Notiziario luglio 2014

GRUPPO
CAFFÈ
RI
VENETO TORREFATTO
TRI
LUGLIO 2014
2014
LUGLIO
Cultura del caffè
Espresso tradizionale italiano
patrimonio dell’Unesco
Costituzione del Consorzio
Ottenere il sigillo dell’Unesco e poi proseguire con la promozione dell’espresso tradizionale italiano:
queste le finalità del Consorzio di prossima costituzione.
L’appuntamento per la creazione del Consorzio è fissato per
lunedì 15 settembre 2014, alle ore 15.00,
presso lo Studio Notarile Ferretto
Viale Carducci, 24 - Conegliano (TV)
Su sollecitazione di alcuni soci ed enti, nel corso dell’ultimo Consiglio direttivo del GTTC,
si è scelto infatti di posticipare il termine del 22 luglio precedentemente indicato.
L’inserto allegato a questo numero del Notiziario
contiene le bozze dello Statuto e della Procura, che tutti sono invitati a leggere.
Chi volesse aderire è invitato a segnalare il proprio interesse all’indirizzo del
Gruppo Triveneto Torrefattori Caffè
Via Ananian, 2 – Trieste - mail: [email protected]
Serviranno le visure camerali delle imprese consorziate, al fine di verificare i poteri
dei legali rappresentanti che interverranno all’atto costitutivo del Consorzio medesimo.
Naturalmente, coloro che aderiranno all’atto costitutivo potranno essere considerati Soci fondatori.
Chi non potrà essere presente il 15 settembre
ed ha intenzione di aderire come Socio fondatore può inviare al sopra indicato indirizzo
la Procura che dovrete ritagliare dall’inserto e compilarla.
Comunque sarà possibile aderire pure in un secondo momento.
3
luglio 2014
Editoriale
3 Cultura del caffè
Attualità
4 Vending: storia di un
settore poco conosciuto
ma trainante
Mercato Internazionale
6 Qualità e prezzo
Pillole d’export
7 Esportare in Croazia
Paesi Produttori
8 Le crisi nelle piantagioni
14 Anche il Bengala
Occidentale avvia la
produzione di caffè
Fiere ed Eventi
10 WOC Rimini 2014
12 È il giapponese
Hidenori Hizaki
il barista più bravo
del mondo
Tra Innovazione e Tradizione
16 Per un’estate torrida
19
può andar bene
il cold brew
Stacca la spina e
la macchina da caffè ti
segue anche in vacanza
Costume e cultura
20 L’Antico Caffè Torinese
Caffè e Salute
21 Tutto il buono del caffè
L’Angolo del Consulente
22 Imposte sui redditi 2014:
chiarimenti ministeriali
22 POS obbligatorio
per tutti dal 30 giugno
Social Media
23 Facebook
L’aggiornamento delle
pagine (prima parte)
24 ELENCO AZIENDE
FORNITRICI
CONVENZIONATE
Scadenzario Fiscale
25 Prima rata TASI/IMU:
26
Risoluzione MEF
Mese di luglio 2014
Cultura
del caffè
Chissà quale è stato l’ingrediente
vincente del neo campione
mondiale barista, Hidenori Izaki.
Chissà in che misura hanno contato
la professionalità, l’accuratezza,
ma anche la dedizione ad
approfondire, a conoscere, a farsi
una cultura sul prodotto che
contraddistinguono molti suoi
connazionali.
Non è detto che questi stereotipi
più o meno veritieri sui giapponesi
abbiano contato.
D’altra parte la World Barista
Championship ci ha abituati a
toccare vari angoli del globo (basti
pensare ai campioni uscenti degli
Stati Uniti e del Guatemala), per
cui non c’è da stupirsi se si è giunti
fino all’Estremo Oriente.
Eppure il fatto che sia proprio un
giapponese il campione di
quest’anno, l’anno in cui il
campionato è stato ospitato
dall’Italia, l’ho trovata una
“coincidenza” interessante.
Ancor più considerato il dibattito
sulla formazione dei baristi italiani
che ha tenuto banco tra gli
operatori dopo la nota puntata di
Report. Quale coincidenza?
Quando ho saputo che il barista
più bravo al mondo era giapponese
me lo sono immaginato con tutte
quelle caratteristiche di cui sopra.
Editore:
GRUPPO TRIVENETO TORREFATTORI DI CAFFÈ
Aut. Trib. Trieste n. 772 del 24/01/1990
Amministrazione:
CONSORZIO TORREFATTORI TRE VENEZIE
34141 TRIESTE - Via G. Ananian, 2
Tel. 040 390 044 - Fax 040 938 4589
www.gttc.it - [email protected]
Direttore responsabile:
Susanna de Mottoni
e.mail: s.demottoni @ me.com
Grafica e fotocomposizione:
Giuliana Naso Baiez - Trieste
Stampa:
ART GROUP S.r.l. - Via Malaspina, 1 - Trieste
Tel. 040 828 382 - 040 828 384
Caratteristiche che sembrerebbe
siano proprio quelle che spesso
mancano ai baristi di casa nostra.
Il peccato originale è sempre quello:
troppo sicuri di esser bravi vista la
lunga tradizione e la grande
familiarità che si ha con il caffè.
Per cui si pensa di sapere tutto e
che non c’è niente da imparare.
Insomma tutti temi su cui, appunto,
in questi ultimi mesi si è
lungamente dibattuto e per i quali
è giunta –io l’ho vissuta così–
questa ulteriore e conclusiva
“ciliegina”.
Chissà se sfogliando questo
numero del Notiziario riusciamo
anche noi a farvi scoprire qualche
piccolo dato sul vostro settore che
magari non conoscete così bene.
C’è l’intervista a Lucio Pinetti che
mette in luce molti aspetti sul
vending non sempre noti.
Oppure diamo dell’informazioni,
non solo di colore, sul cold brew,
un modo di vivere il caffè “slow”.
Parliamo delle nuove coltivazioni
di caffè nel Bengala, delle molte
problematiche che toccano i
coltivatori centroamericani.
E poi naturalmente ci sono le
consuete rubriche...
Il Direttore responsabile
Hanno collaborato a questo numero:
Mattia Assandri, Antonio e Diego Franciosa,
Alberto Gattegno, Giovanna Gelmi,
Bernardino de Hassek, Maria Cristina Latini,
Giacomo Mallano, Óscar René García Murga,
Massimo Petronio, Lorenzo Polojac,
Antonio Schiavon
Fotografie: Archivio GT TC
Pubblicità: In proprio
CHIUSO in tipografia il 25 giugno 2014
Il Notiziario Torrefattori non è responsabile dei contenuti degli annunci
e degli spazi pubblicitari, della loro mancata pubblicazione o di loro
inesattezze. Inoltre, la dirigenza, non si assume la responsabilità per
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informatico della Redazione i dati personali forniti, garantendone la
massima riservatezza e utilizzandoli unicamente per l’invio del
periodico. Ai sensi dell’art. 13 della legge 675/96, i dati potranno
essere cancellati dietro semplice richiesta da inviare alla Redazione.
4
luglio 2014
Venditalia e la distribuzione automatica italiana
Vending: storia di un settore
poco conosciuto ma trainante
Dai grandi distributori nelle grandi fabbriche fino a Ho.re.ca. e retail
di Maria Cristina Latini
Lucio Pinetti
Presidente Confida
Dalle rilevazioni di Confida,
Associazione italiana distribuzione
automatica, la distribuzione
automatica italiana si
confermerebbe nel 2013 come un
settore solido e affidabile e con un
tasso di occupazione in crescita
(l’80% delle imprese hanno margini
positivi). La distribuzione
automatica - dichiara l’Associazione
- è un’eccellenza italiana in
continua crescita, nonostante la
crisi e un miope sistema creditizio.
A un paio di mesi dalla positiva
conclusione di Venditalia,
l’esposizione internazionale della
distribuzione automatica tenutasi
a Milano, abbiamo intervistato
Lucio Pinetti, presidente Confida,
con il quale abbiamo fatto una
panoramica su un settore rilevante
anche per il nostro caffè.
Come si colloca Venditalia
rispetto alle altre fiere nel mondo?
È riconosciuta come il punto di
riferimento internazionale nelle
manifestazioni di settore, è la fiera
più importante in termini di spazi
espositivi e di partecipazione di
aziende: non esistono fiere così
grandi nè negli Stati Uniti che in
Giappone; in Europa dopo
Venditalia seguono a grande
distanza altre manifestazioni come
per esempio Eu’ Vend (Germania)
che per dare un’idea in termini di
dimensioni è un terzo di quella
italiana.
Quali sono i prodotti trainanti del
mercato del vending?
Caffè e acqua da soli fanno oltre
l’80% del mercato e il caffè da solo
fa circa il 70%.
Quali sono le grandi tappe
storiche della distribuzione
automatica in Italia?
La distribuzione automatica nasce
in Italia appena dopo la Seconda
Guerra Mondiale quando negli anni
‘50 gli americani portano i primi
distributori automatici di Coca-Cola.
Il caffè allora veniva portato nelle
fabbriche con il carrello poi all’inizio
degli anni ‘60 Faema produsse il
primo distributore automatico di
caffè, commercializzandolo
direttamente attraverso agenti
propri i quali successivamente
iniziarono ad “acquisire” il territorio
dando inizio alle prime imprese di
gestione (ndr le aziende che si
occupano di rifornimento e
assistenza dei distributori
automatici nei diversi luoghi di
utilizzo).
Intorno agli anni ‘70, anche grazie
ad altre aziende come la Zanussi
e la Bianchi, iniziò una diffusione
del settore abbastanza importante.
Dopo le grandi fabbriche dove si
diffuse la distribuzione
automatica?
