioni
minori.
Ecografia addominale del 27/08/2014
Risultati dell'ecografia
Fegato: Fegato di dimensioni normali, superficie liscia, angolo epatico acuto. Assenza di
lesioni focali. Vena porta aperta con flusso epatopeto. Arteria epatica con flusso normale.
Le vene epatiche intraepatiche sono dilatate chiaramente.
Diagnosi:
1 Risultato dell'ecografia compatibile con ingorgo epatico.
- Dialatamento delle vene epatiche intraepatiche fino a 16 mm
2 cisti renali corticali dx 3x4 cm
Gastroscopia con biopsia del 27/08/2014
Risultato:
Laringe normale. Esofago tubulare normale. Linea Z nettamente definita a 40 cm. Apertura
a livello della linea Z. Stomaco vuoto. Cardia e fundus in inversione, esame normale. Idem
per corpo gastrico, antro e angulus. Il piloro è simmetrico e può essere intubato facilmente.
Bulbo duodenale e pars II e III duodeni, D2 e D3 normali.
Note: In attesa di istologia
Colonscopia del 27/08/2014
Risultato:
Cute perianale non irritata, palpazione anorettale normale. Mucosa normale, assenza di
emorroidi.
Progressione dell'endoscopio fino all'interno del cieco. Intestino per lo più pulito.
Intubazione della valvola. Mucosa dell'ileo terminale normale, assenza di ulcerazioni.
All'estrazione, mucosa normale, diverticolosi mediamente marcata fino al colon
ascendente, assenza di polipi.
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No
Caso 9
(pagine 29 - 32)
9
Rapporto di dimissione:
32 punti
Ricovero: dal 23/01/2014 al 27/01/2014
Diagnosi:
1. Cardiopatia valvolare e ipertensiva, ecocardiografia del 07/01/2014: ipertrofia del
ventricolo sn (LVEF 55%), stenosi aortica severa, coronarografia del 21/01/2014: vasi
coronarici non stenotici, ateromasia coronarica.
2. Fibrillazione atriale intermittente trattata mediante anticoagulanti per os, tentativo di
elettroconversione in data 25/01/2014: asistolia (assenza di ritmo intrinseco) impianto
di uno stimolatore cardiaco DDD in data 26/01/2014.
3. Insufficienza renale cronica di grado IV
Clearance di riferimento 28 ml/min.
4. Arteriopatia obliterante periferica con dolori a riposo, stato post dilatazione con
palloncino dell'arteria poplitea pars II lato dx 05/2013.
Angiografia 05/2013: stenosi persistente dell'arteria tibiale anteriore, occlusione
dell'arteria tibiale posteriore, apporto vascolare principale alla gamba attraverso
arteria fibulare
con sistema collaterale verso l'arteria dorsale del piede.
Angio-IRM bacino/gamba del 15/01/2014: Vasi del bacino aperti, nessuna prova
di stenosi di grado elevato, a dx parete dell'arteria femorale superiore alterata senza
stenosi di grado elevato,
a sn parete dell'arteria femorale superiore alterata e stenotica al 50% nel
canale degli adduttori (Canale di Hunter)
5. Aneurisma dell'aorta infrarenale (4,6 cm; prima diagnosi: 14/01/2014)
6. Anemia normocromica normocitica Hb 117 g/l il 23/01/2014
7. Ipokaliemia ricorrente, regredita in seguito a trattamento per os, inizio terapia
mediante Aldactone il 23/01/2014
8. Trattamento sostitutivo vitamina D.
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Operazioni
Sostituzione della valvola aortica transapicale con Transcatheter Heart Valve 23 mm
(Edwards SAPIEN, S/N 3164378) in data 24/01/2014
Impianto di uno stimolatore cardiaco tipo DDD (Aggregato SJM Accent MRI, PM2124,
SN 2770207, sonda atriale dx, SJM LPA 1200M, SN CBA023757, sonda ventricolare
dx SJM LPA 1200M, SN CBA022263) in data 26/01/2014.
Affezione attuale
Ricovero d'urgenza della paziente, 88 anni, trasferita dall'ospedale cantonale XY per la
sostituzione della valvola aortica transapicale. La paziente presenta una stenosi aortica
severa con scompenso cardiaco preesistente e polimorbidità. Presa in carico
postoperatoria presso il reparto di terapia intensiva. Il 24/01/2014, recidiva della
fibrillazione atriale nota.
