A2_e - Provincia di Cuneo

REGIONE PIEMONTE
PROVINCIA DI CUNEO
COMUNE DI VILLAFALLETTO
COMMITTENTE
FIRMA
MARTINO
P. & D. srl
CAP 12020, VILLAFALLETTO (CN)
P. IVA 08446250014
IMPIANTO IDROELETTRICO "MAIRA"
CONCESSIONE DI DERIVAZIONE
PER USO IDROELETTRICO
TORRENTE MAIRA
OGGETTO:
SCALA DI RISALITA DELL'ITTIOFAUNA
Versione
Descrizione
Data
1
RELAZIONE
Maggio 2014
Codice dell'opera
I_026
Lotto
Livello progettazione
Numero elaborato
0
D
A2_e
Disegnatore
Approv.
AD
Tipo documento
DATA:
26/05/2014
SCALA:
STUDIO DI INGEGNERIA
ALEX DRUETTA
EMANUELE GRANERO
DOTT. ING.
GEOM.
Tel./Fax 0121.900.215 - e-mail: [email protected]/[email protected]
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
INDICE
1
PREMESSA ...........................................................................................................................................1
2
INTRODUZIONE ...................................................................................................................................3
3
IL PROGETTO ......................................................................................................................................4
4
INQUADRAMENTO E CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE ........................................................5
5
4.1
Inquadramento fisico e idrografico del torrente Maira ...............................................................5
4.2
Caratteristiche fisiche e idrologiche del bacino ..........................................................................5
4.3
Dati della stazione idrometrica automatica nel Comune di Busca..............................................6
4.4
Deflusso Minimo Vitale, PTA Regione Piemonte (2007) ..........................................................9
CARATTERIZZAZIONE ITTIOFAUNISTICA .......................................................................................11
5.1
Individuazione delle capacità natatorie delle specie target .......................................................15
6
GENERALITÀ SUL DIMENSIONAMENTO DELL’OPERA ....................................................................17
7
SIMULAZIONI EFFETTUATE .............................................................................................................22
7.1
8
Risultati delle simulazioni svolte ..............................................................................................23
BIBLIOGRAFIA ..................................................................................................................................27
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
1 PREMESSA
La presente relazione illustra la progettazione e la realizzazione di una scala di risalita per l’ittiofauna
presso la briglia esistente ubicata a valle del ponte della SP25 sita a valle del centro abitato di Villafalletto, lungo l’asta del t. Maira.
Figura 1.1 – Localizzazione della briglia oggetto di intervento a valle del ponte della SP25, t. Maira
Figura 1.2 – Briglia oggetto di intervento, t. Maira (vista da sponda sinistra)
1
MARTINO P. & D. S.R.L.
IMPIANTO IDROELETTRICO “MAIRA”
2
Figura 1.3 – Briglia oggetto di intervento, t. Maira (vista da sponda sinistra)
Figura 1.4 – Briglia oggetto di intervento, t. Maira (vista da valle, in alveo)
La briglia è in massi cementati e calcestruzzo armato; vi sono massi posizionati a valle della stessa, non
intasati, che moderano il dislivello presente (circa 3,20 m) . La gàveta presenta tratti in calcestruzzo erosi
e massi con fessure lungo le giunzioni, le quali permettono l’infiltrazione dell’acqua nel corpo briglia e il
successivo distacco di parti di essa.
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
2 INTRODUZIONE
Le migrazioni dei pesci consistono in spostamenti di massa da un ambiente all’altro alla ricerca di zone
ove trovare condizioni che meglio si adattano ad un particolare momento del loro ciclo vitale.
L’esigenza di ricerca di nuove zone sono principalmente tre:
-
la necessità di raggiungere luoghi adatti alla schiusa delle uova e allo sviluppo degli avannotti
(migrazione riproduttiva);
-
il bisogno di trovare siti che offrono adeguato riparo per il periodo invernale in cui vi è il rallentamento dell’attività metabolica (migrazione di svernamento);
-
la ricerca del nutrimento necessario all’accrescimento (migrazione trofica).
Esistono, inoltre, migrazioni di tipo irregolare, dovute a variazioni di portata nel corso d’acqua, in cui i
pesci si muovono in cerca di livelli idrici adeguati alle loro esigenze.
Tra le specie che compiono spostamenti migratori si ricordano le lasche, i cavedani, i barbi che, come
tutti i Ciprinidi, prediligono per la frega il periodo primaverile-estivo. Spesso queste migrazioni possono
essere molto brevi, ciò perché le condizioni ideali per la riproduzione si trovano a poca distanza dagli abituali luoghi di soggiorno.
Le trote invece risalgono i fiumi prevalentemente a fine autunno, ricercando torrenti e piccoli rii con acque relativamente basse e fondali ghiaiosi favorevoli alla maturazione delle gonadi e all’incubazione delle uova. Altro esempio di migrazioni riproduttive è quello delle alborelle che si spostano in banchi numerosissimi per raggiungere aree adatte; anche il luccio migra alla ricerca di acque calme a temperatura costante.
E’ quindi facile immaginarsi quali siano le conseguenze degli sbarramenti costruiti dall’uomo sui corsi
d’acqua: non solo vengono limitate le possibilità di riproduzione o di accrescimento adeguato, ma diminuiscono anche le possibilità di sopravvivenza nel momento in cui una determinata zona del fiume, ad
esempio per carenza di ossigeno o di cibo, diventa una trappola mortale.
Inoltre la creazione di sbarramenti porta a frammentare la popolazione di una specie in gruppi isolati ed
impedisce il ripristino a monte dei popolamenti che generalmente sono depauperati dalle piene. Un altro
effetto negativo può essere determinato dallo stabilirsi di gruppi che si trovano ad essere isolati riproduttivamente, senza poter incrociarsi con individui della stessa specie, dislocati a valle o a monte degli sbar-
3
MARTINO P. & D. S.R.L.
IMPIANTO IDROELETTRICO “MAIRA”
ramenti, con conseguente diminuzione della variabilità genetica: questo fenomeno può causare, in presenza di malattie o di eventi particolari, l’estinzione di tutto un gruppo.
Si capisce quindi la fondamentale importanza dell’interconnessione tra i vari ecosistemi fluviali presenti
4
nel bacino, e la possibilità per l’ittiofauna di spostarsi lungo il fiume ne è forse l’espressione più lampante.
In questa ottica la scala di risalita non è soltanto un passaggio obbligato per pesci, una via d’acqua, ma
un vero e proprio “corridoio ecologico” capace di contribuire agli scambi necessari alla vita del fiume.
