Approfondimento - Caffè Letterario

“Nella mia ferita sgorga il tuo sangue” è un evento ideato dall’artista Marco
Fioramanti e dalla scrittrice Ilaria Palomba, volto a far convergere diversi
approcci artistici sul tema che più di tutti rappresenta il cuore pulsante
dell’arte. Ferita è qui inteso nella sua più larga accezione, non presenta un
valore prettamente fisico. Ferita è il luogo più profondo del corpo sociale in cui
si formano le difese ma anche le fragilità umane. È un concetto fondamentale
comune a tutte le arti performative, che si tratti di ferita fisica, lacerazione
della carne o ferita dell’anima, messa in scena di un disagio personale o
sociale, è un rito di passaggio. Un cammino iniziatico che si struttura mediante
un gioco sacro, un mettere in gioco se stessi, il proprio corpo, la propria
fragilità. Gli spettacoli dei piccoli corpi rimandano al grande corpo che è la
società. L’immedesimazione nel rituale iniziatico delle arti performative
conduce lo spettatore a superare se stesso e riconoscersi parte integrante dello
spettacolo, a guardarsi dentro e riconsiderare le proprie ferite, il proprio posto
nel mondo.
La possibilità di interconnettere tra loro le ferite dell’arte apporta a questo
concetto il valore aggiunto della condivisione, “compassione”, nell’accezione
latina di “cum-patior”, ovvero sento-insieme. Perciò “Nella mia ferita sgorga il
tuo sangue” è in realtà quello spazio dell’arte pura che trasforma il dolore in
bellezza e conduce in tal modo a un’estatica liberazione, sublimando i propri
vissuti in scritti, dipinti, fotografie, sculture, performance, body-art, musica
elettronica.
All’interno dell’evento, verrà presentato il saggio sulla performancebody-art, “Io sono un’opera d’arte”, di Ilaria Palomba, si terranno
interventi critici di Vitaldo Conte e Giorgio Patrizi e si esibiranno scrittori e
performer del panorama underground e mainstream italiano.
Leggeranno i propri testi: Luigi Annibaldi, Flavia Ganzenua, Fausto
Rampazzo, Giorgia Mastropasqua, Lié Larousse, Paolo Battista, Daniele
Casolino, Olivia Balzar.
Saranno esposte opere di: Marco Fioramanti, Silvia Faieta, Cristiano
Quagliozzi, Madame Decadent, Marco Casolino, Alix Rodriguez, Paolo
Battista, Chiara Fornesi, Sara Rotondi, Silvia Valeri, Laura Paccione,
Davide Bernardini, Fausto Rampazzo, Pietro Guglielmo, Edoardo
Iosimi, Ester Ciammetti, Ruben Martinez.
Performeranno: Marco Fioramanti e Ilaria Palomba, Cristiano
Quagliozzi e Damiana Ardito, Kyrahm e Julius Kaiser (video), Chérie
Roi ed Helena Velena, Francesca Romana Nascé e Claudia Papini,
Marked Melody.
La serata si chiuderà con un dj set elettronico di Kilfa (No Sense of
Place).
http://nellamiaferitasgorgailtuosangue.wordpress.com
Alix
AFRIQUE
tavola in legno 150X100 circa
Materiali: olio, grafite.
La scelta del titolo in francese nasce dalla riflessione sulla colonizzazione dell’africa dei francesi
del 1800.
Denaturalizzazione è la parola chiave. Tutto quello che era l’africa è andato perso tradotto in
spettacolo dagli europei, inglobato, martoriato e sfruttato.
Qui viene proposta una sorta di idolo innocente e ferito come lo era Cristo dalla lancia del destino.
Solo che quello non è un corpo maschile, perché le vere sofferenze e le vere ingiustizie le
subiscono le donne.
dicembre 2013 AliX
LE TRE MADONNE
Bittico su tavole in legno 180X130 circa (l’una)
Materiali: olio, acrilico, grafite, pastelli
Il lavoro ispirato ai due romanzi di Thomas the Quincey “Confessioni di un mangiatore d’oppio”
1821 e “Suspiria de Profundis”(1845). I libri autobiografici, rivisti in seguito da Baudelaire,
raccontano la storia dell’autore che da ricco intellettuale dalla mente brillante, sceglie di vivere una
vita nella povertà più nera, tra i reietti di quella che era una società assolutamente bigotta.
Le sofferenze e la fame lo porteranno sulle dolci strade dell’oppio dalle quali, non uscirà più.
Le tre Madonne (delle Lacrime, dei Sospiri, e delle Tenebre) sono anche le tre Muse del mito di
Pausania, figlie di Zeus e Mnemnosine.
Rappresentano i tre stadi della caduta nel mondo splendidamente oscuro.
Nulla, nel quadro, viene lasciato al caso:
Colori:
-In nero è il colore del caos, dell’oscurità, della fine ma anche dell’inizio.
-Il grigio: è un colore neutro, vuoto, statico, temporaneo.
-Il rosso: il colore del sangue, del sacrificio della morte, della vita e dell’energia.
-Il bianco: E’ il colore della luce, della purezza del battesimo. L’intensità del colore aumenta
gradualmente fino alla terza figura che si presenta completa: la fine e l’inizio di quella che è una
vita oscura.
Costruzione del quadro:
-Le madonne vengono inserite diagonalmente in una composizione crescente dall’angolo inferiore
sinistro all’angolo superiore destro. L’ultima si propone “sotto-sopra” come conviene la Madonna
delle Tenebre.
“Ella sfida Iddio. Ella è anche la madre delle follie; l'ispiratrice dei suicidi. Molto si affondano le
radici del suo potere; ma ristretto è il numero di coloro su cui domina. Poiché ella può avvicinare
solo coloro in cui una natura profonda è stata sconvolta da un'intima convulsione; coloro in cui il
cuore trema e il cervello vacilla sotto i colpi combinati di tempeste interne ed esterne.”
- La suddivisione in due tavole è la rappresentazione del tempo. Il tempo che si spezza, si ferma,
si dilata esattamente al centro, sulla madonna dei Sospiri.
