4 9 e r - Federazione Italiana Vela

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49er • IL PUNTO CON IL TECNICO LUCA DE PEDRINI
Progettato dall'australiano Julian Bethwaite nel 1995,
il 49er, uno skiff per due persone d’equipaggio concepito secondo i più moderni criteri sia di progettazione
che di costruzione, è entrato a far parte del programma
olimpico a partire dalle Olimpiadi di Sydney del 2000.
Quella di Rio de Janeiro, quindi, sarà la quinta edizione
dei Giochi a cui partecipa e in questi anni la scelta dell’ISAF si è rivelata più che azzeccata.
Il 49er ha uno scafo planante a svuotamento molto leggero e lungo quasi 5 metri, con doppio trapezio, terrazze rigide regolabili, una randa di grandi dimensioni,
un fiocco autovirante ed un enorme gennaker murato
su un bompresso retrattile per le andature portanti: grazie a queste caratteristiche, è considerata la deriva per
equipaggi di due persone più veloce e spettacolare in
circolazione. A partire dal 2009, ha subito una modifica
rispetto al progetto originale, con l’introduzione di una
nuova randa a testa a quadra e di un albero in carbonio
diviso in 3 parti.
Tra i pionieri del windsurf in
Italia, prima come atleta e poi
come tecnico, Luca De Pedrini è nato a Finale Ligure il
15 novembre 1965, è sposato e ha tre figli. Dopo una
brillante carriera nell’ambito
delle tavola a vela, è diventato Tecnico federale nel
1994 lavorando al fianco del
grande Valentin Mankin. Per
lui, cinque edizioni dei Giochi
da Tecnico, tre con Alessandra Sensini e le altre due con il
49er dei fratelli Sibello e nel ruolo di DT della Squadra Nazionale (a Londra 2012, quando era anche tecnico del 470
Maschile). “Il programma dei 49er è stato impostato attraverso gli obiettivi che erano stati condivisi con il DT Marchesini e diviso in due step, culminati nell’Europeo, che faceva
parte del primo ciclo, e nel Mondiale di Santander. La crescita dei ragazzi è stata buona, siamo riusciti a centrare la
Medal race all’Europeo di Helsinki con due equipaggi, Angilella-Zucchetti, che hanno seguito la preparazione centralizzata della FIV, e Plazzi-Molineris, che invece hanno svolto
una preparazione autonoma. Con altri due, Cherin-Tesei e
Dubbini-Dubbini, abbiamo centrato la flotta Gold, a conferma
che anche loro sono in crescita”, spiega De Pedrini. “Questo
inverno gli allenamenti a Cagliari sono stati molto utili, perché
la location, che io conosco bene per il mio passato da windsurfista, è davvero molto buona: le condizioni sono sempre
varie - tanto e poco vento, idem per l’onda - poi il circolo e
i velisti locali sono tutti molto ospitali, e la struttura alberghiera è perfetta. Una situazione ideale, tanto che l’anno
prossimo probabilmente ci torneremo ed è probabile che
avremo con noi anche qualche nazionale straniera. Al momento, per i risultati ottenuti e l’esperienza specifica, l’equipaggio di punta della squadra resta quello formato da
Angilella e Zucchetti, con cui ultimamente abbiamo lavorato
molto a livello mentale, visto che il problema fisico subito da
Giuseppe a inizio stagione - un infortunio alla schiena che li
ha tenuti lontani dall’acqua per diversi mesi - poteva condizionarli. Abbiamo cercato di riprendere senza forzare sui
punti che avevano creato il problema, cambiando legger-
mente la preparazione atletica e il lavoro in acqua: ovviamente non si è potuto lavorare con grandi carichi, ma la loro
esperienza e il lavoro fatto negli anni scorsi, ci sono stati
d’aiuto. Un grazie particolare, in proposito, va a Michele Basile, il preparatore atletico che segue da molti anni Giuseppe
e che è stato sia l'artefice del suo rientro per Londra che, in
seguito, del recupero in vista dell'Europeo di Helsinki. Senza
il suo prezioso contributo molto probabilmente non saremmo
riusciti ad essere in pista”. E i nostri due sfortunati azzurri
non avrebbero chiuso l’Europeo con un ottimo sesto posto.