Nell’ambito della realizzazione dell’impianto idroelettrico «Maira» sul t. Maira, si prevede la realizzazione di una scala di risalita per l’ittiofauna presso la briglia esistente, al momento sprovvista di un’opera
in grado di permettere all’ittiofauna il superamento dello sbarramento esistente.
Il presente elaborato costituisce la relazione tecnica del progetto di un’adeguata scala di risalita per
l’ittiofauna: è descritta l’opera prevista ed i criteri di dimensionamento utilizzati, sia per ciò che riguarda
il funzionamento idraulico che la funzionalità biologico-ambientale.
3 IL PROGETTO
Il progetto è stato sviluppato dando priorità alle caratteristiche dell’ittiofauna presente e alle portate rilevate presso la sezione oggetto di intervento, ricavando così di conseguenza i parametri idraulico-dimensionali, la velocità, la turbolenza, la portata e la pendenza del manufatto.
La descrizione dell’opera è integrata dagli elaborati grafici allegati, ai quali si fa riferimento per le sue
caratteristiche dimensionali.
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
4 INQUADRAMENTO E CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE
4.1
Inquadramento fisico e idrografico del torrente Maira
5
2
Il bacino del Maira ha una superficie complessiva di circa 1.210 km (2% del bacino del Po), di cui il
59% in ambito montano. Il torrente ha origine presso l’Aiguille de Chambeyron, a quota 3.471 m s.m..
L’asta principale del Maira è suddivisibile in tratti distinti per caratteristiche morfologiche, morfometriche e per comportamento idraulico: il tratto montano, fino a Tetti che si sviluppa per circa 41 km, e il
tratto di pianura fino alla confluenza in Po, per 64 km.
Il bacino presenta caratteristiche idrologiche intermedie tra bacini pedemontani e bacini interni: i primi
sono sensibilmente protetti rispetto alle piogge dai rilievi alpini e, in ragione della quota,sono sede per
buona parte dell’anno di precipitazioni nevose; i secondi sono direttamente esposti alle correnti umide
provenienti da sud o da ovest, e sono sede di precipitazioni più intense e di portate specifiche più elevate.
Nel bacino idrografico le precipitazioni medie di lungo periodo variano da 800 mm/anno in pianura a
1100 mm/anno.
4.2
Caratteristiche fisiche e idrologiche del bacino
Facendo riferimento ai documenti contenuti nel PTA della Regione Piemonte, le caratteristiche del bacino sono riportate nella tabella sottostante.
Tabella 4.1 – Dati fisiografici del bacino
superficie
bacino
quota
massima
quota
minima
quota
media
lunghezza
asta
pendenza
media asta
[km2]
[m s.m.]
[m s.m.]
[m s.m.]
[km]
[%]
587,00
3.310
431
1.703,50
69
3,0
Per ciò che riguarda la pluviometria nell’area in esame, è stata considerata la stazione pluviometrica della
Regione Piemonte situata nel Comune di Dronero: le precipitazioni medie registrate tra il 1999 e il 2012
sono pari a 837,38 mm.
MARTINO P. & D. S.R.L.
IMPIANTO IDROELETTRICO “MAIRA”
4.3
Dati della stazione idrometrica automatica nel Comune di Busca
All’interno del bacino in esame sono presenti stazioni di misura automatiche idrometrica del Sistema regionale di monitoraggio meteorologico, idrologico e della qualità delle acque superficiali: in particolare
6
la stazione ubicata nel Comune di Busca (situata a circa 6,60 km a monte della sezione dell’opera di presa) consente di fare riferimento diretto ad una serie storica significativa di portate naturali defluenti nel
torrente.
Figura 4.1 – Visualizzazione mappa CTR della stazione BUSCA MAIRA - BUSCA
Il periodo monitorato inizia nell’anno 2003 e termina nell’anno 2012, quindi 10 anni idrologici senza interruzioni.
Nelle tabelle seguenti sono riportati i valori medi mensili ed i valori caratteristici della curva di durata ottenuti dal controllo strumentale, ed i valori relativi alla sezione di presa considerata stimati attraverso la
regionalizzazione idrica.
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
Tabella 4.2 – Valori di portata naturali rilevati dalla stazione idrometrica, Comune di Busca
mesi
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
media
gennaio
5,07
2,30
0,70
1,72
1,75
3,23
3,35
2,60
4,30
3,00
2,80
febbraio
3,40
2,63
0,70
3,07
2,45
2,88
4,49
2,59
4,04
3,12
2,94
marzo
5,26
5,22
3,38
6,56
2,37
5,01
9,62
8,19
11,74
5,02
6,24
aprile
6,25
6,13
5,33
7,06
5,90
6,83
22,82
12,29
14,65
5,79
9,31
maggio
11,02
12,00
10,56
5,50
7,89
27,43
28,17
22,25
13,23
14,15
15,22
giugno
3,72
6,49
1,11
0,14
10,69
30,60
13,39
19,00
24,94
6,10
11,62
luglio
0,07
0,42
0,02
0,30
0,08
1,99
3,23
5,14
1,62
0,13
1,30
agosto
0,01
0,04
0,01
0,09
0,05
0,10
0,19
0,49
0,24
0,05
0,13
settembre
0,04
0,17
3,17
3,76
0,14
0,82
1,95
0,55
0,49
5,42
1,65
ottobre
0,36
0,49
7,85
5,67
0,34
0,19
2,96
1,49
1,24
2,93
2,35
novembre
1,84
2,78
4,84
4,47
2,20
3,33
3,39
8,39
14,87
10,61
5,67
dicembre
2,77
1,35
3,44
2,06
1,74
4,75
2,40
5,37
4,29
5,67
3,38
media
3,32
3,33
3,43
3,37
2,97
7,26
8,00
7,36
7,97
5,17
5,22
7
Tabella 4.3 – Valori di portata naturali rilevati dalla stazione idrometrica (2003÷2012),
Comune di Busca
Qmed
[m3/s]
bacino
[km2]
gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
ott
nov
dic
media
Busca
574
2,80
2,94
6,24
9,31
15,22
11,62
1,30
0,13
1,65
2,35
5,67
3,38
5,22
Villafalletto
587
2,87
3,01
6,38
9,52
15,56
11,88
1,33
0,13
1,69
2,40
5,80
3,46
5,34
Tabella 4.4 – Valori della curva di durata rilevati dalla stazione idrometrica (2003÷2012),
Comune di Busca
Q [m3/s]
Q10
Q91
Q182
Q274
Q355
Busca
17,01
7,41
3,17
2,13
0,09
Villafalletto
17,63
7,57
3,24
2,18
0,10
MARTINO P. & D. S.R.L.
