SABATO 22 FEBBRAIO 2014 ANNO XVIII - N. 45 REDAZIONE, PRODUZIONE e AMMINISTRAZIONE: Vico II S. Nicola alla Dogana, 9 - 80133 Napoli - Tel. 081 - 7602001 - Fax 081 - 5802779 Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente CAMPANIA www.corrieredelmezzogiorno.it [email protected] Capuano: «In Campania 22 miliardi nascosti all’Erario, un’enormità. Ma incidono tasse troppo alte e servizi pubblici inefficienti» Il gip: fisco iniquo, si evade per necessità Tensione ai funerali del negoziante suicida. Il suocero: come se l’avessero ucciso CRUDELTÀ DEL DIRITTO di LUIGI LABRUNA C he nel negozio di Eduardo De Falco, il povero pizzaiolo suicidatosi per non poter pagare subito una multa di 2.000 euro, lavorasse al nero solo la moglie o — come sostiene (e non v’è ragione di non credergli) il capo degli ispettori Pingue — anche una ragazza («a dieci euro al giorno») e, forse, pure una terza persona non cambia molto. Non attutisce lo scoramento e l’angoscia per una delle tante morti solo apparentemente assurde causate negli ultimi mesi dalla disperazione e dalla crisi. Né attenua il giudizio diffuso in tutti, e soprattutto fra la povera gente, che lo Stato sia «capace di mostrarsi rigoroso, forte e inflessibile solo con i deboli». Il guaio è che, di questi tempi, i deboli aumentano sempre di più e questi sentimenti diventano sempre più negativi e pericolosi. E ciò accade, non certo perché «il destino è cieco e baro» ed è difficile, come altrove, far fronte alla crisi economica che imperversa, ma anche perché poco e niente delle nostre istituzioni funziona. E, anche nei confronti di quel poco che funziona, esiste un sospetto di corruttele, un disprezzo, un astio alimentati dalla incapacità di molti di coloro che quelle istituzioni gestiscono e dalla irresponsabilità dei politici che litigano ferocemente, si sbranano e si accorda- no con fede punica magari per accaparrarsi un posto in una segreteria regionale ma che non si impegnano con la stessa energia e ferocia per attivare azioni politiche capaci di far fronte a disfunzioni, ingiustizie, illiceità evidenti e certificate. «Ventidue miliardi». A tanto ammonta, secondo stime credibili, l’evasione fiscale in Campania. «Se pensiamo che lo Stato ha dovuto reperire 2 miliardi per non far pagare l’Imu agli italiani, possiamo capire quale sia la portata del fenomeno», ha detto ieri in un convegno sulla «lotta all’evasione e la cultura della legalità» un esperto, il giudice Capuano. Sono cifre che fanno riflettere. E che dovrebbero essere disaggregate. Quell’evasione è opera di gente di tutti i tipi. Vittime e carnefici, verrebbe da dire. Camorristi e malavitosi più o meno organizzati, certamente. Ma anche grandi e medi industriali (ma quanti ne abbiamo da queste parti?), ricchi e meno ricchi commercianti, speculatori finanziari, liberi professionisti, artigiani, esercenti piccole attività o miseri mestieri. È giusto tentare di contrastare il fenomeno a tutti i livelli. Ma è chiaro anche che non tutte le evasioni sono eguali. Ve ne sono di immense, di cospicue, di piccole, di misere, talvolta provocate dalla necessità. CONTINUA A PAGINA 3 «Un fisco percepito come iniquo e una pressione fiscale valutata come la più elevata d’Europa, senza che ad essa corrisponda l’erogazione di servizi pubblici efficienti, fanno in modo che l’evasione cresca fino a raggiungere in Campania quota 22 miliardi di euro annui». Lo ha detto il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Alberto Capuano. «Vi è chi non ce la fa e sconfina nell’evasione e chi