Rassegna Stampa di martedì 9 dicembre 2014

Rassegna Stampa di
martedì 9 dicembre 2014
SNALS / CONFSAL
Tesate on line
Italia Oggi
Corriere di Rieti e
della Sabina
Il Messaggero - Ed.
Rieti
La Nazione - Ed.
Grosseto
l'Eco di Bergamo
Italia Oggi
Ilgiornale.it
ARTICOLI PRESI DAL WEB
PRESIDI SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO I TAGLI RETROATTIVI PRONTI
RICORSI AL GIUDICE E MOBILITAZIONI A G
09/12/2014 SLITTA A LUGLIO LA SENTENZA PER I PRECARI NELLA SCUOLA
09/12/2014
09/12/2014
09/12/2014
PRECARI E ATA IN TRIBUNALE PER CHIEDERE L'ASSUNZIONE
09/12/2014
LA CITTA' PIANGE AFFLICO DONDOLINI
PRECARI: DUBBI SUL DIRITTO A INDENNIZZO E RUOLO PER TUTTI
FISMIC: SCIOPERO INUTILE
08/12/2014 "COSI' FAN TUTTI (O QUASI). ORA SERVE TRASPARENZA, SI MUOVA IL
PARLAMENTO"
Gazzetta di Modena 06/12/2014 SUCCESSO CONFSAL ALLE ELEZIONI PER LA RSU IN EMILCERAMICA
Nuova
08/12/2014 Int. a P.Nigi: "COSI' FAN TUTTI (O QUASI) ORA SERVE TRASPARENZA SI
il Giornale
MUOVA IL PARLAMENTO"
09/12/2014
09/12/2014
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
il Sole 24 Ore
Corriere della Sera
Corriere della Sera
la Repubblica
la Stampa
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
il Messaggero
Avvenire
il Gazzettino
PIANO JUNCKER, L'ITALIA PUNTA SULL'EDILIZIA SCOLASTICA
INTERVENTI E REPLICHE - SCUOLE: L'(IN)CULTURA DELLE OCCUPAZIONI
06/12/2014 PRESEPE ABOLITO ALLE ELEMENTARI LA LEGA NE PORTA UNO
07/12/2014 BLITZ PER IL PRESEPE DI SALVINI. LA SINISTRA: ISTIGA ALL'ODIO
07/12/2014 PROFESSORI PRECARI PRIMO RISARCIMENTO DOPO LA SENTENZA UE
09/12/2014 LE OCCUPAZIONI SCOLASTICHE, PER FARAONE, SERVONO A
SELEZIONARE LA CLASSE DIRIGENTE. E INFATTI SI VED
09/12/2014 ABILITAZIONI SPAGNOLE, GIRO DI VITE
09/12/2014 SI' ALLE OCCUPAZIONI, NO ALLE BOCCIATURE LE SCORCIATOIE CHE
FANNO MALE AI RAGAZZI
09/12/2014 PENSIONI, PRONTI IN 30MILA
09/12/2014 L'ITALIA FUORI DAI TEST OCSE-PISA
09/12/2014 MA IL COMITATO DI VALUTAZIONE DEI DOCENTI RESTA O SARA'
SOSTITUITO?
09/12/2014 ASSUNZIONI, I DUBBI DEL SENATO SULLA RICOSTRUZIONE DI CARRIERA
09/12/2014 CORTE UE, PROF DI RELIGIONE IN POLE
09/12/2014 ALTERNANZA PROMOSSA CON RISERVA
09/12/2014 LAVORARE PER UN GIORNO CON UNIONCAMERE
09/12/2014 SCUOLA DELL'INFANZIA OBBLIGATORIA, NO AD ANTICIPI E SENZIONI NIDO
09/12/2014 PERMESSI PERSONALI POSSIBILI ANCHE DOPO I PRIMI TRE
08/12/2014 DUE ITALIANI CANDIDATI AL NOBEL DEI PROF
09/12/2014 L'ITALIA INVESTE TROPPO POCO: E' IN CODA TRA I PAESI EUROPEI
09/12/2014 REGISTRO ELETTRONICO MA INTERNET NON VA
09/12/2014
09/12/2014
la Gazzetta del
Mezzogiorno
la Gazzetta del
Mezzogiorno
il Mattino
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
la Repubblica
la Stampa
Il Secolo XIX
"TUTTE LE SCUOLE RICHIEDONO LAVORI" APPELLO DEI GRILLINI A PALAZZO
DI CITTA'
07/12/2014 MAI PIU' SCUOLE "SGARRUPATE" ARRIVANO I FONDI DELL'8 PER MILLE
09/12/2014
TAR E MINISTERO BOCCIANO IL COMUNE CAMBIATO IL BANDO PER LE
MAESTRE PRECARIE
09/12/2014 L'UNIVERSITA' DELLA CALABRIA FUCINA DI START UP E SPIN OFF
09/12/2014 PUGLIA, ALLEANZA TRA RICERCA E DISTRETTO DELL'AEROSPAZIO
09/12/2014 L'EUROPA SALVATA DAI RAGAZZI DI ERASMUS
08/12/2014 OCCUPAZIONE, L'IMPORTANZA DELL'UNIVERSITA'
09/12/2014 PRIMARIE, CANDIDATI ALL'ESAME-STUDENTI: CONFRONTO A TRE
ALL'UNIVERSITA'
06/12/2014
Economia, Lavoro, Previdenza
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
Corriere della Sera
Corriere della Sera
Corriere della Sera
Corriere della Sera
la Repubblica
la Stampa
la Stampa
la Stampa
Italia Oggi
Italia Oggi
il Messaggero
il Messaggero
il Messaggero
il Messaggero
Il Secolo XIX
Corriere della Sera
la Stampa
DISCIPLINARI, COSI' CAMBIA LA REINTEGRA
PENSIONI ALTE, TORNA LA PENALITA'
09/12/2014 PREPENSIONAMENTI ESTESI A REGIONI E PARTECIPATE
09/12/2014 I BANCARI CHIUDONO LE RELAZIONI
09/12/2014 A TUTTOLAVORO ESPERTI A CONFRONTO SUL JOBS ACT
08/12/2014 IN ITALIA IL 7% HA TROVATO LAVORO SUI NETWORK
09/12/2014 DONNE E LAVORO, LAGARDE (FMI) OGGI AL "CORRIERE"
09/12/2014 Int. a M.Lupi: "IL GARANTE FA POLITICA E SBAGLIA DOVEVA AGIRE SULLO
SCIOPERO"
07/12/2014 PENSIONI
07/12/2014 STATALI, BUSTE PAGA PIU' LEGGERE PERSI QUASI 600 EUR IN 4 ANNI
09/12/2014 OLTRE 6MILA EURO A CHI ASSUME E LICENZIA DOPO UN SOLO ANNO
JOBS ACT A RISCHIO BOOMERANG
08/12/2014 PER LE PENSIONI UN SISTEMA PIU' TRASPARENTE
08/12/2014 IL PART-TIME ERA UN'OPPORTUNITA' CON LA CRISI DIVENTA UNA
CONDANNA
06/12/2014 PENSIONI, SI CAMBIA: VIA AI LIMITI D'ETA' CON 41 ANNI DI CONTRIBUTI
09/12/2014 STABILITA', ALLARME SUGLI SGRAVI
06/12/2014 PIU' INCENTIVI ALL'ORARIO FLESSIBILE
09/12/2014 IL GOVERNO ESCLUDE LA MANOVRA PUNTA SU PIL E RIENTRO CAPITALI
07/12/2014 INPS, SCATTA LA CORSA ALLA DIREZIONE
07/12/2014 STIPENDI DEGLI STATALI, PERSI 600 ERO IN 3 ANNI
06/12/2014 PENSIONI, SALE LA SPESA PRESSIONE FISCALE RECORD
08/12/2014 JOBS ACT IN ARRIVO I PRIMI DECRETI
09/12/2014 LA TENTAZIONE DI RENZI, SFONDARE IL TETTO DEL 3%
09/12/2014 L'UE: NEL 2015 SERVONO SEI MILIARDI IN PIU'
09/12/2014
09/12/2014
Lun, 08/12/2014 - 12:30
"Così fan tutti (o quasi). Ora serve trasparenza, si muova il
Parlamento"
Marco Paolo Nigi, segretario generale della Confsal
Ci avete provato già due anni fa a smascherare i furbetti del sindacato. Marco Paolo Nigi, segretario
generale della Confsal, non è cambiato nulla?
«La ratio della nostra ricerca era far percepire quanto fosse grave la mancata trasparenza sul numero
degli iscritti nel settore privato. Era ed è resa possibile dalle dichiarazioni senza riscontro
fondato sulla certezza del numero delle deleghe fatte annualmente da ogni sindacato al
ministero del Lavoro e consentiva azzardi numerici che sostenevano e giustificavano gli
azzardi mediatici di qualche particolare sigla confederale».
Denuncia caduta nel vuoto?
«Non facemmo che dire il re è nudo in quanto, da confederazione autonoma sganciata dalla
politica, trovavamo non solo sospetto ma anche pericoloso che sigle "baciate" dal favore partiticopolitico potessero motivare così il loro diritto di sedersi ai tavoli di concertazione».
Ma così fan tutti, o no?
«Qualche anno fa feci una sorta di autodenuncia. Dicevo che la cifra da noi dichiarata al ministero
era maggiore per necessità, poiché altre confederazioni meno consistenti di noi dichiaravano così
tanto da rendere impossibile la nostra verità. Ora si faccia chiarezza e si vedrà che la Confsal è la
vera quarta confederazione sindacale».
Chi bluffa allora?
«Non credo che le grandi confederazioni abbiano bluffato sul numero dei loro iscritti, non ne hanno
bisogno. E poi - a parte il caso palese dell'Ugl - un range di qualche punto percentuale va concesso,
proprio per la vita mobile del sindacato nel corso della quale può accadere che ci siano alcuni
slittamenti di consensi e di tessere».
Si può «cambiare verso» al sistema?
«Il governo proponga e il Parlamento vari finalmente una legge sulla rappresentanza e
rappresentatività sindacali. Non basta un semplice accordo facilmente eludibile. Serve un sistema
che consenta di calcolare i reali numeri sindacato per sindacato, confederazione per
confederazione».
Intanto i sindacati restano nel mirino.
«Verità dei numeri, chiarezza della rappresentatività, nuova dignità della rappresentanza: di questo
il sindacato ha bisogno. È e deve essere in proporzione al mandato dei suoi iscritti e nessuno,
neanche un premier, può negare il dovere e il diritto di rappresentanza».
Lunedì 8 Dicembre 2014
Lo Snals parte attiva per la scuola nel Savonese
Lo sportello aperto per le feste
Albenga. Dopo l'annunciata riapertura ( fino a tutto il 2015) della pensione per la quota femminile (
57 anni di età e 35 di contributi) lo SNALS di Albenga ricorda alle interessate che l'ufficio di piazza
Matteotti è aperto nei giorni di lunedì, mercoledì e giovedì dalle 15 alle 17.
Intanto altri docenti e personale non docente che stanno per maturare i requisiti previsti, potranno
presentare la domanda per il pensionamento: questa presentazione è fissata improrogabilmente al
15/01/2015. Gli interessati possono rivolgersi, a partire dal giorno 10 dicembre, alle sedi di Savona
(piazza dei Consoli 1/1) e Albenga dello SNALS.
Inoltre il sindacato savonese, guidato da Enzo Sabatini, raccoglie anche i ricorsi per docenti e non
docenti di Quota 96 , mentre continua la raccolta dei ricorsi per la stabilizzazione precari della
scuola. Dopo lo sciopero del primo dicembre ( al quale hanno aderito CISL e SNALS) continua
l'impegno sindacale per far valere i diritti di tutto il personale del Comparto Scuola (docenti e
ATA), dell’area V della dirigenza scolastica, dell’AFAM, della Ricerca.
Gli obiettivi della rivendicazione riguardano in particolare il rinnovo del contratto di lavoro, fermo
da anni, il mantenimento degli scatti di anzianità previsti dai vigenti contratti collettivi nazionali e la
rinuncia a ogni modifica per via legislativa su tematiche contrattuali. Mentre CISL e SNALS hanno
indetto lo sciopero nella giornata dell' 1dicembre la UIL e la CGIL inviteranno invece i lavoratori
della scuola a fermarsi venerdì12 dicembre in concomitanza con lo sciopero del pubblico impiego.
La ricaduta, a livello locale e savonese, della sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha
condannato l'Italia per l'abuso dei contratti a termine, ritenendo la normativa Italiana relativa al
lavoro a tempo determinato a scuola contraria al diritto dell'Unione è importante. “I docenti
interessati – dice lo stesso Sabatini - sono invitati a rivolgersi alle nostre due sedi di Savona e
Albenga per aderire ai ricorsi e conoscere le iniziative che il sindacato sta mettendo in atto per far
valere i diritti dei docenti precari. Secondo la sentenza la normativa italiana, non prevedendo criteri
obiettivi e trasparenti per verificare se il rinnovo risponda davvero a reali esigenze, infatti non
rispetta l'accordo quadro. Insomma docenti e non docenti precari della scuola, sia iscritti che non
iscritti possono perciò presentare un ricorso dinanzi al tribunale di Savona, sezione del Lavoro, per
richiede la stabilizzazione.
economiche spettanti e ancora non erogate. In base alle dichiarazioni dei sindacati, Il Miur avrebbe
chiesto agli USR di sospendere l'inoltro al Mef dei pagamenti in forma cartacea a riguardo
dell'emolumento una tantum previsto nel CCNL 07 agosto 2014. Al momento si è in attesa di
chiarimenti da parte del Ministero in materia della regolare applicazione dell'accordo sottoscritto un
paio di mesi fa. Inadempienti le amministrazioni nella regolare corresponsione delle somme
spettanti al personale Ata avente diritto. I sindacati ribadiscono che sia onere del Ministero
sollecitare le amministrazioni al pagamento delle posizioni economiche.
Ata, riconoscimento emolumento una-tantum
Nonostante l'accordo sottoscritto in data 07/08/2014 CCNL, l'emolumento una-tantum spettante al
personale Ata per il periodo 01/09/2013 - 31/08/2014 stenta a essere riconosciuto e tanto meno
erogato. Si attendono chiarimenti dal Mef nella corretta applicazione dell'erogazione delle posizioni
economiche Ata, come da accordo. Il fatto che il Ministero abbia richiesto agli Uffici scolastici
regionali di sospendere l'inoltro al Mef dei pagamenti dell'emolumenti a carattere stipendiali fa
riflettere, motivo per cui i sindacati OO.SS Cisl, Gilda, SNALS e UIL, CGIL hanno deciso di
scrivere una lettera al Miur cn la richiesta di chiarimenti in relazione alla vicenda e le motivazioni
del mancato pagamento delle posizioni economiche Ata. Al momento sarebbero circa 5mila (il
numero esatto dovrebbe essere 5191) le posizioni economiche del peronale Ata da sbloccare, e che
devono essere liquidate in base all'accordo sottoscritto con l'Aran.
Il CCNL del 31 agosto 2014 dispone che le amministrazioni interessate predispongano il pagamento
dell'emolumento una-tantum come concordato a tutto il personale Ata beneficiario, ovveri che si
trovi nelle condizioni indicate nell'art. 2 dell'accordo, indipendentemente dalla trasmissione al
tramite il flusso telematico Mef dei nominativi del personale Ata avente diritto. Si tratta di un
adempimento rispetto al quale il CCNL, come da accordo, non ha disposto nessun vincolo. Pertanto,
in base alle dichiarazioni della lettera dei sindacati, è compito del Ministero, invitare le
amministrazioni di competenza al pagamento degli emolumenti al personale Ata che si ritrovi
beneficiario della posizione economica in oggetto. Si attendono dunque risposte dal Miur e dal Mef,
coinvolti nell'erogazione delle somme spettanti, fatto giudicato grave e inaccettabile dai sindacati
che sollecitato già da alcuni giorni una risposta dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Quotidiano
Data
09-12-2014
Pagina
34
Foglio
1
Presidi sul piede di guerra contro i tagli retroattivi
Pronti ricorsi al giudice e mobilitazioni a gogò
DI GIORGIO CANDELORO
oderata soddisfazione per essere stati ascoltati
e per la promessa che le
loro richieste verranno
quanto meno valutate - mescolata
ad una buona dose di diffidenza e al timore di aver
ottenuto un risultato soltanto interlocutorio. Sembra questo il sentimento
dei dirigenti scolastici in
agitazione dopo l'incontro
del 4 dicembre col sottosegretario Faraone, seguito
alla la manifestazione di
protesta sotto la sede del
Miur. Un'iniziativa che ha
visto scendere in piazza
moltissimi presidi, chiamati alla protesta da una
mobilitazione unitaria di
tutte le sigle sindacali della dirigenza, con in testa Anp, ~ e
Cgil, Cisl e UiI. Un nuovo incontro
ci sarà domani.
I dirigenti arrabbiati che
hanno invaso in diverse centinaia la scalinata del palazzo del
ministero rispondevano solo in
parte alla tradizionale immagine
del preside (o della preside) attempato e dai capelli grigi: tra i manifestanti giunti da tutta Italia erano tanti anche i giovani vincitori
dell'ultimo concorso; quarantenni o
poco più giunti alla dirigenza dopo
procedure concorsuali complesse
e martoriate da ricorsi e ritardi
burocratici durati anni. In pre-
M
valenza una protesta motivata da
ragioni economiche, determinate
dalla mancata erogazione di una
parte di retribuzione, il Fondo Unico Nazionale (in pratica il salario
accessorio dei presidi), atteso da
due anni e tagliato pesantemente
dal Miur su indicazione del Mef
per un importo di poco meno di 50
milioni di euro. Come se non bastasse i tagli sono stati estesi anche al passato, applicandoli pure
al fondo 2012-13 e 2013-14, con il
risultato che molti dirigenti si sono
visti recapitare una richiesta di restituzione di somme già percepite
per un ammontare oscillante tra i
5000 e i 10000 euro.
Una beffa dolorosa, originata
da un errore dell'amministrazione, come sottolinea Giorgio
Rembado, presidente dell'ANP: «Si
tratta di somme che non sono
a carico dell'erario ma derivano da accantonamenti della
categoria. Non vengono assegnate perché il Mef e l'Ufficio
centrale del bilancio hanno
un'interpretazione diversa di
una norma». Sul tappeto anche la questione del mancato
rinnovo contrattuale, bloccato
come tutti quelli del pubblico
impiego, e fermo ormai da sei
anni. In campo anche la vecchia questione della perequazione retributiva con gli altri
dirigenti della pubblica amministrazione -ma da questo orecchio
sembra proprio che il governo non
voglia sentire- resa peraltro impossibile proprio dal mancato rinnovo
del contratto.
Forse anche per questo sulle
scale del Ministero campeggiava
giovedì scorso uno striscione con l~
slogan «Invisibili per il Governo»: l
dirigenti scolastici italiani, insomma si sentono demotivati e poco
rispettati, vittime di una doppia
ingiustizia: il fatto di guadagnare
molto meno della restante dirigenza pubblica, e l'aggravio continuo
di responsabilità e carichi di lavoro
a fronte, addirittura, della riduzione stipendiale determinata dal taglio del Fondo.
Durante l'incontro, comunque,
Faraone sembra aver rassicurato
i rappresentanti della dirigenza,
riconoscendo la legittimità delle
loro richieste e assumendo l'impegno di affrontare le questioni poste attraverso un confronto con il
Mef all'indomani dell'approvazione
definitiva della legge di stabilità.
Il sottosegretario ha anche riconosciuto che l'insieme delle richieste
dei dirigenti richiederanno interventi legislativi e, nota dolente, la
difficile individua zio ne di risorse
aggiuntive.
Per ora è stato fissato un nuovo incontro per il lO dicembre al
ministero per iniziare l'indispensabile lavoro tecnico preparatorio
ad ogni futura soluzione politica
della questione. I dirigenti però, si
fidano fino a un certo punto: pur
considerando l'incontro un primo
passo positivo, temono lungaggini
e meli ne, soprattutto da parte dell
Mef. E intanto affilano le armi non
escludendo, se necessario, il ricorso
ad azioni giudiziarie.
Codice abbonamento:
068391
~Riproduzioneriseroata _____
Ritaglio
SNALS
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 3
Quotidiano
CORRIER
Data
IEri
Pagina
Foglio
09-12-2014
7
1 /2
Personale scolastico
Lasentenza
.
.
SUl precan
slitta a luglio
.. RIETI
Il giudice del Lavoro di
Rieti ha rinviato d'ufficio al prossimo 2 luglio
2015 la sentenza che riguarda ben centoundici tra docenti e personale Ata che nel 201 1 avevano avanzato ricorso
per la stabw2azione
del posto di lavoro, il risarcimento del danno e
gli scatti di anzianità.
La decisione assunta è
scaturita a seguito del
pronunciamento della
Corte di Giustizia Europea del 26 novembre
scorso che ha dichiarato illegittimo il precariato nel mondo della
scuola in Italia. Il Tribunale del Lavoro di Torino ha emesso, invece, la
prima sentenza riconoscendo ad unaricorrente il risarcimento.
Luciano Isceri
tL1I'R1IJ "Le prime
sentenze hanno
dato ragione
ai lavoratori"
Ricorso Il giudice del Lavoro ha rinviata a luglio
la sentenza sui precari della scuola
~ a pagina 7
In 111 tra docenti epesollale Ata avevano avanzato rieOlso per la stabilizzazione, il risarcimento del danno egli scatti di anzianità
Slitta a luglio la sentenza per i precari nella scuola
Ritaglio
SNALS
stampa
ad
uso esclusivo
ta il segretario provinciale dello Snals-Conf;Il- è ufficiale ed è giudicata da noi molto
positiva. Il Giudice, infatti,
ha disposto di risarcire il docente precario da 7 anni con
unacospicuasommadidenaro: quindici volte il suo attuale stipendio (circa 1.500 euro,
in totale quindi 22 mila euro,
ndr). Il giudice - continua
Isceri - ha inoltre riconosciuto gli scatti di anzianità, e questo sarà un punto fondamentale qualora la riforma della cosiddetta "La Buona Scuola" (prevista dalla
legge di stabilità 2015) sarà attuata nella forma finora presentata".
