XXII CONGRESSO NAZIONALE DI FITOTERAPIA Salerno 30 maggio - 1 giugno 2014 www.sifit.it Seminario: “Scuola Medica Salernitana”. Venerdi 30 Maggio ore 15.00 Tavola rotonda: Michele Acanfora, Mario Ascolese, Andrea Del Buono, Ottavio di Gaeta, Maurizio Episodio, Biagio Parisi: Hub Medicine: dal Regimen Sanitatis alla Medicina Funzionale. Numero 2014 - Piante Medicinali - Abstract: HUB MEDICINE: Dal Regimen Sanitatis alla Medicina Funzionale Dr. Giovanni Canora HUB è un neologismo con il quale si definisce il concetto di “Riduzione di Complessità”; la Medicina con la ricerca e lo studio va verso la complessità, ampliando le conoscenze sia in ambito eziologico, diagnostico e terapeutico, seguendo l’evoluzione biologica ambientale, sociale e umana. Anche le Medicine Complementari hanno una spinta alla implementazione attraverso nuovi presidi diagnostici e ricerca su nuovi rimedi, farmaci vegetali o di matrice naturale, basti pensare alla Medicina Omeopatica che, teoricamente, potrebbe studiare l’impiego di innumerevoli nuovi Farmaci Omeopatici, di matrice minerale, vegetale e animale; infatti la Materia Medica Omeopatica è in costante evoluzione, attraverso la sperimentazione pura sull’uomo sano. Le Medicine Tradizionali si differenziano per una complessità volta alla sintesi diagnostica e conseguentemente terapeutica, per queste materie mediche non è importante studiare e classificare “nuove” malattie, in quanto riconducibili a diagnosi “essenziali”, secondo la fisiologia umana, e, per certi versi, a dei protocolli terapeutici già codificati. Al tempo stesso la crescente esposizione agli stressors ambientali, fisici, chimici, relazionali e della dinamica di vita con variabili oltre il nostro status biologico, rispetto a quelle codificate geneticamente fino a qualche decennio fa, ci impone di pensare in termini di causalità circolare e non più lineare, in altre parole una complessità in crescita esponenziale. Inoltre se da un lato i sistemi biologici hanno bisogno di adattarsi a variabili in aumento e tempistica delle dinamiche interbiologiche sempre piu veloci, l’Autopoiesis, l’auto-organizzazione dei sistemi stessi, innesca risposte e adattamenti implementandone la complessità di modulazione. Dunque se vogliamo interagire con sistemi di grande complessità sono da valutare soluzioni di uguale complessità oppure invertire la rotta e approcciare con modalità che adottano “Riduttori di complessità”. Attraverso la Cibernetica sappiamo che il voler far fronte ad un problema con una soluzione più grande del problema stesso è un grosso errore. Esempio illuminante di HUB, “Riduzione di Complessità” è stato il Dr. Edward Bach, medico microbiologo e omeopata, che con il proficuo studio degli stati d’animo umani e della corrispondenza in natura con il mondo vegetale, in particolare i Fiori delle piante, sceglie di indirizzare la sua ricerca verso la sintesi, la riduzione della complessità, individuando 38 possibili archetipi degli stati d’animo umani e 38 corrispondenti rimedi, i 37 rimedi Floreali e uno minerale, l’acqua di roccia. 1 Questo must della sua ricerca rappresentava un’inversione di linea rispetto alla stessa omeopatia, l’intento era proprio di semplificare la diagnosi e la risposta terapeutica; non da meno, il desiderio di studiare un metodo diagnostico e terapeutico semplice e utilizzabile dai pazienti per autosomministrazione, nei limiti possibili. La consapevolezza della infinita complessità dell’universo, della natura, dell’organismo umano nei vari aspetti, mentale, emotivo e fisico, e pertanto la necessità di un approccio diagnostico e terapeutico semplificante ed essenziale, conscio della opportuna umiltà interpretativa del terapeuta per rispondere alle necessità del sistema habitat/uomo. Dunque il Dr. E. Bach ha scelto la Riduzione di Complessità del sistema psico/emotivo umano a 38 archetipi; gli Elementali della creatura umana. La Semeiotica Medica delle Medicine Tradizionali, seppur per limitazione di conoscenza anatomica, fisiologica, biochimica e psicoemotiva, si basa su elementi semplificanti ed essenziali, tutt’ora in uso ed adottati nella pratica medica ordinaria anche di sistemi sanitari “evoluti”. La semeiotica della lingua, la diagnosi del polso, ad esempio, sono parte del bagaglio medico riconosciute dall’OMS attraverso la valorizzazione delle Medicine Tradizionali e delle Etnomedicine, peraltro la valenza di tali pratiche non sono immediatamente riconducibili e del tutto compresi dai metodi correnti di diagnosi, anzi hanno una specificità di valutazione diagnostica sintetica, non sovrapponibile. Ci sarebbe