-La prima tavola non può essere considerata singolarmente, mentre la seconda si, anche
capovolgendola ha il suo senso. Il mondo oscuro che completa.
L’ascesa alle tenebre è una scelta, un patto con il diavolo.
C’ è sempre un prezzo da pagare per la grandezza.
Luigi Annibaldi
Scrittore, editor, docente della Scuola Omero. I suoi racconti sono stati pubblicati dalla
rivista “Linus” e nella collana narrativa di Omero Editore (Fantareale. Nuova antologia del
racconto fantastico, Amore e Sesso Fantareale). Ha condotto corsi di narrativa alla Scuola
Media Statale Settembrini e alla Scuola Regina Margherita e in alcune biblioteche di
Roma. Alla Scuola Omero tiene diversi laboratori di scrittura. Ha creato la nuova veste
grafica di Omero Editore. Spiega, alternando teoria a pratica, le sue competenze
all’interno di una casa editrice nel corso di Editoria della Scuola Omero. È uno dei curatori
del manuale Voglio scrivere! (135 big mi dicono come). Da un suo racconto è stato tratto il
cortometraggio Sushi Pin-Up. Sushi Pin-Up è anche la sua raccolta di racconti pubblicata a
dicembre scorso da Omero Editore.
Olivia Balzar
"La notte sogno di essere Alice, precipito verso il Paese delle Meraviglie, mentre Courtney
Love mi urla Pretty On the inside nelle orecchie"
Olivia Balzar, classe 1984, e' una scrittrice e poetessa piemontese. E' l'autrice di “Pioggia
di Novembre” (Libro Italiano, 2006), “Strana come gli Angeli” (Albatros Il Filo, 2010) e
“Zucchero Filato” (Ismeca, 2013). Vive tra Roma e Milano. Il suo blog è
http://oliviabalzar.wordpress.com
Concept
Un viaggio notturno nelle inquietudini dell'animo. La ferita aperta e' il mezzo attraverso il
quale il poeta raggiunge l'infinito. Non v'e' creatività senza sofferenza, non vi è' bellezza
senza dolore.
Davide Bernardini
Davide Bernardini ,nato a Orvieto nel 1982; dopo gli studi in pittura alla scuola di San
Giacomo e all'accademia di belle arti di Roma, ho dedicato la metà della mia attività
pittorica a sovvertire quello che so fare con facilità. Anche in questo quadro ho
assecondato la componente più casuale che è sempre presente nell'azione di dipingere e
, a mio avviso, ne determina il meccanismo della visione, fino a farla diventare il limite
fluido che mette in evidenza la differenza, e allo stesso tempo, la dissolvenza tra dentro e
fuori. Ricorro anche all'uso di immagini consuete, non al fine di rendere più agevole il
percorso che porta all'opera, piuttosto è la mossa che permette di ricondurre l'immagine
alla dimensione del mondo. E' l'evidenza, forse poetica ma non certo inattuale, della
capacità dell'arte di far coincidere il tempo reale e il proprio tempo; la prova del nostro
bisogno di ristabilire costantemente la connessione tra dentro e fuori, psiche e mondo,
soggetto e oggetto
Paolo Battista
Paolo Battista è nato a Sud dell’Equatore negli anni del punk e delle contestazioni, ha gli
occhi scavati, i capelli neri e il corpo tatuato. Scrive poesie, racconti, canzoni e ha una
poetica tendenza alla sregolatezza dei sensi.
Dal 2011 è ideatore e radattore del mensile Pastiche Rivista.
Fa parte della band artisticoletteraria dei Cardiopatici e suona la batteria con un duo
postrock: gli Album Zootique. Scrive musiche inedite per spettacoli teatrali e tiene una
rubrica di racconti: Sbevacchiando pessimo vino, sulla fanzine “Just Kids”, con cui
collabora da quasi un anno. Infine cura una collana di ebook per il Menocchio editore.
Ha pubblicato due libri di poesia e ha scritto un atto unico, MEMO, Scuderi edizioni, 2010,
su richiesta dell’Associazione ambientalista Amici della Terra, in scena il 15 maggio 2011
nella chiesa di S. Francesco d’Assisi ad Avellino.
Porta Segreta – 25 poesie sul (fini)mondo contemporaneo, (gennaio 2014,
ProgettoCultura Edizioni), è il suo ultimo libro, primo di una serie di quattro volumi.
Paolo Battista è l’Arte e si dedica ad essa con tutta la sua anima senza alcuna pretesa.