Elettrocardioversione seguita da arresto sinusale (assenza di ritmo spontaneo).
Attualmente stimolatore atriale. Impianto di un pacemaker previsto per il 26/01/2014.
Trasferimento presso il reparto di terapia intensiva per osservazione fino al momento
dell'operazione.
Rapporto conclusivo
Presa in carico il 25/01/2014 per controllo circolatorio in seguito a arresto sinusale
senza ritmo di scappamento successivo a cardioversione elettrica in seguito a
recidiva di fibrillazione atriale del 24/01/2014. Lo stimolatore cardiaco definitivo
viene impiantato in data 26/01/2014. Trattamento profilattico antibiotico
perioperatorio mediante Cefuroxima. Controllo dello stimolatore cardiaco in seguito
all'intervento con risultati positivi. Buon risultato della radiografia toracica.
Durante la degenza presso il reparto di terapia intensiva si osserva una nuova
fibrillazione atriale normo-tachicardica emodinamicamente stabile. Con la
somministrazione di betabloccanti viene intrapreso un controllo della frequenza
cardiaca.
Un complemento di ossigeno di 3 l/min O2 consente di ottenere un'ossigenazione
sufficiente.
Tenendo conto dell'insufficienza renale nota, diuresi appena sufficiente. Parametri
di ritenzione renale stabili.
Terapia anticoagulante mediante eparina. Si prosegue la somministrazione di
Plavix.
SAPS/NEMS: 165
La paziente viene trasferita presso l'ospedale XY in uno stato di salute generale
stabile in data 27/01/2014.
Allegato
Applicazioni
Catetere giugulare 4 vie (inizio: 25/01/2014), catetere fisso, drenaggio toracico sn.
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Rapporto operatorio:
Data dell'intervento: 24/01/2014
Diagnosi: Stenosi aortica severa
Operazione
Sostituzione della valvola aortica transapicale con Transcatheter Heart Valve 23 mm
(Edwards SAPIEN, S/N 3164378)
Documentazione perioperatoria
Angiografia e ETO
Accesso
Minitoracotomia sn
Procedura
Copertura sterile del torace e dell'inguine dx e sn in sala ibrida. Minitoracotomia
anterolaterale sn al di sopra del 5° spazio intercostale. Individuazione dell'apice e
inserimento di un divaricatore costale. Pericardiotomia e sutura marginale alta del
pericardio. Applicazione di due punti di sutura a borsa di tabacco mediante Prolene 4-0.
Somministrazione di eparina. Puntura dell'inguine dx e introduzione di un catetere a
coda di maiale per l'aortografia. Successivamente, puntura dell'apice e introduzione del
filo guida attraverso la valvola aortica fino all'aorta discendente. Sostituzione del filo
con un filo guida rigido. Grazie al filo rigido, progressione all'interno della via
transapicale. Introduzione del palloncino per valvuloplastica che viene collocato
all'interno della valvola aortica sotto controllo radiografico e gonfiato mediante
stimolazione rapida. Valvuloplastica. Rimozione del palloncino e inserimento di una
valvola transcatetere da 23 mm (Sapien) che viene facilmente introdotta nella valvola
aortica e quindi collocata mediante stimolazione rapida. In seguito al controllo ETO,
estrazione del sistema e di tutti i fili e le guide. Chiusura dell'accesso mediante suture a
borsa di tabacco pronte. Somministrazione di protamina. Condizioni secche.
Applicazione di filo stimolatore cardiaco epicardico. Chiusura del pericardio con sutura
con punti separati mediante Vicryl. Applicazione di un drenaggio toracico e chiusura
della toracotomia mediante Vicryl. Sutura sottocutanea. Sutura intracutanea.
Nota
L'ETO mostra una protesi di valvola aortica correttamente posizionata, senza perdite
paravalvolari significative. La paziente viene trasferita presso l'unità di terapia intensiva
chirurgica con parametri stabili.
Drenaggio
toracico
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Rapporto operatorio 2:
Data dell'intervento: 26/01/2014
Diagnosi
Blocco AV III, stato post sostituzione valvola aortica transapicale con Transcatheter
Heart Valve 23 mm (Edwards SAPIEN) in data 24/01/2014 a causa di una stenosi
aortica severa.
