ROSSO DI SERA Periodico fondato nel settembre del 1997 dal Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea - Santa Fiora GR Edizione del 27/01/2014 – fotocopiato in proprio N° 196 Supplemento al n°29/2013 di “Liberamente” Viva viva la GeoTARmia LA FRETTA E LA PRECAUZIONE C’E’ CHI FA I SOLDI E CHI VENDE AI SALDI A BAGNORE SI’ A MONTENERO NO. Ricapitolando. Quali compiti ha il TAR? Il TAR valuta la correttezza degli atti amministrativi. I comitati, per far saltare il progetto di Bagnore 4, presentarono ricorso contro una serie di questi atti e deliberazioni. La recente sentenza punisce parzialmente la Regione, annullando l’atto denominato “Autorizzazione unica alla costruzione ed esercizio della centrale geotermica Bagnore 4”, perché lo ha rilasciato a Enel prima che questa rispondesse a delle prescrizioni importanti sulla VIA (Valutazione Impatto Ambientale), poi vediamo quali. Insomma, è punita la fretta di chiudere la partita, la stessa fretta, ricordiamolo, che portò un po’ di tempo fa il presidente della Regione Rossi o chi per lui a sostituire la Bramerini e i tecnici regionali diciamo “prudenti”, che quella autorizzazione non stavano rilasciando. Infatti, tolti di mezzo, cessata l’empasse. (segue a pag. 2) Da qualche tempo, in particolare nelle ultime settimane, leggiamo i numerosi interventi di amministratori dei Comuni geotermici dell’Amiata, che magnificano l’accordo stipulato nel 2007 tra la Regione, i Comuni stessi ed Enel Green Power sulle compensazioni che quest’ultima versa, e continuerà a farlo per i prossimi dieci anni, a fronte della realizzazione della nuova centrale di produzione, cosiddetta Bagnore quattro. Sicuramente sono cifre significative per i bilanci locali, ma noi di Rifondazione Comunista vogliamo provare a far riflettere i cittadini sulla reale entità di questa vicenda. Lo facciamo tralasciando tutti gli aspetti controversi legati al vero impatto di questo nuovo impianto, nonché il recente giudizio del TAR della Toscana, pur contraddittorio, che ha sospeso l’autorizzazione unica alla sua costruzione. (segue a pagina 4) Giovedì 15 gennaio 2014 si è svolta a Montenero, un’affollata assemblea: più di cento persone per discutere del “Progetto di un a centrale geotermoelettrica sperimentale tra le vigne e gli ulivi di Montenero”. Questa assemblea è stata il proseguimento naturale del primo incontro informativo sullo stesso tema organizzato dal circolo ARCI di Montenero mercoledì 9 gennaio 2014. A questa assemblea, come al precedente incontro, hanno partecipato produttori agricoli, imprenditori e cittadini che si sono dichiarati contrari al progetto per le conseguenze economiche e ambientali in questa zona che da anni si è specializzata in prodotti agricoli di qualità (Vino DOCG Montecucco, Olio d’oliva IGP Toscana, Olio DOP Olivastra Seggianese, grano duro, farro, ceci ecc.). Alcuni cittadini hanno lamentato la scarsa informazione su questi progetti fornita dalle amministrazioni. (segue a pag. 4) GRANDI OPERE SANTAFIORESI E TELERISCALDAMENTO (p. 6-8) ____________________________________________________________________________________________________ “Liberamente”, periodico mensile del gruppo consiliare del PRC/Sinistra Europea della Regione Toscana. Direttore Responsabile: Alfio Nicotra 2 ROSSO DI SERA___ Segue dalla Prima ___ __ __ GeoTARrmia LA FRETTA E LA PRECAUZIONE Allo stesso tempo la sentenza riconosce che su altri atti e procedure impugnate dai comitati la Regione ha fatto quello che doveva fare, seguendo gli opportuni passaggi. A questo proposito il TAR cita tutti gli studi, i pareri, le analisi di impatto ecc.., effettuate a supporto di tali atti. Ovviamente non esegue analisi né esprime giudizi scientifici, semplicemente accerta che ci sono, che sono sufficienti, e quindi prende per buone le conclusioni di chi li ha pronunciati (Arpat, Università ecc..); conclusioni sulle quali, come si sa, i comitati e gli esperti da questi interpellati sono di diverso avviso. In questo caso però punisce i comitati: secondo il Tar si sarebbero appellati quasi esclusivamente al principio di precauzione, che non ha un vero e proprio fondamento giuridico. Dunque da una parte la fretta, dall’altra la prudenza. Rigettate entrambe. Ognuno scelga il principio che più gli sembra giusto. Io non ho dubbi su quale debba essere preso a riferimento dalla politica e da