k200 - Konrad

Il mensile del vivere naturale
distribuzione gratuita
Impianti di rigassificazione e hub del gas
Passaggi a Nord Est
Matteo Oleotto alla Contrada
Trieste Science+Fiction XIV
Konrad dei piccoli
N.200
OTTOBRE 2014
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NUOVA
APERTURA
INAUGURAZIONE
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APERTO DAL LUNEDÌ AL SABATO NO-STOP 9-20
TEL. 040 575634
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Bio
Ristoro
4 Konrad numero 200
5 Siamo tutti intelligenti: cosa viene dopo?
5 I luoghi di Konrad
6 Per il deposito, distribuzione e rigassificazione
Caporedattore
Simonetta Lorigliola
Hanno collaborato:
Nadia e Giacomo Bo, Stefano Crisafulli, Giorgio
Dendi, Sergio Franco, Carlo Franzosini,
Dunja Jogan, Rita Marizza, Diego Masiello,
Eleonora Molea, Luisella Pacco, Laura Paris,
Giuliano Prandini, Riccardo Ravalli, Riccardo
Redivo, Livio Rizzo, Donatella Rocco, Fabiana
Salvador, Lino Santoro, Claudio Siniscalchi,
Marco Segina, Gianni Ursini e Giorgio Stern
per Salaam ragazzi con l’olivo
Pubblicità:
cell. 340 8227690
[email protected]
la filosofia di Veronelli
www.konradnews.org
Progetto grafico e impaginazione:
Erratacorrige, Trieste-Bologna
[email protected]
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25 Melada
26 Fisioterapia ortopedica
27 Musica: Maxmaber Orkestar
28 Gli appuntamenti di ottobre
è on line il nuovo sito di Konrad!
ambiente, società, cultura, diritti, arte,
cinema, benessere, cibi e vini critici,
ricette veggie/golose e l’amatissimo
konrad dei piccoli
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scritti o disegnati e le tue ricette
www.konradnews.org sei anche tu!
Ti aspettiamo in rete!
Mensile di informazione
di Naturalcubo s.n.c.
Redatto dall’Associazione Konrad
via Corti 2a - 34123 Trieste
[email protected]
www.konradnews.org
Aut. Trib. di Udine n. 485
del 5/9/80 Aut. fil. di Trieste
Direttore responsabile
Emanuela Locci
7 Impianti di rigassificazione e hub del gas
8 Grado: la ricchezza celata
9 Non tutti i bambini sono uguali
10 Passaggi a Nord-Est
11 A Londra dai luterani
12 Libri: La camera azzurra
12 50 mm
13 Il caso Dubsky
14 Trasporti e ambiente: Il futuro dei trasporti
15-18 Il Konrad dei piccoli
19 Il filo di paglia: Conoscere i vini d’Italia secondo
con occhi nuovi
Konrad
Direttore editoriale
Roberto Valerio
del GNL a Monfalcone
20 Alimentazione: Vegani, vegetariani o carnivori?
21 L’usato che guarda al futuro
22 Cinema: Trieste, Science+Fiction XIV
22 Festival del cinema latino americano
23 Teatri di confine: Matteo Oleotto alla Contrada
24 Arte: Quattro itinerari in una regione da scoprire
ottobre 2014
In copertina:
Illustrazione di Giuliano Comelli
Stampa:
La Tipografica srl – Campoformido (UD)
Konrad non è responsabile della mancata
pubblicazione degli annunci o di eventuali
inesattezze.
Konrad inoltre non si assume la responsabilità
dei contenuti degli annunci e degli spazi
pubblicitari. Il rinvenimento del giornale in
luoghi non autorizzati non è di responsabilità
dell’editore.
è vietata la riproduzione e l’utilizzazione
esterna del materiale qui pubblicato, salvo
espressa autorizzazione scritta dell’Editore.
Informativa sulla legge che tutela la privacy.
In conformità della legge 675/96 sarà nostra
cura inserire nell’archivio informatico della
redazione i dati personali forniti, garantendone
la massima riservatezza e utilizzandoli
unicamente per l’invio del giornale. Ai sensi
dell’art. 13 della legge 675/96 i dati potranno
essere cancellati dietro semplice richiesta da
inviare alla redazione.
OTTOBRE 2014
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Sommario
KONRAD 200
KONRAD
Da venticinque anni questo giornale è realizzato da un gruppo di esseri umani non infallibili,
che cercano di scoprire cosa è successo nel mondo, spesso interrogando altre persone che a
volte sono riluttanti a parlare, a volte oppongono un deciso ostruzionismo e in altre occasioni
parlano troppo. I costi di KONRAD sono interamente ricoperti dagli annunci e dalle inserzioni
esplicitamente pubblicitarie. Ma la sua uscita sarebbe impossibile se tutta la redazione, direttore compreso, non collaborasse gratuitamente.
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4
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KONRAD NUMERO 200
KONRAD
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con la bellezza del particolare che confluisce in
un quadro comune.
E poi ci siete voi, i lettori. I lettori di Konrad sono
il giornale. Perché ogni azione nel costruirlo è
rivolta proprio ai lettori. Il giornale non esiste se
non per offrire informazione critica a chi ogni
mese la cerca. Perché sappiamo che Konrad
è cercato, richiesto in quei luoghi che mano a
mano stanno diventando “i luoghi di Konrad”,
una rete che in questi anni si è quasi spontaneamente formata e che abbiamo intenzione di valorizzare e consolidare, poiché anche questi luoghi
di distribuzione del giornale sono il giornale.
Un giornale che è nato libero e libero continua
a vivere. Konrad è totalmente autofinanziato,
attraverso le pubblicità che vedete sulle sue
pagine. Non ci sono finanziatori occulti, non ci
sono legami di alcun genere con parti, partiti o particole.
Come editore, vorrei ringraziare l’intera molteplicità che in questi
200 numeri ha reso possibile la crescita dell’avventura Konrad. Che,
come forse molti non sanno, è un’associazione ovvero un corpo
collettivo – e di questo riparleremo nei prossimi mesi.
Lo sguardo di Konrad è oggi totalmente rivolto al futuro, all’evoluzione verso un Konrad che cercherà di essere più bello, multiforme,
utile e diffuso.
Come l’informazione critica merita. E come i lettori chiedono.
Buon 200 a tutte e a tutti!
Arriverà anche un brindisi di festeggiamento per i nostri 200 numeri.
Visitate il nostro sito www.konradnews.org
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Questo mese festeggiamo un traguardo
molto importante per il nostro giornale.
Siamo al numero 200.
Quando diciamo il nostro giornale non pensiamo ad un’individualità unica e precisa.
È vero che Konrad ha un editore, ormai storicamente ed affettivamente legato alla testata
che la segue e se ne incarica nel bello e nel
cattivo tempo da 25 anni: crisi o non crisi il
giornale deve procedere per continuare a
portare la sua voce, i suoi racconti e i suoi
interrogativi aperti, in città e in regione.
Ma quando diciamo che Konrad è il nostro
giornale, pensiamo alla totalità di soggetti
che ne arricchiscono vita e contenuti, mese
dopo mese. Per duecento mesi è stato così.
C’è una redazione attiva in modo volontario
e costante, ci sono dei collaboratori – anch’essi contribuiscono in
modo volontario e non retribuito – che offrono i loro scritti ogni mese.
Questo piccolo miracolo accade perché Konrad è una rivista ma
anche e soprattutto un progetto comune. Un modo per essere individualmente e criticamente partecipi di ciò che accade intorno a noi.
Le voci di Konrad sono corali, plurali e formano una molteplicità
in cui c’è un importante fil rouge: la visione critica. Cerchiamo di
dare visibilità a quello che solitamente è in ombra. Cerchiamo di
analizzare senza pregiudizi. Cerchiamo, sempre, di valorizzare e
tutelare i diritti: quelli ambientali, quelli sociali, quelli culturali, quelli
del consumatore. I diritti sono al centro della nostra politica editoriale
e redazionale. Scriviamo per promuoverne la tutela e per informare
criticamente quando ci siano casi negativi da far emergere. E cerchiamo di farlo nel modo il più possibile chiaro e trasparente. Ogni
collaboratore con il suo stile personale, il suo taglio, naturalmente,
Roberto Valerio
direttore editoriale
I LUOGHI DI KONRAD
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OTTOBRE 2014
Il nostro giornale: redattori, collaboratori, lettori e
distributori. Konrad è una comunità evolutiva
Konrad è anche la sua rete distributiva, che sostiene sul
territorio la nostra scelta per un’informazione libera e critica
Panificio Pasticceria Romi
Trieste - via Torino 30
040 308240
BioLife
Trieste - via Fabio Severo 48
Trieste - via Economo 12/9
La Bottega delle Spezie
Trieste - via Combi 12
040 3033555
WILD
Trieste - via Donadoni 33a
040 2417991
BioLife
Udine - viale Venezia 406
Tolmezzo - via IV Novembre 45
Nat
Trieste – via Corti 2A
040 2418585
Eko Bolle
Trieste - via di Roiano 1 d
348 7157058
I Dolci di Fulvio
Trieste - via Donadoni 33
040 7606043
Il Fiore dell’Arte
Ronchi dei Legionari - via Carducci 21
0481 475545
COSA VIENE DOPO?
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KONRAD
Prendiamo come spunto una domanda proposta in un quiz
televisivo di Gerry Scotti per dimostrare che si può trovare in tanti
modi la spiegazione di un problema matematico. Dunque:
QUALE NUMERO SEGUE 1, 4, 9, 16?
Ci sono molti ragionamenti diversi per arrivare a dare la risposta, che
però dovrebbe essere unica.
Qualcuno potrebbe accorgersi, ad esempio, che i numeri proposti
sono tutti quadrati perfetti, cioè sono il quadrato di 1, di 2, di 3, di 4,
e quindi il numero successivo dovrebbe essere il quadrato di 5, cioè
25: risposta esatta!
Ma se non riusciamo ad accorgerci che quelli sono i quadrati perfetti,
come si fa? Semplice: basta fare le differenze fra due numeri consecutivi della sequenza, e scriverle di seguito. Lo facciamo ora: 4-1=3,
9-4=5, 16-9=7. Ora abbiamo la sequenza 3, 5, 7, che mi pare più
semplice da studiare: sono tutti numeri dispari, ed il successivo sarà
9. Allora nella sequenza originaria ci vorrà un numero tale da cui
levando 16 si ottenga 9, e quel numero sarà 25: risposta esatta!
E se non si conosce questo metodo come
si fa? La soluzione la sappiamo tutti, a
patto di ricordarci quando e dove abbiamo
visto quella successione (1, 4, 9, 16…):
in prima elementare. Sono infatti numeri
OTTOBRE 2014
Sequenze numeriche che sono indovinelli,
e un finale a sorpresa
5
che apparivano sulla tavola pitagorica lungo una delle due diagonali
e provengono dai prodotti 1x1, 2x2, 3x3, 4x4;. Il numero successivo,
andando avanti nella diagonale, sarà 5x5=25: risposta esatta!
Però un appassionato di matematica potrà dire anche che quelli
sono i quadrati di tutti i numeri negativi, infatti (-1)x(-1)=1, (-2)x(-2)
=4, (-3)x(-3)=9, (-4)x(-4)=16…, ed il successivo sarà (-5)x(-5)=25:
risposta esatta!
Ormai siamo esperti di sequenze, e quindi mi pare arrivato il
momento di proporvi questa: QUALE NUMERO VIENE DOPO 2, 10, 12, 17, 18, 19?
Proponetelo ai vostri amici, se volete farli diventare matti. Meglio se
si tratta di appassionati di matematica.
La soluzione? Ovviamente è 200, come il numero di Konrad che
festeggiamo con questa uscita di ottobre 2014. Anzi, non
200, ma “duecento”, in quanto si tratta di numeri che iniziano
tutti con la lettera D.
© Giorgio Dendi
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Siamo tutti intelligenti
I LUOGHI DI KONRAD
Konrad è anche la sua rete distributiva, che sostiene sul
territorio la nostra scelta per un’informazione libera e critica
Hai un’attività commerciale o culturale e desideri che la tua sede diventi
un “Luogo di Konrad” e punto di riferimento per i nostri lettori?
Scrivi una mail a [email protected] oppure chiama il 340 8227690.
Sangha Udine
Udine – viale Tricesimo 103
340 2233889
Vita salus
Udine - via Alessandria 24
0432 43695
Farmacia alla Madonna del Mare
Trieste - Largo Piave 2
L’Oasi Naturale
Trieste – via Boccaccio 6
Albano Garden
Trieste – via Battisti 8
040 364484
La Bottega delle Spezie
Muggia - Corso Giacomo Puccini 14
040 274324
Parafarmacia San Martino
Passons Udine – via Dante 8
Senza Confini – Brez Meja
Trieste – via Torre Bianca 29b
La Mandragola
Trieste - via San Lazzaro 20
040 661200
OTTOBRE 2014
KONRAD
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DEPOSITO, DISTRIBUZIONE E RIGASSIFICAZIONE
DEL GNL A MONFALCONE
Le osservazioni del WWF
Nei primi anni Settanta, la piana
del Lisert di Monfalcone, alle foci
del fiume Timavo, veniva interessata da imponenti lavori di scavo e
bonifica per realizzarvi una grande
area siderurgica (in realtà poi mai
decollata) prescindendo totalmente dalle sue valenze storiche
e ambientali. A quegli anni risale
anche l’idea di trasformare la zona
in polo energetico regionale con
l’incremento dell’esistente centrale
termoelettrica e lo sviluppo di un
terminale per la rigassificazione del metano. Ma nel 1988, la popolazione di Monfalcone rifiutò con un referendum il raddoppio della
centrale e l’idea stessa del “polo energetico”.
Tuttavia, nei primi mesi del 1995 la SNAM proponeva l’installazione, in zona, del più grande terminal metanifero d’Europa a servizio
dell’Italia settentrionale e dei paesi Nord europei.
Anche in quel caso i cittadini di Monfalcone con un referendum
comunale nel 1996, al quale partecipò il 63,5% della popolazione
avente diritto al voto, rifiutarono il progetto, con la contrarietà del
62,1% dei votanti (in tale occasione Konrad uscì con un numero
speciale stampato in 20.000 copie e distribuito a tutta la cittadinanza
monfalconese per contribuire all’informazione trasparente sui rischi e
le criticità NdR)
Ora si propone di costruire, sempre in zona Lisert, un impianto per lo
stoccaggio, distribuzione e rigassificazione del GNL, semplicisticamente definito “mini”, comprendente due serbatoi a terra unitamente
ad uno scavo di notevole dimensione del fondale per creare l’attracco per le navi metaniere.
Dalla documentazione preliminare emerge che il terminal (nonostante le rassicurazioni dei progettisti) potrebbe comportare numerosi
problemi ambientali, sociali e di sicurezza.
La mancanza di alternative di progetto
La localizzazione proposta per l’impianto (sia il punto d’attracco delle
metaniere, sia il sito con i depositi e le altre strutture) è problematica
sotto molteplici aspetti:
- la vicinanza ai centri abitati
(in particolare il Villaggio del
Pescatore e San Giovanni di
Duino, in provincia di Trieste).
- la necessità di consistenti dragaggi per portare la profondità
del canale di accesso al porto
e del bacino a - 13,50 metri. È
attualmente in corso un’altra
complessa V.I.A. ministeriale
per lo scavo a - 12,50 metri
del canale del porto di Monfalcone, che ha riscontrato 37
richieste di integrazione da parte del Ministero dell’Ambiente, e che
evidentemente si interseca con il progetto Smart gas, che a sua
volta prevede un ulteriore approfondimento del canale di accesso e
del bacino di evoluzione a - 13,5 metri. Si tratta evidentemente di un
caso di project splitting (progetto spezzatino), dato che il dragaggio
dello stesso canale e bacino di evoluzione viene suddiviso in due Valutazioni d’Impatto Ambientale differenti. I due progetti di dragaggio
vanno riuniti in un’unica procedura, per poterne valutare unitariamente gli impatti, in particolare sull’ambiente marino
- il punto d’approdo delle metaniere, previsto all’ingresso del
canale del porto comporterà la necessità di misure di sicurezza che
influiranno significativamente sui traffici commerciali (questo è stato
uno dei motivi principali per cui i porti di Trieste e Capodistria hanno
rifiutato tali impianti), sia in riferimento alle 22 navi metaniere che
scaricheranno il GNL sia a riguardo delle 68 navi, di minori dimensioni, che caricheranno il GNL per commercializzarlo in altri siti. Le
misure di sicurezza influiranno anche sul diportismo - molto diffuso in
zona – oltre che sulle attività di pesca e mitilicoltura per mezzo delle
aree di interdizione in rada attivate a seguito della presenza di navi
metaniere alla fonda
- una sottovalutazione di impatti riguarda anche la movimentazione
del prodotto a terra: via gomma, 18 autobotti criogeniche/giorno, o
ferro, 5 treni/giorno.
Prendendo in considerazione lo spostamento al largo di tutto
l’impianto, su nave, si eviterebbero i dragaggi previsti e tale impianto
costituirebbe un elemento di sicurezza passiva non trascurabile, dal
quale trasferire il GNL su metaniere di più piccole dimensioni. (c.d.
LNG bunkering Ship to Ship). Lo spostamento in mare aperto dell’impianto, su una nave adibita allo stoccaggio ed alla rigassificazione
(FSRU) rappresenterebbe un’alternativa anche per la sua maggior
sicurezza, rispetto all’analogo impianto collocato a terra. Una nave
FSRU comporta minori oneri nel decommissioning al termine del
ciclo produttivo dell’impianto.
L’ipotesi di interramento dei due serbatoi (alti 36 metri) risponderebbe ad esigenze di maggior sicurezza: sismicità (Monfalcone è in classe 3 – basso sismicità – dal 2010 e nella relazione SIA è stata invece
indicata la classificazione del 1980 in classe 4 -cioè non sismica-),
rischio attentati o incidenti (compresi quelli aerei), maggior stabilità
(temperature costanti, ridotto rischio di roll-over del GNL)
e minore impatto paesaggistico.
Carlo Franzosini
Claudio Siniscalchi
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Impianti di rigassificazione e hub del gas
Rollover
Uno degli elementi chiave
è lo stoccaggio e quindi il
disegno dei serbatoi criogenici. Il GNL contenuto nel
tank è soggetto al fenomeno
del rollover. La superficie
esterna presenta una temperatura che varia dai 20 ai 30
gradi sotto zero, nonostante
l’isolamento del serbatoio in
cui è stoccato GNL, a 160
gradi sotto zero. Questo
ha inevitabile impatto sul
microclima del territorio
circostante. Il gradiente
termico induce un flusso di
calore verso l’interno. GNL
di diversa provenienza hanno diversa composizione, diverse densità e capacità termica. GNL
di densità diversa stratificano nel serbatoio e ogni strato sigilla lo
strato sottostante. Il calore che fluisce dall’esterno rende la parete
e il fondo del serbatoio più caldi rispetto alla temperatura della
massa liquida interna. Il componente più volatile (metano) evapora
dallo strato superiore. Si ha un’inversione improvvisa degli strati
e il calore assorbito produce una forte evaporazione (boiloff) con
brusco aumento della pressione. I sistemi di controllo permettono
lo sfogo del vapore di GN all’esterno: una nube fredda di GN le
cui dimensioni dipendono dalla quantità sfogata. La nube è più
pesante dell’aria, fino a circa 100 gradi sotto zero. Si impoverisce
gradualmente di metano che è l’idrocarburo più volatile, e quindi
diventa più ricca di butano e propano (hot gas mixture) come risulta da numerosi studi. In caso di accensione, se la nube si propaga
in aree confinate o semiconfinate (edifici, orografia con alture) può
verificarsi un’esplosione. Il rollover può essere controllato ricorrendo alla miscelazione di GNL di composizione diversa all’atto
dell’immissione e soprattutto dislocando sensori di pressione e,
lungo tutta la colonna del liquido nel serbatoio, sensori di temperatura e di densità.
