la Rassegna Economico CONOMICO e E Finanziario INANZIARIO SETTIMANALE ettimanale e Numero 11 - 20 marzo 2014 - Anno 70 - Euro 0,90 www.larassegna.it www.larassegna.it fondata fondatanel nel 1906 1906 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione abbonamento postale - D.L.353/2003 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.n. 46)46) art. 1, 1, comma 1, DCB Bergamo Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in in abbonamento postale - D.L. 27/02/2004 art. comma 1, DCB Bergamo Imprese femminili nella Bergamasca, in dieci anni cresciute di 3mila unità Ascom, grazie alle delegazioni servizi e assistenza più vicini alle imprese ► a pagina [ Spending review ] Zapperi E segue a pagina L'aumento del prelievo Lo shopping rappresenta un’esperienza memorabile che accompagna ogni viaggio ed un’occasione unica per rivitalizzare i centri storici, eppure in pochi ne hanno colto le potenzialità fornendo tour e pacchetti turistici dedicati. Rodolfo Baggio, docente del Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi di Milano e presidente di IfittItaly ha presentato a Bergamo un progetto europeo di valorizzazione dello shopping come fattore strategico per il turismo urbano. «È un forte strumento di destagionalizzazione e ad avere grandi 9 770393 750004 13 È giovane ed ha obiettivi ambiziosi il nuovo Direttivo delle “Botteghe di Borgo Palazzo”. «Ci siamo messi in gioco – racconta il neopresidente Roberto Marchesi, 34 anni - perché non volevamo andasse disperso quanto di positivo è stato fatto sino ad ora e salvaguardare l’unità. Ciò che vogliamo fare è valorizzare ogni zona a seconda delle sue caratteristiche. Per la parte definita borgo storico – annuncia -, in particolare, stiamo valutando la possibilità di dare vita ad un distretto del commercio. Stiamo cercando di capire come realizzarlo, in base anche alle indicazioni della Regione. Potrebbe essere un’aggregazione con altri borghi storici della città». La richiesta all’amministrazione futura? «Un restyling completo che renda la via a misura d’uomo e di commercio. Oggi siamo assediati da un traffico che crea solo confusione e disagi per chi abita e che non porta vantaggi nemmeno ai negozi». ] ravaschio aumento, sembra da maggio, dal 20% al 26% delle imposte su tutte le rendite finanziarie (interessi, cedole, dividendi, capital gain…), esclusi i titoli di Stato, che resteranno al 12,5%, dovrebbe portare allo Stato, secondo il governo, 2,5 miliardi di euro, in pratica un quarto dei 10 miliardi destinati alla riduzione delle tasse a una ristretta fascia di contribuenti. Non un vero taglio, quindi, quanto un rimescolamento: un prendere dalle tasche di qualcuno per metterle in quelle di qualcun altro. A volte anche la stessa persona. I mille euro in più in busta paga, se ci si può rifare all’annuncio del governo, arriveranno attraverso una detrazione Irpef sul lavoro dipendente e riguarderà alla fine solo i contribuenti che dichiarano un reddito inferiore ai 25 mila euro. Nessun beneficio quindi per gli incapienti, cioè quelli che dichiarano meno di 8 mila euro l’anno e pertanto già non pagano l’Irpef. Le maggiori imposte sulle rendite finanziarie sono teoricamente la parte più “sicura” della copertura di 10 miliardi necessaria per tagliare segue a pagina 3 potenzialità inespresse sono soprattutto le città di media grandezza – racconta nella nostra intervista -. Il problema è che manca una vera e propria offerta dedicata, per non parlare dei servizi annessi e connessi, dai personal shopper ad itinerari guidati ad hoc». «I negozi sono espressione del territorio. Continuano tutti a parlare di turismo culturale, ma il turista non vive rinchiuso nei musei. Bisogna indirizzarlo. È anche necessario cambiare mentalità, ritoccando gli orari di apertura, specialmente nei fine settimana» a pagina 9 Il nuovo Direttivo dell’associazione al lavoro anche su questa idea. Marchesi: «Potrebbe essere un’aggregazione con altri borghi storici della città» 3 L' 40011 ► a pagina Borgo palazzo, le “Botteghe” ora pensano al distretto Rendite finanziarie, tutti i dubbi sulla nuova tassazione di stefano 7 Intervista all’esperto Rodolfo Baggio: «È un forte strumento di destagionalizzazione. Grandi potenzialità nelle città di media grandezza, ma ancora inespresse» se invece la chiusura del commissariato di Polizia di Treviglio fosse una decisione giusta? Sia lecito, nel mare di petizioni, cortei di protesta e comunicati carichi di sdegno, avanzare sommessamente qualche dubbio. Consapevoli, certo, che il tema va maneggiato con estrema cura, poiché chiama in causa un bene fondamentale per la convivenza civile qual è quello della sicurezza. Ma altrettanto persuasi che sia necessario andare al cuore della questione, evitando di farsi intrappolare dal populismo facile dei politici che si svegliano a babbo morto da un lato e dall’emotività pur comprensibile dei cittadini. Il dato da cui bisogna partire è che in questo benedetto paese l’ultradecennale stagione degli sprechi di risorse pubbliche è finita. Ed è finita, diciamolo forte, per la terribile crisi economica che ci ha ridotti in mutande, non certo per l’acquisita consapevolezza generale che uno Stato non si governa all’insegna del “laissez faire, laisser passer”. E’ iniziata un’altra era, quella dei sacrifici, della spesa oculata, dell’attenzione [ ► a pagina Shopping, «una risorsa per il turismo tutta da scoprire» Treviglio, i buoni motivi per chiudere il commissariato di cesare 10 Artigiani sempre più digitali, potenziata la formazione sulle nuove tecnologie ► alle pagine 4 e 5 IL poLemIco di Marco «S Losma (Piccola Industria): «La crescita delle pmi deve essere nelle dimensioni ma anche nei valori, nelle competenze, nell'impegno e nelle conoscenze» a pagina 6 ciMMino Il sabato cittadino in uno stato di "spolizia" iamo in uno stato di polizia!» berciava il tale, per raccattare due voti. Finiremo con l’essere uno stato di polizia…”, replicava quell’altro, per far capire ai suoi che eravamo messi male davvero. Mi sarebbe piaciuto esserci, ogni tanto, in quelle accesissime dispute televisive: con quei tacchinoni dai bargigli incendiati che si arrabattano a dimostrare quanto sono bravi. E, invece, sono Piccole imprese, la salvezza arriva dall’export Da oltre 45 anni al servizio dei nostri clienti ignoranti come un somaro et ultra. Avrei domandato loro, con la mia vocina più flautata, con la boccuccia a cuore: “Scusate, ma lo sapete cos’è uno stato di polizia?”. Perché uno stato di polizia non è mica un posto dove comanda la pubblica sicurezza: un governo latinoamericano anni Settanta, con sgherri dalle ascelle sudate e dal baffo stillante tequila. è semplicemente un sinonimo di governo dei principi illuminati, in cui segue a pagina 2 tavolame, tranciati, pannelli e pavimenti FORPLAST IL MONDO DEL LEGNO Via Circonvallazione Ovest, 18 24040 Stezzano, BG tel. 035 591232 - fax 035 4540219 www.forplastsrl.it 2 la Rassegna 20 marzo 2014 Il polemIco PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA Il sabato cittadino in uno stato di "spolizia" Franco Frigeri di di Franco Frigeri COMMENTI www.larassegna.it seguici su PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA Visita il sito Direttore responsabile: Giuseppe Ruggieri In redazione: Anna Facci Grafica: Andrea Locatelli Direzione e redazione: via Mazzini, 24 - 24128 Bergamo - tel. 035 213030 - fax 035 224572 E-mail: [email protected] Web: www.larassegna.it Editrice: La Rassegna Srl PUNTI DI VISTA fondata nel 1906 [email protected] (commenti su www.larassegna.it) PUNTI DI VISTA una forma di diritto naturale (Jus Politiae) temperi l’assolutismo. Insomma, magari si stava perfino meglio in uno stato di polizia settecentesco che oggi. Oggi, invece, siamo in uno stato di spolizia. Nel senso proprio della pubblica sicurezza, intendiamoci: perché di principi in giro, per fortuna, non ce n’è più, a parte quelli che si guadagnano la pagnotta facendo i ballerini in tv. E anche, di illuminati, veri o presunti, purtroppo, c’è autentica penuria: ciarlatani quanti ne vuoi, venditori di materassi a pacchi, ma illuministi illuminati nix. Dicevo: uno stato di spolizia. Intendo uno stato in cui la polizia, e segnatamente quella che si autodefinisce “locale”, è una specie di lemure inafferrabile: buona a spaventare i bambini, ma spesso insufficiente ad intimidire i malintenzionati. Si tranquillizzi il capo della polizia locale, che altre volte non ha gradito i miei articoletti: non intendo montare una campagna antighisa. Non starò qui a ricordare i venditori abusivi in via XX settembre, che offrono alla gente piumini taroccati e borsette false, sotto gli occhi dei due solerti agenti, che stazionano in permanenza dove non servono a nulla. Nemmeno rammenterò la sagacia con cui vengono appioppate le contravvenzioni per divieto di sosta da vigili che hanno parcheggiato, a loro volta, in divieto: ne ho già parlato e, obbiettivamente, sembrerebbe un accanimento. Non voglio nemmeno fare della facile ironia sul fatto che, ogni volta che capita un ingorgo coi controfiocchi, scopri che, a dirigere il traffico, al posto del semaforo, è stato messo un vigile urbano, che ha definitivamente incasinato la circolazione. Ci mancherebbe: una volta basta ed avanza. Vorrei solo citare tre casi, che mi hanno colpito recentemente, perché mi sono capitati in un lasso di tempo molto breve: a volte, bisogna credere ai segni del destino. Caso numero uno: stavo per attraversare in Porta Nuova, sabato scorso, in compagnia di un mio amico che mi faceva una testa così sui vigili, sul fatto che li paghiamo noi e su quello che, se denunci loro qualcosa, ti rispondono con sufficienza e ti dicono invariabilmente: “Lei non si preoccupi!”. Io cercavo di difendere l’istituzione ed argomentavo faticosamente a favore dei prodi difensori dell’ordine, quando due ragazzotti, vestiti come in un film sulla droga nel Bronx, porconando all’indirizzo del mondo, hanno attraversato bel belli, col semaforo rosso, proprio sotto gli occhi dell’agente motociclista (appiedato), messo lì a controllare il rispetto del codice. Questo non se li è filati di striscio: neanche fossero stati trasparenti, ha continuato a guardare un punto dell’uni- verso visibile a lui solo, dietro le spesse lenti verdi dei Ray-Ban. Caso numero due: Borgo Santa Caterina, qualche giorno fa. Auto, come sempre, in doppia fila e, talvolta, in tripla. Un’auto era parcheggiata in curva: non negli spazi blu o un po’ messa male, proprio in curva in curva. Da una parte, le auto, tra cui una macchina della polizia locale e, dall’altra, l’autobus. Ovviamente, grazie a quel cafone che aveva parcheggiato il suo carro in maniera tanto oscena, si è formata subito un bel po’ di coda, smaltita dalla pazienza della gente e dalla perizia del conducente del bus. Pensate che gli agenti si siano fermati per dare un multone al parcheggiatore idiota? Nemmeno per sogno: altri altissimi compiti dovevano attenderli, perché se ne sono andati via all’inglese. Misteri della vigilanza! Caso numero tre. Di nuovo sabato pomeriggio, giorno in cui, evidentemente, le maestranze della polizia locale ricevono particolari direttive, che li rendono delle mammolette arcicomprensive, a differenza dei giorni infrasettimanali: Piazza Pontida, ore diciassette. La gente passeggia, mercè la bella giornata: molti parcheggiano dove non dovrebbero, essendoci una bella ztl, ma che volete che sia? E’ primavera: zefiro torna eccetera eccetera. C’è la solita fiat Bravo bianca e verde. Arriva in divietissimo una X5, con targa bulgara: difficile pensare che sia un residente dotato di permesso. La faccia del conducente rafforza l’ipotesi che non sia nato precisamente all’ombra del Campanone: una specie di orango, una via di mezzo tra Maradona e KingKong. Il fatto è che questo simpaticissimo straniero in visita, avendo evidentemente capito che, in Italia, uno può farsi impunemente i cavolacci suoi, oltre ad imboccare via Broseta a zigzag cercando un improbabile parcheggio, tentava, al contempo, di telefonare, esibendo un cellulare delle dimensioni di una piastrella di cesso, che rendeva ancor più ondivaga la sua già precaria traiettoria. “Ci siamo!” mi sono detto: “Lampeggiante, sirena, e il buzzurro verrà debitamente rispedito sulle rive del Danubio a calci nel preterito!”. Da Starsky e Hutch, viceversa, nemmeno un plissé. Adesso voglio fare un esperimento: siccome possiedo anch’io una bella BMW, voglio provare a passare in una ztl (magari non in quella in cui abito: sarebbe troppo facile…) andando a viole col telefonino all’orecchio, sotto gli occhi di qualche vigile. Giuro che, se mi ferma, scrivo un articolo in cui mi lamento della polizia locale: comandante o non comandante… PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA dalla prima pagina I rischi dell'Unione europea Nell’anno in corso l’Ue dovrà affrontare passaggi delicatissimi: le elezioni per il Parlamento, la formazione di una nuova Commissione, la definizione del nuovo sistema di accordi contrattuali che dovrebbero incentivare ma anche facilitare l’agenda delle riforme nei vari Paesi, soprattutto periferici. La pressione sui partiti pro-Ue, sia a livello nazionale sia a livello europeo è già fortissima dato l’assedio delle vecchie e nuove formazioni euro-scettiche. Sul piano simbolico ed emotivo è difficile contrastare le immagini sanguigne e aggressive che sono usate per aizzare l’antieuropeismo. E’ chiaro che la metafora della “comunità di vicini” non esercita grande richiamo per quei segmenti di elettorato già molto risentiti contro la Ue. Ma potrà servire per dare una prospettiva “di giustizia” a quegli elettori pro-europei che ascoltano le invettive euroscettiche e non sanno bene come reagire. Il grosso rischio è infatti che gli elettori pro-europei non siano consapevoli della posta in gioco, non vadano a votare e lascino il campo a chi vuole disfare l’Uem. L’obiettivo prioritario per i partiti pro-europei deve essere il contenimento: far si che la diga di sostegno popolare non smotti ed evitare che nel prossimo Parlamento le formazioni euro scettiche si rafforzino fino a diventare un potere di veto. Il sistema Ue (m) è malato. Essere pragmatici e realistici non significa pensare che “tanto prima o poi le cose si aggiusteranno da sole”. Per aggiustare le cose serve moltissimo “lavoro”, sia intellettuale sia politico. Auguriamoci che le élite dei Paesi europei siano all’altezza della loro chiamata storica. Gli strumenti per agganciare la ripresa Grande è l’attenzione sui modi di “agganciare” la ripresa economica sul piano delle politiche o del quadro normativo e fiscale. Un loro primo esame ci induce però a pensare che non sono soltanto responsabilità dello Stato e della politica. Entrano in gioco anche precisi fattori culturali, inerenti alla propensione al rischio, alle scelte di investimento, alle prospettive di vita. Da questo punto di vista la demografia gioca contro di noi: in modo quasi naturale la propensione a investire e a intraprendere, e la capacità di innovare, si riducono al crescere dell’età e questo può risultare preoccupante in un Paese in cui la percentuale dei giovani continua a diminuire. Altrettanto importanti sono gli orientamenti culturali di fondo rispetto a ciò a cui una società dà valore e promuove, anche attraverso le leggi che si dà. Ormai da tempo nell’immaginario collettivo finanza e speculazione hanno sostituito industria e manifattura come fonti per acquisire ricchezza e potere. Lo stesso accade nelle scelte di destinazione del risparmio: gli impieghi speculativi, anche grazie al moltiplicarsi degli strumenti finanziari e alle prospettive di redditività che promettono, soppiantano man mano quelli legati all’economia reale e al mondo produttivo. Tocchiamo qui uno dei più profondi conflitti della nostra società: quello tra coloro che guadagnano producendo (lavoratori e imprenditori) e coloro che guadagnano perché godono di una qualche forma di rendita. Intervenire su queste dinamiche è un problema politico, ma la sua soluzione richiede anche che nella società maturi il consenso a sostegno delle riforme. Serve grande forza politica per poter avere la libertà (dai poteri precostituiti e dagli interessi di parte) necessaria a liberalizzare il sistema. La deriva tecnologica E’ molto diffusa l’illusione che mediante i numeri possiamo trovare la soluzione di problemi altrimenti indisponibile, che sia possibile mettere a confronto situazioni diverse mediante un indice statistico. Ma la validità di simili indici dipende dalla loro accuratezza e adeguatezza, dalla quantità di informazioni che riescono a riassumere (senza perderle) e dall’uniformità di tali informazioni. Altrimenti i numeri