chi amministra. E dico: magari si fosse usato, in luogo della fretta la precauzione, quando qualcuno, per interesse, ha messo in giro l’eternit, l’amianto… oppure diceva che certe sostanze, poi rivelatesi mortali, non facevano nulla, “persuadendo” di ciò con metodi conosciuti. Ma vediamo quali sono le prescrizioni alle quali Enel non ha risposto e che sono costate l’annullamento dell’Autorizzazione. Stanno tutte in fondo alla sentenza, dal punto 16.3 in poi. “Per quanto attiene alla dedotta violazione dei principi di precauzione e prevenzione, connessi al difetto di istruttoria, le ricorrenti lamentano che alcune delle prescrizioni imposte dalla pronuncia di VIA sono state disapplicate al fine di consentire il rilascio ad Enel Greenpower dell'autorizzazione all'esercizio dell'impianto, traducendosi sostanzialmente in una modifica della natura e della funzione di tali prescrizioni che, da condizioni del rilascio dell'autorizzazione unica, sono state degradate a meri prodromi dell’avvio dei lavori e, in taluni casi, dell'avvio dell'esercizio degli impianti”. In sostanza il TAR ammette che queste prescrizioni, ad applicarle, stravolgerebbero il progetto iniziale su cui si è basata la VIA. Quindi vanno rispettate. Si tratta prevalentemente di prescrizioni inerenti il monitoraggio delle emissioni e le modalità di gestione dei fuori servizio della centrale e degli impianti AMIS. Il seguito della sentenza è ancora lungo e interessante. A mio avviso nessuno dei soggetti in campo può gridare alla vittoria definitiva. Al di là dei ricorsi, N°196 dei livelli di giudizio che saranno interpellati in seguito, dell’esito che la battaglia legale produrrà, il tema politico e scientifico resta tutto. Anzi va sviluppato. Enel è una multinazionale, come tante, che di lavoro produce energia. E’ un’eccellenza italiana. Fa il suo, e non va condannata a priori. Decide di fare una centrale e poi, solo poi, ne giustifica la sostenibilità, molto spesso, non saprei dire con certezza se è il caso di Bagnore 4, facendo leva su dati e studi di scienziati e tecnici prezzolati. Della stessa pasta, per capirci, dell’ok Porto Marghera, Ilva, eternit e amianto, appunto; che se dopo qualche decennio si scoprono inghippi, pazienza, hanno incassato… e ammazzato. Da remoti serragli, spettri di manager mandano di tanto in tanto facce conosciute, che ispirino fiducia - il vicino di casa, il bravo lavoratore - in giro per i territori a spiegare che è tutto a posto, e sono certo che lo stesso vicino di casa e bravo lavoratore era stato a sua volta convinto e addestrato prima di partire, come al fronte un soldatino; perché non di rado sembra che Enel arruoli, mica assuma, i propri dipendenti! E chi amministra? I poteri democratici? Dovrebbero fare esattamente il contrario: cautela, tutela; invece per certi versi sono prezzolati anche loro, se non perché direttamente corrotti (voglio sempre credere nella buona fede) di sicuro perché i bilanci comunali ormai si faranno sempre più con i soldi di Enel... e posti di lavoro e sponsorizzazioni varie. Le chiamano compensazioni ambientali, sono ricompensazioni semmai, che trovo al limite della legalità, perché è quasi come comprarsi il consenso e le autorizzazioni: nel dubbio, nella diatriba infinita tra posizioni antagoniste, l’uomo e/o amministratore qualunque è portato alla benevolenza verso il benefattore a parecchi zeri, lo difende, parlandone dice “noi”. Ma ditemi se secondo voi, in un territorio come questo, con uno sfruttamento già importante, un'altra centrale è sostenibile? Rispondete a questo, perché il gioco dei "contrari o favorevoli alla geotermia” è ridicolo. È come dire “contrari o favorevoli alle auto”…. servono, sì, ma quando in una data città ce n'è tante scattano comunque le targhe alterne o i blocchi al traffico. E qui, in fatto di centrali, forse è il momento di fermarsi un attimo. E anche parcheggiate, le auto, non puoi certo ammassarle tutte in uno stesso posto. Ci sono cose che cambiano l’ambiente, l’economia, la salute; ci sono cose che cambiano la vita e anche la morte, dobbiamo pensaci su, senza fretta. Leonardo Savelli www.rifondazionesantafiora.it 3 ROSSO DI SERA___ ___ __ ____ _ _ GeoTARmia GEOTERMIA IN AMIATA: COME IL CARBONE Uno studio dimostra che la geotermia in Amiata non è “carbon free” E' stato pubblicato sul numero di Novembre della rivista scientifica