Rassegna Stampa Pon Sicurezza 13 – 19 gennaio 2014

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RAITRE - TGR CALABRIA, edizione del 18-01-2014 H.19.30
ATTUALITA': SONO RACCOLTI IN UNA GUIDA GLI IMPRENDITORI, COMMERCIANTI E PROFESSIONISTI CHE
HANNO DETTO "NO" AL PIZZO. LA GUIDA E' STATA PRESENTATA STAMANI A LAMEZIA TERME, PER SPINGERE
I CONSUMATORI A PREFERIRE LE AZIENDE SANE. L'INIZIATIVA RIENTRA NEL PROGETTO "PAGO CHI NON
PAGA", PROMOSSO ANCHE CON I FINANZIAMENTI DEL PON - SICUREZZA. INTERVENTO DI: ELISABETTA
BELGIORNO, COMMISSARIO ANTIRACKET DEL GOVERNO INTERVENTO DI: DON PINO DE MASI, "LIBERA
PIANA" GIOIA TAURO INTERVENTO DI: FEDERICO CAFIERO DE RAHO, PROCURATORE REGGIO CALABRIA
AUTORE: ANTONIO LIOTTA (1) DURATA:0:02:50
Il servizio è visualizzabile al seguente link (min. 7'.22''):
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e1f02fe0-4767-47f1-854e-b439627a53dbtgr.html#p=0
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Crotone: INSIDER, progetto dell’azienda calabrese TSC Consulting, innovativo
strumento per la legalità
Venerdì 10 gennaio, nel corso del workshop “Intelligence e contrasto alla criminalità organizzata” svoltosi
presso la Camera di Commercio di Crotone, si è tenuto il rilascio del sistema informativo INSIDER.
Con il progetto, il cui acronimo sta per Illegal Network Security Intelligence and Detecting Resources, si è
consegnato così nelle mani delle Istituzioni un efficiente sistema di monitoraggio delle imprese presenti sul
territorio. Incrociando una notevole quantità di dati, infatti, il sistema INSIDER permette di evidenziare le
aziende a rischio di collusione con attività illecite.
Il sistema è stato realizzato da una azienda informatica calabrese, la TSC Consulting di Rende. L’azienda si
occupa da tempo di innovazione tecnologica, sperimentando nuove soluzioni in ambito informatico la cui
applicazione, come dimostra il progetto INSIDER, trova un valido utilizzo nei campi più diversi.
Promosso dalle Camere di Commercio di Crotone e Vibo Valentia, e con la collaborazione del sistema
camerale regionale, INSIDER è stato realizzato con i fondi del P.O.N. Sicurezza e Sviluppo, Asse 2 misura
2.7.
Il sistema è uno strumento straordinario per il monitoraggio della situazione delle aziende che operano in un
territorio a rischio. Nel concreto facilita l’attività di controllo da parte delle forze di polizia perché, grazie al
ricorso alle Network Analysis, è possibile tracciare e poi incrociare dati rilevanti sull’attività delle aziende
operanti sul territorio osservato.
Nel corso dell’evento di venerdì scorso le autorità presenti hanno espresso soddisfazione per il progetto
rilasciato. Tra queste il Viceministro degli interni Filippo Bubbico, che ha evidenziato l’apprezzamento che
il nuovo sistema informativo ha suscitato anche a livello nazionale.
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SANITA' PUGLIA: CISL FP BARI, SISTEMA DI EMERGENZA SANITARIA AL COLLASSO Cerca...
Martedì 14 Gennaio 2014 13:13 TERRA DEI FUOCHI: RIVELLINI (PPE­FI), TUTTI SAPEVANO E NESSUNO HA FATTO NULLA AREA RISERVATA Scritto da aldri/com Nome utente Dimensione carattere Stampa E­mail Password Valuta questo articolo
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(AGENPARL) ­ Bruxelles, 14 gen ­ L’eurodeputato Enzo Rivellini (FI/PPE) ha rilasciato la seguente dichiarazione: chiarire l'oscura vicenda della Terra dei Fuochi anche per evitare che dopo l'affare rifiuti che ha arricchito tanti e Dimenticate le credenziali?
"Con gli esposti alla Procura, alla Corte dei Conti, al ministro Lorenzin e al governatore Caldoro cerchero' di Get the Flash Player to see this player. beffato tutti i cittadini campani la stessa cosa accada con l'affare bonifiche. La vicenda sinteticamente e' questa: a) nel 2004 nell'ambito del progetto PON Sicurezza Il Ministero dell'interno ha radiografato con il sistema MIVIS il territorio del Sud Italia da un'altezza di 2500 metri con una spesa di circa 50 milioni di euro; b) nel 2007 nell'ambito del progetto LARA e' stato radiografato da 1500 metri il territorio dei Regi Lagni (praticamente la Terra dei Fuochi). Quindi poiché con queste radiografie vengono rilevate con colorazioni differenti anomalie del sottosuolo si poteva già' 10 anni fa confrontare le dichiarazioni dei pentiti, le risultanze delle commissioni parlamentari d'inchiesta e precisamente identificare i luoghi dove si erano sversati rifiuti tossici procedendo alle bonifiche ed evitando di costruire scuole, case ed ospedali sui rifiuti tossici. Per lo screening sanitario ci sono state colpevoli omissioni che riassumo:1) L’otto giugno 2007 protocollo 545/SP presentai, all’epoca da Consigliere regionale della Campania, unitamente al collega Polverino, un’interrogazione per chiedere quali fossero le iniziative dell’Assessorato alla Sanità per salvaguardare la salute dei cittadini della “Terra dei Fuochi”;2) L’Assessore Montemarano mi rispose che: a) avrebbero istituito un Osservatorio Regionale sulla Sicurezza Alimentare, cosa effettivamente fatta ma che ad oggi non è dato sapere che risultati ha raggiunto; b) avrebbero attuato il miglioramento dei sistemi informatici esistenti, che ad oggi visti i risultati è praticamente inesistente; c) avrebbero attivato il Registro regionale dei Tumori che ad oggi non è stato istituito tranne che per occasionali iniziative in alcune Asl della Campania; d) avrebbero attuato la definizione di un sistema di sorveglianza ambiente/salute a tutt'oggi inesistente;3) A seguito di un mio pressing, spinto dalla popolazione locale, l’allora Asl Napoli 2 deliberò l’affidamento