possono essere più fuorvianti dai giudizi qualitativi degli esperti. La deriva tecnologica della ricerca finisce per sostituire il giudizio degli esperti competenti come strumenti “oggettivi”, utilizzabili anche da burocrati o osservatori esterni, per definizione incompetenti: un paradosso analogo a quello per cui le decisioni politiche vengono progressivamente sottratte all’ambito propriamente politico, a favore di chi sa denunciare la “corruzione” della politica. In entrambi i casi, chi valuta la denuncia è al di fuori dell’arena, ma non è privo di interessi propri, se non altro quello della propria conservazione e promozione. Così i media e i burocrati hanno interesse a invocare la “purezza” delle procedure contro le istituzioni politiche, sanitarie o accademiche, nelle quali peraltro si ritagliano ampi spazi di sopravvivenza. Si giunge a eleganti prese in giro come l’idea che un governo sia “tecnico”: più che quantificarne il lavoro, per definizione politico, l’aggettivo indica piuttosto il tentativo di attribuirsi la paternità del governo da parte di chi non ha questo ruolo. Rimane il problema di come garantire un equilibrio tra l’esigenza di trasparenza delle istituzioni e la qualità del lavoro svolto dagli esperti senza sacrificare né l’una né l’altra. Sede legale: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo Presidente: Ivan Rodeschini Registrazione: Tribunale di Bergamo n. 185 del 20/02/1950 Abbonamenti: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo tel. 035 4120304 - fax 035 4120149 Abbonamento: annuale € 41 pagabile con bonfico bancario in favore di “La Rassegna Srl” presso Banca Popolare di Bergamo, Filiale di Bergamo Clementina IBAN: IT79M0542811111000000060227 Stampa: Sigraf spa - via Redipuglia, 77 24047 Treviglio (Bg) - tel. 0363 300330 - fax 0363 343282 Pubblicità: La Rassegna Srl Pubblicità, via Mazzini, 24 - 24128 - Bergamo, tel. 035 213030 - [email protected] Spedizione in abbonamento postale la Rassegna 20 marzo 2014 3 COMMENTI Spending review Treviglio, i buoni motivi per chiudere il commissariato dalla prima pagina rigorosa al rapporto costo-benefici. La si è voluta chiamare, per italico servilismo, “spending review”, ma questo significa. Giù per li rami, comporta tagli, razionalizzazioni, risparmi. Dovunque, anche nei settori più delicati quale indubitabilmente è quello della gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza. Uno dei nodi mai sciolti, pur se in passato aveva anche nobili ragioni a suo sostegno, è la convivenza tra Arma dei carabinieri e Polizia di Stato. Al cittadino sfugge dove stia la differenza tra gli uni e gli altri. All’addetto ai lavori sul versante della comunicazione è risultato evidente più volte come si tenda ad andare avanti ciascuno per proprio conto. E così abbiamo visto indagare sui medesimi fatti, magari inseguendo la stessa pista, sia poliziotti e carabinieri, con evidente spreco di risorse e di uomini. Quanti servizi non coordinati e, spiace dirlo, quante piccole gelosie e invidie che talvolta hanno vanificato energie che sarebbe stato meglio sfruttare in altro modo. A Treviglio, per tornare a bomba, hanno sede sia il Commissariato di Polizia che la Compagnia dei Carabinieri (ma c’è pure la Guardia di Finanza). Ora, va bene che stiamo parlando di una cittadina di quasi 30 mila abitanti, capitale di un territorio, quello della Bassa, densamente urbanizzato e vieppiù destinato a diventare importante con l’ormai prossima apertura della Brebemi. Ma qui non si tratta di piantare bandierine o di gocare al Monopoli delle sedi. Più seriamente si deve valutare la qualità del lavoro svolto dalle forze LA LETTERA C dell’ordine nel loro complesso e di stabilire, eventualmente, se organizzato in modo diverso non possa essere anche più efficace. Poliziotti e carabinieri per l’uomo della strada pari sono. Purché, è ovvio, diano le risposte di cui c’è bisogno. E’ questa la sostanza, ed è lì che bisogna entrare con i piedi nel piatto per cercare di capire se la presenza contemporanea di due presidi non abbia prestato il fianco a sprechi ed inefficienze. Ma su questo fronte nessuno ha detto niente, naturalmente a partire dai sindacalisti di polizia, attenti più alle questioni logistiche che a quelle di merito sulla bontà del lavoro fatto. Così come nessuno ha fatto un salto sulla sedia nel leggere che il Comune di Treviglio ha percepito finora 100 mila euro all’anno di affitto dallo Stato per dare ospitalità al Commissariato. Solo in un paese delle banane come il nostro si spendono risorse tra enti pubblici messi sotto lo stesso cappello per garantire servizi essenziali. Adesso il sindaco si dice disposto a rivedere il canone. Bella forza. Ma se davvero ci tiene vada fino in fondo e ci rinunci del tutto. Il Comune di Treviglio potrà ben recuperare quel mancato introito in altro modo. Tutto ciò per dire, insomma, che le alzate di scudo e le mobilitazioni di per sé non sono disdicevoli. Ma, specie da chi svolge ruoli di responsabilità o istituzionali, si vorrebbe anche uno sforzo di realismo per far sì che anche la capitale della Bassa contribuisca, con i suoi sacrifici, al risanamento generale. Cesare Zapperi (commenti su www.larassegna.it) Paghiamo le conseguenze di un certo modo di “fare politica” aro Cimmino, comprendo benissimo la sua rabbia a proposito dell’articolo “Usciamo dalla gabbia che uccide chi fa impresa” apparso sul numero scorso della Rassegna. è quella che qualcuno di noi manifestava già anni or sono, quando ci stavamo rendendo conto di ciò che si stava delineando intorno a noi. E qualcuno di noi lo aveva anche denunciato, questo stato di cose. Lo avevamo anche detto che un certo modo di “fare politica”, ci avrebbe condotto dove poi ci avrebbe condotto. Ma questo lo capiva chiunque. Ma tutti, e dico tutti, coloro che avrebbero potuto e dovuto intervenire, si erano voltati dall’altra parte pur di non vedere e non sentire. Oggi ne paghiamo, chi più chi meno, un prezzo molto alto. L’ombra di certi tragici gesti peserà a lungo, spero, su molte di queste coscienze. Un caro saluto Giuseppe Zilli L’aumento deL preLievo Rendite finanziarie, tutti i dubbi sulla nuova tassazione dalla prima pagina un po’ di tasse ai lavoratori dipendenti che prendono tra i 600 e 1.900 euro lordi circa al mese (tredicesima inclusa): il grosso infatti è affidato ai minori interessi a carico dello Stato grazie alla riduzione dello spread e soprattutto alla spending review, che non andranno quindi alla riduzione del debito. L’aumento delle tasse però non sempre - forse quasi mai - porta automaticamente agli incassi desiderati. I flussi finanziari si spostano anche in base alla convenienza fiscale. Se è vero che con questo rialzo ci adeguiamo alle aliquote medie dei principali paesi europei (ma, ad esempio in Francia, l’imposta è collegata anche al reddito complessivo), si perde però in termini di competitività finanziaria: sulla carta - in realtà incidono altre variabili - il provvedimento rende ancora più “conveniente” lo spostamento dei capitali su mercati, anche dell’Unione europea, che mantengono a tassazione inferiore, proprio mentre si cerca di farli rientrare, o rende meno “conveniente” l’afflusso di capitali stranieri. Quando si parla di milioni, infatti, un punto percentuale può fare la differenza. C’è già un precedente molto recente di cattivo auspicio. La Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziaria importata dal governo Monti anche in questo caso in un’ottica redistributiva. I risultati sono molto deludenti: si attendeva un incasso a regime di un miliardo, ma il preconsuntivo 2013, (quando devono arrivare ancora solo i versamenti sui movimenti di dicembre) è fermo a 260 milioni. E mancano i dati per valutare se come in Svezia, che aveva sperimentato l’imposta negli anni Novanta, c’è stata una riduzione delle altre entrate fiscali, data la fuga dei capitali verso altre piazze finanziarie e la flessione dei volumi di trading. A cambiare la destinazione degli investimenti potrebbe essere poi proprio quella riduzione degli spread dalla quale si attendono risparmi. A settembre i Btp a tre anni avevano un rendimento del 2,72%, adesso sono scesi all’1,12%. Con questi tassi, riferiti ad esempio ad obbligazioni che viaggiano di pari passo, un’aliquota al 26% sui rendimenti attuali darebbe un introito dimezzato rispetto al 20% sui rendimenti di settembre. C’è anche da dire che nel 2013, con un preconsuntivo 2013 che si chiude con entrate tributarie per 428,5 miliardi (più 0,6%), le rendite finanziarie sono la voce che, dopo l’Imu sulle azienda, hanno dato il maggior contributo aggiuntivo alla crescita, oltre 3 miliardi, con un incremento del 30% da poco meno di 10 miliardi ad oltre 13 miliardi. Il calo dei tassi peraltro, non solo per la componente fiscale, comporterà un ripensamento della destinazione, non solo geografica, degli investimenti. I Bot ormai sono equivalenti al materasso, con la discesa del rendimento lordo allo 0,595%. Per un investimento di mille euro, secondo gli operatori di Assiomforex, tolte le tasse (12,5%) e le spese, l’interesse si riduce allo 0,218%. E considerata la mini patrimoniale dello 0,2%, alla fine il guadagno netto non arriva a venti centesimi. L’esclusione dei Bot dall’aumento delle imposte probabilmente è stata pensata anche perché nel caso di rendimenti così bassi il risultato sarebbe andato in negativo. Ma tasse che riducono rendimenti già così bassi - pensiamo anche alle cedole azionarie, di pochi centesimi, quando addirittura non distribuite - inevitabilmente incideranno sulla destinazione del risparmio, portando allo spostamenti su investimenti più rischiosi anche solo per evitare il deprezzamento di un’inflazione peraltro anch’essa ai minimi prezzi. Con tutte le conseguenze del caso sull’aleatorietà dei guadagni e anche delle entrate tributarie. Stefano Ravaschio (commenti su www.larassegna.it) 4 la Rassegna 20 marzo 2014 IL COMMERCIO... Borgo Palazzo, le "Botteghe" rilanciano e puntano al distretto Giovane e rinnovato, il Direttivo dell’associazione dei negozianti e artigiani vuole «percorrere tutte le strade che permettano di portare risorse sulla zona». Il presidente Marchesi: «Stiamo valutando le modalità dell’aggregazione, potrebbe essere con altri borghi storici di Bergamo». «Ci siamo messi in gioco per non disperdere quanto di positivo è stato fatto sino ad ora e salvaguardare l’unità» di anna Ha obiettivi ambiziosi il nuovo Direttivo delle “Botteghe di Borgo Palazzo”, compreso quello di dare vita ad un distretto del commercio, ma ha anche cominciato a lavorare da subito sulle questioni di più stretta attualità e sulle iniziative di animazione. È un gruppo giovane, a cominciare dal presidente, Roberto Marchesi, dell’omonimo panificio al civico 106. Ha 34 anni, una laurea in Scienze politiche ed ha deciso di dedicarsi all’attività di famiglia (che oggi conta quattro punti vendita) solo da un paio d’anni, dopo essersi fatto le ossa nella gestione di fiere. È anche nel Consiglio direttivo del gruppo Giovani dell’Ascom. Il vertice dell’Associazione è stato ampiamente rinnovato, una sorta di rifondazione? «Ci siamo fatti avanti perché non volevamo andasse disperso quanto di positivo è stato fatto sino ad ora. Negli ultimi tempi, occorre ammetterlo, le attività dell’Associazione avevano cominciato a trascinarsi un po’ per inerzia, come la festa di settembre, sottotono rispetto agli esordi. Aleggiava anche l’idea di una divisione tra la parte alta della via, da piazza Sant’Anna verso via Camozzi, e quella bassa, per differenza di caratteristiche. Abbiamo deciso di metterci in gioco per salvaguardare l’unità, primo requisito se si vuole essere ascoltati e cercare di portare avanti progetti di un certo respiro. Il Consiglio è ben assortito tra nuovi ingressi e conferme, forze giovani ed esperienza». Vi siete insediati a novembre, su cosa avete cominciato a lavorare? «Innanzitutto sulle luminarie di Natale. Siamo riusciti a coinvolgere tutto il tratto che va dal cavalcavia a via Camozzi. Non succedeva da quattro anni, può essere considerato un buon inizio... Abbiamo anche organizzato una festa di Carnevale, che un po’ di bambini li ha portati nonostante il maltempo, e recentemente abbiamo incontrato l’assessore alla Mobilità Gianfranco Ceci per sottoporgli il problema della sosta nella zona dal cavalcavia all’incrocio con viale Pirovano. Mentre più avanti è regolata dal disco orario, qui non solo è libera ma non ci sono nemmeno le strisce a delimitare gli spazi. La conseguenza sono auto che stazionano per tutto il giorno - e più -, in una disposizione caotica, anche sui marciapiedi. La soluzione non dovrebbe Facci La richiesta alla futura amministrazione «Assediati dal traffico, serve un restyling completo» Da sinistra, Roberto Marchesi, Elisa Alghisi e Nicola Viscardi essere difficile, si tratta di introdurre una regolamentazione anche qui». Viabilità e parcheggi sono una criticità costante per il commercio in città... «Penso che l’accessibilità di Borgo Palazzo dovrebbe essere completamente rivista e con questo intendo viabilità, parcheggi e trasporto pubblico. Oggi la via sopporta un grande traffico, che crea disagio ai residenti ma non dà molto nemmeno alle attività commerciali. Se si è in colonna o non si trova parcheggio non si è di certo invogliati a fermarsi per fare acquisti. È un sistema da ripensare tenendo conto delle esigenze sia di chi abita sia di chi lavora nella via». A quale bacino di clientela si rivolge prima di tutto via Borgo Palazzo, ai residenti o a chi viene da fuori? «Per prima cosa occorre rinsaldare il legame con chi vive qui. Si tratta più che altro di far capire che il commercio ha un ruolo centrale nel determinare la qualità della vita e degli spazi urbani, che la presenza delle attività è importante anche per chi possiede casa. Una via senza negozi e servizi fa presto spazio al degrado e i valori degli immobili scendono. Rendersene conto potrebbe portare anche a fare scelte diverse per i propri acquisti, decidendo di privilegiare i negozi sotto casa anche per questo motivo». Sembra una specie “beneficenza” ai negozi di vicinato... «Affatto, significa capire che far vivere una zona è responsabilità di tutti. Comporta andare un po’ più in là con la visione, non fermarsi al prezzo dei Le cariche Sette i volti nuovi Nel consiglio direttivo dell’Associazione di commercianti e artigiani Le Botteghe di Borgo Palazzo, il presidente Roberto Marchesi è affiancato da altre sei new entry: il vicepresidente Nicola Viscardi (Ottica Skandia), la segretaria e tesoriera Elisa Alghisi (Aterlier), i consiglieri Andrea Caprile (Il pastificio del Borgo), Zain Ottelli (BG Birra), Maria Grazia Voltattorni (Parrucchiera Patrizia) e Cristiano Rota (Pasticceria Sessantini). La squadra è completata dalle conferme di Ivar Foglieni (ristorante Ol Giopì e la Margì) e Andreina Facchinetti dell'omonima gioielleria, già in carica nel mandato precedente. ” «La via mi sembra un barcone senza motore. Sono necessarie le forze sia dei residenti sia delle attività economiche per ridarle una rotta» Mica roba da poco. Ciò che il neopresidente delle Botteghe di Borgo Palazzo Roberto Marchesi chiede alla prossima Amministrazione della città è «un restyling completo che renda la via a misura d’uomo e di commercio». «Oggi la zona è assediata da un traffico che crea solo confusione e disagi per chi abita – fa notare – e che non porta vantaggi nemmeno ai negozi, perché si viaggia in colonna ed è difficile parcheggiare». La soluzione non ce l’ha già in tasca, ciò che propone è un confronto approfondito tra i diversi gruppi d’interesse, residenti e commercianti su tutti, perché, con il coordinamento del Comune, si arrivi a dare un nuovo volto per la zona, che tenga conto delle esigenze di tutti in tema di accessibilità, viabilità, parcheggi, aree verdi, zone per i bambini etc. «Oggi via Borgo Palazzo sembra un barcone senza motore – osserva Marchesi -. Sono necessarie le forze distinte ma sinergiche di due rimorchiatori, ossia la componente dei residente e quella delle attività economiche, per fargli riprendere una rotta». «In sinergia dovrebbero lavorare anche i diversi assessorati, dalla viabilità all’urbanistica, al commercio, per realizzare un rinnovamento che sia davvero efficace». Sul versante più strettamente commerciale auspica invece una visione più “manageriale” del settore. «D’accordo, l’insediamento delle attività è liberalizzato – rileva – ma un’analisi dettagliata dell’offerta e dei bisogni di una zona può rappresentare un importante supporto per chi intende aprire un’attività. Oggi il turn over è alto anche perché manca una guida. Sapere invece cosa c’è e cosa manca può