Anima Holding (risparmio gestito) IPO MTA Caratteristiche dell’Offerta Globale di Vendita Azioni offerte: 164.892.260, prive di valore nominale, god. 1/1/2014, di cui 72.800.000 poste in vendita dall’azionista Lauro 42 (facente capo al fondo Clessidra Capital Partners II), 12.770.836 dall’azionista Prima Holding 2 (controllata al 57,5% da Lauro 42), 30.136.808 dall’azionista Banca Monte dei Paschi di Siena e 49.184.616 dall’azionista Banca Popolare di Milano. di cui Offerta Pubblica: 16.485.000 azioni (circa il 10% dell’OPV), di cui massime 282.000 azioni riservate ai dipendenti del gruppo Anima. Greenshoe: 24.733.852 azioni di cui 7.215.676 poste in vendita da Lauro 42, 5.017.064 da Banca Monte dei Paschi di Siena e 12.501.112 da Banca Popolare di Milano. Quantitativo minimo sottoscrivibile e lotto minimo: 1.500 azioni, con la possibilità per il pubblico indistinto di prenotare un lotto maggiorato pari a 10 Lotti Minimi (15.000 azioni), a cui sarà destinato fino al 50% delle azioni effettivamente assegnate al pubblico indistinto. Per i dipendenti del gruppo Anima il Lotto Minimo è di 750 azioni. Prezzi di offerta indicativi (euro): 3,5 – 4,5. Il valore massimo di 4,5 euro è vincolante. Fissazione del prezzo: entro due giorni lavorativi dal termine del periodo di Offerta. Capitalizzazione min - max post offerta (mln. Euro): 1.049,3 – 1.349,1 Entità dell’offerta compresa la greenshoe min - max (mln. Euro): 663,7 – 853,3 Periodo di offerta pubblica: 31 marzo – 10 aprile 2014. Data prevista di inizio delle negoziazioni: 16 aprile 2014 Flottante post-offerta (% sul capitale, compresa greenshoe): 63,25% Coordinatori dell’Offerta Globale di Vendita: Banca IMI, Goldman Sachs International, UniCredit Corporate and Investment Banking Responsabile del Collocamento per l’Offerta Pubblica: Banca IMI Co-Lead Manager: Banca Akros e MPS Capital Services Joint Bookrunner per il Collocamento Istituzionale: Banca IMI, Goldman Sachs International, UniCredit Corporate and Investment Bank, UBS Investment Bank Sponsor: UniCredit Corporate and Investment Banking Conflitti di interesse Banca IMI, che nell’ambito dell’Offerta Globale svolge il ruolo di Joint Global Coordinator, nonché di Joint Bookrunner per il Collocamento Istituzionale e di Responsabile del Collocamento per l’Offerta Pubblica, si trova in una situazione di conflitto di interessi in quanto: ha prestato servizi di finanza aziendale a favore di BPM e di Clessidra negli ultimi 12 mesi; nell’ambito del Nuovo Contratto di Finanziamento svolge il ruolo di Banca Agente e di finanziatore; percepirà commissioni in relazione ai ruoli assunti nell’ambito dell’Offerta Globale; ed infine è emittente di strumenti finanziari correlati agli strumenti finanziari emessi da alcuni degli azionisti venditori (in particolare Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare di Milano). UniCredit Bank AG, che nell’ambito dell’Offerta svolge i ruoli di Joint Global Coordinator e di Sponsor, si trova in una situazione di conflitto di interessi in quanto: ha prestato servizi di finanza aziendale a favore di Clessidra negli ultimi 12 mesi e percepirà commissioni in relazione ai ruoli assunti nell’ambito dell’Offerta Globale. Goldman Sachs International, che nell’ambito dell’Offerta svolge il ruolo di Joint Global Coordinator, si trova in una situazione di conflitto di interessi in quanto: ha prestato servizi di finanza aziendale a favore di Clessidra, Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare di Milano nel corso degli ultimi 12 mesi e percepirà commissioni in relazione ai ruoli assunti nell’ambito dell’Offerta. UBS Limited, che nell’ambito dell’Offerta svolge il ruolo di Joint Bookrunner, si trova in una situazione di conflitto di interessi in quanto: ha prestato servizi di finanza aziendale a favore di Clessidra, Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare di Milano nel corso degli ultimi 12 mesi e percepirà commissioni in relazione ai ruoli