all'Istituto Negri di Milano di un primo screening per solo 50 puerpere (l’a n a l i s i s u l l a t t e m a t e r n o è u n i n d i c a t o r e m o l t o f o r t e p e r r i l e v a r e l a d i o s s i n a p r e s e n t e nell'organismo) vista la carenza di risorse disponibili (appena 75mila euro); 4) Nell'approvazione del successivo bilancio regionale anno 2008 dopo un feroce ostruzionismo durato ininterrottamente giorno e notte dal 27 dicembre al 31 dicembre 2007 (presentai 3mila emendamenti e potevo parlare per ognuno di questi 45 minuti) riuscii a far approvare lo stanziamento di 400mila euro per le Asl Napoli 2 e Napoli 4 per lo screening sanitario gratuito delle popolazioni della “Terra dei Fuochi”. Quindi le considerazioni da fare sono queste: A) che fine hanno fatto i 400mila euro stanziati dalla Regione Campania nel 2008 visto che neanche uno screening sembra sia stato fatto e nessuno dei punti promessi dall'allora Assessore Montemarano (registro tumori, ecc.) e' stato attivato? B) Benissimo gli emendamenti sulla Terra dei Fuochi ma il Ministro Lorenzin non ci continui a prendere in giro affermando che le malattie tumorali dipendono da scorretti stili di vita o dichiarando di darci 75 milioni di euro. Di fatti questi sono solo le somme per l'estensione dal ticket sanitario e sono solo una parte delle risorse mancanti alla Campania perché' nel riparto del Fondo del sistema sanitario nazionale ai cittadini di questa regione vengono dati stanziamenti non per numero di abitanti ma per indice di anzianità' senza considerare fattori esterni come quello ambientale. Infine mi sembra sia diventata di moda la questione Terra dei Fuochi e tutto questo serva solo ad alimentare una grande confusione. Non si spendano ulteriori somme per indagini che già' esistono ma solo per lo screening sanitario gratuito, per il registro regionale tumori, ecc., per una corretta pubblicità' dei prodotti agro­alimentari campani che sono di qualità' e garantiti e per aiutare gli imprenditori della Campania, magari con esenzioni da tasse regionali e nazionali, che stanno subendo danni enormi. Spero infine che i colpevoli delle dimenticanze vengano colpiti". 101203
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Archivio Corriere della Sera > Cronache > Corte dei Conti di Napoli indaga sull'assegnazione «arbitraria» di fondi Ue ad associazioni antiracket Corte dei Conti di Napoli indaga sull'assegnazione «arbitraria» di fondi Ue ad associazioni antiracket Pubblicità
PIÙletti Presunte violazioni nel trasferimento di circa 13,5 milioni a favore di poche associazioni antiracket che sembrano aver ricevuto i fondi senza un bando pubblico. Alcune delle associazioni escluse avevano già denunciato in una lettera alla Cancellieri la “mercificazione” dell’attività contro il pizzo IN PRIMO piano Legge elettorale, riforme e titolo V: Renzi fissa l’agenda del governo CasoDe Girolamo: «Violata la mia privacy» Renzi: «Ma la Idem si è dimessa» INTERNI In Sicilia cravatte, biancheria e gioielli con i soldi dei gruppi: 83 indagati Affaire Gayet: Hollande «Momento doloroso, Valerie? Si sta riposando» Lega, la Padania pubblica l’agenda di Kyenge Il ministro: «La politica condanni il razzismo» Un nuovo scandalo investe i professionisti COME TI FA SENTIRE
dell’Antimafia. Dopo i casi clamorosi di Rosy Canale e dell’ex QUESTA NOTIZIA
sindaco di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole, arriva la notizia che la Corte dei Conti di Napoli sta indagando su un corposo trasferimento di fondi pubblici a favore di un pugno di associazioni antiracket le quali, secondo i giudici contabili, Stai ascoltando 105 Radio FM 0
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sarebbero state privilegiate a discapito di altre, in violazione della legge sugli appalti. La posta in gioco è alta: 13 milioni e 433 mila euro Ascolta Stampa Email stanziati da Bruxelles che fanno parte del cosiddetto Pon­Sicurezza, ovvero il Programma Operativo Nazionale finanziato dalla Comunità Europea con la finalità di contrastare gli ostacoli allo sviluppo del nostro Mezzogiorno. I soldi sono arrivati da Bruxelles solo agli inizi del 2012, ma registi dell’operazione, concepita a partire dal 2008 con l’approvazione dei singoli progetti poi finanziati dal Pon, furono l’allora sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano; l’allora commissario antiracket Giosuè Marino, diventato in seguito assessore in Sicilia della giunta dell’ex Governatore Lombardo indagato per mafia; nonché l’allora presidente dell’autorità di Nicola Izzo, il prefetto travolto dallo scandalo sugli appalti pilotati del Viminale. Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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gestione del Pon­Sicurezza e al contempo vicecapo della polizia Data
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Terra dei Fuochi, l’europarlamentare Rivellini: “evitare l’affare bonifiche dopo l’affare rifiuti”
Il settimanale “Il Gazzettino vesuviano” fondato nel 1971 si interessa delle tematiche legate al territorio vesuviano; dalla politica locale e ... 14 gennaio 2014 ­ IGV News
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L’eurodeputato Enzo Rivellini ﴾FI/PPE﴿ ha rilasciato la seguente dichiarazione sulla Terra dei Fuochi: “Con gli esposti alla Procura, alla Corte dei Conti, al ministro Lorenzin e al governatore Caldoro cerchero’ di chiarire l’oscura vicenda della Terra dei Fuochi anche per evitare che dopo l’affare rifiuti che ha arricchito tanti e beffato tutti i cittadini campani la stessa cosa accada con l’affare bonifiche.