essere d’aiuto per dare vita ad una proposta più pensata, a realizzare un mix merceologico interessante e realizzare eventi su misura e ben distribuiti. Anche così si possono evitare le tante serrande abbassate che oggi ritroviamo soprattutto nella parte alta della via». prodotti. Naturalmente anche i commercianti devono dare il proprio meglio nella proposta». Come è caratterizzata l’offerta commerciale della via? «Ci sono circa 200 negozi. L’offerta dei beni alimentari e di prima necessità è completa e permette di trovare tutto senza dover prendere l’auto. Non mancano nemmeno produzioni di qualità, dal pastificio alla pasticceria. La seconda anima è quella dell’artigianato, delle decorazioni, dell’arte. È un mix interessante». In questi giorni state ultimando il tesseramento. La particolarità è che con chiedete alcuna quota di iscrizione... «Chiediamo solamente di riconsegnarci un modulo con un indirizzo di posta elettronica, di essere connessi con la nostra pagina Facebook e di collaborare nella promozione di ogni evento. Il contributo viene richiesto sulla singola iniziativa alla quale si decide di aderire. Non vogliamo che il solo fatto di aver versato l’iscrizione induca in qualche modo a pretendere un pacchetto completo di idee e soluzioni. Con questo metodo, invece, crediamo che si possano rinnovare su ogni progetto la condivisione e la partecipazione. Che significa anche, semplicemente, adeguarsi nel seguire un tema per l’allestimento delle vetrine, così da rafforzare tutti assieme l’immagine della via». In apertura ha raccontato dell’ipotesi che circolava di una diversa rappresentanza per le botteghe della parte più antica di Borgo Palazzo. In effetti, la via presenta volti differenti tra loro... «Non è un buon motivo per rinunciare all’unità, che è la vera forza di un’associazione. Ciò che vogliamo fare è valorizzare ogni zona a seconda delle sue caratteristiche. Per la parte definita borgo storico, in particolare, stiamo valutando la possibili- la Rassegna ... e LA CITTà 20 marzo 2014 5 I commercianti: «La crisi pesa, ma ben vengano le nuove idee» di laura tà di dare vita ad un distretto del commercio. Stiamo cercando di capire come realizzarlo, in base anche alle indicazioni della Regione. Potrebbe essere un’aggregazione con altri borghi storici della città». Distretto, allora puntate in alto… «Vogliamo percorrere tutte le strade che permettano di portare risorse sul territorio e il distretto può essere uno strumento, soprattutto per realizzare una politica integrata di comunicazione». La sua tesi di laurea era dedicata al marketing urbano e prendeva via XX settembre come caso di studio. Oggi quei concetti sono ampiamente acquisiti, ma è arrivato anche qualche risultato? «Piazza Pontida, per esempio, è sicuramente più bella di dieci anni fa. Noi ci abbiamo aperto un nuovo punto vendita del nostro panificio e sta vivendo un più generale ritorno alle funzioni di vicinato che aveva perso». Nel Direttivo delle Botteghe siete in maggioranza giovani, anche le nuove generazioni di commercianti, dunque, hanno voglia di impegnarsi… «Fino a qualche anno fa avere trent’anni era considerato un limite, oggi è un merito. In realtà non è né l’uno né l’altro, Renzi ha però sdoganato il fattore età e si sta facendo largo l’idea che i giovani possano dare un proprio contributo. Per quanto riguarda la mia scelta, ho cominciato ad occuparmi dell’attività di famiglia da due anni ed ho pensato che la mia esperienza di studio e professionale potesse essere messa al servizio anche dell’Associazione. Il nostro approccio è realistico, ci siamo messi al lavoro da subito, con proposte concrete. Se ci saranno risultati andremo avanti e accelereremo pure, altrimenti passeremo il testimone a qualcun altro». Le prossime iniziative? «Probabilmente una festa a primavera inoltrata e una “bomba” per la festa di settembre, una manifestazione che aveva già un format interessante perché portava in primo piano le attività della via e che vogliamo rilanciare in grande stile». Elisa Alghisi Manganello Marco Catoia Ofelia Capitanio Angelo Mangili Con i suoi 200 negozi e tutti quei locali tipici, capaci di soddisfare le esigenze di ogni palato, Borgo Palazzo oggi ha assunto le sembianze di un grande centro commerciale all'aperto. Un quartiere in costante cambiamento dove alle botteghe storiche si alternano esercizi seminuovi, ma anche saracinesche abbassate col desolante cartello “Vendesi”. Nel percorrere questa lunga via si rivivono scenari variegati in cui il meltin’ pot culturale la fa da padrone. E così il profumo intenso dei biscotti artigianali, del pane appena sfornato e del minestrone che qualche vecchietta sta preparando per cena si mischia ai sapori orientali di quei cibi speziati che kebabbari e ristorantini etnici vendono a qualsiasi ora del giorno e della sera. Giovane, espansiva e determinata, Elisa Alghisi Manganello lavora nella zona da un anno e mezzo, ormai. Il suo “Artelier” è un piccolo laboratorio artigianale in cui si diletta a dar forma a originali creazioni artistiche dettate dalla sua fantasia. Nonostante lei sia nuova, qui nel quartiere, ha molta voglia di fare. Per questo ha pensato di entrare a far parte del direttivo delle Botteghe di Borgo Palazzo: «Dobbiamo lavorare tutti insieme per tenere viva e unita la via, più siamo e più ci possiamo aiutare – conferma –. La zona che va dalla Morla a via Camozzi sta subendo un forte degrado. Tante attività chiudono. Anche il problema della criminalità si sente molto e va tenuto sotto controllo. Poco tempo fa è stata addirittura sfondata una vetrina a un commerciante. Però è anche vero che questa è una strada molto dinamica, il passaggio di gente c’è, dalle mamme che portano i bambini all’asilo alle bici, per non parlare delle auto. E poi ci sono i negozi storici che, con la loro clientela abituale, contribuiscono a portare movimento. Anche quando sono state organizzate iniziative come il Carnevale, per esempio, è stato fatto il possibile per mettere postazioni di truccabimbi e bancarelle per la distribuzione gratuita di chiacchiere in tre punti strategici: in prossimità del cavalcavia, in Sant’Anna e al Balicco. In questo modo tutti i commercianti di questa lunga via ne hanno tratto beneficio. Comunque, dal mio punto di vista, ci vuole davvero un ritorno di fiducia da parte di tutti. Se un commesso è musone e scoraggiato dalla crisi, infatti, trasmette una visione negativa anche ai suoi potenziali clienti». Un po’ scoraggiato Marco Catoia, a dire il vero, lo è. Da quando due anni e mezzo fa lui e la sua ragazza hanno preso in gestione la storica cartoleria Bonfanti, la situazione per loro è tutt’altro che rosea: «Si lavora poco ed è dura – ammette –. Per la maggior parte del tempo non arriva nessuno e quando entra uno studente si compra un quaderno solo e non più sette o otto per avere la scorta, come si faceva prima. Sentiamo molto la concorrenza dei centri commerciali, purtroppo. Tra l’altro siamo in affitto e tra bollette e tutto il resto, fatico a ricavare uno stipendio per una persona sola, figuriamoci per due. Per fortuna c’è tanta collaborazione tra i commercianti del Borgo antico, gli altri li conosco poco. Insieme si può fare molto, il problema è che ognuno ha le proprie esigenze e accontentare tutti è impossibile. Per esempio non è possibile che anche chi lavora nella zona debba pagare 1,40 euro all’ora per parcheggiare. È stato chiesto più volte al Comune di fare delle convenzioni per i commercianti ma non ci è mai stato risposto nulla». Ofelia Capitanio, titolare dell’Officina, ha risolto temporaneamente il problema del parcheggio con un abbonamento mensile: «Io spendo 65 euro al mese per parcheggiare l’auto in via Malfassi. D’altronde come si fa? Non posso uscire ogni ora a mettere 1,40 euro con il rischio che mi diano la multa. I vigili sono sempre dietro l’angolo, anche il sabato pomeriggio quando in centro c’è un bel movimento di persone. Persino due anni ceresoli fa, quando c’era l’emergenza neve, non avevano pietà per gli automobilisti che avevano la macchina bloccata nel ghiaccio al ciglio del marciapiede e, se qualche commerciante non si fosse ribellato, avrebbero dato sanzioni a raffica». C’è poi il problema della pulizia delle strade perché, secondo Ofelia, «manca il senso civico nella gente». «Molti lasciano mozziconi e cartacce per terra – rileva -. Ma a casa loro faranno così? Per non parlare dei bisogni dei cani, se ne trovano ovunque la mattina. Anche l’asfaltatura provvisoria che avevano messo qualche anno fa non è più stata rimossa. Comunque devo ammettere che qui c’è troppo campanilismo, tutti si lamentano, dicono sempre che era meglio prima e quindi nessuno è mai contento. Personalmente sono un’artigiana, lavoro qui da non molto tempo e mi trovo bene. Ho molta fiducia nel nuovo direttivo perché è composto da gente giovane che ha voglia di fare e ha tante idee propositive. Spero continuino il buon lavoro fatto da Franca (Pedroni ndr.), la ex presidente del comitato, che si è fatta sempre portavoce con gli enti pubblici delle nostre esigenze. Il problema è che si è ottenuto poco». Appena si varca la soglia del negozio di abbigliamento “Alba” si ha l’impressione che il tempo si sia cristallizzato. Le luci al neon, i bancali un po’ retro e quei maglioncini eleganti ben riposti sugli scaffali rimandano a un’atmosfera d’altri tempi. Eppure tutto è cambiato. Di voglia di spendere la gente ormai ne ha poca e nella desolazione della sua bottega vuota Angelo Mangili osserva con sommessa rassegnazione i passanti che si soffermano distratti per qualche secondo davanti alle sue vetrine. «È un momento difficile per tutti», commenta. Poi viene interrotto dalla madre che dice con un velo di irritazione: «Finché non ci sono i soldi la gente non spende». In questi anni di iniziative per vivacizzare la zona, a dire il vero, ne sono state organizzate parecchie, ma Mangili non è del tutto soddisfatto: «Gestisco questo negozio con mia madre da molto tempo e in questi anni ho notato che quando c’è Borgo Palazzo in festa, a settembre, c’è un bel movimento. Il fatto è che non basta un giorno per risolvere tutti i nostri problemi. Pensiamo ai parcheggi, per esempio. Le auto possono sostare sulle strisce blu al massimo un’ora. Se da un lato questo è limitante perché la gente non può fermarsi a lungo a fare la spesa, dall’altro è un vantaggio perché c’è una maggiore rotazione di automobili. Purtroppo, però, le strade sono strette e i posti auto non bastano mai. La nascita di un distretto del commercio forse potrebbe essere una soluzione. Di recente è cambiato il direttivo dell’associazione della via e spero che si continui a dare un aiuto concreto ai commercianti». Con l’arrivo dell’era digitale e dei quotidiani online, anche gli edicolanti hanno risentito parecchio della crisi: «Ormai i giornali non sono ritenuti un bene di prima necessità – spiega Graziano Ciaschini dell’edicola Sant’Anna –, Internet ci ha messo in croce, tutti consultano le notizie sul web e i consumi sono calati. In un’edicola poco si può fare per rivitalizzare l’economia e attirare la clientela. Il giornale ti deve interessare, punto e basta. Certo la festa che le associazioni del Borgo organizzano a settembre, oppure in occasione del Carnevale o di Halloween, creano un po’ di movida, ma non risolvono niente. Se la gente non ha i soldi per spendere, è inutile». Di certo l'associazione Le botteghe di Borgo Palazzo non si lascerà abbattere dalla crisi e cercherà in tutti i modi di promuovere al meglio questo pezzo di storia che, ormai da secoli, contraddistingue la vita quotidiana di molti bergamaschi. «Le feste creano movimento, non bastano però per risolvere tutti i nostri problemi» 6 la Rassegna 20 marzo 2014 Piccole imprese, la salvezza è l’export Crescere, internazionalizzarsi, innovare. Non c’è molto da inventare nella ricerca di una maggiore competitività per le piccole e medie imprese. Così anche Giancarlo Losma, presidente della Piccola Industria di Confindustria Bergamo, ha insistito su questi tre elementi durante l’assemblea annuale sul tema: “Guardare il futuro: le imprese che crescono”. “Una crescita che deve essere nelle dimensioni fisiche - ha suggerito ma anche di valori, di competenze, di impegno, di conoscenze”. L’internazionalizzazione deve andare di pari passo con l'innovazione, “perché sui nuovi mercati dobbiamo arrivarci con i nostri migliori prodotti, con le nostre novità e con la nostra migliore organizzazione”. Fondamentale anche cogliere opportunità come le reti d'impresa, proprio per puntare a progetti di internazionalizzazione più complessi e duraturi. “La piccola impresa – ha sottolineato Ercole Galizzi, presidente di Confindustria Bergamo – è il cuore di Confindustria ed è caratterizzata da velocità di reazione, dinamismo, agilità, rapporto diretto con i collaboratori, visione completa delle aree strategiche, tutte caratteristiche essenziali in un mercato globale”. La spinta continua all’innovazione è anche per Gianluigi Viscardi, presidente regionale della Piccola Industria, la chiave di volta. “I fondi europei ci saranno, occorre intercettarli, servono vincoli molto saldi fra università e industria”. L’innova- All’assemblea della Piccola Industria di Confindustria Bergamo il focus sui progetti di sostegno allo sviluppo e all’innovazione. Losma: «La crescita deve essere nelle dimensioni ma anche nei valori, nelle competenze, nell'impegno e nelle conoscenze» ■ Giancarlo Losma zione continua è anche la protagonista delle due aziende testimonial. Massimo Carboniero, direttore generale di Omera srl, azienda in provincia di Vicenza che spazia dalle cesoie tagliaferri alle presse idrauliche, in gran parte orientata all’estero, punta su macchinari “su misura” . “Avere un buon indotto – ha spiegato, sollecitato dal giornalista del Corriere della Sera Dario Di Vico – anche se non sempre economicamente concorrenziale è essen- ziale. L’indotto va salvaguardato perché apporta qualità e velocità di reazione”. Marco Stella, amministratore delegato della Duerre Tubi Style spa di Maranello, costruttore di nicchia di componenti auto, ha insistito sull’importanza dell’innovazione continua, l’unica in grado di garantire margini. “Siamo la sola classe dirigente del paese – ha sottolineato Alberto Baban, da pochi mesi presidente nazionale della Piccola Industria di Confindustria – e dobbiamo esserne consapevoli. Per l’imprenditore padovano alle eccellenze locali si contrappone l’inefficienza nazionale, “la totale incapacità di gestire l’impresa Italia”. La sfida più importante è, secondo Baban, mantenere il forte legame con il territorio, con la comunità. “Solo così – ha precisato – l’impresa è creatrice di ricchezza”. Pur fra mille problemi, anche legati a fattori esterni ma decisivi, fra cui l’euro troppo forte che mina ulteriormente la competitività, non manca la speranza per la crescita d’importanza delle aziende italiane “perché c’è sempre più bisogno di chi sa fare le cose per bene, con creatività, magari mettendosi in rete”. Pmi Day 2013, le aziende premiate Al termine dell’assemblea della Piccola Industria sono state premiate le aziende che hanno partecipato all’edizione 2013 del Pmi Day. Ecco l’elenco: Acerbis Italia Spa, Aesys, Basf Poliuretani Italia Spa, Belotti Spa, Bianchi Vending Group, C.A.T. Snc, Capoferri Serramenti Spa, Cartiere Paolo Pigna Spa, Cascina Italia Spa, Centax Telecom Srl, Colombo Filippetti Spa, Cosberg Spa, Dow Agrosciences Italia Srl, Elframo Spa, Eurogravure Spa, Fassi Gru Spa, Gamba Srl, Giasini Spa, Gmm Spa, Grazioli Angelo E F.Lli Srl, Gusmini S. Lanificio Feltrificio Srl, Imex Srl, Ims Deltamatic Spa, Losma Spa, Marlegno Srl, Martinelli Ginetto Spa, Meccanica Gervasoni Srl, Mi - Me Minuterie Metalliche Meles Spa, Mpe Spa, Nolan Group Spa, Nuova Termostampi Spa, P.M. Srl, Panestetic Srl, Persico Spa, Piazzalunga Srl, Plastik Spa, Pneumax Spa, Reggiani Macchine Spa, Robur Spa, Rohm And Haas Italia Srl, Rotolificio Bergamasco Srl, Salf Laboratorio Farmacologico Spa, San Pellegrino Spa, Santini Maglificio Sportivo Srl, Scaglia Indeva Spa, Scame Parre Spa, Scorpion Bay, Stemin Spa, Technix Spa, Technoframes Scrl, Tesmec Spa, Tino Sana Srl, Vega Srl, Vin Service Srl. deLocaLizzazioni Perché il raffronto con la Polonia ci vede perdenti di N on sono poche le aziende italiane che varcano la frontiera. La maggior parte lo fanno per trovare nuovi e più dinamici mercati di sbocco. E nella stragrande maggioranza dei casi i loro sforzi di imporsi all’estero sono stati ampiamente ripagati da ottime performance. Altre aziende, spesso in situazioni di difficoltà, perseguono strategie di delocalizzazione. Non si tratta solo di fuga