Bollette energetiche delle Pmi, occhio agli “imbrogli”

Mercoledì 4 giugno 2014 il Giornale dell’Umbria
CORSO PER AGENTI
Domande in scadenza
PERUGIA - Ultimi giorni utili per domande di partecipazione al corso per
agenti e rappresentanti di commercio,
valido per l’iscrizione alla Camera di
commercio.
L’iniziativa, organizzata da Iter-Confcommercio, partirà il 10 giugno presso la sede dell’agenzia formativa Iter a
Perugia (Strada di Montecorneo, n.
45, Frazione Montebello), ed avrà una
durata di 90 ore, con lezioni pomeridiane due giorni la settimana.
Per le iscrizioni e per ulteriori informazioni, rivolgersi agli uffici Iter (tel.
075-518491 - 7828509), alle Associazioni territoriali di Confcommercio
oppure on line, www.innovazioneterziario.it.
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Bollette energetiche
delle Pmi,
occhio agli “imbrogli”
Indagine Cna: oneri impropri e sconti non applicati,
ecco i costi che le imprese potrebbero tagliare
di LARA PARTENZI
PERUGIA - Costi non previsti che
si potrebbero prevenire e tagliare. “
Imbrogli” di varia natura che gonfiano letteralmente le bollette di luce e gas andando a pesare come macigni sulle imprese umbre ma che,
con un occhio attento, potrebbero
essere eliminate.
I dati parlano chiaro: ben 8 aziende manifatturiere su 10 si vedono
applicare oneri impropri sulle bollette dell’energia elettrica, ed oltre 9
su 10, praticamente la quasi totalità,
sono soggette all’aliquota Iva ordinaria al 22% quando avrebbero diritto all’Iva ridotta al 10%, sia quelle
artigianali sia quelle industriali.
Sono solo due delle principali
“stranezze” rilevate dalla Cna
dell’Umbria, passando al setaccio
400 bollette di energia elettrica e gas
naturale di altrettante imprese umbre rappresentative, sia per settore
di appartenenza che per dimensioni,
del tessuto produttivo della regione.
Nel campione sono state infatti inserite 235 le imprese manifatturiere
- che poi sono quelle che sostengono
i costi più alti - 115 erogatrici di servizi vari e 50 le aziende del settore
delle costruzioni, di cui il 95% di
micro e piccole dimensioni e il 5%
di media grandezza con l’obiettivo
di verificare le differenze che si vengono a creare tra le classi dimensionali delle imprese.
I PUNTI SALIENTI
I dati
1
Sono stati raccolti
su un campione
di 400 imprese del territorio
Elettricità
2
Ben 8 aziende su 10 si vedono
applicare oneri impropri,
9 su 10 l’Iva ordinaria
Gas
3
Il 66% delle aziende analizzate
non usufruisce
delle accise ridotte
A far lievitare le bollette elettriche
delle Pmi dell’Umbria (l’indagine
ne prende in esame 250, di cui 238 di
piccole e 12 di medie dimensioni)
oltre al prezzo dell’energia, che incide per il 49%, ci sono i costi infrastrutturali per i servizi di rete, che
pesano per un altro 10% e quello
della fiscalità (6%). A queste tre voci si aggiunge, un ulteriore 35% che
racchiude i cosiddetti oneri generali
di sistema, ovvero le risorse che
vengono destinate a coprire preva-
La Camera di commercio premia
la fedeltà al lavoro e le imprese
PERUGIA - La 62esima edizione della premiazione del Lavoro e dell’Impresa
si terrà venerdì a partire dalle 9.30, presso il Centro Congressi della Camera di
commercio di Perugia (via Pellas, 81 Perugia).
Premiati di questa edizione 2014, sono 5 lavoratori dipendenti con oltre 30 anni
di attività, di cui 25 nella stessa azienda e 39 imprese che hanno saputo affermarsi nei loro settori di appartenenza. Premi al Merito a due imprese che si sono
distinte per il raggiungimento di alti obiettivi di progresso economico e civile.
La manifestazione sarà aperta dalla relazione del presidente dell’Ente camerale
di Perugia Giorgio Mencaroni. Interverranno: Ferruccio Dardanello, presidente
Unioncamere nazionale e Catiuscia Marini, presidente della Regione.
lentemente bonus ed agevolazioni,
di cui la fetta più grande, pari
all’86,3%, vanno agli incentivi per
le fonti rinnovabili. Ma ci sono altre
possibili voci di spesa che, se eliminate, potrebbero far risparmiare
sensibilmente le aziende sui costi
energetici: sono gli oneri impropri,
ovvero pagati anche se non dovuti
perchè previsti dai contratti stipulati
dalle imprese con le aziende fornitrici (tra questi gli oneri amministrativi, il contratto venduto a prezzo
fisso ma con una quota variabile applicata fuori costo fisso e oneri di
sbilanciamento, ovvero non dovuti
dal cliente finale) e i costi per l’energia reattiva. Ebbene, dall’indagine
della Cna risulta che solo al 20%
delle imprese vengono applicati
oneri corretti sulla bolletta elettrica,
e che il 28% del campione paga la
penale prevista nel caso in cui
l’energia reattiva risulti superiore al
50% dell’energia attiva prelevata.
Non va meglio nei contratti per la
fornitura di gas. Il decreto del Fare
(legge 98 del 2013) ha introdotto
La presentazione dell’indagine presso la sede della Cna Umbria
l’obbligo di passaggio al mercato libero, e in attesa di un vero e proprio
Regolamento attuativo al momento
è lasciata nelle mani dei singoli fornitori l’obbligo di informare i propri
clienti e la scelta delle tempistiche di
passaggio.