Serbatoi interrati no, serbatoi interrati sì
Sia per ridurre l’impatto visivo sia per aumentare le condizioni di sicurezza dell’impianto esiste l’opzione dell’interramento
dei serbatoi (o addirittura la collocazione in
caverne), che viene adottata in vari paesi.
In Giappone è piuttosto comune. Anche
l’interramento tuttavia presenta delle criticità: produzione di materiale di escavazione,
interferenze con l’idrografia, congelamento
del terreno circostante e per evitarlo la
soluzione tecnica consiste nell’aumentare
lo strato isolante e nel riscaldare il terreno.
Vi sono diverse pubblicazioni a favore
e contro questa soluzione, che viene
comunque considerata la più valida in siti
con presenza di faglie sismiche. Negli USA
secondo il Terminal Act del 1977 i rigassificatori costieri di GNL devono essere
localizzati secondo questi criteri: la densità
di popolazione nel raggio di 1,6 km non
deve superare i 4 ab/kmq, e 23 nel raggio
di 2,4 km.
Il terrorismo informatico
Un altro aspetto che viene sottolineato
in diversi studi (Ministero della Difesa,
Ministero degli Interni, Ministero degli
esteri, italiani, Comunità europea, Ministero della Difesa USA, Congresso USA,
etc.) è il problema del terrorismo informatico, cioè la possibile
interferenza di gruppi terroristici con i sistemi di controllo e di
regolazione digitali con cui viene gestita una struttura industriale
critica qual è un impianto energetico: il rischio che si verifichino
attentati terroristici catastrofici ai danni delle infrastrutture critiche
è in continuo aumento (…) un attentato ai sistemi di controllo di impianti chimici o di gas naturale liquido può comportare un numero
maggiore di vittime e gravi danni materiali (CE 2004). CyberROAD
è un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea
con 1.300.000 euro nell’ambito del Settimo Programma quadro,
con il compito di redigere il Piano di ricerca europeo sui crimini e
sugli atti di terrorismo informatico, dato che a essere esposti agli
attacchi sono i sistemi di controllo distribuito, i controllori logici
programmabili connessi in rete, e le infrastrutture di rete per la
gestione d’impresa.
Anche in questo ambito vi sono sistemi per la riduzione del
rischio: controlli multipli, barriere informatiche (firewall), cifratura
dei dati, controlli sul personale che gestisce gli impianti, e sul
personale esterno addetto al trasporto in entrata e in
uscita, etc. Cioè un sistema di sicurezza multistrato.
Lino Santoro
[email protected]
KONRAD
Un altro rigassificatore in Regione con l’arrivo di 22 navi
gasiere/anno da 125000 mc di GNL. Il nuovo progetto è per metà
un rigassificatore e per meta un hub del gas, anzi di GNL da distribuire via nave (6 da 9000 mc/anno, 62 da 3500 mc/anno), treno
(1660 treni con 10 ferrocisterne da 50 mc l’una/anno) e autobotti
(18 da 50 mc/giorno): un notevole traffico sul territorio regionale.
Ma non intendiamo entrare
nel merito della specifica
struttura industriale: piuttosto vogliamo evidenziare le
problematiche riguardanti la
sicurezza di questi impianti
e come il rischio possa essere contenuto se l’intento
del proponente fosse quello
di presentare un progetto
integrabile nel territorio.
OTTOBRE 2014
Il punto sulle criticità e sulla sicurezza
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KONRAD
Il caso del Museo Nazionale di Archeologia
Subacquea dell’alto Adriatico
Su Il Piccolo dal 2007 in poi si continua a ripetere un medesimo ritornello: il Museo Nazionale di Archeologia Subacquea
dell’alto Adriatico di Grado (detto Museo del Mare) aprirà
presto. È un auspicio espresso da almeno sette anni, che
hanno visto diversi cambi al vertice della Soprintendenza, ma
sempre lo stesso immobilismo. Il problema? Un altro refrain:
mancano fondi. Sono già stati spesi 10 milioni di euro e sono
passati 22 anni da quando il Comune di Grado ha ceduto
in comodato d’uso l’ex scuola Scaramuzza al Ministero per
adibirla a museo.
Facciamo un passo indietro. La necessità di creare un museo
dedicato all’archeologia subacquea nell’Isola del Sole è nata
in seguito al ritrovamento del relitto della Julia Felix, una
nave romana del III secolo d.C., rinvenuta al largo delle coste
gradesi nel 1986. Trasportava anfore che avevano contenuto
olio, vino e pesce in salamoia. A prua è stata rinvenuta una
botte carica di rottami di vetro, trasportati forse per essere
Museo del Mare di Grado sul Lungomare Nazario Sauro
fusi e riutilizzati. Sono stati ritrovati anche vari oggetti bronzei, brocchette di terracotta, olle e piatti in ceramica. La parte
altrettanto importanti, anziché occuparsi del Museo nazionale di ardi scafo conservatasi (lunga circa 17 metri per 6 di larghezza) ha
cheologia subacquea poiché verrà aperto entro l’anno” (Il Piccolo,
subìto importanti lavori di restauro, commissionati dalla Soprin9/9/14, p.23). Oramai è autunno, e a parte gli austriaci irriducibili
tendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia sotto la
e i graisani doc, a Grado non rimane più nessuno. La maggior
direzione del dott. Luigi Fozzati, al tempo al NAUSICAA di Venezia
parte dei residence e dei meublé si è irrimediabilmente svuotata,
e oggi sovrintendente regionale. Tali lavori sono stati svolti con
dopo non essersi nemmeno riempita durante l’alta stagione. Ma
dedizione e perizia nei primi anni del 2000 da Dario Gaddi e Carlo
si può imparare qualcosa dalle giornate di pioggia: la necessità
Beltrame con la collaborazione del Centro danese di Archeologia
di offrire alternative all’ombrellone. Dal punto di vista culturale,
Navale di Roskilde. La collezione attualmente è sita al primo
oltre ai luoghi religiosi e alle mostre nella rinnovata sede della
piano della sede museale e contiene circa 300 reperti dell’antichità
Casa della Musica (che apre però alle 18), Grado sembra “zoppa”,
dell’alto Adriatico, tra cui quelli ritrovati all’interno della Julia Felix.
priva di qualcosa che già c’è e che non può ancora essere fruibile.
Tra i più significativi il contrappeso della stadera raffigurante la dea
Con un pizzico di lungimiranza il Museo Nazionale di Archeologia
Minerva, diventata simbolo dell’operazione di salvataggio, e una
Subacquea poteva trasformarsi nel luogo ideale per affascinare i
statua raffigurante Poseidone.
visitatori, stranieri e non, sulla storia più antica dell’isola ma anche
Sembra sia ormai completata la parte del piano terra in cui si
dell’alto Adriatico, sebbene il turismo culturale non debba consiintende trasferire la sede operativa della Soprintendenza archeoloderarsi solo compensazione di quello balneare in una stagione
gica regionale e ospitare incontri con i sub regionali. Cosa manca?
piovosa. Speriamo che almeno apra in tempo per le scuole, e non
Recentemente il senatore Alessandro Maran (Scelta Civica con
solo per ospitare la mostra dei presepi come nelle recenti festività
Monti per l’Italia), ha scritto una lettera al Ministro Franceschini
natalizie.
per sollecitare un intervento di apertura. I primi di settembre il
Il concetto di “Museo del Mare” non è una novità. Ce ne sono a
gruppo Sinistra Ecologia Libertà di Grado ha lanciato la proposta
Trieste, Pirano, Genova, Livorno e Palermo. A Caorle è in prepadi creare un comitato di cittadini e professionisti. Per tutta risposta,
razione. Cosa distingue il Museo di Grado da tutti gli altri? Oltre
il soprintendente ha detto che è “meglio dedicarsi ad altri obiettivi,
alla lentezza dei lavori, noti in tutta Italia grazie a un servizio di
“Striscia la Notizia”, questo museo si contraddistingue per la
preziosità della Julia Felix e l’avanguardia dell’allestimento,
oltre al fatto di essere l’unico museo del mare “sul mare”, con
VIA VALDIRIVO 15–sportello VIA XXX OTTOBRE 8/a ● 040.774916 – Cell. 377.6621494
www.scuolacorsitrieste.com ● [email protected]
una facciata esterna sul Lungomare Nazario Sauro appositaINIZIATIVE CULTURALI IN VARI PERIODI DELL’ANNO IMPEGNO
mente ristrutturata negli anni Novanta. Grado non è la “casa
LINGUE – INFORMATICA – MUSICA – DANZA SOCIALE
vacanze” di Aquileia: essa ha una storia antica e di valore
AFFILIATA
QUOTA ADESIONE annuale € 20
quanto la sua sorella e antagonista. Purtroppo è conosciuta
A.R.C.I. | U.I.S.P.
ai più solo per le sue spiagge dorate e le sue basse maree.
Si potrebbe valorizzare meglio il patrimonio culturale e la
Lingua e cultura: binomio inscindibile nell’Europa che cambia
memoria storica di una cittadina che è molto più ricca di quel
se vuoi imparare lo
che la proposta turistica attualmente offre, e aprire
vieni da noi!
il Museo del Mare sarebbe uno dei modi per farlo
da subito.
siamo la prima scuola a Trieste che insegna la lingua slovena agli italiani dal 1970
e-mai: [email protected] – www.italiaslovenia.it
trieste –Via Valdirivo, 30 – 040.366557 - 3382118453
Eleonora Molea
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OTTOBRE 2014
GRADO: LA RICCHEZZA CELATA
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Non tutti i bambini sono uguali
Nota della redazione
Konrad ospita questo articolo proposto alla nostra redazione dall’associazione
Salaam Ragazzi dell’olivo di Trieste. Lo pubblichiamo per contribuire all’informazione critica sulla questione ormai terribile del conflitto tra Israele e Palestina.
Gideon Levy è un editorialista del quotidiano israeliano Haaretz ed è tra i più
noti commentatori del conflitto palestinese. In Italia i suoi articoli compaiono
costantemente sulle pagine di Internazionale.
Il bambino del disegno si chiama Handala e viene raffigurato sempre di spalle
perché non è d’accordo con i soprusi e le violenze subite dal suo popolo. Handala mostrerà il suo volto solo quando la situazione cambierà. Lo creò nel 1969
l’artista palestinese Naji Al Ali. Handala divenne presto simbolo della resistenza
palestinese. Naji al Ali venne ucciso a Londra, il 22 luglio 1987. I suoi assassini
non furono mai identificati ma Scotland Yard arrestò vari sospettati appartenenti
al Mossad (servizio segreto israeliano).
re che l’esercito più etico del mondo non
aveva intenzione di colpirli.
Ma cosa potremmo dire di quasi cinquecento bambini uccisi? Che l’esercito
israeliano “non aveva intenzione di colpirli”,
478 volte? Che Hamas si nasconde dietro
tutti loro? Che questo ha legittimato la loro
uccisione?
Hamas può essersi nascosto dietro alcuni
di quei bambini ma ora Israele si nasconde
dietro Daniel Tragerman. Il suo destino è
già stato usato per coprire tutti i peccati dell’esercito israeliano a Gaza.
Ieri la radio ha già parlato di “omicidio”. Il primo ministro ha già definito l’omicidio “terrorismo”, mentre centinaia di bambini di Gaza nelle loro
nuove tombe non sono vittime di omicidio o terrorismo. Israele li doveva
uccidere. Dopo tutto, chi sono Fadi e Ali e Islaam e Razek, Mahmoud,
Ahmed e Hamoudi davanti al nostro unico e solo Daniel?
Dobbiamo ammetterlo: in Israele, i bambini palestinesi sono considerati alla stregua di insetti. È una dichiarazione orribile ma non c’è un
altro modo per descrivere l’umore in Israele nell’estate del 2014. Quando
per sei settimane centinaia di bambini sono uccisi, i loro corpi sepolti nei
detriti, accumulati negli obitori, qualche volta addirittura nelle celle frigorifere della verdura per mancanza di altro spazio. Quando i loro genitori
inorriditi trasportano i corpi dei loro bambini come se fosse normale; i loro
funerali vanno e vengono, 478 volte. Persino il più freddo degli israeliani
non permetterebbe a se stesso di essere così insensibile.
Qui qualcuno deve alzarsi e urlare “Basta”. Tutte le scuse e tutte le
spiegazioni non aiuteranno, non c’è niente di peggio che distinguere tra
un bambino che può essere ucciso e un bambino che non può. Ci sono
solamente bambini uccisi per nulla, centinaia di bambini la cui sorte non
tocca nessuno in Israele, mentre la morte di un bambino, solo uno, riesce
a unire tutti quanti in lutto.
Gideon Levy
(Pubblicato sul quotidiano israeliano Ha’aretz il 26 agosto 2014. Traduzione di Eleonora Cortopassi)
Per altre informazioni
Salaam Ragazzi del’Olivo Comitato di Trieste
Salaam Otroci Oljke Tržaški Odbor
via/ulica Torrebianca, 29/b – 34132 Trieste/Trst
www.salaamts.it
KONRAD
Dopo il primo bambino, nessuno ha battuto
ciglio. Dopo il cinquantesimo, sull’ala di un aereo
non si è avvertito neppure un lieve tremore. Dopo
il centesimo, hanno smesso di contare.
Dopo il duecentesimo, hanno accusato
Hamas. Dopo il trecentesimo, hanno accusato i
genitori. Dopo il quattrocentesimo bambino, hanno
inventato scuse.
Dopo (i primi) 478, sembra che non importi a
nessuno.
Poi è arrivato il nostro primo bambino e per
Israele è stato uno shock. Piange il cuore a pensare a Daniel Tragerman, quattro anni, ucciso venerdì sera nella sua casa a Sha’ar Hanegev.
Un bel bambino, che una volta si era fatto fare una foto mentre indossava
la maglia della squadra di calcio argentina, blu e bianca, quella con il
numero 10. Il cuore di chiunque si spezzerebbe alla vista di questa foto,
chiunque piangerebbe per com’è stato brutalmente ucciso. “Ehi Leo
Messi, guarda questo bambino. Tu eri il suo eroe”, recita un post su
Facebook.
All’improvviso la morte ha un volto, sognanti occhi azzurri e capelli
chiari. Un corpo esile che non crescerà mai. Improvvisamente la morte di
un bambino ha un senso, improvvisamente è scioccante. È umano, comprensibile e commovente. È umano anche che l’omicidio di un bambino
israeliano, un figlio di tutti noi, susciti una maggiore immedesimazione rispetto alla morte di qualche altro bambino. Quello che risulta incomprensibile è la risposta degli israeliani all’uccisione dei loro figli. In un mondo
dove esistesse qualcosa di buono, i bambini sarebbero stati lasciati fuori
da quel crudele gioco chiamato guerra. In un mondo dove esistesse un
po’ di bene, sarebbe impossibile comprendere la totale, quasi mostruosa,
insensibilità di fronte all’uccisione di centinaia di bambini (non nostri, ma
morti per mano nostra).
Immaginateli in fila: 478 bambini, in una graduale serie di morte. Immaginateli indossare magliette di Messi (anche alcuni di quei bambini lo
avranno fatto, prima di morire); anche loro lo ammiravano, proprio come
faceva il nostro Daniel che viveva in un kibbutz. Ma nessuno li guarda. I
loro volti non si vedono, nessuno è sconvolto per le loro morti. Nessuno
scrive su di loro “Ehi Messi, guarda questo bambino”.
Ehi Israele, guarda i loro bambini.
Un muro di ferro di negazione e disumanità protegge gli israeliani
dal vergognoso lavoro delle loro mani a Gaza. Infatti, certi numeri sono
duri da digerire. Delle centinaia di uomini uccisi si potrebbe dire che
erano “coinvolti”. Delle centinaia di donne, che erano “scudi umani”.
Allo stesso modo, per un piccolo numero di bambini si potrebbe afferma-
OTTOBRE 2014
quelli israeliani e quelli palestinesi
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La differenza tra
Postilla. Palestina.
Quando i grandi fanno, i piccoli spesso non lo notano. A meno che non ci sia lo
zampino della fortuna. A me lo zampino ha graffiato l’11 agosto quando, dopo
una delle purtroppo rare volte che riuscivo a vedere Blob (una trasmissione
che riesce a nobilitare il quotidiano senso del fango televisivo), dopo un buio di
qualche secondo (e questa dovrebbe essere l’impronta o la firma di Blob, ma
se è di Rai Tre ne sarei ancora più felice) compaiono tutti i nomi dei palestinesi
uccisi dall’8 luglio a quel giorno. È durato più di dieci minuti, con due canzoni
che si sono succedute, la prima Imagine in arabo e la seconda Give Peace a
Chance, sempre del Lennon pacifista: 1802 nomi… Dai bimbi di pochi mesi
agli ultranovantenni. Non sono riuscito a leggerli tutti, ma tanti sì, e il dolore è
arrivato, e solo con le lettere e la musica, senza nessuna immagine. Ringrazio
questi grandi che hanno fatto emozionare un piccolo. (Riccardo Redivo)
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Passaggi a nord est
KONRAD
OTTOBRE 2014
Storia e quotidiano a cavallo
confine sopra Muggia
Ci si può perdere dietro casa? Si! E si può contemporaneamente scoprire un’infinità di segreti, celati
da un confine, in un boschetto, tra un campo e una
vigna abbandonati, appena oltre vecchie e nuove
recinzioni.
L’occasione per me è stata una tranquilla gitarella
primaverile negli agresti e bucolici dintorni dell’abitato di Elleri che pure in questo scorcio d’autunno,
offrono insolite emozioni.
Fanno capolino tra le case memorie di lotte, di
vita e di lavoro quotidiano: un monumento, una
cisterna con quel che rimane di un antico lavatoio,
una lapide in antico dialetto sloveno.
Proseguiamo, spronati da una rustica e graziosa
chiesetta. La vista spazia su tutto il golfo e oltre,
sulle lontane cime, allora innevate. A destra,
più avanti, ecco spuntare un’enorme antenna
telefonica, gemella di un’altra che ci farà da punto
di riferimento lungo il percorso. Pegno che si paga
a qualche operatore delle telecomunicazioni e ad
un’invasione telefonica che sposta sempre più
verso occidente i suoi domini elettromagnetici. E
sembra crescere, ogni giorno di più, in barba a
vincoli e rassicurazioni.
Sul terreno quasi non si notano tracce di un confine. Potremmo forse fare la fine di quel runner militare americano, sbarcato anni fa da una portaerei.
Perso, per la voglia di correre finalmente sulla terra
ferma, fu catturato nell’allora Yugoslavia e portato
a piedi fino a Capodistria.
Questo paesaggio è una comune eredità di un
clima e di una storia agricola condivisa, attuale e
passata, romana e prima ancora, preistorica.
L’elemento principale e più appariscente, in tutti i
sensi, è infatti il castelliere di Elleri: in parte studiato da noi, ancora intatto, spero, dall’altra parte. A
quando un progetto di studio comune?
