Lezione 4 - 6 Mar - VVF - Comitato Protezione Civile

Ministero dell’Interno
COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO
PARMA
Corso per la formazione degli addetti all’antincendio
boschivo
Funzionario VV.F. Sostituto Direttore Antincendi Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
Organigramma
SEDE CENTRALE
Parma
Collecchio
Colorno
Felino
Bardi
Berceto
Fornovo di Taro
Mezzani
Terenzo
Sorbolo
Solignano
Varsi
Valmozzola
Torrile
San Secondo Parmense
Sala Baganza
Sissa
Trecasali
Varano de' Melegari
BORGO VAL DI TARO
Borgo Val di Taro
Albareto
Bedonia
Compiano
Tornolo
AEROPORTO
Sedime aeroportuale
territorio di Parma dalle
ore 0:00 alle 6:00
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
2
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
3
Organico
4
Dati statistici
5
Il numero per le emergenze
•
•
•
•
•
Dal 1987 è attivo il numero unico nazionale 115 per richieste di soccorso
ai vigili del fuoco. Prima di tale data, ogni Comando Provinciale aveva un
proprio numero urbano di soccorso.
Il 115 consente un accesso veloce alla struttura operativa di zona.
descrivere con calma al centralinista la natura e l’entità del sinistro,
telefonando anche nuovamente se la situazione ha subito mutamenti
sostanziali.
comunicare l’indirizzo o la località con eventuali riferimenti per una
sicura e veloce individuazione del sito
segnalare eventuali difficoltà di viabilità ed accesso al luogo del sinistro.
Comando Provinciale Vigili del Fuoco Parma
7
Comando Provinciale Vigili del Fuoco Parma
ORGANICO 2013
PERSONALE OPERATIVO
n°
n°
n°
n°
n°
1 Primo Dirigente - Comandante Provinciale
3 Direttori Vice Dirigente
2 Sostituti Direttori Antincendi Capo
2 Ispettori Antincendi
219 unità tra Vigili, Capi Squadra, Capi Reparto.
PERSONALE AMMINISTRATIVO TECNICO ED INFORMATICO
n° 15 unità
8
Competenze territoriali del Comando di Parma
A
AEROPORTO
4 SQUADRE
18 UNITA’ VVF
1 SQUADRA
5 UNITA’ VVF
A
2 SQUADRE
2 SUPPORTI
14 UNITA’ VVF
1 SQUADRA
5 UNITA’ VVF
2 SQUADRE
10 UNITA’ VVF VOLONTARI
SEDE CENTRALE
FIDENZA
Parma
Collecchio
Colorno
Felino
Bardi
Berceto
Fornovo di Taro
Mezzani
Terenzo
Sorbolo
Solignano
Varsi
Valmozzola
Torrile
San Secondo Parmense
Sala Baganza
Sissa
Trecasali
Varano de' Melegari
Fidenza
Busseto
Fontanellato
Fontevivo
Bore
Noceto
Roccabianca
Salsomaggiore Terme
Soragna
Pellegrino Parmense
Polesine Parmense
Zibello
Medesano
BORGO VAL DI TARO
Borgo Val di Taro
Albareto
Bedonia
Compiano
Tornolo
LANGHIRANO
Langhirano
Lesignano de' Bagni
Calestano
Corniglio
Monchio delle Corti
Montechiarugolo
Neviano degli Arduini
Tizzano Val Parma
Palanzano
Traversetolo
AEROPORTO
Sedime aeroportuale
territorio di Parma dalle
ore 0:00 alle 6:00
9
SQUADRA BOSCHIVA del Comando di Parma
Ogni squadra boschiva è composta da 5 unità, cosi suddivise:
• N. 1 qualificato (CAPOSQUADRA‐CAPOREPARTO), N. 2 Vigili del
fuoco autisti con patenti almeno una di 3° cat. e una di 2° cat., N.