Analizzando le voci in bolletta la
Cna ha riscontrato che il 57% del costo complessivo è dovuto alla materia prima più la vendita, il 17% ai costi infrastrutturali e di sistema e il restante 26% alle imposte. Ed è sulle
imposte che le imprese umbre si trovano a pagare che emerge l’ennesima anomalia: su 150 aziende prese
in esame, infatti, solo 51, pari al
34%, beneficiano dell’accisa agevolata (0,012498 euro al mc) a cui
tutte hanno diritto, mentre al restante 66% viene applicata quella ordinaria (0,186 euro al mc in funzione
dei consumi).
Un ulteriore calcolo dettagliato
viene fatto sul costo delle materie
prime che, come ribadito più volte
dal direttore della Cna Umbria, Roberto Giannangeli, «è sensibilmente
più sostenuto per le imprese di piccole dimensioni rispetto a quelle di
grandi dimensioni». E se si considera che la materia prima incide per il
50% sul costo della bolletta, ci rendiamo conto di cosa significhi questa voce sui bilanci di un’impresa».
Considerando, pertanto, che i costi energetici nel mercato libero diminuiscono all’aumentare dei consumi, «ci stiamo muovendo per la
costituzione di gruppi di acquisto,
sia per l’energia elettrica che per il
gas» con l’obiettivo di «aiutare le
imprese a razionalizzare e ridurre i
costi di produzione» ed incentivando, in tal modo, la promozione di
progetti di innovazione e l’accesso a
nuovi mercati . A conti fatti, con i
gruppi di acquisto si potrebbe arrivare a risparmiare fino al 40% del
costo della materia prima, un risultato significativo se si considera
che, proprio a causa del costo
dell’energia, si stima che un prodotto costi ad un impresa italiana tra il
20% ed il 25% rispetto ad un’azienda di una altro Paese europeo.
Enti, fattura elettronica dal 6 giugno
Intesa Sanpaolo
lancia Easy fattura,
versione semplificata
a costi contenuti
PERUGIA - Intesa Sanpaolo (nella nostra regione presente con
Casse di risparmio dell’Umbria),
ha messo a punto un sistema di fatturazione elettronica per venire
incontro alle esigenze dei fornitori
e degli uffici della pubblica amministrazione. Recenti obblighi di
legge (D.m. n° 55 del 3/4/2013)
accelerano infatti il ricorso della
fattura elettronica nei rapporti di
fornitura di beni o servizi.
Dal 6 giugno, infatti, ministeri,
agenzie fiscali ed enti nazionali di
previdenza non potranno più accettare fatture cartacee e lo stesso
avverrà il 31 marzo 2015 per gli
altri enti nazionali e le amministrazioni locali.
Intesa Sanpaolo ha inoltre previsto una versione semplificata di
fatturazione elettronica a costi
contenuti: Easy Fattura permette
di emettere, di inviare (ciclo attivo), di ricevere (ciclo passivo) e di
conservare a norma fatture elettroniche. Al servizio si accede attraverso il portale di remote banking per le imprese Inbiz.
La fattura su supporto elettronico
si compila in pochi secondi, utilizzando un computer o un tablet e si
invia con un click al cliente, i cui
dati saranno stati eventualmente
preregistrati nella rubrica del servizio. Easy Fattura è adattabile sia
alle esigenze delle aziende sia a
quelle della pubblica amministrazione, indipendentemente dal numero di fatture trattate.
Il libero professionista, la ditta individuale, l’azienda e gli uffici
pubblici possono nel concreto
esternalizzare presso la banca
l’intero processo di fatturazione e
la conservazione a norma di legge.
La fatturazione elettronica, oltre a
semplificare l’archiviazione e la
ricerca dei documenti facilitando
contabilità e obblighi fiscali, consente di ridurre fino al 90% i costi
rispetto alla lavorazione in manuale.
CORRIERE
l
DELL’UMBRIA
Economia
t
Mercoledì 4
Giugno 2014
11
COMMERCIO
Ultimi giorni per le iscrizioni al corso promosso dall’Iter che partirà il prossimo 10 giugno, presso la sede a Perugia
A PERUGIA
Ultimi giorni utili per le iscrizioni al corso per
agenti e rappresentanti di commercio, valido
per l'iscrizione alla Camera di commercio. Il
corso per agenti e rappresentanti di commercio è organizzato da Iter - Confcommercio e
partirà il prossimo 10 giugno, presso la sede
dell'agenzia formativa Iter a Perugia (Strada
di Montecorneo a Montebello). Avrà una durata di 90 ore e sarà articolato in lezioni pomeridiane, da svolgere due giorni la settimana.
Per le iscrizioni e per ulteriori informazioni,
rivolgersi agli uffici Iter: 075-518491 7828509. Le iscrizioni possono essere effettua-
COME DIVENTARE
AGENTI E RAPPRESENTANTI
te anche presso le associazioni territoriali di
Confcommercio oppure on line, tramite il sito www.innovazioneterziario.it. Requisiti minimi di accesso al corso sono diploma di scuola dell'obbligo (licenza elementare per i nati
prima del 1952); possesso del regolare permesso di soggiorno per i cittadini extra comunita-
ri.
Chi è in possesso del diploma di Ragioneria o
equipollente o diploma di laurea in materie
economiche - giuridiche può esercitare la professione senza dover frequentare il corso.
Principali argomenti: diritto civile e commerciale - legislazione tributaria e fiscale - legisla-
P
zione previdenziale e assistenziale - disciplina
contrattuale dell'agente di commercio - comunicazione - tecniche di vendita - marketing orientamento al lavoro.
Tutti i corsi preparatori all'avvio di attività
d'impresa, organizzati dall'Agenzia formativa di Confcommercio, sono calibrati sulla base delle specifiche esigenze degli imprenditori.