internazionale “Journal of Cleaner Production” uno studio elaborato da Mirko Bravi e Riccardo Basosi dell'Università di Siena dal titolo “L'impatto ambientale della produzione elettrica da alcune centrali geotermiche in Italia”. Si tratta di un lavoro molto accurato, che risponde a criteri oggettivi verificati attraverso una serie di confronti con altri studiosi particolarmente competenti nella materia affrontata e che solo a seguito di questi controlli può ottenere il nulla-osta per la pubblicazione. La ricerca analizza, in particolare, gli effetti dello sfruttamento geotermico delle centrali amiatine, Bagnore 3, Piancastagnaio 3, Piancastagnaio 4 e Piancastagnaio 5, sulla base dei dati di emissione in atmosfera delle sostanze gassose rilevati da ARPAT negli anni fra il 2002 ed il 2009. Vengono presi in considerazione tre parametri, il Potenziale di riscaldamento globale (GWP), che fornisce una misura del grado di influenza delle sostanze climalteranti emesse dalle centrali sull'innalzamento della temperatura terrestre; il Potenziale di Acidificazione (ACP), che valuta la capacità di produrre sostanze in grado di determinare la ricaduta di precipitazioni dannose per la vegetazione e per il suolo; e il Potenziale di Tossicità per l'Uomo (HTP), che considera la possibilità di un'influenza negativa delle sostanze emesse sulla salute umana. I valori ricavati per questi indici sono stati confrontati con quelli ottenuti dall'analisi di altri sistemi di generazione dell'energia elettrica di analoga potenza ed in particolare di centrali a gas naturale ed a carbone (le più inquinanti in assoluto), per le quali si è tenuto conto dell'intero ciclo di vita, dalla costruzione al funzionamento, all'approvvigionamento del combustibile fino allo smantellamento, mentre per le centrali geotermiche sono stati considerati solo i dati relativi alla produzione. Inoltre, per le centrali dotate di sistemi di abbattimento degli inquinanti (AMIS), non si è tenuto conto dei loro periodi di fuori servizio, che corrispondono a circa il 10% del totale, ma durante i quali le emissioni di mercurio ed idrogeno solforato aumentano di 7-8 volte rispetto ai valori misurati da ARPAT. Per evitare il rischio di fornire interpretazioni non corrette dei risultati dello studio, riportiamo di seguito le conclusioni cui giungono i due ricercatori al termine della loro analisi. “5. Conclusioni. In questo studio è stato usato un metodo di valutazione ambientale per analizzare l'impatto ambientale in atmosfera della produzione di elettricità da centrali geotermiche. In alcuni casi l'impatto della produzione di elettricità da geotermia è perfino maggiore di quello della produzione di elettricità da combustibili fossili. L'analisi mostra che la produzione di elettricità dalle centrali geotermiche dell'area del Monte Amiata non può essere considerata “carbon free” come fin qui dichiarato in base alla letteratura menzionata nell'introduzione. Sebbene il Potenziale di Tossicità per l'Uomo (HTP) non fornisca valori preoccupanti, le emissioni di gas serra sono in diversi casi generalmente più alte di quelle prodotte da centrali a gas naturale ed in alcuni casi non molto lontane dai valori di centrali a carbone. Inoltre il Potenziale di Acidificazione (ACP) dell'elettricità prodotta dalle centrali geotermiche considerate qui è 2,2 volte maggiore rispetto alle centrali a carbone. Nel caso del campo geotermico di Bagnore questa differenza aumenta di un fattore 4,4 ed è circa 28 volte più elevata dell'ACP di una centrale a gas naturale. Non può essere ignorata la sicura incompatibilità fra la produzione di elettricità da fonte geotermica e le emissioni da processi naturali attraverso cicli geologici di lungo periodo (che pongono i gas contenuti nei fluidi geotermici a contatto con l'atmosfera). Perciò è necessario sviluppare appropriate tecnologie in grado di riconciliare le centrali geotermoelettriche con il carattere rinnovabile della risorsa energetica. Mentre è certo che, al momento attuale, il ciclo binario non è la migliore soluzione dal punto di vista dei costi e dell'efficienza, l'idea di considerare la minimizzazione degli impatti (attraverso la completa reiniezione dei fluidi incondensabili all'interno del serbatoio) è necessariamente una strada promettente sulla base di considerazioni ambientali, per le centrali geotermiche