Lo si può leggere su:
http://paolobattista.wordpress.com/
www.facebook.com/pasticherivista
http://issuu.com/pasticherivista
http://www.progettocultura.it/553-porta-segreta-25-poesie-sul-finimondo-contemporaneo9788860925947.html
O Forse No
forse
è tutto nascosto
dentro di noi
ma non sappiamo
come tirarlo fuori,
forse dovrei andare a capo,
forse è il rumore dell'acqua
che sbanda sui piatti sporchi,
forse è il cielo d’inverno,
forse è il fruscio della tenda,
forse grattami la schiena,
forse è il fumo delle sigarette,
forse una forchettata negli occhi,
forse è la polvere sui libri,
forse sono le bollette non pagate,
forse un incubo,
forse è quest'odore di gas
che ti entra nelle tempie
come metanfetamina,
forse le lucine dei cinesi,
forse le castagne
che ballano nella padella,
forse è il fantasma
di uno dei re magi,
forse è lo yogurt alla banana,
forse è la banana,
forse è il suono delle foglie,
forse è miles davis
che suona le foglie,
forse è una tosse secca,
forse passami l’accendino
che mi do fuoco,
forse è una piccola matita spuntita,
forse è uno schifo di partita,
forse dura troppo,
forse è troppo duro,
forse non l’ho mai letto,
forse è troppo cattivo,
forse non importa,
forse è amore,
forse è odio,
forse è che odio il rosso,
forse è che amo l’odio,
forse non me ne frega un cazzo del rosso e
dell’odio,
forse amare è un sucidio,
forse è questo freddo infame,
forse è il vento tra le foglie
che la notte non mi fa dormire,
forse è poesia,
forse è tutto uno sbaglio,
o forse no,
forse dovrei essere sincero,
o forse no,
forse la pelle gialla
non è la soluzione migliore,
forse babbo natale non esiste,
e neanche il paradiso,
forse è meglio smetterla
di parlare d’inferno e paradiso:
saranno entrambi posti dimmerda,
forse ho troppa curiosità,
forse dovrei essere deluso,
forse è sporco,
forse è crisi,
forse c’è troppa cenere,
forse c’è troppo fumo,
forse sono i film di natale,
forse i perdenti sono vincitori
e i vincitori sono a un passo dal burrone,
forse un calcio tra le palle,
forse è una cosa semplice,
o forse no,
forse è solo paura,
o forse no,
forse è solo come deve essere,
forse fa solo quello che deve fare,
forse non riesce a leggere i sottotitoli,
forse un pizzico di burro cacao,
forse il vino sta per finire,
forse tutto quello
che dovremmo fare
è tirarla fuori,
forse è follia,
forse è punk,
forse mi mancano i lampadari,
mi mancano le cabine telefoniche,
mi mancano le musicassette,
mi mancano i jane’s addiction,
forse come farei senza di te,
forse è solo una scusa,
forse è solo che odio le feste,
forse un tiro a testa,
forse una boccata d’aria fresca,
forse è meglio aprire la finestra,
forse gli alberi,
forse gli uccelli,
forse le nuvole,
forse è meglio rimettere
i piedi a terra,
forse metti la testa a posto,
forse uno sbadiglio,
forse i cani che la notte
non mi fanno dormire,
forse non saprei come uscirne,
forse è tutto una bugia
e siamo semplici bulloni,
forse le rivoluzioni
sono sopravvalutate,
forse è tutto una bugia e basta,
forse siamo figli di piccoli alieni rosa,
forse i maiali conquisteranno il pianeta,
forse è solo una scusa,
forse: SORPRESA!
forse al di là di ogni regola,
forse puzza di bruciato,
forse ‘fino a qui tutto bene’,
o forse no,
forse dovrei farmi avanti,
o forse no,
forse dovrei scoparti,
o forse no,
forse
è solo che mi sono rotto di dire forse…
o forse no…
Daniele Casolino
Roma 1969, è poeta, scrittore e musicista. Nel 2013 pubblica la sua prima raccolta di
racconti "Zibaldone dell'umana inesperienza" per i tipi digitali del Menocchio. Nel 2012
fonda con Luigi Annibaldi, Paolo Battista, Chiara Fornesi e Ilaria Palomba il gruppo
artistico letterario "Cardiopatici". Pubblica quasi quotidianamente sul suo blog
danielecasolino.wordpress.com, suoi racconti e poesie sono apparsi su “Pastiche”, “La
gazzetta dello sport” e alte testate web, e su “Night Italia Magazine”. Curatore e
organizzatore di eventi artistici, è impegnato nell'idea di una cultura militante capace di
ricostruire una nuova coscienza critica e di pubblico
Scrissi troppo e lessi mai abbastanza
per fortuna ascoltai di più
di quanta voce e musica
uscisse da questo corpo abbandonato
Guardai con sette occhi
e mani incapaci di toccare
e i miei piedi viaggiarono
peregrini nella stasi
feci di sogni regni concreti
e del concreto fuochi fatui
fumai l'oppio dei popoli
ma non piansi ad alcun funerale
che chi se ne andava,
come io ora,
lo conobbi da vivo
Marco Casolino
DEATH OF CLASSICAL BEAUTY ANNO 2012
FOTO COMPOSIZIONE DIGITALE
Marco Casolino nasce a Roma il 29 luglio 1972. Si diploma nel 1991 presso l’Istituto Tecnico
Industriale G. Giorgi di Roma. In quegli anni acquisisce i rudimenti della meccanica e scopre il
“valore” della materia. Negli anni successivi frequenta l’Istituto Europeo di Design, dedicandosi
all’illustrazione ed all’arte visiva. Durante il processo di perfezionamento, che lo spingerà verso lo
studio dei colori e della luce, inizia l’approccio alla fotografia. Terminata la formazione scolastica,
nasce l’interesse per il design industriale. Negli anni che vanno dal 1994 al 2006 il confronto con
l’ambiente industriale si traduce in una preziosissima esperienza, legata alla pratica quotidiana,
all’interno di una attrezzata officina meccanica. Qui utilizza macchine utensili di ogni genere e
lavora a stretto contatto con uomini dotati di grande esperienza conoscitiva e manuale. Oltre che
imparare a plasmare, metallo, legno e plastica, OSSERVA. Parallelamente nel 1994 fonda la
società di computer grafica J.N. Graphics attiva fino al 2004. Alla J.N. l’analogico diviene digitale.
Dal 2005 al 2008 partecipa a diverse edizioni di Officina delle Arti, esposizione di design promossa
dalla Regione Lazio,con tre diversi progetti. Nel 2010 nasce “La Disgregazione dell’IO” una serie di
ventisei Fotocomposizioni nelle quali l’artista mette a nudo i suoi rapporto con il mondo umano. Dal
2010 ad oggi la serie viene esposta in numerose mostre tra personali e collettive, italiane ed
estere, culminando nel 2011 con la partecipazione dell’immagine “Il grande Circo” alla Biennale di
Venezia a cura di Vittorio Sgarbi. Nel febbraio del 2011 la scultura way out realizzata per
l’associazione “Nessuno Tocchi Caino” Viene esposta nelle sale della Torre Viscontea di Lecco e
nel 2012 nelle sale del MACRO (Museo Arte Contemporanea Roma). La scultura rappresenta il
dolore dell’artista di fronte alla piaga della pena di morte. Nel ottobre del 2011 nasce l’installazione
“Eyes Dispenser” esposta nelle gallerie di Roma Tra Le Volte, Mondrian Suite e One Piece Art.
Questa installazione rappresenta una evoluzione della costante ricerca dell’artista sugli
sguardi. Nel novembre del 2011 nasce la performance “Azione Albatro (Ali e Fede)” inspirata alla
poesia di Baudelaire “L’Albatro”. L’artista sfila per le strade di diverse città italiane ed estere con
delle ali di 15 metri che rappresentano il suo disagio all’interno della macchina sociale.
