LEZIONE 3-4 COMPLESSITA POSTMODERNISMO e IMPRESA.pptx

L’impresa tra postmodernismo e
complessità
Corso di Gestione e Marketing delle Imprese Editoriali (A–Z)
Prof.ssa Fabiola Sfodera
Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione
Anno Accademico 2014/2015
Da dove nasce la moda recentemente recuperata di
libri che parlano di librerie, di libri e di magia?
L'impresa tra postmodernismo e complessità
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La lettrice di romanzi d'amore di Pearl Abraham
La sovrana lettrice di Alan Bennett
I libri di Luca di Mikkel Birkegaard
I negri del traduttore di Claude Bleton
Fahrenheit 451 di Ray Bradbury
La casa dei libri di Richard Brautigan
I custodi del libro di Geraldine Brooks
Case di scrittori del New England: la guida del piromane di Brock
Clarke
La biblioteca dei morti di Glenn Cooper
Il libro delle anime di Glenn Cooper
La libreria del buon romanzo di Laurence Cossé
Il librario che imbrogliò l'Inghilterra di Roald Dahl
La setta dei libri blu di Gordon Dahlquist
La storia infinita di Michael Ende
Il caso Jane Eyre di Jasper Fforde
Persi in un buon libro di Jasper Fforde
La libreria di Penelope Fitzgerald
Il libraio notturno di François Foll
La lettrice di Annie François
Il monastero dei libri proibiti di Antonio Garrido
La biblioteca sul cammello di Masha Hamilton
La città dei libri proibiti di Tom Harper
Morte in libreria di Carolyn G. Hart
La biblioteca dei miei sogni di Julie Highmore
Una solitudine troppo rumorosa di Bohumil Hrabal
I delitti della biblioteca scomparsa di Ross King
Il periplo di Baldassarre di Amin Maalouf
La libreria stregata di Christopher Morley
Libri da ardere di Amélie Nothomb
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La finestra della biblioteca di Margaret Oliphant
Il ladro di libri incompiuti di Matthew Pearl
Il club Dumas di Arturo Pérez-Reverte
La lettrice di Jean Raymond
I libri bruciano male di Manuel Rivas
L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón
Il gioco dell'angelo di Carlos Ruiz Zafón
Il caso dei libri scomparsi di Ian Sansom
Due uomini e un furgone (per non parlar dei libri) di Ian Sansom
Firmino di Sam Savage
La tredicesima storia di Diane Setterfield
La rilegatrice dei libri proibiti di Belinda Starling
La battaglia dei libri di Jonathan Swift
Perché Yellow non correrà di Hans Tuzzi
Sonja di Ljudmila Ulickaja
Il generatore di storie di Philippe Vasset
La strana storia del libraio a cui cadde una pila di libri in testa di
Ellis Weiner
La bambina che salvava i libri di Markus Zusak
Mendel dei libri di Stefan Zweig
http://www.wuz.it/articolo-libri/5031/libri-libro-storie-parlano-scrivonobiblioteche-librerie.html
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Ecco gli italiani
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Con i libri di Maurizio Bettini
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La biblioteca di Fort Knox ovvero come salvare i libri da una fine sicura di Emanuele Bevilacqua
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Il sottolineatore solitario di Marco Bosonetto
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Il venditore di libri usati di fantascienza di Romolo Bugaro
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L'Accademia Pessoa di Errico Buonanno
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L'unico peccato. Amore e morte alla Biblioteca Nazionale di Firenze di Sergio Calamandrei
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Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino
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La biblioteca scomparsa di Luciano Canfora
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La bibliotecaria di Claudio Ciccarone
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Il nome della rosa di Umberto Eco
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Il morbo di Gutenberg di Mauro Giancaspro
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E l'ottavo giorno creò il libro di Mauro Giancaspro
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L'odore dei libri. Fiabe e racconti per bibliofili di Mauro Giancaspro
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Assassinio in libreria di Lello Gurrado
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Trentasette libri e un cane di Marta Morazzoni
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La collezione. Un blibliofolle racconta i più bei libri italiani del Novecento di Giampiero Mughini
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Dialogo del venditore di libri (1539/1593) di Franco Nicolò
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Il libraio di Selinunte di Roberto Vecchioni
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La febbre dei libri. Memorie di un libraio bibliofilo di Alberto Vigevani
http://www.wuz.it/articolo-libri/5031/libri-libro-storie-parlano-scrivonobiblioteche-librerie.html
L'impresa tra postmodernismo e complessità
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Dal modernismo al post modernismo
Mercati di massa
Mercato come scambio
•  Massa di mercati (nicchie)
•  Mercato come luogo di conversazioni
Il consumatore soggetto passivo e in •  Soggetto autonomo e competente
posizione di sudditanza
Individualismo ed egoismo
•  Apparenti individualità, solitudine e forme di alienazione
Forme di socialità tradizionali
sfociano in nuove forme di socialità (social network)
(partito, sindacato, assemblea, ecc.)
