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1 Primo piano
13 febbraio 2010
20 dicembre 2014
LA DISAVVENTURA
(CON LIETO FINE)
DI ROCCO CIULLO A CASTRO
Alessandro Chizzini
pag. 9
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Lecce
AL POLITEAMA GRECO
LA PRIMA MONDIALE
DELL’ITALIAN CIRCUS SHOW
Gian Piero Personè
pag. 15
Periodico
d’informazione del Salento
Anno XIII n. 554
20.12.2014
Tap, calma apparente
a San Basilio
PRIMO PIANO
Porto Cesareo, i residenti de “La Strea”
donano 4mila euro al Comune
Alessio Quarta
PRIMO PIANO
pag. 10
All’Università del Salento si studiano
le fiction italiane e straniere
Valentina Zammarano
SPECIALE NATALE
La spiaggia di San Basilio a San Foca, punto d’approdo del gasdotto Tap secondo il progetto originale
Mentre infuria la polemica tra le Pro Loco di San Foca e quelle di Melendugno e Borgagne, si allarga il fronte del “no”
al gasdotto della Tap: i commercianti e imprenditori di San Foca si sono riuniti in un associazione che minaccia
battaglia e, schierati accanto a loro, ci sono l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Lecce e il Sindacato dei Balneari
pag. 11
A spasso per presepi viventi,
tra sfilate medievali e borghi antichi
a cura di Diletta Pascali
pag. 35
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20 dicembre 2014
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20 dicembre 2014
Editoriale
Un anno vissuto
intensamente, in attesa
del futuro
OPINIONI
Nuova scoperta degli archeologi
dell’Università del Salento
di Andrea Colella
È stato impegnativo il 2014, per me il primo anno
da direttore responsabile di questo periodico. Un
anno nel quale, oltre a percorrere il solco tracciato insieme al mio predecessore, ho cercato di fare
il possibile per garantire, a chi ogni 15 giorni (eccezionalmente ogni settimana da un mese a questa parte) legge le pagine di Belpaese e a chi su Belpaese investe per promuovere i propri prodotti o servizi, la migliore completezza dei contenuti in una veste grafica elegante e accattivante.
Non è facile fare questo lavoro: la crisi ha colpito pesantemente il nostro settore, obbligandoci a rimodulare il nostro lavoro per poter conciliare costi e ricavi, mantenendo lo stesso livello di qualità. Ma i
fatti accaduti quest’anno nel nostro territorio ci hanno spinto a continuare a lavorare duro per raccontare le storie alle quali, inevitabilmente, ci siamo appassionati. Storie che parlano di ambiente,
di salute (due argomenti che, guarda caso, in Salento vanno sempre di pari passo), di lavoro, di diritti violati, di innovazione, di cultura e di spettacolo. Storie a volte allegre, a volte tristi, ma sempre
interessanti da approfondire e divulgare.
Perché questo quello in cui noi crediamo, è il nostro
lavoro. Un lavoro che non sarebbe possibile senza
il contributo di tutti coloro che, con diverse competenze, fanno sì che Belpaese sia regolarmente
letto in provincia di Lecce. Come i giornalisti che compongono la redazione, i grafici, i responsabili amministrativi e commerciali e gli addetti alla distribuzione, ai quali va il mio personale ringraziamento
per la professionalità e la passione dimostrata.
Ai nostri lettori e inserzionisti giungano i migliori auguri di buon Natale e felice anno nuovo, speriamo
migliore di questo.
Belpaese
tornerà in distribuzione
il 10 gennaio 2015
Nel corso dell’undicesima campagna di scavo del Centro di Studi Papirologici, diretta dai professori Mario Capasso e Paola Davoli, nel sito di epoca greco-romana di Soknopaiou Nesos, nel deserto a nord dell’oasi egiziana del Fayyum.è stata ritrovata una discarica di 167 ostraka (cocci scritti) con testi demotici, che erano depositati sotto il pavimento immediatamente a ovest del tempio dedicato al
dio coccodrillo Soknopaios.
Giocattoli: consigli per gli acquisti di Natale
Arriva Natale e, ovviamente, arrivano i giocattoli. Tanti giocattoli a disposizione ripropongono la questione sicurezza visto che l'80% dei giocattoli importati nell'Unione Europea sono di fabbricazione cinese e il 70% dei prodotti pirata
che circolano in Europa è di origine cinese. Le norme sulla sicurezza dei giocattoli, per i minori di 14 anni, sono state fissate dalla normativa vigente.
Sulla confezione devono essere
indicate, in lingua italiana: la
marcatura CE (Conformità
Europea), il nome del fabbricante o dell'importatore, l'indicazione dell'età del bambino,
le avvertenze per l'utilizzo.
La stragrande maggioranza dei
giocattoli proviene, come detto, dai Paesi asiatici dove la garanzia del rispetto delle norme
europee lascia a desiderare.
In Italia ci sono degli organismi
privati che effettuano test e rilasciano il relativo attestato,
come per esempio l'Istituto per
il marchio di qualità (IMQ), che
fa test sui giocattoli. Sottoporsi ai controlli degli Istituti non
è obbligatorio per fabbricanti e
importatori per cui al consumatore, che paga salato un
giocattolo per i propri figli,
consigliamo di rimboccarsi le
maniche e fare test autonomi,
verificando, per esempio nelle
bambole, la tenuta delle cuciture, dei bottoni e del tessuto.
Primo Mastrantoni
Segretario dell’Associazione per
i diritti degli utenti e consumatori
La lucerna
a cura di
fra Roberto Francavilla
“Stillate dall’alto, o cieli, la
vostra rugiada e dalle nubi
scenda a noi il Giusto. Si
apra la terra e germogli il Salvatore”.
L’imperativo dell’ultima domenica d’Avvento è una
supplica accorata perché cielo e terra facciano
a gara per donarci il Giusto e il Salvatore. Amici
di Belpaese, il Natale è la festa dell’incontro non
solo tra cielo e terra, ma nel cuore di ogni persona
di buona volontà. Nella Notte Santa la supplica
diventa inno di lode, come cantano gli angeli sulla grotta di Betlemme: “Gloria a Dio nell’alto dei
cieli e pace in terra agli uomini che Dio ama”.
Nel tempo di avvento abbiamo tralasciato il
Canto di lode per farlo esplodere nella messa della Natività, rubando il mestiere agli angeli che
sono i cantori della gloria di Dio per tutta l’eternità. Intanto, anche questo Natale è segnato da
lacrime e sangue per tante situazioni di conflitto, a cominciare proprio dalla Terrasanta ove Gesù
è nato, perché la difficile convivenza tra Palestinesi e Israeliani, che si contendono lo stesso territorio a prezzo di continue rappresaglie, lascia
sul campo sempre vittime innocenti.
Mi ha colpito l’intervista dallo spazio nella quale l’astronauta Samantha Cristoforetti parla di stupore e meraviglia nel contemplare “la nostra madre Terra”, dispiaciuta di non aver imparato
bene la geografia al punto da non distinguere i
continenti come l’antica Europa, culla di civiltà,
ed in particolare il Mar Mediterraneo, un tempo
autostrada di antichi popoli e oggi purtroppo cimitero di quanti tentano di attraversarlo per fuggire da miseria, fame e guerre.
Almeno a Natale ci succeda, se non di essere liberi e leggeri come gli astronauti, almeno di sorvolare su tanti atteggiamenti che non servono per
la custodia della pace e della gioia che porta il
nostro Redentore. Vi auguro di sostare davanti al
presepe per contemplare Maria, Giuseppe e il
Bambino, che nella povera stalla sono ricchi di
umanità, e non dimenticate i pastori e la loro semplicità, pellegrini sino a Betlemme per ammirare il figlio di Dio fatto uomo.
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in copertina
Tap, calma apparente a San Basilio
Il percorso del gasdotto Tap dall’Azerbaigian all’Italia
Mentre infuria la polemica tra le Pro Loco di San Foca e quelle di Melendugno e Borgagne, si allarga il fronte del “no” al gasdotto della Tap: i
commercianti e imprenditori di San Foca si sono riuniti in un associazione che minaccia battaglia e, schierati accanto a loro, ci sono l’Ordine
degli Ingegneri della provincia di Lecce e il Sindacato Italiano dei Balneari
Non ha smesso di far parlare di sé
nel corso del 2014 il progetto del gasdotto che la multinazionale Trans
Adriatic Pipeline (più brevemente
Tap) intende realizzare partendo
dall’Azerbaigian per giungere in
Italia esattamente a San Basilio, località alle porte di San Foca (Marina di Melendugno). E anche in
questo periodo di festività natalizie
la storia non cambia.
La notizia di pochi giorni fa della
proposta da parte della Pro Loco di
San Foca che a sorpresa ha propo-
sto ai vertici dell’azienda il proprio
sostegno al progetto in cambio di un
contributo economico che ammonterebbe a 410mila euro per l’incremento di servizi turistici nel territorio, in primis lo sport del golf (!).
Apriti cielo! La reazione, immediata e a tratti violenta, non si è fatta attendere e in poco tempo il presidente
della Pro Loco si è trovato contro le
Pro Loco di Melendugno e Borgagne (quest’ultima è frazione della
stessa Melendugno), nonché il primo cittadino del comune salentino
Pro Loco contro Pro Loco
La richiesta da parte dell’ente di promozione territoriale
di San Foca a Tap di 410mila euro per finanziare servizi
turistici ha causato la dura reazione dei colleghi
di Melendugno e Borgagne
“In fondo, perché no? L’importante è che ci sia sviluppo turistico”. A questo deve aver pensato la
Pro Loco di San Foca quando ha
deciso di rinunciare alla guerra al
gasdotto. Come? Chiedendo proprio a Tap di finanziare progetti di
promozione del territorio per oltre
400mila euro. Nel fine settimana
scorso, infatti, sulla scrivania degli uffici della multinazionale in via
Templari a Lecce è arrivato un faldone di una ventina di pagine. Si
parla di sviluppo e turismo attraverso la realizzazione di portali
web, video, fotografie, partecipazione a fiere, convegni e workshop e, dulcis in fundo, promozione del golf. Titolo del progetto:
“Tap e Salento, energia a vocazione turistica. Le Pro Loco delle
Marine di Melendugno per un sistema efficace di sviluppo del turismo, golf e business nel territorio”. A proporre questo scenario
è la rivista “Golf People Club
Magazine”, che si occupa di promozione del golf e il cui pubblico
di riferimento, si legge nel loro sito,
“ha un profilo socio-economico di
alto livello”. Tutto con la “benedizione” della Pro Loco di San
Foca.
L’obiettivo, tutt’altro che nascosto,
sarebbe di avviare una fase di destagionalizzazione del turismo. E
fin qui, nulla quaestio. Ma se per
avviare tali progetti si stringono al-
candidato ad ospitare l’impotente infrastruttura ma, soprattutto, un folto gruppo di commercianti e imprenditori di San Foca che, opponendosi alle scelte della locale Pro
Loco, si sono costituiti in un’associazione e hanno minacciato battaglia.
L’ormai celebre Comitato No Tap,
accusato in maniera infondata di essere sovvenzionato dai concorrenti
della multinazionale del gas, eccezionalmente in questa occasione ha
avuto il ruolo di spettatore, prepaleanze con la discussa Tap, a Melendugno e dintorni scoppia il putiferio. Ad attaccare duramente
l’iniziativa sono stati il sindaco di
Melendugno Marco Potì ed altre
associazioni. “Si chiamassero Pro
Tap”, ha tuonato il primo cittadino. Come lui la pensano le Pro
Loco di Melendugno e della frazione di Borgagne. “Altri territori stanno per farsi finanziare progetti dalla multinazionale e lì rimarrebbe invece solo il gasdotto”,
si difendono dalla Pro Loco di San
Foca.
Nel frattempo nei giorni scorsi 60
operatori commerciali e turistici di
San Foca si sono riuniti per fondare
un’associazione a difesa del territorio e prendere le distanze da Tap
e dai suoi nuovi “alleati”. Una vera
e propria scissione nell’ambito
dell’associazionismo locale, dunque. All’offensiva della multinazionale, che continua a cercare consenso nel territorio (tornano in
mente le polemiche di quest’esta-
randosi nel frattempo per una prossima offensiva e raccogliendo sempre più consensi da parte di associazioni di categoria (come l’Ordine degli Ingegneri della provincia di
Lecce e il Sindacato Italiano dei Balneari) e di volontariato, che stanno
dimostrando come di fatto il nostro
territorio nelle sue più differenti
rappresentanze, quest’opera, che il
Governo ritiene strategica e di cui recentemente il premier Renzi ha dato
la sua benedizione presenziando
personalmente l’avvio dei lavori in
Azerbaigian, non la vuole. O, per lo
meno, non la vuole a San Foca, località a vocazione turistica la cui integrità va tutelata con ogni mezzo.
Fino a qualche settimana fa erano le
trivelle nel mare di Santa Maria di
Leuca a fare paura, mentre della Tap
ci si ricordava solo per i suoi tentativi di raccogliere consenso a livello
locale sponsorizzando sagre e feste
patronali.
In questi giorni invece il gasdotto è
tornato a far parlare di sé e c’è da
scommettere che presto.
Il lungomare di San Foca
te, quando Tap ha deciso di finanziare le feste patronali salentine come Santa Domenica a Scorrano e San Pietro e Paolo a Galatina), risponde anche il Comune di
Melendugno. L’Amministrazione
comunale intende infatti realizzare un ecomuseo del paesaggio co-
stiero al fine di tutelare il territorio e affrontare le emergenze ambientali, architettoniche e urbanistiche. Temi che sono stati affrontati anche lo scorso 18 dicembre in
un incontro pubblico, alla presenza
di amministratori e cittadini.
Stefano Manca
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in copertina
Tutti contro il gasdotto della discordia
Alfredo Fasiello, presidente del Comitato No Tap, sottolinea il sostegno che stanno dimostrando tante associazioni di categoria e sul caso Pro Loco di San
Foca non ha dubbi: “Dovranno vedersela con i commercianti e gli imprenditori locali”
Fluidità. È con questa
parola che possiamo definire lo stato attuale di
quella lunga, curiosa a
tratti “affascinante” vicenda della Tap in terra
d’Otranto. Per capire lo
stato dell’arte ne abbiamo
parlato con Alfredo Fasiello (nella foto), presidente del Comitato No
Tap Salento e padre dei titolari del lido San Basilio-Mamanera di San Foca, lido situato a pochi
metri dal punto d’attracco del gasdotto.
Fasiello, ma è proprio necessario che
la Tap attracchi a San Foca?
Chiariamo che si è contrari alla
realizzazione del gasdotto Tap ovunque perché è un’infrastruttura inutile per un sistema che si allontana dal
fossile, le statistiche sono evidenti. Ad
essere sinceri il luogo più adatto per
l’approdo non è sicuramente San
Foca, località a vocazione turistica
ove i danni sarebbero enormi per il
settore. Il luogo più adatto sarebbe,
e lo dico senza remore, è l’ex petrolchimico di Brindisi denominato
Micorosa.
Chi sono oggi i principali sostenitori dei No Tap?
Alfredo Prete, presidente della Cciia,
di Confcommercio e vice presidente nazionale del Sindacato Italiano
Balneari ha espressamente dichiarato
la contrarietà di commercianti ed
operatori turistici alla realizzazione
di questa incompatibile
struttura. Oltre a Cgil,
Cisl e Uil, Confartigianato, Confesercenti,
Confagricoltura, Aprol,
oltre ai 50 comuni, Provincia, Regione, Lilt,
Wwf, Italia Nostra, Forum Ambiente e Salute
ed un infinità di associazioni, oltre ai così detti “Comitati eversivi del
No”. Parlando anche in Confindustria, che spesso si è espressa a favore
della realizzazione, hanno sempre dichiarato che la località più indicata
a realizzarla sarebbe stata sempre
Micorosa.
Recentemente la Pro loco di San
Foca si è espressa a favore del progetto, in cambio di un contributo
economico da parte dell’azienda. La
Tap comincia a mietere consensi?
Faccio presente che il presidente
della Pro Loco della Marina in tempi non remoti si era dichiarato ferocemente contrario a Tap, ancora
non si spiega il suo cambio di prospettiva. Tuttavia, la risposta definitiva entro la fine di quest’anno o
l’inizio del prossimo sarà data dalle
oltre 150 attività commerciali di San
Foca che si assoceranno per combattere Tap.
Quali saranno le mosse future dei No
Tap?
Se non ci penserà prima il duo Putin-Erdogan, di battaglie ed azioni ne
faremo sino all’ultimo respiro, ma
credo che questa storia si risolverà intorno ad un aula di un Tribunale penale. Ne vedremo delle belle.
Ritiene casuale la concomitanza
proprio in questo momento tra la richiesta di trivellare il fondo marino
di Leuca e le scelte di TAP, considerate un “danno minore” secondo alcuni rispetto alle perforazioni?
È stata certo una coincidenza, come
pure è certo che i politici locali e soprattutto regionali giocheranno sul
tavolo del “do ut des”: in soldoni,
“non faremo le trivellazioni, ma vi
intubiamo col gasdotto”. Mi riferisco chiaramente a chi ha la responsabilità politica del misfatto, ai vari
Losappio e Vendola, quei signori che
nell’idea dell’ecologia ci hanno affibbiato il gasdotto a Otranto, gli inceneritori della Marcegaglia, Tempa
Rossa, centrali a biomasse e chi più
ne ha più ne metta.
Fabio Antonio Grasso
Anche tra i professionisti c’è chi dice no a Tap
Contrari alla realizzazione del gasdotto anche l’Ordine degli ingegneri della provincia di Lecce insieme ad un’altra
categoria, quella dei balneari
Forti dubbi sull’utilità del progetto Tap arrivano anche dal portavoce dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Lecce, Daniele De Fabrizio. “Per quali ragioni -si chiede il professionista- la Tap dovrebbe essere un’opera
strategica per il nostro territorio? A cosa ci servirà davvero? Non sarà che dietro l’aggettivo
strategica si celi la volontà di giustificare
l’intervento del Governo? Il Piano
energetico della Puglia -prosegueparla chiaro: la nostra Regione produce energia in misura tre volte superiore al suo reale fabbisogno. A ciò
si aggiungano gli interventi massicci di energia rinnovabile a seguito dei
quali abbiamo disseminato il territorio regionale e nazionale di impianti eolici e fotovoltaici e che hanno contribuito a ridurre notevolmente i consumi di gas sia in Italia
che in tutto il Centro Europa”.
De Lorenzo passa poi all’attacco
diretto a Tap: “Da tempo qualcuno
ci racconta la favola di una grande
opera che porterà ricchezza al Salento
e al Paese intero. A raccontarcelo una
società che ha sede in Svizzera e che
non pagherà neppure le tasse in Italia. Possiamo capire, dunque, da dove deriva la necessità di realizzare un gasdotto nel Salento?
A chi poterà ricchezza questa infrastruttura,
se non alla stessa società titolare del progetto
e al Governo centrale? In che cosa consiste la
strategicità di Tap?”.