verso la Cina o altri paesi del Sud-Est asiatico. C’è ancora il fattore Est Europa, ed in particolare la Polonia. Un confronto può essere utile per capire cosa accade. Membro dell’Unione Europea dal 2004 (sono passati ormai dieci anni) e membro della NATO dal 1999, con i suoi 38 milioni di abitanti la Polonia sta divenendo un mercato di sbocco rilevante e un hub di servizi. McKinsey vi ha messo lì uno dei suoi quattro knowledge center sparsi per il globo, solo per fare un esempio. La Polonia è sì sempre più un mercato di destinazione, ma evidentemente attira ancora parecchi investimenti produttivi, spesso destinati non tanto al mercato locale quanto all’export. L’Electrolux, azienda svedese, è alle prese con una imponente ristrutturazione delle attività in Italia. La vittima predestinata è lo stabilimento di Porcia, in provincia di Pordenone, che produce lavatrici. Il costo del lavoro dell’azienda matteo Ferrazzi e matteo tacconi in Italia (di circa 24 euro l’ora), non compete con gli stabilimenti in Polonia e Ungheria (circa 7 euro l’ora). La Indesit della famiglia Merloni è insediata da parecchio in Polonia ma sta ipotizzando di spostare ulteriori segmenti di produzione. Fabriano, un tempo company town dell’elettrodomestico, potrebbe pagarne le conseguenze. Mentre il proprietario della Firem, azienda del settore metalmeccanico con sede nel modenese, è balzato all’onore delle cronache lo scorso Ferragosto; e la Polonia era ancora una volta protagonista. Gli operai, al ritorno dalle ferie, si trovarono infatti con una brutta sorpresa. La fabbrica non c’era più ed i macchinari erano stati spostati proprio ad Olawa, non lontano da Wroclav. Infine, la Polonia è da parecchi anni il fiore all’occhiello della produzione Fiat, tanto che si è prodotto lì per lungo tempo uno dei simboli del Made in Italy, la nuova Fiat 500. La bergamasca Brembo è anch’essa insediata nel paese di Chopin. Perché le aziende puntano sulla Polonia? Intanto l’economia è solida: quella polacca è addirittura l’unica economia europea che ha evitato la recessione nel 2009. E anche ora le cose non vanno poi così male in termini di performance economica. E poi perché in tema di costo del lavoro vi è una forte differenza, questo è noto. Il salario minimo polacco non supera i 400 euro al mese (ma i salari medi sono più elevati). L’energia per uso industriale costa dal 15 al 20% in meno rispetto all’Italia. La tassazione sulle imprese gode di aliquote di una dozzina di punti, se non di più, inferiore a quelle italiane. Tali divergenze sono raccolte anche in indici compositi quali quelli prodotti dalla Banca Mondiale (Ease of Doing Business, dove la Polonia è posizionata 20 posti prima dell’Italia) e del World Economic Forum (6 posizioni meglio dell’Italia). La corruzione, secondo i sondaggi fatti da Transparency International, è notevolmente inferiore tra Stettino e Cracovia (la Polonia è avanti di ben 30 posizioni rispetto all’Italia). Solitamente i paesi a più basso costo del lavoro hanno un contesto operativo per le imprese meno favorevole. C’è una sorta di trade-off: o l’uno o l’altro. La Polonia invece ci batte su entrambe le dimensioni. E quindi non può sorprenderci che le imprese italiane guardino oltrefrontiera anche per produrre, finché le condizioni per fare impresa in Italia non miglioreranno. In collaborazione con http://rassegnaest.com iL 1° apriLe “Mud 2014”, seminario della Camera di Commercio Una giornata formativa sulla comunicazione ambientale 2014 (Mud) è in programma prossimo 1° aprile, dalle 9, all’ex Borsa Merci di Bergamo. Il seminario promosso dalla Camera di Commercio è rivolto alle imprese, agli enti, alle associazioni di categoria e ai professionisti interessati a questo adempimento. Il programma prevede al mattino il focus sul “Modello unico di dichiarazione ambientale 2014”: che cosa è e a che cosa serve; le principali novità introdotte dal DPCM 12 dicembre 2013; quali imprese e quali enti sono tenuti a compilarlo; le esclusioni dall’obbligo; le modalità di presentazione per i diversi soggetti obbligati; l’invio telematico della dichiarazione. Si parlerà inoltre della “Struttura della dichiarazione “ (quindi i principi fondamentali per la compilazione; le funzioni delle diverse schede e dei differenti moduli; le semplificazioni per i piccoli produttori di rifiuti) e di “Casi concreti di compilazione del MUD”, più in dettaglio: produttori di rifiuti; trasportatori di rifiuti; gestori di impianti di recupero e smaltimento; intermediari e commercianti senza detenzione di rifiuti; gestori di veicoli fuori uso; comunicazione RAEE; comunicazione AEE; comunicazione rifiuti urbani, assimilati e raccolti in convenzione. Nella sessione pomeridiana, dalle 14 alle 18, i fari saranno puntati sul “SISTRI. Gli obblighi e le responsabilità dei produttori di rifiuti speciali pericolosi”. Diversi gli argomenti al centro dell’attenzione: individuazione dei soggetti obbligati e delle tipologie di rifiuti per le quali sussiste l’obbligo; iscrizione al SISTRI e modifica dell’iscrizione esistente mediante l’impiego dell’area azienda; il Registro cronologico dei rifiuti prodotti e avviati a recupero o smaltimento; la predisposizione della scheda area movimentazione; l’associazione della scheda area movimentazione al registro cronologico; il ritiro dei rifiuti da luoghi diversi dall’unità locale del produttore; la procedura di trasporto con utilizzo contestuale dei dispositivi USB del veicolo e l’area conducente; la procedura di trasporto senza utilizzo contestuale dei dispositivi USB del mezzo presso produttori e gestori; procedure particolari e modalità semplificate; le sanzioni. La relazione è a cura di Paolo Pipere, responsabile del Servizio adempimenti ambientali della Camera di commercio di Milano. La partecipazione all’evento, realizzato con il coordinamento di Unioncamere Lombardia, è gratuita e aperta a tutti, previa iscrizione tramite modulo presente sul sito www.bg.camcom.gov.it. la Rassegna 20 marzo 2014 7 Ascom, servizi e assistenza sempre più vicini alle imprese La politica di radicamento sul territorio dell’Ascom, declinata nelle dieci delegazioni che abbracciano idealmente tutta la provincia, dal Sebino alle Valli, dalla Bassa all’Isola, è un percorso ormai consolidato, costruito sin dalla fine degli anni Settanta grazie ad un’intuizione lungimirante, visto il successo attuale delle politiche di decentramento che coinvolgono ormai anche le istituzioni. «Per favorire il consolidamento sul territorio delle piccole e medie imprese, l’Ascom ha rafforzato costantemente negli anni la sua presenza nelle sedi periferiche vicino alle aziende associate, affiancando alla consulenza fiscale tutti i servizi offerti dall’organizzazione, che spaziano dall’area lavoro alla garanzia creditizia, dall’ente di patronato all’assistenza previdenziale, fino alla consulenza generale - sottolinea Giuseppina Manzoni, funzionario Ascom, coordinatrice delle delegazioni del territorio -. Una consulenza a tutto campo che ha consentito di accompagnare nella loro nascita e crescita molte imprese, rispondendo alle esigenze degli imprenditori, garantendo un servizio di informazione, supporto e presenza costante sul territorio per affrontare le sfide che i profondi processi di evoluzione della rete distributiva e dei servizi hanno portato». Le dieci sedi periferiche assicurano il supporto alle aziende direttamente nel territorio in cui operano. Oltre all’area fiscale, sportelli di consulenza generale, lavoro, credito e patronato. Manzoni: «Presenza costante per affrontare le sfide imposte dall’evoluzione della rete distributiva e dei servizi» La presenza sul territorio è stata costruita attraverso una politica di avvicinamento alle imprese e alle realtà dove esse operano, per andare incontro alle necessità delle Mpmi, aiutandole a districarsi nel groviglio di norme e oneri burocratici sempre più gravosi e supportandole in questa difficile fase di congiuntura economica. «le delegazioni - continua Giuseppina Manzoni -, sono delle piccole e grandi Ascom che, grazie all’impegno di consulenti e funzionari, forniscono tutti i servizi di una grande associazione nei piccoli centri, facendo evitare agli imprenditori soci dispendiosi spostamenti ed inutili perdite di tempo. Funzionari e delegati ogni giorno supportano da vicino ogni esigenza imprenditoriale, si confrontano con i bisogni del territorio e fanno valere le istanze delle imprese nelle sedi istituzionali. ■ Il calendario della consulenza I funzionari del servizio di consulenza generale dell’Ascom, oltre che nella sede centrale dell’Associazione in via Borgo Palazzo 137 a Bergamo, sono a disposizione nelle delegazioni provinciali. Nei giorni e negli orari indicati gli associati o gli aspi- delegazione orario ranti commercianti potranno richiedere informazioni e assistenza sulle normative tecniche e sanitarie, su contratti di compravendita, iscrizione ad albi, contratti di locazione, esame dell’assetto patrimoniale delle imprese. giorno referente 14.15 - 17 lunedì Francesco Cortinovis tel. 035 773344 Trescore Balneario 8.45 - 12 martedì Angelo Manzoni tel. 035 941541 Sarnico 14.15 - 17 martedì Angelo Manzoni tel. 035 910523 via Locatelli 19/h via della Libertà 40 Zogno 8.45 - 12 giovedì Angelo Manzoni tel. 0345 93878 Clusone 14.15 - 17 giovedì Francesco Cortinovis tel. 0346 23940 Osio Sotto 14.15 - 17 giovedì Angelo Manzoni tel. 035 4185740 Treviglio 8.30 - 12 14 - 17 da lunedì a venerdì Carlo Garzetta tel. 0363 48404 / 302622 Lovere 8.30 - 12 14 - 17 da lunedì a venerdì Marcella Gualeni tel. 035 983862 8.45 - 12 lunedì Carlo Garzetta tel. 0363 902028 via degli Alpini 11 via de’ Paoli 18/20 piazzetta Gandossi 1 via Madreperla 14/c via S. Giovanni al Rio, 23 Romano di Lombardia via Pigola, 1 ■ Patronato Enasco, assistenza fino al primo aprile Gli sportelli di assistenza in provincia del patronato Enasco saranno momentaneamente sospesi dal primo aprile fino a giugno. È possibile rivolgersi da lunedì a venerdì, dalle 8.45 alle 12 e dalle 14.15 alle 17, agli sportelli presso la sede di Bergamo (info: tel. 035 4120127). delegazione Trescore orario 9 - 12.30 giorno giovedì ■ Area Lavoro, cinque gli sportelli in provincia Per le consulenze in tema di lavoro è attivo nelle delegazioni di Treviglio, Trescore Balneario, Zogno e Sarnico uno sportello dedicato. Su appuntamento il servizio è disponibile anche ad Osio Sotto (per informazioni e richieste tel. 035 4185740). Il calendario è il seguente: delegazione orario giorno referente contatti Treviglio 14.15 - 17 lunedì Anna Martellosio tel. 0363 48404 / 302622 Trescore 14.15 - 17 mercoledì Anna Martellosio tel. 035 941541 Zogno 8.45 - 12 Anna Martellosio tel. 0345 93878 Sarnico 14.15 - 17 Anna Martellosio tel. 035 910523 contatti Albino via Moro 2/19 Di fondamentale importanza la presenza nelle delegazioni di Angelo Manzoni e Francesco Cortinovis, Marcella Gualeni e Carlo Garzetta per la consulenza generale, di Romano Belotti per quella fiscale, di Anna Martellosio per la consulenza lavoro, della Fogalco per il credito con Antonio Arrigoni, Matteo Milesi e Alessandro Rota, di Daniela Maggioni per i 730, dell’Enasco, con Laura Benigni e Roberto Maffioletti». referente Laura Benigni contatti tel. 035 941541 Sarnico 14 - 17 giovedì Laura Benigni tel. 035 910523 Zogno 14.30 - 17 martedì ogni 15 giorni Roberto Maffioletti tel. 0345 93878 giovedì ogni 15 giorni giovedì ogni 15 giorni ■ Credito, a disposizione la cooperativa Fogalco La Cooperativa di Garanzia Fogalco è a disposizione per consulenze sul credito in tutte le delegazioni dell’Ascom (per informazioni e richiesta appuntamenti tel. 035 4120211 Nadia Piazzalunga). Il mercoledì e il venerdì i funzionari della Cooperativa incontrano le imprese del commercio, del turismo e dei servizi a Sarnico, Trescore, Albino e Osio Sotto. delegazione Sarnico orario giorno 9 - 12.30 mercoledì referente contatti Matteo Milesi tel. 035 910523 Trescore 14 - 17 mercoledì Matteo Milesi tel. 035 941541 Albino 9 - 12 venerdì Antonio Arrigoni Alessandro Rota tel. 035 773344 Osio Sotto 14 - 17 venerdì Antonio Arrigoni Alessandro Rota tel. 035 4185740 8 la Rassegna 20 marzo 2014 Imprese storiche, riaperte le iscrizioni Scade il 30 giungo il termine per presentare le domande alla Camera di Commercio Sono aperte le iscrizioni al Registro nazionale delle imprese storiche per il 2014. Obiettivo: incoraggiare e premiare quelle imprese che nel tempo hanno trasmesso alle generazioni successive un patrimonio di esperienze e valori imprenditoriali. L’iniziativa è rivolta a tutte le imprese di qualsiasi forma giuridica operanti in qualsiasi settore economico, iscritte nel Registro delle imprese e attive, con esercizio ininterrotto dell’attività nell’ambito del medesimo settore merceologico per un periodo non inferiore a 100 anni. Tale requisito temporale deve essere maturato al 31 dicembre 2013 (ovvero, l’attività deve esistere almeno dal 1913). Le imprese interessate possono reperire tutte le informazioni e la modulistica sul sito www. bg.camcom.gov.it alla sezione Registro Imprese Storiche Italiane. La scadenza di presentazione della domanda è il 30 giugno 2014 Sant'omoBono terme Mager, a 60 anni dall’apertura arriva il riconoscimento di “storica attività” Dopo la festa per i sessant’anni, la boutique di calzature e pelletterie “A.Mager” di Sant’Omobono Terme si gode un altro traguardo: la Regione le ha concesso il prestigioso marchio di “storica attività”. E’ stata l’unica domanda bergamasca accolta tra quelle presentate nel 2013. “Lo consideriamo un riconoscimento all’impegno e alla passione della nostra famiglia, ma anche allo spirito imprenditoriale che anima il nostro territorio” commenta Giordano Facchinetti, nipote della titolare Amelia. La bottega fu inaugurata nel 1953 da Amelia Micheletti, che ancora oggi, a 85 anni, distribuisce i suoi consigli ai clienti. A darle man forte ci sono la figlia Luigina Mager e, dal 2000, il nipote Giordano. Un “team” affiatato che ben resiste anche in un periodo difficile per chi si cimenta in un’attività economica. I tempi sono cambiati, e i gusti anche. Ma il negozio della famiglia Mager fa di tutto per incontrare le esigenze della clientela. “Quando mia nonna aprì nel 1953 bastavano quattro modelli per servire l’intera valle - spiega Giordano Facchinetti -. Oggi invece non ne bastano quattromila....”