Il Mar Mediterraneo

LE ATTIVITÀ OFFSHORE ITALIANE IN
RELAZIONE AI NUOVI SVILUPPI NELL’AREA
MEDITERRANEA
Workshop on
"State environmental compliance and enforcement in the Mediterranean Sea"
ing. Franco Terlizzese
Direttore Generale
ing. Luca Didonatantonio, dott.ssa Ilaria Antoncecchi
Roma, 17 Marzo 2014
Le attività di ricerca e produzione
nel Mar Mediterraneo
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2
Il Mar Mediterraneo: complesso ambiente
geodinamico e geologico
La formazione del bacino mediterraneo si deve
all’apertura della Tetide nel Triassico ed è
attualmente ancora in atto attraverso movimenti
delle placche più recenti quali:
•  rotazione del blocco Sardo Corso;
•  spostamento verso NE della placca Africana
contro la placca Europea.
Università degli stufi fi Padova
CRISI DEL MESSINIANO (6,8-6,5 Ma) CHIUSURA
Nella ricerca di futuri prospect, nelle attività di
DELLO STRETTO DI GIBILTERRA
produzione e nella definizione di nuovi standard
di sicurezza, devono essere considerate:
1.  Le caratteristiche geologiche e geodinamiche
dell’area
2.  Le condizioni Climatico-ambientali
Università degli stufi fi Padova
3
La Piattaforma Continentale italiana
Croazia
Albania
Francia
Spagna
Grecia
Tunisia
Malta
4
Zone marine interdette all’E&P
ex. Art.35 decreto legge
22.06.2012
Entro le 12 miglia dalla linea di
costa lungo l'intero perimetro
costiero nazionale e dal
perimetro esterno delle aree
marine e costiere protette
5
Zone marine aperte all’E&P (DM 9 agosto 2013)
ZONA “A” ZONA “B” ZONA “D” ZONA “F” ZONA “C” ZONA “G” ZONA “E” 6
§ 
105 piattaforme di produzione
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§  8 piattaforme di supporto
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TRE NTO
§  3 unità galleggianti
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AOSTA
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TRIESTE
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MILANO
n
n
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VE NE ZIA
n
TORINO
q 4 istanze di prospezione
n
BOLOGNA
GE NOVA
n
q 43 istanze di permesso di ricerca
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FIRE NZE
ANCONA
n
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Is ola di Gor gona
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ARCIPELAGO
TOSCANO
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PE RUGIA
Is ola di Capr aia
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E
Is ola d'Elba
q  22 permessi di ricerca
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Is ola Pianos a
Is ola di Montecr is to
Is ola del Giglio
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L'AQUILA
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Iso la d i Pela g o sa
C OR SIC A
Iso la Pia n o sa
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ROMA
q  68 concessioni di coltivazione
n
CAMPOBASSO
n
BARI
MARE
Is ola
Is ola Zanone
Palmar ola
Is ola di Ponz a
ISOLE PONTINE
BALEARICO
n
NAPOLI
Is ola di Ventotene
n
POTE NZA
Is ola di Capr i
q  328 pozzi produttivi
MARE
MARE DI
TIRRENO
S ARDEGNA
CAGLIARI
n
•  Valori di produzione in mare (2013):
CATANZARO
n
Is ola di Us tica
Is ola Alicudi
0,71 mln di tonn di olio (~13% del totale)
5,34 mld di m3 di gas (~69% del totale)
Is ola Lipar i
Is ola Vulcano
ISOLE EGADI
Is ola di Mar ettimo
Is ola di
Levanz o
MARE
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Is ola di Panteller ia
IONIO
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(ENI, Edison)
•  più di 100 compagnie di servizi
n
PALE RMO
Is ola di
Favignana
CA
§  2 operatori petroliferi
Is ola Str omboli
Is ola Panar eaISOLE EOLIE
Is ola Filicudi
Is ola Salina
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L
G
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Is ola di Linos a
A
ISOLE PELAGIE
Is olotto Lampione
Is ola di Lampedus a
7
O
N
TE
Le potenzialità della piattaforma continentale
Riserve certe: riserve verificate e recuperabili alle condizioni economiche e
tecnologiche attuali.