Presso gli uffici pubblici e quindi
negli ospedali, nelle scuole, nelle
caserme e in tutti i luoghi di grande
aggregazione.
Poi a metà degli anni ‘90 iniziò la
realtà dei piccoli distributori
automatici e il vending si diversificò
verso nuove postazioni: così
nacque e si diffuse il mercato
5
luglio 2014
dell’Ocs (piccole apparecchiature
da ufficio funzionanti a capsule e
cialde) ma con volumi di consumo
relativamente bassi finché un
decennio fa il vending si spostò sul
settore Ho.re.ca. e su quello del
Retail.
Cosa ha comportato lo
spostamento del vostro settore
su questi nuovi canali di vendita?
Il caffè porzionato (cialde e capsule)
che con l’Ocs nasce proprio dal
vending, si spostò come dicevo da
quella parte di utenza di piccoli
uffici (che non avevano i numeri
per coprire l’acquisto di una certa
quantità di caffè) verso altri settori
come per esempio il ristorante; ma
è stato proprio questo passaggio a
costringerci in qualche modo a
spostare il tema sulla qualità, in
quanto in questo tipo di mercati la
relazione fra il fornitore del servizio
e il consumatore diviene molto
vicina.
Da qui molti dei brand noti che si
sono avvicinati al vending ci hanno
aiutato molto permettendoci di
raggiungere ottimi risultati in
termini di qualità, proprio perché il
caffè mono-porzionato non dà
grandi margini di manovre e la
bevanda subisce poche
trasformazioni: la miscela e la
macinatura sono quelle e se il caffè
è buono si ottiene una buona
bevanda.
tecnologico è un settore strepitoso:
si passa dalla telemetria ai sistemi
di pagamento innovativi e ancora
per esempio una macchina touch
screen dà la possibilità al cliente
di essere collegato con la rete e di
usufruire di una serie di
informazioni utili sia sulle
caratteristiche dei prodotti in
vendita, che sulla loro disponibilità
immediata o in caso contrario sulla
loro più veloce reperibilità.
In questo senso il caffè monoporzionato ha permesso per
esempio ai ristoranti di grande
qualità ma con pochi tavoli, di avere
un caffè comunque ottimo.
Qualche ingrediente per un
vending di successo?
Quanto vi aiuta la tecnologia per
adeguarvi alle richieste del
mercato?
Tantissimo. C’è da dire che il mondo
dell’alimentare in generale è forse
quello più veloce nel fare proprie
le innovazioni tecnologiche e il
vending dal punto di vista
La buona manutenzione delle
macchine e un corretto raccordo
fra i vari soggetti della filiera: a
questo proposito Confida ha
lanciato un progetto che si chiama
“Vending Lab” che ha proprio
l’obiettivo di creare un buon
collegamento fra l’idea da retail
oppure il torrefattore con l’industria
del vending, al fine di generare
modelli fattibili e di successo.
Il caffè in maggio-giugno
Qualità e prezzo
di Alberto Gattegno
Un mese fa notavo che il
mercato del caffè sembrava
segnare il passo, dopo lo sprint
iniziale dell’anno nuovo. E oggi
possiamo confermarlo, con le
quotazioni dei due maggiori
mercati ritornati ai livelli del
febbraio scorso.
Mi sto riferendo alle Borse a
termine del caffè, le cui
quotazioni stanno arretrando
quasi in perfetta sintonia.
Così nell’ultimo mese abbiamo
visto i caffè robusta sulla borsa
di Londra scendere da 2041
Doll/ton del 20 maggio ai 1959
di un mese dopo. E in modo
analogo gli arabica su New York
da 185,70 cents/lb a 167.
Cambiando argomento, mi ha
colpito la recente discussione
suscitata da una
regolamentazione restrittiva
sulla percentuale minima di
succo d’arancia contenuto in
un’aranciata (bibita gassata
industriale), che il legislatore
italiano vuole elevare al 20%,
dall’attuale 12%, mentre il resto
d’Europa si attiene al valore
minimo del 5%.
È evidente l’intento di valorizzare
il prodotto italiano. Ritengo però
che l’eccellenza di un prodotto
non si può fissare per legge: chi
vuole migliorare le
caratteristiche del proprio
prodotto è padrone di farlo,
pubblicizzandolo in tutti i modi
ritenuti più opportuni.
Compito dell’autorità
competente sarà il controllo
delle caratteristiche e delle
affermazioni; comminando
pesanti sanzioni in caso di falso
o peggio di truffa.
In modo analogo, a suo tempo
si era cercato di stabilire per
regolamento le caratteristiche
dell’”espresso italiano perfetto”.
Anche in questo caso riteniamo
fondamentale il diritto di
comportarsi come si ritiene
meglio, a condizione che si sia
in grado di dimostrare la
veridicità delle affermazioni che
si pubblicizzano per vendere il
prodotto.
In un mercato in cui le capsule
di caffè stanno conquistando
larghi strati di popolazione con
costi importanti, mi sembra
evidente che potrebbe essere il
momento di puntare
sull’eccellenza della qualità,
smettendo una buona volta di
fare soltanto la guerra
dei prezzi.
7
luglio 2014
Esportt are in
Espor
CRO
CR
OA ZIA
Dal 25 giugno 1991 è Stato sovrano.
Dal 1 luglio 2013 è il ventottesimo stato membro
dell’Unione Europea.
Superficie: 56.542 Kmq.
Capitale: Zagabria
– Considerato che la Croazia fa parte dell’Unione Europea
ed è quindi entrata nell’area doganale unica dell’UE
non è necessario procedere allo sdoganamento ai fini
dell’immissione della merce sul mercato croato, qualora
si tratti di merce prodotta (o acquistata) in un altro
Paese dell’UE. Non è, quindi, più necessario che la
merce venga munita degli appositi certificati ma è
sufficiente la documentazione commerciale dalla
quale si deve, comunque, evincere la tracciabilità del
prodotto.
– Premesso che l’entrata nell’UE abolisce i dazi doganali,
alle frontiere interne rimane, comunque, l’obbligo del
versamento dell’accisa (ove prescritta) e dell’IVA la
cui aliquota ordinaria in Croazia è del 25%.
– Nella nuova legge sulle accise, entrata in vigore il
giorno dell’adesione della Croazia all’UE, sono state
recepite tutte le disposizioni legislative dell’UE sulle
accise; le disposizioni della Legge in merito agli importi
minimi obbligatori delle accise sono conformi a quelle
prescritte dalle Direttive Europee.
– In base alle disposizioni vigenti l’accisa grava sui
seguenti prodotti:
Codice
TARIC
Descrizione prodotto
090121
Caffè torrefatto in grani o macinato
- non decaffeinizzato
090122
Caffè torrefatto in grani o macinato
- decaffeinizzato
210111
Estratti, essenze e concentrati di caffè
210112
Preparazioni a base di estratti, essenze o
concentrati, o a base di caffè
09019090 Succedanei del caffè contenenti caffè
2202
Bevande analcoliche di cui alla voce 2202
contenenti caffè o estratti, essenze o
concentrati a base di caffè
– Per il caffè torrefatto e per gli estratti, essenze e
concentrati di caffè l’accisa viene versata per
chilogrammo di peso netto del caffè ed è la seguente:
Codice
TARIC
090121
090122
210111
Descrizione prodotto
Caffè torrefatto
in grani o macinato
- non decaffeinizzato
Caffè torrefatto
in grani o macinato
- decaffeinizzato
Estratti, essenze
e concentrati di caffè
Ammontare dell’accisa
6 kune/kg (ca. 0,8 €/kg)
6 kune/kg (ca. 0,8 €/kg)
20 kune/kg (ca. 2,7 €/kg)
– Per le altre preparazioni l’accisa viene versata per
chilogrammo di peso netto del caffè contenuto nel
prodotto finito, e precisamente:
Abitanti: 4.200.000 (2012)
Lingua ufficiale: Croato
Moneta: Kuna croata HRK
100 Kune = 13,1662 Euro
(cambio maggio 2014)
Vista di Zagabria
Wikimedia Commons
Descrizione del prodotto
Per caffè torrefatto contenuto
nel prodotto finito
Per estratti, essenze o concentrati
a base di caffè contenuti
nel prodotto finito
Ammontare dell’accisa
6 kune/kg (ca. 0,8 €/kg)
20 kune/kg (ca. 2,7 €/kg)
– Sono contribuenti fiscali le persone fisiche e giuridiche
che immettono (importano o ricevono) caffè o le
preparazioni a base di caffè sul territorio doganale
della Repubblica di Croazia.
– Anche in Croazia è in applicazione il sistema EMCS
( Excise Movement Control System), volto a
semplificare la procedura di sdoganamento della
merce sottoposta ad accisa. Il documento cartaceo
AAD è stato sostituito con il format elettronico e-AD
(Electronic Accompanying Document) che viene inviato
dallo spedizioniere al destinatario/acquirente via
sistema EMCS.
ETICHETTA
ETICHETT
A TURA si basa sulle norme europee.
Sono obbligatorie le seguenti indicazioni:
a ) la denominazione dell’alimento;
b ) l’elenco degli ingredienti;
c ) qualsiasi ingrediente che possa procurare allergie o
intolleranze;
d ) la quantità di taluni ingredienti o categorie di
ingredienti;
e ) la quantità netta dell’alimento;
f ) il termine minimo di conservazione o la data di
scadenza;
g ) le condizioni particolari di conservazione;
h ) il nome o la ragione sociale e l’indirizzo del produttore;
i ) il paese d’origine o il luogo di provenienza;
j ) le istruzioni per l’uso, per i casi in cui la loro omissione
renderebbe difficile un uso adeguato dell’alimento;
l ) una dichiarazione nutrizionale.