Sul modello di sviluppo del territorio da per-
seguire il portavoce degli ingegneri non ha dubbi: “Da anni il Salento lavora alla promozione di forme di turismo innovative e all’avanguardia. E, finalmente, dopo tanti sforzi l’economia turistica registra continui livelli di crescita ed è diventata motore trainante dell’intera provincia e della regione. Per noi, dunque,
la reale politica strategica di sviluppo -conclude
De Fabrizio- è quella che passa dalla promozione di interventi legati al
settore dell’accoglienza. È ovvio che
questa idea si contrapponga in maniera netta alla richiesta di realizzazione di un gasdotto”.
Perplessità attorno a Tap sono state
sollevate anche da un’altra categoria
professionale legata al turismo, quella dei balneari. Nei giorni scorsi si è
tenuto un incontro per discutere di
aste per le concessioni delle spiagge,
durante il quale diversi titolari di stabilimenti balneari hanno manifestato a politici e rappresentanti di categoria un timore: che il gasdotto
possa rappresentare un ostacolo e
non un’opportunità. Pessimismo invece circa i tempi: in molti ritengo-
Un Ecomuseo
per proteggere le Marine
di Melendugno
Una delle fasi conclusive di un complesso processo intrapreso dalla Regione Puglia è quello di “Marine Melendugno”. Con questa iniziativa Regione e Comune si prefiggono l’obiettivo di valorizzare, riqualificare e salvaguardare il paesaggio costiero di Melendugno. L’iter è molto interessante:
l’idea proposta dall’Amministrazione comunale è quella di realizzare un Ecomuseo del paesaggio costiero, che si
pone come fine la tutela delle emergenze ambientali, architettoniche, archeologiche e urbane del territorio, la
loro connessione mediante un sistema di waterfront e sentieri naturalistici e l’incremento di servizi infrastrutturali
necessari alla corretta fruizione del litorale costiero.
Il 18 e 19 dicembre cittadini, associazioni e amministratori hanno partecipato a due confronti (tenutisi presso il Nuovo Cinema Paradiso e presso il Centro Culturale “Rina Durante” a
Melendugno) alla presenza di Angela
Barbanente (vicepresidente della Regione Puglia e assessore all’Ambiente) e Ignacio Gonzalez Galan (docente di architettura presso la Princeton
University di New York). Lo scopo era
ed è quello di individuare insieme gli
interventi da realizzare. Come? Attraverso una specie di “primarie”. Dal 27
dicembre al 3 gennaio i cittadini voteranno infatti online, all’indirizzo
www.marinemelendugno.me gli interventi preferiti da realizzare nelle piazze di Melendugno e Borgagne. La
scelta del cittadino-utente sarà alla
base di un concorso Internazionale di
Progettazione che darà un nuovo volto alle marine della città.
(S.M.)
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QUASI 48 ORE IN BALIA DEL MARE
Un tranquillo week-end di paura
per Rocco Ciullo
Il racconto della brutta disavventura (fortunatamente a lieto fine) che
ha visto protagonista nei giorni scorsi il 58enne imprenditore di Castro
Due giorni e due notti trascorsi in mare
alla deriva, a bordo di un piccolo gozzo
con un motore non utilizzabile, senza ancora e cellulare, tra forti raffiche di vento
e onde alte. Questa è stata la disavventura
che nei giorni scorsi ha coinvolto Rocco
Ciullo, 58enne imprenditore ed esperto
pescatore di Castro; una brutta esperienza
che però si è conclusa positivamente
quando la sua piccola imbarcazione,
giunta a 20 miglia al largo di Leuca, è
stata intercettata da un mercantile diretto
a Brindisi. Una storia incredibile cha visto
un uomo superare le pericolose avversità
del mare con due litri d’acqua, una fede
incrollabile e, soprattutto, le sue forze.
Signor Ciullo, cosa è successo quel giorno?
Sono uscito di casa tra le 15 e le 16. Prima
di prendere la mia barca ho fatto un
check-up completo, per assicurarmi che
non mancasse nulla. Sono quindi partito
con la mia imbarcazione e ho superato
Punta Mucurune, dirigendomi nei pressi
della grotta Zinzulusa. Il mare era piuttosto agitato, come è normale che sia in questo periodo, ma non pericoloso per chi
come me si trovava nelle vicinanze della
costa. Sarebbe stato un grosso rischio nel
caso mi fossi diretto al largo, ma non è
stato il mio caso e, d’altronde, non ero
l’unico ad essere uscito per una battuta di
pesca in quel pomeriggio.
Quando si è complicata poi la situazione?
Erano circa le 19 quando il clima è cambiato improvvisamente. Il vento ha aumentato la sua intensità e ha cominciato a
piovere. Ho così deciso di tornare a casa,
ma nel momento in cui cercavo di attivare
il motore si è rotta la corda di accensione.
Ho allora cercato il cellulare per chiedere
aiuto, ma mi sono accorto di averlo dimenticato in macchina. In quel momento
mi sono cadute le braccia. Il tutto è poi
peggiorato quando ho buttato l’ancora in
mare, ma la forte corrente ha rotto la
corda e sono rimasto in balia delle onde.
Cosa ha pensato in quel momento?
Non dovevo farmi prendere dal panico e
dovevo immediatamente cercare di arrivare a riva remando. Purtroppo soffiava
un forte vento di levante che, complice il
mare di fondo, mi allontanava spingendomi in direzione della località Acquaviva.
Se fossi riuscito ad aggirare Punta “Mucurune” sarei riuscito a ritornare al porto
di Castro, ma le raffiche erano troppo
forti. Da quel momento non ho smesso di
remare ma sempre verso terra, in modo da
riuscire a seguire sempre la costa. Ho deciso di proseguire verso l’insenatura dell’Acquaviva convinto di riuscire a entrarci,
così da ormeggiare la barca e raggiungere
la mia auto a piedi.
Ma anche lì qualcosa è andato storto.
Sì, purtroppo. Giunto sul posto sono stato
investito dal cosiddetto “vento di terra”,
che si forma all’interno dei canali come
quello dell’Acquaviva, e non mi ha permesso di fermarmi. Ho tentato la stessa
soluzione, senza risultati, anche verso le
Marine di Andrano, Tricase e Novaglie,
dove, giunta ormai la sera, ho segnalato
con un faro la mia presenza ad alcuni pescatori, ma non sono stato notato, forse
perché impegnati a tirare le reti. La mattina sono poi arrivato al Ciolo, dove l’acqua più alta mi ha spostato al largo. Ho
cominciato allora a chiedermi come mai i
soccorsi non mi avessero ancora trovato;
pensavo che forse non avessero immaginato che potessi arrivare fin lì oppure che
mi avessero dato già per finito.
Cos’è successo dopo?
Ho avvistato un elicottero, ma nonostante
i miei richiami non mi ha visto. Era quasi
giunta la sera quando ho raggiunto Leuca,
dove ho dovuto lottare con onde più alte
e vento di terra più forte. Sono riuscito ad
attraversare il faro e vedevo le luci della litoranea, ma sono stato spinto verso Torre
Vado, sempre più al largo. La notte mi
sono riposato per risparmiare le forze per
la mattina dopo, anche perché il mare
stava calmandosi.
La sua disavventura stava per fortuna
giungere al termine, vero?
Sì. All’alba ho ripreso subito a remare
verso riva avendo come riferimento la
punta di Leuca che ancora era visibile. Mi
sono guardato in giro, ma, a parte qualche nave in lontananza, non c’era nessuno.
Quasi dal nulla però è comparsa una nave
trasportante idrocarburi che si era ancorata non lontana da me. Stavo quasi per
raggiungerla, quando questa ha ripreso a
navigare, ma, quando pensavo che il destino si stesse accanendo, la nave ha fatto
manovra per tornare indietro e gettarmi la
scaletta di salvataggio. Fortunatamente il
comandante mi aveva notato. Voglio ringraziare l’equipaggio perché è stato gentilissimo, mi ha rifocillato e mi ha trattato
come se ci conoscessimo da sempre.
Hanno avvisato la Capitaneria di Porto di
Leuca, che è venuta a recuperarmi con una
motovedetta.
Cosa le lascia questa esperienza?
Ho sempre creduto ai miracoli e sono convinto che dall’alto qualcuno mi abbia aiutato. Ho remato per quasi due giorni senza
sosta cercando di tenere la barca sempre
verso la riva ed ero a bordo di una barchetta che ha affrontato anche onde di
quasi 8 metri, senza che la mia imbarcazione si riempisse d’acqua. Chi mi ha dato
tutta questa forza? Io non mi sono mai
perso d’animo e ho sempre mantenuto la
calma, ma sono convinto che Dio mi ha
messo alla prova e poi mi ha salvato.
Alessandro Chizzini
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primo piano
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Porto Cesareo, i residenti de “La Strea”
donano 4mila euro al Comune
A tanto ammonta l’assegno, frutto di autotassazione, consegnato domenica scorsa al sindaco Albano dal
Comitato di quartiere che si batte da tempo per migliorare la vivibilità dell’area
A cura di Alessio Quarta
La partecipazione attiva dal basso,
il coinvolgimento dei cittadini come
buona pratica per incalzare, monitorare, sostenere e in qualche caso
collaborare con l’Amministrazione
comunale. È quanto sta avvenendo
nel quartiere “La Strea” a Porto Cesareo, laddove un comitato di residenti si sta muovendo per rendere
più vivibile la propria zona all’insegna della sostenibilità, della legalità
e soprattutto di un maggiore senso
civico.
Ed è significativo che ciò avvenga
proprio in questa località, una delle perle turistiche del Salento, con le
sue meravigliose spiagge e i suoi fondali marini limpidi, obnubilati -per
non dire proprio stuprati- da un selvaggio abusivismo edilizio che nel
corso dei decenni ha abbattuto dune
e paesaggi meravigliosi, con case e
strutture balneari nate in barba ad
ogni vincolo paesaggistico e ad un
minimo di senso di tutela ambientale.
Nato nel 2013, il Comitato del
quartiere La Strea ha, nel suo piccolo, rivoluzionato un modo di agire e di intendere la partecipazione
alla vita politica del proprio Comune, innestando una proficua, almeno sin qui, collaborazione con la
governance locale.
Ultimo esempio l’assegno di 4mila
euro, frutto di autotassazione, consegnato domenica 14 dicembre al
sindaco Salvatore Albano, come segno di collaborazione reciproca e per
spingere l’amministrazione a lavorare per migliorare la vivibilità del
quartiere.
“Siamo nati ufficialmente nel gennaio del 2014 -ricorda il presidente
del Comitato, Dino Zonno- e all’inizio abbiamo incontrato tanta resistenza. Ma insieme ad Eliseo
Trombetta, fondatore insieme a me
del Comitato, non ci siamo mai dati
per vinti. Dai dieci soci iniziali siamo arrivati a contare ben cento famiglie che hanno aderito alla nostra
associazione e ci giungono sempre
nuove richieste. Quello che ci accomuna è l’essere tutti amanti de La
Strea. Stiamo cercando di portare
avanti un esperimento,
una sorta di laboratorio,
apartitico in cui sia il cittadino a contribuire fattivamente alla progettazione di luoghi migliori
in cui vivere perché solo
il cittadino che abita
una zona ne conosce
appieno le esigenze e le necessità”.
E l’Amministrazione comunale ha
compreso pienamente le potenzialità di un Comitato ha già in mente alcuni progetti per fare de “La Strea
“una zona residenziale, con adeguata
illuminazione, percorso pedonale
che la colleghi al centro di Porto Cesareo, wi-fi libero, servizi per i residenti, ma che punta molto anche alla
corretta informazione di cosa si
possa e non si possa fare in un trat-
to di costa che fa parte dell’Area Marina Protetta, quindi dove la pesca
sarebbe vietata. “La prima vera rivoluzione -sottolinea Zonno- è che
cento famiglie che vivevano isolate
fino ad ora, si sono raggruppate per
migliorare il proprio quartiere. Siamo contenti che tutte le autorità abbiano compreso lo spirito positivo e
propositivo dell’iniziativa. Ora bisogna lavorare per concretizzare il lavoro svolto”.
Da mèta di vacanze per Mogol e Battisti a regno dell’abusivismo
La Strea è una lingua costiera tra le più particolari e caratteristiche di Porto Cesareo, che
negli anni Settanta ha ispirato Mogol e Battisti, habitué del posto, per alcune delle loro
canzoni più celebri. Ha rappresentato per decine e decine di famiglie una mèta privilegiata del turismo estivo, potendo godere di
una spiaggia a misura di famiglia e al temo
stesso di una pregevole scogliera.
Poi con il passare dei decenni quello che era
prima un Paradiso si è lentamente trasformato in una sorta di Purgatorio, con case
costruite senza criterio, con responsabilità
e colpe di tecnici e politici che non hanno
fatto nulla per impedire lo scempio, cemento
fin dentro il mare e una sorta di anarchia totale che ha relegato il quartiere a zona disagiata e periferica.
Fin dal principio i membri del Comitato si
sono adoperati, sacchetti e palette alla mano,
per ripulire una zona ormai abbandonata a
se stessa. le giornate di pulizia si sono poi
susseguite, coinvolgendo anche gli amministratori comunali, Legambiente, l'Area
Marina Protetta e le varie autorità che intorno
al Comitato di quartiere hanno sentito il profumo del rinnovamento.
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primo piano
20 dicembre 2014
Fiction e cultura seriale
Cosa rende tanto speciale una fiction rispetto ad altri prodotti culturali? Secondo il professor Aprile gli aspetti da considerare sono due. Il primo produttivo, dovuto al proliferare delle migliaia di canali televisivi, online, satellitari. Migliaia di ore
di trasmissione che devono essere riempite di contenuti, offrendo opportunità interessanti per chiunque voglia scrivere serie. Una prospettiva ben diversa rispetto
a quella che fino a pochi decenni fa connotava la televisione italiana.
Il secondo aspetto è di tipo qualitativo: negli ultimi 15 anni negli Usa c’è stato un
forte investimento nella qualità, a costo di
All’Università del Salento
si studiano le fiction
Bilancio positivo per il portale www.osservatorioserietv.it
nato all’interno del corso di laurea in Scienze della Comunicazione
In archivio 78 serie televisive di cui 12 italiane
Sfogliando le pagine del sito abbiamo accesso a uno schedario in ordine alfabetico che presenta 78 titoli, di cui ad oggi 47
con i contenuti completamente accessibili. Di questi solo 12 sono titoli di produzione italiana; fra questi Cento Vetrine,
Camera Caffè, Boris, Squadra Antimafia.
Le serie sono classificate in ordine alfabetico e le schede sono articolate per permettere una lettura più snella e agevole delle sezioni: da una breve scheda di presentazione ai contenuti, dai personaggi alla
struttura narrativa delle puntate, fino ad
un’analisi dettagliata del linguaggio usato. Talvolta sono presenti anche dei contenuti extra, per approfondire l’argomento. “C’è tutto un processo di correzione che
va e viene dai miei collaboratori -spiega il
professor Aprile- la scheda dopo essere stata redatta viene corretta da almeno quattro persone diverse per garantirne l’aspetto formale e il contenuto. L’ultima correzione
è quella puramente formale per vedere se
sono scappati errori tipografici, di battitura, informazioni sbagliate prese da qual(V.Z.)
che parte”.
Se siete alla ricerca della prossima serie televisiva da guardare, questo
potrebbe essere il sito
giusto per voi. Stiamo parlando di
L’Ost - L’Osservatorio sulle serie
televisive nato, per iniziativa della cattedra di Linguistica italiana
presso il Corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università del Salento. A tracciare un
bilancio dei primi tre mesi di attività, il direttore scientifico del
progetto, il professore Marcello
Aprile (nella foto): “Il progetto è
partito ufficialmente il 22 settembre scorso, una data topica,
perché esattamente a dieci anni di
distanza dalla messa in onda di
Lost, la serie televisiva che per noi
ha cambiato la storia della televisione”. L’idea invece è
partita molto prima,
dalla volontà di valorizzare il lavoro delle
tesi di laurea di alcuni
studenti di Scienze della Comunicazione. E da
una passione comune,
capace di mettere insieme i membri della squadra che lavorano dietro
le pagine del sito www.osservatorioserietv.it: fra questi Daniele
Alessandro Calò e Alessandra Ciraci, condirettori e responsabili
della redazione, Debora De Fazio
e Francesca Sammarco, responsabili degli sceneggiati e delle fiction italiane, ed Enrico Martina,
progettista e curatore del sito
web.
Ma il senso di questo progetto non
è quello di restare nell’ambito
degli addetti ai lavori, bensì di
contribuire alla riflessione sulla
sperimentare e correre qualche rischio.
L’Italia purtroppo resta indietro, non solo
nei numeri, ma anche nella qualità e varietà. La struttura delle serie -a detta dei
ricercatori dell’Università del Salento- è
molto debole, il formato classico è quello composto da due puntate che vanno
in onda la domenica e il lunedì. Sono di
solito serie “buoniste” che presentano figure rassicuranti, come il parroco. Di tutt’altro tenore l’argomento delle serie d’oltreoceano: zombie, serial killer, supereroi
oscuri, il pubblico si avvicina alle serie perché sono storie realmente interessanti.
Valentina Zammarano
materia e dialogare con gli appassionati. Obiettivo perseguito
anche tramite una pagina Facebook dedicata, che vanta ad oggi
poco meno di 400 contatti. La
partecipazione alle attività inoltre
misurata anche dalle connessioni
al sito, un feedback che stimola il
gruppo a lavorare meglio e più velocemente, dando sempre priorità alla qualità dei contenuti: “È un
avventura che vorremmo durasse
parecchio -afferma il professor
Aprile- adesso abbiamo questa
specie di versione 1.0 dell’Osservatorio che ha alcune decine di
schede su altrettante serie televisive. Quando queste saranno alcune centinaia, faremo il punto e
cominceremo a lavorare in modo
diverso. Il sito è in continuo aggiornamento: noi pubblichiamo
non meno di tre schede diverse
ogni settimana, continuamente,
anche a Natale. La continuità conclude il direttore scientifico- è
un punto di forza che ci siamo imposti”.
Valentina Zammarano
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20 dicembre 2014
Collezioni cerimonia
TRICASE Piazza Cappuccini
GAGLIANO DEL CAPO via Crispi, 3
S. MARIA DI LEUCA via Tommaso Fuortes, 1
www.grsstore.it
Photo by
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20 dicembre 2014
lecce
Cassonetti invasivi (e antiestetici)
in bella vista nel centro storico
Uno spettacolo che non si addice alla capitale del Barocco: i contenitori della spazzatura sono spesso collocati a ridosso di importanti elementi architettonici
Almeno due sono i problemi
più appariscenti della città
contemporanea che fanno
storcere il naso a chiunque:
uno è quello del traffico e relativi parcheggi delle auto
private, l’altro quello della
spazzatura. A ben vedere si
tratta sempre di un “parcheggio” anche in quest’ultimo caso, brutto a vedersi e a
sentirsi ancora quanto il pri-
mo. Per semplificare questo
concetto basta in sostanza soffermarsi sui luoghi di deposito
per eccellenza della spazzatura: i mitici, famigerati cassonetti. Veri capolavori dell’assurdo a volte, capoluoghi
del nauseabondo, concentrazioni di non senso estetico
fino al parossismo.