Risultati a parte, però, quello che emerge nel gruppo dei
49er è la coesione e la collaborazione reciproca. “E’ vero ed
è un aspetto che ovviamente fa piacere riscontrare. I ragazzi
vanno tutti verso la stessa direzione, non ci sono prime
donne e non ci sono segreti, anche con gli equipaggi in preparazione autonoma. Il nostro è un gruppo unito, dove ci si
scambiano le informazioni al fine di crescere tutti, nessuno
escluso, anche perché isolarsi non serve, a meno che tu non
abbia in squadra un fenomeno assoluto. Avere invece una
platea di equipaggi allargata che collabora autonomamente,
senza spinte esterne, è molto buono, anche quando i ragazzi
si sorreggono l’uno con l’altro, a crescere è tutto il movi-
mento e la crescita è anche il risultato di questo clima positivo. Sono persone molto concrete, con la testa sulle spalle,
quindi la collaborazione è diventata automatica. Anche i briefing, per il sottoscritto, diventano più facili e più utili per tutti”.
Il 49er oltretutto è una classe particolare, con una preparazione fisica specifica diversa dalle altre barche. “Atleticamente il 49er non richiede una preparazione dura, gli sforzi
maggiori riguardano più il prodiere che il timoniere, ma a
parte questa differenza, gran parte della preparazione atletica, come abbiamo già capito negli anni scorsi, viene fatta
in acqua, durante gli allenamenti, perché gli atleti devono
acquisire agilità per sapersi muovere bene in barca. Come
le altre classi, anche noi abbiamo iniziato questo lavoro con
il monitoraggio all’Istituto di Medicina e dello Sport del CONI.
Successivamente per ognuno dei ragazzi è stato stilato dal
preparatore della FIV Luca Parisi un programma personalizzato, che a sua volta è stato condiviso con i preparatori degli
atleti che avevano già un loro trainer”. Capitolo avversari,
per concludere: “Il livello è molto alto, i migliori sono i soliti,
a partire dai giovani neozelandesi Burling-Tike, ma direi che
i papabili per la vittoria non mancano. Il nostro obiettivo è
qualificare la nazione per Rio, poi per il resto si vedrà”.
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49er • GLI AZZURRI DELLA SQUADRA NAZIONALE • Giuseppe Angilella-Pietro Zucchetti • ITA 22
Risultati 2013: Campioni Italiani, 13mi all’ISAF World Cup di Palma, 13mi all’Europeo.
Risultati 2014: sesti al Campionato Europeo.
Giuseppe Angilella • Timoniere
Nato a Palermo il 27 agosto 1984, diploma di Maturità classica, tesserato per il Club Canottieri Roggero di Lauria.
Luogo preferito per allenarsi? Marsala d’inverno e l’alto
Garda d’estate.
Campo di regata preferito? Marsala e Palma di Maiorca.
Il ricordo più bello legato alla vela? La cerimonia di apertura
delle Olimpiadi di Londra.
Il ricordo peggiore legato alla vela? Tutte le volte che ci siamo
dovuti fermare per colpa della mia schiena.
Altri sport praticati? Calcio e tennis.
Passioni extra sportive? Mi piace lavorare, fare l’imprenditore. Ho aperto da poco un locale a Palermo, si chiama I
Grilli.
Musica preferita? RDS, solo grandi successi… e poi mi
piace molto la musica da discoteca Anni ’70.
Libri? Le biografie di sportivi. L’ultima che ho letto è quella
di Agassi, dove tra l’altro ho trovato delle connessioni con la
mia attualità quando parla del mal di schiena.
Film? Ne vedo tanti. Direi Blow e Studio 54.
“Sono molto pignolo,
anche troppo, ad esempio tendo ad essere eccessivamente ordinato.
Ma sono anche tenace,
se ho un obiettivo faccio
di tutto per raggiungerlo
e non mollo l’osso finché non sono arrivato al
traguardo. Anche Pietro
è così, in questo devo
dire che siamo simili. All’ultimo Europeo, ad esempio,
siamo andati bene perché eravamo entrambi arrabbiati,
avevamo una voglia di rivalsa pazzesca e siamo riusciti
a canalizzare questa arrabbiatura nel modo migliore.
