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la Repubblica
SABATO 21 GIUGNO 2014
CONTATTI
SEGRETERIA_GENOVA @ REPUBBLICA.IT
Genova
IL LAVORO
ANNO XV NUMERO 145REGISTRAZ.TRIBUNALE DI GENOVA N° 22 DEL 2-9-1948 GRUPPO
EDITORIALE L’ESPRESSO S.P.A. ROMA STAMPA: ROTOCOLOR PADERNO DUGNANO (MI)
GENOVA.REPUBBLICA.IT
MUSICA D’AUTRICE
@ MULTIMEDIALE
GLI EVENTI
Otto primedonne
davanti al mare
Il giorno del solstizio
bel tempo sulla Liguria
Solstizio e notte bianca
spettacoli sino all’alba
ERICA MANNA A PAGINA XIII
VIDEOPREVISIONI E ANALISI SUL SITO INTERNET
EVELLI E IOVINO A PAGINA XVII
Università, rivoluzione
per il nuovo rettore
Comanducci in testa
LETTERE GENOVESI
I PARENTI DELLE VITTIME PARTI CIVILI
Nautica e hi-tech
se il malgoverno
fa perdere
le occasioni
Abbiamo smarrito la lungimiranza
che un tempo illuminava
gli italiani e soprattutto i genovesi
> Affluenza da record, il preside di Scienze Sociali stacca tutti
> ma la prossima settimana servirà un nuovo turno
> L’outsider Verri fa il pieno, delude Martelli, l’uomo della continuità
L’ANALISI
MICHELA BOMPANI
Dagli Erzelli alla Sanità
le incognite del Magnifico
corsa a guidare
l’Università. Magnifica e
sorprendente, con voglia
di cambiamento nata dalla base
e che rischia di spazzar via assetti cristallizzati. Il Magnifico Rettore che uscirà dalle urne (probabilmente al terzo turno di voto) non potrà esimersi dall’imprimere una svolta a partite che
da anni attendono una soluzione.
UESTO primo round lo hanno vinto in due: il nuovo accademico,
Paolo Comanducci e l’outsider, Alessandro Verri. Ma nessuno ha
accumulato i 749 voti necessari all’incoronazione a rettore dell’Università e mercoledì e giovedì prossimi si tornerà alle urne. Ciò che
arriva chiaro e forte, alla fine dei due giorni di votazioni che hanno portato ai seggi il 76,6% del mondo accademico, è la voglia di cambiamento
e di rinnovamento. E prima ancora dei risultati personali dei candidati lo aveva indicato l’alta affluenza alle urne. In testa c’è Paolo Comanducci, preside della Scuola di scienze Sociali, che ha conquistato 511 voti (427 dei docenti e studenti e 84 tra i dirigenti e tecnici amministrativi). A duecento voti di distanza, gli altri tre candidati: Maurizio Martelli, prorettore vicario, ha ottenuto 320,80 voti (298 da docenti e studenti e 22,80 da dirigenti e tecnici amministrativi), Aristide Massardo, preside della scuola Politecnica, a neanche tre punti di distanza, con
317,40 voti (274 assegnatigli da docenti e studenti e 43,40 da dirigenti e tecnici e amministrativi) e, ancora vicinissimo, chiude Alessandro
Verri, vicedirettore del Dipartimenti di Informatica, con 304 voti (260
da docenti e studenti, e 44 voti da dirigenti e tecnici amministrativi).
SEGUE A PAGINA III
SEGUE A PAGINA II
MASSIMO MINELLA
M
AGNIFICA
T
ANTI anni fa, ma proprio
Q
Alluvione, Vincenzi a processo
“Vogliamo verità, non vendetta”
LO SCANDALO DELLA BANCA
Carige, sequestrati soldi, case e auto
M
AXI sequestro ai sette indagati per la truffa Carige. La procura ha congelato i loro beni aggredibili, non solo conti correnti, ma anche titoli,
appartamenti, auto, mobili. Il gip
Adriana Petri ha disposto sequestri per equivalenti per ben oltre
21 milioni, la somma sottratta
dalle casse della banca. Il motivo
è che allo stato delle indagini non
è possibile sapere quanto ognuno dei soggetti ha sottratto alla
banca. È certo che a Giovanni Berneschi, l’ex presidente, la somma sia stata recuperata totalmente. Poi ci sono i beni della nuora Francesca Amisano, dell’ex ad
Ferdinando Menconi, del commercialista Andrea Vallebuona
(in una casetta di sicurezza sono
stati trovati 10 mila euro), dei
faccendieri Ernesto Cavallini e
Sandro Calloni, e dell’avvocato
svizzero Davide Enderlin.