Tornano alla sentenza di Torino non è stata
invece disposta l'immissione in ruolo, con la
motivazione che "la legge italiana indica nel
concorso la via maestra per diventare insegnantidiruolo", possibilità questa che la Corte europea aveva ammesso. Quindi sembra
essere questa la via seguita dai giudici che si
del
destinatario,
non
068391
_____
Codice abbonamento:
~ RIETI
Il Giudice del Lavoro di Rieti ha rinviato d'ufficio al prossimo 2 luglio 20 151a sentenza che
riguarda ben centoundici tra docenti e personale Ata che nel 20 Il avevano avanzato ricorso per la stabilizzazione del
posto di lavoro, il risarcimento del danno e gli scatti di anzianità.
La decisione assunta è scaturita a seguito del pronunciamento della Corte di Giustizia Europea del 26 novembre
scorso che ha dichiarato illegittimo il precariato nel mondo della scuola
in Italia.
"Il Tribunale del Lavoro di Torino, con assoluta tempestività ha emesso invece, la prima sentenza riconoscendo ad una ricorrente il risarcimento di 22.000 euro ed anche gli scatti di
anzianità, ma non la stabilizzazione, perchè
la normativa italiana prevede il concorso per
essere immessi in ruolo. Lanotizia-commen-
riproducibile.
Pag. 4
Quotidiano
CORRIER
IEri
Data
Pagina
Foglio
nel frattempo sono stati stabilizzati, per questi rimangono intatte le loro possibilità di risarcimento e di nuovo inquadramento. A questo punto - conclude fiducioso il segretario
provinciale Snals-Confsal, Luciano Isceri - il
Governo dovrà indicare in tempi brevi quali
saranno le prossime modalità di reclutamento". Ma su di esse il dibattito politico è molto
~
acceso.
Codice abbonamento:
068391
sono espressi finora, dopo la sentenza europea sul precariato.
':Attendiamo con ansia ma con assoluta fiducia il pronunciamento del Tribunale di Rieti sotolinea Luciano Isceri - ma con un occhio
alle vicende legate alla stabilizzazione dei precari inseriti nelle graduatorie pennanenti di
cui gran parte di essi sono tra i ricorrenti. Restano immutate le posizioni dei ricorrenti che
09-12-2014
7
2/2
Ritaglio
SNALS
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 5
Quotidiano
.iII JBl'59/1!l!\l'rtl
Data
Pagina
RIETI
Foglio
Precari e Ata
in tribunale
per chiedere
l'assunzione
09-12-2014
36
1
l'esito della sentenza del tribunale di Rieti, senza perdere di
vista la stabilizzazione dei precari inseriti nelle graduatorie
permanenti, di cui gran parte
di essi sono tra i ricorrenti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SCUOLA
Ritaglio
SNALS
068391
Il segretario provinciale
dello ~ Luciano Isceri
Codice abbonamento:
Va avanti la battaglia legale di
III precari appartenenti al
mondo della scuola, tra docenti e personale Ata, che nel 2011
avevano presentato ricorso al
giudice del lavoro di Rieti chiedendo il riconoscimento degli
scatti di anzianità, il risarcimento danni nonchè la sta bilizzazione in ruolo. Della causa, però, se ne tornerà a parlare il prossimo anno perchè il
giudice Valentina Cacace ha
rinviato d'ufficio l'udienza al 2
luglio 2015.
La decisione, informa la segreteria provinciale del sindacato
fi.m!i.'IEIl è la conseguenza del
pronunciamento della Corte di
Giustizia Europea intervenuto
sulla questione che riguarda il
precariato. Subito dopo, il tribunale civile di Torino ha
emesso invece la prima sentenza che riconosce ad una ricorrente il risarcimento di 22.000
euro ed anche gli scatti di
anzianità, ma nega la stabilizzazione in quanto la legge italiana prevede che per essere
immessi in ruolo occorre superare il concorso. «Giudichiamo positivamente questa notizia - commenta Luciano Isceri,
segretario provinciale dello
nm - perchè il giudice ha disposto di risarcire il docente,
precario da sette anni, con una
somma pari a quindici volte il
suo attuale stipendio. Percependo circa 1.500 euro al mese,
otterrà 22 mila euro. Il giudice,
inoltre, ha riconosciuto gli
scatti di anzianità, e questo sarà un punto fondamentale qualora la riforma della scuola
contenuta nella legge di stabilità 2015, sarà attuata nella forma finora presentata. Per
quanto riguarda l'immissione
in ruolo, la Corte Europea aveva previsto questa possibilità
ma la nostra normativa lo vieta. Adesso - conclude il professor Isceri - attendiamo con ansia, ma con assoluta fiducia,
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 6
Quotidiano
Pagina
09-12-2014
17
Foglio
1
Data
CECO DI BERGAMO
Precari: dubbi sul diritto
a indennizzo e ruolo per tutti
_
Sul passaggio in ruolo del
precari delta scuola dopo la sentenza
delJaCorted/ GlustWaeuropea,qualcuno avatlza dubbi.
La Co.rte ha stabilito. che l'acco.r-
esprimersi sull'artico.lo. 4 della
legge 124 del 1999, che prevedeva di co.prire i po.sti vacanti co.n
supplenze annuali in attesa dei
co.nco.rsi. Unano.rma transito.ria è diventata permanente. Ma
la Co.rte euro.pea rico.no.sce il
biso.gno. di flessibilità dell'o.rganizzazio.ne della scuo.la italiana
e quindi la po.ssibilità dei co.ntratti tempo.ranei. Quello. che
co.ntesta davvero. è che le date
dei co.nco.rsi necessari per l'immissio.ne in ruo.lo. no.n siano.
chiare e fissate». Quindi, se le
date dei co.nco.rsi fo.ssero. o.ra
fissate, cadrebbe il co.ntenzio.So.? «Diciamo. che il perco.rso. è
più co.mplesso. di quel che sembra.Ino.ltrelasentenzafariferimento. achiètito.lare diunco.ntratto. a tempo. determinato. "per
pro.vvedere a supplenze annuali
per po.sti vacanti e dispo.nibili",
cio.è ai po.sti in o.rganico. di diritto.' e no.n riguarda tutti i precari
in mo.do. indifferenziato.». Più
o.ttimista ll\nief, asso.ciazio.ne
pro.fessio.nale di catego.ria che
fa i co.nti sui po.ssibili indennizzi: «La base di partenza so.no. 15
mensilità di stipendio. mancato.,
pari a circa 25mila euro.. Po.i.i
giudici si do.vranno. esprimere
su scatti di anzianità e pagamento. dei perio.di no.n lavo.rati
tra una supplenza e l'altra» .•
Codice abbonamento:
068391
do. quadro. sullavo.ro a tempo.
determinato. del 18 marzo. 1999,
si applica a tutti i lavo.rato.ri,
pubblici e privati e quindi anche
a docenti e Ata e che l'acco.rdo.
quadro«no.nam,metteunano.rmativa che, in attesa dell'espletamento delle procedure co.nco.rsuali dirette all'assunzio.ne
di perso.nale di ruo.lo. delle scuo.le statali, auto.rizzi il rinno.vo. di
co.ntratti a tempo. determinato.
per la co.pertura di po.sti vacanti
e dispo.nibili senza indicare
tempi certi per l'espletamento.
di dette procedure concorsuali
ed escludendo. il risarcimento.
del danno. subito. a causa di un
siffatto. rinno.vo.».
«La sentenza - o.sserva Lo.ris
Renato. Co.lo.mbo. dello. m:I,!lafferma che lo. Stato. italiano. ha
co.mmesso. un abuso. utilizzando.
in mo.do. co.ntinuativo. co.ntratti
a tempo. determinato., perché
no.n ha indicato. nei co.ntratti né
le ragio.ni o.biettive che giustificavano. il rinno.vo., né la durata
massima to.tale dei co.ntratti né
il numero. deilo.ro. rinno.vi. Ino.ltre la Co.rte co.stituzio.nale dovrà
Ritaglio
SNALS
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 8
Data
il Giornale it
08-12-2014
Pagina
I
Foglio
1
"COSI' FAN TUTTI (O QUASI). ORA SERVE TRASPARENZA, SI MUOVA IL PARLAMENTO"
Codice abbonamento:
068391
Ci avete provato già due anni fa a smascherare i furbetti del sindacato. Marco Paolo ~
segretario generale della tì@i!m::H' non è cambiato nulla?
«La ratio della nostra ricerca
era far percepire quanto fosse grave la mancata trasparenza sul numero degli iscritti nel
settore privato. Era ed è resa possibile dalle dichiarazioni senza riscontro ?fondato? sulla
certezza del numero delle deleghe fatte annualmente da ogni sindacato al ministero del
Lavoro e consentiva ?azzardi numerici? che sostenevano e giustificavano gli ?azzardi
mediatici? di qualche particolare sigla confederale».
Denuncia caduta nel vuoto?
«Non facemmo che dire ?il re è nudo? in quanto, da confederazione autonoma sganciata
dalla politica, trovavamo non solo sospetto ma anche pericoloso che sigle "baciate" dal
favore partitico-politico potessero motivare così il loro diritto di sedersi ai tavoli di
concertazione».
Ma così fan tutti, o no?
«Qualche anno fa feci una sorta di
autodenuncia. Dicevo che la cifra da noi dichiarata al ministero era maggiore per
necessità, poiché altre confederazioni meno consistenti di noi dichiaravano così tanto da
rendere impossibile la nostra verità. Ora si faccia chiarezza e si vedrà che la lì!i1iImrll è la
Chi bluffa allora?
«Non credo che le
vera quarta confederazione sindacale».
grandi confederazioni abbiano bluffato sul numero dei loro iscritti, non ne hanno bisogno.
E poi - a parte il caso palese dell'Ugl - un range di qualche punto percentuale va concesso,
proprio per la vita ?mobile? del sindacato nel corso della quale può accadere che ci siano
alcuni slittamenti di consensi e di tessere».
Si può «cambiare verso» al sistema?
«II governo proponga e il Parlamento vari finalmente una legge sulla rappresentanza e
rappresentatività sindacali. Non basta un semplice accordo facilmente eludibile. Serve un
sistema che consenta di calcolare i reali numeri sindacato per sindacato, confederazione
per confederazione».
Intanto i sindacati restano nel mirino.
«Verità dei numeri,
chiarezza della rappresentatività, nuova dignità della rappresentanza: di questo il
sindacato ha bisogno. È e deve essere in proporzione al mandato dei suoi iscritti e
nessuno, neanche un premier, può negare il dovere e il diritto di rappresentanza».
Ritaglio
Conf.s.a.l.
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 11
Quotidiano
BAZZETTA DI MODENA
Data
Pagina
Foglio
06-12-2014
9
1
Codice abbonamento:
068391
Grande affluenza per le elezioni della RSU in Ernilceramica
Group, con una media tra
1'82% e 1'84%: la lista IIIIHI
_mmi'llè stata la più votata
con il 44%, 184 voti riportati e 4
delegati eletti: Michele Loviso
(il candidato più votato in assoluto), Ruggero Del Vecchio,
Luigi Argentino per Fiorano1;
Giuseppe Rendina per Fiorano2 dove erano presenti 4 liste. «Tutti i delegati eletti spie; il selntario nazionale
II4'.iCumrl Letizia Giello hanno riportato risultati personali molto lusinghieri e anche
quelli non eletti hanno dato
un contributo importante alle
liste Confsah>.
(n. e.)
Ritaglio
Conf.s.a.l.
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 12
Quotidiano
il Giornale
Data
Pagina
Foglio
_
08-12-2014
13
1
t((.J~I~..,!1I1
«Così fan tutti (o quasi)
Ora serve trasparenza
si muova il Parlamento»
Codice abbonamento:
068391
III Ci avete provato già due anni fa a smascherare i furbetti del sindacato. Marco
paolUS! segretario generale della
[1I'ttitlm1:non è cambiato nulla?
«La ratio della nostra ricerca era far percepire quanto fosse grave la mancata trasparenzasul numero degli iscritti nel settore privato. Era ed è resa possibile dalle dichiarazioni senza riscontro "fondato" sulla certezza del numero delle deleghe fatte
annualmented a ogni sindacato al ministero del Lavoro e consentiva" azzardi numerici" che sostenevano e giustificavano gli
"azzardi mediatici" di qualche particolare
sigla confederale».
Denuncia caduta nel vuoto?
«Non facemmo che dire "ilreènudo" in
quanto, da confederazione autonoma
sganciata dalla politica, trovavamononsolo sospetto ma anche pericoloso che sigle
"baciate" dal favore partitico-politico potesseromotivare cosÌ illoro diritto di sedersi ai tavoli di concertazione».
Ma cosÌ fan tutti, o no?
«Qualche anno fa feci una sorta di autodenuncia. Dicevo che la cifra da noi dichiarata al ministero era maggiore p er necessità' poiché altre confederazioni meno consistenti di noi dichiaravano cosÌ tanto da
rendere impossibile la nostra verità. Ora si
faccia chiarezza e si vedrà che la~ è
la vera quarta confederazione sindacale».
Chi bluffa allora?
«N on credo che le grandi confederazioni
abbiano bluffato sul numero deiloro iscritti, non ne hanno bisogno. E poi - a parte il
caso palese dell'Ugl- un range di qualche
punto percentuale va concesso, proprio
per la vita "mobile" del sindacato nel corso
della qualepuò accadere checi siano alcuni slittamenti di consensi e di tessere».
Si può «cambiare verso» al sistema?
«Il governo proponga eilParlamento vari finalmente Wla legge sulla rappresentanza e rappresentatività sindacali. Non basta
Wl semplice accordo facilmente eludibile.
Serve un sistema che consenta di calcolare
irealinumeri sindacato per sindacato, confederazione per confederazione».
Intanto i sindacati restano nel mirino.
«Verità dei nwneri, chiarezza della rappresentatività, nuova dignità della rapp resentanza: di questo il sindacato ha bisogno.Èedeveessereinproporzionealmandato dei suoi iscritti e nessuno, neancheun
premier, può negare il dovere e il diritto di
rappresentanza».
GSu
Ritaglio
Marco Paolo Nigi
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 13
Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Data
09-12-2014
Pagina
2
Foglio
1
Il primo rapporto presentato dal gruppo di lavoro ha selezionato 40 progetti «illustrativi» su 2mila
Piano Juncker, l'Italia punta sull'edilizia scolastica
Beda Romano
processo di selezione nel quadro
BRUXELLES. Dal nostro corrispondente
del piano triennale di investimenti da 315 miliardi di euro presentato in novembre dal presidente dell'esecutivo comunitario Jean-Claude Juncker. Ladecisione di creare un gruppo di
lavoro su questo tema fu presa
durante un Ecofin informale a
Milano in settembre.
La relazione di quasi 100 pagine contiene 44 "progetti illustrativi". Non è sicuro che riceveranno i finanziamenti previsti, ma
sono stati considerati dai paesi
sufficientemente seri da essere
ritenuti buoni esempi, e quindi
potrebbero più facilmente di altri
sopravvivere alla selezione.
«Con l'aggettivo "illustrativi" si è
voluto evitare di dare l'impressione che gli altri 2.000 progetti
non siano considerati all'altezza.
In questo senso, la lista degli
I ministri delle Finanze europei discuteranno oggi qui a
Bruxelles dei risultati di un
gruppo di lavoro dedicato al piano di investimenti che l'Unione
vuole utilizzare per rilanciare
l'economia. Il rapporto raccoglie i progetti proposti dai paesi
membri. Quattro di questi presentati dall'Italia sono stati inseritinellalistanonesaustivadioltre 40 progetti illustrativi. Questi ultimi non necessariamente
saranno selezionati, ma evidentemente sono quelli che i Ventotto considerano i più seri.
Il rapporto raccoglie circa
2.000 progetti per un valore di
1.300 miliardi di euro. La lista sarà utilizzata dalla Commissione
europea e dalla Banca europea
degli investimenti in vista di un
esempi è-quella più concreta»,
spiega un funzionario europeo.
Quattro di questi progetti riguardano l'Italia: ristrutturazione delle scuole (S,7 miliardi dieuro); una rc,te europea di ricerca
biomolecolare (insieme ad altri
quattro paesi, per un totale di 170
milioni); un pacchetto di incentivi alla produzione industriale di
alta tecnologia (400 milioni di euro); l'integrazione della rete elettrica italiana al mercato unico
(4S0 milioni di euro). A questi
progetti, si aggiunge un piano europeo da 17,9 miliardi peril fIIianziamento delle piccole e medie
imprese.
In una nota si spiega che il
gruppo di lavoro - composto dalla Commissione, dalla Bei e dai
governi - si è concentrato sulla
necessitàdifmanziareprogettiin
alcuni settori cruciali: l'innova-
zione, l'economia digitale, l'unione energetica, i trasporti, le infra,trutture sociali, l'ambiente. Interessante è che i Ventotto ammettano la necessità di riformare
il tessuto economico e liberare
nuove risorse per permettere agli
investimenti di attecchire. I primi progetti dovrebbero vedere la
luce a metà 2015.
Sempre secondo il rapporto,
dei 1.300 miliardi di euro di progetti raccolti dai Ventotto, 500
miliardi sono concretizzabili nei
prossimi tre armi. Il piano diinvestimenti presentato da Juncker
ha almeno due sfide dinanzi a sé.
La prima è che lo schema si basa
sul contributo finanziario privato, tutto daconfermare.Lasecondaè quella dellagovernance. Bruxelles vuole che la selezione dei
progetti sia indipendente, ma c'è
da supporre che i paesi cercheranno di avere l'ultima parola.
, ((RlPR()[)UZlONER1SERVATA
Il meccanismo del piano Juncker
PASSO AVANTI
Quattro te proposte italiane,
tra cui 8,7 miliardi di euro
per ristrutturare le scuole
Ma non c'è ancora
la decisione sui finanziamenti
L'effetto leva dei finanziamenti messi sul tavolo dall'Unione europea
Dati in miliardi
CAPITALE INIZIALE
INVESTIMENTI fINAU
Budget
De
Mobilitati grazie alla
leva finanziaria
coinvolgendo i privati
Bei
5
16
=
21
...
di cui
Liquidità 8
Garanzie 8
Codice abbonamento:
068391
•
+
Totale
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 14
Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
Data
Pagina
Foglio
06-12-2014
25
1
Bergamo
Presepe abolito
alle elementari
La Lega ne porta uno
I fatti
*'
Il preside di
una scuola di
Bergamo ha
vietato il
presepe perché
può essere
«occasione di
discriminazione»
*' Immediate le
reazioni dei
genitorLII
segretario della
Lega, Matteo
Salvini, oggi
porterà alla
scuola un
presepe
realizzato alla
Fiera di
Bergamo
Il presepe della discordia è in una scuola elementare di Celadina, periferia di Bergamo. O
I meglio, è qui che alcuni genitori dell'Istituto
comprensivo De Amicis vorrebbero mettere per
Natale una capanna con Gesù bambino e i Re
Magi. Ma non possono perché il dirigente scolasticoLuciano Mastrorocco dice che «in una
scuola pubblica non va creata alcuna occasione
di discriminazione». Il divieto, che il preside
preferisce definire «un'indicazione condivisa all'interno dell'Istituto», ha messo sulle barricate
la Lega, a partire dal segretario federale Matteo
Salvini che, oggi alle 17, sarà davanti alla scuola
di Bergamo per portare agli alunni di Celadina
un presepe. «Pazzesco, una vergogna», scrive sul
web il segretario federale del Carroccio, che attacca il preside definendolo «dirigente anti-Natale» e chiedendone le dimissioni. «È questo scrive Salvini - il modello di "scuola" che dovrebbe educare i nostri figli? Perché togliere ai
bambini, di qualunque razza e cultura, il bello
del Natale?». E ieri sera, durante la convention
«Bèrghemeeting» alla Fiera di Bergamo, i leghisti hanno costruito un presepe, che oggi porteranno davanti alla De Amicis, dove la percentuale media di bimbi non italiani è del 30%. Il preside Mastrorocco dice che «la scuola pubblica non
si può assumere l'impegno di celebrare ricorrenze religiose, perché va oltre 'il suo compito».
Parole che fanno infuriare il vice presidente del
Senato, Roberto Calderoli: «Come bergamasco
mi vergogno e chiedo scusa a chi in quel simbolo ha sempre creduto. Se qualcuno è disturbato
dai nostri presepi e dai nostri crocifissi può sempre tornare da dove è venuto». E Giacomo AngeIoni (Pd), assessore nella giunta Gori, lancia la
provocazione: «La difesa strumentale del presepe fatta da Salvini può in se stessa essere condivisibile, ma stride con le posizioni aberranti che
la Lega assume quando si parla di immigrazione. Anche Gesù fu un profugo. Se Salvini lo difende, dica sì all'accoglienza dei migranti».
Silvia Seminati
RIPRODUZIONE RISCRVATA
Codice abbonamento:
068391
(~)
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 16
Quotidiano
Pagina
07-12-2014
20
Foglio
1
Data
I
LA STAMPA
Professori precari
Primo risarcimento
dopo la sentenza Ue
Torino, docente indennizzata con 15 stipendi
Attesa lll1'ondata di rimborsi in tutta Italia
er la prima sentenza sono serviti
appena dieci giorni. Il verdetto era
scontato: il precariato nella scuola, se diventa
la norma anziché servire a
tamponare falle provvisorie
negli organici, è illegittimo. E
gli insegnanti hanno diritto a
essere risarciti.
Lo scorso 26 novembre la
Corte di giustizia europea ha
stabilito che i contratti a
tempo determinato per i docenti italiani non sono ammissibili oltre un certo limite
e che i precari con più di 36
mesi di insegnamento devono essere assunti oppure indennizzati. Venerdì il tribu-
P
nale del lavoro di Torino, primo in Italia, ha recepito e attuato quella pronuncia accogliendo il ricorso di una insegnante delle scuole medie superiori che, dopo aver lavorato per sette anni, sempre con
contratti a tempo determinato, ha deciso di fare causa allo
Stato. Il giudice Daniela Paliaga ha disposto il risarcimento
del danno: quindici volte il suo
attuale stipendio (circa 1.500
euro, in totale quindi 22 mila
euro). E, sulla scia di una sentenza pilota emessa dallo stesso giudice nel 2009, ha ordinato di riconoscerle anche gli
scatti di anzianità che avrebbe
maturato se fosse diventata insegnante di ruolo anziché ripartire da zero ogni
anno. Non ha invece disposto
l'assunzione,
possibilità che la
Corte europea
aveva ammesso,
perché la legge
italiana indica
nel concorso la
via maestra per
diventare insegnanti di ruolo.