Il percorso si snoda poi su tratti realizzati con pietre
disposte ad arte. Franci, esperto naturalista e geologo che ci fa da guida in questo suo microcosmo,
spiega l’arcano. Dovevano rendere più praticabile
il tragitto per il trasporto fino al mare dei blocchi
di arenaria estratta dalle piccole, numerose, cave
della zona, fin giù al porto di Muggia dove erano
ormeggiati i trabaccoli utilizzati fino agli inizi del
secolo scorso. Alcuni di loro finiscono di marcire
nella laguna di Grado e solo due o tre navigano
ancora in tutto l’Adriatico.
Ben altre imbarcazioni facevano scalo in zona,
molto tempo prima, e non solo quelle dei pescatori.
Ne conserva memoria l’antico nome di una vicina
località, S. Colombano, che pare legato a vicende
addirittura medioevali e al transito più veloce e
sicuro di pellegrini in procinto di recarsi via mare
in Terra Santa. Il Santuario di Muggia Vecchia, punto di arrivo del
nostro percorso, è un’altra importante traccia di quei tempi.
Anche il sale diretto a nord, il vino e il legno verso sud, sono passati
su questa evanescente rete di sentieri. Avevamo scoperto traccia
di questi traffici, anni fa, proprio a Salonicco, dove
eravamo andati per una splendida vacanza. In una
famosa cantina conservavano un’enorme botte di
del
rovere istriano, realizzata da nostri vignaioli locali. Ne
spillavano ancora un vino liquoroso “Mafro Dafne”,
ossia ragazza mora, dedicato
alla giovane e bella consorte del
proprietario.
Dopo una curva, rientriamo nel
bosco. Nascosto dagli alberi, un
altro viottolo conduce all’ennesima
piccola cava. Tra la vegetazione
dei luoghi umidi, tra rivoli e forre
stillanti, e le primule dove il sole
asciuga un po’ la terra, si intravvedono appena cumuli di materiale
lapideo, pronto ad esser caricato. È
come se tutto fosse stato abbandonato, in fretta e furia, da un giorno
all’altro. Racconta ancora Franci
che sono state la guerra mondiale
e quella fredda che hanno fermato,
congelato, tutte le attività e la vita
che si svolgevano in zona.
Non ha fatto la guerra, ma ci confida
che, passando da queste parti,
non lontano da casa sua, si sente
vecchio, ne ha prova tangibile. Ci
portava le mucche al pascolo ed
ora, al posto dell’erba, cresce un
bosco rigoglioso che, tra l’altro,
ha strenuamente difeso da una speculazione edilizia. Il latte che tanti
allora producevano, veniva portato
vicino al confine di Cereiad presso
una specie di centrale di raccolta,
ora cadente e decrepita come
l’adiacente casermetta. Sembra
siano trascorsi non anni ma secoli e
pensare che ora avremmo a portata
di mano, un’infinità di prodotti bio a
km 0. Adesso ricreare questo mondo e una filiera ad hoc, comporterebbe sforzi non indifferenti, risorse,
strutture e addetti.
Però le pietre di un vicino pastino
conservano altri aspetti minuti
della storia locale. Tracce e sigle di
“graniciari”/guardie confinarie che,
fumandosi l’ennesima sigaretta, si
annoiarono attendendo lì, in un deserto dei tartari “domacio”, l’evento
clou di una vita. Erano in ballo una
promozione o una licenza premio.
I boschi e le forre quasi impenetrabili che abbiamo attraversato ci
hanno anche riservato l’unica nota
stonata di una bella giornata. Un
gruppetto di persone, ogni tanto,
si diverte giocando alla guerra o
a guardie e ladri. Alla ricerca di esperienze forti o per
rimpianto dei tempi andati? Non ho approfondito.
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10
Riccardo Ravalli
troppo il carcere, è la manager del Centre, ma
i rapporti sono sempre familiari.
La domenica Regent’s Park è affollato di
visitatori di tutte le razze: neri atletici, giovani
donne in pantaloncini, arabe di cui vedi solo gli
occhi, famiglie sedute in cerchio per il picnic.
All’interno del parco il giardino del Saint’s
John Lodge promette “meditazione e quieta
contemplazione” a chi vuole appartarsi. Oltre
Kensington Gardens, anche a Holland Park il
giardino Fukushima, aperto in ringraziamento
per l’aiuto offerto dalla Gran Bretagna dopo il
disastro del 2011, invita al silenzio, a trattenere i bambini da giochi rumorosi.
Non distante da uno degli ingressi di Regent’s
Park, in Euston Road, la British Library è la
Biblioteca nazionale del Regno Unito. Nell’ampio cortile la possente statua di Newton, opera
di Eduardo Paolozzi, tratta da un’incisione di
William Blake. All’interno dell’edificio la stupefacente Libreria Reale in una torre di vetro di
Nelle immagini, dall’alto in senso orario:
– L’International Lutheran Student Centre
– 4 Agosto 2014: Manifestazione contro la guerra a St.
Martin in the Fields
– Holland Park: il giardino Fukushima
– British Museum: la colossale statua di Ramses II
Informazioni
International Lutheran Student Centre
30 Thanet Street
London WC1H 9QH
Tel: +44 (0)20 7388 4044
[email protected]
www.ilscentre.org.uk
www.facebook.com/ILSCofficialpage
Giuliano Prandini
KONRAD
Molti, molti anni fa, mia moglie ed io decidiamo di lasciare il
lavoro per un anno e andare a Londra. Staremo alla Lutheran Student House, una residenza per studenti provenienti da diversi
paesi, retta dal warden Edvin Eding, un rifugiato estone della seconda
guerra mondiale. Un anno di studio, incontri, viaggi; uno di questi
veramente spartano, nel Lake District, con Mr Lundqvist, il pastore luterano. Giunti a destinazione, una casa di legno, gli chiediamo la nostra
stanza, ci mostra il pavimento, dormiremo per terra per una settimana,
sempre in dubbio se trasferirci in un pub, lì vicino. Non ne abbiamo
avuto il coraggio; la mattina alle cinque i nostri compagni tornavano
gocciolanti dal torrente, non potevamo arrenderci.
Pensionati, quasi quarant’anni dopo, ritorniamo alla Lutheran. Il nuovo
centro è ora a pochi passi dalla British Library, è più moderno, funzionale, con un computer centre, connessioni internet, sala studio e per
la televisione. Mrs Miriam Campbell non è la warden, il termine ricorda
tre piani con le migliaia di volumi raccolti tra il 1763 e
il 1820 durante il regno di Giorgio III. Una sala semi
oscura, la Sir John Ritblat Gallery, espone gli originali
della Magna Carta, l’unico manoscritto esistente del poema medievale Beowulf, la Bibbia di Gutenberg, annotazioni di Leonardo da
Vinci, lavori di Shakespeare.
Il 4 agosto sul sagrato della chiesa di St. Martin in the Fields, un
folto gruppo di manifestanti (movimenti per la pace, Quaccheri,
Pax Christi, monaci tibetani, un’anziana signora vestita da suffragetta) si raduna in silenzio per ricordare l’inizio della prima guerra
mondiale. Uno striscione invoca : “No More War”. Non violenza,
diplomazia, negoziati sono la norma per risolvere le dispute. Danno tanti esempi: Gandhi, le Madri di Plaza de Mayo, la caduta del
Muro di Berlino e altri ancora (www.for.org.uk, www.paxchristi.org.
uk); la violenza è l‘eccezione affermano, non la norma.
Scendiamo al museo Tate Modern, in una ex centrale elettrica,
nella zona di Banksite. È l‘anno della Cultura anglo – russa e la
galleria ospita la completa collezione del pittore Kazimir Malevich.
Le tensioni sull’Ucraina investono anche
l’arte, i ministri di Sua Maestà hanno
boicottato gli eventi.
Lo stesso giorno il ministro musulmano,
la Baronessa Warsi, dà le dimissioni dal
governo di David Cameron, la mancata
condanna delle sofferenze a Gaza è
“moralmente indifendibile... L’uccisione
di innocenti civili deve finire. È necessario un immediato cessate il fuoco a
Gaza. I leader di entrambe le parti devono fermare questi tormenti”.
Più oltre, nel South Bank, evitiamo la
confusione delle folle in attesa di salire
sulla ruota panoramica, la London Eye,
i tanti chioschi e locali, la banalità delle
attrazioni per i turisti.
Entriamo nella National Gallery. Migliaia
di visitatori vocianti, ragazzine che si
fanno un selfie, davanti ai quadri di Caravaggio e di Van Gogh, senza guardarli, studenti delle scuole di lingua inglese
portati alla Gallery perchè fuori piove e
che attraversano le sale senza fermarsi,
bambini in fasce che strillano. Chiedo
aiuto ai custodi, “Sorry, we are powerless”. Scrivo al direttore, mi rispondono
dopo trentasei ore, la decisione di fotografare è stata recentemente presa per
consentire di usare i nuovi metodi per
interagire con la collezione.
Visitiamo il British Museum, alla fine
ci sediamo sotto la colossale statua di
Ramses II, mai siamo stati tanto fotografati.
OTTOBRE 2014
A LONDRA DAI LUTERANI
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OTTOBRE 2014
KONRAD
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Libri
LA CAMERA AZZURRA
in vestaglia va a dar da mangiare ai polli. Gisèle, la madre della
loro piccola Marianne, il grembiule a quadretti e quell’infinita
dolcezza di quando gli dice “papi” guardandolo negli occhi.
Se io mi ritrovassi libera, faresti
Tony vuol bene a entrambe, un affetto che in certi momenti
in modo di renderti libero anche tu?
gli fa traboccare il cuore di tenerezza, e in altri è come un
imbarazzo, un carico sulle spalle... Un affetto che è tutto e non
è niente, che non serve – non serve mai - a tenere a bada le
Tony è nudo, davanti allo specchio. Sta
attrazioni sbagliate e sconvolgenti.
tamponandosi il labbro che la ardente e
Nella camera azzurra dei loro incontri clandestini, la domanda
selvaggia Andrée gli ha morso mentre
di Andrée è il primo passo verso l’inferno. Ma Tony non ne
facevano l’amore. Lei, ancora distesa sul
coglie il pericolo.
letto, si mostra completamente, rilassata,
Dopo la morte di Nicolas e di Gisèle, glielo chiederanno in
impudicamente felice. Negli occhi un guizmolti - investigatori, procuratore, psicologo - obbligandolo a
zo, quello che viene a certe donne quando
ripercorrere ogni dettaglio, ogni sfumatura, ogni curva della
progettano il futuro. Andrée vuole molto di
sua vita. Ricorda?
più di questi pomeriggi rubati.
Ricorda, sì o no?
Se io mi ritrovassi libera... fa riferimento al
Lo chiederanno con ostinazione, come se la memoria fosse
marito Nicolas, malaticcio e inetto, il colorito
un pozzo dal quale senza difficoltà, solo calandoci il secchio,
livido, l’espressione triste. Un fardello che
si può recuperare ogni cosa. Ma Tony non sa, non rammenta,
non tollera più. L’ha mai amato? Perché l’ha
non aveva capito... Non ricorda nemmeno se quella maledetta
sposato? Non sopporta la vita uggiosa che
frase sia stata davvero pronunciata. Forse aveva risposto (e
conduce insieme a lui, dietro al bancone
come?... non saprebbe dirlo), forse aveva solo annuito mentre
della drogheria del paese.
Georges Simenon
si premeva la bocca con l’angolo dell’asciugamano? Forse gli
… faresti in modo di renderti libero anche
La camera azzurra
era sembrato niente di più che un parlottìo da amanti. Si dicotu?, invece, si riferisce alla moglie di Tony,
Adelphi, 2003
no tante sciocchezze dopo l’amore, parole inutili tirate su come
la dolce e fedele Gisèle.
15,00 €
lenzuola, sul silenzio come sul corpo, quando si comincia a
Due amanti, un dialogo sfilacciato, una
provare freddo.
stanza d’albergo dalle pareti azzurrine,
Forse non aveva neanche sentito, o aveva sentito ma non davvero
mentre fuori la cittadina di provincia brulica di vita.
ascoltato. Era ottusamente distratto dall’immagine di se stesso allo
Inizia così La camera azzurra, uno dei tanti noir (ma com’è dura
specchio, o chissà da che altro. Il rumore che saliva dalla piazzetta, le
mettere un’etichetta di genere) di Georges Simenon.
voci della gente, il passaggio delle automobili, il tintinnare dei bicchieri
Tra i miei scrittori preferiti, avrei voluto parlarne tante volte, in questi
sui tavolini del bar...
anni di collaborazione con Konrad, ma ero intimidita: come affrontare
Povero Tony, troppo ingenuo, troppo disattento, troppo stupido - e
un autore così prolifico, un’opera tanto ampia e generosa?
infine dunque colpevole? - per vedere l’evidenza.
Alla fine, ho deciso di farlo nella maniera più semplice: parlando di un
Se io mi ritrovassi libera, faresti in modo di renderti libero
libro solo, questo, che non è né il mio preferito né il più recente nelle
anche tu?
letture. È solo quello che casualmente ho riletto in questo periodo,
Luisella Pacco
per il puro piacere di farlo.
luisellapacco.wordpress.com
Già, perché anche questo c’è da dire: Simenon si può rileggere.
Che il suo romanzo-tipo sia in un certo senso
un poliziesco, non limita affatto la possibilità
di goderne una seconda volta. Non è Agatha
Christie, dove il delitto è giochino da quiz che una
racconti brevissimi
volta risolto perde di gusto, dove i personaggi
sono piatti e finti, funzionali solo all’enigma da
raccontare.
L’abitudine di apparecchiare per la colazione sin dalla sera prima. Le due
Simenon è altro: è vita, frustrazione, rivincita,
tazze, allegre e capienti, quella di lui per il caffellatte, quella di lei per il tè.
noia, follia, passioni prima mortificate e poi
La moka già pronta sui fornelli, e sul tavolo la scatoletta dei filtri English Breakfast,
esplodenti, binari di vita borghese e improvviso
e i cereali, i biscotti, le fette, lo zucchero. La mattina, solo tre cose da prendere dal
deragliamento dei sensi.
frigo: la marmellata, quasi sempre di lamponi, lo yogurt e il latte. Una mano che apre
Sì, rileggerlo è quasi ovvio, com’è ovvio di ripene richiude lo sportello, gesti automatici, un bacino di buongiorno ad occhi mezzi
sare alla propria vita, agli errori, alle volte che
chiusi, grugniti buffi in luogo delle parole. La tapparella tirata su, il sole o la pioggia,
abbiamo perso la testa.
il giornale-radio in sottofondo, l’ora esatta, il notiziario autostradale, fila sulla A4, un
Come la perde Andrée per Tony, lungamente
incidente sulla A32 Torino-Bardonecchia, un sorriso, come si chiamano gli abitanti di
desiderato e poi addirittura preteso, in un’esaltaBardonecchia?, lavori in corso sulla Lainate-Como-Chiasso, attenzione alla nebbia
zione senza più vergogna (Sei così bello, gli dice,
prevista per tutto il giorno su alcuni tratti della A28.
che mi piacerebbe fare l’amore con te davanti a
E viene su il caffè, e ci si siede e ci si guarda, il viso di lui ancora bagnato per la
tutti, in mezzo alla piazza della stazione).
vigorosa risciacquata, il viso di lei lucido di cremina da giorno, un nuovo prodotto che
Come la perde Tony, che tuttavia non pensa di
le hanno regalato ieri in profumeria, e i campionicini vanno usati subito, si sa, con
mettere a repentaglio famiglia e vita. Consuma il
l’ansiosa curiosità dei bambini.
suo tradimento banalmente – da uomo lusingato,
E intanto bolle anche l’acqua per il tè e si alza lui a prendere il pentolino perché lei sta
da maschio contento - senza intuirne il rischio
spalmando la marmellata sulle fette biscottate che regolarmente si rompono e cadono
e le conseguenze. Dopotutto, ama la moglie, la
nel piattino. Grazie. Ci mette dentro il filtro, giusto pochi istanti che sennò si fa subito
mite Gisèle che si alza alle sei e scivola fuori dal
troppo scuro e amaro, e non le piace. E i cucchiaini girano nelle tazze, din din din, lui
letto senza far rumore, accende il fuoco, e ancora
più veloce e frettoloso, lei lenta e paziente. Lui trangugia, lei soffia, il vapore sul naso.
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12
50 MM
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L’abitudine di apparecchiare per la colazione sin dalla sera prima le sembra
all’improvviso stupida, colpevole, blasfema, perché nessuno sa che cosa ci
riserva la notte.
Eppure, mentre fissa il guard-rail dei
curvoni che portano all’ospedale, la luna
rotonda, la bellezza flaccida e scura degli
alberi, il blu elettrico di un’insegna di
benzinaio – mentre pezzettini di mondo,
tranquillo e uguale, le vengono incontro
a confortarla - cambia idea. No, non è
sbagliato. È giusto apparecchiare di sera,
è giusto che tutto sia colorato, lieto, pronto per la vita. Perché il mattino
torna, e torna l’appetito, e tornano il sole la nebbia la pioggia.
Un lontano giorno, un incredibile giorno, funzioneranno anche
la radio e l’orecchio per ascoltarla. E l’ora sarà esatta, sarà
esatta di nuovo.
elle.pi
‘
Stanno così, quasi in silenzio, contenti della giornata che comincia, felici,
se non fosse che la felicità fa paura.
Se lo sentono addosso che non può
durare, che succederà qualcosa, che
verrà una telefonata, un’incrinatura,
un guaio, una morte, perché succede
sempre che la fortuna giri.
Di solito gira di notte. Qualcuno si
sente male di notte. Il telefono squilla
di notte. Si esce di notte, la preoccupazione che gonfia il cuore, le chiavi
della macchina strette nel pugno,
corri, fai presto, hanno detto che.
Il marciapiede lustro, la strada sgombra delle tre, il motore avviato
come se fosse l’unico rumore del mondo.
E lei per un attimo pensa alle tazze rimaste sul tavolo, alla moka già
pronta, i cereali, lo zucchero, e tutta quella serenità in una scatola di
latta, da mangiarsela come i biscotti, da spalmarla come i lamponi, i
semini che restano fra i denti.
‘
pensati come scatti fotografici, ritratti di un momento rubato...
KONRAD
contadino, pesante destino comune a
milioni di europei. Cercando qui di non
anticipare i contenuti, che devono esIl libro di Giuseppe Matschnig: una ricerca
sere gustati strada facendo dal lettore,
sui propri antenati per sbirciare nella Storia
per chi si interessa della storia facente
capo alla Prima Guerra Mondiale è
di grande interesse, e in questo caso anche divertente, sbirciare
Nell’albero genealogico riportato nelle prime pagine del suo Il caso
dietro le quinte di un mondo in cui, per fare un esempio, il prestare
Dubsky Giuseppe Matschnig illustra la sua parentela con il conte
servizio nell’esercito era più un accaparramento di titoli che una
Heinrich Dubsky e forse il lettore può
passione militaresca, come ha giustamente
aspettarsi una certa compiacenza nella
notato Fabio Todero nella prefazione.
descrizione della vita dell’antenato.
Oltretutto lo sguardo retrospettivo non si ferma
Durante la lettura stupisce, invece, il
alla figura di Heinrich, ma si spinge indietro a
distacco da quelle che sono vicende,
conoscere i personaggi che hanno fatto la forpotremmo dire, famigliari. Notata quetuna di un intero casato, e ad annotare, grazie
sta distanza si procede dunque con
ad una documentazione letteralmente scavata
un interesse che si fa via via maggiore
fuori dagli strati del tempo, amori e rancori,
perché l’autore, con scrittura limpida,
fortune e vizi, conformismo e originalità. Il tutto
ci porta in uno scorcio di storia dove,
condito da uno stile che rivela l’affezione per i
sullo sfondo dei grandi avvenimenti, lo
personaggi, affiancata da un umorismo sottersguardo incontra la vita di ogni giorno
raneo nello scoprire la loro umanità.
della gente di queste terre.
