“Nella mia ferita sgorga il tuo sangue” è un evento ideato dall’artista Marco Fioramanti e dalla scrittrice Ilaria Palomba, volto a far convergere diversi approcci artistici sul tema che più di tutti rappresenta il cuore pulsante dell’arte. Ferita è qui inteso nella sua più larga accezione, non presenta un valore prettamente fisico. Ferita è il luogo più profondo del corpo sociale in cui si formano le difese ma anche le fragilità umane. È un concetto fondamentale comune a tutte le arti performative, che si tratti di ferita fisica, lacerazione della carne o ferita dell’anima, messa in scena di un disagio personale o sociale, è un rito di passaggio. Un cammino iniziatico che si struttura mediante un gioco sacro, un mettere in gioco se stessi, il proprio corpo, la propria fragilità. Gli spettacoli dei piccoli corpi rimandano al grande corpo che è la società. L’immedesimazione nel rituale iniziatico delle arti performative conduce lo spettatore a superare se stesso e riconoscersi parte integrante dello spettacolo, a guardarsi dentro e riconsiderare le proprie ferite, il proprio posto nel mondo. La possibilità di interconnettere tra loro le ferite dell’arte apporta a questo concetto il valore aggiunto della condivisione, “compassione”, nell’accezione latina di “cum-patior”, ovvero sento-insieme. Perciò “Nella mia ferita sgorga il tuo sangue” è in realtà quello spazio dell’arte pura che trasforma il dolore in bellezza e conduce in tal modo a un’estatica liberazione, sublimando i propri vissuti in scritti, dipinti, fotografie, sculture, performance, body-art, musica elettronica. All’interno dell’evento, verrà presentato il saggio sulla performancebody-art, “Io sono un’opera d’arte”, di Ilaria Palomba, si terranno interventi critici di Vitaldo Conte e Giorgio Patrizi e si esibiranno scrittori e performer del panorama underground e mainstream italiano. Leggeranno i propri testi: Luigi Annibaldi, Flavia Ganzenua, Fausto Rampazzo, Giorgia Mastropasqua, Lié Larousse, Paolo Battista, Daniele Casolino, Olivia Balzar. Saranno esposte opere di: Marco Fioramanti, Silvia Faieta, Cristiano Quagliozzi, Madame Decadent, Marco Casolino, Alix Rodriguez, Paolo Battista, Chiara Fornesi, Sara Rotondi, Silvia Valeri, Laura Paccione, Davide Bernardini, Fausto Rampazzo, Pietro Guglielmo, Edoardo Iosimi, Ester Ciammetti, Ruben Martinez. Performeranno: Marco Fioramanti e Ilaria Palomba, Cristiano Quagliozzi e Damiana Ardito, Kyrahm e Julius Kaiser (video), Chérie Roi ed Helena Velena, Francesca Romana Nascé e Claudia Papini, Marked Melody. La serata si chiuderà con un dj set elettronico di Kilfa (No Sense of Place). http://nellamiaferitasgorgailtuosangue.wordpress.com Alix AFRIQUE tavola in legno 150X100 circa Materiali: olio, grafite. La scelta del titolo in francese nasce dalla riflessione sulla colonizzazione dell’africa dei francesi del 1800. Denaturalizzazione è la parola chiave. Tutto quello che era l’africa è andato perso tradotto in spettacolo dagli europei, inglobato, martoriato e sfruttato. Qui viene proposta una sorta di idolo innocente e ferito come lo era Cristo dalla lancia del destino. Solo che quello non è un corpo maschile, perché le vere sofferenze e le vere ingiustizie le subiscono le donne. dicembre 2013 AliX LE TRE MADONNE Bittico su tavole in legno 180X130 circa (l’una) Materiali: olio, acrilico, grafite, pastelli Il lavoro ispirato ai due romanzi di Thomas the Quincey “Confessioni di un mangiatore d’oppio” 1821 e “Suspiria de Profundis”(1845). I libri autobiografici, rivisti in seguito da Baudelaire, raccontano la storia dell’autore che da ricco intellettuale dalla mente brillante, sceglie di vivere una vita nella povertà più nera, tra i reietti di quella che era una società assolutamente bigotta. Le sofferenze e la fame lo porteranno sulle dolci strade dell’oppio dalle quali, non uscirà più. Le tre Madonne (delle Lacrime, dei Sospiri, e delle Tenebre) sono anche le tre Muse del mito di Pausania, figlie di Zeus e Mnemnosine. Rappresentano i tre stadi della caduta nel mondo splendidamente oscuro. Nulla, nel quadro, viene lasciato al caso: Colori: -In nero è il colore del caos, dell’oscurità, della fine ma anche dell’inizio. -Il grigio: è un colore neutro, vuoto, statico, temporaneo. -Il rosso: il colore del sangue, del sacrificio della morte, della vita e dell’energia. -Il bianco: E’ il colore della luce, della purezza del battesimo. L’intensità del colore aumenta gradualmente fino alla terza figura che si presenta completa: la fine e l’inizio di quella che è una vita oscura. Costruzione del quadro: -Le madonne vengono inserite diagonalmente in una composizione crescente dall’angolo inferiore sinistro all’angolo superiore destro. L’ultima si propone “sotto-sopra” come conviene la Madonna delle Tenebre. “Ella sfida Iddio. Ella è anche la madre delle follie; l'ispiratrice dei suicidi. Molto si affondano le radici del suo potere; ma ristretto è il numero di coloro su cui domina. Poiché ella può avvicinare solo coloro in cui una natura profonda è stata sconvolta da un'intima convulsione; coloro in cui il cuore trema e il cervello vacilla sotto i colpi combinati di tempeste interne ed esterne.” - La suddivisione in due tavole è la rappresentazione del tempo. Il tempo che si spezza, si ferma, si dilata esattamente al centro, sulla madonna dei Sospiri. -La prima tavola non può essere considerata