IMPIANTO IDROELETTRICO “MAIRA”
8
Figura 4.2 – Valori di portata registrati dalla stazione idrometrica (Busca) e ricavati alla sezione
di presa (Villafalletto)
Figura 4.3 – Curva di durata delle portate misurate presso il misuratore automatico del Sistema regionale di monitoraggio (Comune di Busca) e correlate al bacino sotteso nel Comune di Villafalletto
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
4.4
Deflusso Minimo Vitale, PTA Regione Piemonte (2007)
La metodologia definita dal sopracitato regolamento attuativo delle prescrizioni contenute nel Piano di
Tutela delle Acque (PTA) fa riferimento ad una espressione, valida per l’intero bacino del Po, definita
dall’Autorità di Bacino nel documento “Criteri di regolazione delle portate in alveo”, Allegato B alla Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 7 del 13 marzo 2002:
DMV [l/s] = K · qmeda · S · M · A · Z · T,
dove: M = 1,30 - parametro morfologico
A = 1,00 - parametro di interscambio con la falda
K = 0,15 - parametro sperimentale assegnato per singole aree idrografiche
S = 587 km2 - superficie del bacino sotteso
qMEDA = 9,47 l/s/km2 - contributo specifico medio annuale in regime naturale
Z = 1 = parametro di naturalità, fruizione e di qualità biologica delle acque,
T = parametro relativo alla modulazione del DMV.
In particolare nel citato regolamento attuativo vengono definite le grandezze elencate di seguito.
-
DMV idrologico:
K · qmeda · S,
rappresenta la componente idrologica (frazione della portata naturale media annua del corpo idrico in una data sezione).
-
DMV di base:
(DMV idrologico) · M · A ,
rappresenta il valore idrologico corretto in funzione di M (che considera l’incidenza determinata
dalle particolari caratteristiche morfologiche dell’alveo sulle condizioni di deflusso dell’acqua), e
di A (che tiene conto degli effetti degli scambi idrici tra le acque superficiali e sotterranee).
-
DMV ambientale:
(DMV di base) · Z · T
rappresenta il valore di DMV di base comprensivo degli eventuali fattori correttivi riguardanti le
caratteristiche ambientali locali e le esigenze di modulazione della portata residua a valle dei prelievi.
9
MARTINO P. & D. S.R.L.
IMPIANTO IDROELETTRICO “MAIRA”
Il Deflusso Minimo Vitale di base risulta essere così pari a 1,084 m3/s.
Per ciò che concerne il parametro di carattere “ambientale” Z, le misure d’area del PTA definiscono i fat10
tori correttivi riguardanti la naturalità (N), la qualità dell’acqua (Q) e la fruizione (F); Z è assunto pari al
massimo tra questi coefficienti. In attesa della definizione delle misure d’area, tali parametri vengono assunti pari a 1,00.
Per quanto riguarda invece il parametro T, nell’attesa di più specifiche misure d’area, il regolamento di
attuazione prevede che, nel caso di nuovi prelievi aventi portata massima di derivazione pari o superiore
alla portata naturale di durata 120 giorni del corpo idrico alimentatore e comunque superiore a 500 l/s, si
attui una modulazione temporale del deflusso minimo adattando la portata rilasciata alle fluttuazioni del
regime idrologico misurate a monte dell’opera di presa, secondo il seguente criterio funzione della portata in ingresso Qi:
-
Qi minore o uguale al DMV di base: DMV = DMVbase;
-
Qi maggiore del DMV di base: DMV = DMVbase + X · (Qi - DMVbase), dove “X” è una percentuale compresa tra 10% e 20%, definita dall’autorità concedente.
Nel caso in esame, considerando una percentuale “X” pari al 10%, il DMV risultante è pari a 1,532 m3/s.
Secondo un approccio cautelativo, nel calcolo di producibilità annua dell’impianto si assume questo valore di rilascio presso l’opera di presa.
Tabella 4.5 – Calcolo del DMV (valore di concessione), P.T.A.
S
587 km2
quota massima
Hmax
3.310 m s.l.m.
quota minima (sezione di presa)
Hmin
431 m s.l.m.
altitudine media
Hmed
1.703,50 m s.l.m.
A
837,38 mm
Deflusso Minimo Vitale di base
DMVbase
1,084 m3/s
Deflusso Minimo Vitale con modulaz. al 10%
DMVmod
1,532 m3/s
Superficie bacino
afflusso medio annuo
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
5
CARATTERIZZAZIONE ITTIOFAUNISTICA
Per la caratterizzazione ittiofaunistica del tratto di fiume interessato dall’intervento si è fatto riferimento
alla Carta Ittica Relativa al Territorio della Regione Piemontese (AA.VV., 1991) e ai Monitoraggi della
fauna ittica in Piemonte (Regione Piemonte, 2004 - 2009).
La Carta Ittica del Piemonte (Forneris, 1992) colloca il t. Maira nella zona della trota fario dalle sorgenti
fino allo sbarramento di S. Damiano Macra; più a valle la vocazionalità ittica passa a trota marmorata /
temolo. A monte di S. Damiano le specie più abbondanti risultano essere la trota fario e lo scazzone, con
presenza anche della trota marmorata e del suo ibrido, nonché del temolo. A valle di S. Damiano Macra,
presso Dronero, la trota fario e lo scazzone risultano sempre abbondanti, insieme in questo caso al vairone; sono inoltre presenti la trota marmorata e il suo ibrido, il temolo, la sanguinerola e il barbo canino.
La qualità delle acque, sempre secondo i campionamenti svolti per la Carta Ittica Regionale, risultava ottimale in entrambi i tratti, con una 1° classe di qualità secondo l’Indice IBE.
La sezione di t. Maira in oggetto, presso il Comune di Villafalletto, è all’interno di quella che risulta essere una “zona a trota marmorata e temolo”.
I campionamenti riportati nei “Monitoraggi della fauna ittica in Piemonte” (sezione 030030 - Tabella 5.1
e Tabella 5.2) sono stati effettuati nel tratto presso la briglia esistente oggetto di intervento.
Il t. Maira presenta portata scarsa nel periodo estivo a causa di derivazioni a monte, così da essere soggetto a portate di magra periodiche.
