SabirFEST vivere il mediterraneo www.sabirfest.it, [email protected] Sabirfestival Sabirlibri SabirSUQ Comunicato stampa SabirFEST vivere il mediterraneo fiera di messina, 25-28 settembre 2014 una fiera per conversare con gli autori, curiosare tra i libri, gustare storie, musiche e sapori Sabir è la lingua franca con cui, dal Medioevo fino a tutto l’Ottocento, nei porti e sulle imbarcazioni del Mediterraneo, comunicavano mercanti e pescatori, commercianti e marinai provenienti da vari paesi. Sabirfest è la prima edizione del progetto culturale ideato e organizzato da Sabir srl, Edizioni Mesogea, People on the move, Fondazione Horcynus Orca, in collaborazione con Cospe/Mednet, Associazione Musicale Etnea, Latitudini; dalla lingua sabir trae il nome e l’ispirazione e, dall’area dello Stretto, intende lanciare occasioni e spunti di riflessione per ripensare e vivere il Mediterraneo attraverso tre manifestazioni intrecciate: Sabirfestival Sabirlibri SabirsuQ Comitato Promotore via Catania 62, 98124 Messina, tel./fax 0902936373 MESOGEA part. iva/cod. fisc. 03309520835 festival Sabir incontri e conversazioni Un programma ricco di appuntamenti con scrittori e artisti di diverse nazionalità che saranno protagonisti di incontri con gli studenti delle scuole, seminari all’università, conversazioni, letture, laboratori, spettacoli che coinvolgeranno adulti e ragazzi. Tema guida di questa prima edizione: pensare al futuro con cui esprimiamo l’esigenza di costruire e moltiplicare non solo occasioni di incontro tra libri e lettori, ma soprattutto occasioni per vivere la cultura come pratica di cittadinanza attiva. Nell’ambito di Sabirfestival si svolgerà infatti SabirMaydan Gli ospiti di festival Sabir incontri e conversazioni Giuseppe Acconcia Giuseppe Acconcia, giornalista professionista e ricercatore, specializzato in Medio Oriente, dal 2005 ha vissuto tra Iran, Egitto e Siria. Scrive per Il Manifesto e fa ricerca per l’Università di Pavia. Collabora con Linkiesta, Oil, Radio3Rai, Reset. È autore dei saggi in The International Spectator (Il Mulino-Ispi), La primavera egiziana (Infinito, 2012) e di Un inverno di due giorni (Fara, 2007). Ha realizzato un documentario radiofonico per Radio3, Il Cairo dalle strade della rivoluzione, e ha collaborato alla drammaturgia di Pictures from Gihan dei Muta Imago. Nel 2013 gli è stato assegnato il Premio Giornalisti del Mediterraneo. cittadinanza mediterranea Dialoghi intorno alla cittadinanza mediterranea a cura del Cospe. Uno spazio di espressione e confronto tra personaggi e movimenti dai territori di un Mediterraneo alla ricerca di diritti civili e opportunità di riscatto. Sabirmaydan è dedicato al gesuita Padre Paolo Dall’Oglio e al blogger egiziano Alaa Abdelfattah. È stato reso possibile grazie soprattutto a una campagna di crowdfunding con Produzione dal Basso e Banca Etica. fiera del libro Sabirlibri Una vivace mostra-mercato della produzione editoriale dal e sul Mediterraneo, una libreria protesa sullo Stretto che, in un’atmosfera accogliente, con il contributo dei librai amici di Sabirfest, offre ai visitatori l’opportunità di muoversi e curiosare fra i libri come in una piazza animata da storie e persone. Antonella Agnoli Antonella Agnoli, bibliotecaria, operatrice culturale e saggista, è stata fondatrice e direttrice della Biblioteca di Spinea, Venezia, dal 1977 al 2000. Negli ultimi dieci anni ha collaborato con le biblioteche di moltissime città italiane per il riallestimento e il rinnovamento delle sezioni ragazzi. La sua esperienza internazionale l´ha portata da Mosca a Seattle e da Helsinki a Limoges. Ha lavorato e continua a lavorare da anni sul concetto di biblioteca come primo promotore di lettura, ma non come servizio statico, piuttosto come organismo vivente e dinamico che, ottimizzando l´offerta, scova, inventa e diffonde pratiche virtuose che riguardano non solo i libri ma anche e soprattutto la politica e la società. A questa attività sul campo, Antonella Agnoli ha affiancato un´intensa attività saggistica e pubblicistica. Tra le sue opere più recenti segnaliamo: Le piazze del sapere. Biblioteche e libertà (Laterza, 2009), Caro sindaco parliamo di biblioteche (Editrice Bibliografica, 2011), La biblioteca che vorrei (Editrice Bibliografica, 2014), di cui si discuterà al SabirFESTIVAL . Marco Aime SUQ Sabir artigianato, odori e sapori Un percorso fatto di oggetti, odori e sapori in cui ritrovare l’aria delle antiche fiere e quella dei mercati orientali. Tra i prodotti dell’artigianato, della creatività e della tradizione, passanti e ospiti del Sabirfest potranno anche soffermarsi a degustare cibi e piatti mediterranei. Marco Aime (Torino 1956) è antropologo e scrittore. La passione per l’antropologia nasce dai primi viaggi compiuti attorno agli anni Ottanta. Il primo, un trekking tra le montagne del Pakistan, nel 1983, e successivamente, nel 1984 in Mali, viaggio a cui deve la passione per l’Africa e in particolare per il Sahel e le regioni desertiche. Oltre a insegnare antropologia culturale presso l’Università di Genova, continua a scrivere saggi, romanzi e racconti prendendo spunto dai suoi viaggi e della sue esperienze. Ha partecipato alle edizioni 2007 e 2008 del Festival della Mente di Sarzana e alle edizioni 2004, 2007, 2009 e 2012 del Festivaletteratura di Mantova. Ha vinto il Premio Chatwin e il Premio Albatros con il libro di racconti Taxi Brousse. Tra le sue opere ricordiamo: Una bella differenza. Alla scoperta della diversità del mondo (Einaudi, 2009), African graffiti. “Taxi brousse” e altri racconti dalle strade d’Africa (Nuovi equilibri, 2012), Le radici nella sabbia, viaggio in Mali e Burkina Faso (EDT, 2013), Le fiabe nei barattoli. Nuovi stili di vita raccontati ai bambini (EMI, 2012), Etnografia del quotidiano. Uno sguardo antropologico sull’Italia che cambia (Eleuthera, 2014), che sarà tra i duetti d’autore del SabirFESTIVAL . Nicola Aricò Nicola Aricò (1953), architetto, è docente di Storia dell’Architettura e Storia della Città presso l’Ateneo di Messina. I suoi temi di ricerca muovono dalla cultura del territorio e della città nel secolo XVI. È stato progettista e direttore dei lavori per il recupero di patrimoni storico-edilizi nei comuni di Alcara li Fusi, Lipari, Messina, Montalbano Elicona, Nizza di Sicilia, San Marco d’Alunzio, Savoca. Tra le sue maggiori pubblicazioni sono: Illimite Peloro. Interpretazioni del confine terracqueo (Mesogea, 1999), Libro di architettura. Da L.B. Alberti ad anonimo gesuita siciliano (Sicania, 2005), Architettura del tardo Rinascimento in Sicilia (Olsckhi, 2013) e Una città in architettura (Caracol, 2013) di cui parlerà al SabirFESTival. Corrado Assenza Corrado Assenza è un pasticcere siciliano. È nato a Noto, dove vive e lavora a tutt’oggi. Da più di venticinque anni si occupa professionalmente e appassionatamente di pasticceria e di alimentazione, esprimendo la cultura siciliana con la sua ormai famosa operosità, creatività e l’attenta conoscenza di una tradizione gastronomica profonda. Il frutto del suo lavoro lo si può ammirare e assaggiare al Caffè Sicilia di Noto, di cui è proprietario assieme al fratello Carlo. Insegna come professionista d’eccellenza al Master di Cucina Italiana di Vicenza. Maria Attanasio Maria Attanasio (Caltagirone, 1943) è poetessa e scrittrice, autrice di diversi saggi, romanzi e raccolte poetiche. È stata la prima donna dirigente del comprensorio del Calatino. Come poetessa, scarna e concisa, sublima melodicamente la femminilità tenera e nel contempo la sete di giustizia sociale che sfocia in un femminismo delicato ed incisivo politicamente. Nei suoi romanzi la storia è protagonista, viene vista con i se e i ma, senza per nulla negare alla realtà la sua materialità avvenuta, ma dando rilievo al fato dei greci, alla speranza, ai destini crudeli. Tra le sue opere ricordiamo: Correva l’anno 1698 e nella città avvenne un fatto memorabile (Sellerio, 1994), Di Concetta e le sue donne (Sellerio, 1999), Il falsario di Caltagirone (Sellerio, 2007), Della città d’argilla (Mesogea, 2012), Il condominio di Via della Notte (Sellerio, 2013). Elisabetta Bartuli Elisabetta Bartuli (Il Cairo, 1955) si occupa di letteratura araba contemporanea, traduzione letteraria dall´arabo all´italiano e di dialogo transculturale, materie che insegna anche presso il Master Universitario Europeo Mediazione intermediterranea: investimenti e integrazione dell´Università Ca´ Foscari di Venezia. Membro del comitato scientifico del Master di Traduzione letteraria arabo-italiano alla Scuola Superiore Mediatori linguistici di Vicenza, ha collaborato con varie riviste letterarie in qualità di responsabile per il settore di cultura araba e mediorientale. Ha tradotto numerosi romanzi di autori arabi, tra cui L’uovo del gallo di Muhammad Zafzaf (Mesogea, 2000), Il viaggio del piccolo Gandhi di Elias Khuri (Juvence, 2001), La porta del sole (Einaudi, 2004) , Facce bianche (Einaudi, 2007) e Una memoria per l’oblio di Mahmud Darwish (Feltrinelli, 