26, 27 e 28 aprile

Rassegna Stampa di
sab. 26, dom. 27 e lun. 28 aprile 2014
SNALS / CONFSAL
Il Gazzettino - Ed. Treviso
28/04/2014
26/04/2014
TROPPI "SOMARI" NELLA MARCA ORA LA SCUOLA CERCA
SOLUZIONI
SMA CAMPANIA, ANCORA NIENTE STIPENDIO I LAVORATORI
PROTESTANO DAVANTI ALLA REGIONE
AGENZIA SMA, I DIPENDENTI OCCUPANO LA SEDE
LA FISMIC PRONTA AL CONFRONTO CON L'ACM DI MELFI
Cronache di Napoli
28/04/2014
Cronache di Napoli
Il Quotidiano della
Basilicata
La Nazione - Ed. La
Spezia
26/04/2014
26/04/2014
I CONTRATTI DI SOLIDARIETA' PER EVITARE I LICENZIAMENTI
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
Corriere della Sera
28/04/2014
la Repubblica
il Messaggero
Roma
28/04/2014
Libero Quotidiano - Ed.
Milano
Nova24 (il Sole 24 Ore)
il Mattino
la Padania
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
Corriere della Sera
27/04/2014
CorrierEconomia
(Corriere della Sera)
il Messaggero
28/04/2014
Io Donna (Corriere della
Sera)
Avvenire
26/04/2014
CorrierEconomia
(Corriere del
Mezzogiorno)
la Nazione - Cronaca di
Firenze
Roma
28/04/2014
RIFORME, RENZI UN'ORA AL COLLE "TRAGUARDO VICINO, NIENTE
MELINE"
RICERCA E SVILUPPO, SI CELEBRA IL MIRACOLO DEL CEINGE
28/04/2014
PRENOTAZIONI AL CUP E LEZIONI A SCUOLA GIORNATA DI PASSIONE
28/04/2014
LA RICERCA AL SERVIZIO DELLA SALUTE
26/04/2014
28/04/2014
28/04/2014
28/04/2014
27/04/2014
26/04/2014
26/04/2014
28/04/2014
28/04/2014
26/04/2014
28/04/2014
27/04/2014
LA NUOVA SFIDA: STUDIARE IN AZIENDA
CANTIERI, SOLO 244 MILIONI ALLE SCUOLE
FINITA LA LUNA DI MIELE SULLA SCUOLA I MILIARDI PROMESSI
ANCORA NON CI SONO
L'ENORME BUGIA DEGLI SPRECHI SCOLASTICI
SUPERIORI IN QUATTRO ANNI OK PER ALTRI CINQUE ISTITUTI
DIPLOMA SUPERIORE IN QUATTRO ANNI, LA SPERIMENTAZIONE AL
GARIBALDI
LA SCUOLA MODELLO DI RENZI SI CHIAMA CIVICA SAN GIUSTO MA
LA GIUNTA L'HA DIMESSA
IL DOCENTE "ALLA PARI" CON I RAGAZZI
IL LICEO CLASSICO NON E' MORTO, ECCO PERCHE'
SCUOLA, RENZI BOCCIATO SUL PIANO SICUREZZA
LA STRATEGIA E' ABBATTERE I MURI
DAL NUOVO ERASMUS CORSIA PRIVILEGIATA PER L'APPRENDISTATO
Int. a K.Bertoldi: L'ITALIANA CHE INVENTA LA GEOMETRIA "LA MIA
ELICA SERVIRA' ALLA MEDICINA"
TEST DIMMI CHI SEI, TI DIRO' GLI ERRORI DA EVITARE
MEDICINA E ODONTOIATRIA PIU' IDONEI CHE POSTI: IN TREMILA
EMIGRERANNO
IL NOSTRO PIANO (DI STUDI) PER IMPORTARE MATRICOLE
Corriere del Mezzogiorno
– Puglia (Corriere della
Sera)
Corriere della Sera - ed.
Milano
la Gazzetta del
Mezzogiorno
la Repubblica - ed.
Napoli
27/04/2014
Int. a S.Giannini: GIANNINI: PENSIAMO A PREMIALITA' DIVERSE PER
RILANCIARE GLI ATENEI DEL MEZZOGIORNO
26/04/2014
L'ITALIA PARADOSSALE RISPUNTA SEMPRE. E "OCCUPA" LE SCUOLE
26/04/2014
CARO MINISTRO, TAGLI PURE LA RICERCA E LA FORMAZIONE
26/04/2014
NOBEL E SCIENZIATI DA TUTTO IL MONDO PER I DIECI ANNI DEL
CEINGE
Economia, Lavoro, Previdenza
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
Corriere della Sera
Corriere della Sera
Italia Oggi
il Messaggero
L'Unita'
L'Unita'
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la Stampa
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il Giornale
28/04/2014
28/04/2014
27/04/2014
28/04/2014
27/04/2014
26/04/2014
26/04/2014
27/04/2014
27/04/2014
26/04/2014
28/04/2014
27/04/2014
28/04/2014
ESPERTO - TEMPI STRETTI PER "L'OPZIONE DONNA"
LE PRESUNZIONI "FORNERO"
GRILLO: VINCIAMO NOI E STRACCIAMO I TRATTATI UE
STATALI, RIFORMA AL VIA CON TAGLI AGLI STIPENDI
"LAVORO, C'E' IL PIANO GIOVANI MA LE REGIONI NON FIRMANO"
MENO MALE CHE SUL DECRETO LAVORO C'E' L'NCD DI ALFANO
STATALI CONTRATTI A TEMPO E TAGLI AI PREMI DEI DIRIGENTI
I RIPENSAMENTI DEGLI EURO-ENTUSIASTI DAVANTI ALLA CRISI
ESODATI UN "TAVOLO" A MAGGIO COL GOVERNO
CRISI E TAGLI, COME CAMBIA LO "STATUS" DEL BANCARIO
RENZI: IL CAVALIERE E GRILLO FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
RIFORME, SI' DI NAPOLITANO AI PALETTI DEL PREMIER
IL PREMIER GIOCA D'AZZARDO MA DOVRA' RIFARE LA MANOVRA
Quotidiano
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FORMAZIONEj1
La nuova sfida: studiare in azienda
Al via le alleanze fra atenei e imprese per l'alto apprendistato avviato dal decreto scuola
di Gianni Trovati
el panorama dei numeri che
provano a misurare la febbre
dell'università italiana, c'è
un dato che campeggia: è
quel «23%» scritto nel rapporto Anvur
alla voce «studenti che abbandonano» i
corsi prima di arrivare alla laurea. Messo accanto al 21,2% di studenti che rimangono iscritti, ma che in un anno non ottengono nemmeno una quota minima
dei 60 «crediti formativi» previsti da
ogni piano di studi, il dato fotografa
un'ampia fetta di popolazione universitaria disorientata, che spesso abbandonaglistudi evaainfittire quelladisoccupazione giovanile raddoppiata negli ultimi sei anni.
Se questa è indubbiamente la malattia
più grave della nostra università, non
mancano però i possibili rimedi, e i laboratori in cui si stanno studiando vaccini
in grado di invertire la tendenza e offrire
nuove occasioni. Uno di questi vaccini è
scritto dal novembre scorso nella legge
di conversione del "decreto scuola" (legge 128/2013, articolo 14, commi l-ter e
l-quater) e punta sulle alleanze fra università e imprese per realizzare «progetti formativi congiunti» durante i quali lo
studente svolga «un adeguato periodo
diformazione presso le aziende» e ottenga per questa via fmo a60 crediti. Tradotto, è il rilancio dell~alto apprendistato, che in Francia e Germania coinvolge
decine di migliaia di giovani all'anno e in
Italia si è fermato nel 2012 a quota 234 persone (142 nella sola Lombardia; si veda
anche Il Sole 24 Ore del 9 aprile).
Il rilando, naturalmente, non si costruisce in un giorno, perché per realizzarlo bisogna ripensare l'offerta formativa, intrecciare rapporti più strutturali
e costanti con il mondo dell'impresa, e
far conoscere uno strumento che fa a
pugni con uno dei luoghi comuni più
consolidati (e sbagliati) fra studenti e famiglie: quello per cui «prima si studia,
«La nostra scelta - prosegue Azzone - è
di progettare insieme sia la formazione
sia la ricerca con partner strategici, come Ibm o Eni, o come Ene! con cui stiamo sviluppando un corso dilaureaspecifico. In questo lavoro condiviso è essenziale avere un progetto strutturato e interessante anche per gli studenti».
{<Enon è semplice - aggiunge Angelo
Riccaboni, rettore a Siena -, perché ocCOrre una forte deteflllinazione sia da
parte degli atenei sia da parte delle imprese». Quando le condizioni ci sono, però, si arriva al traguardo, come sta accadendo per la convenzione con il Monte
dei Paschi che offrirà contratti di appredistato agli studenti delle lauree magistrali in Management e Governance, Finance ed Economia e gestione degli inte:rmediari fmanziari dell'ateneo senese.
Del tema, poi, si sta cominciando a occupare la Fondazione erui, guidata dallo
stesso Riccaboni, che nelle prossime settimane farà partire un Osservatorio sui
rapportifra università e impresa e inizierà i propri lavori dal capitolo dedicato
all'alto apprendistato.
Le condizioni per riempire di contenuti le nuove regole varate a fine 2013, insomma, ci sono, anche se le norme, seguendo una prassi quasi costante in questianni difmanza pubblica difficile, spiegano che le università devono attuare i
progetti «nell'ambito delle risorse umane, fmanziarie e strumentali disponibili
a legislazione vigente». Fondi aggiuntivi, insomma, non ce ne sono, ma anche in
questo contesto diffIcile si potrebbe pensare a incentivi "indiretti", per esempio
sul turn over oppure sui vincoli di utilizzo delle risorse che costellano lanormativa degli ultinri anni, per invogliare l'impegno degli atenei nell'alto apprendistato: nelle iniziative di successo, in grado
di avviare nuovi percorsi professionali
per gli studenti, il rapporto costi/benefìci sarebbe sicuramente positivo.
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N
poi silavora».
Fra le imprese, ovviamente a partire
da quelle grandi, l'interesse è elevato, e
le ragioni sono evidenti. Per capirli basta dare uno sguardo, per esempio, alla
Telecom: l'età media della popolazione
aziendale è di48 anni, 1'80% è concentrato nella fascia di età 48-54 anni, una fascia di 30enni nel middle management è
quasi assente e i tempi d'oro delle scuole aziendali, non solo in Telecom, sono
fIniti da un pezzo. Ovvio che in un quadro come questo bussare alle porte degli atenei sia un passaggio inevitabile, e
infatti Telecom ha "sponsorizzato" master in più università, dai Politecnici di
Milano e Torino alla Federico II diNapoli, e dottorati, enei progetti2015-20l71'alto apprendistato in università può rivelarsi una pedina importante. Finmeccanica nei mesi scorsi ha fatto partire un
maxi-progetto per l'inserimento di giovani nelle varie società del gruppo (si
chiama «Mille giovani per Finmeccanica», ma l'obiettivo parla di 1.500 inserimenti) ed è stata inondata in tre mesi da
quasi 57mila candidature, e 25mila sono
state preselezionate per gli step successivi. Enel, che ha avviato un nuovo piano
di apprendistato per gli studenti degli ultinri due anni delle scuole superiori, sta
collaborando con il Politecnico di Milano per la costruzione di percorsi di master condivisi. E le università?
«Partiamo da un dato - osserva Giovanni Azzone, rettore del Politecnico di
Milano -: il primo obiettivo dell'università oggi è contribuire allo sviluppo occupazionale, e lo può fare fornendo formazione coerente con i bisogni del mondo produttivo, sviluppando imprese in
prima persona con i progetti di start up
e facendo innovazione insieme alle
aziende del territorio. In questo quadro,
l'alto apprendistato è senza dubbio uno
strumento utile».
Non per tutti, naturalmente, perché
una condizione per il successo di queste
iniziative dipende anche dalla selezione
delle platee di studenti a cui si rivolge.
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26-04-2014
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Nel decreto Irpef niente risorse, ma eliminazione del patto di stabilità limitata a edifici scolastici
Edilizia, solo 244 milioni per le scuole
Ancora 1,5 miliardi da tagliare rispetto al piano Cottarelli per il 2014
il decreto Irpeftrascuragli investimenti pubblici: niente risorse. Ci sono solo 244
milioni di allentamento del patto di stabilità per i progetti di edilizia scolastica dei Comuni. Una quota limitata rispetto ai 3.5 miliardi annunciati dal premier Matteo Renzi
per accelerare i piani per la sicurezza delle
scuole. Nel decreto c'è invece un piano di
riassegn'azione di residui passivi a opere
cantierabili. Intanto del piano Cottarelli
per il 2014 restano 1.5 miliardi da tagliare.
Rogari e Santilli ~ jJilgi!1i!! l)
Cantieri, solo 244 milioni alle scuole
Investimenti al palo ma si punta a un piano di recupero dei residui passivi entro luglio
Giorgio Santilli
ROMA
il decreto Irpef - che nel titoloufficialeaffiancala«competitività» alla «giustizia sociale» - trascura gli investimenti pubblici: nessunarisorsa aggiuntiva.
Di concreto ci sono soltanto 244 milioni di «spazio di
patto» liberato nel biennio
2014-20l5 per i comuni che investiranno in piccoli e piccolissimi progetti di edilizia scolastica. Partenza piuttosto lenta anche rispetto ai 3,5 miliardi di svincolo dal patto di stabilità annunciati da Matteo
Renzi per accelerare entro
restate i piani per la sicurezza
delle scuole .e il dissesto idrogeologico.
Il decreto conferma indirettamente, insomma, che per i
lavori pubblici il 2014 sarà un
altro armo di caduta e di sofferenza, a dispetto degli armunci e in linea invece con gli scenari fortemente negativi del
Documento di economia e fi-
nanza (DeD che prevede
un'ulteriore drastica riduzione degli investimenti fissi pubblici: altri 1.400 milioni persi
quest' armo (siamo a 27.132 milioni) e altri 900 ne120l5 dopo
i 4,8 miliardi persi dal 20U al
20l3. Dal20u al20l5la caduta
sarà di 7,1 miliardi, più del 22
per cento. In termini di rapporto con il Pil gli investimenti fissi lordi della Pa erano al
2% nel 2011, all'1,7% nel 2013,
scendono secondo il Def
all'l,G% nel 2014 e alI'1,5% nel
20l5. Altro che ripresa: una caduta progressiva di cui suona
come conferma questa piccola "fiche" per le scuole contenuta nel decreto. il governo
conta forse di avviare, con
questa misura, le 4-5mila piccole opere proposte dai sindaci a Palazzo Chigi per interventi di prima urgenza e manutenzione, manonsi può certo dire che ci sia un orizzonte
ambizioso di rilancio né per
questo settore impantanato
da anni né, più, in generale,
per i lavori pubblici.
A rendere oggettivamente
più antipatico il decreto Irpef
al settore delle costruzioni c'è
poi la «discriminazione» che
il settore della spesa in conto
capitale continua a subire nei
programmi di accelerazione
e rifinanziamento dei pagamenti arretrati della pubblica
amministrazione che anche
stavolta escludono le spese in
conto capitale per concentrarsi, in sostanza, sui beni e servizi del settore sanitario.
L'unico appiglio di un qualche barlume per il futuro degli investimenti pubblici che
arriva dal decreto legge entrato in vigore giovedì è una
manovra dal sapore tremo ntiano appostata all'articolo
49: un programma straordinario e massiccio di accertamento dei «residui passivi»
che si dovrà svolgere entro il
31 luglio. In particolare, per i
residui passivi ancora iscritti
in bilancio (quindi non «perenti») il decreto legge prevede il versamento per il 50% a
un fondo destinato a rifmanziare opere individuate da un
decreto del presidente del
Consiglio dei ministri.
Fin qui il decreto legge. I
bene informati di Palazzo
Chigi aggiungono che la manovra consentirà di spostare
risorse consistenti da opere e
piani bloccati verso investimenti effettivamente cantierabili, con particolare attenzione proprio ai piani di edilizia scolastica e di dissesto
idrogeologico.
Forse è bene ricordare che
programmi complessi dì questa natura (per esempio quello previsto all'articolo 32 del
decreto legge 98/20U) in passato harmo richiesto mesi e anni per essere implementati. E
che l'operazione rapida - quasi un blitz - fatta dal ministro
delle Infrastrutture, Maurizio
Lupi, nel giugno 20l3, con il decreto legge sviluppo, era stata
possibile perché il definanziamento allora fu fatto direttamente per decreto legge e colpì la «cassa» di grandi opere
puntuali e largamente monitorate come Tav e terzo valico
ferroviario Milano-Genova.
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Il governo confida di
ridestinare in tempi rapidi
fondi dalle opere bloccate
o mai partite a progetti
effettivamente cantierabili
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Quotidiano
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, .Le previsioni del Def
I Non si tratta di finanziamenti ma di uno «spazio» Nessuna risorsa ai lavori pubblici: si conferma
Conti e sviluppo
LE MISURE DEl GOVERNO
I
I
M anutcnzlOne
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liberato dal patto di stabilità per i comuni
26-04-2014
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2/2
l'ulteriore caduta prevista dal Def per il 2014-2015
Il confronto
La spending review del commissario Cottarelli e quella del governo Renzi. Dati in milioni
COTTARELLI
l'
GOVERNO
-------,-----
----'-------------.
-~'-----~
Beni e seMlizi
(incluse auto blu)
Riforma
di province
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Or,ani
costituzionali
900
2.100
100
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55
200
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Imprese
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100
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400
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150
1.800
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Sanità
300 1
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milioni d~rivalutazione dei beni, 350 da Imu, 33 da agevolazioni fotovoltaico agricolo; ('.) le regioni possono intervenire con i risparmi su beni e servizi
I
'* Per investimenti fissi lordi si
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intende il valore dei beni
durevoli destinati a fini non
militari, acquistati per essere
utilizzati durante un periodo
superiore ad un anno nel
processo produttivo, nonché il
valore dei servizi incorporati nei
beni d'investimento acquistati.
Se si considerano gli
investimenti fissi lordi delle
amministrazioni pubbliche,
questi riguardano
principalmente le infrastrutture e
solo in minor misura macchinari,
mezzi di trasporto e altre
immobilizzazioni
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
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28-04-2014
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1
FINITA LA LUNA DI MIELE SUllA SCUOLA
I MiliARDI PROMESSI ANCORA NON CI SONO
dell'opinione pubblica aveva annunciato un mega piano per la messa in sicurezza delle scuole italiane. Mega piano
che avrebbe avuto a disposizione un finanziamento di 3,5 miliardi di euro, tra
fondi già disponibili e risorse recuperabili dall'allentamento del patto di Stabilità, oltre alla immancabile cabina di regia per la gestione degli interventi.
Dopo due mesi, però, l'unico provvedimento «nero su bianco» sull'edilizia
scolastica è contenuto nel decreto Irpef
e prevede in concreto solamente 244
milioni di euro di «spazio di patto» per
il biennio 2014-2015. Ben poca cosa rispetto ai 3,5 miliardi annunciati. Ben
poca cosa per le 4.500 scuole che hanno
già richiesto di aprire i cantieri.
Sicuramente risorse aggiuntive si
renderanno disponibili dall'interpretazione di altre vecchie leggi o da commi
nascosti nello stesso decreto Irpef. Magari già nei prossimi giorni Padoan e la
Giannini avranno l'occasione di chiarire
l' «equivoco», ma certo per arrivare da
244 milioni a 3,5 miliardi di euro la strada è molto lunga.
Andrea Balzanetti
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-A- «Abbiamo concordato un in...."..- contro con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan per la prossima settimana per capire effettivamente
quali sono le possibilità economiche,
perché si programma quando ci sono
fondi certi». Così parlò (giovedì scorso)
il ministro dell'Istruzione, Stefania
Giannini, al termine di un'audizione alla Camera. Un annuncio che forse è stato sottovalutato, ma che rappresenta la
prova che sul tema scuola all'interno del
governo non tutto fila liscio e che, come
è accaduto nei passati governi tecnici o
politici di ogni colore, è iniziato il solito
braccio di ferro tra Economia ed Istruzione. Insomma, la luna di miele sembra essere finita velocemente.
E pensare che il governo Renzi è nato
con idee ben precise sulla scuola. La
prima uscita pubblica del premier è stata lo scorso febbraio, appena incassata
la fiducia del Parlamento, proprio in un
istituto di Treviso. In quell'occasione
Matteo Renzi aveva ribadito la centralità
del tema affermando che «per uscire
dalla crisi bisogna ripartire dalla scuola».