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La vicenda sinteticamente e’ questa: a﴿ nel 2004 nell’ambito del progetto PON Sicurezza Il Ministero dell’interno ha radiografato con il sistema MIVIS il territorio del Sud Italia da un’altezza di 2500 metri con una spesa di circa 50 milioni di euro; b﴿ nel 2007 nell’ambito del progetto LARA e’ stato radiografato da 1500 metri il territorio dei Regi Lagni ﴾praticamente la Terra dei Fuochi﴿.
Quindi poiché con queste radiografie vengono rilevate con colorazioni differenti anomalie del sottosuolo si poteva già’ 10 anni fa confrontare le dichiarazioni dei pentiti, le risultanze delle commissioni parlamentari d’inchiesta e precisamente identificare i luoghi dove si erano sversati rifiuti tossici procedendo alle bonifiche ed evitando di costruire scuole, case ed ospedali sui rifiuti tossici. Per lo screening sanitario ci sono state colpevoli omissioni che riassumo:1﴿ L’otto giugno 2007 protocollo 545/SP presentai, all’epoca da Consigliere regionale della Campania, unitamente al collega Polverino, un’interrogazione per chiedere quali fossero le iniziative dell’Assessorato alla Sanità per salvaguardare la salute dei cittadini della “Terra dei Fuochi”; 2﴿ L’Assessore Montemarano mi rispose che: a﴿ avrebbero istituito un Osservatorio Regionale sulla Sicurezza Alimentare, cosa effettivamente fatta ma che ad oggi non è dato sapere che risultati ha raggiunto; b﴿ avrebbero attuato il miglioramento dei sistemi informatici esistenti, che ad oggi visti i risultati è praticamente inesistente; c﴿ avrebbero attivato il Registro regionale dei Tumori che ad oggi non è stato istituito tranne Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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che per occasionali iniziative in alcune Asl della Campania; d﴿ avrebbero attuato la definizione di un sistema di sorveglianza ambiente/salute a tutt’oggi inesistente;3﴿ A seguito di un mio pressing, spinto dalla popolazione locale, l’allora Asl Napoli 2 deliberò l’affidamento all’Istituto Negri di Milano di un primo screening per solo 50 puerpere ﴾l’analisi sul latte materno è un indicatore molto forte per rilevare la diossina presente nell’organismo﴿ vista la carenza di risorse disponibili ﴾appena 75mila euro﴿; 4﴿ Nell’approvazione del successivo bilancio regionale anno 2008 dopo un feroce ostruzionismo durato ininterrottamente giorno e notte dal 27 dicembre al 31 dicembre 2007 ﴾presentai 3mila emendamenti e potevo parlare per ognuno di questi 45 minuti﴿ riuscii a far approvare lo stanziamento di 400mila euro per le Asl Napoli 2 e Napoli 4 per lo screening sanitario gratuito delle popolazioni della “Terra dei Fuochi”.
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Quindi le considerazioni da fare sono queste: A﴿ che fine hanno fatto i 400mila euro stanziati dalla Regione Campania nel 2008 visto che neanche uno screening sembra sia stato fatto e nessuno dei punti promessi dall’allora Assessore Montemarano ﴾registro tumori, ecc.﴿ e’ stato attivato? B﴿ Benissimo gli emendamenti sulla Terra dei Fuochi ma il Ministro Lorenzin non ci continui a prendere in giro affermando che le malattie tumorali dipendono da scorretti stili di vita o dichiarando di darci 75 milioni di euro. Di fatti questi sono solo le somme per l’estensione dal ticket sanitario e sono solo una parte delle risorse mancanti alla Campania perché’ nel riparto del Fondo del sistema sanitario nazionale ai cittadini di questa regione vengono dati stanziamenti non per numero di abitanti ma per indice di anzianità’ senza considerare fattori esterni come quello ambientale.
Infine mi sembra sia diventata di moda la questione Terra dei Fuochi e tutto questo serva solo ad alimentare una grande confusione. Non si spendano ulteriori somme per indagini che già’ esistono ma solo per lo screening sanitario gratuito, per il registro regionale tumori, ecc., per una corretta pubblicità’ dei prodotti agro­ alimentari campani che sono di qualità’ e garantiti e per aiutare gli imprenditori della Campania, magari con esenzioni da tasse regionali e nazionali, che stanno subendo danni enormi. Spero infine che i colpevoli delle dimenticanze vengano colpiti”.
