DESCRIZIONE GENERALE DEGLI INTERVENTI Oggetto della seguente relazione generale descrittiva è il progetto di restauro e risanamento conservativo relativo all’ organismo edilizio sito in Cervia (RA), denominato “Magazzino Sale Darsena”, all’adeguamento sismico del soppalco interno in acciaio, al rifacimento della copertura lignea della torretta “EX ENEL” ed alla realizzazione di una banchina marittima all’interno della darsena. Suddetta relazione risulta essere relativa ad un progetto architettonico definitivo, essa ha lo scopo di dare un inquadramento generale sui vari interventi da realizzare per i vari manufatti. (per gli interventi di dettaglio si vedano le relazioni specifiche). EDIFICIO PRINCIPALE IN MURATURA La struttura originale del Magazzino risale al 1712, misura 66,30 m per 26,30 m; all’interno cinque setti murari paralleli al lato corto lo dividono in sei campate di lunghezza compresa tra 9,30 m e 9,40 m. La copertura è a due falde con colmo lungo il lato maggiore e la pendenza delle falde determina l’altezza dei muri trasversali e degli archi, che va da 6 m a 10 m. In prossimità del colmo, le falde sono interrotte da una lanterna in struttura lignea alta 3,50 m. Le murature portanti hanno spessore variabile, da 1,30 m a 1,60 m alla base e 0,80 m in sommità; esse sono realizzate “a sacco” con paramento esterno realizzato con mattoni pieni ad una testa ed intercapedine riempita con materiale di risulta. La copertura è realizzata con travi principali in legno di sezione 40x40 cm ogni metro circa, morali 8x8 cm e tavolato da 2,5 cm. All’interno dell’edificio vi è un soppalco, realizzato nella prima metà degli Anni ’90, interamente indipendente dalla struttura del magazzino (esso risulta essere giuntato ed inoltre presenta fondazioni indipendenti); esso ha una forma irregolare, adattandosi all’interno dei vari ambienti del magazzino divisi dai vari setti murari ad arco. La struttura non mostra segni di cedimenti o assestamenti; mostra però ampie zone dove la muratura necessita di interventi di consolidamento a seguito di un degrado della muratura stessa (si andrà a ricomporre la muratura ed a eliminare le crepe presenti soprattutto nelle murature trasversali interne). Essa nell’arco della sua vita ha sopportato una serie di eventi sismici non trascurabili senza subire crolli. Circa una ventina di anni fa, la struttura ha subito diversi interventi di rinforzo che verranno qui di seguito elencati. E’ stato effettuato un consolidamento fondale del fabbricato mediante Jet-grouting e la sottofondazione delle strutture murarie nella zona in cui si è realizzata la darsena interna. Inoltre sono stati effettuati il ripristino dell’ammorsamento della muratura mediante cuci-scuci nelle zone lesionate, il preconsolidamento con iniezioni di boiacca di cemento e lieve precompressione della muratura stessa tramite piastre e tiranti in acciaio (prevalentemente nei muri trasversali), l’inserimento di barre di diametro 20 mm e lunghezza 2,5 m negli angoli del fabbricato, il consolidamento degli archi tramite barre in acciaio inserite incrociate nelle due pareti che formano il muro a sacco, la realizzazione di cordoli sommitali in c.a. lungo tutti i muri perimetrali e trasversali, la nuova realizzazione della struttura portante lignea della copertura. Alla luce della situazione attuale del fabbricato in esame, si procederà ad effettuare i seguenti interventi: consolidamento della muratura mediante cuci-scuci, ricostruzioni localizzate e rifacimento delle zone più deteriorate; realizzazione di un doppio tavolato incrociato a livello della copertura (attualmente è presente solo uno strato di tavolato dello spessore di 2,5 cm), che riveste un’importanza strategica nell’esito della valutazione della sicurezza in quanto permette