Non solo, per vincere lo scetticismo
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Quotidiano
la Repubblica
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rT'J~T ~oLTAqualche articolo sulla scuolasusci-
ta reazioni interessanti. Così il nostro rilievo del 14 aprile us ha provocato più di una
ripresa. Un professore di Palermo scrive:
«C'è qualcosa che da anni mi frulla per la testa. La
scuola italiana è stata tagliata di 133.000 posti e
di oltre tre miliardi di euro negli anni del berlusconismo, facendo passare !'idea che questo fosse un risparmio e che nella scuola vi fossero troppi sprechi. Si tratta di una enorme bugia e se non
riprenderemo ad investire seriamente nella scuola non usciremo mai dalla crisi. Celo hanno di nuovo ricordato gli esperti di Bruxelles, sottolineando ancora una volta che soffriamo di uno dei più alti tassi d'abbandono
del sistema scolastico europeo con previsioni che ci piazzano per il 2020 al 28°posto fra i laureati europei. La situazione vista dall'interno, (insegno italiano in un liceo di Palermo) nonostante i tanti proclamiche si sono susseguiti in questi anni, da cui non
è uscito nulla di concreto per la scuola, resta sostanzialmente immobile. La spiegazione - secondo la famosa "invarianza della spesa" è semplice: se occorre "fare" con le risorse che derivano
dai tagli, i fatti sono due, o si taglia o si lascia tutto come sta. Nella scuola, checché se ne dica, non
ci sono sprechi; se ce ne fossero le famiglie non sarebbero costrette a sborsare 500 milioni di euro
all'anno a titolo di "contributi volontari". Neppure la Gelmini è riuscita a trovarne e a tagliarli e si
è dovuta accollare della responsabilità di diminuire le ore di lezione in quasi tutti i livelli scolastici. Un ultimo paragone: in Finlandia i ragazzi
stanno a scuola il più possibile, da noi il meno possibile».
Si seguita vacuamente a parlare di autonomia
scolastica, senza avere neppure il coraggio di dire
che il nostro "era" un sistema scolastico con il suo
impianto gerarchico, per quanto burocratico. Alla sua testa formalmente governava il ministro e
più sotto, via via, i Pro~editorati cui sottostavano le Scuole, rette da una rete di circolari. Ora, con
!'introduzione più o meno fittizia dell'Autonomia, abbiamo apparentemente smantellato il
vecchio ordinamento ma non ne abbiamo creato
uno nuovo, infatti gli istituti residui non sono autonomi.
Secondo le linee messe a punto dall'Unione europea un organismo è autonomo quando è proprietario degli edifici, ha totale autonomia di governance e gestisce autonomamente il personale. Le scuole non hanno niente di tutto questo
mentre le Università sì e infatti non abbiamo bisogno di autorità locali per gestirle: il Miur decide i finanziamenti alle Università in base a criteri generali. Oggi invece la scuola è un "non sistema". Non abbiamo più un sistema piramidale: si
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pensi che in Toscana abbiamo un solo pro~edi­
tore per tre province. Inoltre stiamo abolendo le
province; perché dovrebbero rimanere i Pro~e­
ditorati? Sulle autonomie ognuno dice la sua, ma
non è così. nare autonomia di gestione alle scuole dovrebbe significare un vero sistema di valutazione che non valuti, però, solo gli apprendimenti. La scuola non è infatti solo apprendimentomaunambientesocialediformazioneedieducazione. E' il primo "ambiente" sociale dove si
cresce, si formano le relazioni, il modo di stare
con gli altri. Sono questi valori da difendere, ma
nello stesso tempo dobbiamo puntare alle competenze. Non basta più conoscere la grammatica inglese o francese; bisogna capire e parlare
una lingua, esercitare una reale competenzalinguistica. E questo vale per tutte le materie: passare dalle conoscenze alle competenze è determinante per il successo della scuola e dei nostri
ragazzi.
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MARIO PIRANI
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L'ENORME BUGIA
DEGUSPRECHI
SCOlASTICI
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Superiori
.in quattro anni
ok per altri
cinque istituti
LA SPERIMENTAZIONE
ROMA Il Miur continua la sua
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opera di avvicinamento alla riduzione di un anno della scuola superiore: per l'anno prossimo il dicastero di Viale Trastevere ha autorizzato la sperimentazione dèl percorso di studi di 4 anni, anziché 5, agli istituti statali Orazio di Bari, Garibaldi di Napoli e Telesi di Telese Terme, oltre che agli istituti
paritari Esedra di Lucca e Visconti di Roma. Il via libera si
va ad aggiungere a quelli dell'
anno in corso accordati gli istituti paritari Olga Fiorini di Busto Arsizio, San Carlo di Milano
e Guido Carli di Brescia. A renderlo noto è l'Anief, Associazione professionale sindacale, che
teme che si voglia «allargare la
sperimentazione della didattica con i tempi di apprendimento compressi a tutte le scuole
superiori italiane». Aggiunge
Marcello Pacifico, presidente
Anief: «Già il Governo Monti
aveva quantificato un risparmio nazionale, attraverso la
sparizione di 40 mila docenti
oggi impegnati nelle classi
quinte di tutte le superiori d'Italia, pari a un miliardo e 380 milioni di euro». Non riusciamo a
comprendere come l'amministrazione scolastica possa continuare a insistere sul progetto
di riduzione delle superiori. È
infatti provato che la riduzione
dell'offerta formativa e del tempo scuola non farebbe che acuire il problema degli abbandoni
sCblastici, con Sicilia, Campania, Calabria e Puglia dove vi
sono aree con il 45% di studenti
che non arrivano al diploma».
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Quotidiano
ROMA
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28-04-2014
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1
Diploma superiore in quattro anni, la sperimentazione al Garibaldi
L'ok del Miur anche al liceo napoletano. Insorgono i sindacati: in questo modo si favorisce solo l'abbandono
«allargare la sperimentazione della
didattica a tutte le scuole
superiori: «Non riusciamo a
comprendere - dichiara Marcello
Pacifico, presidente Anief e
segretario organizzativo Confedir come l'amministrazione scolastica
possa continuare a insistere sul
progetto di riduzione delle
superiori. È infatti provato che la
riduzione dell'offerta formativa
non farebbe che acuire il problema
degli abbandoni scolastici, in
Sicilia, Campania, Calabria e
Puglia dove vi sono aree con il
45% di studenti che non arrivano
al diploma». Per il sindacato le
strade da intraprendere sono altre:
occorre estendere l'istruzione a 13
anni, allargando l'obbligo
scolastico dagli attuali 16 fino ai 18
anni di età, in modo da coprire
tutti i cicli scolastici, sino al
conseguimento del diploma.
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NAPOLI. Il Miur continua la sua
opera di avvicinamento alla
riduzione di un anno della scuola
superiore: per l'anno prossimo il
dicastero di viale Trastevere ha
autorizzato la sperimentazione del
percorso di studi di 4 anni, anzichè
5, agli istituti statali Orazio di
Bari, Garibaldi di Napoli e Telesi
di Telese Terme. A renderlo noto è
l'Anief, Associazione professionale
sindacale, che teme che si voglia
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Quotidiano
~'iberoMilano
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27 -04-2014
41
1
all'occhiello delle scuole civiche, rischiando di
disperdere per anni un vero patrimonio scolasti .
co. Un vero capolavoro amministrativo.
lASCUOlAMODELLO DI RENZ1
SI CHIAMA CIVICA SAN GIUSTO
MA LA GIUNTALHADISMESSA
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••• La battaglia in difesa della «scuola pubblica», seppur condita spesso da slogan vetusti, è
sempre stata un cavallo di battaglia della sinistra.
Non c'è stato tentativo di riforma del moloch scolastico italiano" così inefficiente da essere stato
considerato peI decenni un ammortizzatore sociale - che non sia stato accompagnato da manifestazioni di piazza, striscioni, megafoni e uova
lanciate contro il ministro di tumo. In attesa di
una proposta complessiva sulla scuola, i primi
passi del governo Renzi sono stati accompagnati
dal tentativo di modernizzare l'educazione dei
piccoli italiani aumentando le ore di «educazione sportiva» alle elementarLll ministro Giannini
ha firmato un protocollo adhoc con il Coni, mentre l'onorevole Pd Laura Coccia sigla una proposta di legge per istituire il docente di «educazione
fisica e sportiva nella scuola primaria».
Dall'inutile ora di ginnastica per far pascolare
gli alunni (<<Giocate a pallavolo», «Fate due giri di
campo») a un progetto serio e utile. Il Pd si spella
le mani, sostiene apertamente la proposta e raccoglie consensi anche dalle altre forze politiche.
Eppure, a ben vedere, una scuola specializzata
nell' educazione allo sport in senso moderno esiste già. Si chiama "Civica San Giusto» ed è stata
istituita dieci anni fa dal Comune di Milano. Tra
le sue peculiarità, oltre all'alto livello dell'insegnamento, c'è anche la multidisciplìnarietà: più ore
di educazione motoria, più ore di musica, addiri!tura la possibilità di imparare anche nozioni di
altre materie attraverso lo sport. I bambini di 6-7
anni possono imparare anche le nozioni di geografia in palestra attraverso percorsi di orientamento dedicati. Una scuola comunale talmente
modello che la giunta arancione, arrivata al potere promettendo la massima tutela delle scuole
civiche, ha deciso di dismettere cedendola allo
Stato, Nonostante le proteste dei genitori, gli assessori hanno demolito il mito della "partecipazione» mettendo tutti davanti al fatto compiuto.
Il motivo: la scuola costa troppo, non siamo più
in grado dì gestirla. Il passaggio allo Stato denunciano ancora oggi i rappresentanti d'istituto
è avvenuto senza nemmeno un impegno scritto con il Ministero a difesa delle peculiarità della
San Giusto. Così la sinistra che a Roma lavora
per introdurre alcune modifiche alla scuola italia ..
na (e chissà se e quando ce la farà), irl Comune a
Milano si libera senza nessuna lacrima del fiore
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nSole9]{l mmrn
iii Terzo spazio
I
,
Settimanale
novue
Ruoli
I
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f-I- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Il docente «alla pari» con i ragazzi
L'insegnante diventa
protagonista-mentore
«con» gli studenti
di Dianora Bardi
• La trasformazione dell'aula da spazio fisico
chiuso ad ambiente di apprendimento aperto
è stimolata e favorita, ancora una volta, dall'ap-
può più avere il ruolo di coach che allena lo
studente a nuove forme di didattica, ma deve divenire mentote che accompagna, che
dà punti di riferimento, che istruisce sulle
metodologie con cui muoversi nell'immaterialità, insegnando ciò che si può e ciò che
non si può fare, le leggi che in questo mondo
vigono, con l'obiettivo di rendere gli studenti sempre più consapevoli, autonomi, responsabili e offrire loro gli strumenti adatti a
un uso consapevole deUe risorse. (...)
Ciò che d è apparso subito evidente è il mutamento che si attua nel rapporto con i colleghi, non solo nel momento della progettazlone,rnaancheneUacollaborazioneecondivislone continua dei percorsi studiati insieme agli
altri docenti - e agli studeI}ti -. (...) Un invito,
dunque, ad aprirsi a unlavoro collegiale, l'unico capace di supportare lo sforzo richiesto al
docente perrimodellare il suo modo di fare lezione, nonché una sollecitazione a porsi in
un'ottica completamente diversa, comprendendodi non essere più la sola fonte legittimata del sapere e concedendo dunque ai ragazzi
rnaggioreautonomlanelcostruirsiunambiente di apprendimento su misura. (...)
Se vogliamo che i ragazzi imparino a ricercare, a compiere scelte meditate, a rielaborare informazioni, a rispettare il punto di vista
degli altri, a dialogare, riflettere, progettare,
interagire in modo positivo e autonomo, non
Una grande fiducia nel digitale, una spinta
all'interazione con i compagni e
l'esaltazione del ruolo centrale del docente.
Dal monitoraggio Bocconi sulle scuole che
hanno adottato una didattica digitale
emergono conferme e qualche sorpresa.
Anche per quanto riguarda le materie
possiamo rimanere seduti dietro una cattedra in attesa che finiscano il proprio lavoro,
ma dobbiamo essere con loro, in mezzo a loro; dobbiamo diventare "uno di loro", cercando di guardare anche il già conosciuto come
una scoperta sempre nuova, con gli occhi di
chi sta creando qualcosa di straordinario,
con i loro occhi di adolescenti. (...)
Se la comunità si trasformerà in questa
ottica di "nuova bottega medievale", verrà
immediatamente attenuata, se non eliminata, la fonte di stress, si creerà un clima sereno, di autentica collaborazione. È fondamentale che il docente ascolti, cerchi soluzioni insieme agli alunni, condivida esperienze, riflessioni, scelte, mostri sempre interesse, non giudicando né valutando gli errori commessi, ma piuttosto utilizzandoli
come punti da cui partire per risolvere nuove sfide con entusiasmo e atteggiamento positivo; ma soprattutto deve mostrarsi sempre profondamente coerente e umile, anche
nel riconoscere i propri limiti, specialmente
quando i ragazzi si dimostreranno più
esperti in conoscenze tecniche che possono
sembrare ostiche ed estranee. Non si perderà in carisma, al contrario: quando il docente indicherà la strada per acquisire conoscenze ritenute irrinunciabili, sarà proprio
l'atteggiamento partecipato e "alla pari" a indurre gli studenti ad accogliere il suggerimento con consapevolezza e naturalezza.
li testo è tratto dall'ebook
''La classe scomposta" scaricabile
gratuitamente all'indirizzo
imparadigitale.itlebookjlaclassescomposta.epub
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porto di risorse tecnologiche, come tablet o
netbook, generatori di una quantità praticamente illimitata di nuovi ambienti virtuali che
"potenziano" lo spazio fisico. (...) Sono proprio
i dispositivi mobili che aprono le pareti della
dasseaspazi immaterialievirtuali, offrono accesso a un mondo in cui gli studenti si muovono apparentemente con grande abilità senza
conoscere, però, le leggi che lo regolano, le positività e le criticità che possono scaturire da
un uso spontaneo e non controllato.
Il docente, nel momento in cui si trova in
una classe costituita da ragazzi che possiedono questa "finestra su un altro mondo", il
"terzo spazio", non può ignorare che il proprioruolo è inevitabilmente modificato: non
27-04-2014
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Quotidiano
IL~MA.TTINO
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1 /2
Il liceo classico non è morto, ecco perché
Giorgio Israel
erché se muore il liceo classico
«p muore
il paese» era il titolo di un
gentiliana e aristocratica della cultura} perché mai agitarsi tanto?
Il corso delle cose realizzerà l'esito agognato: rimarrà un numero sempre più piccolo di persone} amanti della cultura classica, del latino, del greco, della filosofia, che
magari saranno utili per intrattenere i residui relitti dei nostri beni culturali e mantenere un legame} ormai solo sentimentale}
con il passato su cui si è costruita la nostra
identità. Il punto è che il liceo classico, malgrado il declino delle iscrizioni, è lungi dal
rappresentare una fetta marginale
dell'istruzione liceale italiana.
E la vitalità dei licei classici è lungi
dall'essere spenta: chi frequenti le presentazioni dell' offerta formativa resta colpito}
al contrario, dal fatto che questi licei, nonostante tutto, offrono l'immagine di una serietà, di un entusiasmo, di un impegno ediciamolo pure - di uno stile che contribuisce a dare linfa all' intero sistema delle scuole superiori. E allora l'unica spiegazione è
un' ostilità di principio, incomprensibile
per chi non capisce le guerre di religione
ed è convinto della positività dello sviluppo dei licei scientifici e dell' assoluta necessità di restituire alla formazione tecnica e
professionale la qualità e il prestigio che appartengono alla tradizione nazionale, in vista di una necessaria ripresa tecnologica
del paese. Ma forse è un' ostilità non tanto
incomprensibile se l'intento è quello di
puntare a trasformare la scuola in un sistema di formazione di quadri per le imprese:
le manifestazioni di intenti in tal senso sono troppo smaccate per poterle ignorare.
N es suno vuoI negare a priori la necessità di miglioramenti didattici; al contrario}
purché questo venga fatto con serietà e valga qui il termine - con competenza, e
non con slogan} come se ripetere "didattica laboratoriale" voglia dire di per sé nulla
di sensato (ad esempio, o si configura in
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articolo pubblicato su queste pagine a fine
agosto 2013 e che ha avuto una grande diffusione; è stato discusso largamente nelle
scuole ed è capitato di sentirlo citare nella
presentazione dell'offerta formativa di alcuni licei classici. Si è forse sviluppato in
questi mesi un dibattito culturale che abbia difeso o contestato la tesi di quell' articolo? Nulla di tutto ciò. La tecnica collaudata
per far passare un progetto senza discutere
è ben nota: prima si lancia il «ballon d'essai» provocatorio -la riduzione del liceo a
quattro anni, la riforma radicale del classico, il ridimensionamento della filosofia poi si assiste in silenzio alle reazioni, senza
alimentare alcun dibattito, quindi si torna
alla carica su un altro terreno, quello
dell'indottrinamento; il quale, manco a dirlo, è rivolto agli insegnanti. È questa una
categoria che ha mele sane e marce come
tutte ma che gode di uno speciale «privilegio» oltre a quello di essere la piil malpagata d'Europa: di essere l'oggetto speciale
dell'attenzione di «esperti» della scuola
che si dedicano a riformarne le teste sulla
base di teorie insindacabili e al disopra di
ogni possibile contestazione.
Forse per sottrarsi a questa tecnica di indottrinamento coatto alcuni licei classici
romani hanno promosso incontri sul tema
del futuro del liceo classico che avrebbero
dovuto mettere a confronto, su un piede di
parità, difensori e detrattori, in una sorta di
processo, con tanto di accusa, difesa, giuria e sentenza finale. Non posso dare un
giudizio completo di come sia andata non
avendo partecipato alle iniziative, ma mi
ha assai colpito la lettura dei dettagliati rendiconti per due aspetti. In primo luogo,
l'ammissione che l' accusa era stata piùnutrita, incisiva e coordinata, mentre la difesa
era stata più debole e minoritaria, il che
suggerisce che forse non è stata scelta la
migliore politica degli inviti. In secondo
luogo} e soprattutto, mi ha colpito la sentenza finale espressa con una formula di
pessimo gusto: all'imputato (il liceo classico) «non arresti domiciliari ma impegno
nei servizi sociali» ...
Difatti, le cronache raccontano il solito
contenzioso} francamente ripetitivo: il liceo classico è lontano dalla vita, manca di
pratiche esperienziali, si arrocca su una didattica fine a sé stessa, non collega lo studio delle lingue classiche all' acquisizione
di" competenze", non contempla pratiche
laboratoriali, e così via. La ricetta del riscatto è prevedibile: rinnovamento delle pratiche didattiche basate sull'acquisizione di
"competenze" più che di "nozionistiche"
conoscenze, apertura al mondo esterno anche con l'alternanza scuola -lavoro. Facciamo grazia allettore di trascinarlo nella diatriba competenze I conoscenze tipica della
scolastica didattichese: una persona esterna a tale gergo difficilmente può capire come si possa avere una buona conoscenza
di qualsiasi cosa senza saperne far uso
(competenza), senon per colpa di uncattivo insegnamento. Lasciamo anche perdere lo slogan sull'alternanza scuola-lavoro:
o ci si spiega in che modo può realizzarsi
per certe materie o siamo alla pura chiacchiera da bar. Ma quel che soprattutto colpisce è l'ostinazione. Se è vero - come ripete l'accusa - che il calo diiscrizioni testimonierebbe che il liceo classico è irrirnediabilmente morente, e che esso se lo merita in
quanto detestabile relitto di una visione
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Quotidiano
IL~MA.TTINO
modo serio e concreto cosa possa essere
un laboratorio di filosofia, o è meglio tacere). Ma la domanda è un'altra. Qualcuno
pensa davvero che, anche nella necessaria
riqualificazione di tutto il sistema dell' istruzione e anche concentrando l'attenzione
sulla formazione tecnica e professionale,
non sia ne~essaria più cultura per tutti, anche per ChI andrà a fare l'elettricista o il panetti ere? Qualcuno può credere seriamente che si possa formare un buon cittadino
una persona capace di buoni comporta~
menti emotivi e relazionali, che abbia senso etico, morale, senza aver letto buoni libri, grandi romanzi, belle poesie (anche su
un tablet), e senza aver avuto almeno qualche sentore dei temi fondamentali della fi10sofia? Chi può credere seriamente che si
possa formare un buon cittadino rispetto-
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26-04-2014
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Foglio
2/2
so delle leggi e dei principi della convivenza civile che non abbia ricevuto un' adeguata conoscenza della storia che lo renda consapevole delle origini dei principi della democrazia? Tutto questo deve esserci in
ogni scuola, e non basta certamente l'alternanza scuola-lavoro e il legame con il territorio a crearlo. Quindi, più preparazione
tecnica e maggiore concretezza ma anche
più cultura, quella che non si ~angiaj più
c~turadappertutto,nellescuolediognior­
dine e grado. E poiché il liceo classico è il
luogo in cui - come tutti, convinti o obtorto
collo concedono - viene dato il massimo
spazio alla coltivazione di quelle basi culturali che sono il fondamento della nostra
identità italiana ed europea, molto giustamente fu detto che «se muore il liceo classico muore il paese».