del futuro. In ogni caso il profitto finanziario non può essere il principale criterio nel processo decisionale per lo sviluppo di centrali geotermiche nell'area dell'Amiata”. Non c'è alcuna ragione, quindi, che giustifichi la concessione alle centrali geotermiche di incentivi, per altro pagati da tutti noi attraverso la bolletta elettrica, ed agevolazioni fino al punto di escluderle dall'applicazione del protocollo di Kyoto, che impone il contenimento delle emissioni in atmosfera di gas ad effetto serra. Carlo Balducci N°196 www.rifondazionesantafiora.it 4 ROSSO DI SERA___ ___ __ ____ _ _ GeoTARmia Segue dalla Prima A BAGNORE SI’ E A MONTENERO NO? Sono intervenuti anche esponenti del Comitato di salvaguardia ambientale Val d’Orcia inferiore, in passato protagonisti vincenti contro il progetto della centrale a biomasse di Borgo S.Rita (comune di Cinigiano). Erano presenti diversi amministratori della zona tra i quali il sindaco di Castel del Piano, Claudio Franci, e di Montalcino. I due sindaci, durante il loro intervento, hanno dichiarato che le loro amministrazioni e quelle dei comuni di Arcidosso e Cinigiano si sono espresse negativamente nelle procedura di VIA della Regione Toscana che ha assegnato il permesso di ricerca geotermico denominato “MONTALICNO” (un’area di 65 kmq che interessa Montalcino, Castel del Piano, Cinigiano e Arcidosso) alla società Gesto Italia nella quale è localizzato il progetto della centrale. I due sindaci presenti hanno dichiarato la loro contrarietà alla prosecuzione del progetto!! Bisognerebbe chiedere all’ex onorevole Claudio Franci, perché a Montenero non la vuole mentre a Bagnore sì. All’assemblea è intervenuto anche l’avvocato Greco che ha seguito l’azione del Comitato di salvaguardia ambientale Val d’Orcia inferiore. Nella sua relazione ha spiegato, in modo dettagliato, gli strumenti giuridici che i cittadini, i comitati e le amministrazione hanno per opporsi a questi progetti devastanti. Gli esponenti di SOSGEOTERMIA, intervenuti in assemblea hanno parlato delle battaglie in corso contro le centrali Enel dell’Amiata e dei problemi di salute e inquinamento che queste determinano sul territorio. Al termine dell’assemblea è stato deciso di proseguire la mobilitazione costituendo un comitato. Ci sembra chiaro che questa battaglia non è scollegata da quella in corso per la realizzazione di Bagnore 4. Stesse mire, stessi interessi, stessi problemi. Bagnore e soprattutto i suoi cittadini non sono peggio di quelli di Montenero. Giusto? Giuseppe Merisio :::::::::::: Segue dalla Prima C’E’ CHI FA I SOLDI E CHI VENDE AI SALDI Probabilmente ci saranno ulteriori gradi di giudizio, ma ora soffermiamoci solo sulla questione del deprezzamento immobiliare che inevitabilmente colpirà un’ampia fascia di territorio nelle immediate vicinanze del nuovo impianto. Infatti, per gli immobili, le aree agricole, i terreni edificabili, quanto inciderà la naturale svalutazione che inesorabilmente li colpirà? Le compensazioni versate ai Comuni colmeranno anche questo ineluttabile impoverimento di valore immobiliare? Proviamo a fornire un po’ di cifre: il Ministero dello Sviluppo economico con il D.M. del 6 luglio 2012 ha definito il nuovo sistema d’incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas), e la tariffa incentivante base prevista per centrali geotermiche di oltre 20MW è di 85 € /MWh, questa tariffa base è incrementata di 15€/MWh per le centrali in grado di abbattere il 95% dell’idrogeno solforato e del mercurio. Quindi la tariffa incentivante complessiva è pari a 100€/MWh. Nel caso di Bagnore 4, ipotizzando una produzione annua di 310 GWh, che è quanto dichiarato ufficialmente dall’Enel, l’incasso annuale per quest’ultima sarà di 31 milioni di euro l’anno; considerando che sarà erogato per il periodo di vita media della centrale, che è di venticinque anni, il totale dell’incentivazione riscossa, al di là degli incassi per la vendita dell’energia elettrica, sarà di 775 milioni di euro. Secondo il protocollo d’intesa Enel – Regione del 2007, le compensazioni ambientali ai Comuni geotermici per Bagnore 4 sono 26 milioni di euro ripartiti in 10 anni, quindi una cifra irrilevante a fronte di quanto l’Enel riceverà da parte dello Stato, perciò da tutti i cittadini, per realizzare quell’impianto; il bilancio tra incentivi incassati e compensazioni versate ai Comuni, di