Consumatore eterodiretto,
•  Maggiore familiarità e competenza verso la marca,
disponibile, ricettivo in condizione di
maggiore informazione e conoscenza
asimmetria informativa
Qualità e immagine
Consumismo accumulativo,
compulsivo
•  Etica e responsabilità
•  Nuovi stili di vita e nuovi valori
Modernizzazione processo continuo •  Discontinuità e complessità del nuovo paradigma
ed epoca immortale e irreversibile
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Lo sviluppo dei mercati di nicchia
Il consumatore del post moderno è:
« 
un “individualista” che vuole far parte di una tribù
« 
ha identità plurime che possono cambiare da un giorno all’altro
« 
ha soddisfatto i bisogni e comunque non si fa più guidare da essi ma dai
desideri che lo portano alla ricerca di esperienze in grado di soddisfarli
« 
colui che ha già provato tutto, ha scelto i due o tre marchi preferiti per ciascun
prodotto che acquista senza pensare troppo
« 
tuttavia, se esce un prodotto/offerta nuova non ha dubbi: vuole provare
qualcosa di diverso
« 
non ha problemi ad abbinare prodotti costosi con altri prodotti anche
economici o non di marca, lo scopo è esprimere la propria personalità, il
proprio sé!
L’acquisto è guidato dalle EMOZIONI, dalle SENSAZIONI e dall’ESPERIENZA
ciò che si desidera vivere attraverso l’acquisto e il consumo è l’AUTENTICITA’
L'impresa tra postmodernismo e complessità
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La polarizzazione dei mercati nelle economie mondiali
•  il luxury market, area
dell’esclusività e
dell’allineamento
dell’esperienza di pregio offerta
allo standard globale;
•  il premium market, area della
qualità e dell’allineamento
dell’esperienza alle aspettative
complesse;
•  il value market, area del buon
rapporto qualità/prezzo (good
value for money) e del low cost.
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Fonte: Mattiacci, p.29, 2008.
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L’interpretazione del business in chiave value market
Il produttore interpreta il business in chiave value market laddove:
•  possegga una potenza produttiva che lo doti della massa critica necessaria
a produrre grandi quantità di prodotto (standardizzato, a bassi costi unitari
medi e in regime di economie di scala);
•  il prodotto sia considerato dal consumatore sostanzialmente una
commodity, e perciò le sue eventuali differenziazioni non siano fortemente
premianti sui risultati di vendita;
•  il servizio accessorio al prodotto, nonché quello al consumo (customer
care), siano entrambi poco/per niente considerati dal consumatore come
“appealing” e comunque non vi sia un diffuso atteggiamento favorevole a
riconoscere loro un premio differenziale di prezzo;
•  l’efficienza della complessiva catena del valore sia molto influente sulla
redditività del business;
•  non esistano (o non siano sostenibili) delle spinte esogene da parte dei
concorrenti verso la fissazione della varietà come standard del mercato.
