POLITECNICO DI TORINO DIPARTIMENTO CASA.CITTA' GUARDABOSONE ARCHITETTUREE TERRITORIO a cura dí Vera Comoli Mandracci COMUNE DI GUARDABOSONE h Ab c;rizzrivo dlr c curadella Mostra:OrnellaMaglione. llostra: GiovanniVachino,Centroper la documentazione e tuteladella culnua biellese. Collabrazione scientifica:Vinorio Defabianie OrnellaMaglione. Gli autori ringrazianoI'Amministazione Comunaledi Guardabosoneper aver prcmossoe sostenutoI'iniziativa e la gente di Guardabosone che con simpatiae genttlezzaha favorito l'ingressonelle casee nei cortili durantei sopralluoghi di ricerca. Si ringrazianoinolne direttori e funzionaridegfi istituti conservativiconsultati. Studi e ricerchesonostati effettuaticol contributodel Ministero dell'UniversiÈe della RicercaScientificae Tecnologica. Copyright:Comunedi Guardabosone. In prìma pagína di copenína.' In quartapagina di copertína: 4 Guardabosone, in un affrescodel sec.XVII (Biella,PalazznLa Marrrorq Saladei Castelli). Per gentìleconcessìone del marclwseFrancescodegli Albení I-a Marmora Sterrmadel Comunedi Guardabosone. INDICE PRESENTAZIONE SilvanoCaccia,sindacodi Guardabosone p. 7 I.'NA STORIA INEDITA PER GUARDABOSONE VeraComoli Mandracci p. 9 LA MOSTRA a curadi OrnellaMaglione p. 13 APPENDICI DOCI,JMENTALIE RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI OmellaMaglione p.22 AI CONFIM DEL MARCIIESATO DI CREVACUORE IL TERRITORIOTRA VALSESSERAE VALSESIA Vittorio Defabiani p.32 UNA STORIA INEDITA PER GUARDABOSONE Yera Comoli Mandracci "Guardabosone(Piemonte) Provincia di Novara; circondario di Biella; mandamento di Crevacuore. Guardabosone detto anche Val di Bosone siede in un'altura bagnata alle falde dallo Stronella. Il suo piccolo e poco fertile tcrritorio comunitativo fu distaccatodal contado tli Crevacuorenel 1136. Popolazione765". \el momento dell'Unità il Dízionario ropografico dei comuni compresi entro i confini rrttÍttrctlidell'Italia, edito nel 1861 dalla Società Editrice di Patrii Documenti Storico - Statistici e conrpilata da Attilio Zuccagnt-Orlandini, ben nÌettevain evidenza - laconicamente- la situazione di un piccolo comune tra i tanti prealpini Jc'll'Italia settentrionale,erededi una complessa c lun,9atradizione umana e culturale, non suffi.ic-hterrehte aulica, tuttavia.per essereinserita JOmesito importante nei destini 'progressivi' di Lrn'Italiain via di consolidamentounitario. .\ncora debole, tutto sommato, la vicenda indurtriale, che porterà sullo scorcio del secolo XIX la regione e la zona al decollo economico e allo svincolo da un antico isolamento,con una perdita soltanto parziale del radicamento ai luoghi di Lrna,senteabituataper necessitàad una emigrazione. vecchia di secoli, prima stagionalee più :.rrdi definitiva. \c'l periodo precedenteil riferimento costante cr;.rnostati Masseranoe Crevacuore,luogo que.t'ultimo in cui nel Seicento "oltre all'essere :nunito a quel tempo non solo dalla natura, ma :zrandio dall'arte, si aveva un castellofiancheg_:iatoda fortini e da elevati bastioni" (G. Casalis, I)i:iortario geografico, storico-statistico-com- merciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, v o l . V , 1 8 3 9 ,p . 