2014). Ha curato inoltre l´edizione italiana di diverse opere di letteratura araba, tra queste: Rose del Cairo. Racconti di scrittrici egiziane (e/o, 2001), Islam e democrazia di Fatima Mernissi (Giunti, 2002), L’infelicità araba di Samir Kassir (Einaudi, 2006), Gli odori di Marie Claire di Habib Selmi (Mesogea, 2013), Una trilogia palestinese di Mahmud Darwish (Feltrinelli, 2014). Lelio Bonaccorso Lelio Bonaccorso (Messina 1982) è fumettista e illustratore. Dopo aver insegnato presso la Scuola del Fumetto di Palermo, dove si è specializzato (2008), realizza insieme allo sceneggiatore Marco Rizzo Peppino Impastato un giullare contro la mafia (BeccoGiallo, 2009) con cui vince il Premio Satira Forte dei Marmi, il Premio Giancarlo Siani e il Premio Boscarato. Nel 2011, pubblica Gli ultimi giorni di Marco Pantani (Rizzoli-Lizard), Primo (BD), Que Viva el Che Guevara (BeccoGiallo) e, nel 2012, L’invasione degli scarafaggi. La mafia spiegata ai bambini (BeccoGiallo) di cui parlerà al SabirFESTival. Oltre a diverse altre pubblicazioni realizza 419 African Mafia (Ankama Editions, 2014) sceneggiato da Loulou Dedola. Attualmente sta lavorando a un fumetto francese in uscita per questo stesso editore. I suoi lavori sono stati pubblicati anche in Spagna, Francia, Olanda, Belgio, Usa, Canada, America Latina. Lia Careddu Lia Careddu è un’attrice da anni impegnata in un lavoro di ricerca dei diversi linguaggi teatrali, opera nel territorio regionale della Sardegna, nazionale e internazionale da trent’anni, portando in scena opere di repertorio di autori classici e contemporanei, attraverso diverse esperienze di teatro, cinema, televisione e radiofoniche. Socia e attrice del Teatro Stabile della Sardegna dal 1975 è impegnata anche sul piano didattico, in diversi interventi interdisciplinari rivolti alla formazione dei giovani. Paola Caridi Paola Caridi giornalista e storica, è esperta di sistemi politici del Medio Oriente e di Nord Africa, regione dove ha lavorato sino al 2012. Dal 2001 al 2003 è stata corrispondente dal Cairo sui fatti del mondo arabo. Per i successivi dieci anni ha vissuto e lavorato a Gerusalemme, per poi scegliere di trasferirsi in Sicilia. Nel 2007 ha scritto, per Feltrinelli, Arabi Invisibili, vincendo il Premio Capalbio 2008. Con la stessa casa editrice ha pubblicato anche, nel 2009, Hamas, poi uscito in edizione aggiornata e ampliata negli Stati Uniti nel 2012. Ha curato, prefato e tradotto nel 2011, La Rivoluzione Egiziana, raccolta di articoli pubblicati da “Ala” al-Aswani prima della Rivoluzione del 25 gennaio 2011. Nel 2013 ha pubblicato il libro Gerusalemme senza Dio (Feltrinelli) di cui parlerà al SabirFESTival. Cura da oltre sei anni un blog su politica e pop-culture in Medio Oriente, invisiblearabs.com. Amante del teatro e della musica, attualmente dirige il Teatro L’Idea di Sambuca di Sicilia. Carlo Carzan Carlo Carzan vive a Palermo. Scrive, legge e gioca per professione e si definisce un «Ludomastro». Fondatore della prima ludoteca palermitana per ragazzi, si occupa di animazione culturale e di formazione. Autore e curatore di libri e collane per i giovanissimi, oltre ad altri premi, ha vinto il Premio Andersen 2009 per la promozione della lettura. Tra le sue più recenti pubblicazioni, La banda dei Giufà e La banda dei Giufà e gli occhi di civetta, entrambi illustrati da Lucia Scuderi e pubblicati da Mesogea, che presenterà al SabirFESTival. Chiara Comito Chiara Comito è una blogger. Si è laureata in Lingua e letteratura araba all’Università di Roma Tre e sta per laurearsi in Relazioni e istituzioni dell’Asia e dell’Africa presso l’Università L’Orientale di Napoli. Dal 2009 al 2012 ha scritto di letteratura, cultura, società e attualità dei paesi arabi su www.arabismo.org, e oggi cura l’ufficio stampa dell’omonima associazione culturale, impegnata a promuovere e diffondere la lingua e la cultura del mondo arabo-islamico. Nel 2012 ha fondato Editoriaraba, blog dedicato a divulgare le novità editoriali dei paesi arabi o tradotte in Italia. Collabora con la trasmissione radiofonica Note d’Oriente, di cui cura la rubrica letteraria; scrive anche per Osservatorio Iraq – Medio Oriente e Nord Africa, per ResetDOC e per Publishing Perspectives. Giuseppe Conte Giuseppe Conte (Porto Maurizio, 1945) è scrittore e poeta. Sin da giovanissimo dimostra un particolare interesse per la geografia, l´astronomia e la musica. Negli anni Settanta si impone all´attenzione della critica con due libri di poesia: Il processo di comunicazione secondo Sade (Altri termini, 1975) e L’ultimo aprile bianco (Società di poesia, 1979), e negli anni Ottanta si cimenta con successo anche nella narrativa (Primavera incendiata ed Equinozio d’autunno, Rizzoli, 1980), cui faranno seguito, nei decenni successivi, L´impero e l´incanto (Rizzoli, 1995) e Il terzo ufficiale (Longanesi, 2002). Dalla neo-avanguardia, Conte procede verso la riscoperta del mito, del sacro, della natura. Al primo Festival del Mitomodernismo di Alassio presenta l’opera L’Iliade e il jazz, con testi suoi e di Omero e musiche di Duke Ellington scelte dal bassista Dodo Goya. È invitato dall’Unesco a rappresentare l’Italia nel World Institute for Opera and Poetry. Nel 2006 vince con Ferite e rifioriture (Mondadori) il Premio Viareggio, sezione poesia. Nel 2013 ha pubblicato Il male deriva dal mare (Longanesi). Riccardo Cristiano Riccardo Cristiano (Roma 1955) è giornalista. Dal 1990 al 2000 è stato corrispondente Rai in Medio Oriente e dal 2001 lavora per la Rai. Scrive per diverse testate come The Globalist, Limes e Jesus. Insieme al altri colleghi giornalisti ha fondato il giornale online Il mondo di Annibale. Attualmente è vaticanista per la Radio Rai. Ha pubblicato: La speranza svanita. Medio Oriente, islam, democrazia. Il dramma dei diritti negati (Laterza, 2002); Tra lo scià e Khomeini. ‘Ali Shari’ati, un’utopia soppressa (Jouvence, 2006); Beirut, Libano. Tra assassini, missionari e grands cafés (Utet, 2008); Caos arabo. Inchieste e dissenso in Medio Oriente (Mesogea, 2011) e Il giorno dopo la primavera (Mesogea, 2012). Andrea de Georgio Andrea de Georgio (Milano 1985) è un giornalista freelance. Si è laureato in Studi Arabo-Islamici all’Università Orientale di Napoli. Nel 2011 ha vinto il Premio Maria Grazia Cutuli per la miglior tesi di laurea specialistica. Ha seguito da vicino, anzi vicinissimo, le rivolte arabe soprattutto in Egitto durante le elezioni del 2011, dove è stato arrestato e detenuto per diversi giorni con l’accusa di spionaggio. Da diversi anni vive a Bamako, in Mali, dove ha fatto la guida e l’interprete per alcuni inviati del Corriere della Sera e La Stampa e ora lavora e scrive per RaiNews 24, Radio 3, Corriere della Sera, Lettera 21, Il Fatto Quotidiano ecc. Corrado De Rosa Corrado De Rosa (Salerno 1975) è uno psichiatra ed è stato giudice onorario del Tribunale di Sorveglianza di Salerno dal 2008 al 2010. Attualmente è rappresentante dell´Esecutivo nazionale della Società Italiana di Psichiatria. Ama definirsi uno “scrittore occasionale”, anzi “rudimentale” perché non lo fa di mestiere ma solo per passione. È considerato uno degli scrittori più letti e più recensiti in fatto di mafia, camorra e attualità. Ha scritto I medici della camorra (Castelvecchi, 2011) e Mafia da legare [con Laura Galesi] (Sperling & Kupfer, 2012). È tra gli autori di Strozzateci tutti (Aliberti, 2010), La giusta parte (Caracò, 2011) e Novantadue. L’anno che cambiò l’Italia (Castelvecchi, 2012). Il suo ultimo libro è La mente nera (Sperling & Kupfer, 2014) e sarà presentato al SabirFESTival. Nino De Vita Nino De Vita (Marsala, 1950) è scrittore e poeta dialettale riconosciuto come una delle voci poetiche più interessanti e rigorose della letteratura italiana contemporanea. Esordisce, nel 1984, con la raccolta di versi Fosse Chiti (Società di Poesia) con il quale vince il Premio Cittadella. A essa fa seguito la trilogia in siciliano: Cutusìu (Mesogea, 2001) Premio Mondello; Cùntura (Mesogea, 2003) Premio Napoli; Nnòmura (Mesogea, 2005), Premio Salvo Basso e Bartolo Cattafi. Nel 2011 esce, sempre per Mesogea, Òmini, il suo quarto libro in dialetto, considerato il suo capolavoro, un vero e proprio poema dell’incontro e del dialogo con importanti personaggi e scrittori come Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino, Ignazio Buttitta. Òmini, che ha vinto nel 2012 il Premio Viareggio-Rèpaci sezione poesia, sarà tra i duetti d’autore del SabirFESTival. Marcello Fois Marcello Fois (Nuoro, 20 gennaio 1960), scrittore, commediografo e sceneggiatore, è autore di diverse opere, tra cui ricordiamo: Picta (Frassinelli, 1992) con cui ha vinto il Premio Calvino, Gente del libro (Marcos y Marcos, 1995-1996), Nulla (Il Maestrale, 1997), Sheol (Einaudi, 2004), Sempre caro (Frassinelli e Il Maestrale, 1998 e Einaudi, 2009), Dura madre (Einaudi, 2001), Piccole storie nere (Einaudi, 2002), Memoria del vuoto (Einaudi, 2007) – Premio Super Grinzane Cavour, Premio Volponi e Premio Alassio – L’importanza dei