. Sapersi adattare e ampliare l’offerta è sempre stato il segreto del successo del negozio. “Mantenere la tradizione e continuare a coccolare i nostri clienti ci ha permesso di arrivare fin qui, anche se non è stato facile. Quello che conta è l’attenzione alla qualità: paga sempre” osserva Facchinetti, che ha saputo tenere l’attività al passo con i tempi: “Abbiamo aperto una pagina Facebook e presto avremo anche il sito Internet. Oggi sono strumenti necessari se si vuole migliorare il rapporto con la clientela”. Guardare avanti è una necessità. Guai, però, dimenticare le origini. “E’ stata mia nonna a insegnarmi il mestiere - racconta Facchinetti -. Guardandola ogni giorno le ho rubato i segreti. Ho iniziato da bambino: durante le vacanze venivo qui a vendere le mie prime scarpette. Posso dire di essere diventato grande in negozio. Il ricambio generazionale è fondamenta- Da sinistra, Amelia Micheletti, il nipote Giordano Facchinetti e la figlia Luigina Mager le: tante attività muoiono proprio perché questo non si verifica più”. Ma per restare sulla cresta dell’onda bisogna anche saper “leggere” il momento e regolarsi di conseguenza. “Per contrastare la crisi - sottolinea Facchinetti - abbiamo introdotto marchi di prestigio, ma anche il servizio riparazione, in collaborazione con un calzolaio. La gente ha apprezzato le novità, tanto che i nostri clienti sono aumentati. Da noi vengono anche molti turisti, a conferma dei dati che vedono la Valle Imagna in crescita. Ogni tanto spunta anche qualche straniero: il made in Italy è sempre più apprezzato e noi facciamo di tutto per valorizzarlo”. Master in Europrogettazione, al via la seconda edizione Al via, dal 24 marzo prossimo, alla fiera a Bergamo, la seconda edizione del master in Europrogettazione per la piccola e media impresa e le reti scolastiche, frutto della collaborazione tra Promoberg e il Centro Universitario di Formazione in Europrogettazione attivo presso la Venice International University. Il progetto è coordinato dalla società di consulenza Silvia Bernardini Sas. Il master ha come obiettivo quello di mettere a disposizione un’iniziativa dedicata espressamente al miglioramento e allo sviluppo delle capacità competitive delle pmi e le reti scolastiche nell’acquisizione e nella gestione dei finanziamenti europei e di facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta di servizi di consulenza e assistenza per quanto riguarda l’acquisizione e la gestione dei fondi. Con lo Stato e gli enti locali sempre più a corto di liquidità, i contributi dell’Unione europea rappresentano una grande opportunità per le imprese. Contributi non certo regalati (dato che sono il frutto di parte di quanto i cittadini dei singoli Paesi dell’Ue versano nelle casse della stessa Unione), e che spesso, per mancanza di informazioni o per la non perfetta conoscenza delle procedure, non si riescono ad utilizzare. Formula, struttura, docenti e costi del Master che si tiene a Bergamo sono uguali al Master Official, con la particolarità che esercitazioni e docenze hanno costantemente un focus specifico indirizzato ai programmi europei di maggiore interesse per l’impresa. I destinatari. Diversi e articolati i destinatari del Master: imprese di qualsiasi dimensione e settore di attività, banche, enti di promozione economica a servizio dell’impresa, associazioni di categoria e sindacali, università e enti di ricerca, consulenti e liberi professionisti, giovani (iscritti almeno all’ultimo anno di corso di laurea triennale, con prospettiva di conseguire il Master una volta conseguita la laurea) e neolaureati. Quest’anno il Master si apre anche alle Reti scolastiche. È previsto un programma formativo di una settimana d’aula, e un semestre di lavoro progettuale individualizzato, supportato dal Centro di Formazione in Europrogettazione via help-desk con un sostegno sul territorio di Bergamo per verifiche, approfondimenti, inserimento dal vivo nei team di progettazione. Nel semestre gli allievi svilupperanno un loro, vero, progetto europeo attinente un caso d’impresa a tutti gli effetti assimilabile ad una tesi, che sarà valutato da una commissione composta da docenti e valutatori, che, delibererà il rilascio del Master, e il punteggio in centesimi conseguito. il presidente della Sezione Fallimentare del tribunale di Bergamo Concordato in bianco Vitiello: «Messo un freno agli abusi» Fare chiarezza sul concordato preventivo, riflettere sui corretti criteri di interpretazione delle norme e sugli orientamenti che la materia fallimentare ha acquisito negli anni. Sono stati questi i temi dell’incontro organizzato mercoledì scorso dall’Ordine dei Dottori Commercialisti di Bergamo. In due distinte tavole rotonde, commercialisti e avvocati hanno fatto il punto sulle modifiche apportate al concordato preventivo dai decreti Sviluppo e Del Fare, soffermandosi specificatamente sulla cosiddetta procedura “con riserva”, specie se “in continuità”. Introdotta nel 2012, la procedura consente all’imprenditore in difficoltà di presentare al Tribunale una domanda di concordato, a partire dalla quale decorrerà un lasso di tempo (di solito tra i 60 e 180 giorni) che l’imprenditore dovrà impiegare per lavorare a un piano di ristrutturazione da sottoporre ai creditori. Il concordato preventivo assicura in tal modo al soggetto in difficoltà la possibilità di essere messo al riparo da azioni esecutive e cautelari fin dal deposito della richiamata domanda per la concessione dei termini, entro i quali formulare una proposta al ceto creditorio Lo strumento, pur rientrando nelle volontà del legislatore quella di creare istituti che favorissero la continuità aziendale in caso di crisi (dalla temporanea difficoltà, al declino, fino alla vera e propria insolvenza), è stato spesso soggetto a utilizzi scorretti. Molti i casi di abusi messi in atto per ottenere effetti meramente dilatori in situazioni di conclamata insolvenza, con un ulteriore aggravio di costi prededucibili a danno dei creditori concorsuali. Per porre fine a questa tendenza, il legislatore ha disposto alcune importanti modifiche. Prima tra tutte, la novità apportata dal Decreto del Fare del 2013 che riconosce al Tribunale la possibilità di nominare il Commissario Giudiziale fin dalla fase interinale, così da favorire un controllo più serrato sull’esistenza di presupposti concreti alla domanda. Precedentemente, infatti, il commissario entrava in scena solo una volta che l’impresa debitrice veniva ammessa al concordato. Inoltre, in molti i casi di richiesta di concordato in bianco, diversi Tribunali (tra i quali quello di Bergamo) richiedono il versamento di una somma a titolo cauzionale, il cui importo varia a seconda della dimensione della crisi. L’ulteriore e recentissimo intervento sui crediti prededucibili, previsto dal Decreto “Destinazione Italia”, si inserisce proprio in questa direzione, ribadendo l’intento di arginare possibili usi surrettizi di questo strumento concorsuale. “Le questioni aperte in materia concorsuale sono ancora molte ed i continui correttivi apportati alla Legge fallimentare non agevolano certamente gli operatori. E’ auspicabile pertanto avere una normativa chiara di riferimento ed essere ben coscienti di quali siano i limiti e gli eventuali spazi di miglioramento degli strumenti utilizzati” - ha commentato Angelo Galizzi, dottore commercialista di Bergamo che ha ccoordinato l’incontro. “Le più recenti modifiche alla normativa fallimentare - ha sottolineato Mauro Vitiello, presidente Sezione Fallimentare del Tribunale di Bergamo disincentiveranno il ricorso al concordato in bianco, specie in continuità, in carenza di presupposti seri e concreti: ove l’imprenditore in crisi non fosse in grado di predisporre preliminarmente una bozza avanzata di piano, che induca gli interlocutori a sostenere il percorso di ristrutturazione, rafforzando i presupposti per la futura ammissione alla Procedura, difficilmente tale procedura avrà possibilità di successo”. La Consulenza legale come investimento. I l mondo cambia rapidamente, incidendo nel modo di fare impresa. Fruire di un’assistenza legale rapida e completa è una necessità per qualsiasi Imprenditore che voglia restare proficuamente sul mercato. La nostra consulenza legale viene fornita 365 giorni l’anno in ogni settore giuridico, utilizzando i più avanzati strumenti informatici, e consente all’Imprenditore di affrontare adeguatamente ogni criticità. La pianificazione dei costi in funzione del tipo di attività richiesta rende la nostra consulenza un investimento programmabile, flessibile ed efficace, a salvaguardia di quanto costruito e per la crescita di ogni attività. Socio fondatore LA RASSEGNA-GENNAIO-14.indd 1 Con la nostra App il nostro Studio a portata di mano 365 giorni all’anno. 21/01/14 08:34 la Rassegna 20 marzo 2014 9 Shopping e turismo, «la città valorizzi questa alleanza» Esperto di Ict, il docente ha presentato a Bergamo un progetto europeo di valorizzazione dei circuiti commerciali urbani. «Una componente in grado di creare un importante valore aggiunto e di rivitalizzare i centri storici. Ma manca un’offerta dedicata, per non parlare dei servizi annessi, dai personal shopper agli itinerari guidati» di Laura D Bernardi LocateLLi i fronte alla trasformazione di shopping center e factory outlet in mete e destinazioni, i negozi e le botteghe storiche non possono stare a guardare. Lo shopping rappresenta un’esperienza memorabile che accompagna ogni viaggio ed un’occasione unica per rivitalizzare i centri storici, eppure in pochi ne hanno colto le potenzialità fornendo tour e pacchetti turistici dedicati. Rodolfo Baggio (nella foto), docente del Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi di Milano e presidente di IfittItaly - la principale comunità globale per lo scambio e lo sviluppo di conoscenze sull’uso e l'impatto delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione nel settore dei viaggi e del turismo - ha presentato con Magda Antonioli Corigliano e Cristina Mottironi un proQuanto vale lo shopping dei turisti? «Difficile dare una stima degli acquisti perché non esiste, purtroppo, un dato che restituisca in modo fedele il quadro. La Banca d’Italia ogni anno fornisce l’indotto legato al turismo, ma nessuno è entrato nell’ordine di idee di valorizzare una componente in grado di creare un importante valore aggiunto e di rivitalizzare i centri storici che fanno i conti con consumi interni in picchiata. Esistono le gite organizzate negli outlet, ma la rete del piccolo commercio, depositaria della tradizione e della tipicità non rientra nei tour». Quali sono le opportunità offerte dagli shopping tour? «Lo shopping è un forte strumento di destagionalizzazione e ad avere grandi potenzialità inespresse sono soprattutto le città di media grandezza. Il problema è che manca una vera e propria offerta dedicata per non parlare dei servizi annessi e connessi, dai personal shopper ad itinerari guidati ad hoc. A Torino, ad esempio, è stato lanciato un itinerario per boutique alla scoperta di indirizzi storici, atelier di stilisti emergenti, grandi firme ma anche indirizzi per chi cerca pezzi vintage e di antiquariato». Lo shopping è un’esperienza irrinunciabile che accompagna ogni viaggio? «Qualcosa si acquista sempre, souvenir e “tourist junk” inclusi, e se non si compra si fa window-shopping, perché i “leccavetrine” esistono da sempre. Lo shopping è un’esperienza memorabile non solo per i viaggi di piacere ma anche per quelli business». Quali sono le premesse per diventare una meta per i turisti amanti dello shopping? «Bisogna anzitutto cambiare mentalità, ritoccando gli orari di apertura, specialmente nei fine settimana. La forza di outlet e centri commerciali è sempre stata quella delle aperture in pausa pranzo, serali e nel fine settimana. Abbassare la saracinesca alle 19.30 limita le occasioni d’acquisto specialmente per il turista d’affari per cui la sera e la pausa-pranzo rappresentano i getto europeo di valorizzazione dello shopping come fattore strategico per il turismo urbano. La piattaforma TOURISMlink (www.tourismlink. eu) mette per la prima volta a disposizione delle pmi un’offerta integrata - dai ristoranti ai cinema, dai musei ai negozi - che consente di creare pacchetti su misura di ogni esigenza di turista. Non manca una riflessione, a margine del convegno “Il turismo culturale europeo verso il 2020”, sull’importanza della valorizzazione dello shopping come motivo di viaggio o visita e sui limiti della nostra presenza sul web, con uno dei più grandi esperti al mondo di Ict a servizio del turismo. momenti da dedicare allo shopping. Serve poco o nulla aprire bottega di prima mattina». Crede che Bergamo possa attrarre i turisti dello shopping? «Non conosco la città, ma sono certo che le insegne delle vie del centro e di Bergamo Alta non siano state abbastanza valorizzate in chiave turistica, né più né meno di altre città italiane. Le strade dello shopping delle città europee sono invece ben attrezzate…». Le vie dello shopping d’Europa e del mondo si assomigliano sempre di più, con una proposta omologata di insegne, non crede? Come far emergere la tipicità nell’omologazione? «Le botteghe storiche non possono essere sostituite da grandi gruppi e negozi in franchising. Urge ora come non mai una pianificazione territoriale ed iniziative per rendere più sostenibili i canoni di locazione. Non è affatto vero che il mercato si regola da solo e tutta questa smania di liberismo si è rivelata deleteria». In alcuni centri storici, tra cui Bergamo ed alcuni comuni della provincia, sono state prese misure restrittive per le licenze di kebab e phone center. Cosa ne pensa? «Le restrizioni ci vogliono e le istituzioni pubbliche devono intervenire per salvaguardare la tipicità di ogni luogo. I negozi sono espressione e parte integrante del territorio. Continuano tutti a parlare di valorizzazione del turismo culturale, ma il turista non vive rinchiuso nei musei. Bisogna indirizzarlo con suggerimenti ed informazioni sugli indirizzi, le vie , le botteghe, i ristoranti che valgono una sosta». Bergamo è la capitale, via Orio al Serio, dei turisti low cost. Quale può essere la proposta più interessante per questa tipologia di turisti? «Bisogna ribadire che non è affatto vero che il turista low cost cerchi sempre il risparmio a tutti i costi. A conti fatti la spesa per un viaggio è più o meno sempre la stessa, anzi chi risparmia su volo e alloggio spesso destina maggiori risorse agli acquisti». Per diventare a tutti gli effetti una città a prova di turista qualcuno dice che si debba puntare su grandi marchi e firme della moda. È d’accordo? «Tutti si concentrano sul target del lusso quando in realtà sono i consumi meno vistosi a dare i maggiori risultati. Nei concept store della moda la maggior parte della gente si limita ad acquistare l’articolo meno costoso pur di uscire con il pacchetto griffato. Il vero obiettivo è fornire al turista un’esperienza unica. Spesso la boutique di iper-lusso di una grande maison di moda non lascia gli stessi ricordi di una trattoriaccia o di una vecchia salumeria, con un mix unico di profumi e colori. Le grandi boutique come le grandi catene alberghiere invece si assomigliano tutte. Il turista cerca un’esperienza di viaggio unica e autentica, che gli consenta di entrare in contatto profondo con il luogo visitato». Expo porterà milioni di turisti e visitatori in Lombardia. Siamo pronti ad accoglierli? «Mi sembra che, anche in questo, siamo in clamoroso ritardo, specialmente sul fronte dell’organizzazione dei grandi flussi di traffico dai Paesi più lontani, che si affidano da sempre ai tour operator. Creare itinerari di shopping su misura di turista in concomitanza con l’Esposizione Universale rappresenta una scommessa interessante per attrarre un turista diverso dal cliente di tutti i giorni o dal turista italiano. Per organizzare proposte di appeal non ci si può aggrappare all’arte dell’improvvisazione, né si può pensare che il singolo commerciante che si muove da solo possa avere dei grandi risultati». Quali sono i vantaggi della piattaforma TOURISMlink che avete ideato? «La piattaforma favorisce l’adozione delle ” «I negozi sono espressione del territorio. Continuano tutti a parlare di turismo culturale, ma il turista non vive rinchiuso nei musei. Bisogna indirizzarlo con suggerimenti ed informazioni sulle vie, le botteghe, i ristoranti che valgono una sosta» tecnologie dell’informazione e della comunicazione da parte delle pmi per il business to business. Il progetto integra l’offerta turistica con i servizi complementari, dai negozi ai ristoranti, ai musei. Si offre la possibilità di creare con immediatezza pacchetti su misura delle molteplici esigenze del turista moderno. A Valencia, ad esempio, è stata creata un’offerta complementare nuova integrando servizi come le piccole attività del commercio che non avevano ancora trovato una rappresentanza. Così si dà una chance in più alla destinazione turistica e si offre un’opportunità alle agenzie di viaggio, massacrate dal fai da te, che possono proporre senza grandi investimenti dei pacchetti interessanti». Il turismo non rientra tra le priorità dei governi italiani e compare solo di sfuggita nell’agenda del governo Renzi. È la nostra grande occasione persa? «Di turismo si parla molto ma si fa davvero poco. C’è stato uno sprazzo di attenzione con il Piano strategico per lo sviluppo del turismo l’anno scorso, che però si è rivelato un po’ inconsistente nella pratica. La pianificazione deve essere unitaria e il Governo deve dare indirizzi precisi. Le nostre risorse, ancora più di quelle degli altri Paesi, non sono illimitate e bisogna scegliere gli asset strategici per lo sviluppo. Gli altri Paesi hanno piani dettagliati, noi invece vogliamo sempre fare di tutto un po’. Non possiamo fare ricerca in qualunque disciplina, nessun Paese se lo può permettere. È ora di finirla con gli investimenti a pioggia che rendono poco o nulla e sono estremamente dispersivi. Una pioggerellina non risolve niente, serve un bell’acquazzone». Lei è un esperto di informatica e tecnologie della comunicazione. Come valuta la nostra promozione mediante il web? «I siti si moltiplicano e si copiano a vicenda e il portale unitario (il controverso www.italia.it, ndr.) è figlio di errori clamorosi. Gli altri Paesi hanno realizzato grandi portali turistici venti anni fa ed oggi sono al passo coi tempi nel fornire esperienze uniche al visitatore. Penso al sito della Svizzera, dell’Islanda, della Norvegia, dell’Australia e del Canada, per citare i migliori. Noi invece siamo decisamente indietro. In collaborazione con l’Università di Catania stiamo cercando di ricostruire con sforzi titanici la rete web italiana che presenta una struttura davvero anomala con siti legati a senso unico». Quali sono i principali limiti? «L’unica cosa sensata del web è il collegamento e invece in Italia si entra in un sito e si ha la sensazione di essere chiusi a chiave a doppia mandata in una stanza. Internet dà l’opportunità unica di realizzare idealmente il mercato medievale che riuniva nella stessa piazza tutte le attività. Poi è chiaro, una volta aperto il mercato, si affilano i coltelli e ognuno bada al suo cassetto. Intanto però si è raggiunto lo scopo principale di farsi trovare, che è la molla di ogni investimento effettuato nel web». Quali sono gli investimenti peggiori effettuati nel web? «Il web è splendido perché dà spazio alla creatività e alla fantasia ma non perdona di avere l’idea per secondi. Ora c’è una vera e propria rincorsa nella creazione di sistemi di prenotazione on-line che è di per sé perdente, a meno che non si vogliano investire più risorse di Booking.com che investe 1 miliardo e 200 milioni l’anno in pubblicità online. Non credo che le Regioni e tanto meno i Comuni e le Province abbiano queste somme da investire». 