Il campionamento effettuato nel 2004 ha mostrato che, come già segnalata in passato (Regione Piemonte,
1991; C.R.E.S.T., 1997), il corso d’acqua risulta fortemente penalizzato dagli ingenti prelievi ad uso irriguo e presenta tratti soggetti ad asciutte totali duranti il periodo estivo. Sull’area insistono inoltre insediamenti urbani non indifferenti, i cui scarichi civili sono veicolati in corpi idrici caratterizzati in gran
parte dell’anno da deflussi di poche centinaia di litri al secondo. Quanto alla componente ittiofaunistica,
presso la stazione di Villafalletto, il torrente è popolato da una comunità ittica eterogenea, composta da
salmonidi, da ciprinidi reofili e dal ghiozzo padano. Le caratteristiche ecologiche di questo tratto non sono ottimali essendo evidenti segni di pregressi disalvei, con asportazione della vegetazione perifluviale,
11
MARTINO P. & D. S.R.L.
IMPIANTO IDROELETTRICO “MAIRA”
arginature e presenza di briglie invalicabili in alveo; la portata inoltre è molto modesta e la temperatura
dell’acqua elevata. A valle di questa stazione il corso d’acqua è segnalato in asciutta totale fino a poco a
monte di Savigliano, dove acqua di subalveo ricostituisce il torrente.
12
Il valore dell’Indice Ittico nel monitoraggio avvenuto nel 2004 corrisponde ad una I classe di qualità
(giudizio ottimo).
Il campionamento effettuato nel 2009 ha invece fornito differenze rispetto al precedente, in quanto solamente il Vairone ha confermato una popolazione abbondante e ben strutturata, mentre del Ghiozzo e della Trota fario sono stati rilevati pochissimi individui insufficienti ai fini di valutare la struttura della popolazione presente. Non risultano essere stati campionati individui di trota marmorata presenti però in
modo sporadico nelle stazioni di campionamento regionali a monte (Busca) e valle (Savigliano) dell’area
oggetto di studio. Non si può quindi escludere la presenza di individui di marmorata nel tratto interessato
dall’opera in progetto in quanto anche un’associazione di pescatori definisce la presenza di una discreta
popolazione di marmorata nel tratto da Stroppo a Cavallermaggiore (fonte: www.pescaambientefossano.it/ittiofauna1.html).
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
Tabella 5.1 – Scheda della stazione 021030 del t. Maira, Villafalletto contenuta nel Monitoraggio della
fauna ittica in Piemonte (Regione Piemonte 2004)
Corso d’acqua: Maira
Codice stazione: 021030
Data: 16/07/2004
Località: PT per Saluzzo
Comune: Villafalletto
Altitudine (m s.l.m.): 421
13
Valore intrinseco (V). Indice di abbondanza per specie (Ia): sporadica/accidentale (1), presente (2), abbondante (3), molto abbondante (4), struttura bilanciata (A), prevalenti o esclusivi giovani (B), prevalenti o esclusivi adulti (C).
Indice di rappresentatività Ir = 1 per Ia = 1 e Ir = 2 per Ia > 1. Punteggio P = V⋅Ir.
specie
V
Ia
Ir
P
specie
V
Ia
Ir
P
Trota fario
1/-1
2B
2
-2
Cavedano
1
1C
1
1
largh.max
m
7
Trota marmorata
6
2A
2
12
Sanguinerola
2
2A
2
4
largh.med
m
5
Barbo
4
1C
1
4
Vairone
4
2A
2
8
prof.max
cm
150
Barbo Canino
4
2A
2
8
Ghiozzo padano
4
2A
2
8
prof.med
cm
25
temp.H2O
°C
18,5
O2 disciol.
mg/l
9,10
conducib.
µs/cm
997
Zona ittica Reale ZR
1,3
Zona Ittica Potenziale ZP
1,3
Ambiente
Totale specie AU
7
Totale specie AL
1
Totale specie
8
pH
7,9
Indice Ittico (I.I.)
43
Classe qualità (I.I.)
I
Classe qualità st.
D3
LIM
2
SECA
2
SACA
buono
Note: portata scarsa per derivazioni a monte. Tratto soggetto ad asciutte periodiche. Briglia invalicabile a valle del ponte.
MARTINO P. & D. S.R.L.
IMPIANTO IDROELETTRICO “MAIRA”
Tabella 5.2 – Scheda della stazione 021030 del t. Maira, Villafalletto contenuta nel Monitoraggio della
fauna ittica in Piemonte (Regione Piemonte 2009)
14
Corso d’acqua: Maira
Codice stazione: 021030
Data: estate
2009
Località: PT per Saluzzo
Comune: Villafalletto
Altitudine
(m s.l.m.):
421
Indice di abbondanza per specie (Ia):
1
Sporadica. Pochissimi individui, anche un solo esemplare; consistenza demografica spesso poco
significativa ai fini delle valutazioni sulla struttura di popolazione; rischi circa la capacità di automantenimento della specie
2
Presente. Pochi individui, ma in numero probabilmente sufficiente per l’automantenimento
3
Abbondante. Molti individui, senza risultare dominante
4
Molto abbondante. Cattura di molti individui, spesso dominanti
a
struttura bilanciata,
b
prevalenti o esclusivi giovani
c
prevalenti o esclusivi adulti
specie
V
specie
V
Vairone
4
Trota Fario
1
Ghiozzo
1
Presenza ibridi
Sì
Specie autoctone
2
Specie alloctone
1
Tabella 5.3 – Caratteristiche delle specie rintracciate nel tratto di t. Maira interessato dall’intervento
durante i monitoraggi effettuati (in ordine alfabetico)
specie
ordine
famiglia
taglia media
[cm]
taglia massima
[cm]
periodo
riproduttivo
Barbo
cipriniformi
ciprinidi
30
60
maggio ÷ luglio
Barbo canino
cipriniformi
ciprinidi
20
40
maggio ÷ luglio
Cavedano
cipriniformi
ciprinidi
30
50
maggio ÷ agosto
Ghiozzo padano
perciformi
gobidi
8
10
maggio ÷ luglio
Sanguinerola
cipriniformi
ciprinidi
10
15
maggio ÷ luglio
Trota marmorata
salmoniformi
salmonidi
35
150
ottobre ÷ dicembre
Trota fario
salmoniformi
salmonidi
25
60
ottobre ÷ dicembre
Vairone
cipriniformi
ciprinidi
10
20
maggio ÷ luglio
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
Sulla base dei dati soprariportati riguardanti l’idrologia del t. Maira nel tratto in esame ed i dati relativi
alla fauna ittica presente, identificate le specie target (Ciprinidi reofili quali per esempio barbo e vairone), si evidenziano i valori di portata di riferimento valevoli per la progettazione. In giallo è evidenziata
la stagione migratoria-riproduttiva dei Ciprinidi reofili, in arancione il periodo nel quale comunque possono ancora avvenire spostamenti consistenti, anche se al di fuori del tipico periodo riproduttivo.