luoghi comuni (Einaudi, 2013). Con Il tempo di mezzo (Einaudi, 2012) è stato finalista al Premio Campiello e al Premio Strega. Insieme a Francesco Abate, Alessandro De Roma, Salvatore Mannuzzu, Michela Murgia e Paola Soriga è autore dell‘antologia Sei per la Sardegna (Einaudi, 2014), i cui proventi saranno destinati alla comunità di Bitti, paese gravemente danneggiato dalla recente alluvione. Sceneggiatore per la tv e il cinema, per il teatro ha scritto diverse opere tra cui Nozze di sangue, L’ascesa degli angeli ribelli (portato in scena da Valeria Moriconi), Stazione (atto unico per la commemorazione della strage alla stazione di Bologna) e molte altre. Alessio Genovese Alessio Genovese (Trapani 1981) è un giornalista, fotoreporter e documentarista specializzato in Studi Arabo-Islamici all’Orientale di Napoli. Ha passato molti anni in giro per il Medio Oriente – Palestina, Libano, Siria e Iraq – soprattutto nei campi palestinesi disseminati in Siria, Cisgiordania e Palestina, per la sua attività di giornalista ma anche per la sua partecipazione a progetti internazionali sulle condizioni dei migranti in Europa e nel Mediterraneo. I suoi reportage sono stati pubblicati da Rai3, La Repubblica, Vanity Fair e Il Mensile, Famiglia Cristiana, Amnesty International Svizzera, The Guardian, Jungle World, The Daily Star, Left. Nel 2012 la giuria del Premio Cutuli lo premia per la sezione «giornalisti siciliani emergenti». Sempre nel 2012 è tra i finalisti del Premio Ilaria Alpi per il documentario Libia un anno dopo realizzato assieme a Gabriele Del Grande, Manolo Luppichini e Nancy Porsia. L’anno dopo esce EU 013, L’ultima frontiera – il primo documentario “autorizzato” nei Cie dall’allora ministro Cancellieri – che ha partecipato a diversi Festival tra cui il Festival dei Popoli, il Festival di Rotterdam, il Festival del Cinema Africano, il Festival del giornalismo di Perugia. Sonia Floriani Sonia Floriani (Cosenza 1963) è una sociologa con la passione per gli attraversamenti dei confini disciplinari (oltre che territoriali). Insegna al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria. Ha condotto studi e ricerche presso numerose università estere (Australia, Canada, Inghilterra, Stati Uniti). I suoi temi di interesse più recente sono le esperienze migratorie storiche e contemporanee, le memorie postcoloniali, i razzismi; le prospettive privilegiate, la sociologia della cultura e quella della vita quotidiana. È autrice del volume Identità di frontiera. Migrazione, biografie, vita quotidiana (2004) e ha curato i volumi Incontri fra le righe. Letterature e scienze sociali (2010), Imagining Home. Migrants and the Search for a new Belonging (2011), Andare oltre. La rappresentazione del reale fra letterature e scienze sociali (2013). Moncef Ghachem Moncef Ghachem (Mahdia, 1946) è uno scrittore e poeta tunisino. Le sue lingue di espressione letteraria sono due, il francese e l’arabo. Nato in una famiglia di pescatori, è un raffinato cantore del mare e dell´antica tradizione marinara mediterranea. Considerato uno dei poeti più intensi della sua generazione, «dalla scrittura trasparente e vera» (A. Mesbah), Ghachem è l’autore di una ricca produzione poetica come Car vivre est un Pays (Caractères, 1978), Cap Africa (L‘Harmattan, 1978), Orphie (Maison des écrivains étrangers et des traducteurs de Saint-Nazaire, 1996), Nouba (Our de Temps, 1997). In Italia ha pubblicato la raccolta Dalle sponde del mare bianco (Mesogea, 2004, in collaborazione con il gruppo musicale Dounia) e la raccolta di racconti Il salto del cefalo (Mesogea, 2013). Biagio Guerrera Biagio Guerrera (Catania, 1965) ha studiato canto con Michiko Hirayama. È tra i fondatori del collettivo artistico Famiglia Sfuggita, con cui nel 1992 presenta, a Santarcangelo dei Teatri, Idda (Il Girasole, 1997). Nel 2003 partecipa alla realizzazione di Dalle sponde del mare bianco (Mesogea, 2003), insieme ai Dounia e al poeta tunisino Moncef Ghachem. Nel 2009 pubblica la sua seconda raccolta poetica, Cori niuru spacca cielu (Mesogea) e nel 2011 Quelli che bruciano la frontiera (Folkstudio ethnosuoni) insieme a Moncef Ghachem e alla Pocket Poetry Orchestra. Il suo interesse per la lingua siciliana lo ha portato a collaborare con il drammaturgo Carmelo Vassallo e a firmare alcune regie tratte da opere proprie o di altri autori (tra cui: Idda, L’incittà, ’U spavintapàssari, Le vecchie e il mare). Svolge un’intensa attività di curatore e operatore culturale in diverse associazioni (Associazione Musicale Etnea, Festival Internazionale di poesia Voci del Mondo, Leggerete, Sabir). Nel 2014 è uscita la sua nuova raccolta di poesie Amàri che sarà tra i duetti d’autore del SabirFESTival. Shady Hamadi Shady Hamadi (1988) è scrittore, attivista e giornalista. Nato a Milano da madre italiana e padre siriano, fino al 1997 gli è stato vietato di entrare in Siria poiché suo padre, Mohamed, appartenente al Movimento nazionalista arabo, più volte arrestato e torturato in patria, era stato esiliato. A marzo del 2011, allo scoppio della rivolta siriana contro il governo di Bashar al Assad, prende posizione contro il regime, diventando un attivista per i diritti umani e una tra le principali figure di riferimento dell´opposizione in Italia. Partecipa a numerosi dibattiti e trasmissioni televisive e radiofoniche (L’Infedele, Mediterraneo, Uno Mattina, Radio Tre, Radio Svizzera Italiana). A dicembre 2011 viene invitato dalla terza commissione Affari Esteri del Parlamento italiano come unico relatore per un’audizione conoscitiva sui diritti umani e la democrazia in Siria. Nello stesso anno inizia a collaborare con il Fatto Quotidiano, dove tiene un blog. Nel 2012 ha scritto diversi appelli sul Corriere della Sera e su Famiglia Cristiana denunciando gli eccidi ancora in corso in Siria e avvia la campagna Un fiocco nero per la Siria. Nel 2013 pubblica La felicità araba (Add editore, 2013) un libro autobiografico sulla sua famiglia e sul suo paese che presenterà al SabirFESTival. Isola Quassùd Isola Quassùd è un’associazione culturale di promozione sociale con sede a Catania ideata e fondata da Emanuela Pistone (regista e attrice) che dirige oggi un nutrito gruppo di artisti immigrati di provenienza principalmente africana con i quali realizza spettacoli, concerti, reading, incontri, laboratori, workshop, mostre, eventi culturali in genere. Isola Quassùd promuove e diffonde l’incontro tra culture, soprattutto quelle dell’Africa sub-sahariana, attraverso il lavoro di gruppo che coinvolge in primo luogo artisti e immigrati residenti nel nostro paese, guidati da professionisti nel settore dello spettacolo. Paolo Jedlowski Paolo Jedlowski è sociologo e docente di sociologia. Laureato in Filosofia all’Università Statale di Milano, ha studiato Sociologia in Italia e negli Stati Uniti. Attualmente è professore ordinario di Sociologia all’Università di Cosenza, dopo aver insegnato anche all’Università di Napoli L’Orientale e Università della Svizzera italiana, a Lugano. Ha fondato e dirige Ossidiana, Osservatorio sui processi culturali e la vita quotidiana. Da molti anni si occupa di sociologia della cultura, di teoria sociale, di storia della sociologia, e si è interessato a temi come la memoria collettiva o la comunicazione nella vita quotidiana. Tra le sue opere ricordiamo: In un passaggio d’epoca. Esercizi di teoria sociale (Orthotes, 2012), Il racconto come dimora. Heimat e le memorie d’Europa (Bollati Boringhieri, 2009), Un giorno dopo l’altro. La vita quotidiana fra esperienza e routine (Il Mulino, 2005), Storie comuni. La narrazione nella vita quotidiana (Bruno Mondadori, 2000). Per il teatro ha scritto il monologo Smemoraz (2000). Luigi Lo Cascio Luigi Lo Cascio (Palermo, 20 ottobre 1967) è un attore di teatro e cinema. Nel 2000 vince il David di Donatello, come migliore attore protagonista per I cento passi, film di Marco Tullio Giordana con cui esordisce nel cinema; sempre Giordana lo dirigerà in La meglio gioventù (2003), che gli vale il Nastro d’argento 2004, ex aequo con tutti i protagonisti maschili del film. Tra gli altri suoi maggiori lavori per il grande schermo, ricordiamo: Buongiorno, notte, regia di Marco Bellocchio, La bestia nel cuore, regia di Cristina Comencini, Il dolce e l’amaro, regia di Andrea Porporati. Esordisce come regista nel 2012 con La città ideale, film presentato alla 69ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Per il teatro ha scritto, realizzato e diretto diverse opere tra le quali ricordiamo la più recente, Otello, con cui ha debuttato a febbraio 2014. Fratelli Mancuso Enzo e Lorenzo Mancuso sono due cantanti, compositori e polistrumentisti siciliani. Nati a Sutera in provincia di Caltanissetta, negli anni Settanta emigrano a Londra dove restano per otto anni, lavorando in diverse fabbriche metalmeccaniche. In quegli anni, a contatto con circoli culturali e teatri, iniziano a ricomporre i frammenti del patrimonio musicale della loro terra. Nel 1981 ritornano in Italia e si stabiliscono