Operazione
Impianto di stimolatore cardiaco DDD, sonda atriale dx, sonda ventricolare dx
Procedura
Posizione supina. Lavaggio sterile e copertura. Incisione sottoclavicolare dx in seguito
a anestesia locale. Esposizione della fossa infraclavicolare. Introduzione di sonda
ventricolare dx e sonda atriale dx attraverso la vena succlavia. Sotto controllo
radiografico, collocazione e avvitatura delle sonde nella zona del ventricolo dx e nella
regione dell'atrio destro. I valori successivamente misurati sono buoni. Fissaggio delle
sonde con suture con punti separati mediante Prolene. Collegamento delle sonde con
l'aggregato dello stimolatore cardiaco. Dissezione di una tasca sottofacciale per
l'aggregato e introduzione dell'aggregato. Fissaggio dell'aggregato mediante sutura con
punti separati Ethibond. Applicazione di un drenaggio Redon nella tasca per
l'aggregato. Chiusura della tasca per l'aggregato con sutura con punti separati
mediante Vicryl. Emostasi minuziosa. Sutura sottocutanea. Sutura intracutanea.
Medicazione sterile della ferita operatoria.
Valori misurati
Sonda atriale dx:
Sonda ventricolare dx:
Onda P: 3,1 mV
Soglia di stimolazione: 1,0 V / 0,5 ms
Impedenza: 502 Ohm
Onda R: 8,1 mV
Soglia di stimolazione: 0,7 V / 0,5 ms
Impedenza di stimolazione: 530 Ohm
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No
Caso 10
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10
Degenza dal 17/09 al 01/10/2014
44 punti
Diagnosi
1. Trombosi nella zona della biforcazione femorale dx
con arteriopatia obliterante periferica dx e dolori a riposo
- 08/05/2010 Amputazione sottogenicolare dx
- 03/04/2014: Sbrigliamento in seguito a problemi di cicatrizzazione della ferita
operatoria successiva all'amputazione della gamba destra.
· Striscio del moncone in data 03/03/2014: Stafilococco aureo
- 19/05/2014: Nuova amputazione coscia dx a causa della necrosi.
- Infezione recidivante del moncone da stafilococco aureo.
· Dal 19/06/2014 al 02/08/2014 Amoxicillina / Acido clavunalico
· Dal 17/09/2014 al 01/10/2014 Amoxicillina / Acido clavunalico
- 26/09/2014 Tromboendarteriectomia biforcazione femorale / arteria femorale
comune / arteria iliaca esterna dx
2.
Arteriopatia obliterante periferica sn con dolori a riposo
- 2002 Bypass vena femorale poplitea sn
3. Diabete mellito di tipo 2 (prima diagnosi: 2000)
- Insulinoterapia
- Nefropatia diabetica (albuminuria)
- Polineuropatia
4. BPCO, in trattamento mediante inalazione
- Uso di nicotina persistente, ca 80 p/a
5. Ipertensione arteriosa (prima diagnosi: 1995), in trattamento farmacologico.
6. Anemia normocromica normocitica
- Hb iniziale 80 g/l
· Trattamento sostitutivo mediante 2 concentrati eritrocitari in data 27/09/2014
Diagnosi secondaria
7. Stato post ulcera da decubito di grado II tallone sn e osso sacro nel 06/2014
Valutazione, trattamento e sviluppo:
Durante l'intervento viene introdotto un Cystofix per evacuare l'urina. Nel periodo
postoperatorio successivo alla tromboendarteriectomia femorale dx (dal 26 al 27/08) il
paziente viene seguito dai colleghi del reparto di IMCU. Il paziente rimane costantemente
stabile a livello cardiopolmonare, il polso inguinale dx è facilmente palpabile e il moncone
è caldo. La peridurale lombare per il trattamento analgesico viene rimossa il secondo
giorni dopo l'intervento. Il trasferimento presso il reparto viene eseguito in data
27/08/2014. Per tre giorni, fino al 01/09/2014, al paziente viene somministrato Liquemin a
dosi profilattiche.
Per calmare dei dolori postoperatori severi viene intrapreso un trattamento analgesico a
base di Targin. Tale trattamento permette di eliminare i dolori del paziente.
Poiché la ferita operatoria a livello del moncone non presenta infezioni, l'antibioticoterapia
viene interrotta in data 01/09/2014.
Il paziente XXX viene trasferito presso il reparto di riabilitazione in data 01/09/2014.