fatto è incommensurabile. Queste sono le cifre, e considerando che una volta realizzata la centrale, la ricaduta occupazionale sul territorio sarà pressoché prossima allo zero, sembra poco giustificato l’atteggiamento trionfale che pervade alcuni amministratori locali, un profilo un poco più sobrio non guasterebbe. Sergio Bovicelli N°196 www.rifondazionesantafiora.it 5 ROSSO DI SERA___ ___ __ ____ _ _ GeoTARmia Riceviamo e pubblichiamo DA CHE PARTE STANNO LEGAMBIENTE E GEENREPORT? Greenreport, a firma di Lucia Venturi, di Legambiente, l'associazione che ha interessi economici con Sorgenia Spa (1), società che investe nella geotermia, ha scritto un articolo (2), con il quale vorrebbe informare e canta “vittoria”. Questo il titolo: “Geotermia, il Tar boccia i comitati su Bagnore 4: c’è effetto Nimby”. Sottotitolo: “L'autorizzazione unica è stata annullata per motivi di forma”. Il Forum Ambientalista di Grosseto augura alla Giunta toscana e a Legambiente tante “vittorie” come quest'ultima sentenza del TAR (3), che ha ordinato la chiusura del Cantiere della centrale geotermoelettrica in Amiata, perchè per noi significherebbe che tanti impianti pericolosi per la salute verrebbero chiusi. I lavori su Bagnore 4 (Amiata) sono stati autorizzati con una procedura che la Sentenza dichiara illegittima, messa in atto da Enel con il consenso interessato degli amministratori locali, che avrebbero dovuto verificare la legittimità dell'operato. Questa è la sentenza e i tentativi di Greenreport di cambiarne il significato, escludendo la VIA, è una menzogna che merita una risposta. La lettura attenta della Sentenza dimostra che il Giudice ha fatto una scelta, che noi non condividiamo, ma che ha la sua logica: non è entrato nel merito dei contenuti della VIA da noi contestati, ha lasciato larghissima discrezionalità alle scelte politiche, ma è stato attento e puntuale sulle prescrizioni rilasciate congiuntamente alla VIA. Purtroppo in Toscana è ormai prassi consolidata, come è avvenuto per tanti altri impianti che i tecnici, non volendo contraddire le scelte già compiute a priori dai politici in carriera, approvano la realizzazione di impianti altamente pericolosi per la salute pubblica, ma, volendosi scaricare da ogni responsabilità, prescrivono a futura memoria prescrizioni sul merito, essendo il progetto non autorizzabile. Tali prescrizioni, che nel caso dell'Amiata, se davvero venissero realizzate modificherebbero sostanzialmente il Progetto presentato da Enel, sono ben 53 (formalmente 38, ma diverse articolate in punti distinti) e sono state date perché il progetto non rispettava i requisiti di legge. La Sentenza afferma nel punto 16.3, quello accolto, che “le ricorrenti (noi) lamentano che alcune delle prescrizioni imposte dalla pronuncia di VIA sono state disapplicate al fine di consentire il rilascio ad Enel dell'autorizzazione...”. Questo significa aggirare la legalità e lo dimostra il fatto che nessun Sindaco dell'Amiata, né Legambiente, sa spiegare per quale causa in Amiata negli uomini si registra il +13% di mortalità e nei Comuni di Arcidosso, Pincastagnaio e Abbadia S. Salvatore raggiunge il + 30% per le mortalità per tumori negli uomini.. Di questo dovrebbe vergognarsi Legambiente e Geenreport. Roberto Barocci Forum Ambientalista Provincia di Grosseto (1) http://www.legambiente.it/aziende/sorgenia (2)http://www.greenreport.it/news/economia-ecologica/geotermia-il-tar-boccia-i-comitati-subagnore-4-ce-effetto-nimby/ (3) Sentenza del Tar toscano del 20.1.2014 sul Ricorso N°1853 del 2012 Registro Generale N°196 www.rifondazionesantafiora.it 6 ROSSO DI SERA___ ___ __ _ Grandi opere santafioresi GRANDI OPERE… BUGIE… ELEZIONI A Santa Fiora, dove il tempo si misura in anni luce Inesorabilmente si avvicina la data delle prossime elezioni amministrative che pare si svolgeranno nella tarda primavera (maggio?). Di solito gli amministratori uscenti fanno un bilancio del proprio mandato, elencando le opere fatte e quelle in corso di realizzazione, i problemi risolti e le scelte effettuate in tutti i settori di competenza del Comune. Alcuni anni fa, un Sindaco del quale la cittadinanza assolutamente non ne avverte la mancanza, con raro sprezzo del ridicolo affermò che la sua decennale gestione, aveva rappresentato una svolta epocale per Santa Fiora. Chissà l'Amministrazione attuale quali apprezzamenti