Anno VII Ottobre 2014 mensile - Associazione Culturale Orizzonti Via G. Di Vittorio, 25 - 51035 Lamporecchio (PT) “POSTE ITALIANE S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB PISTOIA” 2 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 PARLIAMO DI... EDITORIALE L a mattina del 19 settembre, una tromba d’aria di inaudita violenza ha arrecato ingenti danni al territorio di Cerreto Guidi, in particolar modo alle frazioni di Stabbia (nella foto sotto) e Lazzeretto e una parte di Lamporecchio in prossimità di via Fardello e Poggio alla Cavalla. Le autorità comunali, provinciali e regionali si sono subite mosse per cercare di dare un aiuto concreto di primo soccorso alle persone Il Direttore colpite nei loro beni. Adesso siamo alla seconda puntata, ugualmente determinate. Nei prossimi mesi sarà neMassimo Mancini cessario che le stesse autorità, intervenute con tempismo, elargiscano dei contributi economici per sistemare le case colpite, che sono state oltre le mille unità. L’importanza di appartenere ad uno Stato, di fare parte di una comunità, lo si deve vedere proprio in queste occasioni. Nel frattempo si è mossa anche la gente, che ha organizzato una serie di iniziative, tutte tese a raccogliere fondi economici da destinare a queste zone colpite dall’evento atmosferico. Un grande plauso agli amministratori comunali di Lamporecchio, alle associazioni di volontariato presenti sul territorio, che hanno coordinato, organizzato e promosso le tante iniziative, che alla fine hanno dato un buon risultato, sia economico che di partecipazione. Arrivano novità anche dal nostro mondo della scuola. All’istituto Comprensivo di Larciano abbiamo una nuova dirigente. Si tratta di Roberta Beneforti, che tutti già conosciamo, avendo ricoperto il ruolo di sindaco di Larciano per due legislature. A Lamporecchio è stata confermata Rossella Quirini, che in un’intervista al nostro mensile, ha presento l’interessante e innovativo progetto, denominato “Scuola Senza Zaino” Entrambi le dirigenti, pur nelle mille difficoltà che il mondo della scuola presenta, lavorano con entusiasmo, passione e competenza, dimostrando di credere molto nel ruolo attivo che la scuola pubblica deve avere nella nostra società. Sono un valore aggiunto, due referenti ed interlocutori importanti per tutta la società civile. Dobbiamo “sfruttare” al meglio questo momento e cercare di mantenere vivo e attivo il contatto con il mondo della scuola. Sarà utile per tutti. IN COPERTINA: Il “Derby del cuore” partita di calcio giocata il 2 ottobre scorso tra Lampo e Larcianese. Una delle iniziative organizzate con il fine di raccogliere fondi per le popolazioni del comune di Cerreto Guidi colpite dalle calamità naturali di venerdì 19 Settembre - Foto Nucci© IN QUESTO NUMERO: Parliamo di: • pag. 2 - Associazione Nuoto Valdinievole • pag. 3 - L’Editoriale del Direttore Massimo Mancini *** Sommario • pag. 4 - “Il mistero dell’amore che dura” - di Maddalena Mirandi • pag. 5 - La Meridiana Agenzia Immobiliare • pag. 6/7 - “Urgente!!!” - di Tommaso Rubino • pag. 8/9 - L’Agenda di Orizzonti • pag. 10 - “La voce della luna”. La notte del mondo. (ri)considerazioni sul film “LA GRANDE BELLEZZA” di Paolo Sorrentino a cura di Roberto Aureli socio EcceBombo Cineclub • pag. 11 - Rubrica a cura dello Studio Legale “Nicolin-Fagni”:“Come recuperare un credito (3): il pignoramento presso terzi” • pag. 12 - “L’istruzione è l’arma più potente che si possa utilizzare per cambiare il mondo” - di Alice Peloni • pag. 13 - “La sfida a costo zero dei soci - volontari dell’associazione “S. Amato a tavola” - di Franca Capecchi • pag. 14 - Agraria Montalbano: “I cereali alla base dell’alimentazione umana e animale” - a cura di Dario Bechini • pag. 15 - «Percorrendo “il sentiero del tempo” insieme al prof. Carlo Pedretti» - di Stefano Ferrali *** “In attesa di ... Enrico Berlinguer” - R.d.O. -------------------------------------------------Lamporecchio: • pag. 16/17 - Le interviste del direttore: «Rossella Quirini, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Lamporecchio, ci illustra il progetto “a scuola senza zaino”» a cura del direttore Massimo Mancini • pag. 18 - “L’Istituto comprensivo di Lamporecchio presenta: La marcia della pace” • pag. 19 - Bar La Perla del Bosco • pag. 20/21 - “Un mondo perduto - I ragazzi non giocano più”. Tratto da una tiritera di Idalberto Chiappini. - a cura di Michela Cammilli • pag. 22 -“Notizie dalla tu@ biblioteca” - a cura di Serena Marradi, bibliotecaria (Promocultura) *** “Clara Parisi Francesconi, per sempre nel nostro cuore” - R.d.O. • pag. 23 - “Associazione Il Rifugio: Domenica 28 settembre si è svolta la 9ª edizione della Festa del bastardino....è non!” - di Luana Ferradini • pag. 24 - “La posta di Orizzonti: la voce dei lettori” *** “La scuola materna di Mastromarco consegna due scatoloni di materiale didattico alle Scuole Materne di Stabbia e Lazzeretto” - R.d.O. • pag. 25 - L’Amministrazione Comunale informa • pag. 26/27 - Rubrica “L’angolo della solidarietà”: «Una donazione per gli ammalati dell’Hospice “La Limonaia” di Spicchio di Lamporecchio in ricordo di Anna Zinna» - a cura di Mara Fadanelli • pag. 28 - “Sotto la loggia!” - di Riccardo Vezzosi -------------------------------------------------Larciano: • pag. 29 - “Vally Dami, maestra storica di Cecina, ha compiuto 92 anni! - R.d.O. • pag. 30/31/32/33 - “Guido Cipollini. Una figura importante del tessuto sociale di Larciano” - di Franca Capecchi *** 33) Corsi EDA al “Casolar de no’ altri” - R.d.O. • pag. 34/35 - “Salumificio Fratelli Anzuini, quattro generazioni di norcini dal 1890” - di Matteo Grasso • pag. 36/37 - “Recupero della ex scuola elementare di Larciano. Un errore che pagherà il paese” - di Sandro Bonaccorsi • pag. 38/39 - “Il 20-21-23 settembre si è svolta la quinta edizione di Play for Joy” - R.d.O. • pag. 40 - “Pari opportunità: nasce l’Intesa provinciale” - a cura dell ass. Rita Squittieri *** “Nuovo anno scolastico al via... la scuola di Larciano in reggenza alla dott.ssa Beneforti” - R.d.O. • pag. 41 - “Estrobilia 2014” - R.d.O. • pag. 42 - “Salvare una vita, si può...” - di Sabrina Bizzarri • pag. 43 - “Morte in Padule 23 agosto 2014: analisi di una strage” *** “Per non dimenticare. Il 2 novembre una meritoria iniziativa della scuola di Larciano” - entrambi di Bernard Dika -------------------------------------------------Sport & Salute • pag. 44 - “Arte e yoga al Boscarello” - R.d.O. • pag. 45 - «Volley Lamporecchio “SEL Spa” da 23 anni insieme ai nostri ragazzi» - di Sandra Alderotti • pag. 46/47 - «Tutti primi sul traguardo del mio cuore “...il Giro è finito e io l’ho fatto tutto fino in fondo...”» - di Roberto Checchi • pag. 48/49 - “Semplicemente… SportivaMente, Spirito di aggregazione e amicizia alla scoperta delle bellezze della montagna pistoiese” - di Chiara Giraldi • pag. 50/51 - “Paolo Morosi: Un grande talento del calcio, che con impegno e passione è arrivato fino in serie A” - di Massimo Mancini • pag. 52/53/54 - “Carlo Tesi: quasi quarant’anni di corse per una sola passione” - di Stefano Ferrali • pag. 55 - “Una partita di calcio in ricordo di Virgilio Antonini” - “La Lampo in una foto del 1920” - entrambi di Massimo Mancini Associazione Culturale Orizzonti: Registrazione Tribunale di Pistoia n. 7/2008 del 11/11/2008 Direttore Responsabile: Massimo Mancini - Responsabile pubblicità: Matteo Grasso Fotografie: “Foto Nucci” - Lamporecchio / “Foto Immagini” - Lamporecchio / “Foto Alex” - Larciano Sede: Via G. Di Vittorio, 25 - Lamporecchio (PT) - Tel./Fax 0573/803029 e.mail : [email protected] ** [email protected] Stampa e Grafica: Tipolito2000 srl - Via della Formica, 708/a - San Concordio - LUCCA Tel. 0583/418783-550727 - Anno VII - Ottobre 2014 Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 3 PARLIAMO DI... IL MISTERO DELL’AMORE CHE DURA L di Maddalena Mirandi ’amore che dura è uno dei miti della nostra cultura che si sta sgretolando a passo di danza con il progressivo avanzare del consumismo: il “per sempre” descritto da poeti e da scrittori, sembra cedere il passo al “finché dura”, come ci ricorda un famoso film di Carlo Verdone. L’eternità della promessa d’amore spesso sancita alla presenza di un Dio, che vede e provvede, fallisce davanti alla Legge dell’uomo che, al contrario, stabilisce la fine di tale promessa, a dispetto del “non osi separare l’uomo ciò che Dio unisce”. Invece l’Uomo promette davanti a Dio e l’Uomo separa davanti all’Uomo. Si allargano le famiglie e le relazioni diventano talmente fluide dal diventare liquide e poi gassose. Che cosa sia l’Amore con la A maiuscola, poi, è ancora più complicato da descrivere. “Che coss’è l’Amor…” cantava ridacchiando un assonnato Vinicio Capossela. Che cos’è l’Amore, si chiedono gli scienziati, i quali hanno trovato il bandolo della matassa attribuendo alla dopamina gli scossoni dell’innamoramento che, sembra, durerebbe tre anni. Ma dopo cosa succede? Il dopo è un’incognita ma le rubriche televisive sono piene di consigli per tenersi il marito un po’ panciuto e appesantito che vaga dietro a ventenni in minigonna o, al contrario, come trovare un uomo dopo che il tuo ti ha piantata in asso per emigrare verso altri lidi (amorosi). Le parole si sprecano ma la ricetta dell’amore che dura ha sempre un ingrediente segreto che nessuno ha scoperto. Finché i ruoli uomo-donna sono stati definiti e il divorzio non aveva ancora scavalcato l’annullamento della promessa matrimoniale, l’Amore che dura rappresentava la regola. Oggi è un’eccezione e quel per sempre, purtroppo, trova meno senso nei tempi moderni, densi di relazioni mordi e fuggi, di divorzi a tempo di record e di figli nati da un amore finito. Dobbiamo allora credere che l’Amore non esiste? Siamo stati cresciuti con l’idea che il principe salva la principessa dal drago e dalla strega cattiva e che, dopo, vissero tutti felici e contenti. Quel dopo tanto decantato dalle fiabe, però, non ci è mai stato decritto. Insomma che cosa fanno il principe e la principessa? Mangiano insieme? Litigano? S’ingelosiscono l’uno dell’altra? Il geniale generico “e vissero felici e contenti” ci fa credere che l’Altro sia perfetto, proprio come noi lo desideriamo, dimenticando che l’Altro è davvero altro, che è diverso da noi e che, soprattutto, non esiste la perfezione. Bello lui, bella lei, si amano alla follia ma... entrambi crescono, entrambi invecchiano, entrambi crescendo cambiano. Resta da capire se s’incontrano o se, a un certo punto, le loro strade si separano per cercare un amore diverso. Se- 4 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 condo Massimo Recalcati, psicoanalista, il <per sempre> dovrebbe essere sostituito dall’<Ancòra>: la promessa d’amore va rinnovata continuamente, a dispetto del tempo e della stagione, dell’età e della chimica, nella ricerca di quel qualcosa sempre uguale e sempre diverso che è, forse, il segreto dell’Amore che dura. Abbandonate, però, l’idea dei cioccolatini con frasi stucchevoli al loro interno, della “lingerie” di pizzo e della chirurgia estetica: l’Amore è un moto interno che niente ha in comune con la battaglia per il possesso di qualcuno. È ciò che muove l’uomo e la donna verso un incontro autentico in cui, entrambi, sono spogliati delle armi e nel quale entrambi si scelgono a dispetto di ciò che sono, ripetendo continuamente quella scelta nonostante tutte le altre possibili. Culturalmente la statistica ci dice che gli amori finiscono, i divorzi aumentano, le famiglie si sfasciano e così via, trovando continuamente motivazioni diverse a questo fenomeno. Questo consumismo sentimentale dell’amore usa e getta fa in modo che velocemente ci s’innamora e altrettanto velocemente ci si lascia. Oppure si sta insieme per noia, per abitudine, perché ci sono i figli, i quali cresceranno annoiati e disillusi. L’Amore che dura rimane un mistero che si ribella a Dio, alle Leggi e alle statistiche. L’Amore che dura è una libera scelta individuale che poco ha a che vedere con la natura e con la cultura: non ha un luogo, non è meritocratico e, naturalmente, essendo frutto di due esseri viventi, può nascere e può morire ma, al contempo, può sopravvivere alla morte e vivere come ideale, come tensione a qualcosa di cui l’essere umano non sa, ma della quale ha bisogno. L’Amore risponde al desiderio d’immortalità proprio dell’uomo, per il quale la morte, nel suo mistero, resta un concetto impenetrabile ed impensabile. -------------------------------Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale. E ora che non ci sei, è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio. Non già perché con quattr’occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due, le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue. (Eugenio Montale). PARLIAMO DI... Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 5 PARLIAMO DI... URGENTE!!! di Tommaso Rubino “Segreteria telefonica” così risponde la mia del computer … al lunedì e venerdì sera mentre sono in ambulatorio e il telefono squilla di continuo tanto da non poter visitare il malcapitato che ha fatto la fila … “per parlare con me mentre visito, chiamate dopo le 18.30 … per urgenze dite urgente dopo il segnale acustico che vi rispondo subito... ”. E tutti immancabilmente pronunciano la parola fatidica, anche se si tratta di una semplice ricettina da prescrivere… dicendo che è urgente ad esempio perché la devono prendere subito la medicina o perché se non la prendono, stanno male o per questo o per l’altro motivo ... o perché… altrimenti dopo non possono andare a fare la spesa… Mentre a me - nel frattempo - è venuta la tachicardia e la pressione è andata a 2000 perché mi sono attivato per una presunta vera urgenza. Ma che significato ha questo aggettivo? Elementare direte voi: “che deve essere fatta subito… se no le conseguenze saranno gravi”. Ed è proprio in questa seconda parte che sta il busillis (parola che vuol dire punto dolente della questione… che deriva dalla storpiatura della frase latina in diebus illis dal significato però un po’ diverso) che se non la faccio questa cosa - ripeto - le conseguenze saranno gravi e allora non è urgente il fare la spesa come non è urgente la febbre appena arrivata, come non è urgente il fatto che se domani il bimbo non porta il certificato non può andare a scuola. Non è urgente perché non ci sarà nessuna conseguenza grave se per la ricettina o per il certificato aspettate fino all’ora indicata, se non il fatto che la vostra ansia di attesa non viene soddisfatta e questo vi darà un po’ di preoccupazione perché non vi siete levati il problema subito, mai quanto la danno però a me quei secondi che passano 6 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 mentre alzo la cornetta del ricevitore in attesa di sapere quale sia l’urgenza da voi dichiarata. Tanto per parlar chiaro: se dite urgente e urgente non è… siete dei maleducati e a me fate venire gli stranguglioni!!! Così usate questa parola in modo improprio quando chiedete ad esempio un accertamento urgente quando non ne ha le caratteristiche solo perché non volete aspettare troppo, magari perché ve lo avrebbe suggerito l’impiegata di questo o quell’altro ufficio dell’ASL… e allora io puntualmente ci scrivo: “prestazione urgente… secondo quanto suggerito, a detta della paziente, dall’impiegata della ASL…”. Per quanto riguarda il pronto soccorso territoriale la parola urgente non ha invece quel significato che assume nell’uso comune primo perché l’urgenza ha anch’esse un “grading” espresso dai codici colore (codice rosso, codice giallo ecc.) e poi perché essa nella sua espressione più grave è stata sostituita dalla parola emergenza. Secondo quanto si evince dal sito di Europe Assistance infatti: ”se l’esito in gioco è la sopravvivenza del paziente, quindi sono compromessi i parametri vitali e se occorrono interventi immediati per garantirla, si parla di emergenza; quando, invece, occorre un intervento pronto, ma non immediato (poco dilazionabile nel tempo) si parla di urgenza”. www.docticare.it/pagine/Lurgenza-e-lemergenza-cosasono-e-come-riconoscerle.aspx Ma non ho scritto queste paginette per farvi la solita paternale, che siete ansiosi e anche un po’ rompico- PARLIAMO DI... glioni, perché questo è ovvio e scontato, fa parte del vostro DNA di lamporecchiani e non c’è niente da fare … bensì l’ho scritto - come al solito - per insegnare … a voi che siete per la maggior parte ignorantoni quasi come le peggio pecore di monte, un po’ di etimologia lessicale ed anche un po’ di altro … Analizziamo quindi nel dettaglio il significato della parola: La parola urgente secondo il dizionario on line della lingua italiana è un aggettivo che ha significato di: “impellente che deve essere fatto o soddisfatto subito” ma la sua origine etimologica è latina deriva dal verbo urgeo-es (ursi - urgere), verbo difettivo della II coniugazione che significa: premere, spingere e incalzare ma anche opprimere, tormentare, stimolare, spronare e sollecitare. E da questi molteplici significati della parola si capisce che essa, se usata da voi sottintende l’azione di stimolarmi e spingermi a fare qualcosa ma, se usata in modo improprio, assume invece quello di tormento ed oppressione. Urgeo per i fini cultori del lessico latino antico, è un verbo difettivo, cioè manca in questo caso del participio e non può essere altrimenti perché, indicando il participio un tempo passato, non può esistere un’azione urgente che si rivolga indietro, detto in parole povere una cosa è urgente solo per il futuro e mai per il pregresso. Questo per farvi capire come sia fine e delicato il pensiero espresso in quella lingua meravigliosa che per l’ignoranza di molti, specie dei politici, si va purtroppo perdendo. D’altra parte neanche nella lingua italiana - che dal latino deriva - non esiste un urgiuto o urgentuto participio passato del verbo urgere. Ma questi sono discorsi che voi contadini vestiti a nuovo dalla televisione - forse - non potrete comprendere, perché sono troppo fini e particolari e rivolti quindi solo ad un pubblico di iniziati…(Madonna come sono culturalmente razzista!!! Quasi non me ne capacito….). E per ribadire quanto detto ci sta bene a questo punto anche una piccola citazione dotta, tanto per mettere la ciliegina sulla torta: “hunc illorum adfectum cum videris, urge, hoc preme…” - Lucio Anneo Seneca Lettere a Lucilio - che può essere tradotto come; “quando vedrai questa loro disposizione mentale, rendi la cosa urgente, insisti…” essendo in questo caso il verbo urgeo accostato al verbo premere nella accezione di significato prima detta, anche se - a dire il vero - in latino il verbo urgeo non avrebbe proprio quel significato così assoluto come in italiano: in latino urgeo indica un’azione meno impellente e forte di necesse est che significa è proprio necessario… (si noti la finezza tipica dei maggiori scrittori latini di dire adfectum e non affectum in cui la d non viene assimilata con al f… ma qui si va oltre la vostra capacità di poter capire…) Se non riuscite a raccapezzarvi in quest’ultimo paragrafo non vi preoccupate… non è grave… grave sono io che cerco di spiegarvi tali concetti… Il problema fondamentale è però che mentre nella lingua latina le parole sono come macigni e il loro significato è granitico… in italiano esse - con il tempo - perdono di profondità lessicale, cioè di significato, specie gli aggettivi… per questo progressivamente tutto diventa urgente, anche se in realtà non lo è e anziché avere il significato di necessità impellente la parola urgente viene ad assumere quello di: mi farebbe comodo e piacere che questa cosa venisse fatta ora… Per questo si scrivono e si pronunciano frasi del tipo: “manutenzione ordinaria urgente” (se una cosa è urgente non è ordinaria è ovvio) oppure del tipo “la risposta urgente alla sua domanda la daremo fra tre giorni…” ed è proprio per questa perdita di accezione significativa che voi usate la parola URGENTE … ad cazzum canis … ma questo non lo traduco (anzi cazzo canis perché è un complemento di modo che va espresso con l’ablativo… anche se forse non sapete nemmeno cos’è… l’ablativo…). Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 7 PARLIAMO DI... L’AGENDA DI ORIZZONTI È nata Asia Lisi Lamporecchio - Il 15 Settembre all’Ospedale San Jacopo di Pistoia è nata Asia Lisi. “Sei arrivata nelle nostre famiglie come un raggio di sole e sei per noi la cosa più bella che ci potesse capitare. Benvenuta alla nostra piccolina!”. Da babbo Manuel, mamma Antonella, i nonni Riccardo e Fiorella, Gaetano e Graziella, gli zii Aurora e Giacomo, i bisnonni e tutti i parenti. Tanti Auguri anche dalla Redazione di Orizzonti. Un mese di meno ... per favore! Lamporecchio - Il mese scorso, abbiamo fatto gli auguri al MITICO Gino Ferrali per i suoi 97 anni! A causa di un’informazione errata, abbiamo indicato nel 11 luglio 1917 la sua data di nascita ... Gino invece è nato l’11 agosto del 1917! Un mese di meno per favore ... riteniamo abbia detto il nostro amico abbonato e affezionato lettore! AUGURI GINO È nata Zelda!!!! Lamporecchio - Alle ore 16:04 del 3 otttobre scorso, in quel di Empoli è nata Zelda, figlia di Giordano Cavini Casalini e Maddalena Ciurli. Un caloroso benvenuto da tutti i nonni e i bisnonni. Alla piccola Zelda, ai genitori e ai loro familiari, giungano gli Auguri della Redazione di Orizzonti. 106 candeline per nonna Leontina! Lamporecchio - Lo scorso 8 ottobre, Leontina Bonaccorsi ha festeggiato i 106 anni vita. “Una nonna speciale che ci ha insegnato il valore della vita”. Tanti auguri di buon compleanno dai bisnipoti Lisa, Simona e Marco e un augurio speciale anche dalla trisnipote Emma. Tanti auguri anche dalla nostra Redazione. 106 54 anni di matrimonio!! Lamporecchio Paola Giannoni e Alessandro Secchioni hanno festeggiato il 54° anniversario del loro matrimonio avvenuto il 6 ottobre 1960. Tanti auguri dal figlio Luca e da tutta la Redazione di Orizzonti. 8 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 Auguri all’«eccentrica» Rebecca!! Larciano - Il 13 ottobre scorso Rebecca Ferrali ha festeggiato il suo 22° compleanno! Auguri all’eccentrica Rebecca, la “peste di casa” da ormai 22 anni! Dalla mamma Gabbriella, il babbo Leo, la sorella Melania, il Biondo e tutti i nonni!!!!! Con affetto! Auguroni anche da tutta la Redazione di Orizzonti. PARLIAMO DI... Uno splendido ottantenne! Giorgia Bindi è maggiorenne!! 7 candeline per un piccolo campione Mastromarco/Lamporecchio - Una bellissima ragazza con gli occhi color del cielo è diventata maggiorenne!!! L’ 11 di Ottobre, Giorgia Bindi ha festeggiato i suoi primi 18 anni. I nonni Lauretto Bindi e Ilva Rosselli, insieme agli zii Raniero, Paola e Benedetta, le fanno i più cari auguri, dicendole: “Ti vogliamo un mondo di bene!!!”. Anche la Redazione di Orizzonti ti augura un mondo di bene... Auguri !!! Lamporecchio - Il 16 ottobre Lamporecchio - Il 10 ottobre scorso Andrea Lavecchia ha scorso, Mario Innocenti festeggiato i suoi splendidi setha compiuto 80 anni! Augute anni. Tanti, tanti auguri dal ri dalla moglie Giuliana, le babbo Carlo, la mamma Barfiglie Ilaria ed Enrica, i gebara dai nonni Roberto, Maneri Roberto e Alessandro, le nipoti Elena e Beatrice. Festa quadrupla in casa Epifanio!! nola e Grazia e dalla bisnonna Rosita. “Siamo orgogliosi i parenti e gli amici. Tanti di te e ti vogliamo un mondo di Auguri anche dalla nostra bene!!!”. Tanti Auguri anche Redazione. dalla nostra Redazione. Auguri Nilde! Lamporecchio - Il 9 settembre scorso Nilde Masi ha festeggiato il suo quarto compleanno! Tanti Auguri dal babbo Patrizio, mamma Filomena, i nonni, i bisnonni, gli zii e gli amici. Auguri dalla Redazione di Orizzonti. Sei volte Auguri Alessandro!! Larciano - Vincenzo Epifanio e Maria Pia Palamidessi, il trenta Luglio, hanno festeggiato le nozze d’argento (30 luglio 1989). I festeggiamenti sono continuati con i loro compleanni; Vincenzo e Maria Pia, hanno compiuto rispettivamente cinquant’anni il 24 Luglio e quarantasette anni il 18 Agosto. Per finire anche il loro figlio Lorenzo ha compiuto gli anni: ha soffiato venti candeline il 26 Settembre!! Auguri a Lorenzo da parte dei genitori e i nonni materni Giampiero ed Eufemia, con un pensiero... “Rimani così come sei e non cambiare mai!!”. Auguri anche da parte della Redazione di Orizzonti. Lamporecchio - Il 18 settembre scorso, Alessandro Desideri ha compiuto 6 anni! Tanti auguri dal babbo Giovanni, dalla mamma Dina, dai nonni Renzo e Soccorsa e dalla sorella Valentina. Tanti Auguri anche dalla nostra Redazione. Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 9 PARLIAMO DI... LA VOCE DELLA LUNA (a cura di EcceBombo Cineclub) La notte del mondo (ri)considerazioni sul film “LA GRANDE BELLEZZA” di Paolo Sorrentino di Roberto Aureli socio EcceBombo Cineclub “Lunga e interminabile è la notte del mondo in cui gli dei hanno abbandonato il mondo e la minaccia di un universo senza fine sembra sottrarre all’uomo ogni possibilità di salvezza” Martin Heidegger U na rappresentazione del Nulla che caratterizza il nostro presente (la vicenda si svolge a Roma ma è l’Italia intera e la sua società ad essere narrata come testimonia il servizio giornalistico fatto dal protagonista all’Isola del Giglio dopo il naufragio della Costa Concordia) nei rapporti interpersonali, sociali, nella progettualità politica e nell’impossibilità di poter disporre di una visione ottimistica del futuro. Il divertimento sfrenato, il culto del godimento effimero egoistico e illimitato, l’immaginario ridotto a performance artistiche squallide, il bicchiere del drink perennemente in mano e la ridicola danza dei trenini (i nostri trenini sono i migliori di roma, anche se non portano mai da nessuna parte sostiene un lucido e spietato Jep) non sono altro che una chiara manifestazione dell’avvento della notte del mondo, dove tutto è miseramente ridotto al rito del consumo fine a se stesso e la vita, i rapporti interpersonali e i sentimenti diventano funzione variabile della logica mercatistica ove la merce, colonizzando tutti gli ambiti della nostra vita e della nostra immaginazione, diviene spettacolo. È l’epoca delle passioni tristi interpretate dai personaggi del film in cui l’opportunismo, la delusione e l’indifferenza caratterizzano un presente del tutto privo di senso e motivazione. Di questo ci parla La grande bellezza, tutto il resto fatto di polemiche provinciali e meschine che hanno accompagnato l’uscita del film non è nient’altro che l’evi- 10 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 dente dimostrazione del fatto che i tanti troppi finti detrattori si sono forse riconosciuti nella grande bruttezza di questo nostro presente. Sul film di Sorrentino è stato detto tutto e il contrario di tutto, moltissime persone, addetti e non – recuperando un’inaspettata vena critico-cinematografica – si sono cimentate in giudizi più o meno tranchant sulla pellicola pluripremiata. Anche sulle colonne di questo mensile abbiamo potuto leggerne una recensione. Ma al di là del giudizio più o meno estetico dell’opera cinematografica in questione e dell’incetta di premi internazionali ricevuti, quello che interessa a noi di Eccebombo è capire di cosa ci parla il film. La pellicola racconta del peregrinare quotidiano di Jep Gambardella, critico teatrale partenopeo e re indiscusso delle serate mondane capitoline tanto da riuscire a decretarne la riuscita o meno. Tra il ritmo compulsivo della musica sparata ad alto volume (un successo di Raffaella Carrà remixato) e gli eccessi compiuti dai partecipanti alle feste (alcol e droga), si dipana una sorta di riflessione fatta dal protagonista che consapevolmente riesce, pur senza tuttavia prenderne le distanze, a testimoniare l’incapacità di riuscire a dare un senso al proprio tempo. Sullo sfondo della cronaca di questo fallimento una Roma statica, immobile e protagonista indifferente capace però di contrapporre il proprio illustre passato allo squallore attuale. PARLIAMO DI... I CONSIGLI DELL’AVVOCATO - RUBRICA A CURA DELLO STUDIO LEGALE “NICOLIN-FAGNI” Come recuperare un credito (3): il pignoramento presso terzi O ltre al pignoramento presso mobiliare e immobiliare, uno degli strumenti più usati per tentare di recuperare un credito vantato nei confronti di altri è il pignoramento presso terzi. Si tratta di un’azione che viene spesso preferita dai creditori in quanto consente, se l’esito è positivo, di recuperare il credito in tempi relativamente brevi (pochissimi mesi) e ha costi molto contenuti. Col pignoramento presso terzi il creditore punta a bloccare somme di denaro che, pur appartenendo al debitore, sono momentaneamente a disposizione di terzi. Un esempio classico di pignoramento presso terzi è quello che riguarda il denaro presente su conti correnti bancari e postali che, appunto, è nel possesso di banchi e istituti di credito. Con l’atto di pignoramento, il creditore - per mezzo dell’ufficiale giudiziario - pone sotto sequestro tali somme che il debitore non può più quindi prelevare o utilizzare in alcun modo. Sarà poi il giudice ad assegnarle definitivamente al creditore. Analogo a questo, è il pignoramento di crediti che a sua volta il debitore a cura dell’Avvocato Alessandro Fagni L’avv. Alessandro Fagni vanta nei confronti di terzi, come clienti di imprese o in generale tutti coloro che devono effettuare pagamenti in denaro. Lo strumento più comune è però senz’altro il pignoramento di salario o stipendio. Com’è facile capire si tratta di un’azione che mira a rendere indisponibile al debitore che sia dipendente pubblico o privato, una parte del proprio salari o stipendio, compreso il TFR o anche trattamenti pensionistici. Lo stipendio netto è pero pignorabile unicamente per la quota di un quinto e non di più e salvo che non vi siano pignoramenti già in atto. La pensione invece è anch’essa pignorabile per un quinto ma solo della differenza fra il rateo mensile e la pensione minima che si aggira intorno ai 520€. Quanto alla procedura, dopo aver notificato al terzo e al debitore un atto apposito ove si avverte che le somme di denaro sono indisponibili fino all’udienza in cui il Giudice dell’Esecuzione, sulla base della dichiarazione rilasciata dal terzo, assegna definitivamente al creditore le somme pignorate. Il tutto, come detto, in un paio di mesi al massimo. Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 11 PARLIAMO DI... L’ISTRUZIONE È L’ARMA PIÙ POTENTE CHE SI POSSA UTILIZZARE PER CAMBIARE IL MONDO I di Alice Peloni l lungo titolo che precede questo articolo non è altro che una celebre frase di Nelson Mandela (foto a lato), uomo che rimarrà nella storia per aver lottato per l’indipendenza dei neri. Dato che l’istruzione era un privilegio del quale le persone di colore non potevano usufruire, a questo grand’uomo stava a cuore che ognuno di noi comprendesse la sua importanza e la necessità che essa fosse a disposizione di tutti. Anche se nei paesi africani più poveri tutto ciò rimane ancora un problema, i bambini di colore finalmente hanno la libertà di studiare, ne sono estremamente felici e comprendono l’utilità di avere un’istruzione, ma evidentemente il messaggio di Nelson Mandela non è giunto fino ai ragazzi bianchi. Probabilmente abituati a ricevere una formazione culturale da sempre e senza difficoltà, essi etichettano la scuola e lo studio non solo come un’attività noiosa, ma anche inutile e non riescono a vedere la fortuna che hanno avuto da sempre. Mentre un bambino africano molto povero darebbe tutto ciò che ha per qualche libro, noi scherziamo dicendo di fare un bel falò con i libri vecchi e inutilizzati di qualche anno fa per l’ultimo giorno di scuola. Un bambino povero vorrebbe tanto uno zaino, delle penne, dei quaderni e un astuccio colorato, ma non può permetterselo … però, se potesse, terrebbe a quegli oggetti come a tesori inestimabili! Invece noi non teniamo per niente al nostro materiale scolastico, non ci preoccupiamo di non perdere una penna, non ci interessa se roviniamo il quaderno, non ci importa se non rimettiamo la riga nella sua custodia, perché se si rompe o no, a noi non cambia nulla. Nutriamo una sorta di disprezzo per l’istruzione e dovremmo provare molta vergogna. In questo articolo, quindi, voglio sottolineare l’importanza dell’istruzione ai ragazzi della mia fascia d’età che non studiano, non per semplice noia, ma per disprezzo della cultura. Anche se sembra strano dirlo, quei libri di testo che mettiamo in cartella ogni sera e con i quali condividiamo gran parte della nostra giornata, fra esercizi e pagine da 12 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 memorizzare, sono ciò che caratterizzerà il nostro futuro: scegliere di non studiare e di vedere libri e quaderni come strumenti di tortura crudeli, scegliere di immaginare la propria aula come le quattro fredde pareti di una galera e l’ultima campanella la tanto attesa scarcerazione, è scegliere di vivere la propria vita nell’ignoranza e di credere alla prima cosa che uno sconosciuto ti dice. E vi assicuro che da adulti, il sollievo di abbandonare il banco di scuola per andare a friggere le patatine in un fast food, si trasformerà nel vostro più grande rammarico. Quando si è colti e istruiti, invece, cambia tutto: si può godere dell’orgoglio di laurearsi, di ottenere un lavoro magnifico per il quale potresti diventare famoso, come un medico, un geologo o un rinomato giornalista, di viaggiare per il mondo e sapere le lingue, oppure di sfuggire agli inganni. Quando si ha un ricco bagaglio culturale ci si può distinguere dagli altri, avere la mente aperta al mondo e alle altre culture piuttosto di quella che ha vissuto sempre nello stesso posto e non ha visto altro che i dintorni del proprio quartiere. Essere pieni di conoscenze vuol dire guardare gli altri dall’alto. Essere istruiti significa faticare per molti anni col sorriso sulle labbra per poi contemplare il frutto dei tuoi sforzi: la tua vita realizzarsi. Quindi, cari ragazzini e adolescenti, apprezzate la fortuna che avete di studiare e non considerate le ore pomeridiane passate sui libri come inutili, perché da quelle ore di studio dipenderà la sorte della vostra vita. Come vorreste la vostra storia? Avvincente e piena di conquiste o monotona e ricca di obbiettivi e sogni mai raggiunti per colpa della vostra pigrizia, immaturità e testardaggine? A voi la scelta … perché la vita è solo vostra e voi deciderete di cosa farne. Vi consiglio però di scegliere con cura, perché di vite ne abbiamo una sola, quindi sfruttatela al meglio. PARLIAMO DI... LA SFIDA A COSTO ZERO dei soci - volontari dell’associazione “S. Amato a tavola” - di Franca Capecchi C irca sessanta soci volontari chiamati a collaborare e ... lavorare di vanga zappa e rastrello per fare riscoprire le bellezze ambientali del Montalbano, nell’arco dei quattro mesi estivi. È la sfida, per sedurre turisti e amanti del verde che i soci-volontari dell’associazione “S. Amato a tavola” hanno lanciato all’ambiente, finalizzata a coniugare in modo stabile la fruizione culturale e ambientale delle colline del Montalbano che fanno da cornice al Barco Reale, antico territorio di caccia della famiglia Medici. Oltre cinque i luoghi rivisitati, «… molti dei quali malandati al punto di essere quasi inaccessibili, come il sentiero dell’unica porta d’accesso che conduce al muro del Barco reale, lungo più di un chilometro» - ha affermato il presidente dell’associazione, Edo Torrigiani di Larciano - durante i festeggiamenti che si sono protratti tutto il pomeriggio di domenica scorsa al ristorante Barco Reale di S. Baronto per la conclusione dei lavori estivi. Di concerto con i soci del “Comitato Montalbano domani” i volontari sono riusciti ad attivare la “strada verde” della lunghezza di 4 chilometri che collega Vinci ad Anchiano «… ristrutturando le fosse e rendendo agibile le passeggiate - ha detto Evella Sani vicepresidente dell’associazione aggiungendo - con 20 giorni di lavoro assiduo abbiamo riportato a nuova vita la sorgente dell’antico sentiero. L’obiettivo è quello di fare quel passo fondamentale che spesso le istituzioni faticano a realizzare: partire dall’ambiente per arrivare al turismo e alla cultura, lanciamo un invito alle giovani generazioni di avvicinarsi alla nostra associazione. Il nostro lavoro che prevede anche settimane di feste e celebrazioni importanti rinsalda il rapporto con i cittadini, proponendo al contempo un’offerta turistica piena di suggestioni». Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 13 AGRARIA MONTALBANO DOVE PUOI COLTIVARE LA TUA PASSIONE «I cereali alla base dell’alimentazione umana e animale» T ra i principali prodotti agricoli, non solo del mondo ma anche, più modestamente, delle nostre zone, troviamo i cereali. Grano, mais, orzo, avena, sorgo, ecc. fanno parte della grande famiglia delle graminacee, coltivate in tutto il mondo per l’alimentazione umana e animale. Nel nostro territorio, troviamo soprattutto campi coltivati a mais, grano e, in misura minore, orzo; quanto prodotto viene in gran parte destinato al consumo animale. Pur avendo ormai raggiunto tecniche agronomiche e di difesa delle piante molto avanzate, non è semplice gestire le coltivazioni di queste piante; anch’esse hanno numerosi nemici tra virus, funghi e parassiti. Dalla Diabraticea e la Piralide del mais, al Mal bianco e al Fusarium del grano fino alla Rincosporiosi dell’orzo per citare i più diffusi avversari dei coltivatori di cereali, accompagnati però da tante altre malattie e parassitosi. Inoltre, sono tra le coltivazioni che più soffrono della globalizzazione economica e, dunque, il prezzo non lo fa solo la stagione o chi compra e vende a livello locale ma è determinato – come per tutte le materie prime – dall’andamento delle “Borse finanziarie”, in particolare di Chicago, Amsterdam e Buenos Aires, che mettono sullo stesso piano i nostri coltivatori cerealicoli con i loro fazzoletti di terra insieme alle Estancias argentine e i ranch americani da mille e passa ettari, magari in “corpo unico”, con il risultato di prezzi che non premiano la qualità del nostro prodotto e strangolano i nostri produttori. Però, non tutto il male viene per nuocere. La contingenza generale quest’anno, ha ribassato i prezzi fino ai livelli di quando c’era ancora la “vecchia, cara, lira” e oggi all’AGRARIA MONTALBANO - a chi ha allevamenti familiari o anche a piccole aziende che hanno animali ma poca terra e che devono acquistare mangimi, sia per animali da corte (pollame,conigli, ecc.) sia di maggiori dimensioni – possiamo offrire mais ibrido intero, spezzato, frantumato, orzo, grano intero e farina e loro derivati (tritello e crusca) con consistenti sconti. Questi sconti permettono migliori condizioni economiche a chi alleva per la propria famiglia ma anche per i vicini e gli amici o per il mercato locale che ancora apprezza il pollo, il coniglio, la faraona, il maiale allevati “come una volta”. In particolare abbiamo in corso un’importante promozione di: • Misto cereali conigli in offerta a € 8,80 • Gran Becchime, misto cereali per polli in offerta a € 9,50 • Cunì, fioccati misti con aggiunta di carrube e carote, in offerta a € 10,50. Dario Bechini - Perito Agrario - 14 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 Vita quotidiana in campagna Novembre in cucina: La zucca fritta È arrivato il momento di usare le scorte di zucca; una buona ricetta è la zucca fritta. Eliminate la scorza, i semi e i filamenti interni della zucca. Tagliatela a fette sottili e infarinatele. Fate scaldare l’olio in una padella e mettetevi a friggere le fette di zucca ma poche alla volta. Fatele dorare da entrambe le parti e mettetele a scolare su carta assorbente. Salate e servitele calde. Le Buone Pratiche: Sta arrivando la stagione delle nuove piantagioni; ci sono da rinfoltire oliveti e vigne, da mettere nuovi frutti e piante diverse. Ma vogliamo ricordare che una buona pratica agraria e ambientale è quella di piantare siepi e frangivento. Meglio se con piante autoctone (locali). Perché hanno la funzione di proteggere le colture (e, spesso, anche la privacy) e lo fanno nel modo più naturale possibile, essendo esse stesse organismi vivi che proteggono altri vegetali da vento e gelo e valgono anche come protezione idrogeologica. Inoltre, proteggono anche numerose specie d’insetti utili e piccoli uccelli. PROVERBIO: Quando gli uccelli volan basso, se non l’ombrello allunga il passo…… Naturalmente, per le esigenze di ognuno, siamo a disposizione per sopralluoghi in azienda e per consulenze personalizzate presso la nostra sede in via P. Togliatti, 334 - Mastromarco Lamporecchio (PT) PARLIAMO DI... PERCORRENDO “IL SENTIERO DEL TEMPO” insieme al prof. Carlo Pedretti D omenica 28 settembre, in un bel pomeriggio di sole, presso il Circolo Apparita di Vinci, è stata presentata la nuova raccolta di poesie di Valerio Vescovi “Il sentiero del tempo” (Ibiskos Editrice Risolo). Erano passati pochi giorni dalla devastazione atmosferica che aveva colpito i nostri territori, questa piacevole giornata ha restituito un sorriso alle tante persone che sono venute a salutare l’amico Valerio. La serata è stata impreziosita dalla presenza del prof. Carlo Pedretti, che come sempre è riuscito a coinvolgere e affascinare il folto pubblico con le sue capacità dialettiche e la sua sintesi interpretativa. Alla presentazione del libro di Valerio Vescovi era presente anche il sindaco di Lamporecchio Alessio Torrigiani. (nella foto a lato il prof. Carlo Pedretti illustra il libro di Valerio Vescovi) - S.F. - P IN ATTESA DI ... ENRICO BERLINGUER er motivi organizzativi si informa che l’annunciata iniziativa, prevista per ricordare la visita che Enrico Berlinguer fece a Lamporecchio nel 1981, è stata fissata per il giorno 25 aprile 2015. In un primo momento si era parlato di una data del prossimo mese di novembre. Ma per preparare al meglio la manifestazione e mettere in ordine le tante idee, ricordi e documenti che stanno arrivando, si è pensato di posticiparla in una data importante come quelle del 25 aprile. Comunque si rinnova l’invito a chi avesse delle foto, del materiale stampato, filmati e/o semplicemente aneddoti e ricordi da raccontare di quella giornata, a rivolgersi alla nostra Redazione che prenderà cura di tutto il materiale ricevuto. Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 15 LAMPORECCHIO LE INTERVISTE DEL DIRETTORE Rossella Quirini, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Lamporecchio, ci illustra il progetto “A scuola senza zaino” D di Massimo Mancini di fronte alla cattedra e alla lavagna ma tavoli quadrati, o rettangolari, da 6/8 posti in cui si lavora insieme, o a gruppi; al centro di ogni tavolo c’è un’isola, cioè dei contenitori raggruppati (portapenne, vassoi, scatole) con gli strumenti di lavoro per gli occupanti del tavolo, quindi lapis, matite colorate, penne, forbicine, gomme, appuntini e colle. Una La professoressa Rossella Quirini parte dell’aula è attrezzata con un materassiPreside, da quest’anno no o tappetone o pedana in legno per la conversazione, alla Scuola Primaria di Lamporecchio c’è una classe la lettura, la discussione, e piccoli spazi attrezzati per “Senza Zaino”. Che cosa significa “Senza Zaino”? il lavoro autonomo. E non c’è più la cattedra, o è in “Senza Zaino” vuol dire proprio senza lo zaino. È un geposizione marginale, addossata alla parete, al pari di un sto simbolico ma anche reale e concreto: i bambini non altro tavolo. hanno più lo zaino sulle spalle perché quello che serve E quindi le insegnanti dove stanno? lo trovano a scuola, a loro personale disposizione e a uso In mezzo ai bambini, con una sedia a ruote, e si spodi tutti gli altri. Buona parte dell’occorrente è in comune stano laddove è necessario, accompagnando il lavoro perché s’impara tutti insieme e si ha cura del materiale tra pari ai tavoli. È un approccio che si basa sulla valoe dell’ambiente collettivo. Al posto dello zaino resta una rizzazione dell’autonomia e del senso di responsabilità cartelletta per trasportare pochi indispensabili materiali. degli alunni. È ovviamente un processo lungo e graI genitori saranno contenti perché lo zaino sulle spalle duale a cui i bambini devono essere guidati, non si può dei ragazzi è spesso molto pesante. pensare di ottenere tutto e subito ma la convinzione è Sì, indubbiamente, però il senso non è tanto quello di che questa metodologia di lavoro, cioè di insegnamennon caricare la schiena bensì il progetto, o meglio, il to, possa veicolare meglio un apprendimento significamodello della scuola SZ (senza zaino) è improntato su tivo, più stabile e duraturo nel tempo e più rispondente un’idea di fare scuola che si basa sulla partecipazione alle caratteristiche degli alunni e delle alunne del XXI attiva dell’alunno, sulla collaborazione con i compagni secolo. e sull’apprendimento cooperativo, con un’attenzione e Siete da soli nella realizzazione di questo progetto? una cura particolare per il contesto aula, per lo spazio, a No, assolutamente. La scuola “Senza Zaino” è una repartire dagli arredi. altà molto viva e diffusa ormai in tutta Italia: il progetto Anche gli arredi sono cambiati? è nato a Lucca nel 2002 grazie al dirigente Marco Orsi Sì, in una classe SZ non ci sono i banchini singoli in fila esideriamo avere più informazioni sull’importante novità “ della classe senza zaino” che si è presentata da questo inizio di anno alle scuole elementari. Per questo motivo ci siamo incontrati con il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “F. Berni” di Lamporecchio, Rossella Quirini, la quale con competenza e passione ha risposto alle nostre domande in merito. 16 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LAMPORECCHIO mettendosi in gioco e cimentandoed è ormai un modello pedagogisi con la sperimentazione. Lo stesco, metodologico e didattico, conso vale per le famiglie, che senza diviso da un centinaio di scuole, e aver mai sentito parlare di “Senza sostenuto dalla Regione Toscana, Zaino”, realtà nota invece in altre che finanzia la formazione dei doprovince, hanno dato fiducia alla centi. In provincia di Pistoia siamo scuola e condiviso la proposta, la prima scuola “Senza Zaino”, ma smentendo il luogo comune che le la rete comprende più di 50 istitunovità suscitino sempre diffidenze ti comprensivi. Siamo in buona e resistenze. compagnia, insomma. L’Amministrazione Comunale poi è direttaDalla capacità di coinvolgere tutmente coinvolta in quanto fornitrite le varie componenti e di tenerle ce degli arredi, quest’anno i nuovi unite, dipenderà l’esito della spetavoli, le buchette e le panchine rimentazione. L’obiettivo che ci per la 1ª C sono stati acquistati siamo posti è quello di mettere in dall’Ente Comunale di Lampopratica una scuola il più possibirecchio. L’anno prossimo seguirà le coinvolgente e attiva, in cui le Non vedremo più i nostri figli la nuova prima e così via, a scorbambine e i bambini siano i veri andare a scuola così? rimento sulla sezione C, che è la protagonisti, in un contesto di apsezione a tempo pieno. Un investiprendimento progettato a loro mimento importante anche da parte del Comune, quindi. sura, partendo dai loro interessi e assecondando i loro ritmi, secondo un approccio curricolare globale che tenga Il progetto sarà esteso alle altre classi? uniti cuore, mano e mente. Intanto siamo partiti con la classe prima a tempo pieno e poi, di anno in anno, sarà coinvolto l’intero ciclo, dalla P. S. Il 10 ottobre il responsabile del progetto nazionaprima alla quinta. Le altre classi, quelle a tempo normale, le Marco Orsi è venuto a Lamporecchio per incontraper intendersi, saranno comunque interessate perché la metodologia che le insegnanti utilizzano è la stessa nelle re insegnanti, genitori e amministratori locali (nella tre classi parallele su cui si trovano a ruotare. I genitori foto sotto). delle altre due prime, per esempio, hanno deciso di rinunciare anche loro allo zaino perché hanno capito il senso del gesto, la sua valenza simbolica, sostenendo il modello di riferimento che è di fatto una scelta pedagogica ed educativa. I genitori si stanno anche dando da fare per attrezzare le altre due aule con qualche arredo tipo senza zaino… non abbiamo però né i tavoli né i tappetoni. Il modello SZ, per concludere, è un’esperienza che coinvolge tutta la comunità educante, dal dirigente all’amministrazione comunale, dai genitori ai docenti, ai quali soprattutto è richiesto un notevole impegno anche a livello di formazione; il collegio della scuola PriNella foto da sinistra: Edi Cioli fiduciaria delle scuola primaria, la vicepreside maria si è rivelato molto sensibile prof.ssa Monia Leone, il prof. Marco Orsi, la dirigente scolastica prof.ssa Rossella consigliere regionale dott. Aldo Morelli, il sindaco di Lamporecchio Alessio e pronto ad accettare questa sfida, Quirini, il Torrigiani e l’assessore alla pubblica istruzione Emanuela Bruno. Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 17 LAMPORECCHIO L’ISTITUTO COMPRENSIVO di LAMPORECCHIO PRESENTA: La marcia della pace L a Scuola Secondaria di primo grado F. Berni di Lamporecchio tiene a tutte le iniziative atte a diffondere tra i suoi alunni la cultura della Pace. In questa ottica una delegazione costituita dagli studenti delle classi terze, accompagnata dalle insegnanti Elisa Cambi, Grazia Piro, Sandra Alderotti ed Elisabetta Maccioni, ha partecipato alla marcia pacifista interreligiosa e interculturale organizzata dall’Associazione Culturale DANCELAB ARMONIA per il giorno 20 settembre 2014. Si è trattato di una gioiosa camminata, allietata dalla musica e da un momento artistico del Laboratorio Accademico Danza, che ci ha visti partire dal Viale Verdi, di fronte al Municipio di Montecatini, e percorrere le strade principali del centro di Montecatini e Pieve a Nievole fino alla Piazza Giusti di Monsummano Terme. Il corteo ha incuriosito parecchio i cittadini che si sono affacciati alle finestre e sono usciti sui marciapiedi per salutare, vederci o addirittura aggiungersi a noi. Siamo stati felicissimi di mettere le bande bianche, simbolo di Pace, che ci hanno consegnato alla partenza e nessuno ha sentito la stanchezza o ha avuto difficoltà nel percorso. Alla manifestazione hanno preso parte anche le Istituzioni del territorio con i gonfaloni e gli amministratori. Avevamo anche il gonfalone del Comune di Lamporecchio e il nostro Assessore all’Istruzione Emanuela Bruno. Ci sono persone che ritengono inutile questo tipo di manifestazione, persone che si trincerano nel più totale qualunquismo e non si pongono domande sul futuro della nostra società. Partecipare alla marcia pacifista sottolinea il fatto che non vogliamo confonderci con questa opinione, significa che ci esponiamo in nome di un ideale, un principio sul quale costruire il futuro. Vedere tanti giovani coinvolti in un progetto unitario da un linguaggio condiviso, quello della musica e della danza, dà senso alla convinzione che occorre cercare di lavorare instancabilmente per una reale armonia tra i popoli e per consegnare al nostro futuro una terra in pace. Insegnanti e ragazzi al temine della “marcia della pace” in piazza Giusti a Monsummano .... stanchi ma soddisfatti! 18 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LAMPORECCHIO Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 19 LAMPORECCHIO 20 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LAMPORECCHIO Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 21 PARLIAMO LAMPORECCHIO DI... NOTIZIE DALLA TU@ BIBLIOTECA La biblioteca questo mese presenta ... I libri che parlano di noi ovvero “Come raccogliere, documentare e conservare la storia, la cultura e le tradizioni del territorio”. S ei uno studioso o un appassionato della storia di Lamporecchio? Hai scritto qualcosa che riguardi il suo territorio? Possiedi vecchie foto o cartoline che la ritraggano? Hai organizzato un evento di rilevanza culturale, educativa o sociale e lo hai documentato? Allora la sezione di documentazione locale della tua biblioteca comunale è il posto che fa per te: si tratta del deposito organizzato di tutti i documenti che abbiano un rapporto importante con il territorio ed è liberamente consultabile da chiunque venga in biblioteca. Registrare la cultura e la società di Lamporecchio, sia nella sua dimensione storica che contemporanea è per noi di primaria importanza oltre che un dovere indicato dalla legge regionale di riferimento: per questo abbiamo completamente riprogettato questa parte della collezione della biblioteca e la stiamo riallestendo, in modo da renderla più leggibile e curata e da mettere in evidenza quanto racconti la realtà di Lamporecchio raccogliendolo in una sezione ad essa dedicata che si affianca ad un fondo più genericamente rivolto a tutto il territorio provinciale. La biblioteca è un’istituzione viva, che si mo- difica e cresce, anche quando si tratta della raccolta locale, alla cui base ci deve essere un serio progetto che miri a creare alleanze con i suoi cittadini e con le altre agenzie educative e culturali, per questo se hai notizia di materiale che pensi possa esserci utile faccelo sapere: anche tu ci puoi aiutare a documentare la memoria della tua comunità. “Non si può edificare nessuna identità comune se non sul sentimento di una storia vissuta, conosciuta e condivisa, di cui si possono anche rinnegare alcuni aspetti ma solo se si conoscono.” La citazione è tratta da “Dieci buoni motivi per andare in biblioteca” di Stefano Parise, già presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche: un breve ma significativo contributo e una piacevole lettura per chi volesse saperne di più sulla sezione locale e sulla biblioteca in generale. Serena Marradi, bibliotecaria (Promocultura) Biblioteca comunale “Don Siro Butelli” di Lamporecchio CLARA PARISI FRANCESCONI I per sempre nel nostro cuore l mese scorso abbiamo dedicato un piccolo spazio della nostra rivista alla triste notizie della morte della maestra Clara Parisi Francesconi, per tantissimi anni insegnante nelle scuole elementari di Lamporecchio. Da qualche tempo si era trasferita a Fucecchio, ma Clara era rimasta nel cuore di tutti quelli che adesso sono le donne e gli uomini di Lamporecchio ... e se lo siamo diventate e diventati ... molti meriti sono di quella donna minuta che con tanto amore e pazienza ci aiutato a farlo. Ci ha fatto molto piacere ricevere, dalla figlia Rita, la lettera che volentieri pubblichiamo: Fucecchio 13 ottobre 2014 Sono la figlia della sig. Clara Parisi Francesconi. Ho letto il trafiletto che le avete dedicato e vi ringrazio con tutto il cuore per le sentite condoglianze e sono lieta che i suoi ex - alunni la ricordino ancora. Grazie anche da parte dei miei figli. Rita Francesconi 22 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LAMPORECCHIO LAMPORECCHIO ASSOCIAZIONE IL RIFUGIO: S Domenica 28 settembre si è svolta la 9ª edizione della Festa del bastardino....è non! iamo particolarmente felici di questo risultato che avvalora sempre di più il legame fra la nostra Associazione e il nostro territorio e soprattutto con voi possessori e, fatemelo dire, amanti dei propri animali. Una buona presenza anche quest’anno, con persone che sono venute da S. Miniato, Camaiore, Pistoia, Montemurlo, Certaldo ecc., ma è sempre bellissimo vedervi sfilare, correre, saltare con i vostri cani. Un ringraziamento sentito ai nostri sponsor di sempre: le ditte Rinati srl, Bianchini brigidini, Montalbano Agricola Alimentare, Oleificio Montalbano, Carbone Pet Product, Trainer Dog, Cat Wellness, Pet mania e alle decine di negozi e aziende, troppi per essere citati, che con il loro contributo ci permettono di organizzare la manifestazione, poi un grazie alla Giuria, alla presentatrice Simona di “Tutti a cuccia”, a Monica e Roberto per la musica, a Foto Alex di Giuseppina Naso e a tutti i volontari. Il vostro aiuto è fondamentale per il lavoro che svolgiamo per i nostri amici animali: assistenza, recupero e affido per i cani abbandonati; campagne di sterilizzazione per le colonie feline, il proliferare incontrollato di gatti randagi sta diventando una vera emergenza; per finire ad altri animali come una coppia di cavalli che abbiamo assistito e collocato evitando i guai peggiori, tutto questo non sarebbe possibile senza la disponibilità costante e attenta del dott. Giovanni Giannetti, la dott.ssa Nella Repola e il loro staff ambulatoriale. Anzi, vogliamo cogliere quest’occasione per ricordarvi la necessità di far controllare i vostri animali dal veterinario di fiducia per prevenire le malattie, anche queste purtroppo in aumento. Quasi contemporaneamente, abbiamo organizzato una cena di beneficenza, a cui molti di voi hanno partecipato, il 3 Ottobre presso il Ristorante “In Vino Veritas”, di Enrico e Marta, sempre disponibili a dare una mano. Un grazie particolare ad Alessandra Dini che, non potendo partecipare, ha promosso insieme a un gruppo di amici una sottoscrizione a favore della nostra Associazione. Brava Alessandra abbiamo bisogno anche d’iniziative come questa che partono da voi, dai nostri sostenitori. Il Presidente Luana Ferradini Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 23 LAMPORECCHIO LA POSTA DI ORIZZONTI: la voce dei lettori 1) L’amore è un’altra cosa! : Uno dei primi interventi della nuova amministrazione comunale di Lamporecchio è stata la ripulitura del scalinata, un lettore ci ha segnalato che già dopo pochi giorni è apparsa la scritta che vedete nella foto! Crediamo che l’amore sia un’altra cosa ... questo è solo vandalismo! 