10 la Rassegna 20 marzo 2014 Imprese femminili, in dieci anni cresciute di 3mila unità In dieci anni ci sono 18mila imprese di donne in più in Lombardia: sono passate dalle 153.755 del 2003 alle 172.167 dello scorso anno. Quasi la metà delle nuove realtà ha sede a Milano (8mila imprese in più), quasi 3mila aziende si registrano invece a Bergamo e a Brescia. In dieci anni, le donne imprenditrici sono passate dal 20% al 21% del totale delle imprese lombarde. Nella finanza, la percentuale è salita dal 18% al 21% mentre nel settore dei servizi alla persona è avvenuto addirittura il sorpasso con le 19mila imprese femminili che rappresentano il 52% di tutte quelle del comparto. Nell’ultimo anno perdono meno le società guidate da donne rispetto a quelle maschili: in Lombardia c’è un calo del -1% per gli uomini imprenditori contenuto a -0,5% per le donne mentre nella sola Milano crescono dello 0,2% gli uomini e dello 0,6% le donne. I dati emergono da un’elaborazione del Servizio Studi della Camera di commercio di Milano su dati Infocamere. Nel solo capoluogo lombardo sono 58.238 le imprese “rosa” risultate attive nel 2013, pari al 34% del totale lombardo. Rispetto al 2012 crescono dello 0,6%, unico trend positivo in uno scenario lombardo che registra in media un calo dello 0,5%. Le imprese femminili a Milano sono attive soprattutto nel settore del commercio (15.578 imprese, un terzo del totale lombardo di settore), delle attività immobiliari (6.701 imprese, il 41% lombardo e l’11% del totale nazionale) e delle attività di servizi vari (5.681 imprese). In Lombardia - Nel 2013 s'è registrato un leggero calo delle imprese femmi- Al dicembre scorso erano 18.500 quelle attive nella Bergamasca. Nel commercio la maggior parte delle attività E anche nell'agricoltura conquistano più spazi Anche l’agricoltura bergamasca é sempre più “rosa”. Circa il 25% delle imprese del settore infatti è guidato da una donna. Lo rileva Donne Impresa, l’organismo della Coldiretti che promuove lo sviluppo dell'imprenditoria femminile agricola per riconoscerne il ruolo determinante nello sviluppo del tessuto economico e produttivo. “Le donne impegnate in agricoltura - spiega Elena Lazzarini, responsabile di Donne Impresa Bergamo - sono molto spesso il fulcro dell’azienda, delle campionesse nel far coincidere i tempi della famiglia e della vita privata con gli impegni imprenditoriali. Il loro contributo è rilevante per la diffusione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile che si caratterizza per innovazione e creatività. E’ inoltre fondamentale per la custodia di importanti valori familiari che sono propri della tradizione contadina e rappresentano un patrimonio per Coldiretti”. Nell’agricoltura bergamasca la rete imprenditoriale femminile è formata da 1.260 aziende operanti nei diversi comparti produttivi (su un totale regionale di 10.850). Le donne sono particolarmente numerose nel settore dell’agriturismo e della vendita diretta oltre che nelle attività dove la fantasia e la sensibilità femminile sono una valore aggiunto che fa la differenza. “Le agri manager - sottolinea Lazzarini - hanno saputo dare un nuovo impulso al settore e hanno sperimentato e sviluppato un nuovo modo di fare agricoltura come ad esempio le fattorie didattiche e sociali, gli agriturismi e attività legate all’agribenessere. La multifunzionalità è il filo conduttore che lega le imprese agricole al femminile e ne esalta la capacità di cogliere la sfida con il mercato coniugandola con il rispetto dell'ambiente e delle peculiarità del territorio”. Nella nostra provincia le aziende guidate dalle agri-manager sono 1.260 impreSe femminili nel 2003 e nel 2013 in lombardia 2003 2013 Differenza 2013 - 2003 BERGAMO 15.521 18.419 2.898 BRESCIA 20.750 23.256 2.506 COMO 8.012 9.141 1.129 CREMONA 5.292 5.732 440 LECCO 4.530 5.154 624 LODI 2.800 3.117 317 MANTOVA 7.485 8.289 804 MILANO 62.873 71.064 8.191 PAVIA 9.615 10.178 563 SONDRIO 4.194 3.773 - 421 VARESE 12.683 14.044 1.361 LOmBARDiA 153.755 172.167 18.412 Elaborazione: Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere anno 2013 nili passate da 173.033 attive nel 2012 a 172.167 (-0,5%). Settori principali sono il commercio (quasi 46mila imprese attive), le altre attività di servizi (19.812) e le attività manifatturiere (17.996). Di rilievo anche il settore delle attività immobiliari: in regione oltre 16mila imprese su 62mila attive in Italia (il 25,9%). Per numero di imprese, tra le province, dopo Milano vengono Brescia (23.256 imprese), Bergamo (18.419) Varese (14.044), Monza e Brianza (12.826) e Pavia (10.178). Focalizzando l'attenzione sugli addetti nelle imprese femminili, a Milano lo scorso anno sono risultate oltre 139mila, in aumento rispetto al 2012 (circa 137mila) dell’1,8%. I settori col maggior numero di addetti sono il commercio all’ingrosso e al dettaglio (oltre 27.300 addetti), le attività manifatturiere (oltre 21.600) ed il noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (oltre 16.200). Bene anche le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (15.400 addetti) e altre attività di servizi (quasi 11 mila addetti). A livello lombardo, il numero di addetti si è attestato invece a quasi 412mila unità. Circa 85 mila sono occupati nel commercio, tra dettaglio e ingrosso, le attività manifatturiere (84.339) e attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (52.605 addetti). PROGETTO “SONO SOSTENIBILE” Quando il business è amico dell’ambiente È aperta l’edizione 2014 del progetto “Sono Sostenibile”, che mira a fornire alle imprese di Bergamo e provincia, attraverso azioni di sensibilizzazione, formazione, check-up aziendali e consulenze personalizzate e gratuite, suggerimenti e indicazioni per migliorare la propria sostenibilità ambientale. Possono partecipare all’iniziativa le attività artigianali del settore alimentare con vendita al pubblico e le attività commerciali, sia esercizi di vicinato (negozi/attività di servizi con superficie fino a 250mq), sia pubblici esercizi. Al termine dell’edizione, per dare visibilità alle attività partecipanti giudicate “sostenibili”, verrà attribuito il marchio di qualità “Sono Sostenibile”. Il progetto verrà presentato sul territorio attraverso 4 focus group di animazione, che permetteranno di illustrare i contenuti, raccogliere input ed esigenze. Gli incontri si svolgeranno, a partire dalle ore 20.30, secondo il seguente calendario: Martedì 1 aprile a Bergamo, nel Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni della CCIAA (via Petrarca 10) Giovedì 3 aprile a Treviglio, nella sede della Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo (via C. Carcano 6) Martedì 8 aprile ad Albino, nella sede della Comunità Montana Valle Seriana (viale Libertà, entrata dal n. 27) Giovedì 10 aprile a Piazza Brembana, nella sede della Comunità Montana Valle Brembana (via Tondini 16) LA PARTECIPAZIONE, PREVIA ISCRIZIONE ONLINE, È LIBERA E GRATUITA. PER ULTERIORI INFORMAZIONI SUL PROGETTO: www.bergamosviluppo.it - referente iniziativa: Francesca Raso, tel. 035/3888011 Il progetto è finanziato dalla CCIAA e realizzato in collaborazione con il Comune di Bergamo, il sistema associativo locale e il Centro di Etica Ambientale la Rassegna la tavola rotonda 20 marzo 2014 11 Expo, innovazione ed estero: le tre carte per rilanciare Bergamo La crisi è drammatica. E anche nella Bergamasco molte imprese hanno chiuso, è aumentato il ricorso alla cassa integrazione e il tasso di disoccupazione è aumentato, dal 2008 al 2012, salendo al 7%. Ma se Bergamo ha subito gli effetti della crisi, soprattutto nel settore trainante dell’edilizia, ha anche tutte le carte in regola per intraprendere la strada del rilancio. E' quanto è emerso nella tavola rotonda organizzata dal mensile economico Espansione “Il territorio di Bergamo e la sua economia: sfide e opportunità per uscire dalla crisi” condotta dal direttore di Espansione Angela Maria Sculicca e da Achille Perego, caposervizio economia e finanza di Quotidiano Nazionale. Formazione, innovazione, internalizzazione e turismo sono stati i temi discussi da un parterre che di territorio bergamasco se ne intende. Maria Luisa Bertuletti, vicepresidente Confimi-Impresa Bergamo, Cristiano Carrus, direttore territoriale del Credito Bergamasco, Giuseppe Guerini, presidente di Imprese&Territorio, Giacomo Meloni della Cisl-Bergamo, Osvaldo Ranica, direttore generale della Banca Popolare di Bergamo, Ida Rocca, presidente del Comitato Imprenditoria femminile della camera di Commercio, Gianfranco Rusconi, direttore del Dipartimento di Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi dell’Università di Bergamo e Luigi Trigona, presidente Turismo Bergamo e membro della Camera di Commercio. “Dobbiamo combinare l’internazionalizzazione con l’innovazione senza dimenticare la formazione - ha dichiarato Trigona -. La Camera di Commercio si sta impegnando nello stanziamento di risorse per favorire l’occupazione, premiando le aziende che assumono, e l’accesso al credito. Da alcuni anni ci stiamo inoltre impegnando per valorizzare il nostro patrimonio territoriale, artistico, culturale e anche gastronomico. Expo 2015 potrà essere una grande leva per una provincia che può vantare numerosi chef stellati e nove formaggi Dop. Bisogna legare il turismo al mondo della produzione, non solo pensando alla filiera del cibo, tema centrale di Expo, ma anche narrando le nostre storie industriali: dal passato del Villaggio Villa Crespi d’Adda al futuristico Kilometro Rosso”. “La nostra realtà economica comincia finalmente a guardare al di là del mercato domestico - spiega Giuseppe Guerini, presidente di Imprese&Territorio -. Il nostro obiettivo non è solo quello di individuare le Pmi capaci di andare all’estero ma anche di essere un territorio attrattivo per gli investimenti stranieri, valorizzando RISORSE UMANE Trigona (Camera di Commercio): «Anche la formazione può giocare un ruolo decisivo». Bertuletti (Confimi): «Va ridotto il peso della fiscalità sulle imprese». Ranica (Popolare di Bergamo): «Occorre un grande sforzo come sistema per spingere altri imprenditori ad affrontare l'internazionalizzazione» Luigi Trigona in nostro tessuto economico. La crisi ha imposto un ripensamento e una conversione dei settori in cui investire. Davvero interessante in merito è l’iniziativa della Camera di Commercio che ha chiesto all’OCSE di studiare e fotografare la nostra economia fornendo parametri che ci indicheranno la strada per cambiare passo”. E sul tema del ruolo degli istituti di credito, Guerini ha aggiunto: “La sfida è quella di migliorare la collaborazione tra banche ed imprese. Come Imprese&Territorio stiamo mettendo a fuoco gli strumenti sui cui sarà utile lavorare: non solo confidi o gli sportelli-credito delle nostre realtà associative ma, dove possibile, affiancare le imprese nel dialogo con la banca”. “In un mercato dove la qualità è data per scontata e la concorrenza si fa sul prezzo è difficile resistere per le imprese - spiega Maria Luisa Bertuletti, vicepresidente Confimi-Impresa Bergamo -. E se non ci saranno stimoli al fare impresa nel giro di pochi anni molte aziende chiuderanno. Quando parlo di stimoli mi riferisco IL CONSULENTE RISPONDE soprattutto alla riduzione del peso della fiscalità”. Dal canto loro gli istituti di credito si sono prodigati a spiegare le difficoltà che l’economia locale sta vivendo, illustrando tutte le iniziative intraprese a sostegno del sistema imprenditoriale bergamasco. “Nei primi mesi del 2013 abbiamo erogato oltre 500 milioni di euro, il 20% ai privati e il resto alle Pmi. Abbiamo attivato iniziative per stimolare a “fare impresa” come un finanziamento per le start-up innovative. Piccole iniziative che sono servite per riportare fiducia dopo anni di crisi” - dichiara Osvaldo Ranica direttore generale della Banca Popolare di Bergamo -. “In merito all’internazionalizzazione, è indubbio che chi ha saputo per tempo guardare all’estero non ha sofferto. Occorre quindi fare un grande sforzo come sistema per spingere anche altri imprenditori a vagliare le opportunità offerte dal mercato estero, un lungo processo che darà risultati positivi solo se si punterà su formazione manageriale, innovazione e rinnovamento del tessuto imprenditoriale”. E sul ruolo dell’imprenditoria femminile, Ida Rocca, presidente del Comitato per l'Imprenditoria femminile, ha dichiarato che “di fronte alla mancanza di posti di lavoro, le donne sono state costrette a diventare imprenditrici ma risulta difficile conciliare impresa e famiglia, le banche concedono poco credito e lo Stato non aiuta. Il nostro “Punto nuova impresa” ha realizzato un incubatore per le start-up femminili e sportelli aperti per le donne, una rete sul territorio al servizio di chi vuole cominciare a fare impresa”. Infine l’intervento di Giacomo Meloni, della Cisl, sulle proposte del mondo sindacale per il rilancio dell’economia. “Siamo disponibili - ha detto - a sederci attorno ad un tavolo con le imprese per trattare uno scambio tra aumento di flessibilità nell’organizzazione del lavoro rivedendo anche i contratti (esclusa la parte salariale), in cambio di un maggior ricorso alla redistribuzione del lavoro attraverso contratti di solidarietà espansivi, part-time e staffette generazionali”. di Marco Bergamaschi Incapacità di staccare la spina, la sindrome che "pesa" sull'azienda Personalmente ho sempre cercato di delineare un filo invisibile, ma netto tra “sfera privata” e “sfera lavorativa”, consapevole che se combinati male, il risultato può divenire rischioso per la qualità della mia vita e per la vita di coloro che mi stanno accanto. Conosco persone che già alla mattina, mentre si recano al lavoro, pensano a come organizzare la serata (e la riflessione continua durante tutto l’arco della giornata lavorativa) e altri invece, che proprio sul finire del giorno, inventano ogni scusa per rimanere ancora un paio d’ore in ufficio, lamentando di dover portare a termine quella pratica o quel progetto, perché devono essere “assolutamente” chiusi; per non parlare poi di coloro che una volta spento il pc in ufficio, si portano a casa il lavoro e trascorrono la serata a lavorare. Non bisogna essere psicologi per capire che in entrambi i casi c'è qualcosa che non va, o meglio, c’è qualche cose che dovrebbe essere rivisto e rivalutato. Tuttavia il vero problema è quando il lavoro diventa l’unica ragione di vita al punto da trasformare l’individuo in una specie di esiliato, non più capace di comprendere quando è il momento di staccare. A tal riguardo uno dei casi più eclatanti è stato quello di Antonio Horta-Osorio, numero uno del Lloyds Banking Group in Gran Bretagna, che nel 2011 ha dovuto interrompere la propria attività professionale per seguire una precisa prescrizione redatta dal suo medico. Colpito da quella che gli esperti definiscono “ITSO - Inability to switch Off” ovvero la “Sindrome dell’incapacità di staccare la spina”, il D ottor Bergamaschi insieme ad un socio gestisco una realtà imprenditoriale che, malgrado la crisi, continua a regalarci diverse soddisfazioni. C' è però un fatto nuovo che mi sta angosciando. Ultimamente, il mio socio ha cambiato atteggiamento, ha di fatto trasformato l’ufficio nella sua seconda casa: lavora costantemente, anche dieci ore al giorno, anche durante il fine settimana, spesso salta pure la pausa pranzo e quando se la ricorda si limita a un panino veloce davanti al pc. Questa eccessiva e ossessiva dedizione al lavoro mi sta mettendo un po' in difficoltà, anche perché il mio socio mi pare sempre più nervoso, atteggiamento che inevitabilmente ricade sui collaboratori e sul clima aziendale. Non so come affrontare la situazione, se lasciar correre, sperando che il tutto si sistemi da solo, o intervenire con fermezza e imporre un cambio di rotta al mio socio. Vorrei