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laRdania. com
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1
messa in sicurezza delle
scuole.
sul
ra il 3 marzo
quando Mat1:eo
Renzi inviò una
letterina a tutti i
Sindaci, in cui invitava i
primi cittadini a
segnalare una scuola
del proprio comune elle
necessitava
investimenti, il tutto
entro il15 marzo.
Entro i successivi 15
giorni, Renzi avrebbe
individuato le strade più
idonee per semplificare
l'attuazione dei progetti.
Poi nella conferenza
stampa del 12 marzo,
quella delle slide,
sempre Renzi fece una
doppia promessa
sull'argomento; disse
che sarebbero stati
stanziati 3,5mld per il
piano scuole e che entro
il r aprile (e sottolineò
con una battuta che non
si trattava di un pesce
d'aprile) avrebbe
insediato una
specifica unità di
missione presso la
Presidenza del
Consiglio, che si
sarebbe occupata della
'I
"Uniti sotto il leone
questione. Siamo al 22
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aprile, e non si ha
notizia della costituzione
di nessuna unità di
missione; brutte notizie
anche dal fronte del Def,
in cui i famosi 3,5mld
per l'edilizia scolastica
si sono ridotti
a soli 2mld e per di più
finalizzati a progetti di
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Quotidiano
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I
Foglio
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Formazione/2
La strategia èabbattere i muri
di Ivan Lo Bello
SU 100 scelgono di "emigrare" per trovare
condizioni di studio migliori. Chi resta al
aurearsi conviene. In Italia abbia- Sud invece, spesso abbandona già al primo
mo ancora troppo pochi laureati. anno di università.
Non è vero che i laureati sono più
Questa è la sfida da cogliere per rivededisoccupati dei diplomati. Sono re le strategie e le politiche di attrazione
queste le tre più significative evidenze em- delle università meridionali. E anche per
piriche che emergono dalle più recenti ri- mettere in sicurezza i bilanci e realizzare
cerche dedicate ai laureati e in particolare piani pluriennali di rientro rispetto aidefidal primo Rapporto sullo stato dell'univer- cito Al Sud esistono, sia nella ricerca che
sità e della ricerca in Italia realizzato nella didattica, significative punte d'ecceldall'Anvur. Accanto a queste evidenze lenza da cui partire per rilanciare l'univernon bisogna mai dimenticare che negli ul- sità meridionale.
timi anni è stato sottratto all'università itaI risultati del Rapporto Anvur ci offroliana un miliardo di euro, mettendo a serio no informazioni preziose che non devono
rischio la possibilità di offrire un servizio restare sulla carta. Occorre migliorare deuniversitario di qualità.
cisamente l'offerta didattica, sfoltire ulteMolti continuano a criticare la riforma riormente i corsi e tagliare i rami secchi.
del "3+2", che ha evidenti limiti. Ma
Puntare decisamente sulla gamba che
c'è dubbio che oggi, grazie a questa rifor- manca, le lauree professionalizzanti (anma, silaurea il30% in più degli immatrico- che attraverso un bando nazionale sul molati rispetto a dieci anni fa. Anche gli altri dello di Campus One che valorizzila collaPaesi hanno fatto importanti passi avanti borazione tra università e imprese). Nei
e quindi l'Italia continua a restare indie- Paesi più avanzati la formazione terziaria
tro: siamo il penultimo paese in Europa professionalizzante assorbe il 25% degli
per numero di laureati. Senza un incre- iscritti. Da noi è quasi inesistente. Lo stesmento dei fmanziamenti, legato stretta- so vale per i dottorati: ogni anno l2mila giomente alla valutazione e alla premialità, il vani laureati brillanti vincono borse di dotnostro Paese perderà stn«\turalmente ca- torato' ma solo 2rnila all'anno, dopo unagapacità competitiva.
vetta che può durare anche dieci anni, poLa valutazione diventa allora uno stru- tranno aspirare a entrare nei ruoli accademento di rilancio dell'università e di "rot- mici Mentre nel mercato del lavoro è sotura" dello status quo perché permette di stanzialmente assente una figura che in
collegare le poIicies alle performance de- molti altri Paesi è davvero strategica per le
gli atenei. In concreto significa premiare imprese: ilPhD. Èurgente predisporre perchi realizza effettivi miglioramenti.
corsi di formazione dei dottori di ricerca
Moltiritengono che la strategia della va- che li preparino anche alla carriera extralutazione penalizzi il Sud e lasci indietro le accademica. Lo si può fare utilizzando il
università più deboli. Non è così: il fman- nuovo strumento del dottorato industriaziamento che arriva alle università del Sud le, in stretto collegamento con le aziende.
Insomma, anche da noi l'università
è inferiore rispetto al Centro-Nord, ma se
guardiamo i dati con attenzione scopria- può e deve diventare un efficace volàno
mo che la causa di questo squilibrio è da per far crescere il Pil. È fondamentale afaddebitare in prevalenza, più che aiminori frontare due temi per il futuro dei nostri
finanziamenti statali, alle ridotte tasse uni- ragazzi. In primo luogo, mettere in camversitarie. Nonostante che al Nord l'uni- po efficienti servizi di placement, anche
versità costi di più, 25 giovani meridionali nell'ambito del nuovo programma "Ga-
Vicepresidente Confindustria Education
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L
ranzia Giovani", facendo del tema dell'occupabilità deilaureati un criterio premiale nel fmanziamento delle università. La
disoccupazione giovanile è imputabile
per un buon40% all'incapacità di realizzare un efficace sistema di transizione scuola-università-lavoro. In secondo luogo, è
tempo di alfrontare il deficit di orientamento che spinge molti ragazzi a scelte
sbagliate. Ben il 10% degli iscritti all'università cambia facoltà dopo il primo anno. I nostri giovani stanno in panchina
per 18 anni, si allenano a scuola e all'università, ma non entrano mai nel campo
del lavoro. E senza aver mai lavorato si ha
più paura di uscire dal sistema educativo.
Non a caso, solo un terzo degli studenti è
in corso nelle nostre università.
Le soluzioni che hanno successo sono
note: più partnership con le imprese, più
percorsi professionalizzanti, più apprendistati, più tesi di laurea in azienda. Chi si
iscrive all'università deve essere accompagnato costantemente, altrimenti i tassi di
abbandono aumenteranno ancora: Abbiamo poi necessità di guardare alla competitività dei nostri atenei e renderli più attrattivi verso studenti e docenti provenienti
dai Paesi più avanzati. Non è più tollerabile che i ricercatori di Paesi evoluti, a causa
delle complicazioni burocratiche dei vist~
subiscano un trattamento da clandestini.
il miglioramento dell'università è una
responsabilità di tutti. Anche noi imprenditori dobbiamo fare di più: già molte imprese investono in modo significativo nelle università e riescono a valorizzare le
competenze di laureati e dottori di ricerca. Ma non basta. Nei Paesi più evoluti il.
ceto imprenditoriale svolge un ruolo trainante per lo sviluppo universitario e la sua
internazionalizzazione. Una più concreta
collaborazione tra le imprese e gli atenei è
certamente un asset fondamentale per la
crescita e lo sviluppo.
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Universita'
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Quotidiano
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28-04-2014
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Studiare all'estero", Aperto il bando Ue
Dal nuovo Erasmus
corsia privilegiata
per l'apprendistato
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Universita'
zione, compresi gli indicatori di
qualità; organizzazione e/o partecipazione a conferenze, seminari
e gruppi di lavoro; attività di formazione, compresa una strategia
per fonnatori aziendali interni;
campagne di sensibilizzazione,
azioni di valorizzazione e divulgazione; attività a supporto della
sostenibilità del progetto (promozione presso la popolazione
di destinazione e potenziali partner futuri); scambio di buone
prassi e/o di prassi innovative; attività di ricerca.
Le domande devono essere inviate entro il 26 giugno 2014.
Cl RIPRODUZIONE RISERVATA
Il programma
Erasmus+ è il nuovo
programma dell'Unione
europea per l'istruzione,la
formazione, la gioventù e lo
sport per il periodo
2014-2020.
I:
Il budget: 14,7 miliardi di euro
Destinatari dei finanziamenti
Qualsiasi organismo,
pubblico e privato, attivo nei
settori dell'istruzione,
della formazione, della
gioventù e dello sport
di base può candidarsi
nel quadro di questo
Programma.
li!
Contatti utili
Le li nee guida per la
presentazione delle domande
e il relativo modulo sono
reperibili al seguente indirizzo
Internet:
http://eacea.ec.europa.eu/erasmus-plus_en.
" Ledomandedevonoessere
inviate entro il 26 gi ugno 2014.
i
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Mlrla Adele Cerlzzl
_ Con un invito a presentare
progetti - dotato di un budget pari a 4 milioni di euro - Erasmus+
incoraggia lo sviluppo di schellÙ
di fonnazione all'apprendistato
di alta qualità e di schellÙ di eccellenza nell'apprendimento sul posto di lavoro, attraverso partenariatitraautoritànazionaliresponsabili dell'istruzione, dell'occupazione e degli affari economici,
parti sociali, organismi intennediari (come Camere di commercio, organizzazioni professionali
e settoriali). L'invito è rivolto alle
autorità nazionali responsabili
dei sistellÙ di apprendistato integrati nei sistellÙ iniziali di istruzione e formazione professionale (Ifp) in ogni paese partecipante al programma Erasmus+.
Le attività realizzate nell'ambito del progetto devono avere un
chiaro collegamento con le riforme - in corso o pianificate - volte
alla costituzione o al rafforzamento di schellÙ di apprendistato, ed essere solidamente inquadrate in esse. Le attività devono
coinvolgere le parti interessate a
livello nazionale, oltre che beneficiare della consulenza e dell'esperienza di pari appartenenti a uno
o più paesi partecipanti al programmaErasmus+ dotati disistellÙ di apprendistato ben consolidati o nei quali siano in corso processi di riforma analoghi
Sono ammissibili nell' ambito del presente invito a presentare proposte i seguenti tipi di
attività:
revisioni di progetti legislativi
nazionali, studi di fattibilità (anche per settori pilota da coinvolgerenel programma di apprendistato), analisi costVbenefic~ pianid'azionedettagliati per l'elaborazione e l'attuazione di rifonne
dei sistellÙ di apprendistato;valutazioni di schellÙ pilota e progettazione di metodologie di valuta-
del
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
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26-04-2014
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Data
Katia Bertoldi, 36 anni, da Trento ad Harvard. Nel suo laboratorio !'«elica impazzita»
L'italiana che ricrea la geometria
percorso nei boschi con bussola
e mappa) insieme al marito Giodi ELENA TEBANO
ValUÙ Berlanda Scorza, anche lui
un ingegnere di 36 anni, che l'ha
nsegna Meccaseguita in America (lavora alla
nica applicata ad
GeneraI Electrics). Ci sono arriHarvard e studia
vati quattro anni fa e al momenfigure tridimento non hanno intenzione di torsionali complesse.
nare in Italia: <<Non posso neanKatia Bertoldi, 36
che prenderlo in considerazioanni, trentina, ne ha creata una,
ne, non è un'alternativa sconosciuta in natura: un'elica anoammette Bertoldi -. Qui mi
mala che ricorda un cavatappi. Serhanno messa subito a dirigere
virà per costruire composti biologiun mio gruppo. Ti può anche inci o manipolare onde magnetiche,
timidire' perché è una responprocesso fondamentale per appasabilità, ma è un' opportunità
recchi medici o telefoni cellulari.
che in Italia non avrei avuto».
A PAGINA 23
Senza considerare i 400 mila
dollari che ha ricevuto in premio. Cosa ci si può fare? Un'altra
cosa impensabile in Italia: «Ci
assumi due studenti di dottorato per 5 anIlÌ»; dice Bertoldi. Basta un rapido conto (40 mila euKatia Bertoldi, prof di Ingegneria a Harvard si ispira ai giocattoli
ro l'anno a stu~ente per ~ ri.
cerca) per capIre tutta la diffe. Da piccola. Katia. Bertold.i si parlantina veloce, che alterna mufloru, al Dna: ho cercato pa- renza
divertìya ~d mutare il padre hto- frasi in italiano e inglese, non recchio, ma una struttura simile
Elena Tebano
grafo: mSleme componevano le pensava di finire a creare per la- alla mia emi -elica non sono riu© RlPRODUZ!ONE Rl5ERV AT A
figure da st~pare sul!a.carta, a voro nuove geometrie. Diplo- scita a trovarla - aggiunge-,
Trento. O.ggI ha 36 ~,ms~gna mata al liceo classico, la affasci- Ora che abbiamo capito come si
I
!ngegnerIa m~,c~aruca app~ca? navano soprattutto gli edifici. produce, ci interessa capire in La rlcercatr ce
In UI~a, delle ~lU lInport~ti uru- «Volevo fare l'architetto _ rac- quali proprietà si traduce».
Katia Bertoldi, 36 anni, con un
verslta d~glI Stati ~mtI, ~a~- conta al telefono da Cambridge
È scienza e una questione di
vard, .e gl?ca con f~~re tndl- _, ma poi ho deciso di iscriver- formule matematiche, ma collaboratore ad Harvard e il
menslOnall molto plU comples- mi a Ingegneria civile, indirizzo quando Bertoldi ne parla sem- giocattolo a cui si è ispirata
per creare una delle sue
se. Ne ha appe~a cr~ata una fi- edile. Mi è bastato il primo esa- bra quasi un gioco, come se le finuove strutture geometriche
nO,ra. sconoscIUta In n~tura: me di design per capire che non gure che maneggia fossero pla(Efiza Grinnell / Harvard Seas)
un elica «an?mala» ch~ ncor~a era la mia strada: mi mancava il stilina nelle mani di un bambiun cavatappi ma cambia con~ - gusto artistico. Alla fine ho scel- no, non invenzioni su cui si basano tecnologie raffinatissime.
nuamente Il verso della propna to Ingegneria strutturale».
~atura
..
Anche lì si è resa presto conto Ein effetti per una delle sue sco,Ribattezzata .«e~-eh~>, p~- che i suoi interessi la portavano perte più importanti si è basata
tra trovare applicazIOne InpartI- a prendere percorsi inaspettati. proprio su un giocattolo: «Si
colare ~elle nanote~n~logIe! ~er <<L'ossessione degli ingegneri è chiama "Twist-o" e si trova ancost~Ulre compostI blOlo~cl o la stabilità - spiega -. Se co- che in Italia: è formato da tanti
marupolare le onde magnetIche, struisci un ponte, ti interessa pezzettini rigidi connessi che
un. processo fondame~tal~ per evitare che si deformi e vada permettono di passare da una
sVIl~ppare app~rec.chl d~ uso giù. A me invece piace vedere sfera grande a una piccola Abme~lc? E solo l ult~ma di ~Ina come le forme possano cambia- biamo perso le ore a guardarlo
racconta -. Volevamo elimisene di scope~e.che Il prosSlJ!lo re in modo sorprendente». La -nare
le cerniere, che sono molto
nove~br: fara,ncevere alla gIo- sua emi-elica è nata cosÌ: <<Due
difficili
da costruire su scale picvane ItalIana Il «Thom~s J. R. anni fa lavoravamo a un altro
Hughes Young In~estlgator progetto e dovevamo realizzare cole. Alla fine siamo riusciti a fare una mini sfera di silicone che
~ward», a ~o~~al! ~ Canada! delle molle con delle gomme. è un pezzo unico, ma sottoposta
n~ervato m.mlglIon I?cercaton Abbiamo incollato insieme due a pressione si riduce di dimendi Ingegneria meccaru~a und~r pezzi di polimeri di lunghezze
40, e che nel 2012 le e valsa Il diverse "stretchando" cioè sti- sioni». È l'invenzione che le hà
«National Science Foundation's rando, 'quello più C()rto. Poi li fatto vincere un finanziamento
Faculty Early Career D~velop- abbiamo rilasciati. Ci aspettava- da quasi mezzo milione di dolment Award», un finanzlamen- mo che creassero un'elica nor- lari.
Nel tempo libero Bertoldi fa
to da 400 mila dollari del gover- male invece veniva fuori una fino americano per gli scienziati gura'che non avevàmo mai vi- Soprattutto sport: sci, corsa, bici
più promettenti.
sto», dice. <<La natura è piena di e orienteering (gare di velocità
All'inizio questa ragazza dalla eliche, dai batteri alle coma dei che richiedono di trovare un
I
Scienza
La studio della
36enne trentina
da quattro anni
negli Stati Uniti
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L'italiana che inventa la geometria
«La mia elica servirà alla medicina»
Settimanale
Corrie.onomia
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33
1 /2
Ricerche La prima mappa che associa personalità e trappole co~~itive, n~a~zzata dall'Università San Raffaele e Schroders
t Dimmi chise~ ti dirò gli errori da evitare
I promotori e i sicuri di sé sottostimano i rischi. I più tristi perdono molte occasioni. Mentre chi è felice ...
M
Avversione
E' la .tendenza a subire un
effetto psicologico più intenso
dalle perdite rispetto ai guadagni. Vi è più soggetto chi
prova irJelicità (o rimpianto)
e chi non ha una forte attitudine a tenere sotto controllo
la propria vita. Vi cadono meno facilmente gli investitori
maschi ma, soprattutto, gli
esperti (j promotori).
Troppa fiducia
È la tendenza ad avere eccessiva sicurezza in se stessi.
Chi tende a sopravvalutare le
proprie capacità impara meno facilmente dai propri errori e potrebbe essere portato
ad assnrnere più rischi del necessario o a movimentare
troppo il portafoglio. In questo caso essere felici non aiuta, anzi ci reca danno. }'ate attenzione perché gli esperti,
tendono a cadere
in questa trappola molto più dei
loro clienti, gli
anziani più dei
giovani, e gli uomini più delle
donne.
E c'è anche
l'effetto disposizione per cui
quando il titolo
sale lo si vende
troppo presto e
se scende lo teniamo troppo a
lungo. Dal punto
di vista psicologico, infatti, guadagnare è appagante, mentre
perdere fa male. E, si sa, noi
rifuggiamo il dolore e cerchiamo il piacere. Non sorprendentemente chi è triste,
ansioso, e meno felice è più
esposto a questa trappola. Più
inaspettato è invece il fatto
che i promotori finanziari, cadono più spesso in simili er-rori rispetto ai comuni risparmiatori.
Proiezioni
Èla tendenza a credere che
il futuro somigli al presente,
portando per esempio a pensare che la fase economica del
momento durerà per sempre.
La mente umana è predisposta a ricercare la regolarità,
scovandola anche in eventi
del tutto governati dal caso.
Così facendo, le persone spesso cadono nell'irrazionale
tentazione di pensare che un
mercato in salita continuerà a
esserlo o che la crisi economica non finirà mai, rendendo
difficile la pianificazione finanziaria. Dunque non stupisce che uno stato emotivo negativo renda più facile cadere
in questa trappola, alla quale
sono più esposti coloro che
hanno un'alta percezione di
autocontrollo sulla propria
vita e che pensano di «sapere
come andranno le cose».
Ottimismo
Èla tendenza a sovrastimare le probabilità di successo e
a sottostimare i rischi. Molte
persone hanno aspettative
troppo rosee. Questo può
portare a un'inefficace pianificazione e a rischiare cocenti
scottature. I dati non hanno
evidenziato regolarità significative rispetto agli stati d'animo. Da notare che le donne
sono meno esposte, mentre
non si nota differenza tra gli
«addetti ai lavori» e gli investitori.
Effetto gregge
È la tendenza a conformarsi alle decisioni della maggioranza: la maggior parte degli
investitori infatti sale più faéilmente sul treno già affollato di un titolo in forte rialzo,
piuttosto che su quello semivuoto di un'azione stabile o in
ribasso. Talvolta, il comportamento del mercato dipende
da questa generalizzata e acritica propensione a uniformarsi agli altri investitori e alle
previsioni degli analisti (che,
come si sa, proprio per questo
possono diventare profezie
che si auto-avverano). Agli
errori di valutazione causati
dall'effetto gregge sono più
esposte le persone che si tr(}vano in uno stato emotivo negativo. E' forse naturale che
nei momenti in cui ci si sente
tristi o impauriti, si tenda a fidarsi più delle valutazioni de~
gli altri o a seguire la corrente.
Anche un alto livello di
percezione di controllo della
propria vita può rendere i
soggetti più vulnerabili a questa trappola
.Morso di vipera
È la tendenza a lasciar condizionare le decisioni d'investimento future dagli eventi
negativi del passato. Le persone tendono a non tornare più
su un profilo di rischio uguale
al precedente, anche se sarebbe «ragionevole» farlo. l,asciano che il ricordo negativo
determini le loro decisioni future. Le persone affette da
stati emotivi negativi sono
sensibilmente più s()ggette allo snake bite effect, così come
i più anziani.