2) La questione femminile... tragica realtà! - Una risposta all’articolo di Maddalena Mirandi (nella foto all’interno della lettera) pubblicato nel numero scorso di Orizzonti: “Carissima Maddalena, seguo sempre con molto interesse i tuoi articoli sulla questione femminile e so che ci sono situazioni molto tragiche nel mondo e purtroppo ancora persistono situazioni drammatiche anche da noi. Vorrei dirti come vedo io il modo di migliorare questa triste situazione. Purtroppo sappiamo che il genere maschile ha insito nel proprio essere la risposta violenta a situazioni di stress. Lo vediamo anche nei bambini molto piccoli che i maschietti reagiscono in maniera più violenta rispetto alle femminucce nella stessa situazione di stress. Lungi da me il voler giustificare la violenza che gli uomini hanno sempre fatto sulle donne. Ma dobbiamo ricordarci che siamo noi donne a partorire e a crescere (soprattutto nei primi anni di vita) i nostri figli, quindi è nostra scelta come crescerli. È importante dire che i bambini vivono la realtà familiare come quella giusta da seguire, quindi se vivranno in famiglie dove la donna viene rispettata, ascoltata e onorata (al pari dell’uomo) saranno bambini che seguiranno questo buon schema familiare anche nella loro vita adulta. Se invece vivranno in famiglie dove la donna è poco considerata o peggio considerata un oggetto o considerata stupida o peggio ancora malmenata, sarà sempre quello lo schema che da adulto penserà sia quello giusto da seguire. Nel passato vivevamo in realtà familiari patriarcali, dove l’uomo (che lavorava e portava a casa i soldi per mangiare) era il signore e padrone e da lui si doveva accettare tutto anche le eventuali violenze che avesse voluto farci. Con l’emancipazione femminile degli anni 60 questa situazione è andata migliorando, ma ricordiamoci che quelle donne che hanno fatto quella rivoluzione sono cresciute in famiglie dove esisteva ancora la realtà patriarcale, quindi molte di loro sono state comunque portate ad accettare qualunque cosa nell’intimità della loro famiglia. Piano piano ci stiamo evolvendo e ho notato negli ultimi 20/30 anni un cambiamento radicale, ma purtroppo ancora troppe donne accettano dai loro uomini atti di violenza, fisica o psicologica. Siamo noi donne e mamme a dover insegnare ai nostri figli una cosa che ormai è caduta in disuso: il rispetto. Il rispetto per tutto e tutti a prescindere se è una persona o una cosa o un animale. Io sono stata cresciuta con un grande insegnamento “Se vuoi essere rispettata porta rispetto” quel rispetto che non è dare del Lei agli sconosciuti, ma non invadere con le proprie azioni la libertà degli altri, non offendere, non essere violenta nelle reazioni in maniera da non forzare la volontà degli altri. E se tutti seguissimo quello che è un insegnamento religioso, ma che secondo me è anche una grande lezione di vita a prescindere da quale religione si pratichi, che dice “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, tutti vivremmo bene in pace sia fra generi diversi che fra popolazioni diverse. Ciao Maddalena e continua con l’ottimo lavoro che stai facendo. - Sonia Frullini - LA SCUOLA MATERNA DI MASTROMARCO U consegna due scatoloni di materiale didattico alle Scuole Materne di Stabbia e Lazzeretto n’iniziativa molto importante è nata dall’idea di quattro genitori dell’asilo di Mastromarco: tramite una raccolta di materiale didattico (carta, pennarelli, matite ecc) sono stati donati due scatoloni interi agli asili di Stabbia e Lazzeretto, duramente colpiti dagli eventi atmosferici del 19 settembre. La consegna è stata effettuata direttamente alle maestre durante la mattinata di venerdì 10 ottobre. Come hanno scritto i genitori, “l’asilo è un diritto di ogni bambino”, e le piccole iniziative possono aiutare concretamente chi in questo momento ha più bisogno di assistenza. Nella foto da sinistra: Mariarosa Monaco (Scuola materna di Lazzeretto) Marta Marconi e Maria Assunta Orsoleva (Scuola materna di Stabbia), mostrano il materiale didattico donato dalla Scuola materna di Mastromarco 24 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LAMPORECCHIO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE informa: 1) Il 19 Settembre scorso, come tutti purtroppo ben sappiamo, il nostro territorio è stato colpito dalla coda di quel fenomeno che con forza maggiore si è abbattuto sui paesi di Lazzaretto e Stabbia. I “nostri” danni sono stati tanti sia per le abitazioni, le industrie e l’agricoltura. Fin dal primo momento siamo intervenuti per ripristinare quanto possibile e per coordinare le attività delle varie forze impegnate in questa emergenza. Nei giorni immediatamente successivi abbiamo attivato tutte le procedure per la verifica e stima dei danni e provveduto alla compilazione della modulistica necessaria. In collaborazione con Publiambiente sono state attivate le procedure per la rimozione e smaltimento dell’amianto danneggiato e attualmente tutte le operazioni si sono positivamente concluse. Un duro colpo per tutti noi che ha lasciato un segno indelebile ma che comunque tutti insieme, con un forte spirito di collaborazione e senso della comunità, siamo riusciti e riusciremo a superare. 2) Con la “Cena Solidale” si sono concluse le iniziative promosse e volute dai cittadini e dalle associazioni del nostro paese: una “gara” di solidarietà finalizzata alla raccolta di fondi da destinare ad un progetto da realizzare o a cui contribuire nei paesi a noi vicini maggiormente colpiti il 19 Settembre. Ringraziamo tutti quelli che in questo hanno messo tutto il loro impegno, comunicando il risultato finale della raccolta: 10.100,00 euro. Nei prossimi giorni prenderemo contatto con il Sindaco di Cerreto Guidi per finalizzare al meglio il contributo della nostra comunità. 3) Il maltempo ha colpito duramente anche le nostre aree verdi. In particolar modo sono state sottoposte agli effetti del vento quelle del Capoluogo e di Mastromarco dove le piante, in special modo i pini e gli abeti, son diventate a rischio per il cedimento di pesanti rami. Siamo intervenuti con un importante lavoro fatto di abbattimenti e potature necessarie per garantire la massima sicurezza a tutti gli utenti. Nel futuro continueranno gli interventi di riqualificazione per rendere i nostri “giardini” ancora più sicuri e fruibili. (Nelle foto a lato: il taglio dei pini pericolosi e l’abbattimento della fatiscente struttura dei bagni chimici, nei giardini di piazza Falcone) 4) Ormai da tempo abbiamo constatato che alcuni nostri concittadini sono soliti gettare i sacchetti dei rifiuti indifferenziati nei cestini pubblici sparsi in giro per il paese. Intensificheremo la vigilanza al fine di poter individuare gli autori di questi gesti d’inciviltà e procedere con le sanzioni previste. Tolleranza zero nei confronti della mancanza di rispetto delle regole. 5) Da qualche giorno è attivo nei posti a servizio del “Fontanello” di piazza Salvo D’Acquisto il disco orario che prevede una sosta massima di 15 minuti: una regolamentazione resasi necessaria al fine di un migliore e più comodo utilizzo del servizio. 6) Nell’ultimo Consiglio Comunale è stato approvato il Regolamento per la registrazione audio e video delle sedute consiliari: un altro atto per continuare a percorrere la via della trasparenza e della partecipazione, oggi più che mai necessaria e opportuna per un rapporto sempre più proficuo tra amministratori e cittadini. Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 25 LAMPORECCHIO L’ANGOLO DELLA SOLIDARIETÁ Rubrica a cura di Mara Fadanelli UNA DONAZIONE PER GLI AMMALATI DELL’HOSPICE LA LIMONAIA DI SPICCHIO DI LAMPORECCHIO IN RICORDO DI ANNA ZINNA andare avanti lottando per le cose uando Mariangela Cam1 in cui crediamo. Lei continuerà a porese ha contattato alcuni vivere nel cuore di quanti l’hanno membri della Comunità Soamata, per l’eternità.” lidale Lamporecchio, Selma Ferrali, Giancarlo Palamidessi, Daniele É questo che ha spinto, questo Tronci e la sottoscritta, e ci ha pregruppo di amiche, ad organizsentato la sua idea, non potevamo zarsi in un comitato, “Friendly dirle di no. Mariangela, la sorella Hands”, per realizzare questa Antonietta e le due amiche, Maria iniziativa con la speranza di senDe Rosa e Violeta Hojda, da sole sibilizzare l’opinione pubblica e non potevano realizzarla, avevano privata sull’importanza della rianecessità di un’associazione che pertura dell’hospice “la Limonale sostenesse. Ma qual era questa ia” di Spicchio di Lamporecchio, idea? Organizzare un defilè, all’ininfatti Anna è stata assistita presterno del “Tettuccio” di Montecatini, al fine di raccoglieso l’ospedale di Pescia dove hanno dei posti letto per il re dei fondi da mettere a disposizione delle famiglie, che ricovero dei malati terminali, e, questo, almeno fino a hanno un loro caro colpito da una patologia inguaribiquando l’hospice non tornerà ad essere operativo con lo le, ricoverato all’hospice di Spicchio di Lamporecchio, staff sanitario adeguato ad assistere e “coccolare” in un che spesso devono lottare non solo con la malattia ma caldo e amorevole abbraccio tutti coloro che, purtroppo, anche con le difficoltà economiche. Ma qual è stato il hanno, come futuro, solo l’attimo in cui riescono a respigermoglio che ha fatto nascere questa idea? Una donna rare senza provare un dolore disumano e sconcertante. di nome Anna Zinna (foto 1), che non è più fra noi dal Sabato 20 settembre si è svolta a Montecatini, all’in5 maggio 2014, amica di Mariangela e Antonietta, che terno dei locali del Tettuccio, l’iniziativa promossa dal ricordano così: “Anna ha vissuto con grande amore e comitato“Friendly Hands”, a fianco del quale ci sono gioia e quando ha dovuto affrontare il dolore lo ha fatto state tre associazioni del nostro con forza, determinazione e coterritorio: l’ANMIL di Pistoia, raggio per ben quattro anni. Non 2 la Comunità Solidale Lamposi è mai arresa ed ha affrontato recchio (CSL), l’Associazione l’ultimo anno della sua vita lotValdinievole per la lotta contro tando con tutte le sue forze senza i tumori (As.Va.L.T.). Il comitaarrendersi mai. Quando la vita to vuole ringraziare tutti coloro ha abbandonato il suo corpo lo che hanno contribuito alla riusciha fatto lasciando sul suo viso un ta della manifestazione: il diretlieve sorriso che ci ha fatto capitore del Tettuccio Massimo Giore come anche la morte si sia invanetti per la location, il Comune chinata al suo coraggio, alla sua di Montecatini Terme e tutti i coforza e alla sua determinazione. muni della Valdinievole per il paHa lasciato un grande vuoto nella trocinio, la Provincia di Pistoia e vita di quanti l’hanno conosciuta l’Azienda USL 3, tutti i volontari ma anche un messaggio di amore e la presentatrice Paola Paolini e di coraggio del tipo: mai volche ha condotto la serata. tarsi indietro con rimpianto ma Q 26 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LAMPORECCHIO Dopo l’apericena la serata è proseguita con la conferenza informativa che è stata aperta con la relazione del Presidente dell’As.Va.L.T. Arnaldo e di Felicia Pieri. Era presente lo staff medico-infermieristico dell’hospice la Limonaia e della rete delle cure palliative domiciliari, rappresentato per l’occasione dal dott. Luca Lavacchi, dalla dott.ssa Greta Cipriani e dall’infermiera Carmela Livornese. Sono intervenuti al dibattito Federica Fratoni e Daniele Bettarini. Alle ore 21 è seguito una sfilata di moda dal tema “Fra sacro e profano” con abiti creati da stilisti emergenti delle scuole: Centro Trimoda di Elena Melosi di Montecatini Terme e di Maresca Morelli di San Miniato e l’Istituto “A. Checchi di Fucecchio” che ha sfilato con abiti medioevali. Hanno chiuso la sfilata di moda i meravigliosi abiti creati dallo stilista e amico Paolo Peri di Orbignano di Lamporecchio. Importante è stato anche il lavoro del truccatore Robert , dei parrucchieri Emanuele e Saverio e di tutte le modelle fra cui Miss Montecatini Greta Ceccantini. A cornice dell’evento c’erano alcune esposizioni. Quella del maestro Franco Calogero, (foto 2) pittore siciliano del mare, espressionista gestuale, che ha donato per la lotteria un quadro (foto 3) dal titolo “i colori della speranza”. Gli oggetti in ceramica “dipinti a mano” di Franca Marotta, (foto 4) una mostra personale di sculture in marmo e terracotta realizzate da Demetrio Bianco (foto 5). Ad allietare la serata ci sono state le canzoni delle piccole-grandi cantanti Sarita Biagiotti e Oara Nunez, le musiche del chitarrista Michele Meghini e i brigidini offerti dalle ditte Rinati S.R.L. e Bianchini di Lamporecchio. Gli organizzatori sono stati lieti di aver appreso, solo pochi giorni prima dell’evento che l’Azienda USL di Pistoia si è impegnata a terminare i lavori di ristrutturazione entro la 3 fine dell’anno e a rendere nuovamente operativa la struttura dell’hospice “La Limonaia” per la prossima primavera. Grazie alla manifestazione e al contributo degli sponsor, sono rimasti, al netto delle spese, 2.300 euro da poter donare alle famiglie che si troveranno in difficoltà e che verranno segnalate dagli operatori dell’hospice. Un piccolo passo per iniziare una collaborazione fra il mondo del volontariato e questa importante realtà per il nostro territorio. 4 5 Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 27 LAMPORECCHIO SOTTO LA LOGGIA! A di Riccardo Vezzosi nche quest’anno, il 12 settembre scorso, presso il “bar gli Skizzati” di Mastromarco, il gruppo “Noi, quelli della loggia” in collaborazione con il gruppo Facebook “Io, che ero in pista nell’80” si è riunito in allegria e con tanta voglia di rincontrarsi. Colgo l’occasione e la disponibilità del mensile Orizzonti che ci ospita su queste pagine per fare alcuni meritati ringraziamenti. In primo luogo intendo ringraziare Adolfo Ferreri che già dal 2011 ha avuto l’idea di iniziare questa manifestazione e nel corso degli anni ha portato avanti con sempre maggiore entusiasmo e successo. Un doveroso ringraziamento allo staff del “Bar gli Skizzati” che ci hanno coccolato e deliziato con la loro cucina. Un grazie grande come il mondo al “MITICO” Paolo Fanti (detto Paolino) che con la sua musica anni ‘80 (e non solo quella...) ci ha fatto rivivere quei tempi ormai andati, ma sempre vivi dentro di noi. Infine ma non per ultimo, grazie grazie di cuore a chi ha partecipato e chi non ha partecipato, (ma sono sicuro che parteciperà l’anno prossimo). Quindi arrivederci a tutti nel 2015. Per essere informati su futuri incontri o per vedere foto, filmati della festa del 2014 e degli anni precedenti potete cercarci su Facebook al gruppo “Io, che ero in pista nell’80”. In questa foto storica (gentilmente offerta da Giuliana Ancillotti), alcuni dei fondatori della Casa del Popolo di Mastromarco, oggi Bar “Gli Skizzati”. Da sinistra: Vescovi Arnolfo, Vescovi Vezio (Ghighe), Ancillotti Giuseppe (Calzino), Giraldi Jaris, Bianchini Alfredo (Dedo) e Rosselli Arquinto. 28 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LARCIANO VALLY DAMI P maestra storica di Cecina, ha compiuto 92 anni! er gli abitanti di Cecina, piccola frazione collinare del comune di Larciano si tratta di un’istituzione storica che merita rispetto, tanti ringraziamenti e festeggiamenti. Parliamo di Vally Dami, da tutti conosciuta come la maestra che ha insegnato alle scuole di Cecina a diverse generazioni. Il giorno 26 settembre la storica maestra di Cecina ha festeggiato i novantadue anni. Un compleanno al quale hanno partecipato alcune sue ex allieve che nell’anno 1966 frequentavano la quinta elementare. Nell’occasione dei festeggiamenti alla maestra Vally sono arrivati tanti calorosi auguri da parte di molti alunni a cui ha insegnato. Un saluto speciale dal figlio Alessandro e dalla nuora Paola, ai quali aggiungiamo gli Auguri di buon compleanno da parte della Redazione di Orizzonti. Nella foto accanto, la maestra Vally seduta in mezzo alle sue ex allieve. Da sinistra: Luciana Pellegrini (1), Antonella Masi (2), Tiziana Fagni (4) e Anna Amato (3). Gli stessi numeri contrassegnano le ex alunne, anche nella storica foto del 1966 in alto sopra. Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 29 LARCIANO GUIDO CIPOLLINI Una figura importante del tessuto sociale di Larciano di Franca Capecchi I n ricordo di Guido Cipollini una figura importante del tessuto sociale di Larciano negli anni critici dal dopoguerra a oggi: Guido Cipollini, scomparso da pochi mesi, viene ricordato dagli amici come uno degli uomini che hanno fatto risorgere il paese semidistrutto nell’anima e nelle strutture dagli orrori della guerra nazifascista. “Ci sono eroismi che non hanno bisogno di armi hanno affermato alcuni suoi coetanei - ma che si sostanziano nobilmente nelle scelte coraggiose della vita civile come il nostro compagno Guido ne ha ampiamente dato prova durante le tappe della sua esistenza”. G uido Cipollini, nasce a Larciano il 4 gennaio 1920, penultimo di otto figli, da Michele Cipollini e Giulia Acerbi. Lui e la sua famiglia erano contadini della Fattoria Poggi Banchieri a Castelmartini. Il 5 maggio 1940, ventenne, parte per svolgere servizio militare a Tempio Pausania in Sardegna, nel 59° reggimento di fanteria “Calabria”. Vi rimarrà per tre anni. Nel maggio 1943 è arruolato nell’Arma dei Carabinieri. L’8 settembre 1943 Guido si trovava a Roma. Quando i tedeschi invasero la città e i carabinieri furono costretti alle loro dipendenze. Il 4 ottobre, al fine di evitare la deportazione che poi avvenne il 6 ottobre, fece rientro a casa. Per pochi mesi prestò servizio nella locale caserma. Guido Cipollini in una foto recente Nel mese di novembre 1943 si iscrive al Partito Comunista Italiano al quale rimarrà iscritto fino alla sua trasformazione e, successivamente, appoggiando il percorso evolutivo del partito, fino ad oggi. Il 23 agosto del 1944 Guido si trova in padule, quando alle 4 del mattino inizia la carneficina. Si salva, ma perde la sorella Emma e il nipotino Pietro. Questo lo segnerà per sempre, com’è accaduto per tanti sopravvissuti delle nostre zone, e influenzerà ogni suo comportamento. Durante il militare in Sardegna 30 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 L’occupazione del Comune dopo la Liberazione. Nel 1945, quando gli americani arrivarono a Castelmartini, i tedeschi si ritirarono verso S. Rocco. A forza di 20, 30, 40 metri gli americani giunsero fino alla ex casa del fascio accanto alla chiesa e si fermarono in attesa che i tedeschi si allontanassero ancora. Guido, assieme a Brunetto Beneforti ed altri 15 compagni, era lì. Sentirono improvvisamente una fortissima esplosione: i tedeschi, ritiratisi nella direzione del cimitero locale, avevano fatto saltare il ponticello in fondo alla discesa per proteggere la ritirata. Allora lui e gli altri decisero di andare ad occupare il Comune. Così fecero. Negli uffici c’erano i fascisti che furono allontanati per dare corso a una vera e propria occupazione del palazzo, che sancì di fatto la rinascita della libera vita politica locale. La nascita della Società Progresso. Nel 1946, assieme a Beneforti Brunetto, Monti Azelio, Monti Foscolo, Bicci Trieste ed altri costituirono un consiglio di 9 persone che Guido presiedeva. Si aveva sentore che di lì a poco il ministro Scelba avrebbe creato le condizioni per acquisire al demanio le ex case del fascio, in molti casi occupate da circoli comunisti, per farne sedi di associazioni, istituzioni, ecc. (la nostra sarà destinata a caserma dei Carabinieri). Il consiglio dei 9 decise di acquistare la proprietà del palazzo e dei ter- LARCIANO solito dire, fecero il loro viaggio di nozze dalla Colonna a reni posti nella parte alta della piazza, vicino al Comune, Castelmartini con l’unica bicicletta che avevano. per farne la sede del Circolo ricreativo del Popolo. Sempre nel 1946 fu eletto sindaco il suo amico Monti Foscolo La costruzione del Cinema di S. Rocco. il quale assieme al fratello di Neri Dino, detto“Frescura”, Il Consiglio del Circolo, di cui Guido faceva parte, decise che faceva il macellaio a Lamporecchio, furono incaricadi realizzare il cinema all’aperto nel terreno attiguo alla ti dal consiglio di occuparsi di trattare con la proprietaria casa del popolo per arricchire le serate della popolazioper arrivare all’acquisto. La proprietà chiedeva la bella ne. Era l’anno 1949 e il cinema all’aperto fu fatto fino al somma per allora di 1.600.000 lire. Iniziò subito una rac1953, quando fu deciso di costruirlo in maniera stabile. Il colta di soldi tra la popolazione. Base 1.000 lire. Guido e fabbricato del nuovo cinema fu costruito negli anni 1961 gli altri del consiglio si incaricarono di raccogliere i con– 1962 dalla Cooperativa Muratori di tributi dai contadini