Sono riconosciuti dalla Provincia di Perugia e
dalla Regione dell'Umbria; per questo hanno
validità su tutto il territorio nazionale.
Sono a numero chiuso; la frequenza è obbligatoria ed è consentita un'assenza massima del
B
25% delle ore del corso.
IMPRESE La denuncia arriva direttamente dalla Cna
dopo una studio fatto sul settore manifatturiero
BOLLETTA DI ENERGIA E GAS:
STANGATA DI ONERI IMPROPRI
PER 320AZIENDE UMBRE
di Isabella Rossi
A PERUGIA - Potrebbero risparmiare e di molto. Invece la disinformazione e la scarsa trasparenza di
certi contratti tendono pericolose
trappole alle pmi umbre. Che spesso
ci cadono, salvo poi accorgersi, primo o poi del tonfo. Succede così che
si paga l'Iva ordinaria quando si ha
diritto a quella ridotta. E l'accisa ordinaria sul gas naturale quando si ha
diritto, ancora una volta, a quella ridotta. E la differenza sono migliaia
di euro in meno nelle casse delle microimprese umbre. Questo il risultato di un analisi su 400 imprese effettuata di recente da Cna Umbria. Ovvero 235 del settore manifatturiero,
115 erogatrici di servizi e 50 del settore delle costruzioni. Di queste ben
l'80% presenterebbe "oneri impropri" nella bolletta dell'energia elettrica e del gas naturale. E a pagare il
conto più salato sarebbero soprattutto le imprese di piccole dimensioni
del manifatturiero. Capitolo a parte
quello relativo ai costi della materia
prima, ovunque troppo alti perché
non negoziati come invece occorrerebbe fare. Nell'analisi condotta da
Benedetta Tribolati ed Elisa Cinfrignini, e presentata ieri mattina dal
l
z
IL PUNTO
LE VOCI RIPORTATE A VOLTE
SONO DIFFICILI DA CAPIRE
ANCHE AI PIU’ ESPERTI
A PERUGIA
Le voci in bolletta, si sa, sono spesso poco leggibili
anche per l'utente preparato. Dall'analisi condotta
da Cna Umbria sulle bollette di gas ed energia di 400
imprese, risultano intanto una serie di tendenze. Ad
esempio nelle bollette dell'energia elettrica analizzate il prezzo dell'energia incide per il 49%, i costi infrastrutturali per servizi di rete per il 10% e gli oneri di
sistema per il 35%. Il costo della fiscalità pesa invece
per il 6%. Altre ripartizioni emergono dall'indagine
nel mercato del gas naturale. Qui materia prima e
vendita incidono per il 57%, i costi infrastrutturali di
rete e gli oneri di sistema per il 17%, mentre le imposte - che comprendono l'accisa, l'addizionale regionale e l'Iva - hanno un peso specifico del 26%. E due, in
sostanza, sono le verifiche che spettano all'impresa
direttore di Cna Umbria, Roberto
Giannangeli, emerge tutta la fragilità delle pmi umbre a districarsi nella
palude dei costi energetici, in un mercato caratterizzato da alta competizione e scarsa trasparenza. Un vero
problema, visto che proprio quei co-
nel passaggio al mercato libero: costo dell'energia,
che varia fortemente da un operatore all'altro. E condizioni di fornitura. E' lì che si insidiano i cosidetti
oneri impropri, responsabili di far lievitare le bollette
B
quando per legge sarebbero previsti risparmi.
sti, come noto, hanno valore strategico per tutte le imprese ed ancor di
più per le piccole. Per quanto riguarda l'energia elettrica, l'analisi è stata
condotta su 238 piccole e micro imprese umbre e 12 medie imprese. Ne
è risultato anche qui che più
l
SERVIZI
Massima attenzione Nel capire i costi delle bollette
y
dell'80% delle aziende presentava voci in bolletta non previste dall'Aeeg
(l'Autorità per l'Energia elettrica ed
il gas) ma sottoscritte nel contratto
di fornitura, non sempre a vantaggio
dell'impresa, per così dire. Anche nei
contratti per la fornitura di gas è ri-
CAMERA DI COMMERCIO
Per il segretario Cecchetti “incomprensibile questo gesto”
La manifestazione si terrà venerdì con inizio alle 9.30
DIMISSIONI PRESIDENTE GESENU:
CRITICHE DALLA UILTRASPORTI
PREMIAZIONE DEL LAVORO
CON I DIPENDENTI PIU’ LONGEVI
A PERUGIA
"Apprendiamo con stupore e sorpresa dalla stampa che il presidente di Gesenu, Luciano Ventanni, si
sarebbe dimesso dal suo incarico.
Un atto che non si comprende se
sia stato fatto pro o contro l'azienda". È il commento del segretario
di Uiltrasporti Umbria, Stefano
Cecchetti al "durissimo momento
- ha continuato - che la società di
Gestione servizi nettezza urbana
di Perugia sta vivendo e che potrebbe pregiudicarne la sua esistenza". "Più volte - ha continuato il
segretario - la Uiltrasporti ha mes-
A PERUGIA
so in luce, contestandolo, il forte
disimpegno dei partner privati di
Gesenu a fronte di un necessario
impegno finanziario teso alla messa in sicurezza e al rilancio della
stessa azienda, ormai chiaro a tutti. Tuttavia non comprendiamo il
gesto delle dimissioni, soprattutto
in un momento di pieno clima elettorale per il ballottaggio per il sindaco di Perugia". Secondo il sindacato, Gesenu oggi più che mai ha
bisogno di un socio pubblico, il Comune di Perugia appunto, coeso e
forte a difesa degli interessi dei citB
tadini”.