A questo materiale sviluppato con un’ottima
Il conte Dubsky (1847-1927) vive
capacità descrittiva si affianca anche la storia,
il declino dell’Impero austriaco poi
attuale, delle difficoltà che l’autore ha affrontaaustro-ungarico, e giunge alla Grande
to per procurarsi la documentazione, attraverGuerra ben attempato. Rappresenta
so i suoi, fino a ieri sconosciuti, congiunti. Ed
bene la classe dominante di un sisteanche qui non mancano i risvolti curiosi.
ma di potere che sentiva sulle proprie
Il corredo fotografico accompagna la lettura
spalle un complesso di responsabilità
con il disvelamento di volti che animano la
Il conte Heinrich Dubsky
che l’opera di Matschnig descrive con
scena, in una veste editoriale nella quale il
la puntualità dello storico, rendendo
prezzo è certamente inferiore al lusso.
visibile il quadro di un grande impero che visse e sopravvisse confidando sempre in una precisa educazione dei propri funzionari, che
Giuseppe Matschnig
alla prova dei fatti reggeva.
Il caso Dubsky
A confutare il sottotitolo della prima di copertina, il conte si mostra
Edizioni La Laguna, 2014
non un fervente austriacante, ma un austriaco esemplare, cosa
18,00 €
per cui pagò dazio con un lungo internamento protrattosi un anno
dopo la conclusione del primo conflitto. Certo non è la vita del fante- Claudio Pettirosso
OTTOBRE 2014
IL CASO DUBSKY
14
‘
Trasporti e ambiente
STUDIO PILATES
‘
REDAZIONALE A CURA DELL’INSERZIONISTA
Albano Garden-Pet Shop
festeggia 40 anni di attività
Da quattro decenni Albano Garden offre ai suoi clienti prodotti e servizi di qualità nell’ambito del giardinaggio e della cura degli
animali domestici. La passione e l’impegno quotidiano per il nostro
lavoro sono la nostra filosofia. La formazione continuativa, ci porta ad
essere costantemente aggiornati su prodotti e servizi che offriamo. In
particolare è per noi motivo d’orgoglio la specializzazione nell’offrire
consulenza e prodotti fitoterapici per la cura dei piccoli animali.
Desideriamo, in questo importante anniversario, ringraziare sinceramente tutti i clienti che rendono il negozio un luogo vivo di dialogo,
incontro e confronto
sui temi della cura
degli animali domestici e del giardinaggio. E chi non
ci conosce ancora,
venga a trovarci e
nel mese di ottobre, scoprirà prezzi speciali.
Vi aspettiamo!
‘
KONRAD
merci. Sempre dall’articolo di Catania
apprendiamo che l’inglese Rolls Royce
si sta interessando alla possibile messa
Droni sulle strade urbane ed extraurbane
in cantiere di navi da carico capaci di trae navi senza equipaggio sugli oceani per
sportare merci da un porto all’altro senza
aumentare mobilità e sicurezza
necessità di equipaggio a bordo. La scelta
della Rolls Royce, sottolinea il giornalista,
Nel supplemento del Corriere della Sera
è dettata dai numeri. L’industria navale
dei mesi di agosto-settembre 2014 dedinel suo complesso ha un giro d’affari di
cato all’innovazione, il giornalista Gabriele
quasi 400 miliardi di dollari e muove ben
Catania ci racconta a che punto sono
il 90% del commercio mondiale. Navi
le ricerche per rivoluzionare i trasporti
portacontenitori controllate a distanza
del futuro. Si parla di droni, ma non di
potrebbero muovere un maggior numero
quelli senza pilota usati per la guerra
di containers, dato che non sarebbe più
dagli americani, ma di macchine per
necessario riservare spazi all’equipaggio.
uso pacifico attrezzate per muoversi in
E si tratterebbe di navi più veloci e sicure.
un ambiente liquido (mare, lago ecc.), e
Però molti esperti sono ancora scettici,
destinate a venire prossimamente utilizritenendo la messa in mare di navi senza
zate per campagne batimetriche sul lago
equipaggio ancora lontana.
Trasimeno. La Sirolab Robotics di Terni,
Tuttavia questa prospettiva, anche se
gestita da una quindicina di ingegneri, è stata la promotrice dell’inidi non prossima realizzazione, dovrebbe far riflettere sulla minore
ziativa. Ma le innovazioni riguardano anche le automobili e appaiono
importanza di collegamenti ferroviari ad alta velocità per le merci,
ancora più emozionanti. Sono state, infatti, progettate due automobili
soprattutto quando l’interscambio commerciale riguarda due paesi
senza pilota, che possono muoversi in tutte le situazioni tipiche
confinanti con un mare in comune come Italia e Francia ad esempio.
- Via
Rismondo,
2170257,
[email protected]
della guida urbana, come le “rotonde”, TRIESTE
i passaggi
pedonali,
gli11/B
stop,- Tel. 320Nè
va trascurato
il crescente utilizzo del trasporto fluviale nel cuore
le precedenze ed i semafori, ma anche i tratti stradali adatti all’alta
dell’Europa, data la sua economicità rispetto alle altre modalità di
velocità. Tale progetto è stato ideato dal VisLab guidato dal prof.
trasporto. È interessante notare che l’Italia non è assente dagli studi
Alberto Broggi. L’obiettivo è molto ambizioso, sottolinea Gabriele Cae dagli esperimenti destinati a cambiare in profondità il mondo dei
tania, ma assolutamente nobile: eliminare l’errore umano nella guida, trasporti nei prossimi decenni e l’articolo di Gabriele Catania, qui lardato che sulle strade europee perdono la vita più di 40.000 persone
gamente riassunto, ne offre testimonianza, menzionando, tra l’altro,
all’anno. Ed è impressionante notare che ben il 93% degli incidenti
le Università di Parma e Perugia con i loro Dipartimenti di ingegneria
è dovuto a cause umane, quali la distrazione, la guida sotto l’effetto
elettronica e di informatica.
di stupefacenti o alcool, la semplice imperizia. La guida automatica
Insomma il mondo dei trasporti è in continuo movimento,
di veicoli, in cui il guidatore è sostituito dall’elettronica, rappresenta
aprendo prospettive del tutto nuove e finora insospettate,
la soluzione definitiva del problema mortalità sulle strade. Le prime
malgrado il periodo economicamente critico che stiamo
automobili senza pilota potrebbero veder la luce attorno al 2020. Ed
attraversando.
è probabile che il loro impiego riguarderà inizialmente le autostrade.
L’innovazione non riguarda soltanto auto e droni, ma coinvolge anche Sergio Franco
uno dei fattori più importanti dell’economia: il trasporto marittimo delle ‘
OTTOBRE 2014
Il futuro dei trasporti
VETERINARY DIET, ALMO, TRAINER, FORZA 10, ROYAL, HILL’S, SHESIR, NOLOGO BIO, ACANA ORJEN, AMI, PET PROFESSIONAL, LIFE, ANIMONDA, NATURAL CODE, ENOVA
PRODOTTI FITOTERAPICI
Ogni sabato un’offerta speciale
Tutto per l’agricoltura, il giardinaggio e i piccoli animali
Trieste, via Battisti 8/b - tel. 040364484
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ilKo nrad dei p icco li
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KONRAD OTTOBRE 2014
L a creatività è
educazione alla libertà
Il percorso creativo artistico guidato per i bambini
,
Non perchè tutti siano artisti, ma perchè nessuno sia schiavo
(Gianni Rodari)
Già tanto si è speso in parole sulla necessità di incentivare la
creatività nei bambini attraverso l’arte, il gioco, la fantasia. Si sa
che i bimbi sono per loro natura “creativi”, vivono di immaginazione, sanno creare un loro mondo e vedono quello reale sotto
prospettive diverse dagli adulti, sanno “giocare”e sanno dare
vita a tutto ciò con gli strumenti dell’arte. Guardiamoli: basta che
trovino una scatola di colori (qualsiasi colore!) e un foglio di carta
o altra superficie (qualsiasi superficie!)
perché si immergano anima e corpo nel
disegno.
Quanto bella l’abitudine di far trovare ai
bambini, al ristorante o nei luoghi d’attesa, carta e colori per ingannare il tempo!
Peccato sia ignorata, o quasi, in Italia...
Ma disegnare, per il bambino, non è solo
un passatempo, non è riempire buchi di
inattività (succede anche a scuola che
venga proposto il “Bambini fate un disegno mentre aspettate...”). Per il bambino
disegnare è veramente una necessità
poiché proietta nel disegno le proprie emozioni e i propri
desideri e la rappresentazione grafica diviene al contempo
canale di comunicazione. Attraverso il disegno il bambino mostra la sua interpretazione di quel mondo che sta scoprendo e i
percorsi intrapresi. Rivela gli sforzi, gli entusiasmi, le difficoltà,
le paure nel suo
cammino verso l’autonomia. Il disegno,
inoltre, è un’attività
molto piacevole anche a livello fisico:
sentire la matita o il
pennello che scorrono sul foglio e che
dalla propria mano
escono forme, figure e colori aumenta il senso di fiducia
in sé stesso. Mostrare poi agli adulti ciò
che è stato prodotto e sentirsi gratificato
incentiva l’autostima.
Ed ecco che emerge, in questo contesto,
anche il ruolo dell’adulto, che, nel ruolo
di “educatore” può sostenere, guidare e
promuovere i processi mentali del pensiero divergente che stanno alla base
della creatività del bambino. Un educatore che segue i percorsi fantastici
dei bambini, che empatizza e gioca
con loro, che accetta i percorsi alternativi alla stereotipia dei
giochi strutturati o delle rappresentazioni grafiche imitate
dai media può essere determinante nello sviluppo del pensiero divergente e quindi della creatività, importante per lo
sviluppo cognitivo e un’intelligenza dinamica da adulto.
E non solo. La guida discreta di un educatore può trasformare la
naturale creatività del bambino in “creazione” dandogli l’opportunità di conoscere le tecniche, i materiali e gli utensili per poter esprimere a tutto tondo l’originalità delle sue qualità creative uscendo
dagli schemi, superando gli stereotipi, acquisendo un personale
modo di vedere e sentire che arricchirà sé stesso e il gruppo in cui
è inserito. Questo porterà nel bambino una crescita dell’autostima
insieme alla consapevolezza delle proprie possibilità e dei propri
limiti, lo stimolerà a raggiungere nuove mete creando un proprio
progetto mentale e nel contempo imparerà il rispetto degli altri,
delle rispettive libertà e degli spazi condivisi e quindi il valore della
collaborazione e della condivisione (dei materiali, dei luoghi, del
tempo trascorso insieme).
Rita Marizza
Presidente dell’Associazione culturale
WorkingART di Trieste
,
KONRAD OTTOBRE 2014
,
16
ilkonraddeipiccoli
la fata carabina
Cion Cion Blu, una lettura
da godersi coi bambini
Una mia cara amica fata mi ha allungato sotto la porta un libro
straordinario. È un lungo racconto ambientato in Cina, con le
sfumature dei colori cinesi che diventano protagonisti delle parole.
Una storia di straordinaria semplicità, leggerezza e bellezza.
Avvincente persino per una fata come me, ma altamente raccomandata dalla fata per bambini e genitori che insieme si potranno
godere la bella scrittura che insegna a coltivare il lato poetico,
sognatore e non istituzionale di se stessi.
Racconta di un contadino
cinese che non ha nemmeno
una casa, vive nei suoi campi di arance, sotto un grande
ombrello arancio e blu. Si
chiama Cion Cion Blu.
Blu e arancio sono i colori
che accompagnano la sua
vita, dalle sue vesti semplici
ma splendide al colore dei
suoi animali: il gatto A Ran
Cion, il cane Blu e il pesciolino Bluino.
Cion Cion Blu, il contadino
felice del suo essere dentro
la natura e della sua assoluta
libertà, può permettersi – sapendo di non sapere – di non Pinin Carpi
riconoscere l’imperatore, di
Cion Cion Blu
diventare suo amico e suo
Edizioni Piemme, 2012
10,00 € (dai 6 anni)
consigliere in una mirabolante avventura in cui i ruoli
sociali e i privilegi vengono azzerati e ribaltati ed in cui contano
soltanto il movimento, la ricerca, la relazione diretta e profondamente umana e la godiblità dell’attimo fuggente condiviso.
Non mancano mille incontri, nel viaggio dei due protagonisti. Che
delizieranno i vostri bambini (e anche voi, se state al gioco). Ci
sono fate furbette e grassocce come me e simpatiche fate Pomodoro, folletti dispettosi, foreste e belve feroci, ed anche eserciti coi
loro generali che vogliono fare la guerra per principio e sempre.
E ci sono cuochi e cucine e laboratori di sartoria destinati a
produrre cose prelibate e bellissime per chi non ha un soldino
in tasca. Ma soprattutto c’è una bellissima storia, quella di Gelsomina e Uei Ming. Ma di questo nulla vi voglio svelare.
Un mondo ribaltato ma reale in cui il sogno è l’unico metro
d’azione. Lo stesso sogno che per i bambini diventa strumento di crescita felice.
Immaginazione, fantasia, visioni.
Ma non quelle dei Dragon Trainer, o di
tutti i cartoni delle grandi major. Che
propinano immagini ipercinetiche
e rumori martellanti nei loro
mondi iperfantastici che sono
solo la proiezione ingigantita
di un negozio di giocattoli dove
l’unico vero fine è vendere e
consumare. Che li vedano, i vostri figli, se
proprio non se ne può fare a meno.
Ogni tanto. Ma voi, cari genitori, dovete bilanciare quegli orrori in qualche
modo. Abbiate il coraggio di mettervi
in gioco. Cercate altro, fuori dal
mainstream obbligatorio del consumo che tutti uniforma e conforma. Cion
Cion blu è un libro controcorrente.
Lo ha scritto Giuseppe, detto Pinin,
Carpi grandissimo scrittore di libri per
l’infanzia, scomparso nel 2004. Lo ha
scritto nel 1964 (pubblicato nel 1968)
ma sembra scritto non oggi, domani.
Attuale? No. Visionario e futuribile nella sua semplice estetica
dell’utopia realizzata. Carpi era un personaggio poliedrico: da artista dipingeva splendidi acquerelli; fu un giornalista per il Touring
Club e il Sole 24 ore; prima ancora fu un partigiano vero, come
tutti nella sua famiglia: il fratello Paolo, catturato a 17 anni nel
corso di una riunione della Resistenza, venne ucciso nel campo di
Flossenburg e suo padre fu deportato a Mauthausen, tornerà vivo
per miracolo.
Storie che sembrano di altri secoli e sono di ieri. Storie che a Carpi hanno insegnato l’importanza del sogno, potente arma contro la
rassegnazione.
Lui, scomparso nel 2004, raccontava di essere nato a Milano,
sui Navigli, nel 1920, tra lavatoi, acque che scorrono e proprio
vicino al mulino ad acqua di una fabbrica di cioccolato. Sembra
l’inizio di una delle sue storie. Che adesso la Fata
Carabina, cioè io, andrà a cercare, tutte quante,
come scorta per l’inverno delle fate. E voi? Cosa
aspettate?
un magico saluto dalla Fata Carabina
,
Arriva l’autunno:
facciamo il pane in casa
,
Basta fretta, corse e rincorse. Qualche volta imponiamoci una
pausa e dedichiamoci del tempo. A noi stessi e ai nostri figli.
Magari un tempo limitato, ma che quel poco sia totale, sia tutto
per noi con loro. Pieno e partecipato. In questo tempo, per
esempio in un pomeriggio d’autunno, magari la domenica, si
possono inventare diversi giochi, che implichino l’utilizzo delle
mani, il fare qualcosa con la possibilità di goderne il risultato.
Insieme. Fare il pane è l’esempio ottimale e più semplice di
questo tempo partecipato.
Niente macchina del pane, per una volta
Se avete la macchina del pane, comoda per molti, lasciatela perdere per una volta. Datevi all’autoproduzione totale. Almeno ogni
tanto. Facendo il pane si racconta anche la storia del pane, che
è antica come il mondo. Il pane nasce con la nascita dell’agricoltura. La coltivazione della terra, i semi. Il fuoco. La cottura e la
trasformazione. La creatività nelle diverse preparazioni, i diversi
pani delle tradizioni. Chi più ne ha più ne metta.
I semi del pane
Si può cominciare dal grano. Comprate dei semi di grano (o di un
altro cereale) in un negozio bio e con il vostro bambino appoggiatene una ventina su poco cotone idrofilo (con sotto un piattino), a
distanza di mezzo cm uno dall’altro. Che il bambino, con voi, bagni i semini, spruzzandoli d’acqua, un paio di volte al giorno. Se
i primi giorni li terrete al buio germoglieranno prima: spiegate al
bambino che infatti i semi crescono sottoterra! Una volta germogliati, metteteli alla luce. A quel punto potete mangiare i germogli
nell’insalata (sono buoni e ricchi di sostanze nutritive) oppure far
crescere la piantina e seguirne l’evoluzione con il bambino. Ma
nel frattempo, mettiamo le mani in pasta!
Il pane fatto in casa
Il massimo sarebbe partire dalla realizzazione della madre acida
o pasta madre: farina e acqua e lieviti presenti nell’aria per avviare la fermentazione. Ne riparleremo. Se invece avete meno
tempo e meno pazienza ma non volete rinunciare a fare il
pane con il vostro bambino, non sentitevi in colpa perché
non siete troppo bio. E seguite la nostra ricetta.
s.l.
La ricetta del pane di Konrad
È un buon pane rustico, saporito e digeribile. Che accompagna bene la
marmellata a merenda o colazione. Ma, grazie alla particolare nota nocciolaia
data dal saraceno, sposa divinamente i formaggi saporiti o i buoni salumi (non
industriali!). Provare per credere.
,
Ingredienti
1 bustina di lievito per pane liofilizzato
scegli lievito biologico che non contenga additivi - rivolgiti ad un negozio bio
300 grammi di farina bio tipo 0
100 grammi di farina bio integrale
100 grammi di farina bio di grano saraceno
un cucchiaino di sale fino integrale
1 cucchiaino di miele (o di zucchero integrale non raffinato tipo Panela o Mascobado)
1 cucchiaio d’olio EVO
350 cl di acqua tiepida
Come procedere
Metti in mezzo bicchiere di acqua tiepida (38 gradi circa) il lievito e il miele (o lo
zucchero) insieme a un cucchiaino di farina 0 (acqua e farina devono essere prelevati
dalle dosi totali).
Poni in luogo tiepido e lascia che il lievito si attivi: formerà una schiuma – ci vorranno
circa 10 minuti. Versa il lievito nell’incavo della farina a fontana, insieme al sale
e all’olio. Piano piano con le tue mani e con le mani del tuo bimbo comincia ad
impastare. Puoi farlo dentro una grande ciotola per facilitare il tutto. Oppure, se proprio
non volete sporcarvi le mani, usate l’impastatrice, avendola. Ma ci perderete gusto.
Una volta impastato il tutto forma una palla. Incidine la superficie con un coltello
disegnando una X – lo può fare con te il bambino. Mettete in una ciotola in luogo tiepido (circa 30 gradi è l’ideale) coperto da un panno
umido. Deve lievitare per almeno 1 ora e mezza. Sgonfia la pasta e lavoratela con le mani. Da qui in poi spazio alla fantasia! Metà della
pasta spetta di diritto al bambino che potrà formare le forme di pane che desidera. Con l’aiuto di semi ed olive si compongono animali,
facce, teschi terribili o dolci fatine.