2 Vigili del fuoco.
In alternativa:
• N. 1 VFC , N. 2 vigili del fuoco autisti con patenti almeno una di
3° cat. e una di 2° cat., N. 2 Vigili del fuoco.
La Squadra impiega quali mezzi d'intervento una CA dotata di
modulo AIB, o CA/PU dotata di modulo AIB, un ACT/Boschivo ed
è in servizio presso la Sede Centrale dalle ore 8.00 alle ore 20.00.
10
Dati statistici
INTERVENTI DI SOCCORSO TECNICO URGENTE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI PARMA DAL 01/01/2013 AL 31/12/2013
INCENDI
872
INCIDENTI IN AEROPORTI
INCIDENTI STRADALI
RECUPERI BENI
STATICA (dissesti, verifiche, frane, crolli)
DANNI DI ACQUA (prosciugamenti, inondazioni, straripamenti)
VARI (salvataggi, ascensori bloccati, apertura porte, fuga gas, altri tipi)
EMERGENZE DI PROTEZIONE CIVILE
INTERVENTO NON PIU’ NECESSARIO
FALSO ALLARME
TOTALE INTERVENTI DI SOCCORSO nella provincia di Parma 3256
11
12
13
ELICOTTERI
14
ELICOTTERI
15
Aviosuperfici e piazzole per elicotteri
16
Flotta aerea
Incendi boschivi: passaggio flotta Canadair ai Vigili del Fuoco
Coordinamento richieste anti‐incendio rimane al Dipartimento della Protezione Civile
Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha acquisito la flotta aerea antincendio finora gestita dal Dipartimento della
Protezione Civile, costituita dai 19 Canadair CL‐415 destinati allo spegnimento degli incendi boschivi.
Sono state completate alla mezzanotte del 21 maggio le operazioni di consegna dei velivoli e dei relativi
materiali, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco è subentrato pertanto nella titolarità di tutti i contratti, in
particolare di quello riguardante la gestione operativa e logistica della flotta
All’avvio della prossima campagna estiva di contrasto agli incendi boschivi lo Stato potrà supportare le richieste
di concorso aereo provenienti dalle Regioni con un massimo di 15 Canadair operativi (gli altri quattro
ruoteranno per la necessaria manutenzione) e da un elicottero AB412 dei Vigili del Fuoco,
Rispetto allo scorso anno, quindi, quando la flotta aerea statale era composta da oltre 30 velivoli (ai Canadair e
all’AB412 dei Vigili del Fuoco, infatti, si aggiungevano quattro S64 del Corpo Forestale dello Stato e otto Fire
Boss gestiti dal Dipartimento della Protezione Civile, nonché altri elicotteri messi a disposizione da Esercito
Italiano, Marina Militare e Capitaneria di Porto), si avrà una riduzione del numero dei mezzi disponibili, causata
della contrazione delle risorse statali.
Non cambia, invece, la procedura operativa: tutte le richieste di intervento aereo a supporto delle squadre di
terra da parte delle Regioni continueranno ad arrivare al Centro Operativo Aereo Unificato (Coau) del
Dipartimento della Protezione Civile.
17
Flotta aerea
Incendi boschivi: passaggio flotta Canadair ai Vigili del Fuoco
Descrizione
19 Canadair CL‐415 Tipo
Aereo antincendio anfibio
Equipaggio
2 + 4 specialisti e osservatori
Costruttore
Bombardier Aerospace
Data entrata in servizio
novembre 1994
Esemplari
69
Dimensioni e pesi
Lunghezza
19,82 m
Apertura alare
28,60 m
Altezza
8,98 m
Superficie alare
100,33 m²
Peso a vuoto
12 333 kg
Peso max al decollo
17 168 kg (dall'acqua), 19 890 kg (da terra)
Capacità
6 137 litri
Propulsione
Motore
2 turboelica Pratt & Whitney Canada PW123AF
Potenza
2 380 shp (1 775 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max
376 km/h a 5 000 ft/ISA
Autonomia
2 427 km (1 310 nm)
18
19
Emilia Romagna rischio incendio
Piano di previsione, prevenzione e lotta attiva
contro gli incendi boschivi ex L.353/00.