sultato che a beneficiare dell'accisa
agevolata erano solo 51 imprese su
150, nonostante tutte le imprese esaminate ne avessero diritto. Eppure la
differenza tra le due aliquote è consistente. 34% per l'accisa ridotta, contro il 66% dell'accisa ordinaria. Nota
dolente, soprattutto per le imprese
del manifatturiero è, inoltre, la mancata applicazione dell'Iva ridotta. Solo il 9% ne beneficia. Questo vuol
dire che per 214 imprese, artigianali
ed industriali, l'Iva applicata è quella
del 22% "al posto di quella prevista
del 10%". Insomma, dall'analisi delle condizioni contrattuali applicate
alla verifica di aliquote di Iva e accise
e di penali previste in materia di energia reattiva, molto c'è da fare per sminare la strada alle pmi. "Ma - assicura Giannageli - ci stiamo muovendo
anche sul fronte dei costi della materia prima. Considerando che i costi
energetici nel mercato libero diminuiscono all'aumentare dei consumi, ci
stiamo muovendo per la costituzione di gruppi di acquisto, sia per
l'energia elettrica che per il gas. Crediamo che aiutare le imprese a razionalizzare e ridurre i costi di produzione e gestione faccia parte di uno dei
compiti principali di un'associazioB
ne di categoria".
La sessantaduesima edizione della
premiazione del lavoro e dell'impresa si terrà venerdì alle 9,30 presso il
centro congressi della Camera di
Commercio di Perugia in via Pellas,
I premiati di questo 2014, sono cinque lavoratori dipendenti con oltre
30 anni di attività, di cui 25 nella
stessa azienda e trentanove imprese
che hanno saputo affermarsi nei loro settori di appartenenza.
I premi al merito vanno invece a
due imprese che si sono distinte per
il raggiungimento di alti obiettivi di
progresso economico e civile,
La manifestazione sarà aperta dalla relazione del presidente della Camera di Commercio di Perugia
Giorgio Mencaroni (nella foto) che
coglierà l’occasione per parlare dello stato di salute della economia nella provincia di Perugia. Situazione
davvero difficile nonostante i segnali di ripresa che anche se timidamente stanno arrivando anche dalle nostre parti. Il 2014, infatti, sarà ancora un anno particolarmente difficile.
Interverranno alla cerimonia Ferruccio Dardanello, presidente
Unioncamere nazionale, Catiuscia
Marini, presidente Regione dell'
Umbria La presentazione dell’analisi economica spetterà al segretario
generale della Camera di CommerB
cio di Perugia Mario Pera.
-MSGR - 06 UMBRIA - 44 - 04/06/14-N:
44
Umbria Regione
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133
Mercoledì 4 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
Energia, le imprese potrebbero risparmiare 5mila euro
INDAGINE CNA SUI COSTI
ANNUI DI LUCE E GAS
I nodi Iva, accise e oneri impropri
«Si può tagliare senza cambiare fornitore»
IL DOSSIER
PERUGIA Fino a 5.000 euro di risparmio sulle bollette di luce e
gas per le piccole e medie
imprese della regione, vessate da
oneri impropri e condizioni non
sempre favorevoli. Un'indagine
Cna Umbria sui costi energetici
delle Pmi umbre chiarisce che
tra prezzi applicati, accise, Iva,
oneri evitabili e clausole
discutibili, è possibile ridurre gli
importi delle bollette senza
cambiare fornitore. Una delle
strade percorribili, oltre a una
migliore contrattazione e analisi
delle condizioni al momento
della sottoscrizione dei contratti,
è la costituzione di gruppi di
acquisto per ottenere migliori
condizioni.
La ricerca, condotta da
Benedetta Tribolati ed Elisa
Cinfrignini, esperte del settore
Energia Cna Umbria, ha
coinvolto 400 imprese e relative
fatture di energia elettrica e gas
naturale, il 95% delle quali di
medio-piccole dimensioni. Lo
studio ha messo in luce un
consumo medio annuo di 51.573
kwh nelle 250 aziende prese in
esame il 69,6% delle quali sceglie
il mercato libero cui si rivolge
una platea trasversale di imprese
mentre per le più piccole c’è una
predilezione per il mercato
tutelato utilizzato dal 30% del
campione; solo lo 0,4% attinge al
mercato di salvaguardia
preferito dalle aziende con più di
50 addetti. Il 79% del campione si
rivolge inoltre ai primi otto
maggiori operatori. Nell'analisi
delle bollette si scopre che
prezzo della materia prima
incide per il 49% con il resto delle
voci legato a servizi di rete (10%),
oneri generali di sistema (35%) e
fiscalità (6%). «I prezzi del
mercato libero - spiega Tribolati
- variano in funzione della fascia
di consumo applicata e
dell’azienda. Mentre
analizzando le altre voci emerge
che per alcune di queste, le
piccole aziende si trovano a
pagare per le grandi». È il caso
degli oneri per la copertura delle
agevolazioni per le imprese
energivore che ricadono su tutti
anche se solo il 5% delle imprese
umbre ne usufruisce. «L'86,31%
degli oneri impropri riguarda
invece la ripartizione degli
incentivi per le fonti
rinnovabili». Tra le voci, il 2% è
destinato a sostenere il regime
tariffario delle ferrovie dello
stato, il 2,13 allo smaltimento
delle centrali nucleari. L'analisi
evidenzia inoltre che circa l'80%
delle imprese prese in esame
sostiene oneri impropri, non
previsti dall’Autorità ma sfuggite
al contraente al momento della
sottoscrizione del contratto.
Pesano per oltre 600 euro a
bolletta e riguardano oneri
amministrativi, clausola della
quota variabile, dispacciamento
forfettario, oneri di
sbilanciamento e certificati
verdi. «C'è inoltre un 28% del
campione che paga la penale per
lo sforamento della quantità
massima di prelievo: un costo
evitabile eseguendo una
puntuale verifica degli
impianti».