Dopodichè lascia lievitare ancora 15 minuti al tiepido. Cuoci in forno già caldo (180 gradi) non ventilato, per 30 minuti, se le pagnotte
sono piccole. Per 50 minuti se è un’unica grande pagnottona. (s.l.)
KONRAD OTTOBRE 2014
17
18
ilkonraddeipiccoli
progetti educativi on line
Dai primissimi giorni di ottobre
è possibile consultare in rete
i Progetti educativi on line,
un’iniziativa dell’Area Educazione, Università, Ricerca, Cultura e
Sport del Comune di Trieste che
vuole coinvolgere in percorsi di
progettazioni condivise le scuole.
Sono sette i grandi contenitori
che racchiudono le varie iniziative ovvero il meglio di quanto enti
e associazioni del territorio offrono in tema di proposte educative
per l’infanzia:
ambiente&energia
natura&alimentazione
storia&memoria
cittadinanza&partecipazione
arte&cultura,
scienza& web,
salute&sport
Inoltre in questo quadro saranno riproposti i progetti 3R sulla
,
KONRAD OTTOBRE 2014
Il Comune di Trieste a misura di bambini e ragazzi
raccolta differenziata e il riciclo creativo, gli Orti in
Condotta, il Consiglio Comunale delle Ragazze
e dei Ragazzi, i percorsi storici e di cittadinanza.
Non mancheranno le novità in corso di definizione.
Ogni scuola potrà scegliere la tematica che
preferisce e prenotare le iniziative seguendo le
indicazioni riportate sul sito.
Durante la Barcolana, il Comune di Trieste –
Area EURCS – sarà presente con uno stand per
presentare queste iniziative, fornendo i materiali
illustrativi e tutte le informazioni utili sui progetti
dedicati alle scuole.
Informazioni
Comune di Trieste, Area EURCS– Direzione
Biblioteche Civiche
Ufficio Scuole Statali e Diritto allo Studio (SSDS)
tel. 040 6758731
[email protected]
www.retecivica.trieste.it
www.scuolaonline.trieste.it
SCOPRINATURA, UN PROGETTO
DEDICATO ALLE SCUOLE
Donatella Rocco
'
didattico naturalistico che si raggiunge in
20 minuti di bus dalla Stazione ferroviaria
di Trieste Centrale. Verranno trattati diversi argomenti che, a richiesta, potranno
Inter venti offerti dal Corpo forestale
essere opportunamente approfonditi:
regionale per l’educazione ambientale
vegetazione, fauna, ecologia, biodiversità, tutela dell’ambiente, aree naturali
protette, storia del rimboschimento del Carso e lotta agli
Con la riapertura delle scuole il Corpo forestale regionale propoincendi boschivi.
ne a tutti gli istituti della regione il nuovo progetto di educazione
ambientale denominato “ScopriNatura”. È uno strumento proposto L’attività vuole promuovere lo sviluppo del concetto di ambiente
naturale come bene comune, favorendo lo sviluppo del senso
dal Centro didattico naturalistico di Basovizza (Trieste), con la
civico e quindi del rispetto delle apposite norme di comportamencollaborazione del personale delle Stazioni forestali, destinato ad
to. Verranno proposte attività di pedagogia
integrare progetti didattici
forestale e saranno utilizzati supporti multimedi carattere naturalistidiali appositamente realizzati.
co e ambientale, già
Gli insegnanti interessati dovranno compilare
definiti ed impostati dagli
un modulo di adesione che verrà inviato nelle
insegnanti nella norscuole grazie alla collaborazione
male programmazione
dell’Ufficio Scolastico regionale.
scolastica. L’invito della
Forestale è quello di
scoprire i boschi e gli
Per informazioni e richieste:
ambienti naturali del
[email protected]
Friuli Venezia Giulia
con escursioni sul territorio e visite al Centro
Diego Maisiello
,
f
☐
seguici su facebook
le illustrazioni di questo numero di
konraddeipiccoli sono di Dunja Jogan
L’illustrazione della Fata Carabina è di Giuliano Comelli
‘
Il filo di paglia
19
KONRAD
suoi “vini d’emozione”. Oggi
viene assegnato solo ai quei
i vini che, indipendentemente dal punteggio ottenuto,
abbiano emozionato, stupito
A Gradisca (GO) il 21 ottobre l’anteprima
o trasmesso gioia particolanazionale della storica Guida
re ai degustatori.
Infine due parole sull’organizzazione che la Guida realizza, ovvero il Seminario Permanente
Quest’anno la Guida Veronelli avrà la sua anteprima nazionale
nella nostra Regione, grazie alla collaborazione del Consorzio Col- Luigi Veronelli, (www.seminarioveronelli.com) associazione senza
fini di lucro nata nel 1986 dalla volontà di Veronelli e di alcuni fra i più
lio Carso. Nella bella cornice del Teatro comunale di Gradisca,
importanti vignaioli italiani tra cui ricordiamo Angelo Gaja, Giacomo
potremmo presto assistere alla sua presentazione, ed all’asseBologna, Maurizio Zanella e Piero Antinori. Tra i fondatori anche
gnazione dei riconoscimenti più importanti destinati dai curatori ai
alcuni importanti nomi friulani tra cui citiamo: Marco Felluga, Giannola
vignaioli italiani. L’evento pubblico è fissato per il 21 ottobre alle
Nonino e Mario Schioppetto. L’associazione è intitolata a colui che
ore 11. La storica Guida è all’edizione numero 27 (e quindi ha 1
già dal 1956 cominciò a viaggiare nell’Italia del dopoguerra per scoprire
anno in più di Konrad!). Al suo interno vengono presentate oltre
ed esaltare la cultura dei vini e dei giacimenti gastronomici con un
2.000 aziende suddivise per Regioni e per Comune.
impegno cui avrebbe dedicato l’intera vita. L’attività, la passione e la
Quali informazioni vengono offerte? Nomi, recapiti ed ogni
determinazione di Gino Veronelli (di cui quest’anno ricorre il decenindicazione relativa a prodotti diversi dal vino: olio, distillati, connale della morte, avvenuta nel novembre 2004) hanno permesso che
serve, formaggi, salumi e ospitalità. Viene inoltre specificato se i
produttori praticano agricoltura biologica o biodinamica. Ad ogni alla cultura del vino e della gastronomia venisse riconosciuto, anche
azienda è dedicato un breve racconto dedicato ai luoghi, alle idee, nel nostro Paese, il ruolo che le compete. Seguendo le sue intuizioni
ed i suoi insegnamenti, il Seminario Veronelli è divenuto un rilevante
alla storia.
luogo di approfondimento, di
confronto e di studio rivolto
a tutti i produttori, i tecnici,
gli studiosi e gli appassionati
che manifestino interesse per
questi temi. L’Associazione
si occupa della diffusione del
sapere materiale attraverso
l’organizzazione di corsi di
formazione professionali ed
amatoriali sul vino, oltre ad incontri di degustazione a tema.
Si rivolge, insomma, a tutti gli
amanti della cultura materiale
e del vino con strumenti di
conoscenza, approfondimento
ed informazione, osservando
Luigi Veronelli
Guida Oro I Vini di Veronelli 2015
il prezioso motto veronelliano
(Edizione 27a)
secondo cui il buono
Curatori Gigi Brozzoni, Daniel
Thomases
è la forma del vero.
Ogni regione è presentata da uno scritto di Gigi Brozzoni, curatore
Editore Seminario Permanente Luigi
storico della Guida, nonché grande e colto conoscitore dei vini e
Veronelli
delle mille realtà storico-materiali della nostra penisola.
32,00 €
Simonetta Lorigliola
Il cuore della Guida è rappresentato dagli oltre 15.000 vini
in libreria e on line dal 22 ottobre
descritti con segnalazione del cru, dell’elevazione, delle
annate consigliate, del numero di bottiglie prodotte e della
fascia di prezzo. Le valutazioni sono espresse in Stelle
come risultato delle valutazioni nel tempo (1 stella: buon
vino; 2 stelle: ottimo; 3 stelle: eccellente) ed in centesimi
(massimo punteggio 100) come risultato di un singolo
assaggio (quasi sempre dell’ultima annata in commercio).
Di grande importanza i riconoscimenti: Super Tre Stelle
PRODOTTI AGRICOLI e COLTIVAZIONE BIOLOGICA
attribuite a una singola annata di un vino, già ai vertici nelle
PRODUZIONE PROPRIA e Km 0
edizioni precedenti e che abbia ottenuto un punteggio pari
COLTIVAZIONE ERBE OFFICINALI
o superiore a 93 centesimi e Tre Stelle Bianche per quei
COSMESI DALLA COLTIVAZIONE ALLA CONFEZIONE
vini che abbiano ottenuto le Super Tre Stelle nell’edizione
precedente e che non siano stati degustati o prodotti nella
VIA N. SAURO, 14 - PIERIS (GO)
nuova annata. Il Trifoglio segnala un vino che entra per la
[email protected]
prima volta in Guida.
CEL. 347 1057204
E infine, prestigioso, il Sole, coniato da Luigi Veronelli per i
OTTOBRE 2014
Conoscere i vini d’Italia
secondo la filosofia Veronelli
‘
OTTOBRE 2014
KONRAD
‘
Alimentazione
Vegani, vegetariani o carnivori?
Alimentazione e rischi di cancro
Prima di addentrarci nell’analisi di un’interessante ricerca scientifica sui rapporti tra alimentazione e cancro, occorre fare una
premessa fondamentale. Durante tutto il secolo scorso (ed anche
prima) si è fermamente creduto che malattie come il cancro avessero un’origine genetica, ossia fossero dovute a malfunzionamenti
del Dna e dei suoi geni che ad un certo punto uscivano fuori controllo producendo, appunto, una delle molteplici forme di tumore.
È facile comprendere che partendo da questa visione si esclude
ogni possibile partecipazione della persona alla propria malattia,
ossia, il malato non è responsabile di quanto gli è accaduto, perché
il cancro è causato dai geni, e noi non abbiamo nessun potere su di
essi.
Questa concezione della malattia sta profondamente cambiando proprio in questi anni, man mano che ci rendiamo conto che
queste tipologie di malattie non sono semplicemente causate da
malfunzionamenti del
Dna dovuti al caso o
all’ereditarietà, ma che
noi possiamo influire
direttamente sul comportamento dei geni
attraverso le nostre
scelte che riguardano
lo stile di vita, in primis
l’alimentazione. Sempre
più studi scientifici infatti mettono in relazione
ciò che mangiamo con
la maggior parte delle
malattie moderne.
Detto questo, addentriamoci in questa
recente ricerca: un nuovo studio pubblicato dall’AACR (American
Association for Cancer Research) sulla rivista scientifica “Cancer
Epidemiology, Biomarkers & Prevention”, nel novembre 2012 dal
titolo “Vegetarian Diets and the Incidence of Cancer in a Lowrisk Population” (“Diete vegetariane e incidenza di cancro in una
popolazione a basso rischio”) dimostra che le diete vegetariane,
in special modo nella variante vegana, risultano essere protettive
nei confronti del cancro rispetto alle diete non vegetariane. Gli
autori evidenziano come il cancro sia la seconda causa principale
di morte negli USA e come i fattori dietetici siano responsabili di
almeno il 30% di tutti i tumori dei paesi occidentali. Questa percentuale aumenta di molto per specifici tipi di tumori, i più diffusi:
il 50% per il tumore a pancreas e mammella e 70-75% per quello
alla prostata e al colon-retto. Questo studio ha cercato di determinare le associazioni tra la dieta e il rischio di sviluppare il cancro.
I modelli dietetici esaminati sono: onnivoro, lacto-vegetariano,
rchio
pesco-vegetariano, vegano, semi-vegetariano. I ricercatori hanno analizzato i 69.120 partecipanti allo studio Adventist health
Study-2 e hanno conteggiato sia il numero di casi totali di insorgenza di cancro, sia le varie tipologie di cancro. In totale, sono
stati riscontrati 2.939 casi di cancro. I risultati dell’analisi statistica della correlazione tra dieta e incidenza di cancro sono stati:
1. I latto-ovo-vegetariani hanno una probabilità di sviluppare il
cancro dell’8% inferiore rispetto agli onnivori
2. Quando parliamo di tumori specifici del tratto gastrointestinale, il rischio è ancora minore: il 24% in meno.
3. Con l’alimentazione vegan, 100% vegetale, i risultati sul totale
sono ancora migliori: 16% in meno, sul totale del numero di casi
di cancro.
In particolare, per i tumori specifici femminili, il rischio diminuisce
ancora: il 34% in meno rispetto agli onnivori.
Va notato tuttavia che
questi risultati sono stati
ottenuti studiando una
popolazione in cui gli onnivori hanno un consumo di
carne decisamente inferiore rispetto alla media dei
paesi occidentali (si tratta
della popolazione degli
Avventisti, il cui stile di vita
è mediamente più sano
rispetto al resto dei paesi
industrializzati), quindi un
confronto rispetto a una
dieta onnivora coi consumi
medi reali sarebbe stato
ancora più favorevole all’alimentazione vegetariana, in particolare vegana, come d’altra parte ammettono gli stessi autori della
ricerca, sia nelle conclusioni che nello stesso titolo (parlano infatti
di una popolazione “a basso rischio”).
Conclusione: non possiamo più nasconderci dietro al fatalismo.
Le nostre scelte influiscono sul comportamento dei nostri geni,
che vuol dire spesso la differenza tra la salute e la malattia, e il
primo passo è l’alimentazione, ciò che mangiamo quotidianamente. Un’alimentazione vegana (che esclude ogni tipo di alimento
che derivi dagli animali) o anche vegetariana (che esclude solo
carne e pesce)
sono sicuramente un fattore protettivo
marchio
rispetto a molte forme di tumore, quando al contrario
gli alimenti di origine animale sembrano favorirlo.
Nadia e Giacomo Bo
www.ricerchedivita.it
pasticceria caffetteria artigianale
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‘
20
‘
21
L’USATO CHE GUARDA AL FUTURO
KONRAD
PUBLIREDAZIONALE
artigiani o sarte, o a chiunque abbia voglia (e pratica) di trasformare, adattare, ridare vita al passato. Così valigie e bauli anni
Sessanta si sono arricchiti dei decori fatti da alcuni ragazzi di
San Dorligo, acquistando ancora più valore. eVolvèr propone
anche eventi di scambio, dal sapore amichevole ed autentico
vecchio stile, perché crede nella condivisione.
Lampade, mobili, specchi, tappeti, occhiali, collane, giocattoli,
lenzuola, libri, quadri, servizi di piatti e da tè, bauli, cornici,
soluzioni di arredamento, posate, curiosità e libretti come
“L’Osservatore della domenica” del 1964 a 100 lire nonché
intere cucine sono rigorosamente d’epoca. Mentre scarpe,
cappelli e vestiti testimoniano anche la moda anni Settanta e
Ottanta. Il tutto a costi molto competitivi, e molto apprezzati
anche da locali e ristoranti che desiderano personalizzare il
loro servizio (in controtendenza forse).
Ecologia, risparmio, scambio: le parole chiave di eVolvér. Ed
è più facile di quel che si pensa: effettuano sgomberi e valutazioni, ritirano e vendono per vostro conto.
Qui, ogni oggetto è evocativo, unico, e porta con sé
una storia, che riparte da un punto di svolta, trasformandosi ed evolvendosi. Ed è lo stesso eVolvér a
trasformarsi ad ogni scambio.
Emme
‘
In via dell’Università, a Trieste, dietro alle Rive e accanto
alle ormai abbandonate sedi della Facoltà di Lettere e
Filosofia, si trova un negozio che apre una porta per una
dimensione senza tempo. Qui il tempo non si è fermato,
ma nel suo irriducibile andare si è trasformato, e il passato
diventa futuro. Il nome stesso dell’insegna sulla strada
evoca questo divenire: eVolvèr, dallo spagnolo ritornare, ma
assieme al prefisso e suona come evolvere: in questo luogo
senza tempo le cose tornano alla vita, evolvendosi proprio
grazie al loro ritornare.
Non si tratta di un semplice negozio dell’usato, né di un antiquario. È una rigatteria “vecchia maniera”, con tante piccole e grandi cose rigorosamente d’epoca. Un Vintage Store
devoto al recupero, al riuso e soprattutto al riciclo creativo.
Il tutto secondo il principio dello scambio, del non-spreco e
del risparmio. Risparmio non solo per chi anziché gettare
vecchi mobili od oggetti preferisce darli in conto vendita, ma
anche per chi può trovare qui oggetti di qualità ad un prezzo
conveniente.
Inoltrandosi in questo mercato del recupero e del riuso,
suddiviso su due piani, sembra di curiosare nella casa di
qualcuno. L’ambiente è molto familiare, ma non polveroso
come un negozio “svuota cantine”; qui ogni particolare è
curato, nell’estetica dell’arredamento e nella qualità. La
scelta di non buttare via quel che può essere utile a qualcun
altro può sembrare coraggiosa, rischiosa: ma anche ciò
che sembra inutile e privo di valore può essere interessante per qualcuno. Riutilizzare non è solo economico, ma è
soprattutto ecologico. Da questo scambio, di mano in mano
ma anche dall’intreccio tra passato e futuro, possono nascere soluzioni originali e creative. E la creatività è il sale
di eVolvér che affitta dei corner, spazi dedicati a chi non riesce
a sostenere i costi di un’impresa individuale. Perciò largo ad
OTTOBRE 2014
eVOLVÉR, un piccolo e curatissimo mercato del
recupero e del riuso nel cuore storico di Trieste
OTTOBRE 2014
KONRAD
‘
Cinema
TRIESTE SCIENCE+FICTION XIV
binson, storia di astro-zombie
ambientata sul Pianeta Rosso,
adattamento del racconto di
Dal 29 ottobre al 3 novembre a Trieste si terrà
fantascienza “The Animators”
il Festival internazionale della fantascienza
di Sydney J. Bounds; Extraterrestrial firmato dai The Vicious
La città di Trieste ritorna ad essere la caBrother (coppia di registi del pluripremiato horror
pitale della fantascienza. Il festival “Trieste
found-footage ESP – Fenomeni Paranormali), già
Science+Fiction”, edizione quattordicesima,
premiato al Tribeca Film Festival, thriller-horror a
organizzato da La Cappella Underground è desfondo fantascientifico, pieno zeppo di alieni spadicato all’esplorazione dei mondi del fantastico,
ventosi e letali; l’attesissimo Le streghe son tordei linguaggi sperimentali e delle nuove tecnonate (Las brujas de Zugarramurdi/Witching and
logie nelle produzioni di cinema, televisione,
Bitching) di Álex de la Iglesia, vincitore di 9 premi
arti visive e spettacolo. Il manifesto del FestiGoya (gli Oscar spagnoli), in uscita sugli schermi
val, anche questa volta, è un disegno originale
italiani a novembre; e Wish I Was Here, diretto e
realizzato dall’illustratore e fumettista triestino
interpretato da Zack Braff (star televisiva della seMario Alberti. La sede principale di Trieste
rie Scrubs), che mette al centro un giovane padre
Science+Fiction sarà la Sala Tripcovich, grazie
di famiglia attore disoccupato in crisi d’identità,
alla collaborazione del Comune di Trieste e
che nella fantasia sogna di essere un cavaliere
della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi.
dello spazio. Sarà ospite del Festival, il regista
L’adiacente Casa del Cinema, sede delle prinserbo Milan Todorovic (autore, regista e produtcipali associazioni di cultura cinematografica
tore di Zone of the Dead, primo zombie-movie
cittadine, sarà il quartier generale dell’orgamade in Serbia), che accompagnerà il suo horror
nizzazione, e con la collaborazione del Teatro
fantasy Nymph, interpretato da Franco Nero,
Miela ospiterà le sezioni collaterali del Festival.