*Direttore Cresa,
068391
a io quanto sono
esposto alle
«trappole mentali» nelle mie
decisioni finanziarie? Investimente.il, è il test per conoscersi meglio prima di decidere come impiegare i propri risparmi. Si basa su oltre trent'anni di ricerche di finanza
comportamentale, di cui abbiamo spesso parlato su queste pagine. Negli ultimi mesi,
oltre duemila tra promotori e
clienti si sono sottoposti a
questo test psico-finanziario
(un'iniziativa di Schroders in
partnership scientifica con il
Cresa dell'Università Vita Salute San Raffaele) ed è ora
possibile fornire una prima
mappa dell'emotività dei risparmiatori italiani.
Si vedono interessanti correlazioni tra le principali trappole cognitive e specifici stati
d'animo. Aver consapevolezza
di queste caratteristiche è uno
dei passi principali ver_ecisioni finanziarie più smIDsfacenti. il test, in partic9fare,
chiede di definire i propri stati d'animo e i tratti della personalità assegnando un valore su una scala da 1 a lO a determinate variabili. Gli stati
d'animo sono
proposti per aggettivi, come:
energico, confuso, ansioso, distratto. il tasso di
esposizione a
una trappola,
viene espresso
poi con la stessa
scala: valori bassi indicano un livello basso di
«in trappolamento»; valori
alti il contrario.
Concentriamoci sulla distinzione tra stati
d'animo positivi e negativi, e
sulla loro influenza, definen-
do prima gli indicatori usati.
Sono due: il primo cattura lo
stato emotivo del soggetto
che deve prendere una decisione; il secondo rappresenta
invece la percezione di controllo sulla propria vita, che
deriva dai propri tratti di personalità.
Insomma il primo indicatore serve a definire se siamo
felici o infelici, il secondo se
siamo il tipo di persona che si
sente padrona della situazione oppure no.
Entrambi sono stati utilizzati come variabili indipendenti del modello, in cui abbiamo testato le singole trappole. Vediamo quali sono le
principali, e quali regolarità
emergono.
Cominciamo con una buona notizia: l'effetto felicità esiste. I dati rivelano che la felicità agisce come una specie di
scudo emotivo: le persone che
si dichiaràno felici (assegnan·
do a questa caratteristica un
valore di almeno 7 punti su
lO) sono meno propense a cadere nelle trappole.
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Data
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Medicina e Odontoiatria
più idonei che posti:
in tremila emigreranno
..Il 30% dei promos~i al test dovrà cambiare sede rispetto
a quella scelta: solo i più bravi studieranno vicino a casa
ROMA Mancano due settimane alla graduatoria nominale per !'ingresso alla facoltà di Medicina e
chirurgia. Ma già s'inizia a far di
conto, cercando di capire sulla
base del punteggio ottenuto, in
quale università i candidati idonei finiranno. Già, perché non
basta aver superato il test, bisogna anche aver ottenuto un punteggio minimo che garantisca
l'accesso al primo ateneo scelto
dagli studenti al momento dell'iscrizione ai quiz. Tre le preferenze massime da indicare, prima dell'8 aprile, ogni candidato
ne ha potute scegliere tre. E ora,
dopo la graduatoria nazionale,
che ha evidenziato un numero di
studenti idonei superiore ai posti disponibili negli atenei scelti
per primi, quasi il 30% dei promossi dovrà cambiare città pur
di studiare medicina. Una per-
AROMA TOR VERGATA
119 STUDENTI
COSTRETTI ASCEGLIERE
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UN ALTRO ATENEO
AlLASTAlAlE
DI MILANO SONO 411
centuale, fanno sapere dal mini- L'Unione degli universitari ha tistero dell'Istruzione, uguale a rato giù la graduatoria dei punquella dello scorso anno, quan- teggi minimi, fotografando i 14
do su 10mila posti disponibili il atenei che hanno un numero di
70% di chi aveva superato i quiz posti inferiore rispetto ai candisi era iscritto nell'ateneo scelto dati idonei.
per primo, mentre i restanti, con
bagagli alla mano, furono co· LA SITUAZIONE
stretti a cambiare domicilio o ad- Si parte con Milano Bicocca: 135 i
dirittura regione, con un aggra- posti disponibili, 311 i candidati
vio di spese maggiore rispetto a entrati in graduatoria. In questo
quelle necessarie per acquistare caso gli studenti che dovranno
i soli manuali di patologia e ana- optare per la seconda o terza
scelta saranno 176. Si prosegue,
tomia.
sempre a Milano, con la Statale.
I COSTI
Qui ben 411 candidati dovranno
Circa 8.500 euro è il costo medio scegliere un altro ateneo. E poi
che ogni studente dovrà sobbar- Padova, dove gli studenti procarsi per raggiungere il diploma mossi sono stati 770, ma i posti
di laurea. A questo, oltre 3mila disponibili solo 420. Ancora: Pastudenti, di quelli entrati in gra- via, Verona, Bologna, Roma Tor
duatoria, dovranno aggiungere Vergata costrette a escludere rile spese di affitto per una casa o spettivamente 136, 121, 236 e 119
una stanza in una città diversa studenti. Stesso scenario anche
da quella in cui risiedono, per- nella contestata Bari dove i posti
ché, pur avendo superato le fami- disponibili sono 237, ma i candigerate 60 domande, il loro pun- dati meritevoli 330. Nessun proteggio non garantisce l'accesso blema, invece, per quelli che, enall'ateneo prescelto. In sostanza, trati in graduatoria, come prima
solo i più bravi potranno studia- preferenza hanno indicato Sasre nell'università vicino casa. sari o Perugia. Al contrario, in
Ogni università italiana ha un questi atenei avanzano persino
numero diverso di posti disponi- molti posti. Nella città sarda quebili per il corso di laurea in Medi- sti sono 73, a Perugia 76, mentre
cina e chirurgia e ogni ateneo alla Sapienza di Roma 161 e a Nastabilisce, a s.uo insindacabile poli ben 243.
Camilla Mozzetti
giudizio, il punteggio minimo
per accaparrarsi un posto.
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IL NOSTRO PIANO (DI STUDI)
PER IMPORTARE MATRICOLE
studia Geologia a Firenze. È arrivato qualche anno fa con una borsa di studio del governo congolese. Nei primi tempi l'hanno ospitato i missionari comboniani, poila regione Toscana gli ha trovato un posto alla Casa
dello Studente. Ora Constant sta per concludere la specializzazione: «Vorrei aiutare il Congo, ma devo molto anche all'Italia. Il mio
sogno è far da ponte tra i due Paesi».
Constant è uno degli stranieri che studiano nelle università italiane.
Una opportunità per loro, una ricchezza per noi. Eppure i numeri sono
ancora bassi. Il confronto con gli altri Paesi europei è impietoso. In Italia gli stranieri sono il 4 per cento sul totale degli studenti (fonte Miur);
in Danimarca il 12, in Francia idem, la Germania si attesta sul IO e il Regno Unito svettacon i123 (dati Eurostat). Più iso1azionisti solo la Croazia,
C
la Lituania, la Polonia. Come mai siamo così poco attraenti? Eppure gli
stranieri ci interessano. Basta guardare a due accordi recenti. Il primo è
la partnership tra Istituto Marangoni e Donghua University di Shanghai,
appena siglata: «Diamo l'opportunità a 40 giovani cinesi di conoscere da
vicino il sistema della moda macle in Ital)'l' dice Malcolm McInnes, Group
Director ofEducation dell'istituto milanese. «Donghua selezionerà i migliori, che seguiranno i corsi in inglese accanto agli italiani, perun periodo
tra i sei mesi e un anno. Sarà uno scambio culturale interessante».
TRA INIZIATIVA, di dimensioni macro, è il progetto Scienza senza
Frontiere (cienciasemfronteiras.it) del governo brasiliano, che offre
100.000 borse di studio nei prossimi 4 anni, perun periodo all'estero. L'Italia è una delle mete e l'università capofila - da noi sono 15 - è Bologna
(6,6 per cento di stranieri). «Abbiamo 1.437 brasiliani, che restano 6-9 mesi e
seguono lezioni nei settori tecnologici e industriali" spiega Carla Salvaterra,
prorettore alle Relazioni internazionali. "Dopo i corsi, fanno tirocini nelle
imprese del territorio, ne abbiamo 100 già coinvolte. Per le aziende è utile».
fil
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un bel fiore all'occhiello per qualunque
ragazzo. Allora dov'è l'ostacolo? Intanto,
c'è lo storico problema della nostra lingua. Il Politecnico aveva provato a superarlo annunciando, due anni fa, che entro
il20I4 tutti i corsi di laurea magistrale sarebbero stati in inglese. Figuriamoci. Un
gruppo di docenti aveva presentato fi··
corso all'istante e il Tar ha bloccato tutto.
è al Consiglio
di Stato: «Intanto due terzi dei
corsi magistrali sono già in inglese» dice il rettore. Gli altri atenei sono sulla stessa lunghezza d'onda: corsi di laurea
esclusivamente in inglese sono in aumento aUa Sapienza, a Roma, sia a Ingegneria,
sia a Medicina. A Firenze si preferisce il
doppio binario: corsi in inglese per i nostri,
ma anche potenziamento d'italiano per gli
altri, come i brasiliani (sono anche qui) e i
prossimi arrivi molto attesi: grazie al nuovo accordo con il ministero dell'I struzione dell'Iraq, Firenze si prepara all'arrivo
di 130 borsisti da Baghdad: "Seguiranno
lezioni soprattutto ad Agraria e Studi
Orientali» spiega Anna Nozzoli, prore ttore alla didattica. Oltre all'italiano, un altro freno è la burocrazia: il sistema rigido
ci rende poco competivi: ogni facoltà decide le quote dì stranieri che il ministero poi
pubblica su unù!ersitaly.it. Ma non c'è comRA LA QUESTIONE
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Opportunità di confronto tra mondi
diversi, ma anche un investimento. Aggiunge il rettore del Politecnico di Milano (IO per cento di stranieri), Giovanni
Azzone: «Tra gli stranieri che studiano
da noi, un terzo dopo la laurea lavora
per imprese italiane, nel nostro Paese e
all'estero. Non solo, tra gli studenti italiani, quelli con un'esperienza internazionale- perché sono stati all'estero o
hanno frequentato nel loro ateneo clas-
si miste hanno 5 volte più proposte di
lavoro rispetto agli altri". La convenienza della collaborazione è evidente,
non a caso il Politecnico sta studiando
un accordo con Parigi e Pechino addirittura per una tripla laurea. Sarebbe
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pensazione: se ho IO posti a Ingegneria in
italiano e 30 a quella in inglese, ma per la
prima ci sono poche richieste e nella seconda abbondano, non si può trasferirle. E che
dire dei tempi per i permessi di soggiorno?
A Genova per dare una mano agli stranieri spaesati halmo istituito un ufficio, Sass,
che fornisce pick up all'aeroporto, alloggio di 4 notti gratis all'ostello, un kit con la
documentazione e aiuta ad aprire un conto corrente.
Insomma, a fronte di una lingua poco
diffusa (la nostra) e di una burocrazia cieca, molti provano ad aprire le frontiere:
«La tecnologia dà una mano: i candidati
stranieri al dottorato li intervistiamo via
Skype» conclude Luciano Saso, delegato
per l'internazionalizzazione alla Sapienza.
E sul fronte finanziamenti? «Buone notizie: l'Unione europea ha aumentato quelli
per Erasmus, ben 14,7 miliardi complessivi fino a1zozo. Bisogna essere ottimisti». e
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2/2
lOOmila
"Grazie a un nuovo accordo
con il ministero dell'Istruzione
dell'Iraq, Firenze si prepara
all'arrivo di 130 borsisti
da Baghdad. Seguiranno
lezioni nelle facoltà di Agraria
e Studi Orientali"
(Anna Nozzoli, prorettore alla didattica a Firenze)
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Una classe multietnica
all'università di Trento.
Nelle nostre università
la presenza di studenti
stranieri nOli supera
il4 per cento del totale.
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Riforme, Renzi un'ora al Colle
«Traguardo vicino, niente meline»
bene restare ancorati all'idea
originaria di fare le riforme
con una maggioranza larghissima che arriva sino a Silvio Berlusconi, anche se questo significa fare
qualche ritocco al "patto del Nazareno". Dopo un'ora di colloquio al Colle, il capo dello Stato e il premier Matteo Renzi rinsaldano e rilanciano la
trasformazione del Senato e del Titolo V della Costituzione, riducendo
per ora a semplice minaccia - e non
a reale possibilità - l'ipotesi del voto
anticipato.
E dopo aver lasciato il Colle per rientrare - a piedi - a Palazzo Chigi, Renzi ondeggia tra due sensazioni. La prima è positiva: «Non badate a quello
che si dice ora, sono mere pulsioni
elettorali. La verità è che siamo a un
passo da un risultato storico ... ». La
seconda, invece, è una sensazione
"amarognola": il premier sa che nella settimana che si apre deve mediare, deve mettere in discussione i paletti che aveva imposto - tra mille mal
di pancia - al Pd, alla maggioranza e
ai forzisti. Altrimenti l'obiettivo di avere un primo "sì" alla vigilia delle
Europee, almeno in commissioneAffari costituzionali, va a farsi benedire.
«Il patto del Nazareno va preservato,
però ... », confida il premier. In quel
"però" c'è il senso di una trattativa
che si apre: «Il confronto parlamentare sarà importante ... », continua
Renzi. Sembra un "inchino" al dibattito a Palazzo Madama, una novità
nel lessico del Rottamatore. E infatti
il suo entouragefafiltrare quanto saranno importanti l'incontro di do-
mani con il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda, e la presidente della
commissione Affari costituzionali,
Anna Finocchiaro, quello di martedì
con l'intero gruppo democrat, infine
il seminario organizzato dal partito
nel cuore della settimana che fungerà da momento di sintesi.
Insomma, i punti non negoziabili del
governo (il primo e più importante:
il Senato non elettivo) sembrano essere depotenziati, almeno al momento. Anche se il pericolo di riaprire il tavolo per Renzi è ben chiaro: è
il ritorno di quella «palude» che cerca di allontanare sin dall'inizio del
suo mandato. Perciò, con il capo dello Stato, ha fissato una nuova road
map: una settimana, solo sette giorni, per accordarsi sul testo-base. Non
un'ora di più. Se la minoranza democrat, Ncd e forzisti la tirano per le
lunghe, meglio far saltare tutto e andare al voto. «Discuto, ma non accetto meline».
ravvertimento sembra essere rivolto soprattutto al "corpaccione" del
suo gruppo parlamentare: «I miei mi
pressano. Giachetti, Boschi, tutti a
dirmi" chi te lo fa fare", mollali e andiamo alle urne... E sono davvero tanti nel Pd a pensarla come loro. .. ». Tradotto dal "politichese": Renzi agita
l'arma di liste elettorali scritte da lui
e dai suoi fedelissimi, che cancellano definitivamente la classe politica
sconfitta dalle primarie. La minaccia
il premier la fa filtrare con scaltrezza,
smentendola l'istante dopo: «Ma io
non voglio questo, non voglio trascinare il Paese in una nuova campagna
elettorale durante il semestre europeo. Il mio orizzonte resta il 2018, abbiamo davvero troppo da fare, troppo da cambiare per lasciarci distrarre da chi vorrebbe che non cambiasse mai nulla in questo Paese».
I 22 senatori democrat che hanno
messo in crisi il testo del governo,
dunque, restano nel mirino, almeno
ufficialmente. Tuttavia, il premier
cercherà fino alla fine di ricompattare il suo gruppo per non fornire alibi
a Forza Italia. Un ricompattamento
che però avverrà attraverso il pragmatismo, e non con la mano dura.
Renzi ha letto attentamente le dichiarazioni di giornata di Silvio Berlusconi, le ha messe in controluce su
quelle di Roberto Calderoli - promotore di una particolare forma di elezione dei senatori collegata alle votazioni regionali - e ha capito che nessuno, proprio nessuno, intende perdere la partita delle riforme lasciando una prateria a Grillo. «Non vogliono affossarle,
vogliono solo
mettere
una
bandierina. Sono tranquillissimo, ce la facciamo». Il premier è
sereno anche
perché Napolitano, per l'ennesima volta, ha offerto ieri la propria moral suasion verso Berlusconi.
Tra gli impegni
pomeridiani del
premier, c'è stato anche l'incontro con il nuovo
primo ministro
francese, Manuel
Valls, il "rottamatore" d'Oltralpe,
associato a Renzi per il piglio decisionista, il comune mito di Elair e le strizzatine d'occhio a destra. «Sono più di
sinistra io», ha commentato però l'inquilino di Palazzo Chigi, scherzando
mentre congedava l'ospite.
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MARCO IASEVOLI
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Il premier apre alle modifiche. Ma sfida la minoranza:
«Non voglio portare il Paese al voto, ma se mi costringete... »
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28-04-2014
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1
L'ANNIVERSARIO Decennale del Ceinge con la ministra Giannini che inaugura le tre giomate di confronto con scienziati di tutto il mondo
La ricerca al servizio della salute
DI CAROLINA GIACCO
a piccolo laboratorio
universitario a Centro di
, ricerca di eccellenza di
fama internazionale con oltre
20 gruppi di ricerca, 250 ricercatori e un incubatore di
imprese. È questa la storia felice del Ceinge, il Centro di
Ricerca per le Biotecnologie
Avanzate, nato nel 1984 in seno all'Università Federico II
di Napoli e divenuto oggi una
florida società consortile integralmente pubblica (e senza
fini di lucro) costituita da Regione Campania, Provincia di
N apoli, Comune di Napoli,
Camera di Commercio di Napoli e dall'Università Federico II di Napoli.
E proprio in questi giorni il
Ceinge festeggia il decennale
della partenza del grande Centro ricerca coincisa nell' Aprii
Lo start lo daranno oggi alle
15 il Ministro dell'Istruzione,
dell 'Università e della Ricerca, Stefania Giannini e i vertici istituzionali della società
consortile Ceinge: Stefano
Caldoro, Antonio Pentangelo,
Luigi de Magistris, Maurizio
Maddaloni e Massimo Marrelli.
«Le tre giornate napoletane spiega Franco Salvatore, presidente del Ceinge - non saranno soltanto una celebrazione, ma soprattutto un importante confronto tra alcuni
dei più importanti scienziati
mondiali sulle nuove frontiere delle scoperte della biomedicina per la salute dei cittadini. Ed è con grande orgoglio
che siederanno al tavolo della discussione alcuni dei più
brillanti ricercatori del Ceinge
per illustrare le grandi eccellenze nella ricerca e nella diagnostica che abbiamo rag-
giunto in questi anni e che ci
hanno portato ad essere, per
unanime consenso della comunità scientifica, un punto
di riferimento internazionale
per la biologia molecolare e
le biotecnologie avanzate applicate alla salute».
Nella mattinata di mercoledì
le celebrazioni per il decennale del Ceinge si chiuderanno alle 11.45, nell'aula magna
storica dell'Università Federico II di Napoli con la solennità accademica della cerimonia di conferimento del
primo Dottorato di ricerca honoris causa italiano in Scienze Biotecnologiche a Mauro
Ferrari, lo scienziato friulano
che dirige lo Houston Methodist Research Institut, con oltre 1500 studiosi. Un matematico che con i suoi studi
sulle nanotecnologie applicate alla medicina sta rivoluzionando l'approccio alle cure
oncologiche.
068391
Il professor Franco Salvatore con i ricercatori del Ceinge
Codice abbonamento:
•
le 2004 con l'inaugurazione
della sua prima sede autonoma, un edificio di oltre 8mila
mq, situato proprio accanto al
nuovo Policlinico universitario della Federico II.
Una sede che oggi ospita 16
diversi laboratori ed alcune
piccole e medie imprese attive in campo scientifico e biomedico, come Okairos, solo
per citarne una, azienda leader nella produzione di vaccini di ultima generazione, che
ha ceduto lo scorso anno la
sua società Okairos Ag alla
Glaxo per ben 250 milioni di
euro.
Per celebrare al meglio il decennale il Ceinge ha ideato e
promosso tre giornate di studio con un parterre di oltre 30
studiosi internazionali del settore delle scienze biomediche,
che si raduneranno da oggi a
mercoledì all'Hotel Excelsior
di Napoli.
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Stefania Giannini
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Quotidiano
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L'intervista
27 -04-2014
11
1 /2
l A colloquio con la ministra dell'Università e della ricerca scientifica: chi studia Ingegneria a Milano ha oggi oppurtunità diverse che non a Bari
Giannini: pensiamo a premiaIità diverse
per rilanciare gli atenei del Mezzogiorno
La titolare del ~Iiur domani a Foggia per inaugurare l',lino accaden1ico
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statissimi nel Sud?
<<lI fondo non è stato ancora ripartito. Stiamo riflettendo proprio
su come affrontare il problema della maggiore fragilità delle università meridionali, quindi prevedendo
correttivi territoriali. Nel nostro paese ci sono differenze marcate tra
le varie aree non solo nelle condizioni socio-economiche, ma anche nella presenza e nell' efficienza
del sistema produttivo. Questo
comporta che una facoltà di Ingegneria a Milano non opera nelle
stesse condizioni rispetto a Bari, è
molto diverso. D'altra parte ci sono stati, negli anni, interventi molto solidi per il Mezzogiorno. Forse
occorre adottare un metodo diverso, decidere quali politiche premiali possano garantire un buon livello medio di offerta didattica e ricerca scientifica, che comunque è già
a buoni livelli internazionali. Però,
inutile negarlo, eccelle nel Centro-Nord».