LINGU A
LINGUA
1 . Le informazioni obbligatorie sugli alimenti devono
essere redatte in lingua croata, caratteri latini;
2 . non osta che tali indicazioni figurino in più lingue.
Fonte: ICE Zagabria febbraio 2014
8
luglio 2014
Centro-Sud America
Le crisi
nelle piantagioni
Roya, lavoro minorile,
bassi salari e fenomeni migratori
tra i tanti fronti aperti
di Óscar René García Murga
Nelle piantagioni di caffè si sta
vivendo una profonda crisi.
Per chiudere il conto con la roya
(ruggine), che fa disastri in America
Centrale, dove si produce il 14%
delle riserve mondiali del prodotto,
ci vorranno ancora due o tre anni.
La diminuzione del raccolto sta
portando un grave danno
economico e sociale in una regione
dove oltre la metà della
popolazione vive in stato di povertà.
I lavoratori diretti del settore sono
diversi milioni, molti senza
contributi sociali, e si prevede la
perdita di oltre mezzo milione di
posti di lavoro.
In questo periodo il prezzo del caffè
sale velocemente, ma non solo a
causa della roya del Centroamerica.
Incide anche la siccità che
imperversa in Brasile e che riduce
la produzione di caffè del primo
produttore mondiale.
Nel mercato a termine, l’arabico è
quotato a 1.81 dollari la libbra e gli
analisti non escludono che il prezzo
possa salire oltre i 2 dollari e
raggiungere perfino 3 dollari.
La siccità ha messo in crisi la
fornitura energetica delle centrali
idroelettriche di città come San
Paolo (20 milioni d’abitanti
nell’area metropolitana).
Se qualcuno s’illude che
quest’aumento di prezzo possa in
qualche modo migliorare le
condizioni di vita precaria dei
lavoratori delle piantagioni, va
incontro a una grande delusione.
In Centroamerica, nelle celebrazioni
del 1° maggio scorso, tra le
domande dei lavoratori del campo
si elencavano ad esempio: libertà
sindacale, negoziazione tra
padrone e lavoratore, diritto alle
prestazioni sociali, sparizioni di
leader sindacali, divieto al lavoro
infantile e un salario giusto di 8
euro per una giornata di lavoro nei
campi, al posto dei 3 ai 5 euro
come sono spesso pagati.
La poca redditività del lavoro nelle
piantagioni, insieme a una grande
disuguaglianza sociale, spinge i
contadini a cercare lavoro all’estero
abbandonando la terra.
Migliaia di centroamericani, per
poter arrivare negli USA,
attraversano tutto il territorio
messicano rischiando la vita
aggrappati sui treni merci; famoso
il treno chiamato La Bestia per i
morti che lascia lungo il suo
percorso. Ogni anno sono
rimpatriati a migliaia, molti di loro
dopo aver lavorato per anni in nero
negli USA.
Nei Paesi centroamericani la città
più grande è sempre la capitale,
ma importanti conglomerati
nazionali possono trovarsi
all’esterno dello Stato nelle città
degli USA. Il rimpatrio forzato, oltre
a significare povertà per le famiglie
che perdono le rimesse del padre
lavoratore, contribuisce ad
arricchire la criminalità e rafforza
il mercato della droga.
Si tratta di una situazione pesante
e il presidente Obama ha proposto
nuove formule da discutere nel
parlamento statunitense per
legalizzare la posizione di tanti
lavoratori sommersi costretti a
vivere nascosti, che però
rappresentano un supporto
all’economia degli USA.
luglio 2014
Nel frattempo si è avuta
l’autorizzazione per la
costruzione di un muro lungo
1200 km per arginare i
movimenti migratori illegali tra
il Messico e gli Stati Uniti.
È sintomatico notare che la
Colombia, tradizionalmente
secondo produttore mondiale
di caffè è diventato oggi il quarto
produttore dietro a Brasile,
Vietnam e Indonesia. Il suo
caffè, però, è soprattutto
arabica, come quello
centroamericano, mentre il
caffè del Vietnam e
dell’Indonesia sono robusta.
Due caffè totalmente differenti,
l’arabica ha il doppio dei
cromosomi, più oli, più zuccheri
e meno caffeina.
Riporto una frase che ho sentito
recentemente ad una riunione
del caffè, a mio giudizio molto
significativa: “comparare un
Rubrica a cura di:
arabico lavato con un robusta
naturale è come paragonare un
uomo ad una scimmia.”
La Colombia, bellissimo Paese
con 49 milioni d’abitanti, con
una biodiversità incredibile,
continua ad avere poca
redditività nonostante l’aumento
di produzione di caffè nel
periodo 2012/2013.
Le proteste d’inizio d’anno
confermano questa situazione.
L’aumento di produzione non
risolve il problema se i prezzi
volatili internazionali non
coprono i costi di produzione.
La Colombia, a causa dei
conflitti armati, ha un enorme
problema di migrazione interna,
come pure un importante
movimento migratorio verso
l’estero, soprattutto verso il
Venezuela, gli USA, la Spagna,
il Regno Unito, l’Ecuador e il
Canada.
Ing. Óscar René García Murga
Consulente all’esportazione
Settore Meccanico-Industriale e Agro Alimentare.
Ricerca e analisi di mercato. Ricerca e analisi di prodotto.
Organizzazione vendita e acquisto. Controllo idoneità CE.
Studio: Via Gasser 4 - 34142 Trieste (TS) - Italy
Tel/Fax: 0039 040 943632 - Mobile: 0039 340 7085 337 - E.mail: [email protected]
10
luglio 2014
WOC Rimini 2014
Alcune riflessioni, da espositore
di Antonio Schiavon
Si è arrivati all’evento SCAE ancora
ripensando alla puntata di Report
e chi non, magari, aveva rimosso
quella indagine giornalistica aveva
modo di incontrare alcuni operatori
che hanno offerto contributi alla
realizzazione del programma.
Se vogliamo pensare che quella
inchiesta televisiva abbia definito
un prima e un dopo possiamo
anche dire che con l’evento di
Rimini si è scelto di dare una
risposta forte: ed avere esposto per
molte aziende ha voluto significare
proprio questo: il mercato ha
bisogno di crescere e tutti siamo
chiamati a guardare alla qualità.
È significativo che vi fossero molti
torrefattori con i loro stand (e tanti
del Nordest) quasi a confermare
che si può, anzi si deve, avere il
coraggio di presentare la propria
proposta a livello di caffè prima
che passi una certa vulgata
secondo cui “il caffè di qualità una
volta era italiano”...
occasioni confeziona eventi
paralleli “out of the box”.
Certo che il target era composito:
dai baristi campioni (sedicenti,
aspiranti o semplicemente giovani)
con tatuaggi ben esibiti, agli
operatori professionali magari
provenienti dall’Estremo Oriente
sino ai dirigenti della illy o della
Lavazza, il tutto all’interno della
struttura estremamente funzionale
che ospita il Sigep.
Questa volta lo spazio espositivo
dell’azienda fiorentina è sempre
molto affollato eppure questo non
ha creato una tendenza
all’emulazione. Il mondo delle
macchine da caffè è
sufficientemente maturo per
lasciare che ogni azienda proietti
la propria immagine e vada a
delineare il proprio target ideale.
Alcuni produttori di macchine da
caffè hanno preferito evitare di
esporre, senza rinunciare a una
visita magari proprio per
confermare i pregiudizi sull’evento.
Una scelta per certi versi
condivisibile: il World of Coffee a
Rimini imponeva una propria
modalità relazionale che era quella
estremamente rilassata che si
dilatava tra feste in spiaggia e una
apertura della fiera,
necessariamente, un poco faticosa
e quantomeno non puntuale...
La cosa peggiore sarebbe
rincorrere a imitare male e in ritardo
chi ha una maturata vocazione alla
“community”. Forse questa è la
lezione da trarre da questa fiera
balneare.
C’è chi ha fatto notare, magari con
malcelata invidia, che l’epicentro
dell’evento è ruotato attorno allo
stand de La Marzocco che in altre
Si tratta di una ennesima conferma
della carenza che gli italiani hanno
e anche una tazzina di caffè
espresso è capace di portare alla
luce: una esasperata forma
individualistica.
Cosa difficile da coniugare con il
caffè che è all’interno di un
complicato processo di
trasformazione che avviene anche
in virtù delle relazioni che lo
permettono.
11
luglio 2014
Immagini tratte dal sito:
www.worldofcoffee-rimini.com/mediaroom/foto-gallery
Eppure basterebbe attraversare un
corridoio di una fiera ed aver voglia
di porre una domanda al crudista,
a chi si occupa di
decafeinizzazione, a chi crea
prodotti detergenti per la pulizia
delle macchine da caffè per poter
apprendere qualcosa in più e
magari conoscere professionisti
che rendono il mondo del caffè
ancora così ricco e affascinante.
Una fiera, luogo per incontrare e
incontrarsi, dovrebbe essere
anzitutto questo.
12
luglio 2014
Rassegna a Rimini Fiera
È il giapponese Hidenori Hizaki
il barista più bravo del mondo
Bilancio più che positivo per il World of Coffee
Soddisfazione di organizzatori,
espositori e pubblico per World of
Coffee, la tre giorni di competizioni,
incontri e degustazioni che si è
conclusa ieri a Rimini Fiera
richiamando l’intero mondo del
caffè.
Ben 18.125 operatori professionali,
il 57% dei quali stranieri, provenienti
da 100 paesi, hanno decretato il
successo della manifestazione
premiando l’impegno e la
professionalità degli organizzatori e
l’investimento delle aziende
presenti.