Vado d’accordo con molte persone, ho un carattere
aperto e credo di farmi volere bene più o meno da tutti.
In barca, le condizioni ideali sono di vento medio: sono
quelle che preferiamo e in cui ci esprimiamo meglio.
Anche con vento forte ce la caviamo bene, riusciamo ad
essere grintosi, mentre soffriamo un po’ il vento leggero,
aspetto su cui stiamo lavorando. Quello che vogliamo è
dimostrare a noi stessi che possiamo restare costantemente nei primi dieci a livello internazionale e poi, come
dicevo, migliorare con vento leggero. Riguardo ai Giochi,
parliamo del massimo evento sportivo al mondo, che per
qualsiasi atleta rappresenta un sogno, anche la sola partecipazione. Da questo punto di vista, entrambi lo abbiamo già realizzato ed entrambi abbiamo concluso la
nostra esperienza nei primi dieci, una bella soddisfazione. Per quanto mi riguarda, partecipare ai Giochi con
Pietro sarebbe il coronamento di un progetto in cui credo
e la chiusura di un ciclo, ma non mi basta partecipare.
Vogliamo fare bene e migliorare il quarto posto ottenuto
da Pietro a Londra in 470. E poi la prima volta che siamo
andati in barca assieme risale al 2006, a Rio sarebbero
10 anni giusti giusti…”.
Pietro Zucchetti • Prodiere
Nato a Brescia il 25 gennaio 1981, laureato in Architettura,
tesserato per le Fiamme Gialle.
Luogo preferito per allenarsi? Il lago di Garda. Mi sono trovato molto bene anche a Cagliari.
Campo di regata preferito? Dipende dalla prestazioni… al
momento Helsinki.
Il ricordo più bello legato alla vela? Le Olimpiadi di Londra,
il coronamento di uno dei sogni che rincorro da tempo.
Il ricordo peggiore legato alla vela? Prima di Palma, quest’anno, quando stavamo per partire per la World Cup e Giuseppe mi ha chiamato, dicendomi che stava molto male con
la schiena e non sarebbe partito. Ho chiamato i tecnici e ho
deciso subito di andare in montagna, per staccare di netto.
Altri sport praticati? Lista lunga… Maratona, triathlon, kite
surf e tutti, ma proprio tutti gli sport che hanno a che fare
con la montagna.
Passioni extra sportive? Sono “addicted to sport”, quindi le
mie passioni vanno tutte verso quella direzione. L’unica eccezione è la musica, mi piace ascoltarla e andare ai concerti.
Musica preferita? Rock in generale: Pearl Jam, Who, Bruce
Springsteen…
Libri? Volumi dedicati alla montagna: Bonatti, Messner…
Film? Non sono un grande appassionato di film.
“Sono una persona irascibile, mi arrabbio con poco,
ma mi passa altrettanto in
fretta. Il problema però è
che proprio non riesco a
mandare giù i bocconi
amari e questo può creare
qualche problema… Di positivo sono uno che si dà
parecchio da fare, non mi
tiro mai indietro se c’è da
lavorare a testa bassa e credo che questo non lo possa
negare nessuno. La mia regata ideale si svolge in condizioni di vento medio, quelle in cui ci esprimiamo meglio.
Come già ha spiegato Peppe, siamo veloci anche con
vento forte, mentre dobbiamo ancora superare qualche
mancanza con vento leggero. A tal proposito, siamo molto
contenti delle sessioni di allenamento che abbiamo svolto
a Santander ad agosto, proprio perché avendo incontrato
poca aria, abbiamo potuto lavorare sui nostri punti deboli.
Se parliamo di obiettivi, al momento quello principale è
riuscire a fare le cose normalmente, senza avere più problemi di infortuni, perché sono convinto che allenandoci
nel modo giusto e con continuità, possiamo dire la nostra,
che significa rappresentare l’Italia ai prossimi Giochi.