del Montalbano, Montecatini. Capomastro era Bicci della pianura e di chiunque avesse Trieste che lavorò con entusiasmo voluto. In poco tempo fu raggiunta la essendo tra quelli che con Guido, somma di 200.000 lire e firmarono il Monti Foscolo, Monti Ruggero e alcompromesso. Per il giorno del contri avevano fortemente voluto la cretratto avevano raccolto tutto il resto azione della Società Progresso e del della somma necessaria, ma il giorno Circolo. Il cinema fu pagato con un prima la proprietà si rifiutò di andare mutuo di 25 milioni della Cassa di al contratto se non avessero integrato Risparmio di Pistoia e Pescia comla cifra pattuita con altre 200.000 lire, pletamente saldato in 15 anni con i portando il prezzo a 1.800.000 lire. A proventi del cinema. Le quote versaquel punto, non sapendo cosa fare, te dai cittadini servirono quindi per i nove componenti del consiglio si acquistare la proprietà del palazzo e autotassarono e ognuno mise ciò che dei terreni, mentre il cinema si pagò poteva. Guido, con l’aiuto del babbo da solo con il lavoro dei volontari. Michele, mise 50.000 lire. Tutti coloL’operatore alla macchina era l’inro che in quel periodo contribuirono, dimenticabile Vanghetti, padre del qualunque fosse la somma prestaprematuramente scomparso Sandro, ta, non ritirarono mai più il denaro, nonno di Michele e Michela. Compertanto si può veramente affermare plessivamente il cinema costò una che queste strutture sono, di fatto, sessantina di milioni. patrimonio della nostra comunità. Il Inizialmente il consiglio del Circontratto fu rogato il giorno dopo a colo, che aveva costruito la casa Pistoia dal notaio Chiostrini. del popolo, ma pagava l’affitto alla Guido in quegli anni era segretario Società Progresso, aveva chiesto di del partito comunista locale, cariGuido e Marcella durante il matrimonio avere la proprietà del terreno che ca che lasciò quando gli fu chiesto dalla stessa casa del popolo arrivadi aprire la Cooperativa Operaia di va al fabbricato dell’ex farmacia Venturini (all’epoca non Consumo. ancora costruito) per realizzarci il cinema. Il terreno gli Subito dopo l’acquisto il consiglio dei nove mise mano fu ceduto, ma il Circolo non lo costruì mai. Guido allora alla ristrutturazione del palazzo. I lavori li fece Cammillo chiese se era possibile realizzare lì la nuova sede della Bartolomei. Demolirono le scale interne ed eseguirono Cooperativa di Consumo, che intanto stava crescendo, tutte quelle modifiche necessarie per fare la casa del poa spese di quest’ultima. Come si può leggere più avanti polo al piano terra. Quando la legge Scelba nel 1953 incosì avvenne. corporò al demanio l’ex casa del fascio, vecchia sede del circolo, due anni prima la casa del popolo era già pronta Dal 1948 Guido è dipendente della Cooperativa Opee loro erano già nella loro nuova sede. Subito dopo l’imraia di Consumo di Larciano, fino alla pensione (01 mobile divenne caserma dei Carabinieri. settembre 1986). Il 5 giugno 1948 Guido e Marcella si sposano e, com’era Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 31 LARCIANO Così è iniziato il lungo percorso della Cooperativa OpeEra il 28 febbraio del 1948, una domenica sera tardi. Guiraia di Consumo di Larciano, oggi COOP. Dalla prima do si trovava alla Colonna a casa della fidanzata Marcella. stanzina posta in piazza di S. Rocco, davanti all’attuale Si presentò Pietrino del Dani di Castelmartini e gli disse bar centrale, si spostò nei locali attigui al bar Bonfanti, che doveva andare subito a S. Rocco perché c’era il consempre in piazza V. Veneto dove rimase qualche anno. siglio della Cooperativa riunito e gli volevano parlare. Il Intanto venivano aperti gli spacci di Biccimurri e Castelpresidente era allora Camillo Bartolomei. Camillo era il martini. Poi la Cooperativa costruì in più tempi dopo il muratore che lavorava per la Fattoria Poggi Banchieri di 1960 il fabbricato tra l’attuale casa del popolo e l’ex farCastelmartini. Quando entrò disse: “Ti abbiamo chiamamacia Venturini. Prima un piano, poi prolungato e sucto perché abbiamo bisogno di uno che apra la cooperativa cessivamente rialzato. Siamo nell’anno 1972. Oggi è la perché quello che c’era fino ad ora è andato via lasciando sede della società di soccorso pubblico con studi al piano solo i problemi e la cooperativa è chiusa. Domani matsuperiore. Il tutto costò 65 miliotina va aperta. Io ho proposto te ni di lire. Ma la Cooperativa properché ti conosco, vedo come ti grediva sempre e dopo 10 anni, comporti a casa tua alla fattoria quando nacque la nuova zona di Castelmartini. O ce la fai te o 167, espansione del capoluogo, si chiude per sempre. Qui siamo il 5 dicembre 1982 la Coop si tutti d’accordo”. Il giorno dopo, trasferì nel nuovo supermercato lunedì primo marzo, Guido aprì di via Puccini. Costo 565 milioni la porta della Cooperativa Opedi lire. Successivamente apre la raia di Consumo e Marcella gli nuova sede di Castelmartini, via insegnò a rinvolgere con la carta Martiri del Padule, costo 365 mii prodotti che allora erano tutlioni. ti sfusi. Non aveva una lira e il Camillo Bartolomei, quel lonprimo ad arrivare fu un creditore, tano giorno del 1948, non sbaVenturini di Lamporecchio, che gliò. Guido il primo settembre vide aperto. Gli disse di tornare 1986 andò in pensione lasciando alla sera. Durante il giorno riuscì una Cooperativa con solide basi a vendere qualcosa, ma i soldi economiche ed estremamente non bastavano e andò a “Castelradicata sul territorio. Dopo il lo” (leggi Fattoria di Castelmarsuo pensionamento, la COOP tini) da suo padre Michele chiedi Larciano ha continuato la dendogli se poteva prestargli il propria ascesa fino all’apertura denaro. Alla sera pagò tutto il dedell’attuale supermercato di via bito al meravigliato grossista che Berlinguer avvenuta il 14 marzo da allora cominciò a consegnar2006 grazie all’impegno di molgli tutti i prodotti dicendogli che ti. Piace pensare che l’esempio e avrebbe potuto pagare quando l’impegno di Guido sia stato rivoleva. Non c’era energia elettriI coniugi Cipollini in vacanza a Maresca ferimento per molti che con lui nell’agosto del 1954 ca sul Montalbano e Guido iniziò hanno lavorato per rendere la a fare il giro delle case vendendo COOP ciò che è oggi. petrolio. Dopo un mese il babbo Michele riebbe il suo denaro. Da allora Guido ha sempre concepito la CoopeDal 13 giugno 1956 al 20.1. 1960 è Sindaco del Corativa come spazio di tutti e per tutti, coinvolgendo nella mune di Larciano e dal novembre 1960 al novembre sua crescita anche i piccoli produttori e artigiani locali, 1983 ricopre la carica di assessore ai Lavori Pubblici e oltre ai coltivatori diretti del Montalbano che ad essa per parte di questo lungo periodo svolge il ruolo di vicevendevano i propri prodotti. Quando molti anni dopo aprì sindaco. il reparto macelleria Guido andava personalmente a scegliere e comprare i vitelli che poi, macellati, venivano Dal 1960 al 1963 è presidente della banda musicale di venduti in negozio. Oggi si chiamerebbero prodotti …a Larciano. chilometri zero. 32 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LARCIANO Militanza nel sindacato Nel 2008 la CGIL Toscana, in occasione del 60° anniversario della sua costituzione, gli conferisce a Firenze un’onorificenza per la sua lunga militanza, che peraltro ha continuato a svolgere fino a poco prima della morte occupandosi della tenuta contabile della Lega dei Pensionati di Larciano, Lamporecchio e Monsummano. Nel mese di agosto di quest’anno ha avuto bisogno del sostegno di una signora che sostituisse Silvia, (la sua “collaboratrice”, come la chiamava lui) durante le ferie. La famiglia ha chiamato una signora originaria del Marocco, Drissia, che dopo alcuni giorni ha detto ai figli di Guido: “Conoscevo già vostro padre. Quando nel 2008 ero appena arrivata con mia sorella a Larciano, eravamo nella piazza del Comune. Avevamo fame. Guido ci vide e ci portò a mangiare. Adesso io sono contenta di poter fare qualcosa per Guido”. Guido e Marisa all’inaugurazione della COOP di Larciano nel 1985 L’amministrazione Comunale di Larciano, sotto la guida del sindaco Antonio Pappalardo ha iniziato già dal 2013 un percorso di riavvicinamento e di riconciliazione, stringendo rapporti con la cittadina di Peissenberg, in Germania, coinvolgendo i ragazzi delle scuole di entrambe le cittadinanze. Esperienza continuata nel 2014 con i Viaggi della Memoria e sfociata nella bellissima giornata di commemorazione comune del 70° anniversario della strage del padule di Fucecchio, avvenuta a Castelmartini questo ultimo 23 agosto. La più bella che si ricordi. Negli ultimi mesi Guido, pur essendone a conoscenza, non ha mai parlato di queste iniziative. Domenica 22 giugno di quest’anno gli è stato chiesto cosa ne pensasse. Ha risposto dopo un lungo minuto, ma senza esitazione: “Ha fatto bene Pappalardo. Ora il nemico da cui guardarci deve essere la guerra, nessun altro”. Guido, che come ogni anno attendeva il giorno della commemorazione, purtroppo non ha partecipato. È deceduto la mattina del 18 agosto. Si può capire da queste righe quanto la vita di Guido Cipollini si sia indissolubilmente intrecciata con quella di questo territorio. CORSI EDA AL “CASOLAR DE NO’ ALTRI” di Massimo Mancini a Provincia di Pistoia, con la collaborazione di tutti riconoscimento ufficiale, da parte della Provincia di Pistoi comuni, mette a disposizione dei cittadini il Siste- ia, per poter entrare a far parte come azienda privata nel ma Educazione non formale per gli adulti, che per- progetto Eda (educazione per gli adulti). Questo signifimette di realizzare su tutto il territorio provinciale corsi, ca che all’interno dei locali saranno organizzati corsi, di circoli di studio, visite guidate, laboratori ecc. Il sistema diverso genere, riconosciuti e certificati dalla Provincia. fornisce garanzie ai cittadini sull’affidabilità e sulla qua- L’azienda di Andrea Pieraccini si propone di essere una lità delle attività educative e di chi le realizza. Ogni anno “location” a tutto campo, confezionando corsi che vanno viene stampato un catalogo aggiornato di tutte le attività da una conoscenza e approfondimento in temi di aspeteducative programmate nella provincia. In questo modo to medico (vista l’attività svolta) tipo allergie e asma, tutti possono conoscere cosa viene realizzato, quali sono intolleranze alimentari, ad “un trucco per un sorriso ai malati oncologici” ed altri di natura enogastronomica, di i costi, i periodi di svolgimento e le altre caratteristiche. decorazioni di porcellana, Il catalogo può essere di finanza, di fotografia, di consultato anche su sito apicoltura, di “hair style” www.edapistoia.it e filosofia “ayurveda” e di Per promuovere e copsicologia. noscere meglio questa Adesso sarà importante iniziativa, si è tenuto a promuovere questi corLarciano, all’interno dei si tra i cittadini, affinché locali dell’azienda agripartecipino. A tale propocola Giuliana Bardelli sito si è impegnata anche “Al Casolar de no’ altri”, il vicesindaco di Larciano, un incontro informativo Lisa Amidei, che cercherà, al quale hanno partecipacon tutti gli strumenti neto l’assessore provinciale cessari a sua disposizione, Paolo Magnanensi, il vidi informare la gente di cesindaco Lisa Amidei e il padrone di casa, il dot- Una bella immagine dell’incontro avvenuto a Larciano. Da sinistra il questa importante opportor Andrea Pieraccini. vicesindaco di Larciano Lisa Amidei, Alessandra Bettarini l’assessore tunità di crescita culturale provinciale Paolo Magnanensi, Consuelo Baldi, Lucia Maionchi e il e formativa. La sua azienda ha avuto il dott. Andrea Pieraccini L Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 33 LARCIANO SALUMIFICIO FRATELLI ANZUINI quattro generazioni di norcini dal 1890 U di Matteo Grasso n’antica tradizione risalente al 1890 lega i fratelli Anzuini alla produzione di salumi, realizzati in maniera artigianale a livello familiare. Fu proprio in quell’anno che i fratelli Montano, Enrico e Paolo emigrarono in Toscana, a Pistoia, da un piccolo paese umbro vicino a Norcia, Todiano di Preci, abitato oggigiorno da 35 persone secondo il censimento del 2001. In questo borgo medievale, a circa 900 metri d’altezza, appresero il mestiere di norcini realizzando i prodotti in casa per consumo proprio, prima di trasferirsi a Pistoia per esercitare nei mesi autunnali e invernali, fra ottobre e marzo, la loro professione. Dopo qualche anno, i fratelli riuscirono ad aprire una “bottega/ laboratorio” nella quale la carne di maiale veniva lavorata e trasformata in salumi che essi stessi vendevano. I loro prodotti furono così apprezzati e richiesti che ben presto i tre fratelli aprirono altri negozi, servendo così i punti più significativi di Pistoia: via Porta Carratica con la bottega di Montano, il centro presso la Torre con quella di Enrico e Porta al Borgo con quella di Paolo (foto 1). L’attività commerciale è proseguita con ottimi risultati fino ai giorni nostri (foto 2). Nel 1979, i discendenti di Montano trasferirono il loro laboratorio a Larciano, sempre in provincia di Pistoia, in un ambiente più spazioso, in piena campagna e al centro di un podere di circa dieci ettari circondato da pini, querce e lecci. La produzione, nella nuova sede, è aumentata notevolmente e la vendita viene effettuata sia direttamente al piccolo consumatore sia all’ingrosso (foto 3). 1 - 1890, la bottega di Anzuini Montano a Pistoia Attualmente, trovate i salumi Anzuini esclusivamente nella sede di Larciano! (foto 4) Ormai sono passate ben quattro generazioni e i fratelli Anzuini continuano a produrre salumi come allora, “fatti come una volta” in modo artigianale e nel pieno rispetto della tradizione Toscana. Alcuni ingredienti, come l’aglio, il ramerino e il limone, vengono coltivati nell’orto dell’azienda o acquistati presso i coltivatori della zona mentre alcuni prodotti, fra cui la salsiccia fresca, i fegatelli e l’arista cotta, sono realizzati senza l’utilizzo di conservanti o di coloranti. La carne proviene da suini nati, allevati e macellati in Italia e su richiesta anche in Toscana. All’interno del negozio potete trovare un’ampia varietà di salumi a tranci in varie pezzature. Il catalogo dei prodotti comprende: prosciutto crudo nostrale, salame 2 - L’antica Norcineria Anzuini a Pistoia toscano, finocchiona, salamella dolce e piccante, lonza stagionata, capocollo, pancetta stesa e avvolta (foto 5), pancetta cotta, porchetta, arista cotta, fegatelli misti e di carne, lardo stagionato, mallegato, salsiccia fresca, coppa di testa, cotechino e zampone crudi, spalla nostrale stagionata, guanciale stagionato. Inoltre su richiesta è possibile ordinare arrosti e carne condita pronta da cuocere; avvicinandosi alle feste natalizie, saranno disponibili anche confezioni regalo composte con i pregiati salumi Anzuini! Una descrizione scritta dai fratelli Anzuini riguardo il prosciutto nostrale da loro prodotto - I nostri salumi hanno un sapore e un profumo così particolare grazie alla scelta delle carni di prima qualità, alla lavorazione artigianale e alla cura della stagionatura, ottenuta senza forzature in un ambiente ricco di verde. I prosciutti 34 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 3 - Foto storica dei fratelli Anzuini LARCIANO nostrali sono fatti esclusivamente con cosci di maiale italiano tagliato a bazza lunga (alla contadina) o corta e sono lavorati completamente a mano. L’aglio, acquistato dai contadini della zona, è ancora pestato nel mortaio e poi spalmato sopra i prosciutti uno ad uno. Questa particolare lavorazione e la stagionatura in ambiente salubre conferiscono al nostro prosciutto un sapore e un profumo del tutto particolare. È veramente come i prosciutti di una volta! 4 - L’azienda dei fratelli Anzuini immersa nella campagna larcianese 5 - Pancetta stesa e avvolta, Guanciale o Gota I fratelli Anzuini (foto 6) vi invitano a visitare la loro pagina facebook e il loro sito web www.anzuinitoscana.it 6 - Una foto odierna dei fratelli Anzuini, David e Matteo Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 35 LARCIANO RECUPERO DELLA EX SCUOLA ELEMENTARE DI LARCIANO Un errore che pagherà il paese di Sandro Bonaccorsi In progettazione è fondamentale creare i presupposti intorno ai quali i sistemi di relazioni possano avere luogo. Questo concetto è implicito all’attività di pianificazione, un’attività cioè che tende all’organizzazione delle risorse necessarie al conseguimento di uno scopo predeterminato. Da qui l’importanza dell’obiettivo che si intende perseguire. R isulta per me molto difficile poter immaginare e di ogni genere; migliore inoltre la destinazione a sede un paese per i nostri figli realizzato su ossature A.S.L. e pubblica assistenza nei locali della ex coop. ideologiche che hanno già dimostrato in altre Valutare questa possibilità porterebbe innumerevoli realtà italiane i loro limiti ed i loro errori. vantaggi e garantirebbe la possibilità nel lungo termine Il recupero della ex scuola elementare, importante prodi valutare adeguatamente nuove scelte urbanistiche getto che costerà 1.000.000 di euro, prevede la demoutili al miglioramento del centro in virtù (soprattutto lizione degli edifici esistenti e la realizzazione di una ma non solo) dello spostamento del baricentro causato struttura destinata ad attidall’espansione sovradimenvità di servizio pubblico, sionata relativa alla zona delquali la pubblica assistenza, la nuova Coop. la sede A.S.L. e spazi terzi È fondamentale collegare compatibili e complemenalcune emergenze. Il centro tari alle funzioni suddette. (parte alta), la ex scuola elL’importanza che questa ementare, Piazza Togliatti, la ex coop e la zona nuova coop zona riveste per il riassetto (parte bassa). estetico - funzionale di Si deve immaginare nel lungo tutto il centro, è facilmente periodo un percorso fluido ed intuibile considerando la ininterrotto che possa partire dislocazione dei vari poteri dalla piazza del comune e pubblico, religioso, amminterminare ai piedi della zona istrativo ecc. esistenti e ponuova coop, garantendo tendo oltre a ciò prevedere prioritariamente la sicurezza il trasferimento e la nuova agli utenti più deboli e cioè i collocazione di funzioni atLa scuola elementare di San Rocco pedoni, eliminando qualsiasi tualmente presenti in altre tipo di barriera architettonica. aree. La solidità di questa traccia non potrà temere l’età del La possibilità di invertire le destinazioni d’uso della ex cambiamento e le scelte potranno essere compiute per coop e della ex scuola elementare potrebbe garantire stralci funzionali lungo questa “ossatura naturale”. una miglior efficienza del “sistema città”, possibilità Lo sbilanciamento creato dalle nuove espansioni questa che non è stata valutata correttamente e che suggerisce questa come unica alternativa. E produrrà immediati sicuri effetti negativi al paese e sarebbe un delitto non coglierla e non sfruttarla ai cittadini. correttamente. Accanto alla giusta necessità di poter garantire spazi Allora gli ambulatori potranno occupare zone facilmente migliori alla società di soccorso pubblico e alla raggiungibili a piedi, in bici e con i mezzi. Le sirene biblioteca, ritengo che la destinazione giusta per la potranno non essere motivo di eccessivo inquinamento ex scuola elementare, sia quella di biblioteca e spazi acustico per zone centrali e si potranno prevedere polifunzionali, utili alle associazioni culturali, sportive 36 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LARCIANO nuovi spazi parcheggio e nuovi luoghi di incontro. I ragazzi potranno trovarsi intorno alla biblioteca, in un luogo fresco, immerso nel verde, nella quiete e nel silenzio. Potrebbe realizzarsi una continuità verde oltre il confine di Via Mazzini e inglobare Piazza Togliatti, vero nuovo centro del Comune, un tappeto naturale che sale come una marea ad occupare anche le quote più alte dell’area considerata, creando senza timore giardini pensili e terrazze sugli edifici di nuova progettazione. Il corridoio così formulato potrebbe diventare un polmone dove fare sport, dove studiare all’aperto, dove incontrarsi quotidianamente. In questo catino così strutturato, il mercato potrà diventare diffuso, occupare spazi attuali e nuovi, le attività quotidiane potranno diventare occasioni di scambio, le manifestazioni potranno avere una Immagine dall’alto di S.Rocco continuità fisica reale, una fruizione longitudinale e laterale. Un preventivo piano del traffico con anello di circonvallazione sulle strade esistenti e creazione di ZTL (N.d.R. zona a traffico limitato), permetterebbe a tutti di potersi godere il centro nella massima sicurezza e serenità. Questo paese ha bisogno di una piazza nella quale riconoscersi veramente e quotidianamente, che possa vivere di giorno e di sera in un clima di scambio continuo tra grandi e piccoli, e questo sarà di stimolo e aiuto anche per la vita del Centro Commerciale Naturale, attualmente reciso dal passaggio veicolare e vivo solamente grazie alla grande forza di volontà dei commercianti. Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 37 LARCIANO U IL 20-21-23 SETTEMBRE si è svolta la quinta edizione di Play for Joy n’edizione cresciuta nei numeri e nell’interesse rispetto all’anno 2013, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e della Coop sociale Selva, preziosa collaboratrice dell’evento. pione di basket, Renzo Ulivieri presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio, Massimiliano Irrati noto arbitro di calcio in serie A, mentre Lorenzo D’Ercole campione di basket locale non ha potuto partecipare per impegni con la Virtus Roma, fuori dai confini nazionali. Il 20 e 21 nella piazza Vittorio Veneto a Larciano centinaia di ragazzi si sono cimentati in vaEmozionante l’ingresso nella rie discipline, beach volley, bapalestra dove i ragazzi hanno sket, ginnastica artistica e calcio accolto gli sportivi con mubalilla. Tutto all’insegna del diDa sinistra Dario Ronzulli, Massimiliano Irrati, vertimento e non dell’agonismo, Giacomo Galanda, Sandro Beneforti e Renzo Ulivieri sica e applausi interminabili. Il giornalista e moderatore perché Play for Joy è sport sodell’incontro Dario Ronzulli, cializzante, aggregante e sopratdopo una breve presentaziotutto educazione. Con la collane degli ospiti, ha guidato in borazione di Samuele Rastelli maniera magistrale il “botta e per il basket, Licia Scardigli per risposta” tra ragazzi e sportivi. la ginnastica artistica e MauriSport come etica, impegno ed zio Castagna per la pallavolo, i educazione ... questo il tema ragazzi hanno potuto vivere due centrale. Tante le domande … giorni straordinariamente intena tutte risposte esaustive da si, durante i quali hanno potuto parte di chi prima di essere un provare sport diversi in un luogrande campione è un grande go tutto loro. La piazza ha riacuomo. Sono stati affrontati tanquistato il ruolo di tanti anni fa, Il beach volley in piazza a Larciano! ti aspetti della vita legata allo quando era luogo di incontro e sport e non solo ... Galanda ha di gioco giornaliero. La felicità messo in evidenza l’importandei bambini e dei genitori ripaga za di essere esempi per i propri compagni degli sforzi fatti per allestire e organizzadi squadra in ogni settore della vita, sport re. compreso. L’allenatore Ulivieri ha messo Il gioco è stato accompagnato e deliziato al centro la solidarietà verso il compagno dalle merende, pane e cioccolata, offerte e l’aiuto di chi è in difficoltà, mentre l’ardal Bar Centrale e dall’Enoteca Bonfanti bitro Irrati si è soffermato sulla difficoltà di Larciano. di far rispettare le regole ma anche sulL’edizione 2014 ha introdotto una novità, la necessità di farle rispettare. Anche di che è risultata di grande successo: un inmolto altro si è discusso, aneddoti legati contro tra sportivi e i ragazzi della scuola alla loro carriera che hanno appassionato secondaria dell’Istituto comprensivo Feri ragazzi. rucci. «Se dovessi trovare una parola ricorrente Presenti Giacomo Galanda grande came significativa in questi tre giorni - afferIl calcio balilla! 38 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LARCIANO ma l’assessore alle politiche giovanili Fabrizio Falasca - che sintetizza questa manifestazione userei la parola “NOI” . Noi perché comunità di Larciano, noi perché senza l’impegno di molti non sarebbe riuscita una manifestazione così bella, noi perché tutti abbiamo l’impegno di far crescere questi ragazzi nel modo migliore. Play for Joy è uno degli strumenti per farlo». Tra i tanti episodi raccontati dagli sportivi, forse uno dei più rappresentativi è stato proprio quello riportato da Renzo Ulivieri, che risale a quando allenava una squadra in serie B, squadra che non riusciva a raggiungere risultati positivi. Dopo qualche partita il mister Ulivieri spiegò ai giocatori l’importanza del noi che doveva prevalere sull’io, ad essere gruppo prima che tanti singoli giocatori. Il giorno successivo durante un allenamento un giocatore, che coniugava male i verbi, andò da lui e disse: “Mister noi mi fa male una caviglia”, Ulivieri capì che tutti avevano percepito il NOI come un valore, e da quel momento i risultati iniziarono ad arrivare e, la squadra vinse il campionato. La prof.ssa Letizia Venturini raccoglie le domande dei ragazzi Hanno partecipato al dibattito, Roberta Beneforti dirigente scolastica, il Sindaco Antonio Pappalardo, l’assessore alle politiche giovanili Fabrizio Falasca, l’assessore allo sport Sandro Beneforti e Samuele Rastelli. Un ringraziamento particolare alla professoressa Letizia Venturini, a Gianni Nucci, a Lorenzo Neri e alla COOP di Larciano. La simpatia di Renzo Ulivieri Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 39 LARCIANO PARI OPPORTUNITÀ: nasce l’Intesa provinciale. Nasce una rete per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere a cura di Rita Squittieri Assessore alle Pari Opportunità e Attività Produttive “Intesa territoriale su strategie di prevenzione e contrasto alla violenza di genere”, è questo il titolo del patto d’intesa che l’amministrazione comunale ha siglato il 25 settembre scorso, presso la sede della Provincia. L’intesa in questione è finalizzata a promuovere azioni e politiche condivise e integrate sul tema dell’educazione di genere, del contrasto agli stereotipi, della prevenzione e contrasto alla violenza verso i soggetti deboli. L’accordo pone le sue basi sul dialogo fra differenze, al fine di promuovere l’evoluzione del pensiero, del linguaggio, della cultura e della formazione individuale e sociale. Le istituzioni e associazioni sottoscrittrici del documento s’impegnano a offrire, in relazione alle proprie competenze e possibilità, un’assistenza che sia integrata e trasversale ai soggetti che abbiano subito violenza. Ascoltare, seppur fondamentale, non basta. La società ha l’obbligo civile e morale di impegnarsi per far sì che la violenza cessi in ogni sua forma. Sono ormai quotidiani gli episodi di violenza domestica, nel mondo del lavoro o in ogni altro ambito, così tanto quotidiani da passare spesso inosservati. Tutti coloro che subiscono violenza hanno il diritto inalienabile di ricevere supporto professionale e non, al fine di superare il trauma su- bito e ricostruire una propria dignità. Commettere violenza, sia essa fisica o psicologica (si vedano i numerosi episodi di stalking, mobbing e altro), significa andare a ledere la dignità delle persone. Riacquisire dignità e fiducia in se stessi vuol dire ripartire, dare valore alla propria vita e a quella di coloro che ci circondano. Per tale motivo, quest’amministrazione è lieta di aver preso parte a tale Intesa e s’impegnerà nei modi e nei tempi possibili, al fine di promuovere percorsi educativi e assistenziali che vadano a trattare gli argomenti in oggetto. Il Comune, s’impegna inoltre, a condividere quanto più possibile tali percorsi con tutti i soggetti firmatari, al fine di offrire un servizio quanto più valido, completo e trasversale. Già dal 2012 l’amministrazione comunale ha messo a disposizione di 365giornialfemminile, un luogo come punto di accoglienza per le donne vittime di violenza, che ha avuto riscontro positivo. Auspichiamo che questo sia solo il primo passo verso un Paese sempre più sensibile ed efficiente nei confronti di una realtà che prepotentemente sta prendendo campo e che merita quindi di ricevere ascolto e aiuto. NUOVO ANNO SCOLASTICO AL VIA... la scuola di Larciano in reggenza alla dottoressa Beneforti A nche quest’anno l’Istituto comprensivo “F. Ferrucci” di Larciano è risultato sede vacante, cioè senza un dirigente titolare, il suo funzionamento è stato affidato dal 1 settembre 2013 alla guida della dott.ssa Roberta Beneforti (nella foto a lato), preside di un altro Istituto Comprensivo: quello di Vinci-Sovigliana. Non è una novità assoluta per la scuola di Larciano poiché anche lo scorso anno era stata data in “reggenza” ad una dirigente di altro plesso, la dott.ssa Barni Rosella titolare alla Pieve. Questi presidi, che si trovano così a garantire il funzionamento di due o anche tre scuole diverse, sono figure legate più al volontariato che alla professionalizzazione del loro ruolo dirigenziale, incentivati in busta paga con maggiorazioni modeste, raddoppiano i loro delicati compiti, gli oneri e le responsabilità a cui sono chiamati a rispondere in una comunità educante. Nella riforma della scuola il premier Renzi ha parlato dei dirigenti scolastici come di sindaci, tracciando così un parallelo tra organi esecutivi di autonomie territoriali e autonomie funzionali ma ammette anche che «se si andranno ad accrescere oneri e cariche di lavoro, nella discussione dovranno entrare anche valutazioni su risorse e riconoscimenti». Cosa che allo stato attuale non accade. 40 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 Ma chi è la nuova preside di Larciano? La dott.ssa Beneforti, laureata in pedagogia, persona di grande esperienza scolastica che ha “attraversato” quasi tutti i campi dell’istruzione: ha insegnato all’asilo nido, alla scuola dell’infanzia come psicopedagogista per diverso tempo, alla scuola primaria, al doposcuola comunale, ha lavorato tre anni presso il centro di Riabilitazione di Gavina al servizio sociale, fino a ricoprire l’incarico di direttrice didattica, prima in provincia di Milano e poi dal 1997 a Vinci, dove attualmente è diventata preside. In parallelo alla sua attività lavorativa ha svolto anche importanti incarichi politici: è stata nominata dal 1990 al 1999 assessore presso il Comune di Larciano, paese dove risiede, e per ben due mandati, dal 1999 al 2004, è stata eletta Sindaco. Sul territorio larcianese è quindi molto conosciuta e apprezzata, qualcuno ha detto che in questa reggenza annuale la dott.ssa Beneforti “gioca in casa”, poiché conosce bene la realtà locale in ogni sua componente e potrà quindi guidare al meglio l’istituto “F. Ferrucci” durante il tempo in cui le è stato affidato. L’intera comunità scolastica di Larciano ci tiene a rivolgerle un particolare saluto e formula di cuore fervidi auspici per un lavoro dirigenziale vissuto all’insegna dell’impegno e del generoso servizio per una scuola di qualità. LARCIANO I ESTROBILIA 2014 l 5, 6,7 SETTEMBRE 2014 nelle Piazze e Vie del centro di Larciano si è svolta la terza edizione di ESTROBILIA. Il festival che quest’anno aveva come sottotitolo - “Tout le Monde World Arts Festival” ha visto per tre serate il ripetersi di artisti del calibro di: Scaramouche, Triad Vibration, Supergriots, Sandro Joeux, Trio Takambà, Italia Migrante insieme ad una vecchia conoscenza del posto, Gennaro Scarpato, bravissimo musicista napoletano che ha accompagnato spesso, tra gli altri, artisti di fama internazionale come Edoardo Bennato. ESTROBILIA 2014 ha visto il Patrocinio della Provincia di Pistoia ed è stata organizzata dal CCN (N.d.R. Centro Commerciale Naturale) di Larciano con il contributo del Comune di Larciano, della Camera di Commercio, della Regione Toscana, di FARCOM, Toscana Energia, BCC Valdinievole e di numerose ditte del Paese e non. Il supporto tecnico-organizzativo è stato di Confcommercio Pistoia. Il sabato e la domenica grazie al contributo del PD di Larciano è stata allestita anche un’area bambini con laboratorio musicale, trampoliere, mangiafuoco, trucca bimbi, gioco dell’oca e gioco a squadre; inoltre le vie del paese sono state allietate dalla presenza di un mercatino artigianale nonché dalla presenza di vari stand di associazioni del territorio. Tema principale del Festival è stata la Musica; i diversi gruppi hanno sapientemente mescolato con la Direzione Artistica di Fabio Scopino e Francesco Sozzi, musica rock, folk e musica d’autore raccontando con essa storie contemporanee che parlano di gente comune, di vita quotidiana, di sogni e di passioni. Con alcune melodie è stato come fare un viaggio sonoro esplorando la storia dei popoli, luoghi lontani, culture musicali diverse. Protagonisti delle serate sono stati i “griots”. Facendo riferimento a un’antica tradizione dell’Africa i griot sono una stirpe di poeti, narratori che attraverso il canto trasmettono le storie e le culture tradizionali. Oggi s’in- tendono per griot i mediatori fra culture, messaggeri che usano il canto e la musica per affrontare nuove realtà creando dei ponti fra mondi culturali diversi. Il connubio fra musiche del nord, centro e sud Italia del gruppo ”Italia Migrante” suonati con uno stile moderno ispirato alla migrazione delle culture che si contaminano, ha voluto mettere in evidenza il comune sentire dei popoli su temi come l’amore, il lavoro, la lotta il viaggio alla ricerca di un futuro migliore proprio come fecero i nostri emigranti. L’edizione 2014 di ESTROBILIA è stata quindi incentrata sul tema musicale ed ha puntato a creare un festival diverso, pronto a lanciare il territorio di Larciano aldilà dei propri confini, a invitare persone di tutta Italia attratte dal concetto dell’Estro Musicale, non riscontrabile facilmente in altre parti d’Italia. Il CCN Larciano, soddisfatto della manifestazione, ci tiene a ringraziare il Comune di Larciano, la Confcommercio, le aziende e gli enti che hanno contribuito e si sono prestate alla realizzazione della terza edizione di ESTROBILIA e auspica che la prossima edizione sia ancor maggiormente valorizzata nell’ambito dell’estro e della creatività per un pubblico ancora più ampio e trasversale. Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 41 LARCIANO SALVARE UNA VITA, SI PUÒ... Q di Sabrina Bizzarri da parte del Sindaco di Larciano, Antouesta è l’Italia dei tanti campi da calcio (più o nio Pappalardo, ai dirigenti (tra cui Elio meno grandi ), delle tante palestre, piscine e alRinaldi, dirigente tuttofare) dell’ASD tri impianti sportivi. Ogni impianto è gestito da Biccimurri. Il dispositivo di defibrillauna società, la quale deve provvedere alla manutenzione zione potrà essere usufruito dalla squae far in modo che tutto funzioni al meglio durante i vari dra gestore dell’impianto e dalle altre squadre: Le case eventi sportivi o gli allenamenti delle varie squadre, sinBiccimurri, Levante, Cecina 2000, Meridien. goli atleti o semplicemente per puro divertimento personale. Naturalmente le società devono provvedere anche Questi gesti di solidarietà da parte di aziende grandi e e soprattutto alla sicurezza e l’incolumità delle persone e piccole ubicate nel nostro territorio, contribuiscono alla così, da Gennaio 2016, ogni associazione sportiva dovrà sicurezza di quelle persone, che decidono di praticare avere a disposizione un defibrillatore e una persona sport negli impianti sportivi dei nostri comuni. addetta all’uso, la quale avrà frequentato un corso di abilitazione. Esso è un dispositivo in grado di effettuare la defibrillazione delle pareti muscolari del cuore e di riconoscere per mezzo di sensori l’arresto cardiaco e la tachicardia ventricolare, quindi la sua utilità è indubbia: può salvare una vita e dà un’immagine sicura e positiva della società che ne è in possesso. A questo hanno pensato i dirigenti della società di calcio ASD Biccimurri, i quali ringraziano di cuore (mai parola fu più appropriata...), le ditte: Fabo, Madaf, Anico, Scopificio Cavallo ed altri piccoli sponsor, per aver contribuito all’acquisto di un defibrillatore in dotazione al Campo Sportivo di Castelmartini. Ringraziano i dirigenti del Soccorso Pubblico di Larciano, i quali, data la loro competenza nel settore hanno provveduto all’acquisto. Sabato 27 Settembre, alla fine di una partita svoltasi al suddetto campo, si è Da sinistra verso destra: Mirco Esposito, Mario Cheli, Mario Paesano, Daniele Perini, il sindaco di Larciano Antonio Pappalardo, Sauro tenuta la cerimonia di consegna del defibrillatore Magrini, Sandro Baldi, Romani Riccardo e Roberto D’Ambrosio. 42 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 LARCIANO MORTE IN PADULE 23 AGOSTO 2014: analisi di una strage N di Bernard Dika ello straordinario scenario della Villa Poggi Banchieri di Castelmartini nel Comune di Larciano (nella foto sotto), lo scorso 27 settembre 2014 è stato presentato il libro “MORTE IN PADULE: analisi di una strage” di Claudio Biscarini, studioso della strage del Padule e di molti altri eccidi. La storica villa è stato il luogo dove si stanziò il comando tedesco dal Gennaio del 1944. Oltre alla presentazione del libro, all’interno di tutto lo splendido giardino della Villa si è tenuta una rappresentazione teatrale ideata e diretta dalla regista Firenza Guidi, la stessa che rappresentò la “Pianura in fiamme”, lo scorso 23 agosto 2014, riuscendo a far vivere i momenti e i personaggi del tempo. È stato un insieme di passato e presente, rappresentato dagli attori che recitavano tra gli intervenuti. La morale finale è quella di non dimenticarsi mai del passato, di ciò che accadde 70 anni fa. “È come se si fosse sollevato il vento per non farci ricordare le parole, i ricordi, i sospiri; mentre chi ricorda veramente è là che lava la lapide dei suoi morti”, non facciamo questo ma impegnamoci facendo si che la memoria non venga portata avanti solo da chi già la conosce a causa di parenti coinvolti, ma da tutti perché quel terribile orrore non si ripeta MAI PIÙ. Molte emozioni hanno pervaso il cuore di tutti vedendo davanti a sé una interpretazione di quei terribili momenti, quella misera vita che però dava ad essi tanta di quella felicità che gli rendeva soddisfatti della propria vita e di ciò che avevano. I presenti sono stati numerosi, oltre al Sindaco Antonio Pappalardo, sono intervenuti il Capo della Procura Militare di Roma Marco de Paolis, il Sostituto Procuratore nazionale Antimafia Roberto Pennisi, il Comandante dei Carabinieri di Montecatini Terme Enrico Bellucci, il Tenente della Guardia di Finanza Collu, il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Larciano Salvatore La Mattina, il Vicecomandante della stazione di Larciano Torrisi, l’onorevole Bini, i padroni di casa conti Alfano, l’amministrazione comunale di Larciano, alcuni superstiti, il Consigliere regionale Morelli, la Dirigente dell’ICS F.Ferrucci di Larciano Beneforti, il Sindaco di Ponte Buggianese, il Sindaco di Monsummano, e molti altri ancora. Penso che l’amministrazione comunale di Larciano e il suo Sindaco Pappalardo abbiano fatto uno splendido lavoro, mai visto in 70 anni di memoria, contribuendo a mantenere il ricordo affinché nessuno si dimentichi mai di ciò che è stato. Un grazie va anche alla scuola di Larciano e al suo personale, che in questo anno, in particolare, si è impegnata nel tramandare la memoria anche nelle nuove generazioni. Un ringraziamento deve andare anche a Firenza Guidi e alla sua competenza che con i suoi spettacoli quest’anno ha dato una prospettiva nuova riguardo la strage perpetratasi nell’Agosto del 1944 nel Padule di Fucecchio. Per non dimenticare Il 2 novembre una meritoria iniziativa della scuola di Larciano I l 2 novembre alle ore 10 l’Istituto comprensivo “F. Ferrucci di Larciano” - dopo una Santa Messa che verrà celebrata nella cappella di Villa Banchieri a Castelmartini dal Parroco don Gian Luca Palermo - porrà una targa sulla facciata della villa per ricordare e onorare i 174 martiri della strage del Padule di Fucecchio del 23 agosto 1944. In quella dimora, che era stata requisita, ebbe sede il Comando tedesco da cui partì e fu eseguito l’eccidio. Nel giorno dedicato ai defunti e nel 70° anniversario dell’evento, la preside, il corpo insegnante ed i ragazzi della scuola auspicano che la semplice cerimonia possa essere un momento di comunione generale, senza alcun distinguo, perché quei morti appartengono alle loro famiglie, a tutta la comunità e alla Storia. Saranno presenti il Sindaco e, auspicabilmente il Consiglio Comunale, maggioranza e opposizione, i rappresentanti delle famiglie dei caduti ed i ragazzi, che saranno coloro che trasmetteranno e proietteranno la memoria nel futuro. Tutta la comunità è invitata a intervenire e partecipare per ricordare e onorare insieme quei martiri e tutti i nostri defunti. Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 43 SPORT & SALUTE I ARTE E YOGA AL BOSCARELLO l Podere Boscarello II°, di Via Borghetto 8 a Spicchio (nella foto sotto), è sede da vari anni dell’Associazione Spaziolistico Mukthi (in sanscrito “liberazione”). In questo il luogo risiede la famiglia Biancalani, di origine empolese ma lamporecchiana d’adozione da molti anni, i cui componenti hanno messo a disposizione della comunità risorse e talenti. L’Associazione, nel campo olistico, organizza Seminari e Incontri nonché Corsi settimanali di HathaYoga e Meditazione condotti da Antonella. Giulio e Silvia, con il pallino dello stile di vita consapevole, tre anni fa danno inizio al GAS (Gruppo d’Acquisto Solidale), ora con sede al Circolino di Spicchio ritornato finalmente a vivere grazie anche ad Andrea Martini e Beatrice. Il gruppo ha dato spazio alle varie aziende agricole locali ed altre comunque sempre a filiera corta. Iniziativa questa che sta avendo un notevole successo e che vede coinvolti un numero sempre maggiore di persone del nostro territorio. Seguendo poi l’amore per il pane e, facendo tesoro dell’antico forno a legna di casa, Silvia e Giulio creano il Laboratorio di Panificazione, dove si sfornano vari tipi di pane fatto rigorosamente con grani antichi, coltivati direttamente, macinati nel mulino a pietra e lievitati con pasta madre. A questo si aggiungono poi prodotti vari salati e dolci biologici, dietetici e vegan. Periodicamente Silvia, crea giornate aperte dov’è possibile imparare da lei tutti i segreti per fare il buon pane fatto in casa. 44 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 E per ultimo …...con il mese di aprile si è aperto all’esterno l’Atelier d’Arte, spazio dove Antonio, pittore professionista, con Giulio e Federico, laureati rispettivamente all’Accademia di Belle Arti di Bologna e Firenze, hanno creato laboratori settimanali di pittura, scultura, incisione e body art, conferenze, nonché work shop di pittura nella splendida cornice della natura di Spicchio dove Villa Rospigliosi, finalmente restaurata a regola d’arte, domina su tutto. SPORT & SALUTE VOLLEY LAMPORECCHIO “SEL Spa” da 23 anni insieme ai nostri ragazzi - R di Sandra Alderotti iparte potenziata l’attività della pallavolo a LamIl settore giovanile, al quale viene data porecchio che da 23 anni si è presa cura di granmolta attenzione, accoglie bambini e radi e piccoli atleti provenienti oltre che dal paese, gazzi dai 5 agli 11 anni, che frequentaanche da Vinci e in particolar modo da Larciano! no i corsi, suddivisi per età, due volte la Molti sono stati i riconoscimenti e i ringraziamenti da settimana. parte di ex atlete che hanno trovato sbocco nelle serie A tutti gli iscritti viene regalata la borsa, la maglia, i nazionali come l’Empoli, Fucecchio, Cerreto, Millelupantaloncini da allenamento e la maglia da gioco ... e ci... e tanti altri. Da qui sono partite atlete scusate se è poco! Per tutto questo dobbiache hanno avuto un futuro radioso come mo ringraziare la SEL Spa, sponsor unico Simona Bruni (A2 foto a lato), Elisa Betdella squadra, che da sempre ha creduto in tarini (A2), Cecilia Fagni (D), Linda Del noi Bino, Martina Mariotti (le ultime due Tutti i mini atleti partecipano alle manifestanno giocando in serie C) e tante altre. stazioni organizzate dalla federazione, nelle Una nuova scommessa che vogliamo vinvarie palestre della provincia. cere. In questa stagione avremo in campo Sono coinvolti nell’attività anche i genitole squadre U12 e U14 e ci sarà una novità, ri o chiunque voglia partecipare, al corquest’anno le ragazze che si apprestano a so di ginnastica ... dolce ma non troppo!! frequentare le scuole superiori, hanno la Anch’esso due volte la settimana. possibilità di rimanere nella nostra socieUltima, ma non per importanza, è l’attità nella futura U15, così da non aumentavità che svolgiamo sulle scuole primarie re il disagio e creare problemi allo studio, di Lamporecchio e Larciano, con corsi di dovendo cambiare società di pallavolo. avviamento alla pallavolo, ovviamente a Un’opportunità per continuare a fare atticosto zero! vità sportiva insieme con le compagne di Formarsi giocando è il nostro obiettitante partite giocate insieme. vo! La diffusione del gioSi conferma sempre più co della pallavolo intesa numeroso il gruppo della come momento ludico e 2ª divisione formata da di aggregazione, è anche il ragazze che “per gioco” mezzo attraverso il quale i sono tornate alla pallavoragazzi potranno imparare, lo dopo anni di abbandonon solo qualche nozione no dovuto allo studio, il tecnica, ma soprattutto svilavoro e anche in seguito luppare quelle capacità codi esperienze non proprio ordinative di base che sono gratificanti (o deludenti) l’elemento essenziale di in società in cui si eraogni pratica sportiva. no trasferite; si cimenGrazie alla collaborazione teranno nel campionato dei genitori e di tanti piccoMaster. In tutti i gruppi, li contributi, siamo riusciti le ragazze sono piene di ad attrezzare la palestra con vitalità ed entusiasmo il defibrillatore, a dispositrasmessi loro dalle due zione ovviamente anche sorelle Sara e Silvia AlNella foto la formazione le ragazze di seconda divisione che fanno degli alunni e del personale derighi, che le preparano il campionato OPEN A3. Al centro Sara Alderighi mostra della scuola Media. il defibrillatore a disposizione delle giovani atlete e le seguono. e dei ragazzi della scuola Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 45 SPORT & SALUTE TUTTI PRIMI SUL TRAGUARDO DEL MIO CUORE “...il Giro è finito e io l’ho fatto tutto fino in fondo...” di Roberto Checchi Lo scorso 12 Ottobre a Mastromarco presso il bar “gli Schizzati”, vero e proprio covo del club i CanNibali, è stato presentato l’ultimo libro di Fabio Genovesi “Tutti primi sul traguardo del mio cuore”. La serata è stata condotta dal noto giornalista Roberto Checchi che qui sotto riporta la recensione di questo importante libro, vero e proprio racconto “on the road” del Giro d’Italia vinto da Nibali nel 2013: di, senza fissa dimora, la valigia, “Forse perché il ciclismo somiun’abitudine che non vorremmo glia così tanto alla vita (o è la vita perdere mai, perché è il solo siche somiglia al ciclismo, non l’ho stema per apprezzare al meglio mai capito), e il ciclismo italiano è tutto quello che la CORSA A proprio identico all’Italia. Certo la TAPPE ogni anno riserva. Ci Ferrari è roba di classe e il Motoaccomuna una partenza a SUD, mondiale è spettacolare, ma l’Itala mia da AGRIGENTO nell’era lia vera la trovi rappresentata nel Pantani, la sua in Campania in suo modo di correre in bicicletta.” epoca diversa, in un ciclismo Forse sarà l’aria di mare, lo stesso probabilmente cambiato, ma con per entrambi, l’Arenile di FORTE la stessa inalterata VOGLIA di DEI MARMI, che senza ombra di stupire, perché la bicicletta crea dubbio è il più lungo rettilineo al LEGGENDE ed EROI immortamondo sul quale impostare una Fabio Genovesi e il suo libro li che si tramandano nel tempo. volata, magari quella di montaCosa serve per rendere ancor più gna, perché le Apuane sono a un avvincente la trama di un racconto? TUTTI PRIMI SUL tiro di schioppo dalla battigia, probabilmente la passione, TRAGUARDO DEL MIO CUORE, titolo che adesso posimmensa, incontenibile che ci porta in sella alla bici e allo so svelare, è un verso di ALFONSO GATTO, meravigliostesso tempo VIAGGIARE diventa sinonimo di SOGNAso poeta prestato al seguito di un’edizione del GIRO D’ RE. IO che al sogno allego anche la fatica, GENOVESI che ITALIA del dopoguerra, conferma ancora una volta l’inenel sogno ci sguazza, quasi facesse un tuffo nel Pozzo della sauribile voglia di TRANGUGIARE, meglio INGOIARE, Madonna a Malbacco di Seravezza e ci trascina tutti, dentro buttar giù senza un sorso d’acqua queste centosessanta e la FAVOLA più bella. TUTTI PRIMI SUL TRAGUARDO più pagine, che arrivati in fondo vi sembreranno dieci. I DEL MIO CUORE è il Giro d’Italia, che divori avidamente viaggi si divorano perché la voglia di guardare e di scoin un batter d’occhio quasi fosse un cioccolatino, la mentina prire ASSALE, gli ON THE ROAD si bevono tutti d’un del TIC TAC o il confetto ghiacciato della BOMBONIERA fiato fino all’ultima goccia, poi si capovolge il bicchiere ALGIDA, tanta la voglia di sfogliare il racconto delle tappe per constatare che effettivamente, tutto il contenuto abbia che solo chi l’ha vissuto almeno una volta di persona, riesce ad apprezzare totalmente in ogni piccolissima sfumatura, chi ahimè non ha mai avuto questa fortuna, apprezzerà lo stesso, perché nel VIAGGIO c’è sempre la parte di fascino che travolge e porta via con sé i sogni e le speranze di viaggiatore e di atleta e si comincia sempre da chi ti siede a fianco in macchina ENZO è per FABIO quello che per me son stati RINO e la sua AFRICA, che un maledetto giorno di qualche anno fa, se l’è trascinato via, vorrei tanto nella savana. Da NAPOLI a BRESCIA, seguendo la scia del successo che le ruote di NIBALI lasciano in ogni strada del BELPAESE, a tu per tu con la grande delusione di WIGGINS, alla ricerca di storie, facce e volti più o meno conosciuti che sanno regalare ognuno a modo suo, l’emozione più forte. Fabio Genovesi durante la presentazione del suo libro a Mastromarco, SU e GIÙ come sull’ascensore, zingari, nomatra i presenti anche il sindaco di Lamporecchio Alessio Torrigiani 46 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 SPORT & SALUTE con le chiavi in mano, t’assalirà semintriso minuziosamente l’anima. È pre quella MALEDETTA VOGLIA una meravigliosa fotografia, UNICA DI RIPARTIRE. Può concludersi la nel complesso, ma se la si osserva al corsa, ma un vero corridore dalla selmicroscopio è composta da migliaia la, non scenderà mai, per NESSUNA di fotogrammi, quasi fossero perfette RAGIONE al mondo. Un libro che tessere di un mosaico che s’incastraè un collage di storie, di sentimenti, no tra loro e danno vita al PIACERE, di PRODOTTI GASTRONOMICI, la fantastica sensazione di non voler l’immancabile valzer delle autorità MAI arrivare in fondo e ricominciare in ogni sede di tappa, le fotografie di immediatamente tutto da capo. Queun’ITALIA che si mostra sorridensta è l’ITALIA, non il paese che “ci ha te e triste allo stesso tempo perché rotto i coglioni” cantato da MASINI, esaltata o ferita dal DELINEARSI oddio, per certi versi resta tale, ma degli eventi che inevitabilmente la TUTTI PRIMI SUL TRAGUARDO solcano. È un giro di CROLLI fuori DEL MIO CUORE sono le maglie di programma e di RESURREZIONI una catena saldamente unite, ognuna programmate, perché esistono corridelle quali è quel frammento di paese, dori che sanno ritrovare la voglia di di strada, di colore, di sosta, di gadFabio Genovesi insieme a Roberto Checchi. combattere, è un Giro di scoperte anget preso al volo, di sostegno, d’inciLo scrittore ha in mano il “Pentolone dei tiche e riscoperte moderne, è un giro tamento, di corsa, di scatto, d’attac- canNibali”, il premio che riproduce fedelmente lo strumento legato al mondo dei fumetti di canzoni, quelle di ZANDEGÙ per co e di caduta, è l’atleta e l’eroe, è il associato alle tribù primitive. Viene assegnato esempio le ho presentate tante volte tempo che corre e l’acqua che scorre ogni anno al giornalista, nel caso specifico uno scrittore, che tutti gli anni riesce con nel corso delle mie otto edizioni. È il e cade copiosa, soprattutto dal cielo. le PAROLE a valorizzare al meglio Giro degli errori, pochi per fortuna, È bufera, ghiaccio sul cuore, nel vero la stagione di VINCENZO NIBALI che scaldano l’anima di chi passa ore senso del termine, sia naturale che sulla strada in attesa del transito della umano, è un thè caldo versato su mani corsa e di chi la corsa la vive dall’interno, è il Giro delle congelate, è un incontro con persone celebri e sconosciute, urla e degli incitamenti. È il Giro del CIAO, arrivederci è il navigatore ipertecnologico che ti guida dove gli pare, è piuttosto che ADDIO, perché puoi restare lontano una vita un bosco sperduto oltreconfine, perché sul confine c’era il dalle strade della corsa, ma sono sicuro che prima o poi traguardo di giornata. Non c’è pianura, non c’è montagna, arriva un giorno che torni a CORRERE per la vittoria, la non c’è discesa, è tutto perfettamente compatto, un GIRO tua, PERSONALISSIMA affermazione. Ecco perché, cote lo ricorderai dal primo metro al tremilacinquecentesimo munque vada, restano TUTTI PRIMI SUL TRAGUARchilometro in modo PERFETTO, NITIDO, senza nessuna DO DEL MIO CUORE. sbavatura e quando ti troverai da solo sulla porta di casa Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 47 SPORT & SALUTE SEMPLICEMENTE… SportivaMente Spirito di aggregazione e amicizia alla scoperta delle bellezze della montagna pistoiese L di Chiara Giraldi a montagna è uno scrigno che nasconde tesori inestimabili ed emozioni uniche, particolari che lasciano un ricordo indelebile nell’animo umano. Le Dolomiti trentine o friulane e le Alpi della Val D’Aosta hanno un loro fascino con quelle vette aguzze e perennemente ricoperte di neve e ghiacciai, con quelle vallate immense scavate dai fiumi e i rifugi d’alta quota con tutte le loro prelibatezze. Ma per vedere una magnifica montagna non importa andare molto lontano... anche la nostra Toscana può vantarsi di avere delle cime stupende (foto 1), magari non aguzze e frastagliate, ma solo perché l’Appennino, geograficamente parlando, ha una conformazione diversa. Ed è da qui che nasce l’idea di SportivaMente: promuovere il territorio che ci circonda, ma anche dare la possibilità a ragazzi di tutte le età di ritrovarsi e socializzare. Aggregazione, amicizia, spirito d’iniziativa, voglia di conoscersi e stare insieme sono le parole d’ordine che animano fin dalla nascita questa organizzazione. Sportivamente è un progetto che nasce da un’idea della Pastorale Giovanile della diocesi di Pistoia “che ha voluto unire lo spirito sportivo del CSI Pistoia (Comitato Sportivo Italiano, sezione di Pistoia) e lo spirito socializzante e la spiritualità della Pastorale Giovanile” come afferma uno dei membri fondatori del progetto, “un connubio che ha dato vita ad un’entità nuova che è proprio l’Associazione SportivaMente CSI”. Il primo mattone è stato messo da Don Simone Amidei, sostituito poi da Don Roberto Razzoli, e da alcune persone che hanno da sempre creduto in questa iniziativa: Laura Arcangeli, Loretta Innocenti, Marco Rafanelli e Luca Romani. Il progetto nasce nel 2010 e prevede la pratica di attività 48 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 sportive invernali ed estive, quali lo sci, la ciaspolata, il ping pong e il calcetto, con la collaborazione del Comune di Cutigliano, dell’Istituto Comprensivo di San Marcello P.se e Doganaccia 2000 Srl, per permettere ai ragazzi di tutte le età di incontrarsi e stare insieme. È un’idea giovane e in continua evoluzione, con iniziative nuove ogni anno che rispecchiano al meglio l’obiettivo principale per cui questo progetto ha avuto vita: spirito d’aggregazione e amicizia, unito alla bellezza e alla scoperta della nostra montagna, la montagna pistoiese. Ma quali sono le attività che si possono praticare? D’inverno… Ogni anno vengono decise delle date per le uscite invernali per permettere la pratica dello sci (foto 2) nel comprensorio sciistico della Doganaccia, nel comune di Cutigliano, e viene data la possibilità a chi non ha mai praticato questo sport di imparare a farlo grazie alla presenza di maestri molto preparati, e a chi già sa sciare di passare delle giornate stupende in compagnia, nella bellissima cornice della montagna pistoiese con i suoi 1 2 SPORT & SALUTE 3 meravigliosi monti innevati. Ogni anno fin dall’inverno 2010/2011 si fissano quattro date domenicali, solitamente nei mesi di gennaio e febbraio (previsioni meteo e neve permettendo), e gli accompagnatori di Sportivamente hanno il compito di guidare e sorvegliare i ragazzi che aderiscono alle “Domeniche di sci”: si parte da Casalguidi con un pullman verso la Doganaccia, poi attività di sci con due ore di maestro, pranzo al rifugio “La Bicocca” e a seguire sci libero nel comprensorio (naturalmente sotto sorveglianza degli accompagnatori), fino all’ora della S. Messa nella caratteristica chiesetta di legno adiacente alle piste; poi rientro in serata. D’estate... Vengono decise e fissate ogni anno alcune date che prevedono varie attività quali il trekking (foto 3), il ping pong e la scoperta di nuove realtà come, ad esempio, la Dynamo Camp. Ovviamente ogni uscita prevede divertimento e svago, ma anche una parte didattica volta alla sensibilizzazione dei ragazzi verso tematiche importanti che riguardano la salvaguardia del nostro territorio. Quest’estate ha visto due uscite di trekking con l’aiuto degli accompagnatori del CAI di Maresca: la prima, di un giorno, alla scoperta dell’Orto Botanico dell’Appennino Pistoiese con lo studio di tutte le tipologie di piante, arbusti e fiori caratteristici della zona, e del Lago Nero (1730 mt s.l.m.) nella Val Sestaione; la seconda è stata di due giorni, con una bellissima passeggiata lungo il crinale del Libro Aperto (la cima più alta raggiunge i 1927 mt s.l.m.) e pernottamento all’azienda agricola Le Roncacce (Melo-Cutigliano). I ragazzi hanno potuto vivere un giorno da fattori aiutando i proprietari nello svolgimento delle attività lavorative quotidiane: dalla mungitura (ormai meccanizzata) alla raccolta delle uova nel pollaio, al dare da mangiare alle mucche e ai vitellini. Negli anni passati le uscite sono state varie: una giornata 4 alla Dynamo Camp di Limestre (foto 4) dove i ragazzi hanno conosciuto la vita che i bambini conducono in questa particolare struttura partecipando