Ester Ciammetti
Ester Ciammetti, cancro ascendente leone come Frida Kahlo, nasce a Roma il 14 Luglio
1984. Diploma al liceo artistico e laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Roma.
L'incontro con la pittura "fu simile a un grande amore, capace di cambiare il mondo o forse
semplicemente noi stessi, ma comunque indelebile come una cicatrice e magico come la
speranza in tempi di guerra".
Vitaldo Conte
Vitaldo Conte (docente Accademia di Belle Arti di Roma). Il suo lavoro di teorico e
saggista d’arte dialoga con la propria componente artistico-performatica (dal 2009 come
Vitaldix). La “ferita”, nelle sue suggestioni, è collegata al corpo-scrittura-anomalia e alla
rosa rossa. Tra gli eventi, mostre, testi sull’argometo: Il borderline rosso dell’amore (Parma
1998); Texte désir(Parigi 1999); La ferita: tra creatività e patologia (Messina 2001); La
ferita e la sindone (Siracusa 2001); SottoMissione d’Amore (Lecce 2007); Rosa
Lussuria (Lecce 2010, Brindisi 2014); ecc.
Sylvia di Ianni
“Le immaginazioni di Sylvia Di Ianni, plurilinguistiche e visionarie, si animano intimamente
a dinamiche psicologiche, fino “ai legami al limite”.Prof. Vitaldo Conte, storico dell’arte e
docente in varie Accademie di Belle Arti Italiane.
Performer, model, visual artist, diplomata con 110 e lode all’Accademia di Belle Arti di
Roma con la tesi “L’estetica del corpo nel novecento e sue derive attuali”, che rappresenta
il frutto di un personale percorso di vita e di un lungo periodo di studio e ricerca.
L’artista si contraddistingue per la capacità di dare forma alle sue visioni identificandosi in
figure femminili in un contesto di situazioni oniriche immaginarie o suggerite dalla mitologia
e dalla letteratura.
Nelle performance che ha realizzato nel corso degli ultimi anni si è concentrata sulle
dinamiche psicologiche femminili, utilizzando richiami simbolici visivi ed intellettuali idonei
a risvegliare un ricordo subliminale stratificato ancestralmente nel profondo psichico,
patrimonio di un immaginario individuale/collettivo.
Silvia Faieta
In my body
L’opera è un invito a conoscere il corpo come mezzo di evoluzione dello spirito.La
simbologia della scultura è basata,in prevalenza, sul numero 4 ,cifra che rappresenta i
quattro elementi,ossia il mondo reale. Sperimentando,quindi,le caratteristiche di ciascun
elemento, l’uomo raggiunge un nuovo livello di consapevolezza del proprio Io.L’equilibrio
interiore,si realizza ,quindi,non solo grazie all’esperienza spirituale, ma anche a quella del
corpo come mezzo di conoscenza del bene del male.
Tecnica:scultura in legno,carta e plexiglass
Misure:144x36cm,altezza 36 cm
Anno:2013
Foto:Martina Monopoli
Silvia Faieta è nata a Latina il 22/06/78.Laureata in ingegneria elettronica.Vive ed opera a
Roma.Gli studi scientifici hanno sempre accompagnato quelli artistici, influenzando gli
strumenti espressivi e tecnici dei suoi lavori. Un’arte visionaria,la sua, che con tratti
meticolosi della penna elabora su carta spazi sconfinati della mente e dell’inconscio.
Dietro invito ha esposto presso varie strutture tra le quali ,Palazzo delle
Esposizioni,Mercati di Traiano,MACRO,Palazzo Barberini in Roma,Galleria “Le Carre d’or”
di Parigi
Nel 2013 il suo lavoro acquista tridimensionalità e nel mese di febbraio presenta presso gli
spazi del MACRO la sua prima opera in 3D dal titolo “In ludo veritas”.
Contact:
www.silviafaieta.carbonmade.com
www.facebook.com/silviafaietaart
Marco Fioramanti
Marco Fioramanti (Roma 1954). Pittore e performer, lavora sul recupero dei segni, gesti,
comportamenti e riti d'iniziazione delle culture extra-europee. 1979, si laurea in
ingegneria civile (Sapienza). 1982, co-fondatore del Movimento Trattista, vive 4 anni a
Berlino Ovest, poi a Barcellona e New York. Anni ’90, ricerche sul campo in Cina, Tibet,
Marocco e sullo sciamanesimo in Nepal. 2007, artista-curatore del padiglione italiano
della XXIV Biennale di Alessandria d’Egitto. 2008, crea e dirige la rivista Night Italia/the
unpublished culture.
Flavia Ganzenua
Flavia Ganzenua è nata a Roma nel 1970. Ha pubblicato la raccolta di racconti La conta
delle lentiggini (CaratteriMobili Editore, 2013). Ha preso parte alle antologie Ital’janskaja
novella XXI vek. Načalo (La novella italiana del XXI secolo. Inizio, Centr knigi Rudomino,
sezione editoriale della Biblioteca di Letteratura straniera, Mosca, 2011), Eros up!
Principesse azzurre in amore (Mondadori Editore, 2008), Effetti collaterali. Dal caso
Ricucci a Vanna Marchi (Giulio Perrone Editore, 2006). Ha pubblicato racconti e articoli su
riviste digitali (“Nazione indiana”, “ellittico”, “O”) e cartacee (“Atti Impuri”).
Pietro Guglielmino
Pietro Guglielmino è nato a Palermo nel 1978, all’età di 17 anni si è trasferito a Catania
dove,dopo gli studi all’istituto tecnico commerciale, si è iscritto all’accademia di belle
studiando pittura, arti grafiche e fotografia. Dal 2005 vive a Roma, dove lavora come
fotografo concentrando la sua attenzione su still life, ritrattistica e architettura.
Kyrahm e Julius Kaiser
Kyrahm e Julius Kaiser sono artiste operanti nel settore della Performance Art. Diversi
storici dell’arte indicano la coppia artistica come una delle nuove evoluzioni della body art
storica contemporanea.