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12:36 Omicidio ex sindaco Zagarise: serie di esami del Ris di Messina
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14 gennaio 2014, 11:45 CALABRIA ATTUALITÀ
Venerdì 10 gennaio, nel corso del workshop “Intelligence e contrasto 4 NOTIZIE CORRELATE alla criminalità organizzata” svoltosi presso la Camera di Commercio di Crotone, si è tenuto il rilascio del sistema informativo Insider. Con il p r o g e t t o , i l c u i a c r o n i m o s t a p e r Illegal Network Security ieri, 11:11 Camera di commercio Crotone: svolto il workshop “Intelligence e contrasto alla criminalità organizzata” Intelligence and Detecting Resources, si è consegnato così nelle mani delle Istituzioni un efficiente sistema di monitoraggio delle imprese presenti sul territorio. Incrociando una notevole quantità di dati, infatti, il sistema INSIDER permette di evidenziare le aziende a rischio di 21 nov 2013 Camera di commercio Crotone: Sistema Insider presentato a Roma collusione con attività illecite. Il sistema è stato realizzato da una azienda informatica calabrese, la TSC Consulting di Rende. L’azienda si occupa da tempo di innovazione 18 apr 2013 Intelligence e contrasto alla criminalità organizzata presentato il progetto I.N.S.I.DE.R. tecnologica, sperimentando nuove soluzioni in ambito informatico la cui ALTRE NOTIZIE DAL TEMA La Regione promuove la missione a Varsavia dal 22 al 25 aprile 2012 applicazione, come dimostra il progetto Insider, trova un valido utilizzo nei campi più diversi. 8 marzo 2012 14 apr 2013 Intelligence, Camera Promosso dalle Camere di Commercio di Crotone e Vibo commercio Crotone: progetto Valentia, e con la collaborazione del sistema camerale regionale, Insider è stato realizzato con i I.N.S.I.DE.R. Nuovo slancio al servizio di arbitrato delle Camere di Commercio di Crotone e Vibo 15 novembre 2012 fondi del P.O.N. Sicurezza e Sviluppo, Asse 2 misura 2.7. Il sistema è uno strumento straordinario per il monitoraggio della situazione delle aziende che operano in un territorio a rischio. Nel concreto facilita l’attività di controllo da parte delle forze di polizia perché, grazie al ricorso alle Network Analysis, è possibile tracciare e poi incrociare dati rilevanti sull’attività delle aziende operanti sul territorio osservato. Camere commercio Crotone e Vibo: documento a difesa delle due Province 4 agosto 2012 ‘Ndrangheta: nasce in Calabria la bottega della legalità 2 giugno 2011 Nel corso dell’evento di venerdì scorso le autorità presenti hanno espresso soddisfazione per il progetto rilasciato. Tra queste il Viceministro degli interni Filippo Bubbico, che ha evidenziato l’apprezzamento che il 22 febbraio 2011 nuovo sistema informativo ha suscitato anche a livello nazionale. LEGALITÀ
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Legalità: oggi Consiglio Regionale a Reggio Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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Archivio Corriere della Sera > Cronache > Corte dei Conti di Napoli indaga sull'assegnazione «arbitraria» di fondi Ue ad associazioni antiracket Corte dei Conti di Napoli indaga sull'assegnazione «arbitraria» di fondi Ue ad associazioni antiracket Pubblicità
PIÙletti Presunte violazioni nel trasferimento di circa 13,5 milioni a favore di poche associazioni antiracket che sembrano aver ricevuto i fondi senza un bando pubblico. Alcune delle associazioni escluse avevano già denunciato in una lettera alla Cancellieri la “mercificazione” dell’attività contro il pizzo IN PRIMO piano Renzi: se Letta si logora io non ho colpa CasoDe Girolamo: «Violata la mia privacy» Renzi: «Ma la Idem si è dimessa» INTERNI Spese Sicilia, indagato anche Faraone Il renziano: «Ho usato 3.300 €»|video Hollande prende tempo sull’«affaire Julie» e punta sull’economia Fonsai, agli atti anche una telefonata tra Salvatore Ligresti e Alfano Napoli
23 COME TI FA SENTIRE
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sindaco di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole, arriva la notizia che la Corte dei Conti di Napoli sta indagando su un corposo trasferimento di fondi pubblici a favore di un pugno di associazioni antiracket le quali, secondo i giudici contabili, Ascolta Stampa Email sarebbero state privilegiate a discapito di altre, in violazione della legge sugli appalti. La posta in gioco è alta: 13 milioni e 433 mila euro stanziati da Bruxelles che fanno parte del cosiddetto Pon­Sicurezza, ovvero il Programma Operativo Nazionale finanziato dalla Comunità Europea con la finalità di contrastare gli ostacoli allo sviluppo del nostro Mezzogiorno. I soldi sono arrivati da Bruxelles solo agli inizi del 2012, ma registi dell’operazione, concepita a partire dal 2008 con l’approvazione dei singoli progetti poi finanziati dal Pon, furono l’allora sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano; l’allora assessore in Sicilia della giunta dell’ex Governatore Lombardo Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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commissario antiracket Giosuè Marino, diventato in seguito Data
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indagato per mafia; nonché l’allora presidente dell’autorità di gestione del Pon­Sicurezza e al contempo vicecapo della polizia Nicola Izzo, il prefetto travolto dallo scandalo sugli appalti pilotati del Viminale. Da quanto ad oggi ricostruito dal sostituto procuratore generale della Corte dei Conti della Campania Marco www.ecostampa.it
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Catalano, fu questo l’asse che selezionò i pochi partners a cui destinare i fondi secondo quelli che sembrano essere criteri arbitrari, visto che molte altre associazioni analoghe – tra cui ad esempio la nota “Libera” ­ risulterebbero avere i medesimi requisiti di quelle prescelte e dunque avrebbero potuto anch’esse ricevere i finanziamenti su presentazione di progetti, se solo ci fosse stato un bando pubblico di cui invece non c’è traccia. Nell’albo prefettizio, per il solo Mezzogiorno, risultano attive oltre cento associazioni antiracket. Tuttavia i fondi del Pon sono stati destinati soltanto a: “ Comitato Addio Pizzo” (1.469.977 euro); Associazione Antiracket Salento (1.862.103 euro ) e F.A.I. (Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura), che pur raggruppando una cinquantina di associazioni ha ottenuto finanziamenti per 7 milioni di euro in qualità di soggetto giuridicamente autonomo. Altri 3.101.124 euro sono infine andati a Confindustria Caserta e Confindustria Caltanissetta. La F.A.I., il cui