SEGRETERIA REGIONALE LOMBARDIA COMUNICATO N. 2 / 2014 LAVORO STRAORDINARIO Come anticipato nel comunicato precedente, parliamo oggi del lavoro straordinario. Ricordiamo che siamo noi a spiegarvelo, perché la Delegazione di Parte Pubblica, composta dal Vice Comandante Regionale, dal Comandante Provinciale di Lodi e (ad oggi) dal Comandante Provinciale di Milano (bella questa…), nonostante le nostre biennali e continue sollecitazioni, non è riuscita nell’intento. Alla fine meglio così, almeno noi siamo chiari, l’Amministrazione (nella persona della suddetta trinità) invece scrive in genere delle supercazzole. (La supercazzola è una frase priva di alcun senso logico, piena di parole inventate sul momento, usata per confondere la persona a cui ci si rivolge; fonte wikipedia). Tornando allo straordinario, ne abbiamo di 2 tipi: programmato ed emergente. -‐ Straordinario programmato: Il Comando Provinciale assegna TOT ore a testa al personale volontario. Con l’accordo decentrato lombardo, già dall’anno scorso (2013), siamo riusciti a renderlo più flessibile. Infatti, all’art. 5 abbiamo fatto inserire: "[...] Qualora per sopraggiunte esigenze personali e/o di servizio, il personale intende variare la giornata dell'effettuazione dello straordinario programmato, si potrà procedere a tale modifica nel rispetto del monte ore procapite complessivo assegnato. Tali variazioni NON dovranno essere sottoposte nuovamente a informazione preventiva e i Responsabili della struttura ne daranno informazione consuntiva al Comando Provinciale al termine del periodo di riferimento." In pratica, NON decide il comandante di stazione, ma anche il singolo agente può fare programmato quando vuole. Più di così come sindacato non possiamo fare. Lo straordinario programmato, da qualunque “fonte” provengano le risorse, deve essere retribuito, salvo che il personale faccia richiesta di mettere a recupero le ore lavorate. -‐ Straordinario emergente: non c’è alcun limite di ore (ma ne possono essere pagate al massimo 55 mensili, qualora ci fossero le risorse, ma ci torneremo dopo). Chi stabilisce la necessità di fare straordinario? Il capo pattuglia in quel momento. Chi può sindacare sulle ore fatte? Nessuno, salvo che il Comandante Provinciale non voglia denunciare penalmente il Capo pattuglia per aver dichiarato il falso, ossia per aver rubato delle ore di straordinario senza aver effettivamente lavorato (cosa da dimostrare con prove certe e testimoni, naturalmente). Perché attualmente fanno straordinario emergente solo le stesse persone? Perché molti colleghi non sanno neanche cos’è, e perché ci sono, al solito, i furbi e i fessi. Ripetiamo: Lo straordinario emergente NON ha limiti, proprio perché “emerge” di volta in volta, a discrezione del capo pattuglia. L’importante è sapere che, salvo Ordinanze che autorizzino lo sforamento, non potranno essere messe a pagamento oltre 55 ore al mese in totale (programmato + emergente, compresa anche la prefettura) , né oltre le 605 ore annue (55 x 11 mesi), ma sempre nei limiti delle disponibilità economiche. Il personale può scegliere anche in questo caso di recuperare le ore effettuate e messe a pagamento (nonostante spesso i nostri Comandanti Provinciali cercano di influenzare il personale a non farlo). Qualora non bastassero le risorse, l’Amministrazione pagherà fino al limite delle risorse disponibili, il resto andrà a recupero. Non è mai successo negli ultimi anni, ma, se succedesse, l’amministrazione è tenuta a rispettare criteri di uguaglianza e proporzionalità (ad esempio non può pagare a Tizio tutte le ore lavorate, ed a Caio solo il 50% delle ore lavorate). Questo comunicato verrà inoltrato più volte, per cercare di uguagliare la visibilità che avrebbe una circolare dell’Amministrazione. Perdonateci quindi per gli invii ripetuti… UGL CFS Lombardia: Tel. 366 66 41 967 -‐ e-‐mail: [email protected] SEGRETERIA REGIONALE LOMBARDIA SORVEGLIANZA SANITARIA Ci risulta che alcuni Comandi Provinciali (per ora ci hanno segnalato Varese, Cremona, Mantova e Sondrio), tardino ad effettuare la sorveglianza sanitaria prevista dal testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Dlgs 81/08). Sempre in primis Varese, per tutte le problematiche e i ritardi. Riassumendo, un Comandante Provinciale, peraltro spinto più volte da una sigla a diventare Vice Comandante Regionale, non è stato in grado di contare i mesi dalle visite mediche precedenti. Comandante Provinciale di Varese, Le spieghiamo noi come si conta: 1 2 3… Quando si arriva a 12, fanno 1 anno. E così via. Semplice, no? Stessa cosa vale per gli altri Comandanti Provinciali, senza però l’aggravante della “spinta” e della smania di comando. NUOVO COMANDANTE REGIONALE Cambio al vertice in Regione: lascia l’interim l’Ing. Giove, arriva la Dott.ssa De Guz in pianta stabile. Salutiamo l’Ing. Giove, rammaricandoci che nelle uniche 4 occasioni in cui abbiamo avuto bisogno di lui (pulizie Comandi Stazione, invenzioni dell’Amministrazione sui DOS, situazione dell’SCT Pavia, pessimi rapporti tra personale e Comandante del CTA), non abbiamo ottenuto risposte (pulizie, DOS e Comandante del CTA) o le abbiamo ricevuto a dir poco evasive (SCT Pavia). Ormai ha lasciato la nave, quindi non sono più suoi problemi. Una bella comodità. Diamo il benvenuto invece alla Dottoressa De Guz, e portiamo subito alla sua attenzione le suddette 4 problematiche. Speriamo di non dover richiedere di nuovo per iscritto le stesse cose. Del resto le 4 questioni sono ben note al Vice Comandante, che poteva (e può) provare a risolvere, se solo ci avesse messo (o mettesse) lo stesso impegno che ci mette a conquistare Comandi Provinciali come fossero caramelle da strappare ai “bambini Dirfor”, quelli che chiedono la meritocrazia ma non considerano che se il CFS versa in questa situazione, è certamente per colpa dei dirigenti che ha (e dove sono iscritti per lo più?), non per colpa nostra… DA CHE PULPITO Al CTA di Bormio c’è un tizio che non è capace di interagire con gli esseri umani, e si permette pure, telefonicamente, di definirmi maleducato (data 29/04, orario serale, abbiamo testimoni) e riagganciarmi il telefono “in faccia”. A parte che il maleducato sarà lei, che non è disposto al dialogo (trattasi del classico bue che dice cornuto all’asino), Le ricordo educatamente, maestà, che mentre noi rappresentiamo quasi la totalità del personale del CTA, lei è lì per grazia ricevuta. Noi le tessere ce le dobbiamo guadagnare, lei lo stipendio lo prende anche se non è capace di interagire con i colleghi, come difatti è. Ecco, questa è la differenza. Se tutto il personale non la sopporta, ci sarà un motivo, no? Tutto il personale del CTA è dalla nostra parte, non certo dalla sua. Pertanto non si può permettere di non dialogare né con il personale, né con la sigla più rappresentativa del CTA, e lo scoprirà molto presto. Ed allora il tempo degli onori finirà. Curno (BG), 2 Maggio 2014 IL SEGRETARIO REGIONALE UGL CFS Lombardia: Tel. 366 66 41 967 -‐ e-‐mail: [email protected]
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