singolarmente, mentre la seconda si, anche capovolgendola ha il suo senso. Il mondo oscuro che completa. L’ascesa alle tenebre è una scelta, un patto con il diavolo. C’ è sempre un prezzo da pagare per la grandezza. Luigi Annibaldi Scrittore, editor, docente della Scuola Omero. I suoi racconti sono stati pubblicati dalla rivista “Linus” e nella collana narrativa di Omero Editore (Fantareale. Nuova antologia del racconto fantastico, Amore e Sesso Fantareale). Ha condotto corsi di narrativa alla Scuola Media Statale Settembrini e alla Scuola Regina Margherita e in alcune biblioteche di Roma. Alla Scuola Omero tiene diversi laboratori di scrittura. Ha creato la nuova veste grafica di Omero Editore. Spiega, alternando teoria a pratica, le sue competenze all’interno di una casa editrice nel corso di Editoria della Scuola Omero. È uno dei curatori del manuale Voglio scrivere! (135 big mi dicono come). Da un suo racconto è stato tratto il cortometraggio Sushi Pin-Up. Sushi Pin-Up è anche la sua raccolta di racconti pubblicata a dicembre scorso da Omero Editore. Olivia Balzar "La notte sogno di essere Alice, precipito verso il Paese delle Meraviglie, mentre Courtney Love mi urla Pretty On the inside nelle orecchie" Olivia Balzar, classe 1984, e' una scrittrice e poetessa piemontese. E' l'autrice di “Pioggia di Novembre” (Libro Italiano, 2006), “Strana come gli Angeli” (Albatros Il Filo, 2010) e “Zucchero Filato” (Ismeca, 2013). Vive tra Roma e Milano. Il suo blog è http://oliviabalzar.wordpress.com Concept Un viaggio notturno nelle inquietudini dell'animo. La ferita aperta e' il mezzo attraverso il quale il poeta raggiunge l'infinito. Non v'e' creatività senza sofferenza, non vi è' bellezza senza dolore. Davide Bernardini Davide Bernardini ,nato a Orvieto nel 1982; dopo gli studi in pittura alla scuola di San Giacomo e all'accademia di belle arti di Roma, ho dedicato la metà della mia attività pittorica a sovvertire quello che so fare con facilità. Anche in questo quadro ho assecondato la componente più casuale che è sempre presente nell'azione di dipingere e , a mio avviso, ne determina il meccanismo della visione, fino a farla diventare il limite fluido che mette in evidenza la differenza, e allo stesso tempo, la dissolvenza tra dentro e fuori. Ricorro anche all'uso di immagini consuete, non al fine di rendere più agevole il percorso che porta all'opera, piuttosto è la mossa che permette di ricondurre l'immagine alla dimensione del mondo. E' l'evidenza, forse poetica ma non certo inattuale, della capacità dell'arte di far coincidere il tempo reale e il proprio tempo; la prova del nostro bisogno di ristabilire costantemente la connessione tra dentro e fuori, psiche e mondo, soggetto e oggetto Paolo Battista Paolo Battista è nato a Sud dell’Equatore negli anni del punk e delle contestazioni, ha gli occhi scavati, i capelli neri e il corpo tatuato. Scrive poesie, racconti, canzoni e ha una poetica tendenza alla sregolatezza dei sensi. Dal 2011 è ideatore e radattore del mensile Pastiche Rivista. Fa parte della band artisticoletteraria dei Cardiopatici e suona la batteria con un duo postrock: gli Album Zootique. Scrive musiche inedite per spettacoli teatrali e tiene una rubrica di racconti: Sbevacchiando pessimo vino, sulla fanzine “Just Kids”, con cui collabora da quasi un anno. Infine cura una collana di ebook per il Menocchio editore. Ha pubblicato due libri di poesia e ha scritto un atto unico, MEMO, Scuderi edizioni, 2010, su richiesta dell’Associazione ambientalista Amici della Terra, in scena il 15 maggio 2011 nella chiesa di S. Francesco d’Assisi ad Avellino. Porta Segreta – 25 poesie sul (fini)mondo contemporaneo, (gennaio 2014, ProgettoCultura Edizioni), è il suo ultimo libro, primo di una serie di quattro volumi. Paolo Battista è l’Arte e si dedica ad essa con tutta la sua anima senza alcuna pretesa. Lo si può leggere su: http://paolobattista.wordpress.com/ www.facebook.com/pasticherivista http://issuu.com/pasticherivista http://www.progettocultura.it/553-porta-segreta-25-poesie-sul-finimondo-contemporaneo9788860925947.html O Forse No forse è tutto nascosto dentro di noi ma non sappiamo come tirarlo fuori, forse dovrei andare a capo, forse è il rumore dell'acqua che sbanda sui piatti sporchi, forse è il cielo d’inverno, forse è il fruscio della tenda, forse grattami la schiena, forse è il fumo delle sigarette, forse una forchettata negli occhi, forse è la polvere sui libri, forse sono le bollette non pagate, forse un incubo, forse è quest'odore di gas che ti entra nelle tempie come metanfetamina, forse le lucine dei cinesi, forse le castagne che ballano nella padella, forse è il fantasma di uno dei re magi, forse è lo yogurt alla banana, forse è la banana, forse è il suono delle foglie, forse è miles davis che suona le foglie, forse è una tosse secca, forse passami l’accendino che mi do fuoco, forse è una piccola matita spuntita, forse è uno schifo di partita, forse dura troppo, forse è troppo duro, forse non l’ho mai letto, forse è troppo cattivo, forse non importa, forse è amore, forse è odio, forse è che odio il rosso, forse è che amo l’odio, forse non me ne frega un cazzo del rosso e dell’odio, forse amare è un sucidio, forse è questo freddo infame, forse è il vento tra le foglie che la notte non mi fa dormire, forse è poesia, forse è tutto uno sbaglio, o forse no, forse dovrei essere