Anche la Corte costituzionale dovrà presto esprimersi,
giudicando l'articolo 4 della
legge 124 del 1999 che prevedeva di coprire i posti vacanti
con supplenze annuali «in attesa dell'espletamento delle
procedure concorsuali per
l'assunzione di personale docente di ruolo». Nata come
norma transitoria, resiste invece da quindici anni. E dopo
la decisione della Corte europea - che fa giurisprudenza -·è
realistico immaginare che i
giudici costituzionali chiederanno di superarla disciplinando una volta per tutte il reclutamento degli insegnanti.
«Un percorso di stabilizzazione dei precari non è più rinviabile, altrimenti lo Stato presta
il fianco a una marea di ricorsi», spiega l'avvocato Luca Angeleri che, con
Chiara Carità,
ha seguito la
causa dell'inse-
gnante torinese.
«Lo spirito della
legge del 1999
era chiaro: garantire il diritto
allo studio tamponando
le
emergenze con personale a
tempo determinato. Invece la
si è utilizzata per coprire le carenze strutturali di un sistema
deficitario».
In Italia ci sono tra 250 e
300 mila precari della scuola
che hanno lavorato con contratti a termine per più di tre
anni: assunti a settembre e lasciati a casa a giugno per poi
tornare in classe con l'inizio
dell'anno successivo. L'Europa
ha stabilito che questa prassi
non funziona. È probabile
un'ondata di ricorsi. La realtà
è che l'ondata era già in atto,
ma i tribunali italiani attendevano che la Corte di giustizia si
pronunciasse. Ora che ha deciso, le cause rimaste in sospeso
usciranno dai cassetti come è
avvenuto venerdì a Torino. E,
con ogni probabilità, lo Stato
dovrà risarcire tutti coloro
che lo chiederanno.
}\{a l'assunzione è impossibile
Il giudice non l'ha disposta, anche se ammessa dalla Corte Ue,
perché la legge italiana oggi prevede l'ingresso
nel corpo docenti solo tramite concorso pubblico
LA NORMA NEL MIRINO
Fu varata nel1999
Avr'ebbe dovuto avere
carattere transitorio
068391
Chiederà una nuova
legge per regolare
le assunzioni a scuola
precari
Tanti sarebbero i docenti
assunti per più di tre anni
con contratti a tempo
determinato
,
Codice abbonamento:
LA CONSUlTA
'o'
[pc
17~~;~là#.~i~
51
dil.S
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
"·"t
non
CV
'
'q
riproducibile.
Pag. 18
Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
09-12-2014
12
1
Le occupazioni scolastiche, per Faraone, servono a selezionare
la classe dirigente. E infatti si vede che cosa sa fare e dire Faraone
sacchi «a pelo».
DI GIANFRANCO MORRA
m
atro dell'assurdo al Miur, coosciuto anche come Ministro
dell'Istruzione (e della ricerca).
Gli studenti si agitano in molte scuole del paese: cortei, okkupazioni,
graffiti, vandalismi. Per fini nobili, dicono: vogliamo difendere il diritto allo
studio (ma intanto lo impediscono anche a chi vorrebbe studiare), vogliamo
sollecitare l'occupazione giovanile (che
non ci sarà senza giovani preparati). Intanto okkupano, la chiamano «autogestione». Che fanno le supreme autorità
del Ministero?
La ministra preferisce tacere;
non così il viceministro, Davide Faraone, che si è speso a difendere le
occupazioni. Giovane palermitano di
39 anni, viene presentato con un curriculum politico travolgente. Solo i grillini
hanno potuto accusarlo di collusioni con
la mafia. Nulla è dato sapere delle sue
competenze culturali e pedagogiche,
che forse ci saranno, altrimenti Renzi,
l'Innovatore, non lo avrebbe nominato.
Nelle sue dichiarazioni a <<La Stampa»
Faraone ha parlato chiaro: «Le occupazioni sono illegali, ma servono alla
democrazia. Sono lotte all'apatia. In
dubbio una complicità con chi vuole
distruggere la scuola e offende così la
maggioranza dei docenti, che sono malpagati e ancor meno rispettati, tenuti
a lungo nella naftalina del precariato,
eppure svolgono un'opera doppiamente
fondamentale: educare uomini e addestrare professionisti. Faraone è cieco e
retrogrado di mezzo secolo. La polemica
contro la scuola nozionistica, astratta
e retorica appartiene al passato. Da
decenni è aperta alla società, non vi
mancano docenti che sanno armonizzare la serietà didattica con l'apertura
ai problemi del tempo. In tutte le scuole
abbiamo tavole rotonde su tematiche
dell'oggi, inviti a specialisti, visite e
confronti col mondo del lavoro, discussioni e spettacoli. Prèsidi e docenti
che, rispetto al bilancio del ministero,
così inferiore a quello di altre nazioni
sviluppate, riescono a far funzionare
laboratori, gabinetti e biblioteche. Anche se ciò non significa che la scuola
italiana sia in ottime condizioni. Tutte
le ricerche comparative tra i paesi non
solo europei pongono l'Italia al di sotto
della media.
Dopo i decenni della distruzione,
la scuola italiana si è troppo a lungo
adagiata in una situazione di stasi e di
riflusso. Senza dubbio la scuola degli
anni Sessanta doveva essere cambiata, in quanto il Paese, con lo sviluppo
industriale e il mutamento culturale,
richiedeva un insegnamento diverso,
capace di salvaguardare la tradizione,
ma anche di aprirla alle innovazioni
tecnologiche e sociali di una società di
massa. Anche la scuola è stata coinvolta
nel passaggio da una cultura alfabetica ad una audiovisiva. Doveva essere
adeguata al mutamento antropologico,
non demolita, come invece è largamente accaduto. Le nazioni più progredite
d'Europa hanno saputo voltare pagina.
Da noi ben poco è accaduto. Anzi: per
lungo tempo furono immessi in ruolo
automaticamente tanti laureati, che in
gran parte non avevano titoli e capacità. Con la conseguenza di tener fuori i
giovani per decenni: l'Italia ha in Europa la scuola più «vecchi3» quanto a età
media dei docenti.
E nessuna riforma globale è stata
fatta, ma solo leggi e ancor più leggine
nate dalla concertazione fra politici e
sindacalisti, per lo più ai danni della
serietà scolastica. Abbiamo la scuola
del «tutti promossi». Basterebbe pensare .agli esami di maturità, dove la
promozione supera il 98 %. Quando
invece il Baccalaureato francese (70 %
di promossi) e l'Abitur tedesco (80 %)
mostrano maggiore serietà e selezione.
E ciò avviene nel momento in cui, per
uscire dalla crisi economica, c'è bisogno
di giovani preparati, padroni delle lingua straniere, soprattutto dell'inglese,
capaci di competere con quelli delle altre
nazioni. Siamo il paese dove l'assurdo è
quotidiano e l'inverosimile abitudinario.
Come possa una occupazione essere illegale e insieme altamente educativa, lo
sa solo Faraone. In quale altro paese
europeo un premier avrebbe consentito ad un viceministro affermazioni
così banali e grossolane? Centinaia
di docenti e presidi hanno chiesto le
dimissioni di Faraone. Non dovrebbe
essercene bisogno. Basterebbe destituirlo per manifesta incapacità.
Codice abbonamento:
068391
esse si seleziona la classe dirigente.
Anch'io da studente ho occupato il mio
istituto tecnico e vi ho trovato la vocazione politica». Non è mancato l'appello
romantico ai sacchi a pelo: «Rendevano
le classi calde e umane, quanti amori
consumati e quante anime gemelle trovate!». Grazie, Faraone, almeno ci hai
aiutato a capire perché si chiamano
n sottosegretario esprime senza
Scuola: testate nazionali
Pag. 19
Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
09-12-2014
33
1
Insegnanti.,
un giro di vite
sulle abilitazioni
spagnole
Di Geronimo
Cl
pago .).) .........omII
Il ministero mette un freno alla corsa all'estero per abilitarsi: vanno rispettate le regole
Abilitazioni spagnole, giro di vite
Inammissibili il tirocinio in Italia e gli esami on line
DI ANTIMO DI GERONIMO
e abilitazioni spagnole,
per le quali il tirocinio e
gli esami si siano svolti
in Italia, non sono valide. Ciò vale sia per l'accesso
alfa II fascia delle graduatorie di circolo, che per l'inserimento nelle graduatorie a
esaurimento. Il monito viene
dal ministero dell'istruzione
(nota n. 7277/2014).
n dicastero di viale Trastevere è intervenuto per
porre un freno al fenomeno
delle abilitazione telematiche
che, pur essendo rilasciate da
università spagnole, si conseguono senza che gli aspiranti
docenti si siano mai mossi da
casa. Ciò è stato reso possibile grazie a due escamotage. Il primo è quello delle
lezioni via web (cosiddetto
e-learning) grazie al quale lo
studente segue i corsi semplicemente collegandosi ad una
piattaforma informatica. Che
L
viene aggiornatale riempita
di contenuti didattici direttamente dall'università presso
la quale lo studente si iscrive.
n secondo espediente è
il tirocinio in Italia presso scuole italiane, statali o
paritarie. Si tratta, dunque,
di soluzioni estremamente
appetibili per chi aspira ad
avere un futuro come insegnante. Da una lato perché
consentono di aggirare il problema del numero chiuso, che
viene adottato dalle università italiane ai fini dell'accesso
ai tirocini formativi attivi e
agli altri percorsi abilitanti.
E dall'altro lato perché, le
abilitazioni conseguite in altri paesi dell'Unione europea,
dovrebbero consentire anche
la possibilità di accedere ai
concorsi a cattedra. Sempre
che i relativi titoli siano stati riconosciuti dal ministero
dell'istruzione
Il riconoscimento dei
titoli abilitanti alla professione di docente, però, non è
coperto dal regime del riconoscimento automatico, ma da
quello del Sistema Generale.
Che prevede la valutazione
della formazione attraverso
l'analisi comparata dei percorsi formativi previsti nei
due stati membri coinvolti.
E quindi l'amministrazione
contrale è corsa ai ripari, avvertendo gli interessati che
molte delle formazioni professionali di «Master de Profesorado», l'abilitazione spagnola,
con particolare riferimento
alle formazioni professionali offerte in modalità e-learning da università iberiche,
realizzano il «practicum» (il
tirocinio esterno previsto dal
percorso formativo spagnolo)
interamente presso istituzioni scolastiche italiane statali
o paritarie.
Non solo, ma spesso, gli
esami finali che dovrebbero, per normativa iberica,
svolgersi presso le università
spagnole coinvolte, sono effettuati in Italia. Ciò ha indotto
il ministero a chiarare di non
avere mai stipulato alcuna
convenzione con il ministero dell'educazione spagnolo,
o con le università straniere
o con altri enti che possano
legittimare tirocini formativi
svolti in Italia.
Tanto più che il «Master de
Profesorad» rappresenta un
segmento terminale della formazione che ha come finalità
l'acquisizione della professione di docente in Spagna e non
in Italia.
Per questi motivi, l'amministrazione centrale ha ritenuto
di spiegare che le formazioni
professionali di «Master de
Profesorado» così conseguite,
ancorché regolarmente documentate, non saranno prese
in considerazione ai fini del
riconoscimento della professione di docente. Il ministero
dell'istruzione ha chiarito,
inoltre, che questi titoli vengono sempre riconosciuti
dall'amministrazione scolastica italiana, in osservanza
delle disposizioni contenute
nella Direttiva comunitaria
2005/36, se regolarmente
conseguiti.
Ma nella categoria dei
titoli riconoscibili non rientrano quelli che siano stati
conseguiti grazie «ad arbitrarietà come quelle sopra segnalate, che appaiono contraddittorie con i principi stabiliti
sia dal Trattato dell'VE, sia
dalla stessa direttiva comunitaria 2005/36». Tanto più che
la stessa normativa spagnola
prevede che le istituzioni educative, ovviamente spagnole
partecipanti alla realizzazione del «practicum» abbiano
bisogno di essere riconosciute
come centri della pratica, così
come i tutor incaricati della
direzione e supervisione degli
studenti.
Codice abbonamento:
068391
--©Riproduzwne riseroata-I
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 20
Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
09-12-2014
33
1
Sì alle occupazioni, no alle bocciature
Le scorciatoie che fanno male ai ragazzi
DI GIORGIO CANDELORO
I
del Miur, dell'Invalsi, delllspoi e anche dirigenti scolastici e docenti ed
effettuata nell'aprile scorso. Nel nostro paese il 17,6% della popolazione
scolastica abbandona il percorso di
~udi. superiore, con picc~i d~ ql!asì
Il 26 iU Sardegna, del 25 In SICtha e
di circa il 22 in Campania, mentre
_ ~ percentuali di gran lunga
inferiori a quelle nazionali
si hanno nella maggior parte delle regioni del nord e
del centro.
Pur se in '6alo netto ri·
spettn al 20'06, quando il
dato nazinnalesuperava il
20%; la dispersione scolastica nellàlWnisola continua
dunque ad èssere troppo
alta, sia rispetto alla media europea, attestata al 12%, sia in
vista dell' ambizioso obiettivo della
"Strategia Europa 2020"• che fissa
per la fine del decennio una drastica
riduzione al 10%.
Un ritardo, quello italiano,
che ha un costo elevatissimo in
t1'!rmini economici: secondo dati
OeSE, ogni studente disperso, eosta
al sistema scolastieo nazionale éÌtea
6400 euro, mentre un ipotetieoazzeramento della dispersione scolastica
italiana avrebbe un impatto sul PIL
stimato prudenzialmente attorno al
5%. Tradotto, alcuni mìliardi. Quali
strategie adottare allora? TI sottosegretario D'Onghia sembra avere
pochi dubbi, attribuendo implicitamen~e agli approcci rigidi di alcuni
.insegnanti e all'eccesso di bocciature, la responsabilità principale della
dispersione troppo alta.
Effettivamente lBOmila re·
spinti l'anno, di cui 100.000 nella
fascia tra ì 14 e i 11 anni -proprio
quella del bi~mnio superiore- sembrano davvero troppi, ma pare azzardato affermare che la sanatori a
nel biennio possa bastare di per
sé a far evaporare la dispersione.
Crederlo significherebbe imboccare
una scorciatoia, ignorando gli altri
fattori che concorronO alla fuga
dai banchi, come i contesti sociali ed educativi difficili, la vita in
quartieri disagiati e, forse, anche
l'eccessiva lunghezza, almeno neglì indirizzi tecnico-professionali,
del percorso quinquennale delle
superiori, ormai quasi un unicum
ÌnEuropa.
.
~ìprodUZÙJlUl ri$ervata~1
Codice abbonamento:
068391
sottosegretari all'istru. zione
del governo Renzì fanno a gara
nella ricerca di protagonismo
e consensi. Specie tra gli studenti. Per un Davide Faraone che
esalta le occupazioni -illegali- di
scuole come momento di
«crescita democratica»
(facendo imbestialire le
associazioni di categoria
della dirigenza e la preside di un noto liceo romano, che gli ha organizzato
sotto la sede del Miur un
sit in di prof e genitori
inferociti), c'è un'Angela
D'Onghia che fa balenare ai ragazzi delle supe- _ _ _
riori la possibilità di un'imminente
abolizione delle bocciature nel primo
biennio; che pare sia effettivamente
allo studio dei tecnici del Miur.
Anche lei. come rincauto
collega filo-occupatore, lancia
la proposta in un'intervista, sostenendo che i primi due anni delle
superiori «devono essere uu.periodo dìinc1usione e non di sbarramento»_ Immediato quanto ovvio
il successo raccolto dall'ipotesi sui
sitistudenteschi e nei capannelli di
corridoio a ricreazione; tutto piuttosto prevedibile, almeno quanto lo
scetticismo manifestato dai docenti
informati della proposta. In realtà,
ancora una volta, a dettare legge
sonO considerazioni -peraltrò molto
fondate-legate ai costi dell'insuccesso scolastico, ormai poco sostenibili
.
per il sistema. ..
Tutto parte da una reale emergenza i cui contorni sono stati chiariti nei giorni scorsi dalla presentazione dei risultati di un'indagine
conoscitiva della cìi1mmissione . cultura della. Camera sulla dispersione scolastica in ltalia"à cui hanno
foruioo ·illoroeontributnspecialisti
Scuola: testate nazionali
Pag. 21
Quotidiano
Data
09-12-2014
Pagina
34
Foglio
1 /2
Le domande, anche di trattenimento in servizio e di part time, entro il 15 gennaio
Pensioni, pronti in 30mila
In 20 mila hanno maturato i requisiti pre-riforma Fornero
DI NICOLA MONDELLI
n 30mila quest'anno potrebbero lasciare il lavoro
nella scuola per andare
in pensione. La nuova
stagione del pensionamento
2014-2015 è stata fissata dal
ministro dell'istruzione Stefania Giannini con il decreto n.
886. Entro il 15 gennaio 2015
dovranno essere presentate
le domande. Gli interessati
sono:il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico
ed ausiliario in servizio nelle
scuole con rapporto di lavoro a
tempo indeterminato. Potranno essere fatte domande di
cessazione dal servizio per raggiungimento del limite massimo di servizio, di dimissioni
volontarie, di trattenimento
in servizio esclusivamente per
il raggiungimento del minimo
contributivo o di trasformazione del rapporto di lavoro da
tempo pieno a tempo parziale e
congiuntamente al trattamento pensionistico anticipato.
Le modalità per la presentazione delle domande saranno
definite da un prossima circolare.
Secondo una indagine
condotta nelle scorse settimane da ItaliaOggi, sarebbero circa 30 mila quanti, tra docenti
e Ata, potendo fare valere alla
data del 31 dicembre 2015 i
I
requisiti anagrafici e contributivi richiesti per l'accesso alla
pensione o alla trasformazione
del rapporto da tempo pieno
a tempo parziale congiuntamente al trattamento pensionistico, potrebbero chiedere di
cessare dal servizio e andare in
pensione con effetto giuridico
ed economico dalI o settembre
2015.
I due terzi dei trentamila
è costituito dal pçrsonale docente edAta che può andare in
pensione con i requisiti richiesti dalla normativa previgente
l'entrata in vigore dell'art. 24
del decreto legge 201/2011,
requisiti posseduti al 31 dicembre 2011 e dal personale
femminile che, optando per il
sistema di calcolo contributivo, potrebbe andare in pensione con 57 anni e tre mesi
di età e 35 di contribuzione. Il restante
terzo è costituito da
personale che può
fare valere i nuovi
requisiti richiesti
dal predetto art.
24 della riforma
Fornero.
Al momento
non si hanno
indicazioni su
quanti dei 30 mila chiederanno di cessare dal servizio
appunto dal prossimo primo
settembre.
I requisiti da possedere
per avere il diritto di accedere alla pensione sono diversi a
seconda che si rientri in una
delle seguenti tre çategorie.
Categoria A. E quella costituita dai docenti e dal personaleAta,
sia maschile che femminile, che alla
data del 31 dicembre 2011 avevano maturato, per accedere
alla pensione di anzianità, i
requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalla normativa
previgente l'entrata in vigore
della riforma l'ornero (sessanta anni di età e 36 di contribuzione oppure sessantuno
anni di età e 35 anni di contribuzione); per accedere alla
pensione di vecchiaia- limitatamente alle donne -avevano
maturato 4essantuno anni di
età e 20 anni di contributi(
eccezionalmente 15 anni se
potevano fare valere qualche
contributo accreditato entro il
31 dicembre 1992).
Categoria B. È quella
costituita dai docenti e dal
personale Ata
che non rientrano nella
categoria A
ma che al
31 dicembre
2015 potranno fare valere
i requisiti anagrafici e contributivi richiesti
daslla normativa in vigore
- dall'art. 24
del decreto legge n.
201/2011 e successive modificazioni -( per la pensione di
anzianità, quaranta due anni
e sei mesi di contribuzione, se
uomo e quarantuno anni e sei
mesi, se donna; per la pensione
di vecchiaia, sessantasei anni
e tre mesi di età, tanto per gli
uomini che per le donne, unitamente a non meno di 20 anni
di contribuzione).
Categoria C. È quella
costituita dal personale femminile che, optando per la
liquidazione del trattamento
pensionistico secondo le regole
del sistema contributivo ed in
applicazione dell'art. 1, comma
9, della legge n. 243/2004 può
fare valere una età anagrafica
non inferiore a cinquantasette
anni e tre mesi e una anzianità contributiva pari o superiore a35 anni.
La data per la presentazione delle domande di
cessazione dal servizio da
parte dei dirigenti scolastici,
avente effetto dal IO settembre 2015, è invece quella del
28 febbraio 2015 fissata dal
contratto collettivo nazionale
di lavoro relativo al personale dell'Area V della dirigenza
per il quadriennio 2006-2009
ed il primo biennio economico,
sottoscritto il 15 luglio 2010.
Codice abbonamento:
068391
~ Riproduzione riservata____
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 22
Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
09-12-2014
35
1
L'allarme della presidente dell'istituto, Ajello. Corsa al senato per integrare le risorse
IJltalia fuori dai test Ocse-Pisa
La legge di Stabilità taglia i fondi e vieta le assunzioni
DI EMANUELA MICUCCI
e non arriveranno i
fondi, sarà. il primo
anno che l'Invalsi non
parteciperà alle indagini internazionali Ocse-Pisa.
A lanciare l'allarme è la presidente déll'istituto nazionale
di valutazionè ,Anna Maria
Ajello, nel corso della due
giorni di convegno organizzata, la scorsa settimana a
Roma, per il decennale delle
prove Invalsi. Lo fa ricordando le attività dell'Invalsi oltre l'annuale rivelazione degli
apprendimenti degli studenti.