da rivalutare l’uso di tali conoscenze, opportunamente rivisitate, aggiornate ed integrate, per l’efficacia, della valutazione eziologica di un quadro clinico complesso, per l’immediatezza e il costo zero; per contro a volte la diagnostica di laboratorio e strumentale diventa complicata, allontanandosi dall’individuazione delle vere cause primarie e dei disturbi e patologie secondarie, senza contare l’invasività di alcune indagini diagnostiche ed il costo sociale. Allo stesso tempo la terapia può essere causale o sintomatica, quindi semplificante e risolutiva o sintomo soppressiva; la Fitoterapia, ad esempio, con l’utilizzo di Farmaci Vegetali efficaci per l’attività del Fitocomplesso ha la possibilità di interagire con la complessità biologica cellulare, organica e di apparato rispetto all’utilizzo di un singolo principio attivo naturale o di sintesi, che lavora con un azione biochimica univoca. In questo caso è proprio la poliedricità del Fitocomplesso che può curare, con meccanismi biologici complessi, un quadro clinico secondo una valenza di Riduzione di Complessità. In generale la Medicina Funzionale, con la Terapia di regolazione, è un esempio di approccio eziologico alla complessità biologica, con farmaci naturali in grado di interagire con gli innumerevoli parametri cellulari, la cui funzione è di “Riduzione della Complessità.” In particolare la Medicina Funzionale usando ad esempio il Fitocomplesso oppure oligoelementi in bassi concentrazioni, tali da agire per stimolo metabolico e non per induzione ponderale di attività biochimica propria, promuove la risposta spontanea e “autarchica” di euregolazione cellulare. A monte della Terapia di Regolazione Funzionale la stessa diagnosi ha come obiettivo la valutazione semplificata, essenziale, di dismetabolismi in essere da regolare, individuando il primum movens su cui agire. Il Regimen Sanitatis della Scuola Medica Salernitana è, ante litteram, una prescrizione per la Prevenzione Primaria con l’intento di utilizzare dei presidi di igiene di vita “Riduttori di Complessità”, attraverso i dettami scritti in versi Leonini, per ridurre l’esposizione a fattori squilibranti, secondo la Dottrina Umorale Tetradica della Scuola. Questi manoscritti erano a loro volta integrati, secondo il moderno concetto di working in progress, dagli studenti provenienti dai vari paesi europei, step by step lungo gli anni di vita della Scuola, copiando e aggiornando il testo con nuove informazioni, man mano disponibili, appresi dai Maestri di Medicina e dagli Speziali della Scuola Salernitana. La scelta invece di scrivere i dettami in versi Leonini per la divulgazione orale dei consigli di salute, non essendoci all’epoca la possibilità di disporre di scritti o libri, siamo ancora lontani dall’invenzione della stampa, testimonia l’impegno dei medici salernitani per l’opera sanitaria di prevenzione, per il volgo, attraverso l’educazione all’igiene di vita e alla vita sana. Il Centro Studi Schola Medica Salernitana con il programma Medico della Salute, biologo, farmacista, medico, propone una figura professionale a monte della Prevenzione Primaria; un professionista per l’Uomo Sano; modello presente già nel sistema sanitario della Medicina Tradizionale Cinese nel cui ambito l’attività primaria del Medico era quella di prendersi cura dell’Uomo Sano, la cui retribuzione veniva interrotta quanto i suoi assistiti si ammalavano fino a guarigione avvenuta. 2 Dal “Regimen Sanitatis Salernitanum” I De Remediis Generalibus I De Remediis Generalibus (traduzione) Anglorum Regi scribit tota Schola Salerni: Di Salerno la Scuola al Re Britanno Si vis incolumem, si vis te reddere sanum, Scrive: Se vuoi tua sanità perfetta Curas tolle graves: irasci crede profanum: Ed immune serbar da tutti i mali, Parce mero, coenato parum: non sit tibi vanum Scaccia le gravi cure, e non dar luogo Surgere post epulas: somnum fuge meridianum: All’ira passion truce, e profana, Non mictum retine, nec comprime fortiter anum. A’ calici di Bacco il labro accosta Haec bene si serves, tu longo tempore vives. Sobrio, e di rado, ad una parca cena Si tibi deficiant Medici, medici tibi fiant Siediti, e sorgi in piè dopo la mensa, Haec tria: mens laeta, requies, moderata diaeta. Su l’ore del meriggio al pigro sonno Non ti donar, non ritener l’orina, E la parte né men posteriore Comprimere du dei, né farle forza. Così osservando ben questi precetti Lungamente godrai vita felice. Se ti mancano i Medici, siano per te medici Queste tre cose: l’animo lieto, la quiete, e la moderata dieta. 3
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