sincero, o forse no, forse la pelle gialla non è la soluzione migliore, forse babbo natale non esiste, e neanche il paradiso, forse è meglio smetterla di parlare d’inferno e paradiso: saranno entrambi posti dimmerda, forse ho troppa curiosità, forse dovrei essere deluso, forse è sporco, forse è crisi, forse c’è troppa cenere, forse c’è troppo fumo, forse sono i film di natale, forse i perdenti sono vincitori e i vincitori sono a un passo dal burrone, forse un calcio tra le palle, forse è una cosa semplice, o forse no, forse è solo paura, o forse no, forse è solo come deve essere, forse fa solo quello che deve fare, forse non riesce a leggere i sottotitoli, forse un pizzico di burro cacao, forse il vino sta per finire, forse tutto quello che dovremmo fare è tirarla fuori, forse è follia, forse è punk, forse mi mancano i lampadari, mi mancano le cabine telefoniche, mi mancano le musicassette, mi mancano i jane’s addiction, forse come farei senza di te, forse è solo una scusa, forse è solo che odio le feste, forse un tiro a testa, forse una boccata d’aria fresca, forse è meglio aprire la finestra, forse gli alberi, forse gli uccelli, forse le nuvole, forse è meglio rimettere i piedi a terra, forse metti la testa a posto, forse uno sbadiglio, forse i cani che la notte non mi fanno dormire, forse non saprei come uscirne, forse è tutto una bugia e siamo semplici bulloni, forse le rivoluzioni sono sopravvalutate, forse è tutto una bugia e basta, forse siamo figli di piccoli alieni rosa, forse i maiali conquisteranno il pianeta, forse è solo una scusa, forse: SORPRESA! forse al di là di ogni regola, forse puzza di bruciato, forse ‘fino a qui tutto bene’, o forse no, forse dovrei farmi avanti, o forse no, forse dovrei scoparti, o forse no, forse è solo che mi sono rotto di dire forse… o forse no… Daniele Casolino Roma 1969, è poeta, scrittore e musicista. Nel 2013 pubblica la sua prima raccolta di racconti "Zibaldone dell'umana inesperienza" per i tipi digitali del Menocchio. Nel 2012 fonda con Luigi Annibaldi, Paolo Battista, Chiara Fornesi e Ilaria Palomba il gruppo artistico letterario "Cardiopatici". Pubblica quasi quotidianamente sul suo blog danielecasolino.wordpress.com, suoi racconti e poesie sono apparsi su “Pastiche”, “La gazzetta dello sport” e alte testate web, e su “Night Italia Magazine”. Curatore e organizzatore di eventi artistici, è impegnato nell'idea di una cultura militante capace di ricostruire una nuova coscienza critica e di pubblico Scrissi troppo e lessi mai abbastanza per fortuna ascoltai di più di quanta voce e musica uscisse da questo corpo abbandonato Guardai con sette occhi e mani incapaci di toccare e i miei piedi viaggiarono peregrini nella stasi feci di sogni regni concreti e del concreto fuochi fatui fumai l'oppio dei popoli ma non piansi ad alcun funerale che chi se ne andava, come io ora, lo conobbi da vivo Marco Casolino DEATH OF CLASSICAL BEAUTY ANNO 2012 FOTO COMPOSIZIONE DIGITALE Marco Casolino nasce a Roma il 29 luglio 1972. Si diploma nel 1991 presso l’Istituto Tecnico Industriale G. Giorgi di Roma. In quegli anni acquisisce i rudimenti della meccanica e scopre il “valore” della materia. Negli anni successivi frequenta l’Istituto Europeo di Design, dedicandosi all’illustrazione ed all’arte visiva. Durante il processo di perfezionamento, che lo spingerà verso lo studio dei colori e della luce, inizia l’approccio alla fotografia. Terminata la formazione scolastica, nasce l’interesse per il design industriale. Negli anni che vanno dal 1994 al 2006 il confronto con l’ambiente industriale si traduce in una preziosissima esperienza, legata alla pratica quotidiana, all’interno di una attrezzata officina meccanica. Qui utilizza macchine utensili di ogni genere e lavora a stretto contatto con uomini dotati di grande esperienza conoscitiva e manuale. Oltre che imparare a plasmare, metallo, legno e plastica, OSSERVA. Parallelamente nel 1994 fonda la società di computer grafica J.N. Graphics attiva fino al 2004. Alla J.N. l’analogico diviene digitale. Dal 2005 al 2008 partecipa a diverse edizioni di Officina delle Arti, esposizione di design promossa dalla Regione Lazio,con tre diversi progetti. Nel 2010 nasce “La Disgregazione dell’IO” una serie di ventisei Fotocomposizioni nelle quali l’artista mette a nudo i suoi rapporto con il mondo umano. Dal 2010 ad oggi la serie viene esposta in numerose mostre tra personali e collettive, italiane ed estere, culminando nel 2011 con la partecipazione dell’immagine “Il grande Circo” alla Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi. Nel febbraio del 2011 la scultura way out realizzata per l’associazione “Nessuno Tocchi Caino” Viene esposta nelle sale della Torre Viscontea di Lecco e nel 2012 nelle sale del MACRO (Museo Arte Contemporanea Roma). La scultura rappresenta il dolore dell’artista di fronte alla piaga della pena di morte. Nel ottobre del 2011 nasce l’installazione “Eyes Dispenser” esposta nelle gallerie di Roma Tra Le Volte, Mondrian Suite e One Piece Art. Questa installazione rappresenta una evoluzione della costante ricerca dell’artista sugli sguardi. Nel novembre del 2011 nasce la performance “Azione Albatro (Ali e Fede)” inspirata alla poesia di Baudelaire “L’Albatro”. L’artista sfila per le strade di diverse città italiane ed estere con delle ali di 15 metri che rappresentano il suo disagio all’interno