Per me l’Olimpiade è la massima espressione dello sport,
l’obiettivo finale a cui ambire. A Londra ho vissuto
un’esperienza bellissima, chiusa con un quarto posto che
nonostante tutti dicano che sia un brutto risultato, la famosa medaglia di legno, secondo me è stato notevole,
quantomeno sempre meglio di un decimo. Chiaro, se dovessimo riuscire ad andare a Rio, vorrei tornare a casa
con un risultato migliore…”.
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49er • GLI AZZURRI DELLA SQUADRA NAZIONALE • Jacopo Plazzi-Umberto Molineris • ITA 23
Risultati 2013: 11mi all’ISAF World Cup di Palma, sesti all’EUROSAF di Medemblik.
Risultati 2014: sesti all’EUROSAF di Kiel, terzi alla Garda Trentino Olympic Week, ottavi all’Europeo.
Jacopo Plazzi • Timoniere
Nato a Ravenna il 28 gennaio 1991, iscritto alla Facoltà di
Economia e Commercio, tesserato per il Circolo Canottieri
Aniene.
Luogo preferito per allenarsi? L’oceano: Cadice o Santander.
E poi Ravenna, casa mia.
Campo di regata preferito? Riva del Garda.
Il ricordo più bello legato alla vela? L’EUROSAF di Medemblik
dell’anno scorso, chiusa al sesto posto. Il primo risultato importante in 49er.
Il ricordo peggiore legato alla vela? Il Mondiale di Marsiglia,
sempre dell’anno scorso: un disastro.
Altri sport praticati? La corsa. E poi lo sci.
Passioni extra sportive? I miei hobby sono praticare altri
sport oltre la vela. Mi piace molto la montagna.
Musica preferita? Queen, Kings of leon e i classici cantautori
italiani: Battisti, De André e Dalla.
Libri? Preferisco i classici romanzi, magari di fantasia. Ad
esempio i libri di Dan Brown. Recentemente ho apprezzato
la biografia di Agassi.
Film? Sul tema sono fortissimo: scelgo Slevin Patto Criminale, V per Vendetta e come registra Guy Ritchie.
“Sono un tipo preciso e
molto pignolo, un pregio
e un difetto allo stesso
tempo. Penso tanto a
tutti i particolari, non voglio che mi sfugga
niente ed è parte integrante della mia personalità: è molto utile, ma
quando esagero diventa
un problema. Mi piace
fare lo spiritoso, quando posso lo faccio volentieri. Tendenzialmente sono paziente, mantengo la calma e tendo
a non arrabbiarmi. Le condizioni meteo preferite sono
anche le stesse in cui andiamo meglio: vento medioforte, tra i 16 e i 20 nodi, con mare mosso o piatto, è
uguale. Come andatura prediligo di gran lunga la bolina,
sono un bolinista nato, mi piace arrivare su da primo. Poi
la sfida dell’uomo è sempre stata risalire il vento, mica
scenderlo. Anche le andature portanti sono belle, anzi,
tecnicamente è più difficile andare più forte di poppa,
parlo della conduzione della barca, ma la bolina è più
nelle mie corde… Se parliamo di obiettivi, il nostro, che
siamo in preparazione autonoma, era cercare di arrivare
a regatare costantemente con i primi dieci. Quest’anno
all’inizio non siamo andati molto bene, poi siamo cresciuti e abbiamo raggiunto un buon livello. L’obiettivo di
adesso è qualificare la nazione per Olimpiade: è ovvio
che vogliamo andare meglio di tutti, ma se uno degli altri
ragazzi della squadra dovesse vincere il titolo, con noi
due comunque in top ten, saremmo felicissimi lo stesso.
I Giochi Olimpici sono una di quelle esperienze riservate
a poche persone, è una regata con un’energia diversa:
vorrei esserci per poter vivere qualcosa da tenere in
eterno tra i ricordi”.
Umberto Molineris • Prodiere
Nato a Ravenna il 4 maggio 1990, iscritto alla Facoltà di Economia e Commercio, tesserato per il Circolo Canottieri Aniene.
Luogo preferito per allenarsi? Cadice, sono due anni che andiamo lì ed è davvero un bel posto.
Campo di regata preferito? Palma di Maiorca.
Il ricordo più bello legato alla vela? In questi anni di 49er ne
ho collezionati davvero parecchi. Fatico a sceglierne uno.