Quanto al gas naturale, risulta
che la maggior parte del
campione, circa l’80%, presenta
consumi medio-bassi, sotto i
10mila metri cubi l'anno e che il
57% delle voci in fattura sono
riferite alla materia prima e alla
vendita. Poi c’è un 17% legato a
trasporto e oneri di sistema,
mentre il 26% è drenato dalle
imposte. «Lo studio ha messo in
luce che tutte le imprese del
campione, sia artigianali, sia
industriali - spiega Elisa
Cinfrignini - hanno diritto
all’aliquota Iva ridotta del 10%
ma solo l'8,9% ne usufruisce, e
che solo il 34% delle imprese, per
lo più medie, usufruisce
dell’accisa ridotta sul gas
naturale (0,012498 euro al metro
cubo invece di 0,186) come
previsto dal Testo unico». In
questo caso, le 99 micro e piccole
imprese che non ne
usufruiscono potrebbero
risparmiare fino a 2.500 euro
l'anno.
«Le anomalie emerse sono
rilevanti - spiega Pasquale
Trottolini, Cna - e colpiscono
soprattutto le imprese
manifatturiere di piccole
dimensioni cui sono applicate
condizioni contrattuali che
spesso disattendono le direttive
previste dalle normative in
vigore. Il riferimento è al Dpr 633
che regola l'applicazione Iva, al
testo unico sulle accise e a
quanto stabilito dall’Autorità per
l'energia elettrica e il gas: solo al
20% delle imprese osservate
sono applicati oneri corretti sulla
bolletta elettrica; solo 51 delle 150
imprese osservate beneficiano
dell’accisa agevolata sul gas
naturale; solo al 9% delle
imprese manifatturiere è
applicata l'aliquota Iva agevolata
del 10%». Si calcola poi che
essendo il prezzo della materia
prima funzione delle quantità
consumate, non stupisce che le
piccole imprese paghino un
costo superiore. «Per questo ci
stiamo muovendo per costituire
gruppi di acquisto per le
forniture energetiche», spiega
Roberto Giannangeli, direttore
Cna Umbria. «I dati confermano
che per certi tipi di imprese c’è
molto da fare: a partire dalle
analisi delle condizioni
contrattuali applicate, ma anche
in materia di analisi delle fatture,
di imposte e penali applicate, per
razionalizzare costi che per le
imprese sono tra i più rilevanti».
Fabio Nucci
La vignetta di Pino
Fax: Perugia 075 5730282 Terni 0744 404126
Foligno-Spoleto 0742 0355841
E-mail: [email protected] / [email protected] /
[email protected] / [email protected]
PASSAGGI A LIVELLO
E SICUREZZA
Rete Ferroviaria Italiana, il
Gestore dell’infrastruttura
nazionale, ha eliminato nel 2013,
con il programma di
soppressione PL, 51 passaggi a
livello di cui 23 in consegna a
privati, con un investimento di
circa 40 milioni di euro.
I passaggi a livello in esercizio
sono attualmente 5.288 su 16.751
km di linee del network di RFI.
Inoltre, in ogni Regione è
prevista l'eliminazione e
automazione di ulteriori
passaggi a livello nell’ambito dei
programmi di potenziamento
infrastrutturale e tecnologico.
Tali attività hanno consentito nel
2013 la chiusura di altri 137
passaggi a livello.
I passaggi a livello la cui
responsabilità è affidata
direttamente ai privati e la cui
gestione presenta maggiori
criticità sono 1.134.
Al momento, sono in corso
lavori per l’eliminazione di 140
passaggi a livello con un
investimento previsto di circa
250 milioni di euro. L’obiettivo
del programma di RFI per il 2014
è di eliminarne altri 47 (cui
andranno aggiunti quelli la cui
eliminazione è conseguente a
lavori di ammodernamento
tecnologico delle linee).
Fino ad oggi sono stati
eliminati da RFI oltre 1.791
passaggi a livello con una spesa
complessiva di circa 1.300
milioni di euro.
I passaggi a livello smantellati
sono sostituiti con sottopassi o
cavalcavia. Gli interventi sono
finanzianti dallo Stato con
appositi fondi e sono concordati
con gli Enti locali (Regioni,
Province e Comuni) e/o Enti
quali l’Anas.
Giuseppe Angelini
Ferrovie dello Stato Italiane
COMMERCIO, COME
DIVENTARE AGENTI
Ultimi giorni utili per le
iscrizioni al corso per agenti e
rappresentanti di commercio,
valido per l'iscrizione alla
Camera di commercio. Il corso
per agenti e rappresentanti di
commercio è organizzato da Iter
– Confcommercio e partirà il
prossimo 10 giugno, presso la
sede dell’agenzia formativa Iter a
Perugia (Strada Montecorneo, n.
45, Frazione Montebello). Avrà
una durata di 90 ore e sarà
articolato in lezioni
pomeridiane, da svolgere due
giorni la settimana. Per le
iscrizioni e per ulteriori
informazioni, rivolgersi agli
uffici Iter: Tel. 075-518491 –
7828509. Le iscrizioni possono
essere effettuate anche presso le
Associazioni territoriali di
Confcommercio oppure on line,
tramite il sito
www.innovazioneterziario.it.
Requisiti minimi di accesso al
corso: - diploma di scuola
dell'obbligo (licenza elementare
per i nati prima del 1952);
possesso del regolare permesso
di soggiorno per i cittadini extra
comunitari. Chi è in possesso del
Diploma di Ragioneria o
equipollente o diploma di laurea
in materie economiche giuridiche può esercitare la
professione senza dover
frequentare il corso.