Ma è l'urgenza del reintegro
nella Legge di Stabilità 2015
delle risorse per l'istituto e
per la stabilizzazione del suo
personale, per due terzi precario, a segnare l'incontro,
Durante l'esame del
provvedimento, infatti, la
Commissione Bilancio della Camera ha stralciato il
comma 24 dell'articolo 23
della Legge di Stabilità che
prevedeva un finanziamento
una tantum di lO milioni di
euro nel 2014 per l'Invalsi
S
da utilizzare per strutturare
il Sistema nazionale di valutazione- secondo le linee guida della Buona Scuola. Una
risorsa importante chiesta
e ottenuta per stabilizzare
i lavoratori precari dell'istituto: 62 dipendenti a tempo
determinato su un totale di
93, la metà dei quali precaria
da 14 anni. «Tutti indispensabili per lo svolgimento delle
funzioni ordinarie di istituto»,
sottolinea Paolo Mazzoli, il
direttore generale. Posti che
entro il31 dicembre saranno
vacanti, salvo eventuale proroga di 4 mesi. COJ;llo stralcio
del comma 24, infatti, sono
saltati anche i commi 26 e
27, che autorizzavano l'Invalsi ad un piano «assunzionale
straordinario» a copertura dei
posti vacanti in pianta organica e in deroga ai vigenti
vincoli in materia di facoltà
di assunzioni. Con spese pari
a 593.000 euro per il 2015 e
692.000 dal 2016, la cui copertura veniva effettuata
dal correlativo prelievo dalla
legge 440/97, il Fondo per l'ar-
ricchimento e l'ampliamento
dell'offerta formativa. Risorse
saltate e che si chiede vengano reintrodotte nell'esame
della Legge di Stabilità in
Senato.
«Finora l'Invalsi ha
utilizzato i fondi europei
- spiega Ajello- ma i Pon si
possono utilizzare solo per
progetti sperimentali, non
per l'ordinamentale: sarebbe
illegale». C'è un problema di
risorse. «L'Italia spende - ricorda Attilio Oliva di Treelle - 50 miliardi per la scuola e solo lO milioni di euro
per l'Invalsi. In Inghilterra
si spendono 130 milioni per
l'Osced e altrettanti per i test
nelle scuole, in Spagna 80-90
milioni, in Francia ci sono
3.000 ispettori. E' un segnale
di allarme». E c'è un problema di personale. «In Olanda
l'istituto di valutazione può
contare su 700 lavoratori»,
insiste Ajello.
Rassicurazioni sono arrivate dal sottosegretario
all'istruzione Davide Faraone sicuro dell'«impegno
del Senato per reintegrare le
risorse nella Legge di Stabilità», perché senza Invalsi e
senza un sistema nazionale
di valutazione «la Buona
Scuola non ha senso, la riforma crolla». Il ruolo della
valutazione, aggiunge, «è
importantissimo» nel sistema scolastico, perché «non è
una gara per certificare chi
arriva prima, ma uno strumento utile per migliorare
la situazione delle scuole del
nostro Paese e per ridurre le
differenze tra gli istituti».
Impegno confermato
anche da Francesca Puglisi (Pd) della Commissione Cultura del Senato. In lO
anni «le prove sono migliorate, i tempi di restituzione dei
risultati si sono accorciati e
si è garantita la comparazione tra scuole con caratteristiche socio-economiche
e territoriali simili», illustra
Ajello ricordando che l'Invalsi
è impegnata in altre attività,
come le ricerche sulla scuola
dell'infanzia, e partecipa a
tutte le rivelazioni internazionali.
.
Codice abbonamento:
068391
---© RiproduzioTIR riseroata___a
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 24
Quotidiano
Data
Pagina
09-12-2014
35
1
Ma il comitato di valutazione
dei docenti resta o sarà sostituito?
tato ai principi di libertà stabiliti mano alle stratificazioni normative .
DI GIOVANNI SCANCARELLO
ncora non è stata emanata
dal ministero dell'istruzio. ne 1'ordinanza con la quale
vengono stabi\iti i termini
e le modalità per le elezioni, le designazioni e le nomine dei componenti del Consiglio superiore della
pubblica istruzione, organo coUegiale previsto in sostituzione del
consiglio nazionale della pubblica
. istruzione dal Dgls 233/99, lo stesso
che introduceva i consigli scolastici regionali e 10cali.. Ma non sono
bastati una condanna del Miur da
parte del Tar Lazio per iner~a, il
commissariamento e la rìchiesta
della Cgil di riattivàre il consigÌio.
Oggi infatti la scuola non ha ancora il suo organo collegiale consultivo più importante, sopr~ttutto in
una fase in cui una cònsultazione
del mondo della scuola a monte di
importanti pr€?vvediplènti, c,0me
quello del regolamento.[del SIstema naZIonale di vfdutazione o di
strategie come quella sulla Buona
Scuola avrebbero certamente potuto intraprendere la direzione di una
corretta relazione fra governo del
Paese, amministrazione e il tessuto
vivo della scuola.
A
Rompere li patto su cm I!d fonda la costruzione del legame sociale della scuola, cioèu èomfìlesso
sistema di organi collegiali su. cui
è regolata la Vita. democratica in
un'istituzione come la scuola, è un
rischio da evitare, soprattutto se
l'interesse è veramente quello del
futuro dei nostri studenti. Tanto è
sostanziale l'elemento pubblicistico
nel nostro ordinamento scolastico
che la stessa legge del sistema naziona,le di isttllZiQne impone alle
scuole private la condizione che per
ruasçiare titoli di studio aventi valore legale, quindi per diventare paritarie, l'insegnainento sia impron-
dalla CostItuzione repubblicana, contraddittorie che si sono venute
accogliendo chiunque, compresi gli ad accumulare nel tempo. Contradalunni portatori di handicap (a:rt. 1 dittorietà che pòtrebbe venirsi a
comma 3 legge 6212000). IJinteresse creare pero anche in futuro. Cosa
pubblico nella formazione quindi, è accadrebbe infatti se la valutazione
prevalente a quello privatO. Inque- di un docente differisse tra nucleo
sto contesto le funzioni di governo e comitato di valutazione? . .
della formazione non possono pre- . Lo stato giuridico e il ruolo
scindere dal sistema autoritativo e doeentesouo sempre rimasti indecisionale degli organi collegiali. quadrati in una funzlonecostruita,
Su questo il governo ha una intorno al valore legale del titolo
posid.one chiara: gli attuali orga- di studio che, in Virtù degli articonì, dice,:pongono veti e sono lenti. lì 2699 e 2700' del c.c., costituisce
Ci si chlede .però se serva rottamare appunto certificato rilasciato da
o basterebbe invece ristrutturare un'autorità scolastica nell'esercizio
prevedendo articolazioni esecutive di una pubblica funzione. Questo
a cui delegare decisioni (comj3 già comunque non sembra nemmeno a
per altro si è iniziato a fare con i rendere giustizia alla miriade di ordiPartimenti per il collegio docenti gani collegiali che nella scuola venoppure inves~ndo,invece di tagli- gono ogni anno democraticamente
ràre, sulle funzioni strumeritali)'eletti, né ai dirigenti scolastici acuì
A quest08i aggiunge l'incertezza la riforma da una parte vorrebbe
rispetto alla sopl'avvivenza di ta- intestare più responsabilità e poluni òrganisroi, c0ll.1e il comitato di teri e dall'altra gli taglia gli Ata
valutazione dei docenti introdotto di segreteria e rimanda in classe
dall'art. g deldpr 4Hì/74. '.
i vicepresidi.
Il camita to di valutazione
M:a al di là di questioni di medei docenti svolge non solo una todo. e'è un piano di principio che
funzione valutativa dell'anno di se non risulterà pienamente soddiprova del docente neoassunto, ma sfatto potrebbe mettere seriamenfunzioni che, alla luce della norma- te a rischio l'intera impalcatura
tiva vigente, risultano difficilmente della Buona Scuola. Tale appare
abrogabili dallo Sbloccascuola an- il quadro dene contraddizioni che
nunciato dal governo, se non in- potrebbero insorgere in futuro, ma
cidendo nel profondo del sistema che nel documento risultano tutte
pubblicistico dell'ordinamento e del imputate alla tradizione collegiale
suo tessuto democratico. Parliamo della scuola e alla vecchiaia del tead esempio della, valutazione del sto unico (01'10 297/94). Delle due
docente che ne faccia richiesta ai l'una, o si riform!l prima l'ordinasensi dell'art. 11 del DIvo 297/94 mento complessivo o si interviene
e della riabilitazione del docente sull'esistente migliorandolo. La dia cui sia stata irrogata una san- rezione intrapresa, infatti, sembrezione disciplinare. Non si capisce l'ebbe voler perseguire modelli di
se il comitato di valutazione, una sistema di tipo anglosassone dm/e,
sorta di Csm della scuola autono- ad esempio, gli esami sono esterni
ma, rientrerà tra le misure abro- e vengono elaborati da specificienti
gative dello SbloccaScuola. Giusto di valutazione e certificazionj:l, per
chiederselo dal momento che nel cui prevale più Un piano privatistidocumento del governo si parla di cO di rapporto' con la ~alutazioùe
produrre un nuoVo testo unico in 'sia rispetto agli studenti che ai
materia di istruzione, per mettere docenti.
Codice abbonamento:
068391
-----© RiproiJ;uziomi risemtta--a
Scuola: testate nazionali
Pag. 25
Quotidiano
Data
09-12-2014
Pagina
36
Foglio
1
Assunzioni, i dubbi del senato
sulla ricostruzione di camera
A farsi sentire è il servizio bilancio del senato: nella
relazione alla...legge di Stabilità, all'esame di Palazzo
Madama, non è chiara la copertura per le 150mila assunzioni della Buona scuola. In particolare i tecnici
di Pietro Grasso puntano il dito contro la mancata
indicazioni delle risorse che andranno a coprire la ricostruzione di carriera a fronte del miliardo relativo
ai primi quattro mesi dell'anno scolastico 2015 e i 3
miliardi di euro a decorrere dal 2016.
Il governo infatti indica la coperta, ma non le unità
che saranno assunte e con quale anzianità media maturata nel sel-vizio dei docenti a tempo determinato
interessati.
Codice abbonamento:
068391
---© Riproduzwne riseruata ______
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 26
Quotidiano
Data
09-12-2014
Pagina
36
Foglio
1
Il 30% delle cattedre è stabilmente coperto da precari. Per tutti vale il placet del vescovo
Corte lJe, prof di religione in pole
Pronti a battere cassa per ottenere gli indennizzi
DI CARLO FORTE
D
a termine su posti vacanti
e disponibili è pr.ass'i. Una
prassi che, pero, è in rotta di
collisione con la normativa
europea. Equindi anche con
l'ordinamento interno italiano. Va detto subito che la
disciplina dei docenti di religione si inquadra all'interno
del concordato tra lo stato e
la chiesa cattolica.
Ma ,questo accòrdo, per
quanto sia ascrivibile alla
categoria degli atti negoziali di diritto internazionale,
non può derogare j principi
generali dell'ordinamento
(in questo caso, il principio
di non discriminazione) e costituzionali. Tanto più che la
Carta comprende comunque
anche le norme comunitarie.
Che entrano a pettine nel dispQsitivo per effetto delle disposizioni contenute nell'articolo 117. In buona sostanza,
dunque, l'effetto principale
della sentenza della Corte
di giustizia, sembrerebbe
proprio questo: la necessità,
per il governo, di procedere al
più presto all'indìzione di un
nuovo concorso per il recluta-
mento dei docenti di religione. Necessità che, però, non
pone al riparo da eventuali
azioni risarcitorie da parte
degli interessati. E in questo
caso i giudici non si vedrebbero nemmeno costretti a
scegliere tra ricostruzione di
carriera o indennizzo. Perché
la ricostruzione di carriera
ai docenti di religione viene
effettuata anche se sono precari. La disciplina del lavoro
degli insegnanti di questa disciplina, infatti, prevede una
serie di benefici che non sono
previsti per i docenti delle discipline ordinarie.
Gli insegnanti di religione, infatti, hanno conservato
il diritto agli scatti biennali
di anzianità e hanno diritto
al riconoscimento della progressione di anzianità, anche
se precari, in presenza di
determinate condizioni, una
volta decorso il quarto anno
di supplenza. Resta il fatto,
però, che oltre a dovere dare
conto all'amministrazione
scolastica per tutto ciò ehe
riguarda il rapporto di lavoro, i docenti di religione sono
soggetti anche all'autorità
ecclesiastica. È il vescovo,
infatti, che rilascia l'idoneità all'insegnamento, dopo
il conseguimento dei titoli
specifici. E può revocarla in
qualsiasi momento. Anche se
il Consiglio di Stato ha chiarito da tempo che la revoca
non è a piacere ma va adottata solo in presenza di gravi
motivi.
Ciò vale sia per i docenti di ruolo che per i precari.
Per i docenti di ruolo, però,
la legge prevede una scialuppa di salvataggio. Che
consiste nel riassorbimento
del docente dichiarato inidoneo dall'autorità ecclesiastica
nei ruoli dell'amministrazione scolastica.
Si tratta, dunque, di un
ulteriore criterio di reclutamento dei docenti che si aggiunge a quello canonico del
concorso a cattedra. E costituisce l'unica eccezione prevista dall'ordinamento a tale
criterio. Eccezione legittima
perché prevista anche dalla
Costituzione.
----©Riproduzione riseroata ___
Codice abbonamento:
068391
ocenti di religione in
pole position per gli
indennizzi da reiterazione delle supplenze
annuali. La Corte di giustizia
europea, infatti, il 26 novembre scorso, ha emesso una
sentenza che sanziona la
reiterazione delle supplenze
annuali, in assenza di termini
tassativi per lo svolgimento
dei concorsi e di indennizzi in
caso di inerzia dell'amministrazione.
Il principio affermato
dai giudici di Bruxelles
pone, infatti, seri dubbi sulla
legittimità della disciplina
dei contratti a tempo determinato dei docenti di religione. Perché l'organico di diritto
di questa particolare categ(}ria di docenti è composta per
il 70% da cattedre coperte da
docenti di ruolo e,. per il restante 30% da cattedre destinate alle 'supplenze annuali.
A differenza dei docenti delle
discipline ordinarie, dove il
fenomeno è residuale, per i
docenti di religione, dunque,
la reiterazione dei contratti
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 27
Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
09-12-2014
37
1
lJinchiesta del Censis: poche risorse e troppe difficoltà burocratiche. E docenti poco preparati
Alternanza promossa con riserva
Il giudizio dei presidi: utile, ma serve poco per il lavoro
DI EMANUELA MICUCCI
presidi promuovono l'alternanza scuola-lavoro e
apprendistato. Più tiepidi i giudizi sull'impresa
didattica. Tuttavia, solo poco
più di un terzo ritiene che
l'alternanza aumenti in maniera diretta le opportunità
di occupazione dei diplomati. Almeno nell'opinione dei
dirigenti scolastici delle superiori consultati sul tema
dal Censis, che pubblica i
risultati di questa indagine
nel 48° "Rapporto sulla situazione sociale del Paese»
presentato venerdì scorso
(www.censis.it). Decisamente buoni i voti che i presidi
danno all'estensione dell'obbligo dell'alternanza negli
istituti professionali, che
incassa un punteggio medio
di 8,7 in una scala da a
lO. Seguito a breve distanza con 8,2 dall'introduzione
dell'obbligo negli ultimi tre
anni dei tecnici. Note favorevoli anche per l'inserimento
degli studenti in contesti
I
°
di imprenditorialit~ legati
all'artigianato (7,Q) e per
la sperimentazione dell'apprendistato negli ultimi tre
anni delle superiori (7,1).
Maggiori le perpless1tà
per le attività di impresa didattica, attraverso la
produzione e commercializzazione di beni o servizi,
che comunque si merita un
punteggio più che sufficiente, 6,8. Pesano le difficoltà
burocratico-amministrative
legate alla realizzazione di
un'impresa formativa: per
i presidi quella maggiore
risiede nella gestione degli
adempimenti fiscali con le
risorse amministrative in
dotazione organica (8,2),
non mancano problemi legati alle norme di fiscalità
generale e del codice civile
(7,8) e alla complessità della gestione amministrativa
e contabile (7,6). Ma sottolineano anche la mancanza di
indicazioni e standard organizzativi condivisi dal Miur,
ministero del lavoro e dicastero dell'economia (8,0). E
risulta difficile individuare
il possibile mercato di riferimento (6,1). l<Nonostante
rimangano alcuni nodi irrisolti - spiega Massimiliano
Valeri, portavoce del Censis
-, la strada dell'alternanza
scuola-lavoro sembra essere
quella più adatta a potenziare nella giusta direzione il
rapporto tra scuola e mondo
del lavoro».
Agli occhi dei presidi
l'aspetto più qualificante è
fornire unà maggiore conoscenza del mondo del mondo del lavoro (66%), anche
in funzione di orientativa
per la scelta di proseguire
gli studi (47,3%). Mentre la
difficoltà maggiore è coinvolgere le aziende e il mondo
del lavoro in genere (47%),
«a cui si può correlare - osserva il Censis -il 42,2% di
dirigenti che rimarcano la
difficoltà a offrire percorsi
in alternanza a"tutti gli studenti dell'istituto». Critiche
le risorse finanziarie, insufficienti per il 46,4%.
Solo il 34,3% dei presidi ritiene che l'alternanza
aumenti le possibilità di
trovare un posto di lavoro
per i diplomati. Mentre per
il 37,3% influenza i livelli
motivazionali degli alunni e riduce gli abbandoni
scolastici. Non solo. Rende
il curriculum più adeguato alle esigenze del mondo
del lavoro (32,5%). E per un
quarto dei dirigenti (24,3%)
è uno stimolo a una continua
innovazione della didattica,
oltre che aggiornare e specializzare il corpo docente
(5%) e aumentare l'attrattività della scuola (13,9%): Sul
versante dell'organizzazione
didattica la maggiore criticità è realizzare un'effettiva
integrazione dell'aiternanza nel curricolo scolastico
(41,5%), ma anche valutare
le competenze acquisite dagli studenti nei contesti di
lavoro (22,6%), mancando
inoltre un apparato di monitoraggio e valutazione condiviso per le scuole (10,7).
E i presidi segnalano anche
lo scarso interesse delle famiglie, preoccupate del rendimento scolastico (4,9%), e
dei docenti poco preparati
(14,8).
Codice abbonamento:
068391
---© Riproduzione riseroata--ll
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 28
Quotidiano
Data
09-12-2014
Pagina
37
Foglio
1
Scuola dell'infanzia obbligatoria,
no ad anticipi e senzioni nido
e relativizzata dal restante 28,2%.
I presidi sono d'accordo nel sostenere che la
necessità di una maggiore integrazione operaì all'obbligo della frequenza della scuola . tiva tra questi due segmenti nella prospettiva
dell'infanzia. No a una sezione nido in della continuità educativa: un'ipotesi a cui attutte le materne. Questi i primi risulta- tribuiscono un punteggio di 8,4 su una scala da
ti di un'indagine del Censis sull'offerta ." .. a lO. Minore (6,3) il favore intorno all'ipotesi
prescolare, a cui hanno finora collaborato 1.200 -. che questa integrazione possa essere garantita
dirigenti di scuola d'infanzia statale e non sta- dal solo fatto di prevede una sezione nido in
tale. Anticipati nel 48° Rapporto annuale sulla tutte le scuole dell'infanzia.
condizione sociale del Paese (www.censis.it). i
Tuttavia, le fondamenta di questa ridati registrano anche il giudizio negativo dei chiesta di integrazione si trovino nella concapi d'istituto sul fenomeno degli anticipi nella statazione dei dirigenti che i bambini hanno
materna, in quanto incoerenti con il progetto frequentato i servizi prescolari si inseriscono
educativo attuato per i bambini tra 3 e 6 anni. in modo più agevole e proficuo nella materDall'indagine è possibile trarre le opinioni dei na (8,5) e, se svantaggi, possono recuperare i
presidi su alcune misure delineate nel disegno gap cognitivi dovuti al contesto socioeconomidi legge su un sistema integrato di educazione co faririliare (8,0). Ampio il consenso intorno
e istruzione 0-6 anni e sul diritto dei bambini alla proposta di potenziare la funzione edualle pari opportunità di apprendimento, di cui cativa dei servizi della prÌma infanzia (8,1),
è prima firmataria la senatrice Francesca stabilendo obiettivi educativi nazionali (7,6).
Puglisi (Pd). Sebbene nell'anno scolastico Non mancano le criticità. Prima fra tutte (7,1)
2012-2013 risultasse ormai iscritto a una scuo- la qualità disomogenea dei nidi dal punto di
la dell'infanzia il 99,9% dei bambini italiani, vista dell'efficacia educativa, in quanto i re1,6 milioni, il 44,2% dei dirigenti è favorevole "quisiti tecnico-professionali richiesti agli opea introdume l'obbligatorietà della frequenza, ratori sono poco selettivi. E poi il capitolo liste
almeno per i bambini di 5 anni di età (35,3%). d'attesa. Fenomeno che nell'anno scolastico in
Mentre il 14,7% non lo ritiene necessario e il corso riguarda circa la metà delle scuole d'in-.
5,2% pensa che le fanllglie devono essere libere fanzia. Nel restante 56,6% che non ha dovuto
di scegliere.
predisporle, più di una su tre le ha avute ma
Sulla base della loro esperienza i pre- sono state riassorbite o dalla scuola (25,5%)
sidi confermano che frequentare la scuola o da altri istituti (7,4%). TI 10,1% dei dirigenti
materna contribuisce alla riduzione delle disu- non è riuscito a rispondere alla domanda del'
guaglianze in ingresso nel sistema scolastico: proprio territorio, valore che nel Nord-Ovest
ne è convinto ben il 97 ,7%, con alcune differen- sale al 16,2%.
ziazioni solo sull'incidenza, elevata per il 69,5%
----©Riproduzione meroatn___ll
DI
ANGELA IULIANO
S
°
Codice abbonamento:
068391
I
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 30
Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
09-12-2014
38
1
L'ESPERTO RISPONDE! Il caso di un docente e la discrezionalità del dirigente
Permessi personali possibili
a~c4e ,dopo i,p~imi tre
,
Altn 6 gtornz, vanno motzvatz ma non possono essere negatz
'DIplomato lsef nel novembre 1976, avendo,insegnato
come supplente di educazione
fisica per n, 4 ore nel periodo
1974/75 e 1975/76; posso riscattare ai fini pensionistici i
periodi Isef 1973/74- 1974/75
e 1765/76?