Lei è una glottologa e sa bene
che c'è anche un altro problema
nel problema relativo agli studi
umanistici.
«E proprio nel Sud ci sono punte di altissima qualità e con una
grande tradizione, per esempio
Giurisprudenza a Napoli. Molti
problemi sono sorti o si sono accentuati con il passaggio a università di massa da università di élite,
come sono state le nostre fino agli
anni Ottanta. Oggi, ovviamente,
non tutti i dipartimenti possono
garantire la stessa qualità. Ad ogni
modo, tornando alla ripartizione
della quota premiale, incontrerò la
Conferenza dei rettori e terrò conto del loro parere».
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Il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca, Stefania Giannini, inaugurerà domani l'anno accademico
dell'università foggiana. La sua presenza coincide con la celebrazione del 15esimo anniversario del riconoscimento dell'autonomia all'ateneo. La cerimonia inizierà alle 11 nell'aula magna del
dipartimento di Economia, si tratta del primo anno accademico
sotto la guida del rettore Maurizio Ricci che ha detto: «Metterò
in questa sfida per il futuro del nostro ateneo tutto quell' entusiasmo ragionevole di cui parlava Voltaire nel suo Dizionario filosofico; convinto che la ragione corra lungo la strada regolarmente
tracciata, ma che alla ragione subentri la forza delle passioni e
dei sogni, quei sogni che danno forma al mondo».
di ANGELO LOMONACO
quartiere non piace per !'immagine che ne restituisce?
«No, non ho visto la fiction e
er domani era annunciato
un tour meridionale della non ho letto nulla a riguardo».
Non stupisce visto che in questi
mini stra Stefania Giannini
ma l'itinerario è stato di- giorni la mini stra è alle prese con i
mezzato. «Sarò a Foggia per l'inau- problemi creati dal «risparmio»
gurazione dell'anno accademico, che il ministero dell'Economia ha
ma poi dovrò rientrare subito a Ro- imposto anche al Miur: 15 milioni
ma», spiega la ministra dell'Istru- in meno per il Fondo di finanziazione, dell'Università e della Ricer- mento ordinario (Ffo) delle Univerca scientifica, che quindi non po- sità.
Cosa accadrà con il nuovo tatrà partecipare, nel primo pomeriggio' alla celebrazione del Cein- glio?
«Non parliamo di tagli ma di
ge-Biotecnologie avanzate. «A Napoli però - aggiunge - andrò tra contributo di risparmio sui famosi
pochi giorni, a Scampia, su invito 700 milioni di quota parte dell' amdi una scuola e del Suor Orsola Be- ministrazione centrale per le coperture. Anche il Miur dovrà trovare
nincasa».
Mercoledì 7 maggio sarà una la sua parte, naturalmente su unigiornata interamente dedicata a versità e scuola, visto che questi
istruzione e legalità quella della mi- sono gli ambiti di nostra copetennistra Giannini a Napoli. La matti- za. Per ora sono soddisfatta del fatna sarà a Scampia, all'Istituto pro- to che quello che c'era è rimasto.
fessionale per l'industria e l'artigia- Ma voglio sperare e credere che il
nato Miano. Nel pomeriggio sarà nostro governo non intenda toglieimpegnata in un convegno re ma dare innanzitutto certezze
all'Università Suor Orsola Beninca- sui finanziamenti attuali, meglio
sa dedicato al tema «La formazio- ancora qualcosa in più, preferibilne come indispensabile premessa mente con una programmazione
di legalità», in occasione del quale triennale. Da questo governo sono
visiterà i centri di eccellenza dell'a- già arrivati segnali forti, 3,5 miliarteneo, la cittadella monastica che di per l'edilizia scolastica costituiospita il campus universitario e scono una svolta importante. Coche è in procinto di divenire patri- munque occorre quanto meno salmonio dell'umanità certificato dal- vaguardare le pur modeste risorse
l'Unesco e l'intero complesso dell'I- destinate alle università nel 2014 e
stituto scolastico Suor Orsola Be- avere l'ambizione e il coraggio di
nincasa (dalla scuola per l'infanzia investire risorse in quest'ambito
ai licei) che proprio quest'anno fe- nei prossimi tre anni».
Intanto è stato modificato il desteggia i 150 anni dalla sua nascicreto approntato e varato dai
ta.
Ministra, è al corrente della po- suoi predecessori Francesco Prolemica relativa alla fiction su «Go- fumo e Maria Chiara Carrozza,
morra» ambientata e girata a che ripartisce il fondo premiale
Scampia che però a qualcuno nel agli atenei in base a criteri conte-
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Quotidiano
CORRIERE DELLA SERA
l~lHrmft'
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26-04-2014
9
1
Dalla parte vostra
di Intonio tubrano
L'Italia paradossale rispunta sempre. E«occupa» le scuole
Istruzione ribadisce, senza possibilità di
equivoco, che «non è consentito richiedere
alle famiglie contributi obbligatori di
qualsiasi genere o natura per
l'espletamento delle attività curriculari e di
quelle connesse all' assolvimento
dell'obbligo scolastico». In base al
principio della gratuità dell'insegnamento.
Non bastasse, lo stesso ministro Stefania
Giannini ha dichiarato «illegittima» la
pretesa di quelle scuole che spacciano per
dovuto un balzello volontario. Alcuni
presidi si difendono chiamando in causa il
Consiglio d'istituto; ma questo organismo
non ha, sia chiaro, alcun potere impositivo.
E allora perché certi dirigenti insistono?
Semplice: perché da diversi anni il
ministero taglia ifondi destinatt alle scuole
per il loro buon funzionamento
(manutenzione, pulizia, materiali di
consumo, supplenze brevi) e dunque sono
costretti a chiedere soldi alle famiglie.
L'Italia paradossale rispunta sempre.
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i risiamo con la storia dei contributi
scolastici facoltativi che diventano
per taluni istituti obbligatori. Le .
prime rimostranze si sono registrate nel
2012 e nel 2013 ma adesso una associazione
di consumatori, la UNC, parla addirittura
di truffa e denuncia ilfatto che in questo
periodo tante famiglie lamentano
«intimidazioni» da parte di dirigenti e
insegnanti e temono «ritorsioni sui poveri
allievi» se il tributo viene negato. Eppure
una circolare del Ministero della Pubblica
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lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO
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26-04-2014
26
Foglio
1
Data
LETTERA APERTA (E AMARA) DI UN DOCENTE BARESE ALLA GIANNINI
Caro Ministro, tagli pure
la ricerca e la formazione
La comunità scientifica pare non esserci più
di STEFANO BRONZINI *
fa benissimo a tagliare i finanziamenti per la ricerca e la forentile ministro Stefa- mazione, anzi dovrebbe farlo con
nia Giannini, in questi maggiore vigore e determinaziogiorni si annuncia un ne. Non si preoccupi. Dopotutto in
ulteriore dimagrimen- questi giorni i cittadini hanno
to delle risorse per tutti i mini- ascoltato nei tribunale parole sulsteri. La cura prevede sacrifici. Il le staminali. Silente è stata la cosuo Ministero, come lei stessa ha munitàscientifica. Non è la prima
confermato, dovrà adeguarsi. volta che si registra l'assoluta asMolti le suggeriranno che sarebbe senza nel paese di una comunità
opportuno controllare quanto il scientifica: che sia forse sedata
suo Ministero abbia perso negli dalle varie cure dimagranti o traanni precedenti rispetto agli altri mortita da tabelle, grafici e schede
Ministeri. Altri le diranno che sia- di valutazione non deve commuomo al collasso, e altri ancora si verla. Che un tema scientifico sia
avventureranno tra tabelle e gra- demandato alla carta bollata, non
fici dimostrando come si possano deve preoccuparla. Ero abituato a
un paese diverdistribuire le
so, ma mi aderisorse. Le vaguerò.
rianti
sono
Dopotutto la
tante e la mia
notizia è un'alsintesi fa torto
agli argomenti In Italia vale quanto le case tra: in un deche albeggeper le vacanze che il Paese cennio l'Italia
ranno nei prosè riuscita ad
non può più peill1ettersi annullare il
simi giorni. Mi
scuso anticipapassaggio del
secolo dei lutamente.
Sono certo, però, che Lei e i mi. Complimenti a tutti, non fosse
dirigenti del Ministero avranno altro per la velocità. Recitando
una spiegazione per tutto e per l'antica metafora del buon padre
tutti. Non in nome della traspa- di famiglia o della madre è chiaro
renza che del termine non se ne che in momenti di crisi si devono
può proprio più, ma di quella tagliare le spese ed è meglio diinappuntabile parola d'ordine dei smettere la casa per l'estate. La
nostri tempi: quando c'è crisi ogni ricerca e la formazione in Italia
buon padre o, nel suo caso, madre sono registrate al catasto come
deve ridurre le spese. Aggiungerà quelle case per le vacanze che il
anche un «purtroppo» e probabil- paese non può più permettersi.
mente accluderà tabelle e grafici, Quindi non abbia remore. Andanoltre alle inesorabili schede di va- do a lezione mi ricorderò di essere
lutazione, rimandando la palla una spesa e non una risorsa. Lo
nel campo dell'avversario. Mi per- dirò anche agli studenti: quest'anmetto di suggerirle che citando la no niente mare, faremo le vacanze
crisi (l'etimologia del termine, ri- in aula e ricordatevi di portare da
cordo a me stesso, allude a «scel- casa il pallone, altrimenti come si
ta»), sarebbe gradita qualche in- potrà giocare a palla avvelenata?
dicazione sul futuro della ricerca
e della formazione in Italia.
* Professore ordinario di LetteTuttavia al «mio» ministro vor- ratura inglese, Università degli
rei mandare un segnale diverso: Studi ((Aldo Moro!! di Bari
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L'UNIVERSITÀ
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la Repubblica
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Foglio
26-04-2014
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1 /2
PERSAPERNE DI PiÙ
www.ceinge.unina.it
Nobei escienziati
da tutto il mondo
per i dieci anni
delCeinge
Da lunedì tregiomate di studio
all'Hotel Excelsior ealla Federico II
dottorato honoris causa aMauro Ferrari
ziati internazionali delle scienze
biomedicheeilpremioNobelAaronCiechanover. Tre giornate di
studio, da lunedi a mercoledì,
nell'hotelExcelsior. E, per finire,
nell' aula magna storica della Federico II, il conferimento del dottorato di ricerca honoris causa in
Scienze Biotecnologiche al matematico Mauro Ferrari.
E se all' apertura della tre giorni mancherà il ministro per l'Università Stefania Giannini, pur
invitata, i vertici istituzionali
della società consortile ci saranno tutti, dal presidente Caldoro
al sindaco de Magistris, al rettore Marrelli. Saluti di rito, poi la
parola passa alla scienza: "Alta
Formazione e Ricerca nel settore delle Scienze Biomediche" il
tema della tavola rotonda cui
parteciperanno il presidente
della Crui, Stefano Paleari, il presidente del Cnr, Luigi Nicolais,
l'assessore regionale, Guido
Trombetti, ed una nutrita schie-
ra di rettori delle università italiane. «Le tre giornate napoletane-spiegaFrancoSalvatore,presidentedel Ceinge-non vogliono
essere solo celebrative. Vogliamo piuttosto fornire un' occasione di confronto ad alcuni dei più
importanti scienziati mondiali
(tra cui il premio Nobel Aaron
Ciechanover, il direttore del TIgem, Andrea Ballabio, l'oncologo di fama mondiale, Carlo Croce, il direttore dell'Istituto di Genetica e Biofisica del Cnr, Antonio Simeone, il matematico tecnologo Mauro Ferrari, fondatore delle nanobiotecnologie, e gli
studiosi internazionali Roderic
Guigò, Martin Walsh, Francisco
Ramirez e Jean-Jacques Cassiman) sulle nuove frontiere delle
scoperte della biomedicina per
la salute dei cittadini. E siederanno al tavolo della discussione
alcuni dei più brillanti ricercatori del Ceinge per illustrare i tra-
guardi raggiunti in questi anni e
che ci hanno portato ad essere
un punto di riferimento internazionale per la biologia molecolare e le biotecnologie avanzate
applicate alla salute, tanto da attrarre oggi molti pazienti di diversi Paesi del mondo per le nostre attività di studio e di diagnosticasullemalattierareegenetiche».
Oggi il Ceinge ospita 15diversi laboratori ed alcune piccole e
medie imprese attive in campo
scientifico e biomedico, come
Okaios, ad esempio, «azienda
leader nella produzione di vaccini di ultima generazione, che
l'anno scorso -spiegano gli organizzatori dell' evento -ha ceduto
la sua società al colosso Glaxo
perben250milionidieuro».Esono oltre 1000 i lavori pubblicati
su riviste internazionali firmati
da ricercatori del Ceinge, circa
40 i dottorandi, 50 i tesisti.
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BIANCA DE FAZIO
HA un laboratorio universitario, trent'annifa. Poi,
dall'88 al 2004, ha operafacendosi ospitare in
una struttura pilota della Federico II. E dalI 7 aprile del 2004, il
Ceinge - il centro di ricerca sulle
biotecnologie avanzate che conta oggi oltre 20 gruppi di ricerca,
250 ricercatori che usano i suoi
laboratori e un incubatore di imprese-ha avuto una sede propria
( accanto al Policlinico) e ha dato
anche fisicamente autonomia
alla società consortile interamente pubblica (università Federico II, Regione, Provincia, Comune, Camera di Commercio)
costituita anni addietro. Un centro di ricerca diventato punto di
riferimento internazionale nello studio e nella diagnosi di malattie genetiche e di malattie rare. Orail Ceinge, come struttura
autonoma, compie 10anni.Eper
celebrarli porta a Napoli scien-
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
' i l cui termine
vranno essere matura-ti i requisiti anagrafici
e contributivi che consentono l'accesso alla pensione dl anzianità calcolata con
le regole del sistemacontributivo. L'articolo I, comma 9,
della legge 243/2004 prevede, ll1 vIa sperimentale e fino
al ~l dicembre 2015, la possibiIIta dI conseguire il diritto
all'accesso al trattamento
pensionistico di anzianità, in
presenza di un'anzianità contributiva pa;i ~ superiore Cl 35
anl1l e dI un eta non inferiore
a 57 anni per le lavoratrici dipendenti e a 58 anni per le lavoratrici autonome, a condizione che optino per un trattamento calcolato con le regole
del sistema contributivo. Entro il 31 dicembre 2015 il Governo dovrà verificare i risultati della sperimentazione al
fine di una sua eventuale p;oseCUZlOne. I requisiti anagrafìICI, dal 2013, cl evo no essere incrementatì di 3 mesi a causa
degli aumenti legati alla speranza di vita,
L'Inps, con le circolari
35 e 37/2012, ha precisato che anche nei confronti
di queste lavoratrici deve tm
vare applicazione la tìnestra
mobile che, nel caso delle dipendenti, è pari a dodici mesi,
mentre per le autonome è di
diciotto mesi. Tuttavia, si deve segnalare come, in sede di
istituzione della fìnestra moRitaglio
Lavoro e previdenza
Autol1ome e dinend"n"j'
t'
""
Poiché nell'lnps le pensioni
di anzianità hanno decorrenza dall Q giorno dci mese successivo a quello di maturazione dei requisiti (e di finestra
mobile), per le lavoratrici autonome i requisiti dovranno
essere perfezionati entro la fìne del prossimo mese di maggIO. A tale data le interessate
dovranno aver perfezionato
35 anni di contributi e 58 anni
e 3 mesÌ di età. Pertanto rimarranno escluse le donne, che
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lA fissato al l1. dicembre 201.5,
Quatoro entr~ questa data non esercitassi tale
potreI farlo ,çuccessivamente
considerato
'
~ormativa? OppUI'f! tale data deve essere
mtesa cOIf~e ultimo giorno e, dunque, in
assenza dr proroghe del regime da parte del
Governo ne l'umorrei esclusa?
B.F.· VITERBO
avranno 35 anni di contributi,
ma nate dopo il 28 febbraio
1956. Da maggio 2014 la fìnestra mobile si completerà a tìne novembre 2015 e quindi la
decorrenza della pensione
potrà essere il lQ dicembre
2015. Più tempo per le lavoratrici dipendenti poiché avranno requisiti anagratìci e di tìnestra più favorevoli.
La data di nascita limite è
rappre~entata dal 31 agosto
1957. Intatti se nate entro questa data perfezioneranno il requisito anagrafico richiesto
entro il 30 novembre 2014 e se
risulterà perfezionato anche
quello contributivo, l'accesso alla pensione potrà avvenire a decorrere dall Q dicembre 2015, Un discorso a parte
va fatto per le lavoratrici dipendenti iscritte alla gestione Dipendenti pubblici (ex
Inpdap ora Gdp). L'accesso alla pensione di anzianità non
deve avvenire necessariamente a decorrere dall Q giorno del mese successivo ma
può avvenire anche il giorno
ImmedIatamente segllente al
perfeziol1:mento dei requisiti anagrafIcI e contributivi e
di finestra. Ne deriva che potranno accedere alla pensione "contributiva" anche le lavoratrici nate entro il 30 settembre 1957- Infatti riu~ciran­
no aperfezionare i 57 anni e 3
mesll130 dicembre 2014 e, se
a ta~e ~ata avranno anche 35
anm dl contributi, riscuoter~nn.o ~l primo assegno penSlOlllStICO il 31 dicembre 2015,
del
destinatario,
non
La Gdp ha precisato che il requisito contributivo si intende perfezionato anche in presenza, di 34 anni, Il mesi, 16
glOfl1l di contributi
, È opportuno seg;lalare che
ll1 assenza di proroga del regime sperImentale, la finestra
potrà aprirsi - secondo le regole enunciate - ma se il diritto non dovesse essere esercitato in tempo utile, le interessate si vedrebbero preclusa la
possibilità di andare in pensIOne.
Il numero delle lavoratrici
interessate dalla cosiddetta
«opzione donna» nel corso
degli anni è aumentato note--'
volme~te. In primo luogo, la
causa e da ricercare nell'istituzione della quota cheha aumentato i requisiti pensionistlCI ma l'esplosione si è avuta in corrispondenza del decreto «salva-Italia» del 6 dicembre 2011, che ha abolito le
pensioni di anzianità, istituendo quelle con elevate anzianità contributive, L'incremento è stato notevole (oltre il
30 ()<J'o ) tra 2011 e 2012 quando
le pensioni "contributive" sono passate da 1.377 a 5.646
mentre, nel 2013, l'incremento è stato di oltre il 56% superando le 8.800 pensioni.
la decurtazione
L'importo del taglio dell'assegno pensionÌstico oscilla fra
il 30% e il 50% di quello ordinariamente spettante se la lavoratrice avesse perfezionato un diritto a pensione. A
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Fabio '1ellanzi
ntro quest'anno do-
1 /5
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Sono flato nei marzo 195'1 e alla fille de1201.J
ho maturato oltre 35 ollni di contributi M't'
co"}e lavoratrice dipendente.
• l
Dm calcoli che mi sono stati fotti, ho capito
che !~ggilJngerò il diritto alla pensione
~l1tiCfpata nOil prima di sei ollni; io vorrei
m'le~e lasciare il mio lavoro in tempi più
brew: accedendo alla pensione cOllf'ributivo
prewsto per le lavoratrici
bile, avvenuta a opera del DI
78/z01O, l'Istituto di previdenza conia circolare 126/2010
aveva esonerato tali lavoratrici dal nuovo differimento
cosicché rimanessero assog·gettate alla previgente disciplina di accesso alla pensione. Posizione contraria rispetto a quella assunta dall'ex
Inpdap con la circolare
18/2010, tanto che l'Inps ha dovuto emanare la circolare
53/2011- dopo il parere ministeriale del 22 febbraio 2011 rettif1cando il proprio orientamento e assoggettando lelavoratrici in parola alla finestra mobile di 12-18 mesi. Ciò
ha causato un inasprimento
poiché la data dal31 dicembr~
2015 deve essere intesa come
d.ata ultima di accesso al penSlOnamento. In altri termini,
qu~sta.data deve rappresentare ti pnmo giorno di pensione
e non il giorno di perfezionamcnto dei requisiti anagrafiCI e contributivi.
Foglio
ti
nt
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(la cosiddetta
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lZennaio, le commissioni La- spesa le normevigentL La pre-
hanno sollecitato una revisio- all'aumento della speranza di
no ritenuto che l'Inps abbia in- vo ritardo rispetto all'interterpretato in modo restritti-- pretazione risalente a più di
vo e nell'ottica della minor tre anni fa. Le commissioni
do che alle lavoratrici non sia- plice maturazione dei requisino applicate né lafinestramo- ti anagrafìcie contributivi enné le aspettative legate tro il 2015.
