Cinema Beltrade in collaborazione con Adrian Paci e galleria kaufmann repetto è lieto di presentare ●VEDERE/GUARDARE L'ARTE CONTEMPORANEA● INCONTRO CON ADRIAN PACI E LA SUA OPERA ► martedì 28 ottobre h 21.30 presso Cinema Beltrade, via Oxilia 10 sarà presente in sala l'artista è prevista una riduzione dell'ingresso per tutti gli studenti (under 26) a soli 2,00 €. è consigliato prenotare a [email protected] in proiezione: A REAL GAME, TURN ON, CENTRO DI PERMANENZA TEMPORANEA, PER SPECULUM, ELECTRIC BLUE, THE COLUMN Lavori normalmente visibili solo all’interno di contesti come le esposizioni di arte contemporanea saranno invece proiettati sullo schermo del cinema e commentati insieme all’artista. Un’occasione per riunire un pubblico di appassionati ma anche di semplici curiosi intorno alle opere di un importante artista nel buio della sala: con la complicità grande schermo e di Paci in persona un tuffo a occhi aperti nelle immagini e nei suoni dell’arte. ●●● ADRIAN PACI ●●● Nato a Shkoder (Scutari) in Albania, Paci ha studiato arte a Tirana e a Milano. Nel 1997, nel clima di caos esploso in Albania nel 1997, si trasferisce con la famiglia a Milano. Nelle sue opere, non solo video ma anche dipinti, fotografie e mosaici, spunti autobiografici e in particolare il tema della migrazione sono spesso un punto di partenza importante. Più in generale la sua opera medita sulla difficoltà del vivere nella contemporaneità. Una difficoltà emersa con tutta la sua forza poetica nella recente personale organizzata al PAC di Milano, VITE IN TRANSITO. Nel 1999 una sua opera (Albanian stories) fu esposta alla Biennale di Venezia: da quell'anno si moltiplicano le collettive e le personali in tutto il mondo. A Milano il lavoro di Paci è rappresentato dalla galleria kaufmann repetto. ●► A REAL GAME, 1999 Uno dei primi lavori in video realizzati dall'artista insieme a ALBANIAN STORIES. A REAL GAME è un gioco fittizio, nonostante il suo carattere quasi documentaristico. Io fingo di essere l'insegnante, mentre mia figlia è l'alunna che racconta la sua storia personale. Anche questo video nasce da un gioco di famiglia. Dietro ai due personaggi si nasconde la dura realtà dell'immigrazione.#In confronto al primo video, la bambina è più cosciente delle difficoltà, infatti il suo lessico ora comprende espressioni come "certificato di nascita", "banche", "ambasciata italiana" ecc. Solo in un momento la sua fantasia appare più pacifica, ovvero quando le chiedo: "Ma ti piace l'Albania?" e lei risponde: "Sì, perché lì non ci sono così tante macchine, posso andare a trovare i miei amici, loro possono portare i loro giochi... e poi ho un grande giardino... posso invitarli a casa mia, è più bello così, è più bello così". (A. Paci) ●► TURN ON, 2004 Noto lavoro, esposto alla 51° Biennale di Venezia, propone uno stato d’attesa, quella di una ventina di uomini, tutti disoccupati, che si ritrovano quotidianamente a sedere sui gradini di una piazza di Shkoder, città natale dell'artista, sperando che passi qualcuno che ha bisogno della loro forza lavoro. Immersi nel silenzio, sfilano uno per uno i volti segnati dalla fatica di questi uomini, che ci parlano con il solo sguardo delle loro storie personali, delle loro vite scandite dall’attesa, della loro energia inespressa. Fino a che l’inquadratura non si allarga, e ognuno dei singoli protagonisti accende un generatore elettrico che ha accanto a sé. I gesti sono lenti, quasi rituali, e dal silenzio iniziale si passa ad un rumore che mano a mano diventa frastuono assordante. Il quadro finale è toccante nella sua bellezza simbolica: ognuno di loro tiene in mano una grossa lampadina che, alimentata dai generatori accesi, irradia luce ed energia intorno a