Salvatore Mascari
Napoli
Premesso che i servizi prestati nel biennio 74/75 e 75/76
sono, ancorché prestati senza
titolo, utili ai fini pensionistici
mediante computo, nulla vieta
che possa essere chiesto, ài fini
pensionistici, il riscatto dei tre
anni del corso di stlldio. Essendo nel suo caso l'onere di riscatto elevatissimo, una richiesta
in tal senso andrebbe valutata
attentamente.
Franco Bastianini
In pensione
Sono una insegnante di
scuola primaria che per motivi
esclusivamente famigliari vorrebbe utilizzate l'opzione donna per andare in pensione dal
10 settembre 2015. Compio 58
anni di età il 20 febbraio 2015
e posso fare valere 35 anni di
contributi. Presentando la domanda di cessazione dal servizio entro il 15 gennaio 2015
potrò essere collocata a riposo
con effetto dallo settembre
2015 e ricevere il trattamento
pensionistico dalla medesima
data? Alcune colleghe sostengono che la mia domanda di essere collocata a riposo da quella data verrebbe sicuramente
accolta, ma la pensione, per
effetto della C.d. finestra, mi
verrebbe liquidata solo dal 10
settembre dell'anno successivo. È vero quanto sostengono
le colleghe?
Luisa Salvini
Parma
"Eopzione donna" prevista
dalla legge 243/2004 dispone
che le lavoratrici possono optare in via sperimentale, fino al
31 dicembre 2015, per la liquidazione del trattamento pensionistico di anzianità secondo
le regole del calcolo del sistema
contributivo, ove in possesso dei
prescritti requisiti anagrafici
e contributivi( 57 anni e tre
mesi di età e non meno di 35
anni di contribuzione), ma a
condizione che la decorrenza
del trattamento pensionistico
si collochi entro il31 dicembre
2015. Poiché nel suo caSo sussisterebbe tale condizione, la tesi
sostenuta dalle sue colleghe
non ha alclln fondamento. Presenti la sua domanda entro il
15 gennaio e dal io settembre
2015 potrà riscuotere la Slla
pensione che sarà purtroppo
calcolata con il penalizzante
sistema contributivo.
Supplenza e proroga dopo
le vacanze natalizie
Sostituisco una collega in
astensione facoltativa, che
ha già manifestato l'intenzione di rientrare in servizio
durante le vacanze di Natale e di rimettersi in congedo
alla ripresa delle lezioni. Vi
chiedo:mi spetta la conferma
dell'incarico dopo le vacanze?
Vera Nicolini
Latina
Sì. Lo prevede il comma 5
del decreto 131/ 2007 che così
dispone: <<Nel caso in cui ad un
primo periodo di assenza del
titolare ne consegua un altro
intervallato da un periodo
di sospensione delle lezioni
si procede alla conferma del
supplente già in servizio; in tal
caso il nuovo contratto decorre dal primo giorno di effettivo
servizio dopo la ripresa delle
Nicola Mondelli lezioni».
Antimo Di Geronimo
Codice abbonamento:
--~ Riproduzwne riseroata--ll
068391
con l'opzione donna
Il riscatto del diploma Isef,
vantaggi e costi
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 31
Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
08-12-2014
17
1
Prcrnioda i
Due italiani candidati al Nobel dei prof
Due professori italiani sono stati
inseriti nella rosa dei primi 50
candidati al Global Teacher
Prize, una sorta di Premio Nobel
per gli insegnanti delle scuole di
ogni ordine e grado di tutto il
mondo che mette in palio un
milione di dollari da assegnare a
un docente che abbia dato uno
straordinario contributo alla
professione. Il Global Teacher
Prize, alla prima edizione, è
frutto di un impegno di lunga
data della VarkeyGems
Foundation. Portando alla luce
migliaia di storie di «eroi» che
hanno trasformato la vita di
bambini e adolescenti, il premio
spera di far conoscere e
divulgare - spiegano i promotori
- «lo straordinario lavoro di
milioni di insegnanti». Una
condizione per vincere il premio
è che il vincitore continui a
essere un insegnante per
almeno 5 anni. I due insegnanti
arrivati in zona traguardo sono
Daniela Boscolo dell'Istituto
tecnico C.Colombo di Porto Viro,
in provincia di Rovigo, e Daniele
Manni, dell'Istituto Galilei Costa
di Lecce.
Codice abbonamento:
068391
Milano. scontri alla prima della Scala
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 32
Quotidiano
l'Italia investe troppo poco:
è in coda tra i Paesi europei
09-12-2014
10
Foglio
1
rope 2014>, - che ha preso in considerazione i 28 Paesi Ue più Norvegia, Islanda, Montenegro e Turchia sei Paesi hanno aumentato meno dell'uno per cento il bilancio dedicato all'istruzione (dati aggiornati a
giugno 2014): Italia (0,6), Belgio-Fiandre (0,92), Lussemburgo (0,08), Siovacchia (0,37), Spagna (0,08) e
nella media del Regno Unito (0,1). Altri sette Paesi
hanno addirittura tagliato questa voce del bilancio,
owero Belgio-Vallonia (0,07), Repubblica Ceca (3,33),
Irlanda (1,53), Austria (2,72), Croazia (1,95), Finlandia (2,39), Galles (1,88). In altri sei Paesi il bilancio è
invece aumentato: Estonia (6,36), Lettonia (6,91),
Nord Irlanda (5,16), Malta (5,41) e Turchia (7,05).
Codice abbonamento:
068391
L'Italia non taglia il bilancio all'istruzione ma è uno
dei Paesi europei ad averlo aumentato meno nel corso del 2014. L'aumento italiano è dello 0,6 per cento a fronte di due terzi dei Paesi europei che lo hanno aumentato di oltre 1'1 per cento. Lo rivela un rapporto del network educativo europeo Eurydice.ln totale nel2014 i fondi stanziati sono stati 49,66 miliardi contro i 48,57 miliardi del 2013. Secondo il rapporto «National Sheets on Education Budgets in Eu-
Data
Pagina
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 33
Quotidiano
IL GAZZETTINO
Data
Pagina
Foglio
09-12-2014
XXI
1
SCUOLA
Problemi di connessione nei licei
Appello per avere una rete in fibra
Registro elettronico
ma Internet non va
Teresa Infanti
PORTOGRUARO
re per pagare il canone mensile, che per 100 Megabit è
piuttosto alto».
I dirigenti hanno poi segnalato la mancanza di un calorifero
nel laboratorio di disegno meccanico e del collegamento alla
rete del gas per il funzionamento della serra all'Itis-lpsia, e la
scarsa illuminazione dell'ingresso e l'umidità presente in
alcune aule al Luzzato. «Se non
cambierà qualcosa con la legge di stabilità - commenta il
dirigente provinciale Andrea
Menin - le scuole superiori
della Provincia di Venezia
avranno ben poche risorse a
disposizione. Se quest'anno avevamo a bilancio 9 milioni di
euro, il prossimo anno ce ne
saranno solo 6 e dovranno servire anche per tutti gli interventi sulla viabilità».
© riproduzione riservata
Codice abbonamento:
068391
Connessione lumaca nelle scuole superiori. Non è solo il
problema della copertura
dell'lpsia D'Alessi o la mancanza di spazi a disposizione dei
due licei ad impensierire i
presidi. Nel corso dell'incontro
tra l'assessore provinciale
all'Edilizia scolastica Giacomo
Gasparotto, l'assessore comunale all'Istruzione Irina Drigo,
i dirigenti scolastici e i presidenti dei consigli di istituto
sono infatti emersi diversi altri
problemi che dovranno per
forza essere affrontati dalla
futura Città metropolitana. E,
tra questi, la mancanza di una
stabile connessione Internet.
«Abbiamo la necessità - spiega la dirigente dell'Istituto Da
Vinci-D'Ales si, Raffaella Guer-
ra - di avere un rete in fibra,
non solo per lavorare all'interno dell'istituto, ma anche per lo
scambio di dati tra le varie
scuole. Ormai lavoriamo da
tempo con il registro elettronico, ma qui la connessione è
scadentissima». Eppure le direttive ministeriali indicano la
via della digitalizzazione dei
processi burocratici come un
obbligo per le amministrazioni
pubbliche, per adeguarsi
all'evoluzione tecnologica e
per migliorare i servizi. «Se
vogliamo stare al passo con i
tempi - aggiunge Lorenzo Zamborlini dirigente del liceo "Belli" - serve una connessione a
banda larga. Dalle prime informazioni che sono riuscito ad
avere - aggiunge - sarebbero
sufficienti appena 3.500 euro
per allacciarsi alla rete tramite
dei ponti radio. Il problema
sarebbe poi il costo da sostene-
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
Pag. 34
Quotidiano
Data
Pagina
lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO
Foglio
09-12-2014
XIV
1
GLI ATTIVISTI DEL MOVIMENTO CINOUE STELLE INVITANO IL COMUNE ASFRUTTARE AL MASSIMO I FONDI Dura PER MILLE
«Tutte le scuole richiedono lavori»
appello dei grillini aPalazzo di città
entro il quale il Comune potrà pre·
sentare progetti tesi a recuperare
fondi per la ristrutturazione di edifici scolastici - ricordano dal M5S -.
Considerato che tanti sono i plessi
scolastici che necessitano di interventi corposi e urgenti, i calcinacci
caduti qualche mese fa alla scuola
Benedetto XIII e qualche giorno fa
alla Giovanni Paolo II ne sono la
prova evidente, siamo a reiterare la
questione, nella speranza che riusciate a candidare altre scuole gravinesi entro i termini stabiliti per
l'anno in corso». si legge nella missiva inviata a Palazzo di città. Con
l'obiettivo di estendere la vittoria
della scuola Padre Pio che necessita
di lavori di manutenzione interna ed
es terna, oltre alla sostituzione di alcuni infissi e alla sistemazione dei
pannelli e delle coperture finalizzate
al risparmio energetico, ad altre
realtà scolastiche sanguinanti.
Riepilogo delle puntate precedenti. Ogni anno, in occasione della dichiarazione dei redditi, il contribuente può compiere una scelta in
merito alla destinazione dell'8 per
mille. A partire dal corrente anno,
grazie a un emendamento del M5S
alla legge di stabilità 2014, lo Stato
068391
Il GRAVINA. Promemoria con
suggerimento dalle parti dei Cinque
Stelle. Perché certi treni non ripas·
sano. Dopo l'ok del Municipio a can·
didare ai fondi ministeriali dell'8
per mille del gettito Irpef gli interventi di edilizia scolastica presso la
scuola primaria Padre Pio, proposta
a firma dei grillini, i pentastellati
tornano alla carica. Strizzando gli
occhi alla possibilità di allargare la
rosa degli istituti locali «malaticcÌ».
Uinterlocutore è ora l'assessore
all'Istruzione. «Assessore Vito Loglisci, le scriviamo per ricordarle
che il 15 dicembre scadrà il termine
può destinare 1'8 per mille oltre che a
«interventi straordinari per la fame
nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di
beni culturalÌ», anche per «ristrutturazione, miglioramento, messa in
sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica
adibiti all'istruzione scolastica».
In attesa dell'ok sulle nuove candidature al restyling, una carezza
sfiora la missiva rivolta all' assessore Loglisci. «Vista la ciclicità delfondo, d'ora innanzi auspichiamo che
annualmente vorrete sfruttare appieno questo fIlone di finanziamenti
dedicati. Approfittiamo della missiva per augurarle un buon lavoro e
per manifestarle un apprezzamento
per i fondi che avete destinato in
Consiglio comunale alla messa in
sicurezza della scuola dell'infanzia
Andersen, da noi più volte denunciata e dal Prefetto sollecitata».
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
Codice abbonamento:
GRAViNA Calcinacci caduti alla scuola Benedetto XII
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 35
Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
Data
Pagina
Foglio
06-12-2014
33
1
Tar e ministero bocciano il Comune
cambiato il bando per le maestre precarie
caso
Contestato il criterio temporale
che escludeva molte concorrenti
Nuova scadenza: 10 gennaio
Valerio Esca
Dopo due schiaffi - il primo della
presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento funzione pubblica, l'altro del Tar Campania - il Comune di Napoli corre ai ripari emodifica il bando per l'assunzione delle maestre. <<In una riunione tenutasi nel pomeriggio (di ieri, ndr), - si
legge in una nota diffusa dal Comune -, gli assessori al Personale, Francesco Moxedano e alla Scuola, Annamaria Palmieri, insieme al presidente della commissione, Arnaldo
Maurino, hanno chiesto e ottenuto
dal Forrnez la modifica del bando
per la procedura speciale transitoria del concorso per educatori e maestre per favorire l'accesso più ampio attraverso il calcolo degli anni
di servizio come anni scolastici e
non anni solari, e la conseguente
proroga della scadenza dei termini
di presentazione delle domande alla prima decade di gennaio». In realtà più che un merito dell'amministrazione è stata una necessità, visto il parere della funzione pubblica e il doppio decreto emesso ieri
mattina dal presidente della V sezione del Tar Campania, Luigi Domenico N appi, che in sostanza bocciano il precedente bando. Il perché è
molto chiaro: le procedure avrebbero dovuto essere aperte al personale docente con il «requisito di tre anni di anzianità considerando l'anno scolastico e non l'anno solare»,
come previsto invece dal Comune.
Cosa alquanto curiosa riguarda proprio il criterio di calcolo, visto che
perle stabilizzazioni del 201 Ol' amministraione aveva utilizzato come requisito di anzianità, proprio
l'anno scolastico. E allora perché
cambiare? Se lo chiede anche uno
dei due avvocati che ha presentato
ricorso: «È forse un escamotage per
eliminare un po' di concorrenti scrive Riccardo Marone - considerato che il numero di posti da mettere
a concorso è di gran lunga inferiore
al numero degli aspiranti?» si legge
nel documento patrocinato dalla Ci-
slfp. Altro problema riguarda i profili, che non essendo cumulabili
avrebbero lasciato fuori più di cento precarie e su questo fa leva l'altro
ricorso presentato dall' avvocato Andrea Abbamonte. I decreti del Tar
di fatto sospendevano il bando proprio per l'incongruenza della richiesta dei requisiti ammettendo «con
riserva» i ricorrenti.
In pratica il Comune ha fatto un
pasticcio e soltanto dopo la doppia
batosta ha messo la classica pezza a
colori. A seguito dell' avvenuta modifica, i giorni del requisito passano
da 1095 a 864, cosa che accontentereb be tutte le maestre, che a questo
punto potranno concorrere per i
185 posti messi a bando. «Apprendiamo con piacere della modifica»
sottolineano la deputata napoletana del Pd, Valeria Valente e il consigliere comunale Tonino Borriello.
«È esattamente in questa direzione
- dicono - che abbiamo lavorato nei
mesi scorsi». Mentre Vincenzo Varriale di Idvricorda: «Firmai insieme
ad altri consiglieri un documento
presentato dal collega Pace e se l' assessore Moxedano e l'amministrazione ci avessero ascoltato si sarebbe evitata una figuraccia».
Codice abbonamento:
068391
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 37
Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Data
Pagina
Foglio
Il
09-12-2014
13
1
Asorpresa Cosenza al19° posto della classifica degli atenei italiani
L'Università della Calabria
fucina di start up e spin off
=. . .
alla ricerca e alle imprese: Cala- straordinario potenziale», afferbria Innova, il Parco scientifico, i ma Riccardo Barberi, per dieci ancentri di trasferimento tecnologi- nidelegato dal Rettore dell'Unical
co delle università (Liaison offi- alla ricerca e al trasferimento tec--... :L
ce), la rete dei Poli di innovazione. nologico. Ponendo tra le righe un
Donata Marrazzo
La principale fucina di impren- problema di politiche regionali.
Un territorio in continua ditori high-tech è l'Unical, l'uniExeura, con sede a Rende, è uno
emergenza sociale e produttiva. versità di Cosenza: ha un portfolio spinoffdell'Unical: sulmercatoda
Una regione a rischio di deserti- di 70 brevetti, 12 dei quali ceduti in diversi anni, è stata molto apprezficazione umana e industriale, licenza. Trentaseiaziendetraspin zatainBelgio echiuderàaccordidi
con il Pil procapite più basso del off e start up, di cui 9 all'interno di collaborazione per le sue soluzioSud (15.989 euro). Un tasso di di- Technest, incubatore per la cono- ni all'avanguardia nel campo della
soccupazione pari alZZ%, dc156,1 scenza, la ricerca e lo sviluppo per BusinessAnalytics. T rentadipen% quello relativo ai giovani. Que- imprese a tecnologia avanzata.
dentiperAltiliaGroup,spinoffdel
sta è la Calabria.
Con questi numeri l'ateneo cala- Cnr, specializzato in Big Data, con
Eppure, in questa terra, che si brese compete con realtà ben più una piattaforma tecnologica uniconferma fanalino di coda in Italia grandi e articolate del centro- ca sul mercato: diffonde il proprio
pertuttigliindicatorieconomici,il nord:isuoizzspinoffloposiziona- prodotto a livello mondiale.
sistema della ricerca scientifica e no,peril20l3,al I 9°postonellac1as- Ec04c1oud lavora sul risparmio
tecnolo!,>1ca svela un paradosso: sifica delle iniziative imprendito- energetico e ha flImato un conesiste una Calabria virtuosa, inno- riali nate in ambito universitario, tratto triennale conTelecom. Pervativa e reattiva. I datisuglispin off come la Sapienza di Roma e l'Uni- sonalfactoryinvece è unastartup
delle università e sulle start up in- versità di Pavia. Lo seguono Trie- fondata a Simbario, provincia di
novative disegnano un territorio steeSiena(19spinoff),poiFerrara Vibo Valentia: ha ideato Origarni
vitale. Si contano 4.000 società di (15). E per ilzo14 giù si registra un 4, uno stabilimento brevettato per
capitali con oltre 500.000 euro di incremento. <<È necessario capire, la produzione di premiscelati per
fatturato e imprese innovative credere e scommettere sull'inno- l'edilizia che in 6 metri quadrati
nelle quali investono fondi di ven- vazione, sapere che siamo in gra- traccia l'intera produzione.
ture capitalo Numerosi i supporti do di gestire tutto questo nostro
It,RIPROOl;ZIONERlSERVATA
~~~~-
Codice abbonamento:
068391
-
-~~-
Ritaglio
Universita'
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 38
Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Data
Pagina
Foglio
09-12-2014
13
1
Nuovi corsi di laurea in sinergia con l'Università di Bari
Puglia, alleanza tra ricerca
e distretto dell'aerospazio
lavorano Regione Puglia e Aeroporti di Puglia, la società pubb lica che gestisce gli scali.
Capisaldi del progetto sono
lo stabilimento Alenia-Aermacchi, attivo da anni nella costruzione delle fusoliere in fibra
di carbonio perilBoeing787, eil
porto di Taranto, che a fine 2015
dovrebbe essere interessato da
500 milioni di investimenti tra
piattaforma logistica, ammodernamento del terminaI container e altri progetti.
A sostegno della linea cargo,
anche una serie di investimenti
pubblici tra ampliamento della
pista di rullaggio e del piazzale
dell'aeroporto a carico di Adp
(21 milioni), ammodernamento
della strada provinciale Grottaglie-Monteiasi (Provincia di
Taranto pefl2 milioni), trasformazione della stazione di Monteiasi in uno snodo di scambio
ferro-gomma a servizio della 10gistica (Rete ferroviaria italiana
per circa 10 milioni).
If.. r~;PWj[)rJONr R:S[ r{vA1 A
Codice abbonamento:
068391
civile. In questo modo il Politecnico ha inteso legare meglio la
sua offerta formativa al territorio. L'ingegneria aerospaziale,
infatti, si aggancia al ruolo dello
Domenico Palmìotti
stabilimento Alenia-AermacIngegneria aerospaziale e chi di Grottaglie-Monteiasi,
ingegneria dell'ambiente sono i dell' attiguo aeroporto come podue nuovi corsi di laurea cui lo aerospaziale e del Distretto
pensa il Politecnico di Bari per pugliese dell'aerospazio.
la sede di Taranto. I nuovi indiIngegneria ambientale è inrizzi potrebbero essere attivati vece pensata come supporto
a partire dall'anno 2015-2016. ai progetti di disinquinamenPer ora c' è il via libera del Senato to e di bonifica che interessaaccademico, entro fine gennaio no l'area di Taranto ma anche
dovrebbe essere definito l'ordi- per rafforzare il Polo scientinamento, entro aprile il regola- fico-tecnologico inaugurato
mento, quindi l'attesa per l'ac- di recente e di cui il Politecnicreditamento
dell'Anvur, co è partner insieme all'Unil'Agenzia nazionale di valuta- versità di Bari e all'Arpa Puzione del sistema universitario. glia, 1'Agenzia per la protezioIl corso per l'aerospazio è una ne ambientale.
novità. Quello dell'ambiente è
Dare sempre più all'aeroporinvece una riprogettazione con to, a meno di venti chilometri
una più marcata caratterizza- dal capoluogo, una fisionomia
zione in chiave ambientale del- industriale e a servizio del tral'attuale corso di laurea che uni- sporto cargo creando una piatsce due specializzazioni: inge- taforma logistica col porto di
gneria ambientale e ingegneria Taranto. Questa la traccia su cui
Ritaglio
Universita'
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 39
Ila Repubblica
Quotidiano
I
.
sul futuro dell'Unione:
selVe uno scatto dei giovani
L'Europa
salvata
_ _ _ o
••
_. ___
-
_ _ _. ' - - -_ _ _ _
TlM01'HY GAR1'Ol'l! ASII
dai ragazzi
di Erasmus
Mai visto tanto pessimismo
Data
Pagina
ARIO, studente italiano,
mi dice che ce l'aveva
conme. Sieraarrabbiato
per l'articolo che scrissi dopo le
europee di maggio, in cui criticavo la candidatura di JeanClaude J uncker alla presidenza
della Commissione europea definendola la risposta più sbagliataaldiffusoscontentoemerso da quell' elezione. Ora che
M
Foglio
Juncker tira fuori dal cilindro un
pacchetto di investimenti a sostegno della traballante economia europea e l'ex primo ministro polacco Donald Tusk si prepara a presiedere il primo vertice dei capi di governo dell'Ue,
vale la pena di tornare a chiedersi chi salverà il progetto Europa. La mia risposta è che non
si può salvare senza un più attivo coinvolgimento di Mario e
dei suoi contemporanei. la generazione Erasmus e Eeasyjet.