si auto attribuirà? Certo che sarà un compito difficile riempire di contenuti dieci anni di totale insipienza, di pressoché assoluta vacuità. Dieci anni nei quali gli unici elementi di esaltazione sono quelli della folcloristica attività canora. In queste ultime settimane questa Giunta e il suo Sindaco stanno con affanno tentando di ultimare alcune opere, o dare il via a qualche nuovo esaltante progetto. Elenchiamole queste opere. Ex Cinema Gambrinus. Questo immobile fu acquistato dal Comune con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 56 del 2005, per la somma di 245 mila euro. L’immobile fatiscente (poco dopo l’acquisto fu oggetto di un crollo) fu rilevato dal proprietario, che peraltro è stato Consigliere Comunale e Assessore dal 14 giugno 1999 al 14 giugno 2004, il quale aveva cessato da qualche tempo di utilizzarlo come locale per spettacoli. Il progetto di recupero dell’ex cinema è approvato dalla Giunta nell’ottobre 2008, nel 2009 sono consegnati i lavori e immediatamente sono sospesi per dare vita a una nuova progettazione che prevede non più il recupero ma la demolizione e rifacimento di un nuovo edificio. Sarebbe troppo lungo rievocare tutte le tappe di questo farraginoso percorso, saltiamo all’8 agosto 2010, il Sindaco Verdi dichiara testualmente alla Nazione “…entro la fine del 2012 ci sarà l’inaugurazione del nuovo Gambrinus…”. Arriviamo a gennaio del 2014, l’ex cinema è naturalmente ancora in fase di realizzazione ma quest’Amministrazione sta facendo di tutto per arrivare ad aprire ad aprile, come ufficialmente ci ha confermato Verdi, quindi di inaugurare in piena campagna elettorale questa struttura che, a detta del Sindaco e dei suoi assessori, sarà fantasmagorica. Per adesso di eccezionale ci sono i costi. Una delle ultime spese è stata per la sistemazione esterna che è costata circa 120 mila euro. I soldi spesi finora sono 1.912.647,86 euro e di tutto questo daremo dettagliatamente conto ai cittadini nei prossimi giorni. Ma ci saranno tutti in questo riepilogo? Soprattutto, ce ne vorranno ancora? Inoltre, quanto costerà la sua gestione, considerando che non ci risulta che l’Amministrazione abbia fatto un piano finanziario per tenerla aperta e funzionante? Palestra Questo è davvero un brutto pasticcio iniziato nel 2003, allorquando il Comune e la Provincia sottoscrissero un Accordo di Programma per la realizzazione di una palestra per attività ludico motoria a servizio dell’Istituto Professionale e dell’intero comune di Santa Fiora. Il Comune si faceva carico della redazione del progetto, dell’espletamento della gara, della direzione dei lavori e l’importo complessivo dell’opera era fissato in € 515.000, di cui € 155.000 a carico del Comune e 366.000 a carico della Provincia. Il Comune però non rispettò tale Accordo e progettò un’opera faraonica e sproporzionata alle reali esigenze, che sarebbe costata quattro volte rispetto al progetto iniziale. Non avendo soldi a sufficienza, comincio con la realizzazione della struttura per stralci (non funzionali). Naturalmente una cosa così pianificata non poteva avere un lungo respiro e, infatti, tutto si bloccò. Il Sindaco ha chiesto negli anni più volte i soldi alla Provincia per completare i lavori, ma questa era vincolata dall’Accordo del 2003 e quindi giuridicamente impossibilitata a sostenere la follia santafiorese. Fino al punto di superare il vecchio accordo di programma con uno nuovo, mettendoci altri soldi oltre a quelli che il Comune ha dovuto trovare accendendo mutui e indebitando l’Amministrazione. Sono passati undici anni dal primo atto e in questi giorni un quotidiano intitolava; “ Sono ripresi i lavori di completamento della palestra comunale di Santa Fiora… La conclusione dei lavori è prevista per il mese di maggio 2014”. Nell’articolo il vice Sindaco Balocchi dichiara: “La mancanza di adeguate strutture per l’esercizio dell’attività sportiva sul territorio comunale ci ha spinto a voler completare nel più breve tempo possibile questo impianto…”. Gli fa eco il Sindaco: “…Sono molto contento per la prossima ultimazione della palestra”. N°196 www.rifondazionesantafiora.it 7 ROSSO DI SERA___ ___ __ _ Grandi opere santafioresi Non è il primo falso annuncio, infatti, Verdi il 3 ottobre 2009, in un’intervista a un quotidiano locale affermava: “Entro un anno la palestra sarà pronta”. Non sappiamo a che