Tabella 5.4 – Valori medi mensili rilevati dalla stazione idro-termopluviometrica nel Comune di Busca
(Reg. Piemonte) e correlati al bacino sotteso nel Comune di Villafalletto
-
gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
sett
ott
nov
dic
media
Qmedia
2003÷2012
2,80
2,94
6,24
9,31
15,22
11,62
1,30
0,13
1,65
2,35
5,67
3,38
5,22
5.1
Individuazione delle capacità natatorie delle specie target
Dai dati prima esposti, si sono individuate barbo e vairone quali specie target.
Sulla base di dati raccolti circa le classi dimensionali dei riproduttori si è ritenuto idoneo utilizzare come
taglia minima di riferimento i 10 cm (limiti minimi cautelativi, dato che pesci di taglie maggiori sono
ovviamente più prestanti). In effetti vi sono anche animali di dimensioni minori, ma la misura minima
scelta permette di includere, per ogni specie, la maggior parte delle classi dimensionali che partecipano
alla riproduzione.
La massima velocità umax raggiungibile da un pesce può essere valutata secondo la formula di Wardle
(1975), che mette in relazione tale velocità con la lunghezza L dell’esemplare ed al tempo t di contrazione del muscolo caudale:
umax = 0,7·L / (2·t)
[1]
15
MARTINO P. & D. S.R.L.
IMPIANTO IDROELETTRICO “MAIRA”
Il tempo di contrazione è funzione della dimensione del pesce e della temperatura T del muscolo (maggiore è la lunghezza e minore è la temperatura, più lento sarà il muscolo a contrarsi). Per una stima di t si
può ricorrere alla formula empirica1 di Zhon (1982):
16
t = 0,1700 · L 0,4288 + 0,0028·lnT - 0,0425 · L0,4288 · lnT - 0,0077
[2]
Considerando una temperatura delle acque del t. Maira pari a 6°C (Piano di tutela delle Acque, Regione
Piemonte, 2007) e una lunghezza degli esemplari target di 10 cm, si ottiene un tempo di contrazione del
muscolo caudale pari a 0,032 s e di conseguenza una velocità massima di nuoto media di 1,084 m/s.
Questo valore è stato considerato in progetto, limitando le velocità della corrente in ogni punto del passaggio artificiale a valori medi inferiori a 1,00 m/s.
I valori calcolati sono approssimativi poiché, come già indicato, le capacità natatorie dipendono da una
serie di fattori (stato fisico e sanitario, T° dell’acqua, ecc.); sono comunque indicativi come riferimento
per il calcolo del funzionamento idraulico dell’opera.
1
Formula ottenuta da 276 misure di tempi di contrazione muscolari, su 6 specie ittiche differenti di dimensione compresa tra
0,05 a 0,80 m e temperature da 2°C a 18°C; fornisce il minimo tempo di contrazione.
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
6 GENERALITÀ SUL DIMENSIONAMENTO DELL’OPERA
Come scritto nel paragrafo introduttivo, le migrazioni dei pesci consistono in spostamenti in massa, diretti a raggiungere zone in cui le varie specie possono trovare le condizioni che meglio si adattano alle proprie esigenze durante particolari momenti del ciclo vitale.
Un passaggio che ripristini la continuità del corpo idrico deve essere dimensionato in funzione delle specie ittiche che popolano il corso d’acqua e delle loro caratteristiche (Tabella 5.3), sia per quanto riguarda
i periodi migratori in cui deve essere efficace, sia per le dimensioni dei manufatti. In particolare i parametri principali da considerare sono:
-
la massima velocità raggiungibile dalla specie,
-
il massimo salto sormontabile,
-
la massima turbolenza che può crearsi lungo l’opera.
Nel caso in esame sul t. Maira si è tenuto conto delle prescrizioni specifiche legate alle principali specie
ittiche caratterizzanti il tratto, quali in particolare ciprinidi limnofili (cfr. paragrafo precedente), e alle caratteristiche del regime idrologico, il quale presenta una elevata variabilità stagionale.
In un contesto di questo tipo, considerate le caratteristiche della fauna ittica presente, si ritiene che sia
opportuno realizzare passaggi artificiali che consentano anche la risalita di pesci con capacità natatorie
non eccellenti e che prediligano il passaggio sul fondale (nel caso specifico, ciprinidi limnofili).
Le tipologie realizzative più adatte in queste condizioni sono passaggi “close to nature”, cioè passaggi
artificiali il cui aspetto imita il più possibile le caratteristiche naturali del corso d’acqua, creando pertanto
rapide, corsi d’acqua minori. Possono essere realizzati anche con tecniche di ingegneria naturalistica
(rampa in pietrame senza utilizzo di calcestruzzo per l’intasamento dei massi), possibilità esclusa in questo progetto a causa delle elevate portate primaverili.
Nel caso specifico, si è optato per questa tipologia vista l’entità del salto medio da superare (ca. 3,20 m),
la presenza di una briglia in calcestruzzo e la volontà di realizzare un intervento che ben si integra
nell’ambiente circostante
Il modello operativo messo a punto rientra nella tipologia “close to nature”, sotto-tipologia “fish ramp”.
L’utilizzo di questa tipologia progettuale è adatto in quei casi ove non è necessaria una regolazione
17
MARTINO P. & D. S.R.L.
IMPIANTO IDROELETTRICO “MAIRA”
dell’acqua a monte e dove vi è portata di alimentazione sufficiente a garantire almeno 100 l/s per metro
di larghezza della rampa. Il funzionamento è basato nel concentrare, sulla rampa, la totale portata del
fiume nel periodo di magra e buona parte della portata media; lo sbarramento inizierà quindi a tracimare
18
con livelli idrometrici superiori a quelli che determinano la portata assegnata per l’alimentazione del passaggio. Questo tipo di opera si realizza con una costruzione integrata con lo sbarramento, coprendone
soltanto parte dello sviluppo trasversale, e con una pendenza longitudinale sufficientemente ridotta per
permettere la risalita dei pesci. È pertanto un meccanismo che permette il superamento del dislivello tra
monte e valle con un piano inclinato in pietrame, contenuto tra sponde di pietrame e giunti intasati con
cls, interrotto da soglie di massi di dimensioni maggiori (boulders) per ridurre la velocità dell’acqua, alzare il tirante idrico, diversificare l’habitat e riprodurre la varietà strutturale di un corso d’acqua.