presidente è il popolare Tano Grasso, ha sede a Napoli ed è per questo, essendo competente in quel territorio, che il fascicolo di indagine è finito sul tavolo della Corte dei Conti della Campania. L’istruttoria infatti è partita la scorsa estate a seguito di un esposto in cui si evidenziavano le presunte violazioni. Così il sostituto procuratore Catalano ha iniziato a lavorare, prima acquisendo una serie di documenti, presso il ministero dell’Interno e presso la prefettura di Napoli. Successivamente, sono stati escussi a sommarie informazioni diversi funzionari della stessa prefettura a vario titolo responsabili dell’erogazione dei fondi e dei presunti mancati controlli. Alla Corte dei Conti questi funzionari, secondo quanto trapelato, avrebbero confermato di aver agito su indicazione del Ministero e ora l’indagine è nella sua fase conclusiva e cruciale. Si prospetta l’esistenza di un illecito amministrativo che potrebbe aver prodotto un danno erariale sia in termini di disservizi sia in termini di sprechi visto che, paradossalmente, molte delle Corte dei Conti di Napoli associazioni escluse dai finanziamenti continuano a svolgere, supportate dal solo volontariato, attività identiche, per qualità e quantità, a quelle messe in pratica da chi ora può contare su contributi pubblici erogati in deroga a ogni principio di trasparenza. Per questi motivi, già a marzo del 2012, le associazioni “La Lega per la Legalità” ed “S.O.S. Impresa” avevano inviato una lettera al ministro Cancellieri, denunciando la “mercificazione” dell’attività contro il pizzo, l’esistenza di una “casta dell’antiracket” e, addirittura, alcuni casi di nomine ‘politiche’ ai vertici di associazioni antimafia diventate a parere dei firmatari della missiva mera merce di scambio, in una logica “Prendiamo il caso di Maria Antonietta Gualtieri, Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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di premi e promesse elettorali. Data
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presidentessa dell’Antiracket Salento e già candidata a Lecce sei anni fa nella lista civica di Mantovano…” insinua Lino Busà, presidente di S.O. S Impresa. La lettera al Ministro e le successive polemiche furono oggetto l’anno scorso di pochi articoli comparsi sulla stampa locale ma poi sulla vicenda calò il silenzio. Ora l’indagine della Corte dei Conti sembra dimostrare che la questione va al di là di una lotta fratricida. Le decisioni che presto prenderanno i giudici contabili preludono infatti a nuovi inquietanti sviluppi. Una volta chiusa questa prima istruttoria, gli atti potrebbero essere trasferiti in procura. Se ciò avverrà, sarà il tribunale penale a dover accertare se il presunto illecito amministrativo sia stato commesso per errore o se, invece, nella peggiore delle ipotesi, la violazione della legge sugli appalti sia stata ‘dolosa’ e dunque funzionale a un drenaggio sottobanco di soldi pubblici, negli interessi di qualcuno. 15 gennaio 2014 © RIPRODUZIONE RISERVATA Angela Camuso DOPO AVER LETTO QUESTO ARTICOLO MI SENTO INDIGNATO TRISTE PREOCCUPATO DIVERTITO SODDISFATTO PARTECIPA ALLA DISCUSSIONE Scrivi qui il tuo commento
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Generale Corriere della Sera/Corte dei Conti di Napoli indaga sull'assegnazione «arbitraria» di fondi Ue ad associazioni antiracket Presunte violazioni nel trasferimento di circa 13,5 milioni a favore di poche associazioni antiracket che sembrano aver Chi Siamo Dove Siamo ricevuto i fondi senza un bando pubblico. Alcune delle La Storia associazioni escluse avevano già denunciato in una lettera Link alla Cancellieri la “mercificazione” dell’attività contro il pizzo. Legislazione Documentazione Un nuovo scandalo investe i professionisti dell’Antimafia. News Dopo i casi clamorosi di Rosy Canale e dell’ex sindaco di L'Informazione on line Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole, arriva la notizia che la Corte dei Conti di Napoli sta indagando su un corposo Bibliografia trasferimento di fondi pubblici a favore di un pugno di associazioni antiracket le quali, secondo i giudici Rapporti contabili, sarebbero state privilegiate a discapito di altre, in violazione della legge sugli appalti. Newsletter La posta in gioco è alta: 13 milioni e 433 mila euro stanziati da Bruxelles che fanno parte del cosiddetto Antiracket e Antiusura Pon­Sicurezza, ovvero il Programma Operativo Nazionale finanziato dalla Comunità Europea con la finalità Legge 108/96 di contrastare gli ostacoli allo sviluppo del nostro Mezzogiorno. I soldi sono arrivati da Bruxelles solo agli inizi del 2012, ma registi dell’operazione, concepita a partire dal 2008 con l’approvazione dei singoli Legge 44/99 Rete per la Legalità XIII Rapporto Sos Impresa No Usura Day progetti poi finanziati dal Pon, furono l’allora sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano; l’allora commissario antiracket Giosuè Marino, diventato in seguito assessore in Sicilia della giunta dell’ex Governatore Lombardo indagato per mafia; nonché l’allora presidente dell’autorità di gestione del Pon­
Sicurezza e al contempo vicecapo della polizia Nicola Izzo, il prefetto travolto dallo scandalo sugli appalti Iniziative pilotati del Viminale. Da leggere Archivio Da quanto ad oggi ricostruito dal sostituto procuratore generale della Corte dei Conti della Campania Marco La Rete su YouTube Catalano, fu questo l’asse che selezionò i pochi partners a cui destinare i fondi secondo quelli che sembrano essere criteri arbitrari, visto che molte altre associazioni analoghe – tra cui ad esempio la nota “Libera” ­ risulterebbero avere i medesimi requisiti di quelle prescelte e dunque avrebbero potuto anch’esse ricevere i finanziamenti su presentazione di progetti, se solo ci fosse stato un bando pubblico di cui invece non c’è traccia. Nell’albo prefettizio, per il solo Mezzogiorno, risultano attive oltre cento associazioni antiracket. Tuttavia i fondi del Pon sono stati destinati soltanto a: “ Comitato Addio Pizzo” (1.469.977 euro); Associazione Antiracket Salento (1.862.103 euro ) e F.A.I. (Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura), che pur raggruppando una cinquantina di associazioni ha ottenuto finanziamenti per 7 milioni di euro in qualità di soggetto giuridicamente autonomo. Altri 3.101.124 euro sono infine andati a Confindustria Caserta e Confindustria Caltanissetta. La F.A.I., il cui presidente è il popolare Tano Grasso, ha sede a Napoli ed è per questo, essendo competente in quel territorio, che il fascicolo di indagine è finito sul tavolo della Corte dei Conti della