SAPS/NEMS: 69
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10
Operazione
del
26/09/2014
Tromboendarteriectomia arteria iliaca esterna / arteria
iliaca femorale comune
Ricostruzione della biforcazione femorale mediante patch
pericardio bovino
Indicazione
In seguito all'amputazione, a causa della persistenza di
disturbi della cicatrizzazione nell'area del moncone non è
stato possibile trasferire il paziente X presso il reparto di
degenza ordinaria. L'esame evidenzia una trombosi a livello
della biforcazione femorale. L'arteria femorale superficiale è
ostruita. Calcificazione marcate e estese attorno all'arteria
iliaca esterna. Di conseguenza si decide di intervenire nella
zona della biforcazione femorale, in modo da ripristinare un
flusso libero attraverso l'arteria profonda.
Tecnica
operatoria
Disinfezione mediante Betaseptic e copertura sterile.
Antibioticoterapia profilattica mediante Zinacef.
Raggiungimento della biforcazione femorale attraverso la
cicatrice preesistente. Esposizione e fissaggio di arteria
femorale comune / arteria femorale superficiale / arteria
femorale profonda. Somministrazione di 2500 UI di Liquemin
e rimozione della pinza sulla via di flusso. Arteriotomia del
vaso dillatato di circa 2 cm. Asportazione del materiale
trombotico e nuova endoarteriectomia. Flusso di ritorno
dall'arteria profonda normale. L'arteria prossimale viene
raggiunta mediante catetere Fogarty o Ringstripper solo fino
a sopra al legamento inguinale senza ottenere un afflusso
importante. Si decide quindi di effettuare l'accesso per via
soprainguinale.
Incisione soprainguinale della cute di circa 5 cm di lunghezza
e raggiungimento dell'arteria iliaca esterna mediante
un'incisione obliqua che permette di separare il muscolo
femorale. Agevole esposizione e fissaggio dell'arteria.
Arteriotomia di circca 2 cm di lunghezza e endoarteriectomia
locale. L'afflusso è ora soddisfacente. Poiché il vaso ha un
diametro di oltre 1 cm, la sutura viene eseguita direttamente
con filo 5-0. La sutura è ermetica. Ricostruzione distale della
biforcazione femorale mediante patch pericardio bovino di 1 x
6 cm e sutura con punti continui. Anche in questo caso la
sutura è ermeticae a livello del patch si osserva una buona
pulsazione. Tramite Doppler si rileva un buon flusso
dell'arteria femorale profonda. Controllo dell'emostasi e
chiusura della ferita operatoria a strati con applicazione e
sutura di drenaggio Redon a livello inguinale.
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No
Caso 11
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68 punti
Ricovero dal 15/06/2014 al 30/06/2014
Diagnosi:
1. Trauma della colonna vertebrale in seguito a incidente in bicicletta in data 15/06/2014
con
IRM il 15/06/2014: contusione acuta del midollo spinale cervicale C4 allodinia alle dita
ambo i lati e all'avambraccio esterno dx il 15/06/2014
Frattura della lamina vertebrale in C6
Frattura della lamina ambo i lati e dei fianchi della faccia atriale inf. C7 sn
Frattura comminuta della vertebra toracica 6 con spostamento del margine
posteriore di circa 6 mm verso il lato dorsale, frattura del processo spinoso
Frattura della faccia superiore del copro vertebrale delle vertebre toraciche 3, 4, 5
e 7 e frattura dell'apofisi trasversa della vertebra toracica 4
Frattura del processo spinoso della vertebra toracica 5, frattura dell'apofisi
trasversa dx della vertebra toracica 5
2. Trauma toracico con
Frattura non scomposta della 2a costola ambo i lati
Frattura costole dx 5, 6 e 7 paravertebrali
Pneumotorace sn con applicazione di drenaggio toracico
Diagnosi in fase di sviluppo
3. Stress psicosociale
Diagnosi secondarie
4. Ipercolesterolemia, in trattamento farmacologico
5. Iperuricemia non trattata
Trattamento
1.