4 campionati mondiali, 54
concorrenti internazionali solo al
World Barista Championship, oltre
200 aziende espositrici, 153
giornalisti accreditati di cui 81 esteri,
innumerevoli sessioni di
degustazione e stuoli di followers
da tutto il mondo sul web durante
la manifestazione: sono i numeri
salienti di questo successo
annunciato.
4 quindi i campioni premiati nelle
singole competizioni mondiali:
per World Barista Championship, il
celeberrimo campionato mondiale
baristi: Hidenori Izaki – Giappone
per World Brewers Cup, la
competizione relativa al caffè filtrato:
Stefanos Domatiotis – Grecia
per il World Coffee Roasting
Championship, il campionato di
tostatura: Yu-Chuan Jacky Lai –
Taiwan
per il Cezve/Ibrik Championship, il
campionato del caffè turco: Stavros
Lamprinidis – Grecia
Con l’ottima prestazione del
torrefattore Italiano Rubens Gardelli,
di Forlì, che ha conseguito il secondo
posto nella World Brewers Cup.
“Si è trattato della più grande e
migliore delle 15 edizioni a oggi
realizzate sia in termini di affluenza
di pubblico che per la qualità
dell’evento” – ha detto David Veal,
executive director di Scae, la
Speciality Coffee Association che
organizza la manifestazione,
quest’anno insieme a Rimini Fiera
– Le aziende hanno apprezzato il
numero e l’alta qualificazione dei
visitatori e agli operatori è piaciuta
la formula che univa alle
competizioni i momenti formativi, il
business e l’intrattenimento”.
“Il mondo del caffè – ha continuato
Veal – è molto informale, empatico
e gioviale e in Italia ha trovato una
sorta di “ambiente naturale”,
l’accoglienza che ci è stata riservata
è stata davvero straordinaria”.
“Gli inglesi hanno inventato il gioco
del calcio ma oggi non sono i
campioni del mondo nel gioco del
pallone, analogamente gli italiani
hanno inventato l’espresso ma oggi
devono salvaguardare di più questa
loro ricchezza – ha voluto
concludere David Veil – L’eredità
che World of Coffee lascia all’Italia
è quella di promuovere la filiera in
termini di cultura e qualità del caffè
e suggerire agli italiani che
l’espresso può essere migliore di
quello cui a volte sono abituati.
La relazione con Fiera di Rimini così
proficuamente avviata in questa
occasione, ha posto solide basi per
sviluppare, d’ora in poi, una
collaborazione sempre più ampia”.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati
della manifestazione e orgogliosi di
aver portato al territorio e al settore
un appuntamento di questa portata
– ha dichiarato Lorenzo Cagnoni,
Presidente di Rimini Fiera – Sono
principalmente due i fattori che
hanno concorso al successo di
questo importante evento: un
territorio vocato all’accoglienza e la
nostra esperienza cinquantennale
di organizzatori fieristici.
13
luglio 2014
Queste competenze, già messe a
disposizione del settore in occasione
di Sigep), nella sezione dedicata al
caffè, sono state infatti determinanti
nel portare l’appuntamento in Italia
e nel decretarne il successo”. “E
proprio l’apprezzamento delle
aziende e l’entusiasmo di tutti gli
operatori – ha sottolineato Cagnoni
– ci portano a confermare, fin d’ora,
che manterremo un importante
appuntamento con il mondo del
caffè anche per il prossimo anno.
Sarà un festival dedicato ai
baristi,agli operatori e aperto a tutti
i coffee lovers.
Il caffè è un prodotto che nasce
lontano ma che, nessuno come noi
Italiani, è riuscito a interpretare e
rendere emblema di uno stile.
È “indispensabile” che il nostro
Paese esprima un evento che
valorizzi e promuova il nostro
espresso come merita.
Appuntamento quindi al mondo del
caffè, a primavera 2015 per il
secondo Rimini Coffee Festival”.
Fonte: ufficio stampa World of Coffee
14
luglio 2014
Nuovi scenari
Anche il Bengala Occidentale
avvia la produzione di caffè
Un progetto pilota dell’Indian Istitute of
Technology prevede l’abbinamento
tra la coltivazione di tè e caffè ed il rilancio turistico
dell’area collinosa di Ayodhya
di Mattia Assandri
Il ventaglio dei Paesi produttori di
caffè sembra destinato ad
ampliarsi. Il continuo aumento della
richiesta di arabica e robusta,
accanto all’incremento del consumo
interno in numerose nazioni
produttrici, sta infatti portando alla
creazioni di piantagioni in aree
tipicamente adibite ad altri tipi di
coltivazioni.
È proprio quanto sta accadendo
nello stato indiano del Bengala
Occidentale, noto in tutto il mondo
per il suo tè Darjeeling, dove è stato
avviato un progetto pilota per la
coltivazione di caffè e tè, come
riportano in questi giorni Usa Today
e alcune testate asiatiche.
L’iniziativa si articola nell’area delle
colline di Ayodhya nel distretto di
Purulia (distante circa 260
chilometri da Calcutta), che si
estende fino a 610 metri ed è noto
per la sua varietà di flora e fauna,
e prevede di trasformare l’area in
un centro turistico in maniera simile
a quanto fatto a Darjeeling.
Il progetto, sviluppato grazie alla
collaborazione tra il governo indiano
e l’Indian Institute of Technology,
prevede che la West Bengala
Comprehensive Area Development
Corporation (WBCADC) con l’IIT’s
Science and Technology
Entrepreneurs Park (STEP) fornisca
il know-how tecnico per dare il via
alla coltivazione in un
appezzamento di circa 11 ettari a
Kumari Kanan.
“Intendiamo trasformare Ayodhya
Hills in un centro turistico sulle linee
di Darjeeling, dove il turismo e
l’industria del tè vanno di pari passo
- ha dichiarato alla stampa
Subhashis Batabyal, presidente
della WBCADC -. Oltre ad aumentare
il turismo, l’obiettivo è quello di
creare una forma di sostentamento
alternativa per la popolazione. Una
volta che il progetto darà i propri
frutti ci permetterà di migliorare
notevolmente l’area di coltivazione”.
Della cordata di aderenti al progetto
fa inoltre parte anche Eco Yes
Technologies, partner specializzato
nella coltivazione di tè e caffè in
aree diverse da quelle
tradizionalmente votate a queste
produzioni.
Un’adesione importante per la
buona riuscita dell’iniziativa dato
che un progetto simile è stato
avviato nel 1997 dalla West
Bengala Comprehensive Area
Development Corporation e West
Bengal Tea Development
Corporation, ma si è arenato proprio
per la mancanza di adeguate
competenze tecnologiche.
“L’iniziativa pilota era iniziata bene,
ma poi si è bloccata perché non
c’erano tecnologie adeguate - ha
spiegato il responsabile del progetto
Soumen Palit, che è uno dei
maggiori esperti nelle biotecnologie
per l’agricoltura e la coltivazione
sostenibile -. Ma ora abbiamo il
know-how necessario e siamo
fiduciosi di raggiungere gli obiettivi
prefissati e trasformare l’area in un
hub per tè e caffè. Anche se l’enfasi
maggiore è per la produzione del
tè non bisogna dimenticare che
questa è la prima esperienza di
coltivazione commerciale di caffè
nel Bengala Occidentale”.
Con un investimento iniziale stimato
tra le 200.000 e le 300.000 rupie
indiane per acro (tra i 2.500 ed i
3.700 euro circa, ndr) la scelta di
coltivare caffè e tè è stata dettata
dal loro rendimento continuo. “La
pianta del tè è sempreverde mentre
quella del caffè ha una durata di
50-70 anni per l’investimento
maggiore è per l’avvio della
coltivazione - ha illustrato Palit -.
Una volta che la piantagione si
espande abbiamo inoltre previsto
di creare anche aree per la
lavorazione e il confezionamento
dei prodotti”.
Il tutto integrato con un progetto di
rilancio turistico della zona anche
attraverso eventi culturali
e festival collegati al tè.
16
luglio 2014
Un sapore meno acido e un minor contenuto di caffeina
Per un’estate torrida
può andar bene il cold brew
Tra le novità di quest’anno il diffondersi di un sistema
di estrazione lento e a freddo
Il cold brew o infusione a freddo di
caffè ha origini lontane e comunque
poco chiare.
Qualche fonte parla di popolazioni
peruviane pioniere di questa
tecnica, altri nipponiche.
Di certo l’arrivo in Europa di questo
sistema di preparazione della
bevanda è dovuto agli olandesi, che
commerciavano in Indonesia e che
ai primi del 1600 copiarono quanto
visto e diffuso a Java e lo
importarono nel Vecchio
Continente. Per questo motivo
ancora oggi il cold brew viene anche
definito “Dutch coffee”.
La tecnica è banale, tanto è
semplice: non c’è vapore, non c’è
calore, il caffè macinato viene
immerso in acqua fredda o a
temperatura ambiente e poi filtrato
con poca pressione, in un processo
che può durare anche più di 12 ore.
Uno slow drink che ha come
caratteristiche principali una bassa
acidità, il pH si attesta intorno al
5.5 e un minor contenuto di
caffeina.
Una volta estratto va diluito con
acqua o latte e conservato in frigo
mantiene inalterate le sue
caratteristiche per più di qualche
giorno.
Attualmente è molto diffuso in
Giappone, in particolare nella zona
di Kyoto (grazie alla catena Holly’s
Cafe) e negli Stati Uniti, dove il
maggior produttore di questi sistemi
di infusione, Toddy, è il maggiore
promotore delle qualità positive
della bevanda e della facilità di uso
del suo sistema: non ha bisogno di
corrente elettrica o batterie, può
essere quindi utilizzato in zone
remote o durante un campeggio
improvvisato ma anche a casa e in
ufficio.
Come mai l’ingegnere chimico Todd
Simpson ha brevettato questo
sistema?
