Il gip: fisco iniquo, si evade per necessità

SABATO 22 FEBBRAIO 2014 ANNO XVIII - N. 45
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CAMPANIA
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Capuano: «In Campania 22 miliardi nascosti all’Erario, un’enormità. Ma incidono tasse troppo alte e servizi pubblici inefficienti»
Il gip: fisco iniquo, si evade per necessità
Tensione ai funerali del negoziante suicida. Il suocero: come se l’avessero ucciso
CRUDELTÀ DEL DIRITTO
di LUIGI LABRUNA
C
he nel negozio di
Eduardo De Falco,
il povero pizzaiolo
suicidatosi per
non poter pagare subito
una multa di 2.000 euro,
lavorasse al nero solo la
moglie o — come sostiene (e non v’è ragione di
non credergli) il capo degli ispettori Pingue — anche una ragazza («a dieci
euro al giorno») e, forse,
pure una terza persona
non cambia molto. Non
attutisce lo scoramento e
l’angoscia per una delle
tante morti solo apparentemente assurde causate
negli ultimi mesi dalla disperazione e dalla crisi.
Né attenua il giudizio diffuso in tutti, e soprattutto fra la povera gente,
che lo Stato sia «capace
di mostrarsi rigoroso, forte e inflessibile solo con i
deboli».
Il guaio è che, di questi
tempi, i deboli aumentano sempre di più e questi
sentimenti diventano
sempre più negativi e pericolosi. E ciò accade, non
certo perché «il destino è
cieco e baro» ed è difficile, come altrove, far fronte alla crisi economica
che imperversa, ma anche
perché poco e niente delle nostre istituzioni funziona. E, anche nei confronti di quel poco che
funziona, esiste un sospetto di corruttele, un disprezzo, un astio alimentati dalla incapacità di molti
di coloro che quelle istituzioni gestiscono e dalla irresponsabilità dei politici
che litigano ferocemente,
si sbranano e si accorda-
no con fede punica magari per accaparrarsi un posto in una segreteria regionale ma che non si impegnano con la stessa energia e ferocia per attivare
azioni politiche capaci di
far fronte a disfunzioni,
ingiustizie, illiceità evidenti e certificate.
«Ventidue miliardi». A
tanto ammonta, secondo
stime credibili, l’evasione
fiscale in Campania. «Se
pensiamo che lo Stato ha
dovuto reperire 2 miliardi
per non far pagare l’Imu
agli italiani, possiamo capire quale sia la portata
del fenomeno», ha detto
ieri in un convegno sulla
«lotta all’evasione e la cultura della legalità» un
esperto, il giudice Capuano. Sono cifre che fanno
riflettere. E che dovrebbero essere disaggregate.
Quell’evasione è opera di
gente di tutti i tipi. Vittime e carnefici, verrebbe
da dire. Camorristi e malavitosi più o meno organizzati, certamente. Ma anche grandi e medi industriali (ma quanti ne abbiamo da queste parti?),
ricchi e meno ricchi commercianti, speculatori finanziari, liberi professionisti, artigiani, esercenti
piccole attività o miseri
mestieri.
È giusto tentare di contrastare il fenomeno a tutti i livelli. Ma è chiaro anche che non tutte le evasioni sono eguali. Ve ne
sono di immense, di cospicue, di piccole, di misere, talvolta provocate dalla necessità.
CONTINUA A PAGINA 3
«Un fisco percepito come iniquo e una pressione fiscale valutata come la più elevata d’Europa,
senza che ad essa corrisponda l’erogazione di servizi pubblici efficienti, fanno in modo che l’evasione cresca fino a raggiungere in
Campania quota 22 miliardi di euro annui». Lo ha detto il giudice
per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Alberto Capuano. «Vi è chi non ce la fa e sconfina nell’evasione e chi invece evade per volontà».
A Pomigliano d’Arco, intanto,
tensione ai funerali di Eduardo
De Falco, il commerciante suicida
a Casalnuovo a causa di una multa. Il suocero: «L’hanno ucciso,
scrivetelo».