in Umbria, a Città della Pieve, dove risiedono attualmente. Dal 1993 i Fratelli Mancuso hanno avviato un percorso di studio, di recupero e infine di composizione propria che arriva fino ai giorni nostri e che ha prodotto una ricchissima serie di lavori, tra cui ricordiamo: Sutera, la tradizione musicale di un paese della Sicilia (SudNord Roma 1993), Bella Maria (Amiata Records 1997, da cui il regista Anthony Minghella ha scelto un brano per la colonna sonora del film Il talento di Mr. Ripley), Italian odissey (Putumayo World Music 1998), Cantu (Amiata Records 2003), Requiem (Amiata Records 2008). Per il teatro compongono musica per diversi spettacoli tra cui ricordiamo la Medea di Euripide, mesa in scena da Emma Dante. Durante la loro lunga carriera sono stati insigniti di diversi premi tra cui ricordiamo il Premio Città di Recanati (1993) e il Premio Rosa Balistreri (2000). Savi Manna Savi Manna (Catania, 1971). Compie i suoi primi passi d’artista presso una compagnia teatrale amatoriale dell’hinterland catanese. Tra 1997 e il 2004 partecipa alle attività della compagnia di artisti di strada I Baternù. Con la Bottega Cartura fonda una compagnia di teatro di figura, produce e realizza alcuni spettacoli di marionette. Nel 2005 l’incontro con il drammaturgo, regista e attore Carmelo Vassallo, segna il suo debutto in Donna Nedda, e in seguito l’interpretazione del personaggio Cocimu in Lupo, nel 2007. Nel 2009 debutta con il monologo da lui scritto, diretto e interpretato, Turi marionetta – che sarà tra gli appuntamenti di SabirFESTival. Nel 2010, col primo capitolo di Importante, molto importante, vince il primo Premio miglior corto al Festival Potenza Teatro. Oltre alle collaborazioni artistiche con Gioacchino Palumbo, Roberta Torre, Marcello Cunsolo, Donatella Finocchiaro, Giovanni Calcagno, Alessandra Pescetta, CaneCapovolto, ha curato numerose regie con attori diversabili. Da più di quindici anni suona il violino rigorosamente da autodidatta. Farouk Mardam Bey Farouk Mardam Bey (Damasco, 1944) intellettuale, storico ed editore siriano, dal 1965 vive in Francia dove ha studiato, ma il suo legame con il Medio Oriente è sempre rimasto ben saldo. È stato per molto tempo direttore della biblioteca de l´Institut du monde arabe di Parigi. Studioso, editore e grande conoscitore della cultura e della letteratura araba, dal 1995 dirige per Actes Sud, di cui è anche consulente, la collana Sindbad. È autore e coautore di diverse opere dedicate alla cultura, alla letteratura, alla storia contemporanea dei paesi arabi. Tra queste, insieme a Samir Kassir, Itinéraires de Paris à Jérusalem. La France et le conflit israélo-arabe (R.e.p., 1992-1993) e, con Elias Sanbar, Être arabe (Sindbad, 2005). In Italia sono stati pubblicati La cucina di Ziryab (Ed. Lavoro, 2000), Gerusalemme. Il sacro e il politico (Bollati Boringhieri, 2002) e Trattato dei ceci (Mesogea, 2011). Appassionato e cultore di gastronomia, ha fondato la collana di Actes Sud L’Orient gourmand. Silvio Perrella Silvio Perrella (1959), scrittore e critico letterario, è nato a Palermo ma vive e lavora a Napoli da molti anni. Fino al 2012 è stato presidente del Premio Napoli. Ha curato e introdotto criticamente le opere di diversi autori del Novecento italiano, tra esse: Sillabari di Goffredo Parise, Anna e Bruno di Romano Bilenchi e L’aria della sera di Silvio D’Arzo. Nel 2003 ha curato il Meridiano dedicato a Raffaele La Capria. È anche autore di saggi e romanzi: Calvino (Laterza, 1999), Fino a Salgareda. La scrittura nomade di Goffredo Parise (Bur, 2003), Giùnapoli (Neri Pozza, 2006), L’Aleph di Napoli (Il filo di Partenope, 2012), In fondo al mondo (Mesogea, 2014). Collabora con diversi giornali come Il Mattino, La Repubblica, L’indice dei libri del mese. Vincenzo Pirrotta Vincenzo Pirrotta (Palermo 1971) è un attore, scrittore e drammaturgo. È stato allievo del maestro Mimmo Cuticchio e si è diplomato alla scuola di teatro dell´Inda (Istituto Nazionale del Dramma Antico). Nasce come puparo e cantastorie, ma la sua carriera si estende al teatro e al cinema. Dal 1990 al 1996 ha realizzato una serie di spettacoli classici per il teatro Greco di Siracusa. Come attore ha lavorato con molti registi tra cui: Pasquale De Cristofaro, Gabriele Lavia, Mario Martone, Roberto De Simone e con attori tra cui Anna Proclemer, Piera Degli Esposti, Toni Servillo. Ha diretto La lupa di Verga per le Verghiane 2002 e il Prometeo di Eschilo per l’Associazione Campania grandi classici. È stato protagonista in molti spettacoli tra cui Ratto dal serraglio di Mozart per la regia di Roberto De Simone. Ha diretto e tradotto le Eumenidi di Eschilo nella traduzione di P.P. Pasolini, riproposta in siciliano, per la biennale di Venezia 2004. Ha diretto Donne al Parlamento di Aristofane al teatro greco di Siracusa. Il suo ultimo successo è Otello, interpretato con Luigi Lo Cascio, che è anche autore e regista. Come autore per il teatro, sono tantissimi i testi scritti, interpretati, diretti, inventati. il suo lavoro si inserisce nell’articolato tessuto dei grandi autori monologhisti italiani. Ha ricevuto diversi premi tra cui nel 2005 il Premio della critica come miglior autore, attore e regista emergente dall’Associazione Nazionale Critici di Teatro e nel 2011 il Premio Domenico Danzuso. Marika Pugliatti Marika Pugliatti (Messina, 1971) dopo aver studiato con Castellaneta, Marchetti, Perriera, Camilleri, Sambati, Carpentieri, Baliani e Barba, debutta nell’Amleto al Teatro Garibaldi, regia di Carlo Cecchi, nel ruolo di Ofelia, che le vale alcune segnalazioni al Premio Ubu come Nuova attrice. Subito dopo entra a far parte del sodalizio artistico tra le compagnie Diablogues, di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, e Le Belle Bandiere, di Elena Bucci e Marco Sgrosso. Negli stessi anni lavora anche con Beatrice Monroy e Walter Manfrè (Indagine sul Dio), Alfonso Santagata (Tragedia a ‘mmare), Ninni Bruschetta (Antonio e Cleopatra, lo Studio) e nuovamente con Carlo Cecchi (Leonce e Lena). Dal 2009 prosegue il suo percorso teatrale con (I giganti della montagna – Premio Nazionale Le Maschere del Teatro come Miglior spettacolo dell’anno – e Trovarsi), alternando questa esperienza con altri incontri, tra cui quello con Roberto Del Gaudio, Paola Pace, Gaetano Colella, Paolo Mannina e Antonia Truppo. Nel 2013 dirige e interpreta due suoi spettacoli: 100Calls, che debutta a Berlino e di cui è anche autrice, e SU-A. Querelle/ActorGym Querelle inizia la propria attività nell’aprile del 1986, con la pubblicazione della rivista mensile Querelle - breve ma utile guida alla disubbidienza, testata che riuniva i disegnatori satirici formatisi su i Siciliani diretto da Giuseppe Fava. Seguono progetti teatrali che coinvolgono i più giovani, attraverso il teatro-ragazzi e varie collaborazioni con enti di promozione culturale e sociale (es. LIPU o WWF). Recentemente Querelle si è fatta promotrice di movimenti artistici dalla notevole risonanza e partecipazione territoriale come il movimento Unione Per La Cultura, e crea un legame tra i vari artisti della provincia messinese e la rete di drammaturgia contemporanea siciliana Latitudini, collaborando attivamente con figure rappresentative della scena contemporanea realizzando spettacoli con artisti come Vincenzo Pirrotta, Roberta Torre e Mariella Lo Sardo. Caterina Resta Caterina Resta è ordinario di Filosofia teoretica dell’Università di Messina. I temi dell’‘estraneo’, il linguaggio, la traduzione, la geofilosofia del Mediterraneo sono al centro della sua attività di ricerca e di insegnamento. Dirige la collana di filosofia Novecento della casa editrice Mimesis e fa parte nel Comitato Scientifico di diverse riviste, tra cui: «Phasis. European Journal of Philosophy», «Im@go, Rivista di Studi Sociali sull’immaginario», «Segno». Tra le sue opere, ricordiamo: L’evento dell’altro. Etica e politica in Jacques Derrida (Bollati Boringhieri, 2003), L’Estraneo. Ostilità e ospitalità nel pensiero del Novecento (Il Melangolo, 2008), Geofilosofia del Mediterraneo (Mesogea, 2012). t sue opere letterarie. Igiaba Scego Igiaba Scego (Roma, 1974) è una scrittrice italiana figlia di genitori somali fuggiti dalla dittatura di Siad Barre. La sua prima prova letteraria è La nomade che amava Alfred Hitchcock (Sinnos, 2003), a cui segue Rhoda (Sinnos, 2004). Nel 2005 pubblica i racconti Dismatria e Salsicce nella raccolta Pecore nere (Laterza) e, nel 2008, Identità, in Amori Bicolori (Laterza) e il romanzo Oltre Babilonia (Donzelli). Nel 2010 partecipa come interprete al film di Ascanio Celestini La pecora nera e pubblica La mia casa è dove sono (Rizzoli). Nel 2014 esce Roma negata. Percorsi postcoloniali nella città (Ediesse) – che presenterà al SabirFESTival. Collabora con varie testate giornalistiche con la passione e la grinta delle Gianluca Solera Gianluca Solera ama definirsi “un uomo di frontiera”, è stato uno dei co-fondatori della prima lista verde civica in Italia, a Mantova, durante la stagione del nucleare, dell’urbanizzazione selvaggia e dei poli petrolchimici, e di due tra le prime cooperative del biologico e del commercio equo in Italia. Ha studiato urbanistica e pianificazione territoriale in Francia e Germania; ha scritto per testate cattoliche e riviste culturali su società civile e politica locale, religione e cultura, ambiente e questioni giovanili. È stato consigliere politico al Parlamento Europeo per dieci anni (1995-2004). Negli ultimi otto anni (2005-2012), è stato coordinatore delle Reti della Fondazione Anna Lindh per il dialogo tra le culture, un’istituzione dell’Unione per il Mediterraneo che raccoglie più di 4000 organizzazioni non-governative, fondazioni pubbliche e private, enti locali e imprese. Ha concepito il Premio Anna Lindh, che viene attribuito ogni anno tramite un referendum tra i membri delle reti nazionali, e che ha avuto tra i suoi vincitori il monastero Mar Musa di Padre Paolo dall’Oglio (2006) e il Teatro Valle Occupato (2012). Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Muri, lacrime e za’tar (Nuova dimensione, 2007) e Riscatto mediterraneo (Nuova dimensione, 2013). Andrea Staid Andrea Staid è nato nel 1982 a Milano, dove vive. Storico, antropologo ed editor della casa editrice Elèuthera, scrive per diverse riviste. Insegna Antropologia culturale e visuale al Naba, la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. È autore di Le nostre braccia. Antropologia delle nuove schiavitù (Agenzia X, 2011), Gli arditi del popolo (La Fiaccola, 2012) e di I dannati della metropoli (Milieu, 2014) che presenterà durante il SabirFESTival. Ha lavorato e lavora tutt’ora su temi attuali e vivi come il rapporto tra migranti, criminalità e legalità, da studioso ma anche da militante. Come scrive Anna Maria Rivera sul Manifesto: «La ricerca di Andrea Staid – partecipata nel senso pieno del termine – ha il merito d’incrementare, in modo non convenzionale e coraggioso, un filone di ricerca empirica non abbastanza sviluppato in Italia». Antonino Velez Antonino Velez, laureato presso la Scuola Interpreti di Trieste e dottore di ricerca in “Francesistica” presso l’Università La Sapienza di Roma, ha svolto, per diversi anni, l’attività di interprete di conferenza e traduttore freelance. Dal 2001 insegna presso l’Università di Palermo lingua e traduzione francese. Traduttore letterario dal francese ha recentemente curato l’edizione italiana di un’antologia di scrittori noir francesi Il Mistral non ha ombra (Mesogea, 2011). Fra i suoi ambiti di ricerca la traduzione audiovisiva (sottotitolaggio e doppiaggio) e la traduzione dei fumetti. Daniele Ventre Daniele Ventre (Napoli 1974) è un filologo classico e un professore di scuola, nel tempo libero ama scrivere e soprattutto coltivare la sua passione e i suoi studi traducendo dal greco antico e dal latino. Spinto dall’amore per i testi classici, ha ritradotto moltissime opere tra cui Iliade (Mesogea, 2010) e Odissea (Mesogea, 2014) di Omero, Ciclope (Mesogea, 2013) di Euripide, Satyricon di Petronio e molti altri inediti. Ma lo fa svecchiando e sperimentando, pur mantenendo il rigore metrico dell’originale e restituendo ai versi quella musicalità tipica della tradizione orale classica. Il risultato è stupefacente, tutte le sue traduzioni infatti non sono soltanto una scoperta da leggere ma un piacere da ascoltare. Nel 2011 Ventre vince il prestigioso Premio Marazza per la traduzione in esametri di Iliade di Omero. Scrive su diversi giornali e fa parte della redazione del blog letterario Nazione Indiana. Gli ospiti di SabirMaydan cittadinanza mediterranea Esraa Abdelfattah Esraa Abdelfattah è un’attivista politica che ha svolto un ruolo centrale nelle proteste di massa del gennaio 2011 in piazza Tahrir. Non ha agito solo tramite web ma anche sul campo, aggiornando i media con le notizie più recenti relative all’opposizione. Nel 2008 ha co-fondato April 6 General Strike Egypt, un gruppo Facebook per promuovere una giornata di disobbedienza civile che invitava i lavoratori a rimanere a casa in segno di protesta contro i salari bassi e l’incrementarsi dei prezzi alimentari. Dopo essere stata soprannominata il fenomeno social-networking Facebook Girl, è stata arrestata dalla sicurezza egiziana trascorrendo due settimane in carcere. Ha partecipato attivamente anche alla terza ondata rivoluzionaria del 30 giugno 2013. È stata nominata Woman of the Year 2011 da Glamour Magazine e candidata al Premio Nobel per la Pace 2011 per la sua leadership nell’organizzazione dello storico movimento di piazza Tahrir. Attualmente è consulente sulla società civile all’Egyptian Democratic Academy, e giornalista e consulente sui social media per El-Youm7, il più diffuso quotidiano egiziano di proprietà privata, e per la rivista 7Ayam. Marta Bellingreri Marta Bellingreri è specializzata in Storia dei Paesi arabo-islamici e del Mediterraneo, e ha vissuto in Siria, Libano, Palestina, Egitto e lavorato in Tunisia e Giordania. Ha fondato a Palermo l’associazione Di.A.Ri.A. e lavorato a Lampedusa e Roma come insegnante d’italiano e come mediatrice culturale per minori non accompagnati. Viaggiando, ha scritto racconti, articoli e reportage per L’Espresso, Terre Libere, Il Manifesto, Fortress Europe, Newsweek e Napoli Monitor. Ha pubblicato Lampedusa. Conversazioni su isole, politica, migranti insieme al sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, e Il sole splende tutto l’anno a Zarzis. Ha partecipato al film documentario Io sto con la sposa, recentemente presentato al festival di Venezia. Attualmente è dottoranda in Cultural Studies all’Università di Palermo. Roni Ben Efrat Attivista israeliana, Roni Ben Efrat è laureata in Storia all’Università Ebraica di Gerusalemme. Fin dagli anni Ottanta si batte contro l’Occupazione militare israeliana dei Territori palestinesi ed è molto attiva nel campo associativo e della società civile israeliana. È tra i fondatori del sindacato WAC-Ma’an (Workers Advice Center) e dell’organizzazione non governativa Sindyanna of Galilea, che lavora per il cambiamento sociale all’interno dei Territori occupati, aiutando e sostenendo i piccoli produttori ed i lavoratori palestinesi. Roni è anche membro della Commissione esecutiva e della Segreteria del Da’am, il Partito dei Lavoratori. Sia WAC-Ma’an che il partito Da’am sono stati profondamente coinvolti nei movimento sociali di protesta dell’estate 2011 in Israele, intrecciando e supportando le rivendicazioni dei manifestanti delle Primavere Arabe, e sono stati attivi contro le varie operazioni militari israeliane condotte a Gaza. Dal 1994, Roni Ben Efrat è direttore della rivista Challenge e Challenge online, e collabora con diverse testate israeliane e arabe. Lisa Ariemma Lisa Ariemma è giornalista e ricercatrice canadese. In Canada era volontaria presso CultureLink, ente che facilitava l’arrivo di profughi nella città di Toronto, e fu co-fondatrice di Amigos de Honduras, in seguito all’emergenza dell’uragano Mitch, e di Nuevos Orizontes, per il diritto alla casa, alla salute e all’ambiente in Honduras. È emigrata in Val di Susa nel 2001. Lì ha creato e realizzato corsi sulla migrazione e il dialogo interculturale ed è stata co-fondatrice del gruppo di lavoro Tutti Uguali, Tutti Diversi. Ha aderito al movimento No TAV nel 2005. Da allora ha indagato sugli aspetti di democrazia e di utilità sociale del progetto per la linea ferroviaria di alta velocità, ed è entrata a far parte del Comitato Presidio Europa No TAV che lavora per creare legami tra movimenti e istituzioni in Europa e oltre. Ha partecipato in vari convegni su argomenti inerenti alla democrazia e alla partecipazione cittadina attiva in Europa e Nord America. Attualmente, sta conducendo una ricerca sulla democrazia partecipata, la cittadinanza attiva e le grandi opere. È tra i promotori del Forum contro le Grandi Opere Inutili e Imposte. Lina Ben Mhenni Lina Ben Mhenni è un attivista tunisina, blogger (A Tunisinian Girl è il suo blog) e assistente lettrice in linguistica all’Università di Tunisi. Ha ricevuto il Deutsche Welle International Blog Award e El Mundo’s International Journalism Prize. Durante il regime dell’ex presidente tunisino Ben Ali, è stata tra i pochi blogger che ha agito utilizzando il proprio nome reale anziché adottare uno pseudonimo. Il suo blog, come i suoi account Facebook e Twitter, sono stati censurati sotto il regime poiché contentevano video e foto delle proteste e dei feriti di tutta la Tunisia. Nel gennaio 2011, ha coperto le prime settimane della rivoluzione tunisina nel Governorato di Sidi Bouzid, ed è stata l’unico blogger presente nelle città di Kasserine e Regueb quando le forze governative hanno massacrato i manifestanti nella regione. Dalla rivoluzione tunisina in poi, Mhenni ha continuato a svolgere un ruolo di primo piano tra i blogger della Tunisia e gli attivisti democratici, denunciando la continua corruzione nel regime tunisino. Il suo attivismo l’ha portata a ricevere molte minacce di morte che hanno richiesto