Kyrahm è artista concettuale, videoartista, body artist e performer . Elabora performance
dal forte impatto emotivo. Julius Kaiser è videomaker, drag king e performance artist. La
sua ricerca artistica ha origine nell’ambito della sperimentazione che indaga i ruoli sociali
di genere proponendo una visione fluida degli stessi coerentemente con le teorie
filosofiche Queer. Lavora anche come videomaker realizzando videoclip e documentari,
organizza workshop.
“Kyrahm e Julius Kaiser sono il Capitano Achab della nuova frontiera corporea,
trans/oceanica dell’esistenza, capaci di fermare e ri-creare il mondo, là dove il sacrificio
diventa poesia verso l’essere umano che s’offre (per scelta) e soffre (suo malgrado)”
(Marco Fioramanti).
See more at: http://www.re-volver.it/per-aspera-ad-sidera-intervista-a-kyrahm-e-juliuskaiser/#sthash.cLzW4ygG.dpuf
Dee Jay Kilfa
Cavalca la scena elettronica già a metà degli anni '90, influenzato dalla Detroit Techno e
soprattutto da artisti quali Robert Armani.
Vive attivamente gli anni d'oro del movimento
illegal rave, collaborando alla realizzazione di molteplici party a livello nazionale ed
europeo.
Innumerevoli gli artisti con i quali ha condiviso lo stage nei suoi 12 anni di
attività: 69DB, AutoErotique, Belzebass, Crystal Distortion, Dilemn, Electrobugz, Far Too
Loud, Fukkk Offf, Jeff23, Garen Tersakyan, Hellfish, Invasian Krew Killah, IXI, Lenny Dee,
Maelstrom, Noisebuilder, Pelussje, Q Project (Total Science), Raving George, Suburbass,
The Dj Producer, Vegamoore e Vitalic per citarne alcuni.
Nel 2007 fonda l'etichetta
indipendente "No Sense Of Place"(https://soundcloud.com/nosenseofplace), autentico
melting pot di artisti in continuo divenire, le cui release sono disponibili in digitale nei
migliori store dal gennaio 2011, dopo una prima fase caratterizzata dalla fedeltà al
supporto in vinile. Gran scopritore di talenti, ha pubblicato Original e Remix di artisti del
calibro di Un:Code, Maztek, Mik Izif, Mr. Tools, Vendetta, Serge P, Loud Disco Machine,
Vegamoore, Mads, Frederic De Carvalho, The Edge, Justin Perea, Gustavo Brito.
Cura la
direzione artistica del Node Fest fino all'aprile 2010 e da marzo 2011 sposa il progetto
"MustHard", nato nella capitale, portando a Roma artisti internazionali quali Ikki, Le Castle
Vania, Zedd ed Utku S.
https://www.facebook.com/DJ.KILFA
http://soundcloud.com/kilfa
http://dj.beatport.com/kilfa
http://
www.youtube.com/nosenseofplacetv
https://soundcloud.com/nosenseofplace
Edoardo Iosimi
Edoardo Iosimi (Roma, 1986). Si diploma al liceo artistico e si laurea in pittura
all’Accademia di Belle Arti di Roma, 2012. Ha collaborato con l'incisore Gianpaolo Berto
(Roma,Accademia di Belle Arti. Collettive: 2005, Galleria Pigna, Roma; 2008, Basilica di
san Giovanni a Porta Latina, Roma; 2009 galleria dei Serpenti (frantumazione
dell’immagine),Roma; 2010, galleria Mostrarti, Roma; 2013 Galleria Fonderia delle Arti,
Galleria 3B, Università eCampus, Roma. 2012 Personale presso l'Associazione Culturale
Beba do Samba, Roma. Premio Internazionale di Poesia "Mario Luzi" nella Sezione
Poesia Inedita (III classificato). 2012-2013 collaborazione con Olympia Dotti per corsi di
pittura, decorazione e Mandala (Studio Olympia, Roma). 2014 illustrazioni del libro
di Giulia Gambrosier "Lo sguardo che non sa vedere" (Aletti Editore). Vive e lavora a
Roma
Lié Larousse
Lié Larousse nasce in un circo itinerante tra stoffe di taffetà ruvida, seta in baco e carta
straccia. Non sa che giorno fosse, né l’anno né la direzione che prese il treno, forse spinto
sulle rotaie dal canto stridulo di ogni palpitante sterzata o forse dalle urla del parto di
un’ipotetica madre immaginata sotto ogni forma. Quel che è certo, è che, quell’ammasso
di ferro legna e carne in transito era vivo, colmo di saltimbanchi, clown, povere bestie,
lustrini e paillette.- Lié faceva caldo, quello, si me lo ricordo, ma fuori di qui cara, un
freddo, quello anche mi ricordo, e poi non insistere con me chiedi a Mr Freak ti saprà dire
di più- . Mr Freak alto l’inimmaginabile appena la vedeva sbucare dal nulla la spostava di
lato col bastone argenteo mal fermo, -fsthgrfth- farfugliava in un linguaggio
incomprensibile. Lié continuò a chiedere. Chiese a tutti, ai giocolieri con le clave, al
mangia fuoco Evviva con la tutina gialla aderente, alla signorina Edena la donna più bella
dell’universo con tre capezzoli, al triste Robert col trucco sempre sciolto e il diario
nascosto che solo lei sapeva dove trovare. Nebbia. Ombre. Nulla. Ogni risposta era una
chiusura di porte senza maniglie, inerme ad ogni ingresso riappariva lui, fermo ad
attenderla, sempre, l’incomprensibile Mr Freak.
Così oggi, ad un età inconsapevole, con i capelli spagliati di un colore incolore, mi
presento a voi Lié Larousse raccontando storie di vita vissuta dagli altri, studio del mondo
com’era probabilmente come mai sarà, qui, dietro le quinte di un palcoscenico fluttuante,
attraverso i miei occhi vi farò vedere l’idillio della vita degli esseri quali siamo dove
conduce, col mio unico ricordo. Vero. Solo mio, che d’improvviso di giorno o in sogno mi
appare, col profumo caldo di neve silenziosa.