di poter realizzare un comportamento globale scatolare dell’edificio; rinforzo dei setti murari interni paralleli al lato corto mediante la realizzazione di perforazioni armate con barre Ø16 ad interasse di 40 cm in altezza e di 30 cm in pianta (il foro sarà riempito, una volta inserita la barra, di malta cementizia fino a rifiuto); nei quattro angoli esterni del fabbricato verranno inserite 3 barre Ø20 in diagonale rispetto a quelle esistenti in modo da ammorsare efficacemente la muratura; inserimento di 2 barre M20 antisfilamento (da sigillare con resine epossidiche) per ogni trave di copertura di sezione 40x40 cm, in modo da renderle solidali al cordolo in c.a. esistente. SOPPALCO INTERNO Come detto in precedenza all’interno del magazzino è presente un soppalco metallico che fu realizzato nella prima metà degli Anni ’90, è interamente indipendente dalla struttura del magazzino e ha una forma irregolare, adattandosi all’interno dei vari ambienti del magazzino divisi dai vari setti murari ad arco. Le dimensioni massime in pianta sono di 61 m di lunghezza per 15 di larghezza, con sviluppo su due piani; il primo livello è costituito da tre campi rettangolari più un quarto separato dai primi tre; entrambi sono raggiungibili dal piano terra mediante scale in c.a. giuntate al soppalco stesso. Mediante una scala in acciaio costituita da due correnti del tipo IPE si accede al secondo livello. Da qui partono altre 2 rampe di scale che consentono l’accesso alla lanterna. Tutti i pilastri del soppalco sono costituiti da profili tubolari in acciaio Fe360, con sezione circolare 244x12. Le strutture orizzontali di primo e secondo livello sono state realizzate con travi portanti principali HEA 340 e arcarecci HEA 240; per alcune zone limitate e di passaggio sono stati utilizzati arcarecci IPE 330 o IPE 220. L’impalcato è stato realizzato con lamiera grecata alta 55 mm, completato da un getto in c.a. dello spessore di 3 cm, armato con rete elettrosaldata Ø4/15”x15”. Tutte le strutture verticali e orizzontali sono saldate tra di loro. I pilastri sono collegati a terra alle proprie fondazioni, costituite da plinti rettangolari di diverse dimensioni sotto ciascun pilastro, con piastre circolari di diametro Ø60, fazzoletti e 8 tirafondi Ø22. Oltre ai plinti fu realizzato un reticolo di cordoli rovesci in c.a., alti 55 cm e una platea dello spessore di 25 cm a questi collegata. Sopra i cordoli appoggia una lamiera grecata con soletta in c.a. che sostiene il pacchetto di pavimentazione del piano terra. Gli 8 pilastri in doppio volume della zona vasca, poggiano su pilastri in c.a. circolari con diametro 60 cm, ancorati sulla platea spessa 80 cm del fondo della vasca. Tutte le strutture del soppalco furono realizzate con acciaio Fe360 come si evince dal collaudo, di cui siamo in possesso. Le strutture erano state progettate per resistere ad un sovraccarico di 400 kg/mq. Le strutture del soppalco verranno adeguate alle Normativa attuale, in un progetto più ampio di riutilizzo con funzione ricettiva dell’intero magazzino. La destinazione d’uso finale richiede per il soppalco di sopportare un carico variabile pari a 500 kg/mq (Cat. C3 della Tab. 3.1.II delle NTC2008). Si procede quindi all’analisi sismica coi parametri forniti dalle NTC 2008, analisi che evidenzia come sia necessario provvedere a diversi tipi di rinforzo: - tutti i pilastri esistenti, su ambo i livelli, saranno rinforzati; questo rinforzo sarà realizzato “incamiciando” i pilastri tubolari con porzioni di lamiera curvata dello spessore di 10 mm, saldate tra loro e alle strutture esistenti, così da ottenere complessivamente un pilastro con una cartella spessa 22 mm. - poiché a piano primo, come da rilievo fotografico, 4 pilastri risultano in falso sulle travi