la stretta protezione della polizia. Nel 2011, è stata candidata al Premio Nobel per la Pace. Sara Borrillo Sara Borrillo è dottoressa di ricerca in Studi sul Vicino Oriente e Maghreb all’Università L’Orientale di Napoli, dove si occupa di femminismi, nuove autorità religiose femminili, politiche di genere e Islam in area MENA, con particolare riferimento al Marocco. È ricercatrice associata al Centre Jacques Berque pour les Sciences Humaines et Sociales di Rabat ed è esperta in Gender Equality per il programma UNDP delle Nazioni Unite. È autrice del progetto foto-narrativo Svelate. Marocco: femminile plurale e di diversi saggi accademici, tra i quali Femminismi in Marocco tra politiche di genere e movimenti sociali. Alcune evoluzioni recenti, Il Movimento del 20 Febbraio e l’uguaglianza di genere in Marocco: tra dibattito interno e riforma costituzionale e Telepredicatrici e attiviste on-line: la costruzione mediatica del genere femminile tra ideale islamico e libertà individuali. Collabora con il Tavolo per i Problemi della Pace e della Guerra della Regione Toscana, nell’ambito del progetto Che genere di cittadinanza? Voci dalla sponda sud del Mediterraneo. Pietro Dall’Oglio Pietro Dall’Oglio è nato a Roma. Nel 1975 inizia a studiare le percussioni, in Italia prima, a New York e a Porto Rico successivamente. È musicista, specializzato in tecniche e strumenti afro-cubani nonché conoscitore dei ritmi mediterranei, e scrittore di manuali musicali. Ha suonato in gruppi come Serpiente Latina, Taakoma e Angostura. Controvento è il suo ultimo disco. Scrive di musica e interviene in varie trasmissioni televisive. Percussionista e cantautore , dopo anni dedicati alla World Music e alla Salsa cantata in italiano, collaborando con i migliori Salseros cubani, nell’ultimo anno ha intrapreso un nuovo e intenso discorso musicale Rap, ritenendo di poter in tale stile musicale esprimere più liberamente i propri testi, accostando la musica a concetti e argomenti che parlano d’amore, dell’anima e di introspezione psicologica. Sperimentando il Rap, ha inciso Abuna Paolo, canzone dedicata al fratello Paolo sequestrato in Siria nel 2013. Sylvia de Fanti Sylvia De Fanti è un’attrice e attivista italiana con una passione per la scrittura. Nata a Montreal, ha trascorso la sua infanzia a Panama e Hong Kong e ha vissuto a Parigi studiando a La Sorbonne. Laureata in Scienze della Comunicazione all’Università La Sapienza di Roma, si specializza in Antropologia Culturale. Occupa e co-fonda nel 2004 l’Angelo Mai di Roma, centro culturale di produzione indipendente e inizia la sua storia di attivismo politico negli ambiti riguardanti lo spettacolo dal vivo e il lavoro cognitivo. Ha fatto parte del folto gruppo di lavoratrici e lavoratori che nel 2011 hanno occupato lo storico Teatro Valle di Roma. Durata tre anni, l’occupazione ha ricevuto importantissimi riconoscimenti tra i quali l’Anna Lindh Foundation Award per il dialogo tra le culture e il ECF Princess Margriet Award per il suo ruolo nel cambiamento della società attraverso la cultura. Il Teatro Valle ha messo in scena la lotta per i beni comuni, e benché il collettivo sia uscito fisicamente dal teatro in agosto 2014, continua a realizzare pratiche di commoning. Daniela di Ciaccio Daniela di Ciaccio è tra i fondatori di Progetto Mediterranea e responsabile dei progetti scientifici, partnership e sponsorizzazioni, nonché membro dell’equipaggio della spedizione. Consulente, trainer e coach certificate, è stata responsabile Area Consulting presso Six Seconds Italia – The Emotional Intelligence Network. Si è occupata di processi di gestione, formazione e sviluppo delle risorse umane ed è stata docente di Comportamento organizzativo all’interno del corso di laurea in Ingegneria gestionale presso l’Università di Bologna. È laureata in sociologia, a indirizzo economico, organizzativo e del lavoro. Chaimaa Fatihi Chaimaa Fatihi ha 21 anni; originaria del Marocco, è arrivata in Italia all’età di sei anni. Studentessa alla facoltà di Giurisprudenza a Modena, è stata responsabile della sezione di Mantova dei Giovani Musulmani d’Italia (GMI) dal 2010 al 2014, ed oggi è membro del Direttivo nazionale nel ruolo di Pubbliche relazioni. Collabora con l’associazione nazionale ONSUR-Italia (Campagna Mondiale di Sostegno al Popolo Siriano), e con il progetto Child Again. Nell’ottobre del 2013, è stata in missione umanitaria sul confine turco-siriano e all’interno della Siria. Ha scritto la sua tesina di Maturità su Quale confine tra libertà e dittatura? – Siria oggi, Italia ieri… la storia si ripete! Ha fatto parte della redazione de La Civetta, un mensile indipendente dell’Alto Mantovano, e ha scritto per testate giornalistiche locali e provinciali. È stata ospite in vari eventi, tra cui dialoghi interreligiosi e progetti sulla pace, sulle seconde generazioni e sui diritti, ma anche per raccontare e dare voce ai popoli oppressi. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive e radiofoniche. Nathalie Galesne Nathalie Galesne, francese, è fondatrice e redattrice capo di Babelmed.net, la prima rivista online delle culture mediterranee, che rompe barriere mentali e smaschera pregiudizi, e lavora con una rete di corrispondenti nei principali Paesi del Mediterraneo, scelti per la loro indipendenza e conoscenza della realtà sociale e culturale. Nell’ambito del suo lavoro per Babelmed, ha coordinato più cicli di inchieste su diritti delle donne, migrazioni, giovani o processi democratici nei Paesi arabi. È stata nominata finalista del Premio Giornalisti del Mediterraneo per un reportage realizzato a Lampedusa nel 2013. Collabora con la rivista franco-magrebina Le Courrier de l’Atlas e con la rivista Gibraltar. Attualmente, svolge per il programma Ebticar, guidato da CFI (Canal France International) in partenariato con la Fondazione Anna Lindh e la Fondazione Samir Kassir (Beirut), un lavoro editoriale che coinvolge una rete di nuovi media digitali nei Paesi arabi. Mohcine Hammane Mohcine Hammane è rappresentante della rete Chabaka di Tangeri, che lavora su diritti del lavoro, migrazione e gioventù. Ha contribuito alla fondazione dell’associazione Tanger Voluntario Desarollo. Nel 2006, in collaborazione con alcuni giovani spagnoli ha creato l’associazione Arej, che realizza interventi con bambini, giovani e donne, di cui è stato coordinatore, educatore e mediatore, lavorando in rete con altri collettivi nazionali e internazionali e con le istituzioni locali. Membro del Consiglio dei diritti umani di Tangeri dal 2010, ha partecipato al Movimento 20 febbraio del 2011. Sia in Spagna che in Marocco, ha fatto parte di varie iniziative e incontri interculturali come esperto sulla situazione dei bambini e dei giovani del suo Paese e sul rapporto di questo con la Spagna. Dal 2010 lavora al Cospe, all’inizio come educatore sul campo, poi come coordinatore generale di differenti progetti. Suor Elisa Kidanè Nata a Segheneiti in Eritrea, Elisa Kidanè è suora comboniana, scrittrice e poetessa, che si definisce «eritrea per nascita, comboniana per vocazione, cittadina del mondo per scelta». Dopo aver studiato al collegio femminile delle missionarie comboniane ad Asmara, nel 1980 è diventata lei stessa missionaria comboniana. Dopo i primi anni di formazione missionaria, sempre ad Asmara, è stata inviata in America Latina, dove ha svolto attività missionaria in Ecuador, Perù e Costa Rica. Giornalista, dal 1996 al 2004 suor Elisa ha prestato il suo servizio nella Redazione della rivista Raggio, poi diventata Combonifem, il mensile delle suore missionarie comboniane, che ha sede a Verona. Dal 2000 al 2003 è stata responsabile del notiziario della rivista on-line Femmis. Dal 2004 al 2006, ha invece ricoperto il ruolo di Consigliera generale del suo Istituto, a Roma. Dal gennaio del 2011, sulla rivista Nigrizia cura I colori di Eva, rubrica che ha già ospitato Igiaba Scego e racconti di altre scrittrici di origine straniera. Dal 2012 è ritornata a Verona, dove svolge il ruolo di direttrice del mensile Combonifem. Mahmoud Hassan Mahmoud Hassan è un produttore televisivo, scrittore e attivista politico nato ad Alessandria d’Egitto nel 1984. Ha iniziato la sua carriera politica come membro dei Fratelli Musulmani tra il 2000 e il 2005. Alla fine del suo percorso accademico, ha lasciato i Fratelli Musulmani e si è indirizzato verso un’orientamento laico e di sinistra. Nel 2010, dopo l’assassinio di Khaled Said, ha aderito ad Al-Hashd, gruppo di sinistra che ha guidato le proteste ad Alessandria in quel periodo. Fu coinvolto nella rivoluzione egiziana del 2011, e nel 2012 arrestato dalle autorità egiziane. Hassan è romanziere. Nel 2012 ha ricevuto il premio per giovani scrittori dal ministero della Cultura egiziano per il suo The Remaining Stories of What Happened. Lavora nel campo della produzione documentaristica ed ha prodotto per Al-Jazeera una serie di documentari sulla Primavera araba e sulla storia dei movimenti studenteschi e dei movimenti operai nei