I corsi sono a numero chiuso;
la frequenza è obbligatoria ed è
consentita un'assenza massima
del 25% delle ore del corso.
Lorella Cucchiaroni
Confcommercio
Anche la pubblica amministrazione per comunicare si è fatta “social”
CONFRONTO PER MARTE ONLUS
Marini, Davi e le nuove frontiere
IL DIBATTITO
TODI Appuntamento di cartello ieri pomeriggio nella sala Caminetto di Palazzo Vignola, a Todi, per
appassionati di "Informazione e
social network". Questo infatti
l'intrigante titolo dato dalla Associazione Marte Onlus all'incontro
al quale hanno partecipato la presidente della Regione Catiuscia
Marini, Klaus Davi, massmediologo, nonché titolare di una importante agenzia stampa, il professor
Sandro Formica, esperto di comunicazione internazionale sul turi-
Disoccupazione
e conti che
non tornano
«PIANO PER IL LAVORO»
Allarme per Comuni e Gesenu
LA QUESTIONE
La situazione del lavoro
sempre più drammatica. A
partire dai dati diffusi ieri
dall’Istat, lancia l’allarme il
segretario regionale della Cgil
Mario Bravi: «Secondo gli ultimi
dati Istat riferiti alla nostra
regione, gli occupati nel I
trimestre scendono dai 362mila
del 2013 agli attuali 354mila, con
una perdita secca di 8mila
occupati. Aumentano di pari
smo, che insegna alla Università
International della Florida e alla
Bocconi per la quale cura anche il
corso SDA, una Scuola di management. Moderatore Mario Roych.
Gli interventi hanno spaziato sul
mondo dei social network e sulla
loro influenza nella società contemporanea, con un particolare
approfondimento sull'utilizzo di
questi mezzi di comunicazione in
occasione delle ultime elezioni europee che però hanno comportato alcuni distinguo. Infatti sono
dotati di grandi potenzialità, ma
altrettanto grandi difficoltà perché non si sanno sfruttare in pieno. «Le ultime elezioni sono partite con una grossa influenza dei social soprattutto per Grillo e per i
grillini, - ha affermato Davi - che
hanno usato il web come megafo-
no amplificatore del loro progetto
politico, anche il Pd ha fatto passi
da gigante nel campo, ma alla fine
la partita si è giocata nei media generalisti come la televisione, basta pensare alla partecipazione di
Grillo al talk show di Vespa, in
quanto in Italia la televisione rimane ancora il veicolo che arriva
più facilmente».
Un parallelo tra la situazione italiana e quella degli Usa l'ha fatto
Formica: «Quando si twitta è come stare in piazza e nel sistema di
dialogo, sia esso facebook sia esso
twitter, è importante come ci si
sta non basta esserci, in quanto è
importante capire che il web non
è una comunicazione organica.
Jobs di social ne parlava già nel
1996. In Florida ancora lavoriamo
con fondi pubblici, ma quando
passo anche i disoccupati (più
9mila unità), con il tasso di
disoccupazione che balza dal
10,5% del 2013 al 12,6% attuale.
Dopo il Lazio - rimarca Bravi - è il
dato peggiore nel centro Italia.
Questa situazione disastrosa,
accentuata dalla mancanza di
risorse per la copertura della Cig
in deroga, che rischia di rendere
il dato ancora più devastante,
testimonia il fatto che purtroppo
abbiamo avuto ragione nel
parlare poche settimane fa di
“falsa ripartenza” dell’economia
in Umbria, in occasione della
presentazione del nostro
rapporto Ires Cgil. Non può
esserci crescita, infatti, senza
nuova occupazione o
aumentando la precarietà del
lavoro che esiste. Siamo
assolutamente conviti che da
questo baratro si esca soltanto
con una politica economica
alternativa, che metta
veramente al centro un Piano del
lavoro per l’Umbria».
CISL: PIÙ EQUITÀ
NEI BILANCI DEI COMUNI
«Le politiche di bilancio dei
comuni devono essere
all’insegna della equita’ e di
un’attenzione nuova alle
politiche per il lavoro e i servizi
sociali», è quanto è emerso da un
incontro sindacale organizzato
dalla Cisl dell’Umbria, d’intesa
con il sindacato dei pensionati e
funzione pubblica, con tutti gli
operatori e dirigenti sindacali
impegnati a gestire la
contrattazione con i comuni
umbri sulle scelte di bilancio
2014 in scadenza il 30 luglio.
L’incontro è stato introdotto
dal segretario regionale Claudio
Ricciarelli che ha posto con
forza l’esigenza di una profonda
innovazione nell’impostazione
dei bilanci comunali,
innovazione imposta anche dal
contesto nuovo delle politiche di
finanza locale dei comuni e della
necessità di operare scelte
selettive e coraggiose in materia
Catiuscia Marini e Klaus Davi al centro nell’incontro di Todi
di riqualificazione della spesa
pubblica, di nuove entrate, di
selettività nell’accesso alle
agevolazioni sociali, di
investimenti utili a riattivare la
crescita economica, la creazione
di lavoro e di contrasto alle
diseguaglianze sociali mai così
evidenti. Ricciarelli ha insistito
sulla necessità di rendere più
equo, anche attraverso
l’affermazione di un principio di
progressività, il sistema fiscale
comunale e di adeguare le fasce
di esenzione per tutelare al
meglio i redditi medi bassi.
Relativamente alla nuova
tassa Iuc (Imposta unica
comunale), la Cisl propone di
contenere al minimo (1 per
mille) l’aliquota relativa ai
servizi indivisibili (Tasi) mentre
per la dinamica della aliquota
relativa alla nuova tassa sui
rifiuti (Tari) si chiede di
contenerla, rispetto alla
precedente Tares, nei limiti
dell’inflazione e di prevedere in
ogni caso sistemi premiali, per
cittadini e famiglie, utili a
favorire la raccolta differenziata
e il riutilizzo.