assunti nell’ambito dell’Offerta. L’utilizzo delle risorse Poiché le azioni oggetto dell’Offerta Globale sono poste in vendita da alcuni azionisti di Anima Holding, quest’ultima non percepirà alcun provento dall’operazione, né è previsto che gli azionisti venditori reimpieghino in favore di Anima Holding i proventi derivanti dall’Offerta Pubblica Globale di Vendita. Il ricavato stimato derivante dall’Offerta Globale di Vendita spettante agli azionisti venditori, calcolato sulla base del prezzo massimo di 4,5 euro per azione, al netto delle commissioni massime riconosciute al Consorzio per l’Offerta Pubblica e al Consorzio per il Collocamento Istituzionale, sarà pari a circa 720 milioni. Si stima che le spese relative al processo di quotazione, comprese le spese di pubblicità, escluse le commissioni riconosciute al Consorzio per l’Offerta Pubblica e al Consorzio per il Collocamento Istituzionale, potrebbero essere pari a circa 5,5 milioni e saranno sostenute da Anima Holding, di cui circa 3,6 milioni imputati al bilancio 2013 e circa 1,9 milioni stimati per il 2014. L’ammontare complessivo della commissione che gli azionisti venditori corrisponderanno ai collocatori e al Consorzio per il Collocamento Istituzionale non sarà superiore al 3% del controvalore delle azioni collocate nell’ambito dell’Offerta Globale di Vendita. Non sono previste commissioni di collocamento e garanzia a carico di Anima Holding. A giudizio di Anima Holding, la quotazione conferirà alla società una maggior visibilità sul mercato nazionale e internazionale; inoltre, lo status di società quotata consentirà una miglior valorizzazione del gruppo, ampliandone le capacità competitive e le opportunità di sviluppo. Principali Azionisti dopo l’Ipo (inclusa Greenshoe) Lauro 42: Banca Monte dei Paschi di Siena: Banca Popolare di Milano: Banca Popolare Etruria e Lazio: Banca Finnat Euramerica: Credito Valtellinese: 8,00% (*) 9,90% 14,72% 1,07% 0,30% 2,77% (*) Lauro 42 ha assunto l’impegno di vendere agli azionisti persone fisiche di Prima Holding 2 e a taluni dei principali dirigenti del gruppo Anima, entro 6 mesi dall’inizio delle negoziazioni sul MTA, una quota non superiore al 2% del capitale di Anima Holding al Prezzo di Offerta; inoltre in data 7 febbraio 2014 il CFO di Anima, Alessandro Melzi d’Eril, ha sottoscritto un accordo (successivamente integrato in data 5 marzo) con Lauro 42, Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare di Milano in base al quale si è impegnato ad acquistare azioni di Anima Holding fuori mercato da Lauro 42 al prezzo di quotazione per un controvalore di 210.000 euro. Scadenza lock-up: Per Lauro 42, 6 mesi dalla data di avvio delle negoziazioni (eccezion fatta per le cessioni sopra citate nella sezione “Principali azionisti dopo l’IPO”). Per Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare di Milano il lock-up è di 12 mesi. Inoltre Lauro 42, Banca Popolare di Milano e Banca Monte dei Paschi di Siena si impegneranno, fino a 6 mesi dalla data di avvio delle negoziazioni, a non promuovere e/o approvare operazioni di aumento di capitale su Anima Holding (salvo se ciò fosse richiesto ai sensi della normativa vigente) o di emissione di obbligazioni convertibili o altri strumenti finanziari, anche partecipativi, che conferiscano il diritto di acquistare, sottoscrivere, convertire in o scambiare con azioni ordinarie di Anima Holding. Management Presidente: Amministratore Delegato: Chief Financial Officer: Claudio Bombonato Marco Carreri Alessandro Melzi d’Eril Investor Relator: Fabrizio Armone Il modello di business Anima Holding e la sua controllata al 100% Anima SGR (che a sua volta controlla al 100% l’irlandese Anima Asset Management e la lussemburghese Anima Management Company) sono il risultato di un processo di aggregazione di società operanti in Italia e all’estero nel risparmio gestito, avviato a partire dal 2008 e realizzato tramite una serie di articolate operazioni di acquisizione e