6 3 9 ) . Di quella splendida emeÍgenza, ora leggibile soltanto a livello topografico e archeologico, la storiografia dà qualche immagine molto significativa, che tuttavia lascia aperti problemi di datazione e di attribuzioni (dalla immagine planimetrica pubblicata da Vittorino Barale nel 1966 fino all'inedito disegno,firmato "Garove" da me ritrovato alla Bibliothèque Nationale di Parigi, ancora non completamente studiato). Un ridente paese, sulle prealpi tra Biellese e Valsesia. E' questo il riduttivo messaggio di conoscenzache ci trasmettono di Guardabosone le guide e i dizionari tra Ottocento e Novecento. Il Dizionario dr Goffredo Casalis,edito nel 1839 (p. 631), lo elencatra i comuni del Mandamento di Crevacuore,insieme a quelli rispettivamente di: Ailoche, Bornate,Caprile,Flecchia,Pianceri, Piane, Postua,Serravalle,Sostegno,Vintebbio. La serie di questi paesi denuncia una geografia politica che non si basa tanto sulla organizzazíone logistica di fondovalle, ma che dà il primato di importanza e di centralità, nell' org anizzazione amministrativa della Restaurazione,piuttosto alle zone abitabili collinari, con attenzione alle antiche strade di collegamento storico del territorio a mezza costa e di colle. Del successivoapprofondimento del Dizionario (G. Casalis, cit., vol. VI[, 1841, pp.283-284) vale la pena, quale document azioneconoscitiva, di riportare il testo completo: "Guardabosone o Val di Bosone(Vallis Bosonis). com. nel mand. di Crevacuore, prov. di Biella, dioc. di Vercelli, div. di Torino. Dipende dal senatodi Piemonte, intend. prefett. ipot. di Biella, insin. di Masserano, posta di Crevacuore. Fu compreso nel contado di Crevacuore, da cui fu separato, ed eretto in comune 1126settembre 1736. Sta sur un colle, in distanza di una mezz'ora di cammino dal capoluogo di mandamento, e di ore otto da quello di provincia. Delle sue strade comunali una mette a Crevacuore, un'altra a Postua, una terza a Borgosesia. Non sono essepraticabili con vetture. Il torrente Strona, che ivi contiene trote squisite ed alcuni pesciolini di buona qualità, si tragitta col rnezzo di un ponte in legno. Poco fecondo è il territorio; ciò nondimeno, per le incessanti fatiche degli agricoltori, produce grano, meliga, segale,marzuoli ed uve in discreta quantità. I1 commercio degli abitanti è più passivo che attivo per cagione della non felice positura del comune. La parrocchia di moderna costru zione e di forma rotonda è sotto il patrocinio di S. Agata. Ha un eccellente organo. Il cimitero sta dietro la parrocchiale. Vi hanno inoltre due chiesette,una sotto il titolo dell' Annu nziata e l' altra sotto quello di S. Roc co. Evvi una fucina del ferro. Pesi e misure come in Crevacuore. Gli abitanti sono per lo più vigorosi, applicati al lavoro e di lodevol indole. Popolazione 859". Anche lapiù generale e antecedenteCorografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue 10 isole di Attilio Zuccagrn-Orlandini nel volume quarto edito a Firenze nel 18 37, nella D esc ri zio ne topografica della Provincia di Biella, Mandamento di Crevacuore, associa il nostro comune a quelli di Ailoche e Flecchia: "Ailoche è posto in un monte addossato ad una delle diramazioni delle AIpi /.../ Flecchia è sull'altura di un monte, e ciò nondimeno è circondato in ogni parte da altre montagne a vertice più elevato; Guardabosone sorge anch'esso in un'altura, ma di aspetto assaipiù ameno: questo capoluogo ha una semplice parrocchia e I'altro una arcipretura " (A. Zuccagni- Orlandini, cit., p. 857). La divisione amministrativa degli Stati Sardi della Restaurazione includeva Guardabosone nella Provincia di Biella, che con le Province di Torino, Pinerolo, Susa,Ivrea, costituiva la Divisione Militare di Torino. una delle sei divisioni che con Nizza, Alessandria, Novara, Aosta, Cuneo, definivano la struttura politico-amministrativa del Piemonte nel primo Ottocento. Il territorio di Guardabosone storicamente aveva fatto parte del Principato di Masserano e Marchesato di Crevacuore, da sempre piccola enclave in posizione strategica di confine tra le due più importanti potenze che dal secondo Cinquecento si erano giocate il predominio sulI'Italia settentrionale, cioè