Il ricordo peggiore legato alla vela? Cerco di archiviarli e dimenticarli. Se proprio devo scegliere, il Mondiale di Marsiglia
dell’anno scorso: avevamo delle buone aspettative e invece
è andato tutto storto.
Altri sport praticati? Calcio, calcetto, beach volley, surf da
onda, sci… sono sempre stato uno sportivo.
Passioni extra sportive? Tra studio e vela ho pochissimo
tempo. Che dedico ad altri sport.
Musica preferita? Mi piace molto a 360°. Fino a 13 anni ho
fatto il conservatorio, ogni tanto suono ancora un po’ di pianoforte. Ora principalmente ascolto musica italiana Anni ’80’90. E musica classica.
Libri? Leggo poco. Prediligo le biografie.
Film? Pulp Fiction, Bastardi senza gloria, Slevin Patto Criminale… come registi Quentin Tarantino e Guy Ritchie.
“Come molti dei miei compagni di squadra, sono molto
ma molto testardo, e quando
qualcuno mi dà dei consigli
faccio fatica ad accettarli.
Sono abbastanza ordinato,
ma dipende molto dai contesti e dai periodi: ad esempio
se qualcosa mi interessa particolarmente sono preciso,
sul resto invece lo sono molto
meno. Tendo ad essere un po’ timido, all’inizio, con le persone
che non conosco, ma poi, una volta che scatta la molla, divento una persona di buona compagnia. Le condizioni meteo
preferite per uscir in barca sono sui 15-20 nodi con un bel
sole, non troppo caldo perché soffro un po’ l’afa, quindi direi
che 25° vanno più che bene. E un po’ di mare, senza esagerare, la classica ondina mediterranea. Sono anche le condizioni in cui rendiamo meglio, credo che sia per questo che
mi piacciono. Personalmente ho quasi sempre regatato su
barche con spi o gennaker, quindi la poppa è l’andatura che
preferisco perché riesce a darmi le sensazioni giuste, però,
anche per le mie caratteristiche fisiche - sono alto, quindi ho
una buona leva - sono sempre andato meglio di bolina. Obiettivi? Il focus primario, quando abbiamo iniziato in 49er, era
quello di cercare di rientrare nei primi dieci al mondo e di
avere un livello tale da rimanere sempre lì, a giocarcela con
i migliori. Poi, chiaro, visto che si tratta di una classe olimpica,
l’obiettivo è la partecipazione ai Giochi, comune a tutti. Per
me sono sempre stati un sogno, ma non era così forte, poi è
diventata la linfa quotidiana, quella che nei momenti più difficili non ti fa gettare la spugna e che ti spinge ogni giorni ad
andare avanti, a fare i sacrifici necessari per provare a realizzarlo: basta pensarci un attimo e diventa tutto più facile”.
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49er • GLI AZZURRI DELLA SQUADRA NAZIONALE • Stefano Cherin-Andrea Tesei • ITA 969
Risultati 2013: secondi all’EUROSAF di La Rochelle, 12mi all’EUROSAF di Medemblik, secondi al Campionato Italiano,.
Risultati 2014: decimi alla Garda Trentino Olympic Week, 14mi all’Europeo.
Stefano Cherin • Timoniere
Nato a Trieste il 28 febbraio 1987, diplomato in Ragioneria,
tesserato per lo Yacht Club Porto San Rocco.
Luogo preferito per allenarsi? Cagliari, abbiamo passato un
inverno eccellente.
Campo di regata preferito? Ne ho davvero tanti: scelgo Scarlino, Hyeres e l’alto Garda.
Il ricordo più bello legato alla vela? Il podio all’EUROSAF de
La Rochelle, l’anno scorso.
Il ricordo peggiore legato alla vela? Il secondo giorno delle
qualifiche all’ISAF World Cup di Palma: dopo il primo eravamo messi bene, poi abbiamo fatto un disastro.
Altri sport praticati? Apnea, bicicletta e motociclismo.
Passioni extra sportive? I viaggi in moto, anche se ultimamente ne faccio pochi, e in barca a vela. Poi mi piace molto
curare il mio orto.
Musica preferita? Ascolto di tutto, dai Queen a Frankie Hi-nrg.