societarie. Tale processo ha portato alla creazione del maggior operatore indipendente (inteso quale soggetto non appartenente ad alcun gruppo bancario e/o assicurativo né da esso controllato) nel settore dell’asset management in Italia, e tra i maggiori in Europa. Al 31/12/2013 il patrimonio in gestione ammontava a circa 47 miliardi e il gruppo Anima Holding si collocava al quarto posto della graduatoria Assogestioni tra gli operatori di Asset Management in Italia (al primo posto vi è il gruppo Generali, al secondo Intesa Sanpaolo con Eurizon Capital e Banca Fideuram ed al terzo Pioneer Investments del gruppo UniCredit). Opera nel settore del risparmio gestito grazie a un esteso network di collocatori e di accordi di lungo termine di alleanza strategica, stipulati con Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Milano e Credito Valtellinese, aventi ad oggetto l’accesso preferenziale in via esclusiva alle reti distributive delle tre banche. Tale accesso preferenziale consente al gruppo Anima di svolgere in esclusiva talune attività commerciali e di marketing sulle reti distributive dei partners strategici. In particolare, il gruppo Anima è attivo nella: - istituzione, promozione e gestione di OICR, con una offerta di fondi comuni aperti di investimento di diritto italiano e Sicav di diritto estero, un fondo pensione aperto e fondi di fondi hedge di diritto italiano (al 31/12/2013 l’Asset Under Management relativo alle gestioni collettive era pari al 74% sul totale del patrimonio gestito); - erogazione di servizi di gestione di portafogli, in titolarità e in regime di delega per clientela retail e per clientela istituzionale (al 31/12/2013 l’Asset Under Management relativo alle gestioni individuali era pari al 26% sul totale del patrimonio gestito); - prestazione di servizi di consulenza sugli investimenti in favore di clientela istituzionale. Punti di forza I punti di forza di Anima Holding a nostro parere sono i seguenti: - Primo gruppo indipendente nel comparto del risparmio gestito in Italia; - Importante posizionamento sul mercato retail bancario grazie all’alleanza strategica con Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Milano e Credito Valtellinese; - Offerta commerciale completa e caratterizzata da continua innovazione; - Forte notorietà del marchio Anima; - Piattaforma operativa scalabile in grado di capitalizzare le opportunità di crescita. Punti di debolezza I punti di debolezza di Anima Holding a nostro parere sono i seguenti: - Nonostante Anima Holding risulti al quarto posto nel comparto del risparmio gestito in Italia per Asset Under Management, al 31/12/2013 la quota gestita, pari a 47 miliardi, ammontava solo al 3,6% del totale. I primi 3 operatori totalizzavano assieme il 54,9% degli Asset Under Management (per complessivi 707 miliardi) e al quinto e sesto posto erano situati rispettivamente il gruppo Mediolanum e Poste Italiane con quote molto vicine a quelle di Anima Holding (3,5% e 3,3% del totale, per Asset Under Management rispettivi pari a 46 e 43 miliardi). - Al 31/12/2013 circa il 54% dei prodotti del gruppo Anima era collocato tramite reti bancarie ed il gruppo ha una presenza relativamente contenuta nella distribuzione tramite reti di promozione finanziaria, comparto quest’ultimo che evidenzia al momento una tendenza alla crescita superiore rispetto alle reti di distribuzione bancaria; - Limitazioni alla distribuzione dei dividendi. In particolare, il Nuovo Contratto di Finanziamento stipulato il 4 marzo 2014 con Banca IMI, Banca Monte dei Paschi di Siena, UniCredit, MedioCreval e Banca Popolare di Milano per un importo originario di 175 milioni (interamente erogato il 7 marzo ed utilizzato per il rimborso dell’importo residuo di un contratto di finanziamento che era stato originariamente stipulato il 29 dicembre 2010 per iniziali 398 milioni di cui il 7 marzo 2014 residuavano 317,9 milioni), da rimborsare sulla base di un piano di ammortamento con scadenza