~'oro di Camera e Senato han- cisazione arriva con eccessi- ne della posizione, chieden- yita, restando valida la sem--
Si deve scontare
la finestra mobile
e l'assegno di quiescenza
deve essere percepito
entro il 31 dicembre 2015
ATTENTI
A...
NON CONTANO MALATTIA
EDISOCCUPAZIONE
Per perfezionare i 35 anni
sono utili, nel limite di 52
settimane annue, i
contributi obbligatori,
quelli da riscatto elo da
ricongiunzione, queUi da
prosecuzione volontaria a
carico del lavoratore. Tra i
figurativi, occorre
escludere quelli accreditati
per malattia e
disoccupazione, tenuto
conto che per le lavoratrici
che fruiscono della
sperimentazione
t'applicazione del sistema
contributivo è limitata alle
sole regole di calcolo
(messaggio lnps
219/2013). Di fatto, ciò
comporta un aumento della
contribuzione necessaria
se neH'estraUo contributivo
dovessero emergere ì
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Quotidiano
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3/5
P11.1 l''Ito per
lA SOLUZIONE
ILCA50
Sono nata nel 1958 e alla fine del
20:1.4 avrò 37 anni di contributi, tutti
lavorati come dipendente delsetiore
Ho letto che nOli potrò far
.".,..; ...,,,,,11,,1,, perché
mesi. Se fOSSi! \lero, quale alternativa
ilvrei pl!r andare in pensionl!?
SOIlO nata ilei gennaio 1955 e alla
fine del 2013 ho maturato
esattamente 35 anni di contributi, in
parte come lavoratrice dipendente e
in parte come autonoma, Per andare
in pensione con l'opzione donna
devo necessariamente
ricongiungere i
alternativa
avrò 35 anni di
58 anni di età.
Consultand€l il mio estratt€l presso
h€l n€ltato di avere 26 settimane
mia vita lavorativa. Posso
comunqu!! ilndare in pensionI! 11
decorrere dali o giugno 2015
devo recuperare questi
l periodi non devono essere
necessariamente ricongiunti. Nella
situazione attuale, alla lettrice saranno
applicati i requisiti per le lavoratrici
autonome: 58 anni 3 mesi,35 anni di
contributi e 18 mesi di finestra mobile.
Il primo assegno pensionistico potrà
essere riscosso dallO luglio 201.5
I periodi figurativi, quali malattia e
disoccupazione, non vengono
conteggiati ai fì ni del regi me
sperimentale. La lettrice dovrà
"recuperare" tali periodi e il requisito
contributivo sarà perfezionato a
novembre consentendo l'accesso alla
pensione dal l o dicembre 2015
S€lno nata nell'agosto 1956 Il h€l
lal/€Irato
5 almi in Svizzera.
stata assunta
nel
Aoggi I/anto
drca :31 ilnni di contributi ex
la risposta è positiva poiché nella Ue
(regola estesa anche alla Svizzera) i
contributi di gestioni estere
concorrono aH'anzianità contributiva.
la lettrice potrà accedere alla
pensione in regime sperimentale
considerando i cinque anni come se
fossero stati lavorati in Italia.
Sono nata nel luglio 1955 Il alla fine del
I1liscatto incrementa l'anzianità
contributiva utile, alla fine de! 2014,
perii pensiol1amento. L'onere sarà
comunque calcolato con le regole del
sistema misto, anche sei! beneficio in
sede di penSione sarà contributivo. Si
consiglia di riscattare il minimo utile
per raggiungere i requisiti
Ho i requisiti
per andare in
previste daUa
giugno si aprirà la finestra mobile e
h€l presentai o domanda di
che avrà decorrenza :1.0
2014.
È
ritirare la d€lmanda,
oppurl! la scelta è irrev€lcabile?
S€lno una lavoratricI! autonoma e ho
l'età anagrafica e contributiVI! per
accedere aUa
con le regole
contributive
legge 243/2004.
Il mi€l dubbio è se la finestra mobile
deve essere necessariamente lavorata
oppure 51! è p€lssibile dimettersi ai
compimento del requisiti.
stampa
ad
La richiesta può essere ritirata poiché
la domanda di accesso al regime
sperimentale può essere uggetto dì
rinunzia a condizione che il lavoratore
non abbia ricevuto la comunicazione
dell'avvenuta liquidazione della
pensione stessa (circolare lnps
.53585/15 del 22 gennaio 1982)
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lavolo dipendente. N€ln ho riscattato il
titolo di studio, ma non s€lno sicura se
tale periodo incrementerebbe
effettivamente ['anzianità p!!r accedere
alla pensione contributiva. Il mio
obiettivo è quello di lasciare il lavoro
quanto prima. Vorrei un chiarimento.
La finestra mobile non deve essere
necessariamente lavorata.
l'interessata rimarrà 18 mesi senza
percepire reddito, né tutela
previdenziale, né pensione. Se il
periodo di finestra IÌsultasse
lavorato l'importo della pensione
sarebbe maggiore
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del
destinatario,
Codice abbonamento:
2014 avrò 33 anni di contributi da
Lavoro e previdenza
In assenza di una proroga,la lettrice
non potrebbe accedere alla
pensione di anzianità contributiva e
maturerebbe il diritto a pensione
anticipata non prima de12019. Oggi
sono richiesti 41 anni e6mesi, più
gli adeguamenti legati alla speranza
di vita (da12016 e poi da12019)
non
riproducibile.
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Data
Pagina
Foglio
Con la legge 147/201310 «sconto» all'uscita è stato esteso
ai periodi di congedo per assistere familiari disabili
lteriore incremento dei
requisiti di accesso alla
pensione anticipata. Dal
l Q gennaio scorso, indipendentemente dall' età, occorrono 41 anni 6 mesi di contributi per le lavoratrici e 42 anni 6 mesi per i lavoratori.lrequisiti sono indifferenziati sia per i dipendenti sia
per gli autonomi. L'elevazione
dei requisiti può incontrare anche l'applicazione delle penalità
qualora!'età diaccesso al pensionamento dovesse ristùtare inferiore a 62 anni.
Il taglio, che si applica esclusivamente sulle quote retributive
(Ae B), è pari all'l% per ogni anno di anticipo rispetto all' età soglia e sale a12% per ogni ulteIiore aIIDO di anticipo rispetto ai
60. Tuttavia, per mitigare gli effetti negativi dell'inaspIimento
dei requisiti contributivi e del taglio dell'assegno pensioni.stico,
il MìlIeproroghe 2012 ha disposto che - fino al 31 dicembre 2017
-le penalità non troveranno applicazione nei confronti di quei
lavoratori la cui aI1zianità con tri"
butiva deIivi esclusivaI11ente da
prestazione effettiva di lavoro,
includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità,
per l'assolvimento degli obbliRitaglio
Lavoro e previdenza
ghi di leva, per infortunio, per
malattia e di cassa integrazione
g11adagnì ordinaria. Con successive modifiche normative,
l'esenzione è stata estesa anche
alle giornate di pern1esso per la
donazione di sangue e di emocomponenti e per i congedi parentali di maternità e paternità
previsti dal relativo Testo unico
(Dlgs1Sv'2oOl),nonchépericongedi e ì pennessi concessi in base all'articolo 33 della legge
104/1992 (legge 147/20l3).
Già con il messaggio
219/2013, l'Inps ha avllto modo
precisare che la liquidazione della pensione anticipata senza penalità doveva tener conto esc!usiv3ll1ente della contIibuzione
innanzi citata, escludendo di fatto tutte le altre casistiche. L'Istituto ha ricompreso all'interno
dei periodi "non penalizzaIlti"
anche la contlibuzione da riscatto per costit1tzione di rendita vitalizia, poiché si tratta di contribuzione per la quale è stato accertato lo svolgimento dell'attività lavorativa, ancorché ne sia
stato omesso, asuo tempo, il verSaInento e sia intervenuta la pre-'
scrizione.ln merito a tali periodi anche il dipartimento della
Ftmzione pubblica ha espresso
stampa
ad
uso esclusivo
al diritto di chifruisce dei permessi per
assistere familiari disabili, ho letto articoli
ccmtrastanti.lnfatti, mentre ti1lllni ritellgono
che; giomi di congedo fruiti ai sensi della legge
1.04/1.992 comportino penalità, altri
sostengono il contrario re cioè che contino ai fini
dell'uscito anticipata. Vorrei perciò sapere se è
possibile avere 6111 chiarimento al riguardo e
capire se dolio legge 1.04 miPIIÒ venire 1.111
aiuto per IIn'uscita senza penolizzazicmi.
P,V.· MESTRE
il proprio parere, ritenendo che
l'enunciazione della norma debba avere carattere tassativo. Infatti, la disposizione elenca soltanto alcune ipotesi nell'ambito
dell'ampia platea dei permessi e
congedi che possono essere fmiti dai lavoratoIi. A riprova di ciò,
il legislatore ha sentito l'esigenza di3ll1pliare le fattispecie oIiginariaI11ente previste aggiungendone delle altre.
Ai peIiodi elencati devono peraltro essere aggiunte le ferie, in
quanto istituto a fmizione obbligatoria e ininuncìabile per il lavoratore. Ciò rappresenta un' eccezione alla regola. Secondo la
nota della FUI1zione pubblica, indirizzata anche al ministero
dell'Economia e delle fìnanze e
al ministero del Lavoro e delle
politiche sociali, rin1angono
esclusi dal concetto giuridico dì
"prestazione effettiva" i periodi
che si collocano al di fumi del
rapporto di lavoro poiché la disposizione fa espresso riferimento ai peliodi di astensione,
la quale presuppone l'esistenza
del rapporto dì lavoro, nonché i
periodi di anzianità maturati in
virtù di norme speciali che acCordaIlO particolari benefici.
Pertanto gli eventi, ricompresi
del
destinatario,
non
nella norma, ma al di fuori
dell'attività lavorativa, non po"
tr3lll1O essere considerati pre-"
stazione effettiva. La casistica
può riferirsi all' accredito figurativo per maternità verificatasì al
di fuori del rapporto di lavoro
(articolo 25 Dlgs 15]/20(1) e al
servizio militare prestato prima
di trovare occupazione, Inoltre,
non possono essere considerati
come lavorati, a titolo esemplifìcativo, i giorni di congedo matrimoniale, il congedo per curetermali, l'astensione dal lavoro per
giorni di sciopero, il Iiscatto del
congedo parentale per eventi al
di fuori del rapporto dì lavoro
(articolo 35, Dlgs 151/20(1) che
valgono cOlmmque per il calcolo dell'anzianità contIibutiva ai
frni del raggitmgimento dei reqtùsiti per il pension3ll1ento anticipato.
Rimangono esclusi, sebbene
siano utili ai fini pensionistici,
aI1Che i periodi riscattati non
connessi ad attività effettivamente resa, come quelli relativi
alla valorizzazione dei titoli di
studio, i periodi di cassa integrazione guadagni straordinaria e i
pelÌodi indennizzati per disoccupazione.
riproducibile.
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068391
Il prossimo afillO raggiungerò i requisiti per lo
pensione anticipata.
Ne/ corso della mia vita lavorativo ho fruito dei
congedi previsti per l'i1ssistellza amio padre,
che versavo in condizioni di gl'we disi1bilitii.
Poiché il prossimo anno owò 51 ClImi di età, mi
è sembrato di capire che scotteranno le
penalizzanoni previste per chi lascia con meno
di 62 ClImi, consistenti in decurtazioni
percentuali suil'assegno previdenziale
consistenti e che vi chiedo di illustrare. Quanto
Codice abbonamento:
Fino al 2017 esclusi tagli se l'anzianità deriva da contribuzione
per prestazioni di lavoro, maternità, leva, malattia, infortunio, Cig
28-04-2014
2/3
4/5
Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Data
Pagina
Foglio
è contributivo.
La riforma Marolli
La riforma dà la possibilità
aHe lavoratrici di accedere
aUa pensione di anzianità
con 35 anni di contributi e
57 anni di età se
dipendenti, o 58 anni se
autonome. Dal
perfezionamento dei
requisiti anagrafici e
contributivi l'accesso alla
pensione è posticipato di 12
mesi (per le dipendenti) e
di 18 (per le autonome) per
la finestra mobile. Il calcolo
Articolo 1, comma 9,
legge 243/2004
Articolo 12, 0178/2010
Circolari Inps n. 35 e37
del 14 marzo 2012
La speranza di vita
Il 0178/2010 prevede che
gli adeguamenti legati aUa
speranza di vita siano
applicati ai requisiti
anagrafici e di quota per la
pensione di anzianità. Nel
2012, con due circolari
successive, l'Inps ha
precisato che gli aumenti si
applicano anche ai requisiti
anagrafici previsti per le
lavoratrici «optanti». I
requisiti anagrafici, dallO
gennaio 2013, sono
aggiornati il 57 anni e 3 mesi
perle dipendenti e 58 anni e
3 mesi per Le autonome.
L'impegno futuro
Le commissioni lavoro di
Camera e Senato hanno
approvato una risoluzione
finalizzata a superare la
posizione deH'Inps che ha
interpretato la disposizione
dell'articolo 24 del decreto
Salva Italia nel senso che le
lavoratrici possono
esercitare l'opzione in
esame, a condizione che il
termi ne del31 dicembre
2015 venga computato
facendo riferimento aUa
decorrenza del trattamento
pensionistico e non alla
semplice maturazione dei
28-04-2014
2/3
5/5
requisiti. La disposizione in
esame è stata interpretata
come una deroga al regime
generale introdotto dalla
riforma pensionistica, in
modo restrittivo e neU'ottica
di un principio della minor
spesa e del risparmio.
Secondo le commissioni, il
DI 201/2011 non novella il
regime sperimentale e
pertanto le disposizioni in
esso contenute rimangono
valide e non costituiscono
una deroga al nuovo regime
pensionist!co.l'impegno è
stato dato al Governo
affinché solleciti l'Inps il
rivedere il proprio
orientamento.
Commissioni Lavoro
Camera e Senato,
risoluzione 21/11/2013
situazioni possibili
IL CASO
LASOLUlIONE
Sono una lavoratrice del pubblico impiego nata
nel 1953 e quest'anno maturerò 41 anni e 6
mesi di contributi. NeU'aluii'll'lità SOI'lO
compresi anche 4 anni di laurea, che ho
riscattato appena asslmta nel mio ente. In che
modo ~oss,o e,,,itare di subire le penalità legate
alla mIa eta? Evero che dovrò lavorare per
da riscatto?
recuperare gli armi
La risposta è negativa. la penalità viene
calcolata con riferimento alt'età posseduta
dal lavoratore al momento del pensionamento
e sarà applicata a vita. Pertanto, anche
dopo il raggiungi mento de162' anno
continuerà a trovare applicazione se ~ e solo
se - ii pensionamento abbia avuto decorrenza
prima ditale età
Codice abbonamento:
068391
Ho 51
il
anno raggiungerò il
diriUo alla pensione anticipata. Nel mio
estratto contributivo sono accreditati
diversi da quelli che la norma ritienI'! lIon
penalizzanti. Se decidessi di lasciare il
lavoro, la
troverà
fino al
compimento de! 62· anno?
Secondo le indicazioni fornite dalla gestione
Dipendenti pubblici dell'Inps, le penalità
non troveranno applicazione se [a
lavoratrice "recupererà" il periodo ritenuto
penalizzante che è pari a quattro anni.
Tuttavia, nel caso in esame, sarà sufficiente
rimanere in servizio fino al raggiungi mento
de162' anno di età
Ritaglio
Lavoro e previdenza
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Pagina
28-04-2014
2
Foglio
1
Data
La postazione fissa e i compensi ricevuti potranno essere monitorati da luglio
Le presunzioni «Foruero»
risparmiano i professionisti
Stefano Rossi
Potrebbero partire, teoricamente, dalla prossima estate i
primi controlli sulle "false partite Iva" in base alle presunzioni
dettate dalla riforma «Fornero»
del 2012, che presuppone, per la
durata della prestazione e i per
compensi ricevuti, un periodo
di osservazione di un biennio
(legge 92/2012, articolo l, commi
26 e seguenti).
Partenza in due tempi
Bisogna distinguere, innanzitutto, fra partite Iva aperte dopo l'entratain vigore della riforma, e posizioni già attive al 18 luglio 2012.
Per queste ultime, infatti, illegislatore aveva dato 12 mesi di tempo per «consentire gli opportuni
adeguamenti». I controlli dovrebbero partire dunque non prima del 2015, dovendo attendere
che trascorra il biennio utile alla
maturazione delle presunzioni
legali, dopo il periodo transitorio
dei 12 mesi.
Per le partite Iva aperte dopo
il 18 luglio 2012, invece, potranno
essere applicate, almeno in parte, le nuove presunzioni, che potrebbero far scattare per il committente la conversione della partitalva in un rapporto di collaborazione a progetto e, in mancanza di questo, in un rapporto di lavoro subordinato.
Esclusioni e criteri
La presunzione non opera in caso di prestazioni connotate da
competenze elevate, e quando il
lavoratore ha un reddito annuo
da lavoro autonomo di almeno
19.196 euro per il 2013 e 19.394 euro per il 2014. Sono escluse anche
le attività professionali per le
quali è espressamente richiesta
l'iscrizione a un Ordine.
In tutti gli altri casi, perché
scatti la presunzione di non genuinità della partita Iva, devono
ricorrere almeno due dei tre presupposti previsti dalla legge 92. li
primo: la collaborazione con lo
stesso committente ha una durata superiore a otto mesi (241 gior-
ni, anche non continuativi) per
due anni consecutivi (dallo gennaio al 31 dicembre a partire dagli
anni 2013 e 2014). Il presupposto
della durata potrà essere verificato solo dal 2015, poiché è riferito
all'anno civile. li personale ispettivo - precisa la circolare del Lavoro 32/2012 - dovrà considerare
i periodi di attività desumendoli
da documenti, come lettere di incarico o fatture, in cui è indicato
l'arco temporale di riferimento
della prestazione professionale.
Per gli ispettori saranno indispensabili anche le testimonianze di altri lavoratori o di terzi.
Il secondo presupposto di
non genuinità riguarda il corrispettivo derivante dalla collaborazione, fatturato anche a più
soggetti, se questo supera l'80%
dei corrispettivi annui complessivamente percepiti dal collaboratore nell'arco di due anni solari consecutivi.
Nel calcolo devono rientrare
solo i corrispettivi derivanti da
prestazioni autonome, escluse
eventuali somme percepite per
prestazioni di lavoro subordinato o di lavoro accessorio o redditi
di altra natura Si dovranno considerare i corrispettivi fatturati, a
prescindere dall'incasso delle
somme. Qyesto requisito, valutato singolarmente dal personale
ispettivo, troverà spazio solo al
termine del biennio solare (2 periodi di 365 giorni non necessariamente coincidenti con il biennio
civile) che parte dal 18 luglio 2012
(quindi dal 18 luglio 2014). Se invece, l'ispettore volesse far valere la condizione del fatturato insieme a quello della durata, si ritiene che il criterio dell'anno civile attragga necessariamente anche il criterio reddituale (circolare Inail15/2013).
L'ultimo presupposto che
può far scattare la non genuinità
dellavoro autonomo è la presenza di una postazione fissa di lavoro, non necessariamente di uso
esclusivo. La valutazione dovrà
considerarne l'uso negli archi
temporali utili alla realizzazione di una delle altre condizioni.
In pratica, gli accertamenti sulle
false partite Iva scatteranno dal
18 luglio solo se l'ispezione riguarderà i requisiti della postazione di lavoro, insieme con la
verifica del corrispettivo maturato dal 18 luglio 2012.
~RIP~.ODUZlONER1SERVATA
Gli esempi
Un insegnante apre la partita Iva il
1 agosto 2012 iniziando a
fatturare a una scuola privata.
l'istituto fa parte di un gruppoe
l'insegnante fattura così a diverse
società. Gli ispettori verificano che
il professore svolge la sua attività
in diverse sedi, usando materiale
di sua proprietà. la partita Iva è
genuina, sia perché manca una
postazione fissa di lavoro, sia
perché i compensi non superano
1'80% dei corrispettivi totali
0
Un'azienda farmaceutica utilizza
collaboratori con partita Iva per
bollinarei prodotti medicali.
Usano ogni giorno strumenti
aziendali e, nel biennio, hanno
collaborato per241 giorni
all'anno. Scatterebbe la
conversione: gli ispettori devono
individuarei criteri di
qualificazione della
subordinazione. Un indice
sintomatico sarà il livello
modestodell'attività
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
l'IMPRESA EDILE
Una società di calzature affida la
gestione del cali center per la
vendita online a lavoratori con
partita Iva,che hanno postazioni
fisse e computer in azienda.
Il reddito degli anni 2012-2013
non rientra nei limiti dell'articolo
69-bisdelDlgs 276/2003.