Periodo 2012-2016
20
Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli
incendi boschivi ex L.353/00. Periodo 2012-2016
Risorse messe a disposizione ai VVF
La Regione Emilia-Romagna e il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del
Soccorso Pubblico e della Difesa Civile – Direzione regionale Emilia-Romagna
hanno stipulato, il 17 luglio 2008, una convenzione – quadro quinquennale
per la reciproca collaborazione nelle attività di protezione civile.
Nell’ambito delle finalità della convenzione – quadro è previsto il
potenziamento del dispositivo di soccorso del VVF mediante l’approntamento
di squadre stagionali e l’assegnazione di automezzi e attrezzature dedicate
allo spegnimento a terra degli incendi boschivi.
Tali squadre, organizzate nelle sedi di servizio individuate allo scopo dalla
Direzione regionale VVF, sono dotate oltre che di automezzi e attrezzature
fornite da ciascun Comando Provinciale di appartenenza, anche da mezzi
specifici messi a disposizione della Regione Emilia-Romagna, in applicazione
della convenzione – quadro, da considerarsi integrativi e non sostitutivi ai
mezzi ordinariamente assegnati dal Dipartimento VVF, del Soccorso Pubblico
e della Difesa Civile.
21
Emilia Romagna rischio incendio
22
Emilia Romagna rischio incendio
23
Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli
incendi boschivi ex L.353/00. Periodo 2012-2016
Gli automezzi sono costituiti da :
- n. 35 Land Rover Defender C 130 turbodiesel, 5 cilindri 2500 cc , con cabina
e cassone telonato, dotati di specifico equipaggiamento, e di gancio traino ULPIO,
dislocati presso i Comandi Provinciali e i Distaccamenti volontari e misti;
- n. 5 Land Rover Defender C 90 turbodiesel, 5 cilindri 2500 cc , con cabina e
cassone telonato, dotati di specifico equipaggiamento, e di gancio traino ULPIO,
dislocati presso i Distaccamenti volontari;
Le attrezzature sono costituite da:
- n. 25 moduli monoblocchi AIB intelaiati composti da serbatoio idrico da 500
lt, motore, pompa , naspo e lancia, idonei all’installazione sul cassone dei Land
Rover Defender, dislocati presso i Distaccamenti volontari e misti;
- n. 7 moduli monoblocchi AIB ad alta pressione (40 bar) intelaiati composti da
serbatoio idrico da 475 lt, motore, pompa , naspo e lancia, idonei all’installazione
sul cassone dei Land Rover Defender, dislocati presso i Distaccamenti volontari;
- n. 5 vasche auto posizionanti da 11.000 lt, per rifornimento idrico aereo in
fase di spegnimento incendi,
dislocate a cura di altrettanti Distaccamenti volontari;
- n. 2 bamby bucket (cestelli) con capacità variabile da 600 a 1.000 lt, per
rifornimento idrico aereo in fase di spegnimento incendi, a servizio dell’elicottero
VVF AB 412.
24
Un tipico schema dei flussi di comunicazione necessari alla gestione dell’intervento
Sala Operativa 115
Altre Sale Operative
Altri Enti
TV-Media
Pubblico
R.O.S.
Settore 1
Squadra 1
Squadra 2
Settore 2
Squadra 3
Squadre...
Caposquadra
Caposquadra
Caposquadra
Autista
Autista
Autista
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Operatore
Operatori...
Settore 3...
CORPO NAZIONALE dei VIGILI DEL FUOCO
LEGGE 27 Dicembre 1941 N. 1570
Nuove norme per l'organizzazione dei servizi antincendi
Art. 1.