Fonte: Mattiacci, p.36, 2008.
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L’interpretazione del business in chiave premium
Il produttore interpreta il business in chiave premium laddove:
•  si possegga una tecnologia produttiva capace di sostenere – con processi
continui o discontinui che siano - una produzione articolata in varianti di
prodotto (differenziati, a medio/bassi costi unitari e sostenuti da economie
di scopo);
•  il prodotto non sia considerato dal consumatore una commodity, e perciò
le sue differenziazioni (e quindi il grado di varietà interna dell’offerta
complessiva) siano premianti sui risultati di vendita;
•  il servizio accessorio al prodotto – nonché quello al consumo (customer
care) - siano entrambi considerati dal consumatore come desiderabili e
spesso addirittura decisivi sull’orientamento di scelta;
•  l’efficienza della complessiva catena del valore sia molto influente sulla
redditività del business, ma l’efficacia della corretta concezione,
realizzazione e commercializzazione della product offering sia altrettanto,
se non più, importante;
•  esistano delle spinte esogene da parte dei concorrenti verso la fissazione
Fonte: Mattiacci, p.36, 2008.
della varietà come standard del mercato.
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Le difficoltà per le imprese tra approccio modernista e
mercato postmoderno
I sintomi
La diagnosi
•  Difficoltà a riconoscere e categorizzare i clienti.
•  Difficoltà a mettere a fuoco i segmenti di mercato.
•  Gli strumenti della competizione non sono più efficaci come prima (perché se abbasso il
prezzo l’aumento di domanda è scarso e non duraturo?).
•  Gli strumenti della promozione sono cambiati (perché un portale ben fatto vale più di 10
fiere?).
•  L’attenzione all’ambiente è una richiesta sempre più frequente della domanda e non più
un plus.
•  Il consumatore post moderno non risponde più a logiche di motivazione ma di emozione e
sensazioni (si passa dalla definizione dal bisogno al desiderio).
•  Perché i segmenti di mercato hanno assunto la connotazione di nicchie di mercato.
•  La competizione avviene nello spazio fisico, gli individui possono comunicare fra loro in
un mondo tendenzialmente senza confini, in uno spazio piatto.
•  La competizione avviene nel tempo per cui il grado di competitività della destinazione
cambia secondo la stagionalità dei mercati.
•  La sostenibilità ambientale è parte integrante di ogni valutazione, ad essa va aggiunta la
sostenibilità etica, sociale e culturale.
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Gli effetti della globalizzazione hanno riguardato gli
ambienti:
Economico
Sociale e
antropologico
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Politico
Tecnologico
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L’ambiente economico
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L’ambiente sociologico-antropologico
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L’ambiente politico
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L’ambiente tecnologico
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Quale scenario guardando al futuro? … logica o rottura?
Logica
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Rottura
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Valore + innovazione
Il
consumato
re del post
moderno
valore &
innovazione
La
globalizzaz
ione dei
mercati
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Cosa accade nell’ambiente di marketing,
in sintesi:
v  si va verso la simmetria informativa dei clienti;
v  si acquistano prodotti anche senza marca o di marche meno note
(purché conosciute) se i prezzi sono più bassi rispetto alle grandi
marche pubblicizzate;
v  i vantaggi competitivi hanno vita breve, i concorrenti riescono a
copiare più velocemente qualsiasi nuovo prodotto o servizio;
v  il ruolo di internet e dei social network non solo nelle vendite ma
nella creazione di relazioni e di contenuti (recensioni) rispetto ai
prodotti e servizi.
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Che cosa accade nell’ambiente economico
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Il caos e la turbolenza sono parti integranti del sistema
complesso in cui le imprese operano
Il ciclo economico si trasforma
Episodi di
decrescita /
episodi di
crescita
Nuova
normalità
Adeguamenti
alla strategia
di business
L'impresa tra postmodernismo e complessità
Turbolenza
individuabile/
Turbolenza
non
individuabile
Caos
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Che cos’è un sistema complesso?