Kristina Klebe, Natalie Burn e Dracan Micanovic.
Inoltre una selezione dei film premiati troverà
Tra i titoli più attesi, anche l’australiano These
spazio nella sala d’essai del Cinema Ariston, gestito da quest’anno
Final Hours di Zak Hilditch (presto in sala grazie alla Indie Pictures),
da La Cappella Underground. Come da tradizione, il cinema sarà al
presentato alla Quinzaine dell’ultimo Festival di Cannes, deciso a
centro del programma festivaliero, con anteprime nazionali e internaraccontare l’ultimo giorno sulla Terra, dodici ore prima di un evento
zionali delle migliori produzioni nel genere science fiction, fantasy e
catastrofico che concluderà la vita come noi la conosciamo. La seziohorror. La selezione ufficiale presenterà due concorsi internazionali.
ne Spazio Italia ospiterà cortometraggi, documentari e lungometraggi
Filmakers indipendenti da tutto il mondo si contenderanno il Predi genere fantastico di produzione nazionale. Tra i programmi speciali
mio Asteroide per il miglior lungometraggio di fantascienza. Sarà
in cartellone, un omaggio e tavola rotonda dedicate a Mario Bava
europea, invece, la competizione per il Premio Méliès d’Argento
nel centenario della nascita dell’indimenticato maestro del cinema di
al miglior film fantastico e al miglior cortometraggio, organizzata in
genere italiano. Interverranno, tra gli altri, Lamberto Bava, Roy Bava,
collaborazione con la European Fantastic Film Festivals Federation.
Lorenzo Codelli, Giuseppe Lippi, Carlos Aguilar. Immancabili, infine,
Tra i primi titoli annunciati nella selezione ufficiale: Open Windows
gli eventi speciali dedicati alla scienza e alla letteratura con gli Incondello spagnolo Nacho Vigalondo (già vincitore del premio Asteroide
tri di Futurologia, in collaborazione con le principali istituzioni scienticon Los Cronocrimenes), che sarà a Trieste per presentare questo
fiche del territorio. Tra i titoli in programma, gli imperdibili Terrore nello
tecno-thriller già ribattezzato“La finestra sul cortile dell’era digitale”, in- spazio e La maschera del demonio.
terpretato da Elijah Wood e Sasha Grey; Honeymoon, film di debutto
della regista americana Leigh Janiak, dramma di coppia che incrocia
Informazioni
elementi mystery, sci-fi e soprannaturali; Coherence dell’americano
La Cappella Underground
James Ward Byrkit (tra gli sceneggiatori di Rango), che spazia dalle
tel. 040 3220551
prospettive insolite della meccanica quantistica, alla fisica teorica fino
www.sciencefictionfestival.org
agli universi paralleli; The Last Days On Mars dell’irlandese Ruari Ro- Gianni Ursini
‘
‘
22
FESTIVAL DEL CINEMA LATINO AMERICANO
Dal 18 al 26 ottobre si svolgerà a Trieste l’edizione XXIX
Valuterei le cose, non per il loro valore, ma il loro significato
(Gabo-Gabriél García Marquez)
Torna dal 18 al 26 ottobre il Festival del Cinema Latino Americano
di Trieste, giunto ormai al traguardo della XXIX edizione. Promosso
dall’Apclai (Associazione per la Promozione della Cultura Latino
Americana in Italia) questo Festival si è consolidato nel tempo come
la più vasta rassegna europea di cinema e produzioni audiovisive latino americane, un prezioso sguardo sulla realtà di questo continente, capace di riunire produzioni da più di 10 paesi. Con determinazio-
ne e soprattutto con passione Rodrigo Diaz, il direttore del Festival
e presidente dell’APCLAI, ha portato avanti un grande progetto nonostante la realtà avversa con cui si confrontano puntualmente eventi
culturali considerati di nicchia. L’America Latina spesso è adombrata
da “L’America”, ovvero gli Stati Uniti. Ma c’è tutto un altro mondo,
letteralmente e per fortuna: senza velleità, semplice e complesso
nelle sue migliaia di sfaccettature tra idiomi, suoni, paesaggi e colori.
Un mondo vitale e travolgente.Trieste dovrebbe essere orgogliosa
di ospitare tale livello di cultura e tradizione. Quest’anno non poteva
mancare, all’interno del Festival, un omaggio a un grande artista e
‘
Teatri di confine
23
Eleonora Molea
‘
Per informazioni e programma
www.cinelatinotrieste.org
‘
intellettuale latino americano, Gabriél García Marquez, omaggio realizzato
con la presenza delle pellicole “El gallo de Oro” di Roberto Gavaldón, “El
año de la peste” di Felipe Cazals, “Presagio” di Luis Alcoriza, “Un señor
muy viejo con unas alas enormes” di Fernando Birri. L’inaugurazione, ad
ingresso libero, si terrà come nelle edizioni passate presso l’Aula Magna del
Centro Internazionale di Fisica Teorica dell’ONU il 18 ottobre alle ore 19.00.
In questa occasione verrà conferito il Premio Salvador Allende in memoriam
a Tomaso De Vergottini, straordinario diplomatico (originario di Parenzo,
Istria) a cui devono la vita centinaia di cileni, latinoamericani ed europei.
KONRAD
quentazione: ‘Ho iniziato ad occuparmi
di teatro all’Accademia Nico Pepe di
Udine, dove mi son diplomato e ho
Intervista esclusiva al regista autore
preso parte a un Sogno shakespeadi Zoran, il mio nipote scemo
riano poi rappresentato al Mittelfest.
Lì è nata la mia passione per gli attori:
amo gli attori perché è un lavoro “asciugante”, nel quale
Matteo Oleotto, regista goriziano, è il nuovo direttore artistico della Contrada,
ti metti totalmente in gioco. Ed è per questo che io non
accanto a Livia Amabilino. Oleotto, sino ad ora conosciuto soprattutto per il
voglio fare l’attore e preferisco fare il regista, al cinema
suo recente film Zoran, il mio nipote scemo, che ha avuto un grande succescome a teatro’.
so di pubblico e di critica, prenderà dunque le redini artistiche del Teatro BobEcco quale sarà il suo modo di agire da neo-codiretbio, anche se il suo lavoro inizierà ufficialmente a partire dal primo gennaio
tore: ‘Io diffido di chi sa tutto e cercherò di mantenere
2015 e potrà incidere solo sulla stagione del prossimo anno. Il cartellone per
una certa umiltà. So cosa vorrei fare e in che modo,
il 2014/2015, infatti, è stato già presentato e partirà il 17 ottobre con la comma alla fine il risultato è meno importante del procesmedia Sissi a Miramar, interpretata da Alessandro Fullin (anche autore del
so. Vorrei, ad esempio,
mescolare più realtà,
come la Nico Pepe, che
conosco bene, e il Teatro
Sloveno e poi provare
a raccontare storie con
gli attori della Contrada
(la squadra è ottima)
e dirigerli in una o due
produzioni’. I gusti teatrali
di Matteo Oleotto, che ha
dichiarato recentemente
di voler dare visionarietà
al teatro, fanno già capire
quale potrebbero essere
le sue intenzioni: ‘Mi
piace - spiega - il teatro
essenziale di narrazione,
Matteo Oleotto
come quello di Marco
Paolini o di Ascanio Celestini. Ma i tre registi che considero punti di riferimento
testo) e Ariella Reggio e diretta da Alessandro Marinuzzi, per poi continuare,
sono Castellucci della Societas Raffaello Sanzio, Pippo
in novembre, con Triestiner di Massimiliano Forza, con Ariella Reggio e VirgiDelbono e Peter Brook’. Per quanto riguarda Trieste,
lio Zernitz. La nuova stagione è stata dedicata a Francesco Macedonio.
poi, il regista goriziano la conosce già e non vede l’ora
Oleotto arriva al bar del Teatro Bobbio per l’intervista con il suo cane, di
di misurarsi col pubblico triestino. La curiosità è recipronome Mario(!) e con una carica immediata di simpatia e di entusiasmo. Mi
ca e, viste le premesse, si può dire sin d’ora che, per la
spiega subito che questa scelta deriva da una telefonata giunta a Roma,
Contrada, sarà una vera e propria svolta. Senza
poco tempo fa, da parte di Ariella Reggio: ‘La sua proposta di dirigere la
dimenticare, naturalmente, il cinema: un altro
Contrada - racconta - mi affascinava e lusingava, anche perché, pur frefilm è già in fase di scrittura.
quentando pochissimo Francesco Macedonio, per me lui è stato una piccola
luce. E inoltre lavorare con Ariella, dirigerla a teatro e imparare da lei è il
Stefano Crisafulli
coronamento di un sogno’. Il rapporto di Oleotto con il teatro è di lunga fre-
OTTOBRE 2014
MATTEO OLEOTTO ALLA CONTRADA
OTTOBRE 2014
Quattro itinerari in una regione
da scoprire con nuovi occhi
FAIMarathon: una passeggiata culturale alla scoperta
della bellezza delle nostre città
FAIMarathon, la manifestazione autunnale di punta del FAI (Fondo
Ambiente Italiano), si svolgerà in quattro siti diversi della nostra
regione: domenica 12 ottobre a Pordenone e Cividale, e il 19
ottobre, a Trieste e Monfalcone. Scopriamo nel dettaglio i temi di
ciascun itinerario.
A Pordenone si percorrerà “L’antico corso del Noncello”, alla scoperta delle sue numerose risorgive, della chiesetta di San Pietro e del
Castello di Torre (oggi Museo Archeologico del Friuli Occidentale).
A Cividale sarà possibile intraprendere un’interessante passeg-
quell’incontro di genti, idee, stimoli, lingue, usi e costumi che hanno
reso la città così peculiare.
Tra le tappe si segnala l’apertura domenicale eccezionale del Museo
della Comunità greco-Orientale “Costantino e Mafalda Pisani”
(resa possibile dai volontari del Touring Club e dalla Comunità
Greco-Orientale). Il museo, di recente apertura, raccoglie opere
provenienti da donazioni, lasciti ed acquisti effettuati nel corso della
plurisecolare storia della Comunità, e tra queste si segnala la straordinaria collezione di icone sacre che vanno dal XV al XX secolo e
giata archeologica “Alla ricerca delle antiche mura”. Queste opere
difensive (realizzate tra il XIII ed il XVII secolo, ed arricchitesi nel
tempo di un complesso sistema di cortine, torri, torrioni e fossati)
sono oggi inglobate nel tessuto urbano, pertanto difficilmente
percepibili.
La provincia di Gorizia propone “Il quartiere della grande fabbrica”,
ovvero una riflessione su Panzano, villaggio operaio risalente al 1908.
Una sosta è prevista presso l’Albergo Operai, attualmente in fase
avanzata di restauro e futuro Museo della Cantieristica (MU.CA).
A Trieste, infine, verranno visitati i luoghi legati alla fortuna commerciale di Trieste, proprio i commerci infatti hanno determinato
provengono da isole dell’Egeo e dello Ionio, da Creta, dalla Russia,
da zone balcaniche e medio-orientali, nonché dall’area veneta.
Non resta che cogliere l’opportunità che questa, o meglio queste
quattro occasioni, ci offrono per scoprire l’immenso patrimonio storico, artistico, e culturale del nostro Paese. Un patrimonio fin troppo
spesso sconosciuto proprio a coloro che vi abitano.
‘
Informazioni ed iscrizioni
www.fondoambiente.it/faimarathon
L’arte incontra la luce, a Trieste
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KONRAD
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Arte
Sabato 18 ottobre a partire dalle ore 18, si inaugura a Trieste la
mostra d’arte contemporanea ArteLuce, presso Nat_spaziocorti in
via Corti 2. Il progetto, ideato e coordinato da Teresa Vullo e curato da Elena
Cantori, è il risultato della condivisione di esperienze artistiche e culturali diverse, lette attraverso le opere di quattro artisti, italiani e croati: Maddalena Boero,
Lidia Bosevski, Sanja Saso e Marco Zanuso. ArteLuce si colloca all’interno
di CortIllumina Arteluce, evento collettivo che vedrà le realtà artistico-creative
di via Corti partecipare di un unico happening fatto di installazioni e
performance dal vivo curate da Actis.Per maggiori dettagli sulla manifestazione, che vedrà la collaborazione di plurime realtà cittadine
e non solo, si rimanda al nostro sito www.konradnews.org dove a
breve saranno disponibili.
Lidia Bosevski, Gnijezdo, 2007
Laura Paris
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24
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Melada (Molat in croato). I latini la chiamavano Insula
Melata, isola del miele. Ultima del gruppo settentrionale dell’arcipelago di Zara. Fino al 1797 appartenne alla Repubblica di Venezia,
per poi seguire le sorti dell’intera Dalmazia. Si estende su una superficie di 23 chilometri quadrati. 200 abitanti circa, tre paesi: Molat, Brgulje e Zapuntel. È una possibile e spesso casuale sosta per
i diportisti: uno dei tanti
paradise lost nel mare
incontaminato della Croazia; per niente turistica,
offre la tranquillità della
natura selvaggia, profumi
intensi di rosmarino, e
quel minimo di servizi per
rifornire la cambusa e
proseguire il proprio viaggio spensierati. La baia
di Jazi, in particolare, la
più profonda e importante
dell’isola, risulta ottima
per l’ancoraggio sicuro,
al riparo da Libeccio e
Scirocco, e in parte anche
dalla Bora.
Seguendo il sentiero che
sale verso il paese di Molat, si attraversa un’ampia
zona desolata. Fra l’erba rinsecchita e disobbediente, compaiono
qualche edificio abbandonato e strani reperti architettonici ordinati
e ripetitivi, di epoca ben successiva a quella romana. Si va quasi
a sbattere contro una salda costruzione cementizia, una torretta
con inquietanti inferriate. E una targa. Non serve conoscere il
croato per tradurre Talijanki fašisticki okupator. Koncentracijski
logor. 20000 interniraca. Memoria di sofferenza e morte. Disagio.
Vergogna. Silenzio.
Un po’ di storia, per capire di più. Seconda guerra mondiale, aprile
1941: il Regno di Yugoslavia fu occupato dalle potenze dell’Asse.
Quasi tutta la costa della Dalmazia settentrionale venne annessa al
Regno d’Italia, fascista. Iniziò la violenta italianizzazione dei territori
conquistati, secondo un modello già proposto altrove. Furono inviati, come amministratori, i segretari politici del Fascio, del Dopolavoro, dei Consorzi agrari e medici e poi maestri ed impiegati comunali. L’italiano fu imposto come lingua obbligatoria per funzionari e
insegnanti. Le insegne scritte in croato furono sostituite da quelle
in italiano. Proibiti i giornali, manifesti, vessilli in croato. Sciolte le
società culturali e sportive. Imposto il saluto romano. Ripristinati i
cognomi italiani, tradotti i nomi geografici, delle vie, delle piazze,
ecc. Prestiti e sovvenzioni furono destinati solo a coloro che erano
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L’inferno nel paradiso.
Crimini di guerra
disposti a snazionalizzarsi. Furono acquistati terreni da ridistribuire
agli ex combattenti italiani. E stabilite borse di studio per i Dalmati
che avessero voluto continuare gli studi in Italia. Ma soprattutto
vennero istituiti dei tribunali speciali e militari contro la resistenza.
Massicci furono i rastrellamenti e le operazioni repressive condotte
dall’esercito italiano di occupazione per stroncare qualsiasi tentativo di ribellione delle popolazioni. Fucilazioni, saccheggi, incendi di
case. Arresti e deportazioni nei vari campi di detenzione divennero
prassi comune.
Non si conosce il numero esatto degli internati nel campo di concentramento di Melada, secondo per dimensioni a quello di Arbe
(Rab) e seguito, fra i principali, dai campi di Mamula e Prevalka. Le
cifre variano da un minimo
di 10.000 a un massimo
di 30.000 internati. 1000
furono all’incirca i morti
per malnutrizione, malaria
e tubercolosi, torture e
fucilazioni. Anziani, donne e
bambini: familiari dei “ribelli”. La struttura occupava la
superficie di un chilometro
quadrato, delimitato da filo
spinato e da cinque torrette
fornite di mitragliatrici e
garitte per le sentinelle.
La capacità di accoglienza
era di 1200 persone, ma
le presenze superavano di
gran lunga questa cifra. Inizialmente disponeva solo di
tende, le persone dormivano per terra, sopra un sottile
strato di paglia; poi furono costruite dodici grandi baracche di legno
impiantate su fondamenta di cemento con capacità nominale di
100 posti ciascuna. Fu costruito un grande lavatoio, privo di acqua
corrente e posto in riva al mare. Cinque latrine. Il campo fu attivo
dal 30 giugno 1942 all’8 settembre 1943.
In territorio italiano i campi per croati e sloveni furono cinque:
Gonars e Visco nell’attuale Friuli Venezia Giulia; Monigo e Chiesanuova in Veneto e Renicci in Toscana. L’elenco dei lager fascisti
dovrebbe poi continuare e comprendere anche il Montenegro e
l’Albania, un elenco per queste zone ancora poco documentato.
Il fascismo mise in piedi un sistema di campi di concentramento
di cui in Italia pochi sanno. Italia paese senza memoria storica
quando si tratta di crimini commessi dal fascismo? Revisionismo
storico? È preferibile insistere nel ricordare i crimini compiuti dagli
altri? Gli orrori delle foibe svincolati dagli eventi che le precedettero? Forse il mito di italiani “brava gente” andrebbe rivisto. Ci sono crimini di guerra ancora irrisolti. Criminali
denunciati mai processati.
Ancora disagio e vergogna.
‘
MELADA
OTTOBRE 2014
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OTTOBRE 2014
KONRAD
REDAZIONALE A CURA DELL’INSERZIONISTA
‘
Fisioterapia ortopedica
LA DISTORSIONE DI CAVIGLIA,
COME PREVENIRE RECIDIVE
La caviglia è l’articolazione che più frequentemente va
incontro a traumi distorsivi, intendendo come distorsione un evento
traumatico che va a modificare temporaneamente l’articolazione ma
senza perdita di rapporto tra i due capi articolari che la costituiscono. Ciò comporta però una lesione parziale o totale delle strutture
legamentose che la proteggono.
La maggior parte dei pazienti recupera completamente, ma il 2030% potrà presentare episodi di instabilità cronica con recidive di
distorsione.
Solitamente il trauma distorsivo di caviglia avviene in inversione
ovvero con un movimento forzato che spinge il piede in estrema
supinazione (con la pianta del piede verso l’interno). A seconda
dell’entità della lesione potremmo avere l’interessamento di uno o più
legamenti.
La maggior parte delle distorsioni fortunatamente sono di 1° grado
e vi è solo uno stiramento del legamento (un allungamento senza
rottura macroscopica delle fibre), con tumefazione e dolorabilità. In
altri casi più seri il trauma può portare a una lesione parziale o totale
di uno o più legamenti causando quindi momentaneamente oltre a
dolore e gonfiore anche impotenza funzionale, ovvero l’impossibilità
a muovere l’articolazione e soprattutto a camminare e svolgere le
varie attività che richiedono di caricare sull’arto interessato, queste
sono distorsioni di 2° e 3° grado.