E' istituito e posto alla diretta dipendenza del
Ministero dell'Interno il CORPO NAZIONALE DEI
VIGILI DEL FUOCO, il quale è chiamato a
tutelare la incolumità delle persone e la salvezza
delle cose...
a) Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, quale componente fondamentale
della Protezione Civile
b) Le Forze Armate
c) Le Forze di Polizia
d) Il Corpo Forestale dello Stato
e) I Servizi Tecnici Nazionali
f) I gruppi nazionali di ricerca scientifica, l’Istituto naz.le di geofisica ed altre istituzioni di ricerca
g) La Croce Rossa Italiana
h) Le strutture del Servizio Sanitario Nazionale
i) Il Volontariato
l) Il Corpo Nazionale di Soccorso Alpino Art. 2
Tipologia degli eventi ed ambiti di competenze
Ai fini dell'attività di protezione civile gli eventi si distinguono in:
AA eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e singoli enti
amministrazioni competenti in via ordinaria;
BA eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che per loro natura ed estensione comportano l'intervento coordinato di più più
enti o amministrazioni competenti in via ordinaria; enti
CC calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri con mezzi e
straordinari.
poteri
straordin
ari
Art. 3
Attività e compiti di protezione civile
1. Sono attività di protezione civile quelle volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio, al soccorso delle popolazioni sinistrate ed ogni altra attività necessaria ed indifferibile diretta a superare l'emergenza connessa agli eventi di cui all'articolo 2. (…)
Previsione
• La previsione consiste
nelle attività dirette allo studio
ed alla determinazione delle cause dei
fenomeni calamitosi,
alla identificazione dei rischi
ed alla individuazione
delle zone del territorio
soggette ai rischi stessi.
Prevenzione
• La prevenzione consiste nelle attività
volte ad evitare o ridurre al minimo
la possibilità che si verifichino danni
conseguenti agli eventi
di cui all'articolo 2
anche sulla base delle conoscenze
acquisite
per effetto delle attività di previsione.
Soccorso
• Il soccorso consiste
nell'attuazione degli interventi
diretti ad assicurare
alle popolazioni colpite
dagli eventi di cui all'articolo 2
ogni forma di prima assistenza.
Superamento dell’emergenza
• Il superamento dell'emergenza
consiste unicamente nell'attuazione,
coordinata con gli organi istituzionali
competenti, delle iniziative
necessarie ed indilazionabili volte a
rimuovere gli ostacoli alla ripresa
delle normali condizioni di vita.
Indipendentemente
dallo scenario di rischio...
Che cosa c’è nel mezzo?
•
•
•
“PERICOLO”
Misure
di prevenzione
e protezione
Sfruttamento
e gestione
del territorio
Autorizzazioni
Controlli
AUTORITA’
•
•
•
Piano d’emergenza
Strutture pubbliche
di soccorso
Informazione
e Formazione
POPOLAZIONE
PRINCIPI DELL’ INCENDIO
36
Termini e definizioni generali
relativi all’incendio
• Il Pericolo
• Il Rischio
• La Sicurezza
• La Combustione
• L’Incendio
• La Fiamma
• Il Combustibile
37
COMBUSTIONE
è una reazione chimica
sufficientemente rapida di una
sostanza combustibile con un
comburente che da luogo allo
sviluppo di calore, fiamma,
gas, fumo e luce.
Esplosione
È il risultato di una rapida
espansione di gas dovuta
ad una reazione chimica
di combustione.
Gli elementi necessari per
una combustione sono:
– combustibile
– comburente
– una sorgente di calore
L’incendio si genera solo con la
presenza contemporanea dei tre
elementi
40
COMBURENTE
COMBUSTIBILE
CALORE
41
Combustione
delle sostanze
liquide
Fiamme
Vapori
Liquido
42
Lo spegnimento di un
incendio si ottiene quindi
per:
 Esaurimento del
combustibile
 Soffocamento
 Raffreddamento
Classificazione degli
incendi
Classe A incendi di materiali solidi
Classe B incendi di liquidi infiammabili
Classe C incendi di gas infiammabili
Classe D incendi di metalli combustibili
Classe F incendi di oli vegetali
Le sorgenti d’innesco
• accensione diretta
(fiamma-scintilla)
• accensione indiretta
• attrito
(aria calda)
(freni bloccati - cuscinetto difettoso)
• autocombustione o riscaldamento
spontaneo
(fermentazione)
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
45
Autocombustione
È una reazione che sviluppa calore inizialmente molto lenta
che avviene per lo svolgimento di processi chimici di
fermentazione (dovuti a sostanze organiche).