Riserve probabili o possibili: riserve sfruttabili a costi non competitivi o che ancora
non sono state identificate con certezza
Area
geografica
Nord I talia
Centro I talia
Sud I talia
Sicilia
TOTALE Terra
Zona A
Zona B
Zona C+D+F+G
TOTALE Mare
TOTALE Italia
CERTE
2.661
907
18.118
1.981
23.666
25.926
4.444
5.389
35.758
59.425
GAS (Milioni di Sm³)
PROBABILI POSSIBILI % CERTE
1.942
46
4%
1.118
382
2%
21.237
9.091
30%
836
448
3%
25.133
9.967
40%
18.679
7.981
44%
6.360
1.290
7%
13.210
2.445
9%
38.250
11.717
60%
63.382
21.684
100%
Complessivamente più di 80 miliardi di Sm3 di gas senza tener conto della nuova Zona E. 8
Le nuove prospettive: focus su Zona C
Ampliamento Zona “C” (DM 27 dicembre 2012) per:
-  prospezione, ricerca e sviluppo in area promettente
-  esercizio della sovranità nazionale nel rispetto dei principi di diritto internazionale
AMPLIAMENTO
ZONA “C”
à Tavolo tecnico aperto con Malta per eventuale parziale ricerca congiunta
9
Focus su Zona C: potenzialità dell’area
MAGREBIDI:
orogene S-vergente, accresciutosi sul margine
settentrionale dell’Africa (Caratterizzato nella parte
settentrionale interna da scaglie Mioceniche e nella parte
esterna da sedimenti più recenti
TEMAa
nella parte esterna Falda di Gela (Gela –
Ragusa)
Università degli stufi fi Padova
AVAMPAESE:
un promontorio del margine di placca Africano
caratterizzato dalla formazione di grandi banchi
carbonatici di piattaforma.
TEMA
Carbonati della formazione Siracusa del settore
ibleo (tema Vega e Perla) - roccia madre calcari e
scisti della Streppenosa
10
Le nuove prospettive: focus su Zona E
Nuova area in Zona E (DM 9 agosto 2013).
Superficie di circa 20.000 kmq così delimitata:
- a Ovest dalla linea dell’accordo Italia-Spagna
- a Nord da una linea interna alla linea mediana Italia-Francia (delimitazione della Zona di Protezione
Ecologica italiana)
-  a Est e a Sud dal reticolato geografico di meridiani e paralleli approssimati a un primo.
Acque di profondità tra i 1.500 e i 2.800 m e distante dalle coste sarde tra i 45 e i 75 km.
CORSICA
11
5
4
3
7
13
15
9
17
20
19
24
26
30
2800
1
37
10
00
ZONA E
25
00
2720
36
2800
33
2850
31
32
2330
MARE
ISOLE BALEARI
MAR DI
BALEARI CO
SARDEGNA
2850
C A G L I A RI
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GRANDE INTERESSE MOSTRATO DA OPERATORI NAZIONALI E INTERNAZIONALI
11
40
Focus su Zona E: potenzialità dell’area
La zona E ad oggi risulta inesplorata ad eccezione di una linea sismica pubblica (Progetto CROP).
TEMI POSSIBILI:
1.  Strutture connesse all’apertura del bacino
Algero-Provenzale (Mare delle Baleari)
2.  Geologia pre - post Crisi Messiniana
Università degli stufi fi Padova
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Le nuove prospettive e la sicurezza delle attività
Ricerca e coltivazione di idrocarburi in deepwater sempre più rivolta a giacimenti
geologicamente “complessi” e in condizioni critiche (alte P e T)
Necessità di affrontare la sfida e adeguare il quadro regolatorio nazionale e
internazionale
NAZIONALE
Circolare 21 febbraio 2014
(condizioni minime per la verifica
delle istanze in acque profonde )
Decreto Direttoriale 22 marzo 2011
(modalità di svolgimento delle attività
E&P e dei relativi controlli)
Decreto Ministeriale 4 marzo 2011
(disciplinare tipo)
INTERNAZIONALE
Direttiva 2013/30/UE
(sicurezza operazioni in mare)
Protocollo Offshore
(associato alla Convenzione del Mediterraneo)
13
Avendo sempre ben in mente la mappa ……
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MARE
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Le nuove prospettive e la sicurezza delle attività
Il Governo è impegnato a rafforzare e stipulare accordi transfrontalieri con
particolare attenzione al Mar Mediterraneo per:
Ø  gestione emergenze
Ø  scambio informazioni
Ø  livellamento verso l’alto delle normative di sicurezza (Paesi non UE)
Cooperazione con Stati Membri
Cooperazione con Paesi non UE
(Francia, Spagna, Slovenia, Croazia, Grecia,
(Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Israele,
Malta, Cipro)
Turchia, ecc)
PROPOSTA DI PIANI MULTILATERALI DI SICUREZZA
CON I
PAESI DEL MEDITERRANEO
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Le nuove prospettive e la sicurezza delle attività
L’Amministrazione, parallelamente, accresce le sinergie con gli apparati dello Stato dotati di
know-how e mezzi per incrementare le attività di sorveglianza marina
COLLABORAZIONE CON MARINA MILITARE E
CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO
16
Via Molise 2 – 00187 Roma
Tel. (+39) 06-47052859
Fax (+39) 06-47887802
Email [email protected]
Web http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it