Il legamento statisticamente
più interessato è il legamento
deltoideo ed è costituito da tre
fasci che sono posizionati nella
regione esterna del piede fra
malleolo, calcagno e collo del
piede, questo spiega come mai
i pazienti che hanno avuto una
distorsione segnalano come
zona di massimo dolore la zona
attorno al malleolo il collo del
piede anteriormente e lateralmente.
Nella maggior parte dei casi il
trattamento che viene svolto dal
paziente è solo sintomatico (ovvero solo rivolto a ridurre dolore
e gonfiore), in caso di sintomatologia e impotenza funzionale
importanti solitamente la persona si rivolge al pronto soccorso per
effettuare delle radiografie ed accertarsi che non vi sia una frattura o
lesione ossea associata.
Per identificare l’entità dell’evento traumatico e la funzionalità bisognerà svolgere un esame della caviglia con alcuni test specifici per
valutarne la stabilità.
Nel caso di distorsioni lievi a volte è sufficiente svolgere terapie sinto-
matiche: ghiaccio, riposo nei
primi giorni, applicazioni di argilla o pomate antiinfiammatorie
talvolta può essere utile una
calza compressiva per favorire
la riduzione del gonfiore .
Nei casi in cui la tumefazione
e il dolore siano importanti
potranno essere associate delle
terapie per velocizzare il recupero ed il ritorno alle normali
attività – utili possono essere
l’ultrasuonoterapia, la tecar il linfodrenaggio e le mobilizzazioni a
seconda dell’entità della lesione.
Nel caso di distorsioni importanti (2°- 3° grado) è importante che in
una seconda fase vengano associare alle terapie sopra citate anche
una corretta riabilitazione motoria assistita.
Infatti in questi casi il paziente presenterà spesso: instabilità nel
cammino, zoppia, rigidità di caviglia, debolezza della gamba nonché
maggior probabilità di andare incontro a recidive di distorsione.
Per avere quindi un recupero ottimale e ridurre il rischio di instabilità
con recidive di distorsione, si realizzerà un programma specifico
in cui si vanno a correggere il cammino ricostruendo un adeguato schema del passo. Si andranno a rinforzare i
muscoli stabilizzatori di caviglia così da compensare
in parte l’instabilità dovuta ai legamenti danneggiati.
Vengono inoltre effettuate mobilizzazioni assistite
per recuperare la completa mobilità nonché manovre di allungamento per detendere il polpaccio che
spesso a causa della zoppia si presenta contratto
e poco elastico nel cammino. Nelle sedute finali del
percorso terapeutico saranno aggiunti esercizi per
il recupero della sensazione di sicurezza e della
sensibilità della caviglia (fisioterapia propriocettiva.)
Il programma di riabilitazione sarà composto sia
da sedute assistite, svolte con il fisioterapista
in una specifica palestra ortopedica, utilizzando
macchinari medicali per una ripresa in sicurezza,
sia da esercizi che il paziente dovrà svolgere in
autonomia, anche presso al proprio domicilio.
Di centrale importanza è quindi l’aspetto educativo
verso il paziente, gli sono spiegati quali esercizi e
attività fisiche effettuare e con quali tempistiche ritornare allo sport o
attività praticate, qualora ve ne sia bisogno si potrà anche discutere
l’acquisto di un tutore da utilizzare nelle prime fasi durante le
attività più intense in cui vi è maggior rischio di una recidiva.
Dott.Ft .Livio Rizzo
Dott. Ft. Marco Segina
‘
26
Un collettivo folk
Si respira quasi l’aria di un collettivo musicale. I Maxmaber,
per tutte le volte che hanno modificato la loro formazione
potrebbero far pensare a un magnete che, nel proprio tragitto,
percorra un labirinto e attragga o perda qualcosa, in questo
caso musicisti. Gli unici componenti rimasti della formazione
originale sono Alberto Guzzi e Max Jurcev; gli altri vengono,
rimangono, partono, ritornano… Insomma, un’energia artistica in
trasformazione. Per questo motivo non si può sapere quanti hanno
detto la loro nell’intervista: diciamo che a rispondermi è stato
Maxmaber.
e abbiamo moltissimi contatti, diciamo, alternativi (comunità,
amici, parenti, appassionati). Ci organizziamo quasi sempre via
telefono. È tutto autonomo, sia la produzione di dischi che i live.
Questo suonare molto, vi porta spesso fuori Italia.
Sì. Eravamo in molte parti: Svizzera, Parigi, Bruxelles, parecchio in
Germania.
E ovviamente nei Balcani.
È da un po’ che in verità non ci andiamo, con gran dolore di Alberto.
Ma abbiamo suonato a Mostar, in Bosnia, in Montenegro...
Chi sceglie i brani?
Diciamo che c’è un’operazione di ricerca che coinvolge tutti:
ognuno dei membri è come se avesse un
comparto: a Max piace il klezmer, propone
un brano di questo genere e, se piace a
tutti, si fa. Berto è quello un po’ più balkan,
e anche Fabio il bassista. Si portano,
si ascoltano e ogni tanto entrano a far
parte del repertorio. Ad esempio, Sardoni
in savor l’abbiamo sentita da un amico,
Giampaolo Rampini, ed è stata subito
proposta e messa dentro. E poi ci sono
alcuni brani autorali: qualcuno ha dei giri o
delle parole, si prova e alla fine il lavoro è
abbastanza collettivo.
Perché suonate la musica
tradizionale o, meglio, quella
popolare e perché, mi sembra,
mai italiana?
Beh, facciamo anche musica
popolare italiana, per esempio
nel penultimo album, Malinkovec
– in corte Fedrigovez [del
2011], c’è Bigoli riarrangiata
radicalmente. Ma anche per
la musica tradizionale estera
non siamo molto filologici.
Riarrangiamo perché in realtà
Bello e anche raro… Musicalmente,
la musica popolare vive proprio
come vi definireste?
di questo: un motivo ogni 30
Un gruppo folk.
km cambia un po’ il testo e la
La copertina di Spavomir dei Maxmaber disegnata da Jan Sedmak
musica. Per esempio, nell’ultimo
È un contenitore un po’ generico.
album [Spavomir, del 2014]
Sì... D’altro canto, quando la gente vuole
abbiamo fatto O’ppa cupa che comincia in bosniaco ma poi passa
restringere il campo con delle etichette, si finisce sempre nel balkan.
al napoletano, tanto che sembra proprio una canzone napoletana;
Con dei fastidi più o meno seri: ora il balkan viene etichettato con
e in effetti sono geograficamente dirimpettai.
quella specie di turbo-folk, di ottoni etc., con cui non abbiamo molto
da spartire.
Il richiamo della musica popolare è quasi universalistico…
Sì. Tra l’altro, viaggiando si viene in continuo contatto con un sacco
C’è qualcosa di nuovo in questo album?
di realtà diverse che si cerca di incorporare e riproporre in giro.
Innanzitutto la formazione, che è quasi radicalmente cambiata,
con modifiche che in verità sono accrescimenti, anche pronunciati:
Ma perché l’est?
qui si è accettato, diciamo, l’inquinamento rock. Tutto quello che
Questo è un marchio della Maxmaber già dalla sua fondazione. E
si sente attorno, si mette dentro, sempre mantenendo il proprio
comunque perché Trieste alla fine è un cancello fra le varie culture.
sound, ovvio. L’album ha il tiro [la resa] di un gruppo live: quello
Inoltre, mentre la cultura dell’ovest è raggiunta da qualsiasi media,
che uno sente è quello che uno vede… e c’è un suono un po’ più
quella dell’est no, e preferiamo dar voce a cose meno sentite ma più
compatto, un po’ più duro.
presenti, almeno qua.
Bene, siamo alla fine. Qualcosa d’altro?
Sì, appunto, Trieste alla fine è una città dell’est?
Vendo Panda rossa…
Sì, o se non altro è una città che confina con l’est. Comunque è
un crocevia, per cui di base sono tutte tradizioni che viaggiano da
Eh, eh, no, ok, allora una mia curiosità: qual è stato il posto più
queste parti, anche se magari non passano in tv o in radio, però nel
lontano che la Maxmaber ha raggiunto?
sottosuolo girano e sono presenti.
Credo la Danimarca.
‘
Trieste c’è in voi anche sotto forma di testo: per le persone che
a Trieste ancora non vi conoscono (e all’interno della nostra
redazione ce n’è almeno una), dimmi un po’ di voi…
La band si è formata nel 2003 e il nome deriva dalla contrazione
di Max Jurcev, Massimo Serli e Alberto Berto Guzzi. Si era
formata per musicare degli spettacoli teatrali ma poi si è
incominciato a suonare, cercando spesso la strada. Con il tempo,
dopo un bel po’ d’Europa, siamo arrivati a oggi, con collaborazioni
che mettono insieme una marea piuttosto eterogenea di persone
E l’Africa del nord?
No. Anche perché siamo vincolati a Jano, che è il nostro furgone:
dove lui non può andare, non si va. Senza lui sarebbe troppo difficile,
è un po’ la casa e soprattutto il cuore dei Maxmaber.
Chi volesse esplorare i Maxmaber può attendere qualche
data in città o curiosare sul loro sito, www.maxmaber.org.
Riccardo Redivo
OTTOBRE 2014
Maxmaber Orkestar
27
KONRAD
‘
Musica
28
APPUNTAMENTI DI OTTOBRE
KONRAD
OTTOBRE 2014
Trieste
1 mercoledì ingresso libero
La Donna e i suoi cicli
Organizzata dal Movimento Donne Trieste: La Donna e i suoi cicli, conferenza
con la dr. Cristina Mattioli, per esplorare
i cambiamenti fisici ed emotivi del ciclo
femminile, dalla prima mestruazione alla
menopausa, alle ore 18 alla Libreria Borsatti in via Ponchielli 3.
1 mercoledì
Musica per bambini
Proseguono le iscrizioni a Mamma e
bambino 0-3 a Propedeutica musicale e
coro 3-6 a Impariamo l’inglese con la musica 3-6 a Sviluppo del linguaggio con la
musica 2-3 a Giocomusica 3-7 a Chicks’
orchestra 4-6 a Children’s orchestra dai 6.
Ass. DoReMi... imparo via Lavatoio 5. Info
040 422694, 347 0842007, 328 2845428,
[email protected]
1 - 2 merc. e giov.
ingresso libero
Tai chi
Iniziano i corsi, vieni a provare per…
stare meglio. Dove? Palestra Bio&Fun
giovedì ore 18.45-19.45 - palestra PerForm mercoledì ore 19.30-20.30, giovedì
ore 13-14. Info 3479574723
www.taichitrieste.weebly.com
2 giovedì ingresso libero
Lo yoga e il metodo Ferriz-Ferrière
Presentazione dei corsi e dimostrazione
pratica gratuita, ore: 19.30-20.30 presso
il Centro Culturale di Yoga Jñanakanda
in via Mazzini 30, 3°p. Info 333 4236902.
4 sabato ingresso libero
Tuttinyoga flash mob “se pol”
Ci incontriamo nel giorno dedicato a San
Francesco alle ore 11.40 in Piazza Unità
d’Italia per Tuttinyoga Flash Mob - “se
pol” a Trieste, rivolto a tutti i praticanti
di yoga ed alle persone sinceramente
motivate a portare “unità” al di là di ogni
differenza. Portare i propri tappetini. Tutte
le info su evento FB www.facebook.com/
events/799575640094651. Info Cristina
338 3167909, Vanna 347 8461831.
4 sabato ingresso libero
Conferenza Mindfulness
Il dr. Giandomenico Bagatin psicologo e
psicoterapeuta presenterà: “Mindfulness”
un corso di dieci incontri in piccolo gruppo
di due ore ciascuno, dedicati ad apprendere
Su www.konradnews.org gli annunci di novembre entro il 20 ottobre
e sperimentare i metodi più efficaci per
allenare la mente a ridurre lo stress, chiarire
e raggiungere gli obiettivi, mantenere l’attenzione e la presenza e dedicarle a se stessi e
agli altri. Alle ore 18 alla Libreria Borsatti via
Ponchielli 3 a Trieste.
4 sabato ingresso libero
Parallelismi: yoga e neuroscienze
Joytinat Yoga Ayurveda presenta la
conferenza “Yoga e Neuroscienze “ con il
Dott. Landriscina, psicologo alle ore 16 alla
Libreria Ubik in Galleria Tergesteo. Info
040 3220384, www.joytinat-trieste.org,
[email protected]
6 lunedì ingresso libero
Art-caffè: surrealismo e Dadà
Frida Kahlo, Salvador Dalì, Man Ray.
Conferenza di Leonardo Calvo, Direttore
della Scuola d’arte UNINT, ore 17.30
presso la Libreria Borsatti in via Ponchielli 3. Info 333 4784293.
6 lunedì ingresso libero
Incontri di meditazione
Gli incontri di meditazione riprendono
dalle ore 19.45 alle 20.45 e si terranno
tutti i lunedì di ottobre. Il Centro Lifecare
in via Filzi 8, V p. offre la sua sede per la
pratica. Gli incontri sono gratuiti, aperti
sia agli esperti che ai neofiti, sicuramente
destinati a chi ritiene che meditare insieme sia un valore aggiunto della pratica.
Sono consigliati indumenti comodi e
larghi, la meditazione sarà svolta senza
scarpe. Info 040 761040.
6 lunedì ingresso libero
Cocreare la nuova terra-meditazione
Meditazione di Luce per la Terra e l’Umanità, in connessione con i regni-Deva
della natura, il cuore di Gaia, la Fratellanza di Luce interna e galattica; perché
ciò faciliti la Transizione in atto e il salto
quantico, come si svolge e cosa si crea
in questo spazio sacro e di guarigione; i
Messaggi di luce che seguono, sono un
prezioso aiuto alla situazione aggiornata
del passaggio di frequenza e di coscienza della Terra; aiuti te stesso, gli altri e il
mondo, alle ore 20.30 all’Assoc. Lam-Il
Sentiero in piazza Benco 4. Info 347
2154583, [email protected]
7 martedì ingresso libero
Gruppo di sostegno gratuito donne
Ti vuoi trasformare “Da Bruco a Farfalla”?
Movimento Donne Trieste propone un
gruppo di sostegno gratuito per donne per
gestire ansia e stress, per sviluppare autostima e autoefficacia. Il gruppo “Da bruco
a farfalla” è stato presentato dalla Gestalt
Counselor Cristina Mattioli alla conferenza
“Di madre in figlia- Meccanismi educativi
e sociali che trasmettono gli stereotipi di
genere, riproducendo modelli culturali e
ruoli sociali. Il valore dell’educazione nel
contrasto agli stereotipi”. Inizierà martedì
7 Ottobre dalle ore 17.30 alle ore 19 al
Centro LIFECARE in via Filzi 8, V p. Info
040 761040, Il gruppo avrà cadenza
quindicinale.
7-28 ogni martedì ingresso libero
Corso avanzato di cucina indiana
Corso di cucina indiana avanzato. Il corso sarà articolato in 6 incontri a cura di
Susheela Cignola. Inizio il 7 ottobre, dalle
18 presso la Comunità Elvetico-Valdese
piazzetta San Silvestro 1. Terminata la
fase pratica si condivideranno i piatti preparati insieme. Il ricavato sarà devoluto
ad un progetto di scolarizzazione in India. Info e iscrizioni 338 3102182 Marilù
ore 17-19, anche con sms.
9 giovedì
Scuola di Ruota di Medicina
Si tratta di un “percorso nella memoria”,
basato su insegnamenti degli Indiani nordamericani. Un sentiero teorico-pratico e
cerimoniale, per non dimenticare chi siamo
veramente, e ricordare che abbiamo scelto
questa Madre Terra per realizzare uno
specifico compito personale. Ma siccome
nulla va creduto, bensì sperimentato, il
corso vuole proporre antichi insegnamenti
di equilibrio, di pulizia personale e bellezza.
Da praticare. Introduzione con Paolo Zanier
sundancer e conduttore del corso alle ore
18 al New Age Center, in via Nordio 4.
Info [email protected].
10 venerdì ingresso libero
Suono ed essenza
Introduzione al suono degli armonici
come via di consapevolezza ed autocura.
conferenza con Michele Budai alle ore
20, presso Joytinat Yoga Ayurveda in via
F. Venezian 20. Info 040 3220384,
[email protected]
10 venerdì ingresso libero
Open day in via Marconi 14
Alle ore 18, in occasione del Ventennale
dell’Associazione “REIKI...la via del cuore”, vi offriamo la possibilità di entrare in
contatto con le nostre attività, conoscerle,
sperimentarle e dialogare personalmente
con i conduttori dei corsi. Le tecniche proposte sono: Reiki Usui, Karuna e Tibetano
Reiki, Rashna Reiki, Conosci te stesso,
Metamedicina Gayatri, Pittura e Disegno
Sensibile, Scienza Vedica, Le dieci leggi
spirituali dell’amore, Pittura ad olio, Danza
e musicoterapia, Tai Chi Chuan, Vivation,
Costellazioni Familiari e Psicodramma,
L’Artista Interiore, Pittura ad olio, Automassaggio, Difesa Personale femminile,
Massaggio con le pietre calde. Info 347
1671765, [email protected]
11 sabato ingresso libero
Arte e fumetto
Laboratorio gratuito per bambini e presentazione delle attività, ore 16-17.30
presso la Scuola d’Arte Sintesi della Fondazione ELIC in via Mazzini 30 V piano.
Info 333 4784293.
15 mercoledì
Corso di massaggio decontratturante
per sciogliere tensioni muscolari ed
articolari e per riequilibrare il sistema
nervoso. Dispensa e attestato finale. Liv.
base, 7 lezioni, ogni merc. 18.40-20.10.
Assoc. Shanti, via Carducci 12, TS. Info
040 3478445, Sabrina 334 1559187.
17 venerdì ingresso libero
La conoscenza dai mondi di luce
Come avviene l’acquisizione e la trasmissione di informazioni e messaggi
direttamente dai mondi di luce e lo
stato quantico interdimensionale tramite
le facoltà sottili e le funzioni del Dna
alla sua matrice originaria; Esempi di
modalità diverse come la fedeltà degli
Archivi akashici “la memoria del Tempo”,
le canalizzazioni, le memorie individuali e
collettive, la medianità, chiaroveggenza e
chiaroudienza, realtà distorte e fantasia,
riflessi di credenze ed egregore psichiche
collettive; I filtri dell’ego e della mente e la
funzione del Cuore; Requisiti di un canale
di luce, Responsabilità e divulgazione,
Saggezza e qualità d’informazione. Conferenza di Arleen Sidhe, ore 20.30 presso
assoc. Lam in piazza Benco 4. Info 347
2154583, [email protected]
17 venerdì ingresso libero
Rimedi naturali: 10 piante...
...di casa nostra da riscoprire. Incontro
con l’erborista diplomata Raffaela Ruju
di “Antichi Segreti”, alle ore 20.30 presso
l’Institute of Yogic Culture in via San
Francesco 34. Info 040 635718.
18 sabato ingresso libero
Educazione alimentare con il gioco
“Pappamundi”. Laboratorio gratuito
(bambini dai 6 ai 12 anni). Ore 16.30
-17.45 presso la Fondazione ELIC Scuole Libere di Ricerca Scientifica per
bambini, via Mazzini 30 V piano. Info
040 2602395, 333 4784293.