corrispondenti, questi saranno prolungati a piano terra con altrettanti nuovi pilastri, realizzati in acciaio S275 e sezione, sempre circolare, Ø273x12,5. Questi poggeranno, per mezzo di piastre circolari, su nuovi plinti in c.a. di dimensioni 150x150 e alti 80 cm, spinati alle fondazioni esistenti adiacenti. - nei pilastri esistenti saranno rinforzate anche le piastre di base: per gli 8 pilastri della zona vasca, saranno rinforzati i fazzoletti triangolari mediante due nuovi fazzoletti saldati di qua e di là. Per i rimanenti pilastri invece, si allargherà la piastra di diametro mediante una corona circolare di 10 cm spessa 2 cm, saldata lungo la circonferenza alla piastra esistente, così da ottenere una piastra complessiva di 80 cm di diametro. Si 2 - - aggiungeranno anche qui i doppi fazzoletti su quello esistente. Oltre ai tirafondi già presenti sulla piastra interna, la corona esterna sarà inghisata con resine con 8 M22 al plinto esistente sottostante. Poiché al secondo livello in un punto il soppalco era diviso in 2 parti da un giunto, ne viene ripristinata la continuità così da rendere il soppalco un unico corpo strutturale, mediante l’introduzione di un vincolo a cerniera realizzato con una piastra bullonata alle 2 estremità di ciascuna coppia di travi adiacenti. Oltre alle scale già presenti, piano primo e piano secondo saranno raggiungibili anche da un nuovo impianto elevatore/ascensore, giuntato al soppalco e completamente indipendente dal resto delle strutture. La struttura dell’ascensore sarà circolare in acciaio e vetro, secondo i particolari previsti dalla ditta esecutrice, e dotato di propria fondazione con eventuale fossa per extracorsa. TORRETTA “ EX ENEL “ E BANCHINA MARITTIMA Esternamente al fabbricato verranno effettuati ulteriori interventi, consistenti nella realizzazione di nuova banchina marittima con struttura portante in c.a., previa la demolizione di quella esistente. La struttura della banchina è realizzata mediante una paratia dello spessore di 100 cm che verrà infissa per una profondità di circa 6 mt nel terreno e per circa 3 mt immersa all’interno dell’acqua della darsena. In sommità alla paratia verrà realizzato un cordolo in c.a. delle dimensioni di circa 160 x h230 che costituirà il piano si calpestio della banchina. Il cordolo sporgerà al di sopra del livello delle acque di circa 1.4 mt. Oltre alla nuova banchina all’interno della darsena verranno realizzati dei pontili prefabbricati galleggianti, composti da strutture autoportanti galleggianti, piano di calpestio in legno e adeguatamente ancorati alle banchi della darsena. È previsto anche il rifacimento del tetto di copertura della torretta “ex enel” adiacente alla banchina, in quanto parzialmente crollato e in avanzato stato di degrado. Il tetto ha pianta quadrata con le classiche quattro falde: le strutture portanti saranno interamente in legno massiccio del tipo C20, con una doppia capriata nella direzione delle 2 diagonali. Tre serie di arcarecci su ogni falda sorreggeranno dei morali con sezione 8x8 cm e passo 30 cm. Completeranno la copertura un doppio tavolato incrociato di spessore 2,5+2,5 cm, pacchetto di isolamento e coppi. Il suddetto progetto strutturale risulta essere definitivo, pertanto con la secessiva fase di progettazione esecutiva si andranno ad approfondire tutti gli aspetti inerenti la progettazione strutturale, comprendente tutte le verifiche e le prove necessarie in sito sui materiali, rilievi più approfonditi sulle strutture portanti dei vari manufatti oggetti di intervento. Inoltre si dovranno sviluppare in modo esaustivo tutte le verifiche di calcolo per confermare o meno i risultati ottenuti in questa prima fase, con i relativi elaborati grafici esecutivi. 3
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