paesi arabi. Attualmente è produttore Tv di un talk-show trasmesso su un noto canale egiziano. Scrive articoli politici e culturali su numerosi quotidiani, riviste e siti arabi. Hozan Ibrahim Hozan Ibrahim è un attivista politico e sociale. Partecipa attivamente al movimento civico siriano dagli anni 2000. È co-fondatore del progetto Citizens for Syria, che ha l’obiettivo di sostenere i progetti della società civile in Siria e connettere il movimento democratico siriano con associazioni e cittadini di altri paesi. È stato membro dei Comitati di Coordinamento Locali della rivoluzione siriana e portavoce dell’Ufficio politico e e per i Media tra il 2011 e il 2012. Negli stessi anni, è stato anche membro della Segreteria generale del Consiglio Nazionale Siriano, dirigendo l’Ufficio Organizzazione e Sviluppo. Ha partecipato al progetto The Day After, che ha studiato il possibile periodo di transizione siriano verso la democrazia, promosso con le fondazioni SWP (Germania) e USIP (Usa). È inoltre membro del gruppo Adopt a Revolution. Si è rifugiato a Berlino e frequenta riunioni di attivisti e donatori, fornendo consulenza in materia di buone pratiche e gestione di progetti. È anche consulente e assistente al coordinamento con il MICT, all’interno del SyrNet Project, la rete delle radio siriane. Emel Kurma Emel Kurma è coordinatrice generale di Helsinki Citizens’ Assembly, un’organizzazione di cittadini europei per la pace, la democrazia, il pluralismo ed i diritti umani, ed è stata coinvolta nel movimento di protesta di Gezi Park, Istanbul. Laureata in Scienze politiche e Pianificazione urbanistica, ha lavorato nel turismo, nella produzione di film e documentari, e nella traduzione. Dagli anni Novanta, si è occupata di movimenti sociali, diritti di cittadinanza, profughi e libertà fondamentali in Turchia e in Europa orientale. Ha fornito consulenza e dato numerosi contributi a seminari di studio, corsi di formazione e pubblicazioni per vari enti locali e regionali, università e organizzazioni nazionali e internazionali su temi collegati alla società civile. È attualmente in procinto di completare un lavoro di ricerca presso l’Università Bilgi di Istanbul sul tema della sovranità, la governabilità e la società civile. Kahmal Lahbib Kamal Lahbib è un ex-detenuto politico, incarcerato per cinque anni per la sua appartenenza a un’organizzazione radicale marxista segreta durante gli anni di piombo in Marocco. Fin dagli anni Novanta, ha partecipato alla creazione di numerosissime organizzazioni non-governative marocchine, come Espace Associatif, Transparency Maroc, Forum Vérité et Justice, Observatoire Marocain des Prisons, Collectif Démocratie et Modernité o Observatoire Marocain des Libertés Publiques. È un profondo conoscitore della società civile marocchina, ha lavorato nel settore della formazione ed è il leader del movimento anti-globalizzazione del suo Paese. Membro delle istanze direttive dei Forum sociali del Marocco, del Maghreb e di quello mondiale, Kamal si autodefinisce «il raccoglitore» e il «portavoce» delle associazioni della società civile e dei movimenti sociali nel moderno Marocco, e anche il facilitatore delle negoziazioni tra movimenti sociali e monarchia marocchina. Ha fondato il FMAS, Forum des Alternatives Maroc, ed è una delle teste pensanti del Forum sociale mondiale tenutosi a Tunisi nel marzo del 2013. Anna Lodeserto Rappresentante della rete European Alternatives, Anna Lodeserto dirige il settore Campagne e Partecipazione. Laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche, si è occupata di contrasto alla criminalità organizzata transnazionale, per poi occuparsi di partecipazione dei cittadini nei processi decisionali. Negli ultimi anni, ha coordinato campagne attraverso lo strumento dell’iniziativa dei cittadini europei (ICE), introdotto dal Trattato di Lisbona (2012), sulla libertà di espressione e informazione, lavorando al fianco di giornalisti e associazioni a tutela del delicato rapporto tra media e immigrazione, e sul pluralismo dei media. Ha gestito le relazioni internazionali della campagna italiana LasciateCIEntrare, coalizione della società civile nata per richiedere l’accesso dei giornalisti e dei rappresentanti delle organizzazioni ai centri di detenzione per migranti, e fa parte della campagna transnazionale Open Access Now che persegue gli stessi obiettivi nell’area euro-mediterranea. Produce periodicamente analisi e articoli sugli strumenti di partecipazione della cittadinanza a livello europeo, le politiche migratorie e la libertà di stampa. Miguel Luna Miguel Luna Chiriatti è nato nel 1990. Laureato in storia, con specializzazione in Storia Politica del ventesimo secolo, attualmente sta conseguendo una laurea in Storia dell’Arte. È disoccupato come molti giovani della sua generazione. Ha fatto parte del movimento de Los Indignados nato a Madrid nel 2011, denominato 15-M, ed ha collaborato con numerose organizzazioni legate a questo movimento. Inoltre, ha partecipato a numerose attività dei movimenti studenteschi della capitale spagnola. Ha sostenuto e ha partecipato in molte delle attività del movimento Juventud sin futuro, la colonna dorsale del movimento 15-M, e da circa due anni è entrato pienamente a farne parte. Si interessa di economia sociale e di autorganizzazione tra i lavoratori. Francesca R. Piro Francesca R. Piro è tra i fondatori di Progetto Mediterranea. Responsabile dell’ufficio-stampa e della logistica a terra e in mare, gestisce i rapporti con le istituzioni. Collabora con Simone Perotti nell’organizzazione e programmazione delle iniziative culturali della spedizione. È membro del Comitato dei Rais (comandanti in formazione) dell’equipaggio di Mediterranea. Medico specialista, vive e lavora a Roma. Sommelier diplomata AIS, applica le sue conoscenze in tale ambito nelle attività della spedizione. Stretta nell’abbraccio con il gruppo di amici con il quale Progetto Mediterranea è nato, alterna periodi di navigazione con periodi di permanenza a terra per dedicarsi alla sua professione e seguire le attività del progetto. Maria Donata Rinaldi Maria Donata Rinaldi, nata a Firenze, laureata in Filosofia, si specializza in Antropologia Sociale a Parigi e collabora dal 1985 con organizzazioni internazionali (UNESCO) e non governative (COSPE, COCIS) nell’ambito della cooperazione allo sviluppo, educazione alla mondialità, ricerca, formazione, informazione, patrimonio socio-culturale e sviluppo economico. Vive alcuni anni in Africa (Lesotho, Senegal, Niger, Tanzania) e dal 2000 si occupa di Mediterraneo e Medio-Oriente, come capo-area in Italia per COSPE, come rappresentante paese in Egitto fino al 2008, per il coordinamento di programmi regionali multi-paese su società civile e media, med-attivismo, mobilità giovanile e lavoro. Collabora con varie università per corsi di formazione su progettazione, gestione, monitoraggio e valutazione di programmi di cooperazione e di cittadinanza attiva. Dal 2014 è responsabile per COSPE dei programmi sulla cittadinanza mediterranea. Giovanni Serra Simone Perotti Simone Perotti, scrittore e marinaio, è ideatore e fondatore di Progetto Mediterranea, responsabile culturale e supervisore delle diverse attività della spedizione e comandante dell’imbarcazione. È autore di numerosi saggi, tra i quali il bestseller Adesso basta, primo libro sul downshifting in Italia, Avanti tutta e Dove sono gli uomini?, e romanzi come Uomini senza vento e L’Equilibrio della farfalla. Ha scritto e condotto il programma televisivo di Rai 5 Un’altra vita. Collabora con riviste e quotidiani come Yacht Capital, Fare Vela, il Fatto Quotidiano e Corriere della Sera, scrivendo articoli e reportage su attualità, viaggi e navigazione. Ha un suo blog (www.simoneperotti. com) divenuto una community generazionale. Al comando di Mediterranea, è salpato per navigare cinque anni lungo tutto il Mediterraneo, il Mar Nero ed il Mar Rosso settentrionale. Cosentino, 50 anni, Giovanni Serra è Vicepresidente nazionale del MoVI dal 2009. Impegnato nella cooperazione sociale, si occupa di lavoro, formazione, volontariato, legalità e società civile. Presiede la cooperativa “Dignità del lavoro”, che offre servizi alla società per creare lavoro nella legalità, promuovere l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e produrre una cultura dell’impresa sociale in Calabria. È membro del Gruppo di pilotaggio nazionale del programma “Formazione dei Quadri del Terzo Settore”, linea di intervento strategica della Fondazione con Il Sud, che vede come promotori: il Forum del Terzo Settore; la Consulta del Volontariato presso il Forum del Terzo Settore; la Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato (ConVol); Il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSVnet). Impegnato da dieci anni nella promozione del dialogo nel Mediterraneo, fa parte del Comitato esecutivo della Rete italiana della fondazione Anna Lindh (RIDE). Da circa sei mesi, sta lavorando al progetto di creazione di un istituto