Campania. L’istruttoria infatti è partita la scorsa estate a seguito di un esposto in cui si evidenziavano le presunte violazioni. Così il sostituto procuratore Catalano ha iniziato a lavorare, prima acquisendo una serie di documenti, presso il ministero dell’Interno e presso la prefettura di Napoli. Successivamente, sono stati escussi a sommarie informazioni diversi funzionari della stessa prefettura a vario titolo responsabili dell’erogazione dei fondi e dei presunti mancati controlli. Alla Corte dei Conti questi funzionari, secondo quanto trapelato, avrebbero confermato di aver agito su indicazione del Ministero e ora l’indagine è nella sua fase conclusiva e cruciale. Corte dei Conti di NapoliSi prospetta l’esistenza di un illecito amministrativo che potrebbe aver prodotto un associazioni escluse dai finanziamenti continuano a svolgere, supportate dal solo volontariato, attività identiche, per qualità e quantità, a quelle messe in pratica da chi ora può contare su contributi pubblici Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
PON Sicurezza
101203
danno erariale sia in termini di disservizi sia in termini di sprechi visto che, paradossalmente, molte delle Data
SOSIMPRESA.IT (WEB)
15-01-2014
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erogati in deroga a ogni principio di trasparenza. Per questi motivi, già a marzo del 2012, le associazioni “La Lega per la Legalità” e d “S.O.S. Impresa” avevano inviato una lettera al ministro Cancellieri, denunciando la “mercificazione” dell’attività contro il pizzo, l’esistenza di una “casta dell’antiracket” e, addirittura, alcuni casi di nomine ‘politiche’ ai vertici di associazioni antimafia diventate a parere dei firmatari della missiva mera merce di scambio, in una logica di www.ecostampa.it
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premi e promesse elettorali. “Prendiamo il caso di Maria Antonietta Gualtieri, presidentessa dell’Antiracket Salento e già candidata a Lecce sei anni fa nella lista civica di Mantovano…” insinua Lino Busà, presidente di S.O. S Impresa. La lettera al Ministro e le successive polemiche furono oggetto l’anno scorso di pochi articoli comparsi sulla stampa locale ma poi sulla vicenda calò il silenzio. Ora l’indagine della Corte dei Conti sembra dimostrare che la questione va al di là di una lotta fratricida. Le decisioni che presto prenderanno i giudici contabili preludono infatti a nuovi inquietanti sviluppi. Una volta chiusa questa prima istruttoria, gli atti potrebbero essere trasferiti in procura. Se ciò avverrà, sarà il tribunale penale a dover accertare se il presunto illecito amministrativo sia stato commesso per errore o se, invece, nella peggiore delle ipotesi, la violazione della legge sugli appalti sia stata ‘dolosa’ e dunque funzionale a un drenaggio sottobanco di soldi pubblici, negli interessi di qualcuno. 15 gennaio 2014 © RIPRODUZIONE RISERVATA 101203
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PON Sicurezza
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ILMEDIANO.IT
16-01-2014
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Sant'Anastasia. Via il mattatoio, iniziano i lavori per il Centro
Polifunzionale
16/01/2014
Nella struttura ci sarà anche un centro ascolto per gli extracomunitari. Il Prefetto Nigro: "Per gli stranieri e la comunità anastasiana sarà
occasione di incontro e scambi culturali".
Ex mattatoio: via ai lavori per realizzare il Centro Polifunzionale. Una struttura da recuperare per favorire l'inserimento sociale e lavorativo
degli immigrati regolari, luogo di accoglienza per esperienze di aggregazione e multietniche.
Per questo fine l’Ente ottenne un apposito finanziamento di € 2.200.000,00 nell'ambito dei fondi PON "Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo
Convergenza 2007-2013" dal Ministero dell'Interno e successivamente la trasmissione del Decreto dell'Autorità di Gestione del PON. Un lungo iter
burocratico, dalla redazione dei progetti preliminari nel 2007 (delibera di G.C. n° 227) alle prove di resistenza e stima del modulo elastico sulle
strutture murarie in tufo, dalle autorizzazioni sismiche all’aggiudicazione della gara, ha portato all’inizio dei lavori di recupero delle fabbriche
del vecchio mattatoio da parte della ditta Archivolto srl, con sede legale in Napoli, per un importo di € 1.333.2512,15 oltre Iva.
Pur avendo fino agli anni ’80 assolto al suo ruolo di mantenere e sviluppare l’essere punto di riferimento vesuviano per la macellazione di carni
bovine e del noto capretto anastasiano, l’ex macello costituito da diversi corpi di fabbrica finì in stato di abbandono e i lavori di recupero e
adeguamento
dello
stabile
e
delle
aree
esterne
si
sono
resi
nel
tempo
sempre
più
necessari.
Il progetto definitivo prevede abbassamento del muro di cinta e corpi fabbrica riqualificati e dotati di uno sportello di ascolto per gli immigrati,
una sala conferenze, laboratori di ceramica, sala multimediale, cappella, bar, posti auto, verde attrezzato.
“E’ un bel traguardo per il paese. Sono a conoscenza del fatto che l’Ente ha aperto un canale di dialogo con gli extra-comunitari – dice il
Commissario, dott.ssa Anna Nigro - e la realizzazione del Centro, una volta ultimati i lavori, sarà per loro e per la comunità anastasiana
un’occasione di incontro e scambi culturali dai quali può scaturire senza dubbio un reciproco arricchimento, che sarà formativo anche per le
nuove generazioni”.
PON Sicurezza
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MARIGLIANO.NET
16-01-2014
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Via il mattatoio, iniziano i lavori per il centro immigrati
Sant’Anastasia – Ex mattatoio: via ai lavori per realizzare il Centro Polifunzionale. Una struttura da
recuperare per favorire l'inserimento sociale e lavorativo degli immigrati regolari, luogo di accoglienza per
esperienze di aggregazione e multietniche. Per questo fine l’Ente ottenne un apposito finanziamento di €
2.200.000,00 nell'ambito dei fondi PON "Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo Convergenza 2007-2013"
dal Ministero dell'Interno e successivamente la trasmissione del Decreto dell'Autorità di Gestione del PON.
Un lungo iter burocratico, dalla redazione dei progetti preliminari nel 2007 (delibera di G.C. n° 227) alle
prove di resistenza e stima del modulo elastico sulle strutture murarie in tufo, dalle autorizzazioni sismiche
all’aggiudicazione della gara, ha portato all’inizio dei lavori di recupero delle fabbriche del vecchio
mattatoio da parte della ditta Archivolto srl, con sede legale in Napoli, per un importo di € 1.333.2512,15
oltre Iva.