Se il calore prodotto non viene dissipato da una sufficiente
ventilazione, la temperatura della sostanza può crescere fino a
raggiungere valori tali da originare l'incendio.
Si può prevenire il processo di autocombustione controllando
periodicamente in diversi punti la temperatura all'interno della
massa; quando si accerta che il processo è in atto bisogna
rimuovere la massa spargendola all'aria aperta cercando così di
abbassarne la temperatura.
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
46
Autocombustione
Si possono individuare vari tipi di sostanze soggette a combustione
spontanea
Materiali a rischio
alto
Materiali a rischio
moderato
Materiali a
rischio
basso
Carbone di legna
Cacao in chicchi
Acqua ragia
vegetale
Colori ad olio
Carbone bituminoso
Olio di arachidi
Erba medica
Carta da macero umida
Olio di palma
Farina di pesce
Cuoio, cascami unti
Olio di ricino
Olio di fegato di merluzzo
Feltri e carboni bitumati o catramati
Semi di cotone
Olio di lino
Vernici raschiate
Olio di pesce
Fieno
Stracci imbevuti di colori ad
olio
Stracci di lana unti
Stracci o tessuti di seta,
cotone, iuta, canapa, lino,
imbevuti di olio o vernice
Piriti di ferro
Fertilizzanti organici ed inorganici misti
sintetici contenenti nitrati e materiale
organico
Olio di legno, di mais, di oliva, di soia, di
semi di cotone, di balena
47
PRODOTTI DELLA
COMBUSTIONE
• gas di combustione
• fumo
• fiamme
• calore
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
48
Gas di combustione
Producono danni biologici per anossia o tossicità
Principale causa dei decessi delle persone coinvolte in incendi
 ossido di carbonio  aldeide acrilica
 anidride
carbonica
 idrogeno
solforato
 anidride solforosa
 acido cianidrico
 fosgene
 ammoniaca
 ossido e perossido di azoto
 acido cloridrico
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
49
50
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
51
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
52
FUMI
Particelle solide
Particelle liquide
aerosol
nebbie
(incombusti e ceneri
(vapore d’acqua
di colore scuro)
di colore bianco)
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
53
CALORE
PRINCIPALE CAUSA DI
PROPAGAZIONE DI UN
INCENDIO.
PROVOCA
DANNEGGIAMENTO E
DISTRUZIONE
54
Principali parametri fisici e
chimici della combustione
•
•
•
•
•
•
temperatura di accensione
temperatura teorica di combustione
aria teorica di combustione
potere calorifico (carico di incendio)
temperatura di infiammabilità
limiti di infiammabilità e di esplodibilità
55
Temperatura di accensione o di autoaccensione (°C)
Ovvero minima temperatura alla quale combustibile +
comburente iniziano a bruciare spontaneamente in modo
continuo
SOSTANZE
acetone
benzina
gasolio
idrogeno
alcool metilico
carta
legno
gomma sintetica
metano
Temperatura di accensione (°C)
valori indicativi
540
250
220
560
455
230
220-250
300
537
56
Temperatura teorica di combustione (°C) Ovvero
il più alto valore della temperatura raggiungibile
nella combustione di una sostanza
SOSTANZE
Temperatura di combustione
(°C teorici)
idrogeno
2205
metano
2050
petrolio
1800
propano
2230
57
CARICO DI INCENDIO
10 kg
50 kg
Il carico di incendio è la
somma delle calorie sviluppate
da tutti i materiali combustibili
presenti in un ambiente ovvero
in un compartimento
antincendio.