A questo proposito Lecce
sembra battere un primato as-
soluto: quello della discutibile scelta dei luoghi dove collocare cassonetti e contenitori per la spazzatura i quali, oltre ad essere antiestetici, sono
anche storicamente invasivi e
deturpano il patrimonio per
eccellenza del capoluogo salentino ovvero le strade del
suo centro storico. Facciamo
un passo indietro, giusto per
capire meglio la città e i suoi
Quando la diversità fa la differenza
Si è da poco concluso il contest
fotografico “Amare le differenze”,
promosso dall’Associazione di
promozione sociale Movidabilia,
vincitrice del bando Principi Attivi 2012. Ai fotografi partecipanti
è stato chiesto di raccontare la percezione alternativa della realtà da
parte dei portatori di disabilità motorie e sensoriali, utilizzando il loro
approccio alla vita alternativo
come fonte di ispirazione. I lavori
selezionati aranno esposti a Lecce presso l’Eos Hotel da venerdì 19
fino a domenica 28 dicembre, gior-
no della premiazione del vincitore.
Lo spirito che ha animato il contest sarà evidente non solo attraverso le immagini in mostra ma anche dalla linea di fashion merchandising che verrà lanciata nel
corso della serata inaugurale.
Una linea di magliette dalla grafica ironica e accattivante, adatta
ad ispirare selfie in tutti i posti accessibili. Con le “magliette per il
selfie perfetto”, la cui vendita servirà a finanziare parte dei progetti che l’associazione ha già in pro-
gramma per il 2015, verrà lanciato
il selfie contest Accessibility is cool,
che invita tutti a farsi una foto in
un locale accessibile (totalmente
o parzialmente), e a postare la foto
sulla pagina Facebook di Movidabilia con l’hashtag #accessibilityiscool e indicando il nome del
locale.
spazi i cui si muovono i nostri occhi e quelli, soprattutto dei turisti.
Poco conta che gli angoli dei
palazzi cinquecenteschi (ma
ciò vale anche per epoche successive) sono architettonicamente caratterizzati da colonne e semicolonne dove
molto spesso le famiglie proprietarie dei palazzi stessi
mettevano i loro stemmi. Angoli e colonne erano luoghi
per eccellenza prima delle famiglie e poi della città. Poco
conta che un raffinato studioso della storia dell’arte
italiana (e non solo) come Cesare Brandi elogiava gli spazi pubblici leccesi. Poco conta tutto questo oggi, perché
per una ragione che ben non
conosciamo gli angoli dei palazzi storici sono diventati
punti di accumulazione del
peggio della città di Lecce:
cassonetti, bidoni, spazzatura allo stato brado.
Come mai i bidoni si concentrano sugli angoli e perché
proprio a ridosso delle colonne storiche della città?
Non sono osservazioni tipiche
da studioso o amante della
città storica queste. La questione è diversa e molto più
semplice perché si pone nei
termini del vivere civile, del
naturale rispetto per lo spazio
pubblico. Una cosa sembra altrettanto chiara: la colpa, se
una sola c’è, non è solo di natura politica ma anche, a
giudicare dalla spazzatura
diffusa, dei singoli cittadini.
La candidatura di lecce a
Capitale europea per il 2019
è servita a davvero poco, evidentemente.
Fabio Antonio Grasso
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I PAESAGGI DI
MARCO FIORILLO
IN MOSTRA A SAN
SEBASTIANO
Nelle opere pittoriche di Marco Tommaso Fiorillo l'arte del paesaggio diventa quella del passaggio attraverso luoghi, atmosfere che fra il luminoso della luce locale e quella emessa dai
materiali di una natura quasi dimenticata si scarnificano in
una essenzialità pastosa come lo sono i colori utilizzati dall'artista. I dipinti a tratti sono atmosfere e i paesaggi diventano
stati mentali, passaggi d'animo.
L'osservare diventa quindi la rievocazione di un rito, quello del
vedere, del fermarsi e raccontare. Fino al 26 dicembre Marco Tommaso Fiorillo espone le sue opere presso l'ex chiesa
di San Sebastiano in vico dei Sotterranei n. 1, con orario 10/13
e 17/21. Ingresso gratuito.
Al Politeama Greco la prima
mondiale dell’Italian Circus Show
Dal 24 dicembre al 6 gennaio uno spettacolo imperdibile per grandi
e piccini con acrobati, cantanti, maghi e comici (ma senza animali)
Il mondo del circo ha sempre affascinato
grandi e piccoli, specie nel periodo delle feste natalizie. É un mondo magico in
cui tutto il paradossale fa a gara col naturale, in cui personaggi dalle mille abilità ammaliano con le loro doti il pubblico. Molto spesso però, all’interno dello stesso spettacolo, si può assistere a scene inquietanti e irrispettose nei confronti
degli animali, anch’essi dotati di “abilità” difficili da ritrovare in natura, ma
possibili solo dopo un lavoro, a volte aggressivo ed ingiusto, dei domatori.
Ecco che finalmente il circo prende una
piega nuova: abbandona questa tradizione ormai desueta per dare più spazio alla bravura spettacolare di acrobati,
cantanti, maghi, attori, comici ecc.
Il prossimo 24 dicembre, in anteprima
mondiale al Politeama Greco di Lecce
andrà in scena l’Italian Circus Show e
gli spettacoli saranno rappresentati
sino al 6 gennaio prossimo. Si partirà
con lo spettacolo inaugurale delle ore 17
di mercoledì 24 dicembre, al quale seguiranno altre ben 25 repliche. Lo
spettacolo presenta un breve racconto
dell’Italia suddiviso in nove quadri, di
cui quattro dedicati a importanti momenti storici del nostro Paese: Roma, na-
scita e splendori; Venezia, potenza marinara degli albori del II millennio, Napoli, capitale dell’800, Gli anni ‘60 ed
il boom economico”. In altri quattro si
descriveranno virtù e passioni degli
italiani: L’immenso patrimonio artistico ed i suoi geniali creatori, Lo stile inimitabile dei nostri designer, L’epopea del
ciclismo, Il calcio dei campioni. Lo
spettacolo, che si avvale della regia di
Antonio Gerotto, della partecipazione
del noto Mago Heldin è stato prodotto dal “Gruppo Zoosafari” grazie a Ugo
Rocchi. Manager è Gianfranco Delle
Rose.
L’assessore all’Ambiente di Lecce Andrea
Guido ha dichiarato come il suo Assessorato abbia voluto “dare il suo pieno appoggio all’iniziativa, per concludere un percorso iniziato due anni fa e
che ha portato la città di Lecce tra le prime in Italia a dotarsi di un regolamento comunale sul benessere degli animali
che inibisce l’uso degli animali, selvatici e d’affezione, negli spettacoli di pubblico intrattenimento”. L’Italian Circus
Show regalerà uno spettacolo esilarante in cui la magia sarà l’unica vera
protagonista.
Gian Piero Personè
Donne “armate” di arte e creatività
La bellezza come un’arma per
combattere ciò che del mondo
non piace: ciò che è brutto, banale, volgare, irrispettoso, violento;
la bellezza, priva di stereotipi e costrizioni, come vera e propria
forza da esercitare attraverso
l’arte. Questi sono i concetti alla
base di S/oggett/E. Rassegna
d’armi d’artiste, ciclo di laboratori
organizzati dall’associazione “Io
sono bellissima” presieduta da
Loredana De Vitis finalizzato a trovare “strategie creative per ridere degli stereotipi di genere”.
Sabato 20 dicembre, a partire
dalle 21, presso il Km97 in via
della Ferrandina (sulla strada
per Novoli) avrà luogo la serata
conclusiva della rassegna, nella
quale verranno proposti i risultati del progetto. Il programma della serata prevede dunque show
musicali, performance poetiche e
teatrali, “botte e risposte”, micro-
interviste e proiezioni. In programma anche la performance
“Iosonobellissima nonsidice nonsifa”, con Sabrina Barbante e Davide Corvaglia.
Protagoniste dei laboratori che si
sono svolti tra novembre 2013 e
marzo di quest’anno la musicista
Gianna Greco, la poetessa Ilaria
Seclì e la fotografa Francesca
Speranza, che hanno lavorato ciascuna con le proprie allieve, rigorosamente di età compresa tra
i 18 e i 25 anni e selezionate sulla base della condivisione degli
scopi e dello stile dell’associazione, le quali hanno avuto modo
di esercitarsi con “armi non convenzionali”, come una penna o un
pennarello, una macchina fotografica o una chitarra, un foglio di
carta o un’immagine, facendoli diventare strumenti di resistenza
creativa e di lotta alle brutture del
mondo.
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maglie
Nel ventennale della scomparsa
dell’illustre studioso saranno
premiati il miglior video prodotto
da una scuola superiore del
territorio e la migliore tesi di
Dottorato di Ricerca in discipline
preistoriche
Il Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie celebra il ventennale della scomparsa di Decio De
Lorentiis, fondatore dello
stesso Museo, con una speciale cerimonia in programma venerdì 19 dicembre alle
17 presso la sala etnografica
del Complesso culturale
“L’Alca”, nel corso della
quale saranno assegnati due
riconoscimenti a lui dedicati: il premio “Moscardino” e
il premio “De Lorentiis”.
In particolare il premio “Mario Moscardino”, riservato
alle scuole superiori magliesi, vede come finalisti il Liceo
Classico “Francesca Capece”
e il Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci”, con due video sulle figure di Decio De
Lorentiis e di Mario Moscardino. Il premio, grazie
alla presenza di una giuria
social accanto a quella tecnica e produzioni audiovideo, è più vicino alle modalità di comunicazione predilette dalle nuove generazioni. In questa edizione, data la
ricorrenza ventennale della
scomparsa dello studioso,
Due premi in memoria
di Decio De Lorentiis
l’ammontare del premio è
stato portato dall’Amministrazione comunale a un milione e 500 euro , quasi il triplo rispetto ai 516 euro delle edizioni precedenti.
Il premio “Decio De Lorentiis”, dedicato quest’anno a
tesi di Dottorato di Ricerca
in discipline preistoriche,
vede invece tre finalisti: Davide Federico Berté, con una
tesi discussa presso l’Università La Sapienza di Roma;
Silvia Danese, con una tesi
discussa presso l’Università di
Firenze; Beatrice Bertini
Vacca, con una tesi discussa
presso l’University of Sheffield in Gran Bretagna. Tutti e tre i lavori presentano un
alto contenuto scientifico:
due essi affrontano problematiche legate a due importanti grotte preistoriche salentine (Grotta del Cavallo e
Grotta Romanelli). Questo
riconoscimento è unico nel
panorama nazionale per il
settore della ricerca sulla
preistoria nel bacino del Mediterraneo occidentale. In
questo caso il vincitore riceverà la somma di 2mila euro.
A Natale “Mani creative e solidali” in piazza Aldo Moro
Foto di Pino Cavalera
Creatività e solidarietà protagoniste nel cuore della città
addobbato a festa: sabato 20 dicembre alle 18.30 taglio
del nastro per la terza edizione “Mani creative e solidali”,
mercatino natalizio patrocinato dal Comune di Maglie con
la collaborazione dell’associazione Icaro - amici di Avsi e
dei commercianti della città in veste di sponsor. 21 hobbisti esporranno le opere del loro ingegno, oggetti realizzati a mano che portano in sé il sapore delle tradizioni e
dell’antico artigianato locale. Sarà infatti possibile ammirare
creazioni in legno e gesso, ricamo a punto ago, feltro, pelle, presepi e decorazioni natalizie, oggetti dipinti a mano,
gioielli, cappelli, borse in pelle e in carta.
Spazio anche all’intrattenimento e all’animazione: sabato 20 spettacolo, dopo l’inaugurazione, del gruppo Movement Gospel Choir diretto da Sergio De Donno e con
l’animazione di Giampaolo Badini; domenica 21 per i più
piccoli alle 18 appuntamento con il “Truccabimbi”; lunedì 22 dicembre dalle 18 animazione itinerante con il trampoliere Lillo Birillo; martedì 23 dicembre alle 18.30 esibizione degli zampognari dell’associazione musico-culturale
“Marasia” di Casarano; mercoledì 24 alle 18 spazio a “Natale in Danza” con il Centro Studio Etoile di Maglie.
“Mani creative e solidali” sarà aperto nei giorni 19-24 e
30 dicembre, 2 e 5 gennaio con orario 17/20.30.
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Informazione pubblicitaria
Spermiocoltura: diagnosi di
laboratorio ed utilità clinica
Tra i liquidi biologici che vengono esaminati in un laboratorio di
analisi cliniche vi è il liquido seminale che, essendo composto
sostanzialmente da liquido prostatico e spermatozoi, è il risultato di un processo importante
chiamato “spermatogenesi”.
Lo sperma è un liquido organico
di colore avorio, con aspetto opalescente o lattescente, in cui sono
presenti gli spermatozoi; come
ogni altra componente del nostro
organismo anche lo sperma può
diventare preda di germi patogeni responsabili di infezioni più o
meno pericolose ma sempre molto fastidiose. In ambito laboratoristico è possibile eseguire un esame diagnostico, la spermiocoltura, che permette di identificare i
microrganismi responsabili di tale
processo infiammatorio.
La spermiocoltura, cioè l’esame
colturale del liquido seminale, è
quindi indicata nel caso in cui il
medico sospetti un’infezione dell’apparato genitale (che può manifestarsi con dolore o bruciore
quando si urina o durante l’eiaculazione, nonché con secrezioni
dal pene). L’esame colturale si
esegue anche nell’ambito di uno
screening per la diagnosi d’infertilità o per una fecondazione assistita, per assicurarsi che non ci
siano batteri o altri microrganismi
potenzialmente dannosi.
Per prepararsi all’esame bisogna rispettare alcune semplici regole:
- è preferibile non urinare nelle 23 ore precedenti;
- è preferibile eseguire questo esame dopo 2-5 di giorni astinenza
sessuale;
- è importante effettuare questo
esame a distanza di almeno 10
giorni dall’ultima eventuale terapia antibiotica.
Una volta raccolto tutto il liquido
seminale in un contenitore sterile
è necessario consegnare il campione in laboratorio entro un’ora
dalla raccolta.
I germi patogeni che si ricercano
comunemente con la spermiocoltura sono molteplici: batteri, funghi e parassiti possono arrecare
non pochi danni se non individuati
e curati correttamente.
Uno dei batteri che più spesso si
identifica come responsabile di infezioni del liquido seminale è
l’Escherichia coli. Si tratta di un
batterio che, pur risiedendo normalmente nell’intestino umano, è
uno dei principali germi responsabili di infezioni urinarie, data la
breve distanza tra gli orifizi esterni delle vie urinarie e intestinali.
Poiché la via che percorre l’urina
per essere eliminata dall’organismo è la stessa che percorre lo
sperma, non è raro riscontrare delle infezioni nel liquido seminale
causate proprio da questo batterio.
Come E. coli anche altri batteri
(Proteus, Klebsiella, Enterococchi)
si ritrovano normalmente nel trat-
to gastrointestinale, ma possono
diventare patogeni e causare fastidiose infezioni. Un altro batterio frequentemente responsabile di
infezioni del liquido seminale è lo
Streptococco ed in particolare lo
Streptococco beta emolitico di
gruppo B o Streptococco agalactiae. Questo batterio che in condizioni normali è presente nel
cavo orale ed anche nell’intestino
può colonizzare l’uretra dell’uomo
e ritrovarsi così nello sperma.
Sicuramente molto più grave è la
temutissima gonorrea causata anch’essa da un batterio, Neisseria
gonorrhoeae, che infetta le vie uretrali nell’uomo: la gonorrea è una
delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse al mondo;
può essere asintomatica, ma può
anche evolvere e complicarsi causando sterilità.
Molto diffusa è anche l’infezione
sostenuta dal batterio Chlamydia
trachomatis: ogni anno si contano nel mondo oltre 90 milioni di
nuovi casi; in Italia l’infezione
colpisce da 2 a 10 persone sessualmente attive su 100. Purtroppo non sempre questa infezione causa disturbi evidenti, tanto che si stima che circa un quarto degli uomini infettati non ha
nessun sintomo.
Un altro grande nemico dell’apparato genitale maschile è la Candida: si tratta di un fungo che vive
normalmente nel nostro corpo, in
particolare sulla pelle, sulla bocca, nell’intestino e nei genitali, senza causare alcun fastidio. Può
succedere, però, che si moltiplichi
in modo incontrollato provocando un’infezione chiamata candidosi; esistono molti tipi di Candida
anche se la più diffusa è la Candida albicans: il contagio dopo un
rapporto non protetto è una tra le
cause più frequenti di insorgenza
di candida nell’uomo. Altre cause che scatenano la candida nell’uomo sono spesso legate a un in-
debolimento del sistema immunitario dovuto, per esempio, all’abuso di antibiotici, che uccidendo la flora batterica “amica”,
favoriscono l’insorgenza di Candida.
Anche i Micoplasmi (i più comuni sono Micoplasma hominis e
Ureaplasma urealyticum) sono
dei parassiti comunemente presenti sulle mucose urogenitali di
soggetti sessualmente attivi, come
normale flora microbica; tuttavia
questo equilibrio può rompersi,
esitando in una malattia conclamata (prurito intimo, bruciore, secrezione) con tendenza alla cronicizzazione.
Infine, è da ricordare il Trichomonas vaginalis: il suo nome non
deve ingannare perché questo parassita non è esclusivamente presente nella vagina della donna. La
tricomoniasi (cioè l’infezione causata da Trichomonas) colpisce
indifferentemente sia gli uomini
che le donne: negli uomini l’infezione è quasi sempre priva di sintomi e in grado di risolversi autonomamente portando solo in alcuni rari casi ad infiammazione
della prostata o dell’uretra con piccole perdite di urina e dolore durante la minzione.
Da questa rapida panoramica sui
germi principalmente coinvolti
nelle infezioni del liquido seminale
sorprende come, nella maggior
parte dei casi, questi siano mi-
crorganismi normalmente presenti nell’organismo umano e che
coesistono con questo senza arrecare danni; evidentemente questo equilibrio dura fino a quando
il nostro organismo non va incontro a diversi fattori che lo destabilizzano: dalla dieta alle abitudini sessuali, dalla vita quotidiana allo stress psichico. È indubbio che tali batteri patogeni naturalmente ne sono stati nominati solo alcuni- possono causare
una temporanea infertilità ed è per
questo che gli specialisti (andrologi
e non solo) prescrivono questa indagine al fine di evitare problemi
di sterilità
In quest’ottica possono essere utili anche alcune indicazioni di tipo
dietetico-comportamentale: vita
sessuale regolare senza lunghi periodi di astinenza, limitata assunzione di alcuni alimenti (per esempio cioccolato, uova, frutta secca,
formaggi stagionati, ecc.) o di alcune bevande come il caffè, il tè, le
bibite gassate od alcoliche. Inoltre
è buona abitudine bere 2-3 litri di
liquidi (soprattutto acqua, se non
esistono altre controindicazioni
di ordine generale) durante tutto
l’arco della giornata; combattere
la stitichezza seguendo una dieta
ricca di fibre; praticare una regolare attività fisica; spegnere la sigaretta, se si fuma, e tenere d’occhio la bilancia, se in sovrappeso
o peggio ancora se obesi.
Superfluo aggiungere che è obbligatorio sempre rivolgersi agli
specialisti della fertilità per comprendere a fondo la natura delle
eventuali infezioni, curarle e ripristinare il normale ciclo spermatogenetico.