un suo parere. e-mail, Treviglio manager era entrato in una spirale che lo aveva portato all’incapacità di conciliare la propria vita personale e sociale con quella lavorativa: esisteva solo il lavoro e non solo di giorno, anche di notte, tanto è vero che con il passare del tempo, aveva cominciato a dormire 2-3 ore e a lavorare al buio fino a che non spuntavano le prime luci dell’alba; allora si vestiva, andava in ufficio e ricominciava a lavorare. Ovvia- mente il resto della sua vita, gli affetti, le passioni e gli interessi di una volta in un primo momento erano passati in secondo piano e poi dimenticati. Non si creda che il caso di Horta-Osorio debba essere considerato un caso isolato e così straordinario, perché la sua vicenda ha messo in risalto un fenomeno sul quale è opportuno rivolgere maggiore attenzione e responsabilità. Infatti, quando la dedizione al lavoro si trasforma in una forma di dipendenza, che implica l’incapacità di regolare i propri ritmi e che spinge alla continua ed ossessiva ricerca di compiti da portare a termine, allora è necessario correre ai ripari, soprattutto perché chi ne è coinvolto, non percepisce il problema, mentre a farne le spese sono i famigliari e le persone più vicine per i disagi derivanti dalla sua auto-esclusione sociale. Non bisogna quindi andare fino in Gran Bretagna per incontrare persone incapaci di staccare la spina, è sufficiente rimanere anche qui in città, per scoprire individui che hanno investito moltissimo sulla loro vita professionale a discapito di quella sociale, caratterizzata da relazioni, affetti ed emozioni che la sfera lavorativa non può offrire. È sufficiente sbirciare tra le ricerche in tema di “qualità della vita” per avere la conferma che trascorrere undici ore a lavorare, aumenta di due volte e mezzo il rischio di cadere in depressione e al contrario, mentre chi segue un ritmo di vita più regolare e non lavora più di otto ore al giorno, mostra un migliore benessere psicologico. Anche perché, non dimentichiamolo, dormire adeguatamente, intrattenere delle relazioni, disporre di congrui momenti per il relax e avere del tempo libero, è la “condicio sine qua non” per un’esistenza sana ed equilibrata. Il vero problema è che le persone incapaci di staccare la spina, non solo non si rendono conto di vivere una disarmonia, ma non hanno nessuna intenzione di modificare il proprio stile di vita, proprio perché non la riconoscono come un elemento negativo per la propria vita. Ci sono soluzioni? Un amico medico mi racconta che quando si trova davanti agli “incalliti di lavoro”, che stanchi e stressati gli chiedono pillole ricostituenti, lui propone anche una terapia alternativa come il valutare l’abbonamento al cinema e a teatro o l’iscrizione a qualche corso serale, fino a suggerire con il tempo qualche fine settimana alla scoperta di luoghi che aiutano a rigenerarsi. Non tutti prendono bene questi consigli e la differenza sostanziale la fa la moglie, il marito o le persone che sono vicine all’individuo che non vuole staccare la spina; ma è anche vero che nei casi più seri, sarebbe auspicabile un percorso di psicoterapia, per ri-appropriarsi dei valori della vita e ri-scoprire che si può essere occupati e realizzati anche in molti altri modi. Pertanto se è vero che il lavoro rappresenta una parte fondamentale della propria vita, è altrettanto necessario gestirlo con proporzione, non dimenticando mai il piacere di delle piccole pause, dei rapporti umani reali e alle soddisfazioni che comportano. 12 la Rassegna 20 marzo 2014 Premio Arrigoni ai ristoranti Trattoria Visconti e La Corte del Noce Sono due ristoranti i vincitori della terza edizione del premio dedicato alla memoria di Francesco Arrigoni, il giornalista e critico enogastronomico bergamasco, allievo di Veronelli, penna del Gambero Rosso e del Corriere della Sera, scomparso prematuramente nell’agosto del 2011. Premiati per la tipicità e l’attenzione nella selezione delle materie prime e alla filiera corta sono La Corte del Noce di Villa d’Adda e la Trattoria Visconti di Ambivere. Il primo, collocato in casolare del 1400 nel Parco dell’Adda, è guidato dal 1983 dallo chef Graziano Foresti e dalla moglie Mina Putelli, mentre il secondo si trova nel centro storico di Ambivere ed è gestito dalla famiglia Visconti da tre generazioni. La consegna, in programma nella serata di giovedì 20 marzo, sarà affidata a Ellen Hidding, conduttrice del programma tv Mela Verde, insieme al vicedirettore dell’Ascom Oscar Fusini e al presidente di PromoIsola Silvano Ravasio. L’iniziativa è inserita tra a LiLLiput Salumieri Ascom, degustazioni per piccoli gourmet Il Gruppo gastronomi e salumieri dell’Ascom torna ad incontrare i piccoli buongustai a Lilliput, il Villaggio Creativo organizzato dalla Promoberg alla Fiera di Bergamo dal 20 al 23 marzo. Lo fa con il progetto “Educare al gusto”, che propone agli alunni delle scuole elementari dei momenti alla scoperta dei prodotti tipici della Bergamasca. Nei giorni della manifestazione dedicati alla visita delle scolaresche (giovedì 20 e venerdì 21), le classi possono iscriversi alle degustazioni guidate condotte dai professionisti del Gruppo e della Pia Unione San Lucio, che condivide l’iniziativa. Come nelle degustazioni solitamente proposte agli adulti, i bambini riceveranno dei piattini con degli assaggi di salumi e formaggi e potranno apprendere come gli appuntamenti della Fiera del Libro, in svolgimento fino a domenica 23 al centro commerciale “Il Continente” di Mapello, con la regia di Promoisola, Comunità Isola Bergamasca, Comune di Mapello e Sistema Bibliotecario Area nord-ovest della provincia di Bergamo. Il Premio Arrigoni è realizzato in collaborazione con l’Ascom e vuole portare in evidenza le eccellenze della Bergamasca e, in particolare, l’importanza della dimensione etica nel campo enogastronomico, ossia la capacità di offrire al consumatore tutti i piaceri della buona tavola coniugando la massima attenzione alla scelta delle materie prime, la cura nella preparazione dei piatti e la passione per i prodotti della propria terra. La prima edizione è andata a Petronilla Frosio, presidente dei ristoratori dell’Ascom, mentre lo scorso anno il riconoscimento era stato assegnato all’Azienda Agricola Magni di Tassodine, che si è distinta nella produzione di vino. il 29 marzo vengono prodotti e imparare a riconoscerne le caratteristiche osservandoli e gustandoli. Nei due giorni successivi quando l’accesso è riservato alle famiglie, lo stand ospiterà invece dei laboratori a tema che uniscono gioco e degustazione sempre con la guida degli esperti assaggiatori. L’iniziativa debutta ufficialmente a Lilliput dopo una “sperimentazione” avvenuta lo scorso anno (che ha avuto come protagonisti i 120 alunni delle scuole elementari di Villa d’Ogna al termine di un percorso di otto merendelezione) e si inserisce a pieno titolo nei programmi dell’associazione, che ha tra i propri obiettivi promuovere la cultura del gusto e le conoscenze dei consumatori. «È importante – dicono i promotori - che le giovani generazioni comincino presto a capire cosa stanno mangiando, indipendentemente dal fatto che stiano addentando una merendina, pane e salame o la torta fatta in casa. Non vogliamo promuovere una merenda rispetto ad altre, ma mostrare ai bambini che possono scegliere con consapevolezza». Portando in primo piano il lavoro dei salumieri, la presenza a Lilliput ricorda inoltre il valore delle piccole attività indipendenti all’interno della vita di un città o di un paese. Trent’anni di solidarietà, incontro con don Chino Pezzoli Le Associazioni “Alle Radici della Comunità”, “Torquato Tasso” e Alleanza Cattolica organizzano sabato 29 marzo alle ore 17 nella sede dell’associazione Torquato Tasso, a Bergamo in via Tasso 7, un incontro con don Chino Pezzoli, fondatore di Promozione e Solidarietà Umana su trent’anni di solidarietà e attenzione agli ultimi. Interverrà don Mario Sozzi, collaboratore di don Chino. Per l’occasione don Chino illustrerà il suo ultimo volume, “Le catene della dipendenza”. Presenterà Luca Urbani di “Alle Radici della Comunità”. Demetrio Polimeno per l’Associazione Torquato Tasso rivolgerà un indirizzo di saluto. Info: http://alleradicidellacomunita.myblog.it/ Gelato, coni a 1 euro e concorso per la Giornata Europea In Bergamasca, il gelato vive due giorni da grande protagonista. In occasione della Giornata Europea del Gelato Artigianale, istituita dal Parlamento di Strasburgo per sottolineare il valore di questo alimento e la capacità di chi lo produce, il Comitato Gelatieri dell’Ascom promuove due appuntamenti. Il primo, domenica 23 marzo, è rivolto ai consumatori e fa propria l’iniziativa internazionale che accomuna le gelaterie artigianali di almeno 12 Paesi nella proposta di un gusto speciale (per il 2014 è stato scelto “Stracciatella d’Europa”, gelato fior di latte variegato al cioccolato fondente e succo di arance) al prezzo di un euro. I golosi non avranno che l’imbarazzo della scelta, visto che sono più di cinquanta le insegne di città e provincia che aderiscono. Lunedì 24, invece, si terrà la seconda edizione del “Concorso di gelateria artigianale di Bergamo” aperta e gelatieri e studenti degli istituti alberghieri. Tema è la riscoperta del gusto lattemiele abbinato a prodotti di eccellenza bergamaschi o alla rielaborazione ricette di pasticceria e gastronomia tipiche. All’Istituto alberghiero Alfredo Sonzogni di Nembro una giuria di nomi eccellenti valuterà le creazioni di 27 gelatieri e di 14 squadre, ognuna composta da due allievi, degli istituti alberghieri di Nembro e San Pellegrino. ■ Le In città: Cuore, Frigidarium, Lekka Lekka, Safarà Soft, Tassino Café, Tuttifrutti. In provincia: Il Dolce Freddo (Albano Sant’Alessandro), Franca (Albino, due punti vendita), Fior di Panna (Almenno San Bartolomeo), Petite Fleur (Almenno San Salvatore), Rosa (Arcene), Artigel (Azzano San Paolo), La Piazza (Bolgare), La Gabbia (Capriate San Gervasio), Megaron (Casnigo), Baciamicocco (Chiari), Il Gelato da Giò (Chiuduno), Il Gelato di Ubaldo (Chiuduno), Artigiana Gelati (Clusone), Da Claudio (Clusone), Selz Café (Clusone), Vanilla (Cologno al Serio), Biffi (Credaro), Blitz (Curno), Sottosopra (Dalmine), Oasi (Fara Gera d’Adda), Artigiana Gelati (Gazzaniga), Agriall (Grassobbio), Tutta Panna (Grumello del Monte), Franca (Leffe), Pasticceria Laura (Medolago), Willy Wonka (Medolago), Bar Commercio (Osio Sotto), Pasticceria Bonati (Paladina), La Gelatteria (Pedrengo), Bonazzi (Ponte Nossa), Taverna del Caio (Ponteranica), Arlecchina (San Paolo d’Argon), La Gelateria (San Pellegrino Terme), La Gatteria (Sarnico), Temptations Non solo Gelato (Scanzorosciate), Gelato Matto (Seriate), Paradiso del Gelato (Seriate), Latte Zucchero (Terno d’Isola), Rubis (Torre Boldone), Gelatiamo (Treviolo), Fantasia (Villa d’Almè), L’Oasi (Villongo), Il Gioppino (Zanica), Voglia Matta (Zanica). ■i Non esitate a chiederci un preventivo gratuito o a contattarci telefonicamente: 035 4940845 - [email protected] via Baccanello, 35 - 24030 TERNO D’ISOLA (BG) insegne che aderiscono alla promozione gelatieri in gara Sergio Pezzoli (Laboratorio Gelateria Franca, Albino), Enrica Natali (Petite Fleur, Almenno San Salvatore), Daniela Nodari (Rosa, Arcene), Simone Rota Biasetti (Artigel, Azzano San Paolo), Pierangelo Suardi (Cherubino, Bergamo), Viviana Elena Cremaschi (Cuore, Bergamo), Roberto Acerbis (Frigidarium, Bergamo), Cristian Daldossi (Safarà Soft, Bergamo), Manuel Fratus (La Piazza, Bolgare), Francesca Gelmi (Il Gelato da Giò, Chiuduno), Alessandro Bosio (Selz Café, Clusone), Pietro Andreoli (Gelatissimo, Darfo Boario Terme), Colombano Mariani (Oasi, Fara Gera d’Adda), Paolo Mariani (Gelateria Dolce Vita, Lallio), Laura Colombelli (Pasticceria Laura, Medolago), Graziella Molinari (Gelateria Arizzi, Olmo al Brembo), Simona Pansa (La Gelatteria, Pedrengo), Luigi Cornolti (Taverna del Caio, Ponteranica), Marco Mangini (La Gelateria, San Pellegrino Terme), Giuseppe Giudici (La Gatta, Sarnico), Andrea Giudici (La Gatteria, Sarnico), Marco Pietrobono (Gelato Matto, Seriate), Matteo Corna (Gelatiamo, Treviolo), Giuseppe Mologni (L’Oasi, Villongo), Marcello Gusmini (La Crem, Vertova), Maria Angela Giassi (Il Gioppino, Zanica), Daniel Rossi (Voglia Matta, Zanica). la Rassegna 20 marzo 2014 13 Artigiani, l’impresa digitale “fa scuola” Nell’offerta formativa di via Torretta potenziati i corsi sui social network, il commercio elettronico e la gestione aziendale. Trevaini: «Occorre cavalcare l’innovazione per non rimanere esclusi». In calendario anche percorsi per le diverse categorie. Circa 200 le proposte Un ventaglio di proposte per l’aggiornamento professionale di tutte le categorie, con un occhio di riguardo agli aspetti dell’e-commerce e delle nuove forme di comunicazione quali strumenti indispensabili per la competitività. È quanto propone la nuova offerta formativa di Confartigianato Bergamo, un elenco di circa duecento corsi (tra obbligatori, professionalizzanti, gestionali e per il conseguimento di abilitazioni e certificazioni) che è possibile trovare nella “Guida all’offerta formativa” distribuita in questi giorni in tutte le sedi dell’Organizzazione di via Torretta e scaricabile anche dal sito www.artigianibg.com. «In un mondo sempre più veloce, digitale, informatizzato e “smart” – spiega Valentina Trevaini, membro di giunta e coordinatrice del gruppo di lavoro Formazione e Comunicazione – è ormai imprescindibile Martinengo, imprenditori in cattedra alla scuola media saper cavalcare queste dinamiche per non rimanere esclusi dal mercato. A questo scopo abbiamo voluto dare un taglio più innovativo alla proposta formativa, potenziando i corsi che riguardano le nuove tecnologie di comunicazione e gestione aziendale. Innanzitutto, il corso “Lavorare con i social network”, che Confartigianato Bergamo per prima ha organizzato in provincia e che riprenderà il prossimo mese di aprile dopo svariate edizioni. Anche le imprese artigiane più tradizionali stanno finalmente comprendendo l’importanza di veicolare i propri contenuti sul web potendo raggiungere una platea più ampia possibile». Aiutare gli artigiani a saper gestire l’impresa in modo efficace ed efficiente è un altro degli aspetti su cui l’offerta formativa investe parecchio, proponendo con cadenza periodica corsi per strutturare piani di marketing “low cost”, per la prepa- Valentina Trevaini, membro di giunta e coordinatrice del gruppo di lavoro Formazione e Comunicazione razione degli addetti all’ufficio acquisti (buyer), per l’organizzazione di un clima lavorativo interno propositivo e favorevole, fino ad arrivare al “public speaking”, ovvero alle tecniche per migliorare le proprie capacità di presentazione e di promozione dell’azienda all’esterno. «Il 19 maggio – continua Valentina Trevaini – partirà poi la seconda edizione del corso sul commercio elettronico, l’e-commerce, dopo una prima edizione molto partecipata. La sua caratteristica è che, oltre ad approfondire tutti gli aspetti legati alla proiezione della propria impresa sul web, affiancherà una parte consulenziale per aiutare an- che l’imprenditore meno esperto ad esplorare queste nuove dimensioni di business». Per ciascuna categoria, inoltre, sono stati studiati specifici pacchetti formativi volti ad accrescere il livello tecnico e manageriale delle diverse attività artigiane. Tra i prossimi appuntamenti, l’Area Servizi alle persone vedrà un corso sul massaggio in estetica (24 marzo) e un corso di specializzazione per acconciatori della durata di 400 ore (31 marzo). Per gli impiantisti elettrici, il 25 marzo e il 22 maggio, sono in programma i corsi sulla norma CEI 1127 per l’ottenimento delle qualifiche di persona esperta (Pes) e idonea (Pei) a lavori sotto tensione. Per gli impiantisti termoidraulici, a cadenza periodica, sono invece previsti corsi sulle normative riguardanti la gestione e la manutenzione delle diverse tipologie di caldaie e centrali termiche, mentre il 3 aprile si terrà il corso valido per il rinnovo della convenzione con la Provincia di Milano (necessario per poter lavorare sul quel territorio). Per tutte le categorie, infine, il 27 marzo è programmato il nuovo corso sulla lingua inglese e l’8 maggio quello di informatica. L’elenco completo è consultabile sulla “Guida all’offerta formativa”. Per maggiori informazioni: ufficio Formazione (tel. 035 274307 – 306; email: [email protected]). Costa Volpino pronta la nuova sede Da lunedì prossimo la nuova delegazione di Costa Volpino di Confartigianato Bergamo sarà pienamente operativa. Apriranno infatti il 24 marzo, in via Nazionale 305, i nuovi uffici della delegazione territoriale a cui