Si esprime in Kg/m2 e si
confronta con quello sviluppato
da un equivalente quantitativo
di legname
1kg legno = 18,48 MJ (4400
Kcal)
58
Dinamica dell’incendio
TEM
PERATU RA
TEMPERATU
dipende dai seguenti fattori:
 infiammabilità del combustibile;
è caratterizzato da:
 possibilità
di propagazione della fiamma;
 infiammabilità del combustibile;
 grado
partecipazione
al fuoco del
 bruscodi
incremento
della temperatura;
 crescita esponenziale della velocità di combustione;
combustibile;
è caratterizzata
da: di emissioni
ha e
quando
ha terminato
 forteSiaumento
di gas
e di particelle
 geometria
volumel’incendio
degli ambienti;
 produzione
gas
e corrosivi;
incandescenti,
chetossici
si espandono
e vengono
trasportate
di dei
interessare
tutto
il
materiale
 possibilità
di
dissipazione
del
calore
nel
in
senso
orizzontale,
e dei
soprattutto
senso
 riduzione
di visibilità
a causa
fumi
di in di
combustibile
e
inizia
la
fase
combustibile;
ascensionale;si formano zone di turbolenze visibili;
combustione;
decremento
dellesi auto
temperature
 i combustibili
vicini
al focolaio
accendono, quelli
 ventilazione
dell’ambiente;
(flash-o
ver)
 aumento
della
partecipazione
alla
più all'interno
lontani si riscaldano
raggiungono la loro
dei locali.e del
 caratteristiche
superficiali
combustibile;
temperatura
combustione con
produzione
di gas di
combustione
deidicombustibili
solidi
e liquidi;
 distribuzione
nel
volume
del
combustibile,
distillazione
infiammabili;
 aumento
rapido
delle temperature;
punti di contatto
 aumento dell’energia di irraggiamento.
TEM
PO
TEMPO
ig nizio ne
p ro p ag azione
incend io
g eneralizzato
estinzio ne
59
Potere calorifico (MJ/Kg o MJ/mc) Ovvero la
quantità di calore prodotta dalla combustione di
1 kg. o 1 mc.di combustibile
SOSTANZE
legno
Potere calorifico inferiore
(MJ/Kg)
17
carbone
30-34
benzina
42
alcool etilico
25
polietilene
35-45
propano
46
idrogeno
120
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
60
Temperatura di infiammabilità (°C) Ovvero la minima
temperatura necessaria ad un liquido combustibile per
emettere vapori incendiabili se innescati
SOSTANZE
Temperatura di infiammabilità
(°C)
gasolio
65
acetone
-18
benzina
-20
alcool metilico
11
alcool etilico
13
toluolo
4
olio lubrificante
149
61
Limiti di infiammabilità (% in volume) Ovvero la più
bassa o alta concentrazione di una miscela in cui non
si ha incendio in caso d’innesco per carenza o
eccesso di combustibile
SOSTANZE
Campo di infiammabilità ( % in volume)
limite inferiore
limite superiore
acetone
2,5
13
ammoniaca
15
18
benzina
2
6,5
gasolio
0,6
6,5
idrogeno
4
75,6
metano
5
15
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
62
Limiti di esplodibilità (% in volume)
Ovvero la più bassa o alta concentrazione
di una miscela in cui non si ha esplosione
in caso d’innesco
•Limite Inferiore di esplodibilità
•Limite Superiore di esplodibilità
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
63
La combustione delle sostanze
solide è caratterizzata da:
 pezzatura e forma del materiale;
 dal grado di porosità del materiale;
 dagli elementi che compongono la
sostanza;
 dal contenuto di umidità del materiale;
 condizioni di ventilazione.