Il supera mento del reddito
e la postazione fissa fanno
scattare la conversione della
partita Iva in un contratto di
collaborazione a progetto
uso esclusivo
del
: Un'impresa edile commissiona a
: una associazione di lavoratori
: autonomi l'esecuzione integrale di
; opere. la prestazione ha una durata
: di 8 mesi per 2anni consecutivi, il
: corrispettivo supera 1'80% dei
: corrispettivi annui percepiti nel
. biennio. I ponteggi e le macchine
: sono del committente, date in
: affittoailavoratori.I lavori da
: eseguire necessitano di indicazioni
: direttive. Indici che mal si
: conciliano con il lavoro autonomo.
destinatario,
non
068391
IL (ALt CENTER
Uno pneumologo presta l'attività
in regime di monocommittenza
per una casa di cura privata.
l'applicazione delle presunzioni
di non genuinità della partita Iva
previste dal Dlgs 276/2003
(all'articolo 69-bis) è esclusa per
le prestazioni svolte nell'esercizio
di attività professionali per le
quali è richiesta l'iscrizione a un
Ordine. la deroga opera per gli
iscritti a Ordini ocollegi, registri,
albi, tenuti ocontrollati da una Pa
Codice abbonamento:
Un laureato in informatica gestisce
ilsito di e-commerce di un'impresa
nel 2013. Si accerta un reddito
annuo lordo autonomo superiore a
19.196 euro, sebbene
l'informatico abbia anche un
contratto di lavoro dipendente
part-time. Il grado elevato delle
competenze e il reddito da lavoro
autonomo entro i limiti annui
previsti escludono l'operatività
delle presunzioni di contratto a
progetto o lavoro subordinato
riproducibile.
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Data
Pagina
Foglio
27 -04-2014
7
1
Ii comizio alla ex lucchini. Nel mirino anche il Pd e i sindacati
Grillo: vinciamo noi
e stracciamo i trattati Ue
PIOMBINO
i,_l
È un Beppe Grillo perenne-
©R!PRODUZIONERISERVATA
Codice abbonamento:
068391
mente in bilico tra Italia ed Europa quello che si è presentato ieri
davanti alla ex Lucchini. Nel mirino, oltre ai tradizionali bersagli
internazionali (l'Ue e l'euro) hanno trovato spazio anche quelli nazionali (il Pd e i sindacati).
Ai due-tremila simpatizzanti
riuniti davanti allo stabilimento
siderurgico con il suo altoforno
in via di spegnimento il leader
del Movimento 5 stelle ha tuona-
to: «Qui stiamo facendo il funerale della mentalità tipica italiana,
il funerale della politica. Qp.i celebriamo la morte dei sindacati. Se
siamo qui è perché voi ci avete
creduto, voi non dovete sperare
più in questa gente», li ha esortati. Lasciandosi andare a un affondo sia nei confronti del Pd (<<È la
peste rossa e voi continuate e votarlo ... »), sia di Renzi, e ancor più,
dei renziani: «Sono un ologramma, sono solo frasi dette in televisione. Non c'è niente di scritto.
Non "è niente che viene riempito
dal nulla».
L'attenzione si è poi spostata
all'Europa. Il comico genovese si
è detto sicuro che il M5s trionferà
alle europee delz5 maggio: «Noi
le vinciamo le elezioni e andiamo
la in Europa e la rivoltiamo come
un calzino questa cazzo di Europa ononne usciamo più. Non abbiamo bisogno di discutere ma di
andare là e stracciare i trattati
che ci stanno strangolando, come il fiscal compact, così come
strangolano il lavoro di tutta Italia». Un obiettivo contro cui si
era scagliato già in mattinata con
un post sul suo blog per chiedere
di nuovo il referendum sull' euro.
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
I
Data
28-04-2014
Pagina
17
Foglio
1 /2
L'occupazione L'esecutivo
Statali, riforma al via con tagli agli stipendi
L'ipotesi di 5 anni di «scivolo» per ridurre i costi. Eintanto arrivano 106 nuovi dirigenti
ROMA - Tutto è pronto per
il debutto della riforma della
Pubblica amministrazione firmata dal ministro Marianna
Madia, che dovrebbe arrivare
questa settimana in consiglio
dei ministri, probabilmente sotto forma di un decreto e un disegno di legge-delega. Le parole
d'ordine sono note: incarichi a
termine,mobilitàinterna,retribuzioni legate al merito, a partire da quelle dei dirigenti, delle
quali dovrebbe essere rivista la
parte «variabile». E «staffetta
generazionale», col pensionamento dei dipendenti più anziani' soprattutto tra i 280 mila dirigenti della Pubblica amministrazione, per fare posto ai più
giovani.
E proprio mentre il governo
Renzi delinea questi principi, lo
Stato centrale sta per fare posto
all'ennesima infornata di dirigenti. Si tratta dei 106 vincitori
del concorso bandito dalla
Scuola nazionale dell'Amministrazjone, ormai nel 2011, che
viene a maturazione in questi
giorni. Entro maggio sarà reso
pubblico l'elenco delle assegnazioni stilato in base alla graduatoria, ma già oggi possiamo sapere, ad esempio, che cinque dei
vincitori andranno alla Presidenza del Consiglio, dove i dirigenti (secondo la Voce.info) sono 304, 11 al ministero dell1ntemo (159), altrettanti all1struzione (241), sei all'Economia
(653), 22 all'Agenzia delle Doga- zione del progetto "staffetta ge- dirigenza della regola dell'unifine e 16 a quella delle Entrate.
nerazionale"».
cazione dei concorsi per le diStaffetta generazionale
Mobilità interna
verse amministrazioni, introNell'audizione tenuta in ParUna mappatura completa dotta dal decreto del 2013.
lamento qualche giorno fa, Ma- delle competenze presenti in
Merito e retribuzioni
dia ha annunciato <<UI1 processo tutti gli uffic~ d'intesa con tutte
Il principio è che nessun diridi riduzione 110n traumatica dei le amministrazioni pubbliche, e gente deve rimanere nella stessa
dirigenti e, più in generale, dei una pianificazione dei fabbiso- postazione oltre un determinato
dipendenti vicini alla pensione, gni di personale, presenti e fu- tempo. Gli incarichi saranno asper favorire l'ingresso di giova- turi. Queste le premesse per de- segnati sulla base di interpelli
ID>. Un'operazione, che potreb- terminare gli spostamenti di accessibili all'intero ruolo unico
be essere attuata forse anche ri- personale necessari, superando e saranno temporanei. Per i diripristinando il vecchio «esonero quella che Madia chiama «l'atdi servizio» (sospensione dal la- tuale ingessatura del sistema».
voro nei 5 anni precedenti il La mobilità deve consentire I tempi
momento di andare in pensione spostamenti di personale, sia tra Il disegno di leggecon 40 anni di anzianità contri- i diversi comparti della P.a. sia
butiva), che «non vuole mettere tra diversi livelli amministrativi. delega o decreto è atteso
in discussione gli equilibri» del- Sarà definito un allineamento in Consiglio dei ministri
la riforma Fornero, e che garan- delle diverse tabelle retributive questa settimana
tirebbe, grazie allo sblocco delle e degli inquadramenti.
Dirigenti pubblici
assunzioni, un rinnovamento
La promessa è riformare il sima anche un risparmio comstema
di reclutamento, di car- genti che, nel corso della carrieplessivo dato dalla differenza tra
riera
e
misurazione dei risultati ra, dovessero ritrovarsi privi di
gli stipendi attualmente pagati e
incarico, c'è la possibilità di riquelli dei neo assunti, al netto dei dirigenti, prima di tutto in- cercare un impiego nel settore
troducendo un «ruolo unico»
della spesa per le pensioni ero- della dirigenza pubblica, even- privato, pur mantenendo la posgate in anticipo.
tualmente articolato per territo- sibilità di rientrare nel pubblico,
Concorsi e precari
rio e per specifici profili profes- tramite un successivo interpelTutti coloro che hanno vinto sionali. L'obiettivo, secondo il lo. Viene mantenuta la facoltà
un concorso pubblico, hanno ministro, è <<mettere ordine nel- ella P.a. di acquisire a termine
diritto all'assunzione: una quota le retribuzioni e consentire una professionalità esterne. QlJ.anto
dei nuovi ingressi sarà loro ri- reale mobilità tra le ammini- alle retribuzioni, niente tagli liservata. Fermo restando i pro- strazioni, con la rotazione degli neari ma una ridefinizione della
cessi avviati con il decreto 101 incarichÌ».
parte variabile che sarà legata
del 2013, che ha razionalizzato
alle performance del servizio di
QlJ.anto
alle
procedure
di
acla spesa della P.a., Madia ha ga- cesso, viene confermato il siste- appartenenza e del Paese (prorantito «un riconoscimento ai
di reclutamento e formazio- dotto interno lordo). In questo
precari di un certo punteggio ma
ne
assicurato
dalla Scuola Na- modo i premi non verranno dinei futuri concorsi, aperti a tutti,
zionale
dell'Amministrazione,
e stribuiti a pioggia
che verranno banditi in applicaAntonella Baccaro
si prevede restensione a tutta la
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
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27 -04-2014
13
1 /3
«Piano giovani
Governo pronto
Regioni fenne»
di ANTONELLA
BACCARO
A PAGINA 13
Il caso
III progetto per la formazione tra 24 e 29 anni può coinvolgere fino a 900 mila ragazzi. Già stanziati 1,5 miliardi
«Lavoro, c' è il piano giovani
Ma le Regioni non firmano»
Poletti: parte il Primo maggio, ci sono Sardegna e Val D'Aosta
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!'iscritto venga chiamato per un colloquio sulla
base del quale emergerà un profilo da immagazzinare nella banca-dati; in attesa di incrociare la
domanda di formazione o lavoro con l'offerta
Ma chi chiamerà materialmente il giovane? <<Il
centro per l'impiego o la struttura anche privata
accreditata presso la Regione. Sarà quest'ultima
a scegliere l'agenzia e a compensarla, in base a un
tariffario nazionale già pronto». E veniamo al
punto: quante sono le Regioni che hanno firmato la convenzione per realizzare questo servizio?
<<Alcune lo hanno fatto». Sardegna e Val d'Aosta?
«E forse anche l'Emilia Per ora diciamo che funziona il portale nazionale, che nel frattempo sta
contattando anche la controparte, le imprese,
perché si iscrivano al portale e depositino le loro
offerte».
Q).1el che appare chiaro è che il ministero per
ora sta svolgendo anche il lavoro delle Regioni,
cioè il reclutamento sul territorio delle opportunità di formazione e lavoro. Ad esempio il ministero ha già sottoscritto alcuni accordi con
Finrneccanica e la Confederazione italiana agricoltori <<perché offrano qualche stage, qualche
opportunità...». Prima però che le Regioni entrino in campo, l'incrocio tra domanda e offerta
non sarà possibile. Ipotizzando che questa attività venga completata in qualche mese, quanto
tempo dovrà aspettare l'iscritto, il cui curriculum sia stato acquisito, per la prima chiamata?
«Abbiamo ipotizzato una media di 4 mesi, perché non è detto che la sua richiesta trovi rispondenza immediat3». L'iscritto non ha l'obbligo di
richiedere formazione e/o lavoro nella propria
Regione, così come può essere reclutato anche
al di fuori del proprio territorio, se accetta
Cosa succede se il candidato rifiuta l'opportunità offerta? «Non ha l'obbligo di accettare. Se
dice di "no" dovrà mettere in conto ulteriore
tempo di attesa per l'eventuale chiamata successiv3». E veniamo al punto più «caldo», la retrlbuzione: gli stage saranno retribuiti? <<Il nostro
tariffario nazionale fissa in 500 euro il compen-
Codice abbonamento:
ROMA - Sta attento a non apparire pessimista, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sui
tempi di attuazione del Piano Garanzia Giovani
che formalmente (e simbolicamente) sarà lanciato il prossimo Primo maggio, allo scopo di
fornire ai ragazzi tra i 25 e i 29 anni un'opportunità di formazione, orientamento e/o lavoro. Ma
la cautela che traspare dalle sue parole in questo
colloquio è notevole, almeno quanto la preoccupazione di riuscire a spendere al meglio, entro il
2015, i denari che, per una volta, ci sono già: circa un miliardo e mezzo, due terzi dei quali provenienti da fondi europei, il resto nazionali.
Il problema, lo diciamo subito, sono le Regioni, cui spetta l'attuazione del Piano, che ancora
non hanno firmato le relative convenzioni con il
ministero del Lavoro. Ma andiamo per ordine:
cosa succederà il Primo maggiQ? <d giovani tra i
24 e i 29 che cercano un'opportunità di formazione o lavoro, anche in proprio - spiega Poletti -, potranno iscriversi al portale nazionale
Garanzia giovani». Tutti in un giorno? <<No, il
Primo maggio è solo il giorno utile. Non serve
affannarsi: non utilizzeremo l'ordine di iscrizione come criterio di priorità». Teme che il sistema non supporti tante richieste? <<Il rischio che
ci siano problemi è sempre possibile: faremo
sperimentazioni fino all'ultimo. Ma non avrebbe avuto senso rinviare per affinare il sistema».
Ci vogliono davvero 45 minuti per iscriversi, come sostiene chi l'ha provato? <<Non è escluso che
servano. Ma dobbiamo rispettare alcune regole
e acquisire determinate informazioni, dunque,
pazienz3». Chiediamo al ministro di chiarire se
il piano arriva ai 24 o ai 29 anni. <<Il piano europeo dice 24 e per ora sarà così. Ma invitiamo chi
ha tra i 25 e i 29 a iscriversi perché, valutata la
quantità delle adesioni, potrebbe essere ricompreso in una seconda fase». Fino a esaurimento
delle risorse? «Ma le risorse se il piano funziona
potrebbero essere implementate dalle Regioni o
a livello nazionale, vediamo».
Il meccanismo del portale prevede che
riproducibile.
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
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so mensile a carico della Regione». Per gli altri
contratti che siano di apprendistato, a tempo
determinato o indeterminato, valgono le regole
contrattuali del settore in cui si lavorerà e naturalmente le leggi nazionali. CosÌ come d'altra
parte, il piano prevede che le aziende che assumono i giovani siano incentivate in base a un tariffario nazionale (ad esempio per un contratto a
tempo indeterminato prenderanno da 1.500 a 6
mila euro, per uno a tempo determinato da 6 a
12 mesi, uno sgravio tra i 1.500 e i 2 mila euro
sui contributi), ma a questi vantaggi uniranno
gli eventuali altri che la legislazione nazionale
già prevede in caso di assunzione di giovanÌ».
Cosa vuoI dire che «il bacino potenziale del
piano è di 900 mila giovani»? Non somiglia alla
promessa berlusconiana di un milione di posti
di lavoro? «Noi non promettiamo lavoro. L'operazione può coinvolgere 900 mila giovani cui
verrà offerta un'opportunità che non automaticamente si tradurrà in un lavoro». Ma in tempi
di spending review dove ha trovato il ministero
le risorse per gestire questa enorme agenzia di
27 -04-2014
13
2/3
collocamento? «Avevamo già il portale ClicLavoro - spiega Poletti -: lo abbiamo rafforzato».
Il ministro insiste sul fatto che si tratta di
«un'iniziativa molto innovativID>, un «numero
zero» e si augura che tutto fili liscio. D'altra parte
si dice consapevole che per dare un impiego ai
giovani sarebbe anche opportuno «liberare posti di lavoro». Come? <<Abbiamo intenzione di
proporre una riflessione strutturale sulla flessibilità in uscita - ammette Poletti - abbiamo
ripreso anche la proposta di Giovannini sugli
incentivi in uscita e ci stiamo lavorando». ntema in qualche modo s'intreccia con quello degli
«esodatÌ» sul quale Poletti ha annunciato un tavolo che si attiverà nei prossimi giorni. Sugli
«esodati» c'è una proposta di legge bipartisan al
Senato: si partirà da qui? «Q]Jella proposta è stata costruita sullo spirito della "salvaguardia",
noi vogliamo trovare un criterio più generale.
Naturalmente facciamo i conti con un problema
rilevante di risorse». Intanto quelle per gli !!IDmortizzatori sociali ci sono? «Ne saprò a breve».
Antonella, Baccara
lO RIPRODUZIONE RISERVATA
La re1rlbuzione degli stage
Il nostro tariffano
nazionale fissa in 500 euro
il compenso mensile
a carico della Regione
---~----
Lavoro Il ministro Giuliano Poletti
Le misure per l'Impiego
--~--~
-
----
TI decreto lavoro
La banca dati e le offerte
Via a «Garanzia Giovani»
r-\-s!.c".·,
i,
.~.~,--_.Y
Nel frattempo prosegue il percorso
parlamentare del DI Lavoro che cambierà
apprendistato econtratti atermine. I contratti
atempo determinato non potranno avere
una durata superiore a 36 mesi. Proroghe
ammesse fino a un massimo di cinque volte
Il meccanismo del portale prevede che
l'iscritto vengachJamato dai centri per
l'implego per un colloquio sulla base del quale
Ilo da inserire nella banca
laseconda fase con !'incrocio
tra domal1QéHlifòrmazione o lavoro eofferta
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Il primo maggio sarà lanciato il «Piano
Garanzia Giovani» con un portale web.
Potranno iscrivji!fSi tutti i giovani tra i 24 e i
29anni che cercano un'opportunità di
formazione o lavoro. Le aziende,. a loro volta,
pubblicheranno le loro offerte di ,Impiego
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3/3
TI percorso parlamentare
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Incassato il primo sì alla Camera, ora il decreto
Lavoropassa al Senato. Il percorso rischia di
diventare accidentato se non avrà l'appoggio
di Ncd e Scelta civica. I sindacati hanno
espresso diverse perplessità soprattutto
sulle nuove regole dei contratti atermine
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1
DAMIANO SCONFITTO
Meno male che
sul ddllavoro
il .Ncd
di Alfano
, .
SI
-
e nnpuntato
Cazzola a pago 9
---.'J\'I(.j.'iit9: II·)'i4Wiij·t'AAi1J;jj,t'4 it!1 wIi 4·'ije)Ue(-NUMii·'·'!!!.i.:d!ij,'I4N·a-----Meno male che sul decreto lavoro c'è l'Ncd diAlfan~
Si è impuntato alla Camera, impedendo che venisse stravolto
DI GIULIANO CAZZOLA
ire la verità ha ragione il
ministro Giuliano Poletti
quando sostiene che il suo
ecreto non è stato snaturato dalla Commissione Lavoro della
Camera.
Che combina Damiano - Le
modifiche ottenute da Cesare Damiano, quando non rappresentano
foglie di fico per coprire vecchie
ideologie (come la norma in cui si
ripete il rito del primato del lavoro a tempo indeterminato) sono
soltanto piccole trappole inserite
sul percorso asfaltato che conduce
alla liberalizzazione del contratto
a termine per tutta la sua durata
(misura che, fino ad ora, nessun
governo aveva mai osato affrontare ed assumere).
I segnali a Renzi- La maggioranza, allora, ha traballato per
motivi squisitamente politici. La
sinistra del Pd, attraverso la rendita di posizione nella XI Commissione, ha voluto mandare un
segnale a Renzi: «In materia di lavoro si tratta con noi». E il governo
si è ridotto a mediare tra le diverse componenti del
Pd, come se le altre
AJ
forze della maggioranza non esistessero. Quanto al Ncd:
chapeau!Confidoin
altrettanta determinazione di questo partito allorché
si affronteranno, a
Palazzo Madama,
quegli obbrobri
istituzionali della
legge elettorale e
del superamento
del Senato.
Il ruolo di Ichino - Un'ultima considerazione sul decreto lavoro nella
lettura di Palazzo
Madama. Pietro
Ichino è stato nominato relatore.
Farà sicuramente molto bene.
N on vorrei però che al Senato,
come mediazione, la maggioranza finisse per inserire nel decreto
quell'oggetto misterioso del contratto a tempo indeterminato a
tutela crescente che , per ora, era
parcheggiato nel disegno di legge
delega in una prospettiva di sperimentazione.
Le anime belle del Pd - Se così
-
fosse sarebbe stato più opportuno
e conveniente risparmiarsi tutte le
polemiche che sono state fatte sulla stesura approvata in Commissione
Lavoro alla Camera
e accontentarsi di
quel testo che, con
chiarezza, apriva la
strada al contratto
a termine liberalizzato per tutta la
durata dei 36 mesi,
magari con qualche
zeppa inserita dalla
sinistra Pd, ma senza i voli pindarici
delle anime belle di
quello stesso partito. Venenum in
cauda.