Libri? Ho davvero poco tempo per leggere…
Film? A beautiful mind.
“Principalmente credo di
essere una persona molto
determinata, gli obiettivi
voglio perseguirli fino alla
fine anche quando vengono da lontano. Per
quanto riguarda i difetti,
sono disordinato, molto
disordinato. Mi arrabbio
con chi non rispetta la parola data, con chi non
mantiene le promesse, e amo la compagnia, cerco e credo
di essere abbastanza socievole ed estroverso. Le condizioni
meteo ideali? Tanto o poco vento non conta, mi piace regatare con il vento oscillante, più casino c’è sul campo di regata
e più trovo a mio agio. Adoro guardarmi intorno e far funzionare la testa, lavorare di tattica e strategia, sui buoni e gli
scarsi, osservare la corrente. All’inizio con Andrea andavamo
bene con vento leggero, quest’anno invece ci siamo espressi
bene anche con vento più forte e adesso siamo abbastanza
allround: poco o tanto vento è uguale, basta che non sia una
corsa di cavalli. Bolina o poppa? Mi piace tutto, però ad essere onesto provo una grande soddisfazione nella planata,
che ovviamente è più facile da vivere alle portanti: adoro
l’estasi di scendere le onde, di planarle a velocità massima,
di liberare i cavalli del 49er e andare al massimo, portando
la barca sempre al limite. Se parliamo di obiettivi, quello a
breve termine è entrare in Medal race ai Mondiali di Santander, mentre quello a lungo termine è vincere una medaglia
ai prossimi Mondiali del 2015 e poi alle Olimpiadi. Non voglio
sembrare presuntuoso, ma è la nostra ambizione e non mi
piace nascondermi. Ai Giochi ci pensavo fin da ragazzino, da
quando ero in Optimist, anzi, esattamente dal primo podio
europeo che ho ottenuto nel 2001: è stata un’emozione
enorme e da quel momento ho pensato che mi sarebbe piaciuto raggiungere il sogno Olimpico”.
Andrea Tesei • Prodiere
Nato Trieste il 23 maggio 1991, laureato in Economics
and Management of Innovation, tesserato per lo Yacht
Club Adriaco.
Luogo preferito per allenarsi? Loano.
Campo di regata preferito? Hyeres.
Il ricordo più bello legato alla vela? Gli allenamenti a Santander prima della World Cup: sono stati davvero molto
utili per la nostra crescita.
Il ricordo peggiore legato alla vela? Il secondo giorno
dell’ISAF World Cup di Palma, una giornata davvero disastrosa.
Altri sport praticati? Sci e bicicletta.
Passioni extra sportive? Mi piace viaggiare con il furgone
e la tavola da surf, alla ricerca di spot per surfare le onde.
Musica preferita? Mobb Deep. In generale tutto l’Hip hop.
Libri? Non sono un gran lettore.
Film? Slevin, patto criminale.
“Molto difficile descriversi… credo di essere un
po’ testardo, ma sono
anche un gran lavoratore.
Generalmente mi ritengo
una persona tranquilla e riservata. Se parliamo di condizioni meteo ideali, un
tempo avrei detto che preferivo il poco vento, adesso
invece sono diventato molto
più all round, mi va bene qualsiasi condizione, anche perché è importante riuscire ad adeguarsi a quello che passa
il convento per ottenere sempre il massimo. E magari
anche per non avere alibi al momento in cui le cose non
vanno particolarmente bene. Questo riguarda anche le
condizioni in cui ci esprimiamo meglio: ultimamente abbiamo fatto bene con vento forte, mentre all’inizio eravamo più bravi con vento leggero. Sta a noi, appunto,
riuscire a ottenere la performance migliore a prescindere
dalle condizioni, anche se di base siamo più competitivi
con vento leggero. L’obiettivo più importante del nostro
futuro sono le Olimpiadi: chiaro, è un sogno comune a tutti
noi, ma rimane quello ed è preponderante. Per restare in
ambiti più vicini nel tempo, vorremmo essere costantemente nei migliori 20 a livello mondiale, regatare con costanza durante l’anno, e al Mondiale di Santander riuscire
a selezionare la nazione e riuscire a migliorare il Gruppo
C che abbiamo conquistato all’Europeo, passando al B.