Francia e Spagna (con i loro alterni alleati tra cui i Duchi di Savoia).Questo ruolo ha comportato matrici culturali proprie di zona di frontiera per il nostro territorio, anche se si trattavadi frontierainterna, da le ggere in ogni modo non in r elazione a grandi e incisivi movimenti sociali e linguistici. Per certo le culture e le economie locali sono state spesso trasversali agli stessi confini politici, come dimostrano i fitti e intrecciati riferimenti '-'::itoriali della zona biellesee alto-vercellese, - .:i.olidati poi fortemente soprattuttonella stai.,ìr'rc-di un precoce avvio industriale a partire .:.:rprimi decennidel secoloXIX. \:rrhe per questo apparedi qualche interessela .-':tlrradelle pagine di Zuccagm-Orlandini alla ::rc' delle descrizioni delle singole Divisioni -:::lnrinistrativo-militari,con riferimento specir :;tr alle "Costumanze edusi popolari". Scopria::-.rr coSìche per i territori di confine - e tra questi ( iuardabosone - tra la Provincia di Novara, \llndamento di Borgosesia, e la Provincia di Il:c'lla.Mandamento di Crevacuore,esistenei :-'.ti torte discrepanza,perchè le letture delle .:ngole divisioni fanno maggiore riferimento ai . -rtrghicentrali e non a quelli geografico-perife:::i. I capitoli riguardanti le "Ricreaziom popo..rri in occasionedi matrimoni e di nozze"; o gli L'si popolari in occasionedi nascitee di morti", -' ;osì pure le "Ricreazioni popolari in occasione -:r t'estivitàreligiose e di fiere annue""e le "Ri- rcazioni carnevalesche e giuochi pubblici e :rivati del popolo" sonoper la Divisione militare .ir Torino incentrati soprattutto sulla zona del I'inerolese,sulla Valle di Susa e sulla zona .1.-ll'Eporediesemostrando riferimenti alla cul:Lrrafiancesedella Maurienne; così pure I'analo-:adescrizioneperlaDivisione militare di Novara rrivilegia la lettura dei caratteri più tipici della rrande pianura, in particolare della Lomellina. \on abbiamo dunque una specifica attenzione pc'rle zone prealpine, tuttavia leggibili attraver\o le comuni abitudini del mondo, piccolo-artigianale e rurale, che caratteÍrzzava la struttura Jelle nostre vallate. Così: "Nelle borgate e nei r illaggi è conservatala costumanzadraccompaSnare la sposa alla chiesa, indi alla casa del nrarito,da una festosabrigata di parenti, i quali portar sogliono pendente al braccio sinistro un nastro rosso, o di altro vivido colore, donato dalla nuova sposa /.../. n basso popolo poi fa molto caso del banchetto,che ha luogo costantemente nel giorno dellenozze; sicchè se alcuno dei congiunti e degli amici ancora venisse dimenticatonei numerosi inviti che soglionfarsi in tali ricorrenze, se ne adonterebbe altamente, come di grave offesa ricevuta" (A. ZuccagmOrlandini, cit. pp. 547 - 548). Mentre nella ricca Lomellina il battesimo dei neonati era sempre "sfarzoso" con donazione da parte dei genitori dellapuerperadel D otino, "nel vercellese e nel novarese le nascite non sono oggetto che di private felicitazioni di parenti ed amici" (p. 5a9). Ancora, si notava nelle varie parti della Divisione di Novara che erano pre"costumanze" di lutto e che la senti diverse cerimonia funebre "da per tutto termina in conviti e banchetti" ( p. 550). Interessanteanche il riferimento agli usi popolari in occasionedi festività religiose, in particolare in onore del "santo tutelare" dei diversi comuni: "Nelle borgate di Pallanza e di Valsesia è frequente l'uso di allottare fazzoletti, orologi ed altri oggetti di valore, consacrandone il prodotto a diminuzione delle speseoccorse nella festa" (p.552),Il richiamo all' 'incanto dell'offerta' è evidente e varrebbe la pena, anche per Guardabosone,di studiare questaresidua