«Alcuni comuni hanno fatto
scelte inaccettabili sulla Tari,
incrementandone a dismisura
l’aumento rinunciando, nel
contempo, ad avviare un
processo di riorganizzazione e
efficientazione di questo
servizio teso anche a ridurre i
livelli di smaltimento con un più
diffuso sistema di raccolta
differenziata». Ricciarelli ha
infine posto l’esigenza di
qualificare al meglio i servizi
sociali a partire da un
potenziamento dei servizi per
l’infanzia, mentre dal sindacato
dei pensionati è stata posta
l’esigenza di una gestione
condivisa del Fondo per la non
autosufficienza e per i servizi
sociali più attenti alla fascia di
popolazione più anziana e con
più bassi redditi.
non ci saranno più li raccoglieremo attraverso i social network
usati dagli studenti».
Poi è stata la volta della presidente Marini che Roych ha presentato come grande utilizzatrice di social in quanto è in contatto con
una comunità di 4mila persone
con due pagine una personale ed
una istituzionale. «Anche la pubblica amministrazione utilizza
sia l'agenda digitale che i social ha spiegato Marini - e ad esempio
nel caso della nostra sanità ciò ha
consentito un risparmio di 700mila euro di sola carta, praticamente
il costo di un centro salute. Ma
non è tutto perché nel totale dei
300milioni di costi della salute regionale possiamo risparmiare il
30%».
Luigi Foglietti
UIL: IL CASO GESENU
La Uil interviene sulla vicenda
Gesenu: «Apprendiamo con
stupore e sorpresa dalla stampa
che il presidente di Gesenu,
Luciano Ventanni, si sarebbe
dimesso dal suo incarico. Un
atto che non si comprende se sia
stato fatto pro o contro l’azienda.
È il commento del segretario di
Uiltrasporti Umbria, Stefano
Cecchetti al «durissimo
momento – ha continuato – che
la società di Gestione servizi
nettezza urbana di Perugia sta
vivendo e che potrebbe
pregiudicarne la sua esistenza».
R.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ABCD
FONDATO NEL 1878
DIRETTORE RESPONSABILE:
Virman Cusenza
CAPOREDATTORE EDIZIONE UMBRIA:
Marco Brunacci
MERCOLEDÌ 4 GIUGNO 2014
ECONOMIA & FINANZA 29
IL GIORNO - Il Resto del Carlino - LA NAZIONE
•
LAVORO MARIO BRAVI (LEADER DELLA CGIL) LANCIA UN NUOVO ALLARME SUI DATI ISTAT
«In Umbria situazione drammatica»
Nel primo trimestre persi ottomila posti: ‘No alle false ripartenze’
· PERUGIA
SGRETARIO REGIONALE
ClaudioRicciarelli
CISL L’APPELLO
«Più equità
nei Bilanci
comunali»
· PERUGIA
«LA POLITICA di gestione
dei bilanci comunali deve
operare scelte selettive e coraggiose in materia di riqualificazione della spesa pubblica, di nuove entrate, di
selettività nell’accesso alle
agevolazioni sociali, di investimenti utili a riattivare la
crescita economica, la creazione di lavoro e di contrasto
alle diseguaglianze sociali
mai così evidenti». Parola
del segretario regionale della
Cisl Claudio Ricciarelli,
che ha insistito sulla necessità di rendere più equo, anche
attraverso l’affermazione di
un principio di progressività, il sistema fiscale comunale e di adeguare le fasce di
esenzione per tutelare al meglio i redditi medi bassi.
RELATIVAMENTE alla nuova tassa Iuc (Imposta unica
comunale), la Cisl propone
di contenere al minimo (1
per mille) l’aliquota relativa
ai servizi indivisibili (Tasi)
mentre per la dinamica della
aliquota relativa alla nuova
tassa sui rifiuti (Tari) si chiede di contenerla, rispetto alla
precedente Tares, nei limiti
dell’inflazione e di prevedere in ogni caso sistemi premiali, per cittadini e famiglie, utili a favorire la raccolta differenziata e il riutilizzo.
Ricciarelli ha infine posto
l’esigenza di qualificare al
meglio i servizi sociali a partire da un potenziamento dei
servizi per l’infanzia mentre
dal sindacato dei pensionati
è stata posta la esigenza di
una gestione condivisa del
Fondo per la non autosufficienza e servizi sociali più attenti alla fascia di popolazione più anziana e con più bassi redditi. Infine il segretario
generale regionale Ulderico
Sbarra ha fatto pressing sulla necessità di una azione dei
Comuni al contrasto dell’
evasione ed elusione fiscale
anche per recuperare risorse
da destinare alla riduzione
della pressione fiscale e al potenziamento dei servizi sociali.
E’ BUIO TOTALE sul fronte
dell’occupazione in Umbria. Forse rallenta la crisi dal punto di vista finanziario, ma la situazione lavorativa fa crac su quasi tutti i comparti dell’economia locale. I dati
relativi al primo trimestre 2014 diffusi dall’Istat rivelano infatti un ulteriore peggioramento degli indicatori. Nel I trimestre si è arrivati
a 51mila unità contro i 42mila di
un anno fa. Parallelo il calo degli
occupati, scesi da 362mila del I trimestre 2013 a 354mila di quest’anno. «Il tasso di disoccupazione balza così dal 10,5% di un anno fa al
12,6% , il più alto nel Centro Nord
— sentenzia l’Istat — se si esclude
il Lazio». Il tasso di occupazione
cala dal 61,5% al 60,6%.