Nel 1964 si trovava in Guatemala
e entrato in un piccolo bar ordinò
un caffè. Gli venne servito un
concentrato freddo accompagnato
da un bricchetto con acqua bollente
per riscaldare e diluire il primo
liquido.
Il sapore era ottimo e la bassa
acidità percepita gli fece pensare
che il sistema avrebbe aiutato sua
mamma, che soffriva di problemi
di stomaco, a riapprezzare le qualità
organolettiche del caffè.
Ora l’azienda è ben avviata e il
passaggio generazionale contribuirà
a rafforzarne marketing e
immagine: il figlio Holmes sta
avviando una nuova campagna,
rendendo più accattivante il design
del sistema e lanciando una nuova
linea di prodotti concentrati (sia
caffè che thé) pronti per essere
diluiti caldi o freddi e consumati.
Una buona pubblicità al Toddy’s
coffee (come viene comunemente
chiamato il cold brew negli Stati
Uniti) è arrivata dalla catena
Seattle’s Best Coffee, che ha
utilizzato dei sistemi industriali di
grandi dimensioni per estrarre il
concentrato per poi usarlo come
ingrediente per tutte le bevande
fredde a base di caffè servite nelle
loro caffetterie.
Il fondatore Jim Stewart ha elogiato
la capacità del cold brew di creare
un concentrato senza dover
utilizzare astrinegnti o additivi
chimici. La sussidiaria del colosso
Starbucks ha inoltre deciso di
vendere le Toddy’s machines nei
vari punti vendita.
Se anche le multinazionali, orientate
alla massimizzazione dei profitti e
quindi alla riduzione dei tempi e dei
costi di prodotti e processi,
utilizzano questa tecnica estrattiva,
dobbiamo analizzarne le
potenzialità ed iniziare a
considerarla una possibile variante
all’espresso, al caffè filtro e
al solubile.
f.m.
18
luglio 2014
19
luglio 2014
Presso, Nomad ed Handpresso Wild Hibrid
Stacca la spina e
la macchina da caffè ti segue
anche in vacanza
Le nuove macchine da caffè ecologiche
senza spina o batteria
di Giovanna Gelmi
Sembra la scoperta dell’acqua
calda e invece rappresenta una
interessante novità: la macchina
da caffè ecologica spazia
dall’oggetto di design alla
macchinetta tascabile, grande
quanto una torcia da campeggio,
una rivoluzione nel mondo dei
caffè.
I primi a pensare una macchina da
caffè ecologica e di aspetto
elegante sono stati i disegnatori di
Designedgood, che hanno
realizzato un modello in acciaio,
chiamato Presso, simile a un
elegante schiaccianoci.
Oltre che nel design, la particolarità
di questa macchina da caffè sta
nel fatto che non ha bisogno di
elettricità per funzionare, ma solo
di acqua calda. Presso si usa
semplicemente riempiendo il
contenitore dell’acqua che serve
per preparare una tazza di caffè.
Attraverso un funzionamento
meccanico di alcuni contenitori, la
pressione esercitata tramite le due
grosse leve si trasferisce sulla
cialda, per ottenere un caffè
corposo. La macchina da espresso
è in vendita online negli store di
Amazon Usa a un prezzo che varia
dai 103 ai 199 $ a seconda degli
accessori, spese di spedizione
incluse.
Una macchina di questo tipo è più
un oggetto da design per
collezionisti o amanti degli oggetti
un po’ particolari, la Nomad invece
e la Handpresso Wild Hibrid sono
pensate anche per essere
trasportate e utilizzate in
campeggio, camper o viaggi
avventurosi.
Il dottor Chen e il signor Morgan
nel 2012 hanno messo sul mercato
la simpaticissima Nomad, una
macchina da caffè espresso,
realizzata in plastica e dalla forma
che richiama una grattuggia
formaggi!
(http://www.uniterra-nomad.com/).
The Nomad funziona senza il
bisogno dell’alimentazione
elettrica, è portatile e ultra
compatta, da utilizzare soprattutto
in viaggio, magari quando ci si trova
in mezzo alla natura.
The Nomad utilizza pochi e semplici
elementi per funzionare: acqua
calda, riscaldata anche da un
semplice fornelletto a gas e una
leva integrata nella macchinetta,
necessaria ad azionare un sistema
di controllo diretto della
temperatura, pressione, portata e
volume della miscela.
Grazie a questo sistema, The
Nomad produce circa 9 bar di
pressione senza nessuno spreco
di energia, mantenendo inalterato
l’aroma della miscela e garantendo
la cremosità di un caffè bevuto al
bar.
Si tratta sicuramente di un oggetto
interessante ma quella che batte
tutti è la Handpresso Wild Hybrid.
Una macchina per caffè portatile,
racchiusa in pochi centimetri, nel
braccetto delle normali macchine
da bar, quello in cui si mette il caffè.
Per farla partire bisogna prima
usare la pompetta posteriore,
simile a quella di una bici, per far
salire la pressione, poi si inserisce
una capsula o del caffè macinato,
si versa dell’acqua bollente e si
preme il tasto per l’erogazione
dell’espresso. In 25 secondi si
ottiene un espresso senza bisogno
di batterie o di elettricità.
Presso
Chiaramente per usarla bisogna
avere con sè quanto meno un
termos di acqua ben calda.
Si tratta di una macchina selvaggia
(anche nel prezzo: 129 euro, in
vendita online sul sito del
produttore), pensata per i
campeggiatori o
per chi fa
trekking o nella
giungla
dell’ufficio
vuole avere
con se il suo
caffè.
Le dimensioni di
22 x 10 x 7
centimetri e il peso
di 480 grammi sono
piuttosto contenute, le
possibilità di utilizzo sono
molteplici, visto che esiste
anche un modello da auto e uno
che può fare il cappuccino
(http://www.handpresso.com/).
Anche in vacanza il caffè viaggia
con voi!
Handpresso
The Nomad
20
luglio 2014
Il più piccolo degli storici locali triestini
L’Antico Caffè Torinese
Un pregevole esempio di stile Liberty
Trieste è conosciuta per i suoi storici
caffè di stile viennese, una volta
numerosi in città.
Alcuni di questi locali, per fortuna,
sono sopravvissuti egregiamente
alla dilagante modernizzazione
rimanendo luoghi in cui cittadini e
turisti possono sostare e
consumare una bevanda in un
contesto che ricorda l’atmosfera di
inizio ‘900.
Quasi tutti hanno una notevole
capienza, mantenuti nelle ampie
dimensioni originali che dovevano
servire ad accogliere un buon
numero di avventori serviti da uno
stuolo di camerieri, sempre attenti
alle esigenze manifestate dalla
clientela.
Esiste tuttavia in posizione
centralissima il più piccolo dei caffè
storici rimasti nella città giuliana.
Si tratta dell’“Antico Caffè
Torinese”, la cui ridotta estensione
non risulta penalizzante e non ne
minimizza l’importanza, premiata
dall’impronta estetica e dalla
prestigiosa firma dell’arredatore
che ne ha curato l’allestimento.
Aperto nel 1915, quando già era
scoppiata da un anno la Prima
guerra mondiale, all’angolo fra il
Corso e la via del Ponterosso, come
si chiamava allora via Roma, a due
passi da dove si trovava l’antico e
ormai scomparso Caffè Centrale
frequentato soprattutto da
funzionari della vicina Camera di
Commercio e della Borsa, ha
rappresentato da subito il ritrovo
di un certo numero di intellettuali
e di artisti amanti dello stile Liberty
che connotava il locale.
Il progetto originale del Caffè
Torinese era all’avanguardia in
quanto prevedeva un utilizzo
polifunzionale comprendendo
anche l’attività di negozio e di
pasticceria, ma soprattutto
risultava modernissimo per
l’impiego di materiali inediti come
il compensato marino nobilitato e
l’alluminio, serviti per dare al locale
un’impronta di stile navale.
Gli arredi interni, con un orologio
stile marina, nicchie, vetrinette e
rivestimenti del soffitto, ricordano
infatti quelli di una nave.
Non a caso sono opera
dell’architetto ebanista Debelli, lo
stesso che aveva realizzato anche
la lussuosa boiserie che valorizzava
i saloni dei mitici e innovativi
transatlantici Saturnia e Vulcania,
orgoglio negli anni ‘20 della
marineria italiana.
In aggiunta, il bellissimo bancone,
adornato lungo tutta la sua
lunghezza da una banda di ottone
su cui è inciso un motivo che
rappresenta un susseguirsi di foglie
di quercia e di alloro con bacche,
rivestito da un ripiano in alluminio
consumato dal tempo e dall’uso e
l’antico lampadario di cristallo,
appeso al soffitto, conferiscono al
locale quell’immagine tipica della
Belle Époque, accompagnata dal
fascino del vecchio mondo della
caffetteria.
di Bernardino de Hassek
In aggiunta, completano
l’arredamento sulle pareti dietro il
bancone e sui pilastrini che
dividono le aperture lato Via Roma,
numerose cornici contenenti una
cospicua collezione di cavatappi di
tutte le epoche e di tutte le fogge.
L’Antico Caffè Torinese è rimasto
un elegante ambiente in cui un
numero consistente di habitué
ama ancora sostare utilizzando
anche i pochi tavolini, sistemati in
piccole e appartate rientranze
posizionate verso la strada, per
leggere i giornali o avere un
incontro.
Ha ottenuto la targa d’oro riservata
ai locali storici con più di sessanta
anni di ininterrotta attività e per
aver mantenuto intatto nel tempo
il suo arredo che qualcuno negli
anni ‘50 voleva smantellare e
vendere.
Per la verità esso ha quasi cento
anni di vita in cui, a parte una
chiusura di qualche anno a cavallo
del secondo e terzo decennio del
XX secolo che si interruppe con una
nuova gestione nel 1925, si sono
alternati numerosi esercenti.