Il Gruppo A al momento lo vedo ancora come un miraggio, ma al B ci si può pensare. Durante questo inverno
abbiamo lavorato parecchio e le qualità le abbiamo, ma
è meglio fare un gradino alla volta. La prima volta che
ho pensato ai Giochi? Non ricordo, ma è diventato un
obiettivo concreto quando ho iniziato con il 49er insieme
a mio fratello Giovanni. Ci vogliono tanto lavoro e sacrifico, ma è la nostra aspirazione”.
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49er • GLI AZZURRI DELLA SQUADRA NAZIONALE • Luca e Roberto Dubbini • ITA 444
Risultati 2013: terzi all’Italiano, 27mi all’ISAF World Cup di Palma.
Risultati 2014: 18mi all’ISAF World Cup di Palma, secondi alla Garda Trentino Olympic Week.
Luca Dubbini • Timoniere
Nato a Bergamo il 18 marzo 1988, iscritto alla Facoltà di
Giurisprudenza, tesserato per la Marina Militare.
Luogo preferito per allenarsi? Cagliari. E Ostia e Torbole.
Campo di regata preferito? Helsinki è un bel campo. E poi
Hyeres.
Il ricordo più bello legato alla vela? Il Mondiale 470 del 2009,
a Copenaghen. E’ stato un bel campionato e abbiamo chiuso
13mi, un gran risultato. Ci metto però anche la Garda Olympic Week di quest’anno.
Il ricordo peggiore legato alla vela? Medemblik di quest’anno, quando siamo rimasti fuori dalla Medal per un solo
punto, sul filo di lana e a causa di una concatenazione di
eventi tutti sfavorevoli.
Altri sport praticati? Tennis, kite e arrampicata.
Passioni extra sportive? Sono un tipo molto sportivo, quindi
appena ho un attimo di tempo mi dedico allo sport.
Musica preferita? Oasis e Coldplay, i primi di una lunga lista.
Libri? Giorgio Faletti e Dan Brown. In generale i gialli.
Film? Un po’ di tutto: come film dico Un mercoledì da leoni,
come attore Denzel Washington.
“Con mio cugino ci completiamo, abbiamo caratteri
diversi e complementari: io
sono molto razionale, puntiglioso, a volte mi faccio
prendere anche troppo
dalla precisione, dal volere
che sia tutto in ordine. Lui
invece è più spensierato e
riesce a gestire più tranquillamente le situazioni.
Tornando a me, sono un tipo attivo, un mix tra razionalità e
istinto, ma tendenzialmente più razionale, e un perfezionista.
Con Roberto siamo entrambi molto determinati, non molliamo mai la presa: da quando abbiamo iniziato in 49er ab-
biamo sempre lavorato tanto e a testa bassa, ma d’altronde
sotto la guida del nostro Tecnico Luca De Pedrini non puoi
fare altrimenti… Le condizioni in cui soffriamo di più sono
quando c’è vento medio e acqua piatta, perché rispetto alla
media dei 49er siamo un po’ bassi, quindi abbiamo meno
leva e a livello di velocità pura fatichiamo di più. Ci troviamo
invece bene quando c’è da fare un po’ più di conduzione
della barca, con onda e poco vento, o anche con tanto vento,
cambia poco: a Cagliari, durante gli allenamenti, ne abbiamo
avuto parecchio. Personalmente preferisco l’andatura di
poppa, istintivamente mi ci trovo meglio perché mi piace
scendere le onde. L’obiettivo di adesso è selezionare la nazione e restare sempre nei primi 20 al Mondiale e nelle prossime regate internazionali. Quello a lungo termine, è entrare
nei primi della ranking list ISAF, per partecipare al gran finale
della World Cup di Abu Dhabi. L’Olimpiade sarebbe la realizzazione di un sogno, di un traguardo che ormai da due quadrienni cerchiamo di raggiungere con determinazione,
pianificando l’attività in modo serio e continuo”
Roberto Dubbini • Prodiere
Nato a Bergamo il 9 gennaio 1988, laureato in Economia
e Commercio, tesserato per la Canottieri Garda Salò.