il 29/6/2018, prevede alcune limitazioni alla distribuzione di dividendi. Queste limitazioni prevedono fra l’altro che: - la distribuzione non ecceda, nel suo ammontare, un importo pari all’eccesso di cassa del gruppo (come definito nel Nuovo Contratto di Finanziamento) risultante dai documenti contabili relativi all’esercizio immediatamente precedente quello in corso alla data di delibera e alla data di pagamento dei dividendi; - gli utili oggetto di distribuzione si riferiscano a, e siano maturati in, un esercizio successivo al 2013, nonché la distribuzione sia deliberata dopo il 31/12/2014; - alla data della delibera di distribuzione non siano in corso uno o più “eventi rilevanti” fra cui il mancato pagamento di importo dovuti ai sensi del Nuovo Contratto di Finanziamento, violazione di impegni contrattuali, cross default, liquidazione, giudizio negativo o impossibilità di esprimere un giudizio da parte della società di revisione, ecc. ecc.; - alla data di riferimento immediatamente precedente alla data della delibera della distribuzione risultino rispettati gli impegni finanziari. Nello scorso triennio Anima Holding non ha distribuito dividendi in relazione ai covenant presenti nel precedente Contratto di Finanziamento che era stato stipulato il 29 dicembre 2010. La strategia Il gruppo Anima si propone di realizzare un piano di sviluppo che mira al rafforzamento del ruolo svolto come Asset Manager indipendente italiano leader di settore, che si articola secondo le seguenti linee guida: - prosecuzione del percorso di crescita organica diventando fornitore leader del settore di soluzioni di investimento rivolte alla clientela retail e finalizzate alla protezione e all’accrescimento dell’investimento effettuato (tramite il supporto info-formativo alle reti di distribuzione dei partner strategici al fine di aumentare la quota di mercato del gruppo Anima; lo sviluppo delle Reti Bancarie Premium attraverso il rafforzamento dei rapporti esistenti con iniziative di marketing e commerciali per aumentare la diffusione e la penetrazione dei fondi a marchio Anima, e l’identificazione e sviluppo dei rapporti con distributori ad alto potenziale per consentire a un numero ristretto di Reti Bancarie Standard il passaggio al modello di servizio delle Reti Bancarie Premium); - Incremento della propria rilevanza sul mercato istituzionale, ponendo in particolare l’accento sull’accrescimento delle soluzioni personalizzate per gli operatori assicurativi, l’acquisizione di nuovi mandati sul mercato dei fondi pensione negoziali e l’accrescimento dell’apprezzamento degli OICR di punta della gamma, attraverso la focalizzazione degli sforzi commerciali e degli investimenti sul segmento degli investitori istituzionali diretti (Fund Users); - Focalizzazione sulla qualità dei propri prodotti attraverso il presidio e rafforzamento del team di gestione, l’ampliamento delle competenze gestorie attraverso la copertura di ulteriori aree geografiche e/o asset class da perseguirsi anche tramite gli accordi di partnership e/o deleghe di gestione, la razionalizzazione ed il costante miglioramento della gamma di offerta mediante innovazione e tailorizzazione di prodotto; - Miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia operativa tramite l’ulteriore razionalizzazione delle piattaforme produttive sia italiane che estere ed il continuo ricorso all’outsourcing per le attività “non core”; - Costante attenzione a cogliere eventuali opportunità di crescita per linee esterne anche tramite acquisizioni di altre realtà del settore, in Italia e all’estero, facendo leva sulle capacità maturate dal management nel corso degli anni, sia sul fronte dell’originazione e gestione di operazioni straordinarie, sia in termini di integrazione e razionalizzazione aziendale delle entità acquisite. La società intende autofinanziare i propri programmi futuri e le proprie strategie di crescita organica. L’esercizio 2013 Al 31 dicembre 2013 gli