della macchina sociale. Ester Ciammetti Ester Ciammetti, cancro ascendente leone come Frida Kahlo, nasce a Roma il 14 Luglio 1984. Diploma al liceo artistico e laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. L'incontro con la pittura "fu simile a un grande amore, capace di cambiare il mondo o forse semplicemente noi stessi, ma comunque indelebile come una cicatrice e magico come la speranza in tempi di guerra". Vitaldo Conte Vitaldo Conte (docente Accademia di Belle Arti di Roma). Il suo lavoro di teorico e saggista d’arte dialoga con la propria componente artistico-performatica (dal 2009 come Vitaldix). La “ferita”, nelle sue suggestioni, è collegata al corpo-scrittura-anomalia e alla rosa rossa. Tra gli eventi, mostre, testi sull’argometo: Il borderline rosso dell’amore (Parma 1998); Texte désir(Parigi 1999); La ferita: tra creatività e patologia (Messina 2001); La ferita e la sindone (Siracusa 2001); SottoMissione d’Amore (Lecce 2007); Rosa Lussuria (Lecce 2010, Brindisi 2014); ecc. Sylvia di Ianni “Le immaginazioni di Sylvia Di Ianni, plurilinguistiche e visionarie, si animano intimamente a dinamiche psicologiche, fino “ai legami al limite”.Prof. Vitaldo Conte, storico dell’arte e docente in varie Accademie di Belle Arti Italiane. Performer, model, visual artist, diplomata con 110 e lode all’Accademia di Belle Arti di Roma con la tesi “L’estetica del corpo nel novecento e sue derive attuali”, che rappresenta il frutto di un personale percorso di vita e di un lungo periodo di studio e ricerca. L’artista si contraddistingue per la capacità di dare forma alle sue visioni identificandosi in figure femminili in un contesto di situazioni oniriche immaginarie o suggerite dalla mitologia e dalla letteratura. Nelle performance che ha realizzato nel corso degli ultimi anni si è concentrata sulle dinamiche psicologiche femminili, utilizzando richiami simbolici visivi ed intellettuali idonei a risvegliare un ricordo subliminale stratificato ancestralmente nel profondo psichico, patrimonio di un immaginario individuale/collettivo. Silvia Faieta In my body L’opera è un invito a conoscere il corpo come mezzo di evoluzione dello spirito.La simbologia della scultura è basata,in prevalenza, sul numero 4 ,cifra che rappresenta i quattro elementi,ossia il mondo reale. Sperimentando,quindi,le caratteristiche di ciascun elemento, l’uomo raggiunge un nuovo livello di consapevolezza del proprio Io.L’equilibrio interiore,si realizza ,quindi,non solo grazie all’esperienza spirituale, ma anche a quella del corpo come mezzo di conoscenza del bene del male. Tecnica:scultura in legno,carta e plexiglass Misure:144x36cm,altezza 36 cm Anno:2013 Foto:Martina Monopoli Silvia Faieta è nata a Latina il 22/06/78.Laureata in ingegneria elettronica.Vive ed opera a Roma.Gli studi scientifici hanno sempre accompagnato quelli artistici, influenzando gli strumenti espressivi e tecnici dei suoi lavori. Un’arte visionaria,la sua, che con tratti meticolosi della penna elabora su carta spazi sconfinati della mente e dell’inconscio. Dietro invito ha esposto presso varie strutture tra le quali ,Palazzo delle Esposizioni,Mercati di Traiano,MACRO,Palazzo Barberini in Roma,Galleria “Le Carre d’or” di Parigi Nel 2013 il suo lavoro acquista tridimensionalità e nel mese di febbraio presenta presso gli spazi del MACRO la sua prima opera in 3D dal titolo “In ludo veritas”. Contact: www.silviafaieta.carbonmade.com www.facebook.com/silviafaietaart Marco Fioramanti Marco Fioramanti (Roma 1954). Pittore e performer, lavora sul recupero dei segni, gesti, comportamenti e riti d'iniziazione delle culture extra-europee. 1979, si laurea in ingegneria civile (Sapienza). 1982, co-fondatore del Movimento Trattista, vive 4 anni a Berlino Ovest, poi a Barcellona e New York. Anni ’90, ricerche sul campo in Cina, Tibet, Marocco e sullo sciamanesimo in Nepal. 2007, artista-curatore del padiglione italiano della XXIV Biennale di Alessandria d’Egitto. 2008, crea e dirige la rivista Night Italia/the unpublished culture. Flavia Ganzenua Flavia Ganzenua è nata a Roma nel 1970. Ha pubblicato la raccolta di racconti La conta delle lentiggini (CaratteriMobili Editore, 2013). Ha preso parte alle antologie Ital’janskaja novella XXI vek. Načalo (La novella italiana del XXI secolo. Inizio, Centr knigi Rudomino, sezione editoriale della Biblioteca di Letteratura straniera, Mosca, 2011), Eros up! Principesse azzurre in amore (Mondadori Editore, 2008), Effetti collaterali. Dal caso Ricucci a Vanna Marchi (Giulio Perrone Editore, 2006). Ha pubblicato racconti e articoli su riviste digitali (“Nazione indiana”, “ellittico”, “O”) e cartacee (“Atti Impuri”). Pietro Guglielmino Pietro Guglielmino è nato a Palermo nel 1978, all’età di 17 anni si è trasferito a Catania dove,dopo gli studi all’istituto tecnico commerciale, si è iscritto all’accademia di belle studiando pittura, arti grafiche e fotografia. Dal 2005 vive a Roma, dove lavora come fotografo concentrando la sua attenzione su still life, ritrattistica e architettura. Kyrahm e Julius Kaiser Kyrahm e Julius Kaiser sono artiste operanti nel settore della Performance Art. Diversi storici dell’arte indicano la coppia artistica come una delle nuove evoluzioni della body art storica contemporanea. Kyrahm è artista concettuale, videoartista, body artist e performer . Elabora performance dal forte impatto emotivo. Julius