Madame Decadent
Madame Decadent nei primi anni della sua formazione nasce come pittrice. La sola
dimensione della tela però inizia a stargli stretta, così nasce una sperimentazione e una
ricerca di nuovi linguaggi espressivi. In maniera del tutto naturale il suo corpo diventa
strumento d’arte. Ad oggi alterna un percorso come performer e come pittrice unendo e
separando i due campi a suo piacimento.
www.madamedecadent.com
Marked Melody
Marked Melody è un’artista di Torino, nata nel 1982, ha frequentato una scuola
professionale di merda e poi il DAMS – indirizzo cinema – senza concludere gli studi.
Nel 99 inizia il suo percorso di artista nel campo della body art – in particolare come body
piercer – collabora in 8 studi di tatuaggi dal 2001 fino all’ottobre 2005, anno in cui porta le
chiappe fuori da quel di Torino e lavora come ballerina/cubista e poi come stripper e inizia
ad esibirsi in performance e spettacoli erotici/lesbo-porno/fetish in tutto il Nord Italia.
Nel 2010 torna a Torino. Oggi vive e lavora a Torino come body piercer professionista in
due studi di tattoo, stripper/pole dancer e performer artist.
A settembre del 2013 evolve le sue performance e inizia a fare atti poetici ( poesia in
azione ) e si dedica all’evoluzione della sua personale ricerca nella performance art .
Crea le performance “Giù le mani dal clitoride” – “Me Lo Dia” – “E tu splendi, invece” –
“Oggi voglio essere un’altra” – “I aM nOt” – inoltre con “Svergin_Arte” e “Liber_Action”
vuole creare delle nuove realtà di aggregazione ed espressione artistica. ( Work in
progress )
Scrive poesie, appassionata di letteratura e storia dell’arte fin da piccola, ama la musica,
l’arte, le donne e le patatine fritte.
Ruben Dario Martinez
Nato in Colombia
Vive e lavora a Roma
Diplomato Scuola Superiore di Arti Plastiche “Julio Arraga” Maracaibo Venezuela 1997.
Specializzazione Archeologia e Storia dell’ Arte. NUS Nuova Università degli Studi “Istituto
Cultura e Società” 1998/2000 Roma.
Laureato cattedra di Pittura Accademia di Belle Arti di Roma 2005
Mostre Personali:
“Saga dei Buendia” NUS Nuova Università degli Studi Istituto Cultura e Società, Roma
1999
“Senza Un Titolo” Galleria Il Bracolo: Dicembre, Roma 2004
Mostra personale: Galleria Cassiopea, Roma 2010
Mostra personale: Consolato generale Republica de Colombia , en Roma giugnosettembre 2012
Giorgia Mastropasqua
Cresciuta a Lecce per caso, città scelta dai genitori per elezione più che necessità, la mia
esperienza è improntata a una certa inquietudine.
Intrapresi gli studi classici per virare presto su quelli scientifici, poco più di un anno prima del
diploma inizio la collaborazione con la rivista Il Caffè, settimanale di politica e cultura della
provincia di Caserta dove ho curato per circa 5 anni la rubrica Buio in sala, nel frattempo affronto e
supero la selezione regionale per Premio David di Donatello giovani e mi iscrivo all’Ordine dei
giornalisti in qualità di pubblicista, ancora, prima del diploma, partecipo al concorso letterario
Periferie con la casa editrice L’Aperia ottenendo la pubblicazione del racconto breve Dove non
arrivano gli occhi sull’antologia omonima della collana Le Folgori.
Dopo il diploma mi trasferisco a Roma per iscrivermi alla facoltà di Scienze Umanistiche,
Curriculum Scrittura editoria e giornalismo, comincio a scrivere anche sul web, collaborando con
portali e webzine come Indie-eye, HateTv, OndaAlternativa, MusicLetter, 06Live e Nerds Attack!,
curo inoltre alcuni reportage dall’estero, con L’Unità nella sezione cultura per la Biennale di
Bordeaux di Pistoletto e con la rivista pugliese Paese Nuovo per la manifestazione Wake up Italy.
È in questo periodo che nasce il blog di ConfusioneTorbidaDegliIntenti: Sogni, una scelta di cose
minuscole, progetto a cui mi dedico con cura sincera e che tuttavia lascio scomparire assieme alla
piattaforma Splinder, un poco come accade con i fori alle orecchie, quando si chiudono e non li
apri più per distrazione, o stanchezza.
Dopo il Corso Principe per redattori editoriali presso Oblique Studio, lo spettacolo Immagini in
movimento al Centro Teatro Ateneo con Annio Gioacchino Stasi e Meri Tortolini e dopo la laurea in
lettere con tesi sul Giornalismo Free Lance, sviluppata assieme a Bruno Ballardini, collaboro come
addetto stampa e web-press di Locanda Atlantide, live club e spazio espositivo romano, partecipo
inoltre alla realizzazione degli eventi N/O soniCk live come la rassegna sperimentale THULE o
BollentiSpririti a Corigliano D’Otranto.
Resto piuttosto orgogliosa di avere imparato ogni finezza riguardo le stoffe orientali durante la mia
collaborazione natalizia con Pak Wahabi a Torpignattara, il quartiere che amo. Attualmente lavoro
come impiegata in un grosso gruppo bancario cercando di esumare le atmosfere disturbanti del
primo Houellebecq o, meglio ancora, l’imbarazzo di Svevo di fronte ai colleghi che si danno
di gomito venuti a conoscenza del fatto che quello è scrittore.
Francesca Romana Nascè e Claudia Papini
STRAPPI (ma era un Collage)
Il nostro corpo è l’ultimo, estremo baluardo che il potere assedia
Prima è stato un Collage: rimettere le cose a posto, ricostruire quello che era distrutto.
Adesso è una specie di cerchio della vita, che mi ricorda che in mezzo ci sono io ed è
arrivato il momento di starci. L’inizio, quando tutto ha cominciato a prendere una nuova,
inaspettata, piega è stato solo una donna davanti a uno specchio, una ferita da amazzone,
e la donna che pensava : “Il mio corpo ferito, in transizione, per la prima volta, mi somiglia
davvero”.