Attualmente la conduzione è della
famiglia Manola che, pur
rispettando la veneranda età del
caffè, si prodiga nel promuovere
iniziative moderne, atte a
valorizzarlo, come per esempio
proponendo ottimi prodotti
enogastronomici individuati con il
marchio specifico che si possono
acquistare anche online.
21
luglio 2014
Tutto il buono del caffè
È probabile che il ruolo protettivo sia da attribuire ai composti fenolici
Lungo o ristretto il caffè è un rito a cui pochi italiani
si sottraggono. Ora una ricerca statunitense,
pubblicata su Diabetologia, la rivista dell’European
Association for the Study of Diabetes, suggerisce
che si tratti di un’abitudine salutare, perché chi beve
caffè risulterebbe maggiormente protetto dal diabete:
lo dicono dati ottenuti seguendo per otto anni oltre
100 mila persone, per le quali si sono registrati i
cambiamenti nel tempo delle abitudini nel consumo
di caffè e l’eventuale comparsa di diabete di tipo 2.
Ebbene, chi negli anni ha pian piano iniziato a bere
un po’ più di caffè, aumentando di circa una tazza
l’introito quotidiano, ha visto scendere il pericolo di
diabete dell’11 per cento; chi al contrario ha ridotto
il consumo ha visto crescere la probabilità di diabete.
C’è di più: il rischio di malattia in chi beveva oltre
tre tazze di caffè al giorno è risultato del 37 per
cento più basso rispetto a quello di chi si attestava
su una tazza giornaliera o su quantità ancora inferiori.
L’effetto protettivo del caffè contro il diabete è
emerso anche da ricerche precedenti, condotte
utilizzando la bevanda “vera” e non la sola caffeina.
Il caffè, infatti, è un mix di sostanze e pare che i
composti fenolici antiossidanti che contiene abbiano
un ruolo protettivo non secondario. I composti
presenti della tazzina, peraltro, variano a seconda
del metodo di preparazione: i dati dello studio
statunitense, ad esempio, sono stati ottenuti
considerando tazze di caffè americano, che
contengono quantità di caffeina maggiori rispetto
alla tazzina “all’italiana” (intorno ai 120 milligrammi
in media, contro i 50-80 milligrammi dell’espresso).
Le tre tazze “protettive” contro il diabete
corrispondono perciò a circa 4-5 tazzine del caffè
cui siamo abituati in Italia, una “dose” che la
maggioranza degli esperti ritiene non eccessiva.
Va ricordato, infatti, che la caffeina è, comunque,
una sostanza che può dare “effetti collaterali”, fra
cui il “disturbo da uso di caffeina” che da poco è
stato riconosciuto dall’American Psychiatric
Association e descritto nelle sue caratteristiche da
uno studio sulle pagine del Journal of Caffeine
Research. Si tratta di una dipendenza che
riguarderebbe dal 10 al 30 per cento della
popolazione generale.
Secondo i ricercatori del Dipartimento di Psicologia
dell’American University di Washington, le azioni
della caffeina dipendono dalla sua capacità di
stimolare recettori che si trovano sia nel cervello
sia nel sistema cardiovascolare.
Le conseguenze del consumo di caffè e simili sono
una sensazione di maggiore “allerta” ed energia,
ma il caffè favorisce anche le capacità mnemoniche
e di concentrazione. La caffeina, inoltre, aiuta la
digestione e la funzione di pompa del cuore.
Il 90 per cento delle persone introduce la caffeina
principalmente con il caffè, ma la caffeina, come si
è più volte sottolineato in questa rubrica, è presente
in molti altri prodotti, come tè, cioccolato, energy
drink e alcune bevande gassate: il rischio di eccedere
con le dosi, quindi, aumenta.
Accanto a una larghissima parte di consumatori che
fa un uso moderato di caffeina esiste una quota di
soggetti per cui si instaura una dipendenza fisica.
Tre i campanelli d’allarme: desiderare di tenere sotto
controllo il consumo di caffè, ma non riuscirci;
nervosismo, insonnia o tachicardia; sindrome da
astinenza: rinunciando al caffè ci si ritrova con mal
di testa, senso di affaticamento, umore “ballerino”
e difficoltà di concentrazione che si risolvono al
primo espresso.
Un’altra spia del disturbo è la tolleranza: in chi fa
largo uso di caffeina, con l’andare del tempo per
avere lo stesso grado di allerta post-caffè occorre
berne due tazzine anziché una.
Tutti problemi che comunque possono essere evitati
con un uso “ragionevole” di caffè, non superando
quelle 4-5 tazzine al giorno.
Fonti: 1) Diabetologia, Increasing consumption of coffee is
associated with reduced risk of type 2 diabetes,
24 aprile 2014
2) Corriere della Sera, 18 maggio 2014
Rubrica a cura di:
Dottor Lorenzo Polojac
Psicologo e Commercial Director
IMPERATOR S.r.l.
Tel.: +39 (0)40 - 3720115 - Fax: +39 (0)40 - 3402046
TRIESTE - Italy - www.imperator.cc
22
luglio 2014
Imposte sui redditi 2014:
chiarimenti ministeriali
Dall’Imu, Irpef, spese di ristrutturazione, canoni di locazione non percepiti
Con la Circolare n.11/E del 21/05/2014
l’Agenzia delle Entrate ha fornito
importanti chiarimenti su varie questioni
interpretative riguardanti le imposte sui
redditi.
Sintetizziamo i più rilevanti.
Imu-Irpef
Nella Circolare viene in primo luogo
richiamata l’attenzione sull’effetto
sostitutivo Imu-Irpef.
In generale rimane fermo l’effetto
sostitutivo Imu-Irpef anche nel caso in
cui sia dovuto soltanto il versamento della
prima e/o seconda rata o della cosiddetta
Mini IMU. Tale effetto ‘sostitutivo’ è
tuttavia limitato soltanto all’anno 2013.
Canoni di locazione
non percepiti
La circolare si sofferma anche sui canoni
di locazione non percepiti.
Viene a tal proposito ricordato come i
canoni di locazione debbano essere
sempre dichiarati, indipendentemente
dall’effettiva percezione.
L’attenzione viene tuttavia richiamata su
un’importante distinzione: quella tra le
locazioni di immobili abitativi e non
abitativi.
Più in particolare viene chiarito che,
mentre per gli immobili abitativi assume
rilevanza la conclusione del procedimento
giurisdizionale di convalida di sfratto per
morosità del conduttore (a decorrere
dalla quale i canoni possono non essere
più dichiarati), per le locazioni di immobili
non abitativi il legislatore tributario non
ha previsto una disposizione analoga.
Ne consegue che:
– il relativo canone, ancorché non
percepito, va comunque dichiarato
nella misura in cui risulta dal
contratto di locazione, fino a quando
non intervenga una causa di
risoluzione del contratto medesimo;
– le imposte assolte sui canoni
dichiarati e non riscossi non potranno
essere recuperate.
Mentre con riferimento al primo punto
occorre chiarire che tale interpretazione
appariva ormai come condivisa, lascia
qualche perplessità il secondo
chiarimento, in quanto l’eventuale credito
d’imposta per i canoni non percepiti e
riconosciuti dalla Giudice non appariva
come una disposizione collegata soltanto
agli immobili abitativi.
Le spese di ristrutturazione
Un’importantissima precisazione riguarda
la possibilità di fruire della detrazione
per le ristrutturazioni o per il risparmio
energetico anche nel caso in cui le spese
siano state sostenute dal contribuente
tramite finanziamento.
In questo caso, la società finanziaria deve
liquidare il fornitore con un bonifico
completo dei dati previsti (causale di
versamento con gli estremi della norma
agevolativa, codice fiscale del soggetto
per cui è effettuato il pagamento, partita
Iva del destinatario del bonifico), di cui il
contribuente deve conservare una copia.
L’anno di sostenimento della spesa
corrisponde a quello in cui è stato emesso
il bonifico dalla finanziaria al fornitore.
Precisazioni anche per i condomini,
necessitati (per fruire della detrazione)
a richiedere un codice fiscale a
POS obbligatorio
per tutti dal 30 giugno
Dal 30 giugno negozianti, artigiani e professionisti dovranno
dotarsi di POS per pagamenti con Bancomat e carta di credito.
Chi non si adegua non sarà per il momento sanzionato in
quanto il Governo vuol prima stabilire delle convenzioni con
le associazioni bancarie.
prescindere dal numero di condomini.
La detrazione prevista per le spese di
ristrutturazione o per il risparmio
energetico è ammessa anche nel caso
in cui il contribuente abbia erroneamente
indicato i riferimenti normativi nella
causale del bonifico.
È tuttavia necessario che l’errore non
abbia pregiudicato l’applicazione della
ritenuta d’acconto del 4%.
Bonus mobili
Nella circolare 11/E viene altresì chiarito
che anche gli interventi per il risparmio
energetico consentono la fruizione del
bonus mobili se riconducibili alla
“manutenzione straordinaria”.
Al contrario non è possibile fruire del
bonus mobili in caso di acquisto di box
pertinenziale: il beneficio spetta infatti
solo in caso di ristrutturazione di immobili
già esistenti e non anche nel caso di
nuove costruzioni.
Un’altra importante precisazione riguarda
gli strumenti di pagamento: al fine di
poter accedere al beneficio è infatti
necessario ricorrere all’apposito bonifico
bancario e postale che prevede la ritenuta
del 4% in applicazione dell’art. 25 del
decreto-legge n. 78 del 2010.
Rimane tuttavia ferma la possibilità di
effettuare il pagamento mediante carte
di credito e di debito.