Kaiser è videomaker, drag king e performance artist. La sua ricerca artistica ha origine nell’ambito della sperimentazione che indaga i ruoli sociali di genere proponendo una visione fluida degli stessi coerentemente con le teorie filosofiche Queer. Lavora anche come videomaker realizzando videoclip e documentari, organizza workshop. “Kyrahm e Julius Kaiser sono il Capitano Achab della nuova frontiera corporea, trans/oceanica dell’esistenza, capaci di fermare e ri-creare il mondo, là dove il sacrificio diventa poesia verso l’essere umano che s’offre (per scelta) e soffre (suo malgrado)” (Marco Fioramanti). See more at: http://www.re-volver.it/per-aspera-ad-sidera-intervista-a-kyrahm-e-juliuskaiser/#sthash.cLzW4ygG.dpuf Dee Jay Kilfa Cavalca la scena elettronica già a metà degli anni '90, influenzato dalla Detroit Techno e soprattutto da artisti quali Robert Armani. Vive attivamente gli anni d'oro del movimento illegal rave, collaborando alla realizzazione di molteplici party a livello nazionale ed europeo. Innumerevoli gli artisti con i quali ha condiviso lo stage nei suoi 12 anni di attività: 69DB, AutoErotique, Belzebass, Crystal Distortion, Dilemn, Electrobugz, Far Too Loud, Fukkk Offf, Jeff23, Garen Tersakyan, Hellfish, Invasian Krew Killah, IXI, Lenny Dee, Maelstrom, Noisebuilder, Pelussje, Q Project (Total Science), Raving George, Suburbass, The Dj Producer, Vegamoore e Vitalic per citarne alcuni. Nel 2007 fonda l'etichetta indipendente "No Sense Of Place"(https://soundcloud.com/nosenseofplace), autentico melting pot di artisti in continuo divenire, le cui release sono disponibili in digitale nei migliori store dal gennaio 2011, dopo una prima fase caratterizzata dalla fedeltà al supporto in vinile. Gran scopritore di talenti, ha pubblicato Original e Remix di artisti del calibro di Un:Code, Maztek, Mik Izif, Mr. Tools, Vendetta, Serge P, Loud Disco Machine, Vegamoore, Mads, Frederic De Carvalho, The Edge, Justin Perea, Gustavo Brito. Cura la direzione artistica del Node Fest fino all'aprile 2010 e da marzo 2011 sposa il progetto "MustHard", nato nella capitale, portando a Roma artisti internazionali quali Ikki, Le Castle Vania, Zedd ed Utku S. https://www.facebook.com/DJ.KILFA http://soundcloud.com/kilfa http://dj.beatport.com/kilfa http:// www.youtube.com/nosenseofplacetv https://soundcloud.com/nosenseofplace Edoardo Iosimi Edoardo Iosimi (Roma, 1986). Si diploma al liceo artistico e si laurea in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, 2012. Ha collaborato con l'incisore Gianpaolo Berto (Roma,Accademia di Belle Arti. Collettive: 2005, Galleria Pigna, Roma; 2008, Basilica di san Giovanni a Porta Latina, Roma; 2009 galleria dei Serpenti (frantumazione dell’immagine),Roma; 2010, galleria Mostrarti, Roma; 2013 Galleria Fonderia delle Arti, Galleria 3B, Università eCampus, Roma. 2012 Personale presso l'Associazione Culturale Beba do Samba, Roma. Premio Internazionale di Poesia "Mario Luzi" nella Sezione Poesia Inedita (III classificato). 2012-2013 collaborazione con Olympia Dotti per corsi di pittura, decorazione e Mandala (Studio Olympia, Roma). 2014 illustrazioni del libro di Giulia Gambrosier "Lo sguardo che non sa vedere" (Aletti Editore). Vive e lavora a Roma Lié Larousse Lié Larousse nasce in un circo itinerante tra stoffe di taffetà ruvida, seta in baco e carta straccia. Non sa che giorno fosse, né l’anno né la direzione che prese il treno, forse spinto sulle rotaie dal canto stridulo di ogni palpitante sterzata o forse dalle urla del parto di un’ipotetica madre immaginata sotto ogni forma. Quel che è certo, è che, quell’ammasso di ferro legna e carne in transito era vivo, colmo di saltimbanchi, clown, povere bestie, lustrini e paillette.- Lié faceva caldo, quello, si me lo ricordo, ma fuori di qui cara, un freddo, quello anche mi ricordo, e poi non insistere con me chiedi a Mr Freak ti saprà dire di più- . Mr Freak alto l’inimmaginabile appena la vedeva sbucare dal nulla la spostava di lato col bastone argenteo mal fermo, -fsthgrfth- farfugliava in un linguaggio incomprensibile. Lié continuò a chiedere. Chiese a tutti, ai giocolieri con le clave, al mangia fuoco Evviva con la tutina gialla aderente, alla signorina Edena la donna più bella dell’universo con tre capezzoli, al triste Robert col trucco sempre sciolto e il diario nascosto che solo lei sapeva dove trovare. Nebbia. Ombre. Nulla. Ogni risposta era una chiusura di porte senza maniglie, inerme ad ogni ingresso riappariva lui, fermo ad attenderla, sempre, l’incomprensibile Mr Freak. Così oggi, ad un età inconsapevole, con i capelli spagliati di un colore incolore, mi presento a voi Lié Larousse raccontando storie di vita vissuta dagli altri, studio del mondo com’era probabilmente come mai sarà, qui, dietro le quinte di un palcoscenico fluttuante, attraverso i miei occhi vi farò vedere l’idillio della vita degli esseri quali siamo dove conduce, col mio unico ricordo. Vero. Solo mio, che d’improvviso di giorno o in sogno mi appare, col profumo caldo di neve silenziosa. Madame Decadent Madame Decadent nei primi anni della sua formazione nasce come pittrice. La sola dimensione della tela però inizia a stargli stretta, così nasce una sperimentazione e una ricerca di nuovi linguaggi espressivi. In maniera del tutto naturale il suo corpo diventa strumento d’arte. Ad oggi alterna un percorso come performer