mediterraneo per l’attivismo. Ibrahim as-Shataly Ibrahim as-Shataly è un giovane attivista che vive a Gaza, uno dei leader della Primavera araba in Palestina contro le divisioni in seno alla società e alla politica palestinesi e contro l’Occupazione israeliana che va sotto il nome di Movimento del 15 marzo. Conduce ricerche sui giovani e sui meccanismi del cambiamento. Fa parte di molti movimenti sociali che si sono costituiti contro l’assedio israeliano a Gaza e che lottano per i diritti palestinesi di circolazione e di soggiorno. È inoltre membro di varie ONG locali palestinesi, e segue le attività della Civitas Academy promossa dall’istituto Civitas, un organismo indipendente creato nel 2001 su iniziativa di giovani leader di comunità, democratici, giornalisti, attivisti, difensori dei diritti umani e operatori della società civile palestinese. Alaa Talbi Nato a Tangerine nel 1972, Alaa Talbi è un attivista, scrittore e poeta tunisino. Dopo essere stato per molto tempo coordinatore dei progetti del Forum Tunisien pour le Droits Economiques et Sociaux”, ne è attualmente il direttore esecutivo. Il FTDES svolge un ruolo centrale nel dibattito su e nella denuncia della gestione dei flussi migratori e dei diritti sindacali. Come poeta, ha tentato di recuperare i linguaggi regionali come forza per una coscienza sociale e cittadina trasformativa diffusa, valorizzando la poesia di strada con il collettivo Street Poetry. Ha conseguito una laurea in Turco antico e in Lingua persiana e una laurea e un master in Storia. Attualmente, è dottorando in Storia, Religione e Sistema di pensiero alla Scuola Pratica di Studi Superiori di Parigi. È stato tra i membri del Comitato di organizzazione del Forum sociale mondiale e del Forum sociale dei media liberi, che hanno avuto luogo a Tunisi nel marzo del 2013, e dei più recenti Forum mondiale dei diritti dell’uomo di Marrakech e Forum dei popoli di Ottawa. È autore di molti articoli e pubblicazioni. Mohammed Tolba Mohammad Tolba è un’attivista egiziano salafita e un imprenditore nel campo dell’informatica. È stato uno dei primi manifestanti di sensibilità religiosa a raggiungere piazza Tahir durante la rivoluzione del 2011. In quello stesso anno, ha fondato Salafyo Costa (I Salafiti che siedono al caffé Costa), un gruppo che promuove la diversità culturale, la comprensione inter-religiosa e il pluralismo, e si batte per la giustizia sociale e i diritti di cittadinanza. Tolba e gli altri fondatori del gruppo hanno deciso di chiamarsi provocatoriamente così, prendendo il nome del luogo insolito in cui si riunivano: la catena dei Costa Coffee Shops. Il gruppo si è evoluto in movimento sociale e in forum di dialogo, che unisce attivisti con differenti retroterra culturali, religiosi, ideologici ed etnici. Salafyo Costa include infatti cristiani copti, socialisti, attivisti islamici e liberali. Alcuni dei membri femminili del gruppo indossano il Niqab, mentre altri un paio di jeans. Insieme hanno creato un’identità comune e perseguono scopi comuni. Costis Triandaphyllou Conosciuto semplicemente come Costis, Costis Triandaphyllou è nato ad Atene nel 1950 da famiglia greca di Alessandria d’Egitto. Artista visuale poliedrico, scrittore, regista e poeta, vive e lavora tra Atene e Parigi. Dopo essersi laureato in scienze politiche nel 1972 all’Università di Atene, nel pieno della Dittatura dei colonnelli, ha seguito le proprie inclinazioni artistiche e si è iscritto all’Università di Parigi III, ottenendo una laurea in Cinema e Arti Plastiche e in Filosofia. I suoi lavori spaziano dal cinema (regista del film Saga of a City), ai libri (autore di diversi testi poetici), fino ai simposi e alle lezioni tenute sui più svariati argomenti. Artista visivo prolifico e all’avanguardia, ha esposto opere nei maggiori musei di arte contemporanea e in collezioni private, in Grecia e in altri paesi europei come Francia, Germania o Belgio. È stato uno degli animatori del gruppo “Direct Democracy” di piazza della Costituzione (Plateiós Syntagmatós) e collabora con la rivista di critica sociale Protagma. I moderatori di Sabirmaydan Pamela Cioni Giornalista che ha collaborato con numerosi quotidiani nazionali e locali, specializzata in cultura, cinema e cooperazione internazionale. Ha lavorato su una collana di letteratura latinoamericana e su alcuni libri di narrativa per la casa editrice “Caminito”. Collaboratrice freelance della rivista Left, dal 2006 è in carica all’ufficio-stampa del Cospe, dove si occupa della produzione di video e reports da tutto il mondo. Inoltre è caporedattrice del magazine del Cospe Babel. Jonathan Ferramola Jonathan Ferramola è giornalista radiofonico, videomaker, blogger e redattore crossmediale. Collabora con Radio Popolare Network, la Regione Emilia-Romagna e UNIBO, oltre che con vari siti di informazione online. Dal 2007 è il codirettore del Terra di Tutti Film Festival, rassegna di documentari e cinema sociale dal Sud del mondo, organizzata a Bologna da COSPE e GVC. Rita Fulco Rita Fulco è dottore di ricerca in Metodologie della Filosofia (Università di Messina) e in Diritti umani: evoluzione, tutela e limiti (Università di Palermo). Studiosa della filosofia del Novecento nelle sue declinazioni teoretiche, filosofico-religiose, etiche e politiche, attualmente collabora con la Cattedra di Filosofia Teoretica del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (Università di Messina). Tra le sue pubblicazioni più recenti: Corrispondere al limite. Simone Weil: il pensiero e la luce (Studium, Roma 2002) Con Mesogea e Sabir condivide amicizie, letture comuni, passione culturale e politica. Daniela Irrera Laureata in Scienze Politiche Internazionali presso l’Università di Messina, Daniela Irrera ha conseguito il dottorato in Relazioni Internazionali presso l’Università di Catania. Pubblica monografie e articoli in libri e riviste accademiche e si è occupata di criminalità organizzata, sicurezza e aiuti umanitari. È stata anche recensore di European Security e del Journal of Contemporary European Research. Attualmente, insegna Scienze politiche presso l’Universitò di Catania e l’Università degli Studi Globali di Arcadia (Usa). È membro del Circolo di Reggio Calabria dell’Assemblée des Citoyens de la Méditerranée. Fabio Laurenzi Fabio Laurenzi è laureato in Scienze politiche. È presidente del COSPE e componente del Consiglio nazionale e del Comitato esecutivo dell’“Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale” (AOI), nonché del coordinamento nazionale di CONCORD Italia, la piattaforma nazionale delle organizzazioni non governative di sviluppo, solidarietà e cooperazione internazionale presso la confederazione di CONCORD Europa. Si occupa di cooperazione internazionale da vent’ anni e conosce le realtà di Mediterraneo, Africa e America latina. Antonio Mazzeo Peace-researcher e giornalista, è impegnato nei temi della pace, della demilitarizzazione, dell’ambiente, dei diritti umani e della lotta alle criminalità mafiose. Ha pubblicato saggi sui conflitti nell’area mediterranea, sulla violazione dei diritti umani e sugli interessi criminali. Ha ricevuto il “Premio G. Bassani - Italia Nostra 2010” per il giornalismo. Con il suo lavoro, sostiene il movimento No MUOS. Nel suo ultimo lavoro (“Il MUOStro di Niscemi. Per le guerre globali del XXI secolo”, Editpress, Firenze), ha raccolto tutti i dati riguardo l’impatto politico-militare e socio-ambientale del MUOS in Sicilia. Caterina Pastura Caterina Pastura è nata a Messina nel 1956. Laureata in filosofia, ha fatto per parecchi anni la libraia. Animatrice culturale con la passione per la carta, le storie, il mare e la traduzione, è uno dei redattori di Mesogea, casa editrice delle culture mediterranee nata nel 1999, che è tra i promotori di Sabirfest. Caterina fa parte della squadra che lo ha ideato e organizzato. Gianluca Solera Gianluca Solera è attivista e scrittore. Ha militato nei movimenti verdi e studiato urbanistica. È stato per dieci anni consigliere politico al Parlamento europeo, e per otto anni coordinatore delle reti della Fondazione Anna Lindh per il dialogo tra le culture. Gli ultimi suoi due libri sono “Muri, lacrime e za’tar. Storie di vita e voci dalla Palestina”, e “Riscatto mediterraneo.Voci e luoghi di dignità e resistenza”. Collabora con The People Yes! Network, European Alternatives e Assemblée des Citoyens de la Méditerranée. Dal 2014, è direttore del dip. Italia/Europa/Mediterraneo e Cittadinanza globale del Cospe. Gabriele Vaccaro Gabriele Vaccaro è responsabile operativo per la Sicilia orientale presso Banca Popolare Etica. Laureato in Scienze Politiche, ha trascorso un periodo della sua vita a Lima, dove ha insegnato materie giuridiche ed economiche ed ha conseguito una laurea in Sociologia presso la “Pontificia Università Cattolica”. Ha curato la pubblicazione di “Interculturalità ed economia solidale... tra realtà e prospettive” edito da Banca Popolare Etica e dal Cope.
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