Luogo preferito per allenarsi? Cagliari.
Campo di regata preferito? Melbourne, in Australia.
Il ricordo più bello legato alla vela? Europeo Juniores 470
vinto a Zara, nel 2008. Prima della Medal eravamo quarti,
ma siamo riusciti comunque a centrare l’obiettivo.
Il ricordo peggiore legato alla vela? Tutte le regate in cui
non siamo andati bene, ma sono ricordi che ho cancellato
in fretta.
Altri sport praticati? Fino ai 16 anni ho sciato a livello
agonistico, adesso molto meno. Vado invece spesso in
bicicletta.
Passioni extra sportive? Mi piace girare in moto.
Musica preferita? Ligabue.
Libri? Lasciamo stare…
Film? Pearl Harbour.
“Devo descrivermi? Allora,
un pregio, ma anche un
difetto, è che a volte sono
troppo buono e comprensivo, quindi non capisco
se la persona davanti a
me è sincera oppure no.
Mi piace relazionarmi con
tutti, credo anche di essere di buona compagnia
e adoro stare con gli
amici. Inizialmente tendo ad essere molto discreto, a
restare un po’ sulle mie, poi quando mi apro, non subito ovviamente, mi trasformo. Le condizioni meteo
ideali? Mi diverto molto con 18-20 nodi, onda formata
e caldo, aspetto che è fondamentale per me. Sono
anche quelle in cui ci esprimiamo meglio, ma andiamo
bene anche con poco vento, tra i 5 e gli 8 nodi. Diciamo
che le condizioni peggiori per noi sono quelle di acqua
piatta e vento medio e stabile: in quel contesto facciamo più fatica perché fisicamente, come ha già spiegato mio cugino Luca, siamo un po’ bassini rispetto
alla media. In generale, riusciamo a rendere meglio
quando la situazione diventa più complicata, quando
c’è da lavorare sulla tattica e sulla conduzione, anche
perché la scuola del 470 ci ha insegnato a condurre
bene la barca e quando c’è da scendere le onde, mixiamo la vecchia tecnica del 470 con quella del 49er.
L’obiettivo attuale è selezionare la nazione per Rio, poi
si vedrà, non vogliamo fare altri ragionamenti e preferiamo fare un passo alla volta: è l’obiettivo primario sia
per noi che per tutta la squadra e credo che sia alla
portata. I Giochi, per me, sono un sogno che cerco in
tutti i modi di realizzare, e per cui vale la pena fare
tanti sacrifici. E’ chiaro che si tratta di un obiettivo
molto ambito e comune anche agli altri ragazzi della
squadra, ed è anche questa la sua difficoltà”.
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49er • GLI ALTRI ITALIANI IN REGATA
Ruggero Tita-Giacomo Cavalli • ITA 26
Andrea e Alessandro Savio • ITA 140
Risultati 2013: 22mi al Mondiale.
Risultati 2014: 13mi all’ISAF World Cup di Palma,
18mi all’ISAF World Cup di Hyeres, 28mi all’Europeo (terzi Under 23), 19mi al Mondiale Juniores.
Risultati 2013: primi alla Regata Nazionale a
Dongo, 21mi al Mondiale Juniores.
Risultati 2014: 25mi all’ISAF World Cup di Palma,
14mi alla Garda Trentino Olympic Week, primi alla
Regata Nazionale ad Arco, settimi al Mondiale Jun.
Ruggero Tita (timoniere)
Nato a Rovereto (TN) il 20 marzo 1992, iscritto
alla Facoltà di Ingegneria Informatica, tesserato
per il Circolo Vela Torbole.
Giacomo Cavalli (prodiere)
Nato a Brescia, il 22 febbraio 1994, iscritto alla
Facoltà di Economia, tesserato per il Circolo Vela
Arco.
Andrea Savio (timoniere)
Nato a Trieste l’8 aprile 1994, iscritto alla Facoltà
di Ingegneria Navale, tesserato per il Circolo della
Vela di Muggia.
Alessandro Savio (prodiere)
Nato a Trieste il 3 giugno 1992, iscritto alla Facoltà di Ingegneria Navale, tesserato per la Marina
Militare.
49er
S a i l i n g
T e a m