Ovviamente il salvataggio esige anche valide politiche dall'alto. Ma Super Mario cioè Dra-
09-12-2014
1
1 /2
ghi, il presidente della Banca
Centrale Europea non può farcela da solo, neppure con un altro migliaio di miliardi di dollari
in bilancio. Serve anche il giovane Mario. Non ho mai visto tanto pessimismo intellettuale riguardo al futuro dell'Ue tra chi
(come me) ne è stato appassionato sostenitore. Le cause sono
principalmente tre. Innanzitutto l'Eurozona. Loukas Tsoukalis, un' autorità in materia, nonché filoeuropeo, osserva che «il
progetto era sbagliato tanto
quanto le adesioni».
SEGUE A PAGINA 35
L'EUROPASALVATA DAI RAGAZZI DI ERASMUS
<SEGUE DALLAFRIMA PAGINA
TlMOTIIY GARTOl'l! ASII
Ritaglio
Universita'
stampa
ad
tra gli Spitzenkandidaten, i
principali candidati dei raggruppamenti partitici europei
per il seggio di presidente della
Commissione, sono stati seguiti da meno di 500.000 spettatori, mentre l'audience del primo
dibattito trai candidati allapresidenza Usa Barack Obama e
Mitt Romney nel 2012 era sopra i 67 milioni,
Questo mi porta alla terza triste considerazione. Non mancano i manifesti, i progetti e i libri mirati al salvataggio dell'Unione Europea, ma in massima
parte sono scritti da persone
che si collocano dalla parte sbagliata dello spartiacque anagrafico dei 50 anni. Un valanga
di appelli a rafforzare la "leadership" vengono da leader in
pensione con l'idea che ai loro
tempilecose andassero meglio.
Vedo poche proposte da parte della generazione del giovane Mario. È strano, perché la
sua è la prima generazione che
ha vissuto l'Europa come unico
spazio di libertà da Lisbona a
Tallin, ad Atene, a Edimburgo.
Ho chiesto su Twitter dei suggerimenti per questo articolo e
qualcuno ha risposto «parla dei
bambini nati da Etasmus». Dan
Nolan ha aggiunto «Erasmus
obbligatorio per tutti», facendo
riferimento all'intervista in cui
Umberto Eco, il grande saggio,
sostiene che «l'Erasmus ha dato vita alla prima generazione
di giovani europei ed ha segnato una rivoluzione sessuale: un
giovane catalano incontra una
ragazza fiamminga; i due si innamorano, si sposano e diventano europei, come pure iloro figli. L 'Erasmus dovrebbe essere
uso esclusivo
del
obbligatorio, e non solo per gli
studenti: anche peri tassisti. gli
idraulici e i lavoratori».
Non sono proprio certo che il
religioso Desiderius Erasmus
da Rotterdam apprezzerebbe il
fatto di essere sinonimo di rivoluzione sessuale, ma davvero
esisteunarealtàquotidiana vissuta così, un amalgama transnazionale. Nei sondaggi Eurobarometer condotti in tutta
l'Ue la risposta più comune al
quesito «che cosa significa per
te l'Ue?» è «libertà di viaggiare,
studiareelavorarein tuttiiPaesi dell'Unione». Anche se coloro
che tendenzialmente non hanno fiducia nell'Ue sono quasi il
doppio rispetto a quelli che tendono a riporvi fiducia, quest'ultima cresce col diminuire dell'età degli intervistati. Ad essere fiduciosi sono solo il 46% dei
giovani tra i 15 e i 24 anni. Un
giovane su due in Grecia e in
Spagna è disoccupato e può a
buona ragione domandarsi «cosa ha fatto per me l'Europa ultimamente?».
Ciò nonostante sono numerosi i giovani - incluso un intero esercito di cittadini dell' est e
del centro Europa post-1989ad aver tratto grande beneficio
dal progetto europeo. Malaloro
voce in Europa si sente poco. In
parte, credo, è proprio perché
hanno già a disposizione l'Europa cui aspiravano le generazioni precedenti. Amano l'Europa
ma essa non è la loro causa, ilIoro sogno. Ad appassionarli sono
altre tematiche, altri luoghi:
l'ambiente, la parità sessuale,
la povertà globale, i diritti degli
animali, la libertà di Internet, il
cambiamento climatico, la Cina, l'Africa. Se le libertà fonda-
destinatario,
non
068391
,,@):{OPPE
Codice abbonamento:
economie, troppo
eterogenee, legate da
una valuta comune sen"
za fondi comuni. Questi
fondamentali difetti difabbrica
sono stati aggravati dalla politica di austerità a guida tedesca
che sottovaluta le differenze
tra le culture economiche nazionali e la necessità di maggiori investimenti e di aggregazione della domanda all'interno
dell'Ue.
La seconda causa di pessimismo è la politica. Elezione dopo
elezione, sondaggio dopo sondaggio, è emersa la profonda
delusione degli elettoririspetto
alle politiche e ai politici attuali. Essa trova espressione sia in
una maggiore apatia che nel
successo elettorale dei partiti
anti-sistema di ogni colore dallo Jobbik in Ungheria al
FronteNazionalefrancese, passando per l'Ukip britannico e il
tedesco Alternativa per la Germania finDal Movimento 5Stelle italiano al Podemos spagnolo
e al Syriza greco.
Lo scontento nei confronti
delle istituzioni europee supera quello a livello nazionale. Il
pianeta Bruxelles è diventato
simbolo della distanza tra élite
politiche e cittadinanza. In occasione dei vertici europei le tv
trasmettono a ripetizione immagini di uomini di mezza età
ingiaccaecravattacheentrano
ed escono da berline nere. Benché il Parlamento europeo sia a
elezione diretta e gli siano stati
attribuiti maggiori poteri, !'impressione è di una rappresentanza popolare scarsa. E non
esiste un' arena politica pan europea. I tre dibattiti televisivi
'1f
riproducibile.
Pag. 40
Quotidiano
la Repubblica
Foglio
mentali che apprezzano nell'Uevenissero improvvisamente revocate, senza dubbio simobiliterebbero per difenderle ma il declino dell'Europa, se ci
sarà, probabilmente non porterà a questo. Le istituzioni resteranno, ma gradualmente si
svuoteranno, come quelle del
Sacro Romano Impero. Forse
non sarà lanciato un allarme serio finché non sarà troppo tardi.
(Per alcuni est europei il campanello d'allarme è Vladimir
Putin, ma a quanto sembra non
per la maggior parte degli eu-
ropei dell' Ovest).
Però io sono anche del parere
che noi europei più anziani non
chlediamo ai giovani con frequenza e insistenza sufficiente
che tipo diEuropa essi vogliano.
Qualche tempo fa sono stato
contattato da un'istituzione europea che voleva verificare la
mia disponibilità a partecipare
alla formulazione di una nuova
versione della dichiarazione di
Schuman, che nel 1950 pose le
basi di quelli che sarebbero stati i primi passi del cammino verso l'U e odierna. Ho risposto che
09-12-2014
1
2/2
era meglio chledere alla generazione post '89, alla generazione Erasmus. A quanto ne so
!'istituzione ha in programma
di contattare un gruppo di capi
di Stato per redigere questa
nuova dichlarazione. Buona
fortuna. Abbiamo giusto bisogno di un' altra cosa del genere.
Sono quindi davvero grato al
giovane Mario che si è dato la
pena di arrabbiarsi conme. Forza, arrabbiatevi. Prendetevela
con noi. Ma cambiate l'Europa.
Bisogna farlo.
(Traduzione
di Emilia Benghi)
Elezione
dopo
elezione
sondaggio
dopo
sondaggio è
emersa la
profonda
delusione
degli
elettori
Codice abbonamento:
068391
L'amarezza
supera
quella a
livello
nazionale
Bruxelles
è diventato
simbolo
di distanza
tra le élite
e i cittadini
Data
Pagina
Ritaglio
Universita'
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 41
Quotidiano
LA STAMPA
Data
Pagina
Foglio
OCCUPAZIONE,
LIMPORTANZA
DELLUNNERSITÀ
ANDREA SmONI
RETIORE UNIVERsrfÀ BOCCONI DI MILANO
li effetti più pesanti della difficile
situazione economica che il nostro Paese sta attraversando si
fanno sentire sull'occupazione, in
particolar modo quella giovanile.
Ad aumentare non è solo la disoccupazione, ma
anche il numero di quanti, scoraggiati dall'assenza di reali prospettive, rinunciano a cercare
attivamente lavoro ed escono cosi dalle statistiche ufficiali. Aumenta anche la popolazione dei
cosiddetti «Neet» - giovani «not in education,
employment or training», alimentando fenomeni di disagio sociale, di economia sommersa
e di attività ai margini della legalità.
Dati recenti eVidenziano la natura qualitativa, e non solo quantitativa, dello squilibrio fra
domanda e offerta di lavoro. Da un lato giovani
che non trovano un'occupazione, dall'altro imprese che faticano a trovare risorse con le competenze, le capacità e le attitudini richieste.
Studi recenti della Banca d'Italia mostrano come uno dei fattori che limita la propensione
delle imprese a investire in nuove tecnologie
ci punti inferiore (67%) per coloro che hanno un
diploma di scuola superiore. Analoga eVidenza
si ottiene per il tasso di disoccupazione. Quest'ultimo era pari nel 2012 al 5% per i laureati,
sensibilmente inferiore a quello medio della p0polazione, pari al 7%.
Anche i dati Eurostat relativi ai Paesi dell'De
mostrano un chiaro impatto dell'istruzione
universitaria sulle prospettive occupazionali: il
tasso di occupazione risulta pari all'84% per i
laureati contro il 73% di coloro che hanno un
diploma di scuola superiore.
Sul fronte del reddito l'evidenza è ancora
più netta. A fine 2012 il differenziale di reddito medio nei Paesi Ocse fra laureati e diplomati di scuola superiore con età compresa fra
25 e 34 anni risultava pari al 40%.
Nel nostro Paese queste evidenze sono meno
marcate ma comunque significative. TI tasso di
occupazione dei laureati risulta superiore a
quello dei diplomati: 79% versus 71%. Analogamente, il differenziale retributivo fra laureati e
diplomati, limitandosi a considerare i giovani
con età compresa fra 25 e 34 anni, seppure positivo, è inferiore alla media degli altri Paesi sviluppati (25% Italia, 40% Ocse e 38% Ue) e a quello di Paesi come Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti.
In questo contesto, soprattutto sul fronte dell'occupazione giovanile, le università hanno un'importante responsabilità. Non si tratta solo di formare giovani competenti e preparati. Occorre sviluppareun chiaro e strutturato percorso di avvicinamento al mercato del lavoro sin dai primi anni
del percorso di studi, offrendo opportunità di
esperienze professionali e occasioni di confronto
con imprese e istituzioni.
Codice abbonamento:
068391
G
sia rappresentato dalla difficoltà che le stesse
imprese incontrano nel trovare adeguate competenze.
A fronte di questo squilibrio il nostro Paese risulta agli ultimi posti in Europa per quanto attiene la quota di laureati nella fascia di età fra i 25 e i
34 anni: il mA, rispetto a una media del 37%. Inoltre, nel corso degli ultimi dieci anni, in Italia è diminuito di oltre il 20% il numero di giovani che si
iscrivono all'università. Questa tendenza rende
non solo impossIbile conseguire l'obiettivo fissato
dall'De nell'ambito della «strategia di Lisbona» 40% di laureati entro il 2020 - ma anche difficile
perseguire l'obiettivo più contenuto del 27% fissato dal nostro Paese.
Si tratta di una tendenza opposta a quella prevalente nei Paesi Ocse, dove l'accesso all'istruzione universitaria continua a crescere e non è ostacolato dalla crisi economica, la quale, al contrario,
riduce il costo opportunità dell'investimento in
istruzione. Le conseguenze non possono essere
sottostimate. L'evidenza empirica mostra come
l'investimento in istruzione, e in generale in capitale umano, presenti un rilevante impatto positivo non solo sul1a èrescitaeconomica, ma anche su
altri aspetti del benessere collettivo, qua1i la salute, la distribuzione del reddito, la riduzione della
criminalità e la coesione sociale.
Non stupisce che in un contesto come quello
che vive oggi il nostro Paese vengano sollevati
dubbi circa il valore per un giovane di investire
nella propria istruzione superiore. E' bene tuttavia chiarire che i dati disponibili smentiscono
questi dubbi, ed evidenziano chiariunente la valenza personale e sociale di questo investimento.
Nei Paesi Ocse, 1'82% delle persone con una
laurea sono occupate. Lo stesso dato è di quindi-
08-12-2014
25
1
Ritaglio
Universita'
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 42
Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
APPUNTAMENTO
EROi 19 ~N
09-12-2014
17
1
BALBI 5
Primarie, candidati
all' esame-studenti:
confronto a tre
all'Vniversità
Saranno soltanto i ragazzi a porre
le domande a Cofferati, Paita e Tovo
RAFFAELLAPAITAha accusato più
volte il suo rivale diretto, Sergio Cofferati, di essere «un uomo da foyer»?
L'ex leader della Cgil ha spesso criticato l'assessore spezzina, grande frequentatrice di circoli e bocciofile,
nella sua veste di «sindaco della Liguria»? Ebbene, per una volta, entrambi si incontreranno su un campo,percosìdire, neutro e sicuramente non dei più facili: quello dell'Università.
Né sale ovattate della cultura né
chiassose associazioni di pensionati:
il 19 dicembre, dalle 16 alle 17.30, Paita e Cofferati, assieme al terzo sfidante alle primarie di gennaio, Massimiliano Tovo, si schiereranno davanti agli studenti universitari nell'Aula della Meridiana, in via Balbi 5.
Dove si sottoporranno a una raffica
di domande da parte degli stessi ragazzi, secondo un copione piuttosto
collaudato negli incontri pubblici coi
giovani. Le primarie del centrosinistra per la Regione irrompono, così,
nelle aule universitarie su iniziativa
di un gruppo di studenti che fanno
capo all'associazione Idee Giovani
UniGe. «Siamo stati noi a invitare i
candidati alle primarie, nessuna
pressione da parte loro», si affretta a
precisare il presidente del sodalizio
studentesco, nato lo scorso marzo,
Simone Botta, studente di Giurisprudenza. E se il centrodestra dovesse, asua volta, dar vita a consulta-
zioni interne per la scelta del candidato presidente alle regionali dimarzo (o maggio)? «Ovviamente
inviteremmo anche i candidati di
quella parte politica», risponde senza indugio Botta. Che spiega: «lntanto, però, il centrosinistra merita la
nostra attenzione, perché in questa
Regione ha unruolo politico di primo
piano». L'associazione, del resto,
non è nuova a eventi del genere: «Siamo stati noi, lo scorso maggio, a organizzare il primo confronto tra i candidati alla carica di Rettore. Perché
siamo convinti che l'Università non
debba richiudersi in se stessa ma
aprirsi ai problemi del territorio>}.
Detto fatto. Gli studenti hanno chiesto la disponibilità di uno spazio nell'ambito dell'ex facoltà di Giurisprudenza, dopo aver ottenuto l'ok del
neo rettore Paolo Comanducci.
VoG.
AT:~At:"~~';I';~Tfi;hi"'O"'''''''"n:~DI,'TN''OH'Dm'Am''"'''''A;~;g~;,
m~~~r:1~'i'"
Codice abbonamento:
068391
sotto l'albem
' ,
ma il simlaeo nOI1 c'è
Ritaglio
Universita'
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 43
Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Data
Pagina
Foglio
09-12-2014
6
2/2
I disciplinari prima e dopo la delega
Doppia ipotesi per la reintegra
In base alla legge Fornero (la
92/2012) nei licenziamenti
disciplinari, il giudice dispone
la reintegra per insussistenza
del fatto contestato o perché il
fatto rientra tra le condotte
punibili con una sanzione
conservativa dai contratti
collettivi o dai codici
disciplinari. Per queste due
fattispecie il giudice annulla il
licenziamento, condanna
l'impresa alla reintegrazione
nel posto di lavoro e al
pagamento di una indennità
risarcitoria commisurata
all'ultima retribuzione globale
Viail richiamoai Ceni
L'orientamentoèdieliminareil
richiamoalledeclaratoriedei
contratti collettivi nazionali per
individuarei casi di licenziamenti
disciplinari che possono dare
luogo alla reintegra. La tutela reale
s.catterà solo con riferi mento
all'insussistenza del fatto
materiale grave che viene
contestato al lavoratore. In molti
casi ilrichiamoai (cnlha creato
incertezzeinterpretative, poiché
leinfrazionichedeterminano
sanzioni conservative sono
indicate in modo molto generico,
ampliandola discrezionalità dei
giudici
Codice abbonamento:
068391
Jobsa"r
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 45
Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Data
Pagina
Foglio
09-12-2014
7
1
Allo studio i correttivi da inserire nella legge di stabilità
Pensioni anticipate: penalità
per gli assegni oltre 3.500 euro
Allo studio del Governo
nuovi correttivi alla riforma
delle pensioni da inserire nella legge di stabilità. I ritocchi
riguardano il ritorno alle penalizzazioni e il parziale di- .
vieto di cumulo reddito-pensione per chi percepisce un·
assegno superiore a 3.500 euroalmese, vale a dire sette volte il minimo pensionistico.
Colombo e Rogari
~
pagina 1
Discussione in corso su due
ritocchi: ritorno alla tassazione
agevolata sulle liquidazioni
in busta paga e nuovagovernance
degli enti previdenziali
sulla previdenza
I
Si cambia ancora per gli assegni anticipati oltre 3.500
euro lordi. Torna anche il divieto di cumulo parziale
()ggi le scelte
Nel menù fondi pensione, Irap, «imbullonati»
e Regioni. Local tax: sale l'opzione decreto
Pensioni alte, torna la penalità
ROMA
Ritorno alle penalizzazioni per
chi anticipa l'uscita pensionistica,
ma solo se l'assegno saràsuperiore
a sette volte il minimo (3.500 euro
lordi). E ritorno anche del parziale
divieto di cumulo reddito-pensione per chi ha un assegno retributivo, ha meno di 66 anni e si colloca
sempre sopra l'asticella del 3-500
euro al mese. Sarebbero questi i
due ultimi ritocchi, in ordine cronologico, al capitolo previdenziale
dellaleggediStabilitàacuistalavorando il Governo. Che avrebbe anche altre due ulteriori opzioni
aperte: il ripristino della tassazione agevolata per la destinazione
del Tfr in busta paga e l'immediata
riformadellagovernancedell'Inps
edell1nail basatasu uncdaleggero
(a tre membrL uno dei quali presidente), il taglio a14membri del Comitati di indirizzo e vigilanza (Civ)
e la trasformazione della figura del
direttore generale, che dovrà riferirealCda.
La scelta sull'inserimento o meno di questi ultimi due correttivi
nella manovra a palazzo Madama
sarà probabilmente presa oggi nel
corso della riunione prevista a palazzo Chigi per definire il pacchetto di modifiche del Governo e del
relatore (Giorgio Santini, Pd) da
presentare almeno in gran parte in
Commissione Bilancio giovedì. Un
pacchetto del quale fararmo parte·
anche gli interventi sui "minimi"
peri professionisti (si veda altro articolo in pagina), i correttivi per le
Regioni e le misure di coordinamento per il riordino delle province, i nuovi interventi su «imbullonati», Irap (franchigia Pmi e forse
stagionali), tassazione sui rendimenti dei fondi pensione, Casse
privatizzate e Tfr rivalutato destinato alla previdenza integrativa.
Sulle partecipate invece non ci
dovrebbero essere novità nel passaggio della manovra a Palazzo
Madama. li Governo punta ad accelerare sul taglio delle municipalizzate,masenzaricorrereadecreti
legge ad hoc. La strada resta quella
della delega Madia con due opzioni: far scattare un intervento organico con il conseguente decreto legislativo oppure varare alcune misuregiàconl'arrivodelnuovoarmo
a prescindere dal varo del provvedimento attuativo. Anche la riforma del canone Rai alla fme non do-
vrebbe entrare nella manovra.
Sempre oggi dovrebbe essere
deciso il destino della nuova local
tax.Almomentol'ipotesipiùgettonata sarebbe quella del ricorso a un
decreto ad hoc afme armo,mal'opzione di un suo inserimento nella
Stabilità continua a restare sul tavolo.liricorsoaunprovvedimento
adhoc potrebbe cùncretizzarsi ancheperilridisegnodellagovernance degli enti previdenziali peri quali, valericordarlo, sono in scadenza
a dicembre i due direttori generali.
Untesto sarebbe già pronto ericalcherebbe la vecchia proposta Damiano consentendo tra l'altro diridurre il perimetro dei revisori, visto che oggi ce ne sarebbero 9 fuori
ruolo all'Inps per un costo di circa
2,8 milioni e 7 all'Inail per un costo
di 2,5 milioni. Tra i nodi che verrebbero sciolti con l'intervento anche
quello di consentire all'Esecutivo
dinominareneinuovi Cda, quantomeno a tempo, anche un membro
attualmente in pensione.
Anche sul Tfr in busta paga al
momento appare in salita la strada
per il ritorno alla tassazione separata. L'intervento sarebbe già
pronto,maneIGovernocisonoancora diverse perplessità anche per
i problemi di copertura. Anzitutto
la tassazione agevolata, se ripristinata, farebbe infatti uscire di scena
le addizionali regionali ecomÙnali
sull'Irpef.Sistaancoraragionando
se pagare il Tfr in busta mensilmente o concentrandolo inun'unica soluzione armua, nel triennio a
venire, in modo da moltiplicarne
gli effetti espansivi sui consumi.