e come pittrice unendo e separando i due campi a suo piacimento. www.madamedecadent.com Marked Melody Marked Melody è un’artista di Torino, nata nel 1982, ha frequentato una scuola professionale di merda e poi il DAMS – indirizzo cinema – senza concludere gli studi. Nel 99 inizia il suo percorso di artista nel campo della body art – in particolare come body piercer – collabora in 8 studi di tatuaggi dal 2001 fino all’ottobre 2005, anno in cui porta le chiappe fuori da quel di Torino e lavora come ballerina/cubista e poi come stripper e inizia ad esibirsi in performance e spettacoli erotici/lesbo-porno/fetish in tutto il Nord Italia. Nel 2010 torna a Torino. Oggi vive e lavora a Torino come body piercer professionista in due studi di tattoo, stripper/pole dancer e performer artist. A settembre del 2013 evolve le sue performance e inizia a fare atti poetici ( poesia in azione ) e si dedica all’evoluzione della sua personale ricerca nella performance art . Crea le performance “Giù le mani dal clitoride” – “Me Lo Dia” – “E tu splendi, invece” – “Oggi voglio essere un’altra” – “I aM nOt” – inoltre con “Svergin_Arte” e “Liber_Action” vuole creare delle nuove realtà di aggregazione ed espressione artistica. ( Work in progress ) Scrive poesie, appassionata di letteratura e storia dell’arte fin da piccola, ama la musica, l’arte, le donne e le patatine fritte. Ruben Dario Martinez Nato in Colombia Vive e lavora a Roma Diplomato Scuola Superiore di Arti Plastiche “Julio Arraga” Maracaibo Venezuela 1997. Specializzazione Archeologia e Storia dell’ Arte. NUS Nuova Università degli Studi “Istituto Cultura e Società” 1998/2000 Roma. Laureato cattedra di Pittura Accademia di Belle Arti di Roma 2005 Mostre Personali: “Saga dei Buendia” NUS Nuova Università degli Studi Istituto Cultura e Società, Roma 1999 “Senza Un Titolo” Galleria Il Bracolo: Dicembre, Roma 2004 Mostra personale: Galleria Cassiopea, Roma 2010 Mostra personale: Consolato generale Republica de Colombia , en Roma giugnosettembre 2012 Giorgia Mastropasqua Cresciuta a Lecce per caso, città scelta dai genitori per elezione più che necessità, la mia esperienza è improntata a una certa inquietudine. Intrapresi gli studi classici per virare presto su quelli scientifici, poco più di un anno prima del diploma inizio la collaborazione con la rivista Il Caffè, settimanale di politica e cultura della provincia di Caserta dove ho curato per circa 5 anni la rubrica Buio in sala, nel frattempo affronto e supero la selezione regionale per Premio David di Donatello giovani e mi iscrivo all’Ordine dei giornalisti in qualità di pubblicista, ancora, prima del diploma, partecipo al concorso letterario Periferie con la casa editrice L’Aperia ottenendo la pubblicazione del racconto breve Dove non arrivano gli occhi sull’antologia omonima della collana Le Folgori. Dopo il diploma mi trasferisco a Roma per iscrivermi alla facoltà di Scienze Umanistiche, Curriculum Scrittura editoria e giornalismo, comincio a scrivere anche sul web, collaborando con portali e webzine come Indie-eye, HateTv, OndaAlternativa, MusicLetter, 06Live e Nerds Attack!, curo inoltre alcuni reportage dall’estero, con L’Unità nella sezione cultura per la Biennale di Bordeaux di Pistoletto e con la rivista pugliese Paese Nuovo per la manifestazione Wake up Italy. È in questo periodo che nasce il blog di ConfusioneTorbidaDegliIntenti: Sogni, una scelta di cose minuscole, progetto a cui mi dedico con cura sincera e che tuttavia lascio scomparire assieme alla piattaforma Splinder, un poco come accade con i fori alle orecchie, quando si chiudono e non li apri più per distrazione, o stanchezza. Dopo il Corso Principe per redattori editoriali presso Oblique Studio, lo spettacolo Immagini in movimento al Centro Teatro Ateneo con Annio Gioacchino Stasi e Meri Tortolini e dopo la laurea in lettere con tesi sul Giornalismo Free Lance, sviluppata assieme a Bruno Ballardini, collaboro come addetto stampa e web-press di Locanda Atlantide, live club e spazio espositivo romano, partecipo inoltre alla realizzazione degli eventi N/O soniCk live come la rassegna sperimentale THULE o BollentiSpririti a Corigliano D’Otranto. Resto piuttosto orgogliosa di avere imparato ogni finezza riguardo le stoffe orientali durante la mia collaborazione natalizia con Pak Wahabi a Torpignattara, il quartiere che amo. Attualmente lavoro come impiegata in un grosso gruppo bancario cercando di esumare le atmosfere disturbanti del primo Houellebecq o, meglio ancora, l’imbarazzo di Svevo di fronte ai colleghi che si danno di gomito venuti a conoscenza del fatto che quello è scrittore. Francesca Romana Nascè e Claudia Papini STRAPPI (ma era un Collage) Il nostro corpo è l’ultimo, estremo baluardo che il potere assedia Prima è stato un Collage: rimettere le cose a posto, ricostruire quello che era distrutto. Adesso è una specie di cerchio della vita, che mi ricorda che in mezzo ci sono io ed è arrivato il momento di starci. L’inizio, quando tutto ha cominciato a prendere una nuova, inaspettata, piega è stato solo una donna davanti a uno specchio, una ferita da amazzone, e la donna che pensava : “Il mio corpo ferito, in transizione, per la prima volta, mi somiglia davvero”. Grazie alle levatrici di questo lavoro, grazie. Francesca R. Performance Francesca Romana Nascè Foto Claudia Papini M.A.I.A. Muovere Agire Inventare Arte è due