Si ribadisce che l’importo complessivo
ammissibile alla detrazione è 10mila
euro in riferimento a tutte le spese
sostenute dal 6 giugno 2013 al 31
dicembre 2014, anche nel caso siano
stati eseguiti più interventi edilizi
sulla stessa unità immobiliare.
I contenuti del presente articolo vanno assunti
come meramente informativi, non utilizzabili
in alcun modo quale consulenza/opera
professionale; ogni interpretazione ivi
contenuta è meramente indicativa e non
assume valore di parere professionale.
Rubrica a cura di:
Dottor Giacomo Mallano
Commercialista
Studio Tributario
Cattelan-Verni-Mallano & Associati
23
luglio 2014
Facebook
SOCIAL
M EDIA
L’aggiornamento delle pagine
(prima parte)
Facebook cambia, cambia spesso
e cambierà spesso.
Il social network ha bisogno, per sua
natura, di mantenere
continuamente viva l’attenzione
degli iscritti. Il rischio più grande è
che gli utenti si possano annoiare
e dunque spostarsi su altre
piattaforme web.
Come evitarlo? Il sito apporta
periodicamente modifiche, piccole
o grandi, alle funzionalità, alle
interfacce grafiche, aggiungendo o
togliendo alcuni dettagli.
Questa è una delle motivazioni per
le quali Facebook, con buona
frequenza temporale, si rinnova, si
trasforma.
“Obbliga” quindi gli utenti a imparare
ad usare le novità proposte dagli
sviluppatori del sito.
Cambiamenti che spingono gli iscritti
a provare le nuove funzioni, a
navigare con curiosità nel social
network, ad aggiornarsi. E sono
“obbligati” a farlo anche gli
amministratori di pagine facebook,
che regolarmente si ritrovano ad
affrontare modifiche imposte dal
social network, modificando
informazioni, foto, sezioni e link
presenti sulla pagina.
Si tratta di rinnovamenti inevitabili,
ai quali non si può sfuggire, visto
che riguardano la struttura intera
del sito di facebook. Il modo giusto
di Massimo Petronio
per affrontarli è adattarsi, cogliendo
i punti di forza delle novità proposte
e sfruttando il cambiamento
imposto come occasione per
rilanciare la propria immagine sui
social network, rinnovando ad
esempio le foto e le informazioni
inserite.
Un’opportunità quindi per ripensare
i dettagli della propria pagina
facebook e renderla ancora più
interessante e appetibile al
potenziale vasto pubblico di clienti.
È di recentissima applicazione
l’ultima modifica sulle pagine, che
le rivoluziona nell’aspetto grafico,
rendendole simili visivamente agli
attuali profili.
Cominciamo ad analizzare i
cambiamenti, partendo da quello
dedicato agli amministratori.
In alto nella pagina fa la sua
comparsa un nuovo pannello di
amministrazione, con i pulsanti:
“Attività” (il registro di notifiche e
messaggi), “Insights” (tutte le
statistiche) e “Impostazioni”
(ricontrollate questa sezione per
verificare che sia tutto di vostro
gradimento).
Sempre in alto, ma a destra, c’è una
sintesi con i dati dell’ultima
settimana di attività.
Ecco un consiglio: passate con il
mouse sopra le sezioni su questa
barra laterale destra. In caso di
nuove notifiche o messaggi,
potrebbe risultare scomodo cliccare
ogni volta in alto a sinistra su
“Attività”, invece con la sintesi di
“questa settimana”, l’accesso a
queste informazioni è più semplice
e immediato.
Fin qui nulla che sia visibile per i
vostri fan. Ci sono però alcune
varianti da tener conto su immagine
di copertina, sezioni nella barra a
sinistra, la nuova singola colonna
con le vostre foto e post.
Ma di tutto questo vi racconteremo
nel prossimo numero, sempre
all’interno di questa rubrica.
24
luglio 2014
Ricordiamo che esse praticano prezzi di favore a tutte le Ditte associate al GTTC.
Facciamo presente che il Sodalizio si autofinanzia attraverso i contributi versati da queste Aziende. Pertanto i Soci, oltre a fruire di condizioni particolarmente
vantaggiose, rendono anche possibile un ulteriore sviluppo del Gruppo Triveneto Torrefattori Caffè ed al collegato Consorzio Torrefattori delle Tre Venezie.
ASACHIMICI S.p.A.
Detergenti speciali
certificati per macchine
espresso, cappuccinatori e
macinacaffè.
BRAMBATI S.p.A.
Progetta e produce
impianti completi
per la lavorazione del caffè.
BRITA Italia S.r.l.
Acqua filtrata.
Produce prodotti di filtrazione
d’acqua per uso domestico
ed applicazioni professionali.
CARTOTECNICA
AMMAZZINI S.n.c.
Produzione tovaglioli da bar.
CHIMAB S.p.A.
Cioccolata in polvere;
bevande solubili calde e
fredde; tè ed infusi in filtro
e in foglia.
CMA MACCHINE
PER CAFFÈ S.r.l.
Macchine per caffè
espresso.
DALLA CORTE S.r.l.
Uffici, Show room e Sede legale:
Produttori di macchine
da caffè.
DEMUS LAB
Azienda per analisi
accreditate ISO 17025
(Accredia), consulenza e
formazione sul caffè.
Via Strada Nuova, 27
27050 CODEVILLA (Pavia)
tel. 0383 373100
fax 0383 373078
www.brambati.it
[email protected]
Via Kennedy, 21
24066 PEDRENGO (Bergamo)
tel. 035 203447
fax 035 203661
www.brita.net
[email protected]
Via I° Maggio, 70
Frazione Rosano
55067 RIGNANO SULL’ARNO
(Firenze)
tel. 055 8303035
fax 055 8303035
GRUDEN S.p.A.
Imballaggi flessibili.
LA SAN MARCO S.p.A.
Macchine caffè espresso.
L F S.p.A.
Specialista di ricambi per
macchine da caffè,
macinacaffè e accessori.
MARZOTTO S.r.l.
Produzione orzo tostato
naturale. Fornisce orzo
solubile, cura il prodotto sin
dalla semina.
Via C. Colombo, 34
35011 CAMPODARSEGO (Padova)
tel. 049 9201496
fax 049 9201498
www.magicaciok.it
[email protected]
MAZZER LUIGI S.r.l.
Via Condotti Bardini, 1
31058 SUSEGANA (Treviso)
tel. 0438 6615
fax 0438 60657
www.astoria.com
[email protected]
MEDAC S.r.l.
Via Zambeletti, 10
20021 BARANZATE (Milano)
tel. 02 45486443 - 02 3762398
fax 02 39321440
www.dallacorte.com
[email protected]
Area Science Park - ed. E3
Padriciano, 99 - 34012 TRIESTE
tel. +39 040 3755466
fax +39 040 3755467
www.demuslab.it
[email protected]
Macinadosatori,
macina caffè.
Industria cartotecnica per
imballaggio in carta
politenata per bevande
calde, fredde e da gelato.
NIVI CREDIT
NEONLAURO
Realizzazione
Azienda peredlainstallazione
gestione
insegne
servizio
delluminose
recuperocon
crediti
di richiesta
autorizzazioni
Italia ed Estero.
presso gli uffici competenti.
NUOVA RICAMBI S.r.l.
Ricambi macchine caffè
e macinadosatori dal 1980
Caffè, orzo e decaffeinato
in cialde, capsule e bustine
sottovuoto, a marchio
personalizzato.
Via Dell’Artigiano, 9
40037 SASSO MARCONI (Bologna)
tel. 051 6750834
fax 051 6750836
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[email protected]
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per interno ed esterno,
specchi serigrafati.
FAEMA / LA CIMBALI
Via Manzoni, 17
20082 BINASCO (Milano)
PINTI INOX S.p.A.
Macchine da caffè.
tel. 02 900491
fax 02 9054818
www.faema.it / www.cimbali.it
Azienda leader nella
produzione di casalinghi in
acciaio inossidabile.
Certificata ISO 9001
Via Cile, 2 - Z.I.
35127 PADOVA
tel. 049 760955
fax 049 8700297
www.foralberg.it
[email protected]
SCARBOLO ZUCCHERI S.r.l.
EMILPACK S.r.l.
FORALBERG S.r.l.
FORNITURE ALBERGHIERE
Via Nazario Sauro, 24
26039 VESCOVATO (Cremona)
tel. 0372 830494
fax 0372 830029
www.pulycaff.com
[email protected]
Forniture tazze in vera
porcellana.
Forniture alberghiere.
PAJOLA
Zucchero import-export
confezionamento
zucchero in bustine.
Via Mattei, 12
35020 MASERÀ (Padova)
tel. 049 8860996
fax 049 8862671
www.gruden.it
[email protected]
Via Venuti, 10
34072 GRADISCA (Gorizia)
tel. 0481 967111
fax 0481 960166
www.lasanmarco.it
[email protected]
Via Voltri, 80
47522 CESENA (Forlì-Cesena)
tel. 0547 341111
fax 0547 341110
www.lfricambi724.it
[email protected]
Via Roma, 192/E
36070 CASTELGOMBERTO (Vicenza)
tel. 0445 440506
fax 0445 941317
www.marzottosrl.com
[email protected]
Via Moglianese, 113
30037 GARDIGNANO DI SCORZÈ (VE)
tel. 041 5830200
fax 041 5830060
www.mazzer.com
[email protected]
Via R. Wenner, 52
84131 SALERNO
tel. 089 301466
fax 089 302069
www.medac.it
[email protected]
Via O.
Pordenone,
ViadaRaffaello,
57 20
31020 SAN
VENDEMIANO
50127
FIRENZE (Treviso)
tel.