invece evade per volontà». A Pomigliano d’Arco, intanto, tensione ai funerali di Eduardo De Falco, il commerciante suicida a Casalnuovo a causa di una multa. Il suocero: «L’hanno ucciso, scrivetelo». L’esecutivo Renzi Dal governo sparisce la Coesione Lo Cicero: meglio di SIMONA BRANDOLINI La nuova emergenza criminale La prima mossa del premier Matteo Renzi è abolire il ministero per la Coesione. L’economista Lo Cicero: «Non servono ministeri dei poveri. Serve un piano di integrazione». Nella Terra dei fuochi adesso i clan bruciano cadaveri di ANTONIO SCOLAMIERO Tre automobili date alle fiamme al cui interno sono stati ritrovati quattro cadeveri carbonizzati. In appena 15 giorni. Grumo Nevano, Caivano e Licola: tutti luoghi tristemente noti pure per essere ricompresi nell’area della cosidetta «Terra dei fuochi», dove si bruciano i rifiuti. Ora in quella stessa terra brutalizzata dall’uomo anche questo nuovo «trend» criminale. Una crudeltà senza pari, una ferocia disumana. ALLE PAGINE 2 E 3 Agrippa, Beneduce, Cuomo A PAGINA 5 A PAGINA 18 Europee Rea e Parrella con Tsipras A PAGINA 18 Grumo Nevano, l’auto bruciata Insegnanti di sostegno, migliaia ai test del Suor Orsola Napoli I motivi del no al piano di rientro La Corte dei conti: il Comune è già in dissesto finanziario Tavolo in Regione McDonald’s, trattativa rotta Ora si licenzia Per la Corte dei conti che ha bocciato il Piano di rientro del Comune di Napoli Palazzo San Giacomo era già in dissesto. Già da quando, un anno fa, ha aderito al «salva-Comuni». Una situazione dunque molto peggiore che ha poi reso inutile il Piano di risanamento. Il Comune ha un mese per fare ricorso. di PATRIZIO MANNU Così il sogno di una cattedra paralizza la città In migliaia hanno partecipato ieri al doppio test d’ingresso per i corsi per insegnanti di sostegno che si terranno al Suor Orsola. Solo per continuare a sperare di ottenere una cattedra. L’età media dei candidati è tra i 45 e i 50 anni. Traffico paralizzato per ore, necessario l’intervento dei vigili urbani (foto) per mettere in fila i candidati. A PAGINA 6 Geremicca, Lomonaco Il chitarrista della Pfm Da lunedì 39 lavoratori dei 6 punti vendita napoletani di McDonald’s perderanno il posto. Il colosso statunitense manda all’aria il tavolo di trattativa aperto in Regione, chiedeva di abolire per due anni i permessi retribuiti, dopo aver già «destrutturato» i contratti. A PAGINA 18 A PAGINA 7 Cuozzo Bagnoli IL CORAGGIO DELL’UTOPIA di ERNESTO MAZZETTI A PAGINA 20 Nel trentennale della scomparsa Ho portato la musica Il camerino dimenticato nel carcere di Secondigliano del grande Eduardo di FRANCO MUSSIDA «C hist’ tene proprio ’a cazzimma. Me lo ha detto sottovoce quel detenuto che stava seduto in quarta fila..., quello con la felpa del Napoli; stava parlando di te». «E cos’è...? Cosa vuol dire?», ho chiesto a Francesca, la psicologa che mi ha aiutato a compiere questo giro nelle carceri di Monza, Opera, nella sezione femminile di Rebibbia e qui, a Secondigliano. CONTINUA A PAGINA 20 di NATASCIA FESTA Calcio N Rafael ko, stagione finita A PAGINA 19 Mandarini eanche una targa. Niente ricorda che dietro un anonimo muro bianco con una banale porta di legno, c’è quello che rimane del camerino di Eduardo. Niente: non una lapide, una didascalia e nemmeno una striscetta adesiva. Napoli, teatro San Ferdinando, trent’anni dopo la morte di un drammaturgo per il quale, come per il Bardo, basta un nome ad indicarlo. CONTINUA A PAGINA 9 Codice cliente: 3414884
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