Grazie alle levatrici di questo lavoro, grazie.
Francesca R.
Performance Francesca Romana Nascè
Foto Claudia Papini
M.A.I.A. Muovere Agire Inventare Arte è due donne, al momento, Claudia Papini –
mediatore artistico e fotografa – e Francesca Romana Nascè – attrice e teatrante,
soprattutto nei luoghi non teatrali – che si sono incontrate perché amano “sporcarsi”, non
solo le mani, ma tutte quante. Con le loro competenze artistiche hanno lavorato con i
matti, i carcerati, i bambini e gli adolescenti inguaiati, con gli “stranieri” a questa società in
generale.
Il lavoro o performance, se preferite, Strappi (ma era un Collage) – e in effetti all’inizio si è
chiamato Collage - è stato vissuto in più versioni: Collage 1.0 (Mutazioni Humane e
Pensiero International Performance Art Festival, Roma), Roma Collage 1.2 (Untouchable,
cuureted by Franko B, Londra), Collage 2.0 (Corpo e Crudeltà – workshop a cura di
Franko B, Accademia delle Belle Arti di Macerata).
Laura Paccione
Laura Paccione è artista e terapeuta. Dice di sé: “ritengo di essere un'artista proprio grazie
alle mie ferite e non sarei diventata una terapeuta se non avessi prima imparato a
riconoscerle, in me stessa, riflesse nei miei quadri e, infine, nel prossimo. C'è stato un
tempo in cui la mia arte era il rifugio solitario in cui annegare il mio dolore oggi è uno
strumento per trasformare i miei quadri in immagini curative e laboratori creativi.
Sia quando dipingo che quando lavoro come terapeuta il mio intento e' stimolare negli altri
la capacità di ascoltare le loro ferite senza esserne più vittime inconsapevoli.
Così come Ulisse attraversò il mare legato all'albero maestro dai suoi marinai per non
perdere il senno e la vita ascoltando il canto delle sirene io solco l'oceano delle mie
inquietudini per tornare alla mia "casa/anima".
Ilaria Palomba
Ilaria Palomba è un'esploratrice dell'hic et nunc. Ha pubblicato il romanzo Fatti male (Gaffi
editore), finalista al Premio Carver, tradotto in Germania per la Aufbau-Verlag nella collana
Blumenbar, con titolo Tu dir weh; la raccolta poetica I buchi neri divorano le stelle (Arduino
Sacco), vincitrice del secondo posto al Premio Letterario Osservatorio XIV edizione, e
finalista al Premio Letterario Leandro Polverini; la raccolta di racconti Violentati
(ErosCultura), di cui un racconto sarà pubblicato negli Stati Uniti per il Mammoth Book,
l'antologia di racconti curata da Maxim Jakubowski. Grazie a una Borsa di Studio
Internazionale, ha elaborato il saggio Io sono un'opera d'arte. Viaggio nel mondo della
performance art (Edizioni dal Sud), durante un anno di studi al CeaQ, diretto dal Prof.
Maffesoli e frequentato il workshop di arti performative Chi sei tu con Franko B. Nel 2012
ha fondato insieme a Luigi Annibaldi, Paolo Battista, Daniele Casolino, Chiara Fornesi, il
gruppo artistico-letterario “Cardiopatici”. Scrive per le riviste “Succedeoggi”, “Mag O” il
magazine di Omero, “The Post Internazionale”, “Pastiche”, “ArteEFatti”, “Nova”, “Flussi
Potenziali”. Alcuni suoi scritti sono entrati a far parte di antologie letterarie.
Giorgio Patrizi
Giorgio Patrizi è professore ordinario di Letteratura Italiana e critico militante. Studia
problemi delle avanguardie artistiche, delle teorie letterarie, dei rapporti tra arti e
letteratura, dei linguaggi estetici e delle sperimentazioni formali, nella prospettiva della
interdisciplinarità. Ha pubblicato saggi sulla letteratura del Rinascimento, dell’Ottocento e
del Novecento, sull’intreccio dei linguaggi artistici e sulle scritture sperimentali.
Cristiano Quagliozzi e Damiana Ardito
"Cristiano Quagliozzi attraverso le sue azioni performative e le sue opere si rivolge alla
dimensione del sogno creando una dimensione onirica che da personale si rivolge alla
collettività suggerendo nuove "visioni".
A Novembre 2013 è stato pubblicato il suo libro "Quando gli uomini non avevano le ali".
La performance di body/sculpture dal titolo "S-CULTURA - le ferite dell'arte" di Cristiano
Quagliozzi e Damiana Ardito, continuerà "dialetticamente" la performance "Invenzione
della scultura" attuata a Pescara l'8 Febbraio 2014, presso lo spazio Aurum. Mettendo in
discussione la relazione tra realtà e rappresentazione, soggetto ed opera, artista e
modella, attraverso un processo di metamorfosi, saranno ricostruiti, in questa occasione, i
pezzi della statua.
Damiana Ardito, modella per vari fotografi sperimentali. Negli ultimi anni ha collaborato alla
realizzazione di performance con artisti del panorama Romano.
Fausto Rampazzo
Fausto Rampazzo è uno scrittore romano. Ha pubblicato i libri: “Don Giovanni ligtht”
(Bompiani, 2009), “Brindisi al fiume Kura” (Atlantis - Lite Editions, 2012), "Solo peccati
veniali" (Atlantis - Lite Editions, 2013) con Claudia Ermione Gizzi, "Monotonia" (Lite
Editions, 2013), "Inclinazione all'indecenza" (ErosCultura, 2012) con Claudia Ermione
Gizzi.
Vuoto nero
Un tunnel.
La circonda.
Compatto. Un lungo tubo bianco d’uovo sodo, resistente e tenero.
L’avvolge, umido e caldo. Il posto in cui è nata.
La costringe a camminare.
Completamente nuda.
Appoggiandosi alle pareti, con le mani che scivolano e non riescono ad aggrapparsi, a far presa.
Senza cadere. Oscillando, ondeggiando nel candore che l’abbaglia. Strizzando le palpebre,
cercando la fine del tunnel che va restringendosi e la costringe a piegare la testa per continuare, e
poi la schiena, passo dopo passo.