STEFANO ORIGONE
M
ARTA Vincenzi a processo. L’ex sindaco è stata rinviata a giudizio
dal gup Carla Pastorini per l’inchiesta sull'alluvione che il 4 novembre 2011 causò la morte di 4 donne e 2 bambine. Alla sbarra
l’ex assessore alla Protezione civile Francesco Scidone, il direttore Gianfranco Delponte, il disaster manager Sandro Gambelli e il direttore del
settore Città Sicura, Pierpaolo Cha. Sono accusati di omicidio colposo plurimo, disastro colposo, calunnia e falso per la relazione “taroccata” che sollevava il Comune dalla responsabilità di aver sottovalutato il pericolo. Il
processo inizia il primo ottobre. Per la procura, non vennero chiuse le strade e le scuole, non venne ordinato ai presidi di non fare uscire gli alunni.
SEGUE A PAGINA IX
COMPROPRIETÀ RISOLTE, INTRIGO PER IL GENOA
>
IL LANTERNINO
ENZO COSTA
Metallo pregante
Gasperini ottiene Ragusa
la Samp ritrova Cacciatore
A SUOR Cristina, star catodica di The
D
Voice, a don Roberto, dj balneare di
corso Italia, si moltiplicano gli
esempi di una Chiesa che ci pare francescana (nel senso del Papa) per il suo sporcarsi il
velo e la tonaca con la realtà, anche con quella che si direbbe più profana. Forse figure simili c’erano pure prima, solo che i media
erano distratti. Arriveranno Salvo, sacrestano stuntman, e Immacolata, perpetua
lapdancer, ma io vorrei Hannibal, un metallaro che è devotissimo a Sant’Antonio, ma
non lo dice.
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G
può essere soddisfatto: nell’ultimo giorno
di definizione delle comproprietà il Genoa riesce ad ottenere il desiderato Ragusa dal Pescara. Contenta la società che
non paga la metà del giocatore
grazie a uno scambio di prestiti
con Improta finito in Abruzzo, come Bjarnasson che il Pescara aveva in comproprietà con la Sampdoria. Alla società blucerchiata
torna Cacciatore, destinato ad
essere la riserva di De Silvestri,
mentre Biabiany va al Parma.
ASPERINI
Ragusa dal Pescara
approda al Grifone
PIERO OTTONE
LIGNANA ALLE PAGINE XIX E XX
SEGUE A PAGINA IV
tanti, Genova signoreggiava sul Tirreno, finanziava i re di Spagna, gestiva la
loro flotta, e tesseva prosperi
commerci con l’Oriente; qualche centinaio di chilometri
verso Sud, dalla Toscana, i
grandi banchieri fiorentini insegnavano al resto dell’Europa i segreti dell’alta finanza.
Conoscevamo le arti del buon
governo, allora, noi italiani. E
adesso? Guardiamoci intorno.
Lungi dal diffondere progresso in Europa, non sappiamo
neanche gestire i nostri affari.
Qualche esempio. Non appena
si sono rese disponibili alcune
aree fino a ieri occupate dalla
nautica, purtroppo in difficoltà, sono cominciate a
Genova le lotte intestine. Qualche
centinaia di metri a ponente, la
commedia degli Erzelli si protrae da anni, un giorno sì un
giorno no si annunciano e si
annullano nuovi progetti, con
l’università (addirittura) al
centro della rappresentazione. A qualche centinaio di chilometri verso Sud, intanto, un
triste relitto, che attesta da solo quanto possa essere sconfinata in qualche esemplare italiano l’idiozia umana, accende
appetiti (a due anni e mezzo
dal fattaccio !) fra i toscani,
che vogliono trarre vantaggio
dalla loro posizione di forza,
come in altri tempi Ghino di
Tacco, che taglieggiava i viaggiatori sui passi dell’Appennino. Attraverso il Tirreno, dicono i toscani, decisi a trarre beneficio dallo spoglio del relitto, senza il nostro consenso
non si passa.
Si possono immaginare esempi più desolanti di malgoverno? Se l’Europa non manderà
una squadretta di tecnici capaci di prendere in mano la situazione, finiremo male.
IL CASO
Concordia, l’ira di Tursi
“Si rischia la Turchia”
IL SERVIZIO A PAGINA VIII
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Repubblica Genova 2014-06-21