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
64
La Combustione dei Liquidi
infiammabili
Stato
Liquido
Emissione
di Vapore
a °C
Combustione se
innescata
65
Categoria A liquidi aventi punto di infiammabilità
inferiore a 21 °C
Categoria B liquidi aventi punto d’infiammabilità
compreso tra 21°C e 65°C
Categoria C liquidi aventi punto d’infiammabilità
compreso tra 65°C e 125°C
SOSTANZE
gasolio
acetone
benzina
alcool metilico
alcool etilico
toluolo
olio lubrificante
Temperatura di infiammabilità
(°C)
Categoria
65
-18
-20
11
13
4
149
C
A
A
A
A
A
C
66
I gas
infiammabili
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
67
Si classificano in funzione delle
caratteristiche fisiche in:
•GAS LEGGERO densità rispetto all’aria
inferiore a 0,8 (metano-idrogeno)
•GAS PESANTE densità rispetto all’aria
superiore a 0,8 (GPL-acetilene)
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
68
Si classificano in funzione delle
modalità di conservazione in:
 GAS COMPRESSI
GAS
metano
Pressione di stoccaggio (bar)
valori indicativi
300
idrogeno
250
gas nobili
250
ossigeno
250
aria
CO2 (gas)
250
20
•GAS LIQUEFATTI
Impiegato allo stato liquido
GAS
LIQUEFATTO
ammoniaca
cloro
butano
propano
GPL miscela
CO2
Grado di riempimento (kg/dm3)
0,53
1,25
0,51
0,42
0,43-0,47
0,75
70
•GAS REFRIGERATI
Gas che possono essere conservati in fase
liquida mediante refrigerazione alla
temperatura d’equilibrio fra liquido vapore
(es. azoto liquido -196 °C)
71
•GAS DISCIOLTI
Gas che sono conservati in fase gassosa
disciolti entro un liquido ad una
determinata pressione (es. acetilene
disciolto in acetone, anidride carbonica
disciolta in acqua)
72
POLVERI
73
LE PRINCIPALI CAUSE DI
INCENDIO IN RELAZIONE
ALLO SPECIFICO AMBIENTE
DI LAVORO
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
74
Cause e pericoli
d’incendi
più comuni
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
75
•deposito o manipolazione non idonea di sostanze
infiammabili o combustibili (gas - benzina);
•accumulo di rifiuti , carta, stracci o altro materiale
combustibile che può essere facilmente incendiato
(accidentalmente o deliberatamente);
•negligenza nell'uso di fiamme libere e di
apparecchi generatori di calore (fiammiferi, saldatore);
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
76
•inadeguata pulizia delle aree di lavoro e scarsa
manutenzione delle apparecchiature;
•impianto elettrico o utilizzatori difettosi,
sovraccaricati e non adeguatamente protetti ;
•riparazioni o modifiche di impianti elettrici
effettuate da persone non qualificate ;
•apparecchiature elettriche lasciate sotto
tensione anche quando inutilizzate (ferro da stiro);
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
77
•utilizzo non corretto di impianti di riscaldamento
portatili (produttori aria calda);
•ostruire la ventilazione di apparecchi di
riscaldamento, macchinari, apparecchiature
elettriche e di ufficio ;
•fumare in aree ove è proibito, o non usare il
posacenere;
•negligenze di appaltatori o di addetti alla
manutenzione;
•etc. ;
78
SOSTANZE
ESTINGUENTI
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
79
ACQUA
 abbassamento della temperatura del
combustibile per assorbimento del calore;
 azione di soffocamento per sostituzione
dell’ossigeno con il vapore acqueo;
 diluizione di sostanze infiammabili solubili in
acqua fino a renderle non più tali;
 imbibimento dei combustibili solidi.
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
80
SCHIUMA
La schiuma è un agente estinguente costituito
da una soluzione acqua - liquido schiumogeno.
Agisce per separazione del combustibile dal
comburente e per raffreddamento.