fanno riferimento le imprese artigiane di dieci Comuni dell’Alto Sebino: Costa Volpino, Bossico, Castro, Fonteno, Lovere, Pianico, Riva di Solto, Rogno, Solto Collina e Sovere. La sede, che lascia gli spazi occupati finora al civico 57 della stessa via, è più funzionale all’aumento dei servizi di consulenza, paghe, amministrazione e formazione offerti alle imprese, oltre ad essere comodamente raggiungibile (si trova a circa a 200 metri dall’uscita della superstrada) e dotata di ampio parcheggio. L’inaugurazione ufficiale è fissata per sabato 17 maggio e sarà preceduta, martedì 13 maggio, da un seminario dedicato al settore delle costruzioni e agli incentivi fiscali, organizzato con la collaborazione del Comune di Costa Volpino. Restano invariati sia gli orari di apertura al pubblico (da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18; chiusura il mercoledì pomeriggio) sia i recapiti telefonici (tel. 035 972194 – fax 035 972440). AGEnDA Giovani studenti di Martinengo “a scuola” di artigianato. Gli alunni di terza media del paese della Bassa hanno, infatti, assistito ad una lezione davvero speciale, che ha avuto in veste di insegnanti un gruppo di imprenditori artigiani. L’obiettivo è stato quello di orientare le scelte professionali degli studenti, illustrando le caratteristiche e i requisiti, ma anche le opportunità e le soddisfazioni dell’attività artigiana. Gli imprenditori che hanno preso parte alla lezione, raccontando le loro esperienze e riuscendo a coinvolgere la giovane platea, sono stati Laura Guagliano (restauratrice artistica di Romano di Lombardia), Simona Salini (impiantista di Calcio) e Mario Seghezzi (mobiliere di Martinengo). Accanto a loro, Ombretta Pizzamiglio dello Spazio Giovani e Michele Lamera, sindaco e capo Polo di Romano di Confartigianato Bergamo. materiali da costruzione, carpentieri a convegno È in programma venerdì 28 marzo alle 16, nell’Auditorium di via Torretta, un seminario rivolto a fabbri e carpentieri sulla nuova normativa Uni En 1090 che rivoluzionerà gli adempimenti riguardanti i materiali da costruzione ad uso strutturale. L’incontro, a partecipazione gratuita, approfondirà tutti gli aspetti applicativi e gli obblighi che riguarderanno le imprese artigiane in merito alla valutazione di conformità e alla marcatura Ce dei relativi prodotti. Dopo l’apertura dei lavori, affidata al capo Area Produzione e Subfornitura Alessandro Bonzi, relazionerà il responsabile tecnico della società Asqsts (servizi e tecnologie di saldatura) Enrico Albarelli. Seguirà il dibattito. Il seminario fa parte dell’iniziativa di Confartigianato Bergamo “I venerdì dell’innovazione” che vede l’organizzazione, con cadenza mensile, di eventi formativi e informativi mirati alla competitività delle imprese. Per informazioni e adesioni: ufficio Innovazione & Qualità (tel. 035 274.291; e-mail: [email protected]). anap, a Clusone l’assemblea annuale Sabato 22 marzo, alle ore 10.30, il cineteatro dell’oratorio Mons. Tomasini di Clusone, ospiterà la 38ª Assemblea annuale dell’Anap, Associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato Bergamo. Il programma prevede alle 9.30 la celebrazione della Messa a cui seguirà l’assemblea con la relazione del presidente provinciale Anap Giuseppe Carrara e gli interventi del presidente nazionale Anap Confartigianato Gianpaolo Palazzi, del presidente di Confartigianato Bergamo Angelo Carrara e del presidente del consorzio fidi Confiab Angelo Ondei. Infine, la consegna delle benemerenze e il pranzo sociale al ristorante Vecchio Mulino di Rovetta. anziani, un incontro sulle malattie del cuore “Le malattie del cuore: come prevenirle e curarle”. È questo il titolo di un incontro organizzato dal gruppo Anap Bergamo, in programma mercoledì 26 marzo alle 15 nell’Auditorium di via Torretta. Realizzato con la collaborazione dell’associazione di volontariato per la lotta alle malattie cardiovascolari “Cuore Batticuore”, l’incontro avrà come relatore il dottor Angelo Casari, già responsabile della divisione di Cardiologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo e consigliere dell’associazione stessa. Per informazioni e iscrizioni contattare la segreteria Anap al numero: 035 274240. pos, accordo con la banca popolare Entro il 30 giugno le imprese hanno l’obbligo di dotarsi del Pos, il dispositivo per accettare pagamenti mediante carta di credito e bancomat. Per andare incontro agli associati, Confartigianato Bergamo ha stipulato un accordo commerciale con la Banca Popolare di Bergamo, che consente l’installazione e l’attivazione del dispositivo senza spese e senza canone per il primo anno. Beneficiari dell’accordo gli associati già clienti della banca o che apriranno un rapporto di conto corrente entro il 31 dicembre 2014. Per informazioni: Ufficio Marketing (tel. 035 274228; e-mail: [email protected]). 14 la Rassegna 20 marzo 2014 S.R.L. FORPLAST IL MONDO DEL LEGNO Da oltre 45 anni al servizio dei nostri Clienti F orplast S.r.l. è un nome conosciuto sia dai piccoli falegnami, che dai grandi produttori di arredamenti di negozi dei vari settori merceologici, ed è punto di riferimento anche per uffici pubblici e privati, e per architetti ed arredatori. La volontà di offrire la qualità nel servizio si traduce anche in proposte di attività complementari di consulenza nella scelta dei prodotti, questa costruita dall’esperienza che tutto il nostro personale mette a disposizione ogni giorno ai tanti affezionati Clienti che visitano o contattano il punto vendita. Ed è per questo che Forplast S.r.l. si distingue da tanti altri fornitori di materiale in legno, perché ha sempre perseguito un solo obbiettivo: ...essere al servizio del Cliente! ■ Forplast è punto vendita autorizzato per la provincia di Bergamo I nostri prodotti: tavolame, tranciati, pannelli e pavimenti Da anni commercializziamo tutte le tipologie di pavimenti e battiscopa Visti i grandi progetti realizzati con i nostri partners, abbiamo creato all’interno della nostra struttura: FORPLAST IL MONDO DEL LEGNO Via Circonvallazione Ovest, 18 24040 Stezzano, BG tel. 035 591232 - fax 035 4540219 www.forplastsrl.it la Rassegna 20 marzo 2014 15 Le ultime novità fiscali Con la collaborazione del Centro Studi Seac aCCertamento ■ raddoppio termini accertamento Sentenza CTR Lombardia 15.1.2014, n. 147/24/2014 In caso di fruizione, da parte dell’Ufficio, del raddoppio dei termini di accertamento lo stesso deve adeguatamente riportare nelle motivazioni le ragioni che hanno comportato detto allungamento. ■ annullamento accertamento nei confronti di società Sentenza CTR Lazio 11.2.2014, n. 767/38/2014 Qualora l’atto emesso nei confronti di una società per distribuzione ai soci dell’utile accertato venga annullato, devono essere annullati anche i conseguenti accertamenti emessi nei confronti dei soci. ■ Studi di settore e mancata partecipazione al contradditorio Sentenza Corte Cassazione 26.2.2014, n. 4624 L’accertamento basato sugli studi di settore è legittimo qualora il contribuente non abbia partecipato al contradditorio preventivo con l’Ufficio. In tal caso quest’ultimo non è obbligato a tenere in considerazione “la realtà economica del professionista o dell’imprenditore”. ■ versamenti “sospetti” su c/c Sentenza Corte Cassazione 6.3.2014, n. 10811 La presenza di versamenti “sospetti” sul c/c dell’imprenditore o dei suoi familiari non legittima, da sola, la condanna penale per evasione fiscale e per mancata presentazione della dichiarazione. Spetta al Giudice penale valutare la sussistenza di altre prove che consentono di stabilire la presenza di “ricavi in nero”, ossia l’intervenuta evasione. ■ redditometro Sentenza Corte Cassazione 7.3.2014, n. 5365 Ai fini dell’accertamento basato sul redditometro rileva esclusivamente il contributo economico dei familiari “stretti”, ossia dei componenti la famiglia naturale (coniuge convivente e figli) e non anche quello di terzi o affini conviventi, in quanto estranei al nucleo familiare. agevolaZioni ■ manifestazioni di interesse storico e esenzione ireS 2014 Decreto MEF 18.2.2014 È stato pubblicato sulla G.U. 5.3.2014, n. 53 il Decreto che individua le associazioni che, operando per la realizzazione o che partecipano a manifestazioni di particolare interesse storico, artistico e culturale, legate agli usi ed alle tradizioni delle comunità locali ai sensi dell’art. 1, comma 185, Legge n. 296/2006, sono, per il 2014, equiparate ai soggetti esenti IRES. ■ agevolazioni prima casa e utenze Sentenza Corte Cassazione 27.2.2014, n. 4662 Le agevolazioni prima casa non spettano al soggetto che non ha acquisito, entro i termini previsti, la residenza nell’immobile ancorché sia già intervenuta la sottoscrizione dei contratti relativi alle utenze (acqua, gas, ecc.). Si rammenta che ai fini dell’agevolazione non è necessario che la residenza sia acquisita nell’immobile agevolato essendo sufficiente acquisirla nel medesimo Comune in cui è situata l’abitazione. ContenZioSo ■ tardivo pagamento conciliazione Sentenza CTR Liguria n. 6/4/2014 Il ritardato pagamento delle somme dovute a seguito della conciliazione non produce effetto sull’istituto definitorio ma determina “soltanto” il pagamento “degli interessi e/o del maggior danno, anche sanzionatorio … conseguente al mancato adempimento tempestivo”. ■ notifica al portiere dello stabile Sentenza Corte Cassazione 26.2.2014, n. 4627 Qualora l’ufficiale giudiziario effettui la notifica di un atto nelle mani del portiere dello stabile, lo stesso deve dimostrare, oltre all’assenza del destinatario, anche di aver effettuato la ricerca delle altre persone potenzialmente abilitate a ricevere l’atto. Contratti ■ interessi di mora automatici primo semestre 2014 Comunicato MEF 3.3.2014 È stato pubblicato sulla G.U. 3.3.2014, n. 51 il Comunicato del Ministero dell’Economia e delle Finanze con il quale sono individuati i tassi di interesse applicabili ai ritardati pagamenti nel periodo 1.1 – 30.6.2014: – 8,25% (0,25% + maggiorazione 8%) per la vendita dei prodotti in genere; – 10,25% (0,25% + maggiorazione 10%) per la vendita di alimenti deteriorabili. preliminari di compravendita contenenti una clausola risolutiva “troppo difficile da realizzarsi”, può essere contestato il diritto alla detrazione dell’IVA nonché l’utilizzo di fatture false. Nel caso di specie una società immobiliare stipulava, con altre società del gruppo, contratti preliminari di compravendita immobiliare contenenti una clausola risolutiva la cui irrealizzabilità era nota alle parti fin dall’origine. La società, a fronte degli acconti incassati, emetteva una fattura e, a fronte della redazione dell’atto risolutivo del contratto, stante il mancato verificarsi della condizione prevista, emetteva una nota di credito di pari ammontare. Secondo i verificatori tale modalità consentiva alle società del gruppo di “modificare la normale liquidazione” dell’IVA, evitando il pagamento della stessa. ■ indennità perdita avviamento commerciale Norma di comportamento AIDC n. 190 L’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale, dovuta alla cessazione della locazione di un immobile diverso da quelli ad uso abitativo: “valido piano di ristrutturazione aziendale, al di là dell’abbattimento dell’utile e quindi del risparmio d’imposta”. ■ omesso versamento imposte Sentenza Corte Cassazione 5.3.2014, n. 5105 L’amministratore che non ha effettuato il versamento delle imposte dovute dalla società per mancanza di liquidità è tenuto al risarcimento del danno subito dalla stessa. Detto soggetto, infatti, a fronte di tale situazione avrebbe dovuto proporre ai soci di deliberare l’aumento del capitale o la liquidazione della società. riSCoSSione ■ avviso di pagamento contributo unificato Sentenza CTP Pisa n. 225/06/13 Non può essere proposto ricorso avverso l’avviso di pagamento del contributo unificato, in quanto lo stesso non è assimilabile ad un atto impositivo ma costituisce uno strumento che consente al contribuente di regolarizzare gli errori commessi nel versamento del contributo senza oneri accessori, prima dell’iscrizione a ruolo da parte dell’Amministrazione finanziaria. ■ mancata notifica avviso bonario Sentenza CTR Liguria 19.12.2013, n. 164/02/13 La mancata notifica dell’avviso bonario determina la nullità della cartella di pagamento emessa ex art. 36-bis, DPR n. 600/73. ■ mancata sottoscrizione ruolo Sentenza CTP Enna 16.1.2014, n. 88/03/2014 La mancata sottoscrizione del ruolo, anche a mezzo di firma elettronica, da parte del funzionario dell’Ufficio, determina la nullità della cartella di pagamento. SanZioni imU ■ Coefficienti fabbricati categoria d Decreto MEF 19.2.2014 È stato pubblicato sulla G.U. 24.2.2014, n. 45 il Decreto che stabilisce i coefficienti utilizzabili per l’individuazione del valore dei fabbricati classificabili nella categoria catastale D, non iscritti in Catasto, posseduti da imprese e distintamente contabilizzati, ai fini della determinazione dell’IMU e della TASI dovute per il 2014. irap ■ Studio associato tra familiari Sentenza Corte Cassazione 27.2.2014, n. 4663 Non è soggetto ad IRAP lo studio associato costituito tra familiari (nel caso di specie, padre e figlia) non configurandosi, in tal caso, l’autonoma organizzazione. iva ■ acquisto di garage e aliquota iva agevolata Sentenza Corte Cassazione 28.1.2014, n. 1735 L’acquisto di un’autorimessa separatamente all’abitazione, non potendo configurarsi come pertinenza, non può usufruire dell’aliquota IVA agevolata (10%) prevista per l’acquisto di abitazioni non di lusso, salvo il caso in cui l’abitazione costituisca “prima casa”. ■ Società immobiliare e vendita con clausola risolutiva “impossibile” Sentenza Corte Cassazione 26.2.2014, n. 4618 Alla società immobiliare che stipula contratti − è fuori campo IVA se ha natura di indennizzo; − è soggetta ad IVA se rappresenta il corrispettivo di un’obbligazione di fare o non fare (ad esempio, in caso di negoziazione della risoluzione del contratto di locazione). reati SoCietari / tribUtari ■ riqualificazione di atti negoziali e abuso di diritto Sentenza CTR Lombardia 29.1.2014, n. 519/36/2014 Non può essere riqualificata cessione d’azienda l’operazione di conferimento di un’azienda in una società di nuova costituzione con contestuale cessione parziale delle quote sociali ad un terzo, con la conseguenza che non possono ravvisarsi i profili dell’elusività e quindi dell’abuso di diritto. Ciò può invece sussistere qualora il trasferimento delle quote interessi l’intero capitale sociale della conferitaria. ■ dichiarazione infedele Sentenza Corte Cassazione 18.2.2014, n. 7615 La dichiarazione infedele non determina la punibilità ai fini penali qualora non sia superata la soglia di € 50.000 di imposta evasa. ■ miglioramento aziendale e elusione fiscale Sentenza Corte Cassazione 26.2.2014, n. 4604 Il miglioramento dell’azienda rappresenta una valida ragione per l’annullamento dell’accertamento per abuso di diritto. Nel caso di specie è stata ritenuta insussistente l’elusione fiscale per una società che aveva acquistato un pacchetto azionario da una società lussemburghese in quanto detta operazione rientrava in un ■ ravvedimento operoso ed errato calcolo della sanzione ridotta Sentenza CTP Cremona 24.10.2013, n. 93/03/13 Qualora, in sede di ravvedimento operoso, venga commesso un errore nel calcolo della sanzione ridotta dovuta (nel caso di specie applicazione della sanzione nella misura del 3% anziché del 6%), lo stesso non determina l’irrogazione della sanzione nella misura piena (30%). Trattandosi, infatti, di errore scusabile, l’Ufficio procede all’iscrizione a ruolo della sola differenza di aliquota. ■ omessa presentazione dichiarazione Sentenza CTP Milano 11.11.2013, n. 379/03/2013 L’omessa presentazione della dichiarazione non è sanzionabile in capo al contribuente qualora la violazione sia imputabile esclusivamente all’intermediario abilitato che ha fornito al proprio cliente, a prova dell’avvenuto invio, false ricevute, per le quali lo stesso è stato denunciato all’Autorità giudiziaria. verSamenti ■ Codici tributo regolarizzazione rateazione istituti definitori Risoluzione Agenzia Entrate 4.3.2014, n. 25/E Sono stati istituiti i codici tributo per il versamento, con il mod. F24, della sanzione e degli interessi per la regolarizzazione dell’omesso versamento della rata (successiva alla prima) riferita alle somme dovute per effetto dell’acquiescenza all’accertamento, dell’accertamento con adesione, della conciliazione giudiziale e della mediazione tributaria. Detta regolarizzazione va effettuata entro il termine di versamento della rata successiva. 16 6 20marzo marzo2014 2014 la Rassegna
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