Pur avendo fino agli anni ’80 assolto al suo ruolo di mantenere e sviluppare l’essere punto di riferimento
vesuviano per la macellazione di carni bovine e del noto capretto anastasiano, l’ex macello costituito da
diversi corpi di fabbrica finì in stato di abbandono e i lavori di recupero e adeguamento dello stabile e delle
aree esterne si sono resi nel tempo sempre più necessari.
Il progetto definitivo prevede abbassamento del muro di cinta e corpi fabbrica riqualificati e dotati di uno
sportello di ascolto per gli immigrati, una sala conferenze, laboratori di ceramica, sala multimediale,
cappella, bar, posti auto, verde attrezzato.
“E’ un bel traguardo per il paese. Sono a conoscenza del fatto che l’Ente ha aperto un canale di dialogo con
gli extra-comunitari – dice il Commissario, dott.ssa Anna Nigro - e la realizzazione del Centro, una volta
ultimati i lavori, sarà per loro e per la comunità anastasiana un’occasione di incontro e scambi culturali dai
quali può scaturire senza dubbio un reciproco arricchimento, che sarà formativo anche per le nuove
generazioni”.
PON Sicurezza
Data
STABIACHANNEL.IT
16-01-2014
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Sant'Anastasia - Via il mattatoio, iniziano i lavori per il centro immigrati
Ex mattatoio: via ai lavori per realizzare il Centro Polifunzionale. Una struttura da recuperare per favorire
l'inserimento sociale e lavorativo degli immigrati regolari, luogo di accoglienza per esperienze di
aggregazione e multietniche. Per questo fine l'Ente ottenne un apposito finanziamento di € 2.200.000,00
nell'ambito dei fondi PON "Sicurezza per lo Sviluppo - Obiettivo Convergenza 2007-2013" dal Ministero
dell'Interno e successivamente la trasmissione del Decreto dell'Autorità di Gestione del PON. Un lungo iter
burocratico, dalla redazione dei progetti preliminari nel 2007 (delibera di G.C. n° 227) alle prove di
resistenza e stima del modulo elastico sulle strutture murarie in tufo, dalle autorizzazioni sismiche
all'aggiudicazione della gara, ha portato all'inizio dei lavori di recupero delle fabbriche del vecchio mattatoio
da parte della ditta Archivolto srl, con sede legale in Napoli, per un importo di € 1.333.2512,15 oltre Iva.
Pur avendo fino agli anni '80 assolto al suo ruolo di mantenere e sviluppare l'essere punto
di riferimento vesuviano per la macellazione di carni bovine e del noto capretto anastasiano, l'ex macello
costituito da diversi corpi di fabbrica finì in stato di abbandono e i lavori di recupero e adeguamento dello
stabile e delle aree esterne si sono resi nel tempo sempre più necessari.
Il progetto definitivo prevede abbassamento del muro di cinta e corpi fabbrica riqualificati e dotati di uno
sportello di ascolto per gli immigrati, una sala conferenze, laboratori di ceramica, sala multimediale,
cappella, bar, posti auto, verde attrezzato.
"E' un bel traguardo per il paese. Sono a conoscenza del fatto che l'Ente ha aperto un canale di dialogo con
gli extra-comunitari - dice il Commissario, dott.ssa Anna Nigro - e la realizzazione del Centro, una volta
ultimati i lavori, sarà per loro e per la comunità anastasiana un'occasione di incontro e scambi culturali dai
quali può scaturire senza dubbio un reciproco arricchimento, che sarà formativo anche per le nuove
generazioni".
PON Sicurezza
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101203
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CATANZARO.WEBOGGI.IT
17-01-2014
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Presentazione della guida antiracket: nessuno potrà più dire “e io che potevo fare?”
Lamezia Terme
Riceviamo e pubblichiamo - Sabato 18 gennaio, le associazioni antiracket calabresi della FAI (Federazione
Antiracket Italiana) presentano a Lamezia Terme la "Guida del consumatore critico antiracket" nell'ambito
del progetto Rete del Consumo Critico ‘Pago chi non paga’, finanziato dal PON Sicurezza. Da questo
momento in poi nessuno di noi potrà più dire “e io che potevo fare ?”.
Grazie a questa Guida i cittadini/consumatori hanno finalmente a portata di mano lo strumento che
consentirà loro di dare il proprio sostegno a chi ha voluto esternare pubblicamente il suo rifiuto
all’umiliazione di pagare il pizzo. Comprare anche solo un paio jeans, un caffè o qualsiasi altra cosa dove
non si paga il pizzo infatti non è mai una fattore neutro ma è un vero e proprio atto di libertà.
E da oggi anche i commercianti, gli imprenditori e i professionisti che intendono far sapere al “mondo” che
non intendono assoggettarsi al pagamento del pizzo alle cosche della loro città, possono farlo chiedendo di
essere inseriti in questo elenco. L’appuntamento è alle ore 10,30 presso la sede della Unioncamere in via
Delle Nazioni a Lamezia Terme, ospiti del presidente Lucio Dattola e anche il luogo di questo appuntamento
non è stato scelto a caso in quanto casa di tutte le imprese calabresi.
Saranno presenti insieme ai rappresentanti della Federazione Antiracket e di altre realtà impegnate contro le
Mafie i rappresentanti delle Istituzioni e molti prestigiosi ospiti, fra i quali Don Pino Demasi responsabile
Libera Piana di Gioia Tauro, Enrico Colajanni promotore di Professionisti Liberi di Palermo, il Procuratore
di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho e il Commissario antiracket Prefetto Elisabetta Belgiorno. La
sfida è ambiziosa, come deve essere quando in palio c’è qualcosa di importante.
Rafforziamo in ogni modo le imprese che hanno fatto questa scelta e che devono combattere anche contro la
potenza dell’economia illegale. Ne godremo certamente tutti noi, e soprattutto le giovani generazioni, che in
maniera sempre più disperata e sfiduciata continuano ad andare via dalla Calabria.