L’esecutivo Renzi
Dal governo
sparisce
la Coesione
Lo Cicero: meglio
di SIMONA BRANDOLINI
La nuova emergenza criminale
La prima mossa del
premier Matteo Renzi
è abolire il ministero per
la Coesione. L’economista
Lo Cicero: «Non servono
ministeri dei poveri.
Serve un piano di
integrazione».
Nella Terra dei fuochi
adesso i clan bruciano cadaveri
di ANTONIO SCOLAMIERO
Tre automobili date alle fiamme al cui interno
sono stati ritrovati quattro cadeveri
carbonizzati. In appena 15 giorni. Grumo
Nevano, Caivano e Licola: tutti luoghi
tristemente noti pure per essere ricompresi
nell’area della cosidetta «Terra dei fuochi», dove
si bruciano i rifiuti. Ora in quella stessa terra
brutalizzata dall’uomo anche questo nuovo
«trend» criminale. Una crudeltà senza pari, una
ferocia disumana.
ALLE PAGINE 2 E 3 Agrippa, Beneduce, Cuomo
A PAGINA 5
A PAGINA 18
Europee
Rea e Parrella
con Tsipras
A PAGINA 18
Grumo Nevano, l’auto bruciata
Insegnanti di sostegno, migliaia ai test del Suor Orsola
Napoli I motivi del no al piano di rientro
La Corte dei conti:
il Comune è già
in dissesto finanziario
Tavolo in Regione
McDonald’s,
trattativa rotta
Ora si licenzia
Per la Corte dei conti che ha
bocciato il Piano di rientro del
Comune di Napoli Palazzo San
Giacomo era già in dissesto.
Già da quando, un anno fa, ha
aderito al «salva-Comuni». Una
situazione dunque molto peggiore che ha poi reso inutile il
Piano di risanamento. Il Comune ha un mese per fare ricorso.
di PATRIZIO MANNU
Così il sogno di una cattedra paralizza la città
In migliaia hanno partecipato ieri al doppio test d’ingresso per i corsi per insegnanti di
sostegno che si terranno al Suor Orsola. Solo per continuare a sperare di ottenere una cattedra.
L’età media dei candidati è tra i 45 e i 50 anni. Traffico paralizzato per ore, necessario
l’intervento dei vigili urbani (foto) per mettere in fila i candidati. A PAGINA 6 Geremicca, Lomonaco
Il chitarrista della Pfm
Da lunedì 39 lavoratori dei 6
punti vendita napoletani di
McDonald’s perderanno il
posto. Il colosso statunitense
manda all’aria il tavolo di
trattativa aperto in Regione,
chiedeva di abolire per due anni
i permessi retribuiti, dopo aver
già «destrutturato» i contratti.
A PAGINA 18
A PAGINA 7 Cuozzo
Bagnoli
IL CORAGGIO
DELL’UTOPIA
di ERNESTO MAZZETTI
A PAGINA 20
Nel trentennale della scomparsa
Ho portato la musica
Il camerino dimenticato
nel carcere di Secondigliano del grande Eduardo
di FRANCO MUSSIDA
«C
hist’ tene proprio ’a
cazzimma. Me lo ha
detto sottovoce quel detenuto
che stava seduto in quarta
fila..., quello con la felpa del
Napoli; stava parlando di te».
«E cos’è...? Cosa vuol dire?»,
ho chiesto a Francesca, la
psicologa che mi ha aiutato a
compiere questo giro nelle
carceri di Monza, Opera, nella
sezione femminile di Rebibbia
e qui, a Secondigliano.
CONTINUA A PAGINA 20
di NATASCIA FESTA
Calcio
N
Rafael ko, stagione finita
A PAGINA 19 Mandarini
eanche una targa. Niente
ricorda che dietro un anonimo muro bianco con una
banale porta di legno, c’è quello che rimane del camerino di
Eduardo. Niente: non una lapide, una didascalia e nemmeno una striscetta adesiva.
Napoli, teatro San Ferdinando, trent’anni dopo la morte
di un drammaturgo per il quale, come per il Bardo, basta
un nome ad indicarlo.
CONTINUA A PAGINA 9
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