PUNTUALE L’ANALISI del segretario generale della Cgil Mario Bravi: «Questa situazione disastrosa,
accentuata dalla mancanza di risorse per la copertura della Cig in deroga, che rischia di rendere il dato
ancora più devastante, testimonia
il fatto che purtroppo abbiamo
avuto ragione nel parlare poche
settimane fa di “falsa ripartenza”
dell’economia in Umbria, in occasione della presentazione del nostro rapporto Ires Cgil. Non può es-
FORTI TIMORI
MarioBravi(Cgil)
commenta
negativamentei dati
Istatsull’economialocale
PROFONDO ROSSO
Il tasso di disoccupazione
va dal 10,5% del 2013 al 12,6%
Siamo i peggiori dopo il Lazio
serci crescita, infatti, senza nuova
occupazione o aumentando la
precarietà del lavoro esistente. Da
questo baratro si esce soltanto con
una politica economica alternativa, che metta veramente al centro
un Piano del Lavoro per l’Umbria». Secondo Bravi la situazione
è veramente drammatica e sono
ancora i numeri dell’Istituto di statistica a suscitare i commenti del
sindacato: «Gli occupati — fa notare : nel I trimestre scendono dai
362mila del 2013 agli attuali
354mila, con una perdita secca di
8mila occupati. Aumentano di pari passo i disoccupati (+ 9mila unità), con il tasso di disoccupazione
che balza dal 10,5% del 2013 al
12,6% attuale. Dopo il Lazio è il
dato peggiore nel centro Italia. Un
dato storico, che induce a serie riflessioni». Volendo infine fornire
l’identikit del disoccupato tipo,
l’incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, e in Umbria questa tendenza si accentua, interessa
in quasi sei casi su dieci i giovani
con meno di 35 anni. Il 58,6% dei
disoccupati cerca lavoro da un anno o più. E nella maggior parte dei
casi ha anche una laurea in tasca.
Silvia Angelici
FORMAZIONE ULTIMI GIORNI PER LE ISCRIZIONI ALLE LEZIONI ORGANIZZATE DA CONFCOMMERCIO
Il corso Iter fa diventare agenti e rappresentanti di commercio
· PERUGIA
PER I GIOVANI che cercano sbocchi occupazionali come agenti e rappresentanti di commercio sta per partire un corso organizzato da Iter–
Confcommercio, in calendario il 10 giugno.
Avrà una durata di 90 ore e sarà articolato in
lezioni pomeridiane, da svolgere due giorni la
settimana. Per le iscrizioni, questi sono gli ultimi giorni utili per presentare domanda, e per
ulteriori informazioni, rivolgersi agli uffici Iter
( 075-518491 – 7828509). Le iscrizioni possono
essere effettuate anche presso le Associazioni
territoriali di Confcommercio oppure on line,
tramite il sito www.innovazioneterziario.it. Requisiti minimi di accesso al corso: diploma di
scuola dell’obbligo (licenza elementare per i nati prima del 1952); possesso del regolare permesso di soggiorno per i cittadini extra comunitari. Chi è in possesso del diploma di Ragioneria o equipollente o diploma di laurea in materie economiche – giuridiche può esercitare la
professione senza dover frequentare il corso.
Principali argomenti: diritto civile e commer-
ciale, legislazione tributaria e fiscale, legislazione previdenziale e assistenziale, disciplina contrattuale dell’agente di commercio, comunicazione, tecniche di vendita, marketing, orientamento al lavoro. Tutti i corsi sono calibrati sulla base delle specifiche esigenze degli imprenditori. Sono riconosciuti dalla Provincia di Perugia e dalla Regione; per questo hanno validità
su tutto il territorio nazionale. Sono a numero
chiuso; la frequenza è obbligatoria ed è consentita un’assenza massima del 25% delle ore del
corso.
CNA SOTTO ESAME 235 ATTIVITA’ MANIFATTURIERE: SEGNALATI ONERI IMPROPRI E SGRAVI MAI APPLICATI
«Costi energetici delle imprese, bollette anomale»
· PERUGIA
di gas: dell’accisa agevolata beneficiano appena 51 imprese sulle
150 prese in esame. Sia nei contratti di energia elettrica che di
gas naturale infine solo al 9% delle imprese manifatturiere viene
applicata l’Iva ridotta prevista per
esse. Anche il costo che le imprese di piccole dimensioni pagano
per la materia prima energetica è
sensibilmente più alto rispetto a
quello concesso alle grandi aziende».
BOLLETTE GONFIATE, oneri impropri per l’energia elettrica, Iva e
accisa ordinarie sulle forniture di
gas naturale pagate da aziende manifatturiere che avrebbero invece
diritto alle aliquote ridotte. Per
non parlare dei costi della materia
prima.
LO SCENARIO emerge dall’indagine che Benedetta Tribolati e Elisa Cinfrignini di Cna Umbria
hanno condotto su 400 bollette di
energia elettrica e gas naturale di
altrettante imprese umbre rappresentative, sia per settore di appartenenza che per dimensioni, del
tessuto produttivo della regione.
235 le imprese manifatturiere indagate, 115 quelle erogatrici di ser-
vizi vari, 50 le aziende del settore
delle costruzioni, di cui il 95% di
micro e piccole dimensioni e il
5% di media grandezza. «Le anomalie che emergono sono rilevanti — afferma Pasquale Trottolini
(nella foto con Roberto Giannangeli) —. L’indagine ha rilevato che solo al 20% delle imprese
vengono applicati oneri corretti
sulla bolletta elettrica. Non va meglio nei contratti per la fornitura
«I RISULTATI dell’indagine —
conclude Roberto Giannangeli,
direttore di Cna Umbria — ci
hanno confermato che c’è molto
da fare. Ci stiamo muovendo anche sul fronte dei costi della materia prima con un progetto pilota
che prevede gruppi d’acquisto».