Avanti carponi, mentre il biancore diventa mancanza di ossigeno e il tubo dietro di lei si chiude,
si incolla, si mangia l’aria.
E davanti si fa stretto.
E comincia a salire, così che ogni metro che riesce a percorrere le costa più fatica, con il bianco
d’uovo sodo che le struscia sulla fronte, sul naso, sulla bocca, sulla pancia e le gambe, sui piedi; e si
sfalda, si sgretola in gelatina molle, invadente.
Fin quando non riesce più a muoversi.
E resta bloccata, le braccia tese in avanti e le labbra appena dischiuse per cercare di respirare,
con la bocca e le narici piene di gelatina bianca che inizia a riempirle la gola, compatta e tenera.
A malapena riesce a muovere le dita delle mani, in avanti, in alto, e quando le sente impigliarsi
in una specie di fessura avrebbe voglia di ritrarle per la sensazione fastidiosa di toccare una ferita
aperta.
Ma non ha scelta.
La gelatina la ricopre, la risucchia. Deve aggrapparsi, con le dita piegate ad artiglio, per non
perdere la presa.
Si appende al bordo rigonfio.
Senza peso.
Si appende e tira finché la fessura cede di colpo e si apre in uno squarcio, si slabbra in filamenti
che le restano appiccicati sulle spalle e sui fianchi.
E’ fuori.
Tra due pareti altissime. Ancora bianche, ma dritte e gelate come l'acciaio.
Sotto i piedi, il freddo del ghiaccio e il liscio della lamiera la costringono a camminare.
A correre.
Avanti.
Le pareti la guidano.
Gelide.
Piegano a destra, ancora a destra, ancora a destra; le sembra di scendere e di salire, non
capisce, le sembra di essere espulsa e inghiottita.
Sa soltanto che sta correndo sempre più veloce. Sta scappando, ansimando e vacillando;
appoggiandosi, sempre correndo, su una parete e sull'altra. Più volte ha l'impressione di cadere. I
suoi passi pesanti rimbombano sulla lamiera. Non può fermarsi, le pareti si allungano, si
contorcono, spariscono. Cade, cade, sta volando, risucchiata o spazzata via.
Nella sua casa. Quella dei genitori, senza niente che somigli alla sua vecchia casa.
Davanti a una finestra spalancata, enorme, da cui deve allontanarsi, seguendo i raggi che le
fanno strada, lungo un corridoio sul quale si affacciano stanze con le porte chiuse.
E una cucina.
La sua cucina e il suo bagno.
Riconosce mobili e oggetti non suoi.
Avanti, lungo il corridoio senza fine, senza più stanze. Con la voglia di piangere, perché la stanno
aspettando e lei non è pronta, ed è tardi, tardissimo, saranno già tutti lì. Il profumo dei fiori le
brucia le narici. I sorrisi pronti a esplodere. In frammenti. In briciole. Le spine delle rose si
conficcheranno nei palmi delle mani che fremono di accarezzarla. Nelle pieghe delle labbra
impazienti di strusciarle le guance.
“Auguri”. “È bellissimo”. “Un amore”. “Somiglia a te”. “È lui preciso”. “La testa precisa di tuo
padre”. “La curva del naso è quella di tua madre”.
“Ti farà felice”.
Tutti lì fuori. In attesa, in una di quelle stanze chiuse. Ansiosi di accogliere il suo ingresso
trionfale.
Che non potrà interpretare, a causa del suo gesto malsano.
Per fortuna il pavimento si inclina, scivoloso. La invita. La costringe a consegnarsi al vuoto che
l’aspetta.
Il vuoto nero che le risucchia la pancia.
Svuotata contro la ragione, il buon senso. L’istinto.
La pancia che ha liberato con la sua azione priva di senso.
Chérie Roi
Chérie Roi is a performance artist who uses the body as a medium to pass, not through
mimetic representation, but as a work of art in its becoming, in its deepest essence. She
began as a performer in suspension bondage and performed with the best Italian
Bondager, for the first 5 years of his artistic career. She has written, directed and staged
shows of extreme body art in London, Rome and Paris, collaborating with many artists
such as Vagina Dentata Organ, Noel Noir, In Slaughter Natives and Nihil Sth and with
Human Larvae, during his live in Berlin.
Sara Rotondi
Si diploma presso il III liceo artistico di Roma, Mario Mafai. Successivamente lavora come
illustratrice e decoratrice d’interni per locali e privati. Sperimenta poi nuove tecniche, come
la resina, lavorando presso aziende di pavimentazioni artistiche. Partecipa ad alcune
collettive con altri artisti romani e ottiene delle collaborazioni con il Bambino Gesù di S.
Marinella e Palidoro per il decoro di vari reparti pediatrici. Ha lavorato come maestra d’arte
in comunità per malati psichiatrici, gestendo laboratori creativi di pittura. Attualmente
gestisce laboratori artistici presso centri diurni di Anzio e Velletri con la coop. Primo Sole.
Silvia Valeri
Silvia Valeri nasce a Roma; dopo aver studiato restauro dei dipinti e degli affreschi alla
Scuola delle Arti ornamentali "S. Giacomo", si diploma presso l'Accademia di belle arti di
Roma- indirizzo Pittura - con il prof. Orti e la Prof.ssa D'Acchille.
Partecipa a diverse esposizioni, nel 2012 partecipa al workshop "Chi sei tu" con l'artista
Franko B
Helena Velena
Helena Velena nasce a Bologna in un corpo definito dalla burocrazia di controllo sociale
tutt’ora imperante, di sesso maschile, negli swingin’ sixties e si forma intorno ai 15 anni sui
testi sacri della controcultura Yippie americana, all’epoca ormai in fase calante.
Partecipa in giovanissima eta’ al 77 bolognese e all’esperienza di Radio Alice (dove
impara l’arte del deturnamento e della gestione dei linguaggi comunicativi altri), in qualita’
di redattrice piu’ giovane proclamandosi guerrigliera semiotico-psychedelica.
continua su: http://www.helenavelena.com/page1/page1.html