Luigi Licci
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tricase
In fuga dai domiciliari... e dal carcere
Torna a far parlare di sé Cosimo Vessio, che lo scorso anno fu al centro di una singolare vicenda giudiziaria
Si riaprono le porte del
carcere per Cosimo Vessio, il 26 enne di origini
baresi ma residente a Tricase che lo scorso anno
balzò all’attenzione delle
cronache per la singolare
richiesta di scontare la
sia pena presso la Casa
circondariale di Borgo
san Nicola a Lecce piuttosto che agli
arresti domiciliari in quanto non
sopportava la convivenza con i parenti.
Stavolta il reato che gli viene contestato è quello di evasione: i carabinieri di Tricase infatti hanno colto in flagranza di reato il pregiudi-
cato che durante il weekend si era allontanato
dalla sua abitazione, dove
soggiornava in regime di
arresti domiciliari a seguito di una condanna definitiva per violenza a
pubblico ufficiale. Il giovane era stato lo scorso
anno al centro di una paradossale vicenda, in seguito alla
quale la sua storia fece il giro dei media nazionali. Vessio, dopo aver avuto guai con la giustizia, finì ai domiciliari, senza immaginare che la
pena più dura sarebbe stata la presenza dei parenti. A ragion di ciò si
presentò nuovamente in caserma,
dove di fronte ai militari dell’Arma
stupiti, chiese di poter scontare la
pena in carcere.
Ma la sua rocambolesca avventura
giudiziaria non si fermò qui: presto
infatti ricorse al Tribunale del Riesame, per fare ritorno nuovamente alla misura presso la sua abitazione. Tuttavia, la notte tra sabato
e domenica ha dovuto fare i conti
con una pattuglia dei carabinieri che
ha notato la sua autovettura per le
strade di Tricase. Da qui è partito
un inseguimento a piedi, frenato da
una caduta e da un muretto a secco, al limite del quale i militari hanno messo fine alla movimentata vicenda di Cosimo Vessio.
Quest’ultimo peraltro non è nuovo
alle fughe fuori dall’orario concesso dal Tribunale, visto che lo scorso anno, ricorrendo sempre la mi-
botrugno
Al cinema Aurora il film Terra di Maria
In anteprima assoluta per la Puglia al cinema Aurora di Botrugno dal 20 al 26
dicembre (orari feriali: 18 e 20; festivi:
16, 18 e 20, con possibilità di proroga
fino a Capodanno) sarà proiettato il lungometraggio Terra di Maria del regista
Juan Manuel Cotelo. L’avventura del regista è una cornice che assembla le storie più disparate, raccontate in prima
persona da chi le ha vissute realmente:
storie di conversione, di guarigione, di
missione, di incontro con un Dio che
sembra intervenire ancora concretamente e meravigliosamente nella vita
della gente. Proprio qui sta l’originalità
del film: raccontare storie vere e profonde, attraverso il filtro della persona-
lità autoironica del regista. Tra queste
spicca la testimonianza di Lola Falana,
famosa soubrette degli anni ’60, che nel
film racconta della sua conversione,
della sua fede nonostante la malattia.
L’accostamento di sequenze che ce la
mostrano all’apice del successo con
l’immagine del suo sguardo sofferente
oggi, ma pieno di fiducia e coraggio, è
struggente.
Un film certamente originale, in quanto
non siamo abituati a sentir parlare in un
film dell’amore di Dio, della necessità di
conversione; a sentire esprimere ad un
cattolico la sua fede senza metafore o
giri di parole.
Per info: www.terradimaria.it.
sura restrittiva dei domiciliari, era
stato acciuffato in un’analoga circostanza: uscito dalla sua abitazione e avvistato dai militari, aveva tentato di seminare i militari per poi
rientrare in casa adducendo di essersi sbagliato sull’orario. C’è solo
da augurarsi che adesso non gli venga in mente di evadere dal carcere
perché -magari- non si trova a suo
agio con i compagni di cella…
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speciale MAGLIE
20 dicembre 2014
Una nave che naviga in acque
tempestose, ma che riesce a stare a galla e a mantenere la rotta. Questa metafora sembra
calzare a pennello per descrivere
Maglie, da sempre una città a vocazione commerciale e che in
questo periodo a ridosso di Natale più che mai deve dimostrare di essere all’altezza della sua
fama. Indubbiamente il comune
salentino rappresenta un caso
del tutto particolare nel nostro
Paese: con una media di un’attività commerciale ogni 70 abitanti (al pari di Milano, per intenderci) è un punto di riferimento per i salentini che si riversano a Maglie per fare shopping, certi di trovare un’offerta
variegata in grado di accontentare tutti.
Eppure, nonostante queste premesse non è tutto rosa e fiori,
anzi. La crisi da un paio d’anni a
questa parte si sta facendo sentire in tutto il Paese e Maglie non
fa eccezione. Tutti, commercianti e amministratori, ne sono
consapevoli, e sanno anche che
quello che si può fare per mantenere alta la credibilità a livello commerciale della città è collaborare, seguendo il principio
che l’unione fa la forza. Ognuno
con le proprie competenze, certo: agli amministratori è richiesto l’arduo compito di mantenere
contenuti gli oneri fiscali, garantendo nel contempo i servizi e promuovendo l’immagine
Maglie città aperta
A Natale i commercianti magliesi fanno il bilancio di un anno difficile in
cui però la città ha dimostrato con orgoglio -e continua a farlo- di essere
ancora un punto di riferimento per lo shopping in Salento
della città; gli imprenditori da
parte loro devono garantire la
qualità di prodotti e servizi, la
cura del cliente e la capacità di
investire in pubblicità, ad esempio, perché -checché se ne dicaanche in tempi di vacche magre
rimane l’anima del commercio.
Facile? Certo che no. Ma la storica vocazione commerciale della città e il rapporto comunque
positivo tra natalità e mortalità
delle imprese dimostrano che
Maglie ha le carte in regola per
procedere a testa alta in un
mercato che in altre località ha
fatto danni ben più gravi. “Questo dato -dichiara Tonino Lio, assessore comunale alle Politiche
di sviluppo economico e promozione del territorio- è indicativo del livello di competitività che
il comparto commerciale di questa città è in grado di offrire,
mentre dal resto della provincia
giungono dati molto più allarmanti. Da parte dell’Amministrazione comunale abbiamo
fatto e stiamo facendo il possibile per venire incontro alle esigenze degli operatori e l’aver
mantenuto invariata la tassa sui
rifiuti in questi anni lo testimonia”.
Per avere un’idea chiara del
reale stato di salute l’economia
cittadina in questo periodo che ci
conduce al Natale, periodo da
sempre dedicato allo shopping,
abbiamo chiesto ad alcuni commercianti magliesi come stanno
vivendo questa fase così delicata.
Per Marco Candido, erede dalla dinastia che ha creato Candido 1859, storico showroom in
piazza Aldo Moro, “ci sono meno
risorse disponibili ma il desiderio di shopping c’è sempre. Maglie continua ad avere una marcia in più e questo io credo che
la gente lo riconosca. Quali sono
le cose che dovrebbero essere
implementate per migliorare la
situazione generale? Certamente ci vorrebbe una maggiore sinergia tra Amministrazione comunale e associazioni di
categoria; poi occorrerebbe
qualcosa che a Maglie manca: la
movida. Dopo l’orario di chiusura dei negozi di fatto la città si
svuota, se ci fossero più locali
aperti la sera (come a Lecce, ad
esempio) i ragazzi verrebbero più
volentieri e il commercio in città indubbiamente ne trarrebbe
vantaggio”.
Il punto di forza di Maglie è proprio la sua storia, indissolubilmente legata al suo essere da
sempre crocevia di traffici e
commerci e che le consente, nonostante la crisi, di essere ancora sulla cresta dell’onda. Ne è
convinto Giuliano Adamuccio,
titolare di Ottica Giuliano in via
San Giuseppe: “Il punto di forza
della nostra città è quello di
consentire in poco tempo di visitare molte attività commerciali,
collocate a poca distanza l’una
dall’altra. Non è un dettaglio da
poco-sottolinea Adamuccio-, in
quanto i clienti spesso ci confidano che, in attesa di essere serviti dai nostri commessi, hanno
piacere e interesse a visitare i
negozi vicini. Questo, unito alla
professionalità di imprenditori e
commessi, rappresenta il vero
punto di forza dell’offerta commerciale di questa città ed è questo il motivo per cui la crisi, qui,
ha fatto sì danni, ma in misura
minore rispetto ad altri comuni”.
Gli fa eco Luigi Muci, numero uno
dell’omonimo showroom di abbigliamento maschile in via
Roma il quale non ha dubbi:
“L’offerta vasta e variegata è il
fiore all’occhiello di Maglie. Ar-
rivare a Maglie come entrare in
un ipermercato: ci sono negozi
per tutti i gusti e per tutte le tasche, facili da raggiungere e
ben assortiti. Ma è anche la
coesione tra gli operatori commerciali che consente di poterci organizzare eventi (come ad
esempio il Mercatino del Gusto
o la rassegna teatrale Chiari di
Luca) o attrazioni come le luminarie che si possono ammirare
in questo periodo nel centro cittadino. È un Natale difficile, ma
solo con la collaborazione si
può riuscire a superare questo
periodo”.
Attrarre i clienti, stuzzicando la
loro immaginazione e facendoli trovare una luogo accattivante e ricca di stimoli: questa è la
filosofia di Anna Maria Sticchi, titolare di Bottega d’Arte, negozio
di oggettistica e casalinghi in via
San Giuseppe: “Vi dico una cosa,
in tutta franchezza: la gente è
stanca di sentire parlare di crisi, ha bisogno di distrarsi e di lasciarsi coinvolgere dal Natale. Le
luminarie, la musica, i colori
sono fondamentali per ricreare
l’aria della festa. In questo periodo il cliente va letteralmente
coccolato: va informato correttamente tramite pubblicità mirata e va coinvolto con eventi
come ad esempio i mercatini,
che lo spingano a venire a Maglie innanzitutto a passeggiare e
poi anche ad acquistare”.
Andrea Colella
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speciale MAGLIE
20 dicembre 2014
“Una città dall’economia
forte, nonostante la crisi”
Il sindaco Antonio Fitto non nasconde
la sua preoccupazione per un Natale difficile,
ma riconosce il merito degli imprenditori
magliesi di riuscire a mantenere alta
l’attrattiva commerciale della sua città
Essere alla guida di Comune
come quello di Maglie è un privilegio, ma allo stesso anche una
grande responsabilità. Si tratta
infatti di governare quello che è
considerato il più grande centro
commerciale all’aperto del Salento, il principale punto di riferimento per gli acquisti per i cittadini della provincia di Lecce.
Questa è la situazione che si è
trovato ad affrontare il sindaco
di Maglie Antonio Fitto, costretto a volte a prendere scelte impopolari tra cittadini e operatori commerciali, ma dovute in realtà, come lui stesso spiega,
alle politiche del Governo. Nonostante questo, però, il sindaco elogia il tessuto commerciale della sua città, un esempio a
livello nazionale per la capacità
di resistere alle difficoltà economiche di oggi.
Sindaco Fitto, come sarà il Natale dei magliesi?
Sarà purtroppo un Natale difficile, perché i cittadini saranno
chiamati a pagare un prezzo
troppo alto in termini di tassazione, a causa di scelte del Governo poco coerenti con l’obiettivo di rilanciare l’economia italiana; d’altronde, con 44 mi-
liardi di tasse da pagare è normale che la disponibilità di spesa degli italiani diminuisca. Molti sono portati a credere che
questi sforzi siano imposti dai
Comuni, ma in realtà sono state stabilite per coprire le riduzioni dei trasferimenti statali, e
questo è anche il caso di Maglie;
l’obiettivo, quindi, è quello di
mantenere il flusso di entrate
necessario a garantire i servizi
ai cittadini senza aumentarne il
costo, e la nostra Amministrazione da anni sta riuscendo in
questo scopo, nei limiti ovviamente della sua autonomia. È la
dimostrazione della nostra attenzione verso i momenti di difficoltà della città.
Di fronte a questa situazione
come hanno reagito le attività
commerciali?
Maglie si conferma un centro vivace e che riesce a tenere il colpo, e lo dimostrano i tanti inviti
che ho ricevuto in questo periodo per presenziare all’inaugurazione di nuovi negozi. A questi nuovi imprenditori auguro
buona fortuna soprattutto per
due motivi: per aver avuto il coraggio di mettersi in gioco in un
momento di difficoltà e per la benefica scossa data al pessimismo che imperversa tra gli imprenditori. Il mio plauso va però
anche gli storici gestori e imprenditori di Maglie, che hanno
saputo consolidare il loro ruolo
nel territorio, e a coloro che
hanno aperto nuovi negozi lowcost, che soprattutto in questo
periodo godono di maggiore interesse da parte dei consumatori; anche grazie a loro, Maglie
ha mantenuto inalterata la sua
elevata attrattiva commerciale.
In che modo l’Amministrazione
ha sostenuto gli esercenti?
Una così vasta rete commerciale
non può non entrare nel nostro
interesse e lo abbiamo fatto
cercando di andare incontro
alle esigenze dei commercianti, sempre nei limiti del consen-
tito. La nostra maggiore attenzione è stata quella di non aumentare in maniera sconsiderata le tasse. Negli ultimi due
anni, ad esempio, abbiamo mantenuto invariate le tariffe sui rifiuti, grazie anche alla sinergia
con la società che gestisce la
raccolta dei rifiuti e credo che, in
questo senso, Maglie rappresenti un caso unico in Italia;
una legge ha però costretto le
Amministrazioni comunali ad
utilizzare dei parametri che per
le aziende si sono tradotti in un
aumento. Ma il nostro sostegno
non si è palesato solo a livello fiscale.
Quali altre direzioni avete preso?
Abbiamo lavorato in sinergia
con le organizzazioni dei commercianti, collaborando alle iniziative da loro messe in atto,
come ad esempio la bellissima
atmosfera natalizia creata in
questi giorni, che attira numerosi cittadini ad ammirare le
celebri luminarie De Cagna,
azienda amica di questa Amministrazione e che proprio a Maglie ha la sua sede. Forse non
abbiamo soddisfatto alcune esigenze dei cittadini, come ad
esempio la mancata realizza-
zione di spazi pedonali, e per
questo chiediamo scusa, ma in
un momento di crisi come questo occorreva salvaguardare la
principale risorsa di Maglie, le
attività commerciali appunto.
Abbiamo inoltre migliorato tutte le scuole e investito nella
cultura che, insieme ad eventi
ormai consolidati come il “Mercatino del Gusto”, “Chiari di
Luna” e “MagliEstate”, diventa
un importante veicolo di crescita dell’economia.
Avete qualche progetto in cantiere?
Vogliamo creare la possibilità di
regolamentare la zona artigianale, così da farla diventare un
polo attrattivo anche per le attività commerciali, un’area nella quale le nostre aziende possano lavorare con più serenità e
miglior stato d’animo. Non
escludiamo che Maglie possa
svilupparsi anche a livello industriale, ma adesso godiamoci la
nostra bella realtà commerciale, lavorando affinché le nostre
attività non muoiano, come sta
succedendo in Italia, ma invece
continuino a crescere e progredire.
Alessandro Chizzini
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speciale MAGLIE
20 dicembre 2014
“Il commercio è la prima risorsa,
ma occorre l’aiuto delle Istituzioni”
Secondo Salvatore Santese gli esercenti devono continuare ad essere attivi, propositivi e ottimisti
per combattere la crisi. E se la città avesse più vita notturna le cose andrebbero anche meglio
Da sempre è una delle figure
principali dell’economia e del
commercio della città di Maglie
e da sempre è fondamentale il
suo contributo nell’organizzazione del “Mercatino del Gusto”, la manifestazione enogastronomica considerata oggi la
più importante del sud Italia. Salvatore Santese è uno dei più affermati imprenditori della provincia di Lecce e opera nel campo dell’abbigliamento, ma ricopre anche una importante
ruolo istituzionale: è il presidente
regionale di Confesercenti, dopo
aver svolto la stessa funzione anche a livello provinciale. Un profondo conoscitore quindi delle dinamiche economiche che negli
ultimi anni hanno interessato la
Puglia, il Salento e, in particolare, Maglie.
Santese, esiste una ricetta con
cui il commercio può affrontare
il periodo attuale?
Purtroppo non esiste una ricetta in questo senso che valga
per Maglie come per l’Italia. La
strada da seguire sarebbe quella di limare i costi, ma i Comuni, parlo in generale, non aiutano i commercianti, e il Governo
dovrebbe diminuire le tasse. Se
il costo del personale e del lavoro
non diminuisce, a rimetterci per
primi saranno i lavoratori. Può
forse sembrare un discorso fine
a sé stesso, ma i lavoratori rappresentano quella famiglie che
avrebbero un minore se non
addirittura nessun potere di
spesa, e questo si ripercuoterebbe sui consumi generali. Sarebbe un fenomeno di involuzione generale e per evitarlo
occorrerebbe, innanzitutto, fare
in modo che i fondi destinati
dalla Comunità Europea alle famiglie e alle imprese giungano
effettivamente a questi, e non
vengano usati per ristrutturare
i bilanci bancari.
Che effetti ha avuto la crisi sul
settore commerciale magliese?
La città ne ha sicuramente risentito, ma forse ha resistito me-
glio di altre realtà. Il periodo migliore si è avuto senz’altro questa estate, quando Maglie ha richiamato i turisti giunti presso le
località costiere salentine, e
quest’anno sono stati davvero
tanti; ad attirare è stato soprattutto il nostro “Mercatino del Gusto”. L’aspetto negativo è stato
invece rappresentato dal calo
della presenza dei turisti provenienti dalla Russia, cresciuti invece esponenzialmente negli
ultimi anni. Ad ogni modo, Maglie resta il punto di riferimento per gli acquisti della provincia,
nonostante non siano mancate
le chiusure di diverse attività. La
crisi comunque c’è e morde,
ma Maglie, provenendo da uno
buono stato di salute pre-crisi, è
riuscita ad affrontare meglio
queste difficoltà. Cosa devono
fare i commercianti di Maglie per
mantenere inalterata la loro attrattiva?
Secondo me devono perseguire
sempre l’immagine della qualità, essere sempre propositivi e
ottimisti per il futuro, nonostante i dati e i parametri di oggi.
E già un fatto importantissimo
che i commercianti magliesi intervengano in prima persona
per far sì che eventi come il
“Mercatino del Gusto”, “Chiari di
Luna” e le stesse luminarie di
Natale possano essere possibili. A questo si aggiunge il pagamento delle tasse, garantendo
così la sostenibilità sociale del bilancio comunale, come dimostra
l’Ufficio commercio del Comune di Maglie.
Cosa dovrebbe fare invece l’Amministrazione comunale per sostenere le attività commerciali?
Vorremmo essere sicuramente
maggiormente sostenuti, d’altronde il commercio è l’economia principale di Maglie, ma in
una situazione di dissesto come
quella attuale non è purtroppo
possibile e in questo periodo ci
sono problemi più importanti
da affrontare. Da parte del Comune servirebbe comunque una
politica di promozione del tes-
suto commerciale del territorio,
vista anche la poca presenza industriale. Se Maglie regge dal
punto di vista commerciale, significa che regge l’occupazione,
la sostenibilità delle famiglie e
l’aspetto edilizio. Noi commercianti facciamo più del massimo
delle nostre possibilità, ma sempre con le difficoltà di oggi, che
la crisi rende sempre più pesanti. L’Amministrazione, inoltre, dovrebbe dare lo spunto
per l’apertura di nuovi locali di ristorazione aperti la sera. Maglie
è un importante centro commerciale, ma non una sufficiente proposta serale, che potrebbe essere risolta con nuovi locali
di frequentazione giovanile. (A.C.)