Nel caso in esame il dislivello da superare è pari a 3,20 m; la pendenza longitudinale di fondo della scala
è di 8%, valore considerato ottimale per consentire velocità dell’acqua sostenibili dall’ittiofauna presente
e limitare per quanto possibile le dimensioni.
Inoltre, per migliorarne il funzionamento con portate molto basse (inferiori alla Q355 media), la rampa
possiede anche un’inclinazione trasversale del 5%, in modo da convogliare la portata verso una sola
sponda, mantenendo un tirante idrico ancora utile per la fauna ittica, nonostante l’eventuale riduzione
della portata (per esempio nel mese di agosto). I risultati ottenuti dalla realizzazione del modello idraulico sono allegati al presente documento.
Il materiale costituente la rampa è bloccato a monte e valle con micropali in cemento che ancorano massi
di dimensioni maggiori aventi funzione esclusivamente statica (Figura 6.2).
Figura 6.1 – Esempio di scala di risalita laterale (“Fish Passes”, 2006)
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
19
Figura 6.2 – Esempio di scala di risalita, profilo longitudinale (“Fish Passes”, 2006)
La larghezza della rampa è principalmente da progettare in base alla portata assegnata, ritenuta utile per
il pesce durante il periodo migratorio. Nel modello operativo, per tutte le considerazioni precedentemente
fatte, la rampa è progettata con larghezza 4,80 m, idonea per funzionare con la Q355 (circa 0,10 m3/s) con
un tirante idrico più che sufficiente per la fauna ittica (variabile a seconda della sezione della rampa considerato; si veda la tabella allegata). È stato calcolato che la rampa mantiene ancora un tirante medio pari
a 0,25 m con la portata ritenuta minima di funzionamento, quantificata in circa 0,01 m3/s (Q355 nel 2003).
La variabilità di tirante idrico lungo l’opera è dovuta alle condizioni di valle che influenzano con rigurgiti la parte terminale della rampa.
Dato che lo sbarramento in esame non forma angoli acuti con le linee di sponda, ma è posizionato perpendicolarmente ad esse, il corpo principale della rampa sarà posizionato perpendicolarmente allo sbarramento stesso, ove la quota del coronamento del manufatto è già lievemente abbassata in modo da concentrare il filone principale della corrente in centro alveo (il quale presenta quote inferiori).
In questa posizione è sempre garantito il deflusso sulla rampa, anche nei periodi di magra, e l’entrata è
ben individuabile per il pesce durante tutto l’arco dell’anno. Il corpo principale della rampa è contenuto
da due ali laterali pietrame, con lo scopo di evitare il formarsi di “angoli morti” che intrappolino il pesce,
e di consolidare la rampa proteggendola dallo scalzamento laterale dovuto alla lama stramazzante dal coronamento della traversa. Nello stesso tempo l’aspetto estetico del manufatto viene migliorato, integrando l’opera con lo sbarramento in maniera più naturale. Inoltre, in particolari condizioni di deflusso le
pendenze laterali potrebbero, in parte, essere rimontate dalla fauna ittica (ad esempio in presenza di anguilla potrebbero essere utilizzate) pertanto risultando anch’esse attive.
Si evidenzia che la sezione centrale di deflusso in progetto risulta attiva per una portata pari a circa 2,18
m3/s (Q274).
MARTINO P. & D. S.R.L.
IMPIANTO IDROELETTRICO “MAIRA”
Come precedentemente illustrato, la traversa esistente in c.a. interessata dalle opere in oggetto subirà esclusivamente interventi di riprofilatura con c.a. e risistemazione laddove sono presenti segni di erosione,
limitandosi all’installazione di boulders e pietrame a valle del coronamento (per indirizzare il flusso del
20
torrente) e lungo la scala di risalita. Tale motivazione risiede nel fatto che non sono necessari interventi
“impattanti” su una traversa esistente, già dimensionata con il presente profilo per rispondere a determinati parametri idraulici anche negli scenari di piena duecentennale in compatibilità con l'infrastruttura viaria esistente; non intervenendo con modifiche sostanziali sulla traversa e considerata la ininfluente presenza della scala in progetto nel breve tratto, rimane invariato lo scenario al contorno. Per un approfondimento si veda la tavola grafica allegata alla presente relazione.
Sono di seguito riportate le caratteristiche tecniche principali del modello operativo adottato.
Tabella 6.1 – Caratteristiche principali del modello operativo con Qmin = 0,01 m3/s
Parametro
u.tà misura
valore
Note
Q
m3/s
0,01
portata media
hmedia
m
0,25
sponda
i
%
8
pendenza fondo
L
m
4,80
larghezza base attiva
ilateral
%
5
pendenza laterale
dboulders
m
0,70
diametro boulders
hboulders
m
0,60
altezza boulders da fondo
ax=ay
m
1,60
distanza tra boulders
3
numero massimo di boulders per sezione
0,68
velocità media
0,29
numero di Froude medio
n
vmedia
Frmedio
m/s
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
Tabella 6.2 – Caratteristiche principali del modello operativo con Q355 = 0,10 m3/s
Parametro
u.tà misura
valore
Note
Q
m3/s
0,10
portata media
hmedia_max
m
0,39
sponda
i
%
8
pendenza fondo
L
m
4,80
larghezza base attiva
ilateral
%
5
pendenza laterale
dboulders
m
0,70
diametro boulders
hboulders
m
0,60
altezza boulders da fondo
ax=ay
m
1,60
distanza tra boulders
3
numero massimo di boulders per sezione
0,59
velocità media
0,32
numero di Froude medio
n
vmedia
m/s
Frmedio
Tabella 6.3 – Caratteristiche principali del modello operativo con portata ottimale Q274 = 2,18 m3/s
Parametro
u.tà misura
valore
Note
Q
m3/s
2,18
portata media
hmedia_max
m
0,60
sponda
i
%
5
pendenza fondo
L
m
4,80
larghezza base attiva
ilateral
%
3
pendenza laterale
dboulders
m
0,70
diametro boulders
hboulders
m
0,60
altezza boulders da fondo
ax=ay
m
1,60
distanza tra boulders
3
numero massimo di boulders per sezione
0,63
velocità media
0,39
numero di Froude medio
n
vmedia
Frmedio
m/s
21
MARTINO P. & D. S.R.L.