Altro tema aperto riguarda il mantenimento o meno del versamento
al fondo Inps delle quote maturandediTfrperleaziendeconPlùdi50
dipendenti nel Caso di opzione all'anticipodeilavoratori, un passaggio quest'ultimo che avrebbe effetti sui saldi del bilancio dell'Istituto
previdenziale.
. Ieri intanto l'Ocse nel suo Pension Outlook 2014 ha confermato
come, nonostante le riforme adimpatto "importante" e ad "ampio
spettro" operate dal 2012, la spesa
pensionistica italiana continuerà
ad aumentare in rapporto al Pil, sia
abrevechealungotermine.L'organizzazione parigina stima che nel
nostro Paese la spesa pensionistica
arriveràal14,9% delPilnel20l5e salirà fmo al 15,7% all'orizzonte 2050.
L'aumento sarà però contenuto rispetto a quello registrato in altri Paesi europei.
©RlPROOlJZION!:. RISERVATA
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 46
Codice abbonamento:
Davide Colombo
Marco Rogari
068391
Ocse: spesa al top, bene la riforma -Partecipate, si accelera ma senza decreto
Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Data
Pagina
Foglio
09-12-2014
7
1
Governo al lavoro sull'emendamento per il personale in «esubero»
Prepensionarnenti estesi
a Regioni e partecipate
ROMA
Codice abbonamento:
068391
Ma quali sono i numeri in gioco scolastica), altri 12-3rniIa andrebLa soluzione all'emergenza- nei107 enti di secondo livello inte- bero alle 10 città metropolitane,
Provincepotrebbearrivaredauna ressati dal riordino? Nel 2013 se- . y6rniIaverrcbberoconferrnatisu
serie di prepensionamenti a ca- condo i numeri su cui stanno ra- funzioni trasversali di tipo ammiscata. Negli enti di area vasta, in- gionandoitecniciechedovrebbe- nistrativo e tecnico, mentre altri
nanzitutto, che potrebbero collo- ro esser~ confermati a giorni dal 8rniIa addetti dei Centri per l'imcare a riposo con i requisiti pre- Conto annuale della Ragioneria piego resterebbero a questa funFornero tutti gli addetti risultati in generale dello Stato, sono 52rniIa i zione con trasferimento o regioesuberodopolosvuotamentodel- dipendenti con contratto a tempo nale o nazionale a seconda della
le funzioni provinciali previsto indeterminato. Di questi, circa configurazione che avrà la futura
dalla legge Demo. Ma anche nelle . 13rniIaverrebbero conferrnatisul- Agenzia nazionale per l'occupaRegioni e nelle partecipate regio- le nuove funzioni fondamentali zioneprevista dal Jobs Act. Restenalicoinvoltenel travaso di perso- attribuite ai futuri enti riformati rebbero dunque da ricollocare,
nale. A prevederlo è una bozza di (ambiente, viabilità ed edilizia appunto, 12/13rniIa persone che,
emendamento che il Governo ha
stando alla lettera della legge 56 e
agli accordi successivi con le Remesso a punto nei giorni scorsi e
gioni e i sindacati, non possono esche è stato inviato, per conoscenZa, ai presidenti regionali. Per sasere tecnicamente definiti come
pere con quale esito bisognerà atesuberi, ma che difatto lo diventatendere la riunione odierna a Pano. Per la gestione di queste eccelazzo Chigi sulle modifiche alla
denze - al netto della mobilità che
manovra da introdurre al Senato.
comunque ci sarà e che il ministro
Riprendendo in parte quanto
Marianna Madia considera come
previsto da una proposta di modiun"bancodiprova"perquelladelfica che sembrava sul punto di esl'interaPa previstancIDI90 -ecco
sere depositata alla Camera (su
spuntare, comedetto,l'estensione
cui si veda li Sole 24 Ore del 29 no~
dei pensionamenti via vecchi revembre) salvo poi essere rinviata
quisiti pre-Fornero, quelli indicati
a tempi migliori, l'Esecutivo connel DI 9y2012 e tutt'ora in vigore.
sentirebbe a Province e Città meAltro nodo tutto da affrontare riACCERTAMENTI. DI FINE ANNO
tropolitane di pre-pensionare tutDOMANI
guardainfmeil personale delle soLO SPECIALE DEL SOLE
ti coloro che matureranno entro il
cietà controllate dalla vecchie
31dicembre20l8irequisiti pensioProvince. QUnumeri ufficiali non
nistici ante riforma Fornero.
esistono, ma fonti sindacali molto
Tutte le regole, itermini in
Estendendopoilastessafacoltàalquotate parlano di altri 50rniIa adscadenza peri controlli sui vari
le Regioni e agli enti strumentali
detti. Che fme faranno? È molto
tributielepossibilidifesedel
che potrebbero cosÌ creare i vuoti
probabile che la partita sarà giocacontribuente dagli accertamenti
d'organico necessari ad accoglieta su un altro campo: quello della
fiscalidifineanno
re, insieme alle funzioni di derivarazionalizzazione, appunto, delle
zione provinciale, anche i dipenmedesime partecipate. Uncantiedenti che saranno chiamati asvolre che si aprirà dopolanascita delIn vendita
gerle. Rispetto a quel testo scomleProvince2.oche,secondolalega0,50
parirebbe
invece
la
ge Delrio, scatterà ilIO gennaio
eurooltre
quantificazione ex lege dei dipenprossimo.
al prezzo
denti in soprannumero che era
EU.B.
del
statafissataal50%nelleprovincee
D.Col.
quotidiano
al30% nelle Città metropolitane.
©RIPRODUZIONE R!SERVA1A
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 47
Quotidiano
Data
COBBIEBE DELLA SEBA
Pagina
Foglio
09-12-2014
15
2/2
Chi è
Il Maurizio
lupi, 55 anni,
alla Camera dal
.La l>reoceupazione
Dobbiamo far diminuire
la tensione sociale,
ma l'assistenzialismo
non è una risposta
; 200I,ex
, Sul «Corriere»
068391
l'intervista a Roberto Alesse, presidente dell'Autorità
di garanzia per gli scioperi. pubblicata sul Corriere
di ieri: «II numero degli scioperi ha assunto connotati
patologici. Il governo deve tornare a mediare.
le istituzioni? Pavide e autoreferenziali»
Codice abbonamento:
I
deputato
azzurro e ora
del Nuovo
centrodestra,
ministro delle
Infrastrutture
e dei Trasporti
del governo
Renzi, incarico
già ricoperto
nel governo
letta
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 53
Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
Data
Pagina
Foglio
07 -12-2014
9
1 /3
Il governo Possibili modifiche già a gennaio. 1tIinime, solo un euro e mezzo in più
Pensioni, cosa cambierà
Più flessibilità sull'età, mini-assegno anticipato a chi è vicino al ritiro
n piano per rendere più
flessibile l'uscita di chi è vicino all'età della pensione, un
mini-assegno per chi è prossi-
di Enrico Marro
mo al ritiro erogato dietro richiesta dei lavoratori cui manchino 2-3 anni per i limiti fissati a suo tempo dalla legge For-
PEN IO I
nero. Il governo Renzi sarebbe
pronto a varare, in gennaio, un
provvedimento comprendente
anche la riforma della governance dell'Inps.
a pagina 9
minipensione anticipata sotto
forma di prestito a se stessi, altre ipotesi prevedono la possibilità di lasciare il lavoro qualche anno prima ma con una
pensione più bassa o attraverso
penalizzazioni per ogni anno
di anticipo o con il calcolo dell'assegno col metodo contributivo, cioè sulla base dei versamenti effettuati durante tutta
la vita lavorativa.
Tre anni dopo la riforma Fomero
i piani per rendere più flessibile 1'uscita
ai lavoratori vicini all' età del ritiro
L'estensione dell' «opzione donna»
considerazione. Ma anche se il Braccio di ferro
referendum non fosse ammesQualunque fosse l'ipotesi
All'Inps pensano che sia ne- so, alcune partite andranno presa in considerazione, docessaria qualche modifica alla ugualmente sistemate.
vrebbe però fare i conti con le
riforma Fornero. Lo aveva detto
resistenze della Ragioneria geil precedente commissario Esodati
nerale dello Stato, fermamente
straordinario, Vittorio Conti, e
Secondo l'esecutivo la vicen- intenzionata a impedire nuovi
lo ha ribadito l'attuale, Tiziano da esplosa dopo la riforma For- varchi nella riforma Fornero,
Treu. Il ministro del Lavoro, nero, quando l'Inps quantificò oltre quelli che si sono già
Giuliano Poletti, ha ripreso in in 328.650 i lavoratori che ri- aperti: gli esodati prima di tutmano il vecchio progetto di schiavano di restare senza lavo- to, ma anche la decisione presa
una minipensione anticipata ro e senza pensione per effetto di recente con la legge di Stabi(6-7 00 euro al mese) erogata dell'improvviso aumento dei lità di eliminare fino a tutto il
dietro richiesta dei lavoratori requisiti, si è chiusa con i sei 2017 le penalizzazioni per chi
cui manchino 2-3 anni ai requi- «decreti di salvaguardia» ap- lascia il lavoro con 4 2 anni e
siti Fornero e che poi verrebbe provati finora, che consentono mezzo (41 e mezzo le donne) di
restituita in piccolissime rate a 170mila lavoratori di andare contributi ma prima di aver
dal momento in cui scatta la in pensione con le regole vi- raggiunto 62 anni d'età. Ma alpensione piena. Ma questa no- genti prima della riforma. tri varchi sono dietro l'angolo.
vità non sarebbe sufficiente se Un'operazione che costerà al L'«opzione donnCl», per esemla Corte costituzionale dovesse bilancio pubblico circa 12 mi- pio. Si tratta della possibilità,
ammettere il referendum pro- liardi di euro fino al 2020. Se- prevista dalla legge 243 del
mosso dalla Lega per abrogare condo i comitati degli esodati 2004, per le lavoratrici con alla stessa riforma. La decisione ci sarebbero invece almeno al- meno 35 anni di contributi e 57
della Consulta, dice il segreta- tre 50 mila posizioni da sanare. anni d'età di andare in pensiorio della Lega Matteo Salvini, Al di là di questo braccio di fer- ne, se lo vogliono, ma con l'asarriverà questo mese, per con- ro, che riguarda comunque segno interamente calcolato
sentire l'eventuale voto in pri- persone che hanno perso il la- col contributivo, che di regola
mavera. È chiaro che se il.refe- voro prima della riforma For- comporta un taglio del 15-20%,
rendum foss~ ~~sso,. il go- nero, va affrontato il tema dei rispetto al calcolo retributivo.
~erno, pe! eVItare il nschio del- lavoratori anziani che stanno L'opzione scade il 31 dicembre
l abrogazIOne della Fornero che perdendo o perderanno il lavo- 2015. L'Inps, contrariamente a
apri~ebbe ~?a voragin~ nei ro senza essere coperti dagli quanto disposto in precedencon~I pubbliCI, dovre?be rnte.r- ammortizzatori sociali fino al za, ha deciso di continuare ad
venITe sulla stessa nforma rn raggiungimento della pensio- accettare le domande di chi
I?odo da otte~~re .che.l? Cort.e ne. Di qui il tema della flessibi- matura i requisiti fjno alla fine
ntenga non plU ~ustlf!.cato Il lità in uscita: stabilire cioè re- del 2015. La Ragioneria aveva
voto. Uno scenarIO da IDcubo gole che consentano, in deter- invece spinto per una interpreche al momento nessuno, n.el minati casi, di andare in pen- tazione che, tenendo conto
governo, vuole prendere ID sione prima. Oltre alla della vecchia «finestra mobi-
za è sempre aperto. Sono passati tre anni dal 6 dicembre
2011, quando col decreto salva
Italia il governo Monti decise
una stretta sulle pensioni senza
precedenti. La riforma Fornero
abolì infatti le pensioni di anzianità, aumentò l'età per quella di vecchiaia a 66 anni ed estese il calcolo contributivo pro
rata a tutti i lavoratori. Il risparmio di spesa previsto per il primo decennio (2012-2021) supera gli 80 miliardi. Ma nemmeno la riforma Fornero sarà l'ultima. Con insistenza tra gli
addetti ai lavori si parla di un
provvedimento di legge del governo che potrebbe arrivare a
gennaio per introdurre qualche elemento di flessibilità sull'età pensionabile. Con lo stesso provvedimento o con uno
parallelo dovrebbe essere varata la riforma della governance
dell'Inps per chiudere la lunga
fase del commissariamento.
L'ipotesi che ha più chanceprevede un presidente, un consiglio snello (3 membri) mentre
il consiglio di indirizzo e vigilanza designato da sindacati e
associazioni imprenditoriali
verrebbe ridimensionato.
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 54
Codice abbonamento:
ROMA Il cantiere della previden-
068391
L'incubo referendum
di Enrico Marro
Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
al mese. La rivalutazione si applica in pieno agli assegni non
superiori a tre volte il minimo,
cioè fino a 1.502,64 euro lordi.
Sopra c'è un adeguamento parziale a scalare. E oltre 14 volte il
minimo, cioè 7. 012,32 euro lordi al mese scatta il contributo
di solidari~tà introdotto dal governo Letta: del 6% che diventa
del 12% sopra lo.0~7,60 euro e
del 18% oltre 15.026,40. Intanto,
giusto per elencare un'altra
questione aperta, la Corte costituzionale si pronuncerà a
marzo sul blocco della perequazione per le pensioni superiori a tre volte il minimo de ciso con il salva Italia per gli anni
2012 e 2013. E anche sul nuovo
contributo di solidarietà la
Consulta, che aveva già bocciato quello deciso dal governo
Berlusconi nel 2011, potrebbe
tornare a esprimersi.
"" RIPRODUZIONE RISERVATA
Informazione a casa
et La riforma
Fornero delle
pensioni è
entrata in
vigore nel
2012. Pensioni
di vecchiaia
con requisiti
più elevati,
assegni
determinati
con il sistema
contributivo
anche per chi
aveva
conservato il
più
vantaggioso
metodo
retributivo,
sostanziale
cancellazione
per le pensioni
di anzianità
Intanto, l'anno prossimo dovrebbe essere quello buono per
il lancio della cosiddetta «busta arancione»: In queste settimane l'Inps sta sperimentando
verso lOmila lavoratori che
hanno già il pin di accesso al sito il sistema di simulazione
della pensione. Treu è deciso a
estendere progressivamente
questa possibilità a tutti i lavoratori iscritti all'Inps, partendo
da quelli più vicini al pensionamento, dove il margine d'erro- et Riforma
cruciale per il
re è più basso.
Assegni congelati
Nel frattempo per il 2015 chi
è già in pensione vedrà il proprio assegno restare pressoché
feTIDO. L'indicizzazione in base
all'inflazione sarà infatti solo
dello 0,3% mentre il dato definitivo 2014 è stato fissato al1'1,1% contro 1'1,2% provvisorio.
Dovrà quindi essere restituito
lo 0,1. La pensione minima lorda salirà dai 500,88 euro del
2014 ai 502,38 euro del 2015:
appena un euro e mezw in più
Ritaglio
Lavoro e previdenza
ad
2/3
66
anni L'età per
la pensione di
vecchiaia con
la riforma
Fornero, niente
pensione
di anzianità
80
miliardi
Il risparmio di
spesa previsto
perii primo
decennio
(2012- 2021)
con la riforma
Fornero
le resistenze
La Ragioneria Generale
è intenzionata ad
impedire nuovi
«varchi» nella riforma
Le parole
$ Il sistema di
calcolo delle
pensioni viene
ritoccato
ancora nel
2004 (riforma
Maroni). L'età
per andare in
pensione di
anzianità sale a
60 anni
et Nel 2007 la
riforma Maroni
viene resa più
graduale
rispetto
all'aumento
dell'età della
pensione: si
passa dallo
«scalone» ai
cosiddetti
«scalini»
Il sistema retributivo, che
calcolava l'assegno sulla media
dei redditi degli ultimi 10 anni di
lavoro per gli statali, è stato
definitivamente superato dalla
riforma Fornero-Monti del 2012
Dal 2012 il sistema contributivo
pro rata vale per tutti: si andrà in
pensione solo al raggiungimento
di una soglia minima d'età e si
riceverà un ammontare calcolato
sulla base dei contributi versati
Quest'anno, a causa della lunga
recessione, l'indice per la
rivalutazione del totale delle
somme versate da ogni lavoratore
è negativo (-0,1927%), ma l'lnps
ha congelato la svalutazione
La busta arancione è l'estratto
conto delle contribuzioni
effettuate che ogni assicurato
dovrebbe ricevere ogni anno, con
una busta arancione. Introdotta
19 anni fa, forse partirà nel 2015
sistema delle
pensioni fu
quella voluta
da Lamberto
Dini nel '95 con
cui si
introdusse il
sistema di
calcolo
contributivo
(sistema misto
riservato solo a
chi nel '95
aveva almeno
18anni di
contributi)
stampa
Foglio
ciiiIBlEBE DELLA SERA"
_.~y;~3;;~~:i.~~.~.~.
Roma,trO\"Uil"tJIlUaU'e,lcro
\Ilrl nomi nell\"lnll"'\'<'Itl •.irmi
068391
mai.
Le riforme
07 -12-2014
9
Codice abbonamento:
le», chiudesse l'operazione nel
2014. L'Inps attende ora le indicazioni del ministero del Lavoro al quale si è rivolto mentre la
stessa legge 243 prevede che
entro il 2015 il governo decida
se prorogare l' «opzione donna». Una ipotesi che potrebbe
essere presa in conside.razi~ne,
magan alzando la soglia del 57
anni. E qua~cuno. d~ce este~de~d?la agli uo;mm. I cont.nbU~1 SI svalutaJ?O. Altra questIone m sospe~o e .quella del ~ontante contributivo. Per la pnrna
volta quest'anno, ~ caus~ d~lla
prolung~ta rece~slOne, lmdice
per la nvalutazlOne del totale
d~lle s~mme versa~e all'istituto
dI preVl,denza ~a CIaScun lavoratore e negatIvo (-0,19 27%).
Qpesto signi.fica che: per esem:
pIO, su ogm 100 mIla euro dI
contributi se ne perderebbero
19 2. Per fortuna l'Inps ha deciso
di non applicare la svalutazione. Ma anche in questo caso attende l'avallo dei ministeri vigilanti: Lavoro ed Economia. Il
problema non è di poco conto.
Se non si trova una soluzione,
anche nel 2015 l'indice potrebbe essere negativo. Per evitare
ciò l'Inps ha proposto che esso
sia calcolato sulla media degli
ultimi lO anni del Pil anziché 5,
sul presupposto che una recessione così lunga non si verifica
Data
Pagina
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 55
Quotidiano
Pagina
07 -12-2014
9
Foglio
3/3
Data
COBBIEBE DELLA SEBA
I numeri e le condizioni
Requisito anagrafico per la pensione
di vecchiaia ordinario per i dipendenti
del settore privato
Requisito contributivo minimo 20 anni
Requisiti per l'accesso al pensionamento
anticipato per i dipendenti del settore privato
I requisiti anagrafici saranno adeguati sulla base
dell'aumento della speranza di vita
Anzianità contributiva
indipendente dall'età anagrafica
Anni
Uomini
Donne
Anni
Uomini
Pensione
minima lorda
Contributo
di solidarietà *
da 500,88 euro
dél2014
6% che diventa 120/0
a 502,38
sopra 10.017,60 euro
e 180/0 oltre 15,026,40
del 2015
'introdotto dai governo Letta
Spesa pubblica per pensioni
_
pensioni _
pensionati
Donne
Spesa in rapporto al PIL
""~~'''--.~-,
2018~~e7me$i
66"~7tl)i\ìSl
'~e___l1mesi(i;6
e:'~~;mesl
,.,."._.. _,_",, '" ,,"
_.--2019
- - ,._, __ .
~~Q,
2021
I
2022
2023
,+_~"
,,,_,_,,,,,_,*",~,,,,,"4,_,C_
~'6 El 11 mesi .--?2&~f'!l~!~
.ore 2. ml;lsl
67~~.mesl
~67e2mesi67~:m;si
v~';;"'~~"_~
___~v _ _ _
. -'~''''''--''''---''Jto-
. 57 e 5 mesi
eleo mesi
I~Q~,,-_C167~~~~l!:.~~L __ ,,~],:!&t!~~
2025
2026
-_."-"-
67 e8 mesi
57 Ersme:si
.67f.e8mesi ,
1;>7\$:8 mesi
.-_~.~'-~""~~
"-20~~~='~~~MéSi---6ì~['1me$1
1.2028"_??_~.!_;J:!I,!:~),,,~ç!~'i~!T1éSl
202968e 1 mese
(5$::811 mese
2030
58e1mese5$è>1 mese
2017,,~~~~~iJl!.tO '!'.!:~L~ an~ie:tO~l!1e$1
2018
42 anni el0.mesi 41 an.!'!_e lQ:mes~
201943ai'lhle2-mesi. 42annl.e2-mE!sl
_2~~_=4:iah~I~I~~~I=~3.~~rif;i~esi·
2021
2022
4:3li1nr\iEl~~mes~~~3,!!'!!L~!;imEisl.
"."~lJ~~~I!l}~~~E.1~~~_ 42 anni e!:lnl~sl.
_~~2~ ___~_~1 ~.8 mesi _._.. ~~annl El 8 mesl.
42 anni es mesi
2024
43 anl"lf es mési
2025
43
anni
e
11
mesi
42
anni e l1mesl
-~~---.".
. '.
~~"'_.~~--'----<
-
Numero di pensioni/pensionati in rapporto
al numero di occupati
'.~~----~-'''-~~-'-'-'"~-<--'-'-<~'''---"''-':''-
2026~È_<:II'lI'lI.~'!!:~~~~~5 anniel1""~~t_
2027
44 ar\nie 2 mesi
43anhie2m.èsl
. 44annié4mesi
44 anni El .. mesi
43 anni è4mési
43 tintll \;!4mesl
"--202i3--·-~~ri~;~:~~L~:,~~~~J~-;me~l.
2029
2030
.,~
.....•. ,_~,1..".,.-..,_~.,. ....... _ _ _ ~~
"
''''-'''f-t-.."