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poggiardo
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“Whatshapp?”, l’arte al buio di Neea
Al Palazzo della Cultura l’esposizione organizzata dallo studio artistico poggiardese nel quale i visitatori
sono chiamati a svelare lentamente le opere con un raggio di luce
il terzo anno consecutivo Poggiardo si appresta ad ospitare l’ormai tradizionale mostra d’arte contemporanea organizzata dallo
Studio Informale d’Arte Neea (nelle figure di
Andrea “Reà” Mariano e Simone “Monè”
Corvaglia), in collaborazione con il Comune
di Poggiardo. L’appuntamento è per i prossimi 27, 28 e 29 dicembre, presso il Palazzo
della Cultura”, con l’ormai tradizionale
evento invernale di Neea, che quest’anno di
chiama “Whatshapp?”.
Questa nuova esposizione richiamerà più di
40 artisti e, nonostante parafrasa una delle
applicazioni attualmente più in voga, rimanda alla gloriosa “tecnologia artistica”
dell’happening, emancipata nel corso degli
anni ’60 e ’70 da gruppi come Fluxus e che
il suo massimo fautore, A. Kaprow, descriveva come “assemblaggio di eventi che si
svolgono in più di una situazione spaziale e
temporale”. La caratteristica principale e originale di “Whasthapp?” è che si terrà completamente al buio, destrutturano i concetti
stessi di “mostra” ed “esposizione” a favore
di una “rivelazione” dei lavori. Ai visitatori
verrà consegnata una torcia con ridotto gettito luminoso che permetterà di svelare e studiare le opere in modo graduale, analitico e
intimo, fin quasi al contatto diretto con la
stesse. “Whatshapp?” si presenta quindi
come un’esperienza di riappropriazione sen-
muro leccese
L’Istituto Comprensivo
all’avanguardia
per le certificazioni ICT
soriale, un viaggio all’interno del subconscio
degli artisti, i quali all’interno delle opere saranno chiamati ad indagare la dimensione
più privata del loro “io”.
“Quello di Simone e Andrea -dichiara il sindaco di Poggiardo Giuseppe Colafati- è un
progetto che fin dall’inizio ha trovato la nostra piena adesione e che per loro merito
negli anni è andato sempre più crescendo diventando un appuntamento atteso non solo
nell’ambiente artistico e che dà alla nostra
comunità motivo di orgoglio”.
“Ricerca e sperimentazione -afferma il vicesindaco con delega alla Cultura Giuseppe
Orsi- rappresentano il valore aggiunto del lavoro di Simone e Andrea riuscendo a coniugare nella più alta espressione pratica
dell’obiettivo e visione introspettiva della realtà”. L’inaugurazione di “Whatshapp?” è
prevista per le ore 20 del 27 dicembre, mentre nei restanti due giorni la mostra sarà
aperta dalle 17:30 alle 20:30. L’ingresso è
gratuito.
Alessandro Chizzini
La Patente Europea del computer si rinnova nei
contenuti e nella struttura per adeguarsi ai
cambiamenti dello scenario tecnologico, educativo
e professionale. La nuova ECDL risponde al cambiamento aggiornando i moduli esistenti e introducendo tre moduli del tutto nuovi, denominati Computer Essential, IT security e Online Collaboration. Questi si affiancano ai moduli dedicati ai principali strumenti informatici individuali
- videoscrittura, fogli di calcolo, presentazione –
e ai moduli dedicati a conoscenze e abilità fondamentali per l’uso del computer e altri service
digitali, e alle competenze per l’utilizzo del web.
L’Istituto Comprensivo di Poggiardo, sede di Test
Center AICA, organizza un corso di 90 ore, per
un numero massimo di 22 posti, per l’acquisizione
della Nuova Ecdl. Il corso di formazione è aperto a tutti e si terrà presso la scuola media di Poggiardo fino a fine giugno. La sala dove si terranno le lezioni è dotata di schermo, e 23 postazioni
autonome con computer. Per informazioni contattare la segreteria dell’Istituto al 0836.909872.
Quando il cibo diventa una medicina per il corpo e per la mente
Al Palazzo del Principe sabato 20 dicembre si parlerà del rapporto tra benessere e corretta alimentazione
in un convegno a cura del comitato Salentambiente
Si terrà sabato 20 dicembre alle 17.30,
presso Palazzo del Principe in Piazza del
Popolo il convegno medico “Lascia che
il cibo sia la tua medicina”. L’incontrodibattito, promosso e organizzato dal comitato Salentambiente, tratterà temi di
fondamentale importanza per la salute
e il benessere di tutti perché si concentrerà sulle relazioni che intercorrono tra
alimentazione e patologie organiche.
Attualmente, infatti, la conoscenza scientifica invita costantemente ad un agire coscienzioso e ben ponderato, ci chiede di
informarci sulla provenienza dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole, di conoscere gli effetti che determinati prodotti
producono sul nostro corpo e di essere
accorti rispetto ai sintomi psicofisici e al
significato di questi effetti.
Nel corso del convegno, moderato dall’avvocato Mario Tagliaferro, interverranno numerosi professionisti del settore che,
ciascuno con le proprie competenze ed
esperienze, apporteranno un prezioso
contributo a tutti gli interessati: Oreste Caroppo (esperto in materie ambientali),
Giuseppe Rizzo (biologo nutrizionista), Giuseppe Serravezza (oncologo e presidente
provinciale della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), Silvana Leo (oncologo) e Ivan Botrugno (medico chirurgo).
“Questo incontro vorremmo fungesse un
po’ da monito -afferma la dottoressa Patrizia Massafra, vicepresidente di Salentambiente-, che fornisse a ciascuno di noi
nuove informazioni utili, che ci aiutasse
a sfatare qualche mito, ad ascoltare dati
aggiornati che ci serviranno a riflettere e
a fare il punto della situazione. I nostri pre-
ziosissimi relatori ci aiuteranno a fare un
excursus anche rispetto ai temi di un’agricoltura sostenibile e ci condurranno a
comprendere quanto la nostra alimentazione influenzi la nostra salute e possa essere uno strumento di straordinaria importanza per prevenire una determinata classe di patologie, senza considerare -conclude Massafra- il notevole aiuto che una corretta alimentazione
offre anche nel caso specifico di terapie
in corso”.
Patrizia Miggiano
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casarano
Da bene confiscato alla mafia
a “Spazio Aperto” della comunità
In via Vittorio Emanuele II nasce un centro polifunzionale per attività sociali e culturali
assegnato alla onlus “Santa Cecilia”
Beni confiscati alla mafia e restituiti alla collettività. È la bella favola che è diventata realtà in città grazie all’Associazione “Santa
Cecilia” Onlus, che ha realizzato
il progetto “Spazio Aperto” all’interno di alcuni immobili sequestrati alla criminalità organizzata. Gli spazi, appena ristrutturati, si trovano in via Vittorio
Emanuele II n. 82.
Da quelle che furono aree gestite
dalla criminalità oggi è nato uno
sportello polifunzionale. Dal centro ascolto per disagi sociali ad attività di sostegno e orientamento
della persona e della sua famiglia,
fino ad attente campagne di prevenzione e lavori terapeutici mirati: queste le principali attività che
troveranno casa nello “Spazio
Aperto”.
Le campagne di prevenzione in
particolare verranno svolte grazie
ad un partenariato con la Onlus
“Comunità di San Francesco” di
Gemini e in collaborazione con il
Sert del distretto socio-sanitario di
Casarano.
Ma non si tratterà di ospitare soltanto attività di assistenza socia-
le. Infatti lo sportello polifunzionale potrà essere utilizzato dai casaranesi anche come centro di
informazione e orientamento al lavoro, in cui si forniranno informazioni sulle possibilità formative e di avvio al lavoro. Si potranno svolgere laboratori e tirocini in
ambito musicale, attività di promozione turistica e valorizzazione del territorio. Tutto ciò è stato possibile grazie a “Libera il
bene”, un’iniziativa promossa dalla Regione Puglia e dall’Assessorato alla Trasparenza e Cittadinanza attiva nell’ambito del Programma “Bollenti Spiriti”, in collaborazione con l’associazione
“Libera”.
Lo scopo è appunto il recupero, la
riconversione ed il riuso dei beni
confiscati in Puglia alla criminalità organizzata, per scopi sociali, economici e di tutela ambientale.
La Onlus casaranese ha quindi utilizzato un bando aperto ai comuni e alle province pugliesi finalizzato al recupero e ristrutturazione dell’immobile.
Sembra quindi realizzato l’obiet-
tivo, che era ed è quello di trasformare il riuso dei beni sequestrati, perché questo rappresenta
non solo un simbolo concreto di
lotta alle mafie, ma anche un’occasione di sviluppo sociale, economico e occupazionale del territorio.
“Casarano inaugura il bene confiscato assegnato alla Cooperativa Santa Cecilia Onlus: qui la mafia ha perso!!!”, si legge sulla pagina Facebook dell’associazione di
don Luigi Ciotti.
Stefano Manca
alliste
Al via il “Mercato di Natale: arte, artigianato e piccole produzioni”
L’associazione “Custodi del Salento” organizza per i giorni 20 e 21 dicembre nel
centro storico di Alliste la manifestazione “Mercato di Natale. Arte, artigianato,
piccole produzioni ad Alliste”, per ricreare
l’atmosfera dei mercatini natalizi, dove
l’artigianato e le produzioni di breve raggio, l’arte e le piccole economie di sostegno possano d’un solo colpo favori-
re la socialità, ravvivare il centro storico
di suoni, odori e colori e consentire ad
artigiani locali, artisti e persone impegnate nel sociale di sostenere i propri
progetti mediante un contatto diretto ed
esclusivo con il pubblico visitatore.
Sabato e domenica, a partire dalle 15,
in programma intrattenimento per bambini, esibizioni musicali tra la gente e de-
gustazioni di prodotti tipici del periodo
(dolciumi, vin brulè, castagne arrosto).
Inoltre l’intera manifestazione sarà improntata alla solidarietà con la presentazione di vari progetti attivi verso l’assistenza nei reparti pediatrici degli ospedali del Salento.
Info: 333.6224507, [email protected].
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galatina
In arrivo buoni spesa
per le famiglie in difficoltà
L’Amministrazione comunale
eroga 40mila euro:
si potranno acquistare
generi alimentari e prodotti
di prima necessità
Si tratta di 40mila euro che, attraverso buoni acquisto di generi
alimentari e articoli di prima necessità, saranno destinati alle famiglie meno abbienti. Il servizio,
messo su dall’Amministrazione
comunale, consiste nell’erogazione di voucher del valore massimo
di trecento euro, validi per sei
mesi. Questa la suddivisione: 150
“Tipi da Museo” in mostra a Palazzo Cavoti
L’associazione 34°Fuso, nell’ambito del
progetto MuseoWebLab, presenta la prima edizione di “Tipi da Museo”: nove
creativi sono invitati a confrontarsi con le
collezioni di tre musei locali, il Museo Ferroviario di Puglia a Lecce, il Museo della Memoria e dell’Accoglienza a Santa
Maria al Bagno e il Museo Civico “Cavoti” a Galatina.
Le opere prodotte resteranno esposte fino
al 4 gennaio 2015, per poi confluire tutte presso il Museo ferroviario di Lecce
dove il 5 gennaio si terra l’evento di chiusura della manifestazione. Nello specifico al Museo “Cavoti” i “Tipi da Museo” incontreranno i visitatori domenica 21 dicembre dalle 18 alle 22.
“Tipi da museo” ha preso avvio il 17 novembre scorso e per tre settimane ogni
museo e stato esplorato “dentro e fuori” da un gruppo composto da un fotografo, un visual artist e una scrittrice/blogger, chiamati a immaginare e raccontare, tra creazioni e suggestioni ispirate dal-
le collezioni e dal territorio del quale sono
espressione. Questi i creativi protagonisti di “Tipi da museo”: Alice Caracciolo,
Alessandro Colazzo, Paolo Ferrante, Luciana Lettere, Margherita Macri, Maira
Marzioni, Massimo Pasca, Francesco
Sambati, Chiara Spinelli.
Il ricorso a linguaggi afferenti alla fotografia, alla scrittura creativa e alla visual
art, nasce dall’esigenza di raccontare i
musei in nuove forme e raggiungere dei
pubblici spesso inconsapevoli dell’esistenza di tali istituzioni e delle storie in
esse custodite.
Info: 328.0925657.
euro per i nuclei familiari composti da 1-2 persone; 200 euro per
quelli composti da 3-4 persone;
300 euro per i nuclei formati da
oltre 4 componenti. Saranno aggiunti 50 euro per ogni figlio a carico dopo il terzo.
Queste le parole di Daniela Vantaggiato, assessore comunale alle
Politiche sociali: “È maturata la
scelta di sperimentare il sistema dei
voucher per contrastare la povertà attraverso segni concreti di
speranza: tanto nei prossimi mesi
verrà fatto sul fronte del lavoro,
risorse importanti sono in arrivo
all’Ambito di Galatina”. Sull’argomento è intervenuto anche il
primo cittadino di Galatina, Cosimo Montagna: “La crisi che in
questi ultimi mesi si è aggravata ha
fatto crescere i bisogni delle famiglie. Spesso a trovarsi in difficoltà non sono solo le fasce più deboli, genericamente classificate
come tali e per le quali comunque
sussiste una rete di solidarietà.
Oggi i problemi riguardano anche
famiglie che, per ragioni diverse
come perdita del lavoro e generale
aumento del costo della vita, non
sono più in grado di arrivare a fine
mese! A loro ed al tessuto commerciale della Città sono destinati
i buoni acquisto di generi alimentari e articoli di prima necessità”.
L’iniziativa si è concretizzata grazie anche alla sinergia tra l’Assessorato alle Attività Produttive,
l’Unione Commercianti Galatina
e Confesercenti, ma un pensiero finale il primo cittadino lo rivolge
all’istituzione che rappresenta.
“Un grazie particolare al Consiglio
comunale -conclude il primo cittadino- che approvando il bilancio 2014 ha accolto la nostra richiesta di incrementare la spesa sociale attivando nuovi capitoli in bilancio. Un grazie agli uffici che
hanno predisposto progetto ed atti
necessari ad attuarlo”.
Potranno presentare la domanda
i cittadini (italiani o stranieri) regolarmente residenti a Galatina da
almeno un anno, che abbiano un
indicatore Isee pari o inferiore a
5mila euro, o tra 5 e 10mila euro.
In quest’ultimo caso però al momento della presentazione della
domanda devono risultare disoccupati da almeno sei mesi.
Verrà infine predisposta una graduatoria delle richieste fino all’esaurimento delle risorse disponibili.
Stefano Manca
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nardò
Giovani e infertilità, al via
una campagna di prevenzione
Il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell’ex ospedale “Sambiasi”
darà il via a gennaio ad un progetto che coinvolgerà gli studenti di alcune scuole superiori
Partirà a gennaio un particolare “monitoraggio” di giovani salentini e ad annunciarlo è il
Centro di Procreazione assistita della Asl di Lecce. Di cosa si
tratta? Gli studenti delle classi
quarte e quinte di alcuni istituti scolastici verranno sottoposti
ad un test medico, che riguarderà il loro liquido seminale. Un
tema nient’affatto da sottovalutare e troppo spesso ignorato:
infatti, mentre le ragazze si recano dal ginecologo sin da bambine, tra i maschi latita questa
cultura e quasi nessuno si rivolge
ad un andrologo.
A spiegare l’iniziativa è il dottor
Antonio Luperto, responsabile
del Centro di Procreazione Me-
dicalmente Assistita (Cpma) di
Nardò: “I giovani arrivano da
noi a 30-35 anni infertili perché
nessuno li ha mai visitati. Questo progetto non partirà subito
in tutte le scuole, per il momento
abbiamo avviato una collaborazione con l’Istituto ‘A. Vespucci’ di Gallipoli e con il sindaco di Lecce Paolo Perrone, che
si è detto pronto a mettere a disposizione le scuole della città
capoluogo”. Luperto collega
l’infertilità anche a fattori ambientali: spazzatura abbandonata ai bordi delle strade, materassi e rifiuti che, spiega, “provocano diossina e interferenti
endocrini. Fattori che oggi sono
studiati dall’epigenetica, la scienza che studia l’influenza dell’ambiente”.
Torniamo al progetto pilota.
Ai ragazzi verrà spiegato che in
provincia di Lecce, a Nardò
per l’esattezza, esiste un centro
di riferimento pubblico dove
chiunque può recarsi per far
analizzare il proprio liquido seminale. “Leggiamo il campione
-prosegue il Luperto- per vede-
galatone
Il miracolo di Sant’Elena
Dal Gal Serre Salentine oltre
36mila euro per il recupero
del celebre dipinto all’interno
del Santuario del SS. Crocifisso
Nell’ambito della Misura 323 “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” - Azione 1, il Gruppo
di Azione Locale “Serre Salentine” ha concesso un
contributo pari a 36.565,73 euro (su un progetto
di 73.131,46) per il restauro dei dipinti murali del
Santuario del SS. Crocifisso di Galatone (nella foto),
uno dei luoghi di culto fra i più importanti del territorio delle Serre Salentine.
Il dipinto che si andrà a restaurare è opera del pittore Guido Prayer che, nel 1944, realizzò per la cupola del Santuario, il fausto evento dell’Invenzione ed Esaltazione della Croce in Gerusalemme per
merito di Sant’Elena. La Santa è raffigurata secondo
la tradizione iconografica classica: con lunghi capelli intrecciati, in abiti sontuosi e affiancata alla
croce. Nelle sue immediate vicinanze, oltre ai simboli del martirio di Cristo, ci sono angeli e putti collocati con un gradevole effetto prospettico; nuvole di varia grandezza e gradazioni di colore completano la composizione nella sua sommità.
Il finanziamento concesso dal Gal prevede la pulitura del dipinto dai depositi di polveri, una mirata operazione di fissaggio del colore, un’attenta disinfestazione delle zone interessate dagli attacchi
biologici, il consolidamento dell’intera superficie pit-
torica con particolari resine. Inoltre, sono previsti
anche il restauro delle cornice di stucco a foglie
d’acanto e le finestre di stile neoclassico. “Tutelare e riqualificare sono state due azioni prioritarie
poste al centro dell’attività del Gal -ha affermato
il presidente, Salvatore D’Argento- che, grazie alla
misura del Piano di Sviluppo Locale, rende fruibili alcuni beni pubblici e privati che rappresentano
realmente un valore storico e architettonico per il
territorio dei quattordici comuni delle Serre Salentine”.
re se va tutto bene. Se qualcosa
non va lo passiamo all’Istituto di
Genetica di Lecce, in collaborazione con il Dream, dove vengono fatte indagini sul Dna.
Dall’esame del liquido capiremo
se l’eventuale problema del ragazzo è genetico o se il territorio e l’ambiente circostante influiscono negativamente. E quindi potremo aiutarlo per tempo.