IMPIANTO IDROELETTRICO “MAIRA”
Come si evince dai risultati, i valori di velocità media dell’acqua nelle sezioni risultano inferiori al valore
di 1 m/s, e sono compatibili con le capacità natatorie delle specie target, sia con la portata minima, sia
con quella ottimale di funzionamento.
22
7 SIMULAZIONI EFFETTUATE
Le simulazioni delle condizioni di deflusso sono state svolte in condizioni di moto permanente utilizzando il modello numerico monodimensionale HEC-RAS prodotto e distribuito dal U.S. Army Corps of Engineers.
Il modello integra l’equazione della corrente a pelo libero in moto stazionario gradualmente variato, definisce in modo automatico i tratti di corrente lenta e veloce e la posizione dei risalti (HEC-2 water Surface Profile Program).
Il modello numerico è stato costruito sulla base del rilievo topografico eseguito nei pressi del tratto oggetto di intervento. L’operazione ha richiesto la suddivisione della scala di risalita dell’ittiofauna in tronchi di lunghezza ∆s = 1,60 m ca., tali da poter confondere i valori medi della sezione e della velocità in
ciascun tronco con i valori ad un estremo.
Le portate utilizzate nelle simulazioni idrauliche derivano dallo studio idrologico illustrato nei capitoli
precedenti:
-
portata minima di funzionamento:
Q355_min = 0,01 m3/s
-
portata media di funzionamento:
Q355 = 0,10 m3/s
-
portata ottimale di funzionamento:
Q274 = 2,18 m3/s
Le scabrezze dell’alveo utilizzate sono state dedotte dall’analisi della tipologia di materiale presente in
alveo e costituente la scala di risalita, dal tipo di terreno e di vegetazione presente nelle aree golenali e
dal materiale costituente le pareti e la volta dei tratti coperti, confrontandoli con i valori riportati in letteratura (Hec Ras Hydraulic reference manual). Sono stati utilizzati per ciascuna sezione due valori diversi
di scabrezza: uno per l’alveo inciso (o la scala di risalita dell’ittiofauna) ed uno per le aree golenali.
Il coefficiente di scabrezza è stato determinato secondo Manning confrontando le caratteristiche
dell’alveo oggetto di studio con le relative tabelle di riferimento (Chow, 1959). In particolare per la scala
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
di risalita dell’ittiofauna un valore di 0,025 m-1/3s (canale in pietrame e presenza di trasporto solido sul
fondo). I boulders sono stati ipotizzati pile a forma rettangolare.
7.1 Risultati delle simulazioni svolte
Di seguito si riportano in forma tabellare i risultati delle simulazioni svolte.
Nelle tabelle che seguono i simboli hanno il seguente significato:
-
Prog:
progressiva d’alveo della sezione [m]
-
Fondo: quota di fondo scorrevole della sezione [m]
-
P.L.:
quota di pelo libero nella sezione [m]
-
h:
altezza del pelo libero [m]
-
A:
area bagnata della sezione [m2]
-
B:
larghezza del pelo libero [m]
-
R:
raggio idraulico [m]
-
v:
velocità media di deflusso [m/s]
-
Fr:
numero di Froude
Figura 7.1 – Output tridimensionale simulazione HEC-RAS
23
MARTINO P. & D. S.R.L.
IMPIANTO IDROELETTRICO “MAIRA”
SITUAZIONE – Q355_min = 0,01 m3/s
Sezione
Fondo
[m]
P.L.
[m]
h
[m]
A
[m2]
8.9
B
[m]
R
[m]
v
[m/s]
Froude
[-]
soglia
24
8.82692*
430,68
430,7
0,02
0,11
5,04
0,02
0,09
0,2
8.75384*
430,55
430,57
0,02
0,08
5,03
0,02
0,12
0,31
8.68076*
430,43
430,45
0,02
0,09
5,03
0,02
0,12
0,28
8.60769*
430,31
430,32
0,02
0,09
5,04
0,02
0,11
0,27
8.53461*
430,18
430,2
0,02
0,09
5,04
0,02
0,11
0,26
8.46153*
430,06
430,08
0,02
0,09
5,04
0,02
0,11
0,25
8.38846*
429,94
429,96
0,02
0,09
5,04
0,02
0,11
0,25
8.31538*
429,82
429,84
0,02
0,1
5,04
0,02
0,1
0,24
8.24230*
429,69
429,71
0,02
0,1
5,04
0,02
0,1
0,23
8.16923*
429,57
429,59
0,02
0,1
5,04
0,02
0,1
0,23
8.09615*
429,45
429,47
0,02
0,1
5,04
0,02
0,1
0,22
8.02307*
429,33
429,35
0,02
0,1
5,04
0,02
0,1
0,21
7.95*
429,2
429,22
0,02
0,11
5,04
0,02
0,09
0,21
7.87692*
429,08
429,1
0,02
0,11
5,04
0,02
0,09
0,2
7.80384*
428,96
428,98
0,02
0,11
5,04
0,02
0,09
0,2
7.73076*
428,83
428,89
0,06
0,29
5,12
0,06
0,03
0,04
7.65769*
428,71
428,89
0,18
0,91
5,37
0,17
0,01
0,01
7.58461*
428,59
428,89
0,3
1,54
5,7
0,27
0,01
0
7.51153*
428,47
428,89
0,43
2,2
6,03
0,36
0
0
7.43846*
428,34
428,89
0,55
2,88
6,36
0,45
0
0
7.36538*
428,22
428,89
0,67
3,59
6,69
0,54
0
0
7.29230*
428,1
428,89
0,79
4,32
7,02
0,62
0
0
7.21923*
427,97
428,89
0,92
5,08
7,35
0,69
0
0
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
Sezione
Fondo
[m]
P.L.
[m]
h
[m]
A
[m2]
B
[m]
R
[m]
v
[m/s]
Froude
[-]
7.14615*
427,85
428,89
1,04
5,87
7,68
0,76
0
0
7.07307*
427,73
428,89
1,16
6,67
8,01
0,83
0
0
25
7
alveo t. Maira
SITUAZIONE – Q355 = 0,10 m3/s
Sezione
Fondo
[m]
P.L.