donne, al momento, Claudia Papini – mediatore artistico e fotografa – e Francesca Romana Nascè – attrice e teatrante, soprattutto nei luoghi non teatrali – che si sono incontrate perché amano “sporcarsi”, non solo le mani, ma tutte quante. Con le loro competenze artistiche hanno lavorato con i matti, i carcerati, i bambini e gli adolescenti inguaiati, con gli “stranieri” a questa società in generale. Il lavoro o performance, se preferite, Strappi (ma era un Collage) – e in effetti all’inizio si è chiamato Collage - è stato vissuto in più versioni: Collage 1.0 (Mutazioni Humane e Pensiero International Performance Art Festival, Roma), Roma Collage 1.2 (Untouchable, cuureted by Franko B, Londra), Collage 2.0 (Corpo e Crudeltà – workshop a cura di Franko B, Accademia delle Belle Arti di Macerata). Laura Paccione Laura Paccione è artista e terapeuta. Dice di sé: “ritengo di essere un'artista proprio grazie alle mie ferite e non sarei diventata una terapeuta se non avessi prima imparato a riconoscerle, in me stessa, riflesse nei miei quadri e, infine, nel prossimo. C'è stato un tempo in cui la mia arte era il rifugio solitario in cui annegare il mio dolore oggi è uno strumento per trasformare i miei quadri in immagini curative e laboratori creativi. Sia quando dipingo che quando lavoro come terapeuta il mio intento e' stimolare negli altri la capacità di ascoltare le loro ferite senza esserne più vittime inconsapevoli. Così come Ulisse attraversò il mare legato all'albero maestro dai suoi marinai per non perdere il senno e la vita ascoltando il canto delle sirene io solco l'oceano delle mie inquietudini per tornare alla mia "casa/anima". Ilaria Palomba Ilaria Palomba è un'esploratrice dell'hic et nunc. Ha pubblicato il romanzo Fatti male (Gaffi editore), finalista al Premio Carver, tradotto in Germania per la Aufbau-Verlag nella collana Blumenbar, con titolo Tu dir weh; la raccolta poetica I buchi neri divorano le stelle (Arduino Sacco), vincitrice del secondo posto al Premio Letterario Osservatorio XIV edizione, e finalista al Premio Letterario Leandro Polverini; la raccolta di racconti Violentati (ErosCultura), di cui un racconto sarà pubblicato negli Stati Uniti per il Mammoth Book, l'antologia di racconti curata da Maxim Jakubowski. Grazie a una Borsa di Studio Internazionale, ha elaborato il saggio Io sono un'opera d'arte. Viaggio nel mondo della performance art (Edizioni dal Sud), durante un anno di studi al CeaQ, diretto dal Prof. Maffesoli e frequentato il workshop di arti performative Chi sei tu con Franko B. Nel 2012 ha fondato insieme a Luigi Annibaldi, Paolo Battista, Daniele Casolino, Chiara Fornesi, il gruppo artistico-letterario “Cardiopatici”. Scrive per le riviste “Succedeoggi”, “Mag O” il magazine di Omero, “The Post Internazionale”, “Pastiche”, “ArteEFatti”, “Nova”, “Flussi Potenziali”. Alcuni suoi scritti sono entrati a far parte di antologie letterarie. Giorgio Patrizi Giorgio Patrizi è professore ordinario di Letteratura Italiana e critico militante. Studia problemi delle avanguardie artistiche, delle teorie letterarie, dei rapporti tra arti e letteratura, dei linguaggi estetici e delle sperimentazioni formali, nella prospettiva della interdisciplinarità. Ha pubblicato saggi sulla letteratura del Rinascimento, dell’Ottocento e del Novecento, sull’intreccio dei linguaggi artistici e sulle scritture sperimentali. Cristiano Quagliozzi e Damiana Ardito "Cristiano Quagliozzi attraverso le sue azioni performative e le sue opere si rivolge alla dimensione del sogno creando una dimensione onirica che da personale si rivolge alla collettività suggerendo nuove "visioni". A Novembre 2013 è stato pubblicato il suo libro "Quando gli uomini non avevano le ali". La performance di body/sculpture dal titolo "S-CULTURA - le ferite dell'arte" di Cristiano Quagliozzi e Damiana Ardito, continuerà "dialetticamente" la performance "Invenzione della scultura" attuata a Pescara l'8 Febbraio 2014, presso lo spazio Aurum. Mettendo in discussione la relazione tra realtà e rappresentazione, soggetto ed opera, artista e modella, attraverso un processo di metamorfosi, saranno ricostruiti, in questa occasione, i pezzi della statua. Damiana Ardito, modella per vari fotografi sperimentali. Negli ultimi anni ha collaborato alla realizzazione di performance con artisti del panorama Romano. Fausto Rampazzo Fausto Rampazzo è uno scrittore romano. Ha pubblicato i libri: “Don Giovanni ligtht” (Bompiani, 2009), “Brindisi al fiume Kura” (Atlantis - Lite Editions, 2012), "Solo peccati veniali" (Atlantis - Lite Editions, 2013) con Claudia Ermione Gizzi, "Monotonia" (Lite Editions, 2013), "Inclinazione all'indecenza" (ErosCultura, 2012) con Claudia Ermione Gizzi. Vuoto nero Un tunnel. La circonda. Compatto. Un lungo tubo bianco d’uovo sodo, resistente e tenero. L’avvolge, umido e caldo. Il posto in cui è nata. La costringe a camminare. Completamente nuda. Appoggiandosi alle pareti, con le mani che scivolano e non riescono ad aggrapparsi, a far presa. Senza cadere. Oscillando, ondeggiando nel candore che l’abbaglia. Strizzando le palpebre, cercando la fine del tunnel che va restringendosi e la costringe a piegare la testa per continuare, e poi la schiena, passo dopo passo. Avanti carponi, mentre il biancore diventa mancanza di ossigeno e il tubo dietro di lei si chiude, si incolla, si mangia l’aria. E davanti si fa