Le condizioni base che definiscono un sistema complesso sono:
v la presenza nel sistema di molti oggetti interagenti tra di loro o
“agenti”;
v il comportamento di questi oggetti è condizionato dalla memoria o
“feedback”;
v gli oggetti possono modificare le proprie strategie in funzione della
loro storia;
v il sistema è tipicamente “aperto”.
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La complessità viene da lontano
v  crisi dell’approccio scientifico riduzionista e di ritorno all’empirismo popperiano
delle congetture e delle falsificazioni
v  di fallacia narrativa (quando raccontando la storia inseriamo dei collegamenti tra i
fatti a posteriori) e di biases di coerenza (i biases sono l’effetto distorsivo dei
ragionamenti che si fanno partendo dalla propria esperienza, cognitiva e sociale)
v  di problema della conoscenza induttiva e di difficoltà nel formulare previsioni (il
pollo di Russel e l’importanza delle serie storiche),
v  di sistemi casuali (in cui tutto è casuale e, quindi, non prevedibile), di sistemi
caotici (con proprietà prevedibili ma difficili da conoscere) e di frattali (Il concetto di
frattale, definito da Mandelbrot, è la ripetizione di modelli geometrici su scale
diverse, di modelli cioè che non cambiano aspetto anche se visti con la lente di
ingrandimento. Seppure cambiano le scale dimensionali di osservazione i frattali
hanno misure numeriche o statistiche che restano costanti a differenza della curva
gaussiana).
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La complessità viene da lontano
v Non basta più sapere e tener conto che esiste un feedback e che questo influenza il
comportamento degli elementi del sistema ma, a ciò, si deve aggiungere la
consapevolezza che tali elementi (oggetti / soggetti) possono autonomamente
modificare il proprio comportamento con il fine di ottenere risultati migliori.
v I sistemi complessi sono tipicamente “aperti”, cioè influenzati dall’ambiente esterno,
evolvono in maniera non lineare e non prevedibile, dando vita a fenomeni
“emergenti” (google, un ingorgo…), sensazionali e talvolta estremi. Fenomeni, cioè,
che non si possono prevedere basandosi sulle leggi o le proprietà che regolano i
singoli elementi del sistema né tanto meno dall’analisi del comportamento passato di
ciascun elemento.
L'impresa tra postmodernismo e complessità
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Il primo passo è:
¥  acquisire la consapevolezza che negli attuali sistemi complessi
basarsi sulle previsioni, secondo modelli tradizionali, è come basarsi
su una scommessa per il proprio futuro o pensarla come il pollo di
Russel;
¥  I concetti usati per illustrare i modelli di comportamento e
management delle imprese come dei territori in tali condizioni fanno
riferimento alla stabilità e elasticità (Pascale, 1992, p.137) piuttosto
che alla stabilità e resilienza (Lazlo, 1985, p.379) o all’asimmetria. Il
principio su cui si basano è lo stesso: creare le condizioni in cui le
conseguenze favorevoli siano superiori a quelle negative ovvero
“concentrarsi sulle conseguenze (che si possono prevedere) piuttosto
che sulla probabilità (che non si può conoscere)” che un evento
accada.