[m]
h
[m]
A
[m2]
8.9
B
[m]
R
[m]
v
[m/s]
Froude
[-]
soglia
8.82692*
430,68
430,75
0,07
0,36
5,15
0,07
0,27
0,32
8.75384*
430,55
430,63
0,07
0,37
5,15
0,07
0,27
0,32
8.68076*
430,43
430,5
0,07
0,37
5,15
0,07
0,27
0,32
8.60769*
430,31
430,38
0,07
0,36
5,15
0,07
0,27
0,32
8.53461*
430,18
430,26
0,07
0,37
5,15
0,07
0,27
0,32
8.46153*
430,06
430,14
0,07
0,36
5,15
0,07
0,27
0,32
8.38846*
429,94
430,01
0,07
0,36
5,15
0,07
0,27
0,32
8.31538*
429,82
429,89
0,07
0,37
5,15
0,07
0,27
0,32
8.24230*
429,69
429,77
0,07
0,36
5,15
0,07
0,27
0,32
8.16923*
429,57
429,64
0,07
0,37
5,15
0,07
0,27
0,32
8.09615*
429,45
429,52
0,07
0,37
5,15
0,07
0,27
0,32
8.02307*
429,33
429,4
0,07
0,37
5,15
0,07
0,27
0,32
7.95*
429,2
429,28
0,07
0,37
5,15
0,07
0,27
0,32
7.87692*
429,08
429,15
0,07
0,37
5,15
0,07
0,27
0,32
7.80384*
428,96
429,03
0,07
0,37
5,15
0,07
0,27
0,32
7.73076*
428,83
428,91
0,07
0,37
5,15
0,07
0,27
0,32
7.65769*
428,71
428,9
0,18
0,93
5,38
0,17
0,11
0,08
7.58461*
428,59
428,9
0,31
1,56
5,71
0,27
0,06
0,04
MARTINO P. & D. S.R.L.
IMPIANTO IDROELETTRICO “MAIRA”
Sezione
Fondo
[m]
P.L.
[m]
h
[m]
A
[m2]
B
[m]
R
[m]
v
[m/s]
Froude
[-]
7.51153*
428,47
428,9
0,43
2,22
6,04
0,37
0,05
0,02
7.43846*
428,34
428,9
0,55
2,9
6,37
0,46
0,03
0,02
7.36538*
428,22
428,9
0,68
3,61
6,7
0,54
0,03
0,01
7.29230*
428,1
428,9
0,8
4,34
7,03
0,62
0,02
0,01
7.21923*
427,97
428,9
0,92
5,1
7,36
0,69
0,02
0,01
7.14615*
427,85
428,9
1,04
5,89
7,69
0,77
0,02
0,01
7.07307*
427,73
428,9
1,17
6,69
8,02
0,83
0,01
0
B
[m]
R
[m]
v
[m/s]
Froude
[-]
26
7
alveo t. Maira
SITUAZIONE – Q274 = 2,18 m3/s
Sezione
Fondo
[m]
P.L.
[m]
h
[m]
A
[m2]
8.9
soglia
8.82692*
430,68
431,24
0,57
2,91
0,39
0,76
0,34
8,82692*
8.75384*
430,55
431,12
0,57
2,95
0,38
0,74
0,36
8,75384*
8.68076*
430,43
430,99
0,56
2,84
0,46
0,77
0,33
8,68076*
8.60769*
430,31
430,87
0,56
2,85
0,46
0,76
0,33
8,60769*
8.53461*
430,18
430,75
0,56
2,86
0,46
0,76
0,33
8,53461*
8.46153*
430,06
430,63
0,56
2,86
0,46
0,76
0,33
8,46153*
8.38846*
429,94
430,5
0,56
2,86
0,46
0,76
0,33
8,38846*
8.31538*
429,82
430,38
0,56
2,86
0,46
0,76
0,33
8,31538*
8.24230*
429,69
430,26
0,56
2,86
0,46
0,76
0,33
8,24230*
8.16923*
429,57
430,13
0,56
2,86
0,46
0,76
0,33
8,16923*
8.09615*
429,45
430,01
0,56
2,87
0,46
0,76
0,33
8,09615*
8.02307*
429,33
429,89
0,56
2,87
0,46
0,76
0,33
8,02307*
SCALA DI RISALITA DELL’ITTIOFAUNA, T. MAIRA
IMPIANTO IDROELETTRICO «MAIRA»
Sezione
Fondo
[m]
P.L.
[m]
h
[m]
A
[m2]
B
[m]
R
[m]
v
[m/s]
Froude
[-]
7.95*
429,2
429,76
0,56
2,87
0,46
0,76
0,33
7,95*
7.87692*
429,08
429,64
0,56
2,88
0,45
0,76
0,33
7,87692*
7.80384*
428,96
429,51
0,56
2,87
0,45
0,76
0,34
7,80384*
7.73076*
428,83
429,39
0,55
2,87
0,45
0,76
0,34
7,73076*
7.65769*
428,71
429,27
0,55
2,87
0,45
0,76
0,34
7,65769*
7.58461*
428,59
429,14
0,55
2,87
0,45
0,76
0,34
7,58461*
7.51153*
428,47
429,07
0,6
3,16
0,49
0,69
0,29
7,51153*
7.43846*
428,34
429,04
0,69
3,7
0,55
0,59
0,23
7,43846*
7.36538*
428,22
429,02
0,8
4,34
0,62
0,5
0,19
7,36538*
7.29230*
428,1
429,01
0,91
5,04
0,69
0,43
0,15
7,29230*
7.21923*
427,97
429,01
1,03
5,77
0,76
0,38
0,13
7,21923*
7.14615*
427,85
429
1,15
6,56
0,82
0,33
0,11
7,14615*
7.07307*
427,73
429
1,27
7,35
0,89
0,3
0,09
7,07307*
27
7
alveo t. Maira
8 BIBLIOGRAFIA
1. AA,VV,, “Fish Passes”, DVWK-FAO, 2006
2. AA,VV,, “Linee guida per il corretto approccio metodologico alla progettazione dei Passaggi
per Pesci”, Provincia di Modena, 2006
3. Betti L,, “Piccola guida all’ittiofauna dei biotopi della provincia di Trento”, Tipolitografia
TEMI, Trento 1999
4. Provincia di Torino, “Risorse idriche superficiali dei principali bacini della provincia di Torino”, 2001
5. Regione Piemonte, “Piano di tutela delle acque”, 2007
6. Zhou Y,, “The swimming behaviour of fish in towed gears; a reexamination of principles”, Scott,
Fish, Work, Pap,, Dept, Agric,