punto siano i lavori all’interno del complesso, però abbiamo visto le condizioni dell’area esterna, dove i lavori sono in corso, finanziati da una recente variazione di bilancio che ha stanziato oltre 100 mila euro, che si vanno ad aggiungere a una voragine senza fine di quella che si può definire, come il Gambrinus, una cattedrale nel deserto. Comunque, anche per quest’opera l’apertura è prevista a maggio prossimo, prima delle elezioni. Auguri! Piscina Si parla da qualche lustro di questa struttura; ogni tanto qualcuno si sveglia e recupera l’idea. In questi ultimi mesi la realizzazione di un’orrenda tubazione da parte dell’Enel, che partendo dai poggi sopra le Aiole, dove esiste un pozzo geotermico chiamato Bagnore tre bis, porterà il fluido alla nuova centrale. È stata fatta passare come una “condotta per scaldare la nuova piscina delle Aiuole”. C’è voluto poco a svelare la bugia, nonostante che i Comuni di Santa Fiora e Arcidosso, con piani delle opere pubbliche farlocchi, abbiano previsto stanziamenti per tre milioni e 400 mila euro (!) per finanziare il progetto. Forse hanno intenzione di fare una piscina a tre piani, chissà! Ci sarebbe da riderci su, se non si stesse parlando di atti pubblici, di documenti ufficiali. Il problema è sempre lo stesso: utilizzare un “lancio pubblicitario” utile per le prossime elezioni. E non è finita qui, infatti, alcuni giorni fa c’è stato un incontro tra le Amministrazioni di Arcidosso e Santa Fiora, con Enel Green Power e un professionista locale, per dare vita ai primi disegni reali dell’impianto ricreativo - sportivo. Chissà, avranno pensato che se fanno vedere qualche disegno, se riusciamo a riempire le cronache locali dei quotidiani, finalmente saranno credibili, e questo è una bella propaganda elettorale. Ma sono sicuri che i cittadini ancora una volta saranno disponibili a credergli? (Sergio Bovicelli) :::::: PUBBLICITÀ INGANNEVOLE Lo sappiamo, a ogni scadenza elettorale la nostra Amministrazione tenta nelle settimane che precedono il responso delle urne, di apparire virtuosa, disponibile, sensibile ai bisogni dei cittadini… provando a far dimenticare tanti anni di pessima gestione. Basta dare un’occhiata all’Albo Pretorio, per cogliere tutto questo interessato e tardivo fervore verso i bisogni dei cittadini. Ad esempio: con una bella Determinazione Dirigenziale (la n. 181 del 21 dicembre 2013) si scopre che c’è un grande bisogno d’interventi sul territorio per 593.340 euro di brecciolino, cemento, manutenzione del verde, ecc. Questa modalità non è nuova rispetto al passato, infatti, oltre ai soliti interventi specifici sopra descritti, oggi sono state introdotte alcune varianti per tentare di ingraziarsi i cittadini, ad esempio si da grande risalto, quasi come se fosse merito del Comune, ai provvedimenti presi dalla Regione per il sostegno alle famiglie bisognose, per il sostegno ai nuovi nati, alla frequentazione degli asili nido ecc. Ma la cosa più pubblicizzata è il sostegno alle vecchie e nuove imprese del territorio comunale, attraverso un provvedimento preso all’ultimo tuffo. E’ sicuramente una cosa utile, ma da quanto ci pare di capire, i cittadini sono indotti a fraintendere quante risorse sono riservate per finanziare l’operazione; infatti, si parla genericamente di 50 mila euro (20 mila + 30 mila) pensando che queste cifre siano relative al contributo per ogni azienda. Purtroppo non è così, se si legge con attenzione il comunicato fatto affiggere dal Comune, quella cifra è complessivamente per tutti gli interventi, quindi se ad esempio le richieste fossero 20, i finanziamenti sarebbero per ognuna 2.500 euro. I diretti interessati sicuramente sono informati di questo, ma il resto dei cittadini è portato a ritenere che per ogni intervento siano disponibili 50 mila euro. Non è così e siamo sicuri che questa confusione di cifre, alla fine risulterà utile a chi è interessato che la gente scambi “lucciole per lanterne”. Insomma un po’ di pubblicità, anche se ingannevole, è sempre vantaggiosa per chi sente vacillare il consenso popolare. (SB) N°196 www.rifondazionesantafiora.it ROSSO DI SERA___ 8 ___ ___ Teleriscaldamento TELERISCALDAMENTO, IL COMUNE È UNA TIGRE DI CARTA. Chiesta la convocazione del Consiglio Comunale Non sono molte le certezze che abbiamo nella vita, una di queste è che la situazione disastrosa nella quale si trova il