I sinistri presagi :-Che
Cg-il
abbia impedito il
rinnovamento del
diritto del lavoro in
tutti questi anni è
sicuramente vero. Ma che oggi si
debba tollerare che vengano compilate delle liste di proscrizione dei
parlamentari provenienti da quel
sindacato, mi sembra proprio una
esagerazione.
www·formiche.net
la
...............
f'",~
IJ'-'H~l() PI_"--'-OJ
("!ellm" JfleI,,,,,_,, ,"m "'.$C
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Fa(~(~iarno
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26-04-2014
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1 /2
Stat li Contratti a tempo
e tagli ai premi dei dirigenti
~Governo
al lavoro sulla riforma della Pa ~Il modello Renzi: riduzione del 15% subito
stretta in vista sulla retribuzione variabile e maggiorazioni legate all'andamento del Pil
Il PROGETTO
-----_._---_._.._ - ROMA La consegna del silenzio
l'ha data Matteo Renzi in persona. Fino alla settimana prossima, quando la riforma della
pubblica amministrazione dovrebbe arrivare sul tavolo del
consiglio dei ministri le bocche
devono restare cucite. Ma, nonostante la cortina di silenzio,
qualcosa di quel che bolle in
pentola per gli statali si comincia a cogliere. Soprattutto per
la parte che riguarda i dirigenti. Nel decreto con il bonus
Renzi da 80 euro è stata inserita, per ora, la sola norma «Olivetti», quella che limita a 240
mila euro la retribuzione massima complessiva di chiunque
sia retribuito dalla Pubblica
amministrazione. Dal decreto
sono stati invece eliminati gli
altri due tetti, più bassi, per i dirigenti di prima e seconda fascia. Non rientreranno nemmeno nei due provvedimenti, in
decreto e una legge delega, ai
quali sta lavorando il ministro
della Funzione pubblica Marianna Madia. Ma le retribuzioni di questi lavoratori pubblici
caleranno lo stesso, anche perché una parte dei 3 miliardi di
euro previsti dalla spending review di Carlo Cottarelli (circa
500 milioni), dovrà essere a loro carico. Il modello per ottenere questi risparmi potrebbe essere quello in via di sperimen-
tazione alla Presidenza del
Consiglio.
be cambiare, come anticipato
dallo stesso Renzi, è il meccanismo di attribuzione del premio
Il PRECEDENTE
stesso: non più erogato a piogNei giorni scorsi Palazzo Chigi
gia ma attributo solo in virtù
del risultato conseguito e certiha emanato un decreto che taficato da un «terzo» rispetto alglia del 15 per cento la parte val'amministrazione. E tra i parariabile delle retribuzioni di tutmetri che saranno fissati per
ti i suoi dirigenti. Si tratta di
l'erogazione dei premi di risul250 funzionari con stipendi
che in alcuni casi superano an- . tato ci saranno anche indicatori sull'andamento dell'econoche i 200 mila euro l'anno. La
parte variabile di questi commia e del benessere complessipensi è spesso decisamente rivo del Paese. Insomma, se si è
in una fase in cui tutti tirano la
levante, superando in alcuni
cinghia
la Pubblica amminicasi anche gli 80 mila euro. La
strazione non potrà erogare
retribuzione dei dirigenti è
premi. L'altra grande gamba
composta in effetti di quattro
della riforma della dirigenza
parti. Uno stipendio tabellare,
pubblica è che i dirigenti douna retribuzione di posizione,
vrebbero essere tutti a tempo
una variabile e un premio di rideterminato, esattamente cosultato. Per un dirigente di prime avviene per il privato. Il
ma fascia, per esempio, le primeccanismo dovrebbe preveme due voci sono fisse: 55.812
dere anche il superamento deleuro e 36.299 euro. Ma con la
la distinzione in fasce e il ruolo
parte variabile e il risultato
unico della dirigenza.
Il tutto, ovviamente, si inserirà
spesso lo stipendio raddoppia.
in una riforma più ampia che
Il provvedimento di Renzi, coriguarderà tutto il comparto
me detto, taglia del 15 per cento
degli statali, con la mobilità obla componente variabile. Tuttabligatoria per i pubblici dipenvia incide anche sul risultato,
denti, le assunzioni «centralizinserendo una serie di tetti: dai
zate», non più suddivise per
34.600 euro per i capi diparticomparto e, probabilmente, la
mento, fino ai 26.900 euro per
conferma di un turn over con
coloro che hanno funzioni di
un assunto ogni cinque lavorastaff. Per ora, almeno sui pretori che lasciano le amminimi, la riduzione non sarebbe
strazione. In arrivo anche il
sostanziale.
«Pin» unico per tutta la Pa.
LA SFORBICIATA
Andrea Bassi
Quello che però presto potreb© RIPRODUZIONE RISERVATA
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VERSO UN DECRETO
EUN DISEGNO
DI LEGGE DELEGA,
PRIMO ESAME
IN COM LA PROSSIMA
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27 -04-2014
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1 /2
Riforme, s1 di Napolitano
ai paletti del premier
Renzi.rassicura il Quirinale: niente elezioni nel semestre Ue
Ma sarà difficile rispettare la scadenza di maggio per il Senato
FEDERICO GEREMICCA
ROMA
tare diktat e dilazioni, visto che dal catlto suo, ritiene intoccail premier ha esplicitamente bili i punti fermi già fissati e il
legato la sua permanenza a Palazzo Chigi al varo della riforma del Senato. Terzo: il capo
Era stato fissato il 25,
del governo è pronto al conin
maniera
iITituale dav.anti
fronto di merito - e la settimaall'Altare della Patria
na che comincia sarà ricca di
appuntamenti - considera temporaneo ed elettoralistico
l'avanti e indietro di Berlusconi Uno di mediazione, l'altro
e conferma - as.sieme - il sì al
incline a minacciare
dialogo e il no allo stravolgi-
no perseguite senza aut aut (il
famoso «prendere o lasciare»,
così caro a Renzi), cercando il
cons.en~o pi~ ampio ed ~~tan­
do d.I mlI~aC?Iare ad ?~I mtoppo rIto~sIO.m, ap~cahssi e perfi~o elezIOm antIcIpate (che solo
Il Capo dello Stato, per altro,
può ?eterminare...).
..
J?I fronte .al ~ressante mVIto
a rIce~c~re Il ?I~logo ed a mostrarSI dispombI.le. ~l con~ronto
ed. anch~ a posslblh. modIfiche
del testI presentatI, al Parlamen~o, Matteo Re~zI ha volu~?
raSSI?Ura;e Napohtano su plU
frontI. PrImo: nessun? pens.a .a
sh0,w doWI? elettoralI raVVlCInatI, perche col semestre europeo aHe porte e con tutto qu~l
che ~ e da f~re, sareb~e.folha Il
solo Immagmarlo e l orIzzonte
resta quell? del 2018. ~econd~:
questo pero non vuoI dIre che Il
governo sia disposto ad accet-
mento del progetto di riforma
del Senato.
Sia come sia, il faccia a faccia di ieri ha di fatto confermato come il terreno delle riforme
- e la via per vararle - sia comunque assai scivoloso, anche
per il rapporto tra i due presidenti. Infatti, diversi per età
ma soprattutto per «stile politico» non hanno - per formazione - lo stesso modo di affrontare le difficoltà. Napolitano ha fatto del dialogo la sua
bussola politica per oltre cin'quant'anni, Matteo Renzi è della scuola secondo la quale i nodivanno tagliati anziché sciolti. Tradotto in pratica: il Capo
dello Stato considera accettabili i famosi «quattro paletti»
fissati dal premier in materia
di riforma del Senato ma largamente discutibili funzioni,
composizione e ruolo di quell'assemblea così come previsti
dal testo del governo; Renzi,
stampa
del
lo show down elettorale
resto rivedibile ma solo in piccola parte: «Il confronto parlamentare - ha spiegato il pretnier ai suoi '- è importante, ma
il patto del Nazareno va preservato... ». Non si tratta, come
è evidente, di posizioni del tutto coincidenti. E si conferma,
insomma, che se entrambi i
presidenti - per ragioni diverse
- hanno legato il loro futuro
proprio alla realizzazione delle
riforme, la via per centrare
l'obiettivo potrebbe alla fine divergere. In sintesi: confronto e
dialogo contro forza dei numeri e minaccia di show down
elettorale. L'equilibrio è incerto, instabile. E le prossime
mosse tutt'altro che scontate.
In un clima così, è evidente,
l'intenzione di approvare entro
maggio - almeno in prima lettura -la riforma del Se'nato, va
trasfòrmandosi da speranza in
irraggiungibile chimera...
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La parola d'ordine - come
sempre nei momenti delicati,
quando è meglio tacere che
parlare - la parola d'ordine
dei due palazzi, dicevamo, è:
«normale dialettica istituzio":
naIe». Dal Quirinale e da Palazzo Chigi filtra, insomma,
poco o niente su un incontro
(quello di ieri tra Napolitano
e Renzi) che di «normale»
non ha avuto nulla: a partire
dalle modalità di definizione
dell'appuntamento, fissato
dai due presidenti praticamente per strada (davanti
l'altare della Patria, venerdì
mattina) e «rubato» dai mi- crofoni
indiscreti
di
SkyTg24. «Normale dialettica istituzionale» in un momento che di normale ha davvero poco, considerato quel
che si agita sul fronte delle riforme da fare: gli stop and go
di Silvio Berlusconi, le perduranti divisioni nel Pd, i giochini di Beppe Grillo, e poi «i
professoroni», gli allarmi democratici e chi più ne ha più
ne metta. È per questo che
l'altra mattina - appunto' davanti all'altare della Patria _
Giorgio Napolitano ha chiec
sto a Matteo Renzi se non fosse forse il caso di fare un pun-
to: ricevendo in risposta un
veloce «attendo una convocazione, domani a qualsiasi ora,
Presidente».
Ed è per questo - per la
tensione che sale e la discussione che diventa una Babele
_che il Capo dello Stato ha voluto ascoltare il premier, conoscerne le intenzioni e dispensare i suoi consigli. Consigli non nuovi, purtroppo,
mai effettivamente seguiti e
riassumibili in una indicazione, un metodo: le riforme va~­
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28-04-2014
6
1 /2
IIllll 11*11,,"1-7'11::1
Il governo gioca d'azzardo
ma dovrà rifare la manovra
di Renato Brunetta
a pagina 6
Il premier gioca d'azzardo
ma dovrà rifare la manovra
l presidente del Consiglio,
Matteo Renzi, può presentarsi spavaldo e sicuro di sé
quanto vuole, mail vizio d' origine, quello di essere un presidente non eletto, arrivato a Palazzo
Chigi senza una legittimazione
popolare, solo grazieaunacongiura di palazzo, ne condiziona
drammaticamente l'operato.
Sentendo questa mancanza,
e soffrendone, Renzi orienta tuttalasuaazionedigovernoacolmareossessivamentequestalacuna. E vive nell' ansia continua
da prestazione. Ansia per cui
non basta annunciare che taglierà di 80 euro al mese l'Irpef
sui redditi medio-bassi: perrafforzare la sua posizione e sembrarepiùchemai credibile, mette il carico da 90. Aggiunge che
non solo halecoperture, mane
hail doppio di quelle che servono. Idem sulle riforme istituzionali: se non le faccio mi ritiro
per sempre dalla vita politica,
chiamatemi buffone.
Sul doppio fronte della politica economica e delle riforme
istituzionali Renzi si gioca tutto. Dalle sgangherate strategie
economiche spera di trarre il
primodividendo:laripresadell'economia. Dal suo asserito riformismo istituzionale, scalcagnato come quello economico,
spera di trarre il secondo: quelRitaglio
Primo piano Italia
lo della legittimazione politica
e del consenso elettorale.
Il tutto sotto la chiave della demagogia e del populismo, andando fintamente ad attaccare
lebestieneredelluogocomunismo. I cattivi burocrati, i cattivi
manager, i banchieri, le auto
blu, la casta, gli sperperi dacampagna elettorale, le pensioni
d'oro. Un continuo gioco alrialzoo
In economia, questo atteggiamento è definito «azzardo morale»: comportamento opportunistico post contrattuale. Rappresenta la condizione per cui
un soggetto, che sadinon pagare le conseguenze economiche
negative di un suo comportamento, assume atteggiamenti
diversi da quelli che assumerebbe se invece quelle conseguenze dovesse subirle. Renzi, dunque, o vince o se neva. E cerca di
perseguire il suo doppio dividendo giocando funambolicamente, e avendo come unico
orizzonte temporale quello di
breve termine. Per fare questo,
ha messo in piedi due linee di
azione parallele. Entrambe già
impantanate.MaquestoaRenzinoninteressa: luigioca a compraretempo. Il tempo pervincere le elezioni di maggio, per incassare il dividendo politicoelettorale e darsilalegittimazione democratica che non ha. E il
tempo per presiedere il semestre italiano dell'Ue, che dostampa
ad
uso esclusivo
vrebbeaccompagnareegiustificare le sue sgangherate manovre di politica economica.
A contrastare questo funambolismo' però, cisonofatti.Leriforme istituzionali: scritte con i
piedi, incostituzionali, ridicole. La politica economica: inconsistente, inventata, folle,
che si traduce in tagli di imposte una tantum, non coperti, affidati a clausole di salvaguardia
che aumentano la pressione fiscale, senza produrre effetti positivi né in termini di consumi
né di investimenti. Il primo che
smaschererà questo azzardo
morale, come ha già cominciato a fare Berlusconi, non solo farà cadere il governo Renzi, ma
salverà l'Italia dal doppio imbroglio che abbiamo descritto.
Sul piano economico, il calendario è serrato e drammatico:
tra giugno e luglio, quando la
Commissione europea dell'ottava legislatura si sarà insediata, ma con anticipazioni già il5
maggio, l'Italia rischia la prima
bocciatura sul Def, con tanto di
risposta negativa sul rinvio del
pareggio di bilancio strutturale
al2016,econconseguenteesplicita necessità di manovra correttiva. Se, poi, in autunno non
varalamanovracorrettiva,l'Italia rischia l'apertura di una procedura di infrazione per deficit
e per debito eccessivo. Ancora
in autunno: se dopo gli stress
test estivi dellaBce su 15 banche
del
destinatario,
non
italiane l'Europa chiederà di ricapitalizzare i nostri istituti di
credito, non solo il mercato, ma
anche il governo dovrà fornire
le risorse necessarie, e gli stessi
lO milioni di italiani che a maggio riceveranno gli 80 euro, a
breve rischiano di doverli restituire. Sorte ancor peggiore attende gli altri 31 milioni di italiani esclusi dal bonus mensile.
Renzi azzarda sicurezza, a parole. Ma, andandolo ad analizzare attentamente, il decreto Irpef pubblicato in Gazzetta ufficialegrondaincertezza, pericolose clausole di salvaguardia,
buchi logico-economici. L'effetto sulla crescita è sostanzialmente nullo. L'occupazione
non migliorerà come non migliorerà il Pil, sia per l' irrilevanzaquantitativamacroeconomica tanto del bonus Irpef quanto
dello sgravio Irap, sia perché
l'effetto di domanda verrà compensato dai tagli della spesa
pubblica, o dall' aumento di altre tasse, necessari a finanziarli.
Oppure, ancor più grave, l' effetto sarà negativo per il semplice
motivo che i limiti quantitativi
dei bonus fiscali sono ben definiti (come lo sono i beneficiari),
mentre è ancora vaga l'entità e
la composizione dei taglidispesa e soprattutto i destinatari delle punizioni promesse e vagheggiate dal nostro battagliero premier. La vera questione non è se
questa spending review darà ri-
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di Renato Brunetta
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Renzi bluffa su rifonne epolitica economica,' così il Def èarischio bocciatura
Se in autunno no n ci sarà una finanziaria correttiva sfo reremo i parametri Ue
Quotidiano
Data
il Giornale
sultati, ma il fatto che da circa 8
mesi si annunciano tagli di stipendipubbliciedipensioni, penalizzazione delle rendite finanziarie, chiusura di province
e enti costituzionali, attacchi a
caste privilegiate più o meno
estese, spianamento delle burocrazie, criminalizzazione di intere categorie, avvertimenti più
o meno intimidatori a organi
dello stato che potrebbero
obiettare qualcosain temadilegittimità delle azioni di governo, e ciò non può non determinare, come è avvenuto lo scorso
anno con l'Imu, una situazione
generalizzata di attesa in tema
di consumi e investimenti.
Fino ad oggisiè sentito di tutto in tema di spending review,
poco in realtà è accaduto. Ai ta-
Pagina
Foglio
gli generalizzati degli stipendi
pubblici continuamente minacciati è seguita fino a oggi la
fissazione di un ulteriore tetto
alle remunerazioni apicali dal
nullo impatto sulla spesa e la
sceneggiata delle auto blu su
e-bay. Ma gli annunci roboanti
di battaglia hanno effetti depressivi sull' economia anche
senon seguiti da provvedimenti effettivi. Le iniezioni limitate
di potere di acquisto decise dal
governo fino a oggi hanno copertura certa solo nelle clausole di salvaguardia, cioè nell' aumento di imposte e tagli automatici di spesa che scatteranno
se le coperture promesse non si
dimostreranno realizzabili, ma
gli effetti depressivi delle coperturepromesse già sono in grado
Il decreto Irpef gronda
incertezza e pericolose
clausole di salvaguardia
di paralizzare l'Italia anche se
poiifattinon seguiranno agli annunci.
Aldanno, quindi, si aggiungerà la beffa. Per gli italiani: aumento di tasse conseguente ali' attivazione automatica delle
clausole di salvaguardia sparse
nel decreto Irpef e aumento di
tasse che il governo, incapace
deitaglidispesachehapromesso, dovrà varare per riportare i
conti pubblici sul sentiero concordato con la Commissione
europea. Enessun aumento deli' occupazione.
Insomma, Renzi gioca a governare senza legittimazione
democratica. La sua politica
economica produce incertezza
e le riforme istituzionali sono
spiaggiate al Senato. La sua è
DescrizionI!
CtASSI DI REDDITO E CONTRIBUENTI
fino a B.OOO euro (cd. incapienti)
4.255.591
Bonus Irpef Renzi
• Famiglia bi-reddito composta da 2 lavoratori
dipendenti e 1 figlio a carico
• Commessa con reddito di 20.000 euro lordi
annui (l.Hi' euro netti al mese per 14 mensilità);
• Operaio con reddito di 23.000 euro lordi annui
(1.459 euro netti al mese per 13 mensilità);
Lavoratori dipendenti
finoa B.OOOa 24.000 euro
• Abitazione di tipo civile (A2) di 12i' mq.
con rendita catastale di 621 euro
10.284.520
(41% dei lavoratori dipendenti
24,8°10 del totale contribuenti Irpef)
unascommessaalbuio.Ecome
le operazioni finanziarie «allo
scoperto» rientrano nell'alveo
delle attività di tipo speculativo
con orizzonte temporale dibreve termine, anche Renzigiocaa
comprare tempo. Gli bastano 6
mesi, per beneficiare del dividendo politico della legittimazione popolare il 25 maggio e
del dividendo economico del
deficit spending non sanzionato (lui spera) grazieaunagestione scoppiettante del semestre
italiano di presidenza dell'De,
dall "luglio.Manonèconilcontinuo azzardo morale, con le
continuescommesse,conicontinuirilancidafunambolodella
politica politicante che sigoverna l'Italia. La si manda solo in
malora per sempre.
la tattica di comprare
tempo finirà per portare
l'Italia nel baratro
ASPESE DEI RESTANTI 31 MILIONI
Lavoratori dipendenti
28-04-2014
6
2/2
Aumento Iva
- Hl euro
Aumento Tasi
-104euro
Aumento accise benzina auto
- 3 euro
Aumento lva benzina auto
-15 euro
Aumento addizionale regionale Irpef
- 6 euro
Aumento addizionale comunale Irpef
-:I.O euro
Aumento imposta di bollo dossiertitoli finanziari
-13 euro
AUmento imposta sostitutiva suinteressi titoli
-45 euro
• Due auto a benzina con cui
si percorrono 20.000 km all'anno
Beneficio Netto
1.060 euro
• Risparmio: 31.000 euro di titoli
Lavoratori dipendenti
oltre 24.000 euro
FAMIGLIA MONO-REDDITO
, BENEFICIARIA DEL BONUS
10.505.102
• Famiglia mono-reddito composta
da 1 lavoratore dipendente,
moglie e 1 figlio a carico
Totale lavoratori dipendenti
25.045.813
Totale lavoratori autonomi e pensionati
16.368.341
• Operaio con reddito di 23.000 euro lordi annui
Il.459 euro netti al mese per 13 mensilità)
• Abitazione di tipo popolare (A3)
di 80 mq. con rendita catastale di 420 euro
Totale contribuenti Irpef
41.414.154
Restano esclusi dal bonus Irpef
Aumento Iva
- 95 euro
AumentaTasi
-;r1euro
Aumento accise benzina auto
- 1 euro
Aumento lva benzina auto
-Beuro
Aumento addizionale regionale Irpef
- 1 euro
Aumento addizionale comunale Irpef
-4euro
Beneficio Netto
• Un'auto a benzina con cui
si percorrono 10.000 km all'anno
465 euro
81.129.684
068391
Gruppo parlamentare della Camera dci deputatili Popolo della libertà Berlusconi presidente; elaborazione su dati (gia Mestre
I
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~ontc:
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Primo piano Italia
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ad
uso esclusivo
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non
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