2000
I· onle.Inps
2010 2020 2030 2040 2050 2060
Mc:f
Camere della Se:-a
Codice abbonamento:
068391
~onte:
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 56
Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
Dipend~nti
Data
Pagina
Foglio
07 -12-2014
33
1
UM§,IIU'U,""
Statali, buste paga più leggere
Persi quasi 600 euro in 4 anni
Buste paga più leggere per gli
statali e senza contare
l'impatto dell'inflazione: tra il
2010 e il 2013, secondo gli
ultimi dati dell'Istat, i
dipendenti pubblici hanno
perso a testa quasi 600 euro. n
blocco della contrattazione, il
congelamento dei tetti
salariali e il freno al turnover
hanno impedito ogni
aumento. Chi ha lasciato la PA,
andando in pensione, in
media poteva contare su
stipendi più alti rispetto a
quelli che sono rimasti a
lavoro, subendo gli effetti
della stretta retributiva. Così la
cifra è gradualmente scesa,
passando dai 34.662 del 2010
ai 34.079 euro lordi pro
capite nel 2013.
E' un ribasso di 583 euro,
risultato del semplice
raffronto tra quanto intascato.
In questo caso si parla di un
calcolo in termini correnti,
che noil tiene conto
dell'andamento dei prezzi, o
meglio del loro contributo
distinto. Se invece si considera
l'inflazione a parte, depurando
il dato dalla sua incidenza, si
ha il dato reale, che misura la
perdita di potere d'acquisto.
Oggi il peso dei prezzi si sente
meno, visto che si parla di
deflazione, ma non è stato
sempre così (1,5% nel 2010,
2,8% nel 2011, 3% nel 2012 e
1,2% nel 2013).
(s)
RIPRODUZIONE RISERVATA
-
.~'
Codice abbonamento:
068391
Economia
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 57
Quotidiano
la Repubblica
Foglio
Lavoratore assunto e licenziato dopo un anno
Reddito
mensile
dati in euro
Benefici e sgravi:
contributivi
:
annui
09-12-2014
28/29
2/2
FONTE: Elaborazione Uii Servizio Politiche Territoriali
Benefici
taglio
Irap annui
Totale
benefici
dell'anno
Indennizzo
licenziamento
923
470
1.385
1.153
656
1.730
1.385
843
2.078
1.692
1.091
1.923
1.278
2.538·
2.8$5·
2.692
1.7S1
4,038
3.461
·2.276
5.192
Differenza tra
benefici e
indennizzo
Codice abbonamento:
068391
Reddito
annuo
Data
Pagina
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 59
Quotidiano
LA STAMPA
S
i parla sempre di riduzione della spesa pubblica come di un elemento essenziale perché
l'economia italiana possa
tornare a crescere. La spesa
pubblica è fatta di mille rivoli
che .però, messi insieme, si
trasformano in un pericoloso
torrente di risorse sprecate
che spesso alimenta la corruzione. Per ridurre il torrente,
bisogna incidere sui rivoli.
Ogni volta che ciò accade,
però, qualche "autorevole
personaggio" si premura di segnalare
l'importanza, per il benessere dei
cittadini,
del rivoletto
prosciugato. Mi riferisco
specificamente al Nucleo di
valutazione della spesa pensionistica, da me chiuso, come Ministro del Lavoro, nel
2012. Di questa chiusura si è
rammaricato ieri, in un'intervistà a La Stampa, Alberto Brambilla, sottosegretario al Lavoro nel II e III governo Berlusconi. Il Nucleo
ha avuto importanti meriti in
anni passati, quando gli esercizi di comparazione internazionale dei sistemi pensionistici erano ancora agli albori e criteri e metodi di valutazione ancora rudimentali. Tale funzione è successivamente venuta meno e sembrò giusto e opportuno procedere alla sua chiusura, peraltro già decisa, anche se
poi rinviata, dal mio predecessore.
A fronte di tale chiusura,
ho ottenuto, superando molte resistenze, che i dati Inps e
Inail fossero messi a disposizione di tutti gli studiosi. Oggi ogni studioso indipendente - e non solo i membri di
una commissione - è in grado
di valutare le caratteristiche
..
e gli andamenti del sistema.
(Mi sono anche battuta perché a ciascun cittadino venissero fo~nite - tramite la
cosiddetta "busta arancione" - le informazioni sulla
propria posizione pensionistica. Questa volta senza
successo, forse per la diffusa
paura tra i politici di dover
rendere conto a cittadini bene informati). Risuscitare il
Nucleo di valutazione della
Spesa Pensionistica oggi non
servirebbe a nulla se non,
eventualmente, a fornire una
vetrina per chi ne facesse
parte ed è l'ultima cosa di cui
il Paese ha bisogno.
ex ministro del Lavoro
Ritaglio
Lavoro e previdenza
068391
ELSA FOHNEHO
Foglio
08-12-2014
16
1
Codice abbonamento:
Per le pensioni
un sistema
più trasparente
Data
Pagina
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 60
Quotidiano
LA STAMPA
Pagina
08-12-2014
20
Foglio
1 /2
Data
TI part-time era un'opportunità
Con la crisi diventa una condanna
il lavoro a metà è cresciuto de140OJo, lo si sceglie per evitare situazioni peggiori
n pochi anni è cresciuto del
40%, passando da tre milioni
a oltre quattro milioni di persone, ma il suo cammino è lastricato di trappole. Il part time, vale a dire un orario di lavoro
ridotto rispetto all'orario pieno, è
passato quasi indenne dalle polemiche contro i finti contratti autonomi
(lavoro a progetto, false partite
Iva), ma viene spesso citato dalle
statistiche nella sua versione di
part time involontario, a definire un
lavoro accettato in mancanza di alternative full time.
Secondo l'Istat la riduzione di
orario involontaria ha un'incidenza
del 63,6% sul totale dei lavoratori a
tempo parziale. La formula è tradizionalmente più femminile che maschile, anche se il mix sta cambiando. Che sia verticale, orizzontale,
dipendente o indipendente, il part
time oltre all'involontarietà nasconde un altro terribile segreto, figlio della crisi Lo hanno scoperto
due ricercatori Istat, Carlo De Gregorio e Annelisa Giordano, che ne
scrivono in un working paper passato del tutto inosservato: «Nero a
metà, contratti part-time e posizioni full-time fra i dipendenti delle imprese italiane». Dietro il linguaggio
delle cifre, i ricercatori rivelano e
documentano una triste pratica,
quella dei falsi part time. La formula è cresciuta molto in questi anni di
crisi, in particolare nel Mezzogiorno, e ha coinvolto un numero crescente di uomini.
Ma mentre in Germania, per
esempio, la crescita del part time si
accompagna alla crescita di tutta
l'occupazione, in Italia si manifestano fenomeni inversi: il part time
sembra una risposta autoctona, "all'italiana", alla crisi. Come? I ricercatori mettono sotto la lente un
campione di 113mila lavoratori dipendenti, corrispondenti all'universo di 11,8 milioni.
Ne emergono un paio di eclatanti
incoerenze, che fotografano due situazioni speculari e opposte: i falsi
part time e i falsi full time. Incrociando i dati delle ore lavorate con
quelli economici e retributivi, i ricercatori hanno scoperto che "i falsi part-time mostrano una quota
pro capite di ore lavorate di poco inferiore, ma una retribuzione netta
oraria di oltre il 20% più bassa, un
imponibile contributivo per ora lavorata pari a circa la metà e un rapporto fra imponibile e retribuzione
netta inferiore di un terzo. Questi
squilibri si accentuano nel caso
della componente maschile e sembrano evidenziare sia la presenza
di ore lavorate e non retribuite sia
la presenza di ore retribuite fuori
busta, cui corrisponde evidentemente un imponibile contributivo
non dichiarato". La quota maschile
di falsi part time è arrivata al 40%.
Queste incongruenze rivelano che
dietro il falso part time c'è un'evasione contributiva e retributiva. Il
lavoro effettivo è a tempo pieno,
ma le aziende versano contributi e
retribuzioni ridotte.
Viene retribuito regolarmente
solo il 65-70% delle ore lavorate, il
resto è al nero o non pagato, come
se fosse una tassa per avere un lavoro. E' la prova dell'incrocio di ricatti
e connivenze, di risposte illegali ai
costi delle imprese e al bisogno di
lavoro dei lavoratori. Ai falsi part time si accompagnano i falsi full time.
Perché dichiarare un orario pieno e
in realtà lavorare di meno? Per le
aziende ci sono vantaggi fiscali e la
costituzione di una banca di ore al
nero. Per un lavoratore facilitazioni
nelle graduatorie, pur avendo lavorato meno· o senza essere pagato.
Tragica consolazione dover pagarsi
in parte un lavoro o lavorare gratis,
pur di avere un lavoro.
[w. P.l
È
Codice abbonamento:
068391
una
ore
Il resto è in nero
*
o non viene
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 61
Quotidiano
LA STAMPA
r--~
Foglio
•
• Occupati per tipologia di orario,lII trimestre 2014
18.469
08-12-2014
20
2/2
--
-~-
: Quanto vale il parziale- c - - - - - - - - -
iI
Data
Pagina
4.083 12.074
2.594 1.742
A tempo pieno
A tempo parziale
677 4.653
!
J
I
I
!
1
rf'~ Dipendenti
,ce.ntime.tri - LA STAMPA '
Codice abbonamento:
068391
Fonte Istat, valori in 000
Collaboratori
W. 375
llIJIlIf 17.086
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 62
Quotidiano
LA STAMPA
Data
Pagina
I
Foglio
06-12-2014
11
1 /2
Pensioni, si cambia:
Via ai limiti d'età
con 41 anni di contributi
Così il governo prova a superare la legge Fornero
WAI;rEH PASSE/U~I
MILANO
on è ancora calata la polvere delle
polemiche sul
Jobs Act, che si
sta aprendo un
altro fronte economico e politico: quello di rifare un accurato tagliando alla recente riforma delle pensioni. Dopo le
modifiche attuate dalla riforma del governo Monti-Forne'ro del 2012, il cantiere della
previdenza resta aperto. I tecnici del ministero del Lavoro,
dell'Inps, del Tesoro stanno
lavorando a un nuovo piano
per attutire le rigidità di quella riforma, che secondo molti
ha inferto una ferita nel corpo
sociale e non determinerà i risparmi previsti. L'ipotesi è
quella di rimediare all'errore
tecnico, prima ancora che politico, contenuto nel cuore della riforma: la doppia indicizzazione, che lega il progressivo crescere della speranza di
vita sia ai requisiti di età per
la vecchiaia (fino a 66-67 anni
e oltre) sia all'anzianità per la
pensione anticipata (arrivata
a oltre 42 anni di contribuzione per gli uomini).
Le due indicizzazioni hanno prodotto l'effetto di tenere
in stand-by milioni di lavoratori, costringendoli a rimanere in azienda fino a sei-sette
nanziarie. Si sa che la coperta è
corta, ma l'esigenza di sbloccare i due canali di uscita, che reciprocamente creano una paralisi, connettendola agli effetti
stimabili di una incisiva riforma
del lavoro, rimane ineludibile.
Per questo dovrebbe entrare
in campo anche il prestito pensionistico, un'idea del governo
Letta: dare a chi esce in anticipo un assegno di 700 euro al
mese, da restituire a rate al momento del raggiungimento dei
requisiti di pensione, misura
che potrebbe servire anche per
esodati e precoci. L'altra novità
che bolle nel pentolone della
previdenza è quella della cosiddetta busta arancione. Consiste
nel ricevere via posta o di consultare online l'estratto conto
dei propri contributi (il tesoretto personale maturato nel tempo), insieme alla simulazione
dell'ammontare della futura
pensione: uno strumento indispensabile con l'avvento del sistema contributivo, per ripristinare e dare a tutti responsabilmente la possibilità di scegliere il momento di andare in
pensione, secondo parametri
soggettivi, anziché subire lunghe e indesiderate permanenze
al lavoro o forti penalizzazioni.
Le ultime stime ci dicono infatti che il cambio di modello di
calcolo arriva a decurtare l'assegno di pensione del 25-30%
stampa
del
rispetto al reddito percepito.
Restano sul tappeto anche molti altri nodi strutturali del sistema previdenziale. A partire dagli effetti della rivalutazione dei
montanti contributivi delle
pensioni in occasione dei cali
quinquennali negativi del Pii:
da questo punto di vista il rischio sembra sventato, portando a zero l'incremento negativo
dello 0,1927% di decrescita del
Pii e per il 2015 a una stima positiva dello 0,50%, effetto di uno
0,40 di Pil e di uno 0,10 di inflazione. L'altro tema è la previdenza integrativa. Quest'anno
la contraddizione tra sviluppo
della previdenza integrativa e
incremento della tassazione su
Casse private, Fondi complementari e Tfr in busta paga dovrebbe essere in parte sanata:
le Casse pagherebbero il 20%, i
Fondi dall'lI dovrebbero passare al 15% e non al 20%, mentre
resterebbe la tassazione ordinaria e sfavorevole del Tfr in
busta paga. Dopo l'approvazione della legge di Stabilità, a gennaio queste misure verranno
introdotte nell'ormai canonico
Milleproroghe.
Per le donne verrà prorogata
la possibilità di andare in pensione prima del tempo con un
binario preferenziale, avendo
almeno 57 anni di età e 35 anni
di contributi, anche se con una
penalizzazione stimata del 20%
per il metodo di calcolo totalmente contributivo.
Codice abbonamento:
068391
N
anni in più o a uscirne con una
forte penalizzazione (fino al
5% per chi va in pensione a 5960 anni pur avendo maturato i
contributi). La doppia indicizzazione e la penalizzazione
bloccano il sistema, senza che
sia stata fatta una coerente riforma del lavoro sui nuovi ingressi, ciò che rischia di creare future generazioni di senza
pensione. Il merito della riforma Fornero è stato l'introduzione del metodo di calcolo
contributivo pieno, più equo
rispetto al retributivo, con
conseguenze pericolose per
carriere intermittenti e discontinue (giovani e donne).
L'idea è ora quella di una
parziale ma significativa marcia indietro: plafonare entro
un certo arco di tempo l'anzianità contributiva a 41 anni,
svincolandola dai limiti di età.
Tra l'altro la misura avrebbe
anche l'effetto di sanare la questione esodati, senza costringerli a restare senza lavoro e
senza pensione per troppo tempo: secondo le ultime stime agli
ufficiali 185mila salvaguardati
dovranno essere aggiunti altri
130mila esodati, attualmente
senza tutele, per un totale di
315mila.
Ovviamente, ed è il punto
critico, il tagliando alla riforma
chiama in causa la capacità di
avere le relative coperture fi-
Ritaglio
Lavoro e previdenza
ad
uso esclusivo
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 63
Quotidiano
Data
LA STAMPA
Pagina
Foglio
06-12-2014
11
2/2
Le pensioni col decreto Monti-Fornero nel2015
. (PIRii."tVltèH,AIA
Fonte: Tuttoprevidenza.it
(~:!~ita (:~~~~!~~i~;:l
I 01/01/1952 I
il 01/02/1952
I
i
I
!
01/10/2015
01/11/2015
Età
Data
necessaria
di nascita
I
01/03/1952
l01/04/1952)
'%~,=",="",,"~,,,,,,,,,,-_,,,,,,,\<=>",,""
t
01/12/2015
1
01/11/2017
01/01/1949 •
01/04/2015
01/02/1949 •
01/05/2015
I
--------~c-----------+-~~----~~~--~
01/03/1949 I
01/06/2015
01/04/1949
01/07/2015
01/05/1949
01/08/2015
01/06/1949
01/09/2015
01/07/1949
01/10/2015
01/08/1949
01/11/2015
01/09/1949 .
01/12/2015
01/10/1949
01/05/2016
'Y""~'''''''''"",I''''''~_''''''''''''M'\'H.~''''''',",'~N~)''
Solo per le donne nate fino al marzo 1952
è possibile accedere al pensionamento nel corso del 2015
con 63 anni e 9 mesi di contribuzione. Per le nate da
aprile 1952 in poi sono necessari 65 anni e 9 mesi
Solo per gli uomini nati fino al settembre 1949
è possibile accedere al pensionamento nel corso del 2015
con 66 anni e 3 mesi di contribuzione. Per i nati da
ottobre 1949 in poi sono necessari 66 anni e 7 mesi
Età
Compimento
età pensionabile .
necessaria
66 anni ... :3 mesi
66 anni + :3 mesi
66 anni ... :3 méSi
66 anni ... 3 méSi
66 anni -+ :3 mesi
66 anni ... :3 mesi
66 anni ... :3 mesi
66 anni -+ :3 mesi
66 anni ... :3 mesi
66 anni ... "1 mesi
PENstONEANTIEIPATA (ex 8nziilhità)
anni El' 6 mesi
di contribuzione
.,'
DAll'fIfA"·
.LA"IVI
"\,:2811" .
~m:r:g~~
al 201.2
.
la fotografia detrlstat
denza al ribasso, con i primi effetti della riforma Fornero. I
nuovi pensionati (hanno iniziato a percepire l'assegno nel
2012) sono 559.634 e in media
hanno un reddito di 13.1.5"2 euro, più basso della media dei
pensionati precedenti (16.761
euro, ma molti di loro cumulano
più pensioni) e inferiore ai pensionati 2012 di circa 900 euro.
Codice abbonamento:
068391
_
Oltre il 41% dei PIiInsionaft
ha un reddito da pensione inferiore a mille euro af mese: è
quanto risulta dal Rapporto
Istat 201à: la percentuale sale al
50,5% tra te donne. la spesa
complessiva nell'anno è aumentata dello 0,7% rispetto al 20tZ
(arrivando a 21t.;1 miliardi di
euro). La fotografia dell'lstat
evidenzia anche Ur'la rapida ten-
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 64
Quotidiano
07 -12-2014
Data
Pagina
Foglio
16
1
Stipendi degli statali, persi 600 euro in 3 anni
~ I dati Istat fotografano
il congelamento
degli aumenti concordati
lE
ROMA In tre anni i dipendenti pubblici hanno perso circa 600 euro
lorde in busta paga. E questo senza contare la perdita derivante
dal blocco del contratto e dall'erosione dell'inflazione. La cifra viene fuori dalle tabelle Istat sulla retribuzione lorda procapite dei dipendenti pubblici del 20l3, raffrontate con le stesse tabelle relative all'anno 2010. Ebbene si è
passati da 34.662 euro lordi percepiti in media nel 2010 a 34.079
euro nel 20l3: ovvero 583 euro in
meno. Fino al 2010 non si era mai
registrata una diminuzione delle
retribuzioni lorde pro capite nella pubblica amministrazione.
Chiariamo: non è che tutti i dipendenti pubblici hanno avuto
un taglio secco di queste dimensioni della loro retribuzione. Le
tabelle Istat sono elaborate sulla
base del conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche e i relativi aggregati in conformità alle nuove regole sulla
contabilità (Sistema europeo dei
conti - Sec201O).
Tengono conto del numero dei
dipendenti totali che, nel periodo
preso in considerazione, per l'effetto combinato dei pensionamenti e del blocco del turnover, è
sceso da 3 milioni 510 mila a 3 milioni 372 mila (-l38mila unità di
lavoro equivalenti a tempo pieno). E visto che quelli che vanno
in pensione in genere, a causa degli scatti di carriera, hanno retribuzioni più alte, ecco che la media procapite si abbassa.
La busta paga più leggera si
spiega però anche con il congelamento, accanto al rinnovo del
contratto, delle varie voci accessorie e indennità. Secondo i sindacati in realtà la perdita secca nel-
la busta paga degli statali è stata
ancora più alta rispetto a quella
evidenziata dall'Istat. C'è ad
esem pio da aggi ungere l'erosione
dei redditi da inflazione. Oggi
oscilla intorno alla soglia dello zero, ma non è stato sempre così:
nel 2010 il tasso di inflazione si è
attestato alI '1,5 % per crescere nel
2011 al 2,8% e arrivare al 3% nel
2012; poi è iniziata la discesa e comunque nel 2013, anno a cui si riferiscono gli ultimi dati Istat sulle
retribuzioni lorde procapite, !'inflazione è stata dell'l,2%. Inoltre
ci sono i mancati aggiornamenti
dovuti al blocco dei contratti. Secondo la Cgilla perdita reale è intorno ai 4.000 euro. Per la Cisl, a
seconda dei comparti, il buco varia tra i 3 e i 5.000 euro. E potrebbe allargarsi nei prossimi anni visto che, come ricorda la Uil, nel
Dpef non sono previste risorse
per il rinnovo dei contratti e quindi il congelamento potrebbe protrarsi fino a tutto il 2018.
Gi.Fr.
Codice abbonamento:
068391
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Buste paga a picco per gli
statali
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 71
Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
06-12-2014
13
1
Istat e BankitaUa
Pensioni, sale la spesa
pressione fiscale record
Oltre iI 41% dei pensionati ha
un reddito da pensione
inferiore a mille euro al mese:
è quanto risulta dal Rapporto
Istatsu trattamenti
pensionistici e beneficiari
2013 nel quale si sottolinea
come la percentuale salga al
50,5% tra le donne. La spesa
complessiva nell'anno è
aumentata dello 0,7% rispetto
al 2012 (arrivando a 272,7
miliardi di euro) portando la
percentuale sul PiI al 16,85%.
La fotografia dell'lstat
evidenzia anche una rapida
tendenza al ribasso delle
pensioni, che registrano
quelli che possono essere
considerati i primi effetti
della riforma Fornero. I nuovi
pensionati (coloro che hanno
iniziato a percepire l'assegno
nel 2012) sono 559.634 e in
media hanno un reddito di
13.152 euro, più basso di
quello della media dei
pensionati sopravviventi
nell'anno (16.761 euro).
Intanto non si ferma la corsa
della pressione fiscale che
arriva al record del 43,3% del
PiI. Il peso del Fisco nel 2013 in
Italia è cresceiuto ancora
dello 0,1% rispetto al 43,2% del
2012. A certificarlo è la Banca
d'Italia in un supplemento al
suo bollettino periodico
dedicato alla finanza pubblica
dei Paesi europei.
Codice abbonamento:
068391
Debito a rischio, S&P boccia l'Italia
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 72