sé. ●► PER SPECULUM 2006 Paci ha mantenuto volutamente questa sua opera su un livello di astrazione che ne esalta il valore archetipico e universale. Protagonisti di questo film in 35mm sono un gruppo di bambini che, dopo avere distrutto lo specchio in cui è riflessa la loro immagine, ne utilizzano i frammenti per ingaggiare una sfida al sole. Arrampicati sui rami di un enorme albero i bambini riflettono con gli specchietti la luce, infondendo così alla pianta una vitalità pulsante. Il titolo del lavoro riprende una frase della Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi, videmus nunc per speculum in aenigmate tunc autem facie ad faciem 13:12 (‘Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia’), il tema della conoscenza umana e terrena come imperfetta in quanto indiretta, speculare. Ma il film rovescia positivamente il dramma dello specchio, che in fondo è quello che ci permette di vedere la bellezza, soprattutto nella sua frantumazione: sulla struttura portante e unificante dell'albero, la molteplicità dei frammenti esprime la pluralità delle esistenze. ●► CENTRO DI PERMANENZA TEMPORANEA 2007 Il lavoro è ambientato nell’aeroporto di San Jose, California, e riprende alcuni immigrati in attesa di essere rimpatriati su quella che sembrerebbe essere la scala di un aereo. Lentamente, le scale si riempiono di persone, uomini e donne, ma l’aereo non arriva. I protagonisti rimangono intrappolati tra uno stato di transizione e il totale immobilismo, uno stato che caratterizza spesso – più di quanto non s'immagini – la dislocazione dei migranti intorno al globo. Il titolo si riferisce ai CPT, oggi CIE, i centri dove vengono portati gli immigrati in attesa dell'espulsione. ●► ELECTRIC BLUE 2010 Nei dificili anni Novanta un aspirante regista albanese si trova costretto per sopravvivere e mantenere la famiglia a noleggiare clandestinamente videocassette porno. Col tempo, roso dal senso di colpa, capisce che il gioco non vale la candela: decide allora di cancellare i nastri, registrandoli nuovamente con immagini televisive di cronaca bellica. La guerra è quella che ha coinvolto i Balcani negli anni '90. Il titolo deriva da una serie tv erotica, una delle rare trasmissioni d'intrattenimento che la tv di Stato mandava in onda in Albania nel periodo comunista. ●► THE COLUMN 2013 Presentato nella personale VIE EN TRANSIT dedicata a Paci al Jeu de Paume di Parigi e quindi al PAC di Milano. Un blocco di marmo viene estratto da una cava in Cina, lavorato in mare ad opera di artigiani cinesi a bordo di una nave gigantesca e trasformato in una colonna in stile corinzio. La contaminazione delle culture si sposa con una forma estrema di delocalizzazione del lavoro divenuto lavoro in transito, verso una destinazione ignota. L'opera parte dalla reale esistenza di 'navi officina', frutto di un'economia giunta ormai a distorsioni parossistiche, che permettono di far coincidere tempi di lavorazione e tempi di consegna delle merci, per assurgere a intensità poetica e metaforica: non è solo il lavoro ma la vita stessa, oggi ad essere in transito. ### Cinema Beltrade ingresso € 2.00 per gli studenti di Brera sotto i 26 anni. via Nino Oxilia 10 M1 Pasteur tram 1 fermata piazza Morbegno M1 notturna Pasteur in auto: dalla Stazione Centrale (lato Piazza Luigi di Savoia) o da Vale Brianza prendere via Soperga e proseguire dritto fino a via Oxilia. disponibilità di parcheggi gratuiti sul sagrato (molto limitata: circa 6 posti) non sei mai venuta-o? Chiedi della chiesa di Santa Maria Beltrade e cerca: ci troverai! #### prenotazioni: [email protected] informazioni: [email protected] 02.26820592 02.95339774 348.2666090 347.4512456
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