PON Sicurezza
19-01-2014
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ILFATTOQUOTIDIANO.IT(WEB)
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aggiornato alle 1 9 : 3 6 di Domenica 19 Gennaio 2014
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Antiracket, i conti non tornano Segui Arnaldo Capezzuto di Arnaldo Capezzuto | 19 gennaio 2014 Commenti
Più informazioni su: Antiracket, Business, Camorra, Indagini, Napoli. Progetti teleguidati. Bandi sartoriali. Contratti di lavoro per gli amici. Incarichi solo su segnalazione. Consulenze a compagni di merenda. Assegnazione di fondi e finanziamenti pubblici su preciso mandato. Creazione di scatole vuote per l’affidamento e poi il propedeutico assegnazione dei beni Segui il Fatto Quotidiano confiscati. Centri studi che non si sa cosa studino. Strani consorzi. Associazioni di associazioni. Federazioni di associazioni. Cooperative di associazioni. E’ proprio un vero e proprio guazzabuglio il variegato mondo dei professionisti dell’anticamorra. Per non parlare di sportelli e Annunci casa.it 700mila immobili sul portale n 1 in sportellini, vacue campagne di sensibilizzazione come sagre di paese e poi i dibattiti a chili, le iniziative, gli anniversari con lacrime incorporate, l’editoria di promozione, le segreterie Italia. Trova subito la casa giusta per te! organizzative, gli uffici e le tante sedi distaccate. Facile.it – Assicurazioni Confronta 18 diverse assicurazioni auto e risparmia fino a 500 euro! E’ chiaro che la trasparenza è un termine sconosciuto nel mondo dei professionisti della legalità. Mai e dico mai troverete in questa giungla uno straccio di bilancio, di nota spese, di un computo analitico sulle entrate e uscite, un rendiconto dei contributi pubblici. Impossibile trovarne traccia. Non si Annunci Immobiliari Su Immobiliare.it trovi oltre 800.000 annunci di case in vendita e in affitto. conoscono i criteri di come si utilizzino i denari dell’anticamorra. Tutto è nascosto, tutto è segreto, tutto è gestito nell’ombra. Accade a Napoli ma è come dire Italia. Cerca ora! Non è la prima volta e non sarà l’ultima che la Corte dei Conti di Napoli, ovvero i giudici contabili, stigmatizzano questo modus operandi o quanto meno una pratica alquanto disinvolta nell’affollato mondo dei professionisti della legalità. I giudici – a più riprese­ vagliando corpose documentazioni con atti formali chiedono, interrogano, dispongono approfondimenti, delucidazioni ASSICURAZIONE AUTO Confronta 18 compagnie e risparmia 500€
alle pubbliche amministrazioni quali erogatori: dalla Ue, ai Ministeri, alla Regione, alla Provincia, ai Comuni. Capita spesso che i giudici della Corte dei Conti debbano smascherare consulenze ad personam accordate a Tizio, Caio e Sempronio accreditati come esperti di “Camorrologia” come Contraente Km anno
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10.000
puro scambio di favori. Gli importi sono fissati da un prezzario segretamente in vigore, i zeri sono svariati. Prendo spunto dall’ultimo accertamento della Corte dei Conti di Napoli, di ha dato notizia solo Corriere.it. Nel mirino dei giudici partenopei è finito il mondo dell’antiracket e dell’usura. Mi sembra che dopo i casi clamorosi di Rosy Canale e dell’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole mi sembra – a naso – davvero di trovarci di fronte ad un’altra storiaccia. Al centro delle indagini sono finiti i Pon­Sicurezza cioè il Programma Operativo Nazionale finanziato dalla Comunità Europea per contrastare gli ostacoli allo sviluppo del nostro Mezzogiorno. Pare che la F.A.I. (Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura), che raggruppa una cinquantina di associazioni antiracket e facente capo a Tano Grasso abbia ottenuto finanziamenti per 7 milioni di euro. Una cifra – secondo le indagini – è sproporzionata in considerazione delle tante realtà operanti in Italia e che si occupano da anni di lotta al racket e all’usura. Il sospetto è che l’iter per l’assegnazione di questa pioggia di denaro pubblico non sia stata molto trasparente. La Corte dei Conti di Napoli insomma sospetta un illecito amministrativo che avrebbe provocato un danno erariale. Gli accertamenti sono stati avviati grazie all’esposto della “Lega per la Legalità” ed “S.O.S. 101203
Impresa” dove in una lettera denunciavano la “mercificazione” dell’attività contro il pizzo, l’esistenza Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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ILFATTOQUOTIDIANO.IT(WEB)
19-01-2014
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di una “casta dell’antiracket” e, addirittura, alcuni casi di nomine ‘politiche’ ai vertici di associazioni 2/2
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Affari loro antimafia diventate a parere dei firmatari della missiva mera merce di scambio, in una logica di premi e promesse elettorali. C’è un ampio spazio dove Tano Grasso saprà documentare e chiarire la posizione del Fai. Ma desta qualche perplessità – sinceramente – la nascita di una newsletter Intoccabili Benetton. Dai maglioni alle rendite, la crisi non li sfiora quindicinale “Lineadiretta” dove il Fai ha stanziato per la copertura di dodici mesi di pubblicazione la somma di centomila euro. L’unica certezza è che i giudici della Corte dei Conti di Napoli sapranno scrivere una parola di verità a tutela dei tanti che lottano in silenzio la camorra. Condividi questo articolo Servizio Pubblico Servizio Pubblico Più, diretta streaming: speciale “La rapina” I libri di questo autore IL FATTO QUOTIDIANO TV Il Casalese. Ascesa e tramonto di un leader politico di terra di lavoro
Animalisti, i ricercatori minacciati: ‘Non è vero che ignoriamo metodi complementari’
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101203
“Qui ci sono un migliaio di topi e 11 conigli”. Questi i numeri dello stabulario dell’università Statale di...