18 sabato
Colori che trasformano e guariscono
I colori sono presenze di luce ben precise,
ognuno con la sua sfumatura e vere e
proprie Identità energetiche rivelatrici dei
potenziali o disturbi; la funzione degli aspetti energetici sottili poco conosciuti, perché
influiscono notevolmente e come interagire
consapevolmente in modo semplice e immediato per il proprio benessere, armonia
e guarigione, in tutti gli aspetti della vita:
corpo, emozioni, psiche, ambiente, lavoro,
relazioni, oggetti, vestiti, cibo e tanto altro!
Seminario con Arleen Sidhe, dalle 14.30
alle 19.30, presso assoc. Lam in piazza
Benco 4. Info 347 2154583,
[email protected]
18-19 sabato e domenica
Louise Hay puoi guarire la tua vita
Seminario Intensivo a cura di Luisa Serra
Insegnante Certificata HYL per una trasformazione a livello Fisico Emotivo Mentale Spirituale, orario: 9.30 - 18 a Trieste.
Info 333 4577536, www.luisaserra.com,
[email protected]
19 domenica
Space clearing e eft
Nella vostra casa regna il caos? Barbara
Zetko vi spiegherà come eliminare definitivamente il disordine dalla vostra vita con
20 lunedì ingresso libero
Art-caffè: futurismo e cubismo
Cézanne, Duchamp, Picasso. Conferenza
di Leonardo Calvo, Direttore della Scuola
d’arte UNINT, ore 17.30 presso la Libreria
Borsatti in via Ponchielli 3. Info 333 4784293.
21-28 martedì
La palestra del respiro
Scoprire il fantastico guaritore di dolori
e tensioni, utilizzarlo come strumento di
benessere e vitalità nella vita quotidiana.
Dott.ssa Leonarda Majaron-Centro Jogan via Filzi 6. Prenota 347 6910549.
24 venerdì ingresso libero
L’ultima sfida di euclide
L’immortale Quinto Postulato di Euclide lancia una nuova sfida matematica e dà vita a
una nuova profonda geometria. Parleranno
A. Zampa e F. Rupeni alle ore 18 presso la
sede dell’ACTIS in via Corti 3/A.
24 venerdì ingresso libero
Arriva un piatto carico di...
...benessere! Come conciliare sano e
gustoso. Incontro con Giuliana Lomazzi
alle ore 20.30 presso l’Institute of Yogic
Culture in via San Francesco 34.
Info 040 635718.
25 sabato
La via della liberazione del Buddha
Seminario con Sauro Tronconi. Le parole
ancora fresche del Buddha sono un inno
alla liberazione dell’uomo attraverso l’evoluzione di ciò che siamo, comprendendo
quei processi egoico-identificativi che
attraverso l’illusione ci portano a ripetere
costantemente dolore e confusione nella
vita. La via del mezzo è la via della centratura e della consapevolezza, del ricordo di
sé e dell’amore. Info 380 7385996,
www.trieste.espande.it.
25 sabato ingresso libero
Parallelismi: Yoga e Aromaterapia
Joytinat Yoga Ayurveda presenta la
conferenza “Aromaterapia ed equilibrio
interiore” con il Dott.Veglia, medico e
psicoterapeuta, alle ore 16 alla Libreria
Ubik in Galleria Tergesteo. Info
040 3220384, www.joytinat-trieste.org,
[email protected]
25 sabato
Primi passi del Craniosacrale bio
Semplici esercizi per acquisire la capacità di portare sollievo e benessere a sé
stessi e alle persone che sono in relazione con noi. Aperto a tutti. Istruttore Leonarda Majaron ad Aurisina ore 9-13.30.
Info 347 6910549.
26 domenica
Dimagrire con il metodo Eft
Hai seguito mille diete, ma ogni volta hai
recuperato i chili persi? Barbara Žetko ti
spiegherà come eliminare definitivamente
le vere cause del tuo peso eccessivo.
Workshop dalle 10 alle 18, presso lo Studio
Viola di via Carducci 39. Info e iscrizioni
www.eft-trieste.it, [email protected]
26 domenica
Corso di Radiestesia
Corso di Radiestesia. Alle ore 9.30.
Numero posti limitato. Info 329 8072033
[email protected]
27 lunedì ingresso libero
Il portale d’incontro tra i mondi
Meditazione guidata e cerchio di guarigione per la Terra e i partecipanti, nelle
Energie di Luce di questi speciali giorni
del calendario sacro sciamanico europeo, portale d’unione tra i mondi sottili e
in accordo all’attuale ascensione planetaria; seguono i messaggi trasmessi riguardo a questo portale di luce e aggiornati
sulla Transizione, cambio dimensionale
e di coscienza per l’Umanità. Con Arleen
Sidhe, alle 20.30 presso Assoc. Lam, in
piazza Benco 4. Info e prenotazioni 347
2154583, [email protected]
Alcolisti anonimi
Alcolisti anonimi ti può aiutare: via Pendice Scoglietto 6 Tel. 040 577388; via dei
Mille 18 Tel. 334 3400231; via Lorenzetti
60 Tel. 366 3433400; via S. Anastasio
14/10 Tel. 334 3961763.
Seminario del ven. Lama Kalsang
Il Ven. Gunna Tulku Lama Kalsang
Rinpoche, terrà un seminario con insegnamento su Buddha Akshobya uno dei
5 Dhyani Buddha. È detto l’irremovibile e
allontana le difficoltà, la collera e gli ostacoli. Il seminario è organizzato dal Centro Buddhista Tibetano Sakya c/o Sala
ACTIS via Corti, 3/A Trieste nei giorni 11
e 12 ottobre. Orario: 9,30-11,30 e 15-17.
Info e iscrizioni 040 571048.
La fisica comunica con la medicina
AMeC organizza un convegno ECM su
“La Fisica comunica con Medicina, Arte e
Spiritualità”- Centro IntL di Fisica Teorica,
Trieste - 22 e 23 novembre 2014. Programma e iscrizioni su www.smileservice.it
Suonidiluce, cantoarmonico, nadayoga
L’uso del suono e della voce quale mezzo terapeutico, artistico e del benessere
psicofisico; rilevamento del proprio
Suono fondamentale, note e sinfonia
individuale; Risonanza corporea, cellulare e organi interni; Ri-accordatura del
Sè, i suoni dei chakra e dei corpi sottili;
Nada e MantraYoga; Effetti e uso consapevole delle scale e intervalli musicali;
Gestualità, Canto, voce e corpo; Il Canto
Armonico, toning e Overtones; canalizzazione suoni di luce, per l’anima, la Terra
e l’ambiente. Sedute terapeutiche, lezioni
individuali; corsi, terapie di gruppo, laboratori e seminari collettivi anche a richiesta; con Arleen Sidhe. Info 347 2154583,
[email protected]
Cure essene l’aura e forme pensiero
Le terapie essene e la lettura dell’Aura
sono una medicina di luce messe oggi al
Servizio per la Transizione nella Nuova
Energia, facilitando il passaggio quantico;
Un incontro con sè stessi, di guarigione e
armonia interiore, fisica e sottile, disturbi
del corpo e anima; il legame e origine
delle malattie e le Forme Pensiero, le
emozioni, come trasmutare in luce; le
modifiche del Dna in corso; il sistema dei
chakra e relativi organi, la circolazione
pranica e sottile dei nadi, l’uso del Suono,
gli oli essenziali, i campi aurici. Trattamenti individuali, incontri e conferenze e con
Arleen Sidhe, terapeuta essena certificata
alla scuola di formazione di Anne Givaudan. Info 347 2154583,
[email protected]
Canto e musica celtica
Corsi di Canto (stile, espressione e lingue
delle aree celtiche) e degli strumenti in
uso nella tradizione: feadog (flauto irlandese), bodhran (tamburo celtico), chitarra
per accompagnamento. E’ parte integrante anche la storia e le tradizioni, le origini,
elementi di filologia nelle lingue, il mito e
la spiritualità celtica, relativi agli strumenti
e ai canti, offrendoci oggi un repertorio
ricco di centinaia di brani tradizionali.
Lezioni individuali e di gruppo, anche a
richiesta di altre scuole e associazioni.
Con Arleen Sidhe. Info 347 2154583, [email protected]
Incontri per genitori-educatori
Tre incontri con l’obiettivo di rafforzare e
sostenere le competenze genitoriali fornendo conoscenze supplementari, a quelle
di base, dell’essere del bambino. Info 338
2433798 o www.officinadeitalenti.it
Lupus in Fabula
Ricominciano in ottobre, con scadenza
settimanale, gli incontri per genitori e
bambini da Lupus in Fabula in via Battisti
6. Prenotazioni Lupus in Fabula 040
2454307. Info Lorenza Gimona 328
9260470,
www.facebook.com/lupusgiocattoli
Incontri con legambiente
Puoi trovarci ogni mercoledì dalle 18 alle
20 nella sede di via Donizetti, 5/a (presso
il punto informativo dei soci di Trieste
della Banca Popolare Etica). Circolo Ver-
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Ronchi dei Legionari (GO) - Via Carducci 21 - Tel. 0481 475545
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366 3430369, 366 5239111, fax
040 9890553, info@legambientetrieste.
it - Segui le nostre iniziative su
www.legambientetrieste.it
Gorizia
14 martedì ingresso libero
Esercizi di bioenergetica
Presso l’Associazione Spazio di Via Marega 26 a Lucinico-Gorizia alle ore 20,30
inizio delle Classi d’esercizi bioenergetici
a cura di Claudia Marega diplomata
SIAB. Info 346 4717858
Associazione Spazio organizza:
- corsi di Yoga Hatha-Raja il lunedì dalle
ore 9 alle ore 10.30 ed il martedì dalle
17.30 alle 19. con inizio lunedì 6 ottobre;
- corsi di Ki Gong (Ginnastica Tradizionale
Cinese) il giovedì dalle 17.15 alle 18.15,
con inizio giovedì 9 ottobre, presso la Palestra Spazio in via Marega 28 Lucinico.
Info 0481 32990 Anna.
A.s.d. corpo libero organizza:
Corsi di Yoga Hatha-Raja il lunedì e mercoledì dalle ore 18 alle ore 19.30, il lunedì
dalle 20 alle 21.30 ed il giovedì mattina
dalle 9,30 alle 11, con inizio mercoledì
8 ottobre, a Ronchi dei Legionari nella
Palestra Corpo Libero di via Roma 15. Info
0481 777737, 0481 32990 Anna.
Canti sacri e popolari dal mondo
Canti della tradizione sacra e etnicapopolare delle culture del mondo,
ognuno valorizzato nella sua speciale
espressione artistica, nello stile, nella
pronuncia, nel significato, nel gesto...;
corsi individuali ad orari personalizzati,
di gruppo per coro, anche a richiesta di
altre scuole e associazioni e per l’infanzia. Con Arleen Sidhe. Info 347 2154583,
[email protected]
Udine
2-31 giovedì evenerdì ingresso libero
Profezia di Celestino 12 illuminazioni
Percorso di Evoluzione di Gruppo sulla
Base della Profezia di Celestino libro di
James Redfield. Organizza l’Ass Centro
Natura Insieme. A ottobre in via Bariglaria
24/14 Udine. Info 349 0519135.
3 venerdì ingresso libero
Migliorare se stessi...
Migliorare se stessi... migliorando le circostanze. Conferenza con il dott. Ignacio
Essenze,
fiori di Bach,
aura-soma, incensi,
cristalli,
fitocosmesi, miele,
alimenti biologici,
libri...
OTTOBRE 2014
il metodo EFT. Workshop dalle 10 alle 18,
presso lo Studio Viola di via Carducci 39.
Info e iscrizioni www.eft-trieste.it,
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Su www.konradnews.org gli annunci di novembre entro il 20 ottobre
KONRAD
APPUNTAMENTI DI OTTOBRE
APPUNTAMENTI DI OTTOBRE
Udine
OTTOBRE 2014
Malerba, coach alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41.
4 sabato ingresso libero
La Danza cosmica di Shiva e Shakti
Conferenza con Sujit Ravindran alle ore
20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41.
Info sujithravindran.com
KONRAD
8 mercoledì ingresso libero
Prova le costellazioni familiari
e rimarrai stupito di come questo metodo
riesca a far emergere le dinamiche inconsce che sono la causa del problemi di
vita e dell’insuccesso. Ore 20.30, via S.
Rocco 142. Info Giacomo Bo
www.ricerchedivita.it
10 venerdì ingresso libero
Ritornare in forma...
Ritornare in forma senza spendere una
fortuna. conferenza con Walter Pansini,
erborista e giornalista alle ore 20.30 alla
Bioteca in via Villa Glori 41.
15 mercoledì ingresso libero
L’intensivo di illuminazione
Conferenza con il dr. Giacomo Bo per
conoscere questo ritiro di meditazione
che partendo dalla domanda “Chi sono
Io?” conduce l’uomo a se stesso. Ore
20.30, via S. Rocco 142 www.ricerchedivita.it
17 venerdì ingresso libero
Ti presento Eft
Alle ore 20.30 presso la Libreria Perlanima Udine in via Pordenone 58. Descriverò la tecnica di auto-aiuto più conosciuta
al mondo. Parlerò della capacità di autoguarigione che ogni persona ha. Info
Franco 335 8445140, [email protected]
REDAZIONALE A CURA DELL’INSERZIONISTA
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17 venerdì ingresso libero
Risolvere le Cinque Ferite
Trasformare le Cinque Ferite in risorse.
Conferenza con la dott.ssa Maria Rosa
Fimmanò, ricercatrice e autrice del libro
“Risolvere le Cinque Ferite” alle ore
18.30, alla Libreria Perlanima in via Pordenone 58. Info 347 5714369.
17 venerdì ingresso libero
Risolvere le Cinque Ferite
Trasformare le Cinque Ferite in risorse.
Conferenza con la dott.ssa Maria Rosa
Fimmanò, ricercatrice e autrice del libro
“Risolvere le Cinque Ferite” alle ore
20.30, alla Bioteca in via Villa Glori 41.
Info 347 5714369.
22 mercoledì ingresso libero
Le costellazioni familiari
Dimostrazione pratica aperta a tutti per
conoscere questo straordinario metodo
che risolve i problemi della vita e ridona
pace e serenità. Ore 20.30, via S. Rocco
142 - Giacomo Bo - www.ricerchedivita.it
24 venerdì ingresso libero
La gestione dello stress:
La gestione dello stress: come sopravvivere felici in tempi di crisi. conferenza
con il dott. Luciano Rizzo medico e
nutrizionista e la dott.ssa Gabriella Lo
Surdo, gestalt counselor, alle ore 20.30
alla Bioteca in via Villa Glori 41.
25 sabato
Curarsi con la musica
Seminario di Nada e Mantra Yoga curato
dal Maestro Krishna Das, sabato 25 ottobre, dalle 15.30 alle 19 e Concerto dalle 21
in poi. Domenica 26 ottobre dalle 09.30 alle
13. Presso Sangha, Udine, viale Tricesimo
103. Necessaria la prenotazione. È possibile assistere anche al solo concerto. Info
340 2233994, [email protected],
www.sanghaudine.com, www.krishnadas.it
30 giovedì
Corso di mindfulness
MBSR (programma di 8 settimane per la
riduzione dello stress basato sulla consapevolezza). Come imparare a “stare”
mentre il mondo ci crolla addosso. Info
psicoterapeuta Luciana Vida 347 8120280.
31 venerdì ingresso libero
Qero’s il popolo delle nuvole”
La tradizione andina dei qero’s il popolo
delle nuvole. Conferenza con Antonio
Nucci, ricercatore del sciamanismo, alle
ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41.
31-2 da venerdì a domenica
L’intensivo di illuminazione
Sulle montagne della Carnia uno straordinario ritiro di meditazione alla ricerca di se
stessi. Tre intensi giorni per ritrovare quella
dimensione interiore che è il centro dell’essere e che dona grande pace e serenità.
Info Giacomo Bo - www.ricerchedivita.it
per un percorso personale e formativo.
Info e prenotazioni 347 4320755 Silvia
Miclavez, www.alcicostellazioni.it
18-19 sabato e domenica
Pensare col corpo con Jader Tolja
Corso di anatomia esperienziale sugli
organi interni per imparare ad ascoltare il
proprio corpo. Seminario di due giorni a
Volcji Grad (Komen), Slovenia.
Info www.bodythinking.com,
[email protected].
Escursioni
19 domenica Yoga e natura
Escursione in Slovenia con semplici pratiche yoga e osservazioni sull’ambiente a
cura di Franco Salvi dell’Institute of Yogic
Culture. Info e adesioni (per l’organizzazione!) tel. 040 635718.
Fuori regione
16-19 da giovedì a domenica
4 giorni Costellazioni Familiari
seminario con la dott.ssa med. Ilse
Kutschera ad Ankaran (20 km da Trieste)
www.facebook.com/konradnews
Ayurveda e come diventare co-protagonisti
“liberare” il nucleo interiore, dove giace il segreto della vita
Il mondo d’oggi è caratterizzato da un esasperato
e il potere dell’autoguarigione. Nella visione spirituale ogni
consumismo, che non solo induce ad un uso
diversità è come… un sogno: una rappresentazione diverindiscriminato di sostanze di sintesi con il conseguente
sa di un’unica verità, proveniente da una sola sorgente.
e inarrestabile inquinamento ambientale, ma provoca
“Tutto in Uno, Uno in Tutto”: da questo Principio o formula
stress e squilibrio nei nostri processi vitali, che si riflettono
universale è nata la conoscenza della vita, la quale ha
inevitabilmente sul nostro stato psichico.
portato a comprendere che, pur essendo una
Il malessere e la sofferenza diffusa che ci
Joytinat Yoga Ayurveda Trieste sola cosa, ogni individuo ha la propria
circonda ne sono la prova: suonano come un
personalità. Da qui “sgorga” una scala evolutiva:
campanello d’allarme che dovrebbe aiutare
dalla personalità ha origine il carattere, da cui deriva il comportamento;
a chiederci dove stiamo andando e a desiderare di ritrovare il senso
con il tempo, il comportamento diventa abitudine. Le abitudini dominadella vita ed il benessere profondo, vivendo in modo più naturale.
Approdare alla scienza della vita o Ayurveda è un grande dono: Ayurno l’essere umano, rendendolo schiavo di se stesso.
Per cominciare a diventare co-protagonisti e avvicinarci il più possibile
VITA Veda-CONOSCENZA.
alla nostra vera natura, si può iniziare a cambiare abitudini dannose;
Basata su principi universali che studiano l’uomo in quanto totalità
organizzata e non come semplice somma di parti, ci aiuta a scoprire la questo cambiamento, a poco a poco, modifica il nostro
comportamento, il quale, a sua volta, influenzerà carattere e personalità.
nostra natura e il nostro ambiente. Fornisce la conoscenza adatta su
Questa visione, o silenzio interiore, o Yoga, è indispensabile per l’inizio
come vivere in modo naturale e come usare le disponibilità energedi un processo di trasformazione.
tiche per ritrovare il piacere del vivere sano, a contatto con la buona
…. continua
qualità di beni naturali e spirituali.
Per iniziare, cerchiamo di sviluppare una visione globale dell’uomo:
Maria Teresa Bertaccini
spirituale-filosofica e scientifica, ricordando che l’obiettivo principale è
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apre il 30 ottobre
presso ristorante da Ciro
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CPlus è un prodotto a base di vitamina C ottenuta
da un processo di fermentazione naturale da mais
no ogm e bioflavonoidi da agrumi, sostanze che
aiutano questa vitamina a essere più attiva.
La vitamina C presente in CPlus è nella forma
“ascorbato di magnesio” con aggiunta di Rosa
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più tollerata nei casi di alterazioni nel tratto
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naturali dell’organismo e forniscono aiuto alle
normali funzioni delle prime vie respiratorie (naso,
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