Asset Under Management del gruppo Anima ammontavano a 46.852 milioni, con un aumento del 14,5% rispetto alla stessa data del 2012; tale incremento è imputabile principalmente a una raccolta netta positiva per 3.440 milioni e a un effetto mercato positivo per 2.469 milioni. In particolare, al 31 dicembre 2013 le gestioni collettive hanno registrato una crescita del 21,8%, passando da 28.166 a 34.311 milioni. Tale risultato è dovuto principalmente alla raccolta netta positiva per 4.280 milioni, e per la rimanente parte all’effetto mercato positivo per 1.865 milioni. La raccolta netta ha registrato un andamento positivo in linea con l’andamento del settore del risparmio gestito con riferimento alle gestioni collettive, ed in particolare il gruppo Anima ha ottenuto risultati positivi sulle categorie obbligazionari (con specifico riferimento alla clientela Retail) e flessibili (mediante lo sviluppo di soluzioni ad hoc per clientela istituzionale assicurativa). Le gestioni individuali e delegate avevano invece evidenziato una diminuzione dell’1,9%, passando da 12.506 a 12.271 milioni. Tale decremento è dovuto principalmente alla raccolta negativa del periodo, pari a 839 milioni, per l’uscita di un mandato istituzionale, in parte compensata dall’effetto performance positivo per 604 milioni. A livello di conto economico, le commissioni nette complessive nel 2013 sono ammontate a 163,2 milioni, in crescita del 20,01% rispetto ai 135,9 milioni del 2012. Questa voce comprende commissioni nette di gestione in crescita del 17,4% (da 124,9 a 146,7 milioni; comprendono sia le commissioni nette di gestione relative alla gestioni individuali e delegate, sia le commissioni nette di gestione relative alle gestioni collettive, sia infine le commissioni nette di collocamento), nonché altre commissioni nette balzate da 11 a 16,5 milioni (+50,4%); questa voce comprende principalmente le commissioni generate dall’attività “order routing” e “security lending”, le commissioni di sottoscrizione e i diritti fissi. A questa voce si aggiungono commissioni di incentivo balzate da 29,2 a 57 milioni (+95%); ne è derivato un margine commissionale in aumento da 165,1 a 220,2 milioni (+33,3%). Il costo del personale è invece aumentato solo del 2,9%, passando da 35,5 a 36,6 milioni. In lieve discesa (-1,6% a 30,6 milioni) le altre spese amministrative che includono i costi di banca depositaria legati alla gestione del fondo pensione, pari a 155.000 euro nel 2012 e 212.000 euro nel 2013. La riduzione delle spese amministrative è stata determinata soprattutto dal conseguimento delle sinergie di costo all’interno del gruppo Anima Holding in particolare nei servizi IT e telecomunicazioni e nelle spese di Info provider; sono però balzati del 44,9%, a 6,4 milioni, i costi di outsourcing per il maggior ricorso a contratti di outsourcing per la fornitura di servizi a seguito delle operazioni di ristrutturazione effettuate dal gruppo. Gli altri ricavi sono balzati da 7 a 57,1 milioni e la voce 2013 include proventi non ricorrenti originati dalla determinazione dell’aggiustamento prezzo nei confronti di Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare di Milano (per 55,5 milioni), nonché altri proventi non ricorrenti generati dalla rilevazione del credito IVA su immobilizzazioni immateriali a seguito della decisione della controllata Anima SGR di separare le attività ai fini IVA come consentito dal cambio della legge fiscale (Legge di Stabilità 2013). Le rettifiche nette di valore su attività materiali e immateriali (ammortamenti) sono passate da 20 a 22,8 milioni. L’incremento è dovuto, per 1,2 milioni, alla definizione del processo di Purchase Price Allocation relativamente all’acquisizione di Aperta SGR e Lussemburgo Gestioni SA, nonché rettifiche di valore per deterioramento di attività immateriali pari a 2,1 milioni di cui 0,7 milioni relativi all’azzeramento del valore residuo riconosciuto al mandato di gestione Bancassurance