stretto. E comincia a salire, così che ogni metro che riesce a percorrere le costa più fatica, con il bianco d’uovo sodo che le struscia sulla fronte, sul naso, sulla bocca, sulla pancia e le gambe, sui piedi; e si sfalda, si sgretola in gelatina molle, invadente. Fin quando non riesce più a muoversi. E resta bloccata, le braccia tese in avanti e le labbra appena dischiuse per cercare di respirare, con la bocca e le narici piene di gelatina bianca che inizia a riempirle la gola, compatta e tenera. A malapena riesce a muovere le dita delle mani, in avanti, in alto, e quando le sente impigliarsi in una specie di fessura avrebbe voglia di ritrarle per la sensazione fastidiosa di toccare una ferita aperta. Ma non ha scelta. La gelatina la ricopre, la risucchia. Deve aggrapparsi, con le dita piegate ad artiglio, per non perdere la presa. Si appende al bordo rigonfio. Senza peso. Si appende e tira finché la fessura cede di colpo e si apre in uno squarcio, si slabbra in filamenti che le restano appiccicati sulle spalle e sui fianchi. E’ fuori. Tra due pareti altissime. Ancora bianche, ma dritte e gelate come l'acciaio. Sotto i piedi, il freddo del ghiaccio e il liscio della lamiera la costringono a camminare. A correre. Avanti. Le pareti la guidano. Gelide. Piegano a destra, ancora a destra, ancora a destra; le sembra di scendere e di salire, non capisce, le sembra di essere espulsa e inghiottita. Sa soltanto che sta correndo sempre più veloce. Sta scappando, ansimando e vacillando; appoggiandosi, sempre correndo, su una parete e sull'altra. Più volte ha l'impressione di cadere. I suoi passi pesanti rimbombano sulla lamiera. Non può fermarsi, le pareti si allungano, si contorcono, spariscono. Cade, cade, sta volando, risucchiata o spazzata via. Nella sua casa. Quella dei genitori, senza niente che somigli alla sua vecchia casa. Davanti a una finestra spalancata, enorme, da cui deve allontanarsi, seguendo i raggi che le fanno strada, lungo un corridoio sul quale si affacciano stanze con le porte chiuse. E una cucina. La sua cucina e il suo bagno. Riconosce mobili e oggetti non suoi. Avanti, lungo il corridoio senza fine, senza più stanze. Con la voglia di piangere, perché la stanno aspettando e lei non è pronta, ed è tardi, tardissimo, saranno già tutti lì. Il profumo dei fiori le brucia le narici. I sorrisi pronti a esplodere. In frammenti. In briciole. Le spine delle rose si conficcheranno nei palmi delle mani che fremono di accarezzarla. Nelle pieghe delle labbra impazienti di strusciarle le guance. “Auguri”. “È bellissimo”. “Un amore”. “Somiglia a te”. “È lui preciso”. “La testa precisa di tuo padre”. “La curva del naso è quella di tua madre”. “Ti farà felice”. Tutti lì fuori. In attesa, in una di quelle stanze chiuse. Ansiosi di accogliere il suo ingresso trionfale. Che non potrà interpretare, a causa del suo gesto malsano. Per fortuna il pavimento si inclina, scivoloso. La invita. La costringe a consegnarsi al vuoto che l’aspetta. Il vuoto nero che le risucchia la pancia. Svuotata contro la ragione, il buon senso. L’istinto. La pancia che ha liberato con la sua azione priva di senso. Chérie Roi Chérie Roi is a performance artist who uses the body as a medium to pass, not through mimetic representation, but as a work of art in its becoming, in its deepest essence. She began as a performer in suspension bondage and performed with the best Italian Bondager, for the first 5 years of his artistic career. She has written, directed and staged shows of extreme body art in London, Rome and Paris, collaborating with many artists such as Vagina Dentata Organ, Noel Noir, In Slaughter Natives and Nihil Sth and with Human Larvae, during his live in Berlin. Sara Rotondi Si diploma presso il III liceo artistico di Roma, Mario Mafai. Successivamente lavora come illustratrice e decoratrice d’interni per locali e privati. Sperimenta poi nuove tecniche, come la resina, lavorando presso aziende di pavimentazioni artistiche. Partecipa ad alcune collettive con altri artisti romani e ottiene delle collaborazioni con il Bambino Gesù di S. Marinella e Palidoro per il decoro di vari reparti pediatrici. Ha lavorato come maestra d’arte in comunità per malati psichiatrici, gestendo laboratori creativi di pittura. Attualmente gestisce laboratori artistici presso centri diurni di Anzio e Velletri con la coop. Primo Sole. Silvia Valeri Silvia Valeri nasce a Roma; dopo aver studiato restauro dei dipinti e degli affreschi alla Scuola delle Arti ornamentali "S. Giacomo", si diploma presso l'Accademia di belle arti di Roma- indirizzo Pittura - con il prof. Orti e la Prof.ssa D'Acchille. Partecipa a diverse esposizioni, nel 2012 partecipa al workshop "Chi sei tu" con l'artista Franko B Helena Velena Helena Velena nasce a Bologna in un corpo definito dalla burocrazia di controllo sociale tutt’ora imperante, di sesso maschile, negli swingin’ sixties e si forma intorno ai 15 anni sui testi sacri della controcultura Yippie americana, all’epoca ormai in fase calante. Partecipa in giovanissima eta’ al 77 bolognese e all’esperienza di Radio Alice (dove impara l’arte del deturnamento e della gestione dei linguaggi comunicativi altri), in qualita’ di redattrice piu’ giovane proclamandosi guerrigliera semiotico-psychedelica. continua su: http://www.helenavelena.com/page1/page1.html
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