- Fusione spinale dorsale da T3 a T9, laminectomia decompressiva T6 in data 16/06/2014
- Fusione spinale ventrale con discectomia C4/5, C5/6 e C6/7, foraminotomia C5/6 e C6/7
ambo i lati,
Impianto di distanziatori intercorporei da C4 a 7 il 23/06/2014
2. Drenaggio toracico sn dal 15/06/2014 al 19/06/2014
3. Sonnifero Temesta secondo necessità.
Anamnesi
XY cade in un fossato mentre è in bicicletta il 15/06/2014. Inizialmente avverte dolori alla
nuca e al petto e prova una sensazione di paralisi degli arti. In seguito tale sensazione
scompare del tutto. Il trattamento iniziale viene eseguito presso la ns. sala di rianimazione
attraverso l'introduzione di un drenaggio toracico.
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Decorso
Presso la sala di rianimazione vengono eseguiti un esame clinico e una tomo
densitometria e viene applicato un drenaggio toracico, il paziente viene quindi trasferito
presso il reparto di terapia intensiva per essere posto sotto osservazione. Il paziente è
cosciente e in un buono stato generale. Risultati test motori e sensoriali buoni, eccetto
che per una perdita di forza al braccio dx compatibile con una sofferenza radicolare
motoria accentuata in C6/7. Il paziente lamenta inoltre un'allodinia marcata nella zona
delle mani. Il paziente risponde bene al trattamento analgesico intrapreso. La
stabilizzazione dorsale delle vertebre toraciche eseguita il 16/06/2014 avviene senza
complicanze. Quando il paziente viene trasferito presso il reparto di degenza ordinaria in
data 18/06/2014 la perdita di forza e l'allodinia sono scarsamente presenti. Il 23/06/2014
la stabilizzazione della colonna vertebrale cervicale ventrale viene eseguita senza
complicanze. Il drenaggio toracico è rimosso il 19/06/2014.
A causa di disturbi del mantenimento del sonno, in seno alla riunione condotta dallo
psichiatra si consiglia di proseguire il trattamento dello stress post-traumatico acuto con il
solo Temesta.
Il 23/06, in periodo postoperatorio, ricovero presso il reparto di terapia intensiva, poi, il
28/06/2014, trasferimento presso il reparto di degenza ordinaria per proseguire il
trattamento. Trasferimento del paziente in riabilitazione in data 30/06/2014.
Ricovero presso l'unità di terapia intensiva dal 15/06 al 17/06/2014 SAPS/NEMS: 350
Rapporto conclusivo
Il paziente è trasferito dalla sala rianimazione nello stato clinico sopradescritto.
Il paziente è cosciente / in un buono stato generale. Le capacità motorie e sensoriali sono
mantenute, ma il paziente lamenta un'allodinia marcata nella zona delle mani. Il paziente
risponde bene al trattamento analgesico intrapreso. L'allodinia regredisce. Il drenaggio
toracico applicato non è causa di versamento e non si evidenziano fistole. Gli scambi
gassosi del paziente in assenza di ossigeno sono equilibrati.
Degenza presso il reparto di terapia intensiva dal 23/06 al 26/06. SAPS/NEMS 520,
ore di ventilazione: 32
Rapporto conclusivo
Presa in carico postoperatoria del paziente sedato, intubato, in ventilazione e
emodinamicamente stabile in seguito all'intervento operatorio di cui sopra.
Poco dopo la riduzione dei sedativi le capacità motorie e sensoriali risultano identiche a
quelle osservate nel periodo preoperatorio e l'allodinia della mano sn avvertita in seguito
all'incidente è scarsamente presente. La forza nel braccio dx è ampiamente diminuita
rispetto alla forza normale prima dell'incidente come prima dell'operazione cervicale. A
causa di un possibile rigonfiamento cervicale e in seguito a un test di tenuta inizialmente
negativo, l'estubazione posticipata può essere eseguita senza complicanze nella serata
del 24/06.
La normale alimentazione orale viene instaurata con cautela. Inizio della
somministrazione di eparina 6 ore dopo l'intervento; nessun segno di sanguinamento fino
al momento del trasferimento.
Presso il reparto di terapia intensiva non è necessario somministrare né prodotti
sanguigni, né fattori di coagulazione.
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Rapporto operatorio 1
Data dell'intervento: 16/06/2014
Fusione spinale dorsale da T3 a T9 (sistema Legacy poliassiale, Allomatrix 20 cc),
laminectomia decompressiva T6
Indicazione:
Frattura vertebrale di grado elevato e molto instabile con trasferimento parziale del canale
rachideo.
Rapporto:
Paziente prono. Disinfezione e copertura sterile. Kefzol preoperatorio 2 g e.v.