Bassa espansione 1:6
- 1:12
Media espansione 1:30 - 1:200
Alta espansione
1:500 - 1:1000
Espansione = diametro bolle
Schiuma al 6% = lt. 6 L.s. + 94 acqua + 900 aria
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
81
I liquidi
SCHIUMOGENI
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
82
•Liquidi schiumogeni fluoro-proteinici:
a base proteinica con composti fluorurati,
bassa espansione , effetto rapido, molto efficace
su incendi prodotti petroliferi
•Liquidi schiumogeni sintetici:
miscele di tensioattivi, varia espansione, lunga
conservabilità, soffocamento su grandi superfici
e volumi.
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
83
•Liquidi schiumogeni fluoro-sintetici (AFFF
- Acqueous Film Forming Foam) composti
fluorurati, bassa e media espansione,
rapida espansione, tempi rapidi, - portata
x mq
•Liquidi schiumogeni per alcoli
A base proteinica + metalli organici,
bassa espansione, molto efficace su
incendi di alcoli, eteri, aldeidi
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
84
POLVERI
POLVERI
SPECIALI
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
85
•Le polveri, sono particelle solide finissime
a base di sodio, potassio, fosfati e sali
organici.
•Si decompongono a causa delle alte
temperature dell’incendio con azione
anticatalitica sulla fiamma, produzione di
anidride carbonica e vapore acqueo.
•I prodotti della decomposizione delle
polveri separano il combustibile dal
comburente, raffreddano il combustibile
incendiato e inibiscono il processo della
combustione
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
86
GAS INERTI
La loro immissione nell’ambiente riduce la
percentuale del comburente fino ad
impedire la combustione
SOSTANZA
AZOTO (% in volume)
CO2 (% in volume)
acetone
45,2
32,4
alcool etilico
49,6
38,5
benzolo
47,1
34,3
idrogeno
76,4
72,1
metano
42,8
31
propano
45,6
32,4
benzina
45,2
31,9
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
87
IDROCARBURI
ALOGENATI
Azione estinguente attraverso l’interruzione chimica
della reazione di combustione - adatto per luoghi chiusi
- tossico - in fase d’esaurimento il suo uso per problemi
all’ambiente
HALON
(HALogenated - hydrocarbON)
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
88
AGENTI ESTINGUENTI
ALTERNATIVI
ALL’HALON
vantaggio per l’ambiente;
meno potere estinguente;
sul mercato, prodotti
inertizzanti e prodotti che
agiscono per azione
anticatalitica
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
89
I rischi per le persone e
per l’ambiente
Conseguenze dell’incendio
sull’uomo
CAUSE:
EFFETTI:
 GAS DI
COMBUSTIONE
 FUMO
 FIAMMA
 CALORE
 ANOSSIA
 AZIONE
TOSSICA DEI
FUMI
 VISIBILITÀ
RIDOTTA
 AZIONE
TERMICA
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
91
GAS di Combustione










ossido di carbonio
anidride carbonica
idrogeno solforato
anidride solforosa
ammoniaca
acido cianidrico
acido cloridrico
perossido d’azoto
aldeide acrilica
fosgene
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
(CO)
(CO2)
(H2S)
(SO2)
(NH3)
(HCN)
(HCl)
(NO2)
(CH2CHCHO)
(COCl2)
92
EFFETTI DEL CALORE
sull'organismo umano:
• ustioni di I grado
superficiali, facilmente guaribili
• ustioni di II grado
formazione di bolle e vescicole,
consultazione struttura sanitaria
• ustioni di III grado
profonde, urgente ospedalizzazione
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
93
EFFETTI DEL CALORE sui
materiali da costruzione:
DANNI CHE SI POSSONO
VERIFICARE
VALORI DI
IRRAGGIAMENTO
(KW/mq)
Strutture in calcestruzzo
60
Strutture in acciaio
40
Ignizione del legno entro un minuto
33
Danneggiamento di serbatoi metallici
12,6
Danneggiamento cavi elettrici
11,7
Funzionario VV.F. S.Dir.Antinc.Capo
Dott.Arch.Fabrizio Finuoli
94