teleriscaldamento nel nostro comune e totalmente a carico delle amministrazioni che si sono succedute dal 1999 a oggi. Peggio di quanto hanno fatto non è possibile immaginarlo, si pensi solo come e quanto si è ignorata la gestione che Amiata Energia ha svolto in tutti questi anni, dei lavori, del servizio, dei rapporti con i cittadini. Ci sono voluti anni di denunce, di assemblee, di raccolta firme, di proteste, affinché l’Amministrazione si svegliasse, nominando un tecnico a rappresentare il proprio 20% di azioni. Temiamo che la cosa sia avvenuta fuori tempo massimo; gli amministratori oggi con poca convinzione provano a digrignare i denti, ma la figura è di una “tigre di carta”. Il 13 gennaio scorso la Giunta con la Deliberazione n. 1 ha approvato un atto d’indirizzo per disporre che il rappresentante del Comune all’assemblea dei soci di Amiata Energia, convocata per il giorno seguente, per approvare il bilancio chiuso al 30 giugno 2013, votasse contro, con queste motivazioni: • Considerato che, secondo quanto riferito dal rappresentante del comune nel Consiglio di • Amministrazione della suddetta società, negli atti che compongono il suddetto bilancio e dallo stesso esaminati, risulta che: a differenza dei precedenti esercizi che presentavano risultati fortemente negativi, l’esercizio 01.07.2012 - 30.06.2013 propone un risultato che, prima delle imposte, è positivo; che il positivo risultato operativo netto deriva essenzialmente da due effetti straordinari (maggiori incassi derivanti dalla vendita dei Titoli di Efficienza Energetica e minori oneri finanziari alla luce della riduzione dei tassi sui finanziamenti in essere), che avrebbero potuto incidere ancora più positivamente nel migliorare il risultato finale se solo i due soci privati non avessero chiesto l’applicazione di uno spread addizionale rispetto a quello deliberato dall’assemblea, nonché l’indennità di mora per ritardato pagamento di forniture; Non conosciamo l’esito dell’assemblea dei soci, ma il nostro Gruppo Consiliare, insieme a tutta l’opposizione, aveva già chiesto, il 4 gennaio 2014 la convocazione del Consiglio Comunale, con questa nota: I sottoscritti consiglieri comunali Giacomo Albertini, Sergio Bovicelli, Riccardo Ciaffarafà e Anna Moscatelli, • Premesso che il Comune di Santa Fiora, concedente del servizio pubblico di teleriscaldamento, con atti della Giunta ha iniziato la procedura di arbitrato, prevista dal contratto in essere con Amiata Energia concessionaria del servizio stesso, avverso il mancato versamento di polizza fideiussoria di garanzia. • Che Amiata Energia Spa, nell’assemblea dei soci del 1° luglio 2013 approvò una deliberazione per disdire tutti i contratti in essere e applicare un aumento generalizzato del 42% sulle tariffe, e a seguito di questa decisione, spedì una lettera agli utenti nel mese di agosto scorso, contenente tra l’altro la comunicazione che “… è in procinto di attivare la revisione delle tariffe… per interrompere il flusso di pesanti perdite…” e inoltre gli utenti se vogliono possono disdire il contratto di fornitura. • Che negli ultimi mesi si sono verificate numerose rotture nella rete di distribuzione del teleriscaldamento, con acume interruzioni del servizio. • Che, a quanto risulta agli scriventi consiglieri, per l’esercizio finanziario chiuso al 30 giugno 2013, il bilancio parrebbe essere stato approvato fuori dei termini di legge, solo alcuni giorni fa. Chiedono, ai sensi del regolamento del Consiglio e dello Statuto vigente, la convocazione del Consiglio Comunale per la discussione degli argomenti in premessa e soprattutto perché sia illustrato al Consiglio stesso il bilancio della Società Amiata Energia, di cui l’Amministrazione è socia al 20%. A questo proposito chiedono che siano forniti ai sottoscritti, come a tutti i Consiglieri, anche in forma digitale gli atti che si riferiscono al Bilancio ordinario d’esercizio del 30.06.2013 composto dalle seguenti parti: Nota integrativa. Relazione di gestione. Relazione Sindaci. Relazione di certificazione. Verbale assemblea ordinaria. Chiedono inoltre al Sindaco di valutare la possibilità di convocare detto Consiglio in forma “aperta”, questo in considerazione dell’importanza tra la popolazione degli argomenti in discussione. (SB) • • N°196 www.rifondazionesantafiora.it
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