tradizione, ancora ben presentenella memoria collettiva e nella prassi dei giorni di festa. Inserito in un territorio quale la Valsessera,in cui I'arte della lana - come sostengonoanche le Pagine pubblicate nel 1898 dalla Sezione di Biella del Club Alpino Italiano ne Il Biellese l1 "è @.25$ - forse più che in tutte le altre parti del Biellese, assai antica specialmentenei comuni di Portula e Trivero", Guardabosone, con Crevacuore, vede con la fine del XIX secolo consolidata quest'arte anche nel proprio territorio comunale; "si può ben dire che oramai essa ricopre tutta questa parte della Valle di una rete di opifici, che convogliando le acquedel Sessera sotto il Cavallero, di canalein canale,di ruota in ruota, o di turbina in turbina, più non lascia loro toccare il letto del torrente che talvolta rimane asciutto" (Club Alpino Italiano, cit., p. 255). Sulla traccia del 'progresso' e della vittoria sulI'antico isolamento vale il riferimento convinto alla emblematica innovazione della civiltà tra Ottocento e Novecento che è la Ferrovia. In occasione della inaugurazione del tronco per la Vallesessera - già pensata dal 1879-1883 in relazione all'incipiente sviluppo industriale - il Comitato promotore pubblica nel I9O8 La Vallesessera illu st rat a, conattenzione alla nuova stagione di decollo produttivo e all'inserimento in una inedita geografia dei luoghi. È-'ù sensoeì gusto òeì'progresso', chepermea tutto I'Ottocento, a segnare così anche la storiografia locale di una nuova componente conoscitiva e mentale che include anche l'entusiasmo per l'allaccio di Guardabosonecon la nuova carreggiabile Crevacuore-Borgosesia con "una commoda strada che si diparte dal nuovo ponte provinciale sullo Strona,e, risalendo sul fianco del monte che sta a sinistradell'imbocco della Valle di Postuaarriva fino al paese". La descrizione(CesareB ozzalla,La Vallesessera illustrata, cit., 1908, p.73) è tuttavia parca di riconoscimento di valore architettonico e ambientale all'abitato "che non offre, fuori della l2 suaposizione aprica, alcuna specialeparticolarità degna di nota". Ciò riflette puntualmente I'atteggiamento culturale del periodo, più attento alle architetture monumentali della stagionemedievale (la stessa chiesa parrocchiale di S.Agata è brevemente individuata "di costruzione moderna"), che non ai tessuti connettivi di un centro storico quale Guardabosone che, per certo, appare apprezzabile nella suaconsistenzamorfologica e ambientale e - nel riconoscimento scientifico e della sua gente - non tanto nelle singole architetture, ma nell' impianto urbanistico e nella stratificazione complessa delle sue case e dei suoi spazi di relazione. Questo nuovo atteggiamento mentale e culturale che connota il periodo in cui viviamo e che ci permette di aderire con convinzione al principio di conservazione e di attenzione alle radici della nostra identità, è anche stato il movente per la bella 'avventura' di conoscenza scientifica e umana che ci ha permesso in tre anni di lavoro prima con la laurea di Ornella Maglione (con la relazione mia e di Vittorio Defabiani) e ora con ì'approfondimento delle ricerche e con questa Mostra - di tracciare un inedito quadro conoscitivo per uno dei molti paesi-campione del territorio piemontese (ma anche italiano, ma anche europeo) e di leggerlo nel confronto tra storia e struttura urbanistica e architettonica. Una storia che speriamo utile anche in funzione dei processi di trasformazione attuali e futuri, come indirizzo culturale e come metodologia operativa,una storia 'locale', ma non localistica, che dedichiamo a tutta la sente di Guardabosone.
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