Se ad esempio rileviamo un varicocele (che i ragazzi non sanno di avere) proponiamo di
congelare il liquido seminale,
perché fra vent’anni il ragazzo
non avrà più spermatozoi. E
quindi evita il rischio di ricorrere
alla fecondazione eterologa conclude Luperto-, la riproduzione fatta da un altro individuo”.
Un’importante iniziativa, quella del Centro di Procreazione
Medicalmente Assistita, struttura tra le più rinomate nel sud
Italia in ambito medico-scientifico, che verrà svolta a Nardò
presso l’ex ospedale “San Giuseppe Sambiasi”.
Stefano Manca
Sport e solidarietà con
“L’olimpiade del tennis tavolo”
L’Oratorio Madonna della Pace di Nardò, in collaborazione con Antonio Tondo, responsabile sport di
Andare Oltre, organizza la prima edizione de “L’olimpiade del tennis tavolo” in programma domenica 28
dicembre presso il palazzetto dello Sport di Nardò.
C’è tempo fino al 22 dicembre per presentare la domanda di partecipazione, contattando il numero
329.9697356.
Tante le adesioni già pervenute da appassionati di
tennis tavolo, giovani e meno giovani. Durante la giornata verrà inoltre effettuata una raccolta di generi
alimentari in favore della Caritas della Parrocchia dei
Paolotti.
“Desidero ringraziare -afferma Antonio Tondo- don
Agostino Lezzi, presidente dell’oratorio, Giorgio
Toma per la validissima collaborazione e l’Amministrazione comunale di Nardò per la concessione d’utilizzo della struttura. Fino allo scorso anno, Nardò poteva vantare una squadra di tennis tavolo iscritta al
rispettivo campionato e purtroppo ciò non accade
più per carenza di strutture. Speriamo che dalla prossima stagione sportiva i nostri ragazzi ritornino a giocare nella nostra città e non siano costretti ad recarsi altrove per praticare la loro passione”.
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gagliano del capo
20 dicembre 2014
Sulle rocce del Ciolo spuntano
nuove barre in acciaio
Il Comune di Gagliano ha dato via nei giorni scorsi ai lavori preliminari per l’installazione
delle reti metalliche di contenimento. E scoppia nuovamente la polemica
Si riaccende l’attenzione sulla questione legata alla messa in sicurezza del Ciolo, nel Gaglianese. Nel
maggio scorso il Tar di Lecce aveva
dato il via libera ai lavori di messa
in sicurezza dell’area attraverso
l’uso di reti metalliche finalizzate al
contenimento delle rocce. Così facendo, il Tar aveva respinto il ricorso
di Legambiente che contava, tra l’altro, anche sul sequestro del progetto disposto dalla Procura. Il punto
della questione era legato all’effet-
tiva utilità delle reti metalliche, tenendo conto dell’impatto ambientale ed estetico che questo avrebbe
avuto sulla zona, e, lo ricordiamo,
riguardava anche (e soprattutto)
l’alto rischio idrogeologico dell’area
che comunque, a detta di alcuni
esperti, non sarebbe stato in questo
modo completamente eliminato.
L’associazione ambientalista considerava il progetto eccessivamente
impattante e non risolutivo, parere
tra l’altro espresso anche negli atti
dell’Autorità di Bacino, la quale spiegava che l’intervento di contenimento non avrebbe determinato
una declassificazione del rischio
idrogeologico. Il Tar aveva comunque stabilito che i lavori potevano
avere inizio. Il sostituto procuratore Elsa Mignone, però, aveva prontamente disposto il sequestro del
progetto. Si era, così, venuto a creare un contrasto tra la Magistratura
amministrativa e quella penale che
faceva ancora ben sperare Legam-
andrano
Uranio e cesio nei terreni, fenomeno naturale o rifiuti speciali interrati?
Proseguono le indagini dei carabinieri del Noe dopo i rilevamenti effettuati nell’ambito
dell’operazione “Miapi”. Il sindaco Accoto: “Inutile creare allarmismi”
Nell’ambito del programma “Miapi”, i carabinieri del Noe di Lecce, hanno rilevato
picchi anomali di due elementi radioattivi, uranio e cesio (il primo naturale e il secondo di origine artificiale) nel territorio di
Andrano. La Procura ha dunque aperto un
fascicolo di indagine, ora nelle mani del pm
Antonio Negro e le indagini proseguono attraverso l’esame di decine di rilievi, misurazioni e analisi, spedite anche in un laboratorio in Ontario, nel Canada. In campo anche il Ministero dell’Ambiente e Arpa
Puglia.
Prossimamente prenderanno il via gli scavi per fare maggior chiarezza possibile in una
situazione in cui, finora, le conclusioni a cui
si è giunti sono molto contrastanti. Potrebbe, infatti, anche trattarsi di un fenomeno
assolutamente naturale (e questo è ciò che
suggerirebbe anche la notevole estensione
dell’area interessata), ma non è comunque
da escludere, per ora che si possa trattare
di tombamento illecito di rifiuti. Il Comune
di Andrano intende, comunque, essere
parte attiva del processo di risanamento e
riqualifica del territorio.
biente Lecce.
Ora però cominciano a vedersi i primi passi in una direzione molto chiara: la verdeggiante macchia gaglia-
“La notizia della è un monito a lavorare con
tutte le autorità per difendere la salute dei
cittadini e del territorio -ha dichiarato il sindaco di Andrano, Mario Accoto-. Al momento,
aspettiamo i risultati delle analisi che ad ora
appaiono contrastanti e ancora poco chiare. Quanto emerge dall’istruttoria aperta dalla Procura -continua il sindaco Accoto- restituisce un quadro opaco con dati insufficienti a creare allarmismi e speculazioni, sui
quali Arpa Puglia e Ministero dell’Ambiente presentano versioni per ora completamente differenti. Inoltre -ha concluso il primo cittadino- nel caso dovessero essere riscontrate responsabilità da parte di privati, l’Amministrazione valuterà tutte le eventuali azioni legali a tutela della salute dei cittadini e dell’immagine del proprio territorio”.
Patrizia Miggiano
nese ha già subito delle deturpazioni per far spazio alle 13 barre di acciaio che hanno perforato la roccia,
pronte ad accogliere i relativi accessori metallici che presto vedranno fissate le ormai note e molto discusse reti. Questo ha naturalmente comportato la replica indispettita delle associazioni ambientaliste,
che intendono porre l’attenzione anche sulle 11 specie arboree autoctone
che crescono nel Canalone del Ciolo e che potrebbero essere falciate
senza preavviso e senza aver ancora raggiunto sulla questione una posizione chiara e definitiva.
Infine il progetto, voluto dal Comune di Gagliano del Capo per mettere in sicurezza il canalone, secondo Legambiente, cozza con i numerosi divieti di accesso, sia pedonale che veicolare, maturati dalle ordinanze dell’estate passata, emesse
dalla Capitaneria di Porto proprio
per salvaguardare l’incolumità pubblica.
Patrizia Miggiano
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20 dicembre 2014
LIBRI&MUSICA
E LE SUE IDEE PER
I REGALI DI NATALE
NATALE IN TAVOLA
I MENU NATALIZI
DA NORD A SUD ITALIA
NATALE IN CONTEA
A CASTRO SI RINNOVA
IL PRESEPE VIVENTE
NATALE PER LE VIE
DEL BORGO: A RUFFANO
LA MAGIA DEI MERCATINI
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20 dicembre 2014
Libri&Musica
Un Natale
all’insegna
della melodia
Libro
A cura di
Francesca
Rinaldi
Natale è musica. Libri&Musica offre tante possibilità a musicisti, principianti e professionisti,
per realizzare il sogno di avere sotto l’albero il
proprio amato strumento musicale e tutti gli accessori necessari. Dalle chitarre classiche, acustiche ed elettriche, ai pianoforti digitali, ai
violini, agli strumenti a fiato come flauti e clarinetti, alle batterie, per tutti i gusti
e per tutti i prezzi. I modelli attualmente disponibili, delle migliori marche presenti sul mercato,
durante l’anno anche su ordinazione, sono pensati per accontentare soprattutto coloro che si
affiancano per la prima volta allo
studio di uno strumento musicale.
Libri&Musica è infatti specializzato nei prodotti da studio, a partire dai primissimi strumenti
utilizzati a scuola come flauti, diamoniche e tastiere. Se invece state
cercando piccoli accessori, come
corde, plettri, cinghie, kit per la
cura dello strumento, accordatori,
metronomi, o spartiti per lo studio
dei brani dei vostri cantanti e ge-
Cd
La felicità delle piccole cose
Caroline Vermalle
A very Special Mario Christmas
Mario Biondi
La felicità delle piccole
cose è il romanzo con cui
l’autrice Caroline Vermalle porta dolcemente il
lettore a scoprire la bellezza di quei dettagli del-
Accogliamo il Natale, oramai alle porte, con l’omaggio della voce calda e accogliente di Mario Biondi e
del suo album A very special Mario Christmas. Già
campione di incassi lo
scorso anno con Mario
Christmas, il cantante siciliano raccoglie in questa
nuova pubblicazione, registrata tra l’Italia e New
York, non solo i classici del
Natale, come Happy Xmas
(War is over), Santa Claus
is coming to town, Have
yourself a Merry Little
Chrsitmas, ma anche tre
brani inediti e le immagini
del concerto di Natale tenuto al Teatro Augusteo di
Napoli. L’attaccamento del
cantante al periodo natali-
la nostra vita che spesso
trascuriamo anche se
apertamente davanti ai
nostri occhi. Il protagonista, un avvocato di successo, intento a passeggiare lungo la Senna
mentre nevica, come fosse in una cartolina, si troverà ad affrontare un
viaggio, non solo fisico,
ma anche spirituale grazie ad una lettera che
sembra provenire dal
passato. Un’appassionante caccia al tesoro che
rinnova anche l’amore del
protagonista verso l’arte
e, in particolare, per i meravigliosi quadri di Monet.
Una lettura affascinante,
perfetta accanto al calore
del camino.
zio è ormai emblematico,
ma Mario Biondi nel presentare questo nuovo album ha già annunciato
l’arrivo della prossima
pubblicazione di inediti. In
attesa quindi delle novità
musicali, che coinvolgeranno anche lo stile a detta dello stesso artista, accompagniamo le nostre
feste con i classici del Natale da Biondi magicamente reinterpretati.
neri musicali preferiti, avete l’imbarazzo della
scelta. Da sempre Libri&Musica collabora con
le maggiori case di distribuzione di spartiti e metodi da studio ufficiali, offrendo così alla propria clientela la possibilità di ottenere anche testi
difficilmente reperibili, senza trascurare tutta la
sezione dedicata all’opera.
Durante tutto il periodo natalizio, con l’acquisto
di uno strumento musicale Libri&Musica regalerà una lezione prova gratuita presso la Scuola
Superiore di Musica Harmonium di Maglie, con
la quale collabora da tre anni. Se invece preferite
optare per un piccolo gadget, è difficile non trovare qualcosa che soddisfi la vostra fantasia:
dagli articoli da cartoleria con decorazioni esclusivamente musicali, agli articoli da cucina… Sì,
avete capito bene: tazze e tazzine, piatti, tovaglie, formine per i dolci, ma anche articoli per la
casa come saponi e asciugamani, o accessori per
la persona come cravatte, spille, bigiotteria, tutto
a tema musicale. Da anni Libri&Musica collabora con due grandi brand dell’oggettistica musicale internazionale, ViennaWorld e Musique
Boutique, specializzati nella creazione e nella
realizzazione di articoli unici, imprescindibili per
un vero musicista.
Massaie Salentine
Il periodo natalizio ha per tutti noi un profondo legame con
le tradizioni culturali. Non dimenticate che Libri&Musica è rivenditore esclusivo su Maglie della tipica Massaia
Salentina (marchio registrato) realizzata dal Laboratorio
d’Arte “Arteggiate” di Casamassella. Sono tantissimi i modelli disponibili della bambola più famosa del Salento, tra
i quali “Adelina”, “Concettina”, “La Pippina”, “Nunziatina”,
realizzati in questo periodo con i colori tipici del Natale.
Un regalo unico per gli affezionatissimi della tradizione.
Gadget
Strumenti
musicali
per bambini
Attento da anni alla musica anche per bambini, Libri&Musica
è diventato da qualche mese rivenditore dei bellissimi strumenti musicali dell’azienda Djeco: nata nel 1954 dall’idea di
una mamma che lavorava presso i campi vacanza e che spesso doveva inventare nuovi giochi per i più piccini, Djeco prende il nome dal “geco”, animaletto considerato portafortuna
nei paesi del sudest asiatico e
diventato decorazione imprescindibile di tutti i prodotti dell’azienda. Nel tempo Djeco si è
specializzata nella realizzazione di veri e propri strumenti
musicali di piccole dimensioni,
tutti disponibili presso Libri&Musica: dai colori sgargianti e curati nei minimi dettagli sono un regalo perfetto per
giovanissimi musicisti.
MAGLIE
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20 dicembre 2014
Natale in tavola
TRENTINO ALTO ADIGE
In Trentino il Natale ha il sapore della tradizione e della cultura mitteleuropea alpina. I centri storici si animano con le
luci, i colori, i profumi e le melodie dei mercatini di Natale
e delle loro caratteristiche
bancarelle. In omaggio
alla tradizione alpina, i banchetti degli
espositori si sono
trasformati in casette di legno traboccanti di doni,
dolci e spezie della
tradizione. In molte
località alla fine delle
messe ha luogo un
concerto di strumenti a
fiato particolare, poiché i
suonatori si recano sui campanili
delle chiese e da lì i suoni delle melodie
natalizie si diffondono nella notte.
Sulle tavole trentine a Natale non possono
mancare:
- canederli (polpettine di pane raffermo, speck, pancetta e salame, farina, uova, latte e
brodo condite con spinaci, funghi porcini o
fegato di vitello; possono essere conditi, una volta lessati,
anche con burro
fuso e formaggio
oppure ragù di carne);
- strangolapreti
(gnocchetti di pane,
latte uova e foglie di
coste) conditi con burro,
salvia e parmigiano;
- capriolo o capretto al forno
con patate;
- per dolce: Strüdel e Zelten.
UMBRIA
Sarà perché in Umbria nacque San Francesco (che, occorre ricordare, è l'inventore del Presepe nella forma che noi tutti
conosciamo), sarà perché qui da
sempre si vive una spiritualità diffusa, di fatto è difficile trovare un’altra
regione in cui sia tanto sentita la tradizione del Natale. In occasione del Natale
tutti i luoghi di culto sono allietati da
concerti di musica
sacra e cori natalizi.
Ecco quindi che nel
mese di dicembre si assiste, nelle città umbre, a
tutto un fiorire di alberi di Natale, presepi ad altezza naturale,
presepi viventi, tutte opere realizzate grazie al contribuito volontario di tante per-
sone. Particolarmente suggestivi e spettacolari sono l'Albero di Natale allestito a
Gubbio (il più grande del mondo) e la stella cometa di Miranda a Terni.
Sulle tavole umbre a Natale
non possono mancare:
- cappelletti ripieni di
cappone e piccione;
- contorno di cardi
umbri;
- cappone bollito;
- per dolce: panpepato (farina, noci,
cioccolato fondente,
mandorle, scorza di
arancia candita, uva
passa, miele, pinoli, nocciole, pepe macinato e
vino rosso), pinoccate (fatte
di zucchero e pinoli) e torciglione (serpentello di pasta dolce con mandorle).
SICILIA
La fantasia popolare, unita allo sfarzo
delle pietanze, che molto spesso costituiscono un piatto unico grazie all'abbondanza degli ingredienti usati ed
all'elevata elaborazione della ricetta, nel periodo natalizio vanno a creare
degli spettacoli unici
non solo per il palato ma anche per gli
occhi. Molto spesso
le stesse ricette possono avere delle varianti locali, ma la
bontà del piatto è
sempre assicurata.
Sulle tavole siciliane a
Natale non possono mancare:
- brodo di gallina;
- sformato di anellini al forno con ricotta;
- pasta con le sarde;
- sarde a beccafico (ripiene di mollica, pinoli, bucce di arance, foglie di alloro e uva
passa);
- insalata di aringhe e arance;
- carne con pancetta coppata
con contorno di “sparaceddi” e caponata;
- per dolce: i mustazzoli (a base di mandorle, cannella e
chiodi di garofano),
dolci di carne (vitello tritato finemente, mandorle abbrustolite, cioccolato
fondente, cannella e
chiare d'uovo) e cubbàita (torrone di miele
con nocciole e mandorle o pistacchi) gustati con vini siciliani
come Zibibbo, Passito di Pantelleria e Malvasia delle Lipari.
TOSCANA
A Siena, mentre nella chiesa di Santa Lucia si svolgono le funzioni religiose, la benedizione degli occhi e l'offerta dei panini benedetti, nel centro storico si svolge una fiera che
è particolarmente amata dai bambini. Oltre
alle ceramiche e alle
terrecotte dell'artigianato senese, vi si
trovano infatti giochi, dolciumi e le
caratteristiche e coloratissime campanine di Santa Lucia.
La sera della Vigilia di
Natale invece, ad Abbadia San Salvatore, si
può vivere la magica atmosfera della Vigilia in un borgo
medievale illuminato a giorno. L'origine
delle fiaccole si fa risalire al tempo in cui
gli abitanti dei villaggi sparsi intorno all'Abbazia, venuti in città, accendevano
questi fuochi per riscaldarsi nella veglia
di Natale, in attesa della messa di mezzanotte.
Sulle tavole toscane a
Natale non possono
mancare:
- crostini di fegatini;
- antipasti al tartufo;
- brodo di cappone
in tazza o cappelletti in brodo;
- arrosto di faraona,
anatra, fegatelli e tordi con insalata di campo;
- tacchina o cappone ripieni e sformato di gobbi.
- per dolce: cavallucci, panforte e ricciarelli.
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CASTRO
20 dicembre 2014
Natale in Contea
25-26 DICEMBRE, 1 E 6 GENNAIO. ORARIO: 17/21
Natale è la festa cristiana
che ci porta a riflettere sul senso del “tempo”. Chi arriva a
Castro per la prima volta si
chiederà come una cittadina
di appena 2.500 anime possa avere una storia così gloriosa, storia di cui le sue vestigia sono testimoni privilegiate: il catello, sospeso in
cima alla cittàe prospiciente
la storica piazza d’Armi, la
Cattedrale, il Palazzo vesco-
vile, i palazzi gentilizi e le case
antiche, l’Araldica. Ad ogni
passo, in ogni vicolo, del
centro cittadino vi è un’evocazione storica. E pare che da
un momento all’altro, all’angolo, ad una svolta, appaia una popolana, un mercante, un nobile, nei costumi
d’altri tempi, ricchi di merletti
e di porpora orientale.
A Natale questo sogno potrà
diventare realtà nei giorni
25-26 dicembre, 1 e 6 gennaio dalle 17 alle 21, quando
sarà possibile assistere a “Natale in Contea”: grazie al lavoro instancabile dei volontari dell’Associazione “Castro
Medievale”, la città si trasformerà in un borgo medievale ricca e fiorente, con una
sfilata di personaggi tra cui il
vice Re di Napoli, la gran
contessa Elisa Gattinara, il vescovo Angelo Giaconia, i cavalieri, le nobildonne, i mercanti, i popolani, i militari dell’esercito del Conte, gli arcieri
del castello (grazie al gruppo
“Arcatores Castro”) e i cavalieri Templari.