400053
tel.0438
055 344031
fax 055
04383440335
400185
fax
www.neonlauro.it
www.nivi.it
[email protected]
Via dei Mille, 20
20061 CARUGATE (Milano)
tel. 02 9253205
fax 02 9254286
www.nuovaricambi.it
[email protected]
Via Monte Carena, 32
37057 S. GIOVANNI LUPATOTO (VR)
tel. 045 9250823
fax 045 9250823
www.pajola.it
[email protected]
Via Antonini, 87
25068 SAREZZO (Brescia)
tel. 030 89351
fax 030 8936250
www.pinti.it
[email protected]
Via della Torre, 48
33047 REMANZACCO (Udine)
tel. 0432 667226
fax 0432 667846
www.scarbolozuccheri.com
[email protected]
25
luglio 2014
VENETA GRANULATI S.r.l.
Produzione e
confezionamento di
preparati dolciari e
bevande solubili.
VIROPA IMPORT
Tè, caffè decaffeinato,
cioccolato, orzo, bustine,
cialde.
WEGA MACCHINE
PER CAFFÈ S.r.l.
Macchine per caffè
espresso.
Via Sile, 1 - 31040 VOLPAGO
DEL MONTELLO (Treviso)
tel. 0423 621290
fax 0423 621290
www.venetagranulati.com
[email protected]
Via Julius Durst, 72
39042 BRESSANONE (Bolzano)
tel. 0472 836527
fax 0472 837340
www.viropa.it
[email protected]
Via Condotti Bardini, 1
31058 SUSEGANA (Treviso)
tel. 0438 1799700
fax 0438 1884890
www.wega.it
[email protected]
Ricordiamo ancora che le suddette aziende,
tutte in possesso degli elenchi aggiornati dei Soci
del Gruppo Triveneto, sono disponibili a praticare
ad essi delle condizioni di favore.
Inapplicabili le sanzioni
per mancato o insufficiente
pagamento prima rata TASI/IMU:
Risoluzione MEF
Con Risoluzione 23 giugno 2014, il Ministero dell’Economia
e delle Finanze ha reso noto che, nel caso in cui al 16
giugno, data di scadenza della prima rata del tributo per i
servizi indivisibili (TASI) e dell’imposta municipale propria
(IMU), non sia pervenuto o risulti insufficiente il
versamento dei tributi da parte dei contribuenti, non sono
applicabili le sanzioni e gli interessi previsti.
Nel documento di prassi si precisa inoltre che, considerata
la situazione di incertezza normativa che ha caratterizzato
l’istituzione della TASI con conseguenze anche sul
versamento IMU, l’inapplicabilità delle sanzioni si estende
anche agli enti non commerciali i quali entro il 16 giugno
2014 avrebbero dovuto versare l’IMU a saldo dell’anno
2013, nonché la prima rata IMU e TASI, ove dovute, per
l’anno 2014.
Il Ministero, quindi, ritiene che sussistano le condizioni
per cui i comuni possano considerare applicabili le
disposizioni recate dall’art. 10 dello Statuto del
contribuente, stabilendo un termine ragionevole entro il
quale i contribuenti possono effettuare i versamenti in
questione senza applicazione di sanzioni e interessi.
Fonte: SEACINFO
26
luglio 2014
luglio 2014
a cura di
Diego Franciosa
Entro lunedì
lunedì
07 luglio 2014
2014
7 luglio
UNICO 2014 - PERSONE FISICHE
con studi
– Versamento delle imposte risultanti
dalla dichiarazione (periodo d’imposta
2013).
UNICO 2014 - SOCIETÀ DI PERSONE
con studi
– Versamento delle imposte risultanti
dalla dichiarazione (periodo d’imposta
2013).
UNICO 2014 - SOGGETTI IRES con studi
– Versamento delle imposte risultanti
dalla dichiarazione (soggetti con
esercizio coincidente con l’anno solare
o approvazione del bilancio nei termini
ordinari).
DIRITTO ANNUALE CCIAA
(soggetti con studi)
– Versamento del diritto camerale
annuale.
CONTRIBUTI IVS ARTIGIANI E
COMMERCIANTI (con studi)
– Versamento del saldo 2013 e prima
rata acconto 2014 sul reddito
eccedente il minimale.
GESTIONE SEPARATA INPS
PROFESSIONISTI (con studi)
– Versamento del saldo 2013 e prima
rata acconto previdenziale 2014.
MOD. IRAP 2014 (soggetti con studi)
– Versamento dell’IRAP (saldo 2013 e
I° acconto 2014).
ADEGUAMENTO STUDI DI SETTORE
(maggiorazione)
– Versamento, con maggiorazione,
dell’IVA derivante dall’adeguamento
agli Studi di settore e dell’eventuale
maggiorazione (3%).
Entro martedì
martedì 08 luglio 2014
8 luglio 2014
MOD. 730 - ASSISTENZA FISCALE MODD. 730 E 730-4
– Invio telematico all’Agenzia delle
Entrate dei Modd. 730 e 730-4 da
parte di Caf/professionisti.
Entro giovedì
giovedì 10 luglio 2014
10 luglio 2014
INPS - PERSONALE DOMESTICO
– Versamento contributi previdenziali
per il personale domestico (trimestre
precedente).
FONDO M. NEGRI, M. BESUSSO E A.
PASTORE
– Versamento dei contributi previdenziali
e di assistenza integrativa.
Entro mercoledì
mercoledì
16 luglio2014
2014
16 luglio
RITENUTE
– Versamento ritenute su redditi da
lavoro dipendente e assimilati, lavoro
autonomo, provvigioni nonché su
corrispettivi per contratti d’appalto nei
confronti dei condomini (mese
precedente).
ADDIZIONALI
– Versamento addizionali
regionali/comunali su redditi da lavoro
dipendente del mese precedente.
IVA DICHIARAZIONE D’INTENTO (mensile)
– Invio delle comunicazioni d’intento in
relazione alle quali sono state emesse
fatture senza applicazione dell’IVA
registrate per il mese precedente.
IVA LIQUIDAZIONE MENSILE
– Liquidazione nonché versamento
dell’imposta eventualmente a debito
relativa al mese precedente.
CONTRIBUTI INPS MENSILI
– Versamento all’INPS da parte dei datori
di lavoro dei contributi previdenziali a
favore della generalità dei lavoratori
dipendenti, relativi alle retribuzioni
maturate nel mese precedente.
CONTRIBUTI INPS - GESTIONE EX ENPALS
MENSILI
– Termine per il versamento contributi
previdenziali a favore dei lavoratori
dello spettacolo.
GESTIONE SEPARATA INPS
COLLABORATORI
– Versamento dei contributi previdenziali
per i collaboratori a progetto,
occasionali e associati in
partecipazione corrisposti nel mese
precedente.
UNICO 2014 - PERSONE
FISICHE/SOCIETÀ DI PERSONE
(senza studi)
– Versamento con maggiorazione delle
imposte risultanti dalla dichiarazione
(anno 2013) comprese imposte
sostitutive (ad es. cedolare secca).
UNICO 2014 - SOGGETTI IRES
(senza studi)
– Versamento con maggiorazione delle
imposte risultanti dalla dichiarazione
(soggetti con esercizio coincidente con
l’anno solare o approvazione del
bilancio nei termini ordinari).
DIRITTO ANNUALE CCIAA
(soggetti senza studi)
– Versamento con maggiorazione diritto
camerale annuale.
CONTRIBUTI IVS ARTIGIANI E
COMMERCIANTI (senza studi)
– Versamento con maggiorazione del
saldo 2013 e prima rata acconto 2014
sul reddito eccedente il minimale.
GESTIONE SEPARATA INPS
PROFESSIONISTI (senza studi)
– Versamento con maggiorazione del
saldo 2013 e prima rata acconto
previdenziale 2014.
MODELLO IRAP 2014
(soggetti senza studi)
– Versamento con maggiorazione dello
0,4 % dell’IRAP (saldo 2013 e I°
acconto 2014).
Entro lunedì
lunedì 21 luglio 2014
21 luglio 2014
PREVINDAI E PREVINDAPI
– Versamento dei contributi previdenziali
integrativi a favore dei dirigenti di
aziende industriali relativi alle
retribuzioni maturate nel trimestre
precedente.
Entro venerdì
venerdì 25 luglio 2014
25 luglio 2014
ELENCHI INTRASTAT (contr. mensili e
trimestrali)
– Presentazione contribuenti mensili e
trimestrali.
Entro giovedì
giovedì 31 luglio 2014
31 luglio 2014
MOD. 730 - OPERAZIONI DI CONGUAGLIO
– Il sostituto trattiene/rimborsa al
dipendente le somme risultanti dal
prospetto di liquidazione o dal Mod.
730-4 (busta paga di luglio erogata
nel mese di agosto).
MODELLO 770 SEMPLIFICATO /
ORDINARIO
– Invio telematico del Mod. 770
semplificato/ordinario.
IVA - RIMBORSO / COMPENSAZIONE
TRIMESTRALE
– Termine per la richiesta di
rimborso/compensazione dell’IVA a
credito del trimestre precedente.
OPERAZIONI CON PAESI BLACK LIST
– Invio della comunicazione relativa alle
operazioni effettuate con paesi Black
List nel mese precedente(soggetti
mensili) e nel trimestre precedente
(soggetti trimestrali).
DENUNCIA UNIEMENS
– Denuncia telematica delle retribuzione
e dei contributi (INPS - INPDAP - Ex
ENPALS) del mese precedente.
LIBRO UNICO
– Scadenza delle registrazioni relative
al mese precedente.
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di responsabilità per quanto riguarda le informazioni in esso contenute e per i danni
o i problemi legali derivanti dall’ uso delle stesse. Esse vanno assunte come
meramente informative e non costituiscono un parere di tipo professionale o legale.
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