ad alcune attività con loro; due giorni di trekking verso il santuario della Madonna dell’Acero con pernottamento in tenda intorno al Lago Scaffaiolo (1775 mt s.l.m.); divertimento puro al Parco Avventura e percorso di bob su rotaie della Doganaccia. In cantiere per la prossima edizione 2014/2015 ci sono già le “Domeniche di sci” e nuove avventure estive di trekking, ma non solo. A chi è rivolto? SportivaMente è per tutti coloro che amano stare all’aria aperta, in compagnia, hanno voglia di vivere nuove esperienze e conoscere nuove persone, amano praticare sport, amano la montagna e vogliono viverla in tutte le sue sfumature. Grazie a questo progetto, da tre anni ad oggi si è creato un solido gruppo di accompagnatori che credono fortemente in questa iniziativa e in quello che dei giovani dai 10 ai 20 anni ti possono trasmettere a livello di emozioni e sentimenti. Ma soprattutto i forti legami di amicizia fra i ragazzi colmano alcune piccole-grandi distanze che separano la “piana” dalla montagna, rispecchiando al meglio quelli che erano gli obiettivi alla nascita di SportivaMente CSI. Per info: Laura Arcangeli - 347/6403192 Chiara Giraldi - 339/7647943 Marco Rafanelli - 335/5788704 Luca Romani - 333/4685286 L’email di riferimento è: [email protected] Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 49 SPORT & SALUTE PAOLO MOROSI: Un grande talento del calcio, che con impegno e passione è arrivato fino in serie A di Massimo Mancini D i strada ne ha fatta tanta. Sia per voglio salutare attraverso queste righe i chilometri percorsi in giro per dell’articolo. Ho fatto diverse appariziol’Italia che per la carriera calcini in prima squadra, riuscendo a segnare stica. Parliamo di Paolo Morosi nato a quattro reti. Ricordo una partita giocata Lamporecchio, il 20 febbraio del 1939, e allo stadio di San Siro a Milano, contro cresciuto in una famiglia appassionata di il Milan. Ebbi un duro contrasto con l’alcalcio. In pochi a Lamporecchio conolora mostro sacro Nils Liedholm. Si riscono la sua storia. Ma Paolo Morosi involse verso di me con tono minaccioso, sieme a Raffaello Vescovi sono gli unidicendomi di stare più calmo ed attento ci, lamporecchiani doc, ad avere giocato alle entrate. Gli risposi con altrettanta in Serie A. Esattamente Paolo Morosi, severità di stare zitto, che avrei contiruolo ala, esordisce nella massima senuato a contrastarlo, anche con durezza Paolo Morosi, a Lamporecchio rie il 2 febbraio del 1958 con la maglia meglio se necessario, perchè giocavo contro di conosciuto come “Doddo”, durante l’intervista a Orizzonti della Fiorentina. L’allenatore viola era lui, nella Fiorentina. In quei tempi non Fulvio Bernardini (N.d.R. la formazioesisteva il clamore mediatico di oggi. ne viola era: Sarti; Magnini, Orzan; Carpanesi, Biagi, Un esordio in seria A avrebbe avuto un risalto incrediSegato; Montuori, Gratton, Virgili, Lojacono, Morosi.) bile, soprattutto nelle cronache locali. A quei tempi ci pensò il grande amico Gualtiero Martini, diventato poi “Ricordo ancora oggi – ci dice Paolo Morosi in una remedico, che attraverso le colonne del quotidiano il Matcente visita fatta alla nostra Redazione- l’emozione di tino, edizione di Firenze, con cui collaborava, raccontò quel pomeriggio invernale a Genova, allo stadio Marascon toni enfatici la mia prima esperienza di serie A. si, contro la Sampdoria. Avevo diciannove anni e vissi quel momento con tanto entusiasmo e gioia. Ripensandoci adesso mi rendo conto quanto sia importante essere ragazzi, quando la spensieratezza della gioventù ti aiuta ad affrontare certi importanti esperienze senza paura e timori. Ricordo che durante la partita ebbi una clamorosa occasione per segnare, ma per sfortuna e come può succedere nel calcio, secondo una regia non programmata, lasciai la palla e fallii la facile occasione. Vivo il ricordo con grande rammarico. Se avessi segnato sarebbe stato un esordio straordinario. Con la Fiorentina sono rimasto fino al 1960. Sono stati anni intensi, ricchi di bei ricordi. Tanti amici di Lamporecchio mi venivano a vedere la domenica a Firenze. Ancora oggi alcuni li incontro e ci mettiamo a parlare di quei momenti. Gli altri li La mitica squadra dell’oratorio di Don Siro Butelli. Da sinistra in alto: Giovanni Tesi, Piero Morosi, Remo Ginanni (portiere), Piero Giraldi, il “nostro” Paolo Morosi, Argeri Cinelli (dirigente). Accosciati da sinistra Capaccioli, Santini, Lenzi, Alberto Meozzi, Masi e Franco Corti. 50 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 SPORT & SALUTE Dopo Firenze - continua nel racconto Paolo Morosi - ho giocato tre campionati di serie B, con le maglie del Palermo, Reggiana e Padova. Stagioni esaltanti, con stadi pieni ovunque e con la soddisfazione di giocare bene e fare anche diverse reti. Nel 1963 fui ingaggiato dalla Lucchese in serie C e l’anno successivo iniziai una bellissima e lunga esperienza nella città di Sassari. Ho militato in questa squadra per ben dieci anni. Il rapporto con la città e con la gente di Sassari è stato subito positivo. Ci stavo talmente bene che ho deciso di rimanerci e, con la moglie Gabriella, ho aperto un negozio di biancheria e corredi. Ancor oggi abito in questa magnifica ed ospitale città sarda. Ho tanti amici e conoscenti. Per loro rappresento ancora un’istituzione calcistica e mi rispettano e vogliono bene. Un amore che contraccambio fortemente. Dall’unione con mia moglie sono nati tre bambini. Paola, Mario e Simone. Oggi sono tutti adulti e abitano in Toscana. A Sassari arriva la vostra rivista, di cui sono abbonato. Sono felice di potere raccontare la mia storia personale e calcistica. Tanti giovani di oggi a Lamporecchio non mi conoscono e non sanno niente di quello che ho fatto nel calcio. Dovete sapere che i miei primi calci alla palla li ho dati al campino delle suore. Don Siro Butelli aveva allestito una squadra di ragazzi del posto. Insieme a me giocava mio fratello Romano Morosi, che ha raggiunto importanti traguardi calcistici, e altri bravi giocatori. Fu un’esperienza edificante, di crescita umana importante per un ragazzo. Don Siro era già allora una grande persona. Da lì iniziò la mia carriere calcistica, fatta di momenti importanti, di sofferenza, ma anche di sacrifici, nostalgia. Ricordo le lunghe trasferte, la lontananza dagli affetti familiari e dal posto dove sei cresciuto. Poi le difficoltà per emergere, all’interno di un gruppo, le incomprensioni, e talvolta, le cattiverie. Insomma tutti aspetti che incontri nella vita che ti fanno maturare e diventare uomo. Voglio dire ai ragazzi di oggi, che per avere successo nella vita occor- Paolo Morosi esce dal campo dopo una dura partita re tanta pazienza, sacrificio e dedizione. Se contro l’Atalanta uno è bravo, soprattutto nel mondo del pal- - foto proprietà Piero Giraldi lone, emerge sicuramente. Bisogna crederci fino in fondo. Con la Sassari Torres ho giocato dieci esaltanti stagioni, collezionando 332 presenze e segnando 45 reti. Una volta che ho dico di smettere, ho continuato a vivere nel mondo del calcio, facendo l’allenatore. Ho guidato squadre sarde, fino al campionato di Eccellenza. Ho sempre avuto la passione di insegnare la materia calcio e di stare a contatto con i giovani. Insomma posso dire con estrema franchezza che il mondo del calcio è stato per me generoso e l’uomo che sono diventato oggi, oltre agli insegnamenti della famiglia, il rapporto con la moglie, é il risultato di tanti anni dedicati a questo sport”. Stagione 1970/71 Paolo Morosi con la maglia della Torres (Sassari). Vero idolo in Sardegna, ha il record di presenze ... ben 332 dal 1964 al 1974!! Genova, 2 febbraio 1958, Paolo Morosi (al centro) esordisce in serie A con la maglia della Fiorentina contro la Sampdoria. Alla sua destra Sergio Carpanesi, alla sua sinistra Alberto Orzan Fiorentina, stagione 1958/59, un poker di campioni. Da sinistra in piedi: Paolo Morosi, Luigi Simoni, Ricciotti Greatti e accosciato il grandissimo portiere Ricky Albertosi Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 51 SPORT & SALUTE CARLO TESI: quasi quarant’anni di corse per una sola passione di Stefano Ferrali E gruppo 2. Fu un inizio rano i primi anni ‘80, in via Verdi incoraggiante perché a Lamporecchio c’era un’officiottenni subito ottimi na che sembrava quasi un box di risultati”. Formula 1. Sull’insegna c’era il “Beep Beep” della Looney Tunes (foto a lato), Di certo la tua vita non deve mai esseper chi amava la velocità sulle quattro re stata banale. Hai vissuto esperienze ruote aveva un fascino irresistibile ... molto diverse, non hai mai esitato a era l’officina di Carlo Tesi!! Quando metterti in discussione e a ricominciare entravi lì, sentivi l’odore acre tutto da capo. Cosa ti ha spindelle gomme, vedevi i colori to a tutto questo: il gusto della sgargianti delle macchine da sfida, il bisogno di metterti in corsa, t’inebriavi del “profugioco ... o che cosa? mo” dei motori. Era anche un “Senza dubbio la passione! luogo di ritrovo per i tantissimi Devo ringraziare tantissimo tifosi della Ferrari di cui lui era mio padre Oliviero e mio frail capo indiscusso. Ho incontratello Vittorio per avermela to Carlo Tesi oggi a Larciano, trasmessa ... una passione che in via Santa Lucia, dove abita evidentemente è nel dna della insieme alla moglie Tamara e nostra famiglia, visto che oggi al figlio Giulio. È bello rinconanche mio figlio Giulio ama trare Carlo, per i “ragazzi” deltantissimo il mondo dei motola mia generazione è stato un ri”. mito, è stato quello che a molti Carlo Tesi insieme al grandissimo pilota scozzese Io come tanti altri ragazzi di Jackie Stewart, tre volte campione del mondo di noi ha insegnato a guidare, in Formula 1 (1969, 1971 e 1973) quegli anni, appassionati di un esempio da seguire anche corse automobilistiche, vedenella passione per le auto da vamo la tua officina come un corsa dalla Formula 1 ai Rally. punto di riferimento, era quasi Carlo Tesi, nato nel 1956, ha come il laboratorio di un alchiconosciuto e frequentato granmista. Un luogo magico dove dissimi personaggi dell’autopotevano essere svelati i segreti mobilismo, ha passato una vita delle macchine da corsa. Tu ava preparare con passione e imvertivi queste sensazioni? pegno le macchine da rally, per “Lo avvertivo e non ti nego che poi correre anche in prima permi faceva tanto piacere. Nella sona. Oggi a quasi sessant’anni zona di Lamporecchio e Larciaci racconta la sua vita. no non c’era mai stato nessuno che seriamente si era dedicato a “Ho avuto un padre e un fratelpreparare le auto da corsa. Ho lo con la stessa passione, credo sempre amato questo mondo. che per me fu una cosa norVolevo fortemente entrarci da male innamorarmi del mondo protagonista e l’ho fatto! Adoradelle corse automobilistiche. vo la Formula 1 e l’amo tuttora, Nel 1978 aprii l’officina con anche se in tono un po’minore. le gomme, avevo solo 22 anni, Grazie al mio lavoro e alla mia nel 1980 preparai la mia prima Carlo insieme al pilota francese passione per le corse avevo la macchina da corsa: un’Alfa Sud Jaques Laffite, conosciutissimo nel mondo possibilità di entrare all’interno gruppo 1 e poi un’Opel Ascona della Formula 1 nei primi anni ‘80 52 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 SPORT & SALUTE grandissima passione per le corse dei box, per questo ho visitato tanti automobilistiche. Calcio e ciclismo circuiti e conosciuto personalmente l’hanno sempre fatta da padrone, tanti piloti importanti. Nel 1980, a ma non le ho mai rimpiante e non Zeltweg in Austria, sono stato due lo faccio nemmeno oggi. Quando giorni insieme a Jaques Laffite si crede in una cosa, è giusto andacon lui instaurai una bella amicizia, re avanti per la propria strada”. siamo stati a pranzo insieme dentro i box, veramente una bella persona. Parlaci della scuderia corse che Nel 1982 ho conosciuto il grande fondasti a Lamporecchio. Jackie Stewart, tre volte campione “La passione è contagiosa, i figli di del mondo, scozzese molto simpamio fratello Vittorio, Davide e tico. Nel 1982 incontrai pure i due Simone, vivendo quest’ambiente piloti Ferrari Gilles Villeneuve e non potevano che appassionarsi Carlo Tesi insieme all’idolo di tutti Didier Pironi, addirittura Villeneui tifosi ferraristi di allora: il grandissimo alle corse. Fondammo la Montalmorto in un tragico incidente ve l’ho conosciuto personalmente Gilles Villeneuve bano Corse e ottenemmo ottimi ril’8 maggio 1982 nel GP del Belgio al G.P. di San Marino a Imola, sultati nei rally vincendo diverse una settimana prima del tragico gare soprattutto con Giordano incidente che gli costò la vita Braccini. Ma la più grande soda Zolder in Belgio. La corsa di disfazione è stata quando i miei Imola la chiamarono il Gran nipoti, con Davide alla guida e Premio della discordia, perché la Simone navigatore, hanno vinto gara fu condizionata da ordini di nel 1998, con la macchina che scuderia non rispettati da Pironi gli preparavo io personalmenche fecero andare fuori di testa te, la Coppa Italia della 7ª zona, Gilles Villeneuve. Ho conosciuprimi del gruppo N e secondi asto tanti altri campioni, i piloti di soluti. Io avevo già cominciato quegli anni erano persone molto a correre con i miei risultati, a schive ... teste matte, ma molto volte buoni a volte un po’ meno. semplici, non come oggi che arMi sono preparato una macchirivano con il manager e il porna da corsa una Renault Clio che Carlo con Didier Pironi, compagno di Villeneuve taborse con la valigia piena di in quel momento era una delle alla Ferrari nel 1982 dollari”. migliori auto del gruppo N. Poi Mi ricordo che anche per questo chiaramente quando si corre su tu eri un punto di riferimento per il un’auto propria e il lunedì bisogna tifo Ferrari... tornare al lavoro, si cerca molte “Sì, in quegli anni fondai a Lamvolte di “alzare il piede un po’ priporecchio un Ferrari Club insieme ma” ... perché altrimenti si rischia a tanti carissimi amici, voglio riche l’auto pagata con tanti sacrificordare tra questi Riccardo Porci non ci sia più!”. torelli, Luciano Quanto ha contato il lavoro nella Baldacci, Stefano Talini da tutti tua vita? conosciuto come “il bambino” ed “Tantissimo, dall’età di 13/14 anni Enrico Ginanni”. ho sempre lavorato con passione Una vita piena dove hai fatto scele impegno. Con il lavoro ho reDue o quattro ruote la passione nella famiglia te coraggiose. Non hai mai avuto Tesi non conosce confini! Nella foto Giulio alizzato i miei sogni, compreso insieme a Cal Crutchlow, fortissimo pilota il timore che queste scelte fossero quello di essere stato per 22 anni Ducati in Moto GP state avventate o imprudenti? il rivenditore esclusivo dei prodot“Non nego che mi è capitato nella ti Sparco della zona (N.d.R. la più vita di ripensare ad alcune scelte che ho fatto, anche pernota azienda di produzione e distribuzione di compoché in quel momento nel nostro territorio non c’era una nenti automobilistici e abbigliamento tecnico in Italia). Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 53 SPORT & SALUTE Adesso vorrei andare in pensione, se non sono ancora riuscito a farlo, lo devo all’ex ministro Elsa Fornero ... ma questa è un’altra storia!”. Quanto invece hanno contato tua moglie Tamara e tuo figlio Giulio nella tua vita di sportivo? “Un valore altissimo, anche perché quando io andavo a correre erano sempre con me. Era un grande stimolo indipendentemente dai risultati”. Hai mai pensato che mentre stavi correndo loro potessero essere in pensiero per te? “Questo sempre, si convive con il timore, il pensare che all’arrivo ci sono tua moglie e tuo figlio ad aspettarti ti fa riflettere. Enzo Ferrari diceva che Nella foto Tamara e Giulio Tesi insieme all’ex ogni figlio ti fa perdere un secondo a giro, io credo che nelle gare di rally, campione di Formula 1 ed oggi pilota rally, il polacco Robert Kubica possa essere anche un secondo a chilometro!! Ma va bene così, perché l’amore di una moglie e di figlio non ha prezzo. Oggi mi diverto a vedere mio figlio Giulio che nei go-kart dà a me un secondo e mezzo a giro, ma lui ha 17 anni ed io quasi 60!”. Oggi nel 2014, sarebbe possibile che nascesse un personaggio come Carlo Tesi? “Non lo so, i tempi sono molto cambiati dagli anni’80 ad oggi. Forse potrebbe anche succedere ma credo sia molto difficile perché ci vuole tanta ... tanta passione e voglia di fare. Il problema principale è comunque economico, all’epoca non c’erano certamente i problemi che ci sono oggi, io Giulio Tesi, insieme a Paolo Andreucci, in quegli anni ho avuto aiuti importanti dal mio babbo Oliviero e mio frapluricampione italiano rally tello Vittorio, oggi è ancora più difficile, anche perché ci vuole l’umiltà di rimettersi in gioco e di imparare, doti che attualmente sono molto rare”. Un’ultima domanda: che cosa vuol fare Carlo Tesi da grande? “Bella domanda! A parte la pensione che la Fornero non mi ha dato, a quasi 60 anni mi sono scoperto albergatore con l’agriturismo di mia moglie (Podere Pierotto), vendo su internet in tutto il mondo materiale e accessori sportivi per auto e moto, ma soprattutto mi sono scoperto contadino. È il mestiere più bello, quando sono tra gli olivi, senza internet o telefono sono in pace con me stesso, con la natura e con il resto del mondo ... che vedendo com’è oggi non è cosa da poco. Anche Giulio Tesi con Davide Giugliano, a una certa età è possibile rimettersi in gioco e ricominciare da capo!”. grande promessa della SBK 54 - Orizzonti - n. 66 - Ottobre 2014 SPORT & SALUTE UNA PARTITA DI CALCIO IN RICORDO DI P Virgilio Antonini rima dell’inizio del campionato, allo stadio dei Giardinetti di Lamporecchio si è svolta la settima edizione del Memorial Virgilio Antonini, manifestazione calcistica organizzata in ricordo dell’indimenticato dirigente azzurro Virgilio, deceduto prematuramente per un brutto male. La partita è stata vinta dalla Lampo contro la Real Cerretese, squadra del paese d’origine della persona ricordata. Al termine della gara, com’è sempre avvenuto nelle precedenti edizioni, la famiglia composta dalla moglie Teresa e le figlie Benedetta e Isabella, hanno premiato la squadra vincente. Anche i dirigenti della Lampo, che ricordano ancora con tanto affetto ed emozione l’amico Virgilio, sono stati partecipi con la consegna di una targa ricordo alla moglie Teresa Mattugi. (Nelle foto a lato) P LA LAMPO IN UNA FOTO DEL 1920 er gli appassionati di storia locale e in particolare della Lampo, pubblichiamo una foto inedita, che risale all’anno 1920. La Lampo era stata fondata da pochi mesi. Questa foto ci è stata gentilmente offerta dalla signora Giulietta Ancillotti, di Mastromarco. Un cimelio passato di generazione in generazione e tenuto custodito gelosamente per tutti questi anni in un cassetto. Una foto, con dedica che l’allora dirigenza azzurra, dedicò a Stefano Micheli, che nel 1920 faceva l’arbitro. Lo si legge abbastanza bene nel retro della cartolina. Interessante il timbro, dove appunto è scritto “Società sportiva Lampo” con il mezzo l’immagine di una bicicletta. La dedica si conclude con la data e luogo “Lamporecchio, 18 luglio 1920”. Nella foto, che abbiamo cercato di rendere più possibile nitida, per adesso non abbiamo identificato nessun giocatore. Consapevoli che l’impresa sarà difficile, invitiamo i lettori di Orizzonti, molto attenti, che qualora ci riconoscessero qualcuno, di comunicarlo alla redazione. Saremmo veramente molto grati. Intanto ringraziamo la signora Giulietta Ancillotti per la gentile concessione della foto cartolina. Ottobre 2014 - n. 66 - Orizzonti - 55
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