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L'impresa tra postmodernismo e complessità
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Governare l’azienda in una fase di turbolenza
Approccio
tradizionale
Approccio
chaotics
1. Considerare la
turbolenza
- Atteggiamento fiducioso
- Minimizzare la bufera in
arrivo e mettere a tacere i
dipendenti
- Assumere un
atteggiamento attendista
prima di introdurre
cambiamenti strutturali
- Nuovi comportamenti
strategici nelle operazioni e
funzioni chiave; proteggere
il business e i mercati
fondamentali
- Crescere a spese dei
concorrenti più deboli e
meno preparati
2. Far fronte alla
turbolenza
- Ridurre indiscrminatamente
i costi
- Rinunciare a nuovi progetti
- Cancellare la ricerca e
l’introduzione di nuovi
prodotti
- Evitare le acquisizioni
- Ampliare la base di risorse
- Ottenere il sostegno di
partner selezionati tra gli
stakeholder strategici per
garantire il successo
dell’azienda
-Acquisire concorrenti,
nuove risorse e assumere
dipendenti capaci
- Proteggere e sviluppare
ulteriormente il core
business
3. Uscire dalla
turbolenza
- Fare ammenda per gli
errori commessi e
ridimensionarsi per tornare
ad essere redditizi
- Cercare di ricostruire
l’azienda compreso il morale
dei dipendenti, clienti e altri
stakeholders
- Conservare un forte e
continuo slancio in avanti
- Operare per sviluppare
l’azienda a spese di
concorrenti in difficoltà
Fonte: Kotler P. e Casilione J.A., 2009.
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Distinzione in ambito giuridico tra impresa e azienda
L'impresa è un'attività professionale organizzata per
produrre o scambiare beni/servizi.
L'azienda è un complesso di beni organizzati
dall'imprenditore per l'esercizio di un'attività d'impresa.
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Definizione di imprenditore secondo il codice civile
Il Codice Civile non fornisce una definizione di impresa, ma
delinea, all’art. 2082, i tratti caratterizzanti la figura
dell’imprenditore e fa ruotare attorno a tale figura tutta la
disciplina delle attività economiche.
Art. 2082 c.c. <<E’ imprenditore chi esercita
professionalmente un’attività economica organizzata al fine
della produzione o dello scambio di beni o di servizi>>.
Il codice civile prevede tre figure:
- imprenditore commerciale – art.2195
- imprenditore agricolo – art.2135
- piccolo imprenditore – art.2083
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I requisiti che individuano l’imprenditore sono,
dunque:
– esercizio di un’attività finalizzata alla produzione o allo
scambio di beni o servizi ossia esercizio di un’attività
produttiva;
– esercizio di un’attività economica;
– esercizio professionale di tale attività;
– organizzazione di uomini e mezzi.
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Definizione di azienda secondo il codice civile:
La definizione legislativa di azienda è data dall'
art. 2555 del Codice Civile italiano:
« L’azienda è il complesso dei beni organizzati
dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa».
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Definizione di azienda secondo le discipline
economico-aziendali
<<L'azienda è un istituto economico destinato a perdurare
che, per il soddisfacimento dei bisogni umani, ordina e
svolge in continua coordinazione la produzione, o il
procacciamento e il consumo della ricchezza>>
Zappa G., p.37, 1956.
La classificazione delle aziende può avvenire in base a:
•  attività economica (erogazione, produzione, ecc.);
•  fine (familiare, pubblica, no profit, ecc.);
•  soggetto economico che dispone del potere decisionale;
•  soggetto giuridico (impresa individuale, società di persone,
ecc.);
•  dimensione (piccola, media, grande ecc.).
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Definizione di impresa nell’ottica manageriale
<<L’impresa è un sistema costituito da un insieme di
risorse e di attori legati tra loro da relazioni orientate alla
realizzazione di determinate attività. Tali attori sono anche
connessi, attraverso altre relazioni, a vari soggetti esterni
all’impresa>>.
Fontana F. e Caroli M., 2013
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Principi (o miti guida ) della economia di mercato:
•  gli individui cercano esperienze gratificanti,
•  ciò che è gratificante determina le scelte individuali,
•  attraverso lo scambio volontario e concorrenziale gli
individui e le organizzazioni realizzano i propri obiettivi.
I meccanismi dell’economia di mercato si fondano sul
principio della libertà individuale e in modo particolare sul
principio della sovranità dell’acquirente.
(J.J. Lambin)
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