Negli angoli più caratteristici del borgo antico si terranno rievocazioni della vita della comunità nel Medioevo
con arti e mestieri, spettacoli itineranti, musici cantastorie, danzatrici, sbandieratori,
combattimenti con spade,
senza dimenticare le taverne
con degustazioni di cibi e
bevande tradizionali, tra
stand di abbigliamento e cibi
medievali. In particolare sarà
possibile ammirare la rievocazione del processo alla strega, scena proposta fin dalla
prima edizione e che ha sempre riscosso molto successo,
a cura dei ragazzi della
“Schoola Cantorum Maria
SS. Annunziata”. Momento
clou della manifestazione sarà
il suggestivo corteo storico,
con circa 150 figuranti in
ricchi costumi d’epoca (realizzati a mano dalle sarte del
luogo) che rievocheranno episodi significativi della storia
della contea di Castro.
Le novità di questa settima
edizione sono tante. Nuove
scene animeranno il “Natale
in Contea”, si potrà vivere la
cerimonia di un matrimonio
medievale, preparato con
cura ed eleganza dai ragazzi
della “Piccola Officina Teatrale”, che si svolgerà all’interno del Castello Aragonese.
Si potrà ammirare anche il
cartapestaio al lavoro, con
canti che illustreranno le diverse fasi di allestimento del
presepe a cura dei ragazzi del
Musical “Forza Venite Gente”.
Un’altra scena molto suggestiva sarà quella preparata
Presepe artistico in movimento
FINO AL 3 FEBBRAIO. ORARIO: 17/20.30
Una tradizione che cresce di
anno in anno, si rinnova e festeggia il suo primo trentennio
d’attività, grazie alla passione e
all’impegno di Raffaele e Massimiliano Vetrugno, padre e figlio, i quali come ogni Natale dal
lontano 1982, ripropongono
un presepe interamente artigianale che raggiunge i 20 metri di lunghezza e sfiora i 5 di profondità, apprezzato e visitato negli anni da migliaia di visitatori
pugliesi.
“Pupi” in movimento è un numero incredibile di effetti speciali che ricreano suoni di bot-
dalla neonata associazione Athenaion, che si occuperà di far rivivere gli archeologi
del tempo che con arte e
maestranza rimetteranno in
ordine i vari cocci di numerosi
ritrovamenti d’età messapica
avvenuti nella Contea. Si potrà anche assitere della proiezione del trailer del film di
Ilda e Fabio L’antica leggenda di Castro, che si sta rea-
teghe, attrezzi e atmosfere della vita lavorativa nel villaggio di
Betlemme: contadini, pastori,
panettieri, falegnami e fabbri ripetono i gesti della loro quotidiana laboriosità, grazie a precisissimi meccanismi interamente artigianali, creati come
ogni singolo pezzo dell’allestimento novolese, dopo mesi e
mesi di lavoro. Il presepe in movimento è visitabile fino al prossimo 3 febbraio all’interno della chiesetta dell’ex Asilo Tarantini di via Lecce, a pochi metri
dalla centrale piazza Aldo Moro.
Per informazioni: 328.1647804.
lizzando grazie all’Associazione Castro Medievale e
alla cura e alla professionalità di Rizzo Multimedia. Infine, grazie all’impegno della
Cooperativa “Una mano in
più”, quest’anno i piccoli visitatori potranno divertirsi e
passare il tempo presso la “ludoteca medievale”.
Per info: www.nataleincontea.it.
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20 dicembre 2014
CORIGLIANO D’OTRANTO
Di presepe in presepe
NARDÒ
SANTA CESAREA TERME
STRUDÀ
Nona edizione del Presepe vivente “Profumi
di Natale” a cura dell’Amministrazione comunale in collaborazione con alcune associazioni ed imprenditori locali.
Il presepe è allestito nell’affascinante borgo
antico e a Castello de’ Monti, addobbato e
reso suggestivo da colori ed effetti di luce.
Nelle case a corte sono allestite le attività artigianali più antiche, come il cretaiolo, il vetraio, il falegname, il calzolaio, le filatrici, la
furnara, i pastori, il mercato, il tutto impreziosito da scene bibliche.
L’Associazione Proloco in collaborazione con il
locale Liceo Artistico, presentano la prima
edizione del Presepe vivente nel centro storico di Nardò, per ammirare e mettere in mostra
le meraviglie barocche di Piazza Salandra e dintorni. Tra viuzze e vicoli su via Campanile, un percorso suggestivo permette di scoprire gli angoli
nascosti ed incantevoli, arricchiti da luci, dalle rappresentazioni degli antichi mestieri, tra
concerti e la degustazione dei prodotti della tradizione natalizia. Aperto nei giorni 25, 26 e 28
dicembre, 1 e 6 gennaio, con orario 18/21.
Presepe vivente nel borgo antico della frazione di Cerfignano a cura della Parrocchia
Visitazione di Maria Vergine. Il presepe è ambientato nelle cantine e nei vecchi casolari
ubicati nel centro storico della frazione;
vengono rappresentati gli antichi mestieri e
gli antichi stili di vita: il falegname, il maestro
del ferro, il fornaio, l’antica arte della tessitura e le lavandaie impegnate nel lavaggio
dei panni negli antichissimi contenitori. Durante il percorso saranno distribuiti pittule e
pane caldo.
Inserito di recente nella ”Rete dei Presepi Viventi
di Puglia”, il presepe vivente di Strudà è organizzato ed allestito dall’Associazione culturale
“Nuovi Orizzonti – Strudà”. Situato sulla Strada
Provinciale 284 che collega Strudà ad Acquarica di Lecce, questo presepe è composto da più
di 70 figuranti, ognuno impegnato in un’attività o mestiere. L’entrata è sorvegliata dai centurioni ed è possibile fare una sosta in osteria
per gustare pittule calde e buon vino.
Il presepe è visitabile nei giorni 25-26-29 dicembre e 1-5-6 gennaio, con orario 16.45-20.30.
VIGNACASTRISI
TORREPADULI
TRICASE
CAPRARICA DI LECCE
L’atmosfera soffice del Natale rivive a Vignacastrisi per la 10’ edizione: oltre 300 volontari in vestiti d’altri tempi animano più di 30 scene, nell’atmosfera suggestiva delle antiche case
e dei vicoli del borgo. I portoni di un antico Palazzo di fine Ottocento, presidiati dalle guardie
romane, accolgono i visitatori in un percorso suggestivo, illuminato solo dalla luce delle fiaccole. Rivivono, come ogni anno, le arti del ricamo
e della tessitura al telaio, degli antichi mestieri fatti di silenzio e sapienza: calzolai, il figuli,
cestai, fornai, contadini, falegnami.
XII edizione per il presepe vivente organizzato nel
settecentesco Palazzo Pasanisi situato nel centro storico del paese. Ad animare le scene ci saranno più di 70 figuranti, molti dei quali impegnati in questi giorni nella realizzazione degli ambienti e dei costumi. Anche quest’anno è possibile tuffarsi nel passato alla ricerca dei mestieri
scomparsi come il fabbro, le donne che cardano la lana e filano il cotone, il cestaio, la tessitrice, l’arrotino, la ceraia , il vasaio e tanti altri.
Il presepe può essere visitato il 25 , 26 e 28 dicembre, 1,4 e 6 gennaio dalle 17 alle 20.30.
Sabato 20 dicembre Luce della Pace proveniente da Betlemme arriverà a Tricase e domenica 21 sarà accompagnata sulla collinetta del Monte Orco. L’inaugurazione è prevista
per il 25 dicembre (madrina d’eccezione l'attrice
inglese Helen Mirren). Le serate di apertura saranno 25, 26, 28 e 30 dicembre e 1,3, 4 e 6
gennaio, dalle 17 alle 20.30. In particolare il 6
gennaio si svolgerà la tradizionale sfilata dei personaggi in costume d'epoca, con partenza alle
16 dall'atrio di Palazzo Gallone per giungere alla
grotta del Presepe con i Re Magi.
III edizione presepe allestito a Kalòs, l’archeodromo del Salento, il più grande parco di archeologia sperimentale d’Italia. I visitatori faranno
un vero tuffo nel passato, tra botteghe artigiane che ripropongono antichi mestieri, la ricostruzione della sezione romana con la corte di
Erode, il tempio sacro e i centurioni, la grotta della natività, la sezione contadina e pastorale sul
declivio della collina. L’inaugurazione è fissata
per il 25 dicembre (alle 17.30) mentre il presepe potrà essere visitato nei giorni 25-26-27-28
dicembre e 1-4-6 gennaio, dalle 17.30 alle 20.30.
Natale per le vie del Borgo
40
RUFFANO
20 dicembre 2014
19-21 DICEMBRE. ORARIO: 18/23
Il suggestivo centro storico di
Ruffano, tra i più belli ed eleganti del Salento, si appresta a tornare
ad essere dal 19 al 21 dicembre
una vetrina di eccellenze artigianali
e agroalimentari, nella prestigiosa cornice dei suoi cortili, dei palazzi e dei suoi incantevoli vicoli
con la seconda edizione di Natale per le vie del Borgo.
Oltre 50 artigiani/artisti provenienti da tutto il Salento, espressione della migliore tradizione salentina, esporranno i loro manufatti in immobili storici presenti all’interno del borgo lungo un percorso reso speciale da concerti, orchestre itineranti, animazioni di artisti di strada e degustazioni.
Immancabili gli espositori di pro-
dotti agroalimentari dai più tradizionali ai più sfiziosi che daranno vita ad una spazio del gusto capace di soddisfare ogni palato. Non mancheranno i vini
con alcune delle più prestigiose
case vinicole salentine che daranno vita a percorsi di degustazione
guidati da sommelier. Disseminate lungo tutto il borgo le degustazioni di piatti della tradizione salentina natalizia, anche gratuiti,
dalle pittule, ai “vermiceddhri”
con il baccalà, dai fritti ai dolci tipici al vin brulè.
Ricco il programma degli eventi
che ogni giorno animeranno la
manifestazione. Agli artisti di strada si aggiungeranno venerdì 19 (a
partire dalle 18) per le piazzette,
le vie e i vicoli il menestrello P40,
tra i più conosciuti e apprezzati nel
suo genere con le sue melodie
scanzonate, e le chitarre e l’A.M.S.
Orchestra con i maestri Lucio
Margiotta e Angelica Scupola che
in piazza del Popolo dalle 20 daranno vita ad una serie di esibizioni imperdibili. Sabato 20 sarà
la volta della Bedixie Dixieland
Jass Band, spettacolo rigorosamente in acustico che trasformerà le vie e i vicoli del borgo nel
centro di New Orleans; contemporaneamente piazzetta Giangreco sarà avvolta dalle melodie più
famose di tutti i tempi riproposte
dalla Man G1 Band. Chiude in
piazza del Popolo il programma
musicale della serata il gruppo
Green Groove con un concerto dal
blues al swing. Domenica 21 dalle 18.30 sarà la dolce melodia del
violino di Dora De Vitis ad acco-
gliere i visitatori in piazza del Popolo, mentre dalle 19 gli irresistibili sassofoni del Quartetto Musikè riscalderanno le vie del centro
storico; chiude in piazza del Popolo il concerto di Antonio Ancora Spritz Quartet, composto
Antonio Ancora (piano e voce),
Franco Chirivì (chitarra), Marco
Calignano (basso elettrico) e Massimiliano Ingrosso (batteria).
Per gli amanti dell’arte e dell’architettura ogni giorno saranno
organizzate visite guidate nel centro storico cittadino e, nei giorni
20 e 21 dalle 18.30 alle 22, al Museo di Arte Sacra in via Cesare Battisti e alla splendida Chiesa Madre.
Da segnalare, dal 19 al 21 dicembre, la preziosa mostra di Gesù
Bambino nella Chiesa dell’Annunziata in piazzetta Giangreco.
Il mercatino di Natale aprirà il 19
e 20 dicembre alle 17.30 (fino alle
23), mentre domenica 21 dalle 10
alle 23, mentre dal 19 al 21 dicembre –è possibile partecipare al
Concorso fotografico “Natale per
le vie del Borgo”. Le foto scattate nel corso dell’evento dovranno
essere consegnate entro le 17 di
domenica 21 presso Casa Bortone in piazza Nazario Sauro. La
premiazione si terrà alle ore 19 e
il primo classificato riceverà un
targa premio.
Natale per le vie del Borgo è
un’iniziativa del Comune di Ruffano - Assessorato alle Attività
Produttive, realizzata in collaborazione con la Consulta delle Imprese di Ruffano e con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di
Lecce, Camera di Commercio di
Lecce, Fondo per l’Ambiente Italiano - delegazione Lecce.
Info: 366.2505407, www.comune.ruffano.le.it.
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20 dicembre 2014
A cura di
Diletta Pascali
ALBA DEI POPOLI
OTRANTO, 20-31 dicembre
Otranto, luogo simbolo del Mediterraneo, crocevia di culture, celebra
il legame della Puglia con la civiltà mediterranea attraverso una rassegna di
arte, cultura, ambiente, musica e
spettacoli.
”Alba dei Popoli” è un’iniziativa che
prende spunto dalla forza simbolica
esercitata dalla luce del Sole del nuovo anno all’Italia.
Ogni anno, sin dal 1999, la Città dei
Martiri organizza la manifestazione
nel periodo delle festività natalizie
programmando un mese di eventi di
vario genere, che hanno visto in questi anni come protagonisti numerosi artisti ed intellettuali di livello internazionale.
Si parte sabato 20 con il forum dal titolo “Esuli profughi raminghi - la vita
e l’esperienza artistica altrove”, nel
quale si discuterà su come i movimenti di popoli, oltre a produrre tensioni sociali, producono anche nuovi linguaggi, nuova cultura, nuove visioni del mondo. Domenica 21 alle 9
al via “Lanterne a Sud-Est”, seconda
edizione della gara di Orienteering organizzata dall’Associazione Faera e
dall’Assessorato comunale allo Sport
del Comune di Otranto, mentre per la
rassegna Fineterrae alle 21 al Castello Aragonese avrà luogo il concerto
di Dima Bawab per Bethlehem.
Lunedì 22 in largo Porta Alfonsina alle
18.30 lo spettacolo di burattini Babbo Natale Ammalato dedicato a tutti i bambini, a cura de “La Casa di Pulcinella”, mentre martedì 23 sempre in
largo Porta Alfonsina (ma alle 21) il
concerto dei pugliesi Soundray. Giovedì 25, a partire dalle 10, artisti di strada e hostess di Babbo Natale distribuiranno caramelle e regali ai più piccini. A Santo Stefano (alle 19) il concerto gospel & black del Coro di Maglie e del Coro di Otranto, mentre il lunedì 29 in programma presso il Castello Aragonese (alle 18) un incontro
a cura del Club Unesco di Otranto sui
temi del dialogo interreligioso e presso largo Porta Alfonsina (alle 21) i più
famosi brani del grande chitarrista
bopper’s Wes Montgomery arrangiati in Classic Organ Trio con la partecipazione del chitarrista Francesco Palmitessa.
Martedì 30 in largo Porta Terra a partire dalle 21 il concerto-evento di
Alex Britti, a seguire dj set sarà a
cura dei dj di Radionorba. Martedì 31
spettacolo non-stop fino alla mezzanotte (e oltre) con ospiti i Tamburellisti di Otranto, Briganti di Terra
d’Otranto dj e vocalist di Radionorba.
CORTEO STORICO DI SAN NICOLA
SQUINZANO, 20 dicembre
In occasione della Festa Patronale di San Nicola verrà rievocata la traslazione delle ossa del Santo da Myra a Bari
avvenuta nel maggio 1087. La realizzazione dell’evento vedrà il contributo di diverse realtà artistiche del territorio, tra cui i figuranti di San Nicola di Bari; i 62 Marinai di San Nicola di Bari; i Cavalieri delle Terre Tarantine;
i Battitori di Carbonara; gli Sbandieratori Rione San Basilio di Oria; Figuranti del Palio dei Capatosta di Mola
di Bari; compagnia “Makaria” di Squinzano; compagnia
“Ghefiura” di Squinzano; compagnia “I Filodrammatici”
di Squinzano; compagnia “Santa Maria delle Grazie” di
Squinzano; “New Fashion Dance Academy di Squinzano; i bambini della Parrocchia di San Nicola.
Il Corteo partirà alle ore 18:00 da piazza Vittoria e arriverà in piazza San Nicola dove a conclusione dell’evento si esibiranno i vari gruppi.
SAGRA DELLA PITTULA
FESTA DE LU FOCU
Da circa trent’anni, la Pro
Loco di Specchia organizza per il giorno della vigilia di Natale la tanto attesa Sagra della Pittula.Queste tipiche frittelle della
cucina salentina ripiene, a
piacimento, con pomodorini e olive, rape, tonno
o baccalà, Inoltre è possibile trovare vari prodotti
della cucina salentina,
come le pucce con le oli-
La Festa nasce verso la fine
degli anni ’70, da un’idea di
Giovanni Pellegrino, originariamente con l’intento di
recuperare le tradizionali
“Focare di Sant’Antonio”,
quasi del tutto abbandonate. Nel corso degli anni si
è arricchita di elementi nuovi, conservando comunque
un unico filo conduttore:
giochi, tradizioni e riti liberatori attorno al fuoco.
SPECCHIA, 24 dicembre
ve, il tutto accompagnato
dall'immancabile vino locale. Non mancherà l’intrattenimento musicale a
base di musica popolare.
La sagra, che di solito si
tiene in piazza del Popolo,
accompagna tutta la serata del 24 dicembre, con
stand enogastronomici e
una band locale che suona. Il piacere culinario rappresentato dalla tradizio-
ZOLLINO, 28 dicembre
ne che perpetua nel tempo, è accompagnato dall’accensione della “Fòcareddha”, un falò preparato
in piazza come simbolo di
buona speranza per rallegrare i cuori.
La Festa, che in precedenza
si svolgeva in luoghi diversi
del Paese, ha trovato, nelle
ultime edizioni, la sua allocazione presso la spianata
“Lumardu”: un incrocio di antiche strade che attraversavano il Salento; a pochi passi dagli antichi “puzzeddhi”
degli Ursi ed accanto al menhir Sant’Anna.
La manifestazione, per caratteristiche storiche e sociali,
si inserisce nel filone tradizionale delle feste popolari,
seconda in ordine di tempo
soltanto alla“festa de lu mieru”di Carpignano Salentino.
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20 dicembre 2014
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20 dicembre 2014
cultura
C’era una volta Lecce
Passeggiando per il centro storico del capoluogo
si riesce quasi a immaginare la vita che uomini e donne
conducevano nel ‘700 tra strade, piazze e mercati
Angoli misteriosi, gomiti,
anditi, strette viuzze e atri
oscuri, anneriti palazzi, poi
un improvviso slargo e infine una piccola strada, coperta come una galleria -li
doi purtuni- che serpeggiante s’insinuava nei visceri delle case, ne attraversava i cortili e, snodandosi
sotto l’Arco de’Milanesi e
l’androne del palazzo al n.