Popolare (acquisito nel 2007) e 1,4 milioni relativi all’azzeramento del valore residuo riconosciuto ai mandati di ex Prima SGR identificati in sede di Purchase Price Allocation e riferiti ai fondi speculativi Retails. Nel complesso il risultato operativo è così balzato da 85,4 a 187,3 milioni e, dopo oneri finanziari netti in diminuzione da 23,7 a 22,3 milioni (decremento dovuto ai minori interessi passivi corrisposti sul Finanziamento in essere stipulato nel 2010 in quanto nel corso del 2013 sono stati effettuati rimborsi sul Finanziamento in questione per 28,5 milioni) nonché imposte per 45,3 milioni (il tax rate è sceso dal 30,9% al 27,4%), si è giunti a un utile netto di 119,7 milioni a fronte di 42,6 milioni nel 2012. Per l’esercizio 2013 come già i due precedenti non è stata deliberata la distribuzione di alcun dividendo. Nel Prospetto Informativo relativo all’Offerta Globale viene indicato che per l’individuazione dell’intervallo di valorizzazione indicativa di Anima Holding, complessivamente compreso tra 1.049 e 1.349 milioni (corrispondente a 3,5 – 4,5 euro per azione), è stato impiegato il metodo dei multipli di mercato ed in particolare il rapporto P/E. Va però sottolineato che nessuna delle società incluse nel campione (le italiane Azimut Holding, Banca Generali e Mediolanum, le inglesi Aberdeen Asset Managemet, Ashmore Group, Henderson Group, Jupiter Fund Management e Schroders e la svizzera GAM Holding) presenta il medesimo livello di business di Anima, in quanto la società presenta un’esposizione al segmento Retail relativamente alta, con distribuzione effettuata principalmente tramite reti bancarie, ha focus geografico esclusivo sull’Italia e la distribuzione dei prodotti viene effettuata NON tramite rete proprietaria bensì è fondata su accordi commerciali di lungo termine. In particolare: l’Accordo Quadro Commerciale con Banca Popolare di Milano e con Banca del Monte dei Paschi di Siena scadrà il 29 dicembre 2030, quello con il Credito Valtellinese il 9 agosto 2027. Banca Poolare di Milano si è inoltre impegnata a far sì che il mandato di gestione relativo agli attivi assicurativi di Bipiemme Vita in capo ad Anima SGR (pari a 3.818 milioni al 31/12/2013) rimanga in essere fino al 29 dicembre 2020, e si è impegnata a far quanto possibile per mantenere in essere il mandato di gestione fra Anima ed Etica SGR relativo agli attivi di quest’ultima (pari a 783 milioni al 31/12/2013) Esiste un patto di non concorrenza che per Banca Popolare di Milano e Banca Monte dei Paschi di Siena, nonché per Lauro 42, ha scadenza il 29 dicembre 2015 mentre per il Credito Valtellinese il 9 agosto 2017. Per contro le concorrenti italiane quotate, pur avendo anch’esse focus prevalente sulla clientela Retail e sull’Italia, operano con una distribuzione effettuata tramite canali proprietari (consulenti finanziari o network bancario). Questo determina una struttura di costi dissimile da quella di Anima Holding. Le concorrenti britanniche sono specializzate sull’equity (Aberdeen Asset Management, Schroders e Henderson Group, quest’ultima anche con una forte presenza nel settore immobiliare), sui mercati emergenti (Ashmore Group), o sui ritorni di lungo periodo (Jupiter Fund Management); la svizzera GAM Holding, derivante da uno spin-off di Julius Baer, è invece focalizzata sui prodotti a reddito fisso. A puro titolo informativo si indicano i multipli P/E stimati delle società indicate nel prospetto informativo di Anima Holding (stime FactSet). Comparable P/E 2014 13,0 16,7 13,4 17,8 14,7 16,6 2015 11,5 14,2 14,0 15,9 13,7 14,7 Media società estere 15,4 14,0 Azimut Holding Banca Generali Mediolanum 20,8 17,2 14,8 17,6 16,8 14,3 Media società italiane 17,6 16,2 Media complessiva 16,1 14,7 Aberdeen Asset Management (*) Ashmore Group (+) GAM Holding Henderson Group Jupiter Fund Management Schroders (*) Chiusura esercizi al 30/9 (+) Chiusura esercizi al 30/6
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