Incisione longitudinale della cute a livello dei processi spinosi delle vertebre toraciche 2-9.
Esposizione dei punti per le viti peduncolari mediante dissezione dei muscoli
paravertebrali di entrambi i lati. Preparazione delle vertebre toraciche successive 3, 4, 5,
e 7, 8 e 9 con viti peduncolari poliassiali. Controllo BV PA e laterale. Collocazione delle
viti. Laminectomia decompressiva a livello della T6 con estensione cefalica e caudale.
Decompressione sufficiente, scomparsa della stenosi del canale rachideo. Fissaggio delle
barre longitudinali da entrambi i lati e riduzione della frattura. Controllo BV AP e laterale,
quindi fissaggio definitivo dell'impianto. Collegamento trasversale sopra alla laminectomia.
Pulizia delle lamine T3 - T9 da ambo i lati. Applicazione di 20 cc Allomatrix posterolaterale da entrambi i lati della fusione spinale. Due drenaggi Redon 12. Chiusura della
ferita operatoria a strati. Sutura della cute con punti discontinui mediante Dermalon 3-0.
Medicazione sterile.
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Rapporto operatorio 2
Data dell'intervento: 23/06/2014
- Fusione spinale ventrale con discectomia C4/5, C5/6 e C6/7, foraminotomia C5/6 e C6/7
ambo i lati, impianto di gabbie intercorporee C4-7 (Cornerstone Cage C4/5 M4, C5/6 L4,
C6/7L4, placca Venture da 67,5 mm, diverse viti 4-0, Allomatrix 10 cc).
Decubito dorsale, anestesia generale, Kefzol 2 g e.v. Supporto per testa. Disinfezione e
copertura sterile classica. Accesso alla colonna vertebrale cervicale dal lato dx. Incisione
di muscolo pellicciaio del collo e fascia superficiale, quindi di muscolo
sternocleidomastoideo e fascio vascolo-nervoso laterale, faringe media. Incisione della
fascia cervicale profonda, quindi esposizione dei due muscoli longus colli e incisione
mediana con preservazione delle corde simpatiche. Dissezione subperiostea con
esposizione dei corpi vertebrali C4-C7 e marcatura del disco intervertebrale C6/7
mediante chiodo di Kirschner con amplificatore di brillanza. Introduzione di un divaricatore
a livello delle vertebre cervicali C6/7. La progressiva discectomia delle vertebre toraciche
6/7 permette di osservare il cambiamento degenerativo cronico dei legamenti longitudinali
posteriori, i quali sono tuttavia intatti. Subito dopo la rimozione del legamento
longitudinale posteriore si osserva un significativo sollievo del midollo spinale. Cauta
foraminotomia verso dx con l'ausilio di microscopio in modo da calmare la radice nervosa
di C7. Pulizia della faccia superiore e inferiore del copro vertebrale mediante fresa e
raschietto. Introduzione della gabbia cervicale dopo misurazione sotto controllo BV. Il
controllo BV indica che la posizione è adeguata. Procedimento simile per i segmenti C5/6
e C4/5 e esecuzione di una foraminotomia C5/6 dx. Nel quadro della distrazione C5/C6,
rottura del chiodo nel corpo vertebrale di C6 lato caudale, lussazione lato ventrale della
gabbia C6/7 precedentemente introdotta. Di conseguenza si rende necessario
l'inserimento di un nuovo chiodo, cosa che avviene senza particolari problemi; la fessura
ventrale di C6 è riempita con Allomatrix. A livello del margine dorsale caudale di C4 si
osserva un osteofita retrosomatico. L'osteofita viene rimosso con cautela mediante
punteruolo e pinza ossivora fino a liberare il midollo spinale. Dopo aver introdotto tutte le
gabbie, la placca Venture viene adattata in posizione laterale e anteroposteriore per poi
essere leggermente inclinata, il tutto con amplificatore di brillanza. Introduzione della
placca Venture e delle viti dopo aver precedentemente preparato gli appositi fori. Il nuovo
controllo BV mostra che la posizione è adatta e l'impianto è stato eseguito correttamente.
Fissaggio mediante Allomatrix ventrale. Sanguinamenti ossei di scarsa entità risolti
mediante cera di Horsley. Pulizia, drenaggio Redon, sutura sottocutanea e sutura della
cute. Steristrip. Medicazione sterile.
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