22 di via Imperatore Adriano (attuale via Matteotti),
congiungeva questa strada
con la via Templari (all’epoca denominata via dei
Conciatori prima, poi via
degli Scarpari). Attraverso li
doi purtuni si articolava un
disordinato percorso che
conduceva i fedeli fino alla
Chiesetta del Salvatore
de’Milanesi, che sorgeva all’inizio di via Templari; il
quartiere era, infatti, detto
dei Milanesi proprio perché
vi era impiantata, sin dal
XV-XVI secolo, una colonia
di abitanti provenienti dalla città lombarda, certamente proprietari di qualche
osteria o negozietto in quei
paraggi.
Come si può intuire dalla
stessa toponomastica seisettecentesca, era questo all’epoca un comprensorio di
case ricchissimo di bottegucce di merciai e artigiani,
pieno di viuzze tra le più
suggestive della città e ricadente, secondo l’antica suddivisione urbanistica della
città, nell’Isola dei SS. Giacomo e Filippo, cui era intitolata una piccola cappella, sviluppandosi a ridosso
della Porta di San Martino,
il quarto “porteggio” allora esistente oltre alle attuali Porta Rudiae, Napoli e
San Biagio.
Almeno fino agli inizi del
‘900 questa zona conservò
le sue caratteristiche atmosfere, dense di aromi del
bollito al sabato, della salsa di pomodoro nei lunghi
pomeriggi estivi, delle pittule
fritte alla vigilia dell’Immacolata, di cotognata nelle
mattine di ottobre e, nelle
ore del giorno, di lisciva,
mentre il bucato pendeva
sulla strada. Così la descrive il secolo scorso Pietro Palumbo: “Dall’Arco del Milanese, nel 1950 modificato
e ridotto per la costruzione
della sede della Banca Commerciale, per una caratteristica strada, quasi coperta
(detta li doi purtuni), si esce
attraverso un fastoso portale nella via che si chiamava della porta S. Martino,
ora intitolata a Giacomo
Matteotti. È un vico chiuso,
quasiprivato, che s’insinua
sotto i palazzi ed è come
una scorciatoia”.
Andando poi verso la grande piazza, detta allora “dei
Mercadanti”, e superando il
Sedile e la Cappella di San
Marco, s’incontrava il pittoresco gusto dal sapore
veneziano lungo la via di
San Marco, che più di ogni
altra evocava calli e mercerie della Serenissima; era
un “budello” che univa la
piazza alla via Imperatore
Augusto, straripante di negozi di abbigliamento e di
arredo per la casa, ma soprattutto di botteghe di librai, motivo per cui fu battezzata anche “via delle Librarie”. Tutto il circondario
aveva una connotazione tipicamente veneziana, dagli
edifici religiosi e civili alle residenze e botteghe varie,
includendo l’isolato delle
Capande, i portici che a
scansione ritmica ospitavano, sotto la galleria, una serie di negozietti posti sul
fondo settentrionale della
piazza. Sempre in quei pressi, aldilà dell’area commerciale di frequentazione più
popolare, i signori leccesi si
fermavano a chiacchierare
alle Quattro Spezierie, specie quelli che uscivano dal
vicino Tribunale; era un
crocicchio che ricadeva sul
quadrivio formato dalle vie
Imperatore Augusto, San
Marco, dei Tribunali (poi
denominata Rubichi) e Vittorio Emanuele II. Quest’ultima, che poi “menava”
a Porta San Biagio, pare
ospitasse quattro farmacie,
chiamate all’epoca “spezierie” perché vi si vendevano
medicinali e spezie, da cui
avrebbe preso nome questo
spazio urbano che a lungo
fu il luogo privilegiato per
passeggiate e incontri, tappa quasi obbligata di cortei
e processioni.
Da questo che era il cuore
della città antica, un angustissimo passaggio conduceva alla piazza delle Erbe,
ampliato alla fine dell’800,
dove poi fu assestato il mercato coperto.
L’intera area pullulava di
suoni, rumorie cicalii di
concitate voci, di colori vivaci nelle vesti degli artieri
e dei mercanti, così come dei
nobili e del clero, di allegria
nei costumi festanti e variopinti delle popolane e
dei popolani che sciamavano intorno alla piazza e
per le vie aperte alla sfilata
(R.P.)
di carrozze!
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20 dicembre 2014
Per segnalazioni:
[email protected]
a cura di
Claudia Mangione
spettacolo
In piena sintonia con l’air du
temps della società di oggi, in cui
tutto si muove e si consuma velocemente al battito
di un click, anche
la musica sembra
esser diventata un
mero prodotto da
fast-food, usa e
getta. A ricordarci
invece della gioia
che un cd può regalare a livello di
sensazioni fisiche
e mentali, per occhi, orecchie e cuore, arriva il nuovo lavoro discografico del Francesco Negro trio,
Aspettando il tempo. Otto tracce
in cui Francesco Negro (nella
foto), come ci spiega in quest’intervista, con Igor Legari al contrabbasso ed Ermanno Baron alla
batteria, esplora le affascinanti
traiettorie dell’hic et nunc in ambito musicale.
Aspettando il tempo si pone idealmente a conclusione di una trilogia discografica iniziata con Abbagli e proseguita con Silentium.
Com’è andato maturando questo
ampio lavoro?
Il filo conduttore dei tre dischi è
un’idea legata alla composizione
che ho cercato di maturare in
ognuno. In Abbagli era l’idea della speranza, della scoperta e della novità. Era, infatti, una delle mie
prime produzioni discografiche,
quindi una delle mie prime esperienze e la vedevo, appunto, come
un abbaglio. Inoltre questo disco
è legato all’interplay che s’instaura tra i musicisti, perché l’abbaglio
è quella piccola luce seguita nel
momento in cui si suona, quindi lo
spunto su cui poi nascono le improvvisazioni. Silentium è invece
un disco che ho pensato intorno al
2009, cioè gli anni in cui ho iniziato a collaborare con Ermanno
^ëéÉíí~åÇç=áä=íÉãéç
Åçå=áä=cê~åÅÉëÅç=kÉÖêç=qêáç
Il pianista e compositore magliese Francesco Negro pubblica in trio un nuovo album
con cui lancia l’etichetta discografica Silence Records
e Igor. Qui ho cercato di inserire
nelle composizioni un concetto che
a me sta molto a cuore, quello del
silenzio. Proprio in quel periodo
ero entrato in contatto con la filosofia di John Cage sul silenzio e
questo mi ha spinto ad approcciarmi in maniera diversa nei confronti della musica, guardandola
non dal punto di vista dei suoni,
ma da quello del silenzio.
Aspettando il tempo è invece il secondo album del Francesco Negro
trio. A cosa si ispira?
Sì, è il terzo disco della trilogia e
il secondo del trio, in cui ho cercato di fermare un pezzo del percorso fatto con Igor ed Ermanno,
cioè quello basato proprio sul vivere il presente. È stato fatto un la-
voro d’interazione tra suoni, timbri, colori e silenzi, cercando di
coinvolgere l’ascoltatore e di catapultarlo in una dimensione che
gli permetta di vivere il presente.
E quindi questa attesa del tempo
è un vivere il presente, scoprendo
minuto per minuto, secondo per
secondo l’evolversi della composizione musicale. Molto spesso
succede che non si riesce più ad instaurare un rapporto col presente, perché siamo troppo impegnati a muoverci e a comunicare
velocemente, e perdiamo appunto il momento presente.
Quindi a quest’idea del tempo
guarda anche il packaging del
cd? Davvero bello e molto curato.
Sì, il packaging è stato realizzato
dal designer Luigi Partipilo. Ci siamo ritrovati a parlare della concezione del tempo, di come io lo
interpreto in musica e lui ha così
realizzato il packaging in un modo
molto originale. Ha utilizzato tre
colori, giallo, blu e rosso, che
sono i colori attribuiti ai tre timbri degli strumenti, distribuendoli all’interno del booklet in maniera particolarissima, che si scopre piano piano, aprendolo.
Aspettando il tempo segna il debutto della tua etichetta discografica, la Silence Records, un
passaggio importante nella tua
carriera. Cosa ti ha spinto a crearla?
Con Silence Records ho voluto
creare un’etichetta per dare quanta più libertà possibile nella realizzazione di un disco. Purtroppo
oggi si è perso il legame con l’oggetto fisico del disco. Oggi la
maggior parte delle persone scarica
musica da internet, l’ascolta su
Spotify. Non c’è più il piacere di
una volta di scartare il disco, vedere cosa c’è dentro, metterlo nel
lettore cd, sedersi in poltrona e
ascoltarlo. Quando appunto io
parlo di vivere il presente mi riferisco proprio a questo, avere cioè
il tempo di scoprire la musica, di
scoprire fisicamente tutto il lavoro che c’è dietro, perché dietro
ogni parola che c’è scritta su un
booklet e ogni disegno che c’è sulla copertina c’è il lavoro delle
persone ed è giusto ridare al cd il
valore e la dignità che merita.
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20 dicembre 2014
ARTE
VENERDÌ 26
A-tra-verso
LECCE, Convitto Palmieri - ore 10.30/12.30 e 17-20
Le sale dell’ex Convitto Palmieri ospitano la mostra
d'arte “A-tra-verso” di Roberto Bergamo. Noto da anni
nel campo del “Libro d’artista”, il suo è un mondo fatto di forma e sostanza, in cui le immagini diventanto spunti di riflessioni atemporali. Fino al 3 gennaio.
a cura di Claudia Mangione
EVENTI
SABATO 20
Guerra, fichi
e balli
LECCE, Castello Carlo V
ore 20.30
La Sala Maria D’Enghien del Castello Carlo V ospita la presentazione ufficiale di Guerra, fichi
e balli. Salùtëmë tuttë e tu sonë
sëmbë!, nuovo progetto del fisarmonicista salentino Rocco Nigro, edito da Kurumuny. Un libro
dedicato a suo nonno Rocco, arricchito dalle illustrazioni di Marco Cito e da un disco (allegato
al volume) con vecchie melodie
di brani ballabili, alcune rivisitate
altre eseguite in chiave tradizionale. Ingresso gratuito.
TEATRO
SABATO 20
Il naufragio
LECCE, Koreja - ore 20.45
Dopo il successo ottenuto alla 58esima Edizione della Biennale
Musica di Venezia, debutta a Lecce dal 18 al 20 dicembre lo
spettacolo Katër i Radës. Il naufragio: soggetto è il tristemente noto affondamento nel Canale d’Otranto della motovedetta Katër i Radës. Con la regia di Salvatore Tramacere e le musiche del compositore albanese Admir Shkurtaj (nella foto).
MUSICA
GIOVEDÌ 25
MUSICA
SABATO 20
Locomotive Jazz Festival versione winter
LECCE, Teatro Paisiello - ore 20.30
Due giornate all’insegna del jazz e con lo sguardo rivolto al
decennale del Locomotive Jazz Festival della prossima estate: questo il menù proposto dal Locomotive, che ritorna il 20
e il 21 dicembre al Paisiello, con la direzione artistica di Raffaele Casarano (nella foto). Due giornate di incontri e, naturalmente, di grande musica con i concerti serali.
MUSICA
DOMENICA 28
Congorock
in concerto
Noyz Narcos
in concerto
CAVALLINO, Womb - ore 22
Il party di Natale più scatenato
del Salento è di scena al Womb
sarà Congorock (nella foto), dj
e produttore salentino di fama
internazionale, a guidare i festeggiamenti con un dj set tutto da ballare. Il suo sound è una
electro-house potente che attinge dalla disco ma che sconfina fino alla techno old school,
contagia chiunque e ha già
fatto il giro del mondo, apparendo su audioblog specializzati
come Discobelle, Big Stereo e
NY City Electro.
CAVALLINO, Womb - ore 22
Partito da Legnano l’8 novembre scorso, il “Monster Reloaded Tour” di Noyx Narcos (nella foto) arriva anche al Womb
di Cavallino. Sul palco insieme
a lui gli immancabili Mystic
One e Dj Gengis Khan, virtuoso del giradischi e abile turntablist. Il tour prende il nome
dal Monster Reloaded, la versione deluxe del fortunato album Monster, un’extended version del quarto disco solista
dell’artista che ha già avuto eccezionali riscontri di pubblico.
ARTE
GIOVEDÌ 25
Di-segno in segno
LECCE, Palazzo Vernazza - ore 10/12.30 e 17.30/20
Muovendo dalla riflessione intorno all’operato artistico del maestro leccese Ugo Tapparini, tra i protagonisti dell’arte contemporanea del nostro territorio, si è voluta realizzare una mostra antologica che ne celebri gli esiti. Le opere, provenienti da varie collezioni private, testimoniano il processo creativo del pittore con
lavori di varia datazione.
46
20 dicembre 2014
io PROPRIO io
di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust
Iris
Peynado
Foto: Sheila McKinnon
Il tratto principale del tuo carattere.
La solarità.
Il tuo principale difetto.
La permalosità.
La qualità che preferisci in una
donna?
A me piacciono le donne che hanno carattere.
E in un uomo?
Grande sensibilità.
Cosa ci vuole per esserti amico?
Non ci vuole niente, è qualcosa che
scatta subito.
Cos’è la felicità?
La felicità è una profonda ricerca, è
un lavoro personale con cui ci si allena a esser felice.
L’ultima volta che hai pianto?
Piango spesso quando sono commossa. Per me il pianto non è legato qualcosa di negativo.
Di cosa hai paura?
Delle guerre.
Canzone che canti sotto la doccia?
Non canto sotto la doccia.
Musicisti o cantanti preferiti?
Maria Callas, Mina, Celia Cruz, Billie Holiday e tante ladies del Jazz.
Poeti preferiti?
Amo Neruda.
Autori preferiti in prosa?
Gabriel García Márquez, Junot
Diaz, Hermann Hesse. Adoro anche
leggere teatro, Ibsen, Cechov e
Shakespeare.
Libri preferiti.
Il piccolo principe, Lettere a un giovane poeta e Il profeta mi accompagnano da sempre.
Attori e attrici preferiti.
Meryl Streep e Gian Maria Volontè.
Chi potrebbe interpretarti sul grande schermo?
Non saprei. Sicuramente una donna con una cultura caraibica come
me.
Film preferiti.
Non ci resta che piangere, West Side
Story, Mary Poppins.
I tuoi pittori preferiti.
Ugo Attardi, Van Gogh e Picasso.
Il colore che preferisci.
Blu.
Se fossi un animale, saresti?
Una pantera.
Direttore Responsabile
Andrea Colella
Gli articoli non firmati si intendono
a cura della redazione
Attrice di fama internazionale, conosciuta per la bravura e per la bellezza mozzafiato, nasce a Santo Domingo. Figlia di un noto avvocato, Julio Peynado Gonzalez y Altagracia Luperon, appartenente a una delle famiglie storiche di Santo Domingo (nel suo albero genealogico figurano presidenti della Repubblica Dominicana), frequenta il Colegio Santa Teresita; dai 14 anni si dedica allo studio della recitazione con Romulo Rivas e della danza con Clara Elena Ramirez.
A 18 anni si trasferisce in Inghilterra per studiare inglese e teatro. Durante il
periodo inglese s’innamora di un giovane italiano, che sposa. La coppia ha una
bellissima bambina di nome Laila e si trasferisce in Italia, ma poco dopo divorzia.
Qui viene scoperta dal conduttore televisivo Federico Fazzuoli che la vuole accanto a sé nel programma Rai “Linea verde”. Da allora recita in molti film e produzioni teatrali e partecipa a diversi programmi tv. Tra i suoi lavori più conosciuti Attila flagello di Dio, dove interpreta la Maga Columbia, State buoni se
potete di Luigi Magni e Non ci resta che piangere, nel ruolo della bella amazzone Astriaha, accanto a Roberto Benigni e all’indimenticabile Massimo Troisi. Nel 1984 presenta come valletta con Pippo Baudo il Festival di Sanremo. Nel
2014 è nel film di Michele Alhaique Senza nessuna pietà, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione “Orizzonti”. Da 25 anni è sposata con
un altro italiano da cui ha avuto la sua seconda figlia, Minerva.
Cosa sognavi di fare da grande?
Quando ero molto piccola sognavo
di fare la cowgirl, poi il chirurgo plastico e alla fine, a partire dai 14 anni,
l’attrice.
L’incontro che ti ha cambiato la vita?
A livello umano quello con mia figlia
Laila, mentre a livello di carriera l’incontro a 14 anni col mio insegnante
di acting Romulo Rivas.
La persona a cui chiederesti consiglio in un momento difficile?
A una mia responsabile buddhista.
Quel che detesti più di tutto.
L’invidia.
Quanto tempo dedichi alla cura del
tuo corpo?
Non molto.
Piatto preferito.
Il sancocho, un piatto del mio Paese.
Il profumo preferito.
Allure.
Il fiore che ami.
Adoro le orchidee.
La tua stagione preferita?
Amo l’estate.
Il paese dove vorresti vivere?
A New York o a Londra.
Anno XI - n. 554
Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002
In quale epoca ti sarebbe piaciuto vivere?
All’inizio del ‘900, l’epoca dei miei
nonni.
Personaggi storici che ammiri di più.
Gandhi.
Personaggi storici detestati.
Il dittatore Trujillo Molina.
Cosa faresti per sostenere ciò in cui
credi?
Molto.
Chi è il tuo eroe vivente?
Mio marito.
Il tuo sogno ad occhi aperti?
Vincere l’Oscar!
Il tuo rimpianto più grande?
Non saper suonare uno strumento
musicale.
Cos’è l’amore?
È tutto. Il motore che muove in me
ogni cosa è l’amore.
Stato attuale del tuo animo.
Sto benissimo.
Il tuo motto.
“Never never give up!”.
Come vorresti morire?
Con tutte le persone care accanto a
me.
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Periodico associato all’Unione
Stampa Periodica Italiana
Tessera n. 14594
20 dicembre 2014
Drink&Food
47
TORRONE artigianale
ingredienti
2 Kg zucchero
1,5 Kg miele
3 Kg mandorle
350 gr albume
Ostie
Aromi:
Arancio
Limone
Cannella
ricetta a cura di
preparazione
In una pentola aggiungere zucchero e miele, lasciate cuocere fino
al raggiungimento della prova vetro, mescolando continuamente con
un cucchiaio di legno.
Montate a neve ben soda gli albumi, quindi uniteli al miele e allo
zucchero fino ad ottenere un composto a filo.
Unite a questo punto le mandorle e gli aromi e mescolate con cura
fino ad amalgamare il tutto in maniera perfetta.
Prendete metà delle ostie a vostra disposizione e ricoprite lo stampo. Inserite il composto, livellate e coprite con la rimanenza delle ostie.
Dovrete ottenere uno spessore di circa 3/4 cm.
Lasciate riposare il torrone per 30 m. Capovolgete lo stampo su piano di lavoro e tagliate il torrone a pezzi.
Conservate in luogo fresco ed asciutto.
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“Stella Tullie” di Azienda Agr. Michele Calò & Figli
L'abbinamento dei vini passiti é sicuramente l'ideale per preparazioni compatte
e succulente come i cantucci, il torrone, il panforte ma anche una millefoglie.
"Stella Tullie" È un moscato leggermente passito dalle caratteristiche
straordinarie che Vi presentiamo in abbinamento al nostro Torrone nella
speranza che possa trasmettervi il calore ed i profumi del Natale.
Con un colore giallo/oro brillante, si presenta all'impatto olfattivo
con la sua complessa eleganza unita a piacevolissime note di
vaniglia e miele.
A cura di
Diletta Pascali
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20 dicembre 2014